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‎Dante alighieri‎

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‎Attilio Ferrari‎

‎Dante e le stelle‎

‎La poesia di Dante è trapunta di stelle. Il suo sguardo verso il cielo non è però soltanto quello di un poeta, ma è anche quello di un appassionato di astronomia, una delle discipline più alte nell'assiologia scientifica medievale. Un astrofisico e un umanista dialogano intorno alle immagini stellari nella poesia dantesca, che ancora oggi coinvolgono e appassionano i lettori, sebbene il sistema scientifico di riferimento sia totalmente mutato. Autori: Attilio Ferrari, Donato Pirovano.‎

‎Franca Brambilla Ageno‎

‎Studi danteschi‎

‎Autori: Franca Brambilla Ageno.‎

‎Roberto Tissoni‎

‎Il commento ai classici italiani nel Sette e nell'Ottocento (Dante e Petrarca)‎

‎Autori: Roberto Tissoni.‎

‎Arturo Cronia‎

‎La fortuna di Dante nella letteratura serbo-croata‎

‎Autori: Arturo Cronia.‎

‎Autori vari‎

‎Lectura dantis scaligera 2005-2007‎

‎Curatori: E. Sandal.‎

‎Autori vari‎

‎Scritti su Dante‎

‎Il volume riunisce gli scritti di Vincenzio Borghini, storico e filologo, uomo di spicco della cultura fiorentina del secondo Cinquecento - oggi conservati in forma di abbozzi e appunti nella Biblioteca nazionale di Firenze, la Biblioteca Riccardiana e la Biblioteca Medicea Laurenziana - in cui lo studioso indaga l'opera dantesca, seguendo una rigorosa prospettiva filologica e una originale concezione linguistica. Borghini accoglie le sollecitazioni che gli provenivano dall'intenso e talvolta accanito dibattito letterario e poetico dell'epoca e non si sottrae ad alcuna polemica, anzi estende la sua valutazione critica agli scritti di Pietro Bembo e Girolamo Ruscelli, in aperto contrasto con il pamphlet contro la Commedia di Rodolfo Castravilla. L'introduzione al volume, oltre a illustrare i singoli testi che lo compongono, si propone di mettere in luce le intime ragioni e le circostanze della incompletezza degli scritti, apparentemente frammentari e dispersivi. Curatori: V. Borghini, G. Chiecchi.‎

‎Luciano Gargan‎

‎Dante, la sua biblioteca e lo studio di Bologna‎

‎Nella "Commedia" i libri più amati dal poeta. Sulla biblioteca di Dante circolano ancora pesanti pregiudizi che vorrebbero farne una raccolta assai modesta, rispetto, ad esempio, a quella molto più ricca del Petrarca e ci si ostina a ripetere che, almeno nel periodo dell'esilio, Dante non poteva possedere molti libri a causa dei suoi continui spostamenti e degli scarsi mezzi economici a disposizione, dimenticando che, prima e dopo l'esilio, ogni città in cui egli soggiornò era in grado di fornirgli nuove opportunità di venire a contatto con i testi che lo interessavano. In mancanza di inventari antichi e di codici superstiti, questo testo si propone di ricostruire la biblioteca di Dante con Dante stesso attraverso una lettura mirata delle sue opere. Nella ricostruzione virtuale della biblioteca di Dante occupano un posto molto significativo il "Convivio" e il "De vulgari eloquentia", due libri scritti con i libri, dove Dante dimostra di poter attingere a piene mani a una gamma assai vasta di conoscenze (e quindi di testi letti e riletti) che era andato accumulando nel corso del tempo, mentre nella "Commedia" egli elabora in momenti successivi il canone di una propria biblioteca ideale, trasformando i suoi "libri peculiares" in personaggi che soggiornano all'interno del limbo, se poeti o filosofi pagani o formano le due corone di spiriti sapienti nel cielo del Sole, se teologi, mistici o dotti cristiani. Autori: Luciano Gargan.‎

‎Autori vari‎

‎Lectura Dantis Scaligera 2009-2015‎

‎Negli ambienti accademici internazionali è da tempo consolidata la tradizione delle letture tematiche, organizzate dai più importanti istituti culturali e scientifici, e tenute dai massimi rappresentanti del mondo delle scienze umanistiche e non. Nel solco di questa prassi, l'importante Centro Scaligero di Studi Danteschi invita ormai da diversi anni i più autorevoli studiosi a tenere, presso la prestigiosa e storica Biblioteca Capitolare di Verona, delle lezioni pubbliche su un determinato tema dantesco, ogni anno differente e originale. Il volume contiene otto contributi che furono offerti agli ascoltatori nel periodo che va dall'anno accademico 2009-2010 a quello 2015-2016. Curatori: Ennio Sandal.‎

‎Autori vari‎

‎Intorno a Dante. Ambienti culturali, fermenti politici, libri e lettori nel XIV secolo. Atti del Convegno internazionale (Roma, 7-9 novembre 2016)‎

