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‎History‎
Number of results : 29,490 (590 Page(s))

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‎Appelius Mario‎

‎Da mozzo a scrittore‎

‎br. Sbrigativamente liquidato come la voce radiofonica dell'Italia in guerra contro "gli stramaledetti inglesi", Mario Appelius fu in realtà un viaggiatore leggendario, un giornalista straordinario e uno dei pochi, veri avventurieri italiani del Ventesimo secolo, che non ha nulla da invidiare a Jack London, Rudyard Kipling o Joseph Conrad. La sua autobiografia, mai più ripubblicata dalla fine della Seconda guerra mondiale, è una miniera di aneddoti stupefacenti e un mirabile esempio di grande giornalismo.‎

‎Luperini Romano‎

‎Federico Tozzi. Frammentazione espressionistica e ricostruzione romanzesca‎

‎brossura‎

‎Pezzarossa Fulvio; Righini Michele‎

‎La camminata malandrina. Ragazzi di strada nella Roma di Pasolini‎

‎br. La figurazione della camminata è assunta a indizio tematico sovraordinato dalle ricerche su Pasolini narratore dell'anello borgataro (soprattutto ma non solo in "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta"), nelle quali le certezze acquisite intorno alle storie romane vengono sparigliate, discusse e ridefinite. Una lettura congiuntiva dei due romanzi, richiama la raffigurazione "narrabonda" di Roma, in un raffronto geocritico e interdisciplinare, visualizzando le direzioni centro-periferia o periferia-centro nella metropoli. Dalla centralità dell'indagine tematica, deriva la visione delle mosse dei personaggi, il loro situarsi sullo scacchiere dei rapporti di forza sul piano delle tattiche, mobili e antagonistiche, e delle strategie, che orientano comportamenti sociali, permanendo una traccia "selvaggia", legata a cerimonie di passaggio, e al sostrato folklorico-magico friulano. Il lavoro attua una torsione significante sulla forma della camminata - modalità di attraversamento obliquo, delinquenziale, dello spazio disegnato dalla narrazione - e il vagabondaggio emerge con tratti premoderni dalla vasta significazione antropologica.‎

‎Anders Günther‎

‎I morti. Discorso sulle tre guerre mondiali‎

‎br. Se prima alla "teoria dei giochi" alla base dell'equilibrio del terrore (la famosa MAD, Mutually Assured Descruction) era assicurata una sua validità in quanto i giocatori erano due, poi tre (la Cina, cosa che Anders non manca di registrare), oggi la dissuasione nucleare è un gioco che forse non ha neppure un tavolo, tanti sono gli attori che di volta in volta postano sul tappeto verde le loro fiche. Se questo è vero, lo è anche e ancor più il motivo per cui queste pagine sono state scritte e Günther Anders ha speso la maggior parte delle sue risorse intellettuali e morali e la sua intelligenza, vale a dire il pensiero che le società nuclearizzate sono vulnerabili in una modalità e con pericoli che minano alla radice la possibilità stessa dell'esistenza umana in quanto tale. Le pagine di Anders qui pubblicate rappresentano un buon prò memoria a uso delle giovani generazioni su quanto sia importante non solo mantenere alta l'attenzione sui fenomeni di proliferazione dell'armamento nucleare ma, soprattutto, sull'evolvere e mutare del loro significato. E dal momento che il pensiero del filosofo tedesco ha per oggetto l'uso della filosofia per evitare la catastrofe, quindi con un forte appello all'azione, è altrettanto evidente che si tratta per il presente di riattivare le risorse morali capaci almeno di indicare la natura della minaccia che incombe. Oggi questo indicare è pressoché scomparso. E queste pagine possono essere ancora motivo di riflessione per riattivarlo. Seguito da "Una prefazione a Hiroshima è dappertutto". In appendice testi di Karl Jaspers, Maurice Blanchot, André Glucksmann e John Rawls.‎

