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Kloczko Edouard J.
Lingue degli hobbit dei nani degli orchi. Enciclopedia illustrata della Terra di mezzo
ill. Secondo volume della "Enciclopedia Illustrata della Terra di Mezzo", iniziata con "Lingue Elfiche". Il volume, dedicato alle lingue degli hobbit, dei nani e degli orchi è dovuto alla penna di Edouard Kloczko, esperto delle lingue tolkieniane. Il libro comprende dizionari, grammatiche e tante storie, informazioni ed immagini per un lungo viaggio incantato.
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Bertolani L. (cur.); Moretti M. (cur.)
Dino Campana da Castel Pulci a Badia a Settimo
ill., ril. Gli anni del poeta Dino Campana nel manicomio di Castel Pulci fino alla morte e la definitiva sepoltura nella Badia di Settimo, a Scandicci.
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Bermani C. (cur.)
Parole che ridono. A proposito di Ernesto Ragazzoni. Con un'appendice di poesie inedite e scritti dimenticati
brossura
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Bermani Cesare
Il nemico interno. Guerra civile e lotte di classe in Italia (1943-1976)
brossura
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De Cesaris Walter
La borgata ribelle. Il rastrellamento nazista del Quadraro e la Resistenza popolare a Roma
ill.
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Nizon Paul
I miei atelier. Saggio sul vedere. Walser e Van Gogh
br.
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Malvasi Marisa
Viaggi di note, note di viaggi. L'Italia vista dai musicisti stranieri dal Grand Tour al Novecento
br. È da mettere in luce un singolare primato dell'Italia per quel che concerne il fenomeno turismo. Nessun altro paese ha mai manifestato una così potente e tenace attrattiva per i musicisti provenienti da altre terre. L'Italia era un destinazione ineludibile, il coronamento, molto spesso, di una formazione iniziata altrove e che tuttavia senza il passaggio fra le braccia della grande madre mediterranea sarebbe rimasta lacunosa e monca... Erede naturale, per ragioni storiche e per la sua felicissima collocazione geografica nel cuore del Mediterraneo l'Italia ha saputo sviluppare nei secoli un vero e proprio culto del gusto e della cultura artistica e musicale. Tornare in Italia significava vedere con i propri occhi, sentire con mano, vivere quelli che erano stati gli estremi sviluppi e le metamorfosi della civiltà greca e romana; significava vedere l'arte medievale, rinascimentale, moderna; significava, insomma, compiere la propria formazione umana prima ancora che artistica. Dal Rinascimento alla fine del Settecento, l'Italia era uno dei centri o piuttosto il centro, dell'arte musicale, nonché delle arti figurative e dell'architettura.
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Paviolo Angelo
Piero Martinetti aneddotico. L'uomo, il filosofo e la sua terra
brossura
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Migliorati Alessandra; Papini Sabina; Pesola Antonella
Gerardo Dottori. Pittura murale. Vol. 1: Da Perugia al lago Trasimeno
ill.
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Picone Petrusa Mariantonietta
La pittura napoletana del '900
ill., ril.
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Negri Piero; Bufano Luca; Manca Pierfrancesco
Il partigiano Fenoglio. Uno scrittore nella guerra civile
ill.
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Stringa Nico; Meyric Hughes Hetty; Vecellio Vito
Marta Sammartini. Sculture
ill.
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Corbellini Giovanni
Grande e veloce. Strumenti compositivi nei contesti contemporanei
ill.
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Rebecchini Marcello
Architetti italiani 1930-1990
ill.
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Contessa Lara; Capogrossi C. (cur.)
Lettere ad Angelo De Gubernatis
br. Angelo De Gubernatis e la Contessa Lara rappresentano, nell'ultimo Ottocento, un raro caso di sincera amicizia senza alcun secondo fine. È un fatto insolito, considerando il temperamento delle due personalità. Certo non troppo giovane lui per lei, un po' troppo avanti con gli anni lei per lui, ma circonfusa da un mito di eterna e indissolubile bellezza; tuttavia per quasi dieci anni i due ebbero una fìtta frequentazione lavorativa che mai diventò passione. Entrando appena un po' di più nell'intimità dei due personaggi viene da chiedersi come mai un celebre tombeur de femmes qual era De Gubernatis e una donna bellissima, dalla fama macchiata indelebilmente per i molti amori, non sia esploso quell'ardore divorante che ci si sarebbe potuti aspettare. Grazie alla corrispondenza fra il direttore di "Natura ed Arte" e l'editore, il milanese Vallardi e al diario privato di Angelo De Gubernatis, Carlo Caporossi cerca di rispondere al nostro quesito e presenta al lettore le lettere tra i due con intento e rigore filologico.