‎Dopo il grande convegno-evento dell'ottobre 2015, dedicato a "Dante fra il settecentocinquantenario della nascita (2015) e il settecentenario della morte (2021)", con le connesse celebrazioni in Senato e il forum del maggio dello stesso anno, si è tornati a una dimensione più consueta con il convegno del 7-9 novembre 2016, dedicato alla produzione letteraria che si attivò "Intorno a Dante", coinvolgendo direttamente il poeta o subendone in qualche modo l'influenza. Il convegno si è proposto infatti di illuminare la figura e l'opera di Dante attraverso una estesa indagine sugli ambiti politici, storici e culturali entro i quali egli fu attivo e che ne ereditarono il magistero. Giovandosi dell'apporto di metodologie e discipline scientifiche differenti, si è inteso focalizzare l'attenzione sugli ambienti che, durante la vita di Dante e subito dopo la sua morte, si segnalano quali luoghi significativi di elaborazione di cultura e di pensiero, di circolazione di libri e idee, di forme letterarie nuove, che si comprendono pienamente solo in rapporto alla "lezione" del poeta. Entro questo quadro ampio e articolato, che tratteggia le linee fondamentali della civiltà italiana durante il sec. XIV, trova un suo spazio specifico anche la prima ricezione della Commedia, testimoniata da una notevole produzione di copie manoscritte, dalla tradizione dell'antica esegesi, anche figurata, dal fiorire di una ricca e variegata aneddotica, nonché da un importante episodio "iconografico": la recente riscoperta del prezioso Libro d'ore di Francesco da Barberino, creduto fino a non molti anni fa irrimediabilmente perduto, poi ritrovato e recentemente riprodotto in facsimile: il famoso Officiolo, miniato sotto l'attenta supervisione di Francesco, che sembra con ogni probabilità testimoniare la conoscenza non superficiale da parte del Barberino almeno dell'Inferno, di cui riecheggia talune particolarità (ad esempio la raffigurazione del Limbo). Ne risulta un volume particolarmente ricco di indicazioni e di spunti, che ben si colloca all'interno delle numerose iniziative mirate a segnare il cammino verso il traguardo del settimo centenario della morte di Dante, che si celebrerà nell'ormai prossimo anno 2021. Curatori: Luca Azzetta, Andrea Mazzucchi.‎

‎Autori vari‎

‎Rivista di studi danteschi. Vol. 1‎

‎Rivista semestrale diretta da Luca Azzetta, Massimiliano Corrado, Enrico Malato, Andrea Mazzucchi, Maria Luisa Meneghetti, Donato Pirovano, Andrea Tabarroni.‎

‎Autori vari‎

‎La critica del testo. Problemi di metodo ed esperienze di lavoro. Trent'anni dopo in vista del settecentenario della morte di Dante. Atti del convegno internazionale (Roma, 23-26 ottobre 2017)‎

‎Avvicinandosi i 30 anni dalla fondazione del Centro Pio Rajna (1988-2018), il Convegno, tenuto a Roma nei giorni 23-26 ottobre 2017, ha inteso offrire una riflessione aggiornata su studi, problemi e metodi della critica del testo, in ideale continuità con il fondante Convegno di Lecce del 22-26 ottobre 1984. Il sensibile sviluppo delle tematiche ecdotiche nell'ultimo trentennio, l'apporto sempre crescente della filologia materiale, il consolidato interesse verso le relazioni tra testo, paratesto e immagine, hanno suggerito l'opportunità di un bilancio sulle più rilevanti questioni di critica testuale. Giovandosi di un approccio multidisciplinare, il Convegno si è proposto dunque di illustrare significative problematiche, quali il rapporto tra edizione e lettore, le varie declinazioni della metodologia attributiva dei testi letterati, la stretta interrelazione con le discipline codicologico-paleografiche, linguistiche e storico-artistiche, nonché le nuove frontiere della informatica umanistica. Il progresso degli studi danteschi, negli ultimi decenni, e l'approssimarsi del Settecentenario della morte del Poeta (1321-2021) impongono poi di verificare quanto decisivo sia stato, nel rinnovamento degli statuti epistemologici della critica testuale, il contributo offerto dagli studi di filologia dantesca, che per l'eccezionalità degli oggetti analizzati come per l'alto valore degli studiosi coinvolti e la complessità delle problematiche affrontate hanno spesso costituito il punto di avvio per riflessioni e puntualizzazioni metodologiche di capitale rilievo. Negli interventi dei relatori si rileva infatti chiaramente quanto l'indagine sulla Textüberlieferung delle opere dell'Alighieri sia stata decisiva per la migliore definizione di cruciali questioni ecdotiche e nel rinnovamento delle prassi editoriali. Un volume che porta un contributo, si ritiene, non banale e non effimero ai moderni studi filologici, per un reale avanzamento della disciplina alle prese, all'alba del nuovo millennio, con sfide ecdotiche sempre più sottili e complesse. Curatori: Enrico Malato, Andrea Mazzucchi.‎

‎Autori vari‎

‎Dante e la cultura fiorentina. Bono Giamboni, Brunetto Latini e la formazione intellettuale dei laici‎

‎Brunetto Latini e Bono Giamboni rivestono un'importanza cruciale nella fioritura della cultura letteraria fiorentina in lingua volgare durante la seconda metà del Duecento: fondamentale risulta infatti il loro apporto alla costruzione di quel paradigma retorico, filosofico e civile che avrebbe delineato l'orizzonte intellettuale laico e borghese entro cui si dispiegherà la prima formazione del giovane Dante. Il volume — frutto del lavoro congiunto di illustri studiosi italiani e stranieri — esplora e approfondisce proprio le traiettorie di questa circolazione del sapere in volgare nella Firenze di fine Duecento, allo scopo di ricostruire il milieu intellettuale del periodo e di indagarne il rapporto con Dante prima dell'esilio del 1302. Curatori: Zygmunt G. Baranski, Theodore J. jr. Cachey, Luca Lombardo.‎

