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Tapparelli Filippo
L'inverno di Giona
ril. "Non ti ho mai conosciuto davvero, padre. Uomo sparito, fantasma di un fantasma. Hai carne di vento, pelle di nebbia. Non ti riconosco eppure sei me centomila volte al giorno." Siamo su una montagna ostile, fa molto freddo. Giona non ha ricordi. Ha poco più di quattordici anni e vive in un villaggio aspro e desolato insieme al nonno Alvise. Il vecchio, spietato e rigoroso, è l'uomo che domina il paese e impone al ragazzo compiti apparentemente assurdi e punizioni mortificanti. In possesso unicamente di un logoro maglione rosso, Giona esegue con angosciata meticolosità gli ordini del vecchio, sempre gli stessi gesti, fino a quando, un giorno, non riesce a scappare. La fuga si rivelerà per lui un'inesorabile caduta agli inferi, inframmezzata da ricordi della sua famiglia, che sembrano appartenere a una vita precedente, e da apparizioni stravolte. In un clima di allucinata sospensione temporale, il paese è in procinto di crollare su se stesso e la terra sembra sprofondare pian piano sotto i piedi del ragazzo. La verità è quella che appare? Solo un decisivo cambio di passo consentirà al lettore di raggiungere la svolta finale e comprendere davvero che cos'è l'inverno di Giona. Filippo Tapparelli, qui al suo esordio letterario, ha scritto un giallo onirico lontano da virtuosismi stilistici e intriso di atmosfere di perturbante ambiguità, descritte con potenza evocativa.
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Slimani Leïla
Nel giardino dell'orco
br. Adèle è una giornalista di trentacinque anni, ha una bella casa a Parigi, un marito medico e un figlio piccolo. Ma questa vita apparentemente perfetta per lei non è abbastanza; la sua intera esistenza le si stringe intorno fino a farla soffocare. Così la donna cammina disinvolta per le strade parigine alla ricerca di sguardi e incontri, per nascondersi tra le braccia di sconosciuti che sappiano placare la sua angoscia - e la sua fragilità - anche solo per un momento di fugace amore, di veloce soddisfazione. E poi torna a casa, prepara la cena per il figlio, e si infila nel letto accanto al marito. Questa vita di menzogne richiede però un'organizzazione estenuante, che finisce per logorarla, mettendo a rischio la capacità di gestire le due realtà in cui Adèle si dibatte senza posa. La storia di una donna di oggi stretta dai lacci della quotidianità, il racconto scandaloso di una Madame Bovary del XXI secolo.
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Sutherland Krystal
I nostri cuori chimici
br. Paradossalmente, la colpa è del suo inguaribile romanticismo: è da sempre così aggrappato al sogno del Grande Amore da non aver lasciato spazio alle cotte che da anni elettrizzano le vite dei suoi amici. Non è una scena da film nemmeno il primo incontro con Grace Town: Grace cammina con un bastone, porta vestiti da ragazzo troppo grandi per lei, ha sempre lo sguardo basso. Complice il giornale della scuola, Henry se la ritrova vicina di scrivania, e presto precipita nella rete gravitazionale di Grace, che più conosce, e più diventa un mistero. Grace ha ovviamente qualcosa di spezzato, ma questo non fa che attirare Henry sempre di più...
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Mander Marina
L'età straniera
br. Leo non studia molto, ma è bravo a scuola. Non fuma tanto, ma un po' d'erba sì. Ha una madre, Margherita, che lavora come assistente sociale e un padre che è stato matematico, è stato intelligente, è stato vivo l'ultima volta nel mare e poi è scomparso tra le onde con il pigiama e le ciabatte. Leo odia i pigiami, le ciabatte e non si fida più del mare, forse di nessuno. Odia tutte le cose fino a quando nella sua vita non arriva Florin, un ragazzino rumeno che non studia, non ha una casa, non ha madre né padre - o magari sì ma non ci sono - e si prostituisce. Florin si prostituisce e la madre di Leo decide di ospitarlo, sistemandolo nella camera del figlio, perché l'appartamento è piccolo e perché «forse potete farvi bene l'un l'altro». Leo che non ha mai fatto l'amore con nessuno e Florin che fa l'amore con tutti condividono la stessa stanza. Leo pensa di odiare Florin, che comunque è meglio di una cosa, è vivo. Leo è tutto cervello e Florin è tutto corpo: questo pensa Leo, che racconta la storia. La "scimmia" lo chiama, come una delle tre scimmiette: Iwazaru, quella che non parla. In realtà entrambi i ragazzi sono ancora forti di una fragile interezza, perché sono adolescenti e hanno ferite profonde ma corpi e sentimenti giovani. Comincia così, tutta storta, l'avventura del loro viaggio a occidente, fra estraneità e appartenenza: mistico per Leo - in continuo contatto con un tribunale immaginario che cerca di convincerlo di avere ucciso il padre - e fisico per Florin - in balia di uomini violenti in un mondo più violento ancora. "L'età straniera" racconta un mondo vocale: è nelle voci che questa storia e tutte le storie si sviluppano - le parole di Florin che mancano, quelle in cui Leo si rifugia.
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Keiichiro Hirano
Dopo lo spettacolo
br. Può il futuro cambiare il passato? Il chitarrista Makino Satoshi e la giornalista Komine Yoko scoprono una rara intesa, che va ben oltre l'attrazione reciproca. Ma la vita dei due quarantenni è già piena di persone, di eventi, di sentimenti e di paure che rischiano di vanificare il miracolo di quell'incontro. E intanto il mondo si muove intorno a loro, con le sue crisi politiche ed economiche, con le sue guerre e i suoi disastri naturali. Cosa significa affrontare da soli le difficoltà della vita e le proprie insicurezze, pur sapendo che esiste, altrove, qualcuno la cui sola presenza ci rende la persona che vorremmo essere? Hirano ci parla di sentimenti, della percezione di sé, dell'importanza del presente e del modo in cui viviamo le nostre relazioni e ci rapportiamo al mondo che ci circonda.
