|
Nietzsche Friedrich; Mati S. (cur.)
Al di là del bene e del male. Ediz. integrale. Con Segnalibro
br. Nietzsche sulla composizione di questa sua opera, in un abbozzo (poi abbandonato) di prefazione così scrive: "Questo libro è composto di annotazioni da me fatte durante la nascita di 'Così parlò Zarathustra', o - più esattamente - durante gli intermezzi di quella nascita, sia per ristorarmi sia anche per interrogare e giustificare me stesso nel pieno di un'impresa estremamente ardita e densa di responsabilità..." E proprio come in "Zarathustra" continua a condurre le sue micidiali aforistiche scorribande di nomade negli ambiti della morale, qui crudelmente dissezionata, della psicologia, della storia e della cultura. Ripercorrendo tutti i temi fondamentali della sua maturità filosofica è considerato uno dei testi fondamentali della filosofia del XIX secolo. E come dice il suo sottotitolo un "Preludio di una filosofia dell'avvenire". Anche se alcuni aforismi risalgono al 1881, la stesura organica e definitiva dell'opera, si colloca tra la primavera del 1885 e l'inverno 1885-1886. Alla metà di quest'ultimo anno, il libro - non trovando disponibile un editore - vide la luce a spese dello stesso autore.
|
|
Zangarini Chiara; Macchione Pietro; Vaghi Ambrogio
Gianni Rodari e «La signorina Bibiana». I racconti e gli scritti giovanili 1936-1947
brossura I motivi per percorrere le tappe della sia formazione e leggerne i racconti giovanili? Si scopre una personalità sensibile, a volte tormentata, una intelligenza acuta in un carattere riservato, una mente aperta e ricettiva, lo struggimento delle poesie in dialetto. Si scopre dove nasce la necessità di impegnarsi per il bene comune: in un'ansia di giustizia che urge fin dall'infanzia.
|
|
Gavazzeni G. (cur.)
Caikovskij. Lo schiaccianoci. Ediz. illustrata
ill., br. Lo Schiaccianoci è uno dei lavori più conosciuti di Cajkovskij, anche grazie alla popolarità dell'omonima Suite. Il suo fascino risiede nell'atmosfera magica e fatata legata al sogno e al ritorno a un sentire ingenuo. Nato dalla riuscita collaborazione tra il compositore Petr Il'ic Cajkovskij e il coreografo Marius Petipa, Lo Schiaccianoci prende spunto dalle pagine del racconto di Ernst Theodor Hoffmann, Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi. La storia si svolge in due atti, il primo di ambientazione realistica, nella bottega di Drosselmeyer; il secondo di ambientazione fantastica, nel Regno dei Dolci. Il creatore di bambole Drosselmeyer invita i bambini del quartiere a festeggiare nella sua bottega l'imminente Natale. A tutti regala un vestito da indossare durante le feste, ma la piccola Marie arriva in ritardo e riceve quindi uno schiaccianoci a forma di soldatino. Marie, rimasta sola nella bottega del giocattolaio viene catapultata nel mondo fantastico del Principe Schiaccianoci. La maestria con cui il compositore e il coreografo hanno saputo ricamare sulla storiella per bambini è testimoniata all'interno del volume della collana Monografie d'opera, che dedica ampio spazio ai commenti tecnici e stilistici, ripercorrendo i passaggi che hanno portato alla nascita dell'opera e analizzandone le versioni portate in scena dai grandi coreografi. L'Antologia letteraria ci fa rivivere tutta la magia del Natale e dell'infanzia attraverso il racconto di Hoffmann.
|
|
Guarraccino Monica; Perni Giulia
Napoleone e la musica. Un itinerario musicale
ill., br. Napoleone intuì che la musica poteva diventare funzionale all'affermazione del proprio potere personale... Durante gli anni del suo potere, e anche nei giorni dell'esilio all'isola d'Elba, si circondò dei più importanti e geniali compositori e musicisti del tempo, da Le Sueur a Méhul, da Paisiello a Cherubini e Spontini... Famosa la dedica a Napoleone, poi violentemente cancellata dal frontespizio, che il geniale Beethoven appose alla sua Terza Sinfonia, l'Eroica. Stupenda la sonata "Napoléon" che Paganini compose per la sola quarta corda del violino, accompagnata dall'orchestra (di cui nel volume si presenta l'autografo). Numerose le musiche che nel corso dei secoli scorsi sono state composte per o in ricordo di Napoleone: nel volume ne sono presentate alcune, tra le più note (Nino Rota, Arnold Schoenberg, Niccolò Paganini, Paul Ertel, ecc.).
|
|
Boniolo Giovanni
Conoscere per vivere. Istruzioni per sopravvivere all'ignoranza
br. Se si avesse un po' più di conoscenza di certi fatti, di certe teorie, di certe opportunità, di certe tecniche di ragionamento corretto, forse il nostro vivere e morire meglio o peggio non sarebbe totalmente lasciato al caso. Forse potremmo affrontare gli eventi in modo migliore e decidere con più consapevolezza. Forse potremmo non cadere vittime di imbonitori e di cialtroni in cattiva fede che millantano un sapere che non hanno e il cui unico fine è una vita migliore per loro, a spese di una vita peggiore per noi. Ma, ricordiamolo, il successo delle loro azioni fraudolente è dovuto alla nostra incapacità di riconoscerli come tali poiché non conosciamo quei fatti, quelle teorie, quelle opportunità, quelle tecniche di ragionamento corretto che, altrimenti note, ci consentirebbero di riconoscerli e di bandirli dalle nostre vite, almeno il più che possiamo, almeno finché possiamo.