‎Colombo Andrea‎

‎Il Dio di Ezra Pound. Cattolicesimo & religioni del mistero‎

‎br. La religiosità di Ezra Pound (1885-1972) rimane un mistero fitto e largamente inesplorato. I pochi studiosi che si sono cimentati nella ricerca hanno sottolineato gli elementi esoterici e neopagani presenti nell'infinito cantiere dei Cantos e nella saggistica del poeta statunitense. Il pionieristico saggio di Andrea Colombo indaga, invece, il vivissimo interesse di Pound anche per il cattolicesimo e illustra i risvolti della sua estetica e del suo pensiero economico, spesso ispirati dalla dottrina sociale della Chiesa, dalla filosofia neoplatonica di Riccardo di San Vittore, di Scoto Eriugena e di Roberto Grossatesta, come da altri pensatori di età patristica e medioevale ingiustamente trascurati. In appendice vengono pubblicati per la prima volta alcuni testi poundiani, fra cui le lettere al diplomatico vaticano monsignor Pietro Pisani e al sacerdote di «Crociata Italica» don Tullio Calcagno.‎

‎Maffei Antonio‎

‎Dalle pasque veronesi alla pace di Campoformido. La fine della dominazione veneziana in Verona (marzo 1797-gennaio 1798)‎

‎brossura‎

‎Rinaldi Gustavo‎

‎Il regno delle due Sicilie. Tutta la verità‎

‎br.‎

‎Pahor Boris‎

‎Quello che ho da dirvi. Dialogo tra generazioni lontane un secolo‎

‎ill., br. La sfida: un gruppo di diciottenni a dialogo con Boris Pahor, un'anima più che centenaria, lucidissima, straordinariamente vitale. Un confronto fra chi si sta affacciando alla vita da cittadino di un'Europa rinnovata, e chi di quell'Europa ha calpestato più volte le ceneri, le contraddizioni, ma anche la sfolgorante storia, la ineguagliabile bellezza. La voce dei giovani ha chiesto, sollecitato, stimolato le risposte del "grande vecchio". Pahor, come un libro prezioso, si è lasciato sfogliare, dando vita a una fitta trama di storie e di nomi, a un interminabile flusso di coscienza senza concedersi silenzi né reticenze. Ha toccato i temi più eterogenei, quali l'identità, la lingua, la scrittura, la vita, la guerra, l'anima, le donne. Ne è uscito un libro dall'alto valore civile, etico e umano. Novant'anni di differenza separano Boris da Sharon, Sofia, Alexa, Mila, Lorenzo e Matteo. Colmati nel lampo di uno sguardo, nell'intensità arguta di un sorriso, nell'ironia di una battuta. Prefazione di Angelo Floramo.‎

‎Delsol Chantal‎

‎Elogio della singolarità. Saggio sulla modernità tardiva‎

‎ril. Per evitare il ritorno di certezze oppressive, la modernità tardiva genera un individuo vuoto e malleabile. Il paradosso vuole così che l'individuo contemporaneo finisca per somigliare a quello che obbediva ai totalitarismi per mancanza di coscienza. Cosa ha lasciato la crisi delle ideologie? Cosa ha imparato l'uomo dall'esperienza della spersonalizzazione avvenuta nel XX secolo? Come recuperare davvero la dignità dell'essere umano, calpestata ieri e sbandierata oggi? Questi gli interrogativi a cui l'autrice cerca di rispondere. «Questo libro è stato scritto al volgere del secolo, tra la caduta del muro di Berlino e il massacro dell'11 settembre. Esso cerca di descrivere i primi passi di un'epoca nuova. Non ho voluto chiamare quest'epoca "post-modernità", in quanto trattasi di un'espressione troppo sfruttata dalle filosofie della decostruzione. Ho proposto di chiamarla "modernità tardiva", in ricordo dell'"antichità tardiva", intesa come la vecchiaia di un mondo.» (Chantal Delsol, dalla Prefazione all'edizione italiana). Chantal Delsol (Parigi 1947) è uno dei filosofi più attivi nel panorama culturale francese. Editorialista del «Figaro», docente di filosofia a Parigi, è membro della Académie des Sciences morales et politiques.‎