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Lanza Fabrizia
Tenerumi
ill., br. Nel segno della passione per il cibo, "Tenerumi" è un memoir che unisce romanzo di formazione e affresco sociale. Nata nel 1961, in pieno boom economico, Fabrizia Lanza racconta la Sicilia del Novecento attraverso i gusti, i capricci e le predilezioni, soprattutto culinarie, di una famiglia aristocratica, la propria, divisa tra passato e futuro. Tra sé e quella casa l'autrice mette la distanza del Continente, studia e lavora "fuori", e guarda da lontano, si sottrae, ma poi ogni volta torna a concedersi, vinta da un richiamo irresistibile di seduzioni e incantamenti - non solo gastronomici.
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Pugno Massimo
Il ritorno di Hanzi
br. L'epopea dei Walser e la loro migrazione verso terre lontane fanno da sfondo all'amicizia tra un vecchio montanaro, Peiter, e il giovanissimo Nik, forestiero e orfano fin da bambino. In questa storia di fratellanza e memoria, di uomini semplici e sempre irrequieti, vedremo Nik alle prese con l'incessante ricerca di Hanzi, il più grande amico di Peiter, allontanatosi da quei luoghi moltissimi anni prima, e di cui tutti aspettano il ritorno.
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Shoemaker Sarah
Mister Rochester
br. Orfano di madre, Edward Fairfax Rochester trascorre i giorni della sua infanzia in compagnia di algide bambinaie e istitutrici. A Thornfield Hall, la cupa magione della sua famiglia, i sentimenti non hanno spazio. Le rare volte in cui si aggira tra le mura di casa, suo padre mostra il più totale disinteresse nei suoi confronti. E le cose non vanno certo meglio con Rowland, il fratello di otto anni maggiore, irruento e intrattabile come pochi. Nelle ore libere dallo studio, Edward si accontenta perciò di vagare, solitario, per i giardini e per i boschi di Thornfield Hall, convinto che la sua esistenza resterà immutata. Al suo ottavo compleanno, invece, tutto cambia: per volontà del padre è costretto a lasciarsi alle spalle le attività infantili e a trasferirsi a Black Hill, nei pressi di Leeford, dov'è affidato alla tutela di Mr Hiram Lincoln. Edward trascorre in tal modo la sua adolescenza esiliato da tutto ciò che ha sempre amato. Diventato un giovane uomo, intraprende un viaggio che lo porta attraverso l'Inghilterra della classe operaia e la decadenza dell'Europa continentale fino alle calde e languide spiagge della lontana Giamaica, dove vivrà un'appassionata storia d'amore con l'affascinante, ma psicologicamente instabile, ereditiera Bertha Mason. Anni dopo, tornato in Inghilterra con la moglie, sprofondata nel baratro della follia, Edward si considera ormai un uomo finito. Ma il suo destino deve ancora compiersi grazie all'incontro con una giovane istitutrice: Jane Eyre, che gli ruberà il cuore e gli insegnerà ad amare di nuovo.
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Pasolini Pier Paolo
Una vita violenta letta da Francesco Montanari letto da Francesco Montanari. Audiolibro. CD Audio formato MP3
brossura La storia della breve vita di Tommaso Puzzilli, un giovane sottoproletario delle borgate romane, scorre impetuosa attraverso piccoli furti e bravate, prostituzione e vagabondaggi notturni, fino al tragico sacrificio finale. Ma è anche storia di contrastata redenzione, di impossibile riscatto sociale in un mondo disperatamente senza uscita, che racconta di un'Italia post-bellica divisa tra la fame dei diseredati che popolano i sobborghi e i primi segni di un benessere economico che avrebbe appiattito la società italiana nella grigia mediocrità degli ideali piccolo-borghesi.
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Comastri Milvia
Sangue di Giuda
br. Tre generazioni, quattro donne legate da legami famigliari, ma isolate una dall'altra, anche se vivono nella stessa casa. Segreti inconfessabili e rancori hanno creato muri che pare impossibile abbattere. Forse sarà la fuga da casa della quattordicenne Mira che riuscirà a far crollare queste barriere. Forse, dopo tanti anni, sulle macerie di quei muri si potrà costruire un nuovo edificio.
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Casanova Giacomo
Icosameron ovvero Storia di Edward ed Elizabeth
brossura
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Zusak Markus
Storia di una ladra di libri
br. È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché «ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri», poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto.
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Louis Édouard
Chi ha ucciso mio padre
ril. Con il suo primo libro, "Farla finita con Eddy Bellegueule", Édouard Louis ha fatto scalpore parlando di sé: un giovane omosessuale avido di conoscenza in un mondo che condanna qualsiasi forma di diversità e non comprende l'utilità della cultura. In questo bruciante pamphlet che coniuga il tono letterario della sua scrittura con la vampa dell'intervento, l'autore torna a casa, cerca di riavvicinarsi al padre, comprende quanto la sua rabbia sia annidata in un'ignoranza indotta dalla realtà in cui è cresciuto, dalle politiche sociali francesi, e condanna con parole roventi chi ha negato a quest'uomo la possibilità di diventare altro. "Chi ha ucciso mio padre" è un atto d'amore e di denuncia che travalica i confini geografici e sociali. Un pamphlet sul legame difficile, forse impossibile, con un padre che ti respinge non ti capisce e le ragioni profonde di quell'essere respinto e non capito.
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Brogi Franco
Strada facendo. Storie (vere) di migranti
br. Nei suoi venticinque anni di servizio come diacono presso la Caritas Diocesana, impegnato nel settore immigrazione, l'autore ha conosciuto persone con cui ha stabilito un legame empatico e profondo. Le loro vicende sono racchiuse in questi dieci racconti, i cui protagonisti - uomini, donne, bambini - sono accomunati da quel bisogno di accoglienza, di felicità, di cambiamento o di riscatto che Franco Brogi ha provato a intercettare e ha quindi riproposto in una galleria di ritratti.
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Serpolla Marta
Scegli di essere felice
br.
