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Hersche Otmar; Rein Gerhard; Mascioni Grytzko; De Benedetti R. (cur.)
Attendersi il peggio realizzare il meglio. Tre conversazioni con Max Horkheimer
ill., br. Queste tre conversazioni con Max Horkheimer intrecciano i temi consolidati del suo pensiero con i nuovi problemi che si affacciavano con intensità all'inizio degli anni Settanta del secolo scorso. La contestazione studentesca, già in parziale riflusso ma i cui effetti non voluti cominciavano a essere visibili; l'idea di rivoluzione e il suo inaspettato, e pericoloso, rilancio dopo i fallimenti lucidamente riscontrati dalla Scuola di Francoforte; il ruolo della scienza e la critica al positivismo. In queste pagine, rischiarate da una insospettabile capacità di sintesi e raccoglimento intorno al nucleo essenziale del suo pensiero, scorre il senso di una ricerca che sfocia, inaspettatamente, nella riscoperta delle categorie teologiche. Non come indice di una verità da contrapporre a quella scientifica bensì come nuovi ed essenziali punti di riferimento per l'azione dell'uomo. Se saltano questi, come ormai era chiaro che stava accadendo, si modifica il modo stesso dello stare al mondo dell'uomo, il suo significato e la sua comprensibilità. Nell'ultima delle interviste emerge il ritratto di un uomo che nell'attesa serena della morte raccoglie il senso di un'esistenza nell'affetto portato al ricordo della moglie e agli amici di un tempo che si allontana velocemente verso l'incognito.
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Curcio Valerio
Il calcio secondo Pasolini
ill., br. Dalle partite con i "ragazzi di vita" della borgata romana, fino all'epica sfida tra il suo cast e quello di Bertolucci durante le riprese in contemporanea di "Salò" e di "Novecento". Questo libro è un percorso letterario che attraversa il rapporto "sentimentale" tra Pier Paolo Pasolini e il gioco del calcio. Prima ancora che uno sport, il calcio è per Pasolini un linguaggio umano, che si esplica ogni qualvolta un piede tocca un pallone. E se il calcio è un linguaggio, gli atleti possono usare stili espressivi differenti: così il gioco corale delle squadre mitteleuropee è prosa realista, mentre il dribbling dei sudamericani è poesia lirica. Pasolini vive con piacere la contraddizione di intellettuale impegnato che ama uno sport da molti considerato "oppio dei popoli". Il suo sguardo osserva il calcio dai campetti di borgata fino alla Serie A, talvolta ingenuamente nell'ammirare la fisicità di una sfida sulla terra battuta tra i palazzi di periferia, talvolta quasi scientificamente nel considerare la partita nel tempio-stadio come ultimo rito sacro dell'età contemporanea. Il calcio nella sua essenza primordiale. Prefazione di Antonio Padellaro e con un'intervista a Dacia Maraini.
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Chiaramonte Fabrizio
Le comunicazioni radio nella Crociera Aerea del Decennale. Strumenti e infrastrutture della Seconda Crociera Atlantica 1933. Nuova ediz.
ill., br. Il volume descrive l'organizzazione della rete e dei servizi di trasmissione radio, gli strumenti installati a bordo, le loro caratteristiche tecniche, la gestione delle operazioni, i mezzi, gli uomini e le loro mansioni, e tutte le infrastrutture di terra e di mare che hanno contribuito a rendere possibile la Seconda Crociera Atlantica del 1933 con 24 idrovolanti. Per la prima volta nella storia, un'ampia formazione attraversava il nord Atlantico La trasvolata viene anche fatta rivivere attraverso la trascrizione delle comunicazioni radio intercorse durante le 13 tappe. L'opera prende spunto dai documenti personali inediti lasciati dal 1° aviere Francesco Chiaramonte, marconista dell'I-RECA, uno degli S.55X della formazione.
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Miller Peter
Egon Schiele
ill., br. L'arte di Schiele sembra raccontare l'atmosfera densa, viva ed in un certo senso colma di quell'angoscia precedente la tempesta che si doveva respirare negli ultimi, intensi giorni della "Felix Austria". La complessa e variegata personalità dell'artista, uno dei maggiori del Novecento, riassume le tensioni dell'uomo fin de siècle, le sue paranoie, i suoi trionfi e le sue sconfitte.
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Miller Peter
Vincent Van Gogh
ill., br. L'opera di Van Gogh, ed è una produzione enorme, sembra tesa a permettergli di comprendere un mondo che gli appare spesso misterioso e ostile. Così, per un'esigenza insopprimibile del suo animo, Van Gogh apre la strada alle inquietudini della pittura del Novecento, attraverso tele pervase da un senso tragico dell'esistenza ma anche da grandi speranze per il futuro dell'umanità.
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Moresco Antonio
Lettere a nessuno. Ediz. ampliata
br. Pubblicato per la prima volta nel 1997, quindi ampliato nel 2008, "Lettere a nessuno" è il libro che ha rivelato al mondo l'originale talento letterario di Antonio Moresco. Una provocatoria autobiografia, un «epistolario esploso», uno Zibaldone dei nostri tempi: si fondono in queste pagine riflessioni sugli aspetti più intimi del vivere, sul ruolo dello scrittore, sulla vita politica, sociale, culturale di una nazione.
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Conca Liborio
Rock Lit. Musica e letteratura: legami, intrecci, visioni
br. Musica e letteratura si incontrano, questo è un fatto. Due mondi pieni e palpitanti che dialogano e si arricchiscono reciprocamente attraverso epifanie inaspettate, incontri magari fortuiti ma destinati a lasciare tracce profonde. Tra le pagine di "Rock Lit" scrittrici e scrittori sono affiancati a band e cantautori, mentre temi e paesaggi della letteratura si riversano nella musica. È cosi che si scopre come autori quali William S. Burroughs, Albert Camus, Flannery O'Connor o J. D. Salínger abbiano ispirato artisti pop, rock e punk (e jazz e funk e country...), influenzando non solo l'opera, ma l'intera vita dei musicisti che abbiamo amato e amiamo ancora. "Rock Lit" non è un saggio accademico, non è un trattato, non ha pretese onnicomprensive: semplicemente, parla della musica e della letteratura e di come siano inesorabilmente legate e di come svelino l'una all'altra nuove possibilità e più vasti orizzonti. Passando da un libro a una canzone, da un musicista a uno scrittore, ci si sposta dalle luci di New York e Londra fino al Sud degli Stati Uniti e all'isola greca di Hydra, il rifugio di Leonard Cohen negli anni Sessanta. È un viaggio, "Rock Lit", sulla strada della letteratura, ricco di aneddoti e riflessioni, da intraprendere con l'autoradio in sottofondo, lasciandosi trasportare da musica e parole.
