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Cechov Anton
La signora con il cagnolino
br. Tra i duecentotrentanove racconti che costituiscono l'opera completa del Cechov narratore, "La signora con il cagnolino" (1898) e "Ionic" (1896) appartengono agli anni della piena maturità, gli anni in cui lo scavo psicologico diventa sempre più profondo, dando vita a capolavori come il lungo racconto "II duello" (1897) e come i drammi "II gabbiano" e "Zio Vanja". I due racconti offrono altrettanti intensi e finissimi ritratti psicologici "di coppia": una coppia adultera nel primo di essi - che adombra anche vicende biografiche dello stesso autore, che proprio allora stava iniziando la sua relazione con l'attrice Olga Knipper - e una coppia che non riesce a formarsi nel secondo, quasi un ironico e amaro gioco di attrazioni non sincroniche. In entrambi i casi siamo lontanissimi da qualsiasi idillio amoroso; eppure ne "La signora con il cagnolino" accade qualcosa di straordinario: quello che pareva all'inizio un episodio quasi insignificante, persino volgare nella sua trita normalità, si trasforma a poco a poco in una vera passione amorosa che cambierà per sempre la vita dei due amanti. Anche nel secondo racconto l'amore esiste, ma sotto traccia, un amore che non può consumarsi per la refrattarietà, quasi costitutiva, dei due protagonisti, prima la donna e poi l'uomo: e intanto il tempo trascorre inesorabilmente, lasciandoli entrambi prigionieri della propria solitudine.
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Cechov Anton
La steppa
br. La steppa è il viaggio in carrozza di un ragazzino di campagna, Egóruska, che la madre ha mandato a studiare al ginnasio di una grande città: l'immensa steppa ucraina, gli incontri a sorpresa lungo il viaggio, le sensazioni incantate del ragazzino, il bagno nel grande e placido fiume, le soste, i paurosi racconti dei contadini. Scritto nel 1888, all'età di ventotto anni, ?echov considerava questo racconto il suo capolavoro; giudizio peraltro condiviso anche da altri scrittori come Leskov e Saltykov-S?edrin, che lo paragonarono a Gogol' e Tolstoj. «Vai, vai, guardi avanti, la steppa è sempre la stessa steppa sconfinata che era prima: non si vede la fine!». Con un testo di Fausto Malcovati.
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Cechov Anton
La steppa
br. "La steppa" è la storia di un lungo viaggio, che il piccolo Egòruska, mandato dalla madre a studiare in città, compie in parte in calesse, insieme allo zio e a un anziano sacerdote, e in parte su un convoglio di carri colmi di balle di lana, in compagnia di un disomogeneo gruppo di contadini-mercanti. Un incedere lento attraverso la sterminata steppa ucraina, in apparenza monotona e immutabile, ma in realtà disseminata di stimoli visivi e sonori che il fanciullo impara a conoscere, ad amare e a temere. Tra accampamenti improvvisati per sfuggire alla calura del giorno, pasti frugali attorno a un fuoco, temporali che paiono non aver fine, racconti fantastici e storie di un passato troppo a lungo rimpianto, Egòruska, sempre più lontano dall'ambiente rassicurante in cui sempre ha vissuto, impara a conoscere il mondo e se stesso, avvertendo, per la prima volta, il peso della solitudine e l'incertezza di un futuro a cui, suo malgrado, si trova destinato.
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Cechov Anton
Racconti umoristici
brossura
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Cechov Anton
Tre racconti
br. La descrizione suggestiva della natura russa, con il fascino e l'impenetrabilità che la contraddistinguono, fa da sfondo alle vicende narrate in questi tre racconti: "Sogni", "Agaf'ja" e "Notte di Pasqua".
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Cechov Anton
Una scommessa
br. In questo volume sono pubblicati «Una scommessa» e «Il consigliere segreto», due racconti fondamentali dell'opera di Cechov per quanto riguarda la narrativa e la novellistica, che ci presentano molte delle tematiche - la libertà, la lotta sociale, l'impegno civile - presenti anche in quei testi teatrali che hanno reso immortale questo autore.
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Cechov Anton; Bazzarelli E. (cur.)
Racconti
br. L'animo umano è un paesaggio eterogeneo ed enigmatico. Anton Cechov è stato capace di raccontarlo in decine e decine di racconti, tra cui una parte viene presentata tra queste pagine. In ogni racconto vengono indagatati gli abissi e le increspature di ogni personaggio, andandone a recuperare il nucleo di mistero più nascosto. Il grande narratore russo registra gli ultimi sussulti della borghesia del suo paese, costruendo un affresco unitario e nitido.
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Cechov Anton; Malcovati F. (cur.)