‎Pasquale Stoppelli‎

‎L'equivoco del nome. Rime incerte fra Dante Alighieri e Dante da Maiano‎

‎Nella critica dantesca è opinione consolidata che le prime esperienze di Dante rimatore siano avvenute nel segno di Guittone: lo proverebbero anzitutto i sonetti che il giovane Alighieri avrebbe scambiato con il suo omonimo Dante da Maiano, e attestati unicamente dalla "Giuntina di rime antiche", l'antologia dell'antica lirica toscana pubblicata dai Giunta a Firenze nel 1527. Tuttavia, le rime di corrispondenza con Dante da Maiano attribuite all'Alighieri dalla Giuntina, in particolare i due sonetti della tenzone del «Duol d'amore» (Qual che voi siate, amico e Non canoscendo, amico), evidenziano uno stile che è troppo simile a quello del Dante minore per non far sorgere il sospetto che siano una falsificazione di quest'ultimo al fine di accreditare sé stesso come corrispondente dell'autore della Vita nuova e della Commedia. E da un'indagine sistematica condotta col sussidio del corpus elettronico della nostra poesia dei primi secoli risulta che, oltre a quelle del «Duol d'amore», anche altre rime di impianto guittoniano riconosciute tradizionalmente come dantesche, in particolare Se Lippo amico e Lo meo servente core, potrebbero essere derubricate a dubbie, se non addirittura a spurie. Ne uscirebbe di conseguenza fortemente indebolita l'idea di un Dante giovanissimo che, prima di seguire la maniera di Guido Cavalcanti, avrebbe poetato nello stile di Guittone. I sei capitoli che costituiscono il libro, già pubblicati separatamente in veste di saggi autonomi, rappresentano la continuazione di una ricerca che ha prodotto nel 2011 un saggio dello stesso autore apparso nella medesima collana (Dante e la paternità del 'Fiore'). Lì, sulla base di riscontri stilistici stringenti, si ipotizzava che a scrivere il Fiore e il Detto d'Amore potesse essere stato Dante da Maiano e non l'Alighieri. Qui, oltre alle questioni di paternità di singole rime, l'interesse del volume è anche metodologico, ai fini di una riconsiderazione teorica dell'attribuzionismo letterario e delle pratiche filologiche che lo riguardano. Autori: Pasquale Stoppelli.‎

‎Filippo La Porta‎

‎Come un raggio nell'acqua. Dante e la relazione con l'altro‎

‎Dante e Beatrice attraversano la luna senza scompaginarla, come un raggio di luce entra nell’acqua senza turbarla. Un’immagine che diventa il modello della relazione tra individui. Certo, Dante intende riformare l’umanità degenerata e combattere gli eretici, ma nella terza cantica ci consegna un’altra verità, più nascosta e apparentemente impolitica, racchiusa in quella abbagliante epifania lunare. Attorno alla sacralità e inviolabilità dell’altro vengono convocate alcune “guide novecentesche” (Stein, Arendt, Zambrano, Levinas), capaci di ispirare un modello di conoscenza non più fondato sul dominio, ma su una passività ricettiva. La “mitezza”, elogiata da Norberto Bobbio, ci ricorda che l’imperativo morale più alto non è tanto aiutare il prossimo quanto lasciarlo essere quel che è. In questa etica del rispetto – unico modo per dare realtà all’altro – sta la lezione sempre attuale di Dante, che dalla sua “distanza” giudica il nostro presente premendo su di noi con gli interrogativi più urgenti. Solo se ci accostiamo a lui come se la "Commedia" fosse stata scritta per noi, potremo ricavarne ragioni di vita. Autori: Filippo La Porta.‎

‎Enrico Malato‎

‎Lo fedele consiglio de la ragione. Studi e ricerche di letteratura italiana‎

‎Autori: Enrico Malato.‎

‎Annamaria Andreoli‎

‎Cose dell'altro mondo. Pirandello e Dante‎

‎Sul tavolo di lavoro degli artisti della parola c’è un libro sempre aperto, il libro che li accompagna per tutta la vita. La "Divina Commedia" segue Pirandello ovunque. Dante è il Poeta e il Padre della patria, il creatore della nostra lingua e il pellegrino nei regni dove i morti parlano. Nell’opera di Pirandello, moderno pellegrino nel regno misterioso della creatività artistica, parlano i personaggi. Personaggi che fanno ressa intorno all’autore: «alcuni... balzano davanti agli altri e s’impongono con tanta petulanza e prepotenza, ch’io mi vedo costretto qualche volta a sbrigarmi di loro lí per lí. Parecchi mi si raccomandano per aver accomodato chi un difetto e chi un altro». La scena è già vista nel Purgatorio (VI 5-9), quando i morti circondano Dante e cercano di sopraffarsi a vicenda, di scalzare il vicino per avere la meglio nel ricevere udienza. Dante «dalla calca si difende». Un vero assedio: «qual va dinanzi, e qual di retro il prende, / e qual da lato li si reca a mente / ...e questo e quello intende». In "Cose dell’altro mondo" assistiamo al faccia a faccia tra Pirandello e quel suo doppio d’eccezione che per lui è Dante, come emerge anche dalle note di commento che lo scrittore agrigentino ha steso di suo pugno in margine alla "Divina Commedia". Autori: Annamaria Andreoli.‎

‎Autori vari‎

‎Settecentenario della morte di Dante (13-14 settembre 1321-2021). Atti della manifestazione celebrativa di Roma 8-9 settembre 2021‎