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Cartesio Renato; Iandolo P. (cur.)
Compendium musicae
ill., br. Il "Compendium musicae" (Compendio di musica, redatto nel 1618 e pubblicato nel 1650), di René Descartes (1596-1650), è un trattato di teoria musicale rinascimentale, in cui sono indagati i rapporti matematici che regolano le consonanze, le dissonanze e le tonalità. L'opera, scritta da Descartes all'età di ventidue anni, costituisce un dono personale dell'autore al suo amico Isaac Beeckman (1588-1637), scienziato olandese, che lo incoraggia alla ricerca nel campo delle applicazioni della matematica alla fisica. Lo studio degli intervalli e l'utilizzo degli armonici fisici sono, in realtà, interpretati a partire da considerazioni puramente esperienziali. Infatti, effettua prima di tutto fisicamente gli esperimenti che devono portare alle consonanze, ma pone alla base di tutto un'attitudine estetica. La teoria è, nel caso della musica, asservita al piacere: una musica deve piacere, e i criteri affinché piaccia non sono celesti o numerici, ma umani. Per Descartes, le reazioni umane alla musica sono soggettive, variano a seconda delle circostanze, ma la scienza musicale è oggettiva: le sue leggi sono un prodotto della natura che non rispetta il capriccioso giudizio umano.
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Volpi Alberto
L'ordine violato. Il tradimento nell'opera di Alessandro Manzoni
br. Il tradimento attraversa la cultura occidentale con profonde ramificazioni e antichissime radici. Adamo, rompendo i patti con Dio, precipita l'umanità nel peccato a cui Cristo rimedia attraverso l'infedeltà di Giuda, antonomasia del traditore. Accusa infamante come nessun'altra e crimine meritevole di morte, il tradimento prolifera nella vita politica e allunga la sua ombra inquietante sulla vita quotidiana, non risparmiando la sfera dei sentimenti tra familiari, amanti e amici. Il traditore, figura esecrata, si ammanta tuttavia di un fascino ambiguo per la potenza del segreto che custodisce, il gioco coperto e pericoloso che conduce con astuzia e abilità teatrali fin quasi sulla soglia della follia. Il cattolico Manzoni coglie con drammaticità la diffusione generalizzata del tradimento nella storia, lo sviamento che crea nei disegni stabiliti dall'alto, l'inutile retorica che si accompagna alla ridda dei punti di vista. Pronto a usarlo quale strumento estetico di svolta nelle narrazioni, si confronta soprattutto con la sua portata morale. Ci offre così, sempre affondando il bisturi dell'analisi, figure complesse di traditori in trame aggrovigliate, cercandovi con fatica una via d'uscita che ristabilisca, infine, l'ordine violato.
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Giglio Francesca
Una autobiografia di fatti non accaduti. La narrativa di Walter Siti
br. Ben noto come uno dei maggiori studiosi di Letteratura italiana contemporanea, disciplina di cui è ordinario nell'Università dell'Aquila, e curatore dell'opera omnia di Pasolini, Walter Siti (1947), modenese di nascita ma romano di formazione, si è segnalato in maniera sempre più convincente, a partire dal 1994, come narratore, pubblicando quattro romanzi (l'ultimo è del 2008) e una raccolta di racconti, editi da Einaudi e A. Mondadori. Al centro di tutta la produzione c'è l'ossessione narcisistica della rappresentazione di sé, ma, al contempo, l'analisi dei processi che oggi portano alla mistificazione della realtà, anche con il concorso della macchina televisiva che abbatte i confini fra reality e fiction. Ne vien fuori una "finta autobiografia", il racconto iperrealistico e "maledetto" della vicenda di un io-Walter che continuamente entra ed esce dalla vita reale del suo autore, sullo sfondo degradato della metropoli postmoderna. Questa monografia, la prima dedicata allo scrittore romano, ricostruisce con analisi accurate l'evoluzione dell'intero itinerario narrativo e la sua peculiare natura filosofica.
