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‎Guerre 39/45‎

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‎Di Capua Donato‎

‎Il buio della mente, la luce nell'anima‎

‎brossura Kalì è uomo, Kalì è istante. Segue il tempo ed inesorabilmente si lascia trasportare da esso. Poi un giorno, il lugubre tunnel della morte gli passa di fianco. Muore anche lui, ma rinasce, diverso, spento di quella gioia che animava la sua esistenza, vuoto di quell'ebbrezza che risiedeva nell'eterno volto della donna del ricordo. Kalì si trova ricatapultato in un presente straniero, in una terra con la quale non sente legami. Non ricorda di esistere, non vuol sapere di essere stato felice. Nega al suo io le gioie per negargli anche le lacrime, quei dolori che fitti scalfirono la sua giovinezza. Ha però un fine nella vita: riappropriarsi del suo passato, cessare di oscurarlo e di sottrarsi ad esso. Sa che senza ciò che è stato non potrà mai tornare in scena sullo stolto e meraviglioso palcoscenico della vita. Sa che non potrà vivere senza la consapevolezza del sole e delle tenebre. "Il buio della mente, la luce nell'anima" è la storia di un essere che ha la forza di lottare contro l'oscurità ossessionante della propria psiche per ricostruirsi un futuro. Le origini, i silenzi, coloro che gli furono accanto in quel viaggio a ritroso e poi in avanti nella sua vita, l'amore, lo ricondussero sull'unico ombreggiato sentiero in cui si vive l'attimo e lo si vive per sempre. Ora Kalì sa che senza dolore, l'amore è nulla e che un sorriso del ricordo ed uno dagli occhi verdi hanno senso solo dopo la riscoperta del buio che lo rapì.‎

‎Di Raimondo Raffaele‎

‎Magia di un lago‎

‎brossura In preda a una strana inquietudine esistenziale, un uomo decide di allontanarsi per qualche giorno dalla routine e fare un viaggio alla ricerca di se stesso, per sciogliere alcuni nodi in fondo alla sua anima. Guidando quasi a caso, giunge nella meravigliosa Intra, cittadina affacciata sul lago Maggiore. Estasiato dalla bellezza della natura, dei tramonti, dei paesaggi e dei sapori locali, inizia a trascorrere molte ore sulla riva del lago, quasi sospinto da un richiamo atavico, magico. E in effetti qualcosa di soprannaturale accade: lo specchio d'acqua comincia a parlargli...‎

‎Laterza Teresa; Bellucci Daniele‎

‎Imprevisti di primavera‎

‎brossura La vita è un sentiero imprevisto, qualcosa di incontrollabile ma certamente non casuale. Gli imprevisti sono quegli eventi che, al di là dei nostri calcoli e desideri, che lo si voglia o no, accadono. Essi però non hanno un'unica connotazione. Non si presentano esclusivamente come qualcosa di negativo, al contrario possono rappresentare degli stimoli per metterci in gioco, in discussione, per crescere, per trovare il coraggio di cambiare, di fare delle scelte che in mancanza di questi accadimenti non previsti non avremmo mai considerato di intraprendere. Possono quindi rappresentare delle opportunità per scoprirci persone migliori, capaci di guardarci dentro senza timori, consapevoli del nostro lato ombra e delle fragilità di uomini e, allo stesso tempo sorprenderci della grandiosa capacità dell'altruismo e del perdonarci.‎

‎Musumeci Carmelo‎

‎Zanna Blu. Le avventure‎

‎brossura "È un libro di favole per bambini e per adulti. È la storia delle incredibili avventure di Zanna Blu, un cucciolo di lupo abbandonato da mamma lupa perché non ce la faceva ad allattare tutti e quattro i suoi piccoli: fu costretta a scegliere se farli morire tutti di fame o sacrificarne uno. Ma Zanna Blu, spaventato, solo e affamato, è salvato da un lupo mannaro, uomo o animale, non si sa bene. Alla sua morte, di nuovo solo, Zanna Blu incontra l'amore della sua vita, Lupa Bella. Catturato dagli uomini, legato a una slitta, frustato a sangue, Zanna Blu fugge, viene ripreso, ferito, ma sempre risorge, quasi immortale. Nella serie di favole che narrano le sue peripezie, Carmelo Musumeci narra in realtà la sua vita, il suo anelito alla libertà. È lui Zanna Blu, che vive dei ricordi dei suoi cari, delle persone che ha incontrato nella sua vita da libero e poi da ergastolano, dei buoni che sono cattivi e dei cattivi che sono buoni, la storia dei lupi traditori e della solidarietà fra compagni di sventura. Sono racconti che insegnano il coraggio, l'amore per la libertà, l'amore disperato per la compagna, scritti in maniera semplice, senza retorica. Grazie a questa sua capacità di esprimere i suoi sentimenti, Carmelo Musumeci si ricostruisce una vita spirituale libera, che vale la pena di essere vissuta e che trasmette al lettore, bambino o adulto che sia, una profonda umanità. Sono favole, ma favole che fanno riflettere." (Dalla Presentazione di Margherita Hack).‎

‎Ceravolo Raffaele‎

‎Racconti terapeutici‎

‎br.‎

‎Franchi Alberto‎

‎Inverno. La saga di Diana e Wolfgang. Il romanzo dei lupi della Lessinia. Vol. 1‎

‎ril. Il lupo, mitizzato oppure oltremodo temuto, viene presentato in queste pagine per quello che è in realtà: un predatore sociale altamente specializzato. Le ambientazioni e i comportamenti degli animali sono basati su dati reali, presentando solo occasionalmente alcune licenze. Diana, una Golden Retriever viene abbandonata dai proprietari sui dossi innevati dell'altopiano della Lessinia: la porta dell'auto le si chiude sul muso, un mondo sconosciuto e ostile le si spalanca dinnanzi. L'esploratore del branco dei lupi della Lessinia non tarda a fiutare la presenza dell'intrusa. Un cane goffo e inetto, un lupo agile e determinato: sui colli innevati della Lessinia la saga di Diana e Wolfgang ha inizio.‎