‎In occasione del Settimo Centenario della morte di Dante Alighieri, la Casa di Dante in Roma ha inteso dar vita, nei giorni 8 e 9 settembre 2021, a una manifestazione celebrativa che sia non soltanto un atto di omaggio formale, ma un concreto apporto all’onoranza solenne e insieme un contributo durevole alla definizione della figura, dell’opera, del “mito” di Dante, focalizzati nel tempo suo, nella prospettiva dello scorrere dei secoli, nella realtà del XXI secolo. Dove Dante mantiene una “presenza”, un fascino, una capacità di “presa” su lettori anche lontanissimi da lui, nel tempo e nello spazio, e per essi una vitalità, che si configurano come un aspetto tra i piú sorprendenti e suggestivi del personaggio. A tal fine, esclusa l’ipotesi del simposio ad ampio raggio, che avrebbe avuto scarsa possibilità di incidenza significativa in questo contesto, si è optato per un “focus”, momento e luogo di convergenza e di attenzione sul tema prescelto, che cerchi di fissare come in una “istantanea” un profilo criticamente definito dell’uomo, del poeta, del pensatore, còlto nel momento della scadenza settecentenaria della morte e fermato in un sobrio ma denso volume di Atti che resti come un medaglione commemorativo dell’evento. Perciò è stato definito un sommario di interventi, affidati a pochi relatori in grado di delinearlo con tratti essenziali, quale è affidato alla seconda parte del volume; nella prima, trovano posto gli interventi e i messaggi di saluto delle Autorità intervenute alla manifestazione. Un volume compatto, che vuole rendere un estremo omaggio al grande Poeta che ha saputo, come scrive Curtius, sovrastare con la sua statura i secoli.‎

‎Giovanni Cerri‎

‎Dante e Omero. Il volto di Medusa‎

‎Autori: Giovanni Cerri.‎

‎Pier Luigi Coda‎

‎Dante Alighieri, uno di noi. Memorie di una vita tra storia e leggenda‎

‎Attraverso gli appunti di un diario immaginario, rivissuto nell'ultima settimana di vita e documentato dalle opere e da qualificate fonti storiche, l'autore tratteggia la figura di Dante Alighieri, il poeta italiano più conosciuto e amato nel mondo. Ne esce fuori il ritratto di un uomo forte e vigoroso che non si è mai piegato alle ingiustizie subite e, nonostante i fendenti oltraggiosi del destino, ha amato, sognato, sofferto e lottato fino alla fine; se la vita lo ha sconfitto e deluso, le sue pagine immortali di sconcertante attualità vibrano ancora oggi con la freschezza e il fascino di una eredità poetica che non tramonta. Dante Alighieri è davvero uno di noi, e le annotazioni di questo block notes offrono a tutti i lettori di ogni età l'occasione per trovarlo o ritrovarlo come un vecchio compagno di scuola che avevamo dimenticato o di cui, forse, avevamo smarrito il ricordo per strada. Autori: Pier Luigi Coda.‎

‎Antonio Catalfamo‎

‎Dante «Semimedioevale» e «Neo-Ghibellino». Società, cultura e «realismo figurale»‎

‎In occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, questo libro intende fare chiarezza sulla vita e sull'opera del «sommo poeta», soffermandosi su alcuni passaggi biografici fondamentali, intorno ai quali la critica precedente, anche nelle sue espressioni migliori, ha creato degli equivoci, oppure ha assommato inesattezze, in relazione alla posizione politica di Dante nella Firenze del suo tempo e nelle lotte che la dominarono, ai mutamenti radicali in essa intervenuti dopo la cacciata dalla città e nel corso del lungo esilio, durato fino alla morte, con l'approdo ad un «neo-ghibellinismo» tutto da definire nei suoi elementi caratterizzanti. Il volume approfondisce, inoltre, un contesto più ampio, rappresentato dal Medioevo, quale si manifestò, nei vari campi, a livello italiano e internazionale, individuando la collocazione specifica che in esso assunse Dante, tale da poterlo definire intellettuale «semimedioevale». Infine, l'autore sottopone ad un'analisi serrata il «realismo figurale» dantesco, quale si manifesta soprattutto nella Divina Commedia, passando in rassegna, in particolare, gli studi di Bruno Nardi, Erich Auerbac, Charles Singleton, Antonio Gramsci, e, da ultimo, Mario Alinei e Ugo Dotti, e indicando la presenza in essi di elementi critici da condividere e di altri da approfondire, rielaborare, precisare o, addirittura, contestare. Autori: Antonio Catalfamo.‎

‎Pierfranco Bruni‎

‎L'impossibile pietà di Dante‎

‎Entrare nella cognizione del patire è un viaggio nel destino di Dante. Il patire è un partire alla ricerca della Luce. Va oltre ogni porto e supera il sottosuolo delle ombre. Questo libro di Pierfranco Bruni è un pellegrinaggio tra le voci e i segreti della filosofia e della Canzone di Dante. Sottolinea la necessità di superare il bene e il male cercando di convivere con una impossibile pietà. Una lettura che ha due riferimenti esistenziali e ontologici. Da una parte Nietzsche e dall'altra Maria Zambrano. Anche quando si tratta di argomentare linguaggi, come quelli del canto moderno, Pierfranco Bruni penetra il senso della verità delle "anime salve", che vagano nel regno di una drammatica Spoon River. Ma è l'impossibile pietà che domina tutto il contesto nel quale Bruni esplora i dettagli metafisici dell'Opera di Dante. La stessa pietà è un patire. Una lettura singolare e originale si compie in questo coinvolgente pensare. Porta sulla scena il naufragio, l'esilio, la compassione, il tragico, il perduto, la rinascita. L'impossibile pietà è il labirinto filosofico di un Dante poeta. Autori: Pierfranco Bruni.‎

