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Cartesio Renato
Cogito ergo sum
br. "Questa verità: penso dunque sono, giudicai di poterla accogliere come primo principio della filosofia." (Cartesio) Con un'introduzione di Slavoj Zizek.
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Galimberti Umberto
La morte dell'agire e il primato del fare nell'età della tecnica
br. "Chi sono gli abitatori del tempo? Siamo noi gli abitatori del tempo, tutti noi: chi persuaso di potersi salvare dal nichilismo aggrappandosi (disperatamente o felicemente) a una fede che salva, chi invece persuaso che i valori, gli immutabili, sono destinati a non reggere, H perché deboli. Siamo tutti noi, figli della tecnica, figli a volte felici, e altre disperatamente alla ricerca del senso rubato, angosciati di fronte alla Götterdämmerung, alla caduta degli dei, o apparentemente acquietati nel paradiso occidentale. Noi, convinti che 'ormai solo un Dio ci può salvare'". (Dalla Presentazione di Rosanna Lissoni).
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Goethe Johann Wolfgang; Donà M. (cur.)
«Urpflanze». La pianta originaria
br. "La natura appartiene a se stessa, l'essenza all'assenza; l'uomo le appartiene, essa appartiene all'uomo." (J. Wolfgang Goethe)
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Galimberti Umberto
L'usura della terra
br. "L'antropocentrismo, da cui la tecnica è nata e in cui si è sviluppata, non è più il luogo in cui si possono decidere i destini dell'uomo, perché da questo luogo la tecnica già da tempo s'è congedata e, con questo congedo, anche l'uomo è diventato materiale della tecnica.".
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Latour Bruno; Ewald François
Disinventare la modernità. Conversazioni con François Ewald
br. I politici snocciolano sempre più spesso presunti "dati scientifici" nei loro discorsi. Conservatori o progressisti che siano, tutti si affannano ad assicurarsi il sostegno di qualche "dato certo", fornito da "esperti", per le loro opinioni e per le loro decisioni. Come se vi fossero certezze sui fatti e univocità di interpretazioni. Le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche hanno contribuito a creare il mondo moderno. L'hanno reso più vivibile e confortevole. Ma nessun esperto, nessuno scienziato può controllare e prevedere ogni cosa. E gli "effetti collaterali" dello sviluppo si moltiplicano e amplificano. Che fare? Che fare se l'intreccio di fatti e valori sembra destinato a riproporsi, a dispetto del progresso e della modernità, e diversi sistemi di valori si affrontano? In queste brevi conversazioni Latour delinea una risposta forte. Bisogna "disinventare" la modernità e costruire spazi di mediazione, di negoziazione fra diverse culture, saperi e tradizioni. Solo attraverso l'idea di un mondo comune è possibile comprenderne la pluralità.
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Ermini Flavio
Rilke e la natura dell'oscurità. Discorso sullo spazio intermedio che ospita i vivi e i morti
br. In questo saggio viene delineato un profilo inedito di Rainer Maria Rilke. Seguendo un cammino che va da opere leggendarie come le "Elegie duinesi" fino a lavori meno frequentati dalla critica come "Worpswede", Flavio Ermini si accosta alla scrittura di questo poeta lungo sentieri obliqui, laterali, in ombra: là dove una parola ancora può dirsi nell'aderire al movimento del testo, nell'assentire al gesto sempre incompiuto della nominazione. Grazie a tale esperienza, Ermini può registrare qualcosa d'imprevisto e insieme d'impensato rispetto alle abituali cognizioni sulla poetica di Rilke.
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Bracalini Romano
La regina Margherita. La prima donna sul trono d'Italia
ill., ril. Considerato uno dei personaggi più popolari dell'Italia Unita, Margherita di Savoia si mostra, sin dalla sua prima apparizione sulla scena politica a fianco di Vittorio Emanuele III, una donna di estrema eleganza e abilità. A lei Giosué Carducci dedica un'ode che altro non risulta che una consacrazione pubblica dei suoi meriti di donna e sovrana. Sposata ad un uomo per cui non nutre né amore né stima, riesce tuttavia ad influenzarlo considerevolmente fino a spingerlo alla conquista africana e all'alleanza con le potenze europee più reazionarie del suo tempo, Austria e Germania. Regna da grande sovrana su un'Italia che reputa alla pari degli stati più forti sullo scenario politico e forse, per tale ragione, raccoglie entusiastici consensi tra il popolo. Ma il paese non è pronto per il programma da lei realizzato e, tra speranze e delusioni, giunge a un tragico epilogo.
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Stramaccioni Alberto
Il Risorgimento italiano tra Francia e Gran Bretagna. Movimenti patriottici e relazioni diplomatiche (1796-1870)
br. Questo volume propone una interpretazione della storia del Risorgimento italiano basata sui diversi contributi provenienti sia dall'iniziativa cospirativa e insurrezionale dell'area democratica, mazziniana e garibaldina, sia dall'azione diplomatica e militare della componente liberale e monarchica guidata dal Regno sabaudo. Il conflitto politico che si è più volte manifestato tra queste due espressioni del movimento nazionale non ha comunque impedito alla questione italiana di affermarsi in un contesto europeo in cui era sempre più sentita la necessità del dominio dell'area mediterranea, da parte di potenze coloniali come Francia, Gran Bretagna, Austria, Prussia e Russia, per i collegamenti tra l'Europa, l'Africa, l'Asia e le Americhe. Il volume prende quindi in considerazione i rapporti degli Stati regionali italiani e del movimento risorgimentale con due potenze imperiali come la Francia e la Gran Bretagna che si pongono di fronte alla questione italiana sostenendo la libertà dei popoli all'autodeterminazione contro il vecchio potere assolutistico, anche se a prevalere è molto spesso una comune politica espansionistica in competizione con le altre nazioni europee. Si giunge comunque alla costituzione del Regno d'Italia attraverso l'iniziativa militare e diplomatica del Regno sabaudo, all'insurrezione garibaldina e alla "interessata disponibilità" francese e britannica in un contesto europeo particolarmente competitivo in cui nessun paese ha avuto la forza e la convenienza di opporsi alla nascita della "sesta potenza".
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Piazzoni I. (cur.); Polimeni G. (cur.)