|
|
Baldini Massimo
Introduzione a Karl R. Popper
br. Nel presente volume si ripercorre l'avventura intellettuale ed umana di Karl Popper, soffermandosi su alcuni dei punti nodali delle sue riflessioni, sul modo in cui egli ha concepito il "mestiere" di filosofo, sulle sue passioni intellettuali e sui suoi bersagli polemici (da Platone a Marx). Infine, viene fornita una mappa completa dei suoi amici e dei suoi avversari tra i filosofi (di ieri e di oggi) e vengono presi in esame anche alcuni temi cari al Popper "opinionista", in particolare ci si sofferma sul Popper critico della televisione, uun medium che è stato da lui icasticamente definito come un "ladro di tempo", un "servo infedele" e un "cattivo maestro".
|
|
Cassirer Ernst
Saggio sull'uomo
brossura
|
|
Vita Palmisano O. (cur.); Panduku I. (cur.)
Joyce Lussu. Tutte le strade mi portano a casa
br. Joyce Lussu è stata una protagonista instancabile e testimone lucida di molti decenni della storia del Novecento italiano. Cresce in un ambiente decisamente progressista con un'educazione eclettica e fuori dagli schemi e conformismi del tempo. Joyce ha vissuto in prima persona l'antifascismo, la resistenza, il dopoguerra, la Costituente, la costruzione del movimento per la pace, il movimento delle donne italiane. Scrittrice di saggi, romanzi e racconti, si è dedicata dagli anni '60 in poi a un intenso lavoro di traduzione e di introduzione, in Italia e in Europa, dei poeti delle avanguardie di tutto il mondo. Joyce approfondisce negli anni, attraverso frequenti viaggi, la conoscenza dell'Albania e della sua cultura. A guerra finita avrebbe potuto sedere in parlamento e diventare donna della politica, invece preferì continuare la sua militanza a fianco dei movimenti di liberazione, là dove fascismi e colonialismi opprimevano e negavano i diritti più elementari. Con il contributo di Regione Puglia.
|
|
Vandewalle Dirk
Storia della Libia contemporanea
br.
|
|
Maffei Giovanni
Nievo
br. Ippolito Nievo (Padova 1831-Mar Tirreno 1861) è principalmente, per la critica e per i lettori, l'autore delle "Confessioni d'un Italiano"; nell'immaginario nazionale è stato anche un giovane in camicia rossa, che mentre torna a casa dalla Sicilia, dove ha fatto l'Italia con Garibaldi, trova la morte naufragando in un mare in tempesta. Non per nulla la sua fortuna mosse, nel Novecento, dalla celebrazione del Poeta-Soldato: oggi, in una stagione di progressivi appannamenti della memoria, si corre il rischio di voler intendere l'opera nieviana prescindendo dal contesto che la motivò e le diede sostanza. Questo libro si propone di restituirla pienamente al Risorgimento. Varia e fluviale, quell'opera fu pressoché per intero progettata e realizzata nel decennio cruciale della "preparazione" preunitaria: quasi i soli anni virili che il destino concesse allo scrittore, tra la disillusione del Quarantotto e la Spedizione dei Mille. E in ogni punto animata dal desiderio di contribuire al bene comune, alla crescita morale degli italiani, con le armi della ragione e dell'ironia, e indossando Nievo, ancor prima della divisa garibaldina, l'abito della letteratura con l'ardore di una milizia. In queste pagine la sua officina febbrile - la poesia e il teatro, le novelle e i romanzi, gli articoli di giornale e l'epistolario - è oggetto di un'indagine integrale, attenta ad ogni rapporto tra l'autore e il suo tempo...
|
|
Martini Arturo; Stringa N. (cur.)
Contemplazioni (rist. anast. 1918)
ill., br. La ristampa del "libro d'artista", ripropone un'opera assolutamente pionieristica, "Contemplazioni" cui spetta il singolare primato di essere il primo libro a scrittura asemantica, vera pietra miliare nella vicenda delle ricerche segniche para verbali, fonte diretta o indiretta per tante operazioni successive fino al libro-oggetto. Martini, scultore, incisore e ceramista, affida a una sequenza cinetica di tacche nere su fondo bianco, la composizione, in una forma che sembra ispirarsi a segni antichi e primordiali, di una segnatura che è un vero e proprio archetipo. Con inserita una presentazione di Mirella Bentivoglio e Nico Stringa - stampata su un foglietto sciolto, in modo da presentare integra e fedele all'originale la riproduzione dell'opera.
|
|
Foucault Michel
La pittura di Manet
br. "Vorrei scusarmi di parlarvi di Manet, poiché in realtà io non sono uno specialista di Manet, e non sono neppure uno specialista di pittura, per cui è da profano che vi parlerò. E non ho affatto intenzione di parlarvi in generale di Manet: mi limiterò a presentarvi alcune sue tele che cercherò, se non di analizzare, almeno di spiegare in alcuni dei loro aspetti, tralasciando però quelli senza dubbio più importanti e meglio conosciuti." Il libro presenta il saggio di Foucault "La pittura di Manet", seguito dallo scritto "Manet e lo smarrimento dello spettatore" di Carol Talon-Hugon. Introduzione di Maryvonne Saison.
|
|
De Chirico Giorgio; Far Isabella; De Sanna J. (cur.)