I racconti della maturità
br. "Li ho riletti, questi sei racconti, tutti d'un fiato. Con un unica preoccupazione: capire se e quanto sono invecchiati, se e quanto i cento e passa anni che ci separano da loro hanno lasciato traccia. Che sollievo. Nessuna traccia. E che rinnovata consonanza, che piacere, che felicità nella lettura. Cent'anni? Andiamo! Sono storie di oggi, aggiustate certe situazioni, che tutti viviamo in prima persona, che ci sentiamo raccontare, che osserviamo intorno a noi. Mogli, mariti, amanti, padri, madri, figli, figlie: siamo noi, niente è cambiato. Mi sono anche chiesto il perché di questa inesauribile modernità di Cechov. Forse una ragione me l'ha data Orhan Pamuk nel suo recente discorso per il Nobel: 'Un autore parla di cose che tutti sanno senza averne consapevolezza. Esplorare questo sapere e vederlo crescere dà al lettore il piacere di visitare un mondo al contempo familiare e miracoloso'. In fondo anche Gor'kij diceva la stessa cosa di Cechov: 'Non dice nulla di nuovo, ma ciò che dice è così convincente, semplice, chiaro, da far paura'." (dall'Introduzione di Fausto Malcovati)
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Cechov Anton; Malcovati F. (cur.)
Racconti (1880-1884)
br. Inizia con questo libro la pubblicazione della raccolta, in otto volumi, di tutti i racconti, ordinati cronologicamente, dello scrittore russo Anton P. Cechov. Questi volumi propongono una lettura introduttiva di Lalla Romano. Il primo volume raccoglie i racconti giovanili di Cechov del periodo che va dal 1880 al 1884, tra cui alcuni capolavori come Fiori tardivi, Il fiammifero svedese, Trifon, Maschera, ma anche altri meno noti.
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Cechov Anton; Malcovati F. (cur.)
Romanzi brevi e racconti (1885). Ediz. illustrata
ill., br. Prosegue l'edizione dei racconti cechoviani, una produzione novellistica che permette di conoscere, seguendo l'ordine cronologico, la parabola dello scrittore dai primissimi raccontini pubblicati su giornali e riviste umoristiche, fino alle opere della maturità. Un percorso lungo il quale si incontrano i più diversi ambienti della Russia ottocentesca, i più differenti tipi umani, le più varie classi sociali. Un percorso vario in cui però la persistenza della tonalità, il ricorrere delle tematiche, la sicurezza dello stile sobrio ed essenziale danno unitarietà all'opera nel suo complesso. Introduzione di Claudio Piersanti.
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Cechov Anton; Parisi V. (cur.)
L'isola di Sachalin
br. «Per quanto si riferisce a me, non provo appagamento alcuno per il mio lavoro, perché lo trovo meschino» scriveva Cechov all'amico Suvorin nel 1888. «Se è ancor troppo presto per lamentarmi, non lo è mai abbastanza per domandarmi: mi occupo di una cosa seria o di sciocchezze?». Il viaggio che, armato solo del passaporto e di una tessera di corrispondente di «Novoe vremja», intraprenderà due anni più tardi per studiare la vita dei deportati nella colonia penale di Sachalin è la drastica risposta a questo interrogativo. Sbarcato ai confini del mondo, in un luogo dove Puskin e Gogol' sono incomprensibili e inutili e «l'anima è invasa da quel sentimento che, forse, ha già provato Odisseo mentre navigava per mari sconosciuti», Cechov riuscirà-malgrado il boicottaggio delle autorità e un clima che «predispone ai pensieri più foschi» - a penetrare nell'inferno della katorga e a denunciare, con una precisione e un'obiettività dietro le quali fremono pietà e indignazione, il fallimento di un sistema dominato da ingiustizia e corruzione, e colpevole di infliggere «il grado infimo di umiliazione sotto il quale un uomo non può scendere». Ma riuscirà anche a fissare nitidissime visioni di sconvolgente bellezza: le contadine che nella valle dell'Arkaj, per ripararsi dalla pioggia, si legano intorno al capo gigantesche foglie di bardana e «sembrano scarabei verdi»; le lunghe strisce di sabbia che separano il Golfo di Nyj dal mare tetro e malvagio; i giljaki, dai larghi sorrisi beati che possono lasciare posto a un'aria «dolorosamente pensierosa, un po' come le vedove»; le donne ainu dalle labbra tinte di blu, chine sui pentoloni come streghe a rimestare la zuppa di pesce.
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Cechov Anton; Rea M. (cur.)