‎Valeri Mauro‎

‎Generale nero. Domenico Mondelli: bersagliere, aviatore e ardito‎

‎brossura‎

‎Pirandello Luigi; Borelli M. (cur.)‎

‎La mia arte sei tu. Lettere d'amore alla sua musa‎

‎ill., br. Straripanti di un amore non corrisposto, prodighe di slanci d'euforia e di neri salti nell'abisso dell'esistenza, le lettere di Pirandello a Marta Abba ci mostrano un Maestro in perenne fuga dal mondo e in costante inseguimento della sua Musa. Un rapporto di straordinaria fertilità creativa che brucia intensamente illuminando le quinte della vita.‎

‎Pessoa Fernando; Trabucchi E. (cur.)‎

‎Perché sognare di sogni non miei? Lettere dal mio altrove‎

‎ill., br. Le lettere inedite, i documenti poetici più toccanti dell'uomo che fece dell'alterità la sua cifra stilistica. Un viaggio tra i flutti dell'animo di Fernando Pessoa, la traccia più veritiera dell'autore "fingitore" per eccellenza, un percorso letterario ed esistenziale alla scoperta dell'altro che è in noi.‎

‎Frugis Mehmet‎

‎Il signore terribile. Vita del barone von Ungern-Sternberg‎

‎ril. Nervosi e irrequieti, nevrili, i pensieri nostri hanno bisogno di venir scritti per essere messi in riga e poi passati in rassegna dal loro autore, messi sull'attenti, loro e quest'ultimo. Per questo la scrittura-lettura è raccomandabile. E per questo va data lode al Frugis di aver composto un'agile biografia del barone von Ungern, "sulla base di documenti d'archivio estoni e russi, e di una bibliografia poco nota in Occidente". Un merito, sopra tutto, gli va riconosciuto: di offrirci l'occasione di tentare' la sua scrittura per trascenderla, poggiando sui tratti biografici da lui disegnati, e fiutare, oltre l'"andatura del tempo" che ne muoveva i gesti, l'alito della preistoria che il barone inflessibile inspirava. Nietzsche notava come esistano esseri che formano "una sintesi di inumano e di sovrumano, di bruto e uomo superiore": costoro non vanno sentiti e valutati alla stregua degli altri, tanto meno degli uomini andati a male.‎

‎Micacchi Lucilla‎

‎Donne all'ombra di un genio. Storia di Zelda Fitzgerald e di Lucia Joyce‎

‎ill. La storia di Zelda Fitzgerald e di Lucia Joyce è la storia di un fallimento, il fallimento di due donne che non hanno voluto o potuto incarnare il ruolo tradizionalmente imposto alle donne del loro tempo, con conseguenze devastanti. Il fallimento di un marito e di un padre che non le hanno salvate e il fallimento di una scienza a quei tempi appena nata: la psichiatria. Zelda e Lucia, che hanno conosciuto gli splendori della notorietà nei favolosi anni ruggenti della Parigi degli anni Venti, sono morte da sole, dietro i cancelli chiusi di un manicomio. Il loro destino è simile a quello di altre mogli, figlie, compagne di grandi artisti, a cui sono stati negati i privilegi del talento. Donne che hanno vissuto all'ombra di un genio.‎

‎Sparagna Vincenzo; Montella Saverio‎

‎Vita, imprese e avventure di nonno Gramsci‎

‎ill., br. Una biografia di Antonio Gramsci, il politico, filosofo e giornalista tra i fondatori del Partito Comunista italiano, considerato oggi uno dei più influenti pensatori del XX secolo. Vincenzino, alter ego di Vincenzo Sparagna (autore di questo volume e direttore della storica rivista Frigidaire), narra senza peli sulla lingua la storia di questo "piccolo" mito del nostro paese, delineando un ritratto fedele e sincero di una delle personalità più importanti del Novecento a livello mondiale.‎