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Santoni Manuela
Le sorelle Brontë
brossura
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Geat Marina
Simenon e Fellini. Corrispondenza/corrispondenze
br. Questo saggio intende approfondire alcuni aspetti della personalità umana e artistica di Georges Simenon e di Federico Fellini attraverso la particolare prospettiva offerta dal loro incontro e da un rapporto essenzialmente epistolare durato trent'anni. La corrispondenza, non come genere letterario, ma come testimonianza dell'elaborazione di un pensiero che si dice, o che si svela, grazie alle sollecitazioni, alla comprensione, alla complicità dell'altro, getta così squarci di nuova luce sul sostrato umano che è alla base di due delle maggiori opere creative del Novecento. Alcune costanti (talvolta alcune ossessioni) emergono sul filo che lega la dimensione biografica all'urgenza espressiva di un dramma umano universale tramite il linguaggio dell'arte: il confronto/scontro con il "fratello", ossia con il proprio altro per antonomasia; la fascinazione e le inquietudini suscitate dalla donna e dal suo mistero; la sofferta appropriazione delle parti oscure di sé, anche grazie alle sollecitazioni che provengono dalla psicoanalisi junghiana. In forme diverse, altrettanti aspetti dell'alterità che proprio il dialogo con un "altro" d'elezione - Fellini per Simenon, Simenon per Fellini consentono di rivelare.
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Chi mi parla non sa che io ho vissuto un'altra vita. Antonia Pozzi e la singolare generazione
brossura
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Benzi Fabio
Disegno italiano del Novecento. Ediz. illustrata
ill. I moltissimi capolavori selezionati, che non possono pretendere di dare una copertura filologica della quantità di esperienze dei singoli artisti e dei movimenti all'interno dei quali essi si mossero, suggeriscono tuttavia un carattere singolare dell'arte italiana del secolo passato, riconoscibile ed eccellente. L'arte italiana alla prova della modernità esibì un carattere fortemente strutturato, direi ontologicamente irrinunciabile, che nella prova del disegno si mostra con evidenza speciale, come una ricchezza aggiunta al contesto internazionale cui sempre, inevitabilmente, gli artisti italiani si riferiscono.
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Romano A. (cur.); Di Blasio A. (cur.)
Una stanza tutta per loro. Cinquantuno donne della letteratura italiana
ill., br. Cinquantuno scrittrici italiane fotografate nel luogo in cui sono solite scrivere: in uno studio pieno di libri, al tavolo di una cucina, sulla panchina di un parco, nel vagone di un treno, in una biblioteca pubblica, sul bordo di una piscina, in un bar affollato. Un viaggio inedito alla scoperta delle voci più interessanti della letteratura italiana contemporanea diventa un'indagine sulla scrittura, sulla narrazione e sul ruolo della donna all'interno del mondo culturale italiano.
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Manzoni Franco
Femminea estasi. Sulla poetica di Gabriella Cinti
br. Con profondo intuito critico, non solo estetico ma anche antropologico, Franco Manzoni individua la singolarità della figura di Gabriella Cinti, caso unico nel panorama della lirica italiana contemporanea. Una poesia saffica e dionisiaca, pensata nei suoni, calata nella voce, che si fa corpo prima ancora di essere trascritta sulla carta. Altro tratto distintivo, l'attualizzazione della dimensione mitica originaria e archetipica, non solo greca ma soprattutto universale, attraverso cui leggere le vicende umane collettive e personali. Il mondo antico rivive così nelle sue liriche e nelle "azioni" da performer con modalità iniziatiche ed esoteriche di fascinosa suggestione.
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Banfo Emmanuela
Pam, croak, ugh! Ada Gobetti giornalista. Il linguagio «social» prima dei «social»
brossura Ada Prospero, meglio nota con il cognome del primo marito Piero Gobetti, non è affatto figura marginale, di contorno al suo geniale coniuge. Collaboratrice da subito nelle riviste gobettiane, dopo il dramma della perdita di Piero, affrontò con coraggio sempre nuove sfide, non ultimo l'impegno nella Resistenza e, dopo, nella vita politica dell'Italia del dopoguerra. Seppe avvicinarsi con originalità a una gran varietà di temi, dalla cronaca nera a quella rosa, dai temi attinenti all'istruzione scolastica alla famiglia, al rapporto genitori-figli. Al centro, sempre, la persona, la sua aspirazione alla felicità da realizzarsi in armonia con l'ambiente.
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Pralormo Marcella; Tomiato Monica
L'acquarello in Piemonte dall'Ottocento ad oggi
br. L'acquerello è una tecnica affascinante e particolarmente attuale di cui siamo appassionate. Per questo motivo abbiamo deciso di scrivere un libro che ne ripercorresse la storia nella nostra regione, cercando di far uscire dall'ombra i nomi di pittori spesso sottovalutati o dimenticati proprio perché dediti a questa particolare forma d'arte che pur avendo goduto in passato di grande fortuna è stata spesso considerata "minore", accattivante e raffinata quanto si vuole ma non in grado di stare al passo con le espressioni più innovative dell'arte contemporanea. [...] Abbiamo pensato che sarebbe stato utile, per chi volesse accostarsi all'argomento, poter disporre di una sorta di mappa che in attesa di letture critiche più approfondite facesse emergere almeno le caratteristiche salienti di una produzione estremamente vasta e diversificata, evidenziando di volta in volta l'affermazione o il declino di tematiche e linguaggi, le presenze di artisti - professionisti, ma anche dilettanti - e il livello qualitativo, in genere molto alto dei dipinti eseguiti con i colori ad acqua. Anche se a malincuore, si è scelto di operare una selezione rispetto alla realtà, ben più complessa e articolata di quanto la nostra panoramica lasci immaginare: ci siamo concentrate sugli aspetti di carattere stilistico, trascurando volutamente le molteplici applicazioni della tecnica in campo scientifico come nell'editoria, nel rilievo topografico e nel disegno d'architettura, che da sole fornirebbero materiale per scrivere più d'un libro, dedicando comunque diversi cenni all'attività di alcuni pittori insieme illustratori e acquerellisti. [...] dall'introduzione delle autrici.