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Centini Massimo
I misteri del Risorgimento. Un volto meno noto della storia
ill., br.
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De Rosa Stefano; Acidini Luchinat Cristina; Magherini Graziella
Renzo Crivelli. Il silenzio, l'elegia, il tormento. Ediz. bilingue
ill., ril. Renzo Crivelli reca alla storia artistica del Novecento toscano un contributo prezioso: mostrando la perenne modernità della tradizione, indica come la moralità e il rigore interiore non sono solo qualità del pittore, ma formano la materia di cui l'arte si nutre. Nato a Sarsina, in provincia di Forlì, nel marzo del 1911, giunse in Toscana da bambino. Il '900, in Toscana, non è stato solo il secolo delle avanguardie, dalle accese serate futuriste, animate dall'istrionico Marinetti con al seguito Papini e Soffici. A fianco di queste pagine, così ricche di fascino e di letteratura critica, si colloca un '900 silenzioso, animato da artisti che della propria militanza non hanno fatto una bandiera o una professione ideologica, ma una ragione segreta che ha alimentato un'arte civile e profonda, serena e coerente. È a questo Novecento che appartiene Renzo Crivelli. La monografia comprende testi di Cristina Acidini, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Graziella Magherini, Stefano Crivelli, Antonio Crivelli, Stefano De Rosa; nota biografica e cronologia delle opere riprodotte.
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Satta Salvatore; Bodei R. (cur.)
De profundis
ril. "Con il "De profundis" Salvatore Satta istruisce un solitario processo sull'ultimo quarto di secolo della storia italiana e, in particolare, sul suo quinquennio conclusivo. Il volume - dichiaratamente non politico e dal tono dolorosamente meditativo - offre una prospettiva diversa e antagonista rispetto a quella "giustificazionista", cui siamo abituati, nell'analisi del fascismo e della seconda guerra mondiale. Obbliga a un estraniante sguardo dall'alto, a una resa dei conti di ciascuno con la propria coscienza, con le responsabilità individuali e le vicende collettive di quegli anni." (dalla Prefazione di Remo Bodei)
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Capuano Carlo
Detenuto 515. Bresci: ideologia di un regicida
br. "Erano le nove e mezza quando il re arrivò sul campo dei giochi. Era domenica. Un sole accecante, fra gente che esultava, applaudiva al suono della banda, gli atleti che reclamavano il privilegio di un saluto, le guardie che contenevano gli entusiasmi della folla, divise, mani e braccia in continua agitazione, un movimento e un frastuono da stordire. Non mi fu facile farmi sotto alla tribuna, inserito fra spinte, qualche cedimento, mi ritrovai davanti, in prima fila, allungai il braccio in mezzo a tante braccia. Tre colpi, tre soli colpi, come ho ripetuto in tribunale. Il re si è ripiegato sul suo corpo come aveva costretto a fare alla gente di Milano. "Non uccisi Umberto, uccisi il re". Lo disse più volte, non voleva passare per un assassino. Un gesto di grande senso politico, non un delitto. Ma solo il potere può rendere legale il delitto di Stato. Quindi, quello che doveva restare era l'esistenza di complotti, di trame sovversive, di giustificati provvedimenti per favorire l'ordine sociale. Colpire il socialismo sotto qualsiasi forma si presentasse, o comunismo o anarchia."
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Leoncini Mario
Scaccopoli. Le mani della politica sugli scacchi
ill., br. Un libro che ricostruisce l'uso politico degli scacchi nei totalitarismi del Novecento, dalla Russia di Stalin alla Germania di Hitler. La rivoluzione russa e l'interessamento del regime bolscevico fecero la fortuna degli scacchi tra la prima e la seconda guerra mondiale. La guerra fredda consolidò questa fortuna, l'intero mondo divenne una scacchiera su cui le due superpotenze giocavano le loro mosse. Non deve stupire troppo che i totalitarismi si siano interessati agli scacchi. Tutte le attività dovevano essere poste sotto controllo e finalizzate all'ideologia. E così, se i sovietici hanno attribuito un determinato senso agli scacchi (in un certo periodo come momento rivoluzionario di alfabetizzazione delle masse, in un altro come dimostrazione della superiorità di un sistema ideologico sull'altro) i nazisti li hanno assimilati rielaborandoli secondo la loro ideologia (scacchi ariani e non-ariani). Questo libro rivisita la storia del Novecento attraverso una lente del tutto speciale, quella del millenario gioco degli scacchi divenuto, in Occidente, il gioco da tavolo per eccellenza.
