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‎Cases Cesare; Venuti R. (cur.); Sisto M. (cur.)‎

‎Laboratorio Faust. Saggi e commenti‎

‎br. L'espressione magnum opus - con cui Cesare Cases era solito definire l'opera più grande e rilevante di un autore - ci pare del tutto appropriata per questo libro. Esso riunisce infatti - insieme con i saggi, gli articoli, gli interventi occasionali, le «noterelle», le lettere che Cases scrisse nell'arco di mezzo secolo sul Faust di Goethe - due corposi inediti di straordinario interesse: le osservazioni dattiloscritte che, su richiesta di Fortini e incarico della Mondadori, Cases mandava a Fortini traduttore del Faust; e le note manoscritte, poi interrotte e non pubblicate, che egli scrisse per una nuova edizione del capolavoro di Goethe. Negli scritti della prima parte Cases affronta il Faust con una varietà di prospettive e misure critiche, registri e scavi interpretativi che svariano da una breve voce di enciclopedia del 1957 a un lungo saggio introduttivo del 1965, da preziose messe a punto da grande traduttore e interprete (Due noterelle faustiane e Trono e scettro di Mefistofele) a esercizi più specialistici da germanista di rango.‎

‎Dalola G. (cur.)‎

‎David Maria Turoldo, il resistente‎

‎ill., br. Guerino Dalola propone un trattato di ampio respiro sulla vita del frate eclettico David Maria Turoldo che fu poeta, filosofo, sacerdote, autore, traduttore, fondatore di riviste e giornali, e resistente nella lotta partigiana antifascista, come si può leggere nella sapiente prefazione della giornalista Laura Tussi - PeaceLink, campagna "Siamo tutti Premi Nobel per la pace con Ican" - e di Fabrizio Cracolici - Presidente ANPI sezione Emilio Bacio Capuzzo Nova Milanese (Monza e Brianza) -. Il libro, scritto nell'ambito di ANPI Franciacorta Brescia, nasce dall'incontro assiduo con David Maria Turoldo di grandi estimatori e conoscitori della sua figura: Donatella Rocco, Antonio Santini, Mino Facchetti, Pierino Massetti, Gian Franco Campodonico. Il saggio è stato realizzato con il patrocinio di vari enti e associazioni tra cui la Città di Chiari, il Comune di Coccaglio, il Comune di Cologne, i Servi di Maria - Provincia di Lombardia e Veneto e l'associazione Gervasio Pagani. Una versione che vede una sua continuità letteraria e una realizzazione di impegno militante con Mimesis Edizioni.‎

‎Biani Mauro‎

‎È questo il fiore. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Denuncia, riflessione, ribellione. Questo libro raccoglie le migliori vignette di Mauro Biani per Repubblica, arricchite da una serie di inediti, sul tema dell'antifascismo.‎

‎Mancuso Vito‎

‎La forza di essere migliori‎

‎br. Viviamo secondo un modello di sviluppo che adora gli oggetti, non la lettura, la cultura, la partecipazione sociale e politica. Consumiamo, inquiniamo, ma così devastiamo noi stessi e il nostro pianeta. Essere migliori è diventato quindi un'urgenza, e il lavoro etico e spirituale una necessità non rimandabile. Ma come far nascere, in noi, il desiderio di praticare il bene? Dove trovare una motivazione che sappia liberarci dalle catene dell'effimero/della società, una forza motrice che dia impulso al nostro costante bisogno di guarigione e al nostro infinito desiderio di bellezza? Riscoprendo le nostre radici che affondano nella cultura classica e nella tradizione cristiana Vito Mancuso ci accompagna in viaggio lungo il sentiero delle quattro virtù cardinali, e offre una nuova prospettiva di senso per le nostre vite in balìa dei tumultuosi venti dell'esistenza. Perché solo colui che non cerca più di vincere e di prevalere, ma recupera il senso profondo dell'essere forte, saggio e temperante, può infine essere giusto, e fiorire in armonia con il mondo.‎

‎Cicciola Elisabetta‎

‎Ettore Ferrari Gran Maestro e artista fra Risorgimento e antifascismo. Un viaggio nelle carte del Grande Oriente d'Italia‎

‎br. Questo volume ha l'obiettivo di descrivere e valorizzare le Carte Ettore Ferrari di proprietà del Grande Oriente d'Italia, collocabili tra il 1866 e il 1929. Il suo immenso patrimonio documentario e artistico, riaffiorato in parte in questi ultimi anni, ci sta consentendo di riscoprire il ruolo da protagonista che Ferrari svolse nella vita culturale, artistica e politica italiana tra la fine dell'Ottocento e i primi trent'anni del Novecento. Egli fu un alfiere della laicità e della democrazia che visse e operò coerentemente con gli ideali mazziniani e repubblicani che lo nutrirono fin dalla giovane età e che non tradì mai, nemmeno durante il fascismo al quale si oppose con tutte le sue forze. Per il Grande Oriente d'Italia fu una guida autorevole e coraggiosa sia come Gran Maestro (1904-1917) che come Sovrano Gran Commendatore (1918-1929), imprimendo all'Ordine una forte azione democratica attraverso le battaglie in favore della laicità, della scuola pubblica e del suffragio universale. L'inventario delle Carte Ettore Ferrari, pubblicato in questo volume, è preceduto da un saggio introduttivo che ne ricostruisce la biografia e la storia della Libera Muratoria durante il suo magistero. Seguono due appendici sulla composizione del Governo dell'Ordine, della Giunta e del Supremo Consiglio e altre due appendici che riproducono una selezione di documenti provenienti dall'archivio storico del Grande Oriente d'Italia e da collezioni private. Prefazione di Stefano Bisi. Introduzione di Bernardino Fioravanti.‎

‎Filippi Francesco‎

‎Noi però gli abbiamo fatto le strade. Le colonie italiane tra bugie, razzismi e amnesie‎

