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D'Annunzio Gabriele; Fressura M. (cur.); Karlsen P. (cur.)
La Carta del Carnaro e altri scritti su Fiume
ill., br. La Costituzione della Reggenza italiana del Carnaro è stata scritta da Gabriele D'Annunzio sulla base di una dettagliata e coraggiosa proposta di Alceste De Ambris. Un documento destinato a fare storia e a rappresentare un modello innovativo e rivoluzionario, fondato su princìpi modernissimi: la proprietà era un diritto subordinato alla sua utilità sociale, la parità dei sessi veniva considerata un diritto inderogabile, ogni cittadino era elettore ed eleggibile a partire dai vent'anni, qualsiasi mandato poteva essere revocato, il decentramento amministrativo era garantito così come il rispetto delle minoranze linguistiche, l'istruzione era rigorosamente laica e non confessionale, la tutela e la salvaguardia del territorio una priorità fondamentale. I cittadini erano invitati a coltivare le arti, perché si annunciava il «regno dello spirito umano», e la musica era «un'istituzione religiosa e sociale». Oltre a un prezioso raffronto sinottico con la stesura originale di De Ambris, il libro è arricchito dai documenti preparatori alla scrittura della Carta, da una scelta di altri scritti dannunziani su Fiume e da un'appendice iconografica che ripercorre le tappe salienti dell'impresa.
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Garcés Marina
Il nuovo illuminismo radicale
br. Autoritarismo, fanatismo, catastrofismo, terrorismo. Questi sono solo alcuni dei volti di un'imponente reazione anti-illuminista che caratterizza, e spesso domina, il racconto del nostro presente. Di fronte all'attuale crisi di civiltà, la risposta sembra contemplare soltanto due vie d'uscita: condanna o salvezza. Ma ciò che si nasconde dietro questa divisione manichea è in realtà una resa: la nostra rinuncia alla libertà, vale a dire a migliorare insieme le nostre condizioni di vita. Perché crediamo in questi racconti apocalittici? Quali paure e quale opportunismo li alimentano? In questo agile pamphlet, la filosofa Marina Garcés teorizza un nuovo illuminismo radicale, un atteggiamento che sia in grado di contrastare le facili credulità del nostro tempo e di opporsi alle conseguenti forme di oppressione. Prefazione di Michela Murgia.
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Baroni G. (cur.); Firpo G. (cur.)
La poetica di Camillo Sbarbaro (A cinquant'anni dalla morte del poeta 1967-2017). Atti del Convegno (Arezzo, 11 novembre 2017)
br. Nel cinquantenario della morte del poeta Camillo Sbarbaro un incontro di italianisti ad Arezzo (nel 2017) presso l'Accademia Petrarca ne ha ripercorso la storia umana e letteraria. Ligure, di Santa Margherita, Sbarbaro a soli ventisei anni pubblica la raccolta di poesie Pianissimo e nello stesso anno si reca a Firenze dove incontra Ardengo Soffici, Giovanni Papini, Dino Campana, Ottone Rosai e altri artisti e letterati che ruotavano intorno alla rivista «La Voce». Richiamato alle armi nel 1917 il poeta scrive al fronte la raccolta poetica Trucioli, pubblicata da Vallecchi nel 1920. Sarà proprio Trucioli a fargli conoscere, un altro "grande ligure": Eugenio Montale. Tra il 1928 e il 1933 Sbarbaro viaggia soprattutto in Europa cogliendone i nuovi venti letterari e politici. Al 1933 risale il nuovo libro Calcomanie che, a causa della censura, circolerà solo nel 1940 in una ventina di copie dattiloscritte. Nel 1945 Sbarbaro inizia un'intensa attività di traduzione di autori francesi e greci. Gli ultimi anni di lavoro letterario dopo il denso volume Fuochi fatui del 1956 lo vedono impegnato solo in piccole raccolte di prosa: Gocce (1963), Il "Nostro" e nuove Gocce (1964), Contagocce 1965), Bolle di sapone (1966), Vedute di Genova (1966) e Quisquilie pubblicato poco tempo prima della sua scomparsa (1967). Sbarbaro, pur nella sua produzione "misurata" e nel suo vivere appartato, ha rappresentato una delle voci più limpide e alte della lirica italiana del Novecento.
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Belloc Hilaire
Richelieu e la nascita dell'Europa moderna
br. Seguendo le vicende biografiche del cardinale, Hilaire Belloc evidenzia come il culto della nazionalità e la costruzione dello Stato moderno perseguiti da Richelieu abbiano definitivamente archiviato l'idea di unità del mondo cristiano.
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Cesare Battisti e Arezzo (1915-1919)
ill., br.
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De Lussy Florence
Simone Weil
br. Rivoluzionaria e mistica a un tempo, Simone Weil in soli 34 anni di vita ha impresso un segno nei campi di storia, filosofia e religione. Anche chi non ha mai letto i suoi libri associa il suo nome alla lotta di classe, al riscatto degli ultimi, alla devozione. L'autrice, che ha curato l'opera omnia di Simone Weil, permette di contestualizzare e capire i punti fondamentali della sua vita e del suo pensiero, tra azione e contemplazione.
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Fontanelli Elisa
Per illuminare il suo popolo e rendendolo felice col farlo più culto... I visitatori dell'Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale nel Settecento
ill., br. Il saggio è incentrato sull'Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, meglio conosciuto come La Specola, di cui si prendono in esame modalità di fruizione insieme a composizione e fisionomia culturale del pubblico dei visitatori in un arco di tempo compreso tra il 1783 e il 1788. Attraverso l'esame della documentazione superstite, come i registri dei visitatori, la letteratura di viaggio, oltre a guide e i trattati descrittivi della città di Firenze e i resoconti dei quotidiani locali dell'epoca, il testo restituisce un panorama articolato e per molti versi sconosciuto delle diverse componenti sociali e culturali del pubblico dell'istituzione fiorentina. Presentazione di Cristina De Benedictis.
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Capitelli G. (cur.); Mazzarelli C. (cur.); Rolfi Ozvald S. (cur.)