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Capitelli G. (cur.); Cracolici S. (cur.)
Roma en México/México en Roma. Las academias de arte entre Europa y el Nuevo Mundo 1843-1867. Ediz. illustrata
ill.
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Covaz Roberto; Giovanella C. (cur.)
Monfalcone 1918-2018: cent'anni di storia
br. Dal podestà Eugenio Valentinis al sindaco Anna Maria Cisint, passando per la nascita del cantiere navale, la città devastata dalla Prima guerra mondiale, la Monfalcone contesa del secondo dopoguerra, gli oceanici scioperi dei cantierini, il rapporto di amore e odio tra i monfalconesi e la grande fabbrica. E poi le più significative vicende politiche: la prima giunta di sinistra con il sindaco Gianni Maiani; il primo sindaco eletto con il sistema maggioritario, Adriano Persi; l'avvento della prima giunta di destra. In questo libro Roberto Covaz ci conduce in un viaggio di oltre un secolo tra cronaca e storia, tra fatti epocali e curiosità. E offre una galleria di tanti personaggi ripescati dall'oblio ai quali è dedicata una meritata memoria. I primi cent'anni di Monfalcone italiana racchiusi in 256 pagine. Un affresco per raccontare una città chiamata un tempo "dei cantieri" e divenuta ora "del cantiere" e delle morti da amianto. Una città stravolta dagli effetti della globalizzazione, che detiene il record regionale di residenti stranieri (22 per cento).
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Balloni Silvio
Per nobiltà d'animo e civil posizione. Il Circolo dell'Unione di Firenze centro della sociabilità d'elitè dalla sua formazione alla belle epoque (1852-1915)
ill., br. Esclusivo e tradizionale luogo di convegno dell'élite, il Circolo dell'Unione ha annoverato fra i suoi soci i principali protagonisti del consorzio civile fiorentino. Conoscere la sua storia significa dunque penetrare fin nel profondo le dinamiche che regolano la vita della città, riflettendone la complessa articolazione interna in un momento di grande espansione, che ne comprende gli anni di elezione a Capitale del Regno e ne delinea l'evoluzione dal periodo granducale all'età giolittiana. Le notizie inedite emerse dalle carte d'archivio hanno consentito in particolare di chiarire i rapporti del Club col Governo di Leopoldo II d'Asburgo Lorena e col Municipio, illuminare gli albori dell'Associazione Ippica Nazionale di cui l'Unione fa parte in quanto Jockey fiorentino, e porre in evidenza il contributo di numerosi ascritti al sodalizio di Via Tornabuoni alla vita amministrativa ed economica della regione, sullo sfondo dell'evoluzione dei costumi e dei riti sociali dell'aristocrazia, sino alle soglie della Grande Guerra.
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Bandini B. (cur.); Buscaroli B. (cur.)
Le 100 mostre che sconvolsero il mondo. Ediz. a colori
ill., br. Nel 1953 Guernica di Picasso è esposta a cielo aperto nella Sala delle Cariatidi devastata dalla guerra; alla Biennale di Venezia del 1964 la pop art arriva sulle navi della Marina americana e travolge tutti come un tornado... La successione delle mostre epocali che hanno scandito l'evoluzione dell'arte si legge come un romanzo appassionante, scritto a più mani non solo dagli artisti ma anche dai curatori e dai mercanti, personaggi spesso visionari, a volte opportunisti ma sempre coraggiosi e determinati. Gli autori di questo volume ne hanno selezionate cento, dal 1863 al 2000, fornendoci una chiave di lettura inedita e affascinante alla storia dell'arte contemporanea.
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Botturi Francesco
Universale, plurale, comune. Percorsi di filosofia sociale
br. Tre aggettivi (universale, plurale, comune) compongono il titolo di questo libro a indicare le direttrici del suo discorso. Tre prospettive oggi culturalmente e speculativamente rilevanti, che delimitano lo spazio di complesse problematiche e di importanti questioni sociali. Tre qualificazioni che stanno tra loro non come una neutra sequenza descrittiva, ma come espressione di opposizioni e composizioni dialettiche. Il volume si articola in otto capitoli che, due a due, ne tracciano i percorsi secondo aree o strati significativi: secolarizzazione e laicità; universalismo, contestualismo, interculturalismo; legame sociale e globalizzazione; comunanza, comunità, bene comune; alla ricerca di una possibile prospettiva socio-politica nell'età della crisi totale degli universali accomunanti e dell'emergenza delle differenze autoreferenziali. Risalire alla secolarizzazione dell'universale cristiano e all'invenzione dei grandi universali moderni, sino alla loro smentita nel radicalismo nichilista, significa cercare l'origine del processo epocale in atto, che si rifrange nei problemi del pluralismo socio-politico e del multiculturalismo, del legame sociale e della globalizzazione, ma che permette anche di interrogarsi se una certa idea comunitaria, in quanto sintesi concreta di universalità e di particolarità, non possa riaprire la prospettiva antropologica e politica.
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Didi-Huberman Georges; Agnellini F. (cur.)
Quando le immagini prendono posizione. L'occhio della storia. Vol. 1
br. A partire dall'analisi delle opere "L'Abicì della guerra" e "Diario di lavoro", Georges Didi-Huberman approfondisce le dinamiche, le idee e le disposizioni formali della riflessione di Bertolt Brecht sulla guerra. Un percorso che, passando in rassegna i documenti visuali e i reportage fotografici raccolti da Brecht sulla seconda guerra mondiale, attraversa alcuni motivi cruciali per il pensiero del drammaturgo tedesco, come il concetto di esilio e quelli di rilettura e di costruzione della storia attraverso il montaggio delle immagini. Obiettivo dell'opera è quello di individuare nei montaggi brechtiani un momento fondamentale della cultura europea del Novecento e un modello di intersezione tra l'esigenza dell'interpretazione della storia, la sfida del politico e lo spazio estetico. Didi-Huberman si sofferma con particolare attenzione sull'esperienza brechtiana della "messa in scena" quale processo conoscitivo in cui gli elementi del montaggio - come "le riproduzioni delle opere d'arte, le fotografie della guerra nei cieli, i ritagli di giornale, i volti di chi gli stava vicino, gli schemi scientifici, i cadaveri dei soldati sui campi di battaglia, i ritratti dei dirigenti politici, statistiche, le città in rovina, nature morte, paesaggi e le opere d'arte rese oggetto di vandalismo dalla violenza militare" - intrattengono fra loro un rapporto vivo e dialettico, che non li irrigidisce nelle strette maglie della presa di partito, ma li colloca piuttosto sul versante critico del sapere e del vedere che ogni presa di posizione necessariamente comporta.
