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‎Cameron Peter‎

‎Paura della matematica‎

‎br. In un passaggio apparentemente marginale del racconto che da il titolo a questa raccolta disegnata dall'autore, la protagonista offre al suo professore di matematica, passato a trovarla, un bicchier d'acqua. Poi, mentre lo guarda bere, la ragazza è colpita dalla cosa più semplice, l'assoluta naturalezza del gesto, che l'uomo compie "come se in vita sua non avesse fatto altro che venire in cucina da me a bere acqua". È un tocco inconfondibile, che unisce in una riga tutta l'atmosfera di cui abbiamo bisogno e tutto l'intreccio che possiamo desiderare. Ma è anche di più. È la conferma che qualsiasi storia, anche minima, racconti - si tratti di un ragazzo che smette di parlare in casa, mentre intrattiene una fitta corrispondenza con i carcerati; di un adolescente che, alla morte del suo cane, si convince che nelle formule dell'algebra si annidi il segreto della felicità; o di una coppia gay in visita presso una nonna eccentrica e molto amata -, Cameron sembra appunto non avere mai fatto altro che scrivere storie. E come nei suoi romanzi ci offre, con la sua voce fresca e generosa, storie di giovinezza, inquietudini e nostalgia, di amori e famiglie e vita quotidiana.‎

‎Cameron Peter‎

‎Quella sera dorata‎

‎br. Quando qualcuno si accinge a scrivere la biografia di qualcun altro, parenti e amici del biografato cercano quasi sempre di ostacolare un'iniziativa che, in un futuro minacciosamente vicino, li costringerebbe a leggere la solita compilazione di svarioni, congetture e voli di fantasia non autorizzati. È quindi ovvio che né la moglie, né il fratello, né l'amante del defunto Jules Gund, autore di un solo e venerato libro, desiderano che il giovane Omar Rezaghi si rechi nella tenuta di famiglia in Uruguay, e s'inpicci di faccende che non lo riguardano. È solo l'inizio di una commedia dove nessuna combinazione di fatti, sentimenti o rivelazioni è esclusa in partenza.‎

‎Cameron Peter‎

‎Un giorno questo dolore ti sarà utile‎

‎br. James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d'arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d'altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell'artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un'alternativa all'università ("Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché"), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite - la lettura e la solitudine -, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio...‎

‎Cameron W. Bruce‎

‎Dalla parte di Bailey‎

‎br. Immagina un cane che non muore mai. Immagina un cane che si reincarna in diverse vite e se le ricorda tutte. Immagina che voglia scoprire il motivo per cui vive e che continui a rinascere finché non l'ha trovato. Questa storia è raccontata da Bailey, un cane saggio e divertente, bastardino randagio nella sua prima vita, golden retriever nella seconda, cane poliziotto nella terza e labrador nero nell'ultima. Ed è la storia dell'incontro magico con Ethan, il suo padrone speciale, che Bailey conosce da cucciolo e intende ritrovare a tutti i costi. Tra mille avventure commoventi, Bailey ci conduce in un viaggio incantato alla ricerca del senso della vita, dell'amore e della lealtà, che squarcia il velo sottile che separa animali ed esseri umani.‎

‎Cameron W. Bruce‎

‎Il viaggio di Buddy. Un'altra storia per umani‎

‎br. Questa volta Buddy pensa proprio di aver portato a termine il suo compito. E' stato un cane davvero speciale, ha vissuto molte vite e un'infinità di avventure, felici e dolorose, pur di stare accanto a Ethan, il suo amatissimo padrone. Gli ha fatto rincontrare l'amore di gioventù, Hannah, e ora, nella fattoria dove lei vive, Buddy può finalmente godersi la vecchiaia e prepararsi ad andarsene per sempre. Ma questo non è possibile: tra i cavalli, le anatre e il pericoloso pontile di legno che si affaccia sul lago, si aggira indisturbata la piccola Clarity, la nipotina di Hannah e Ethan, che sembra avere un sesto senso per ficcarsi nei guai. Con una madre assente e preda delle sue manie, Clarity è senza difese. Spetta a Buddy, di nuovo, accompagnarla nel faticoso cammino che la attende... Lo capisce quando si accorge di essere tornato cucciolo ancora una volta: Clarity è un dono di Ethan, e Buddy ha di fronte a sé un'altra, incredibile storia.‎

‎Camerra Alberto‎

‎L'amore ferisce‎

‎br. Tornata in Italia dopo un lungo viaggio in Europa, complice un incontro organizzato dagli amici, Bianca conosce Icaro: un aspirante pittore dall'animo sensibile. La ragazza, dal carattere schivo e riservato, fatica ad aprirsi. Il suo recente viaggio, in realtà, è stato una fuga. In rotta con i genitori, dopo aver subito un profondo trauma sentimentale, a Barcellona Bianca ha conosciuto Lucita, una escort. Con lei è riuscita, per la prima volta, a confidarsi. E lo ha fatto per un motivo: sopravvivere. Sconvolta dal proprio passato e da una serie di altri drammatici eventi, Bianca ha preso una decisione che le ha cambiato la vita: diventare un'altra. Questa singolare forma di salvezza, le permette di rientrare a Milano e qui, nei panni della sensuale Cora, in una cornice sociale di falso perbenismo e ipocrisia, l'introversa diciannovenne si troverà catapultata nell'oscuro mondo degli adulti. Faccia a faccia con il motivo della sua repentina partenza, rischierà stavolta il tutto per tutto. Damiano, carismatico ed egocentrico, adorato e creduto perfetto, capace delle più grandi menzogne, sarà la prova finale di Bianca, che potrà contare soltanto sulla spregiudicata Cora, per superare il momento più critico di una nuova esistenza.‎

‎Camilla Meyer (Hochseilartistengruppe). - Dr. Heukeshoven, Dresden (Photoatelier):‎

‎Original-Photographie der "Camilla Meyer"-Hochseilartistengruppe im Berliner Lustgarten 1946. (Großformatige Photographie vor dem kriegszerstörten Berliner Dom).‎

‎(ca. 23,5 x 17,5 cm). 1 Photographie. Original-Photographie, schwarz-weiss, mit weißem Rand. Rückseitig mit Stempel des Photographen. Leichte Gebrauchsspuren, obere Ecke etwas knickspurig. Rückseitig handschriftliches Notat, insgesamt gut erhalten. Original-Photographie mit einer Szene der Hochseilartisten-Gruppe "Camilla Meyer" aus dem Jahr 1946. Die Leitung der bekannten und mehrfach neugeformten Artistengruppe lag zu jener Zeit wohl bei Ruth Hempel. Hier kam die Gruppe zu einem Auftritt in den Berliner Lustgarten. Direkt hinter den von unten nach oben photographierten Artist/innen ist der teilzerstörte Berliner Dom mit abgedeckter Kuppel zu sehen. Hier wurde eine komplizierte Figur mit mehreren Artistinnen photographiert. Die Aufnahme zeigt zugleich auch den Großteil des Doms, mit Kuppel und abgedeckten Türmen. Bekannt sind die Nachkriegsauftritte der Gruppe "Camilla Meyer" in Köln und Leipzig, diese Aufnahmen aus der Berliner Mitte sind jedoch deutlich weniger bekannt. Es ist insbesondere der kriegszerstörte Berliner Dom im Hintergrund, welcher diese besondere Ansicht aus der deutschen Nachkriegszeit bestimmt!‎

MareMagnum

Schwarz und Grömling GbR.
Berlin (-Tiergarten), DE
[Books from Schwarz und Grömling GbR.]