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Tosi Raffaele
Da Venezia a Mentana (1848-1867). Impressioni e ricordi di un ufficiale garibaldino ordinati e pubblicati a cura del figlio Volturno
ill., br. "Da Venezia a Mentana" è un vivido spaccato dell'Italia risorgimentale. L'autore, il riminese Raffaele Tosi, intimo amico di Garibaldi, ha vissuto in prima persona tutti i principali fatti d'arme che hanno portato 150 anni fa all'unità d'Italia. Sin da ragazzino ha voluto partecipare a quello che sentiva come un "insopprimibile anelito alla Patria", addirittura scappando di casa a 15 anni, per andare a combattere volontario in Veneto con i suoi fratelli. Da quel momento inizia un percorso che lo porterà a Venezia, a Roma, nei Cacciatori delle Alpi, coi Mille in Sicilia e in Campania ed infine a Mentana. Tra mille battaglie e pericoli, conoscerà tutti i maggiori protagonisti di quell'incredibile ed irripetibile fenomeno che fu il volontarismo militare risorgimentale. Un libro di memorie scritto da un giovane volontario di 150 anni fa per i giovani di oggi.
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Giulietti Fabiana; Pantalla Emanuela
Alberto Burri. Un mondo fatto di materia. Ediz. illustrata
ill., br. Questo libro introduce i bambini all'arte di Alberto Burri, grande interprete del suo tempo che aprì nuove visioni e prospettive pittoriche. Per realizzare le sue opere, oltre al colore, Burri usò molti "materiali", sfruttandone la forza espressiva, "lavorandoli", trasformandoli per esaltarne le caratteristiche. Un artista che sollecita la sensibilità anche dei più piccoli per il suo ardito sperimentalismo e per la sorprendente visione di luce e colore. La descrizione delle opere è accompagnata da brevi suggerimenti di percorsi laboratoriali. Età di lettura: da 12 anni.
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Fusco Sebastiano
La storia del Necronomicon di H. P. Lovecraft
ill., br. La storia e la cronologia del Necronomicon, libro maledetto e mai esistito, che è riuscito a condizionare in maniera sconcertante l'esoterismo contemporaneo. S. Fusco, probabilmente il più noto e rigoroso esperto di Lovecraft in Italia, ne segue le tracce nell'epistolario e nella narrativa di Lovecraft stesso, esplorando anche le sue conoscenze magiche, parte meno nota della sterminata cultura lovecraftiana. Il testo svela frammenti di un sapere esoterico dimenticato e raccoglie in un'autentica Biblioteca di Babele tutti i testi mitici, autentici e apocrifi correlati. Contiene le famose illustrazioni sul Necronomicon di Lovecraft.
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Moro Federico
Angelo Emo, eroe o traditore?
br. Venezia, seconda metà del Settecento. La repubblica Serenissima spende gli ultimi giorni nella consapevolezza di quanto l'aspetta. Ciò nonostante, un gruppo di uomini cerca di strapparla all'agonia crepuscolare. Tra questi, l'ammiraglio Angelo Emo, l'ultimo dei veneziani. Erede di una potente famiglia patrizia, lotta per invertire il corso della storia e, combattendo in mare, diventa l'eroe di Tunisi. Muore a Malta nel 1792. Cause naturali o intervento umano e, in tal caso, assassinio per ragioni personali, private, oppure esecuzione di una sentenza? Domande a oggi senza risposta che riportano a un quesito centrale, chi è stato davvero Angelo Emo, l'eroe che si è sempre creduto oppure, un traditore?