‎Pellegrino Pino‎

‎Racconti brevi come un respiro, grandi come la vita‎

‎brossura‎

‎Duras Marguerite‎

‎La ragazza del cinema‎

‎br. Un inedito di Marguerite Duras, "Il camion", si accosta in un unico piano-sequenza al più noto "Agatha": la conferma della coerenza e dell'acutezza di una grande osservatrice dell'umanità. Nei testi, la struttura cinematografica conferisce ancora maggior densità alle parole, che diventano il sottofondo musicale del tempo che scorre. In "Agatha" un uomo ritrova la sorella che non vede da anni, nella casa al mare. Si svela pian piano il ricordo delle estati da adolescenti, dell'inquieto desiderio che aleggiava tra i due, intessuto della voglia di partire, di andare via. Un impeto incestuoso narrato come un amore puro e irrealizzabile, vissuto come assoluto, al limite della realtà possibile. L'azione de "Il camion" si svolge tutta in una stanza: Gerard Depardieu e Marguerite Duras leggono la storia di una donna che ogni sera si fa dare un passaggio su un camion diverso e ogni sera racconta all'autista, che non la ascolta mai, la sua vita, per la prima volta. Tra i due personaggi, in salotto, le storie sembrano acquisire forma materiale insieme alla donna che le narra, in una tensione irrisolta e terribilmente perturbante.‎

‎Alibrandi Daniela‎

‎Una morte sola non basta‎

‎br. Roma, anni Cinquanta. L'Italia si sta lasciando alle spalle l'orrore della guerra, e si avvia a grandi passi verso gli anni del boom economico. Due uomini si incontrano su una panchina dell'ospedale San Camillo. Due storie si incrociano per pochi minuti per poi proseguire parallele e distanti. Anni Settanta. Il sogno del "miracolo italiano" lascia il passo alle contraddizioni e ai fermenti della rivoluzione sociale e dei movimenti giovanili. Due ragazze, poco più che adolescenti, si conoscono. Segnate, ognuna a suo modo, dalla violenza e dal silenzio di chi avrebbe dovuto proteggerle, continuano a collezionare errori e profonde delusioni. Nell'amicizia che si instaura, riconoscono entrambe la possibilità di un reciproco riscatto, che porterà a un epilogo imprevedibile. Sullo sfondo, si staglia la città eterna in continuo mutamento, che con le sue atmosfere e i suoi linguaggi commenta le fragilità e le contraddizioni di un'intera epoca e del Belpaese. In una narrazione limpida, senza artifici, che si sviluppa in un crescendo ininterrotto, seguiamo Ilaria e Michela in un impietoso viaggio alla scoperta della costruzione del male, che nulla concede all'ipocrisia o all'ipotesi d'innocenza.‎

‎Cammilleri Rino‎

‎Consigli del diavolo custode per andare all'inferno senza strafare‎

‎brossura "Chi sono io, in riferimento a quel che qui dentro troverai scritto, non ha importanza. Quindi non lo saprai. Non subito, almeno... Troverai che lo stile di queste pagine è 'finemente umoristico'. Ti dico subito che non lo è. No, è sarcasmo, del più puro e del più disperato. Noi ridiamo come voi, ma tra le nostre risate e le vostre c'è una non lieve differenza: l'amarezza. Voi nelle vostre gioie e nei vostri dolori avete la speranza: in cuor vostro sperate che Colui- che-non-voglio-nominare cambi la vostra sorte... Gli sforzi degli abitanti del luogo da cui ti scrivo non sono mai concentrati sul tentativo di far perdere la fede alla gente. L'unica cosa che veramente ci interessa è impedire che la mano che voi tendete a Colui-che-non-voglio-nominare si incontri con quella che vi tende Lui".‎

‎Werfel Franz‎

‎Il canto di Bernadette‎

‎br. Il classico di tutti i tempi sulle apparizioni di Lourdes. La storia eccezionale della figlia analfabeta di un povero mugnaio, Bernadette Soubirous, dapprima accusata di pazzia, isolata e minacciata per aver raccontato le sue visioni della Vergine Maria in una misera grotta, poi seguita da schiere di fedeli, infine proclamata santa. Concepito dall'ebreo Franz Werfel mentre si nascondeva nella cittadina dei Pirenei per sfuggire al nazismo, questo coraggioso racconto di eventi miracolosi è - per le circostanze in cui è stato scritto - un miracolo esso stesso. Una biografia romanzata che conosce da sessant'anni una grande fortuna in tutto il mondo. Il regista Henry King ne trasse un film che ebbe sette candidature e quattro premi Oscar, fu consacrato da un grande successo popolare e fece di Jennifer Jones, che interpretava la protagonista, una diva.‎

‎Mukagasana Yolande; Kazinierakis Alain‎

‎Le ferite del silenzio. Testimonianze sul genocidio del Rwanda‎

‎ill., ril. Dietro il silenzio delle vittime si nasconde la paura. Dietro i loro sguardi si nasconde la sofferenza quotidiana. Dietro questo silenzio si nasconde il dolore di ogni singola persona. Dietro il silenzio dei carnefici si nasconde la paura, diversa da quella che provano le vittime, poiché dietro il loro silenzio si nasconde il timore per la verità e la giustizia. Ho visto i traumi dei carnefici. Al solo pensiero, ne provo vergogna. Come vittima, non so se ho il diritto di commuovermi per la loro sofferenza, di cui sono gli unici responsabili.‎

‎Solino Gianni‎

‎Ragazzi della terra di nessuno‎

‎ril.‎

‎Colizzi Francesco‎

‎Eutopia. La civiltà dell'amore‎

‎ril. Questi anni sono trascorsi in una continua ricerca del significato del mio stesso impegno e come un cercatore d'oro dell'Ottocento ho setacciato i materiali più diversi. Ho cercato sempre di condividere l'entusiasmo e lo stupore di chi avverte, pur per brevi momenti, di essere entrato in contatto con un potere più grande. L'esperienza del dono, nella sua continua tensione tra dovere e libertà, ha in sé qualcosa di estatico.‎