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Scotti Mariamargherita
Vita di Giovanni Pirelli. Tra cultura e impegno militante
br. Erede di una delle più importanti dinastie industriali d'Italia, Giovanni Pirelli (1918-1973) rifiuta il ruolo di imprenditore nell'azienda di famiglia per intraprendere un'altra strada, e dedicarsi alla scrittura. L'esordio narrativo è del 1952, con "L'altro elemento"; seguono la raccolta "L'entusiasta" (1958) e il romanzo di fabbrica "A proposito di una macchina" (1965). Intellettuale complesso e affascinante, Pirelli imbocca percorsi insoliti e mai scontati, a cominciare dalla pubblicazione delle "Lettere di condannati a morte della Resistenza" (italiana ed europea, 1952 e 1954), curate insieme a Piero Malvezzi. Ricostruendone la vita, il volume - frutto di una lunga ricerca condotta in numerosi archivi, in particolare nell'archivio personale di Pirelli, accessibile in tutta la sua ricchezza, e attraverso molte testimonianze orali - illumina aspetti originali, a tratti tormentati e controversi, del suo lavoro e dei suoi posizionamenti politici, dalla militanza nel Partito socialista alle esperienze nella Nuova sinistra. Al centro di molteplici iniziative culturali e politiche, curioso ed eclettico, sperimenta teatro, musica e cinema. Dai primi anni Sessanta la sua attenzione si focalizza sui movimenti anticoloniali: mediatore delle opere di autori come Frantz Fanon in Italia, intrattiene rapporti con altri leader ed esponenti di quei movimenti, come Cabral, Neto e Franqui, e viaggia molto, in Africa, a Cuba, negli Stati Uniti, in Cina. Un instancabile impegno, un'incredibile rete di relazioni con alcuni tra gli intellettuali più influenti del suo tempo. La morte improvvisa interrompe bruscamente le attività di Pirelli. Da subito l'eterogeneità dei suoi interessi e rapporti si traduce in una memoria polifonica e contesa: ed è a questa molteplicità di voci e di sguardi che il volume dà spazio, evitando di irrigidire una figura così complessa in una maschera, e proponendo invece al lettore, in maniera originale e feconda, nuove scoperte e nuovi interrogativi.
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Casali Luigi; Giusfredi Marco
Napoleone anche a Pavia
ill.
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Pagetto Claudio
Dini Perolo
ril. Catalogo della mostra antologica postuma sul celebre pittore novese Edoardo Pasquale Perolo, allestita presso la galleria PagettoArte dal 24 novembre al 5 dicembre 2018.
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Mastrolia Paola
L'ombra lunga della tradizione. Cultura giuridica e prassi matrimoniale nel Regno di Napoli (1809-1815)
br. L'analisi giurisprudenziale del Titolo VI del codice napoleonico, relativo al divorzio, ha consentito di indagare il processo di francisation del Regno di Napoli e di accertare «l'esistenza [...] di una via [napoletana] della codificazione francese». Nonostante lo scompiglio generato dalla ondata laicizzatrice imposta dal Bonaparte, la tradizione giuridica partenopea preesistente alle riforme francesi non fu spazzata via di colpo dall'introduzione dei nuovi testi legislativi. Quelli della dominazione francese nel Regno di Napoli furono anni di transizione e non di assestamento: le novità si innestarono in un sistema che poteva contare sulla solidità di un'eredità sapienziale millenaria, e il nuovo codice fu applicato - per volere di Murat - da magistrati autoctoni in carica già prima della conquista francese. Nel 1819 le cose non mutarono radicalmente: la recezione del modello napoleonico passò attraverso una retorica giuridica di adeguamento della tradizione. Si sarebbe dunque confermata la tendenza già manifestatasi durante il Decennio, non nel segno di un rifiuto delle novità normative d'Oltralpe, bensì nell'ottica di un armonico e non traumatico svolgersi di quello che è indubbiamente stato un passaggio epocale. Passaggio che, svoltosi nel Regno di Napoli nell'ombra lunga e rassicurante della tradizione, avrebbe successivamente reso irrevocabile la scelta per la codificazione.
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Moser Sabina
Essere nell'eterno per vivere nel tempo. Gli «Scritti di Londra» di Simone Weil
brossura
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Bled Jean-Paul
Francesco Giuseppe
br. Francesco Giuseppe non fu un costruttore di imperi. Piuttosto, due anni dopo la sua morte, fu l'Impero austro-ungarico a crollare e la sua vita annoverò più fallimenti, battute d'arresto politiche e militari che successi. Eppure, ancora in vita, era già una leggenda. Le numerose disgrazie che colpirono la sua famiglia (l'esecuzione del fratello Massimiliano, il suicidio del figlio Rodolfo, l'omicidio di sua moglie Sissi) e la lunghezza del suo regno non sono state estranee all'edificazione di tale mitologia. La sua immagine trattenuta nella memoria collettiva non è altro che il volto del vecchio imperatore adornato da enormi favoriti. Ma, soprattutto, erede della dinastia più antica d'Europa e "ultimo monarca della vecchia scuola", come lui stesso si definiva, impersonificò maestosamente un'idea forte della monarchia e del potere. Sicuramente commise non pochi errori, specialmente l'aver permesso lo sviluppo, attraverso la sua inazione dopo il 1867, delle conseguenze negative del dualismo tra Austria e Ungheria. Nello stesso tempo seppe contenere solo in maniera blanda le spinte autonomiste provenienti dai popoli del suo impero e dai suoi cinquanta milioni di sudditi, di diversa appartenenza etnica. Infatti, durante i sessantotto anni del suo regno, dalle rivoluzioni del 1848 all'apocalisse della Prima guerra mondiale, l'impero fu al centro del confronto tra due logiche e due culture opposte, lo Stato multinazionale e lo Stato-nazione. Attraverso questa lotta, fu il destino dell'Europa a compiersi. Questo libro rappresenta uno studio centrale sulla figura di un sovrano la cui modernità oggi viene profilandosi in maniera netta.