Dizionario portatile delle arti a Roma in età moderna
ill.
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Girard René; Fornari Giuseppe
Il caso Nietzsche. La ribellione fallita dell'Anticristo. Nuova ediz.
br. Questo libro nasce dalla constatazione che Friedrich Nietzsche, uno dei più fieri nemici del cristianesimo, ne è, a ben guardare, la più sorprendente conferma. Non si tratta semplicemente di un'opposizione speculare al cristianesimo che ne tradisce la nascosta influenza, come sostiene Heidegger: l'influenza nascosta esiste, ma il rifiuto nietzchiano ad ammetterla si basa su un'opposizione reale, su una scandalosa differenza cristiana che il nostro mondo sistematicamente respinge, proprio perché vi è estremamente vicino. Nietzsche reagisce alla rivelazione evangelica del desiderio e della violenza presenti dentro di lui come dentro di noi, ma il suo rifiuto diventa la rivelazione ultima, «escatologica» di questa violenza, la dimostrazione della verità della croce.
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Grenier Catherine
Alberto Giacometti. Biografia
ill., br. «Sorride. E tutta la pelle grinzosa del suo viso si mette a ridere. In uno strano modo. Non solo gli occhi ridono, ma anche la fronte. Tutta la sua persona ha il colore grigio del suo atelier. Per simpatia, forse, ha preso il colore della polvere.» Con queste parole Jean Genet, modello prediletto, descrive Alberto Giacometti, scultore irriducibile, un carattere che gli anni travagliati e il lavoro ossessivo hanno scolpito sul suo volto. L'attività nello studio di rue Hippolyte-Maindron, del resto, è molto intensa: a varcarne la soglia si assiste all'incessante lavorio sulle figure, che Giacometti distrugge e ricostruisce senza requie, in un'estenuante ricerca della perfezione, un oscillare tormentoso fra un ideale a cui tendere e i tentativi abortiti, un andirivieni di dubbi e ripensamenti. Pochi secondi fa rideva, ora tocca una scultura abbozzata e, rapito dal contatto delle dita con la massa di argilla, non si cura più di chi ha di fronte. Nato nel 1901 a Borgonovo, Alberto trascorre la giovinezza nello spazio aspro e familiare della Svizzera, con il padre che lo inizia all'arte fin dalla più tenera età e segue passo passo la sua carriera offrendogli incoraggiamento e sostegno. Nel 1922 si trasferisce a Parigi, dove compie i primi passi sotto la guida di Antoine Bourdelle e Zadkine, affrancandosi però ben presto dai suoi mentori per avvicinarsi, seppure per una breve fase, al Surrealismo di Breton e al Cubismo. Lo spirito ribelle, che segna tutta la sua ricerca e il suo passaggio attraverso le avanguardie, lo porterà a intraprendere un cammino solitario, ai margini del mondo dell'arte, nonostante le assidue frequentazioni con gli intellettuali più celebri dell'epoca nei caffè del Quartiere latino e di Montparnasse. Sedotto dalle arti primitive, approderà a una rappresentazione più sintetica e allucinata, dando vita a una schiera di figure vacillanti e in perenne cammino, che lo consacreranno sulla scena internazionale. «Non lasciarmi influenzare, da niente» annota in uno dei suoi taccuini: Alberto Giacometti appartiene a un tempo senza tempo, ciò che caratterizza l'essenza più autentica dell'arte. Il volume è pubblicato in formato solo testo.
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Pubusa Andrea
Palabanda. La rivolta del 1812. Fatti e protagonisti di un movimento che ha scosso la Sardegna
br. I "fatti" di Palabanda, una zona urbana di Cagliari, scossero profondamente la città e la Sardegna nel 1812, inserendosi in quel contesto rivoluzionario e di dissapori creatosi all'indomani della Rivoluzione francese e della cacciata dei Piemontesi dall'isola nel 1794. Ma su quegli eventi, è stato detto veramente tutto? Fu autentica rivolta o solo una repressione governativa? Quel progetto di libertà, condotto dalla borghesia e dai capipopolo cagliaritani, a quale fine mirava? L'orto di Palabanda - da cui la "congiura" prese il nome -, in cui si discusse di rivolgimenti e riforme per la società sarda, fu realmente un convegno di sediziosi o un pretesto per il colpo di coda del governo Sabaudo che riuscì, così, a liberarsi dei propri oppositori interni? A duecento anni dagli avvenimenti, anche grazie a nuove scoperte documentarie, l'autore cerca di proiettare una luce differente su un episodio della storia sarda ricco di contrasti e di zone oscure.
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Host-Venturi Giovanni; Orzati D. (cur.)
L'impresa fiumana
br.
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Accoto Cosimo
Il mondo ex machina. Cinque brevi lezioni di filosofia dell'automazione
br. Intelligenza artificiale e deep learning, droni e robot, blockchain e smart contract, cybersicurezza: una realtà sempre più generata, alimentata, protetta - attaccata? - dalle macchine si affaccia intorno a noi. Frontiere tecnologiche potenzialmente gravide di opportunità per la costruzione di un mondo più trasparente, equo e sicuro, ma non prive di vulnerabilità. È un universo automato che incalza e che merita di essere analizzato in sé, senza preconcetti, con apertura, consapevolezza e profondità. Da questo scenario prende le mosse un'esplorazione filosofica della dimensione automatica in quanto tale. L'automatizzazione sta ridisegnando le nostre idee e categorie concettuali, le attività professionali e le relazioni umane, le pratiche cognitive e disciplinari, l'etica e la politica. Filosoficamente, un orizzonte che non è solo tecnologico o infrastrutturale, ma più ontologicamente fondativo: automazione, dunque, non solo come spinta ingegneristica a costruire macchine e automi, ma come prospettiva più generale di produzione del nostro reale e del suo senso. Con un contributo di Alex Petland.
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Bertrand G. (cur.); Pieretti M. (cur.)