‎Tasinato Andrea Augusto‎

‎Gli spiriti dell'amore‎

‎br.‎

‎Fagnoni Massimo‎

‎Bologna all'inferno. Il diavolo, il profeta, l'assassino‎

‎br.‎

‎Tedioli Alberta‎

‎La corte del Capofreddo‎

‎br.‎

‎De Francesco Alessandro‎

‎Come il grano a giugno‎

‎br.‎

‎Lorefice Stefano‎

‎Il giorno della iena‎

‎br.‎

‎Vezzoli Giorgia‎

‎Ti amo in tutti i generi del mondo‎

‎br. Nina ha ventun anni, frequenta l'università con poco profitto ma ha già auto-pubblicato un romanzo che le è valso un discreto successo. Si tinge i capelli in maniera compulsiva, beve superalcolici e non ha alcun senso dell'orientamento. Sasha ha diciannove anni e mezzo, dipinge e lavora al villaggio di vacanze alternative "Armonia e Natura". È una persona tanto schiva quanto attraente e nasconde un passato doloroso. Quando Nina vede Sasha per la prima volta al villaggio, dove suo malgrado dovrà soggiornare per un mese, ha solo una certezza: che è una persona affascinante. Ma Sasha è un ragazzo o una ragazza? Il suo nome, infatti, è sia da maschio che da femmina. Inoltre, Sasha non ha un'identità di genere definita e il suo abbigliamento non permette di elaborare particolari congetture sul proprio corpo. All'inevitabile domanda "ma tu sei un ragazzo o una ragazza?", Sasha propone a Nina di poterle celare il proprio sesso per tutta la durata del suo soggiorno al villaggio. Nina accetta la sfida che, secondo Sasha, le permetterà di conoscerlo/a veramente, ma Sasha è terribilmente attraente e lei inizia a provare dei sentimenti per lui/lei... E se si innamorasse e poi scoprisse che Sasha è una femmina o non esattamente un maschio? Il libro affronta con ironia e leggerezza il tema della diversità e del valore della persona al di là delle etichette sociali provando a rispondere alla domanda se sia possibile innamorarsi di qualcuno senza conoscerne né il genere né il sesso.‎

‎Ridolfi Maurizio‎

‎Storia politica dell'Italia repubblicana‎

‎br. Un'innovativa indagine storico-politica sull'Italia del secondo dopoguerra, che contribuisce anche a ripensare i fattori di continuità e discontinuità nella più "lunga storia" postunitaria. Si muove dall'analisi dei caratteri genetici della cultura civica repubblicana, nell'intreccio fra ideologie politiche ed apprendistato alla cittadinanza, per giungere a coniugare in modo fecondo la storia delle istituzioni con quella della classe politica e delle passioni collettive. Ricco di nuovi percorsi di ricerca, il volume contribuisce a far emergere le peculiarità del caso italiano nel contesto delle trasformazioni delle democrazie europee.‎

‎Krauspenhaar Franz‎

‎Le monetine del Raphaël‎

‎br. È la fine di aprile del 1993. All'ingresso dell'Hotel Raphaël, una folla inferocita aspetta che Bettino Craxi esca dalla sua residenza romana. Il sorriso beffardo del Capo denudato si spegne in una pioggia di spiccioli che gli vengono scagliati contro. Questa la prima immagine, che vuole essere metafora della natura di una nazione, de "Le monetine del Raphaël". Quella massa pronta a lapidare Craxi in pubblica piazza è la stessa che lo ha portato al potere. Franz Krauspenhaar racconta, in un affresco duro e lucido, gli anni della Milano da bere e quelli della prima Repubblica dal punto di vista di un pittore, Fabio Bucchi, che per vedere finalmente riconosciuto il suo talento si piega ai compromessi della politica. La scrittura di Krauspenhaar ha la forza spasmodica di una resistenza, continuamente rilanciata nell'affanno di una subordinata, quasi tentando di non perdere il respiro, di non finire soffocata. Ma Bucchi, che narra in prima persona, se resiste, è per liberarsi dal nulla di cui è prigioniero. E osservando in retrospettiva la sua e la vita dell'Italia, Bucchi si accorge, nonostante il successo raggiunto, che il nulla perseguito con ostinazione nella pittura non è mai stata un'azione edificante, quanto invece un'irredimibile implosione. Krauspenhaar ha scritto un romanzo importante, scomodo, che rivela come le ipocrisie, l'illusione del successo, la voragine di un vuoto dipingano il tragico destino di noi tutti.‎

‎Fontana Giorgio‎

‎Babele 56. Otto fermate nella città che cambia‎

‎brossura Fra Anacreonte e don Orione: dove via Padova perde un po' del suo smalto e quasi sembra una Montréal basso-europea: fra le insegne 'Tavola fredda' e 'Lotto' e neon sparsi mentre i vecchi litigano sotto i muri, qui e ora avrai finalmente la sensazione di trovarti su un carro o una piazza semovente, le grandi mani di un russo, una donna con il velo in testa e il bambino che la segue attento, mentre un uomo dai jeans chiari e il sacchetto di plastica fra le gambe ti guarda scrivere: paura? Interesse? E la parola salva o condanna?, ti chiederai. La parola salva o condanna?‎

‎Cognetti Paolo‎

‎Il ragazzo selvatico. Quaderno di montagna. Ediz. a colori‎

‎ill., ril. Trent'anni, un inverno difficile e la sensazione di non andare da nessuna parte: "mi sentivo senza forze, sperduto e sfiduciato. Soprattutto non scrivevo, che per me è come non dormire o non mangiare". Nasce da qui la decisione di lasciare Milano per trasferirsi in una baita di montagna a duemila metri, nella speranza di fare i conti con il passato e ricominciare a scrivere. Mi sentivo senza forze, sperduto e sfiduciato. Soprattutto non scrivevo, che per me è come non dormire o non mangiare? Nasce da qui la decisione di lasciare Milano per trasferirsi in una baita di montagna a duemila metri, nella speranza di fare i conti con il passato e ricominciare a scrivere. Da una delle migliori voci della narrativa italiana, la storia di una lotta a mani nude contro il dolore per ritrovare se stessi.‎

