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Number of results : 29,492 (590 Page(s))

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‎Giovinazzo Stefano; Stoppini Alessandra‎

‎Il volto delle donne. Conversazione con Dacia Maraini‎

‎br. Dacia Maraini attenta testimone della realtà crudele e dolente, soprattutto se riguarda il mondo femminile, la rappresenta nella sua produzione letteraria verista. Da qui nasce l'idea del dialogo con l'autrice sul volto delle donne sia attraverso alcune sue opere, sia attraverso alcune significative figure femminili che nel corso dei secoli hanno provato a guardare oltre la propria condizione. Negli anni settanta la scrittrice si è impegnata nei confronti delle donne per rivendicare quei diritti troppo spesso loro negati o violati.‎

‎Chambers Aidan; Zucchini G. (cur.)‎

‎La penna di Anne Frank‎

‎ill., br. Da sempre leggiamo il Diario di Anne Frank come un'opera necessariamente legata al contesto storico della Shoah. Aidan Chambers ci suggerisce un piano di lettura ulteriore: quello di un'opera letteraria dal fascino intramontabile, capace di stimolare riflessioni tanto sull'adolescenza - vista da dentro, anche se da un'angolatura davvero particolare - quanto sulla natura di un testo che definiamo 'letteratura'.‎

‎Naldini Nico; Gianesini S. (cur.)‎

‎De Pisis. Vita solitaria di un poeta pittore‎

‎ill., br.‎

‎Agostinho Neto. Una vita senza tregua (1922/1979)‎

‎ill., ril.‎

‎Petersson Ingo‎

‎I lupi della foresta. Con i combattenti baltici per la libertà 1947-1950‎

‎ill., br. Dopo la fine della II guerra mondiale la lotta nei paesi Baltici contro il sistema di occupazione sovietico fu cruenta e "totale". La volontà di annientamento del regime comunista si scontrò, in maniera particolarmente dura, contro le resistenze dei partigiani che, fino alla metà degli anni '50, opposero una forte e tenace resistenza, attraverso sabotaggi e attacchi mirati, ai reparti militari e di sicurezza sovietici. Ingo Petersson ci descrive con maestria e partecipazione, l'epopea dei Combattenti baltici per la libertà: civili che avevano abbandonato tutti i loro averi per andare a combattere nella foresta, Waffen SS delle divisioni lettoni, estoni e tedesche, e reduci delle formazioni di sicurezza e anti-partigiane. Tutti insieme, ancora una volta, per combattere l'invasore sovietico. Fatti d'arme ed episodi di cameratismo di singolare bellezza ci conducono dalla Germania occupata dagli Alleati ai boschi profondi della Lettonia dove uomini, che volevano restare liberi, sacrificarono la loro vita in nome di un ideale superiore. Questo libro è dedicato a loro, ai "Lupi della Foresta" che combatterono e morirono per la Libertà.‎

‎Margioni Marina‎

‎La narrativa di Guglielmo Petroni. Tra realtà e memoria‎

‎brossura Quella di Guglielmo Petroni è una delle più coerenti testimonianze di quel travaglio culturale e, dunque, letterario che si ebbe nel dopoguerra. L'intera sua opera trovò motivo e alimento nella memoria della sua esperienza di vita. La realtà, dall'infanzia fino alla maturità, si trasfigurò sempre nel ricordo, che divenne il punto di partenza di ogni analisi del contesto storico e scandì la sua vita, donandole valore. Chiarezza interiore, razionalità del pensare, dell'agire e dell'esprimersi: era la stessa esigenza che lo portò poi all'impegno civile e alla Resistenza. L'arte e la letteratura rappresentarono per lo scrittore lucchese lo specchio in cui si rifletteva e si correggeva il travaglio morale degli uomini. La memoria divenne lo strumento necessario per edificare la propria intima coscienza e per saper valutare, con animo sereno, tutti i momenti importanti di una vita vissuta fino all'ultimo con grande coraggio.‎

‎Fior Tobias‎

‎«Questo ferale taedium vitae». La depressione di d'Annunzio‎

‎brossura Gabriele d'Annunzio è conosciuto come un grande scrittore, un esteta, un abile dongiovanni, ma in pochi sanno che verso la fine della sua vita d'Annunzio precipitò nella depressione. Tobias Fior in questo studio, elaborato in due anni di ricerche, analizza le possibili cause che possono aver portato il Vate a precipitare nella depressione.‎

‎Ciniglia Giulio‎

‎Autobiografia di uno scultore‎

‎brossura Giulio Ciniglia è nato a Roma nel 1931. È morto a Pietrasanta nel 2007. Ha forgiato la sua essenza di scultore nelle strade della sua città, nelle catacombe misteriose, nei musei, negli studi di altri artisti. Ha coltivato con spontanea curiosità una cultura di raffinato autodidatta, chiudendo la sua vita con queste memorie affascinanti e coinvolgenti, vera testimonianza di un'epoca e di una tipologia di artista forse estinta.‎

‎Piattelli Lorenzo; Tangocci Marco‎

‎Mahatma. Storia di un intoccabile‎

‎brossura 1928. L'India è un paese in subbuglio. La corona ormai fatica a mantenere la sua autorità sulla colonia, i cui abitanti si organizzano in partiti, movimenti e gruppi armati. Ogni giorno risuonano spari; ogni giorno, in qualche luogo, c'è battaglia. Un medico scozzese, capitato lì quasi per caso, si ritrova a prendere parte alle vicende di quegli anni, muovendosi fra signorotti e capi di Stato, fra santoni e guerriglieri, fra straccioni, truffatori e maharaja. Questa è la vera storia di William McLeay. Quali altre storie in questo libro: quella dell'ultimo ventennio di sovranità britannica, del suo declino strepitante e sanguinoso; quella del movimento d'indipendenza indiano, con le sue proteste e le sue guerre intestine; quella di Gandhi, un santo per alcuni, un nemico per molti altri; la storia di Nehru e dei politici del Congresso, di come l'India è stata costituita dopo l'Impero; la storia di Jinnah e dei musulmani della Lega, e di come ottennero il Pakistan; quella di Roy e del Partito Comunista d'India; quella di Bose e dell'Esercito Nazionale Indiano... Ma soprattutto c'è la storia, grandiosa e misconosciuta, di Ambedkar e degli intoccabili, delle loro lotte per uscire dalla dominazione induista, delle loro campagne per acquisire quei diritti e quella dignità che non avevano mai avuto né, prima di allora, pensato di poter avere.‎

‎Agostino Laura‎

‎Casa del Fascio. Giuseppe Terragni‎

‎brossura Lo sguardo che questo ulteriore passaggio propone verso uno degli edifici più interessanti, belli e dibattuti dell'architettura italiana del '900, segue una linea trasversale che non lo fissa direttamente ma ne ricerca la sostanza componendo una selezione tra le voci degli autori che, dalla costruzione ad oggi, gli hanno rivolto la propria attenzione. Si tratta di una selezione ragionata della critica e della storiografia della Casa del Fascio di Terragni, che l'autrice percorre, sinteticamente, nel tentativo di offrire ulteriore strumento di indagine: una specie di "opera aperta" ricomponibile dagli sguardi di volta in volta diversi, legati al percorso di ricerca dei diversi lettori. Il Progetto del Moderno intende annodare le trame di una rete estesa al XX secolo, composta da una serie di episodi architettonici particolarmente significativi, inseriti nel proprio contesto storico e culturale. Il senso è quello di delineare un percorso di ricerca diretto ad una concezione amplificata della modernità quale spirito critico permanente del proprio tempo.‎