Una marchesa in viaggio per l'Italia. Diario di Margherita Boccapaduli (1794-1795)
ill., br. Come viveva una donna "savante" del Settecento? Il diario fino a oggi in gran parte inedito che la marchesa romana Margherita Boccapaduli scrisse nel corso del viaggio fatto con Alessandro Verri nel Nord e nel Sud dell'Italia, poco prima dell'arrivo delle truppe napoleoniche, costituisce una fonte preziosa per la storia culturale del Settecento. Vera donna di eccellenza dell'età dei Lumi, totalmente autodidatta, Margherita si era nutrita di letture classiche coltivando anche una curiosità appassionata per le scienze naturali. Nel suo palazzo di Roma, sede di un famoso e ambito salotto letterario frequentato da dotti italiani e stranieri, aveva fatto allestire da Piranesi un gabinetto scientifico che possiamo vedere riprodotto nel famoso ritratto della marchesa eseguito dal pittore francese Laurent Pécheux. Non più giovanissima, in un'epoca in cui il Grand Tour era riservato agli uomini e in cui il viaggio comportava fatiche e rischi di ogni genere, Margherita attraversò tutta l'Italia, raccontando poi nel suo diario le tappe, gli incontri e le magnificenze viste. A completamento di questo eccezionale racconto di una dama colta dell'epoca, vengono pubblicate in appendice le lettere che Verri inviò durante il viaggio a Domenico Genovesi, segretario della marchesa, di fondamentale importanza per la ricostruzione dell'intera vicenda.
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Crocetti Umberto
Il dialogo. Paradossi e opportunità
br. A cosa serve la filosofia? Nel panorama contemporaneo il suo ruolo appare sempre più marginale, assoggettato alla pretesa di supremazia dell'apparato tecnico produttivo. Perché, allora, un libro sul dialogo? Nel dialogo l'autore individua il mezzo principale attraverso cui la filosofia cerca di ristabilire il suo ruolo di primato nella gerarchia delle attività spirituali, seguendo il modello aristotelico che associa all'inutilità del logos la sua importanza emancipatrice rispetto all'umana tendenza a creare mitologie. Il libro propone un viaggio sulle tracce di questa forma di confronto, partendo dalle origini dialettiche fino alla trasformazione socratica del dialogo in terapia spirituale. L'autore produce un serrato confronto tra il punto di vista 'socratico' e quello 'nicciano': egli sostiene, che tutto ciò rappresenta l'origine della tendenza contemporanea a concepire l'apparato tecnico-produttivo, fondato sulla scienza, come la fonte per la soluzione di tutti i problemi dell'uomo.
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Caprile Luciano; Di Vaia Luigi; Cuccaro Agostino
Coloristi a confronto. Rocco Borella e Jorrit Tornquist. Mostra al PAN di Napoli (22 maggio-10 giugno 2019). Ediz. italiana e inglese
ill., br. Una grande mostra d'arte di due coloristi internazionali a confronto: Rocco Borella e Jorrit Tornquist nelle sale del PAN palazzo delle arti di Napoli dal 22 maggio al 10 giugno 2019 a cura di Luigi Di Vaia e Agostino Cuccaro, mostra ideata dal Museo DAMA. Testi di Luciano Caprile.
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Vaghi Massimiliano
Una storia connessa. Asia meridionale ed Europa in età moderna (secoli XVI-XX)
br. È un'indagine dei rapporti fra due "periferie" dell'Eurasia che l'autore propone, tenendosi lontano da una visione eurocentrica, che spesso ha portato a considerare le società dell'Asia meridionale come qualcosa di alieno e di "separato" rispetto all'Europa. Nel libro, al contrario, viene messa in luce una storia che testimonia di continui incroci, connessioni e contaminazioni fra gli attori sociali coinvolti. La natura stessa del tema - le dinamiche dei rapporti fra popoli e sistemi politici attivi in un enorme spazio geografico - scoraggia un punto di vista unidisciplinare e costringe il ricercatore a considerare una metodologia di analisi più inclusiva, che presenta spunti di grande interesse per storici, antropologi e specialisti di studi postcoloniali. Se il colonialismo è stato un fattore ovvio di unione fra l'Asia meridionale e l'Europa, e le religioni possono essere viste come un fattore importante di interazione, non bisogna trascurare né le dinamiche legate alle migrazioni e alle reti commerciali e culturali, né le esperienze di resistenza anticoloniale: nel corso della "lunga" età moderna, tutti questi elementi insieme hanno modellato tanto il sistema geopolitico euroasiatico, quanto la visione del mondo delle popolazioni che lo abitano.
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Bartolini Simonetta
«Yoga». Sovversivi e rivoluzionari con d'Annunzio a Fiume
brossura
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Tassinari Giuseppe
Il fascista che disse di no a Hitler. Diari
brossura
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Lissagaray Prosper-Olivier
Gli ultimi giorni della Comune
br. "Gli ultimi giorni della Comune" è un libro giornalistico sugli eventi della Comune di Parigi. «Essi si ingannano quando accusano Parigi di perseguire la distruzione dell'unità francese raggiunta con la Rivoluzione. L'unità che ci è stata imposta finora con l'impero, la monarchia e il parlamentarismo, non è che la centralizzazione dispotica, inintelligente, arbitraria e onerosa. L'unità politica che vuole Parigi è l'associazione volontaria di tutte le iniziative locali, il concorso spontaneo, libero, di tutte le energie individuali in vista del fine comune, che è il benessere, la libertà e la sicurezza di tutti. La rivoluzione comunale, cominciata per iniziativa popolare il 18 marzo, ha inaugurato una nuova era di politica sperimentale, positiva, scientifica. È la fine del vecchio mondo governativo, clericale, militarista, burocratico, la fine dello sfruttamento, dell'aggiotaggio, dei monopoli, dei privilegi ai quali il proletariato deve il suo asservimento e la patria le sue sventure e i suoi disastri».
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Kierkegaard Søren; Fabro C. (cur.)