€128.00 Buy

‎Camilla Meyer (Hochseilartistengruppe). - Dr. Heukeshoven, Dresden (Photoatelier):‎

‎Original-Photographie der "Camilla Meyer"-Hochseilartistengruppe im Berliner Lustgarten 1946. (Großformatige Photographie vor dem kriegszerstörten Berliner Dom).‎

‎(ca. 23,5 x 17,5 cm). 1 Photographie. Original-Photographie, schwarz-weiss, mit weißem Rand. Rückseitig mit Stempel des Photographen. Leichte Gebrauchsspuren, obere Ecke etwas knickspurig, insgesamt gut erhalten. Original-Photographie mit einer Szene der Hochseilartisten-Gruppe "Camilla Meyer" aus dem Jahr 1946. Die Leitung der bekannten und mehrfach neugeformten Artistengruppe lag zu jener Zeit wohl bei Ruth Hempel. Hier kam die Gruppe zu einem Auftritt in den Berliner Lustgarten. Direkt hinter den von unten nach oben photographierten Artist/innen ist der teilzerstörte Berliner Dom mit abgedeckter Kuppel zu sehen. Hier wurde eine komplizierte Pyramide der Gruppe photographiert, ganz nah vor der Kuppel und ihrer noch vorhandenen Figuren. Bekannt sind die Nachkriegsauftritte der Gruppe "Camilla Meyer" in Köln und Leipzig, diese Aufnahmen aus der Berliner Mitte sind jedoch deutlich weniger bekannt. Es ist insbesondere der kriegszerstörte Berliner Dom im Hintergrund, welcher diese besondere Ansicht aus der deutschen Nachkriegszeit bestimmt!‎

MareMagnum

Schwarz und Grömling GbR.
Berlin (-Tiergarten), DE
[Books from Schwarz und Grömling GbR.]

€128.00 Buy

‎Camilla Meyer (Hochseilartistengruppe). - Dr. Heukeshoven, Dresden (Photoatelier):‎

‎Original-Photographie der "Camilla Meyer"-Hochseilartistengruppe im Berliner Lustgarten 1946. (Großformatige Photographie vor dem kriegszerstörten Berliner Dom).‎

‎(ca. 23,5 x 17,5 cm). 1 Photographie. Original-Photographie, schwarz-weiss, mit weißem Rand. Rückseitig mit Stempel des Photographen. Leichte Gebrauchsspuren, obere Ecke etwas knickspurig. Unterer weisser Bildrand mit handschriftlichem Notat, insgesamt gut erhalten. Original-Photographie mit einer Szene der Hochseilartisten-Gruppe "Camilla Meyer" aus dem Jahr 1946. Die Leitung der bekannten und mehrfach neugeformten Artistengruppe lag zu jener Zeit wohl bei Ruth Hempel. Hier kam die Gruppe zu einem Auftritt in den Berliner Lustgarten. Direkt hinter den von unten nach oben photographierten Artist/innen ist der teilzerstörte Berliner Dom mit abgedeckter Kuppel zu sehen. Bekannt sind die Nachkriegsauftritte der Gruppe "Camilla Meyer" in Köln und Leipzig, diese Aufnahmen aus der Berliner Mitte sind jedoch deutlich weniger bekannt. Es ist insbesondere der kriegszerstörte Berliner Dom im Hintergrund, welcher diese besondere Ansicht aus der deutschen Nachkriegszeit bestimmt!‎

MareMagnum

Schwarz und Grömling GbR.
Berlin (-Tiergarten), DE
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€128.00 Buy

‎Camilleri Andrea‎

‎Certi momenti‎

‎ril. Quasi una vita, momento per momento, quelli più intensi che nel tempo acquistano ancora più vigore e ritornano in tutta la loro vividezza. Tanti incontri qui offerti nella forma del racconto, ognuno dei quali ha una luce, un'atmosfera e dei personaggi indimenticabili che hanno segnato soprattutto la giovinezza e l'adolescenza di Camilleri. Alcuni conosciuti negli anni più maturi, durante la sua carriera di regista teatrale e televisivo, molti altri sconosciuti, che ci riportano ai tempi del fascismo, della guerra, momenti segnati da storie che nei loro risvolti più umani e sinceri acquistano un tratto epico e la magia del ricordo assoluto perché unico nel costituire una tappa, una svolta nella formazione dello scrittore. L'anarchica, invincibile indifferenza di Antonio, insensibile ai richiami militari e agli orrori della guerra; la bellezza sorprendente dell'incontro con un vescovo libero nella mente e nel cuore; l'indelebile ricordo di quella notte di burrasca quando il padre di Camilleri andò a salvare l'eroico comandante Campanella, dato per disperso; il coraggio della "Sarduzza" e la determinazione nel difenderla dal tenente tedesco; l'ultimo saluto a "Foffa", prostituta per necessità, sola nella vita e negli affetti. Intermezzati gli uni con gli altri ecco l'incontro con Primo Levi e i suoi silenzi, la stravaganza di Gadda e la suscettibilità di D'Arrigo, il franco scontro con Pasolini riguardo alla regia di una sua opera teatrale, poco prima della sua morte...‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Esercizi di memoria‎