‎br. Tra i molti temi che infiammano l'arena pubblica del nostro Paese ne manca uno, pesante come un macigno e gravido di conseguenze evidenti sulla nostra vita qui e ora. Quando in Italia si parla dell'eredità coloniale dell'Europa si punta spesso il dito sull'imperialismo della Gran Bretagna o su quello della Francia, ma si dimentica volentieri di citare il nostro, benché il colonialismo italiano sia stato probabilmente il fenomeno più di lunga durata della nostra storia nazionale. Ma è una storia che non amiamo ricordare. Iniziata nel 1882, con l'acquisto della baia di Assab, la presenza italiana d'oltremare è infatti formalmente terminata solo il primo luglio del 1960 con l'ultimo ammaina-bandiera a Mogadiscio. Si è trattato dunque di un fenomeno che ha interessato il nostro Paese per ottant'anni, coinvolgendo il regno d'Italia di epoca liberale, il ventennio fascista e un buon tratto della Repubblica nel dopoguerra, con chiare ricadute successive, fino a oggi. Eppure l'elaborazione collettiva del nostro passato coloniale stenta a decollare; quando il tema fa timidamente capolino nel discorso pubblico viene regolarmente edulcorato e ricompare subito l'eterno mito autoassolutorio degli italiani «brava gente», i colonizzatori «buoni», persino alieni al razzismo. Siamo quelli che in Africa hanno solo «costruito le strade». Se la ricerca storiografica ha bene indagato il fenomeno coloniale italiano, a livello di consapevolezza collettiva, invece, ben poco sappiamo delle nazioni che abbiamo conquistato con la forza e ancora meno delle atroci violenze che abbiamo usato nei loro confronti nell'arco di decenni. In questo libro Francesco Filippi ripercorre la nostra storia coloniale, concentrandosi anche sulle conseguenze che ha avuto nella coscienza civile della nazione attraverso la propaganda, la letteratura e la cultura popolare. L'intento è sempre quello dichiarato nei suoi libri precedenti: fare i conti col nostro passato per comprendere meglio il nostro presente e costruire meglio il futuro.‎

‎De Cesare Raffaele‎

‎La fine di un regno. Vol. 2‎

‎br. Il declino del regno borbonico delle Due Sicilie come nessuno lo ha mai raccontato. Pubblicato in origine come inchiesta giornalistica a puntate per il "Corriere di Napoli", "La fine di un regno" dipinge gli ultimi anni di dinastia borbonica, fornendo uno sguardo non limitato alle grandi vicende politiche, ma anzi allargato a numerosi aspetti della vita sociale, culturale, letteraria. Benché a volte criticato per il suo indugiare nell'aneddotica e nel particolare, Raffaele De Cesare in questo saggio caleidoscopico ci offre uno dei pochi spaccati della vita quotidiana nel Meridione antecedente l'Unità.‎

‎Loiero S. (cur.); Fornara S. (cur.)‎

‎Educazione linguistica e fantasia. Gianni Rodari e la lingua italiana‎

‎br. Il volume raccoglie gli atti del convegno svoltosi nell'ottobre 2020 a Omegna, città natale di Gianni Rodari, per ricordare lo scrittore nel centenario della nascita. Nelle pagine del libro viene messa in rilievo l'essenza profonda del lavoro di Rodari, che consiste nel porre al centro dell'attenzione la parola, per sperimentare tutta la gamma dei suoi usi. La parola è la chiave per accedere alla libertà e dunque alla democrazia: «Tutti gli usi della parola a tutti [...] Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo». Lavorando con le parole lo scrittore traccia anche la strada per la creazione fantastica. Il linguaggio e la fantasia sono infatti strettamente legati mediante il gioco linguistico. «Una parola può generare una storia perché mette in movimento tratti della nostra esperienza, del nostro vocabolario, del nostro inconscio. Mette in movimento le nostre idee, la nostra ideologia». Ecco allora che il gioco con le parole, con i loro suoni, sensi e significati, permette di sfruttare le numerose potenzialità della lingua, di usarla in modo libero e "trasgressivo" infrangendone l'uso solito e, "trasgredendo", consente di dar vita all'invenzione di storie o filastrocche. Testi creativi che lo hanno reso noto in tutto il mondo e che consentono agli insegnanti di mettersi alla prova con i propri allievi per sperimentare gli arnesi e le tecniche usati dallo scrittore. E, nel contempo, di impadronirsi meglio di tutti gli usi della lingua.‎

‎Boschetti Rosita‎

‎L'anarchico gentile. Giovanni Pascoli rivoluzionario tra manifesti sovversivi e carte della prefettura‎

‎ill., ril. Nell'approfondita e rigorosa rilettura della vita di Giovanni Pascoli, in corso da circa una ventina d'anni, Rosita Boschetti s'è ritagliata uno dei ruoli principali, reinterpretando in modo originale la versione biografica - quella del "poeta della bontà" - imposta dalla sorella del poeta, Maria. Temi come l'assassinio del padre Ruggero, centrale nella poesia di Giovanni; il rapporto con le sorelle, Ida e Maria, e più in genere con le donne; l'impegno politico giovanile nel socialismo anarchico in servizio permanente effettivo, hanno trovato e trovano nuova luce grazie alle sue ricerche, fondate su scrupolose indagini archivistiche unite a una vasta padronanza della bibliografia pascoliana. Esemplare del suo metodo è L'anarchico gentile che ci guida, con stile sciolto, nelle zone ancora in parte oscure della giovinezza del più grande poeta italiano dopo l'età di Leopardi e Manzoni. Già noto in quegli anni nella cerchia studentesca come autore di versi perfetti ma soprattutto militante dell'Internazionale anarchica accanto ad Andrea Costa.‎

‎Buonaugurio Cristina‎

‎Manuale di incantesimi per apprendisti educatori. Dalla saga di Harry Potter alcune piste di riflessione per accompagnare la crescita‎

‎br. Un manuale per diventare buoni compagni di viaggio di chi cresce. A partire dalla saga di Harry Potter il libro presenta spunti di riflessione per genitori, insegnanti e tutti gli educatori che, attraverso idee e comportamenti, possono incidere sulla vita dei più piccoli. Se "La più grande delle magie. Dalla saga di Harry Potter un aiuto per realizzare chi siamo veramente" rappresenta un itinerario di crescita per aiutare i ragazzi (e non solo) a comprendere come dar forma alla propria identità, con questo Manuale viene offerto agli educatori uno strumento per accompagnare quel percorso, attraverso una lettura in chiave psico-pedagogica di alcuni personaggi, così come sono narrati nel corso dei 7 libri usciti dalla penna di J.K. Rowling.‎

‎Simonetti Loredana‎

‎Il bambino imperfetto. Da Collodi a Rodari, insieme a Pinocchio‎

‎br. Il saggio percorre un breve percorso storico-letterario su come l'infanzia, considerata incompetente e priva di conoscenze, abbia intrapreso dalla fine del '700 una strada di dignità e crescita vera e propria. In particolare vengono approfonditi alcuni aspetti significativi di "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi, in cui la libertà di espressione del burattino, scontrandosi con i modelli educativi di quei tempi, matura senza essere repressa. Gianni Rodari conferma, con semplicità, l'intuizione collodiana del processo della fantasia, rafforzando il valore dell'esperienza e della possibilità di sbagliare.‎