Il sorriso al potere. I «Classici del ridere» di Angelo Fortunato Formiggini (1913-1938)
br. Aperta nel 1913, con l'edizione della prima giornata del "Decameron", interrotta nel 1938, con il suicidio del suo editore Angelo Fortunato Formiggini, i "Classici del ridere" è una delle collezioni più originali del primo Novecento. La selezione dei testi offerti al lettore, accompagnati e commentati da un apparato iconografico d'eccezione, spazia dal mondo classico alla scena contemporanea, dalla letteratura italiana a quella europea, dai capolavori universalmente noti a opere scoperte o riscoperte. Alcuni titoli impegnano i loro traduttori in un arduo cimento. Altri, provenienti dalla letteratura italiana, scompaginano i canoni della tradizione. Tutti offrono l'occasione di riflettere sul concetto di "riso", nella direzione segnata dalle coeve riflessioni di Bergson, Pirandello, Freud. Erede dell'umorismo di matrice ebraica, Formiggini vede nei "Classici del ridere" un'occasione per offrire al suo pubblico una prospettiva diversa sugli eventi e sulla storia, un ideale di letteratura non certo scanzonata e leggera, ma senz'altro aderente al vero e vicina alla realtà, perché consapevole del ruolo che le viene dal potere del sorriso e del riso, antidoti a ogni retorica. Il ventaglio di contributi compresi in questo volume, nella sua pluridisciplinare varietà, fa luce sulla complessità di una proposta culturale che tanta importanza avrà nelle scelte editoriali del secondo Novecento.
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Pezzica Lorenzo
L'archivio liberato. Guida teorico-pratica ai fondi storici del Novecento
br. Il libro raccoglie alcune riflessioni e soprattutto esperienze affrontate nel corso degli anni, durante il viaggio (che ancora continua) dell'autore nel mondo degli archivi. Ci si riferisce in particolare al tema dell'archivio storico novecentesco, sia tradizionale (cartaceo/analogico), sia digitale, compreso il cosiddetto archivio ibrido. E ogni volta la richiesta iniziale è stata sempre la stessa: spiegare che cos'è un archivio e perché l'archivio. Temi non di poco conto che riguardano gli archivi, l'archivistica e gli archivisti, valutati da diversi punti di vista, pratici e teorici. Il filo rosso è quello che dà sostanza al titolo: rendere l'archivio libero dagli angusti spazi di una sua rappresentazione asettica e per diversi aspetti sterile e proporne invece un'immagine più complessa, importante, significativa, anche eversiva, nella prospettiva di un suo riconosciuto valore reale e concreto. Insomma una guida teorico-pratica - come recita il sottotitolo -, che vorrebbe essere, per quanto possibile, perspicace, efficace e rigorosa.
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Zambrano María; Laurenzi E. (cur.)
Le parole del ritorno
br. Questa raccolta di articoli traccia una drammatica e personale geografia della Spagna del Ventesimo secolo. Dopo una vita dominata dall'esilio, María Zambrano fa ritorno a Madrid e riconosce nella sua esperienza una dimensione privilegiata in cui la rivelazione della verità personale e storica diviene possibile. L'esule è capace di farsi occhio contemplante della Storia perché trova davanti a sé solamente l'essenziale; lasciato fuori da tutto, egli riscatta la storia tragica. Nel parallelismo tra l'impianto metafisico che caratterizza la sua opera e la critica al pensiero dittatoriale occidentale, si delinea un percorso che mai dimentica le sorti di un Paese che Zambrano vorrebbe salvare dall'oblio della memoria. Introduzione di Mercedes Gómez Blesa.
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Partsch Susanna
Klee
ill., ril. Bollato come "degenerato" dai nazisti, Paul Klee (1879-1940) è oggi considerato uno degli artisti più importanti del XX secolo. La sua opera spicca per la varietà di forme assunte dall'espressione artistica. I suoi acquerelli tunisini, che raffigurano paesaggi, strutture architettoniche e, soprattutto, la luce nordafricana di questa terra mediterranea, segnano l'autentico inizio della carriera pittorica di Klee. Sebbene rientrino ancora nel solco dell'"oggettività", questi dipinti mostrano già i primi indizi della tendenza dell'artista verso l'astrazione e un linguaggio fatto di forme. Figure geometriche e geroglifici caratterizzano la maggior parte di queste opere, che per tale motivo sembrano ricordare la pittura infantile, giocosa e naïf. In realtà, tuttavia, i dipinti di Klee affondano le loro radici in considerazioni teoriche e i loro simboli ricorrenti comunicano un contenuto personale e talvolta politico.
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Cheever John; Cioni A. (cur.)
Una specie di solitudine. I diari
br. John Cheever era un uomo pieno di contraddizioni: amava la moglie e i figli, ma si sentiva profondamente solo; amava le donne, ma amava anche gli uomini; si odiava perché aveva il vizio di bere, ma per gran parte della vita non riuscì a smettere; era un grande scrittore, ma la sua sensibilità era così pronunciata da limitarlo come persona. In queste pagine ci è data la possibilità di seguirlo in un dialogo serrato con se stesso, di starlo ad ascoltare mentre cerca di capire e registrare le infinite variazioni della luce e del suo intimo sentire. Qui la scrittura di Cheever è totalmente libera, folgorante, una fonte di infinita poesia e struggenti considerazioni sulla natura dell'amore, del sesso, del desiderio e della vita.
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Mauro Ezio
L'anno del ferro e del fuoco. Cronache di una rivoluzione
ill., ril. «Di notte, cent'anni dopo, tutto sembra com'era, in questa composizione intatta di storia e di luce, di marmi e di fato, di ghiaccio e di memoria. Cammino da un ponte all'altro fino al canale Prja?ka cercando una finestra. Al numero 57 di via Dekabristov, dove il poeta Aleksandr Blok passava ore al buio, in quelle notti, guardando il "freddo violetto" di Pietrogrado e, oltre la finestra, "la Russia che vola chissà dove, nell'abisso azzurro-blu dei tempi"». A cento anni dalla Rivoluzione russa, Ezio Mauro ritorna nei luoghi dell'insurrezione popolare che ha invertito la direzione della storia. Di San Pietroburgo esplora i palazzi principeschi e gli angoli più tetri, sulle orme dei fatti, delle storie proibite e degli arcani che hanno scandito il corso di un anno grandioso e terribile. E la scoperta della città si trasforma via via nel racconto delle vicende di cui è stata teatro. Nella reggia di Tsarskoe Selo Rasputin, il monaco nero, ha stregato lo zar Nikolaj ii e tutta la sua Corte. L'aristocrazia che per secoli ha governato i territori sterminati della Grande Madre Russia precipita verso il suo rovinoso declino. Le strade diventano irrequiete e tumultuose. Lenin e Trotzkij tornano dall'esilio, i bolscevichi si organizzano. Di lì a poco, il treno della storia travolgerà tutti. Ezio Mauro attraversa la rabbia, la paura e la tragedia di una popolazione stremata dalla guerra e dalla carestia. Rimette in scena il furore che ha afferrato l'anima di una città e la storia di un Paese, cambiando per sempre il loro destino. Con la penna del grande inviato, crea un cortocircuito tra passato e presente che rievoca nei luoghi della Rivoluzione la stessa atmosfera di sofferenza, di lotta e di speranza nel cambiamento che l'ha ispirata e accesa, sfociando poi nel Terrore. «Tutto quel che è accaduto dopo comincia qui. Anche se sembrava un inizio, ed era la fine del mondo».