‎Rastello Luca‎

‎I Buoni‎

‎br. I Buoni lottano per salvare il mondo. Le loro crociate si chiamano "progetti", il loro dio è la legalità. A guidarli c'è don Silvano. Lui è l'uomo santo con il maglione consumato e lo sguardo sofferente che predica sulla strada e nel palazzo, vicino agli ultimi e ai politici, alle rockstar, ai galeotti e ai magistrati. È nel suo tempio che approda Aza, ragazzina dei cunicoli, esile e fortissima, scampata a un passato di fogna e violenza con la forza dell'ambizione: a lei Silvano onnipotente ha concesso una lingua nuova, una casa, una carriera, persino un amore. Le ha dato la vita. Pazienza allora se il tempio è cartongesso, se la lotta è solo nei toni con cui si pronunciano parole di conciliazione: Aza dovrà tenere stretta la corda che la lega a don Silvano fino a scorticarsi le mani. Anche quando, attorno, ogni cosa comincia a precipitare.‎

‎Lombardi Guido; Striano Salvatore‎

‎Teste matte‎

‎br. Quartieri spagnoli. Il centro di Napoli. Negli anni Ottanta il paradiso della criminalità. C'è un clan che domina tutto e tutti, la famiglia Viviani. E c'è un bambino, Sasà, già stanco di sottomettersi. Lui e suo cugino Totò sono artisti del furto, mariuoli sempre alla ricerca di occasioni. Tra contrabbando, prostitute, soldati americani, troveranno presto un protettore, il ladro più abile del quartiere, 'o Barone. La madre, Carmela, prova a frenare quel figlio che cresce troppo in fretta. Lei sa cos'è la malavita: suo fratello è in carcere per omicidio, da allora combatte contro chi si vuole vendicare. Così Sasà si trova di fronte a una scelta paradossale, eppure l'unica possibile: entrare nella camorra per difendersi dalla camorra. Non ancora maggiorenne incontra i due uomini che gli cambieranno la vita: un trafficante di coca che tutti chiamano Rummenigge e un bandito detto Cheguevara per il suo spirito rivoluzionario. Insieme combatteranno contro il boss dei Quartieri spagnoli, 'o Profeta, dando vita alla prima vera scissione nella storia della camorra napoletana. Da questa guerra nascerà qualcosa di mai visto prima: le teste matte. Ragazzi così pazzi da sfidare tutti i clan di Napoli. Un romanzo feroce, costruito sulla storia vera ed estrema di un gruppo criminale che ha osato combattere la camorra con le sue stesse armi.‎

‎Corona Mauro; Maieron Luigi‎

‎Quasi niente‎

‎br. "Quasi niente" ha il sapore antico delle storie narrate un tempo davanti al focolare. Storie che intrattenevano liberando sapienze semplici ed essenziali, di cui oggi si sente la mancanza. In quest'epoca frenetica dominata dai miti del successo, della vittoria a ogni costo e dell'arricchimento, Corona e Maieron portano un contributo diverso e spiazzante. Parlano di sconfitta, fragilità, desiderio, pace interiore, lealtà, radici, silenzio, senso del limite, amore, rievocando personaggi leggendari come Anna, Silvio, Menin, Tituta, Tacus, Orlandin, Cecilia, Tin, il trio Pakai e molti altri. Uomini e donne che non hanno trovato spazio nei libri di storia ma hanno saputo lasciare un messaggio illuminante, che può trasformare le nostre vite. "Quasi niente" nasce dall'incontro tra due grandi amici che, in una conversazione appassionata e godibilissima, alternano delicatamente storie, aneddoti, riflessioni e citazioni regalandoci un piccolo e prezioso gioiello. Una filosofia minima e pratica che al linguaggio gridato preferisce l'arte di sussurrare, in cui l'etica del fare ha sempre la meglio sull'estetica dell'apparire. Una filosofia che proviene da un passato rievocato senza nostalgie. Un tempo in cui i valori erano vissuti concretamente non per moralismo ma perché aiutavano a stare meglio. È l'ultima traccia di un mondo ben diverso da quello in cui viviamo oggi. Un mondo duro, feroce, ma che ha ancora molto da insegnarci.‎

‎Manzini Antonio‎

‎Orfani bianchi‎

‎br. Mirta è una giovane donna moldava trapiantata a Roma in cerca di lavoro. Alle spalle si è lasciata un mondo di miseria e sofferenza, e soprattutto Ilie, il suo bambino, tutto quello che ha di bello e le dà sostegno in questa vita di nuovi sacrifici e umiliazioni. Per primo Nunzio poi la signora Mazzanti, "che si era spenta una notte di dicembre, sotto Natale, ma la famiglia non aveva rinunciato all'albero ai regali e al panettone", poi Olivia e adesso Eleonora. Tutte persone vinte dall'esistenza e dagli anni, spesso abbandonate dai loro stessi familiari. Ad accudirle c'è lei, Mirta, che non le conosce ma le accompagna alla morte condividendo con loro un'intimità fatta di cure e piccole attenzioni quotidiane. Ecco quello che siamo, sembra dirci Manzini in questo romanzo sorprendente e rivelatore con al centro un personaggio femminile di grande forza e bellezza, in lotta contro un destino spietato: il suo, che non le dà tregua, e quello delle persone che deve accudire, sole e votate alla fine. "Nella disperazione siamo uguali" dice Eleonora, ricca e con alle spalle una vita di bellezza, a Mirta, protesa con tutte le energie di cui dispone a costruirsi un futuro di serenità per sé e per il figlio, nell'ultimo, intenso e contraddittorio rapporto fra due donne che, sole e in fondo al barile, finiscono per somigliarsi. Dagli occhi e dalle parole di Mirta il ritratto di una società che sembra non conoscere più la tenerezza.‎