‎Missana E. (cur.)‎

‎Donne si diventa. Antologia del pensiero femminista‎

‎br. L'antologia è dedicata al tema del rapporto tra femminismo e filosofia nell'età contemporanea, presentando pensatrici che, in modi diversi, si riconoscono come femministe e/o postfemministe e che hanno dato vita a opere che sono diventate ormai dei "classici". Un problema fondamentale fa da filo conduttore: la questione del "soggetto" e l'esplorazione della soggettività femminile e femminista. Il carattere "situato" dell'antologia, articolata in quattro sezioni, si rivela nella scelta di iniziare dalla presentazione del pensiero della differenza francese e italiano, da Luce Irigaray a Luisa Muraro e Adriana Cavarero, per poi attuare un dislocamento verso altri modi di esplorare la differenza sessuale e la soggettività femminista, come quello delle pensatrici cosiddette "postmoderne": da Bell Hooks a Gloria Anzaldúa, da Rosi Braidotti a Teresa de Lauretis e Judith Butler. L'intento è mostrare una pluralità di voci non sempre tra loro consonanti. Nella terza e quarta sezione i testi selezionati propongono una riflessione più specificamente politica su altre questioni, quali il rapporto tra scienza e femminismo o donne e biotecnologie, come nei testi di Donna Haraway e Françoise Collin, e il tema della giustizia e della distribuzione dei diritti nell'era del capitalismo transnazionale, come in quelli di Nancy Fraser, Seyla Benhabib, Rada Ivekovic' e Gayatri Spivak.‎

‎Foucault Michel; Revel J. (cur.)‎

‎Follia e discorso. Archivio Foucault. Vol. 1: Interventi, colloqui, interviste. 1961-1970‎

‎br. Il primo di tre volumi, che raccolgono interviste, colloqui, interventi in cui Foucault commenta la propria opera, apporta correzioni o modifiche al proprio discorso, si esprime sul pensiero altrui. Apparso in Francia circa un decennio dopo la sua morte, raccoglie testi brevi, di una chiarezza folgorante; nell'insieme disegnano una nitida cartografia del pensiero di Foucault, un'agevole via di accesso per i lettori nuovi e un'integrazione necessaria per i lettori di sempre. "Archivio Foucault" ne propone una vasta scelta: è la straordinaria occasione per visitare un laboratorio filosofico in fermento, consapevole di inaugurare una nuova forma di conoscenza. Questo volume attraversa gli anni sessanta, fra strutturalismo, letteratura come "esperienza della trasgressione" e centralità della politica. Emerge chiaramente una pratica della resistenza attraverso l'uso della parola: di fronte a un dispositivo di potere che contrappone ragione e follia, normale e patologico, viene evocata una parola in grado di sfuggire ai codici e alle istituzioni.‎

‎Prinzi Vittorio; Russo Tommaso‎

‎La massoneria in Basilicata. Dal decennio francese all'avvento del fascismo‎

‎brossura Nel volume si affronta per la prima volta in maniera organica, per ampiezza cronologica e geografica, questo campo di ricerca e, pur non aspirando ad esaurirlo, si ambisce però a situarlo nel dibattito storiografico regionale e non solo. Muovendo dagli ultimi decenni del Settecento per giungere fino al primo ventennio del Novecento, gli autori fotografano i luoghi e i riti di una sociabilità secolarizzata; raccontano della vivacità di talune logge o dell'impegno silenzioso e modesto, ma non per questo meno importante, di altre e del loro sforzo di specificare fattori di modernità culturale nella trama regionale; esaminano il ruolo delle élites locali che con le loro scelte politiche, economiche, culturali cercarono di ritagliare il profilo di una terza Basilicata, ossia di una regione dal volto urbano e moderno, non schiacciata da oligarchie tutte assenteiste e parassitarie, né da plebi rurali sempre in preda a terribili jacqueries, che pure ci furono, ma non possono esaurire la ricerca regionale. Nel libro, infine, si segnalano le figure di alcuni uomini che, tra Ottocento e Novecento, furono veri e propri pionieri o anche pilastri della rete latomistica lucana.‎

‎Pavone Claudio‎

‎Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza‎

‎br. A oltre mezzo secolo di distanza è ormai convinzione comune che occorra un ripensamento della Resistenza, sulla quale tutti mostriamo troppo facili certezze. Si tratta, soprattutto, di riconoscere a questi fatti la loro dignità di grande evento storico, sottraendoli ai ricorrenti rischi della retorica celebrativa o alle strumentalizzazioni di parte spesso riduttive e liquidatorie. Il libro affronta temi cruciali legati al passaggio dall'Italia fascista all'Italia del dopoguerra visti sotto il profilo della "moralità" operante nei protagonisti. Nell'analisi degli eventi tra il settembre 1943 e l'aprile 1945, Claudio Pavone distingue tre aspetti: la guerra patriottica, la guerra civile e la guerra di classe - «tre guerre» che sono spesso combattute dallo stesso soggetto - introducendo così una novità interpretativa in grado di cogliere tutte le sfumature e di attraversare orizzontalmente una realtà storica di estrema complessità. Gli argomenti presi in esame - tra i quali l'eredità della guerra fascista, il dissolversi delle certezze istituzionali, le fedeltà e i tradimenti, il valore fondante della scelta, il rapporto fra le generazioni, l'utopia e la realtà, il grande nodo del la violenza - ci costringono a riflettere su alcune questioni brucianti e sempre attuali, prima fra tutte quella del rapporto tra la politica e la morale nella vicenda storica.‎

‎Daumal René; Rugafiori C. (cur.)‎

‎La conoscenza di sé. Scritti e lettere (1939-41)‎

‎brossura‎

‎Ferrini Costanza‎

‎Venature mediterranee. Dialogo con scrittori di oggi‎

‎brossura‎

‎Isnenghi Mario‎

‎Dieci lezioni sull'Italia contemporanea. Da quando non eravamo ancora nazione... a quando facciamo fatica a rimanerlo‎

‎br. Si può raccontare, in dieci lezioni, il "succo" di 150 anni di storia del nostro paese? Lo si può fare in modo facile, gustoso, accessibile, suscitando la curiosità e l'interesse del lettore, senza nulla perdere in fatto di precisione e di rigore? Un grande storico, Mario Isnenghi, raccoglie la sfida. Non accetta il pregiudizio per cui solo i giornalisti possano farsi capire dal grande pubblico, quando raccontano di storia. Non gli piace l'idea che gli storici abbiano bisogno di "supplenti". Perciò, dopo tanti libri di ricerca, giunto al termine della sua prestigiosa carriera di docente, decide di raccontare con brio e con passione dieci momenti essenziali, dieci questioni decisive del nostro passato, da quando non eravamo ancora una nazione... a quando facciamo una qualche fatica a rimanerlo. Nato da un esperimento di dialogo con il pubblico, in dieci incontri che i fortunati spettatori diretti ricordano come "memorabili", questo libro, per comune volontà dell'autore e dell'editore, si propone di "raccontare la storia", di presentarla alle giovani generazioni attraverso una scelta accurata degli argomenti, delle citazioni, dei linguaggi. L'autore non fa nulla per nascondere la sua posizione circa i fatti che racconta. Gli piace, l'Italia. La riconosce come un collante essenziale della nostra identità. E gli piace un'Italia laica e democratica, come non sempre è stata e come spesso rischia di non essere.‎