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Giuliano G. (cur.); Chichkin A. (cur.)
I dodici di Blok. Per il centenario della pubblicazione del poema (1918-2018)
ill., br. Proprio nel gennaio 1918, tre mesi dopo gli eventi dell'Ottobre, in una Pietrogrado in attesa dell'invasione delle truppe germaniche, città fantasma, affamata, gelida, sconvolta dalla violenza lasciva e dalle demoniache libertà di una misera folla, dalla disperazione e dalla bieca impotenza dei perdenti, crea l'opus magnum della rivoluzione russi, il poema "I Dodici", "cantico dei cantici" dell'epoca, secondo le parole di un critico del tempo, in genere avaro di lodi dall'introduzione di Vadim Polonskij.
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Bonanomi Matteo
Giulio De Vecchi 1867-1940
ill., br. La ricerca sulla figura di Giulio De Vecchi condotta da Matteo Bonanomi è un buon esempio di come si possa oggi fare storia dell'arte riunendo con perizia, attenzione e curiosità le minute tessere di un mosaico complesso e d'impervia ricostruzione. L'itinerario biografico, ricostruito attraverso un meticoloso scavo d'archivio, traccia una geografia che salda i maestri dell'Accademia di Venezia con i protagonisti della scuola napoletana, per poi toccare altri centri cruciali nell'elaborazione del lessico visivo nazionale quanto nella costruzione del mercato artistico più corrente. Quello di De Vecchi appare come un percorso errabondo e discontinuo, che salda i poli estremi di un'Italia ancora ben distinta in scuole pittoriche regionali ma che si stava nel contempo affacciando a un panorama di controversa modernità.
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Sangriso Francesco
Le fonti nordiche del Ring. La mitologia di Wagner
br. Il ciclo dell'Anello del nibelungo, composto da Richard Wagner, è considerato una delle più compiute e magniloquenti rappresentazioni dello spirito tedesco. Migliaia di studi critici non sono riusciti a esaurire le possibili chiavi interpretative di quest'opera imponente, in cui si realizza la teoria wagneriana del dramma musicale, sintesi di tutti gli aspetti della rappresentazione drammatica comprendente testo, musica e teatro. In questo libro, Francesco Sangriso analizza il ciclo del Ring con gli strumenti della mitologia comparata, mettendolo a confronto i libretti di Wagner con i testi medievali in norreno e in medio alto tedesco. L'operazione mitopoietica eseguita dal compositore rivela una complessa elaborazione delle leggende originali operata non solo secondo il gusto romantico del tempo, ma anche sulla linea della concezione del mito che si andava elaborando nella prima metà dell'Ottocento. Ma ciò che inaspettatamente risulta agli occhi del filologo, è che Wagner - l'interprete per eccellenza dello spirito e dei valori tedeschi - era forse molto meno "tedesco" di quanto ci si aspettasse e assai più vicino ai temi e alle ideologie del medioevo scandinavo.
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Vannini Angelo
Metamorfosi di un mistero. Savino e Apuleio
br. Nel corso della sua carriera letteraria Alberto Savinio (1891-1952) ha più volte letto e "riscritto" le "Metamorfosi" di Apuleio (II secolo d.C.), opera narrativa nota anche come l'"Asino d'oro". Questo studio cerca di comprendere tanto le motivazioni che hanno portato Savinio a confrontarsi con il testo apuleiano, quanto gli esiti filosofici ed estetici della sua rielaborazione, esplorandone i molteplici livelli. L'operazione saviniana di riscrittura si caratterizza da un lato per l'adattamento e la rielaborazione del rapporto ermeneutico tra testo e lettore che Apuleio aveva impostato, e dall'altro per la ristrutturazione dei dispositivi enunciativi. Da questo punto di vista lo studio approfondisce lo strumento concettuale della metalessi per sondare il modo in cui Alberto Savinio fa interagire verità e finzione, testo e realtà. Infine, esso presenta un'interpretazione filosofica della riscritture saviniane di Apuleio, mostrando come lo scrittore italiano abbia cercato con esse di riflettere sul problema del male nella natura umana.
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Cinelli Barbara
Marino Marini. Ediz. illustrata
ill., br.
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Elisei Mario
Il no disperato
ril. Cosa si può dire ancora su Giacomo Leopardi dopo tutti i testi critici scritti su di lui? La grandezza dei classici, tuttavia, sta proprio nel loro essere continua fonte d'ispirazione e di comprensione della realtà in cui viviamo. In questo breve saggio, "Il no disperato", il recanatese Mario Elisei ci guida con semplicità e chiarezza alla scoperta delle radici del pessimismo del grande poeta. Perché Leopardi ha maturato un pessimismo così radicale? Da quali letture, da quali rapporti familiari, da quali riflessioni personali, da quali problemi fisici è nato il nucleo del suo pensiero? Indagando soprattutto lo Zibaldone, Elisei scopre come Leopardi non sia solo un formidabile poeta e filosofo, ma un pensatore della crisi. Attraverso la sua dolorosa e unica esperienza personale, il poeta ha decodificato attraverso le sue straordinarie doti liriche e letterarie cosa significhi vivere una crisi che da individuale si fa collettiva: ciò che lo rende utilissimo per provare a comprendere la nostra complessa contemporaneità.
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Lo Ricco Gabriella
Le Corbusier
ill., br. Un dossier dedicato a Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris (La Chaux-de-Fonds, 1887 - Roccabruna, 1965). In sommario: La formazione: radici duplici; "L'Esprit Nouveau"; Puncti. Come tutte le monografie della collana Dossier d'art, una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utile quadro cronologico e di una ricca bibliografia.
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Guareschi Giovannino; Guareschi C. (cur.)