La malattia mortale
br. "In un bilancio dell'attività letteraria svolta nel 1848, Kierkegaard dichiara che 'La malattia mortale è certamente la cosa più perfetta e più vera ch'io abbia scritta' e la sua pubblicazione, come la scelta dello pseudonimo, gli procurò pene di spirito senza numero. Dalle indicazioni lasciate nelle Carte inedite sappiamo che nel suo primo abbozzo l'opera era stata concepita in forma di una serie di 'Discorsi edificanti' (i Talers Form) e riuscì invece il trattato più teoreticamente teso e organicamente costruito della teologia kierkegaardiana. [...] Si può ben dire che nessuno scritto dà, più di questo, il timbro profondo della sua anima e l'esatta impressione del suo potere di scavare i recessi più impervi dello spirito. Possiamo senz'altro dire che con 'La malattia mortale' si compie una nuova crisi definitiva nell'opera kierkegaardiana, che raggiunge la compiuta forma della sua maturità e positività." (dallo scritto di Camelia Fabro)
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Valentini A. (cur.); Bietoletti S. (cur.)
Elisa Morucci. Ignis super aquam. Ediz. italiana e inglese
ill., ril. Il volume riproduce una quarantina di sculture di Elisa Morucci, realizzate perlopiù utilizzando bronzo, terracotta e pietre locali."Realistiche e curate nei particolari", scrive Anita Valentini, "ma allo stesso tempo sovrannaturali, le sue opere scaturiscono dal ricordo nella mente della scultrice di tempi e di luoghi, in virtù del suo essere viaggiatrice curiosa fra civiltà e paesi lontani".
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Martinetti Piero
Hegel
br. Sono in questo volume pubblicate, con il consenso dell'autore, le lezioni da lui tenute a Milano negli anni 1923-24, che essendo stati tra gli ultimi del suo insegnamento universitario, riflettono la maturità del suo pensiero e fanno testimonianza del carattere quasi religioso della sua attività didattica. Per conservare questo carattere originario le lezioni sono riprodotte immutate senza aggiunte, senza completamenti, senza note esplicative, senza i facili aggiornamenti bibliografici, così come furono pronunciate. Raccolte da studenti volenterosi e intelligenti su appunti forniti dall'autore senza fine di speculazione, queste lezioni circolavano in veste litografica scorretta e disordinata tra i numerosi allievi e ammiratori del maestro. Il quale si proponeva di rivederle, di completarle e di stamparle: il tempo e la salute gli fecero difetto. Parve agli editori che questi abbozzi dell'illustre autore intorno a Hegel, che ebbe tanta influenza nel rinnovamento filosofico nazionale nei primi decenni del sec. XX, non dovessero andare perduti, e potessero utilmente pubblicarsi anche con le imperfezioni e le lacune inevitabili in un insegnamento orale. Lo stato di infermità in cui da oltre un anno si trovava l'autore non gli permise di rivedere le bozze di stampa. La revisione delle quali con la correzione del manoscritto fu fatta con scrupolo e la devozione di allievo e di amico dal dott. Cesare Goretti.
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Whitehead Alfred North
Natura e vita
br. L'opera contiene due conferenze tenute da Whitehead all'Università di Chicago nel 1933. In quest'epoca egli aveva già elaborato compiutamente la sua concezione filosofica e aveva già pubblicato le sue opere più importanti. Così nel presente scritto ci da un rapido schizzo dell'intero sistema, riassumendo nella prima parte la sua critica del materialismo e nella seconda le sue vedute positive. L'argomento è trattato in forma quasi divulgativa, in modo che la trattazione può costituire una facile introduzione alle opere maggiori di Whitehead, che sono molto più oscure e difficili. Naturalmente non ci si può attendere qui un'esposizione adeguata del pensiero dell'autore: alcuni aspetti della sua filosofia vengono omessi; e importanti dottrine il cui sviluppo occupa altrove interi volumi vengono qui indicate in poche righe. Una conoscenza meno inadeguata richiederebbe la lettura di alcune almeno tra le opere fondamentali: lo studioso potrebbe ad esempio cominciare con "Il concetto della natura" e "La scienza e il mondo moderno" (entrambe tradotte in italiano) per passare quindi a "Process and reality" che resta l'opera capitale dell'autore.
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Saramago José
Diario dell'anno del Nobel. L'ultimo quaderno di Lanzarote
br. "Diario dell'anno del Nobel" è l'ultimo dei quaderni di Lanzarote, quello relativo al 1998. Se ne conosceva l'esistenza perché Saramago lo aveva promesso ai suoi lettori nel 2001, ma se ne sono perse le tracce. Prima gli impegni, poi un cambio catartico di computer, e il sesto quaderno si è smarrito, seppellito in una macchina che nessuno usava più. Come racconta la moglie Pilar del Río nell'introduzione, ci sono voluti vent'anni e varie casualità "saramaghiane" perché questo testo venisse alla luce, ma forse ciò non è stato un male, certe riflessioni e confidenze dovevano aspettare. I principali assi tematici sono la politica, i viaggi, la dimensione sociale dello scrittore e dell'intellettuale, e ancora la sfera più personale e la letteratura. Svetta il discorso proferito in occasione della consegna del Nobel, forse il punto più alto della sua esistenza, ma nel complesso questo quaderno restituisce al lettore una dimensione intima, a tratti perfino domestica, di Saramago, e risulta agevole e intrigante ricostruire i fili che uniscono uno all'altro, come in una fitta ragnatela, i temi che animano la scrittura di questo autentico genio della letteratura.
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Sansoni Caterina
I personaggi di Elsa Morante. Costruzione e dinamiche relazionali dei personaggi nei romanzi di Elsa Morante
br. Il presente studio sui personaggi dei romanzi di Elsa Morante parte da una constatazione: l'importanza delle relazioni umane e la predilezione dell'autrice per i «personaggi vivi (sebbene immaginari)». Da un lato sono state prese in esame le dinamiche relazionali e i problemi identitari che caratterizzano i personaggi, dall'altro il lavoro di rielaborazione e personalizzazione che Morante compie "costruendo" i suoi homines ficti a partire dalla tradizione letteraria. Ne risulta un dittico che ha l'obiettivo di rendere esplicito nella sua struttura e nei suoi presupposti il realismo della scrittrice.