‎Bonicatti Maurizio‎

‎Note dantesche, e altre‎

‎br. I prestiti della tradizione occitanica e provenzale permeati nell'idioma ligure fra il XII ed il XIII secolo, sarebbero come una "preistoria" linguistica, per Dante; a prescindere dall'uso parlato, e tramite scritture letterarie della cultura trovadorica. La composizione di "Note dantesche" ebbe origine con il magistero di Alfredo Schiaffini: per il quale le "finzioni" versificate nella Commedia svelarono alla interpretazione analitica una verità mascherata sotto "'l velame" (come nella lettura pascoliana del Canto IX (63) dell'nferno).‎

‎Picone M. (cur.); Crivelli T. (cur.)‎

‎Dante. Mito e poesia. Atti del Congresso internazionale (Ascona, 23-27 giugno 1997)‎

‎brossura‎

‎Picone M. (cur.)‎

‎Dante. Da Firenze all'aldilà. Atti del 3º Seminario dantesco internazionale (Firenze, 9-11 giugno 2000)‎

‎brossura‎

‎Gorni Guglielmo‎

‎Dante nella selva. Il primo canto della «Commedia»‎

‎brossura‎

‎Güntert G. (cur.); Picone M. (cur.)‎

‎Lectura Dantis Turicensis. Paradiso‎

‎brossura‎

‎Pietralunga M. (cur.)‎

‎... «Mia donna venne a me di val di Pado». Atti del Simposio su Dante (Fidenza, 31 maggio 2002)‎

‎brossura‎

‎De Rooy Ronald‎

‎Il poeta che parla ai poeti. Elementi danteschi nella poesia italiana ed anglosassone del secondo Novecento‎

‎brossura In questo volume l'autore si propone di fare un'esplorazione del variegato panorama delle presenze e tracce dantesche nella poesia italiana e anglosassone della seconda metà del Novecento, soffermandosi in particolare su alcune delle voci poetiche più significative di questi due universi culturali e letterari e cercando di incorporare nella ricerca l'interazione tra la ricezione di Dante nella cultura italiana e in quella anglosassone. Più in particolare segue le variegate presenze e tracce di Dante nell'opera di quattro grandi poeti italiani, Giorgio Caproni, Edoardo Sanguineti, Mario Luzi e Giovanni Giudici, nell'opera del poeta irlandese Seamus Heaney, in quella del poeta caraibico Derek Walcott e in Richard Wilbur e Robert Pinsky.‎

‎Picone M. (cur.); Cachey T. J. (cur.); Mersica M. (cur.)‎

‎Le culture di Dante. Studi in onore di Robert Hollander. Atti del IV seminario dantesco internazionale (University of Notre Dame U.S.A., 25-27 settembre 2003)‎

‎brossura‎

‎Peirone Luigi‎

‎Parole e lezioni dantesche‎

‎brossura‎

‎Franceschini Fabrizio‎

‎Tra secolare commento e storia della lingua. Studi sulla «Commedia» e le antiche glosse‎

‎brossura Il volume raccoglie otto saggi stesi dall'autore tra il 1998 e il 2008 e dedicati alla Commedia e ai suoi antichi commenti. Il primo saggio, inedito, esamina il ruolo di Beatrice nei canti XV, XVI e XVII del Paradiso, spesso sottovalutato dalla critica. Anche in rapporto al modello semiologico del De vulgari eloquentia, l'autore analizza le comunicazioni verbali e non verbali tra Cacciaguida, Dante e Beatrice e le strutture discorsive attraverso le quali viene posta e risolta la questione cruciale dei tre canti, cioè l'assunzione da parte di Dante della sua missione profetica e poetica. In tale analisi si fa ricorso alla semiotica, alla pragmatica e alla linguistica moderne; come mostra il secondo capitolo, anche una delle più lucide interpretazioni del canto di Ugolino, condotta nel 1826, si basa sulla linguistica e sulla semiotica dell'epoca. I contributi seguenti riguardano aspetti storico-documentari. La seconda parte del volume comprende quattro studi linguistici che analizzano certe voci dantesche e le diverse chiose con cui le accompagnano, in rapporto alla loro provenienza geografica e competenza linguistica, gli antichi commentatori. Si esaminano organicamente le chiose linguistiche di Guido da Pisa, riallacciandole all'ispirazione generale del suo commento. Si offre infine un'analisi linguistica e stratigrafica dei testimoni tosco-occidentali della Commedia noti come Ash e Ham.‎