‎ill., ril. "Ogni mattina alle sette, lavato, sbarbato, vestito di tutto punto mi siedo al tavolo del mio studio e scrivo. Sono un uomo molto disciplinato, un perfetto impiegato della scrittura. Forse con qualche vizio, perché mentre scrivo fumo, molto, e bevo birra. E scrivo, io scrivo sempre". Questo è Camilleri. Poi a novant'anni arriva il buio. E così come non era terrorizzato dalla pagina bianca, combatte anche l'oscurità della cecità e inizia a dettare. La sua produzione letteraria trova nell'oralità una nuova via per raccontare le sue storie. Ma se forte era la sua disciplina prima, lo è ancora di più oggi che può contare esclusivamente sulla sua memoria. E quindi occorre tenerla in esercizio: osservare nei dettagli i ricordi, rappresentarsi nella mente le scene. Quelli qui pubblicati, come dice lui, sono i compiti per l'estate: 23 storie pensate in 23 giorni, che raccontano come nitide istantanee la sua vita unica e, sullo sfondo, quella del nostro Paese. La memoria qui non è mai appesantita né dalla malinconia né dal rimpianto. Per questo Camilleri ha chiesto a chi parla attraverso i colori, le forme e i volumi di rendere il suo esercizio più godibile, più leggero, più spettacolare. "L'ideale della mia scrittura è di farla diventare un gioco di leggerezza, un intrecciarsi aereo di suoni e parole. Vorrei che somigliasse agli esercizi di un'acrobata che vola da un trapezio all'altro facendo magari un triplo salto mortale, sempre con il sorriso sulle labbra, senza mostrare la fatica, l'impegno quotidiano, la presenza del rischio che hanno reso possibili quelle evoluzioni. Se la trapezista mostrasse la fatica per raggiungere quella grazia, lo spettatore certamente non godrebbe dello spettacolo." Con illustrazioni di Alessandro Gottardo, Gipi, Lorenzo Mattotti, Guido Scarabottolo e Olimpia Zagnoli.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Favole del tramonto‎

‎ill., br. "Favole del tramonto" le ha chiamate l'autore, motivando nella nota introduttiva l'incantesimo amaro e ironico da cui provengono. Favole brevi, talora di fulminante brevità tipografica, eppur sempre lunghe concettualmente quanto il tempo che le collega a Esopo e Fedro per ricondurle in ciclico percorso - tappa obbligata, Svevo - al luogo del travaglio ove son nate, nella culla del terzo millennio. Un Camilleri "diverso"? Un Camilleri "segreto"? Non tanto, ci sembra; non tanto, almeno, quanto potrebbe a prima vista apparire. Perché anche queste sorprendenti favole non sono in fondo che indagini impietose e commosse insieme - sulla condizione dell'uomo, medesimo oggetto delle inchieste di Montalbano. In perfetta simbiosi, questa volta, con le "immagini" di Angelo Canevari che le suggestioni del testo illustrano "plasticamente" (l'avverbio qui congiunge metafora e materia) nella onirica dimensione dell'arte.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Favole del tramonto. Nuova ediz.‎

‎ill., br.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Gocce di Sicilia‎

‎ill., br. Sette brevi scritti di Andrea Camilleri che rievocano episodi e personaggi di Sicilia, fra pura invenzione e ricordi autobiografici.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Gocce di Sicilia. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Vengono qui raccolti gli scritti originali di Andrea Camilleri comparsi nell'ordine sull'"Almanacco dell'Altana" negli anni 1995, 1996, 1997, 2000. Fra essi, "Piace il vino a San Calò" è una parte revisionata e rielaborata del romanzo "Il corso delle cose". Il racconto "Ipotesi sulla scomparsa di Antonio Patò" comparve poi in forma ridotta sul quotidiano "La Stampa" e successivamente ampliato e integrato da nuove invenzioni, diede luogo al volume "La scomparsa di Patò". "Il cappello e la coppola" fa parte delle "Favole del tramonto".‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Gran circo Taddei e altre storie di Vigàta‎

‎br. Otto storie, tanto perfette e compiute da costituire ciascuna un breve romanzo. Ci sono i personaggi della Vigàta di ogni tempo, l'inventario di una Sicilia dalle inesauribili sfaccettature: avvocati brillanti, chiromanti improvvisate, contadini e studentesse, preti e federali, comunisti sfegatati, donne risolute, un repertorio che suscita il sorriso o la pietà, e sempre un forte coinvolgimento. Ma in queste storie c'è anche un elemento fiabesco, mitico, un improvviso scarto dalla narrazione che ritorna insistente. È una traccia sotterranea che si mescola con il momento storico che è sempre ben definito, al punto che sin dalle prime righe di ogni storia la narrazione viene incastonata in una data precisa, la fine dell'Ottocento, l'alba del 1900, ma più spesso gli anni del fascismo, dello sbarco, del dopoguerra. Quasi sempre è l'ironia, la burla a dominare, o il gallismo brancatiano, oppure l'umanità solidale che non manca mai nelle storie di Camilleri che in quella "piazza della memoria" che è Vigàta, attinge a storie vere o verosimili depositate fra i suoi ricordi, per reinventarle e raccontarle con la sua capacità affabulatoria, tutte spruzzate da una polvere di simpatia.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Inseguendo un'ombra‎

‎br. "Non è, questo, un romanzo d'ambiente; di costume. Non è un romanzo storico. È una potente azione narrativa. Se nel gioco degli scacchi l'obiettivo finale è catturare il re, le modalità operative e di ricerca di questa opzione strategica forzano il silenzio e le tenebre della storia, per affrontare il mistero di un'"ombra", penetrare nelle tante maschere di un volto che si può pensare ma non conoscere, catturare la personalità artificiosa di un protagonista di eventi reali che con infame talento si evolve su se stesso e sotto più nomi si tramuta; e restituire, infine, alle necessità del racconto, il lato oscuro, la metà notturna e fosforica della civiltà dell'Umanesimo raggiante di cultura. Qui Camilleri gioca a scacchi con l'imponderabile. Le strade del suo personaggio si moltiplicano, si confondono, si scambiano l'una con l'altra. Partono dalla giudecca di Caltabellotta, in Sicilia, e lungo il Quattrocento si inoltrano nei labirinti delle capitali, delle corti piccole e grandi, degli studioli umanistici, delle Accademie e delle Università; nella geografia politica della penisola italica e delle remote contrade di là delle Alpi. Il lettore fa il possibile per recuperare il fiato. Una pagina tira l'altra, vorticosamente. Tra vari avvisi di pericolosità e d'orrore, il protagonista del romanzo sprigiona intelligenza perversa, crudeltà e spietatezza. È un ebreo convertito, poliglotta: esperto soprattutto in lingue orientali..." (Salvatore Silvano Nigro)‎

‎Camilleri Andrea‎

‎La bolla di Componenda‎

‎brossura "Componenda" significa accordo, compromesso, transazione intesa a sanare un contenzioso tra parti. Fa pensare all'accordo tra due privati o, quando non privati, a pattuizioni di poteri occulti, torbidi, segreti. Tutto il contrario della posizione di uno stato di diritto che non compone, ma garantisce imparzialmente contro i torti. E invece, in Sicilia almeno, non si è dato nella storia potere che non si ritenesse parte di una componenda, di fronte ad altri poteri, a danno di chi, per modestia, per debolezza, per isolamento, non riusciva a garantirsi con nessun potere. E lo Stato italiano si aggiusterà a questa pratica tradizionale, nei confronti del brigantaggio, della mafia e dei tanti prepotenti.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎La cappella di famiglia e altre storie di Vigàta‎