Il duello
br. "Il duello" (1891) è certamente tra i capolavori della narrativa di Anton Cechov (1860-1904), e forse il lungo racconto che più di ogni altro possiede le caratteristiche di un vero romanzo. Protagonisti sono due giovani, Laevskij e von Koren, quasi due opposti per temperamento e cultura. Il primo ha tutti i tratti di un discendente di quella ricca galleria di "uomini superflui" che venne inaugurata nella letteratura russa da Puskin e da Lermontov; il secondo, invece, pare un'emanazione diretta di quelle teorie di impronta darwinista che ebbero larga fortuna, anche in Russia, nella seconda metà dell'Ottocento. E non va dimenticato che anche ne "I fratelli Karamazov" di Dostoevskij, che iniziarono ad essere pubblicati poco più di una decina di anni prima, c'è, magari sottotraccia ma costante, una netta polemica nei confronti di quel darwinismo sociale tendente a giustificare la prevalenza del più forte sul debole. Intorno alle figure dei due giovani, ruotano gli altri personaggi, a cominciare dalle due protagoniste femminili, Nadezda Fédorovna e Mar'ja Konstantinovna, la prima tutta persa nella sua vanità, la seconda letteralmente intrisa di una convenzionalità sconcertante. Come scrive Marilena Rea nella prefazione: «Il duello è la storia di una contesa tra due uomini, è lo scontro ideologico tra le grandi teorie ottocentesche sull'uomo, è un'immensa partita a due che si gioca contemporaneamente su più livelli, fino alla resa finale che, per quanto priva di quei colpi di scena che l'autore aveva così in odio, risulta comunque inaspettata e, soprattutto, inconsueta nel panorama della produzione cechoviana».
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Cecil, Mirabel
Moritz, der Esel
Eine Wintergeschichte. Aus dem Englischen von Ingrid Weixelbaumer. Wien, Betz, 1981. Mit farbigen Illustrationen von Christina Cascoigne. 29 S. Farbiger Or.-Pp. [4 Warenabbildungen]
书商的参考编号 : 215546
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Cecilia Z. Miguez
Flights of Imagination: Recent Works by Cecilia Z. Miguez September 9 - October 23 2004
Los Angeles: Louis Stern Fine Arts 2004. 1st Edition . Soft cover. Fine. 58 Pp. Large Format Exhibition Catalog One Of 5500 Copies. Fine And Wih The Inserted "Artist Reception" Flyer/Invitation. <br/> <br/> Louis Stern Fine Arts paperback
书商的参考编号 : 031609 ???????? : 0974942111 9780974942117
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Cederna Camilla.
SIGNORE & SIGNORI.
(Codice MD/0508) In 16° 312 pp. Prefazione di Mario Monti. Vicende e personaggi "illustri e meschini" dal 1939 agli anni '60. Brossura editoriale. Ottimo e fresco volume. ~~~ SPEDIZIONE IN ITALIA SEMPRE TRACCIATA
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Cederna Camilla.
SPARARE A VISTA. Come la polizia del regime DC mantiene l'ordine pubblico.
(Codice MD/0579) In 8° (20,5 cm) 210 pp. PRIMA EDIZIONE. Brossura editoriale, ingialliture e macchiette in copertina. Interno ottimo. ~~~ SPEDIZIONE IN ITALIA SEMPRE TRACCIATA
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CEFFA (Gilbert)
Louis-Adrien FAVRE, prêtre et patriote-résistant. Dix-huit messages de captivité.
Illustrations et reproductions de documents. Éditeur:La Salévienne, 2009. Grand in-8 (24x16cm) broché, couverture ornée de médaillons. 176pp.
书商的参考编号 : WOC-1977
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Ceiriog Hughes John
Ceiriog
br. John Ceiriog Hughes (25 settembre 1832-23 aprile 1887), era un poeta gallese e noto collezionista di melodie popolari gallese. A volte indicato come la "Robert Burns del Galles". Ceiriog nacque presso azienda agricola Penybryn che domina il villaggio di Llanarmon Dyffryn Ceiriog, nella valle del Ceiriog, che era allora in Denbighshire, ma oggi è parte del Wrexham County Borough, nel nord-est del Galles. Sua madre Phoebe era un'ostetrica ed esperta di medicina di erbe. I suoi primi tentativi di poesia erano come allievo alla scuola di Nanty Glog dopo che suo padre gli diede un libro sulla grammatica gallese, compresa una sezione su Cynghanedd. A 18 anni ha lasciato il villaggio per vivere a Manchester. Ha lavorato come un droghiere che aveva aperto il suo negozio nel 1854. Incontrò William Williams (Creuddynfab), che era un maestro alla stazione in Pennines; fece amicizia con lui e gli diede un lavoro in ferrovia. Fu una grande influenza sul giovane poeta. Williams era stato nominato come il primo segretario della società Eisteddfod nazionale. Hughes decise di vendere il suo negozio e concentrarsi sulla scrittura di poesia. Questo cambiamento lo ha portato a iniziare a bere pesantemente. Tornò in Galles nel 1865, dopo essere stato nominato come capostazione a Llanidloes. Fu impiegato alla stazione ferroviaria di Caersws dal 1868 fino alla sua morte in povertà nel 1887.