‎Loi Maria Cristina‎

‎Antico e nuovo. Otto progetti di Ignazio Gardella‎

‎ill. Ignazio Gardella (1905-1999) è stato un grande maestro. Ne conosciamo la storia, molto è stato scritto della sua lunga e densa attività. Le sue opere, raccontate in alcuni saggi esemplari, sono state studiate approfonditamente, molte sono pietre miliari della storia dell'architettura italiana contemporanea, dal Dispensario Antitubercolare di Alessandria (1933-1938), al PAC di Milano (1947-1954), alla Casa alle Zattere di Venezia (1953-1958). Il presente studio rappresenta una tappa di una ricerca che si è snodata negli anni, ed è tuttora in corso presso l'Archivio Storico Gardella e il Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma, su alcuni temi-chiave della sua opera. Si intende qui proporre una breve riflessione sulla ricorrenza di un'idea-forza nel lavoro di Ignazio Gardella: il costante dialogo tra Antico e Nuovo, uniti in felice sintesi poetica, frutto del duplice sguardo sempre rivolto al passato e al presente. La ricerca di questo tema conduttore viene svolta attraverso l'analisi di una selezione di opere, tra progetti noti e meno noti. Otto progetti diversi accomunati dalla tensione tra antico e nuovo, esemplari di un modo di fare e di pensare che caratterizza una larga parte del suo lavoro e che hanno condotto a un'ulteriore riflessione su un tema ancora poco studiato: l'uso dello strumento del disegno nel processo di progettazione di Ignazio Gardella.‎

‎Tognotti Eugenia‎

‎La «Spagnola» in Italia. Storia dell'influenza che fece temere la fine del mondo (1918-1919)‎

‎br. Questa nuova versione - riveduta e ampliata - si propone di offrire un contributo, aggiornato con nuovi risultati di ricerca, alla conoscenza della "Spagnola", la più tremenda epidemia d'influenza della storia. Mentre l'attenzione è concentrata sull'emergere di virus influenzali (2003 H3N2 virus, 2009 H1N1 virus, 2013 H7N9), percepiti come minacce e capaci di svelare la vulnerabilità del mondo globale, la porta aperta dalle nuove conoscenze scientifiche di questi anni propone una nuova sfida che impegna anche la ricerca storica, in grado di aggiungere nuovi tasselli al puzzle del mistero della pandemia influenzale del 1918, la "madre genetica di tutte le pandemie". "Libri come questo della Tognotti, che ricordano quali sofferenze la pandemia del 1918-19 portò con sé - ha scritto Gilberto Corbellini nella Presentazione - servono anche a costruire, proponendo implicitamente una comparazione con la situazione presente, un clima di consapevolezza culturale circa le conquiste di sicurezza e civiltà che le scienze mediche hanno recato a buona parte dell'umanità".‎

‎Sanna Daniele‎

‎Tra fisco e contribuente. Nascita dell'amministrazione finanziaria italiana (1859-1873)‎

‎br. Attraverso un itinerario di ricerche condotto fra archivi pubblici e privati, l'Autore documenta il ruolo, tutt'altro che marginale, avuto dall'amministrazione delle Finanze nella storia dell'unificazione italiana. Dopo la prima fase, all'insegna della provvisorietà, gli interventi amministrativi divennero più incisivi, il modello organizzativo Piemontese fu integrato con soluzioni originali che, a livello periferico, ruotarono intorno alle Intendenze di finanza. Il nuovo assetto del Regno d'Italia fu completato in un lasso di tempo non breve poiché l'unificazione amministrativa doveva andare di pari passo con le leggi fiscali e finanziarie, ma in circa quindici anni la Destra seppe costruire una macchina organizzativa in grado di far fronte alle gravissime difficoltà economiche del Paese. I primi ministri delle Finanze del Regno d'Italia svolsero un compito straordinario, unificando gli apparati e le legislazioni dei nove sistemi finanziari presenti nelle varie province del Regno, lavoro reso arduo anche dalla difficoltà persino di catalogare il personale civile e militare che lavorava nell'amministrazione. La classe politica di governo si rivelò, sostanzialmente, all'altezza della sfida. Sella e Minghetti, in particolare, ministri per un periodo considerevole, svolsero un ruolo determinante circondandosi di uomini validi come Gaspare Finali e Giovanni Giolitti.‎

‎Lo Bue Salvatore‎

‎Un amore bellissimo. Leopardi e la felicità‎

‎br. Ritornare a Leopardi, accettare il suo radicale ateismo, dimenticando, una volta e per sempre, il polveroso magazzino di tutti i pessimismi e di tutti i titanismi possibili, le divisioni ormai fuori tempo tra piccoli e grandi idilli, che hanno reso travagliosa la via d'accesso al mistero del poeta di Recanati, rendendo la sua opera semplice, catalogabile e, per ciò, inoffensiva, è stato difficile per buona parte della critica leopardiana. L'implacabile difensore del vero guarda con occhio disincantato e indifferente il volgersi delle cose del mondo, generate per morire, destinate al nulla; ma sa opporsi a quella infinita notte che ci attende indicando nell'amore quella unica luce che dura nella brevis lux che è la nostra esistenza. Così l'anima del poeta sa tessere nei Canti l'elogio perfetto della felicità che si realizza nella comprensione, anch'essa perfetta, delle radici dell'Amore. L'intuizione del rapporto inscindibile tra Amore e Morte, cuore di tutta la sua poesia, indica nella fanciulla-Amore e nella fanciulla-Morte le due messaggere della gioia: la prima libera dal dolore di vivere consegnando ai mortali una felicità di poco inferiore a quella divina, un'emozione così grande che indìa l'anima che la accoglie; la seconda libera dal dolore di essere consegnando le anime in perenne affanno all'oblìo che libera dalla vita e dal dolore.‎

‎Ascenzi Anna; Sani Roberto‎

‎Storia e antologia della letteratura per l'infanzia nell'Italia dell'Ottocento. Vol. 2‎