‎br. "La cronaca contorta e pazza di Vigàta è uno spinaio di furfanterie, sgangheratezze, deliramenti, e intrichi d'amore: un intreccio di balordaggini pubbliche e di magnifiche stolidezze private. Nel villaggio, l'innocenza è spesso un candore temerario, un'allucinazione; e l'onestà è il capolavoro di falsari della morale e del buonsenso caritativo. Lo stesso crimine è un refuso dell'intelligenza, una morbida beffa. E la tristezza nuda di un cimitero si presta agli esercizi di un petrarchismo peloso versato nel corteggiamento di una Lauretta in abiti vedovili e alla resa dei conti tra parenti. Il camposanto diventa una gremita e agitata piazza d'armi e d'amori. Ci si mette anche il caso, che porta a rovescio ciò che si vorrebbe fosse il dritto. Le apparenze ingannano. E la realtà contempla situazioni che proliferano. Gli amori clandestini fanno sì che si formino collezioni di famiglie. La strampalatezza eccitabile è una corrente elettrica incontrollata: accende reazioni a catena, contagi come da 'epidemia'; assurdità ossimoriche del tipo: 'Un morto si reca all'obitorio ma cade strada facendo'. Un dono di natura è capace di distorcere un'intera vita, e trasformare l'eletto in una 'macchina' digerente, priva di 'cuore', di 'cervello', di funzioni sessuali. L'arco cronologico è lungo. Va dal 1862 al 1950, dopo avere attraversato l'aria viziata di stupidità e dissennatezza del ventennio nero." (Salvatore Silvano Nigro)‎

‎Camilleri Andrea‎

‎La casina di campagna. Tre memorie e un racconto‎

‎ill.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎La moneta di Akragas‎

‎ill., ril. 406 a.C. Dopo un lungo assedio Akragas si arrende ai Cartaginesi. La città viene distrutta. 1909. La scoperta in un campo di una piccola moneta d'oro, unica al mondo, preziosissima. Per l'emozione il dottor Stefano Gibilaro, medico condotto di Vigata, cade da cavallo. Comincia così una storia che si dipana con risvolti inaspettati, tragici ed esilaranti, tra le campagne di Vigata e la Messina distrutta dal terremoto, fino all'imprevedibile conclusione.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎La regina di Pomerania e altre storie di Vigàta‎

‎br. Si vuole che il racconto abbia la geometria di un sonetto, con una trama rigorosamente distesa su una tavola metrica "baciata" alla fine da un'arguzia, che può essere sì un colpo di scena, ma entro la prevedibilità di una catena di cause e di concause. Diversa è la meccanica dell'immaginazione che Camilleri sceglie. Lui è un orologiaio fantastico. Carica le molle, e decide che siano inavvertitamente scombinate: in modo che l'ora segnata suoni inattesa e fragorosa, come un refuso del destino, uno schianto che si prende la rivincita sui normali procedimenti di scioglimento, mentre rende la storia che si racconta asimmetrica ai desideri e alle attese degli stessi protagonisti. Di siffatta specie sono gli otto racconti vigatesi qui raccolti, ognuno dei quali apre lo sguardo sui casi quotidiani di una provincia che vive a rate le balzanerie e le strampalatezze di una società sedotta dalle proprie furbizie e dalle sue stesse ciance: tra battibecchi da circolo, lambiccati bizantinismi, ludi e motteggi, eterne liti familiari, infervoramenti carnali, sbatacchiamenti, oneste mignotterie, dolorosi stupori e premurose cordialità. Non c'è ordine cronologico nella successione dei racconti. Ognuno di essi è però un bordo d'inquadratura che prende d'infilata la scena larga di Vigàta di volta in volta bloccata nei mesi e negli anni di pertinenza, lungo un arco che va dal 1893 al 1950.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎La targa‎

‎br. Vigata, 1940. La sera dell'11 giugno, il giorno dopo l'entrata in guerra dell'Italia salutata dal paese intero come "la vincita di una quaterna al lotto", al circolo Fascio & Famiglia ricompare d'improvviso, dopo cinque anni di confino in quanto "diffamatore sistematico del glorioso regime fascista", Michele Ragusano. Nessuno, com'è inevitabile, lo saluta, ma gli animi in un attimo si riscaldano e volano male parole: fin quando a don Emanuele Persico, novantaseienne tutto pelle e ossa, squadrista della primissima ora, prende letteralmente un colpo. Tutto perché Ragusano gli ha chiesto con tono di sfida: "Il nomi di Antonio Cannizzaro vi dice nenti?". Qualcuno si inginocchia, avvicina l'orecchio al cuore del vecchio e sentenzia: "Morto è". Comincia così un esilarante circo di celebrazioni postume, di opportunismi e di verità sepolte, in cui ognuno eserciterà quell'arte sottile che è propria degli italiani d'ogni epoca: l'arte del revisionismo e del compromesso.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎La Vucciria‎

‎ill., ril. "Io, Agonzio Calandrino, cordaro, che ho bottega in una via della piazza di grascia detta Bocceria Grande... trovatomi la matina dello cinco settembriro de lo mille e seicento e cinco inanzi alla bottega intento a certe cassette rassettare, vidi nel negotio de davanti a lo mio ov'è vendita di panni per vestimenti e tela d'olona una giovine femina assai di personale aitanza e opulentia nonché mirabile per copia e lucidezza di chiome..." Così inizia il racconto di Andrea Camilleri direttamente ispirato al famoso quadro di Renato Guttuso dedicato alla Vucciria, il più grande e più famoso mercato di frutta e verdura, di pesci e di carne di Palermo. "Un narratore o un commediografo, davanti alla Vucciria, avrebbero materia di scrittura sino alla fine dei loro giorni," scrive Camilleri. "La vucciria la conosco bene. Negli anni '44-'47 frequentavo l'università di Palermo e quasi ogni giorno mi ci recavo per mangiarmi 'u panu cu 'a meusa di cui ero ghiottissimo. Era un luogo che apriva la fantasia. Perché era un luogo dov'erano possibili accadimenti impossibili altrove." Il libro è completato da una prefazione di Fabio Carapezza Guttuso che racconta come venne dipinto il quadro, la sua simbologia, e la sua collocazione finale. Il volume è illustrato dai numerosi particolari del quadro e da diverse fotografie scattate dallo stesso Guttuso nel mercato come preparazione al dipinto.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Le vichinghe volanti e altre storie d'amore a Vigàta‎