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Stétié Salah
Rimbaud, l'ottavo dormiente
brossura
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Guidieri Remo
Commiato di Matisse
brossura
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Ortega y Gasset José
Goethe. Un ritratto dall'interno
br. Le biografie di Goethe, osserva Ortega y Gasset, sono state elaborate secondo un'ottica monumentale, una visione solamente dal di fuori, a distanza e senza dinamismo interiore. Il "suo" Goethe - promette l'autore spagnolo - sarà invece costruito secondo un'ottica inversa: un "Goethe dall'interno" che, inutile al suo io, è stato proprio l'uomo che ci ha insegnato la fedeltà al nostro. Però, come scrive nella Prefazione il filosofo Stefano Zecchi, «Goethe è celebrato e ammirato, ma è il vero sconfitto della nostra civiltà che si è costruita attraverso la radicale scissione dei saperi, che ha sviluppato una modernità specializzando le conoscenze, disgregando qualsiasi idea di organicità della vita. Non c'è neppure un pezzetto di Goethe nella nostra cultura, perché lui è il più geniale antimoderno della modernità, perché la sua visione del mondo, se avesse trionfato, avrebbe configurato una diversa concezione dell'uomo sulla Terra e in Cielo». Il chiarimento della sua figura, in modo che ci possa servire, lo si può ottenere soltanto rovesciando il nostro rapporto con Goethe. Una operazione che salva il classico, usandolo senza riguardo per la nostra salvezza, un tentativo di risurrezione che lo risommerge nell'esistenza. Ne risalta un Goethe vitalmente inquieto e insoddisfatto: e lo è come il suo Faust, come Werther e Meister.
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Fagioli Marco
Lucian Freud. La rivincita della pittura
brossura
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Fasano A. (cur.)
Magici paesaggi. Immagini di Frascati e dintorni nei libri e nei dipinti dei viaggiatori fra Sette e Ottocento. Ediz. illustrata
ill., br. Nel 2001 il Comune di Frascati e l'Università di Roma "La Sapienza" promuovevano una ricerca finalizzata alla collazione di tutti quegli eterogenei materiali che avessero testimoniato dell'importanza rivestita dalla città di Frascati nell'ambito della tradizione culturale del Grand Tour. L'indagine portò risultati rilevanti sia per la qualità delle opere d'arte e dei testi individuati, sia per l'interesse antropologico e storico: diari, lettere, guide ma anche schizzi, disegni, acquerelli consentono di ricostruire ed illustrare le tappe dell'itinerario nei Castelli, e in particolare la sosta frascatana, di un intero ceto di viaggiatori europei, spesso in significativo attrito con l'atmosfera locale dominata dal regime papale, e tuttavia affascinato dalla "autenticità meridionale e romana" (Goethe) del paesaggio naturale ed umano.
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Sanders Andrew; Anzi A. (cur.)
Storia della letteratura inglese. Vol. 2: Dal secolo XIX al postmoderno
brossura
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De Feo G. C. (cur.)
Alfred Wilhelm Strohl-Fern
ill., br. Chi era Alfred Wilhelm Strohl-Fern? Per rispondere a questa domanda gli autori si sono inoltrati alla scoperta di una delle figure più affascinanti e enigmatiche di artista e mecenate. Atti della Giornata di Studio promossa dall'Associazione Amici di Villa Strohl-Fern a cura di Giovanna caterina de Feo e Mara Folini, ospitata nel 2007 presso la sede dell'Istituto Svizzero di Roma, allo scopo di ricordare gli anniversari dei 160 anni dalla nascita e dagli 80 dalla scomparsa del nobile artista alsaziano Alfred Wilhelm Strohl-Fern (Sainte Marie aux Mines 1847-Roma 1927). Strohl-Fern è stato scultore, musicista, scrittore, pittore e mecenate, fondatore del grande parco romano che porta il suo nome, dimora di tanti artisti tra il 1882 e la seconda metà del XX secolo ed è senza dubbio una delle personalità della sua epoca più note e sconosciute al tempo stesso. Questi studi si propongono di gettare luce sulla sua figura - anche in relazione al clima culturale della Capitale e alle personalità internazionali a lui contemporanee - attraverso i contributi di: Adriana Capriotti, Giovanna Caterina de Feo, Maria Teresa de Bellis, Mara Folini, Flavia Matitti, Angela Windholz, Paul Michel Villa e Donatella Trombadori.