‎Tonelli N. (cur.); Milani A. (cur.)‎

‎Dante nelle scuole. Atti del Convegno (Siena, 8-10 marzo 2007)‎

‎brossura‎

‎Spera Francesco‎

‎La poesia forte del poema dantesco‎

‎brossura Il fascino della Commedia nasce dalla proposta di una letteratura 'forte', moralmente agonistica, che mira a rappresentare la totalità del mondo e a trasmettere coraggiosi messaggi di verità e giustizia. A tal fine Dante compie l'ambiziosa scelta di raccontare un viaggio preternaturale, di porre in versi una visione straordinaria. Il poema è la revisione letteraria della visione. Questi saggi nascono con l'obiettivo di offrire analisi e interpretazioni ditale complessa operazione, indagando i variegati intrecci strutturali dell'opera, soprattutto la tecnica della drammatizzazione e il rapporto collettore. Tre studi sono letture di un singolo canto; altri due riguardano macrosezioni narrative (i barattieri infernali e la confessione di Dante nell'Eden), ma nella maggior parte dei casi si propone un percorso tematico all'interno delle tre cantiche. Si confrontano così numerosi episodi del poema, talora con focalizzazioni su passi meno noti, talora con ritorni su passi più celebri ma rivisti da diverse angolature.‎

‎Guzzetti L. F. (cur.); Martino P. (cur.)‎

‎«Chi dite che io sia?» Dante e la fede. Atti del Convegno delle scienze umanistiche (Roma, 21 giugno 2013)‎

‎br. Discutere di Dante per parlare della Fede oggi, e specialmente della dialettica Fede-Ragione, è certo una sfida. Dante è uomo del Medioevo: che cosa ha da dire Dante alla modernità? Gli studiosi delle Scienze Umanistiche, particolarmente sensibili alla necessità di promuovere un "nuovo Umanesimo" per questo terzo millennio, nell'intento di offrire un contributo alla riflessione su fede e contemporaneità, hanno pensato a Dante. Il tema del convegno tenutosi alla Lumsa nel giugno del 2013 e di cui oggi si presentano i risultati in questo volume, si colloca dunque in questa cornice: propone una riflessione su un campione della cattolicità, Dante Alighieri, uomo del Medioevo eppure radicalmente moderno che, con le opere e la vita, ha divinato i tempi avvenire, delineando con la sublimità dell'arte quella "vita nuova" alla cui costruzione mira il Nuovo Umanesimo. Nino Borsellino, Giuseppe Dalla Torre, Lia Fava Guzzetta, Franco Musarra, François Livi, Deirdre O' Grady, Daniele Pegorari, Paolo Martino, Marco Bartoli e Paolo Dollorenzo; questi gli studiosi per un volume che pone l'accento sulle attese di fede non solo ai tempi di Dante.‎

‎Martino Marazzi‎

‎Danteum. Studi sul Dante imperiale nel Novecento‎

‎Autori: Martino Marazzi. Lungo il corso del Novecento - e con particolare intensità nel periodo fra le due guerre - Dante è stato letto come un autore "imperiale": intellettuale interprete, attraverso la sua poesia e il suo pensiero, di una visione autocratica del potere; celebrarlo diventò presto una delle forme di espressione del consenso di massa. Di quella vicenda critica si ricostruiscono i caratteri e il significato, soffermandosi sulla rete di rapporti e interessi attiva dietro il progetto del Danteum, un Tempio da erigere su via dei Fori Imperiali a Roma su disegno di Lingeri e Terragni. La disfatta di quel modello si può misurare con l'assai diverso dantismo che fiorì, come estremo atto "umanistico", nei campi di concentramento. Ma anche in altri contesti reinterpretare Dante venne a significare una ricerca di identità culturale e un'autoattribuzione di autorità: si propone quindi di rileggere la presenza di Dante fra i letterati italoamericani come una delle forme più peculiari di affermazione della dignità della loro cultura. Il volume si chiude con un'ampia discussione della fertile scena degli studi danteschi americani, i quali testimoniano come non a caso il settore umanistico del più strutturato apparato educativo dell'Occidente mostri di considerare centrale, per la propria strategia culturale, un autore come Dante che rappresenta tuttora un modello di riferimento per un'interpretazione "imperiale" del sapere.‎

‎Ferrara Sabrina‎

‎La parola dell'esilio. Autore e lettori nelle opere di Dante in esilio‎

‎br. La strategia di comunicazione organizzata da Dante durante il suo esilio è l'oggetto, relativamente inesplorato fino a oggi, di questo studio. Si tratta di una strategia evolutiva che tiene conto tanto del lettore a cui Dante aspira a rivolgersi quanto della figura autoriale, costantemente adattata alle circostanze biografiche e ai nuovi moventi della sua scrittura. Per ricostruirsi come individuo e come scrittore, l'esule fiorentino manovra la propria parola in modo da farle assumere una valenza esegetica in grado di orientare a vari livelli di senso la lettura dei suoi scritti. Il lettore è così costretto a seguire una direzione ermeneutica costantemente "sorvegliata" da volontari e consapevoli indicatori interni, predisposti in modo che proprio attraverso di essi l'autore si costruisca a livello umano e riconfiguri il proprio posizionamento letterario e morale di exul inmeritus.‎

‎Petrocchi Giorgio; Petrocchi F. (cur.)‎

‎Le parole di Dante. Inedite letture televisive (1965)‎

‎br. "Le 'Letture dalla Divina Commedia' di Giorgio Petrocchi qui riproposte se raffrontate ad altri suoi scritti danteschi appariranno certamente inconsuete; ma tali furono sin dalla loro elaborazione, essendo legate a un progetto di ampia divulgazione dell'opera messo a punto sul finire del 1965 e i primi mesi dell'anno seguente, ovvero nelle settimane che segnavano l'uscita della edizione critica della Commedia pubblicata da Mondadori. Si tratta di una tappa singolare del lungo itinerario dantesco di Petrocchi, chiamato allora a cimentarsi, da studioso e docente universitario, con il medium televisivo della RAI d'epoca che consentiva al sistema tradizionale della lectura esegetica della Commedia di orientarsi e irradiarsi verso il nuovo ed eterogeneo 'pubblico' televisivo, quasi a ideale ma innovativo prolungamento delle celebrazioni ufficiali e accademiche per il VII Centenario della nascita di Dante tenutesi in Italia e all'estero, foriere di importanti acquisizioni critiche depositate nella stampa di studi, saggi e atti di convegni e conferenze nazionali e internazionali." (dalla premessa di Francesca Petrocchi)‎