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Franzinelli Mimmo
Il Giro d'Italia. Dai pionieri agli anni d'oro
ill., br. Il Giro d'Italia ha un sapore mitico: sembra esistere da sempre, eppure ha una sua storia, che accompagna e in cui si riflette la storia culturale e sociale dell'Italia. Questo libro la ripercorre, dagli esordi e nei suoi sviluppi, per circa un secolo. A fianco della narrazione scorrono, diventandone parte integrante, oltre duecento immagini d'epoca, in gran parte provenienti dall'archivio Torriani. Mimmo Franzinelli, da appassionato delle due ruote, ricostruisce le vicende del ciclismo agonistico italiano e della sua gara principale partendo dalla creazione stessa della bicicletta e dalle grandi innovazioni di fine Ottocento. Rievoca le gare pioneristiche, dal Giro di Lombardia del 1905 alla Milano-Sanremo del 1907, per concentrarsi poi sul Giro d'Italia, modellato sul Tour de France, la prima classica corsa a tappe. Ne sono protagonisti campioni quali Girardengo e Binda, Bartali e Coppi, ma anche straordinarie donne come Alfonsina Strada e oscuri gregari come Carrea e Malabrocca. Nel microcosmo delle due ruote si intravedono in filigrana i mutamenti epocali del Novecento italiano. Ci sono infine, ma non da ultimo, gli organizzatori, con cui il Giro d'Italia degli anni d'oro si è identificato: Armando Cougnet, promotore nel 1909 della prima edizione, e Vincenzo Torriani, il Patron dal 1949 al 1992. La narrazione culmina nell'ultima grande stagione del ciclismo, animata da Adorni, Gimondi, Moser, Merckx... Postfazione di Marco Torriani.
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Abensour Miguel
Della compatezza. Architetture e totalitarismi
ill., br. "L'ombra inquietante di Albert Speer tornerà a ossessionarci? Sembrerebbe che l'avversione per l'architettura moderna sia così forte presso alcuni da sconvolgerne lo spirito al punto da far provare loro ammirazione, se non addirittura una venerazione senza scrupoli o rimorsi, nei confronti dei monumenti e di tutta l'opera di Speer. A voler credere a costoro, l'opera dell'architetto di Hitler costituirebbe un modello per l'architettura pubblica dei tempi nostri e di quelli a venire. Il nazionalsocialismo di Speer, la sua partecipazione ai massimi gradi dell'impresa hitleriana - Hitler pensò a un certo punto di farne il proprio delfino - non sarebbero che elementi contingenti, secondari, che si potrebbe agevolmente mettere da parte, o tra parentesi, allo scopo di riscoprire, sotto la cortina ideologica, l'autentico nucleo architettonico". Così inizia questo breve testo di filosofia politica ed estetica di Miguel Abensour. Abensour si richiama a Elias Canetti e a Hannah Arendt: compattezza dell'architettura, compattezza delle masse, totale eteronomia dell'umano. Il totalitarismo, da qualsiasi epoca o movimento prenda in prestito gli elementi stilistici, produce un'architettura inscindibile dal suo progetto di totale e inedito dominio sull'umano. Totale è perciò la compattezza fra i totalitarismi e le loro architetture.
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Bergson Henri; Acerra M. (cur.)
L'evoluzione creatrice
br. Come la vita della coscienza, la vita biologica non è una macchina che si ripete sempre identica, ma è continuo e incessante mutamento, è vita sempre nuova che, conservando l'intero passato, cresce su se stessa. Così la nozione fondamentale di evoluzione creatrice permette a Bergson, e a tutto il pensiero del Novecento, di oltrepassare l'opposizione tra meccanicismo e finalismo, tra materia e vita, tra animale e umano. Pubblicata nel 1907, "L'evoluzione creatrice" costituisce un momento di svolta i cui effetti ricadranno ben oltre i limiti della sua disciplina e varranno a Bergson, primo tra i filosofi, il premio Nobel per la Letteratura. La profondità di cui è gravida la sua opera principale - cui si deve il merito, tra gli altri, di rompere i confini fra filosofia, scienza, letteratura e teologia - rende queste pagine, ancora oggi, un punto di partenza ineludibile per immaginare il futuro del pensiero occidentale.
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Jung Carl Gustav; Jarrett J. L. (cur.); Croce A. (cur.)
Lo «Zarathustra» di Nietzsche. Seminario tenuto nel 1934-39. Vol. 4
ril. Esegesi incalzante e, insieme, sterminata spigolatura di "perle psicologiche". Il confronto tra Jung e "Così parlò Zarathustra" - di fronte all'uditorio zurighese che interloquisce da anni con trasporto - conserva intatto fino alla fine tale duplice carattere, e non perde di ardimento nel seguire i vettori della psicologia analitica che proprio qui si mettono splendidamente alla prova. La geometria dell'inesausto commento testuale sembra aderire infatti a una delle massime di Zarathustra, la figura semidivina che è ipostasi di Nietzsche stesso: "Tutte le cose dritte mentono... Ogni verità è ricurva, il tempo stesso è un circolo". La traiettoria curvilinea disegnata da Jung serpeggia tra le visioni, le fantasmagorie e i vertiginosi costrutti che il filosofo concepì, ma di cui non seppe riconoscere la radice inconscia e il significato archetipico, ossia quella provenienza "dagli intestini del mondo" senza i quali l'idea di superamento dell'uomo si riduce a pericoloso proposito cerebrale. Nell'oltre che aveva atterrito i primi lettori benpensanti dello Zarathustra Jung però, dopo mezzo secolo, non teme più il maleficio della follia sovvertitrice. Con un affondo memorabile, il 15 febbraio 1939 chiude il seminario sulla minaccia che viene da un eccesso di vicinanza tra l'ideale nietzscheano e la comune "idiozia" di collocare ogni felicità nella terra dei figli, sempre coniugata al futuro. Di lì a poco, l'apocalisse della guerra gli darà ragione.