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Mazza Attilio; Bortolotti Antonio
Gli amuleti di D'Annunzio
ill. La superstizione di Gabriele d'Annunzio è ben nota. E così pure l'uso che fece di amuleti e talismani sin dagli anni giovanili, come ricordò negli scritti letterari, negli appunti e nell'epistolario infinito. Il saggio Gli amuleti di d'Annunzio esemplifica anche gli oggetti scaramantici che volle a protezione della propria casa di Gardone Riviera, la Prioria del Vittoriale degli Italiani. Il tema va ben oltre la curiosità e l'intrigo esoterico. Documenta, infatti, il singolare mondo del poeta da cui scaturì la sua vena lirica, la sua concezione metafisica, la sua tensione verso l'oltre, il desiderio di congiungere la terra al cielo, anche attraverso simboli, in un gioco di rimandi in cui l'anima possa trovare immagini adeguate per penetrare il mistero dell'Infinito in cui tutto è Uno. La prima sezione del libro Esoterismo dannunziano è di Attilio Mazza; la seconda, Oggetti scaramantici al Vittoriale, è frutto della ricerca di Antonio Bortolotti.
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Tumini Angela; Oliva G. (cur.)
Il mito nell'anima. Magia e folklore in D'Annunzio
brossura
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Wagner Cosima; Taverna A. (cur.)
I sogni di Richard
br. Migliaia le pagine che compongono i diari di Cosima Wagner, un racconto scandito nel tempo che la seconda moglie del grande compositore scrisse nel corso di quattordici anni. Da questo testo Alessandro Taverna ha estratto i frammenti nei quali Cosima narra i sogni di Richard. Ed ecco che nel susseguirsi della narrazione è possibile incontrare un uomo che le biografie ufficiali non hanno mai descritto. Paure e desideri, speranze e fallimenti sono messi in scena ogni notte. Spetta a Cosima, la mattina, il compito di scrivere su carta quanto ascoltato al risveglio. "In questo esercizio di scrittura, dal sonno si entra e si esce. Nel sonno si sprofonda e si riemerge".
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Kersevan Alessandra
Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943
ill., ril. Dopo l'aggressione nazifascista alla Jugoslavia, fra il 1941 e l'8 settembre del 1943, il regime fascista e l'esercito italiano misero in atto un sistema di campi di concentramento in cui furono internati decine di migliaia di jugoslavi: donne, uomini, vecchi, bambini, rastrellati nei villaggi bruciati con i lanciafiamme. Lo scopo di Mussolini e del generale Roatta, l'ideatore di questo sistema concentrazionario, era quello di eliminare qualsiasi appoggio della popolazione alla resistenza jugoslava e di eseguire una vera e propria pulizia etnica, sostituendo le popolazioni locali con italiani. Arbe-Rab, Gonars, Visco, Monigo, Renicci, Cairo Montenotte, Colfìorito, Fraschette di Alatri sono alcuni dei nomi dei campi in cui furono deportati sloveni, croati, serbi, montenegrini e in cui morirono di fame e malattie migliaia di internati. Una tragedia rimossa dalla memoria nazionale e raccontata in questo libro anche grazie ad una importante documentazione in gran parte inedita fatta di foto, lettere, testimonianze dei sopravvissuti.
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Sapio Colomba
Sir Edwin Lutyens. Architetto 1869-1944
ill., br.
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Mencini Giannandrea
Il fronte per la difesa di Venezia e della laguna e le denuncie di Indro Montanelli
ill., br.
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Achilli Tina
Mariti e regine. Il gioco violento delle coppie nel teatro di Luigi Pirandello e Dacia Maraini
brossura
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Iori Ivo
Vasco Bendini. Lettera con accordi
ill., ril.
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Pastega Giuseppe
Gli annali Guarnieri-Bocchi (1745-1848). Un secolo di cronaca e storia adriese
ril.
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Re-search (cur.)