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Rizzo Mariano
Storie di tenebre nella storia di Puglia
brossura
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Sepúlveda Luis
Il mondo alla fine del mondo
br. Il 16 giugno 1988 un inquietante messaggio proveniente dal Cile approda in un'agenzia giornalistica di Amburgo legata a Greenpeace: la nave officina giapponese Nishin Maru, comandata dal capitano Tanifuji, ha subito gravi danni in acque magellaniche; si registra la perdita di diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti. È l'inizio dell'avventura. Il protagonista, un giornalista cileno esule dal suo paese per motivi politici, grazie a febbrili ricerche e ingegnose congetture giunge alla conclusione che il Nishin Maru stava praticando illegalmente, e del tutto impunito, la caccia alle balene nei mari australi. Una giovane attivista di Greenpeace, inoltre, lo mette in contatto telefonico con un misterioso personaggio, il capitano Jorge Nilssen, che di tutta la faccenda sa senz'altro qualcosa in più... In queste pagine il lettore potrà ascoltare il grido indignato - ma anche il canto ammaliatore - della natura ferita, la protesta contro una cieca follia di cui pure l'uomo rimane vittima. Il «mondo alla fine del mondo», questo lembo estremo del pianeta, si trasforma, simbolicamente, nel luogo dell'apocalisse. Ma può anche essere l'universo in cui l'uomo ritrova l'unione con le proprie origini, l'armonia con gli elementi e, soprattutto, un anelito indistruttibile alla speranza.
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Pelosio Francesco
L'amaca blu
ril. L'amaca blu racconta le peripezie del giovane Wahati Wayan, addetto alle pulizie nell'albergo del padre ad Agung (Bali). In seguito al furto dell'amaca del giardino dell'Eco Bamboo Home il protagonista intraprenderà un lungo e avventuroso viaggio alla ricerca non tanto dell'oggetto rubato, quanto del vero se stesso.
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Bacà Fabio
Benevolenza cosmica
br. A Kurt O'Reilly non ne va bene una. Ma una, eh? Il medico cui si rivolge per un piccolo fastidio gli spiega, esterrefatto, che in tutti i casi conosciuti quel problema ha un esito nefasto - tranne che nel suo. Sul lettino di un tatuatore, una sensazionale pornostar gli lascia intravedere un paradiso a portata di mano. I soldi investiti distrattamente non fanno che moltiplicarsi. Persino il tassista che lo scorrazza in una Londra appena spostata nel futuro insiste per pagargli lui la corsa. No, decisamente qualcuno trama alle sue spalle, e a Kurt non resta che tentare di capire chi, e perché. Un po' alla volta una macchinazione verrà fuori... .
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Kuznecov Anatolij
Babij Jar
br. «Dio sia lodato, questo regime di pezzenti è finito» dice nonno Semerik, che il potere sovietico lo odiava con tutta l'anima, quando i tedeschi occupano Kiev nel settembre del 1941. «Ora si comincia a vivere». Tolik ha solo dodici anni, ma non gli ci vorrà molto per capire che le speranze del nonno sono vane. Ben presto Babij Jar, la forra nei pressi di Kiev, diventerà la tomba della popolazione ebraica, e poi di zingari, di attivisti sovietici, di nazionalisti ucraini, dei calciatori della Dinamo che si sono rifiutati di farsi battere dalla squadra delle Forze armate tedesche, di chi ha rubato del pane. E mentre da Babij Jar giungono senza tregua i colpi della mitragliatrice, mentre gli attentati organizzati dagli agenti dell 'Nkvd devastano la via principale e persino la venerata cittadella-monastero, mentre cominciano le deportazioni, Kiev diventa una città di mendicanti a caccia di cibo. Per Tolik, che aveva conosciuto la terribile fame staliniana, non potrebbe essere più chiaro: tedeschi e sovietici si stanno scontrando «come il martello e l'incudine», e in mezzo ci sono gli insignificanti «omuncoli» - e lui, in preda a un «mare di disperata angoscia animale». L'unica via d'uscita è assecondare la furibonda vitalità che lo pervade, sopravvivere in barba a tutto, crescere. Crescere per odiare chi trasforma il mondo in una prigione, in un «frantoio per pietre per denunciare violenze e menzogne. Anche le ultime, atroci: dopo la liberazione di Kiev, Tolik e sua madre, in quanto persone «vissute sotto l'occupazione », verranno marchiati come «merce scadente» - e il massacro di Babij Jar cancellato.
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Gigli Dario
La fabbrica di plastica
br.
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Perec Georges
L'attentato di Sarajevo
br. Georges Perec scrive "L'attentato di Sarajevo" nel 1957, all'età di ventun anni: si tratta del suo primo romanzo. Il dattiloscritto all'epoca non fu pubblicato e venne poi smarrito, per essere ritrovato solo in tempi recenti ed edito in Francia nel 2016. Potente, giovanile, scritto di getto di ritorno da un viaggio nella ex Jugoslavia, questo romanzo dal finale aperto, che racconta di un innamoramento difficoltoso e turbolento tra Parigi, Belgrado e Sarajevo (dove le vicende dei protagonisti danno vita a una riflessione sull'attentato del '14 che fu miccia della guerra), di amici squinternati, bevute, passeggiate, avventure, riflessioni e momenti comici, può essere letto in vari modi: come la prima prova narrativa di uno dei più vulcanici e pirotecnici autori del '900 (e in questo caso lasciandosi toccare dalle peculiarità - qui in nuce - che emergeranno nella produzione più matura dello scrittore), come un romanzo di formazione, come un tragicomico esordio letterario, come una curiosità da approfondire, come un vuoto da riempire. In tutti i casi, vi si ritrovano le fondamenta creative di un autore che è diventato un classico.
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Semi Maria Luisa
Una bambina. La sua guerra. Ediz. illustrata
ill., br. Maria Luisa Semi, una bambina molto amata dai suoi genitori, figlia unica fino ai sette anni, ha vissuto l'infanzia coccolata, ma nello stesso tempo considerata "una persona" capace di pensare, ragionare e prendere coscienza di quanto, in anni difficili, accadeva; gli avvenimenti che fossero familiari o estranei sono sempre stati da lei vissuti con partecipazione e in prima persona. Mai infatti le è stato detto o fatto capire che non fosse all'altezza, quanto in realtà non capiva era dovuto soltanto alla sua tenera età e non alla considerazione da parte degli adulti. Per questa sua attenta partecipazione, per il suo sentirsi bambina, ma non piccola del tutto, ha potuto, grazie anche alla sua fortunata memoria, rivivere, più che ricordare, eventi che sembrano, e che sono, lontani nel tempo, ma per lei di costante attualità. Prefazione di Riccardo Calimani.