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Recalcati Massimo
Melanconia e creazione in Vincent van Gogh
ill., br. In Vincent Van Gogh la relazione tra esistenza e opera, tra malattia mentale e creazione ha fornito materia a una lunga tradizione interpretativa, soprattutto psicoanalitica. Nessuno però ha saputo, al pari di Massimo Recalcati, mettere in rapporto malinconia e dipinti senza cedere a tentazioni patografiche, nel rispetto pieno dell'autonomia dell'arte. Per nessi illuminanti Recalcati procede dalle radici familiari della sofferenza psicotica di Vincent - venuto al mondo nel primo anniversario della morte del fratellino del quale gli fu imposto il nome - alla scelta di vivere da sradicato la propria indegnità di figlio vicario, alla spinta mistica verso la parola evangelica, fino all'estrema devozione alla pittura. Le maschere del Cristo e del "giapponese" servono a Van Gogh per darsi un'identità di cui si sente privo. I suoi quadri costituiscono lo sforzo estremo di attingere, attraverso la luce e il colore, direttamente all'assoluto, alla Cosa stessa. Ma la consacrazione all'arte, che all'inizio lo aveva salvato dalla malinconia originaria, si rivela ciò che lo fa precipitare negli abissi della follia. Il suo movimento pittorico e biografico dal Nord al Sud lo avvicina troppo al calore incandescente della Luce e in questa prossimità, come nel mito di Icaro, egli finisce per consumarsi.
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Nagel Thomas; Veca S. (cur.)
Questioni mortali. Le risposte della filosofia ai problemi della vita
br. "Questioni mortali" raccoglie gli interventi più incisivi di Thomas Nagel- uno dei massimi esponenti della filosofia analitica statunitense - sui dilemmi fondamentali che interessano il senso, la natura e il valore dell'esistenza umana. La gamma dei temi affrontati è ampia e ricca di implicazioni concrete: dalla vita privata a quella pubblica; dai grandi quesiti di metafisica, filosofia della mente e teoria della conoscenza ai rapporti tra biologia e etica; dai nostri atteggiamenti nei confronti della morte e dei comportamenti sessuali fino all'ingiustizia sociale, alla guerra e al potere. Filo conduttore del pensiero di Nagel è il continuo riemergere delle domande di fondo sul valore, il significato, il fine e la fine della vita mortale. Interrogativi affascinanti e insieme angoscianti, a cui è impossibile rispondere in maniera univoca, se non cadendo nell'illusione o nell'indifferenza. Come argomenta il noto saggio "Che effetto fa essere un pipistrello?", le teorie materialiste sul funzionamento del pensiero umano trascurano l'elemento della coscienza: la percezione della nostra realtà di essere umani. Gran parte delle difficoltà che incontriamo in vita dipende da una concezione limitata o erronea dell'identità e della libertà personali. Discutendo impostazioni etiche differenti, questi saggi propongono di incorporare i risultati teorici della ricerca filosofica nel contesto della conoscenza di sé.
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Illetterati Luca; Giuspoli Paolo; Mendola Gianluca
Hegel
br. La filosofia può anche essere considerata come la scienza della libertà; poiché in essa scompare l'estraneità degli oggetti e con ciò la finitezza della coscienza, soltanto in questo modo sono soppressi in lei la casualità, la necessità naturale e in generale la relazione ad un'esteriorità, e quindi dipendenza, nostalgia e timore; soltanto nella filosofia la ragione è del tutto presso sé stessa. Per lo stesso motivo, in questa scienza la ragione non ha nemmeno l'unilateralità di una razionalità soggettiva, come se essa fosse proprietà di un peculiare talento o dono di un particolare favore - o anche sfavore - divino, come il possesso di un ingegno artistico, ma poiché essa non è nient'altro che la ragione nella coscienza di sé stessa, così essa per sua natura è in grado di essere scienza universale.
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Simenon Georges
Memorie intime, seguite dal libro di Marie-Jo
br. Il 19 maggio 1978, con un proiettile calibro 22, Marie-Jo, la figlia venticinquenne di Georges Simenon, si uccide nel suo appartamento di Parigi. È un suicidio annunciato, e del resto più volte tentato: dopo essere stata una bambina difficile, Marie-Jo era entrata sin dall'adolescenza in un ciclo infernale di cliniche, fughe, ospedali psichiatrici. Simenon non raggiunge Parigi, ma si preoccupa che siano eseguite le estreme volontà della giovane, contenute in una lettera straziante trovata accanto al cadavere. Nel 1980 lo scrittore compone queste "Memorie" per commemorare la figlia, ma anche per placare insieme il dolore e i sensi di colpa e dà vita a una sorta di grande affresco autobiografico.
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Weil Simone; Sala M. C. (cur.)
La persona e il sacro
br. Uno degli scritti più celebri di Simone Weil. Con un saggio di Giancarlo Gaeta.
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Gentile Andrea
Filosofia del limite
br. Il limite è connaturato in ogni singolo istante della nostra vita, nella dimensione più profonda della destinazione dell'uomo: l'essere dell'uomo si configura come "essere nel limite". Il limite indica un'imperfezione, una mancanza, una negazione, un'assenza: essere limitati significa essere imperfetti o essere privi di qualcosa. Ma il limite non annuncia solo la negazione di qualcosa, ma anche un significato autenticamente e profondamente positivo e dinamico. In quanto limitato nel suo essere nel mondo, nella sua razionalità e nella sua conoscenza, l'uomo rivela un'incancellabile impronta di complessità, dovuta al fatto che alla radice stessa della sua natura, il limite vi si insedia come consistenza della sua insufficienza. In qualsiasi forma o grado di realtà, la finalità del limite è di produrre limitazioni: nel riconoscimento soggettivo e nella presa di coscienza immediata di ogni singola e autentica limitazione si radica l'origine, la positività e l'orizzonte di una filosofia del limite che assume un ruolo centrale nel fluire inesorabile del tempo, nell'esperienza, nella conoscenza e nell'esistenza umana.
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Terzani Tiziano; Loreti À. (cur.)