William Burroughs Brion Gysin. Il demone della letteratura
ill., br. "Un genio: l'unico scrittore veramente geniale dell'ultimo dopoguerra". Così trent'anni fa Burroughs veniva definito da Norman Mailer. Dopo aver ispirato tutte le correnti artistiche d'avanguardia, dal punk al postmodernismo, cresce finalmente una devota attenzione nei confronti dell'incredibile attività artistica di W.S. Burroughs. Questo libro possiede l'indubitabile merito di rileggere "il demone" Burroughs a partire dai movimenti e dalle scene artistiche più radicali. Vengono così chiariti i suoi forti legami con le culture sperimentali e le avanguardie di tutto il mondo, oltre al senso della sua poetica in rapporto alle tematiche del cut-up e della pittura: l'ultima frontiera della sua ricerca comunicativa. Non poteva mancare pertanto un doveroso tributo nei confronti di Brion Gysin, pittore visionario, già surrealista, amico e nume tutelare della stessa ricerca burroughsiana, qui riscoperto e tratteggiato con puntuale attenzione. "Il suo folle genio è stato lo specchio perfetto del suo tempo" così lo ha descritto J.G. Ballard, qualche giorno dopo la sua morte.
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Bellina Luisa; Sega Maria Teresa
Tra la città di Dio e la città dell'uomo. Donne cattoliche nella Resistenza veneta
ill., br.
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Ceschin Daniele
In fuga da Hitler. Gli ebrei stranieri internati nel trevigiano (1941-1943)
ill., br.
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Reviglio Mario
Campagne militari di Torino, Val Susa, Val Chisone e Savoia 1706-1713. I luoghi delle battaglie che si conclusero con il Trattato di Utrecht
br.
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Oliva Gianni
Storia fotografica della Brigata alpina taurinense. 60° 1952-2012. Ediz. illustrata
ill., ril. Dalle Alpi alle vette dell'Afghanistan, la Brigata alpina "Taurinense" celebra sessant'anni di storia dalla costituzione ad oggi, raccontati in un ricco volume fotografico di 192 pagine a colori con testi di Gianni Oliva. Oltre cinquecento immagini degli archivi della "Taurinense" propongono un viaggio attraverso sei decenni al servizio del paese, passando per la vita in montagna, le esercitazioni NATO in Norvegia e le missioni in Mozambico, nei Balcani e in Afghanistan con le testimonianza dei protagonisti, tra i quali alcune celebrità come Giampiero Boniperti, Giorgetto Giugiaro e Luca Mercalli.
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Di Carlo Enrico
Gabriele D'Annunzio negli Abruzzi. Il poeta alla prima rappresentazione de La figlia di Iorio (giugno 1904)
ill., br. Nel giugno 1904 Gabriele D'Annunzio fece ritorno in Abruzzo, prima a Pescara e poi a Chieti, per la prima rappresentazione della sua tragedia "La figlia di Iorio". L'opera venne rappresentata al Teatro Marrucino di Chieti in tre spettacoli, con grandissimo successo di pubblico e di critica. La pubblicazione, che inaugura la collana Piccola Biblioteca Dannunziana, è impreziosita da un corredo iconografico che illustra i vari momenti del soggiorno dannunziano in Abruzzo.
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Ardito Stefano
Il sentiero Silone. Contiene la guida completa al sentiero
ill., ril. Il libro di Stefano Ardito, realizzato in collaborazione con il CAI Pescina e il Centro Studi Ignazio Silone, nell'ambito del Premio Internazionale Ignazio Silone 2015, contiene la guida completa al nuovo itinerario escursionistico tracciato per riscoprire i luoghi siloniani. "Tutto quello che m'è avvenuto di scrivere, e probabilmente tutto quello che ancora scriverò, benché io abbia viaggiato e vissuto a lungo all'estero, si riferisce unicamente a quella parte della contrada che con lo sguardo si poteva abbracciare dalla casa in cui nacqui". Con queste parole Ignazio Silone, il grande scrittore nato nel 1900 a Pescina, nella Marsica, ha definito la sua opera, che include capolavori come "Fontamara", "Il segreto di Luca", "Uscita di sicurezza" e "L'avventura di un povero cristiano". È facile, a Pescina e nei suoi immediati dintorni, riscoprire gli edifici, i paesaggi, gli orizzonti descritti da Ignazio Silone. Il sentiero Silone si snoda dal Duomo e dalla casa natale dello scrittore verso le mura della Rocca Vecchia toccando l'ex-convento di San Francesco, la casa-museo Mazzarino, la Croce dei Passionisti e il corso del fiume Giovenco, e si conclude accanto alla tomba di Silone.
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