‎Archetti Marco‎

‎Una specie di vento. Piazza della Loggia, 28 maggio 1974‎

‎br. Una manifestazione antifascista che riuniva partiti e sigle sindacali. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti e un fiume di gente tutt'intorno. L'esplosione, dissero i sopravvissuti, fu "una specie di vento". Il bilancio: otto vittime e centodue feriti. Poi indagini, depistaggi, omissioni, mezze verità, cinque istruttorie, tredici dibattimenti e due condanne definitive arrivate nel giugno 2017. Quarantatré anni dopo. Marco Archetti, scrittore bresciano, avvalendosi di documenti storici e testimonianze di prima mano, compone un romanzo toccante e prezioso che ridà vita alle otto vittime della strage. Evitando ogni retorica e concentrandosi sulle loro vicende umane, le fa affiorare dal buio ed entrare in scena come in un film. Un atto d'amore e di memoria. E per la prima volta i caduti della strage non sono solo nomi su una lapide commemorativa, ma vengono raccontati come uomini e donne in carne e ossa, "né santi né eroi", in una Spoon River luminosa, scandita dalla voce di Redento Peroni. Quella mattina si trovava a pochi passi dalla bomba ma il destino volle che il piccolo gesto di uno sconosciuto gli salvasse la vita. Così il suo racconto guida la narrazione e testimonia fatalmente un'epoca della nostra storia recente, anni bui, di piombo ma anche di umanità, tenerezza e legami profondi che hanno molto da dire a ciascuno dia noi. Una storia che è un canto di vita: la morte in ritardo di duecento pagine.‎

‎Drakulic Slavenka‎

‎Il letto di Frida‎

‎br. Un mattino di luglio Frida Kahlo si sveglia nel suo letto in casa dei genitori. Ha subito da poco la trentaduesima operazione, l'amputazione della gamba destra. Prova ad alzarsi, ma non ci riesce. Il suo corpo è segnato ovunque da cicatrici: sulle gambe, sulle braccia, sulla pancia, sulla schiena. Aveva sei anni quando un mattino si era svegliata con la febbre alta. Poi era arrivato il dolore alla gamba, come se un grosso animale l'avesse morsa e non volesse riaprire le mascelle. I medici dissero che era poliomielite. Frida restò zoppa. Fino a quando, il 17 settembre del 1925, diciottenne, un incidente d'autobus completò l'opera di distruzione del suo corpo. Costretta da allora su un letto a baldacchino tra dolori costanti, cominciò a popolare il suo mondo di fantasmi, a dipingere l'infermità e l'isolamento. La scrittrice Slavenka Drakulic ha saputo raccontare la tormentata esistenza di Frida Kahlo a partire dalla fine, ripercorrendo in un flusso di pensieri l'infanzia, la gioventù, gli anni del matrimonio, l'amore ossessivo per il pittore Diego Rivera, i tradimenti, la continua lotta con il proprio corpo, la forza onirica e visionaria della sua arte, il fuoco, cupo e luminosissimo, in cui visse e si spense una pittrice straordinaria.‎

‎Tan Twan Eng‎

‎Il giardino delle nebbie notturne‎

‎br. Sopravvissuta durante la Seconda guerra mondiale alle torture in un campo di prigionia giapponese, nel quale ha però perso la vita la sorella, Yun Ling Teoh ha studiato legge a Cambridge e dedicato molti anni a perseguire i criminali di guerra. Ma ora ha bisogno di fermarsi, e il luogo migliore per farlo è sugli Altopiani di Cameron, in Malesia, tra le piantagioni di tè di un vecchio amico di famiglia. Ed è lì che scopre l'esistenza di un giardino, il cui proprietario e creatore è l'enigmatico Aritomo, un esule dal Giappone che un tempo ha ricoperto il ruolo di capo-giardiniere al servizio dell'imperatore. Nonostante i sentimenti di odio nei confronti dei giapponesi - o forse proprio per questa ragione - Yun Ling chiede ad Aritomo di realizzare un giardino in memoria della sorella, ma l'uomo rifiuta e le propone invece di lavorare per lui come apprendista, fino a quando non sarà lei stessa in grado di disegnare un giardino. Con il passare dei mesi, Yun Ling stabilisce suo malgrado un legame con il suo sensei e apprende la filosofia di un'arte millenaria che ha come scopo quello di riprodurre sulla terra il paradiso. E mentre da fuori giungono gli echi della guerriglia, anche in quel luogo di pace non mancano conflitti, segreti e misteri da affrontare.‎

‎Cahan Abraham‎

‎Lo sposo importato‎

‎br. Flora è una ragazza ebrea nata e cresciuta a New York. Colta, soave ed elegante, è un'accanita lettrice di Dickens che spera di trovare un marito dottore e di buona famiglia, possibilmente non immigrato. Ma il padre, di ritorno da un viaggio oltreoceano nella sua terra d'origine, riporta con sé Shaya, un giovane studioso delle Scritture, per darlo in sposo alla figlia. Geniale e curioso, Shaya finisce per affascinare Flora, che lo sprona a studiare le scienze per raggiungere il successo. Il giovane affronta così la sua integrazione americana trasgredendo molti dei veti religiosi - dal cibo alle letture - imposti dall'ebraismo, smarrendo così la propria identità e sconvolgendo gli equilibri dell'intera famiglia. Abraham Cahan - considerato il padre della letteratura ebraico-americana, che ha portato ad autori come Saul Bellow fino a Philip Roth - narra con stile ironico e umoristico il trauma profondo dell'emigrazione e il prezzo pagato da milioni di persone pur di raggiungere le coste dell'America, una "terra promessa" che si è rivelata spesso come una illusoria e sfuggente proiezione di desideri e bisogni inevitabilmente disattesi.‎