‎brossura Il volume costituisce la seconda parte di una più complessiva storia della letteratura per l'infanzia nell'Italia dell'Otto e del Novecento. L'opera intende rispondere a due differenti esigenze, tra loro strettamente correlate: quella di mettere a disposizione dei lettori un'ampia raccolta antologica di testi, debitamente introdotti e commentati, relativi ai diversi generi e filoni che hanno caratterizzato la produzione letteraria per l'infanzia nel corso degli ultimi due secoli; e quella di fornire loro, nel contempo, una ricostruzione d'insieme delle principali tappe e dei molteplici fattori e processi di sviluppo che hanno contrassegnato l'evoluzione di questo peculiare ambito letterario nel corso della lunga e complessa fase storica che dagli albori del secolo XIX giunge fino alla seconda guerra mondiale. In stretta continuità con il primo, questo secondo volume è interamente dedicato all'Ottocento. Esso si sofferma innanzi tutto sui cosiddetti "emuli" di Samuel Smiles, ovvero i protagonisti del fortunato filone letterario ispirato al selfhelpismo di matrice anglosassone (Michele Lessona, Carlo Mariani, Paolo Mantegazza, Gustavo Strafforello, Augusto Alfani ecc.); focalizza poi l'attenzione su un genere letterario di notevole importanza, quello della divulgazione scientifica per l'infanzia e la gioventù (Antonio Stoppani, Pasquale Fornari, Maria Viani Visconti e Luigi Bertelli), il quale, com'è noto, ha incontrato scarsa fortuna in Italia; sono in seguito approfonditi indirizzi, esperienze ed itinerari della folta e variegata schiera di letterate e scrittrici per l'infanzia assurte alla ribalta nell'Italia del secondo Ottocento: da Ida Baccini a Cordelia, da Ester Bezzola Boni e Sofia Bisi Albini a Emma Perodi, Felicita Pezzoli, Anna Vertua Gentile, Maria Savi Lopez, Onorata Grossi Mercanti e Contessa Lara. Completano questo secondo volume sull'Ottocento la presentazione delle origini e dei primi sviluppi della stampa periodica per l'infanzia, da «il Giornale dei Fanciulli» (1834-1835) di Pietro Thouar a «il Giornale dei Bambini» (1895-1906) di Ida Baccini; e una serie di capitoli monografici dedicati rispettivamente a «l'Italia di Collodi», al Cuore (1886) di Edmondo de Amicis e alla ricca produzione esotica e avventurosa di Emilio Salgari.‎

‎Guasco Alberto‎

‎Le due Italie. Azionismo e qualunquismo (1943-1948)‎

‎br. Nell'ambito della storiografia italiana, non esiste probabilmente arco temporale più studiato del 1943-1948, quinquennio fondativo della Repubblica e delle sue culture politiche e partitiche di riferimento. All'interno di queste ultime - ma al di sotto della crosta delle passioni bipolari, bianche e rosse - di particolare interesse si rivela il rapporto, intessuto tanto di una opposizione furente quanto di un destino comune, tra il Partito d'azione e il Fronte dell'Uomo qualunque di Guglielmo Giannini. Mentre l'Italia pone le basi del miracolo della propria rinascita, mentre il paese vira dall'opzione antifascista a quella anticomunista, si snoda la vicenda di questi due "calabroni" politici, destinati a breve vita ma a ben più lunga posterità. Ed è una vicenda capace di restituire non solo il cammino di due terze forze finite schiantate entro le elezioni del 18 aprile 1948, non solo i tratti dei loro progetti politico-culturali e del loro immaginario, ma anche in grado di consegnare alla storia "di casa" - al di là di ogni processo di beatificazione o di damnatio memoriae - un patrimonio di elementi che ne avrebbero segnato, e forse ancora ne segnano, il corso.‎

‎Eternelle idole. Elizabeth Peyton - Camille Claudel. Catalogo della mostra (Roma, 13 ottobre 2017-7 gennaio 2018). Ediz. italiana, inglese e francese‎

‎ill., br. Un nuovo catalogo trilingue francese, italiano e inglese, della rassegna di mostre "Une" dedicata all'arte contemporanea al femminile e in programma a Villa Medici, "Académie de France à Rome: Éternelle Idole", riunisce dipinti, disegni e stampe dell'artista americana Elizabeth Peyton e sculture dell'artista francese Camille Claudel. Le opere delle due artiste, nate a un secolo di distanza, interagiscono per rivelare due diversi approcci al ritratto, al mito e al gesto. La suggestiva selezione di opere da parte di Elizabeth Peyton include inoltre alcune sculture di Aguste Rodin. Il titolo della mostra fa riferimento a una delle sculture più significative di Rodin, di cui quest'anno ricorre il centenario dalla morte. È il terzo atto del ciclo di esposizioni UNE, ideato dalla direttrice Muriel Mayette-Holtz e curato da Chiara Parisi. Le illustrazioni del catalogo descrivono il sorprendente dialogo tra Elizabeth Peyton e Camille Claudel (1864-1943) che si intreccia tra i lavori vecchi e nuovi di Peyton esposti nelle Grandes Galeries e nell'Atelier di Balthus, e la selezione di opere di Claudel, una delle maggiori scultrici del suo tempo. Il lavoro di Claudel è stato raramente mostrato in Italia e, con questa mostra, è presentato per la prima volta a Villa Medici.‎

‎Tedeschi Francesco; Scognamiglio M. (cur.)‎

‎Il Divisionismo. Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Ediz. illustrata. Vol. 2: Incontri. Nuove esplorazioni nel Divisionismo‎

‎ill., br. Il Divisionismo rappresenta un momento cruciale nella storia dell'arte italiana, oggi celebrato in tutto il mondo attraverso mostre ed esposizioni di grande interesse. Il secondo volume del catalogo della Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona ci guida alla scoperta delle 16 nuove acquisizioni della collezione, attraverso la voce dello storico dell'arte Francesco Tedeschi. Nella piccola cittadina di Tortona, all'interno dell'antico Palazzetto Medievale, si trova un museo unico nel suo genere, che ripercorre la nascita, la formazione e lo sviluppo del Divisionismo, corrente artistica che si fece portavoce dell'avvento della modernità in Italia tra Ottocento e Novecento. La preziosa collezione, nata dall'intensa attività di valorizzazione del patrimonio artistico del territorio piemontese da parte della Cassa di Risparmio di Tortona, si è recentemente arricchita di 16 nuovi capolavori tra cui, per citarne alcuni, "Riflessioni dolorose" di Attilio Pusterla, "Il ponte" di Pellizza da Volpedo e "Meriggio d'autunno" di Aleardo Terzi.‎

‎Iori Tullia; Poretti Sergio‎

‎Pier Luigi Nervi. L'Ambasciata d'Italia a Brasilia‎

‎ill., ril. Il volume ripercorre le vicende progettuali che hanno portato alla realizzazione dell'Ambasciata d'Italia a Brasilia: dal 1969, anno di affidamento a Pier Luigi Nervi dell'incarico da parte del ministro Pietro Nenni, al 1979, anno della sua morte. Il saggio dello storico Sergio Poretti ripercorre le tappe salienti della carriera dell'ingegnere Pier Luigi Nervi, attraverso le opere che più evidenziano le sue doti di inventore e sperimentatore nel plasmare superfici e strutture in cemento armato. È celebre la sua frase: "Il fatto di poter creare pietre fuse, di qualunque forma, superiori alle naturali poiché capaci di resistere a tensione, ha in sé qualche cosa di magico". Per Nervi il cemento armato non è una tecnica codificata, ma una strategia di costruzione suscettibile di continui perfezionamenti, arricchimenti, invenzioni e ogni nuova opera è l'occasione per portare avanti una sperimentazione continua.‎

‎Regolo Luciano‎

‎L'ultimo segreto di lady Diana. Il mistero del rapporto tra la principessa più amata e Madre Teresa‎