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Iafisco Homar
Contro Asmodeo
ill., br. Ispirato a una storia vera, il libro racconta l'amore disperato e senza riserve del giovane Oscar per Mirko. Un sentimento minacciato da presenze misteriose e oscure, che via via si palesano drammaticamente. Il racconto rappresenta una testimonianza autentica della battaglia sempre accesa tra bene e male, offrendo una chiave di lettura che apre le porte alla speranza sostenuta da un cammino di fede.
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Fusini Nadia
María
br. «Sono venuta a confessare un delitto». È una creatura docile e gentile a proferire questa frase terrificante. Si chiama María, ha la fissità di una statua e negli occhi una luce ardente, la stessa dell'isola da cui proviene. L'agente di polizia che in Questura redige la confessione, pur intuendone la pericolosa ambiguità, resta ammaliato e desidera immediatamente conoscere ogni cosa di lei - forse perché, a volte, orientarsi nella vita di una donna significa per un uomo avvicinarsi con ostinazione a se stesso. Fra l'aspirazione al divino e la condanna di avere un corpo, María racconta la sua storia. E rievoca quando rinunciò a tutto per andare a vivere con quello che sarebbe diventato suo marito e insieme il suo carceriere: le loro notti di amore accanito e la vergogna del giorno dopo, la gabbia della gelosia e il miracolo della libertà che non si compie mai. Ammette di essere finita nel labirinto di una passione tanto ineluttabile quanto assassina. Adesso sta scappando, alla ricerca del suo unico figlio.
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Santisi Nunzia Maria
Lasciatemi camminare sulla brina
ill., br. Cosa spinge una ragazza siciliana ad andare a vivere a Bergamo? Un gioco, un ingenuo e incosciente spirito di avventura che le faranno scoprire il cuore più antico e nascosto di un mondo che, prima, le era noto solo per l'efficienza e la ricchezza. Mentre un popolo semplice la accoglie e la protegge, personaggi quasi surreali (la ragazza scoiattolo, le nonne fate, la vecchietta del passaggio a livello, il pastore) appaiono e scompaiono in un paesaggio disegnato dalla nebbia, dalla neve, dalla brina e, poi, dalle fioriture di primavera, dentro un clima capace di trasformare tutto in bellezza. Donne umiliate dagli uomini e altre libere ed emancipate le mostrano le due facce di un luogo e di un periodo, gli anni '70, in rapido cambiamento. Un pittore famoso condivide con lei l'amore per l'arte, mentre un anziano contadino-operaio e la moglie si prendono cura di lei come fosse una figlia. Due uomini accompagnano il suo sguardo. Un altro ("l'uomo che vedeva le lucciole come normali insetti") cerca di spegnerlo. Ed è per fuggire da quest'ultimo che la protagonista si trova costretta ad abbandonare tutto.
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Biscàro Andrea
Lady Peg. Vita di una cagnolina prodigio
ill., br. Questa è la biografia di una barboncina vissuta in provincia di Brescia negli anni Cinquanta del XX secolo. Peg, così si chiamava, era in grado di fare ciò che un cane generalmente non fa: manifestare un'intelligenza e un comportamento umano. Oltre a eseguire le quattro operazioni aritmetiche, risolvere le radici quadrate nonché leggere e «scrivere», Peg rispondeva a domande di varia natura, esprimendo pensieri autonomi, manifestando una rudimentale, seppur spiccata, volontà. Di lei si sono occupati veterinari, medici, psicologi, studiosi di vario genere; la stampa italiana e internazionale ha riversato fiumi di inchiostro sulla cosiddetta cagnolina sapiente; penne autorevoli come Elisabeth Mann Borgese, figlia di Thomas Mann, e Dino Buzzati l'hanno intervistata.
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Minnucci Patrizio
I fantasmi di Flaubert
br. Il culto del linguaggio di Patrizio Minnucci esplode qui con strana e inusitata ferocia. "I Fantasmi di Flaubert" ha storie a cerchi concentrici tra l'assurdo e il reale che di tanto in tanto risultano congruenti, sovrapponibili, rimanendo fuori dallo spazio e dal tempo. Minnucci non è un narratore di favole da ascoltare accanto al camino ma un «formalista» che punta allo stile tanto da farlo combaciare con la sostanza.
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Martínez Tomás Eloy
Santa Evita
br. Basato sulla leggendaria figura di Eva Perón, la first lady argentina passata alla storia con il vezzeggiativo di Evita, "Santa Evita" inizia là dove finisce la vita della sua protagonista. Mentre ripercorriamo a ritroso la vicenda della piccola sgraziata attricetta di provincia che fece innamorare il presidente della Repubblica argentina e l'intera nazione, siamo stregati dall'avventurosa vita post mortem del suo corpo: prima affidato da Perón alle cure di un imbalsamatore cui spetta il compito di rendere immortali le spoglie di Evita; poi moltiplicato in più esemplari con l'obiettivo di sottrarlo a macabri tentativi di rapimento; trasferito, nascosto, ricercato addirittura dai servizi segreti, infine idolatrato, reso mitico dall'aura di "santità" che emana la leggenda di Evita.
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Nassar Raduan
Il pane del patriarca
br. Scritto originariamente nel 1975,"Il pane del patriarca" è il primo romanzo di Raduan Nassar, definito dal New Yorker «il più grande autore brasiliano vivente», che dopo aver pubblicato tre opere memorabili ha deciso, nel 1984, di ritirarsi in campagna e smettere di scrivere. Ed è proprio la campagna brasiliana a fare da sfondo a questo romanzo, con la sua vita scandita «dalla terra, dal grano, dal pane e dalla famiglia». Stanco del lavoro sfiancante e dei rigidi precetti religiosi di un padre autoritario, André abbandona la casa in cui ha sempre vissuto. Eppure, la monotonia del lavoro nei campi, la fatica fisica e le parabole declamate dal padre - intorno a quella tavola che considera il suo pulpito personale - non sono le uniche ragioni che lo spingono alla fuga. André nasconde un terribile segreto e solo la visita del fratello maggiore, incaricato dalla madre di riportarlo a casa - come fosse un figliol prodigo contemporaneo -, lo spingerà ad aprirsi e a confessare ciò che lo tormenta fin dall'infanzia. Con una prosa sensuale e ricca di intensità biblica, Nassar riesce a riprodurre su carta tutte le ansie e i deliri di una mente turbata, proiettandoci in un universo remoto e al tempo stesso ben riconoscibile per ogni lettore: quello della grande letteratura. Prefazione di Emanuele Trevi.