‎Coluccia Rosario‎

‎Storia, lingua e filologia della poesia antica. Scuola siciliana, Dante e altro‎

‎br. Il libro analizza due manifestazioni fondamentali della poesia antica, le liriche della Scuola siciliana (considerate nella prospettiva del trasferimento delle stesse dal Sud al Nord) e la "Divina Commedia". Il momento fondante della tradizione letteraria italiana e le fasi immediatamente successive di esso costituiscono il presupposto sul quale si innesca l'opera dantesca, che consacra in maniera irrevocabile il predominio del toscano letterario su tutti gli altri volgari d'Italia. Dante agisce su più livelli: opera una selezione del lascito ricevuto dai rimatori più antichi, introduce elementi desunti dalla lingua del suo tempo e del suo ambiente, forgia con il suo genio moltissime parole ed espressioni nuove: di fatto consegna alle generazioni successive il patrimonio lessicale e linguistico che rappresenta il nucleo ampio dell'italiano moderno. Il costituirsi della lingua si comprende a fondo se i testi (non autografi) vengono esaminati alla luce della variabilità della tradizione manoscritta. In tal modo l'indagine filologica diventa elemento di comprensione della verità fattuale e base per la ricostruzione storica di fenomeni che caratterizzano l'Italia nella seconda metà del Duecento e nei primi anni del Trecento.‎

‎Antonio Sorella‎

‎Dante e Bembo: storia di un disamore. L'invenzione dell'italico, un manoscritto petrarchesco perduto, controversie filologiche, cosmologiche e religiose, intrighi sentimentali e politici‎

‎Autori: Antonio Sorella. Il volume, frutto di un trentennio di ricerche, indaga nel processo di formazione di Pietro Bembo come filologo volgare, nella preparazione delle aldine di Dante e Petrarca, nella stesura del suo libretto e poi delle Prose, anche grazie alla fortunata scoperta dell’“originale” petrarchesco e di un altro autografo-idiografo, ora perduto, contenente differenti strati redazionali del Canzoniere. Si propone, inoltre, di contribuire a mettere meglio a fuoco il suo pensiero critico letterario e linguistico, gli amori, gli amici e i rivali, la sua attività politica e i suoi studi neotestamentari, ma soprattutto il suo rapporto con Dante e la Commedia, nel settecentenario dantesco, che coincide con il cinquecentenario del suo trasferimento a Padova con la Morosina e dell’allontanamento da Roma e da papa Leone X, forse per aver difeso Ravenna – e la tomba del poeta fatta costruire dal padre Bernardo – contro le richieste dei fiorentini di riportare le spoglie dantesche nella sua città natale.‎

‎Autori vari‎

‎Dante visualizzato. Dante e Botticelli‎

‎Curatori: Cornelia Klettke. In una serie di studi dedicati a singoli disegni di Botticelli si esplora la questione della corrispondenza tra testo e immagine come pure la prossimità dell’illustrazione al dettato poetico. Nei diversi orientamenti e punti di vista dei ricercatori coinvolti (studiosi di letteratura, storici dell’arte, codicologi) rientrano, oltre al confronto dei disegni con i commentari alla Commedia di Dante, la ricerca delle fonti iconografiche che l’artista poteva trovare nella miniatura medievale e la comparazione dei disegni con i dipinti e altre opere botticelliane. Inoltre, un campo di ricerca del tutto nuovo si apre grazie all’ingrandimento digitale di dettagli delle immagini, che permette di visualizzare il linguaggio non verbale delle figure rappresentate. Sulla base di questi dettagliati riscontri è possibile constatare alcuni scarti tra testo e immagine e rintracciare spunti che conducono a un’idea generale e indipendente portata avanti dall’artista, che si estende sul testo in forma di impronte pittoriche stereotipate.‎

‎Autori vari‎

‎Integrazioni all'esegesi dantesca nel cinquecentenario della morte di Bernardo Bembo‎

‎Curatori: Antonio Sorella. Questo volume raccoglie i contributi dei più noti dantisti, che da una decina d’anni frequentano i Convegni Adriatici, promossi dal Premio letterario “Città di Penne-Mosca” e dalla Casa di Dante in Abruzzo, oltre che dall’Università “G. D’Annunzio”. L’avvicinamento e l’approfondimento del capolavoro dantesco e delle altre sue opere, che ormai quasi nessuno osa chiamare “minori”, sono stati nei secoli dettati sia da una suggestione interna di chiarificazione dei principi teologici, filosofici e di conoscenza articolata delle loro fonti e modelli letterari, sia da una tensione ideologica volta a definire il loro ruolo importante per le generazioni coeve e future. Tale duplice livello di indagine, relativo alla configurazione e alla trasmissione specifica dei testi e a un’espansione semantica di allusività simbolica dei contenuti e dei messaggi che Dante, cittadino attivo del Medioevo, ma anche poeta di tutti i tempi, intese affidare all’intera umanità, non può certo prescindere dall’evoluzione storica degli interventi della dantistica, ormai sempre più specializzata nell’ambito di studi su riviste, di letture critiche, di convegni, che si addensano e si intensificano nelle sedi accademiche di maggiore prestigio, quanto a qualità degli studi e a secolare tradizione storica. La Commedia esige di essere ancora letta, riletta e commentata all’interno di istituzioni, che non ambiscono a ribadirne o smentirne il profilo letterario e culturale, ma piuttosto a riprendere un filo mai interrotto di quella tensione e vivacità immaginarie tutte dantesche, grazie alle quali i suoi versi continuano a sorprendere, a emozionare, a suggestionare, ad affascinare le più disparate menti e sensibilità, enunciando al massimo grado il potere didascalico, formativo, ma anche poetico di un’opera che ha parlato e parla alle coscienze di tutti i tempi.‎