‎br. "Letti, divani, e giacigli, sono ospitali a Vigàta. E contemplano ingorghi e soprassalti. La prodigalità è un ardore di istintiva e disfrenata voluttà. Si dipana come una corrente vitale a due fuochi: la passione gagliarda, che non si tiene ai limiti del ritegno; e la missione soccorrevole, da crocerossine che, per la società e la patria, e per il proprio piacere, esercitano le opere di bene come un darsi generoso secondo le esigenze ghiotte dell''appetito' da soddisfare, del 'boccone' prelibato, del 'ristoro', e finanche del fervoroso 'spolpamento'. A Vigàta si acclimatano divinità pagane, santi, e creature circensi: una Venere di lago e un Apollo dormiente; uno splendore di ragazza, incline alle estasi, la quale, mentre dintorno preme il mistero del trascendente, corrompe e si corrompe con i propri aromi di purezza e la sua voglia di santità, compiacendosi dei sogni lascivi, illusoriamente tattili, che tra uno spandersi di afrori di peccato mettono in comunicazione notturna il letto suo e quello del proprio confessore; le quattro svedesi equilibriste, le vichinghe volanti che, avvenenti e fascinose, montano le loro roboanti motociclette come cavallerizze da circo. Un'astuta e insolente provvidenza narrativa si prende gioco delle aspettative: imbroglia, sbroglia, imprevedibile alla fine; sbrigliata com'è, nel dare scacco matto. Un cacciatore sbadato non sa di essere cacciato da un cacciatore per diletto. Uno sgambetto è inevitabile..." (Salvatore Silvano Nigro )‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Maruzza Musumeci‎

‎br. La storia comincia a Vigàta nel gennaio del 1890. Gnazio ritorna dall'America dopo 25 anni di assenza. Ci era andato a lavorare giovane perché in paese era rimasto solo. Sapeva solo "arrimunnari "gli alberi, ma alla perfezione tanto da essere assunto a New York come giardiniere. Poi, una brutta caduta da un pino, i soldi dell'assicurazione e il ritorno a Vigàta con un piccolo gruzzolo, sufficiente a comprare un pezzo di terra. Se ne era innamorato subito Gnazio, perché al centro di quella terra, stretta tra ciclo e mare, troneggiava un ulivo secolare, la gente diceva che aveva più di mille anni. La terra era rinata con le sue amorevoli cure, rivoltata e bagnata, popolata di animali, abbellita da una costruzione tirata su pietra su pietra e ora a 45 anni Gnazio era desideroso di farsi una famiglia. È l'esperta di erbe e guarigioni, la vecchia Fina, a trovargli una moglie, Maruzza Musumeci, bella come il sole. Chi sa perché quella ragazza non aveva mai trovato marito. Forse per certe sue stramberie? Le nozze, poi i figli. La famiglia di Gnazio e Maruzza cresce, prima nasce Cola, poi Resina, dalla voce ammaliante, poi Calorio e Ciccina, e cresce anche la casa... Una favola in cui si intrecciano mito e storia, ma anche arte, architettura, astrologia. Una fantasia sconfinata imbrigliata nel racconto di una vita vissuta intensamente.‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Pagine scelte di Luigi Pirandello‎

‎br. «Ho visto, a dieci anni, arrivare a casa mia, all'improvviso, Luigi Pirandello. Nel 1935, l'anno prima che morisse. Indossava la divisa di Accademico d'Italia, e io lo credetti un ammiraglio in alta uniforme. "Cu si tu?" mi domandò in dialetto. "Nenè Camilleri sugnu" risposi. "Ah" fece, passandomi per un attimo la mano sulla testa. E poi: "C'è tò nonna Carulina?". "Sissì." "Chiamamilla. Dicci ca c'è Luicinu Pirannellu." Andai nella stanza dove mia nonna dormiva (erano le tre di un pomeriggio afoso) e la svegliai: "Nonna, c'è un ammiragliu ca si chiama Luicinu Pirannellu e ti voli parlari". Mia nonna emise una specie di gemito e saltò giù dal letto. Andai nella camera dei miei genitori. "E vinuto un ammiragliu ca si chiama Luicinu Pirannellu."» (Andrea Camilleri).‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Un filo di fumo‎

‎br. "Nel 1980 - racconta Andrea Camilleri - Livio Garzanti volle pubblicare questo mio romanzo risolvendo le perplessità di alcuni suoi eminenti collaboratori. Mi domandò però, quasi a guardarsi le spalle, un glossario. Comprendendo le sue taciute ragioni, principiai a compilarlo di malavoglia: poi, a poco a poco ci pigliai gusto e me la scialai. Il romanzo viene ora ristampato a distanza di diciassette anni e il glossario, nel frattempo, è diventato superfluo. Se ora lo ripubblichiamo è perché la cosa sottilmente ci diverte. Lo spunto di 'Un filo di fumo' me lo diede un volantino anonimo, trovato tra le carte di mio nonno, che metteva in guardia contro i maneggi di un commerciante di zolfo disonesto. Per il resto, nomi e situazioni sono da addebitare alla mia fantasia. Allora, quando uscì, il romanzo piacque a mia madre: lo dedico alla sua memoria".‎

‎Camilleri Andrea; Anzalone F. (cur.); Santelli G. (cur.)‎

‎I racconti di Nené‎

‎br. Con le sue storie Andrea Camilleri riesce sempre a creare una magia narrativa. Si sentono gli odori e si percepiscono gli sguardi. Con poche pennellate evoca i personaggi in un modo talmente vivo da renderli realmente presenti. Con pochi tratti ce li fa conoscere nella loro intimità e con le loro piccole debolezze così umane. Ma sempre con uno sguardo insieme ironico e affettuoso. Ed è per questo che finiamo per amarli: ci sembra di conoscerli, di aver fatto con loro un tratto di strada. I racconti raccolti in questo libro ci restituiscono al meglio l'affabulatore Camilleri. Tra i più intimi, autobiografici e sentiti del romanziere siciliano, questi racconti fulminanti ci riservano una sorpresa in più, perché i personaggi evocati si chiamano Leonardo Sciascia e Luigi Pirandello, Eduardo De Filippo e Renato Rascel, Jean Genet e Samuel Beckett, George Patton. Ed è così che Camilleri ci porta per mano dentro storie vere, che appartengono alla sua vita e alla sua memoria, e che finalmente vedono la luce. L'avvento del fascismo e lo sbarco degli Alleati, il separatismo e la mafia, le amicizie e la famiglia, gli incontri con i grandi maestri e, su tutto, lei: l'amata Sicilia.‎