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Romano Maria Pia
Donne in apnea
br.
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Freeman J. (cur.)
Freeman's. Potere. Vol. 2
br. Cosa significa la parola «potere» oggi? Come si manifesta, in quali ambiti? Che sia tra marito e moglie, soldato e civile, osservatore e osservato, una cosa è certa: il potere non ha mai smesso di esercitare il suo fascino sull'essere umano. Il secondo numero dell'edizione italiana di Freeman's si interroga su come operi nel mondo odierno e chi abbia l'ultima parola in un'epoca di disordini sociali. Accostando l'opera di scrittori esordienti quali Nicole Im, Jaime Cortez e Nimmi Gowrinathan a quella di autori celebrati in tutto il mondo come Margaret Atwood, Etgar Keret e Aleksandar Hemon, «Freeman's. Potere» scava in profondità nel cuore della questione, sfidando il lettore a rivedere i propri assunti e considerare nuove sfumature di complessità. Il risultato è un compendio di straordinaria vitalità e finezza.
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Moyola Espen Martina; Pinti Valeria
Il paradosso della Sfinge
brossura
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Wilde Oscar; Frankel N. (cur.)
Il ritratto di Dorian Gray
br. "Ci ho messo molto di me. Basii Hallward è come ritengo di essere; Lord Henry è come il mondo ritiene che io sia; Dorian è come vorrei essere - in altri tempi, forse." Quando, nel luglio 1890, sul "Lippincott's Monthly Magazine" uscì "Il ritratto di Dorian Gray", si gridò allo scandalo. Nel preparare il romanzo per la successiva edizione in volume, Oscar Wilde fu quindi spinto dalle furiose polemiche e dalle pressioni commerciali e legali a eliminare scene o battute sessualmente allusive, e ad ampliare alcuni capitoli, inserendo nella trama elementi melodrammatici e moraleggianti. Eppure quella pubblicata sul "Lippincott's" era una versione edulcorata del romanzo, in cui i riferimenti di natura erotica o omoerotica erano stati censurati. Quello che qui si pubblica, con un ricchissimo apparato critico, è il testo originale del dattiloscritto inviato da Wilde alla rivista all'inizio del 1890. Il Dorian Gray come l'autore lo aveva ideato si rivela una grande sorpresa: oltre che più breve, è un romanzo assai più audace e perturbante.
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Bignardi Daria
Storia della mia ansia
br. "Un pomeriggio di tre anni fa, mentre stavo sul divano a leggere, un'idea mi ha trapassata come un raggio dall'astronave dei marziani. Vorrei raccontare così l'ispirazione di questo romanzo, ma penso fosse un'idea che avevo da tutta la vita. 'Sappiamo già tutto di noi, fin da bambini, anche se facciamo finta di niente' dice Lea, la protagonista della storia. Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l'ansia. Lea odia l'ansia perché sua madre ne era devastata, ma crescendo si rende conto di non poter sfuggire allo stesso destino: è preda di pensieri ossessivi su tutto quello che non va nella sua vita, che, a dire il vero, funzionerebbe abbastanza. Ha tre figli, un lavoro stimolante e Shlomo, il marito israeliano di cui è innamorata. Ma la loro relazione è conflittuale, infelice. 'Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia. Credo di soffrire più di lui per quest'amore disgraziato, ma Shlomo non parla delle sue sofferenze. Shlomo non parla di sentimenti, sesso, salute. La sua freddezza mi fa male in un punto preciso del corpo.' Perché certe persone si innamorano proprio di chi le fa soffrire? E fino a che punto il corpo può sopportare l'infelicità in amore? Nella vita di Lea improvvisamente irrompono una malattia e nuovi incontri, che lei accoglie con curiosità, quasi con allegria: nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore, quando gli succede qualcosa di grosso." (Daria Bignardi)
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Cusk Rachel
Transiti
br. Una scrittrice si trasferisce a Londra in seguito alla fine del suo matrimonio e dopo lunghe ricerche decide di acquistare un appartamento totalmente da ristrutturare. Mentre la protagonista combatte con la polvere della demolizione e con i nuovi vicini che paiono odiarla a prima vista, i due figli devono trattenersi a casa del padre, almeno per il tempo dei lavori. È un periodo di grandi transizioni e cambiamenti per tutti. E mentre la vita scorre, la scrittrice incontra numerose persone e ne ascolta le storie. Agenti immobiliari, vecchi fidanzati, parrucchieri, muratori stranieri: tutti custodiscono episodi di vita inaspettati e verità da svelare e condividere.
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Maria Antonietta
Sette ragazze imperdonabili. Un libro d'ore
ill., br. "Questo libro è un omaggio alle mie sorelle maggiori. Che cosa mi hanno insegnato? Ad accettare i miei spigoli, la mia complessità, ma anche le mie risorse interiori. Ad avere fiducia e a non sentirmi in colpa se ho molti desideri. A prendermi sul serio, a darmi una possibilità." C'è Emily, che vive in una casa racchiusa tra le siepi di gelsomino, con la compagnia dei libri in camera e le stelle, in alto, a insegnarle la fedeltà. C'è Jeanne, che cavalca tra i boschi di Lorena per andare incontro al suo destino - anche se alle femmine non è concesso di andare a cavallo. C'è Antonia, che tutti chiamano debole, eppure sa scalare le montagne; e c'è Cristina, radicale e inflessibile, che cerca tra le rose il suono della verità. Poi Etty, governata da una forza segreta, e Sylvia, "una Marilyn che scrive poesie". Infine Marina, che vive in un deserto di ghiaccio, ma darebbe fuoco al mondo per riscaldarsi l'anima. Sono loro, le ragazze imperdonabili. Donne che hanno scelto di non conformarsi, di non compiacere nessuna aspettativa, di non appiattirsi sulla strada che altri hanno disegnato per loro. Donne impazienti, determinate, tremendamente oneste - anche a costo di restare sole, anche a costo di essere antipatiche. Ascoltando le loro voci, Maria Antonietta fa risuonare la propria e ci regala un catalogo delicato e giocoso, per ricordare a tutte le ragazze il diritto di gridare, di godere, di schierarsi, di appiccare incendi. E, perché no, anche quello di fare miracoli.