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Cejnak, Heidemarie (Red.)
Adolf Frohner : Die sechziger Jahre / die siebziger Jahre / die achtziger Jahre
Wien, Niederöst. Gesellschaft f. Kunst u. Kultur 1987. 4°. 92 nn. Seiten, überw. u. meist farbig ill., ill. OKart. Mit Textbeiträgen von Dieter Ronte und Marc Bourgois. Text dt., engl., franz., holl.
书商的参考编号 : EEZZ3584
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Cela Camilo José
Undici racconti sul calcio
br. Diverse centinaia di migliaia di spagnoli, forse diverse migliaia di migliaia, applicano le loro energie del lunedì, del martedì e del mercoledì a glossare le azioni della partita di calcio già passata, e le loro forze del giovedì, del venerdì e del sabato a predire gli avvenimenti della partita di calcio prossima ventura. La domenica riposano e vanno allo stadio: a soffrire o a sollazzarsi, onestamente, vedendo soffrire gli altri...
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Celan, P
Schneepart. Faksimile der Handschrift aus dem Nachlaß.
(Frankfurt/M.), Suhrkamp, (1976). 2 Bl., 73, 4 Bl. Weißer OSatinband. Rücken u. Oberrand etwas gebräunt).
书商的参考编号 : 168587
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Celan, Paul
Lichtzwang.
(Frankfurt a.M.), Suhrkamp, (1970). 8°. 107 S. OLn. OUmschl., 1
书商的参考编号 : 3486BB
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Celani Silvia
Ogni piccola cosa interrotta
ril. Sono le nostre imperfezioni a renderci più forti. Sono loro a tracciare la strada delle nostre cose interrotte. Mi chiamo Vittoria e la mia vita è perfetta. Ho una grande casa e tanti amici. Non mi interessa se mia madre si comporta come se io non esistessi. Se mio padre è morto quando ero piccola. Se non ricordo nulla della mia infanzia. Se, anche circondata da persone e parole, sono in realtà sola. Io indosso ogni giorno la mia maschera, Vittoria la brava figlia, la brava amica, la brava studentessa. Io non dico mai di no a nessuno. Per me va benissimo così. È questo senso di apnea l'unica cosa che mi infastidisce. Quando mi succede, quello che ho intorno diventa come estraneo, sconosciuto. Ma è solo una fase. Niente potrebbe andare storto nel mio mondo così impeccabile. Ero convinta che fosse davvero tutto così perfetto. Fino al giorno in cui ho ritrovato i pezzi di un vecchio carillon di ceramica. Non so cosa sia. Non so da dove provenga. Non so perché mi faccia sentire un po' spezzata e interrotta, come lui. Ma so che, da quando ho provato a riassemblarlo, sono affiorati ricordi di me bambina. Della voce di mio padre che mi rassicura mentre mi canta una ninnananna. Momenti che avevo sepolto nel cuore perché, come quel vecchio carillon, all'improvviso si erano spezzati per sempre. Eppure ora ho capito che è l'imperfezione a rendere felici. Perché le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora più preziose.
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Celano Grazia
Con gli occhi dentro
brossura Mettete, una mattina qualunque, di svegliarvi con un'oppressione insostenibile addosso. Mettete di passeggiare senza meta decisi a lasciare tutto e tutti. Mettete un evento scatenante che capovolga la realtà e vi scagli in un mondo sconosciuto sospeso tra vita e morte, chiudendo i contatti con il presente. Allora troverete gli occhi dentro, che scandagliano l'anima mentre la memoria cammina a ritroso sciogliendo i nodi, scomponendo il mosaico della vita attuale per riannodare i fili del passato. Attraverso un crescendo di emozioni che catturano il lettore sin dalla prima pagina, incalzando fino all'epilogo inatteso e facendo vivere insieme a Dora amori e rancori, l'autrice, con una scrittura dura e tenera al tempo stesso, ci fa navigare nel limbo di un'incoscienza che riporta alla luce non solo l'animo della protagonista, ma scoperchia anche il nostro. Per darci, forse, una chiave magica che ci apra dentro.
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Celant, Germano (a cura di)
Emilio Vedova...Cosiddetti Carnevali...
Mm 150x210 2 volumi in cofanetto,.248 pagine complessive con numerose illustrazioni nel testo. Copia in condizioni di nuovo, spedizione in 24 ore dalla conferma dell'ordine.
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Celant, Germano (Hrsg.)
Piero Manzoni. Catalogo generale / Werkverzeichnis. 2., unveränderte, um eine deutsche Übersetzung der begleitenden Texte ergänzte Auflage. Mit zahlreichen Abbildungen.