‎Boni Fausto‎

‎L'arte poliziesca di Scerbanenco. Nell'epoca della letteratura di massa‎

‎brossura Vladimir Giorgio Scerbanenco, ucraino di nascita (Kiev, 1911) ma italiano d'adozione e di formazione, è morto a Milano nel 1969 dopo essere stato uno tra i maggiori protagonisti della nascita e dello sviluppo della letteratura di massa in Italia. Autentica "macchina per scrivere storie", ha frequentato con perizia e disinvoltura tutti i generi cosiddetti "paraletterari" attribuendo loro nuova dignità. È stato autore di un centinaio di romanzi, di svariati racconti e di numerosi articoli che testimoniano un percorso letterario coerente, personale e innovativo riconosciuto in parte e solo tardivamente dalla critica. Circa vent'anni dopo aver significativamente contribuito al rinnovamento della letteratura "gialla" classica, alla fine degli anni Sessanta, ha usato la propria acuta sensibilità noir per sconvolgere l'immaginario letterario nazionale. In questi ultimi lavori, in particolare, non si tratta di risolvere un enigma, ma piuttosto di rappresentare e comprendere la sfera delle sofferenze individuali all'interno di più ampie determinazioni sociali che pesano fatalmente sulla possibilità del singolo di esperire razionalmente la realtà.‎

‎Barbera Gianluca‎

‎Anna Frank. La sua storia‎

‎br. «Anna è sempre allegra. Ama fare gli scherzi. A volte ti piomba di sorpresa alle spalle e ti fa prendere uno spavento posandoti di colpo le mani sulle spalle, scuotendoti forte e gridando: Buuuu! E poi tutto a un tratto è capace di mettersi a raccontare le solite esagerazioni sui suoi numerosi amori...». Questa è la descrizione di una ragazza ebrea, Anna Frank, che a soli 13 anni è costretta a vivere l'incubo dello sterminio degli ebrei perpetrato dal Nazismo e che, per salvarsi, si rinchiude con la sua famiglia e altri conoscenti in un rifugio segreto. Una ragazza ebrea come tante, con i propri sogni e i propri problemi, che suo malgrado vive in un tempo e in un luogo dove il futuro ha i giorni contati. Questo libro racconta la sua storia, quella della sua famiglia e di chi ha avuto la fortuna di incrociare la sua strada e trovare un posto nelle pagine del famoso Diario che, compilato mentre si trovava nascosta nel rifugio, Anna ha scritto fino al momento della sua improvvisa deportazione. La storia di Anna ci tocca profondamente perché la sua sorte sarebbe potuta toccare a noi o ai nostri figli. Solo il caso ha voluto che non fosse così. Ecco dunque perché la storia di Anna Frank ci commuove a tal punto: perché è la storia di tutti. Perché siamo tutti Anna.‎

‎Maurras Charles‎

‎Lo spirito classico della rivoluzione‎

‎br. Sono qui raccolti gli scritti più importanti e significativi di Maurras, che fu non solo spettatore attento e colto ma pure protagonista coraggioso e disincantato del XX secolo. Un tentativo, nobile anche se alla fine fallito, di ricostruire l'anima europea a partire dalle sue antiche radici classiche.‎

‎Dal Pozzo Luca‎

‎Filosofia cristiana e politica in Augusto Del Noce‎

‎br. Introduzione alla lettura di Del Noce, questo volume si segnala per una rigorosa ricerca critica, sostanziata dallo studio diretto dell'intero complesso della pur sterminata produzione delnociana ed insieme da una sagace capacità di valorizzazione di tutto il complesso, anch'esso vastissimo della letteratura su Del Noce.‎