Commedia dell'arte moderna
ill., br. "Che l'arte sia la principale risorsa spirituale dell'uomo è la legittima presunzione di Giorgio de Chirico. Egli lo afferma nel 1945 con la Commedia dell'arte moderna. Sullo sfondo della guerra appena conclusa, la sceneggiatura della Commedia punta il dito su una cultura correa, a suo avviso, di una sciagura in cui l'umanità ha espiato, tra l'altro, lo sradicamento dell'arte dal seno della civiltà. La battaglia di de Chirico contro la funzione sviante delle scritture negative tese a screditare l'arte si svolge in parallelo ad esse e nei loro stessi contesti, come le riviste dada e surrealiste. Paradossalmente, le sedi sono le stesse nelle quali si edificava il mito di de Chirico metafisico, come «Littérature». Nel 1945, anno strategico per gli scritti di de Chirico (Memorie della mia vita, Une aventure de Monsieur Dudron, riedizione del Piccolo trattato di tecnica pittorica), la Commedia ricrea il percorso dell'artista in quanto critico e storico dell'arte moderna e antica, e rievoca gli scritti teorici sulla Metafisica. L'opera è divisa in due metà, firmate da Giorgio de Chirico e da Isabella Far, l'Altro de Chirico in aspetto di musa. Il celebre saggio-scandalo del 1942 Considerazioni sulla pittura moderna viene attribuito a «lei». Far è da phare, faro, e da far, lontano. Lontano significa nello stesso tempo distante nello spazio e distante nel tempo, futuro. La Commedia è un ritratto doppio e un doppio sguardo che avanza verso un tempo nuovo di paradigmi e costrutti metafisici. Una nuova storia sarà possibile per un mondo riportato alla scala reale, in dimensione umana." (Jole de Sauna)
|
|
Schiele Egon
Ritratto d'artista
ill., br. "Prima o poi nascerà una fede nei miei quadri, nei miei scritti, nei concetti che esprimo con parsimonia, ma nella forma più pregnante. I quadri che ho realizzato finora saranno forse solo dei preamboli, non lo so. Ne sono così insoddisfatto, se li passo in rassegna. Hanno torto quanti pensano che dipingere sia meglio di niente. Dipingere è una capacità. Io penso all'accostamento dei colori più caldi, che sfumano, che si liquefanno, rifrangono, stanno in rilievo, carica terra di Siena grumosa con verdi o grigi, e accanto una stella di un azzurro freddo, bianca, biancoazzurra. Sono diventato esperto e ho fatto i calcoli rapidamente, ho osservato ogni cifra e ho cercato di desumere. Il pittore può anche guardare. Ma vedere è qualcosa di più. Stabilire un contatto con un'immagine che ci riguarda, è molto. La volontà di un artista?". Con uno scritto di Rudolf Leopold.
|
|
Frida Kahlo
ill., br. "1907. Maddalena Carmen Frieda Kahlo Calderón nasce il 6 luglio a Coyoacàn, un sobborgo di Città del Messico, da Wilhelm Kahlo, un ebreo tedesco emigrato in Messico, e da Matilde Calderón y Gonzàlez. Ha due sorelle, Matilde e Adriana, e la terza, Cristina, nascerà l'anno dopo. Così la stessa Kahlo parla dei propri genitori e dei suoi primi anni di vita: "Nacqui a Coyoacàn, all'angolo fra Londres e Allende. I miei genitori comprarono un terreno che faceva parte del podere di El Carmen e lì edificarono la loro casa. Mia madre, Matilde Calderón y Gonzàlez, era la maggiore dei dodici figli che ebbero i miei nonni, la spagnola Isabel, figlia di un generale, e Antonio, un indigeno di Morelia, Michoacàn. Mia nonna e sua sorella Cristina avevano studiato nel convento delle suore Biscagline, dove furono accolte alla morte del generale. Di lì Isabel uscì per sposare Antonio Calderón, fotografo di professione che faceva dagherrotipi. Ricordo che a mia madre non mancò mai niente: nel suo comò c'erano sempre cinque pesos d'argento. Era una donna bassina, dagli occhi molto belli, dalla bocca sottile, scura. Era come una campanella di Oaxaca. Era nata a Città del Messico. Quando andava al mercato si stringeva con grazia la cintura e portava con fare civettuolo la sua cesta. Molto simpatica, attiva, intelligente. Non sapeva né leggere né scrivere, sapeva solo contare il denaro. Mia madre era amica delle comari, dei bambini e delle vecchie che venivano in casa nostra a dire il rosario..."
|
|
Pavese Claudio
Cesare Pavese. I libri
brossura
|
|
Magris Claudio
Ibsen in Italia
brossura
|
|
Cortellessa A. (cur.)