Bianco e nero. Giovannino Guareschi a Parma 1929-1938
brossura Il volume raccoglie un variegato e variopinto campionario di scritti di un decennio (1929-1938), i resoconti che il giovane cronista faceva degli avvenimenti, veri e verosimili della sua amata città e, anche, le storie inventate che tratteggiano profili indimenticabili di personaggi caratteristici. Il lettore potrà così scoprire la Parma dei caffè letterari frequentati dai giovanissimi Pierino Bianchi, Attilio Bertolucci, Cesare Zavattini, dai grafici e dai pittori Erberto Carboni, Atanasio Soldati, Carlo Mattioli. E soprattutto ritroverà nell'autore un attento critico letterario, curioso di ogni novità, grande consumatore di vocaboli stranieri stranieri e creatore di neologismi.
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Evola Julius; De Turris G. (cur.)
Teoria e pratica dell'arte d'avanguardia. Manifesti, poesie, lettere, pittura
ill., br. Il presente volume, frutto di anni di lavoro, cerca per la prima volta di fare il punto, non certo definitivo, ma quanto più possibile esaustivo, della fase iniziale (1916-1921) dell'impegno culturale e intellettuale di Julius Evola (1898-1974), riunendo tutta insieme la sua opera artistica come teorico dell'arte d'avanguardia, poeta e pittore, in modo da fornire ai semplici lettori, agli specialisti e ai critici italiani e stranieri quanto in precedenza era disperso e introvabile, offrendo così un'immagine finalmente completa e totale dell'Evola artista. Il volume è stato diviso in quattro sezioni. Dopo un'introduzione generale affidata a Carlo Fabrizio Carli, coordinatore del libro, la prima è dedicata ai manifesti e agli interventi critici anche d'occasione. La seconda parte è riservata alla sua produzione poetica con introduzione di Vitaldo Conte. La terza sezione comprende l'epistolario con Tristan Tzara, il fondatore e nume tutelare del dadaismo, fondamentale per capire il pensiero del giovane artista sino al superamento del dadaismo e il clima dell'epoca. La quarta e ultima parte di questo volume è infine dedicata alla sua opera pittorica con la riproduzione di una selezione dei suoi quadri sulla cui autenticità non ci sono dubbi. Un'appendice di Dalmazio Frau esamina un aspetto sempre ignorato dell'Evola artista, quello di grafico e creatore di copertine per i propri libri. Segue il catalogo-schedario curato da Carlo Fabrizio Carli e Francesco Tedeschi con tutte le informazioni necessarie per classificare e inquadrare le opere, tracciandone una sintetica storia e interpretazione. Il volume è arricchito da decine di fotografie, manifesti, copertine di libi e riviste. Introduzione di Carlo Fabrizio Carli.
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Scoppola Iacopini Luigi
La Cassa per il Mezzogiorno e la politica. 1950-1986
br. Questo libro, frutto di una lunga ricerca su fonti archivistiche inedite, ricostruisce la storia della Cassa per il Mezzogiorno alla luce dei suoi rapporti con la politica italiana. Dalle fonti raccolte emerge che se in un primo ventennio - dall'inizio degli anni Cinquanta alla fine dei Sessanta - a predominare nella Cassa furono nettamente le luci, nei suoi ultimi lustri, cioè fino alla metà degli anni Ottanta, ebbero il sopravvento le ombre. L'analisi non si occupa tanto della ricostruzione tecnico-economica dell'ente, quanto piuttosto dei suoi rapporti con la politica e delle influenze che da essa subì. Emerge così il quadro interessante di una struttura tecnocratica in origine snella ed efficace, per assurdo fin troppo all'avanguardia per la realtà in cui si trovò a operare, la cui spesa divenne col tempo, da aggiuntiva, sostitutiva di quella ordinaria dei vari ministeri, e che finirà per essere snaturata nei suoi compiti originari anche da parte delle nascenti regioni a statuto ordinario.
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Lagazzi Paolo
Il mago della critica. La letteratura secondo Pietro Citati
br. Nessun critico dei nostri anni è più prossimo di Pietro Citati allo spirito della magia antica e rinascimentale. La sua vastissima opera saggistica, lontana dalle strategie "scientifiche" e dalle strettoie ideologiche del Novecento, trae le sue linfe dalla gnosi, dal neoplatonismo e dalla Cabala, dalle fonti stesse del pensiero magico, esoterico e alchemico riscoperto attraverso la fondamentale lezione di Goethe. Quale saggista contemporaneo ha saputo più di lui, ispirandosi alla grande tradizione ermetica, dare respiro all'esercizio interpretativo, orientarlo verso orizzonti simbolici, mistici, sapienziali? Chi ha con più larghezza immaginativa meditato sui miti e sul loro eterno riapparire nel gran teatro della Storia o tra le pagine dei libri? Il suo approccio alla letteratura ha anche un lato illusionistico, un risvolto istrionesco, amabile e leggero. Avventurandosi nei luoghi oscuri e segreti dei testi, Citati non ne dimentica mai le superfici iridescenti, i doni di grazia, di gioco e d'incanto. Lagazzi, critico e scrittore da sempre interessato a tematiche magiche, esplora in questo volume il mondo di Citati in tutti i suoi aspetti e ci offre un inedito ritratto.
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Pansa Giampaolo
Uccidete il comandante bianco. Un mistero nella Resistenza
brossura La storia che leggerete è anche un racconto della giovinezza vissuta dalla generazione che si trovò immersa nel mattatoio della seconda guerra mondiale. Il comandante bianco era uno di loro: Aldo Gastaldi, classe 1921, nome di battaglia Bisagno. Per ricostruire le sue vicende, e quelle dei commissari politici comunisti che lo avversavano, ho usato fonti molto diverse, a cominciare dalle memorie di chi è salito in montagna con lui nell'autunno del 1943, quando aveva appena ventidue anni. Ma mi sono avvalso anche di molti passaggi ideati da me. Ecco il ritratto di un giovane altruista, coraggioso, un cattolico che non aveva paura di morire, convinto che il suo destino fosse nelle mani di Dio. Non essere comunista lo rendeva diverso dai dirigenti rossi, la maggioranza nelle file dell'antifascismo armato. Eppure Bisagno guidava la divisione partigiana più forte della Liguria: la Cichero, una formazione delle Garibaldi. Ritenuto troppo legato alla curia genovese e ai democristiani ancora clandestini, era destinato a entrare in contrasto con i quadri del PCI che puntavano a conquistare il potere in Italia. Lo scontro emerse con asprezza negli ultimi mesi della Resistenza. Il 21 maggio 1945, quando non si sparava più, Bisagno morì in un incidente stradale molto dubbio. Questo libro propende per un delitto deciso dal nuovo potere rosso. La storia del comandante della Cichero mi ha confermato una verità: a tanti decenni di distanza, esistono ancora molti aspetti della nostra guerra civile avvolti nel mistero. Qualcuno dovrà pur svelare certi enigmi. È un compito che non può essere assolto da un autore anziano come me. Ma avverto che non sarà un'impresa facile per nessuno. La storia della Resistenza sbandierata dai vincitori nasconde troppe menzogne. È una narrazione in gran parte falsa e va riscritta quasi per intero. Il tanto demonizzato revisionismo è un obbligo morale per chi non accetta che la propria nazione si regga su un racconto di se stessa viziato da troppe fake news, per usare un'immagine di moda. Soltanto alla fine di questo percorso lungo si potrà davvero ottenere la storia condivisa sempre invocata.