‎Camilleri Andrea; Cazotte Jacques‎

‎Il diavolo tentatore-Il diavolo innamorato‎

‎br. Un grande, pirotecnico Andrea Camilleri si ispira - e si affianca all'altrettanto grande e pirotecnico autore settecentesco Jacques Cazotte per dipingere un ritratto a due facce del diavolo, questo grande corruttore e seduttore dell'umanità. Il diavolo tentatore di Camilleri, Bacab, è un povero diavolo d'aria, della specie che ha per compito di indurre uomini e donne in tentazione carnale, infilandosi in quella parte del corpo umano, mascolino o femminino, che è il "loco del piaciri", in modo da riuscire - "strica oggi, strica dumani" - a innescare amori "pazzi ed esecrabili". Il diavolo innamorato di Cazotte abita invece la Napoli galante e un po' folle di fine Settecento, dove un giovane spagnolo, capitano delle guardie del re, accetta per scommessa di esibire il proprio coraggio sfidando il diavolo. Evocato, il demonio si materializza sotto le spoglie seducenti di una bellissima giovane donna...‎

‎Camilleri Andrea; De Cataldo Giancarlo; Lucarelli Carlo‎

‎Giudici‎

‎br. Il giudice Efisio Surra è catapultato da Torino a Montelusa, e con il suo candore e la sua tenacia vince la prima battaglia dell'Italia unita contro la Fratellanza, non ancora "Maffia". Un giudice ragazzina si trova di colpo ridotta in clandestinità, nel bel mezzo di una guerra senza esclusione di colpi, alla fine degli anni Settanta. Un procuratore duella da una vita con il molto spregiudicato sindaco di Novere, e da una vita perde: fino a quando non capisce che il duello non era ad armi pari. Tre grandi scrittori di oggi mettono al centro della loro osservazione la figura, carica di conflitti e tensioni, di chi ha scelto nella vita di amministrare la giustizia, per conto di tutti noi. E si collegano a una tradizione che va da Manzoni a Sciascia, da Dostoevskij a Kafka.‎

‎Camilleri Stefania; Frontero Dante‎

‎La strega e l'architetto‎

‎br. La chiave di lettura di questo romanzo è il dualismo, sia nella sua forma di libro bifronte, sia nei contenuti delle vicende narrate, sospese tra la coesistenza e l'alternanza di bene e male, vita e morte, amore e odio, reale e irreale. "La strega e l'architetto" racchiude due trame apparentemente distanti ma in verità convergenti in un comune epilogo, scritto a quattro mani. Stefania Camilleri narra di un mondo fantastico ed esoterico che, attraverso un'atmosfera magica, si dipana in diversi periodi storici. Dante Frontero prende spunto da un evento di cronaca recente per poi narrare un intreccio di vicende di ambientazione thriller. Le due storie, ciascuna con la propria struttura, sono ideate affinché la lettura possa iniziare indifferentemente da una parte o dall'altra del libro.‎

‎Camillo Claudio‎

‎The old suitcase. A journey in the past and the present in Pietracupa's community‎

‎brossura Tutto ha avuto inizio con il casuale ritrovamento nella soffitta di casa, di una vecchia valigia di cartone, che ha dato lo spunto all'autore di narrare, attraverso un viaggio nel tempo e nella memoria, le vicende di una comunità contadina, proveniente da Pietracupa, un piccolo paese del Molise, dove suo padre era nato e da dove, all'età di 14 anni, è partito per Roma in cerca di fortuna, portando con se quell'unica valigia di cartone. L'autore, nel sui racconti, prende in esame il mondo contadino di inizio secolo 20º,i suoi personaggi, i suoi valori, le sue povertà; narra dell'emigrazione di massa iniziata a fine secolo 19º,i motivi dello spopolamento dei borghi italiani ed è egli stesso attore e spettatore degli avvenimenti degli ultimi 75 anni di storia mondiale, descrivendo, fatti, avvenimenti e tragedie che hanno coinvolto il mondo, analizzandoli con gli occhi del bambino prima, con lo sguardo dell'adulto poi, ed ora con quello dell'anziano. I racconti si dipanano come in una pellicola dai contenuti storici, su come eravamo e su come siamo, presentando immagini della II guerra mondiale, la nascita della Repubblica Italiana, gli anni della ricostruzione, il boom economico, il terrorismo, la caduta del muro di Berlino, gli attentati alle Torri gemelle, la guerra in Corea, la guerra in Vietnam, la guerra nel Kossovo, oltre la vita normale e gli svaghi di tutti i giorni dei cittadini del mondo. L'autore, conclude il suo viaggio, ritornando nel solitario e disabitato borgo...‎

‎Camillo Claudio‎

‎Una valigia di cartone. Un viaggio nel passato e nel presente della comunità pietracupese‎

‎brossura Tutto ha avuto inizio con il casuale ritrovamento nella soffitta di casa, di una vecchia valigia di cartone, che ha dato lo spunto all'autore di narrare, attraverso un viaggio nel tempo e nella memoria, le vicende di una comunità contadina, proveniente da Pietracupa, un piccolo paese del Molise, dove suo padre era nato e da dove, all'età di 14 anni, è partito per Roma in cerca di fortuna, portando con se quell'unica valigia di cartone. L'autore, nei sui racconti, prende in esame il mondo contadino di inizio XX secolo,i suoi personaggi, i suoi valori, le sue povertà; narra dell'emigrazione di massa iniziata a fine XIX secolo,i motivi dello spopolamento dei borghi italiani ed è egli stesso attore e spettatore degli avvenimenti degli ultimi 75 anni di storia mondiale, descrivendo, fatti, avvenimenti e tragedie che hanno coinvolto il mondo, analizzandoli con gli occhi del bambino prima, con lo sguardo dell'adulto poi, ed ora con quello dell'anziano. I racconti si dipanano come in una pellicola dai contenuti storici, su come eravamo e su come siamo, presentando immagini della 2° guerra mondiale, la nascita della Repubblica Italiana, gli anni della ricostruzione, il boom economico, il terrorismo, la caduta del muro di Berlino, gli attentati alle Torri gemelle, la guerra in Corea, la guerra in Vietnam, la guerra nel Kossovo, oltre la vita normale e gli svaghi di tutti i giorni dei cittadini del mondo. L'autore, conclude il suo viaggio, ritornando nel solitario e disabitato borgo...‎

‎Camilotto Dario‎

‎30 viaggi nel tempo‎

‎brossura Trenta cronache di vita da divorare in una notte, in un vortice di risate, sesso e batticuore. Un volume illustrato per conoscere i più grandi pittori della storia dell'arte. In virtù di una macchina del tempo il lettore viene catapultato nei secoli passati e va a incontrarli di persona. L'obiettivo? Impadronirsi delle loro opere con astuti stratagemmi, tornare ai giorni nostri e diventare l'uomo più ricco della Terra.‎