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Marras Giovanni
Invenzione della continuità. Ernesto Nathan Rogers tra avanguardia e tradizione
ill., br. "L'opera di Ernesto N. Rogers, scritti e disegni, rappresenta un prezioso corpus di materiali verso cui indirizzare chi voglia avvicinarsi allo studio dell'architettura. Ernesto N. Rogers come paradigma da interrogare, più per le aporie del suo discorso e per il carattere controverso delle opere, che per quella supposta coerenza che talvolta gli si voluta attribuire. Il binomio memoria/invenzione, «rapporto dialettico tra tensioni opposte», da luogo nei suoi scritti a un ragionamento mai dogmatico e dottrinario che si configura come un intreccio che, tra avanguardia e tradizione, si dipana nei progetti." (dall'Introduzione)
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Borbone Giacomo
Pensieri al limite. Sostanza, funzione e idealizzazione in Cassirer e Husserl
brossura Con questo lavoro si intende evidenziare, attraverso una puntuale ricognizione storico-teorica e precisi riferimenti testuali, l'importanza del lavoro pioneristico svolto da Ernst Cassirer ed Edmund Husserl sul ruolo delle idealizzazioni nella scienza. I cosiddetti Grenzbegriffe (concetti-limite) rappresentano infatti uno dei tratti essenziali non soltanto della scienza moderna, ma anche del relativo dibattito sviluppatosi a seguito degli agguerriti scontri avvenuti in seno alle filosofie positiviste e post-positiviste della scienza. Tanto l'originale neo-kantismo di Cassirer, quanto la fenomenologia husserliana - pur nelle loro insuperabili differenze - trovano un loro punto di incontro e intersezione proprio nell'importanza delle idealizzazioni, da entrambi considerate alla base del processo di formazione dei concetti (Begriffsbildung).
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Vivenza Jean-Marc
Julius Evola et la voie héroïque du «détachement parfait». Doctrine de l'Eveil et métaphysique de la non-substance
br.
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Faustini Giuseppe
Un amore primaverile. Inediti di Pirandello e Jenny
brossura
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Vidotto Vittorio; Gentile Emilio; Colarizi Simona
Storia d'Italia in 100 foto. Ediz. illustrata
ill., ril. Per una casualità del destino, l'Unità d'Italia corrisponde cronologicamente all'affermarsi della fotografia. Questa coincidenza temporale ha fatto sì che le fotografie abbiano registrato fin dalle origini eventi e umori di una società in divenire e abbiano contribuito alla costruzione dell'identità nazionale. Presenti nella quotidianità come nella rappresentazione ufficiale, ci offrono testimonianze, icone, memoria. La particolarità dello svilupparsi di questo racconto è che, qui, lo sguardo del fotografo incontra quello dello storico. Ciascuna immagine, selezionata dalla photo editor Manuela Fugenzi, è accompagnata dalle interpretazioni, dai commenti e dagli approfondimenti della penna di quattro grandi storici: Vittorio Vidotto, Emilio Gentile, Simona Colarizi, Giovanni De Luna. Nasce così il circuito virtuoso tra il lavoro dello storico, con i suoi strumenti di analisi capaci di scavare nel profondo di un'epoca e lo sguardo di chi era dentro un evento e lo ha immortalato per sempre in un'immagine.
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Tonussi Paola
Emily Brontë
br. Nella vita di Emily Brontë accadono pochi fatti reali: tutto accade nella forza della sua immaginazione e nei silenzi invalicabili dietro i quali lei osserva l'esterno. E cosí estorce racconto dal vento e dall'erica, dall'amato paesaggio di brughiera che non vorrà mai lasciare: il «mio mondo interiore» o il «dio dentro il mio petto» delle grandi liriche generano anche quel romanzo unico e sconvolgente che è Wuthering Heights. Di là dal mito letterario creato dopo la sua morte, l'intreccio tra vicenda biografica e concezione dell'opera, l'equilibrio tra realtà e passione, l'attualità di una giovane donna che lotta per essere «se stessa» e «libera», emotivamente e spiritualmente, ci restituiscono una straordinaria voce lirica. La sua vita breve, difficile ed estatica tocca il lettore moderno con un senso di perdita e insieme d'immensità e potenza, perché Emily sussurra al nostro orecchio l'aspirazione alla felicità e il fuoco delle paure: «Con le dita sporche / d'inchiostro, sorregge mondi illimitati», ha scritto Rosie Garland. E quei «mondi illimitati» Emily Brontë ha saputo - questa biografia lo racconta - annodarli alla terra mortale e farcene dono.
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Cavallarin A. M. (cur.); Scapin A. (cur.)
Mario Rigoni Stern. Un uomo tante storie nessun confine
br. Nel maggio 2015, a seguito dell'intitolazione a Mario Rigoni Stern, l'Istituto d'Istruzione Superiore di Asiago ha avviato un ampio percorso di studi in onore e nel nome dello scrittore asiaghese. Sperimentazioni, collaborazioni, contributi critici hanno dato forma al progetto "Mario Rigoni Stern: un uomo, tante storie, nessun confine". Il convegno ha avviato nuovi dialoghi sull'opera e la figura dello scrittore, aperti a possibili sviluppi di ricerca, in prossimità di quello che sarebbe stato il suo novantasettesimo compleanno e a ridosso del decimo anniversario della morte. Gli Atti rappresentano anche l'occasione di offrire al pubblico tre inediti: "La natura nei miei libri", dattiloscritto di Rigoni Stern risalente al 1989, conservato a Vestone; la trascrizione di un'intervista allo scrittore condotta da Luca Mercalli per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana; infine il testo poetico "Rap di Mariostern", composto per l'occasione dal Maestro Bepi De Marzi.