‎Croce Benedetto; Cassani C. (cur.)‎

‎La rivoluzione napoletana del 1799. Biografie, racconti, ricerche‎

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‎Blythe W. (cur.)‎

‎In punta di penna. Riflessioni sull'arte della narrativa. Vol. 1‎

‎br. Richard Ford, William T. Vollmann, Joy Williams, Norman Mailer, Thom Jones, Mary Gaitskill, Mark Richard, Jayne Anne Phillips, Ann Patchett, Lee Smith, Terry McMillan e Tom Chiarella. Dopo tanti saggi e raccolte di interviste dedicati alle tecniche di scrittura, alcuni tra i più grandi autori americani degli ultimi cinquant'anni sono stati invitati a spiegare la ragione ultima e più profonda che li ha indotti a prendere una penna in mano o a sedersi davanti a una tastiera per raccontare una storia. Una sfida non semplice, alla quale ogni scrittore ha risposto da par suo: chi parlando dei suoi maestri, chi soffermandosi su un aneddoto specifico, chi inoltrandosi nel mistero della creazione, a rischio di perdercisi dentro. Il risultato sono dodici testi affascinanti e godibili - cui ne seguiranno altrettanti in un secondo volume di prossima pubblicazione - nei quali la riflessione si apre alla gioia del racconto, e i ricordi più intimi acquistano la forza di esempi e massime di vita.‎

‎Miletto E. (cur.)‎

‎Senza più tornare. L'esodo istriano, fiumano, dalmata e gli esodi nell'Europa del Novecento‎

‎br. Al termine del secondo conflitto mondiale milioni di persone attraversano l'Europa, ridisegnata da trattati e protocolli di pace. Spostamenti forzati di popolazione che toccano da vicino anche la componente italiana dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia: uomini e donne chiamati a vivere la dolorosa esperienza dell'esilio, diventando protagonisti di un esodo che, snodatosi per oltre un decennio, si intreccia in una maglia fitta con quanto avviene nel resto del continente. Analizzare il caso giuliano-dalmata nel quadro dei grandi spostamenti di popolazione che segnano la fine della seconda guerra mondiale è particolarmente efficace per illustrare pagine della storia europea lasciate ai margini della conoscenza nei media e nei libri di scuola. Viceversa tali fenomeni, con il loro riprodursi costante nei contesti di crisi e nelle zone contese, rimandano al sistematico agire di politiche e culture legate alle ingegnerie sociali del Novecento, ancora oggi operanti.‎

‎Bratina Edoardo; Esposito W. (cur.)‎

‎J. Krishnamurti a confronto con la psicoanalisi. La via alla Liberazione dell'uomo‎

‎ill., br. Questo volume accosta Teosofia ad impronta krishnamurtiana e psicologia o, più propriamente, la prima e la psicoanalisi freudiana mettendo in relazione il pensiero krishnamurtiano con la rivoluzione culturale rappresentata dalla psicoanalisi.‎

‎Severino Gerardo; Bartolini Roberto‎

‎La guerra del Pacifico (1879-1883)‎

‎ill.‎

‎Bàrberi Squarotti Giorgio‎

‎La cicala, la forbice e l'ubriaco. Montale, Sbarbaro e altra Liguria‎

‎br. Dallo smisurato serbatoio di ricerche e di riflessioni costituito dall'opera di Giorgio Bàrberi Squarotti, fondamentale per una conoscenza consapevole del nostro Novecento letterario, trae origine questo volume, che raccoglie nove fondamentali saggi di Giorgio Bàrberi Squarotti dedicati ai poeti liguri: da Sbarbaro e Montale a Barile, Descalzo, Grande, Giudici. Anche in questa sua affascinante esplorazione della poesia ligure Giorgio Bàrberi Squarotti mostra la sua capacità di disegnare una vasta mappa nella quale i diversi punti, anche se apparentemente lontani, sono in realtà, più o meno sottilmente, tutti tra loro in contatto sì da costruire una trama avvincente (e per nulla segnata dalla saccenza accademica) che rende conto di quanto l'arte e, dunque, anche la letteratura, sia un continuo lavorio di dare e avere, di letture e modelli metabolizzati e fatti propri e anche, perché no, di allievi che superano i maestri così come di maestri che restano comunque inarrivabili. E in questo avvincente percorso, segnato quasi a ogni passo dal piacere della scoperta, Giorgio Bàrberi Squarotti conduce il lettore con mano sicura e accorta.‎

‎Perli A. (cur.)‎

‎Giorgio Bassani: la poesia del romanzo, il romanzo del poeta‎

‎br. Il volume raccoglie le relazioni del convegno internazionale su Giorgio Bassani organizzato dall'Università di Nizza nel novembre 2010, e costituisce la suggestiva testimonianza di un rinnovato fervore nel campo degli studi dedicati a uno dei massimi scrittori e intellettuali italiani del Novecento. I contributi confluiti in questo libro, da un lato illustrano la poliedricità della più recente saggistica dedicata allo scrittore, mettendo in luce le nuove prospettive di analisi sollecitate dalla configurazione testuale e strutturale definitiva del Romanzo di Ferrara, e dall'altro consentono di rapportare il perdurante interesse degli studiosi e dei lettori al valore letterario e al profondo significato spirituale e umano dell'opera di Bassani. Imperniato sullo studio della poetica dello scrittore nei suoi aspetti formali e tematici, storico-culturali ed etici, il volume estende il campo della ricerca a interventi sulle operazioni culturali svolte dallo stesso Bassani in ambito editoriale e critico. Secondo Roberto Cotroneo, "Bassani ha fatto della sua opera, soprattutto di quella narrativa, un capolavoro di maestria, di intuizione, di ambiguità, lasciando ai suoi lettori più accorti una vertigine interpretativa che nessuna ermeneutica futura potrà chiarire fino in fondo". Con questo volume si intende raccogliere la sfida che l'opera di Bassani continua a lanciare alla critica d'oggi.‎