Ma dobbiamo continuare. 73 per Elio Pagliarani a un anno dalla morte
brossura "La coralità implicita nella poesia di Pagliarani, il suo volere assumere (mai riassumere) gli altri in una voce che riusciva "oggettiva", è a nudo in questo volumetto di dediche e omaggi di settantatré fra amici, allievi e compagni di strada, quasi che, al momento del dolore, molti dei maggiori critici e scrittori di oggi si siano incamminati ad abbeverarsi alla fonte morale di un'intera lezione poetica e si siano sentiti incaricati, in molti, del suo cuporadioso segreto..." (Maria Grazia Calandrone)
|
|
Ruffino Alessandra
Mollino fuoriserie
ill. Integrato da 40 immagini, questo racconto critico invoglia a leggere o rileggere la singolarissima figura di Carlo Mollino (1905-1973) oltre i termini della professione di architetto e designer per la quale gode di fama mondiale. La scommessa è quella di provare ad avvicinare il maestro torinese attraverso le sue scritture e le sue letture, partendo dalle prove narrative incompiute composte in gioventù e guardando la sua personalità fuoriserie e l'insieme della sua opera 'dalla biblioteca'. Racconti, saggi, disegni, progetti, fotografie e architetture fan tutti parte, a egual diritto, di quel totalizzante "pensare con la carta" che muove in Mollino una creatività nella quale (come indicò Carlo Levi nel primo testo critico dedicato all'architetto, 1938) l'insolubile intreccio di ispirazione letteraria e arbitrio inventivo rappresenta una distintiva nota di stile. E se, come han detto, il personaggio-Mollino resta insondabile, battere il fuoripista del Mollino letterato potrebbe non essere vano e magari, anzi, proprio grazie allo scarto inatteso, far luce su qualche aspetto in ombra della complessa opera di uno che ha raccomandato e praticato per quarant'anni lo "slittamento nell'inutile".
|
|
Croce Benedetto; Gentile Giovanni; Cassani C. (cur.); Castellani C. (cur.)
Carteggio. Vol. 2: 1901-1906
brossura Si pubblica il secondo volume, comprensivo degli anni che vanno dal 1901 al 1906, del Carteggio (1896-1924) di Benedetto Croce e Giovanni Gentile. Edito per la prima volta in forma unitaria e integrale, il Carteggio permette di seguire, attraverso un fitto dialogo intellettuale, filosofico, politico e umano, la formazione di due distinti sistemi di pensiero che hanno dominato, in Italia e non solo, la prima metà del secolo ventesimo e sono ancora vivi in questi primi anni del ventunesimo, contribuendo, nella nuova forma, alla migliore comprensione dei tempi e dei modi della loro genesi. Aver ricomposto in unità di stampa i due epistolari consentirà al lettore di entrare nel vivo di un alto capitolo di storia filosofica, fin nelle ragioni che coinvolsero Croce e Gentile nel convergere, nel divergere e poi nel separarsi.
|
|
Dostoevskij Fëdor; Lo Gatto E. (cur.)
I demoni quotidiani. Lettere
brossura
|
|
Croce Benedetto; Gentile Giovanni
Carteggio. Vol. 3: 1907-1909
brossura
|
|
Beccaria Cesare
Dei delitti e delle pene
brossura
|
|
Bertoni Martina
Miklós Horthy, dittatore o gentiluomo?
br. La vicenda storica di Miklós Horthy, reggente d'Ungheria tra il 1920 ed il 1944, rappresenta ancora oggi un capitolo controverso della storia europea del Novecento. Dittatore fascista o gentiluomo del Dualismo, la figura dell'ex ammiraglio della flotta asburgica presenta molte zone d'ombra - i legami con la destra estrema, l'antisemitismo, l'avversione per la democrazia ed il nazionalismo esasperato - che ne rendono assai complessa la collocazione nel panorama storico e culturale ungherese ed europeo. La pubblicazione intende sondare la vicenda umana e politica di una figura fondamentale della storia d'Ungheria, attraverso la ricostruzione degli avvenimenti intercorsi tra il crollo dell'Impero asburgico e l'alleanza con la Germania di Hitler durante la seconda guerra mondiale, avvalendosi del contributo storiografico di fonti dirette (scritti personali, carte ufficiali e documenti dell'ex ammiraglio raccolti presso l'Archivio di stato ungherese), della Magyar Történelmi Társulat (Società storica ungherese) e dei contributi preziosi forniti dal dibattito culturale sull'epoca "Horthy", alimentato dagli intellettuali d'Ungheria, a partire dalla seconda metà del secolo scorso.
|
|
Limonov Eduard
Il trionfo della metafisica. Memorie di uno scrittore in prigione
br. Eduard Limonov non è mai stato un bravo ragazzo: scrittore di culto, guerrafondaio ribelle, dissidente sdegnato, fondatore del Partito nazionalbolscevico, più volte arrestato. Visceralmente avverso a ogni pregiudizio, radica le sue azioni e i suoi pensieri in una personalissima visione del mondo e del destino dell'umanità. In questo libro, l'autore racconta i mesi trascorsi all'interno della colonia penale n° 13 nelle steppe della regione di Saratov. Al lager Limonov era arrivato all'inizio del maggio 2003 dopo due anni di prigione. Il libro pullula dei personaggi più disparati: i duri passati per le carceri e i campi di rieducazione per giudizi spesso iniqui e affrettati, i criminali incalliti, ma anche gli innocenti ingiustamente condannati. Tutti riforgiati in qualche modo dall'esperienza dolorosa della prigionia, non necessariamente abbrutiti, ma quasi sempre colti dallo sguardo pungente e imperturbabile dello scrittore nella loro insopprimibile ma castrata umanità. Limonov si inserisce nella grande tradizione letteraria russa: quella che, scontrandosi tragicamente con la realtà del carcere e del gulag, ha trasformato la prigionia in una metafora della società e della condizione umana. Introduzione di Maria Candida Ghidini.
|
|
Cimmino Marco
Da Yalta all'11 settembre. 60 anni di storia che hanno cambiato il mondo
br.
|
|
Deleuze Gilles; Canguilhem Georges; Bianco G. (cur.)