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Sica Gabriella
Primula Campomaggiore. Un'artista della Tuscia felice
ill., ril. «Primula ci racconta la terra in cui è nata e vissuta, ce la racconta con il suo paziente pennello e con infinita gioia come fosse la prima volta che la vede, come un trionfo di colori e luce simile a quello della Genesi, e così ce la mostra. Ma il paesaggio prediletto è anche immaginato come "la favolosa terra" di cui scrive Esiodo».
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Cipriani Felice
Ugo Forno. Il partigiano bambino
br. Questa è la storia di Ugo Forno, giovane studente romano che il 5 giugno del 1944, mentre Roma festeggiava la liberazione dall'occupazione nazifascista, si mobilitava con altri giovani per impedire a soldati tedeschi di distruggere il ponte sull'Aniene, essenziale per permettere l'avanzata degli Alleati. Egli, di appena dodici anni, assieme ai suoi compagni, predispose l'azione con le armi per impedire che i sabotatori portassero a compimento l'azione. Ciò che più colpisce nell'ultimo giorno di Ugo Forno è la perfetta comprensione dell'importanza e la presa di coscienza del momento storico che stava vivendo, e di cui diventa straordinario protagonista senza un attimo di esitazione. Se la capitale d'Italia venne liberata dall'occupazione nazista lo si deve quindi anche al puro eroismo di un ragazzo di dodici anni. In tempi in cui l'immaginario dei ragazzi si nutre di realtà virtuali e di fiction, la storia di Ugo rappresenta una testimonianza di vita e di morte autentiche. Un dono prezioso, per una autentica crescita civile delle nuove generazioni.
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Desnos Robert
Duchamp e gli altri. Scritti sui pittori
ill., br. L'Italia ha fino a oggi poco approfondito l'apporto che Robert Desnos ha dato alla poesia e alla critica, pur essendo egli un talento poliedrico che ha indagato molteplici ambiti dell'espressione creativa, da quella letteraria a quella visiva, dal cinema alla musica. La sua fede surrealista, fondata sulla sintesi di amore e libertà (analoga a quella di René Crevel) si esalta nell'esperienza del sogno praticata attraverso l'ipnosi: più che un superlativo, quando dice di aver fatto «atto di surrealismo assoluto» intende proprio questa proiezione interiore verso il confine dove la realtà si rivela altro da sé. La fedeltà realista al surreale ispira ogni tentativo di Desnos, poiché egli altro non vuole che essere il "medium" del mai visto. A questa particolare sintesi di immagine e parola come forma del rebus (vedi Duchamp) si rifà la sua idea di pittura "medianica": apparizione del segno come frase misteriosa travestita da figure. Il calembour verbo-visivo è un gioco in cui scrittura e immagine si alleano e ne deriva «il significato segreto che l'immagine esibisce». La sua polemica contro il gusto nasce dalla certezza che ciò che può emergere spontaneamente dalla psiche in piena libertà è più importante dei canoni artistici. La firma dell'artista su un foglio bianco - ancora Duchamp - è già opera d'arte. Occorre liberare l'iniziativa individuale. Dopo Duchamp e Breton, Desnos alla fine però abbraccia il combattimento "contro la morte" di Picasso. Una conferma dell'eterna lotta fra apollineo e dionisiaco.
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Loche Annamaria
Leggere il «Discorso sulla disuguaglianza» di Rousseau
br. Il "Discorso sulla disuguaglianza" (1755) è un'opera fondamentale per la filosofia politica moderna. Sono qui peculiari il modo in cui Rousseau si distacca dal giusnaturalismo e dal contrattualismo sei-settecenteschi (che non rinnega, ma interpreta in modo originale), e la narrazione della storia ipotetica dell'origine della società. In questo percorso, Rousseau descrive un uomo allo stato di natura isolato, capace di imitare gli altri animali, ma anche dotato di caratteri specifici (libertà, perfettibilità, passioni). Il "patto" sociale - che nasce per frenare la violenza dello stato di guerra provocato dal sorgere della divisione del lavoro e della proprietà privata -, diversamente dal contrattualismo moderno, non risolve i problemi dello stato di natura, ma determina piuttosto la perdita della libertà e dell'uguaglianza (qualità ineliminabili della natura umana), finendo così per instaurare il dominio dell'uomo sull'uomo.
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Schwartz L. S. (cur.)
Il fantasma della memoria. Conversazioni con W. G. Sebald
br. Autore di capolavori come Austerlitz, Gli anelli di Saturno e Vertigini, W.G. Sebald non ha mai indietreggiato dalla responsabilità di sentirsi parte di un popolo - quello tedesco - che egli riteneva avesse l'obbligo di farsi carico della memoria delle atrocità compiute. In questo testo Sebald racconta a chi sono ispirati i personaggi dei suoi libri, e ricorda l'infanzia trascorsa in Germania e la scelta di emigrare in Inghilterra. Attraverso una delicata raccolta di interviste e saggi, Lynne Sharon Schwartz ci propone uno sguardo attento e insieme affettuoso sulla profondità di uno dei maggiori scrittori della seconda metà del Novecento. Prefazione di Filippo Tuena.
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Fabri Stefania
Proibito proibire. L'anticonformismo nei libri per ragazzi
br. I bambini, per dirla con Alison Lurie, sono "una strana tribù semiselvaggia" e per questo mal sopportano la narrativa "moralistica" con cui gli adulti spesso cercano di impartire loro delle velate lezioni. "Proibito proibire" accompagna insegnanti e bibliotecari in un percorso di lettura attraverso il filone più sovversivo della narrativa destinata ai ragazzi, attenta ai loro desideri e contraria agli indottrinamenti di ogni genere, a partire agli anni Settanta fino ai nostri giorni.