‎Pieri Piero‎

‎Un poeta è sempre in esilio. Studi su Bassani‎

‎br. Nel 1940 Giorgio Bassani pubblicò il suo primo libro di racconti, "Una città di pianura", una raccolta che per via delle leggi razziali uscì con lo pseudonimo di Giacomo Marchi. Con questi saggi dedicati al giovane Bassani, Piero Pieri individua la presenza dell'autore (allora attivista clandestino del Partito d'Azione) in abile e aperta polemica col regime fascista. Analizzando lo spazio storico che avvolge alcuni racconti, lo studioso fissa i confini di un'operazione che non vuole essere solo filologica e critica, ma anche ideologica e politica. Il suo - e qui sta la novità dell'interpretazione - è un Bassani che quando pubblica sotto falso nome sfida il fascismo con allusioni politiche e annotazioni storiche che rivelano in modo acuto e dirompente i furori dello scrittore. Mentre Bassani politico milita in clandestinità contro il fascismo, il letterato propone la stessa sfida con un libro altrettanto critico nei confronti della dittatura e delle sue leggi razziali. Al punto che, all'interno di questa sua interpretazione, Pieri individua nella poetica di Bassani un'idea di letterato che si collega alla tradizione italiana del poeta civile e rivoluzionario, quali furono Dante e Foscolo.‎

‎Giardino Alessandro‎

‎Giorgio Bassani. Percorsi dello sguardo nelle arti visive‎

‎br. Alla luce del continuativo interesse di Giorgio Bassani per le arti visive, questo studio individua il legame tra l'immaginario dell'autore e una serie di motivi storico-artistici operanti all'interno del "Romanzo di Ferrara". Attraverso una griglia psicoanalitica aperta a suggestioni provenienti dal post-strutturalismo e dai "queer studies", questo percorso dello sguardo bassaniano si intreccia dunque ad un lento ma deciso posizionarsi dell'autore nei confronti del dibattito estetico del ventesimo secolo. Ne emerge una relazione con la cultura visiva del proprio tempo che per Bassani appare problematica, quando non addirittura impossibile.‎

‎Amrani S. (cur.); De Paulis-Dalembert M. P. (cur.)‎

‎Bassani nel suo secolo‎

‎br. In occasione del centenario della nascita dello scrittore e poeta Giorgio Bassani (Bologna 1916 - Roma 2000), l'Università Sorbonne Nouvelle-Paris 3 ha reso omaggio a uno degli intellettuali più complessi e raffinati del Novecento. In un'epoca in cui il mondo si manifesta per simulacri mediatici e in cui i conflitti esigono dall'intellettuale una rinnovata partecipazione, l'azione di Bassani va vista nel contesto italiano in cui si è compiuta e va interrogata alla luce della nozione di impegno. In questa prospettiva è legittimo prendere in considerazione solo la sua attività di romanziere, escludendo gli altri campi a cui lo scrittore si è dedicato? La domanda, retorica, vuole essere un invito a una più larga riflessione ermeneutica sulla produzione romanzesca, poetica e critica, nonché sull'azione storica, culturale e civica dell'attivista antifascista, del redattore letterario, del presidente dell'associazione Italia Nostra: un invito al superamento delle "mura" del "Romanzo di Ferrara", a un approccio esegetico globale dell'opera di Bassani in rapporto al suo secolo, alla storia, alle istituzioni culturali e politiche, agli uomini e agli oggetti del suo tempo.‎

‎Tesauro A. (cur.)‎

‎Sylvia Plath in immagini e parole‎

‎ill., br. "Dovunque mi fossi trovata, sul ponte di una nave o in un caffè di Parigi o a Bangkok, sarei stata sotto la stessa campana di vetro, a respirare la mia aria mefitica." (Sylvia Plath, La campana di vetro)‎

‎Di Mieri F. (cur.)‎

‎Emily Dickinson in immagini e parole‎

‎ill., br. "Una parola muore appena detta: dice qualcuno. Io dico che solo in quel momento comincia a vivere." (Emily Dickinson)‎

‎Rylands P. (cur.); Drudi B. (cur.); Colombo D. (cur.)‎

‎Afro. Ediz. italiana‎

‎ill. Il volume è il catalogo della prima retrospettiva francese dell'artista udinese Afro Libio Basaldella, più conosciuto come Afro. L'esposizione, ospitata alla Tornabuoni Art di Parigi, propone opere dagli anni '30 agli anni '70 e dedica una sala ai disegni preparatori per il grande affresco Il Giardino Della Speranza del 1958, realizzata nella sede dell'UNESCO a Parigi. La sua vicinanza all'Espressionismo Astratto americano è trattato nel catalogo da Barbara Drudi dell'Accademia di Firenze e grazie alla curatela di Philip Rylands.‎

‎Durante Francesco; Galasso Giuseppe‎

‎Il Regno di Napoli‎

‎br. A un anno dalla scomparsa di Giuseppe Galasso, ecco un piccolo, prezioso libro «ritrovato» che ben rappresenta uno dei temi centrali della sua ricerca. Condotta da Francesco Durante e personalmente riscontrata dallo stesso Galasso, questa intervista sul Regno di Napoli affronta la plurisecolare vicenda della più grande e longeva realtà statuale dell'Italia dell'antico regime. Sfilano nel racconto di Galasso i grandi personaggi che hanno fatto la storia del Regno, da Carlo d'Angiò a Masaniello, da Carlo III di Borbone agli illuministi napoletani, dai martiri del 1799 all'ultimo sovrano Francesco II, ed è una lettura di assoluta gradevolezza, in cui la riflessione critica non perde mai di vista l'opportunità di farsi narrazione appassionata e appassionante. Dagli Angioini agli ultimi Borbone, Galasso espone con sguardo critico le ragioni profonde di un destino che, alternando stagioni di grave crisi e terribili turbolenze a momenti di autentico splendore di caratura veramente europea, si compirà infine con l'impresa dei Mille e con una caduta tanto rapida quanto stupefacente.‎

‎Weil Simone; Gaeta G. (cur.)‎

‎Pagine scelte. Nuova ediz.‎

‎br. «Forse non immagini nemmeno - scriveva Simone Weil all'amica Albertine Thévenon - cosa voglia dire concepire tutta la propria vita davanti a sé e prendere la risoluzione ferma e costante di farne qualcosa, di orientarla da cima a fondo, con la volontà e col lavoro, in un senso determinato». Come testimonia l'ampia scelta di testi proposti in questo volume, la vita di Simone Weil è stata uno sforzo prolungato per dare forma a quel «qualcosa» senza il quale esistere non avrebbe per lei avuto senso. La quantità di problemi sociali, politici, storici, filosofici, religiosi affrontati con estrema lucidità nel vivo dei conflitti, dà la misura del compito che si era prefissa, avendolo precocemente individuato come l'impegno cruciale richiesto dalla crisi epocale dell'Occidente.‎