Il significato della vita
br. Qual è il rapporto che intercorre tra il pensiero e la vita? È possibile rendere conto razionalmente del fatto vitale e contemporaneamente radicare il pensiero nella vita senza fare uso delle lenti deformanti di un pensiero troppo umano, ma senza ricadere in un vitalismo irrazionalista oppure metafisico? Il presente volume, raccogliendo i commenti dell'"Evoluzione creatrice" elaborati da due tra i più importanti filosofi francesi del 1900, cerca di fornire le coordinate per una nuova posizione del problema. Questi testi, appartenenti a due diverse congiunture filosofiche, costituiscono una chiave di lettura del terzo capitolo dell"'Evoluzione creatrice", "Il significato della vita", cuore della filosofia bergsoniana e momento fondatore di un singolare sguardo verso la vita nel panorama filosofico del secolo scorso. Chiude il volume una appendice contenente una conferenza di Gilles Deleuze sulla "Teoria delle moIteplicità in Bergson" e un saggio critico di Frédéric Worms sul rapporto tra spirito e materia nella filosofia di Bergson.
|
|
Sartre Jean-Paul; Kirchmayr R. (cur.)
L'universale singolare. Saggi filosofici e politici 1965-1973
br. Che cos'è un intellettuale, qual è il suo ruolo nella nostra società? Che cosa significa essere scrittori, non solo per la propria epoca ma lasciando un'eredità storica? Se lo scrittore deve assumere un compito critico verso il proprio tempo e la propria società, può ancora pretendere di rivestire un ruolo politico? C'è un senso nell'evento chiamato "Maggio '68" e nell'esperienza drammatica del socialismo reale che ha segnato la storia del secolo passato? Queste domande ritmano i saggi e le interviste raccolti nel volume e scandiscono la riflessione sartriana tra il 1965 e il 1973, un periodo cruciale in cui il filosofo e scrittore francese stava redigendo la biografia di Gustave Flaubert (L'idiota della famiglia), la sua ultima grande opera, continuando a svolgere una lucida osservazione critica del presente. Ne emerge una riflessione filosofica di grande densità, condotta mediante un lavoro incessante di interrogazione sul senso delle parole. Al contempo e quasi per contrasto si delinea la figura di un intellettuale a tutto campo: quella dello stesso Sartre.
|
|
Ritorno al presente. Percorso di Henriette Lannes. Allieva di G. I. Gurdjieff
ill., br. "Siamo come un libro chiuso, che sembra chiuso per sempre, e che all'improvviso inizia ad aprirsi. Quando comincia ad aprirsi, l'uomo si vede dall'interno. Se potesse realizzare ciò che egli è potenzialmente, diventerebbe ciò che è fondamentalmente e troverebbe il suo vero posto come uomo". (Henriette Lannes) Henriette Lannes, allieva diretta di G.I. Gurdjieff, è stata da lui stesso incaricata della trasmissione del suo insegnamento a Lione e a Londra. Prima della pubblicazione di questo libro la voce della Signora Lannes era poco conosciuta, leggendaria ma inaccessibile. Come avvicinare il lavoro su di sé e la conoscenza di sé nelle situazioni concrete della vita quotidiana? Sono gli argomenti trattati in questo libro, che è anche una testimonianza di riconoscenza a Henriette Lannes per l'aiuto apportato a chi vuole perseguire un lavoro su di sé sincero, paziente e perseverante. Anche il suo impegno nella vita sociale è stato corrispondente al suo modo d'essere. Prima e durante la seconda guerra mondiale ha sostenuto, senza esitare e a rischio della propria vita, molte vittime dei regimi totalitari. È per questo che nel 1985 a Parigi le è stata conferita, alla memoria, la "Médaille des Justes".
|
|
Bosetto Angela
Sette passi nel terrore. Edgard Allan Poe secondo Roger Corman
br.
|
|
Dall'Acqua Marzio; Margonari Renzo; Rubini Antonello
Annunziata Scipione artista naif. Ediz. illustrata
ill., br. Un progetto editoriale sull'artista naif Annunziata Scipione, con testi di Marzio Dall'Acqua, Renzo Margonari e Antonello Rubini. Annunziata Scipione è nata nel 1928 a Contrada Camerale di Tossicia, in Abruzzo, e vive nella vicina Azzinano. Casalinga e contadina, si dedica all'arte da autodidatta. Racconta Annunziata sulla sua infanzia: «Quando portavo fuori le pecore facevo con l'erba come dei cestini, a volte persino con i vimini, per passare il tempo. Sapevo fare tante cose. Facevo dei bei pupazzetti con la terra bagnata, delle pecorelle... Disegnavo sui muri della stalla, scarabocchiavo con il carbone, o su qualche foglietto... Signorine, cani, gatti... Io ci sono nata con questa passione. Ricordo che andavo con mio padre nel bosco per vedere se riuscivo a trovare qualcosa di bello, qualche ramo particolare, perché già allora facevo qualche scultura di legno, realizzavo delle teste. Ma andava tutto perso».