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Marabini Jean
La vita quotidiana in Russia ai tempi della Rivoluzione d'Ottobre. La nascita di un mondo capovolto
br. Il "monaco maledetto" Rasputin, lo zar Nicola II, Trockij, Stalin e Lenin; e poi la fine dell'aristocrazia, la breve estate della Russia borghese, la nascita del regime dei Soviet: tutto è già stato detto sugli uomini e sullo svolgimento della Rivoluzione d'ottobre. Niente sulle abitudini, i pensieri e le opinioni della gente, sulla vita di ogni giorno in un momento in cui, in realtà, il quotidiano viene spazzato via in nome di alti ideali, e la Russia imperiale rielaborata, rimessa in discussione insieme alla sua società e alle sue usanze. Come passavano il tempo le persone comuni, quali erano i vestiti all'ultima moda, le pietanze più raffinate, la vita culturale e i divertimenti fra le strade di San Pietroburgo? La rivoluzione, il razionamento, le esecuzioni pubbliche, la carestia e l'egoismo sembrano voler cancellare ogni traccia di tradizioni, ma lo storico Jean Marabini riesce a restituire al lettore un fedele spaccato di vita del popolo russo, in cui gli intrighi politici e i tristi avvenimenti ben noti si intrecciano con storie di povertà e sofferenza, sangue e ferro, speranza e rinascita.
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Buber Martin; Kajon I. (cur.)
Il problema dell'uomo. Nuova ediz.
br. Pubblicato a Tel Aviv nel 1943, questo libro propone il primo corso di «filosofia della società» tenuto da Buber nel 1938 all'Università ebraica di Gerusalemme. L'occasione di mettere a fuoco l'essere dell'uomo nella sua peculiarità rispetto a ogni altro essere si intreccia con la testimonianza di una fase cruciale della sua vita: quella che vede l'emigrazione del filosofo dall'area geografica di lingua tedesca alla comunità ebraica in Palestina. In quest'opera l'autore presenta in modo dettagliato la sua idea della condizione umana e considera come differenza specifica dell'uomo rispetto a tutte le altre creature il suo configurarsi come essere sociale in forma peculiare. Secondo il filosofo, infatti, l'originaria socialità umana non è mediata dall'interesse, o dall'utilità, né dipendente dal sentimento empirico della simpatia o della compassione, ma si mostra come un «a priori» universalmente valido, che pone immediatamente in contatto l'«io» e l'«altro» in modo gratuito e nella reciproca disponibilità.
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Sabbatucci Giovanni; Vidotto Vittorio
Il mondo contemporaneo
ill., br. Fra le molte periodizzazioni possibili per segnare il problematico termine a quo della storia contemporanea, questo manuale adotta l'ondata rivoluzionaria del 1848 - evento senza dubbio epocale a livello europeo, e avvertito come tale anche dai contemporanei - per raccogliere in un unico volume l'intera materia che comunemente viene ricompresa in questa disciplina. È una scelta che ha il vantaggio di includere in una trattazione organica problemi ed eventi imprescindibili per la comprensione del mondo contemporaneo, a cominciare da quelli relativi alla realizzazione dell'unità italiana. Questa nuova edizione si presenta ora in una forma decisamente rinnovata e accresciuta. La parte sul Novecento, in particolare, è stata ampliata e articolata in un maggior numero di capitoli di taglio essenzialmente tematico, per meglio dar conto delle trasformazioni degli ultimi decenni.
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Waite Arthur Edward
Louis Claude De Saint Martin. Il filosofo sconosciuto
brossura
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Zamboni Giuseppe; La Russa A. (cur.)
Itinerario filosofico
br.
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Mattioli Massimo
Margherita Sarfatti. Più
ril. "Santini, P. C.... Saroni, Sergio". Scorrendo l'indice dei nomi in moltissimi manuali e saggi d'arte contemporanea, questa è la situazione che mediamente si incontra: non c'è il nome di Margherita Sarfatti. La prima donna al mondo ad affermarsi strutturalmente nel ruolo di critica d'arte, la teorizzatrice di una linea identitaria per l'arte italiana, l'ideatrice di un movimento oggi rivalutato come il Novecento Italiano, la promotrice del contemporaneo italiano sulla scena internazionale con decine di mostre in importanti capitali europee e americane, è stata per decenni rimossa dalla memoria e dalla storiografia. Perché? Sulla sua figura ha pesato la storia personale, una lunga relazione intellettuale e poi amorosa con Benito Mussolini, la colposa imperdonabile condivisione di pagine tragiche del fascismo, che poi peraltro - lei di origini ebraiche - la costringerà all'esilio sudamericano. Responsabilità pesanti, ma che non giustificano l'acritica ed aprioristica damnatio memoriae che ha colpito la Sarfatti - e molti degli artisti da lei sostenuti - fino ad anni molto recenti. Riflessioni che sono alla base di questo pamphlet biografico: che appoggiandosi a testimonianze e a documenti spesso inediti, tenta di restituire la giusta dimensione ad una studiosa che quando giunge al fatidico incontro con l'uomo che ne segnerà i destini, ha già costruita la sua solida identità di giornalista, scrittrice, teorica e critica d'arte, animatrice - con il suo salotto - della vita culturale prima di Milano poi di Roma.