‎ill., ril. Vent'anni fa moriva sotto il tunnel de l'Alma Lady Diana. Su di lei è stato scritto e detto di tutto, scavando in veri e presunti gossip del suo privato. Come un interminabile feulleiton, sempre più piccante di puntata in puntata. Mai però si è svelato il suo lato più intimo, la luce che ne ha guidato i passi, portandola dalla collera e dalla paura in cui era precipitata dopo la rottura con il principe Carlo alla serenità sincera con cui aveva abbracciato grandi cause umanitarie come la battaglia anti-mine, il sostegno agli ammalati di Aids, ai senzatetto, ai bambini orfani e ammalati. C'è un cammino segreto che ha dato quiete alla sua anima in pena. Per la prima volta questo libro, con una serie di testimonianze inedite, ricostruisce l'evoluzione interiore della principessa, in cui giocarono un ruolo fondamentale alcun grandi incontri. Il prologo fu quello con Giovanni Paolo II nel 1985, di cui disse agli amici «è stato il momento più sacro della mia vita, finora»; poi irruppe nella sua vita Madre Teresa. L'amicizia con la Santa di Calcutta, articolatasi ben oltre i meeting immortalati dai reporter, la toccò nell'intimo. E la spinse a un'altra visione della vita, quella che la portò a mettere del tutto al servizio dei deboli e degli ultimi la sua enorme ribalta mediatica. Quella che la spinse alla tenerezza e all'aiuto dei sofferenti anche lontano dai media. Come raccontano i suoi amici più cari. Proprio per questo e non per i suoi scandali la "candela" della sua leggenda non si è mai spenta e Althorp è ancora meta di continui pellegrinaggi di persone che ne hanno amato e ne ameranno sempre il cuore generoso. Seguendo la vera parabola esistenziale di Lady D, si comprendono anche le enigmatiche parole che le dedicò circa un anno dopo la sua morte la mistica Natuzza Evolo. Parole in linea con il messaggio di santa Teresa di Calcutta, scomparsa pochi giorni dopo l'amica Diana: «I poveri sono la nostra salvezza».‎

‎Giuliano Andrea Antonio‎

‎I materiali dell'architettura italiana tra le due guerre. Conoscenza e catalogazione per il restauro architettonico‎

‎br. Questo testo, frutto di una ricerca condotta nell'ambito dello studio dell'architettura del primo novecento, ha come obiettivo quello di approfondire la conoscenza dei materiali di tale architettura, del periodo storico in cui si collocano, delle motivazioni trasversali che ne hanno implicato la sperimentazione, e di come questi hanno influenzato il processo edilizio. La conoscenza dei materiali del primo novecento diventa di fondamentale importanza soprattutto di fronte ad un intervento di restauro da effettuarsi su un manufatto sul quale se ne verifica la presenza.‎

‎Badiou Alain; Francescato F. (cur.)‎

‎La teoria del soggetto‎

‎ill., br. Dai primi approcci fenomenologici del giovane Sartre al tema dell'"Ego" fino alle riflessioni dello strutturalismo maturo la "questione del soggetto" è stata una delle pagine più significative della filosofia francese del Novecento. È stata, in ultima analisi, una lunga e serrata discussione attorno all'eredità del "cogito cartesiano", che per secoli aveva dominato il pensiero francese. Dopo la rivoluzione introdotta da Marx e da Freud, il primato dell'idea sull'essere e la stessa identità tra ragione ed autocoscienza, che di questo "cogito" costituivano il nucleo centrale, non potevano più essere accolti nella loro pretesa evidenza. Si trattava di riprendere la questione dalle fondamenta, di ripensarla con un diverso bagaglio di categorie ed una diversa consapevolezza storica. Il testo ripercorre il ciclo di lezioni che Badiou tenne su questo tema lungo un arco di tempo molto lungo, dal gennaio 1975 al giugno 1979. In quegli "anni rossi" Badiou, affascinato dall'esperienza filosofica e politica del maoismo, si scelse come compagni di strada privilegiati Hegel e Lacan, indicato ripetutamente come "il nostro Hegel", "l'Hegel del nostro tempo". Lo scopo era quello di costruire una nuova "teoria del soggetto" che fosse coerente con quella rifondazione del materialismo storico e dell'impegno rivoluzionario che i tempi richiedevano. In queste lezioni, come nell'opera più nota "L'essere e l'evento" pubblicata pochi anni dopo, gli fu fedele compagno di strada l'altro "grande dialettico francese contemporaneo", l'amato poeta Stéphane Mallarmé.‎

‎Stancanelli Annalisa‎

‎Vittorini e le mille e una notte. Pittura, fumetti e pubblicità nell'opera editoriale di Elio Vittorini‎

‎brossura Negli anni Quaranta del secolo scorso Elio Vittorini curò gli apparati iconografici delle collane Pantheon teatrale e Pantheon letteraria per la Bompiani. Scelse personalmente le illustrazioni, andò a caccia di dipinti e affreschi, scovò libri di pittura. Nel 1945 iniziò l'avventura del Politecnico e in quella rivista Vittorini diede spazio a pittura, arte, architettura, fotografia, cinema, fumetti. Vittorini curò anche tutta la meravigliosa serie I Millenni dell'Einaudi, scegliendo personalmente tutte le immagini dell'apparato iconografico dei volumi pubblicati tra il 1949 e il 1953; ne ricordiamo alcuni che Vittorini scelse e amò moltissimo (Le commedie di Carlo Goldoni, l'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, il Decamerone di Boccaccio e le Mille e una notte), come testimoniano le innumerevoli lettere in cui parla del lavoro sulle immagini; un lavoro che lo appassionava e in cui esibiva una vasta cultura pittorica e una sapiente regia comunicativa. Tutte scelte spiegate nelle introduzioni firmate e non.‎

‎Delmonte Andrea‎

‎Chiedilo al vento. Il racconto della Shoah a Reggio Emilia‎

‎br. «Chi è Lazzaro Padoa?» «Chi era, vorrai dire». Dietro il nome scolpito in una targa d'ottone ci può essere una storia interessante, se qualcuno ha la curiosità di indagare. È quello che capita a Mattia e Francesco, due studenti al primo anno di liceo. Per rispondere a quell'interrogativo, anche grazie alla disponibilità del professore Ferretti, i due compagni di scuola vengono coinvolti in una insolita passeggiata nel centro storico di Reggio Emilia che si rivela un viaggio nel tempo recente e tragico della comunità reggiana. L'indagine sull'identità di Lazzaro Padoa li proietta in una delle più terribili pagine del ventennio fascista in terra reggiana: dalle leggi per la difesa della razza fino alla Shoah che riguardò ben dieci cittadini che vivevano in città e provincia. A partire da quelle che un tempo erano le vie dell'ex ghetto fino alle carceri di San Tommaso, passando per le pietre di inciampo che segnalano la casa dei coniugi Melli in via Emilia, Mattia e Francesco riportano alla seconda guerra mondiale le lancette del tempo e guardano per la prima volta la loro città con occhi diversi. Quella breve passeggiata diventa una coinvolgente lezione di storia.‎

‎Shields Charles‎

‎L'uomo che scrisse il romanzo perfetto. Ritratto di John Williams, autore di «Stoner»‎