|
|
Ronchi Renata
Pasquale Morganti scultore (1861-1940)
ill., br. Il libro di Renata Ronchi è dedicato allo scultore Pasquale Morganti (1861-1940). Il bel volume, quarto titolo della collana "Arte", presenta due contributi introduttivi a firma di Paola Di Felice e Carla Tarquini. In elegante veste editoriale, il volume si caratterizza per la grande cura della ricerca documentaria e archivistica: nasce infatti da una ricerca lunga e complessa, passata attraverso lo spoglio sistematico di fonti archivistiche e a stampa, soprattutto giornalistiche, che ha portato alla redazione di un primo importante inventario delle opere esistenti e al concreto riscontro di molte di esse, risultato prezioso in chiave di conoscenza e di tutela del patrimonio artistico locale. Da un ritaglio di stampa dell'epoca: "Il Morganti in questi giorni ha terminato un busto in creta che poi si riprodurrà in bronzo... nel suo studio siamo rimasti veramente colpiti dalla bellezza del lavoro che può dirsi una vera opera d'arte. E insieme all'ammirazione pensammo malinconicamente che avevamo una nuova prova della valentia che è nascosta nei figli del nostro Abruzzo, valentissimi e oscuri sempre, e al progresso che da noi farebbero le arti belle se ricevessero..."
|
|
Toffanello Marcello
All'origine delle grandi mostre in Italia (1933-1940). Storia dell'arte e storiografia tra divulgazione di massa e propaganda
ill., br. Mentre il regime fascista promuoveva trionfali rassegne dei capolavori dell'arte italiana in Europa e negli USA, negli anni Trenta si tennero in Italia una serie di esposizioni che si concentrarono più efficacemente sui singoli artisti e sulle scuole regionali. Curate dai migliori funzionari dei musei civici e nazionali, tali mostre aggiornarono lo stato degli studi e ne favorirono la revisione da parte di una nuova generazione di critici. Nello stesso tempo, esse offrirono a un pubblico mai così vasto la possibilità di vedere un patrimonio artistico disperso momentaneamente ricomposto, talvolta in allestimenti sperimentali che anticiparono gli esiti della museografia del dopoguerra. Per quanto diverse fra loro per spessore scientifico e successo di pubblico, le mostre d'arte antica divennero l'evento principale delle celebrazioni della storia culturale delle città d'Italia, riuscendo a realizzare un proposito più volte espresso dopo l'Unità. Affiancate dalle immancabili manifestazioni di regime, esse costituirono uno dei pilastri di quella "invenzione della tradizione" operata dal fascismo per costruire una moderna cultura di massa.
|
|
De Seta Ilaria
I luoghi della storia. Dimore, conventi, paesaggi ne «I viceré», «I vecchi e i giovani» e «Il gattopardo»
br. Il genere (romanzo storico), il tempo (il risorgimento) e il luogo (la Sicilia) non sono che i punti di contatto evidenti tra "I viceré", "I vecchi e i giovani" e "Il gattopardo". Situato metodologicamente tra la critica tematica e l'analyse du texte, appoggiandosi sulle teorie di Bakhtin (il cronotopo), Curtius (la topica), Hamon (la descrizione), Lotman (lo spazio artistico), questo lavoro focalizza l'attenzione sulla dimensione spaziale in De Roberto, Pirandello e Tomasi di Lampedusa. L'analisi dei micro-frammenti di cui lo spazio è protagonista è presentata in un quadro interpretativo che permette di scoprire come le macro-tipologie di spazi sono utilizzate: la duplicità degli spazi domestici, talvolta antropomorfizzati, polarizza le visioni del reale; gli spazi sacri si trasformano in spazi della politica; i paesaggi naturali, catalizzatori dello sguardo e dell'ideologia, incarnano la svolta storica.
|
|
Giorgianni S. (cur.)
La generazione perduta. J.R.R. Tolkien e l'esperienza degli autori inglesi nel primo conflitto mondiale
br. La prima guerra mondiale ha sconvolto l'era moderna, causato milioni di morti e cambiato per sempre il modo di confrontarsi sul campo di battaglia. Nelle profondità delle trincee, centinaia di migliaia di giovani hanno convissuto con la morte e, fra di loro, vi erano poeti e scrittori, degli autori che sarebbero poi diventati giganti della letteratura, su tutti J.R.R. Tolkien. Nel centenario del conflitto, questa raccolta di articoli si propone di analizzare il ruolo che la grande guerra ebbe sulle opere del professore oxoniense, un evento che, di fatto, ha segnato l'uomo e gettato le basi del "legendarium" tolkieniano, in rapporto alle esperienze di alcuni suoi contemporanei e commilitoni, dagli "war poets" fino al revival di classici letterari e la funzione della propaganda.
|
|
Betti Pier Giorgio
Appuntamenti con i «fuorilegge». Violenza nazifascista e Resistenza in Valle d'Aosta raccontate da un giovanissimo testimone-protagonista
br.
|
|
Evola Julius; RigenerAzione Evola (cur.)