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Magnifico Michela; Pepe Gianmatteo
Il ragazzo nel pozzo
brossura Un libro diviso in due parti e scritto a quattro mani: una delle due è a cura di Michela Magnifico e raccoglie storie di cronaca della Capitanata, tutte avvenute in anni particolari, quelli a ridosso delle più grosse operazioni di polizia e dei più gravi fatti di cronaca che Foggia e la provincia abbiano vissuto. A fare da filo conduttore, Agostino De Paolis, un "investigatore vecchio stampo" per anni ai vertici della Polizia di Stato, che dei delitti raccontati ne ha indagato non solo le circostanze ma anche le più profonde motivazioni. Ed è proprio da uno di questi racconti che nasce la seconda parte del volume: il romanzo di Gianmatteo Pepe re-immagina la storia del "ragazzo nel pozzo", Antonio Perrucci Ciannamea, che nel 1999, a soli 16 anni, fu ritrovato morto in un pozzo dopo essere stato rapito per estorcere un ricatto alla famiglia. Si trattava di una strategia criminale nuova per quegli anni, adottata dalla mafia locale per tenere in scacco un intero territorio. Nel romanzo di Pepe, la storia reinventata ruota attorno ad una figura femminile; si tratta di una scelta meditata per offrire al lettore una doppia possibilità di lettura, per andare oltre i fatti di cronaca e aprire a nuovi spazi di riflessione. Il volume che risulta dall'insieme delle due parti è un testo di analisi che combina il racconto di quello che è stato con quello di ciò che sarebbe potuto essere, con un finale aperto, ancora tutto da scrivere, nelle mani dei lettori. Perché essere "terra di mafia" non sia un marchio infame da mantenere senza contrasto alcuno, ma la presa di coscienza di un problema da affrontare con la certezza di poterlo combattere e battere.
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Buccellato Salvatore G.; Lapan S. (cur.)
Quando hai scelto di essere eterosessuale?
ill., ril. "Quando hai scelto di essere eterosessuale?" A pensarci bene esiste una risposta serissima a questa domanda all'apparenza banale: nessuno può scegliere cosa essere. In questo libro troverete tredici racconti che vi porteranno dentro la realtà di altrettante persone. Ognuna di loro vi parlerà della propria vita: chi con ironia, chi con dolore, chi con fierezza o con nostalgia ma sempre sinceramente. Avete mai riflettuto sul fatto che, se una persona su dieci è omosessuale, i gay sono forse dei supereroi con il dono dell'invisibilità? O che possano vivere tra voi, a volte colorati e un po' folli, come in un musical, a volte seriosi e professionali come il vostro dentista, o noiosi e inopportuni come un assicuratore? Attenzione! Questo libro non parla di: storie lacrimevoli, stereotipi, caricature o barzellette sugli omosessuali, ma di vite vere, per dirvi che non bisogna attraversare uno specchio o sbattere i tacchi di scarpette rosse per raggiungere un mondo che a volte vi sfiora appena ma esiste (e brulica di gioia, allegria e fantasia, malgrado tutto!).
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Lisi Salvatore
La via del cuore
br. Seconda guerra mondiale. La flotta britannica è sulla costa orientale siciliana, tra Capo Ognina e Punta delle Formiche, pronta a sbarcare l'Ottava Armata del generale Bernard Montgomery, come dal piano Husky. Il capitano britannico Mosè Baimonte, dei servizi segreti inglesi, è sul ponte di una nave in attesa dello sbarco. Alla sua mente corrono lesti le vicende della sua famiglia, d'origini ebraiche siciliane, quando fu costretta, dopo l'editto di espulsione dei regnanti Cattolicissimi spagnoli Ferdinando II d'Aragona e Isabella di Castiglia, nell'anno 1492, in seguito a tante vessazioni, a lasciare l'isola alla volta dell'Inghilterra.
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Montanaro Giovanni
Le ultime lezioni
br. Il professor Costantini è esattamente il tipo di uomo che si ha in mente quando si pensa a un professore. Jacopo ne apprezza le lezioni di letteratura al liceo - "parlando di eroi, d'amore, di donne, di morte, si diceva tutt'altro, si diceva di noi" - ma in fondo nutre per lui quel misto di sfiducia e curiosità che molti ragazzi nutrono nei confronti degli insegnanti. Poi a Costantini muore improvvisamente la moglie e si ritira dall'insegnamento, rifugiandosi nella sua casa sull'isola di Sant'Erasmo con la figlia disabile. Jacopo lo dimentica presto, ma dopo alcuni anni lo ritrova, proprio mentre sta attraversando un momento delicato: ha da poco rotto con Alice, di cui, pur senza volerlo ammettere, è ancora innamorato, e sta per finire gli studi di Economia senza sapere cosa fare dopo. Il professore lo invita ad andare a trovarlo e Sant'Erasmo lo accoglie con i suoi canali e i suoi silenzi, i carciofi e le biciclette, e una brezza calda, salata: "Venezia era distante, e anche l'Adriatico. C'erano rondini e gabbiani. C'era profumo, di salso e di alberi, di caldo. Pareva di stare lontano, ai Tropici, in qualche mondo inesistente, selvaggio". Jacopo ha bisogno di quel rifugio, e ha bisogno di Costantini, delle sue parole, di essere ripreso quando sbaglia, di essere indagato per riuscire a capirsi: nessuno, dai tempi della scuola, gli parlava più come il professore, gli poneva le domande fondamentali. E poi c'è Lucia, la figlia, che nasconde femminilità e vita. Così Jacopo per un'estate intera frequenta quella casa e, all'ombra di un grande albero di mimosa, scrive una tesi che non era riuscito neanche a cominciare. Da lì, troverà il suo destino. Giovanni Montanaro racconta l'età difficile delle ultime lezioni, in cui si diventa adulti grazie anche ai maestri imprevedibili che la vita ci fa incontrare.