‎Carrera Alessandro‎

‎Il colore del buio‎

‎ill., br. Una cripta ultraterrena dalla quale si esce più vivificati che mai, una camera oscura dove la luce si fa oscurità e l'oscurità si fa luce: la Rothko Chapel è dedicata a nessuna religione, a tutte le religioni, ma soprattutto celebra il credo dell'artista che l'ha concepita, la religione della luce in ogni suo apparire, inclusa la sua assenza, incluso il nero. Nel percorso interiore tracciato dalla geometria ottagonale del luogo essa insegna a riconoscere il colore del buio, cogliendo quella che è l'altra faccia dell'ossessione occidentale per lo splendore del sole: il mistero potente dell'ombra.‎

‎Arslan Antonia‎

‎Dino Buzzati. Bricoleur & cronista visionario‎

‎br. «Tantissimi anni fa, per una collana chiamata "Invito alla lettura di...", fra tanti autori del nostro Novecento scelsi di scrivere su Dino Buzzati. Il clima culturale era ancora così pesantemente influenzato dalle mode neorealistiche, che lo stesso direttore della collana, poco amante delle atmosfere e dello stile buzzatiani, tentò di modificare il mio testo in senso molto negativo verso l'autore, direi addirittura sprezzante. Non ci riuscì. Buzzati è un grande, ed è ormai un classico. Il deserto dei Tartari continua ad affascinare i lettori ed è diventato proverbiale; le novelle dei primi libri hanno spesso una perfezione incantata, sembrano scolpite nel cristallo. E il mio piccolo libro mi pare ancora la chiave giusta per entrare nel suo mondo».‎

‎Leoni Alberto‎

‎Addio mia bella addio. Battaglie & eroi (sconfitti) del Risorgimento‎

‎br. "Addio mia bella addio" è una canzone del 1848 che cantavano i giovani volontari che combattevano per la libertà dell'Italia. Di quei ragazzi oggi restano i teschi negli ossari di Custoza, di San Martino e in tanti altri luoghi d'Italia. E allora, per capire cosa animava quei giovani è necessaria una narrazione «dal basso», una storia militare che porti a immedesimarsi negli uomini di quel tempo, oggi così svalutato. Alberto Leoni ha ripercorso i campi di battaglia di allora, camminando su quei colli, in quei vigneti, visitando le case che ancora oggi portano i segni delle cannonate. E ripercorrendo quelle strade, salendo su quelle alture o visitando quelle cascine, il lettore riuscirà a varcare il cancello del Tempo, riappropriandosi così del passato per capire meglio il presente.‎

‎Schiavone Aldo‎

‎Progresso‎

‎brossura Una parola che sembra quasi da evitare, un ricordo di tempi lontani e di perdute ingenuità intellettuali. Eppure, l'idea di progresso esprime qualcosa di profondo e di essenziale: una rappresentazione della storia senza la quale la nostra identità e la nostra capacità di progettare il futuro sono a rischio. Scritte appena prima che iniziasse la crisi del Coronavirus, queste pagine, cui tocca oggi la più implacabile delle verifiche, si interrogano sulla funzione progressiva della tecnica e della scienza, che non sono una potenza estranea: sono nostre figlie, siamo noi.‎

‎De Grazia Victoria‎

‎L'impero irresistibile. La società dei consumi americana alla conquista del mondo‎