‎Pagone Onofrio‎

‎Per un giorno‎

‎brossura Sette storie, tutte vere eppure trasfigurate e rielaborate fino a diventare immaginarie: non più vere ma verosimili, filtrate dalla fantasia e dai sentimenti. Come nella giostra degli specchi deformanti, la realtà viene trasformata ed esasperata pur rimanendo sempre quella che è. In "Per un giorno" l'autore - un giornalista abituato a raccontare fatti di cronaca diventa così cronista dell'anima, voce narrante e protagonista di vicende umane che durano un giorno o in un giorno trovano la propria chiave di volta. Ora surreale. Ora ironica. Ora grottesca. Ora drammatica. La narrazione oscilla tra la realtà e la fantasia; ma ogni racconto lascia emergere emozioni e sensazioni, il profumo della vita e il sapore delle amarezze. In queste storie quotidiane si riconosce tutta l'avventura umana; si ritrovano il suo ritmo e la sua problematica sociale: dal pizzo sulla sepoltura alla passione distorta per gli animali domestici, dal rapporto con gli immigrati alla nevrosi condominiale, dall'omosessualità alla maternità esibita, dalla passione per la danza alla relazione padre-figlia, dai dubbi religiosi alla spiritualità monastica. Davanti agli specchi di quella giostra, ciascuno si riconosce. La descrizione minuziosa delle situazioni e dei personaggi catapulta il lettore all'interno del racconto e trascina a galla le piccole ossessioni e le inquietudini più profonde, le paure esistenziali e l'eterna insoddisfazione. Ciò che appare verosimile, a tutti in fondo risulta vero.‎

‎Viola Alessio‎

‎Il ricordo è un cane che ti azzanna‎

‎brossura Il ricordo di un gioco tragico ti può azzannare alla gola e non lasciarti per tutta la vita. Come accade al protagonista di questa storia, testimone oculare dei giochi di bambini che danzano intorno a un cisternone. Storia di giochi ma anche di grandi crudeltà e di omertà incrollabili. E di adulti incapaci di comprendere, osservare, ascoltare. Storia troppo vicina nel tempo e nello spazio, una ferita troppo fresca da trattare secondo i canoni del racconto di cronaca. La vita diventa, per il protagonista, l'impossibile puzzle per ricostruire i ricordi e le emozioni in un percorso possibile della crescita di quel gruppo di bambini. Che diventano adulti, attraversano la linea d'ombra della maturità portando sulle spalle il fardello di una tragedia. Le loro vite si leggono così come una storia unica, ma si prestano anche a una lettura come piccole storie di ragazzi, di giovani, di uomini adulti, percorso generazionale quanto mai. Il ricordo che prende le sfumature del rimorso, della colpa, dell'espiazione. Ma anche della sfrontatezza di una gioventù vissuta senza risparmio, a grandi sorsi, against the wind. Il passato si nasconde nelle storie delle persone, in agguato, pronto a colpire in ogni momento. Imparare a conviverci è un esorcismo per la sopravvivenza. Soccombere ai rimorsi, un modo per riscattarsi dalla colpa, forse.‎

‎Conte Anna‎

‎Tacco 12. In bilico sulla vita‎

‎br. Anna racconta alla figlia gli avvenimenti che hanno caratterizzato la propria vita. In un percorso che è allo stesso tempo introspezione e lettura lucida degli accadimenti, balzano in primo piano una personalità forte ma comunque segnata profondamente. Si innesca così un meccanismo autolesionista che, pur controllato, sfocia, dapprima, in anoressia e bulimia e, poi, nella sclerodermia. Oggi è in ossigeno-terapia e in lista di attesa per il trapianto di entrambi i polmoni. Malgrado tutto, non si arrende e si aggrappa con determinazione alla vita. Lo scopo del romanzo è puramente terapeutico. Frutto di emozioni immediate e della loro rimeditazione, è scritto in maniera semplice, condito da un po' di ironia. Quel tanto che serve a capire ma anche ad affrontare la vita armati di un sorriso sulle labbra.‎

‎Zavatta Laura‎

‎Macolé. Licenza di vivere‎

‎br. Una storia in cui si mescolano amore, violenza, amicizia, malavita... Macolé è una semplice ragazza di Orsara che, all'età di diciassette anni, subisce uno stupro in discoteca e per dimenticare e sfuggire alla rabbia del padre va a vivere a Lucera. Il suo tragitto di vita incrocia quello di Babu, il suo amico di colore, emigrato dalla Nigeria, sbarcato sano e salvo sull'isola di Lampedusa e ingaggiato come bracciante da un latifondista del Tavoliere delle Puglie.‎

‎Acquaviva Marianna‎

‎Come il rombo di una Harley‎

‎br. Riccardo Bartolucci, imprenditore trentenne, dal carattere metodico, schivo, scontroso, diffidente, innamorato della sua Harley-Davidson, nel momento più difficile della sua vita incontra una ragazza di nome Sara. Sara è il suo opposto. È sbadata, caotica, disordinata, superstiziosa, sognatrice. La diversità caratteriale non impedisce, tuttavia, che tra i due nasca un'intensa e turbolenta storia d'amore. Pur raccontando le difficoltà di due ragazzi alle prese con drammi troppo grandi per la loro giovane età, il romanzo riserva momenti di grande comicità. Il romanzo affronta la questione del confine tra vita e morte (Near Death Experience) e sviluppa una gamma di infinite possibilità in cui si manifesta il vero amore.‎

‎Boito Camillo; D'Angelo E. (cur.)‎

‎Il maestro di setticlavio‎

‎br. Pubblicata nel 1891, la novella "Il maestro di setticlavio" è il capolavoro letterario del celebre architetto e teorico del restauro Camillo Boito (1836-1914), squisito narratore per divertissement. In una Venezia ben diversa da quella ritratta in "Senso", va in scena la drammatica conclusione della parabola umana e artistica del musicista Luigi Zen, intrecciata alla tragica storia d'amore di Nene, un racconto sonoro, estrema celebrazione del relativo e del transitorio, con cui lo scrittore dà corpo al ricordo dei suoi anni veneziani, della sua giovinezza, montando una sorta di melodramma autobiografico o, per meglio dire, una storia melodrammatica racchiusa in una scatola autobiografica. Questa edizione critica, contributo agli studi su Boito nel centenario della morte, ricostruisce il complesso reticolo dei ricordi, rivela l'identità dei personaggi reali trasfigurati e chiarisce il significato dei riferimenti musicali, tra Verdi e Wagner, progressisti e conservatori, passato e presente.‎