Ernst Jünger. Il combattente, l'operaio, l'anarca
br. Julius Evola scopre, interpreta e racconta Ernst Jünger, testimone dello scorso secolo. Due giganti del Novecento che sembrano appartenere ad un medesimo disegno dello spirito, complici di quella tensione verso l'alto che si manifesta nel sodalizio ideale delle intelligenze scomode e non allineate. Un viaggio inedito nell'opera jungheriana, capace di alimentare suggestioni ancora attualissime attraverso un'attenta analisi dei suoi capolavori: Nelle Tempeste d'acciaio (1920), L'Operaio (1932) e Il Trattato del Ribelle (1951). Un viaggio che ci racconta lo Jünger soldato, operaio ed anarca, restituendoci anche elementi importanti del pensiero evoliano: dal "realismo eroico" alla volontà di affrontare la pace con un clima interiore da guerra, dal concetto di élites posto su di un piano esistenziale e non solo economico-intellettuale alla differenza fra libertà da e libertà per qualcosa, dalla dicotomia Ordine-Partito alla fortunata formula del veleno che si trasforma in farmaco. Temi antichi, che entrano nella rielaborazione evoliana attraverso una influenza metafisica e tradizionale che richiama grandi mobilitazioni, percorsi verticali e prospettive più ampie. Un testo affatto superato, che trasmette l'eredità preziosa di un'essenzialità perduta, sullo sfondo di un'epoca che ha smarrito i riferimenti dello spazio del tempo sotto i colpi della prassi digitale e dall'evanescenza finanziaria, attestando la trasformazione delle Nazioni in spazi lisci, del lavoratore in capitale umano, dei popoli in big data e delle azioni in operazioni. Pagine dedicate ai Ribelli che segnano il proprio passaggio al bosco attraverso la scelta consapevole di mantenersi in piedi. Hic et nunc.
|
|
Hough Richard
L'ammutinamento della corazzata Potemkin. La vera storia della rivolta antizarista immortalata dal film di Eisenstein
br. La storia della corazzata Potemkin e dell'ammutinamento dei suoi marinai, immortalata da uno dei più noti film di Eisenstein, è in realtà molto più complessa e interessante di quanto illustrato nella pellicola. Molti dei marinai implicati nell'ammutinamento ebbero dei ruoli significativi nelle successive rivolte antizariste in Russia, fino alla Rivoluzione Sovietica e oltre. La nave stessa partecipò alla Prima guerra mondiale e si unì poi alle forze bolsceviche. Fu irreparabilmente danneggiata dalle forze controrivoluzionarie e smantellata nel 1925, proprio alla vigilia dell'uscita del film che l'avrebbe resa celebre in tutto il mondo.
|
|
Bartz Karl
Pietro il Grande. La vita e le imprese dello zar che fondò la Russia moderna
ill., br. L'entrata impetuosa della Russia nella storia europea fu opera principalmente di uno zar che ereditando uno stato feudale, teocratico e seminomade, lo trasformò in nazione moderna. Pietro il Grande (1672-1725) dovette combattere tutta la vita contro nemici esterni - Svezia, Impero ottomano, Polonia - e interni, congiure di palazzo, del corpo ecclesiastico più tradizionalista e finanche dei suoi parenti più stretti, come la sorella Sofia o lo stesso figlio Alessio, che Pietro non esitò a condannare alla pena capitale. Trasferì la capitale da Mosca a Pietroburgo, da lui stesso fondata, modernizzò l'esercito, l'istruzione e la burocrazia. Quando morì, nel 1725, la Russia era divenuta una grande potenza estesa tra l'Europa e l'oceano Pacifico.
|
|
Brullo Davide
1917. I poeti che fecero la rivoluzione
ril. Pietroburgo, novembre 1917. I bolscevichi guidati da Lenin prendono il Palazzo d'Inverno. La Rivoluzione russa è una rivoluzione politica, ma anche "estetica". La Rivoluzione politica è anticipata da una rivoluzione delle arti e dei generi letterari che comincia nel 1905 e si accende, con forza definitiva, dagli anni Dieci. Intorno agli accadimenti della Rivoluzione converge un numero eccezionale di poeti e scrittori, unico nella storia della letteratura occidentale. In forme diverse, tutti, da Aleksandr Blok a Vladimir Majakovskij, il "megafono" della nuova Russia, da Boris Pasternak a Valerij Brjusov, che con nonchalance passa dalle convinzioni 'di destra' alla fede comunista, da Sergej Esenin, antesignano delle rockstar, a Vladislav Chodasevic, Andrej Belyj, Velemir Chlebnikov e Nikolaj Tichonov, si appassionano alla Rivoluzione. Queste personalità eccezionali, a cui dobbiamo aggiungere, tra i tanti, i nomi di Anna Achmatova, Marina Cvetaeva, Nikolaj Gumilëv, Osip Mandel'stam, pubblicano tra il 1915 e il 1922 alcune delle opere letterarie più importanti del secolo. Questa è la loro storia. Questa è l'antologia dei poeti e degli scrittori che fecero la rivoluzione.
|
|
Virzo Franco
La magia della parola che affabula e dice il nulla. Jean Paul Sartre
br.