‎br. L'evento più significativo del XX secolo è forse stato il trionfo della società dei consumi americana sulla civiltà borghese europea. È di questa rivoluzione globale che si occupa "L'impero irresistibile", il resoconto di Victoria de Grazia su come lo standard di vita americano abbia sostituito lo stile di vita europeo e raggiunto un'egemonia culturale su scala mondiale. Un impero del mercato che ha assoggettato i suoi sudditi con le armi dei consumi di massa, pacifiche e seducenti. Capitolo dopo capitolo, assistiamo all'imponente campagna condotta per tutto il Novecento da insospettabili eroi dell'imprenditoria e della pubblicità a stelle e strisce per conquistare il Vecchio Continente, esportando prodotti innovativi e tecniche di marketing dirompenti, forme di sociabilità e film hollywoodiani, nuovi stili di vita e inediti desideri. Con lo scopo di aprire nuovi mercati previa l'imposizione di nuovi modelli culturali. E tentando di superare le enormi differenze sociali, politiche, di gusto e cultura che caratterizzavano un'Europa variegata, tradizionalista e profondamente segnata da due conflitti mondiali, dai totalitarismi e dalle perenni disunioni. Ne risulta una storia, che ci riguarda ancora oggi, dei rapporti tra Europa e America all'epoca dell'avvento della società dei consumi.‎

‎Vandromme Pol; Lombardi A. (cur.)‎

‎Louis-Ferdinand Céline‎

‎ill., br. Il Louis-Ferdinand Céline di Pol Vandromme, scrittore e giornalista belga, nonché critico letterario e polemista politico, fu pubblicato in Francia nel 1963. A distanza di più di mezzo secolo il libro conserva intatte la lucidità d'analisi e l'acutezza nel mettere a fuoco l'importanza e il valore di Céline quale maggior innovatore del linguaggio romanzesco del Novecento, portandolo su vette vertiginose, senza mai, da parte di Vandromme, cedere a facili e abusati giudizi morali, anche quando affronta approfonditamente la produzione più controversa e fuori da ogni compromesso dei pamphlet. Nuova edizione con una nuova prefazione dell'autore e apparato iconografico.‎

‎Cappelletti F. A. (cur.); Simonutti L. (cur.)‎

‎L'idea di Unione Europea. Dal Rinascimento al Manifesto di Ventotene‎

‎br. L'Europa unita, per come l'abbiamo in mente oggi, non nasce dal nulla nel 1992 con la UE, e nemmeno nel '57 con la CEE, ma è il frutto della lunghissima evoluzione di un'idea. La sua storia rimonta al Rinascimento ed è costellata di personaggi straordinari: da Enrico IV, il "re della tolleranza", e il suo fedele ministro Sully, al quacchero William Penn, teorico dell'unità europea dalle sponde del nuovo mondo; e poi il socialista Henri de Saint-Simon; i fratelli Rosselli e Altiero Spinelli, uniti nel tentativo di scongiurare le miserie della guerra. "L'idea di Unione Europea" è il racconto delle esperienze intellettuali che produssero l'Europa, e delinea la mappa di una geografia culturale. Con i saggi di Daniele Archibugi, Franco Alberto Cappelletti, José María Pérez Fernández, Francesco Petrillo, Glauco Schettini, Luisa Simonutti, Valdo Spini, Andrea Suggi, Yves-Charles Zarka. In appendice, il "Discorso intorno alla pace presente e futura dell'Europa" di William Penn.‎

‎Festi R. (cur.); Sgubin R. (cur.); Galbusera C. (cur.)‎

‎Vienna 1900. Grafik und design. Ediz. a colori‎

‎ill.‎

‎Spinoza Baruch; Donna D. (cur.)‎

‎Etica‎

‎br. Dio è l'esistenza necessaria, causa sui e causa immanens di tutto ciò che esiste. Questo è il perno dell'architettura ontologica che rifiuta il Dio-persona delle religioni rivelate, dissolve l'impianto analogico della metafisica scolastica e rivoluziona il rapporto fra mente e corpo, modificazioni dell'unica sostanza infinita. La filosofia diventa un'etica, intesa come sforzo di adeguazione alle cause da cui promana la potenza d'agire e la felicità della mente.‎