‎Sisti Tonino; Sisti F. (cur.)‎

‎Due ragazzi del Montefeltro. I du bourdei‎

‎br. Un bambino che si muove nell'universo dei grandi per raccontare le vicende lunghe quasi un secolo di due ragazzi. Si intrecciano ricordi di vita, tra storia, cultura, tradizione e leggende popolari, calati nella realtà storica e geografica dell'Alto Montefeltro del secondo dopoguerra. L'autore, attore e narratore al tempo stesso, descrive gli usi e costumi propri della cultura contadina di quel territorio, culla di un passato pieno di mille avvenimenti e ricco di risvolti educativi e formativi, soprattutto per i ragazzi di oggi, certamente differenti. Il libro diventa uno spaccato di vita, un pezzo di storia, una testimonianza dell'esistenza che si conduceva nelle campagne durante la seconda guerra mondiale: il racconto dei disagi, delle piccole e grandi difficoltà, delle paure ma anche dei divertimenti, delle esperienze terribili ed inquietanti, vissute, però, con entusiasmo e spirito di avventura dai bambini e ragazzi di allora. Questi, nonostante la tragedia della guerra, vissero il proprio presente con intensità e passione, quasi fosse un gioco, guardando al futuro con l'ardore e la speranza che è invece mancata alle generazioni successive.‎

‎Petruzzelli Teresa‎

‎Le donne di don Salvo‎

‎br. Don Salvo aveva riaperto la casa lasciatagli dalla nonna. Lo aveva fatto con un progetto che lo infuocava da sempre. Quella casa era abitata da donne: Lucia, Lara, Fathà e poi Petunia, sui documenti Pietro Loconsole. Donne che abitavano quella casa dove "non ha nessuna importanza da dove proveniamo, tanto chi siamo davvero non lo sapremo mai". Le loro storie annebbiate, confuse, in bilico tra bene e male, tra odio e amore. Salvo Petruzzelli era il suo nome: un prete perfettamente in grado di muoversi tra i depistaggi della vita, in una sospensione consapevole, in cui si riceve tutto, anche il marcio. In una omelia sancì che Dio è tra i nostri frammenti da raccogliere affinché non si disperdano nel nulla. Accusato dai detrattori, amici delatori, politici di essere freudiano, anarchico, con una fede soggettiva e puttaniere che millantava la redenzione in cambio di sesso da preti. Ma lui era lì, nella casa dove le emozioni si alternavano come altalene in un bosco abbandonato spinte da un vento irrazionale: dall'inutilità, dalla gioia dei ricordi, dall'angoscia per il futuro, dal gusto per l'arte di cui le donne sono portatrici sane.‎

‎De Francesco T. (cur.)‎

‎Puglia. Visioni d'autore‎

‎ill., br. Il modo migliore per visitare una regione è comprenderne la vera natura, conoscere gli usi e costumi della popolazione, lasciarsi coinvolgere con tutti i sensi fino a scoprirne l'essenza. È quanto hanno fatto gli autori dei brani raccolti in questa antologia, vissuti nel XX secolo: le loro esperienze personali in Puglia ci hanno lasciato testi di grande bellezza in cui la realtà geografica e culturale è trasfigurata in vere "visioni", quasi affreschi. Perché la Puglia è terra di approdi e di partenze, terra di transito dove scompaiono i confini tra culture che si incontrano; luogo dove terra e mare si sposano con declinazioni sempre diverse sotto la luce accecante del sole riflessa sulla pietra che affiora ovunque, scabra, lavorata o rivestita a calce, contraltare ad un buio mondo sotterraneo fatto di grotte, ipogei e chiese rupestri dove la religiosità si fonde con riti e tradizioni che ricordano miti pagani. In Puglia il mondo arcaico della campagna riesce a convivere con il mondo contemporaneo senza perdere la sua forte identità. Un'identità "meticcia", un crogiolo di popoli, lingue e religioni in cui si incontrano Oriente e Occidente come non avviene in nessun altro luogo.‎

‎Galiani Marilù‎

‎Divenuvolando‎

‎br. La storia di una costellazione di famiglia e di famiglie, in un intreccio di epoche diverse e di copioni, di segreti che si svelano, ma non del tutto. Al centro, lui, il protagonista principale, il narratore, non a caso, senza nome. A fargli compagnia presenze-assenze della sua vita. La sua identità si svelerà nel racconto grazie a flashback percettivi ed emotivi. Le tracce della sua storia si ritroveranno nella scoperta di scritti ingialliti, di foto ritrovate: una numerosa e diversa umanità dai tratti simili e intrecciati, imbrigliata in una rete di incapacità a essere, incapacità a darsi il permesso di essere. Una messa in scena sul palcoscenico esistenziale di personaggi, attori limitati e dai ruoli limitanti che recitano se stessi perché complementari ad altri, che tentano la fuga, che si liberano dalle gabbie, che scoprono di poter cambiare. Tanti cerchi lontani e aperti si chiuderanno con lui e per lui e la sua storia sarà la storia di chi ha vissuto prima di lui, dentro di lui.‎

‎Di Leva Riccardo‎

‎Largo Gelso n. 21‎

‎br. La storia di Polignano a Mare, paesino del Sud d'Italia in provincia di Bari, è raccontata attraverso la voce del protagonista. Figlio di padre napoletano e di madre polignanese, Riccardo muove dal ricordo dei suoi genitori per introdurre il lettore alle vicende di una parte d'Italia che, nell'immediato dopoguerra, si scopre pervasa da una voglia di rinascita senza rinunciare ai propri usi e costumi. La storia si snoda per le vie di un paese un po' atipico rispetto allo stereotipo dei piccoli centri del Sud Italia, scandito dal susseguirsi di tanti piccoli e significativi momenti di vita nei quali si innestano personaggi reali o immaginari. Con le loro vicende e i loro dialoghi (spesso dialettali), conducono il lettore alla conoscenza degli umori e delle abitudini della popolazione locale. Man mano che il protagonista cresce, la trama del libro si innesta nei nuovi momenti storici, impreziosendo il racconto con gli eventi più importanti e significativi accaduti in quegli anni nel piccolo paese. La storia si conclude alla fine degli anni Settanta quando Riccardo consegue il diploma di maturità e, con una certa apprensione, fa il suo ingresso ufficiale nel mondo degli adulti.‎