|
|
Pantarotto Luca
Holden & company. Peripezie di letteratura americana da J. D. Salinger a Kent Haruf
br. La letteratura intrattiene, sostiene Michael Chabon. Insegna che non è mai troppo tardi, secondo Kent Haruf. Allontana la paura della morte nel momento stesso in cui ci lascia avvicinare abbastanza da accarezzarla, nelle parole di Stephen King. Cerca di contrastare, si augura Salinger, solitudine e smarrimento. Ogni nuova storia genera una nuova risposta, che a sua volta sembra riproporre la domanda: davvero serve a questo, la letteratura? E così via, nell'eterno ritorno del racconto. Per anni, dalle pagine digitali del suo blog Holden & Company, Luca Pantarotto ha raccontato le peripezie della letteratura americana contemporanea, dei suoi protagonisti e dei suoi critici, delle sue polemiche e della sua ricezione in Italia, riscuotendo un grande successo grazie a uno stile personalissimo e irriverente, acuto, appassionato. Questo libro raccoglie una selezione di quei testi - rivisti, ampliati e arricchiti da inediti - per offrire al lettore uno sguardo trasversale sul mito del grande romanzo americano, sui libri consigliati per un primo approccio all'opera di Philip Roth, sui famigerati tweet di Bret Easton Ellis e sulle tante imprevedibili strade che attraversano gli USA e che possono condurre nel folle Drive-in di Joe Lansdale ma anche negli oscuri retrobottega della letteratura. O in cucina, a mettere sul fuoco il bollitore insieme a John Updike o a pelare patate con Truman Capote.
|
|
Strangio Domenico
Francesco Perri. La vita, gli scritti, la critica
ill.
|
|
Manetti B. (cur.)
Paola Masino
br. I saggi qui raccolti, che proseguono e arricchiscono il confronto tra studiose di diversa nazionalità e formazione avviato con la giornata di studi tenutasi a Roma nel giugno 2013 nell'ambito del progetto "Scrittrici e intellettuali del Novecento", nascono dall'intento di offrire un ritratto a più voci della scrittrice, analizzandone la figura e l'opera secondo una prospettiva plurale che incrocia discipline, competenze e metodologie diverse. Questa ricognizione attraversa le forme della scrittura, dalla lingua alle molteplici declinazioni del genere fantastico e della forma breve, dalla poesia, che chiude la parabola creativa "in pubblico" di Paola Masino e che non era mai stata organicamente studiata prima d'ora, fino ai libretti d'opera; ripercorre la storia della fortuna editoriale e della ricezione critica delle sue opere in Italia e all'estero; documenta l'impegno intellettuale e politico di questa scrittrice singolare, e per molti versi solitaria, tra la Parigi degli anni venti e la Roma fascista e dell'immediato dopoguerra, ricostruendo intorno alla sua figura una rete fittissima di relazioni professionali e private. Chiudono il volume uno scambio epistolare inedito, breve ma di grande rilievo, tra Paola Masino e Massimo Bontempelli, proveniente dall'archivio privato dello scrittore conservato presso il Getty Research institute di Los Angeles, e una bibliografia aggiornata degli scritti e della critica masiniana, che insieme ai saggi si offrono come un utile strumento di lavoro.
|
|
Farulli Luca
Burckhardt e Nietzsche
br.
|
|
Gaeta Giancarlo
Il privilegio di giudicare. Scritti su Etty Hillesum
br. Il volume raccoglie le riflessioni sugli scritti di Etty Hillesum condotte dall'autore in un arco di tempo che dagli anni novanta, quando gli studi sul pensiero della giovane ebrea olandese morta ad Auschwitz nel 1943 muovevano i primi passi, fino al momento attuale in cui sta prendendo forma una investigazione critica sia sul versante storico che su quello filosofico-religioso. I sei studi scelti per questa edizione, due dei quali inediti, pur conservando l'andamento originario e perciò il rapporto con il contesto in cui furono composti, sono stati riveduti stilisticamente, aggiornati bibliograficamente, e proposti come capitoli di uno stesso saggio, certo frammentario nella forma e tuttavia omogeneo per quanto concerne l'impostazione e le problematiche affrontate.
|
|
Fimiani Antonella
Donna della parola. Etty Hillesum e la scrittura che dà origine al mondo
ill., br.
|
|
Lahr John; Taverna C. (cur.)
Paul Davis: show people. Catalogo della mostra (Siena, 19 febbraio-10 aprile 2005)
ill., br. 150 opere della collezione dell'artista, di cui 126 tavole originali (di vari formati) e 24 manifesti (stampati a dimensioni reali e montati su tela) illustrano il lavoro di Paul Davis, uno dei grandi maestri della grafica americana e delineano uno spaccato della storia del design, dell'illustrazione internazionale e dello spettacolo (soprattutto cinema e teatro) americano.
|
|
Pericoli Tullio
Viaggio nel paesaggio
ill., br. "Questi disegni di paesaggio sono il diario di un viaggiatore immobile, che ha cercato di attraversare i luoghi a lui più noti rivolgendo gli occhi soprattutto alla memoria. Si tratta di un vero e proprio viaggio compiuto alla ricerca di strumenti per raccontare, raccontare la storia di quel paesaggio, magari mescolata con qualcosa della propria storia" (Tullio Pericoli).
|
|
Mattotti Lorenzo
Carnaval. Colori e movimenti. Ediz. illustrata
ill., ril. Su invito delle autorità di Rio de Janeiro, nel 2005 il famoso illustratore-disegnatore Lorenzo Mattotti si è recato in Brasile durante il Carnevale, riproducendo con il suo tipico stile che unisce tecnica, movimento, colori e sentimenti, in numerose tavole momenti significativi del suo viaggio nella città carioca. I pastelli di Mattotti hanno reso magistralmente le emozioni, la passione, la musica.
|
|
|