‎br. A oltre vent'anni dalla morte di John Williams, i suoi romanzi sono amati da milioni di persone nel mondo e considerati fra i migliori esemplari di narrativa americana del ventesimo secolo, tanto che i lettori iniziano a chiedersi: che storia si nasconde dietro a "Stoner"? Chi è l'uomo che scrisse questo romanzo perfetto? «A volte basta guardare una persona per sapere quanto sia stata interessante la sua vita», osserva Anne Marie Candido, la curatrice delle carte di John Williams. E con il tempo il volto dello scrittore si era riempito di rughe, segni inequivocabili di una vita piena e sofferta e di una quotidiana ed estenuante lotta per essere riconosciuto come romanziere. Probabilmente con "Stoner" Williams ha voluto esorcizzare la sua paura di morire nell'anonimato, come accade al protagonista del suo capolavoro: un ragazzo di campagna del Missouri che diventa professore, si accontenta di una vita senza scossoni e mantiene un atteggiamento di passiva e serena accettazione per tutto ciò che accade. Williams invece è il contrario: anch'egli di estrazione contadina, procede ostinatamente in salita e non demorde. Il romanziere e il suo doppio sono entrambi infelici ma, se "Stoner" è un tipo accomodante e comprensivo, Williams ha invece un carattere impossibile ed è ossessionato da un unico pensiero: essere preso sul serio come artista. Il paradosso che gli si para davanti è che, proprio quando la strada si spiana e il suo talento pare trovare il pubblico riconoscimento, lui non ha più molto da dare e da dire: ha già speso le sue energie migliori e si richiude in una spirale di autodistruzione, tra alcol, fumo e risentimento nei confronti del mondo letterario e di quello accademico. Attraverso una biografia meticolosa, coinvolgente e ben scritta, possiamo finalmente scoprire chi è l'uomo che sta dietro a un'opera straordinaria come Stoner, ma anche ad altri tre ottimi romanzi, "Nulla, solo la notte", "Butcher's Crossing" e "Augustus", con il rimpianto di avergli riconosciuto la gloria troppo tardi ma con la consapevolezza di aver scoperto un piccolo e discreto eroe dei nostri giorni.‎

‎Berdjaev Nikolaj; Boffa M. (cur.)‎

‎Nuovo Medioevo‎

‎br. «La rivoluzione in Russia c'è stata. Questo è un fatto, e non resta che prenderne atto. Constatare un fatto non vuol dire apprezzarlo. La rivoluzione è un fenomeno naturale, come il terremoto in Giappone, e non ha senso discutere se riconoscerla oppure no. La Rivoluzione russa è una grande disgrazia. Non vi è mai stata una rivoluzione felice. Ma le rivoluzioni sono opera della saggezza divina, e per questo i popoli hanno molto da impararne». Pubblicato a Berlino nel 1923, grazie alla sua prosa incalzante e visionaria e alle sue intuizioni sorprendenti, "Nuovo Medioevo" è il libro che ha dato a Berdjaev celebrità internazionale. Il filosofo russo articola la sua concezione della storia a partire dal Rinascimento, quel momento in cui in Italia, e in Europa, si raggiunsero le vette più alte del pensiero e della produzione artistica: da Giotto a Michelangelo, da Dante a Piero della Francesca. La vera forza propulsiva del Rinascimento, però, va scovata nella convivenza tra la spiritualità cristiana medievale e una nuova visione del mondo, l'umanesimo. Se la modernità non è altro che la storia del progressivo smarrimento dei valori cristiani in favore della completa egemonia dell'umanesimo, la Rivoluzione russa rappresenta la loro completa dissoluzione e il fallimento dell'umanesimo stesso. Questo deserto spirituale, però, non è un esito, ma solo un'ulteriore tappa della storia: a riscattarci da questa condizione sarà il Nuovo Medioevo. Non un'epoca buia, ma un periodo di rifioritura spirituale e culturale.‎

‎Scruton Roger; Sanguinetti O. (cur.)‎

‎Confessioni di un eretico‎

‎br. l libro di Roger Scruton è una raccolta di saggi ? otto ?, pubblicata in Inghilterra nel 2016. I temi spaziano dall'estetica artistica, agli animali, alla politica, al ballo, al futuro della tecnologia, alla conservazione dell'ambiente naturale, alla difesa della civiltà occidentale, alla morte. Scruton, anglicano, forse il massimo pensatore del conservatorismo anglosassone odierno, propone una riflessione ad ampio raggio da una prospettiva non-conformistica e "politicamente scorretta" sulla condizione dell'uomo occidentale di oggi, non limitandosi alla diagnosi ma anche proponendo "vie di uscita" originali.‎

‎Sommariva Marco‎

‎Italian graffiti. 60 recensioni di libri italiani ad uso di librai, bibliotecari e lettori impenitenti‎

‎br. Leggendo la recensione di un libro, spesso si ha la sensazione che il recensore s'impegni più a sezionare l'opera solo per il gusto di sfoggiare la propria cultura che non nel provare ad avvicinare il potenziale lettore al testo, oppure, che l'opera segnalata sia frutto di un giornalismo succube di mera informazione pubblicitaria. In questa raccolta di recensioni italiane sono i libri stessi a raccontarsi, e lo fanno con le sole parole in loro possesso, quelle stampate. Grazie agli estratti dalle loro opere ci si avvicina (o riavvicina) a Italo Calvino, Carlo Cassola, Carlo Collodi, Edmondo De Amicis, Beppe Fenoglio, Primo Levi, Paolo Villaggio, Dino Buzzati, Alessandro Manzoni, Pier Paolo Pasolini, Cesare Pavese, Leonardo Sciascia, Ignazio Silone, Mario Soldati, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e a tanti altri ancora. Una raccolta adatta a tanti usi, più o meno ortodossi: dar sfoggio di cultura, scegliere che cosa leggere davvero, trovare una mano per i compiti a scuola ma anche una guida per librai e bibliotecari.‎

‎Tombolini Stefano‎

‎Tommaso Buzzi e la Scarzuola‎

‎br. Nel 1956 l'architetto Tommaso Buzzi (Sondrio, 30 settembre 1900 - Rapallo, 16 febbraio 1981) acquista la Scarzuola, un convento del XIII secolo nei pressi del comune di Montegabbione (in provincia di Terni), sorto dove San Francesco si era costruito una piccola capanna di scarza (erba palustre). Buzzi finisce per trasferirsi nel convento, poi, nella valletta sulla quale esso si affaccia, comincia a costruire la sua "autobiografia in pietra". Nel dopoguerra gode di un successo enorme. Nonostante le tante committenze, è l'impresa della Scarzuola ad assorbire l'ultima parte della sua vita. In seguito alla sua morte, l'erede Marco Solari sta proseguendo, in singolare sintonia d'intenti, l'opera di Buzzi, interpretando e conducendo a realizzazione, in una sorta di cantiere infinito, gli scritti e gli affascinanti ma intricati disegni lasciati dal grande architetto.‎