‎Michele Nobile‎

‎Dante letto in chiave marxista e/o utopistica‎

‎È forse il libro che mancava nella mole di pubblicazioni dantesche apparse in occasione del 700° anniversario. A parte il saggio introduttivo di Nobile - magistrale sotto il profilo storico-sociologico come sempre nelle sue opere - l’antologia presenta gli esempi più significativi della critica letteraria d’ispirazione marxista, oltre a quella definibile come «utopistica» - intendendo con questa il riferimento alle utopie novecentesche e non certo a quelle medievali. Partendo dai (rari) testi dedicati a Dante dai «classici» del marxismo (Marx, Lukács, Gramsci, Trotsky e poco più), si arriva a studiosi contemporanei, come Auerbach, Petronio, Asor Rosa, Bloch, Kantorowicz ecc., oltre a interpreti più recenti della critica letteraria dantesca. In Appendice: Testi scelti di critica dantesca a cura di Antonella Marazzi e Roberto Massari. Autori: Michele Nobile. Prefazione: Antonella Marazzi, Roberto Massari.‎

MareMagnum

Massari editore
Bolsena, IT
[Books from Massari editore]

€17.10 Buy

‎Autori vari‎

‎Dante in miniatura. Miniature di Massimo Saccon‎

‎Guida breve alla mostra. Dodici miniature originali ideate dall’artista Massimo Saccon dello Studio Vellum Opificium Civitas Austriae a Cividale del Friuli per celebrare l’anno dantesco 2021 e per il concomitante cinquantenario dall’istituzione della Fondazione de Claricini Dornpacher. Curatori: Emanuela Accornero.‎

‎Profazio Giudeo di Montpellier‎

‎Almanach. Edizione del commento latino all’Almanacco utilizzato da Dante Alighieri di Giuseppe Boffito e Camillo Melzi d’Eril. Ediz. latino, italiano e francese‎

‎Autori: Profazio Giudeo di Montpellier. Curatori: Paolo Edoardo Fornaciari. Traduttori: Brando Fornaciari, Daria Razzani.‎

‎Autori vari‎

‎Dante e la Lunigiana. Il trattato di pace del 1306‎

‎Curatori: Vinicio Ceccarini. Traduttori: Ioulia Makarova-Liakh.‎

‎Giampiero Marano‎

‎Dante e il poema dell'acqua‎

‎Con Dante e il poema dell’acqua Giampiero Marano aggiunge un nuovo e decisivo tassello a un lungo lavoro di rilettura critica – condotta secondo la fertile quanto inedita prospettiva schiusa dalla philosophia perennis – della storia della letteratura italiana. Questo breve ma denso saggio muove dal presupposto che Dante, in quanto erede dell’antica sapienza mediterranea, sia da annoverare fra i “maestri di verità” di ogni tempo. Del resto, tutta la grande poesia, come quella della Commedia, non essendo riducibile a mera espressione estetica e sentimentale di una soggettività, contiene anche una rivelazione, il dono e la visione di una conoscenza profonda dell’uomo e dell’universo. Le molteplici, metamorfiche configurazioni che il simbolismo dell’acqua viene ad assumere nel poema dantesco vengono qui esplorate con estremo rigore filologico, nulla concedendo a discutibili interpretazioni modernizzanti (di tipo psicanalitico, per esempio). Esse, infatti, tendono a eludere il problema di ricostruire adeguatamente un clima e una temperie spirituale molto lontani dalla nostra mentalità, che sono quelli propri di una civiltà “tradizionale” nel senso guénoniano del termine. Autori: Giampiero Marano.‎

‎Simone Bandirali (a cura di)‎

‎Marco Carnà. "Il visibile parlare". Disegni dall'Inferno dantesco (1953-1993)‎

‎catalogo della mostra (Crema, Centro Culturale S. Agostino, 1993), 21,3x25,3 cm, ottimo stato‎

‎Edoardo Fontana, Chiara Nicolini (a cura di)‎

‎Un viaggio lungo settecento anni. Immagini per la Divina Commedia, catalogo della mostra (Crema, 18 settembre 2021 – 9 gennaio 2022)‎

‎pagine b/n, tavole a colori, 20x26 cm, nuovo‎

‎Marco D'Agostino, Nicolò Premi (a cura di)‎

‎Dante e Crema. Il ms. 280 della Biblioteca Comunale «Clara Gallini» e altre presenze dantesche in città, atti del convegno (Crema, 18 settembre 2021)‎

‎pagine in b/n e tavole a colori, 17x24 cm, nuovo‎

‎Studio DOBP (cur.)‎

‎Dante O. Benini. Architetto. Ediz. illustrata‎

‎ill., br.‎

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