Milano, Prearo Editore, 1989. 312 S. Großformatiger Orig.-Leinenband mit Schutzumschlag im Schuber. Das 1975 erstmals publizierte Werkverzeichnis wurde unverändert nachgedruckt, jedoch um die deutsche Übersetzung der begleitenden Texte erweitert. Ein schönes, gut erhaltenes Exemplar mit allenfalls leichten Gebrauchsspuren.
书商的参考编号 : 011331
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Celati G. (cur.)
Alice disambientata
ill., br. Bologna, primavera 1977. L'università è occupata. Al DAMS c'è un professore stravagante, Gianni Celati, che scrive saggi geniali e non si stanca mai di raccontar storie. Così il suo seminario su Lewis Carroll si trasforma in un collettivo politico, una scuola di scrittura creativa, un cineclub, un concerto rock, un set psicanalitico. Soprattutto un posto dove «farsi delle storie». Alice è l'emblema del Movimento. Un'Alice disambientata perché ormai è dappertutto: cade, precipita, rimpicciolisce e ingrandisce. Il suo, dicono gli studenti e scrupoloso annota il prof, è «un modo per non farsi catturare». Nasce questo volume, esperimento di scrittura collettiva, libro-nonlibro, frutto della collaborazione tra individui «che si identificano molto l'uno nell'altro (si innamorano anche) ma non si identificano più in nessunissimo capo». Un volume che ora l'autore riscrive da cima a fondo, corredandolo di illustrazioni scelte nella grande tradizione iconografica del capolavoro di Carroll, ma anche fra le icone pop di quel tempo.
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Celati Gianni
Cinema naturale
brossura "Questi sono racconti scritti nell'arco di vent'anni, poi riscritti a lungo per tenermi occupato e vedere che cosa succede... Sono racconti di studenti e di girovaghi, di qualcuno che vuole diventare santo nel deserto e qualcun altro che si perde correndo dietro alle voci, d'un ragazzo che corteggiava sua mamma e d'un mendicante che diceva di aver parlato con Dio. Poi c'è la storia della prima volta che sono sbarcato in America, la storia di una celebre modella, e infine il racconto di Cevenini e Ridolfi che si perdono in Africa." (G. C.)
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Celati Gianni
Cinema naturale
br. "Questi sono racconti scritti nell'arco di vent'anni, poi riscritti a lungo per tenermi occupato e vedere che cosa succede... Sono racconti di studenti e di girovaghi, di qualcuno che vuole diventare santo nel deserto e qualcun altro che si perde correndo dietro alle voci, d'un ragazzo che corteggiava sua mamma e d'un mendicante che diceva di aver parlato con Dio. Poi c'è la storia della prima volta che sono sbarcato in America, la storia di una celebre modella, e infine il racconto di Cevenini e Ridolfi che si perdono in Africa." (G. C.)
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Celati Gianni
Fata Morgana
br. Il narratore risiede in un villaggio normanno. Nella solitudine brumosa della campagna, in una casa dalle scale scricchiolanti, piena di piccoli notturni rumori, raccoglie materiali documentali sul misterioso popolo dei Gamuna: le fonti maggiori sono le lettere e i taccuini di un amico viaggiatore, gli articoli di un aviatore argentino e il diario che una suora vietnamita gli legge quando egli si reca a trovarla al di là della Manica. Gianni Celati dà vita a un romanzo di antropologia fantastica ricreando la storia dei Gamuna, della loro lingua, dei loro costumi, del mistero che li circonda.
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Celati Gianni
Passar la vita a Diol Kadd
br. "Vorrei che tutto apparisse meno romanzesco possibile, perché non se ne può più di queste vite da romanzo a cui dovrebbe somigliare anche la nostra. Giorno per giorno passa la vita e basta. Io mi ritrovo con undici taccuini scritti in fretta, spesso illeggibili, senza nessun ordine. Sono appunti su aspetti che mi sono diventati familiari in questa parte del mondo, con elenchi di parole wolof, discorsi scritti in fretta, figure di amici con cui cui ho vissuto in queste terre, idee di per un film sul villaggio di Diol Kadd, e frasi e che non so chi le abbia dette." Lieve, affettuoso e complice, lo sguardo di Celati ci restituisce l'allegria e la pace, lo sfarzo delle vesti femminili durante le feste, lo sciamare dei bambini, la lenta e cauta sopravvivenza di questo villaggio di duecento anime, governato soprattutto da donne. Non c'è nessuna idealizzazione, ma c'è senza dubbio la percezione di un tempo "diverso", di un tempo quasi fermo, che parla con una voce che ci tocca da vicino. Una testimonianza d'eccezione di un modo di vivere tanto più povero e, al contempo, più ricco di quello in cui si dispiegano le nostre esistenze quotidiane.