‎Caminade Pierre. Valery Paul 1871 1945‎

‎Paul Valéry‎

‎Paris : Éditions Pierre Charron 1972. First Edition. Good cloth copy in a good if somewhat edge-torn with some loss and dust-toned dust-wrapper now mylar-sleeved. Remains quite well-preserved overall; tight bright clean and strong. . Provenance; from the personal library of Professor Lloyd Austin University of Manchester. Physical description; 136 p. : ill. part col. ; 22 cm. Notes; ""Anthologie de Paul Valéry"": p. 57-88. Bibliography: p. 134-135. Subject; Valéry Paul 1871-1945. Paris : Éditions Pierre Charron hardcover‎

Bookseller reference : 235918

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‎Caminito Giulia‎

‎L'acqua del lago non è mai dolce‎

‎br. Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d'acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall'indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subito Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c'è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un'esistenza priva di orizzonti.‎

‎Caminito Giulia‎

‎La grande A‎

‎br. Giada è una bambina considerata da tutti perennemente manchevole, troppo minuta, "una raganella", che vive malvolentieri a casa degli zii in provincia di Milano. Da che sua madre se n'è andata per trafficare con camion, alcolici e bar nelle colonie italiane in terra d'Africa, Giada non pensa ad altro che a raggiungerla in quella che lei chiama "la Grande A", una terra che immagina piena di meraviglie e di promesse. Ma una volta giunta ad Assab, una cittadina avvolta nell'arsura e nell'aria salmastra, la vita sembra ruotare solo intorno al piccolo bar che Adi gestisce fino a notte fonda, dove Giada fa molte nuove conoscenze: da Hamed, il garzone che non sa scrivere, a Orlando, il compagno della madre animato dalla retorica fascista vecchio stampo; dalla gazzella Checco, che vive in casa come un animale domestico, a Giacomo Colgada, un giovane italiano farfallone che sembra la copia di un attore del cinema. Ed è proprio con lui che inizia la vera storia di Giada: il matrimonio imposto da Adi, le insidie di suocera e nuora, la fortuna economica, il boom del Circolo Juventus di Addis Abeba, gli incredibili viaggi con la jeep nel deserto, i dolorosi chiaroscuri di Giacomo che obbligano Giada al continuo raffronto con una donna dura e intraprendente come sua madre.‎

‎Cammarata Massimiliano‎

‎L'autore scomparso‎

‎brossura Ambientato a Catania, il romanzo mette in primo piano due vicende parallele, quelle di Teresa Sorrentino e di Claudio Fassari. Due vicende inizialmente, e all'apparenza, slegate ma che sembrano presto destinate a incrociarsi. Teresa, piacevolmente colpita da una canzone ritrovata, cerca il suo autore, un ragazzo che glie l'aveva dedicata cinque anni prima, che lei non vede da tempo e non sa proprio come rintracciare. Claudio, da poco rientrato nella sua città dopo aver lavorato fuori per sei mesi, cerca di ricostruire la sua vita e riprendere qualche amicizia trascurata. Il resto non è per nulla secondario e ci presenta una terza vicenda: quella di Enrico Vinci, amico di Claudio. Una storia intensa e movimentata, a tratti divertente e a tratti drammatica, che ci mostra uno spaccato di vita realistico nonché una realtà senza né filtri e né maschere. Una realtà a tratti spietata, amara, beffarda, dove salvarsi è solo una possibilità, non una certezza. Un racconto che mette in primo piano l'animo umano: tra conflitti interiori, contrasti, sentimenti, instabilità, colpi bassi, debolezze, illusioni e delusioni.‎

‎Cammarata Massimiliano‎

‎My life. Una storia già scritta‎

‎brossura "Adesso, immaginate che tutto sia stato già stabilito e che sia perfetto così com'è. Spesso mi capita di pensare che la nostra vita sia, per dirla alla Michelangelo, già perfetta così com'è, e che il nostro compito sia solo quello di dovere, e sapere, togliere il superfluo, per mostrare così l'opera d'arte che è in noi. Forse è davvero quello che bisogna fare, per cui non c'è proprio nulla da aggiungere a noi, ma piuttosto da levare, per potere finalmente mettere alla luce quello che davvero siamo, ma che è stato per tanto tempo nascosto da tutte le sovrastrutture accumulate negli anni. A raccontarlo è Massimiliano Cammarata, già autore di 'Vuoi conoscere il segreto?', che nella primavera del 2018, dopo aver provato un grande senso di vuoto interiore, unito a una forte apatia, ha deciso di ripercorrere un altro 'viaggio' nella sua interiorità, che lo porterà a scoprirne le cause intrinseche. Alla fine sarà un insolito, e inatteso, incontro con una persona venuta dal suo lontano passato a fare emergere inediti dettagli, oltre a fornire la giusta chiave per aprire la grande porta verso la consapevolezza. Un romanzo autobiografico, psicologico e introspettivo. Non mancheranno, in questo particolare viaggio, i contributi di importanti maestri e saggi a fargli compagnia, oltre a fare da sottofondo." (L'autore)‎

‎Cammarata Massimiliano‎

‎Voglio fare il gentiluomo‎

‎brossura Marcello è un uomo ultraquarantenne, che gode della nomea di essere un donnaiolo. Ma dietro questa veste si cela un uomo per nulla appagato dalla vita. Tra un lavoro che non ama, un matrimonio che va a rotoli e una carriera di pittore che stenta a decollare, l'uomo ormai sembra vivere di "donnesche imprese", generando anche qualche malcontento tra le colleghe, nel suo ambiente di lavoro. Appassionatosi anche di scrittura, comincia dapprima a scrivere recensioni gratuite per amici artisti, successivamente capisce che è il momento di far fruttare questa passione. Un giorno decide di collaborare con Veronica, una giovane critica d'arte romana, ma questa però è solo una scusa per avvicinarsi a lei. La vera svolta però arriva poco tempo dopo, quando conosce la rivista locale Arte e dintorni e il suo editore, Renato Troina, che lo fa entrare nel suo team. In quell'ufficio di redazione conosce tre colleghi: Gabriella, Gianmarco e Loretta. La nascente amicizia con Gianmarco gli fa scoprire che è ora di cominciare a dubitare di qualche sua certezza, proprio nel momento cruciale in cui Marcello deve fare i conti con qualcosa di inaspettato, che lo travolge a sorpresa, cambiandogli la vita.‎