‎Houellebecq Michel‎

‎In presenza di Schopenhauer‎

‎br. "Non c'è dubbio che, lanciandosi nella stesura di questo testo significativamente intitolato In presenza di Schopenhauer, Michel Houellebecq abbia voluto condividere con i propri lettori questo incontro per lui così decisivo. La forza della rivelazione suscitata in lui da quella lettura, infatti, è innegabilmente legata allo shock procurato dal riconoscere un alter ego con il quale si capisce subito che sta per instaurarsi un'intesa duratura. Schopenhauer l'esperto di sofferenza, il pessimista radicale, il solitario misantropo, si rivela una lettura "confortante" per Houellebecq - in due ci si sente meno soli. Tanto da indurci a chiedere: Houellebecq era schopenhaueriano prima di leggere Schopenhauer, o è stata questa lettura a renderlo quello che conosciamo? Era già, fondamentalmente, "non riconciliato" (con il mondo, con gli uomini, con la vita) o Schopenhauer ha seminato i germi del conflitto? Houellebecq amava già i cani più del genere umano, o bisogna riconoscere, qui come altrove, l'influenza di Arthur?" (Dalla prefazione di Agathe Novak-Lechevalier)‎

‎Ferri Edgarda‎

‎Un gomitolo aggrovigliato è il mio cuore. Vita di Etty Hillesum‎

‎brossura Esther Hillesum, detta Etty, è una ragazza olandese di origini ebraiche, colta, curiosa, dalla sensibilità inusuale. Appassionata di letteratura russa e lettrice vorace, lavora come dattilografa al Consiglio Ebraico: la sua è una condizione privilegiata, allo scoppiare della Seconda guerra mondiale e con l'inizio delle persecuzioni razziali potrebbe scappare e salvarsi. Potrebbe coltivare i suoi studi, scoprire l'amore che comincia ad affacciarsi nella sua vita, realizzare i mille sogni suggeriti dalla sua fantasia. Ma decide di non abbandonare la sua famiglia, il suo popolo, e di condividerne fino in fondo la sorte. Così, il 7 settembre 1943, dopo i mesi passati nel campo di transito di Westerbork, sale su un treno per Auschwitz da cui, quasi trentenne, non farà più ritorno. In questo appassionante ritratto, che si legge come un romanzo di grande intensità, Edgarda Ferri racconta l'animo ribelle e poetico di Etty Hillesum, gli anni della gioventù e della guerra affrontati con uno spirito mai esausto, un "umanesimo radicale" che ha trovato nelle pagine del suo diario e delle sue lettere un'altissima interpretazione letteraria. Considerata uno dei simboli della Shoah, la vita e l'opera di Etty Hillesum sono diventate fonti di ispirazione contro l'oblio della memoria, esempi di altruismo e solidarietà capaci di sopravvivere alle atrocità della storia. Questo libro ci trasporta con intimità e rispetto nei suoi momenti privati, nelle scelte coraggiose, nel cuore tormentato di una donna dalla forza indomita e mai dimenticata.‎

‎Battocletti Cristina‎

‎Bobi Bazlen. L'ombra di Trieste‎

‎ill., br. Bobi Bazlen (Trieste 1902 - Milano 1965) è stato uno dei protagonisti più influenti della cultura italiana nel Novecento. Fondatore assieme a Luciano Foà di Adelphi, consulente di Einaudi e delle più importanti case editrici italiane, grazie a lui venne scoperto Italo Svevo e pubblicata la letteratura mitteleuropea fino ad allora sconosciuta, tra cui Franz Kafka e Robert Musil. Capace di leggere indifferentemente in tedesco, italiano, inglese e francese, indovinava il valore dei libri in base al fatto che avessero "il suono giusto". Affascinato da oroscopi e mappe astrologiche, aveva una cultura vastissima che si spingeva fino all'antropologia e all'arte primitiva. Di madre ebrea e padre cristiano evangelico, da adulto abbracciò il taoismo e le filosofie orientali. Imprendibile, misterioso, bizzarro anche nel vestiario, è rimasto sempre nell'ombra. Chi era dunque, Roberto, Bobi, Bazlen? Perché ha lasciato fantasmi irrisolti? Perché era amato da tanti, come la poetessa Amelia Rosselli, e avversato da altri, come il regista Pier Paolo Pasolini e lo scrittore Alberto Moravia? Una vita piena di passioni, amicizie profonde e frequentazioni di intellettuali come Elsa Morante, sullo sfondo della grande storia del secolo breve. Dalle mattinate passate nella bottega di Umberto Saba, al dialogo ininterrotto con Eugenio Montale, all'avventura della psicoanalisi, con Edoardo Weiss e Ernst Bernhard, di cui fu uno dei primi pazienti. Questo libro racconta un Bazlen inedito, attraverso lettere e testimonianze che riportano a Trieste, la città che lasciò a 32 anni senza farvi (forse) più ritorno.‎

‎Markaris Petros‎

‎Io e il commissario Charitos‎

‎ill., br. Dopo aver lavorato come dirigente in un grande cementificio e aver fatto lo sceneggiatore (ha collaborato molto con Theo Angelopoulos), Markaris si trova a essere "perseguitato" da un personaggio della sua fantasia, che gli chiede con prepotenza di prendere corpo, di diventare "reale": Kostas Charitos, il protagonista dei suoi romanzi, un incrocio fra la figura del padre e alcune figure della società greca contemporanea. Markaris inizia così a riconsiderare la letteratura poliziesca da Montalbán ad Agata Christie, dal giallista svedese Henning Mankell a Simenon e alla Cornwell, tracciando i confini di un "poliziesco del sud" e un "poliziesco del nord", per capire meglio come si colloca il suo commissario. Nel frattempo lavora per il cinema, studia e mette in scena Brecht, traduce Goethe, con una curiosità inesausta che è la stessa che aveva da ragazzo, quando bighellonava per il mondo ed era un giramondo felice.‎

‎Coelho Paulo‎

‎Hippie‎

‎ril. Dall'autore de "L'Alchimista" e "Il cammino di Santiago" un viaggio straordinario. Se vuoi imparare a conoscere te stesso, inizia a esplorare il mondo intorno a te. Nel suo romanzo più autobiografico, Paulo Coelho ci porta a rivivere il sogno di rivoluzione e pace della generazione hippie. Karla è una ragazza olandese, che sogna il Nepal e aspetta di incontrare il compagno ideale per iniziare questo viaggio. Paulo, l'altro protagonista, è un giovane brasiliano che vuole diventare scrittore: porta i capelli lunghi e gira il mondo alla ricerca della libertà, del significato più profondo dell'esistenza. Le loro strade si incontrano ad Amsterdam nel 1970 e insieme decidono di partire per l'Asia a bordo del Magic Bus, lungo la rotta hippie. Sulla strada vivono una straordinaria storia d'amore, in un susseguirsi di avventure e incontri occasionali destinati a lasciare il segno. Durante il viaggio dall'Europa a Kathmandu, Karla, Paulo e i loro compagni affrontano desideri e paure, vivono grandi e piccole rivoluzioni e trasformano le proprie vite abbracciando nuovi valori che li cambieranno per sempre.‎

‎De Nicola Francesco‎

‎Le lettere di Arnaldo Momigliano a Emilio Gabba. Ricostruzione di un rapporto culturale‎

‎br.‎

‎Roosevelt Eleanor‎

‎Elogio della curiosità‎

‎br. Eleanor Roosevelt non è stata solo la più importante first lady del Novecento: fu anche e soprattutto una di quelle persone che spingono un po' avanti la ruota della storia. Guidata da un alto senso di giustizia sociale, promosse l'ingresso in politica delle donne, patrocinò i diritti dei lavoratori, degli afroamericani, degli immigrati e, all'indomani della Seconda guerra mondiale, fu la più convinta fautrice della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. In questo volume sono raccolti alcuni dei suoi interventi più significativi: nei suoi discorsi risuona la voce viva di una donna coraggiosa e libera, che interpretò con il suo agire il senso più autentico della democrazia. Prefazione di Raffaella Baritono.‎