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Celati Gianni
Passar la vita a Diol Kadd. DVD. Con libro
brossura "Qui non c'è niente," dice Celati, "che potrebbe attirare le frenesie dell'attualità. Io mi ritrovo con cinque quaderni scritti in fretta, spesso illeggibili, senza nessun ordine. Sono appunti su ciò che mi è diventato famigliare in questa parte di mondo, con elenchi di parole wolof, discorsi scritti in fretta, figure di amici con cui cui ho vissuto in queste terre, idee di riprese per un film sul villaggio di Diol Kadd, e frasi e che non so chi le abbia dette." Lieve, affettuoso e complice, lo sguardo di Celati restituisce l'allegria e la pace, lo sfarzo delle vesti femminili durante le feste, lo sciamare dei bambini, la lenta e cauta sopravvivenza di questo villaggio di duecento anime, governato soprattutto da donne. Non c'è nessuna idealizzazione, ma c'è senza dubbio la percezione di un tempo "diverso", di un tempo quasi fermo, che parla con una voce che ci tocca da vicino. Il DVD è introdotto da "La voce di Gianni Celati" di Mario Sesti, riprodotto in un libricino allegato.
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Celati Gianni
Quattro novelle sulle apparenze. Ediz. illustrata
ill., br. Quattro novelle filosofiche di un Celati pensoso. Nella prima un professore di ginnastica, Baratto, stanco della falsità delle parole, smette di parlare, con un mutismo solenne e buffo. I protagonisti delle altre novelle pure loro si sentono estranei ad un mondo fatto di parole cerimoniali e abitudini, il che ne fa dei dispersi che vagano nel mondo. Ma poi tutti alla fine devono constatare che c'è poco da fare: la vita è solo una trama cerimoniale per tenere insieme qualcosa d'inconsistente, a cui però apparteniamo.
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Celati Gianni
Selve d'amore
br. Quattro bellissimi racconti inediti di Gianni Celati, che continuano idealmente i Costumi degli italiani del 2008, e trattano della vita randagia e molto conturbata dell'epoca tra adolescenza e prima giovinezza. Nel primo si racconta dell'agitazione erotica che serpeggia tra le mura domestiche del narratore, perso nelle "selve amorose" dove chi va sbaglia strada, come dice Ariosto. Poi lo strano caso Mucinelli, un investigatore la cui sola presenza mette in subbuglio l'assessore Rovina e gli altri protagonisti dei corrotti traffici della cittadina. Nel terzo il matrimonio del fratello maggiore con la figlia del ricco industriale Bellavista; e infine la meravigliosa ultima notte di Pucci prima del suo ricovero in manicomio. Emersi dal fondo dei ricordi autobiografici di Celati, questi racconti toccano con una comicità soffusa e una leggera malinconia gli aspetti più riconoscibili e consueti della razza umana.
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Celati Gianni
Un eroe moderno
br. Questi racconti appartengono alla serie che Gianni Celati ha voluto chiamare Costumi degli italiani, racconti tra di loro legati come un telefilm a puntate; personaggi e vicende si snodano circa negli anni del boom economico, quando tanti si davano da fare per diventar ricchi, tranne quelli negati fin da giovani per ogni carriera, o quelli che avevano già il fallimento come loro personale destino, e alla fine sono gli esseri più condivisibili. In questa scrittura piana, nel lontano rimando autobiografico, s'intravede sempre un sentiero etico segnalato e percorso.
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Celati Gianni
Verso la foce
br. "Viaggiando nelle campagne della valle padana è difficile non sentirsi stranieri. Più dell'inquinamento del Po, degli alberi malati, delle puzze industriali, dello stato d'abbandono in cui volge tutto quanto non ha a che fare con il profitto, e infine d'una edilizia fatta per domiciliati intercambiabili, senza patria né destinazione - più di tutto questo, ciò che sorprende è questo nuovo genere di campagne dove si respira un'aria di solitudine urbana. Questi quattro diari di viaggio sono nati mettendomi a lavorare con un gruppo di fotografi, che si dedicavano ad una descrizione del nuovo paesaggio italiano, tra cui il mio amico Luigi Ghirri. Per come sono adesso, dopo essere stati riscritti e resi leggibili, li chiamerei racconti d'osservazione. I quattro viaggi qui presentati narrano dunque l'attraversamento d'una specie di deserto di solitudine, che però è anche la vita normale di tutti i giorni. Se hanno qualche rilevanza, almeno per chi li ha scritti, questa dipende dal fatto che un'intensa osservazione del mondo esterno ci rende meno apatici (più pazzi o più savi, più allegri o più disperati)." (L'autore)
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Celati Gianni; Belpoliti M. (cur.); Palmieri N. (cur.)