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Lispector Clarice
Legami familiari
br. "C'è un universo sull'orlo del collasso e pronto a liquefarsi in questo libro dal quale lampeggia lo sguardo impietoso di Clarice Lispector. Uno sguardo che coglie l'incongruenza delle cose che sono e la volgarità dei nessi che le tengono insieme. Uno sguardo che tenta di lacerare la pellicola opaca dei gesti degli uomini per carpirne il segreto più intimo: quel segreto che sappia dare senso al tutto insensato che ci circonda e che chiamiamo vivere. Questo lo spazio privilegiato di Clarice Lispector, forse la maggiore scrittrice portoghese di questo secolo, che delle sue origini di ebrea ucraina conserva e privilegia, nel suo bagaglio narrativo, un'ironia misteriosa, il senso di un'oscura colpa, il presagio esoterico e il sospetto di un colloquio privilegiato con l'altra faccia del reale che forse si chiama verità, ammutinamento, Dio o semplicemente follia. Si può 'imitare' mentalmente un mazzo di rose? Si può impedire che il rumore di un paio di scarpe infranga un voto d'iniziazione? I personaggi di Clarice Lispector tentano simili operazioni, in bilico fra la serena decifrazione del reale visibile e l'immagine sconvolgente che la sua traduzione in idea produce nella mente. [...] I personaggi quotidiani di questa straordinaria scrittrice sono esseri angelici che hanno compiuto un infimo miracolo del quale raccontano il banale e sovversivo segreto." (Antonio Tabucchi)
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De Luna Giovanni
La Repubblica inquieta. L'Italia della Costituzione. 1946-1948
br. La storia dell'Italia repubblicana comincia nel caos. La fine della guerra ha lasciato dietro di sé un paese logorato e diviso, ma soprattutto ha fatto emergere le fratture di lungo periodo che il fascismo aveva oscurato a colpi di propaganda e di retorica nazionalista. Nel 1945 il paese è costretto a fare i conti con le profonde differenze che lo attraversano da nord a sud. C'è uno squilibrio economico, infrastrutturale e demografico, ma anche una forte contraddittorietà nel modo di reagire alla fine del conflitto: la guerra non è stata vissuta da tutti allo stesso modo. Chi si muove con energia, come gli operai del Nord, che dopo il rapporto con il Pci consolidato durante la guerra vogliono impadronirsi delle fabbriche, abita di fianco a chi torna da reduce e si ritrova improvvisamente senza riferimenti e senza lavoro. Dopo "La Resistenza perfetta", Giovanni De Luna sottopone i primi anni di vita della Repubblica italiana a un'indagine acuta e rigorosa. Cominciando con una domanda: è vero che la Resistenza aveva sostanzialmente fallito "l'occasione storica" di rinnovare profondamente le strutture portanti del paese? Per dipanare la complessità di questo periodo decisivo, De Luna costruisce una narrazione corale, fatta delle voci di una grande galleria di testimoni, a partire dalla storia personale di chi torna dalla guerra o va a cercare fortuna negli Stati Uniti, fino ai grandi scenari della politica, che hanno per protagonisti Alcide De Gasperi, Palmiro Togliatti, Ferruccio Parri e Pietro Nenni. E ci costringe a riflettere sulla nostra identità e sul nostro passato, spingendoci a fare i conti con uno dei capitoli più difficili, ma anche appassionanti, della nostra storia nazionale.
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Lispector Clarice
La passione secondo G. H.
br. In un mattino simile a tanti altri G.H., donna sicura della propria identità e delle proprie scelte, si scontra con un fatto, un evento infimo e mostruoso, che avrà sulla sua vita un effetto fortemente traumatico. In un lungo, minuzioso monologo G.H. riferisce il suo viaggio, allucinato, all'interno di una stanza: "Creerò ciò che mi è accaduto. Solamente perché vivere non è narrabile. Vivere non è vivibile". Solo attraverso la totale perdita dell'identità, nello spaesamento, nel disorientamento, G.H. comprende che il vivere è "cosa sovrannaturale", che "essere io," scrisse Alfredo Giuliani in occasione della prima edizione italiana, "non è una peculiarità umana perché proviene da una fonte anteriore e assai più grande, da una materia infinitamente più ricca e sconosciuta". Una estenuata interrogazione sul senso di vivere e la ricerca continua della faccia nascosta della realtà.
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Franson Sally
La signora degli scrittori
ril. Casey è giovane e brillante. È brava nel suo lavoro, nonostante la sua direttrice sia una donna impossibile, pronta a bocciare ogni proposta e a incutere timore a chiunque le stia intorno. Così, quando per la prima volta le affida un progetto da seguire da sola, Casey non può dire di no. Nessuno ha mai osato farlo. Eppure, quella che si trova di fronte sembra davvero un'impresa impossibile: convincere degli scrittori di grido a fare da testimonial per la pubblicità. Convincerli a uscire dal mondo dorato della letteratura, a esporsi in prima persona per qualcosa di diverso dalla loro opera. Casey ci mette tutto il suo impegno e comincia a incontrarli, uno dopo l'altro. Si trova ad avere a che fare con personaggi molto particolari: uno vuole sempre avere ragione; un altro odia tutti i colleghi; c'è quello che non ha mai letto un libro; e quello che non ha scritto nemmeno una riga dei suoi romanzi; un altro ancora non fa nulla senza tornaconto. Con Ben Dickinson, invece, Casey entra subito in sintonia, anche se sa che si tratta di lavoro e che non può lasciarsi andare. Per di più non ha tempo da trascorrere con lui, perché deve seguire le indicazioni della direttrice, che la conducono dritta dritta alla Fiera di Los Angeles: libri ovunque e cene infinite a parlare di lavoro. Un sogno per Casey. Un sogno che presto si trasforma in un incubo, perché qualcosa di inaspettato rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad allora. Casey ha paura che la colpa sia solo sua, ma c'è chi è pronto a farle cambiare idea. Perché bisogna sempre credere nelle proprie capacità. Bisogna far sentire la propria voce, anche quando non viene ascoltata. Costi quello che costi.