‎Gurashi Dario‎

‎Giuseppe Rensi. Filosofo della storia‎

‎br. Alla luce del primo conflitto mondiale, assunto come esperienza metafisica, Giuseppe Rensi matura una filosofia scettica e approda alla storia. La guerra diviene in tal senso simbolo di una consapevolezza tragica, rivelando al pensiero che la ragione è incapace di afferrare l'essenza degli eventi umani. Accertata la scissione tra ragione e storia, Rensi intraprende un'esplorazione metodologica, andando a rintracciare quei contributi filosofici che motivano la razionalità dei processi storici. Il confronto critico con Benedetto Croce e Giovanni Gentile diviene dunque un passaggio inevitabile per ritornare a Hegel, rispetto al quale Rensi intende formulare una propria teoria della storia. Pensatori come Schopenhauer, Renan, Taine, Zeller, Dilthey, Simmel abitano allora la meditazione sul significato della storia e forniscono al filosofo veronese una grammatica dei concetti adatta a favorire una comprensione dei fatti alternativa allo storicismo hegeliano. Collocandosi in una continuità di pensiero, Rensi apre così la sua vicenda intellettuale a una dimensione europea, alimentando però nel paradosso la radicalità dell'approccio: confutare la metodologia idealistica servendosi della dialettica hegeliana. L'esito del percorso teorico è dei più imprevedibili, poiché fonda la decifrabilità della storia su una scelta decisiva: scetticismo o pessimismo.‎

‎Marchesini Roberto‎

‎Filosofia del giardiniere. Riflessioni sulla cura‎

‎brossura Un piccolo volume per pensare la filosofia attraverso il giardino e il giardino attraverso la filosofia. Il giardino è un libro che si sfoglia per pagine, non un progetto che si stabilizza in un piano finale e mai un miraggio che tenda a un punto di equilibrio. Il giardino è un sogno più volte ruminato, un vortice dinamico steso nel cielo come una macchia di storni, fluttuante di piccole evoluzioni imprevedibili. Il giardino è un laboratorio dove osservare l'atelier darwiniano. Il giardiniere passeggia sempre al suo interno con un misto di stupore e riverenza, incapace di non azzardare progetti a venire. Il giardino è attesa e, al contempo, il saper cogliere il piacere della parzialità dell'istante, non solo perché si proietta in un futuro distonico rispetto all'immaginazione, ma anche per il suo svolgersi e dissolversi, quel mettere in gioco piani differenti del dialogo ideativo in tempi diversi. Così il prato erboso sarà lucente e forte quando ancora le siepi stentano e gli alberi altro non sono che fantasmi sorretti da rigidi tutori...‎

‎Biscàro Andrea‎

‎L'amante di se stessa. Vita di Madame Rimsky-Korsakov‎

‎br. «A Parigi si ride degli dei, dei re, dell'amore, si ride di gusto, si ride delle illusioni, si ride persino quando si soffre, e quello che non si accetta è la serietà, e tutti hanno la pretesa d'averla». Diceva così Madame Varvara Rimsky-Korsakov, russa, parigina d'adozione, protagonista di un avvincente viaggio nell'Europa aristocratica della seconda metà del XIX secolo. Varvara è una bionda fatale dal fascino slavo. Alta e snella, seduce con un semplice sguardo. Sempre al centro della cronaca parigina, amante del canto, colta e raffinata suscita l'invidia di cortigiane e principesse. "L'amante di se stessa" conduce il lettore nel mondo cinico e incantato dei saloni da ballo e dei salotti di San Pietroburgo e Parigi. E sarà di nuovo lei: la Venere tartara, il cui ritratto troneggia ai giorni nostri in una delle sale espositive del Musée d'Orsay, ai bordi della Senna.‎

‎Oriana Fallaci. La passione della memoria‎

‎ril. Oriana Fallaci (1929-2006) ha dedicato il suo ultimo romanzo, uscito postumo con il titolo "Un cappello pieno di ciliege" (2008), alla storia della sua famiglia e delle sue radici toscane. Nella prima parte di questa vera e propria "saga" familiare, Oriana rievoca e quasi ricostruisce, con puntiglio ma anche con libertà d'invenzione, la vita nel Chianti tra XVIII e XIX secolo, con al centro la pieve di S. Leolino e l'oratorio di S. Eufrosino a Panzano. Un Chianti come "luogo dell'anima", dunque, sul quale fanno luce i saggi contenuti in questo volume i quali, a partire da varie prospettive - letteraria, storica, sociologica, teologica -, intendono mettere in luce il genio di una narrazione al contempo colta e popolare nel senso migliore del termine. Un cappello pieno di ciliege sembra quasi uno specchio sul quale memoria e storia si intrecciano. Da un lato, i dati di una specifica condizione esistenziale, dall'altro, il desiderio, pur nelle vicissitudini storiche, di testimoniare l'amore alla vita, come Oriana stessa scrive: «Non so piegarmi all'idea che la Vita sia un viaggio verso la Morte e nascere una condanna a morte». A dieci anni dalla morte, non cessa di risuonare l'appassionato appello alla vita di Oriana Fallaci, anche in un Occidente pervaso da stanchezze e pragmatismo.‎

‎Restiglian Paola‎

‎Il pensiero dell'infinito. Riflessioni sull'infinito dal punto di vista filosofico, matematico e psicoanalitico‎

‎br.‎

‎Franzoni Ausonio‎

‎La colonia italiana in New York 1908‎

‎ill., br. "Dei cinquecento sessantamila cittadini italiani residenti a New York, otto decime parti vivono accatastati in tre grandi quartieri, due dei quali sono forse i più immondi della metropoli. Non costituiscono una colonia, ma la più disorganizzata agglomerazione di gente piovuta dai nostri monti o dalle pianure in una città che li subisce, ma non può apprezzarli. ...Ho trovato uomini in ottima posizione sociale ed economica, commercianti, industriali, professionisti, e perfino letterati! Ma che cos'è il numero di costoro in confronto della massa enorme di gente che lavora alla giornata ... Presso a quei quartieri si agita e bolle l'immensa caldaia della metropoli, intorno a cui gli appetiti si acuiscono, la lotta per l'esistenza inacerbisce il cuore e il dollaro regna sovrano".‎