Un'idea di destino. Diari di una vita straordinaria
br. "Cosa fa della vita che abbiamo un'avventura felice?" si chiede Tiziano Terzani in questa opera, che racconta con la consueta potenza riflessiva l'esistenza di un uomo che non ha mai smesso di dialogare con il mondo e con la coscienza di ciascuno di noi. In un continuo e appassionato procedere dalla Storia alla storia personale, viene finalmente alla luce in questi diari il Terzani uomo, padre, marito. Scopriamo così che l'espulsione dalla Cina per "crimini controrivoluzionari", l'esperienza deludente della società giapponese, i viaggi in Thailandia, URSS, Indocina, Asia centrale, India, Pakistan non furono soltanto all'origine delle grandi opere che tutti ricordiamo. Furono anche anni fatti di dubbi, di nostalgie, di una perseverante ricerca della gioia, anni in cui dovette talvolta domare "la belva oscura" della depressione. E proprio attraverso questo continuo interrogarsi, Terzani maturava una nuova consapevolezza di sé, affidata a pagine più intime, meditazioni, lettere alla moglie e ai figli, appunti, tutti accuratamente raccolti e ordinati dall'autore stesso, fino al suo ultimo commovente scritto: il discorso letto in occasione del matrimonio della figlia Saskia, intriso di nostalgia per la bambina che non c'è più e di amore per la vita, quella vita che inesorabilmente cambia e ci trasforma.
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Cassirer Ernst; Ghilardi M. (cur.)
Saggio sull'uomo. Introduzione ad una filosofia della cultura
br. La frammentazione a cui è sottoposta ogni indagine circa la natura e l'essenza dell'essere umano, a partire dagli inizi del XX secolo, ha prodotto una crisi generale delle possibilità di autocomprensione dell'uomo stesso. In quest'opera, Cassirer si propone di fornire un'interpretazione della crisi culturale che riguarda ancora oggi la nostra identità, culturale, psicologica, sociale. In questo modo egli sottopone a discussione e verifica i grandi temi del pensiero filosofico: l'origine del linguaggio, la Storia, la dimensione estetica e quella simbolica, la religione e il sacro, il rapporto tra io e mondo, la ricerca del senso.
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Negri Antonio
Lenta ginestra. Saggio sull'ontologia di Giacomo Leopardi
br. L'opera e ¡l pensiero di Leopardi si inscrivono nel contesto di quella parte di filosofia italiana ed europea che, a partire da Giordano Bruno e Spinoza, ha continuato a produrre percorsi di verità senza curarsi delle compatibilità tra i saperi e i poteri vigenti. Un percorso critico che non cessa di destare scandalo, nonostante tutti i tentativi di depotenziarlo e banalizzarlo facendone un'icona. Il materialismo di Leopardi, la sua critica nei confronti dei limiti del Risorgimento, la vocazione a percepire la cultura come appartenente al divenire stesso della storia sono ancora ambiti di pensiero strategicamente attuali. Questo libro offre un'occasione di reincontrare la rivolta del più grande poeta - e filosofo - italiano del XIX secolo, liberandolo dai gravami di una pratica che ne ha spesso ammutolito la potenza. Lenta Ginestra è la parola che non si adegua, ma con forza insiste nel declinare e affermare la felicità possibile di un'azione che nel suo momento più intenso riesce a farsi poesia.
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Shaftesbury Anthony
Lettera sul fanatismo
br. Tre motivi per leggerlo: perché è una lettera illuminante scritta da un filosofo più di tre secoli fa e ancora oggi essenziale. Perché è un manifesto contro la malinconia e l'eccesso di serietà. Perché è un inno alla leggerezza che è l'anticamera della libertà.
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Hamilton John; Barbieri L. (cur.)
Settimo cavalleggeri. Storia della cavalleria americana da Custer al Mekong
ill., br. Il reggimento più celebre della storia. Il fiore all'occhiello dell'America in divisa, dall'era eroica del generale Custer e delle guerre di secessione ai tempi del Vietnam, nei quali il Settimo Cavalleggeri non cessò mai di scrivere pagine mirabili e leggendarie. Un'avventurosa cronistoria, tracciata per la prima volta, delle operazioni militari di quei reggimenti di cavalleria americana resi famosi in tutto il mondo grazie alla cinematografia, dai film western alle numerose pellicole sulla guerra del Vietnam. Hamilton delinea i profili di tutti i protagonisti più significativi dell'epopea della cavalleria americana. E insieme analizza le strategie militari, oltre a fornire gustosi aneddoti, dettagli e inedite curiosità. Scopriamo e ricordiamo così che il Settimo Cavalleggeri negli ultimi due secoli ha mangiato polvere a Little Bighorn, strisciato nella giungla cubana, solcato le spiagge della Normandia, scalato le montagne della Corea, infangandosi nelle risaie del Vietnam. E sostituendo via via il cavallo con i più innovativi mezzi della tecnologia bellica, fino a divenire un reggimento di truppe aviotrasportate sul delta del Mekong. Un racconto epico, e al contempo una ricerca storica che sfronda leggende, ridimensiona i miti della guerra, ricostruisce i fatti con precisione e i personaggi con umana comprensione, condannando gli eccessi e riconsegnando il giusto valore eroico ed etico ai soldati.
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Schembri Pascal
Jean Cocteau. La squisitezza del mondo
ill., br. Se c'è qualcosa che Cocteau sembra aver avuto fin dal principio, quelle sono le idee chiare. Abile nell'individuare il talento e lasciarsene espandere, amava la vita oltre misura per le sue immense opportunità creative. L'amicizia con Picasso perseguita con caparbietà, l'affinità elettiva con Proust, il confronto con André Gide e la simpatia per Edith Piaf, la collaborazione con Blaise Cendrars e l'amore per Jean Marais e Raymond Radiguet, l'ammirazione per Erik Satie e Igor' Stravinskij, il teatro alla Comédie-Francaise e il cinema con "La bella e la bestia", l'affetto per Max Jacob e la vicinanza transculturale con Kiki de Montparnasse: tutto nella vita descritta da Schembri ruota intorno a occasioni imperdibili colte al volo. Da Djagilev e i Balletti Russi a Man Ray e Modigliani, da Ezra Pound e T.S. Eliot a Guillaume Apollinaire, passando per l'ammirazione di Proust e il disprezzo di Breton, il Dorian Gray della cultura francese indaga ogni forma artistica dell'età d'oro parigina del Novecento, superando le guerre, lottando con la dipendenza dall'oppio e ritraendo la «morte al lavoro» in una battaglia all'ultimo sangue contro l'ottusità degli insensibili. Cocteau racchiude in sé la meraviglia proteiforme dell'artista totale: poeta, saggista, drammaturgo, sceneggiatore, disegnatore, librettista, regista cinematografico, pubblicitario, decoratore, imitatore, talent scout e attore... Esplorando trasversalmente tutte le forme ed esaltandone il meglio, non rimane intrappolato in nessuna di esse, anticipando il genio e la factory di Andy Warhol. Di classe elevata, si sottrae a ogni classificazione attribuendo alla creazione artistica l'unica vera nobiltà. Laddove «il genio è una questione di dosaggio e di lenta evaporazione». Introduzione di Marco Ongaro.