‎Cammarone Luigi; Divino Federico‎

‎Tutti i fiori di anima‎

‎brossura Séretur, un misterioso individuo che ricerca i segreti dell'animo umano, ed ama parlare di sé come un fioraio che aiuta ogni anima a sbocciare, si imbatte nelle vicende di due fiori tristi ed appassiti. Chirstopher era un ragazzo ostracizzato dal mondo e dal destino, immerso in un turbine di eventi tragici e nefasti. Athena era una donna imprigionata nel corpo di un uomo, circondata dalle sbarre di una società amara e nemica. La storia di come due persone in cerca di amore riescano a trovare la forza nascosta della loro anima per far sbocciare quel fiore che è in ognuno di noi.‎

‎Cammelli Stefano‎

‎Muri rossi. Storie di occidentali in Cina‎

‎br. Otto uomini occidentali alle prese col problema di comprendere la Cina e relazionarsi con una nazione, una storia e un partito assai più complessi di quanto hanno creduto. Un ex diplomatico americano, un giornalista freelance, un broker, una studentessa della Bocconi, un aspirante missionario, un generale in pensione, uno storico della letteratura e un cooperante emiliano sono i protagonisti di esperienze profondamente diverse, destinate a concludersi ora felicemente, ora con evidenti sconfitte. Profondo conoscitore della cultura e della società cinese, Cammelli racconta il difficile cammino per penetrare in un mondo distante, un percorso dove i viaggiatori non dovranno scontrarsi solo con la realtà circostante, ma anche con la loro profonda solitudine. Entrare in Cina, paese su cui l'autore getta uno sguardo lucido e approfondito, appare così l'inizio di un progressivo isolamento che può portarci ad essere "uomini di cerniera", inevitabilmente a cavallo di due mondi, senza essere parte integrante dell'uno o dell'altro.‎

‎Cammelli Stefano‎

‎Un onirico caos di bric-à-brac‎

‎brossura Un turbine di visioni avvolge e sconvolge Renato mentre, tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro, si trova in ascensore. Immagini, luci, colori, suoni e odori a loro volta risvegliano ricordi sopiti, momenti di vita vissuta, esperienze lontane, in un vortice allucinato e sconnesso. Non è chiara l'origine di questo stato mentale ma è importante viverlo, arrivare fino in fondo, capirne i messaggi celati. Solo alla fine la realtà si rivela in tutta la sua cruda semplicità.‎

‎Cammertoni Valeria‎

‎I preti e le mamme di Nomadelfia‎

‎brossura Valeria Cammertoni, "vecchia sposa di Nomadelfia", dedica una nuova preziosa testimonianza all'esperienza vissuta per diciotto anni insieme alle mamme, ai preti e agli sposi della comunità fondata da Don Zeno Saltini, il rivoluzionario di Dio. Brevi note biografiche, tracciate con semplicità e affetto, consentono di riportare alla memoria i generosi protagonisti di un grande progetto di "fraternità", iniziato nel 1947 nel Campo di Fossoli e portato avanti fino a oggi, tra innumerevoli difficoltà ma con immutato entusiasmo, nella nuova Nomadelfia che ha sede in Maremma.‎

‎Cammertoni Valeria‎

‎Perché Nomadelfia‎

‎ill., br. Nell'Italia appena uscita dal secondo conflitto mondiale e schiacciata dal peso delle macerie e dei lutti, un giovane prete emiliano raccoglie intorno a sé orfani, vedove e sfollati e occupa l'ex campo di concentramento di Fossoli (Carpi), dando vita a un progetto pionieristico di comunità cristiana. Valeria Cammertoni approda a Nomadelfia nel novembre del 1949, per uscirne solo diciassette anni più tardi. Dopo un'infanzia segnata dalla guerra e dalle difficoltà familiari, la scoperta di un mondo attraversato da un sentimento nuovo e vigoroso di carità e l'incontro folgorante con don Zeno, spirito inquieto e combattente, sono il perno di un cammino di fede che si intesse con le gioie e le difficoltà del vivere quotidiano. Questo libro è prima di tutto un racconto di un'esistenza semplice e di una vocazione profonda: una storia di gente comune, di povertà, di speranze immense e acute delusioni. Una vita intera: questo il gusto che rimane, la percezione chiara che si fa strada fino all'ultima pagina.‎

‎Cammilleri Rino‎

‎Consigli del diavolo custode per andare all'inferno senza strafare‎

‎brossura "Chi sono io, in riferimento a quel che qui dentro troverai scritto, non ha importanza. Quindi non lo saprai. Non subito, almeno... Troverai che lo stile di queste pagine è 'finemente umoristico'. Ti dico subito che non lo è. No, è sarcasmo, del più puro e del più disperato. Noi ridiamo come voi, ma tra le nostre risate e le vostre c'è una non lieve differenza: l'amarezza. Voi nelle vostre gioie e nei vostri dolori avete la speranza: in cuor vostro sperate che Colui- che-non-voglio-nominare cambi la vostra sorte... Gli sforzi degli abitanti del luogo da cui ti scrivo non sono mai concentrati sul tentativo di far perdere la fede alla gente. L'unica cosa che veramente ci interessa è impedire che la mano che voi tendete a Colui-che-non-voglio-nominare si incontri con quella che vi tende Lui".‎

‎Camo‎

‎Polo ne sera plus gourmand‎

‎Paris, Plon, 1924. Durchgängig farbig illustriert. 15 S. (inkl. Umschlag). Farbig illustrierter Orig.-Umschlag; etwas berieben u. fleckig, Rücken etwas beschabt. (Les Aventures de Miquette, 8). [3 Warenabbildungen]‎

‎Von 1922 bis 1934 erschienen 28 Hefte. Es folgten bis 1940 acht weitere, die von B. Aucour illustriert waren. - Papier etwas gebräunt, sonst innen gut erhalten.‎

Bookseller reference : 209966

‎Camon Ferdinando‎

‎La mia stirpe‎

‎ril. Domenica, una telefonata nella notte. Quaranta chilometri verso l'ospedale più vicino: "Ci sono tutti. Il grande vecchio disteso a letto, i miei fratelli dritti in piedi". Tra presente e memoria, tra storia e attualità, tra dialetto e Skype, è l'avvicendarsi delle generazioni: il padre, i figli, le nipotine, disperse tra Los Angeles, Manchester e Verona. È il passaggio da una società contadina e povera, un paese che ha sofferto due guerre mondiali, a una società apparentemente sazia ma ingiusta. E inquieta. Da una cultura cristiana e cattolica, intrisa dei valori religiosi, a una società dove il tuo vicino d'ospedate è un islamico, e infermieri e badanti: arrivano dall'Est Europa - o magari dall'Africa o dall'Estremo Oriente. Raccontando la quotidianità e i sentimenti famigliari con lo sguardo e le parole del grande scrittore, Ferdinando Camon ci aiuta a capire il nostro paesaggio umano e psichico, e ci obbliga a chiederci dove stiamo andando.‎

‎Campagna Anastasia‎

‎Feniks‎

‎br.‎

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