‎Land Stephanie‎

‎Donna delle pulizie. Lavoro duro, paga bassa e la volontà di sopravvivere di una madre‎

‎br. Per una serie di scelte sbagliate Stephanie Land, diventata madre da poco e costretta a fuggire da un compagno violento, precipita in uno stato di povertà assoluta. Mentre lavora duramente per tirare avanti, pulendo i gabinetti dei ricchi, destreggiandosi tra una serie di lavori domestici malpagati, lo studio e il complicatissimo mondo dell'assistenza governativa, Stephanie scrive. E scrive le storie non dette degli americani sovraccarichi di lavoro e sottopagati. Delle esistenze faticose dei poveri. In una società priva di reti di protezione familiare, all'interno della quale essere poveri equivale a essere colpevoli. Ma Stephanie è caparbia, e scrivere le permette di sopravvivere alla propria orribile esistenza, e di immaginare un futuro. E alla fine ce la fa: si laurea, viene accettata dall'Economic Hardship Reporting Project, istituto che aiuta a pubblicare giornalismo di qualità concentrato sulle diseguaglianze. Memoir a lieto fine, non per questo "Donna delle pulizie" è meno potente. Il libro che ha ispirato la serie evento "Maid", in onda su Netflix da ottobre 2021. Prefazione di Barbara Ehrenreich.‎

‎Malatesta Leonardo‎

‎L'impresa di Fiume. D'Annunzio e i suoi legionari in Dalmazia dal 1919 al 1920‎

‎ill., br. Fiume, la città olocausta. Nel corso del secolo breve fu al centro di molti eventi storici. Uno di questi fu l'impresa di D'Annunzio. Nel volume sono narrate le vicende che portarono all'inizio dell'avventura del Vate e i principali avvenimenti che si svolsero dal 1919 fino al Natale di Sangue del 1920, con immagini e documenti dell'epoca.‎

‎Belpoliti Marco‎

‎Pasolini e il suo doppio‎

‎br. Nel centenario della nascita, un libro che offre un nuovo ritratto di Pasolini. Tutto comincia con una recensione a Poesie a Casarsa pubblicata da Gianfranco Contini sul Corriere del Ticino nel 1943, la prima in assoluto di un libro di Pasolini. Il critico usa il termine «narcissismo» e coglie quello che sarà lo stigma dell'uomo e della sua opera. Poi nel 1949, a seguito di uno scandalo a sfondo sessuale che coinvolge un gruppo di ragazzi friulani, Pasolini è denunciato ed espulso dal Partito comunista italiano, e si trasferisce a Roma insieme alla madre. Il tema del doppio narcisistico da quel momento s'intreccerà strettamente con la sua vita e la sua opera. Pasolini e il suo doppio attraversa le vicende friulane dello scandalo fino ai celebri articoli giornalistici raccolti in Scritti corsari. Per parlare del suo rapporto con il doppio (Narciso, Cristo crocifisso, i ragazzi di vita) Marco Belpoliti ha scelto di raccontare l'attività di alcuni importanti fotografi italiani che lo hanno ritratto: Paolo Di Paolo, Mario Dondero, Ugo Mulas e Dino Pedriali. Come Pasolini ha spiegato in una lettera aperta a Italo Calvino, la sua personalità si divide tra due opposti: dottor Jekyll e mister Hyde. Nella sua doppia identità l'omosessualità assume un ruolo decisivo. Il libro analizza la vocazione antilluminista di Pasolini, la particolare fusione di etica ed estetica e la profonda disperazione che lo attanaglia negli ultimi anni della sua vita per la distruzione di quel paese bellissimo, l'Italia, che ha amato insieme ai ragazzi dalle «belle nuche». La sua morte è un omicidio politico oppure un delitto a sfondo omosessuale? L'ultimo capitolo cerca di rispondere a questo interrogativo ancora oggi fonte di discussioni e polemiche.‎

‎Prunetti Alberto‎

‎Non è un pranzo di gala. Indagine sulla letteratura working class‎

‎br. Uno spettro si aggira nel mondo delle lettere. È lo spettro di una letteratura che racconta il mondo del lavoro dall'interno, fatta da scrittrici e scrittori di estrazione proletaria o appartenenti alla nuova classe lavoratrice precaria. Una letteratura che può avere forme, lingue, strutture e scopi diversi da quelli perpetuati nelle scuole di creative writing. È la letteratura working class. Alberto Prunetti prova a definirne i tratti e ne ripercorre l'evoluzione, rendendo manifesto il legame tra le storie che siamo disposti a leggere e ascoltare e le condizioni materiali dell'industria che a queste storie gira intorno. Questo libro - che se ne frega della compostezza e delle buone maniere, che è saggio ma anche pamphlet, memoir, analisi critica - parla all'aspirante scrittore working class, ai lavoratori dell'editoria e ai lettori di qualunque classe, e ci ricorda che i libri che riempiono i nostri scaffali sono scritti, scelti e pubblicati da un pezzo piccolissimo di mondo: è ora di fare spazio anche a tutto il resto.‎

‎Natoli Salvatore‎

‎L'arte di meditare. Parole della filosofia‎

‎br. Questo libro è un testo di pratica filosofica. È, più esattamente, un esercizio della filosofia attraverso la meditazione di alcune sue grandi parole. Il ripensarle oggi mostra come la loro vita e la loro fecondità sopravvivano all'esaurimento e alla dissoluzione dei sistemi. Queste parole indicano l'inesauribilità del pensare come corrente viva, capace di riprendere il passato per il presente e di consegnarlo al futuro. Questo, in effetti, significa tradizione e, in particolare, tradizione filosofica. Nel riproporre alcune grandi parole della filosofia, il libro intende offrire materiali per pensare e soprattutto l'occasione per rielaborare in modo libero, originale e autonomo la ricchezza semantica e simbolica della tradizione. Il testo, costruito grosso modo nella forma di un lessico filosofico - per coppie oppositive o complementari (filosofia/meraviglia, apparenza/realtà, intelligenza/pensiero, misura/dismisura) - lavora sulle parole: è esercizio teorico e insieme recupero e meditazione di parole antiche di cui vale la pena accertare se è possibile usarle ancora, reimpiantandole nel presente e dando luogo a nuove germinazioni di pensiero.‎

‎Mayda Giuseppe‎

‎Il pugnale di Mussolini. Storia di Amerigo Dùmini, sicario di Matteotti‎

‎ril. Dùmini è stato il principale organizzatore e attore del rapimento e dell'omicidio di Giacomo Matteotti. Subì una mitissima condanna nel 1924, fu nuovamente processato nel 1947 e condannato a trent'anni. Questo volume è un'indagine sulla sua vita, dalle prime azioni squadristiche a Firenze al delitto del deputato socialista, ma è soprattutto una ricostruzione dell'ambigua "carriera" di ricattatore e, al tempo stesso, di perseguitato che egli fece nel Ventennio. Preoccupato di quanto avrebbe potuto rivelare sul delitto, Mussolini fece in modo di foraggiare per anni, e per una cifra ingente, lui e la sua famiglia, ma al tempo stesso lo fece vivere sempre sotto stretto controllo. Finì in carcere sotto tutti i regimi e morì in miseria.‎