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Manzoni G. Ruggero
Briganti, saracca & archibugio. Quella Romagna leggendaria, spietata, criminale e banditesca
brossura Negli anni '50, '60 e '70 del secolo scorso, lo storico Giovanni Manzoni diede vita - sulla base di lunghe e accurate ricerche e avvalendosi del suo archivio familiare e di altri archivi, privati e pubblici - allo studio più approfondito del fenomeno brigantaggio in Romagna che finora possediamo. Divise il suo lavoro in sei volumi, oggi introvabili, che furono accolti dal grande favore del pubblico. A distanza di quasi quarant'anni, a seguito delle continue richieste di ristampa, Gian Ruggero, a sua volta scrittore e cultore di ciò che è tradizione e passato, ha pensato di compendiare l'approfondita analisi del padre in un unico volume. Snello e piacevole alla lettura, il libro, oltre a riportare i nuclei fondamentali dell'opera di Giovanni Manzoni, aggiunge ulteriori notizie e documenti, ritrovati da Gian Ruggero e da altri storici in questi ultimi decenni. Ne nasce il quadro esaustivo e aggiornato degli eventi che caratterizzarono la piaga sociale del brigantaggio romagnolo, che perdurò fino alla fine del XIX secolo, coinvolgendo anche le Marche, l'allora Granducato di Toscana, l'area del bolognese e il Veneto.
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Buffa Pier Vittorio
Non volevo morire così. Santo Stefano e Ventotene. Storie di ergastolo e di confino
br. Una "Spoon River" di Santo Stefano e Ventotene, le due piccole isole del Tirreno culle dell'idea d'Europa e della Costituzione italiana. A fare da guida, lungo vecchie mura e vicoli a picco sul mare, gli uomini segregati sulle due isole. A Santo Stefano gli ergastolani morti nel carcere e in parte sepolti sull'isola: storie sconosciute di chi ha scontato anni e anni di reclusione e vissuto rivolte, fughe, violenze, ingiustizie. A Ventotene i confinati che hanno lottato contro il fascismo, per la libertà, per la nascita di un'Italia libera e democratica, ma che non hanno potuto vedere il frutto del loro sacrificio.
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Miéville China
Ottobre. Storia della rivoluzione russa
br. Nel febbraio del 1917, nel bel mezzo della Grande Guerra, la Russia era ancora una monarchia autoritaria. Nove mesi più tardi sarebbe diventata il primo Stato socialista della storia. Cosa portò a questa imprevedibile trasformazione? Come successe che una nazione arretrata e impoverita, trascinata dentro una guerra impopolare, venisse scossa da ben due rivoluzioni? Questo libro ripercorre la storia dei mesi incredibili tra la rivoluzione di febbraio e quella di ottobre: le forze e i protagonisti che fecero del 1917 un anno epocale, gli intrighi, le trattative, i conflitti. Dai nomi più noti come Lenin e Trotskij ai loro oppositori Kornilov e Kerenskij; dalle controversie degli attivisti di città ai più remoti villaggi dell'impero; dai grandi avvenimenti ai dettagli dimenticati. Per decenni gli storici hanno dibattuto sulla Rivoluzione russa, sulle sue cause e gli sviluppi, contribuendo a formare un imponente apparato storico. L'originalità di questo libro risiede proprio nella capacità di affrontare l'argomento in modo diverso da quanto è stato fatto fino a oggi. China Miéville non si sofferma soltanto sul significato storico ma racconta le vite, le passioni, gli aneddoti curiosi, svelando per la prima volta il lato avvincente di un evento che ha cambiato la storia dell'Europa e del mondo.
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Di Carlo Fabio
Paesaggi di Calvino
ill., br. Il volume raccoglie frammenti di un discorso sul paesaggio di un osservatore d'eccezione, Italo Calvino, un autore che, per storia personale, propensione verso l'analisi profonda e amore per il paesaggio, ne ha esplorato tutti i gradi di conoscenza. Un discorso non ricomposto, spesso da rintracciare nelle pieghe, che racconta di paesaggi nei modi più diversi e non convenzionali, passando dall'osservazione botanica a descrizioni di vedute reali, immaginarie o utopiche, restituendoci segni, senso e identità.
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Curi Fausto
Piccola storia delle avanguardie da Baudelaire al Gruppo 63
br. Il Gruppo 63 è stato, e non solo per l'Italia, l'ultima, estrema manifestazione della cultura d'avanguardia. Nel cinquantesimo anniversario della fondazione del Gruppo giova ricordare che esso, attraverso le discussioni e i dibattiti dei suoi membri, dei quali sono stati forniti anche di recente ampi e precisi ragguagli a stampa, e attraverso la pubblicazione dei loro libri, ha elaborato una cultura profondamente nuova che, al tempo stesso, si nutriva delle opere e delle sollecitazioni più fertili prodotte dalle precedenti avanguardie. Per questo il presente opuscolo di Fausto Curi traccia una rapida ma totalmente comprensiva storia dei movimenti d'avanguardia guardati attraverso i loro protagonisti, a partire da Baudelaire, primo vero scrittore della modernità....
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Vitale A. (cur.)
Il Novecento a scuola. Un ciclo di lezioni al Liceo classico «Galluppi» di Catanzaro
brossura
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Ciolfi S. (cur.)
Massenet and the Mediterranean world. Ediz. multilingue
br.
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Dolfi Anna
Giorgio Bassani. Una scrittura della malinconia
br.
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Popper Karl R.
La scienza la filosofia e il senso comune
brossura Le tesi filosofiche sostenute da Karl Popper sono state da lui stesso etichettate con la formula realismo critico ed esposte come "completamento del criticismo kantiano". Popper, inoltre, si è presentato anche come il teorico del fallibilismo. Il fallibilismo, ha scritto, "non è nient'altro che il non-sapere socratico". Infine, egli ha affermato di essere "sempre stato un filosofo del senso comune". I meriti del senso comune, secondo Popper, sono molteplici. Infatti, ad esempio, ha privilegiato il realismo, l'indeterminismo e la teoria e la teoria della verità come corrispondenza. "Il senso comune egli scrive - è in tutte le situazioni problematiche il consigliere più valido e più affidabile. Esso però non è sempre affidabile; e qualora si affrontino problemi di teoria della conoscenza è allora della massima importanza fronteggiarlo in modo seriamente critico". In breve, secondo Popper, la scienza e la filosofia hanno il loro punto di partenza nel senso comune e lo strumento di progresso è la critica. È la critica che consente, in ultima analisi, di passare dai pregiudizi del senso comune ai giudizi della filosofia e della scienza. Il punto di arrivo, dunque, è un senso comune più raffinato, più sofisticato.