Romanzi, cronache e racconti
ril. Il Meridiano, curato da Marco Belpoliti e Nunzia Palmieri, percorre l'intera produzione narrativa di Celati. Si apre con i romanzi nati nel solco dello sperimentalismo: "Comiche" (1971) - accompagnato da una parziale riscrittura e la trilogia dei "Parlamenti buffi, viaggio nei generi del romanzo e nelle potenzialità espressive della lingua italiana. Seguono le novelle, da "Narratori delle pianure" a "Quattro novelle sulle apparenze", le prose di viaggio, i racconti usciti di recente nei "Costumi degli italiani". La cronologia ricostruisce la vita di questo irregolare delle lettere; le note ai testi spalancano al lettore il laboratorio dello scrittore.
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Celati Gianni; Palmieri N. (cur.)
Comiche
br. "Comiche" è il libro d'esordio di Gianni Celati. Lo spunto del libro viene da alcune scritture manicomiali che Celati in quegli anni aveva letto e studiato a lungo, tanto da prendere in prestito la voce e la demenza di un anziano ricoverato, autore di cronache dal manicomio e deliri di persecuzione. Il protagonista del libro è l'insegnante Otero Aloysio, che tiene sotto dettatura di voci notturne un diario delle persecuzioni subite: tre maestri elementari, Bevilacqua, Mazzitelli e Macchia, lo tormentano per fargli sposare la direttrice Lavinia Ricci, un donnone che mostra un debole per lui; tutt'intorno una folla di personaggi ognuno con un tic o una mania. Scopo ultimo della loro missione è realizzare nascostamente la dittatura dei maestri. Pubblicato nel 1971 da Einaudi su proposta di Italo Calvino, che ne aveva letto alcuni pezzi su una rivista, "Comiche" da allora non è stato più ristampato ed è diventato introvabile. Pubblichiamo in appendice la riscrittura parziale di "Comiche" a cui Celati si dedicò tra il 1972 e il 1973, rimasta per anni inedita, con alcuni passaggi sessualmente audaci che erano stati espunti dall'edizione einaudiana, e uno scritto di Nunzia Palmieri che ne ricostruisce la genealogia.
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Celentano Caterina
Mondi paralleli
brossura Argomento di grande attualità: Internet. Una osservazione semicritica, un po' ironica ed anche accattivante. Una esperienza romanzata di questo mondo dalle mille sfaccettature. Un boomerang, un'arma a doppio taglio. Un'isola sul tetto del mondo reale: il virtuale, mondi paralleli. Piccoli cenni e leggeri spunti di saggistica e di studio socio-psicologico.
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Celentano Giacomo
Racconti sotto l'albero
ril. Questo libro racconta due storie di amore e di fede ambientate nella società di oggi. Anche se il male sembra avere la meglio sul bene, in ciascuno dei personaggi dei romanzi emerge il mistero buono che alberga in loro. È un libro che parla di speranza e che sprona a guardare con occhi diversi la nostra vita e quella degli altri.
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Celeste V.
Rea
brossura
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Celestini Ascanio
Io cammino in fila indiana
ril. C'è un rivoluzionario in bicicletta, che quando arriva al parlamento per buttare la bomba si accorge di non essere il primo: gli tocca mettersi in coda, come alle poste. C'è l'uomo di governo che "quando faccio politica, non ne faccio una questione politica". C'è chi cammina in fila indiana ed è contento di considerarsi solo un numero, tanto da non tollerare che qualcun altro gli si affianchi sostenendo di essere semplicemente Mario... Ogni personaggio procede "sulla superficie sconnessa di un pianeta che pare fermo e invece si muove, perché quando ti muovi piano è quasi come se non ti muovi per niente", consapevole dell'equilibrio precario nel quale si trova, ma consapevole soprattutto che "precipitare è tutto un altro discorso". I racconti di "Io cammino in fila indiana" con un andamento narrativo capace di accordarsi agli scarti improvvisi del pensiero - tanto da assumere di volta in volta la forma della poesia civile, o della preghiera laica -, le storie ambientate nel "piccolo paese" mostrano quello che siamo diventati. Distribuendosi in tanti "Io" che giocano con lo specchio deformante - eppure fedelissimo - dell'apologo o della fiaba, l'autore prende per mano il lettore e lo guida attraverso la cronaca e le assurdità dei nostri anni recenti. Si ride molto, ma amaramente.