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Mustafaj Besnik
Albania. Tra crimini e miraggi
br. Dopo avere vissuto la schiavitù sotto tre Imperi - Romano, Bizantino e Ottomano -, la diaspora nei Balcani e l'occupazione fascista, dal secondo dopoguerra il popolo albanese è stato schiacciato da una delle dittature più anacronistiche e crudeli del secolo, quella dello stalinista Enver Hoxha. L'Albania è riemersa dall'oscurità solo nella primavera del 1991, quando migliaia di migranti albanesi lasciarono i margini della storia europea a bordo di imbarcazioni di ogni tipo: l'Italia scopriva di essere una terra promessa, un miraggio di libertà distante solo un braccio di mare. Besnik Mustafaj è uno degli intellettuali reinventati politici che si sono battuti per la caduta del regime comunista, e che hanno avviato la ricostruzione del Paese dalle sue macerie. In questo libro, scritto a ridosso degli eventi e aggiornato a quasi trent'anni di distanza, l'autore racconta la delicata ma entusiasmante transizione verso la democrazia e analizza gli errori commessi dalla sua generazione, cercando di capire perché l'Albania non è ancora il Paese che sognava di diventare.
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Fontana Roberto
Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo
br. La "Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo" è il vademecum ideale per chiunque voglia avventurarsi nell'universo immaginario descritto da Tolkien nel Signore degli Anelli. Il viaggio alla scoperta della Terra di Mezzo proposto dall'autore è nello stesso tempo geografico - attraverso monti altissimi, praterie sconfinate, boschi incantati, città cinte da candide mura e con le strade ricoperte di polvere di diamante - e temporale. Suddivisa in tre Ere principali - la quarta ha inizio con il termine delle vicende narrate nel Signore degli Anelli - la Guida descrive le caratteristiche generali delle terre in ciascuna epoca, suggerendo i percorsi più suggestivi. Gli itinerari conducono il viaggiatore attraverso i luoghi di maggiore interesse paesaggistico, storico-artistico, culturale e gastronomico. Di ogni località sono rievocati i tempi del massimo splendore e narrati gli avvenimenti che l'hanno vista protagonista. Le "Meraviglie" dei più bei siti della Terra di Mezzo e delle altre parti di Arda vengono per altro illustrate anche grazie a dettagliate rappresentazioni cartografiche e ad accurati disegni "ricostruttivi". Dopo aver valutato la lunghezza dell'itinerario prescelto e i tempi di percorrenza, essersi equipaggiato con comode scarpe, le necessarie provviste e un bastone, il lettore potrà così inoltrarsi - senza timore di smarrirsi - tra i sorprendenti e variopinti panorami dell'universo tolkieniano.
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Mazzetti Roberto
Dewey e Bruner. Il processo educativo nella società industriale. Nuova ediz.
br. Roberto Mazzetti, attraversando quasi mezzo secolo di esperienze storiche, sociali e culturali della vita italiana, dal fascismo, alla guerra, al dopoguerra e il nostro tempo, ha maturato una visione di radicale problematicità della conoscenza umana, che vede nell'educazione lo strumento più idoneo per rendere l'uomo, pur in una situazione così umanamente disorientante, più creativo e morale possibile. Il suo pensiero pedagogico attraversa diverse fasi, ma in questo libro viene analizzata quella che va dal 1967 al 1970. Si tratta di una fase di passaggio e di transizione critica e di rilettura del passato, che vede da una parte un'analisi della dimensione rivoluzionaria del discorso pedagogico di Don Milani, nelle sue luci e ombre e, dall'altra, l'inserimento nella cultura pedagogica italiana del pensiero del pedagogista-psicologo Jerome Bruner, che pone l'accento sul primato del pensare sul fare e sulla prima e seconda infanzia come momenti cruciali della crescita umana, cognitiva e affettiva della persona.
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Cavallaro Alessandro
Dalla svolta di Salerno alla Repubblica di Caulonia
brossura
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Marcuse Herbert; Laudani R. (cur.)
Scritti e interventi. Vol. 5: Filosofia e politica
br. Questo quinto e ultimo volume degli Scritti e interventi di Herbert Marcuse raccoglie un'ampia selezione di contributi filosofici e filosofico-politici inediti, introvabili o mai tradotti in italiano, fondamentali per una piena comprensione anche di opere più note come Eros e civiltà e L'uomo a una dimensione. Come lo stesso Marcuse ha spiegato negli ultimi anni della sua vita, guardando retrospettivamente al suo percorso intellettuale, il confronto con la filosofia, l'intenso studio di Marx e Hegel, rispondeva per lui non solo a un bisogno teorico, ma anche a una precisa esigenza politica: capire le ragioni della sconfitta dell'ondata rivoluzionaria che aveva attraversato l'Europa e, in particolare, la Germania dopo la Rivoluzione d'ottobre; e al tempo stesso fornire nuove e più solide fondamenta a una prospettiva di emancipazione da svilupparsi su una strada completamente diversa da quella sovietica. Questi scritti costituiscono un presupposto fondamentale di quella filosofia della politica come movimento che il curatore Raffaele Laudani individua come la cifra complessiva dell'opera di Herbert Marcuse.
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Toninelli Mauro
Colui che raccontò la grazia. Una rilettura da «Il Signore degli Anelli» di J.R.R. Tolkien
brossura Il testo si raccomanda all'appassionato di Tolkien che vuole ritornare alla bellezza e potenza del dramma cristologico che sostanzia la narrazione. Ma si raccomanda anche al teologo che vuole continuare ad imparare come dire e raccontare universalmente la singolarità cristologica anche nel nostro tempo, ma ancor più a quello che vuole continuare a esporsi alla sconvolgente lezione dei Vangeli.
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Laquidara Lanmarco
Risorgimento dimenticato. Quello che altri preferiscono tacere
ril. "Le prospettive federaliste inspiegabilmente naufragate dopo l'impresa dei mille, il ruolo svolto dalle donne, quello dei cattolici e dello stesso Pio IX, l'atteggiamento del Piemonte nei confronti della Chiesa, l'insospettata importanza delle difficoltà di bilancio del Regno di Sardegna, le azioni truffaldine che si affiancarono all'eroismo dei patrioti, i brogli elettorali dei plebisciti, la differente penetrazione del messaggio risorgimentale e il diseguale coinvolgimento delle diverse classi sociali e delle molte popolazioni della penisola alle insurrezioni e al progetto dell'Unità sono descritti con immediatezza ed efficacia, senza tralasciare aspetti spesso dimenticati quando non volutamente ignorati dalla vulgata tradizionale di una storia scritta solo dai vincitori. Il tutto condito da curiose incursioni in problematiche originali come quelle riguardanti l'alimentazione e la cucina nel Risorgimento e inconsuete considerazioni su alcune piccole storie locali come quelle del territorio di Carrara e Massa".