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Villari Lucio
America amara. Storie e miti a stelle e strisce
br. I legami tra l'Europa e gli Stati Uniti sono antichi e complessi: dobbiamo molto a un paese che, non senza contraddizioni, ha inventato un modello di democrazia e un concetto nuovo delle libertà politiche e sociali, e ha partecipato generosamente a due guerre europee anche in nome di questi valori. Politica, letteratura, musica, cinema: un mondo vitale e attivo che continua a esercitare un fascino particolare che non può essere semplificato in adesione ideologica o in altrettanto semplice rifiuto politico. Evoluzione del capitalismo, situazione politica ed economica - dalla grande crisi del 1929 al New Deal di Roosevelt al maccartismo agli scandali bancari e finanziari alla presidenza Obama - questa "America" si ripropone come un rinnovato e più aperto modello di Stato sociale. Lucio Villari rilegge alcune pagine della storia degli Stati Uniti tra passato e presente, con l'intenzione di identificare alcuni nodi essenziali del suo formarsi come nazione, del suo appartenere alle radici culturali dell'Europa, ma anche del suo negarsi a esse rinnovandosi e inventandosi come un mondo nuovo. L'autore si sofferma sul rapporto tra l'Italia e gli Stati Uniti. Un'"America" vissuta come sogno, come terra promessa, con speranze talvolta infrante. Il "sogno americano" ha influenzato la nostra cultura, la letteratura, l'arte, l'economia, il costume.
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Del Puppo A. (cur.)
Dino Basaldella nella scultura italiana del Novecento
ill., br. L'itinerario artistico di Dino Basaldella (1909-1977), ben al di là del rapporto con i più noti fratelli Afro e Mirko, presenta spunti di sicuro interesse, che vanno a toccare temi cruciali per la valutazione dell'arte del Novecento. I saggi di questo libro, raccolti in occasione del centenario della nascita dello scultore, intendono traguardare la sua attività nel panorama artistico, storico-critico ed espositivo sia nazionale che europeo: dagli esordi presso le mostre sindacali degli anni Trenta, al cruciale passaggio romano alla fine di quel decennio, alla rielaborazione dei motivi nel corso degli anni Quaranta, fino alla stagione di confronto con i rinnovati linguaggi della scultura europea promossi dalle Biennali veneziane del dopoguerra. Altri contributi riguardano l'importante vicenda della plastica monumentale, compendiata nel grande e controverso cantiere del monumento alla Resistenza di Udine, nonché episodi meno noti ma importanti, come il rapporto con le avanguardie artistiche operanti in Jugoslavia negli anni Sessanta, oppure la presentazione del lavoro di Basaldella nello storico documentario televisivo "L'approdo".
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Evola Julius; Mutti C. (cur.)
Lettere a Mircea Eliade. 1930-1954
br.
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Ceroli Mario. Faccia a faccia. Ediz. illustrata
ill.
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Gentile Giovanni
Introduzione alla filosofia
br. Nata dalla raccolta di diverse note scritte a partire dagli anni '20, l'"Introduzione alla filosofia" non è né una sintesi della storia della disciplina, né un'esposizione delle posizioni dell'autore; semmai una inedita sintesi di entrambe. Partendo infatti dai princìpi cardine del pensiero filosofico e dai suoi maggiori esponenti nel corso della storia, Giovanni Gentile dialoga idealmente con loro giungendo a esporre alla fine i punti salienti della sua visione rispetto ai grandi temi della natura, la storia, l'arte, la religione, e a definire una volta di più le fondamenta della filosofia attualista.
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Foundation of the work of C. G. Jung (cur.)
L'arte di C. G. Jung. Ediz. illustrata
ill., ril. lusso Per Carl Gustav Jung l'arte fu l'amorosa compagna segreta di tutta la vita. Disegnò, dipinse, scolpì, intagliò il legno, progettò architetture con la maestria e la versatilità di un artista rinascimentale. Pochissimi, tuttavia, ne conoscevano il talento fuori del comune, perché egli decise di non rendere pubbliche le sue opere. Il mondo rimase quindi stupefatto quando nel 2009, a quasi cinquant'anni dalla morte, venne dato alle stampe il Libro rosso, l'inedito forse più strabiliante dell'intero Novecento, dove Jung calligrafò la sua potente visione dell'inconscio, illustrandola con tavole degne della migliore tradizione miniaturistica del Medioevo. Da allora, l'artista che non volle mai chiamarsi tale occupa il posto che gli spetta anche nella storia dell'arte, oltre che nel pensiero contemporaneo. Ma molto rimaneva da scoprire. Al desiderio di ammirare finalmente i tesori mai usciti dagli archivi risponde questo libro, curato dall'istituzione che custodisce il lascito junghiano. La sontuosa iconografia, in larga parte inedita, e i saggi che ne commentano ogni aspetto - dalle raffinate tecniche pittoriche all'uso dei colori, dalle figurazioni simboliche alle valenze meditative, fino alle scelte collezionistiche, che fecero della biblioteca di Jung una «stanza delle meraviglie» - integrano in modo sostanziale quanto si sapeva della psicologia analitica, della sua genealogia e dei suoi sviluppi. Spesso prologhi visivi degli scritti, gli abbozzi, gli acquerelli, i guazzi e le sculture esprimono quel pensare per immagini che rende riconoscibili i processi psichici: un esercizio in vivo, con esiti artistici alti, del metodo dell'immaginazione attiva. E di fronte al cromatismo che accende qualsiasi soggetto Jung raffiguri, paesaggio, demone o mandala, non sarà eccessivo parlare di capolavoro.