‎Sannelli Pasqua‎

‎Il dono della nuora‎

‎br. Un posto... un paese di qualsiasi latitudine, dove le vite scivolano senza senso. Il tempo gioca la sua partita crudele: cancellare tutto e rendere estranei a sé stessi e al proprio passato, e la scrittura diventa luogo e mezzo per salvarsi dalla dimenticanza. I personaggi sono partoriti per una seconda vita. E tutto precipita, nasce e si muove con un ritmo denso e veloce, tragico e leggero insieme. E si annodano i fili spezzati fra microcosmo e storia del Paese. E non c'è posto per la nostalgia o per la retorica dei ricordi impacchettati nella carta buona. Si strappano i veli di una morale ipocrita e di un buonismo bigotto. Al centro la storia di un uomo, dimenticata e condonata. Eterna metafora dell'individuo di fronte al potere, che s'incarni in un sistema o nell'arroganza di chi si sente impunito in una camicia nera. La sfida, il pestaggio di Luigi e il licenziamento. Il processo dal basso. Il confino dietro una finestra a parlare con le nuvole, visitato da immateriali presenze. Un amore diventa il respiro di tutto il romanzo. E salverà per vie imprevedibili e incontrollabili, come può solo l'amore, il protagonista dalla follia.‎

‎Di Leva Riccardo‎

‎Nati sotto il segno del riccio‎

‎br. Questo libro comincia da una polaroid ritrovata casualmente tra le vecchie carte, nelle scatole riposte lontano dagli occhi e dalla ripetitività di un presente troppo pressante. Una fotografia che ritrae un giovane intento a suonare una chitarra, immagine di una spensieratezza dimenticata ma pronta a riaffiorare. Dopo "Largo Gelso n. 21" continua il racconto del protagonista e dei suoi amici nel mondo disincantato di una Polignano proiettata negli anni 80, tra peripezie di vita e dialoghi impossibili, personaggi surreali e vicende impensabili nella loro quotidianità, allargando la trama della storia in direzione di un mondo tutto da scoprire e da conquistare. È la storia di un'intera generazione, l'epopea di tutti quei giovani "nati sotto il segno del riccio", sotto una comune stella, che si riconoscono ancora come testimoni di una vita che è stata unica, preziosa e irripetibile. I cui tratti non saranno mai dimenticati perché segnati in maniera indelebile all'interno della loro anima.‎

‎Bertaina Silvano‎

‎Il matrimonio del mio amico Joe... e altri racconti‎

‎brossura‎

‎Deledda Grazia‎

‎Memorie di Fernanda‎

‎ril. Aveva 17 anni la Deledda quando scrisse quest'opera e alle spalle un solo racconto e un romanzo, per lei abbastanza per tentare una narrazione di largo respiro. La storia si sviluppa attorno al racconto che il moribondo ma poi redivivo Guglielmo Ziskas fa all'adolescente Fernanda alla quale sono intrecciate le vite dei tanti personaggi che popolano una tormentata vicenda densa di amori, passioni, intrighi familiari, uxoricidi. Un mix in cui la pulsione dell'evasione, del viaggio come esperienza di autodeterminazione sono ricondotti dalla Deledda a focalizzare il senso della vita ritessuta nelle dinamiche degli eventi ineluttabili.‎

‎Neuman Andrés‎

‎Il viaggiatore del secolo‎

‎ril. Germania, XIX secolo. Nella sperduta cittadina di Wandernburgo approda una notte Hans, giovane traduttore giramondo. Quella che sembra una tappa nel suo viaggio si trasforma nella più inesorabile e splendida delle trappole: l'incontro con un circolo letterario e con un saggio suonatore di organetto; una catena di misteriosi delitti; e soprattutto l'amore memorabile per Sophie, donna profondamente sensuale e intellettualmente stimolante, un amore che farà "tremare letti e libri": tutto lo trattiene in questo luogo bizzarro e senza confini, dove le strade cambiano sempre posizione e da dove nessuno sembra sia mai riuscito a ripartire. Facendo eco a Goethe, Borges, Calvino,"Il viaggiatore del secolo" propone un ambizioso esperimento: leggere l'Ottocento con lo sguardo del ventunesimo secolo. Vero e proprio dialogo fra il grande romanzo ottocentesco e le moderne avanguardie, questo "romanzo totale" è un ponte fra la storia e i temi del nostro presente globale: le migrazioni, i nuovi nazionalismi, l'emancipazione della donna.‎

‎Claudel Philippe‎

‎L'inchiesta‎

‎ril. Giunto in città per indagare su un'ondata di suicidi tra i dipendenti di una fantomatica Azienda, l'Inquirente si ritrova catapultato in una realtà surreale, ai limiti dell'assurdo, inizialmente grottesca ma poi sempre più inquietante e sinistra. E così, quella che in prima battuta sembrava una missione come tante compiute in passato, per il povero Inquirente si trasforma in un'impresa impossibile, dove l'ordine normale delle cose è sovvertito, i confini tra il bene e il male diventano labili e la possibilità di far luce su quelle morti ormai passate in secondo piano una speranza sempre più flebile. Attraverso pagine di fortissimo impatto emotivo, a fronte di uno stile essenziale, quasi lapidario, Philippe Claudel mette in scena un mondo non poi così distante dall'abominio di un certo nostro presente, dove l'individuo, a partire dal suo essere lavoratore, ha perso gran parte della dignità, è stato trasformato in una creatura robotomizzata, anello anonimo all'interno di un meccanismo imperscrutabile, che tutto controlla e tutto decide in maniera inappellabile. Traendo spunto dai drammatici fatti di cronaca che hanno sconvolto la Francia tra il 2008 e il 2009, Claudel tesse in questo romanzo una delicata e sapiente riflessione filosofica sull'odierna condizione umana.‎

‎Hochhuth Rolf; Sotera F. (cur.)‎

‎L'Antigone di Berlino‎

‎br.‎

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