‎Charles Maryse; Charles Jean-François; Goglio F. (cur.)‎

‎Massoud. Il leone del Panjshir‎

‎ill., br. Per la prima volta in Italia una graphic novel dedicata al comandante Massoud, eroe nazionale afgano, mujaheddin, patriota in armi contro i sovietici durante la durissima invasione degli anni '80, poi unico capo militare a non fuggire e a contrapporsi coraggiosamente alla dirompente avanzata dei talebani, nemico di Osama Bin Laden e dell'islamismo qaedista. Massoud è una figura di incredibile attualità: fu ucciso da terroristi islamici alla vigilia dell'attentato dell'11 settembre 2001 alle torri gemelle di New York perché, per una vita intera, aveva rappresentato e difeso il modello di una società islamica fedele a se stessa ma sempre nazionale, comunitaria, identitaria, né espansionistica né internazionalista... Forte della propria identità, rispettosa di quella degli altri. La vita di Massoud diventa un fumetto, in un albo speciale interamente a colori, di scuola francese, ispirato agli scritti di Christophe de Ponfilly (giornalista e amico personale di Ahmad Shah Massoud). Accompagnano il volume le foto di Fausto Biloslavo (inviato di guerra de "Il Giornale") e da un saggio inedito di Federico Goglio ("Sangue ribelle. L'Afghanistan di Massoud").‎

‎Dufaux Jean; Terpant Jacques; Lombardi A. (cur.); Solinas S. (cur.)‎

‎Louis Ferdinand Celine. Il cane di Dio‎

‎ill., br. "L'autore di quest'opera a fumetti è Jean Dufaux - con i disegni e il colore di Jacques Terpant - uno che conosce il grande scrittore Louis-Ferdinand Céline come le sue tasche. È proprio questa conoscenza che gli permette di sviluppare un'opera di finzione che ha tutti gli elementi della verità. È Céline che ci parla, vive e si racconta, ossessioni e manie, verità e menzogna. Noi lettori lo riconosciamo e ci facciamo nuovamente trasportare da lui. Con maestria, le tavole di Terpant fanno il resto, dando visivamente conto dei volti come dei rumori, degli incubi come della realtà. Testo e immagine sono pieni di piccoli dettagli (per dirne solo uno: le mollette con cui Céline teneva insieme i fogli manoscritti) e si incastrano perfettamente nella creazione di una storia che riesce a essere resoconto di una vita, esemplificazione di un'opera e, insieme, finzione. Non c'è niente di edulcorato, non ci sono complicità ideologiche o, peggio, falsificazioni storiche. C'è la solitudine di Céline, la sua arte e la pietà a fargli compagnia." (dall'introduzione di Stenio Solinas)‎

‎Marino Dario‎

‎L'annessione. Violenza politica nell'Italia postunitaria‎

‎br. «Questo libro ricostruisce il fenomeno del brigantaggio postunitario rifuggendo i canoni logori di chi vuole far valere una verità rispetto a un'altra ma svolgendo un'accurata disamina della letteratura sull'argomento e della documentazione disponibile negli archivi. Non troverete, dunque, tesi aprioristiche ma la descrizione puntuale del contesto in cui si svolge la vicenda, caratterizzato da una molteplicità di conflitti: guerra di classe ma anche lotta legittimista; guerra in difesa delle tradizioni e della Chiesa, in una società intimamente intrisa dalla religiosità, ma anche resistenza contro l'occupazione piemontese.» (dalla prefazione di Alfonso Pascale)‎

‎De Bartolo Simone‎

‎Architettura e scultura monumentale del ventennio a Foggia e in Capitanata‎

‎ill., ril. Il testo non ha pretese di esaustività, vuole soltanto documentare le opere più significative - di architettura e di scultura monumentale, con qualche accenno alla pittura decorativa - realizzate durante il Ventennio Fascista a Foggia e in Capitanata (dalla "A" di Accadia alla "Z" di Zapponeta, dopo una doverosa panoramica sui Borghi di fondazione del Regime Fascista). Vuol dunque essere una semplice "guida tematica", che riporti quelle opere che sogliono essere "scartate" dalle guide turistiche e dai testi di storia dell'arte locale: circa 500 opere illustrate attraverso più di 350 immagini (prevalentemente dell'epoca) e corredate dalle note biografiche di oltre 100 artisti (architetti, ingegneri, scultori, pittori, decoratori).‎

‎Carnevali Emanuel‎

‎Il primo dio‎

‎br. "Il primo Dio" è un romanzo autobiografico che ci immerge nella vita dell'autore, nei suoi tormenti, nella sua difficile infanzia, fino all'emigrazione verso gli Stati Uniti. Ne "Il primo Dio" c'è di tutto: la miseria, la malattia mentale, il rapporto con una sessualità a tratti acerba, il falso mito americano che trascina l'autore attraverso una metropoli attraente ma allo stesso tempo oscura. "Il primo Dio" è un romanzo a tratti claustrofobico, crudo, tagliente, con una scrittura intensa e sincopata, la testimonianza di un lento percorso verso la distruzione fisica e mentale. "Il primo Dio" è la storia dell'ascesa, e della successiva caduta, di uno tra i grandi autori maledetti italiani.‎

‎Pesenti Serena‎

‎Milano post-bellica. La «racchetta» e i monumenti. Questioni di tutela monumentale e archeologica nella ricostruzione urbanistica e architettonica del centro storico‎

‎ill., br. Il volume esamina le vicende della ricostruzione urbanistico-edilizia e monumentale a Milano nel secondo dopoguerra, con particolare riferimento alla realizzazione della cosiddetta 'Racchetta', grande arteria di attraversamento della città. Ideata per allontanare il traffico dal centro storico, e in particolare da piazza del Duomo, la nuova strada si sarebbe dovuta sviluppare da piazza San Babila fino a piazza Missori per proseguire fino a corso Magenta, tagliando il tessuto storico di antichi quartieri del centro cittadino. La progettazione urbanistica per la sua costruzione, intercettando presenze monumentali e aree con rinvenimenti archeologici da tutelare, mette in particolare evidenza il conflitto tra i differenti 'attori' coinvolti nella ricostruzione: l'amministrazione comunale (specie la Divisione urbanistica); le istituzioni statali per la tutela del patrimonio monumentale e archeologico; la classe professionale (architetti, ingegneri, urbanisti); le imprese di costruzione e i gruppi immobiliari, animati da forti interessi speculativi.‎

‎Daumier: attualità e varietà. Ediz. illustrata‎

‎ill.‎

‎Cavalli Marco‎

‎La compagnia di Virgilio. Storie di libri e di amici nella Vicenza di Virgilio Scapin: Parise, Pozza, Bandini, Meneghello...‎

‎ill., br. Figura leggendaria di intellettuale "ruspante" e di sofisticato "bon vivant", Virgilio Scapin (1932-2006) è stato l'ultimo e forse il più fascinoso testimone di una cultura e di una sensibilità che hanno avuto la loro estate indiana nell'estremo scorcio del secolo scorso. In questo suo libro, Marco Cavalli ci offre un ritratto in piedi di Virgilio Scapin, mostrando i molti profili di cui si compone la sua personalità: l'amico e il confidente di scrittori come Goffredo Parise, Luigi Meneghello e Neri Pozza, l'attore e il narratore felicemente impressionistico, l'interprete sempre ispirato di una vicentinità in perenne dissidio con se stessa, ma soprattutto il libraio che dal 1963 al 2002 fece del suo negozio, la mitica libreria «Due Ruote», una bottega d'arte e la stazione di scambio e di incontro di generazioni di lettori, professionali e non. Congiungendo sapientemente autobiografia, rievocazione, riflessione critica e istantanee di storia locale, «La compagnia di Virgilio» ricostruisce l'aroma spirituale di un'epoca e di una città che hanno trovato in Scapin la loro incarnazione gloriosa.‎

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