‎Lepre Aurelio‎

‎Storia della prima Repubblica. L'Italia dal 1943 al 2003‎

‎br. Secondo Lepre, la Repubblica sorge non solo dalla Resistenza, ma anche dalla crisi dello stato-nazione costruito dal fascismo. L'inizio dei bombardamenti sulle città, alla fine del 1942, segnando il primo incrinarsi del consenso al regime, determina anche l'inizio del processo di costruzione del nuovo stato italiano. Lepre segue la storia del dopoguerra ricostruendo non solo gli avvenimenti storici ed economici, ma anche le metamorfosi degli atteggiamenti e degli stili di vita, la storia delle mentalità e del costume, portando alla luce quelle debolezze strutturali della società e della politica che conducono alla crisi della prima Repubblica.‎

‎Graziosi Andrea‎

‎L'Unione Sovietica 1914-1991‎

‎ill., br. I lettori troveranno qui una sintesi, compatta, maneggevole e arricchita da un'approfondita discussione storiografica di tutte le questioni nodali, della storia sovietica. Il volume si divide in quattro parti: le prime tre sono costituite dall'esposizione della vicenda sovietica a partire dalla Grande Guerra e dalla Rivoluzione d'ottobre fino all'incredibile e imprevisto scioglimento pacifico dell'Urss nel dicembre 1991; la quarta enuclea i temi portanti emersi nel dibattito storiografico: il leninismo, lo stalinismo e il terrore, il peso dell'ideologia, le caratteristiche dell'economia, le campagne, le nazionalità, la politica estera, i motivi del collasso finale.‎

‎Cutolo Umberto‎

‎Quando nacque l'Italia dei trasporti‎

‎br. Trent'anni fa, nel 1986, l'Italia approvò il suo primo Piano generale dei trasporti. Per la prima volta nella storia del Paese il sistema della mobilità veniva progettato come un complesso unitario, integrato, funzionale, collegato all'Europa, anziché come la sommatoria di una serie di modalità e di soggetti separati, in concorrenza tra di loro. Il Piano - il Piggittì, come si arrivò familiarmente a chiamarlo - forniva al tempo stesso gli indirizzi progettuali e gli strumenti normativi per metterli in atto. Non tutto quel che prevedeva fu realizzato. Le resistenze - settoriali, locali, corporative - furono molteplici e agguerrite, ma nel tempo gran parte-di quel disegno fu attuato. Soprattutto, il segno di quanto incise è in quella visione integrata dell'intero sistema dei trasporti che fu alla base dell'intuizione iniziale e dalla quale discendono ormai tutte le azioni successive nel settore. Questo libro - attraverso la documentazione di testimonianze dei protagonisti, resoconti parlamentari, articoli di quotidiani, testi successivi - ricostruisce il clima di quei giorni, dagli entusiasmi iniziali alle prime resistenze, dal fervore degli studiosi alle polemiche tra accademici, dal consenso parlamentare alla disgregazione del quadro politico, in un disegno complessivo nel quale spesso la cronaca incrocia la storia, raccontando però entrambe la nascita e l'affermazione di una cultura.‎

‎Quaretti Lea; Colla A. (cur.)‎

‎Il giorno con la buona stella. Diario 1945-1976‎

‎br. Nel 1941 Lea Quaretti, giovane scrittrice di belle speranze, si trasferisce a Venezia dove, nel 1945, incontra Neri Pozza. Da quell'incontro nasce un sodalizio intellettuale e sentimentale che culminerà nel matrimonio e terminerà soltanto con la scomparsa della scrittrice nel 1981. Figura fondamentale nella nascita delle edizioni Neri Pozza nel 1946, Lea Quaretti compilò fino al 1976 quasi quotidianamente il suo diario, riversandovi ogni accadimento della propria vita: la sua storia d'amore con l'editore, la collaborazione nell'attività della casa editrice, le relazioni amicali, le letture, le conversazioni con letterati e artisti, gli incontri casuali. Pagine intense, che vengono ora alla luce e testimoniano della straordinaria avventura sentimentale e intellettuale vissuta da Lea e Neri Pozza, e della cerchia di amici che si raccolse attorno alla loro casa editrice: Palazzeschi, Alvaro, Montale, Bassani, Buzzati, Zanzotto, Cecchi, Falqui, Pasolini, Morandi, Licini, Tancredi, Denti di Pirajno, Levi della Vida, Diano, Bettini. Educata alla vita di società, elegante, colta, Lea Quaretti suscitava passioni e inaspettate confidenze. Nelle pagine del suo diario, il lettore può scoprire un Montale "pauroso fino a fare rabbia"; un Cecchi angustiato dal timore di "non trovare la parola vera per rappresentare la voce che aspetto di sentire"; un Buzzati "che può amare solo chi non lo ama"; un Parise convinto che ogni avventura sentimentale "consumi la carica vitale"...‎

‎Paxton Robert O.‎

‎Vichy 1940-1944. Il regime del disonore‎

‎br. Per anni è stato un capitolo oscuro, da dimenticare in fretta, della storia francese. A lungo si è creduto che quello di Vichy fosse un governo fantoccio dei nazisti, non direttamente responsabile di atrocità come la persecuzione degli ebrei. Robert Paxton, tutt'ora il massimo esperto mondiale in materia, ha dimostrato invece la forte autonomia del regime, che si avvantaggiò dell'apatia della popolazione, ma anche di un notevole consenso, per perseguire un programma coerente e concreto. Una pietra miliare della storiografìa moderna, che ha scosso la coscienza dei francesi.‎

‎Bresciani Buccellati R. M. (cur.); Tinonin C. (cur.)‎

‎Gianmaria Buccellati. Capolavori d'arte orafa-Masterworks of the goldsmith's art. Ediz. bilingue‎

‎ill., ril. Il desiderio di mantenere viva nella memoria tattile degli artigiani contemporanei la padronanza degli antichi saperi dell'arte orafa fu una delle sfide più importanti che Gianmaria Buccellati ereditò dal padre Mario e che perfezionò al punto di riuscire a realizzare lui stesso grandi innovazioni creando gioielli dalla straordinaria unicità, come dimostra la meravigliosa spilla Drago (1976) nel quale campeggia un iridescente opale messicano.‎