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Langone Laura
Nietzsche: filosofo della libertà
br. Tra il 1883 e il 1885 Nietzsche compone "Così parlò Zarathustra", un'opera da lui stesso definita «per tutti e per nessuno», difficile da decifrare. Questo libro svela l'enigma di Zarathustra: la formula della suprema affermazione della libertà umana. A tal fine, Zarathustra indica un sentiero da percorrere che condurrà ad una radicale trasformazione del sé. Benché si tratti di un sentiero irto di ostacoli, l'uomo che avrà il coraggio di attraversarlo - provando a «vivere pericolosamente» - potrà ottenere una profonda consapevolezza di se stesso. Pur conscio della provvisorietà di tale percorso, l'io potrà dare piena espressione alla propria personalità, traendo il massimo di ricchezza dalla complessità dell'esperienza.
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Giovetti Paola
Donne di potere. Dal Quattrocento al Novecento
ill., br. Nobili, regine, imperatrici, primedonne in politica, letterate, scienziate, ispiratrici di artisti, amanti, favorite: figure femminili molto diverse tra loro, ma tutte certamente "donne di potere". Intelligenti, colte, abili, impegnate, ricche di fascino, libere, talora spregiudicate, tutte ebbero posizioni di potere per nascita, per matrimonio, per merito o attraverso gli uomini che le amarono. Vite complicate, le loro, dense di avventure, incontri, amori, studi, impegni, frequentazioni ad alto livello, intrighi, sofferenze, tragedie, oltre che di onori, soddisfazioni, lusso e piaceri. Vite vissute sempre con determinazione e coraggio, a volte con disperazione, senza cedere mai di un passo. Le "donne di potere" qui presentate furono protagoniste della grande Storia, così che leggendo questo libro - impostato cronologicamente dal Quattrocento alla fine del Novecento - si ripercorrono vicende storiche, politiche, sociali, culturali e artistiche di primaria importanza, italiane e internazionali, e si ha modo di riflettere sulle troppo spesso inascoltate lezioni che la Storia instancabilmente ci offre. Donne amate, odiate, ammirate; invidiate, temute, criticate, imitate: una galleria di personaggi straordinari - come non ne nascono più - raccontati con ricchezza di notizie e aneddoti. Simonetta Cattaneo Vespucci, Caterina Cornaro, Isabella d'Este, Lucrezia Borgia, Vittoria Colonna, Maria de' Medici, Cristina di Svezia, Madame du Chitelet, Madame de Pompadour, Caterina II di Russia, Anna Amalia di Sassonia-Weimar, Maria Antonietta, Giuseppina Beauharnais, Lady Emma Hamilton, Madame Germaine de Staél, Elisabetta di Baviera, Margherita di Savoia, Eleanor Roosevelt, Zita di Borbone-Parma, Golda Meir.
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Folin Alberto
Il celeste confine. Leopardi e il mito moderno dell'infinito
br. Per tutta la sua breve ma intensissima vita, Leopardi non smise mai di pensare al mito, concependolo non soltanto come un modo di manifestarsi della sapienza antica, appartenente all'infanzia del mondo e innervante il procedere epocale della storia umana (come pensava ad esempio Gian Battista Vico), né solo come una semplice espressione della soggettività volta a esorcizzare il terribile della natura, ma piuttosto come una modalità ontologica di darsi delle cose stesse, potendo sopravvivere solo in un paesaggio in penombra, non abbagliato da alcuna illuminazione diretta. Dopo aver tracciato per linee essenziali il dibattito su mito e mitologia nell'Europa del XVIII secolo, l'autore avanza una nuova lettura dell'"Infinito", collocando questo capolavoro assoluto della letteratura universale all'interno di un duplice contesto: quello della formazione poetica e filosofica di Leopardi e quello dell'epoca romantica italiana ed europea in cui il poeta visse. Se nella modernità i fenomeni sono diventati oggetto di studio delle scienze della natura, perdendo così la loro vitalità irriducibile al concetto, il sentire persuaso degli antichi non potrà più essere riproposto per evocare l'apparire delle cose nella forma di figure mitologiche non più credibili, come i fauni o le ninfe, Dafne o Procne ecc. Mentre nel corso del XIX secolo sta avviandosi al tramonto la grande stagione del sublime riesumata dalla tarda antichità, Leopardi - attingendo alle radici più profonde dell'Umanesimo italiano - pensa la sopravvivenza del mito nella rappresentazione di quella sottile linea impalpabile, ma intensamente viva - «il celeste confine» divenuto poi «l'ultimo orizzonte» - che separa e unisce il visibile e l'invisibile, per evocare l'irrappresentabile proprio dell'arte e del pensiero moderni.
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Argento Silvia
Dietro lo specchio. Oscar Wilde e l'estetica del quotidiano
br. Il presente studio si propone di delineare un nuovo Oscar Wilde meno "popolare", ma a tratti più originale. A questo scopo sono prese in considerazione opere forse meno conosciute, ma non per questo di minor valore, attraverso chiavi di lettura che appartengono al contemporaneo dibattito filosofico. Tale analisi vuole approdare alla definizione di un pensiero wildiano diverso dal classico Estetismo, alla luce dell'odierno dibattito sull'Estetica del quotidiano, un orientamento filosofico fondato sulla bellezza della semplicità. Oscar Wilde ha infatti vissuto un'esistenza travagliata e complicata sul piano personale, ma quella intellettuale è sempre stata impregnata di bellezza nella volontà di vivere ogni giorno all'insegna del gusto, dell'eleganza e dell'estetica.
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