‎Seguró Mendlewicz Miquel‎

‎Anche la vita si pensa. Epilogo di Slavoj Zizek‎

‎br. Così ti dedichi alla filosofia! Con questa affermazione inizia il racconto di un itinerario filosofico personale che Miquel Seguró Mendlewicz trasforma in un originale invito alla filosofia. A partire da sette luoghi comuni antifilosofici ("la filosofia non serve a nulla"; "perché pensare tanto se alla fine tutti moriamo"; "la scienza finirà per spiegare tutto"...) l'autore mostra fino a che punto la filosofia forma parte della nostra biografia. Temi come l'esperienza della libertà, la domanda circa la natura dell'amore, del divino e del mondano nella realizzazione della vita umana o i paradossi della conoscenza neuroscientifica vengono affrontati in maniera accessibile al fine di propiziare l'esperienza filosofica del lettore. Un'esperienza che coincide con la sua stessa esperienza di vita. Questo libro illustra che cos'è la filosofia e che senso ha nelle nostre vite. Diverse posizioni filosofiche vengono esposte e spiegate con chiarezza al fine di comprendere che anche la vita si pensa. Con un epilogo di Slavoj Zizek.‎

‎Yamamoto Noriko; Nakau E. (cur.)‎

‎Y?kai nei capolavori dell'Ukiyoe. Mostri, fantasmi e demoni nelle stampe dei maestri giapponesi. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il folklore giapponese è un'autentica miniera d'oro di terrificanti figure soprannaturali. Molte stampe ukiyoe del periodo Edo (1603-1868) raffigurano questi esseri mostruosi che popolano leggende, racconti popolari e storie dell'orrore. Il volume contiene 70 y?rei (apparizioni), oni (demoni), kaijin (mostri umanoidi) e y?kai in senso stretto (fantasmi e creature demoniache) descritti in modo vibrante in 120 opere d'arte di grandi maestri come Hokusai, Hiroshige e Kuniyoshi. Si tratta di un ricco repertorio di immagini tramandato per generazioni: molti dei generi artistici attuali del Giappone, come manga e videogiochi, traggono ispirazione da queste stampe.‎

‎Yamamoto Noriko; Nakau E. (cur.)‎

‎Bushi. Samurai leggendari nei capolavori dell'Ukiyoe. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Nakau Ei, membro dell'International Ukiyo-e Society, ci accompagna in un fantasmagorico viaggio attraverso l'universo dei supereroi che popolano il mondo delle xilografie giapponesi, le meravigliose stampe impresse da matrici di legno che furono il mezzo di espressione privilegiato di una particolare produzione artistica di epoca Edo (1603-1868): l'ukiyoe, le "immagini del mondo fluttuante". Di queste stampe, quelle che raffigurano gli antichi samurai esprimono un inestinguibile desiderio di forza e bellezza, pulsando di un'autentica passione romantica rivolta agli uomini coraggiosi che lottarono nei periodi più turbolenti della storia giapponese. Gli eroi leggendari, i nobili galanti e i bellicosi samurai che popolano le leggende del popolo nipponico, nella narrazione orale come nei più celebri romanzi, si avvicendano sulla scena di questo volume impegnati in imprese e vicende mozzafiato: dalle peripezie di Kintar? e Momotar? (gli idoli dell'infanzia di ogni giapponese), che deliziano il cuore, alle drammatiche avventure di Minamoto no Tametomo, dagli epici combattimenti del famoso maestro di spada Miyamoto Musashi alla genialità del celebre guerriero Minamoto no Yoshitsune e alla magnificenza dei grandi capi militari come Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu.‎