‎Marcadé Bernard‎

‎Marcel Duchamp. La vita a credito. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Dalla sua scomparsa nel 1968, l'influenza di Marcel Duchamp, "l'uomo più intelligente del xx secolo" nelle parole di André Breton, non ha smesso di imporsi nel paesaggio dell'arte contemporanea. Dal Futurismo al Cubismo, dal Dadaismo al Surrealismo, la sua arte si intreccia alle grandi avventure estetiche del Novecento senza mai ridursi a nessuna di esse. Se Picasso insiste nel propugnare la figura dell'artista demiurgo, Duchamp, grazie all'invenzione del readymade, incarna invece il modello dell'artista contemporaneo ed è riconosciuto a partire dagli anni sessanta come fonte incontestabile di ispirazione da parte delle giovani generazioni di artisti. Molto è stato scritto sulla sua opera, ma assai di meno sulla sua vita. Una vita che Duchamp costruisce al di fuori delle categorie correnti, non già come artista o anarchico ma, per riprendere un suo neologismo, come "anartista". Eleganza distaccata, libertà di indifferenza, compenetrazione dei contrari cui si aggiungono una costante rivendicazione della pigrizia e un disprezzo fisiologico per il denaro - diventano in lui gli strumenti originali di un modo inedito di porsi di fronte al mondo e alle cose. "Preferisco vivere, respirare piuttosto che lavorare." Duchamp si è pronunciato spesso sulla propria vita con caustiche dichiarazioni che nel loro insieme delineano una personale economia di vita (ridurre i bisogni per essere davvero liberi) e una vera e propria arte di vivere.‎

‎Grazioli Elio‎

‎Duchamp oltre la fotografia. Strategie dell'infrasottile‎

‎ill., br. Fin dagli esordi Duchamp ha intrecciato con la fotografia un rapporto fecondo che ha attraversato la sua opera a più livelli, caricando il medium di nuove potenzialità. Macchina che vede ma non sceglie, che preleva frammenti di realtà senza l'intervento diretto della mano dell'artista, l'apparecchio fotografico è del tutto congeniale alla poetica duchampiana dell'indifferenza e del non fare. Non a caso egli abbandona il disegno e la pittura più tradizionali - colpevoli di fermarsi al retinico, cioè a una sensorialità e quindi anche a una scelta dettata dal gusto - per abbracciare un'attitudine "infrasottile", categoria che racchiude quanto sfugge alla percezione umana e che può essere colto unicamente con l'ausilio della materia grigia. L'immagine - in primis quella fotografica - non è mai solo quello che è, né mostra solo ciò che rappresenta. Al contrario, è una porta su qualcos'altro, una breccia in quella quarta dimensione su cui Duchamp si arrovella senza requie: essa richiede allo spettatore un supplemento di attenzione, un secondo sguardo che non si fermi alle apparenze, dietro le quali, come nel gioco degli scacchi, un gambetto è in agguato. Sarebbe ingannevole, per esempio, considerare le numerose apparizioni fotografiche di Duchamp - la sua tonsura a stella immortalata da Man Ray, l'artista seduto a un tavolino e mentre cammina per strada nelle celebri immagini di Ugo Mulas, o ancora lo strabiliante "Marcel Duchamp all'età di 85 anni" - come tradizionali ritratti d'autore o di circostanza. Nascono invece dall'azione combinata di chi sta davanti e dietro la macchina fotografica, in un complesso gioco di rimandi dove le allusioni impalpabili eppure cruciali dell'arte di Duchamp non lasciano dubbi sulla loro intenzionalità come opere. Elio Grazioli documenta tutti i casi in cui il fotografico e la riflessione su di esso fanno capolino nell'opera dell'artista e ne indaga le risonanze all'interno del sistema duchampiano. Un sistema in cui ciascun elemento entra a pieno titolo in una strategia complessiva che prescinde dalla diversità dei materiali e anticipa un modo di fare arte che è oggi fra i più diffusi: quello di non specializzarsi in un solo linguaggio ma di metterli tutti al servizio di un'idea.‎

‎Catapano Luisa‎

‎Il Sud. La questione meridionale tra storia e letteratura‎

‎br. Quanto riescono ancora a raccontarci le pagine della letteratura sul tema della questione meridionale? Quanti e quali si sono occupati di "sentire il polso" della gente attraverso le loro pagine? È ciò che si è chiesta la studiosa Luisa Catapano, la quale ricostruendo un quadro degli avvenimenti con la veridicità di chi attinge a documenti storici, a partire dal periodo pre-unitario, ha elaborato un particolare collage storico-letterario inedito. È così che si alternano le pagine più belle dei grandi scrittori del "Sud": partendo dai classici siciliani come Pirandello, Verga e Tomasi da Lampedusa, fino ad arrivare a varcare lo Stretto con i focus di Ignazio Silone, Carlo Levi e Francesco Jovine, senza dimenticare l'urlo disperato di una letterata per la sua terra, la giornalista partenopea Matilde Serao. Opere di sensibile fattura le loro, ricche di immagini e di progetti umani, rivelatrici delle condizioni di vita di un intero popolo, tradito e abbandonato alle sue miserie, cui però era stato promesso tanto; attese, del resto, che rimarranno molto spesso inevase, come lo sarà la stessa quaestio, congruamente analizzata qui in tutte le sue sfaccettature. L'intuizione originale della Catapano, dunque, è quella di realizzare un saggio intelligibile a due velocità complementari: sul piano della ricostruzione storica, ricchi e ariosi sono gli approfondimenti sul brigantaggio, sulla relazione dell'onorevole Giuseppe Massari e sulle disastrose conseguenze della Legge Pica, mentre sul versante della produzione letteraria, immenso e preziosissimo è l'impulso di denuncia di pagine divulgate al mondo e passate alla memoria, che diventano necessità storica, cartine tornasole di quel "ritardo" socio-economico, peraltro rintracciabile ancora ai giorni nostri.‎

‎Pascal Blaise; Nacci B. (cur.)‎

‎Discorso sulle passioni d'amore‎

‎brossura‎

‎Freeman John‎

‎Come leggere uno scrittore‎

‎ill., br. Non succede spesso che uno scrittore apra le porte della propria officina letteraria, rivelando cosa si nasconde dietro le parole che leggeremo (e ameremo) e cosa si nasconde dietro le parole che non leggeremo mai. Ancora più raro è trovare un libro in cui a raccontarsi sono più di cinquanta grandi autori della narrativa e della saggistica contemporanea, diversi per pubblico, genere e stile: da David Foster Wallace a Tom Wolfe, da Philip Roth a Gunter Grass, da Ian McEwan a Toni Morrison, da Don DeLillo a Oliver Sacks.‎

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