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Celestini Ascanio
La pecora nera
br. "Il manicomio è un condominio di santi. So' santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul comodino suo si illumina come un ex-voto. E il dottore è il più santo di tutti, è il capo dei santi, è Gesucristo". Così ci racconta Nicola i suoi 35 anni di "manicomio elettrico", e nella sua testa scompaginata realtà e fantasia si scontrano producendo imprevedibili illuminazioni. "Raccolgo memorie di chi ha conosciuto il manicomio un po' come facevano i geografi del passato. Questi antichi scienziati chiedevano ai marinai di raccontargli com'era fatta un'isola, chiedevano a un commerciante di spezie o di tappeti com'era una strada verso l'Oriente o attraverso l'Africa. Dai racconti che ascoltavano cercavano di disegnare delle carte geografiche. Ne venivano fuori carte che spesso erano inesatte, ma erano anche piene dello sguardo di chi i luoghi li aveva conosciuti attraversandoli. Così io ascolto le storie di chi ha viaggiato attraverso il manicomio non per costruire una storia oggettiva, ma per restituire la freschezza del racconto e l'imprecisione dello sguardo soggettivo, la meraviglia dell'immaginazione e la concretezza delle paure che accompagnano un viaggio". (Ascanio Celestini)
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Celestini Ascanio
Lotta di classe
br. "Chi ha detto che il tempo è denaro? Un filosofo, un banchiere o un orologiaio?" Se ne vanno a rotta di collo le giornate di Marinella e Salvatore, di Nicola e della signorina Patrizia. Le giornate di chi fa dieci lavori tutti precari e ha l'impressione di vivere a mezz'aria, "pisciando in corsa come i ciclisti al Giro d'Italia". Perché se è vero che il tempo è denaro, il loro tempo dev'essere denaro di qualcun altro. Vivono tutti in un condominio fuori dal Raccordo Anulare, cinque piani di vite arrangiate fra il centro commerciale e il gigantesco call center. Dietro alle spalle ci stanno i padri, con i loro ricordi di guerra e le loro sicurezze appiccicate alla poltrona, "la perseveranza del mondo contadino dentro allo stupro urbanistico palazzinaro". E nel presente c'è l'insensatezza di un tempo bloccato, apparecchiato e inutile come la casetta di Barbie. Nelle quattro storie che s'intersecano dentro questo libro se ne raccolgono un'infinità di altre, per raccontare l'energia, la delusione e la rabbia di una generazione, ma anche la fantasia e la passione, la voglia di cambiare. Di ribellarsi. Di riposarsi. Di ricominciare. "Mi spogliavo e mi sentivo leggera. Avrei continuato a spogliarmi, se fosse stato possibile. Mi sarei sfilata la pelle come un cappotto e l'avrei appesa a una stampella."
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Celestini Ascanio
Pro patria
ril. Il punto di partenza è la Repubblica Romana del 1849: un'avventura durata pochi mesi, capace di gettare i semi di quella che, cento anni dopo, sarebbe diventata la Costituzione italiana. Il protagonista è un detenuto dei giorni nostri. Nella solitudine della prigione, gli unici esseri umani con cui si rapporta sono un secondino detto "l'intoccabile" e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora. Ma il detenuto ha un piano: preparare un discorso usando i pochi libri che l'istituzione carceraria gli ha permesso di consultare. Le parole di Pisacane, Cattaneo, Mazzini e Mameli - credute innocue dai suoi carcerieri -, diverranno nelle sue mani il grimaldello col quale tentare di evadere, anche solo mentalmente. Perché quel Risorgimento era "storia di lotta armata e galera", e ci sono due tipi di terroristi: quelli che finiscono in prigione, e quelli che finiscono in Parlamento. "Quand'è che il furto di una mela diventa un reato? C'è un limite? C'entra con la qualità della mela? La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti. Non è una bilancia per pesare la frutta". Ascanio Celestini rilegge la storia dell'unità d'Italia in chiave anarchica e rivoluzionaria stando "in equilibrio sulla Storia come il gatto sul cornicione", e conduce il lettore in un viaggio vertiginoso dove i martiri e gli eroi non hanno neanche trent'anni, e pagano con la vita la capacità di sognare.
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Celine Louis-Ferdinand
Voyage au bout de la nuit
Folio 2000 618 pages 11 1x17 8x2 9cm. 2000. mass_market. 618 pages.
书商的参考编号 : 500149401
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Celine Louis-Ferdinand
Voyage au bout de la nuit
Gallimard 2000 618 pages 11 1x17 8x2 9cm. 2000. mass_market. 618 pages.
书商的参考编号 : 500208046
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Celine Louis-Ferdinand
Voyage au bout de la nuit
Gallimard 2000 618 pages 11 1x17 8x2 9cm. 2000. mass_market. 618 pages.
书商的参考编号 : 500207100
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CELINE MINARD
Faillir etre flingue
Editions Rivages 2013 336 pages 14x2 6x20 4cm. 2013. Broché. 336 pages.
书商的参考编号 : 500214853
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CELIV
6 juin 1944 - les allies arrivent
TALLANDIER 1980 Couverture un peu ternie, sinon bon état d’occasion.
书商的参考编号 : 77475
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