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Paul Gill
La figlia perduta
br. Russia 1918. I membri della famiglia Romanov sono tenuti prigionieri dai rivoluzionari. Confinati in casa, sono convinti che non manchi molto prima della fine. E infatti tutti i familiari dello zar sono impegnati a studiare complessi piani di fuga. Maria, una delle principesse, parla con le guardie. E due di loro si innamorano perdutamente di lei. Ma l'amore sarà in grado di salvare i Romanov o si rivelerà una delle cause della fine per la famiglia imperiale? Australia 1970. La vita di Val è un disastro. Quando era ancora una bambina sua madre è scomparsa e il padre non ha mai voluto darle spiegazioni. Tony, suo marito, la controlla rigidamente in tutto quello che fa. Quando suo padre ha un malore, corre ad assisterlo dopo anni trascorsi nel silenzio. Ma Val rimane scioccata sentendogli dire, in punto di morte: «Non volevo ucciderla». Si riferisce forse a sua madre? Decide quindi di cominciare a indagare nel passato del padre. Ma invece di limitarsi a fare luce sui segreti del passato, la sua ricerca si rivelerà l'occasione per trovare la forza di essere padrona del suo destino.
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Racconti dalla Sardegna
br. "La Sardegna è un'altra cosa: più ampia, molto più consueta, nient'affatto irregolare, ma che svanisce in lontananza. Creste di colline come brughiera, irrilevanti, che si vanno perdendo, forse, verso un gruppetto di cime... Incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa!". Così lo scrittore David Herbert Lawrence definisce questa meravigliosa regione fatta di tradizioni, storie e leggende. È proprio questa la realtà che gli autori dell'antologia hanno restituito con i loro racconti evocativi, pieni di profumi, esperienze e ricordi. Un libro che sarà in grado di farvi viaggiare con la sola forza delle parole in questa sorprendente e affascinante isola.
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Arpino Giovanni
Domingo il favoloso
brossura Tutto è irregolare in Domingo. Il viso, «costruito su triangoli, sporgenze, ombre scoscese»; il passo sbilenco di volpe; i quarant'anni lunghi e stretti come il suo profilo. La sua è una grande figura di protesta e di disubbidienza. È l'ultimo esemplare umano a non adattarsi al mondo. Vive di invenzioni, cabale e furberie perfette. È il re dei picari, dei puttanieri e dei bugiardi, un ladro solitario e originale, un artista della truffa. Ha una fidanzata eterna e angelica che possiede un camioncino e lavora dietro un banco di torroni, ai margini di una baracca per il tirassegno e di un ottovolante. Ma Domingo è diverso dagli altri: sente l'aria di vetro in cui si muove; la sua pena è la faccia del mondo che si sgretola. Finché, un giorno, una spina lacera «l'involucro ammuffito del suo cuore» e lo porta a giocarsi il destino con un lancio di dadi: rapisce una giovanissima zingara, nata con il cuore spostato da una parte. La ragazza ha la cera azzurrata di una candela che si spegne, le labbra color delle more e un sorriso d'ala di rondine. Tra coltelli, premonizioni e inseguimenti, in una Torino notturna e luciferina che ricorda la Parigi surreale di Boris Vian o la Mosca di Bulgakov, le ore passate con lei gli restituiscono il precipizio della vita e l'avventura di cui non ha perso la smania. Con una lingua irregolare e fantasiosa quanto il suo personaggio, Giovanni Arpino tributa il suo omaggio al genere fantastico e compone una favola misteriosa come una mappa dei segni incisi su una mano. «Domingo il favoloso» è una storia di stregonerie e di angeli custodi, che celebra il sopravvivere dell'incantesimo in un mondo disincantato.
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Morozzi Gianluca
Dracula ed io
br. Tutti dormono, nella Casa dalle cantine che ridono. Dorme la Betty, dorme Lobo, dorme la mia rumorosa ex, forse dorme addirittura l'Orrido nella sua stanza insonorizzata. E io sono qua, nel centro di Bologna, che cerco ancora una volta di mettere per iscritto l'incredibile avventura che ho vissuto. Pur sapendo che sarà inutile, che le parole, come per magia, svaniranno non appena cercherò di condividerle. Io, che mi faccio chiamare Lajos come un calciatore ungherese, che possiedo una fumetteria, che ho pubblicato un paio di romanzetti di risibile successo, ho conosciuto il più famoso dei vampiri. Ho dubitato fino all'ultimo che fosse chi diceva di essere, nonostante mi riempisse di complicati discorsi sui segreti della mia città, su mistici circuiti e pietre con incomprensibili iscrizioni. Anche quando mi ha portato nel circolo segreto dei suoi simili, ho dubitato. C'è anche da dire che ero sempre ubriaco, che è una circostanza che ti porta a dubitare di ciò che suona come inverosimile. Poi ho visto. Nel santo nome di Bram Stoker, io ho visto. E vorrei raccontarlo, vorrei spiegare chi c'era dietro a quegli orribili omicidi che hanno sconvolto Bologna in questa estate di sangue e placenta. Ma non posso. Lui ha preso precauzioni. Lui. Dracula.
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Foley Lucy
Il libro dell'amore perduto
br. La notte in cui June Darling morì tutto il mondo parlò di lei. Il suo aereo precipitò avvitandosi come se fosse di cartapesta, e così anche quelli che non la conoscevano seppero della ballerina che grazie a un talento prodigioso aveva saputo riscattarsi dalla misera sorte di bambina abbandonata e di ragazza madre. Kate, la figlia di June, sa però che sua madre rideva del mito che avvolgeva le sue origini. Non si curava affatto dei genitori naturali che l'avevano trascurata né dell'uomo che l'aveva semplicemente aiutata a generare Kate. "Io ho te, ed Evie" diceva alla figlia. E così Kate, giovane fotografa, è cresciuta con l'idea che la piccola comunità composta da lei, June e "nonna" Evie, la donna che si è presa cura di sua madre, fosse l'unica cosa degna al mondo, un "vero triangolo amoroso" separato da tutto il resto. Finché... finché un pomeriggio di primavera un'inaspettata rivelazione capovolge all'improvviso le sue certezze. "Nonna" Evie le svela che la madre naturale di June si è fatta ripetutamente viva nel corso degli anni, con lettere e messaggi che lei ha colpevolmente nascosto. E, a conferma delle sue sofferte parole, esibisce una busta di carta marrone secca e fragile su cui è raffigurata, con un tratto a inchiostro di squisita fattura, una giovane donna straordinariamente simile a June. Il disegno è datato 1929 ed è firmato con due lettere intrecciate, una S e una T o una T e una S.
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