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Salvador Ottavia; Denunzio Fabrizio
Morti senza sepoltura. Tra processi migratori e narrativa neocloniale
ill., br. "Migranti economici" o "migranti politici"? Queste classificazioni ciniche e strumentali, forgiate nei laboratori di tanta sociologia etnocentrica di stampo neopositivista, e adottate acriticamente da leader istituzionali, hanno finito col costruire l'immaginario con il quale si tende a percepire il fenomeno migratorio. In questo loro lavoro, i due autori provano a scardinarlo, introducendo un altro "tipo" di immigrati-emigrati, quelli morti, ritenendo che uno degli indicatori fondamentali e più affidabili con cui misurare la civiltà degli Stati d'accoglienza sia la sepoltura che essi riservano agli stranieri. Alternando il materiale al simbolico, la ricerca etnografica all'analisi socio-culturale del romanzo neocoloniale italiano, il libro analizza le migrazioni e la causa storica che le produce e riproduce, il colonialismo, a partire dal lungo corteo di morti che lasciano al loro passaggio, da Majid E. K., morto a causa di un incidente mentre era trattenuto al Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d'Isonzo all'eritrea Zeb'hí Tanqualít de "Il tempo delle iene" di Carlo Lucarelli, dai defunti nel mar Mediterraneo alla ragazza etiope senza nome de "I fantasmi dell'Impero" di Marco Consentino, Domenico Dodaro e Luigi Panella. Come scrive Abdelmalek Sayad, nel saggio inedito in appendice: "La morte in immigrazione e in esilio è un momento di verità, la morte dello straniero e la morte in terra straniera è un momento di verità per tutti".
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Garbin Emanuele
Bathygraphica. Disegni e visioni degli abissi marini
ill., br. Che ne è oggi dell'Abisso? Esiste ancora una profondità tale da meritare il nome, il timore e il rispetto che un tempo spettavano all'Abisso? La collezione di carte e di visioni messe assieme in questo libro è a suo modo un viaggio - quasi un voyage extraordinaire come quelli di Jules Verne - negli abissi a noi più prossimi, e cioè quelli del fondo dei mari più profondi. Questa storia parziale e arbitraria si apre con un'immagine terribile e sublime, la "batigrafia" descritta da Thomas Burnet in Telluris Theoria Sacra alla fine del diciassettesimo secolo, e cioè una visione apocalittica della terra prosciugata alla fine dei tempi. Da allora sono state disegnate molte carte degli abissi, anche diversissime tra loro, ma tutte accomunate dal bisogno di vedere un altro mondo, che in massima parte è - e sempre sarà - precluso alla vista dell'uomo, e accessibile solo sotto forma di disegno. La rassegna delle rappresentazioni e delle visioni delle profondità abissali è anche la storia di una espropriazione e di una continua dislocazione, tanto da far pensare che ben poco resti ormai, sotto il mare così come sulla terra, di quella oscurità e di quella dismisura che sono la sostanza stessa dell'Abisso. Ciò accade perché una certa disposizione del pensiero efficiente sposta sempre più in là il confine del noto a scapito del dominio dell'ignoto, e lo fa con una tale determinazione da non permettersi e non permetterci di pensare l'Abisso per quello che è, e nemmeno di intuire come quel confine non sia affatto netto, bensì confuso e ripiegato su sé stesso. Osservando le carte e leggendo le storie che hanno cercato di immaginare il fondo del mare ci si può rendere conto di come l'Abisso costantemente si ritragga, ma allo stesso tempo penetri il pensiero che intende spiegarlo e le immagini che cercano di mostrarlo.
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Morin Edgar; Bellusci F. (cur.)
Sull'estetica
br. L'estetica, prima di essere il carattere proprio dell'arte, è un dato fondamentale della sensibilità umana. Il sentimento estetico è un sentimento di piacere e di ammirazione che, quando è intenso, diventa meraviglia e felicità. Può essere suscitato da uno spettacolo naturale, da un'opera d'arte, ma anche da oggetti o opere che noi estetizziamo. Per la prima volta nella sua lunga carriera Edgar Morin riunisce in questo libro le proprie riflessioni sulla bellezza, l'arte e il sentimento estetico. Da dove viene la creatività artistica? Cosa significano ispirazione o genio? Da Lascaux a Beethoven, da Dostoevskij a Orson Welles, Edgar Morin richiama le opere e gli artisti che l'hanno segnato e accompagnato, per mostrare la profondità dell'esperienza estetica. Le grandi opere non sono solo divertissements: consentono la comprensione della condizione umana, con le sue commedie e le sue tragedie.
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Brunelli Luciana
Ebrei internati. La provincia di Perugia dal 1940 al 1944
br. Il volume presenta il quadro dell'internamento degli ebrei, soprattutto stranieri, nei comuni e nei campi della provincia di Perugia dal 1940 al 1944. Mediante una ricca documentazione archivistica, si delineano in particolare le condizioni di vita degli internati, i rapporti con la popolazione locale, le forme della persecuzione e i salvataggi nel territorio. Si evidenzia l'intreccio tra i percorsi transnazionali dei profughi, le politiche nazionali e la loro ricaduta ai livelli periferici. Completa il quadro un'appendice contenente le note biografiche e gli elenchi dei perseguitati nel territorio provinciale.
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Santoriello Pietro
I tavolari «della Cava» nella Costa d'Amalfi. Case, acquedotti, terreni terrazzati negli apprezzi del Settecento (1714-1792)
ill., br. L'autore ha raccolto in questo libro le perizie di apprezzo più significative, redatte nel corso del XVIII secolo dai tavolari "della Cava" - con approssimazione, l'attuale città di Cava de' Tirreni -, di immobili distribuiti tra i comuni di Vietri sul Mare e Atrani. Il contenuto di tali documenti verte sul ruolo e l'importanza delle risorse idriche per la nascita e lo sviluppo delle attività manifatturiere nelle valli della Costa di Amalfi. Il materiale scientifico proposto riporta termini dialettali, usi, descrizioni di manufatti ed edifici ormai dimenticati, o scomparsi, che il lettore di maggior esperienza potrà forse ricordare. È da considerarsi impossibile il confronto tra il lavoro del XXI secolo e le attività febbrili, le fatiche esorbitanti - ma anche l'ingegno delle antiche maestranze, purtroppo anonime - compiute da generazioni di contadini, muratori e altri artigiani che nel corso dei secoli hanno "inventato", costruito - non solo dal punto di vista materiale - e provveduto alla costante manutenzione dell'impareggiabile, quanto fragile, paesaggio della riviera amalfitana.
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