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Woolf Leonard
La mia vita con Virginia
br. Questo libro è la storia di un matrimonio narrata dal coniuge superstite, che con lo sguardo spregiudicato della vecchiaia ripercorre trent'anni di vita in comune. L'incontro, l'innamoramento, il primo affrontarsi di due identità molto diverse, e poi il fare comune, la tela di ragno dei giorni, le case, le cose, gli amici, i viaggi, l'esperienza di due guerre. Un matrimonio intessuto di fitti dialoghi e di silenzi, di contrasti e di complicità, quotidiano e tragico, concluso dal suicidio di lei. Forse lo si potrebbe leggere anche solo così, come un romanzo coniugale, se i due sposi non fossero, lei soprattutto, tra i protagonisti della cultura del '900; se la loro esistenza non fosse scandita dalla scrittura e dalla pubblicazione dei libri di lei, "Al faro", "La signora Dalloway", "Le onde"; se insieme non avessero avviato, a margine del loro lavoro di scrittori, una fortunata attività editoriale, la Hogarth Press, pubblicando T. S. Eliot, Katherine Mansfield, Freud, Gor'kij, Robert Graves e la stessa Virginia Woolf; se i loro amici non fossero stati J. M. Keynes, Lytton Strachey, Roger Fry, E. M. Forster: in breve, il leggendario gruppo di Bloomsbury. Il racconto di Leonard Woolf, con la sua «passione socratica per la verità» e la sua tenace volontà di «disseppellire i fatti», ha il potere di restituirci intatti il sapore di un'epoca e l'intimità di due grandi intellettuali.
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Capanna M. (cur.); Donà M. (cur.); Tarca L. V. (cur.)
Charis. Omaggio degli allievi a Emanuele Severino
br. "Omaggio degli allievi a Emanuele Severino: l'idea mi frullava in testa da tempo, ma rimaneva lontana dal concretizzarsi. Poi, come quando un filo galleggia a lungo nel tempo e, per impreviste circostanze, viene ad annodarsi, ecco l'occasione. Convegno filosofico a Città di Castello, primavera 2017. Vi partecipano, fra gli altri, Massimo Donà e Luigi Vero Tarca, grandi pensatori. Ci mettiamo in un angolo ed espongo l'idea. La risposta, prima che dalle parole, viene dalla vividezza dei loro occhi. Decidiamo di metterci al lavoro senza indugio. Arriviamo così all'evento, che si è svolto domenica pomeriggio, 17 dicembre 2017, al Teatro Franco Parenti a Milano. E, a verificarsi, è un fatto inedito: per la prima volta uno straordinario filosofo riceve, da vivo, l'omaggio e la gratitudine dei suoi discepoli. A suggello del convegno doniamo al Maestro una targa con incisi i nomi degli allievi. Veramente dies signanda lapillo, per la commozione di tutti, la profondità dei ragionamenti, l'intensità della gratitudine, l'autenticità e la bellezza dell'incontro." (Dalla Premessa di Mario Capanna)
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Toni Gioacchino; Ruggerini Gianluca
Guida agli stili nell'arte e nel costume. L'età moderna
ill., br. Una guida agli stili nell'arte e nel costume che hanno caratterizzato l'età moderna tra il XV e il XIX secolo; un'analisi condotta attraverso una trattazione incentrata sulle esperienze artistiche, con inserti dedicati al costume, che restituisce il quadro di un'epoca in termini di immaginario collettivo, moda e abbigliamento, orientamenti di gusto e comportamenti sociali. Le esperienze artistiche sono raccontate sia dal punto di vista delle peculiarità stilistiche sia in rapporto ai protagonisti che le hanno animate; una trattazione che mette in evidenza il perpetuo cambiamento degli stili. Un racconto che si apre con il Rinascimento, inteso quale atto di nascita della modernità artistica, indagato a partire dall'analisi cinquecentesca del Vasari e che, dopo aver attraversato la rottura manierista, prosegue con il fenomeno barocco, visto nelle sue varianti "realista", "classicista" e "sensualista". Successivamente vengono analizzate le esperienze neoclassiche nel loro contrapporsi alle fantasiose torsioni dell'illusionismo secentesco, mentre la stagione romantica, indagata sia nei suoi protagonisti che nelle specificità nazionali, è anticipata dall'analisi di quelle proposte preromantiche che si contrapposero all'illusionismo naturalistico dell'epoca moderna. Il libro si chiude con l'esperienza impressionista, vera e propria cerniera artistica e culturale tra l'età moderna e quella contemporanea.
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Cases Cesare; Venuti R. (cur.); Sisto M. (cur.)
Laboratorio Faust. Saggi e commenti
br. L'espressione magnum opus - con cui Cesare Cases era solito definire l'opera più grande e rilevante di un autore - ci pare del tutto appropriata per questo libro. Esso riunisce infatti - insieme con i saggi, gli articoli, gli interventi occasionali, le «noterelle», le lettere che Cases scrisse nell'arco di mezzo secolo sul Faust di Goethe - due corposi inediti di straordinario interesse: le osservazioni dattiloscritte che, su richiesta di Fortini e incarico della Mondadori, Cases mandava a Fortini traduttore del Faust; e le note manoscritte, poi interrotte e non pubblicate, che egli scrisse per una nuova edizione del capolavoro di Goethe. Negli scritti della prima parte Cases affronta il Faust con una varietà di prospettive e misure critiche, registri e scavi interpretativi che svariano da una breve voce di enciclopedia del 1957 a un lungo saggio introduttivo del 1965, da preziose messe a punto da grande traduttore e interprete (Due noterelle faustiane e Trono e scettro di Mefistofele) a esercizi più specialistici da germanista di rango.
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Dalola G. (cur.)
David Maria Turoldo, il resistente
ill., br. Guerino Dalola propone un trattato di ampio respiro sulla vita del frate eclettico David Maria Turoldo che fu poeta, filosofo, sacerdote, autore, traduttore, fondatore di riviste e giornali, e resistente nella lotta partigiana antifascista, come si può leggere nella sapiente prefazione della giornalista Laura Tussi - PeaceLink, campagna "Siamo tutti Premi Nobel per la pace con Ican" - e di Fabrizio Cracolici - Presidente ANPI sezione Emilio Bacio Capuzzo Nova Milanese (Monza e Brianza) -. Il libro, scritto nell'ambito di ANPI Franciacorta Brescia, nasce dall'incontro assiduo con David Maria Turoldo di grandi estimatori e conoscitori della sua figura: Donatella Rocco, Antonio Santini, Mino Facchetti, Pierino Massetti, Gian Franco Campodonico. Il saggio è stato realizzato con il patrocinio di vari enti e associazioni tra cui la Città di Chiari, il Comune di Coccaglio, il Comune di Cologne, i Servi di Maria - Provincia di Lombardia e Veneto e l'associazione Gervasio Pagani. Una versione che vede una sua continuità letteraria e una realizzazione di impegno militante con Mimesis Edizioni.
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