‎Rotelli Enrico‎

‎L'America è un esperimento. Scrittori e storie degli Stati Uniti‎

‎br. Come si raccontano gli Stati Uniti d'America? Perché siamo da sempre così legati e attratti dalla loro letteratura? Enrico Rotelli incontra più di venti degli autori americani di maggior talento, da Maaza Mengiste a Jeffrey Eugenides, da Yiyun Li a Michael Chabon, senza dimenticare punti di riferimento generazionali come Erica Jong e Lawrence Ferlinghetti. Premi Pulitzer, poeti laureati e voci nuove, tutti si confrontano da punti di vista diversi sulle speranze, le disgrazie, le lotte e le ipocrisie che la scrittura è chiamata a cogliere e raccontare. Un libro corale che esplora alcuni dei temi, dei luoghi e delle domande di questa terra di immigrati che crediamo di conoscere, e invece ogni giorno viene riscritta con narrative e voci sempre nuove e differenti. Un segno di devozione alla letteratura di questa terra d'oltreoceano, che ormai ha una storia di più di duecento anni ma è spinta senza posa verso il futuro, ricordando quanto scrive Cesare Pavese nella prefazione alla sua traduzione di Moby Dick: "Avere una tradizione è meno che nulla, è soltanto cercandola che si può viverla"‎

‎Panzini Alfredo‎

‎Monaldo Leopardi. Vita, caratteri e opinioni di un nobil'uomo‎

‎br. «Il signor conte Monaldo Leopardi è stato, come pochi sanno, uno dei gentiluomini italiani più singolari dei suoi tempi: la Chiesa e la spada, cioè il trono e l'altare, ebbero pochi difensori più strenui e convinti di lui. Il padre Giovanni Roothaan, preposto generale della Compagnia di Gesù, lo chiamò scherzosamente "gesuita in veste corta". L'odio contro i giacobini, la democrazia, la burocrazia alla francese, le tasse, la leva militare, le istituzioni costituzionali gli era connaturato nel sangue. Però quello che comunemente si ignora è che per conto suo non tollerava limiti alla sua libertà. Nutriva inoltre un certo suo amabile scetticismo e indifferenza per ogni forma politica che non rispondesse ad un presupposto ideale umano». Riproporre oggi il presente testo di Alfredo Panzini significa riscoprire la sua figura e donarle, sia pur in minima parte, lo spazio che la storiografia per secoli le ha negato.‎

‎Leonardi Letizia‎

‎Yeghishe Charents. Vita inquieta di un poeta‎

‎br. Yeghishe Charents è stato un uomo, un patriota e un poeta che ha vissuto pienamente, in un periodo storico buio, le sue speranze e fragilità, le sue illusioni e delusioni. Questo racconto della sua vita, che viene pubblicato nel 125° anniversario della sua nascita, è la testimonianza diretta degli orrori che Charents ha vissuto in prima persona, e che la Prima guerra mondiale ha inferto a tutto il popolo armeno. Vittima delle repressioni staliniste, Charents è stato dapprima un rivoluzionario a fianco dei bolscevichi, e poi un anti-rivoluzionario, disilluso da quello stesso partito comunista che aveva inizialmente appoggiato. La parabola della sua breve vita è ripercorsa, in questo intenso racconto, attraverso lettere, testimonianze dirette e opere, che mostrano il temperamento di uno dei più grandi esponenti della letteratura armena di tutti i tempi. A più di 80 anni dalla sua morte le opere di Yeghishe Charents suscitano un interesse sempre crescente, anche oltre i confini nazionali, mantenendo tutta l'energia, e la forza del sentimento ma anche zone d'ombra sulla sua vita di uomo e di grande letterato dell'Armenia Sovietica. Prefazione di Carlo Verdone.‎

‎Crasnianski Tania‎

‎I figli dei nazisti‎

‎br. Un saggio che racconta in otto storie esemplari la vita dei figli dei fedelissimi di Hitler, nati tra il 1927 e il 1944 e vissuti in un'infanzia dorata, garantita loro da padri pressoché onnipotenti. Molti hanno scoperto la verità sui propri genitori solo dopo la fine della guerra. Le reazioni sono state le più diverse: c'è chi, come la figlia di Himmler, ha dedicato la propria vita alla riabilitazione della figura paterna o chi, come il figlio di Höss, è diventato un fiero negazionista; ma anche chi, come Rolf Mengele, ha deciso di cambiare il proprio cognome per non tramandare ai figli la vergogna, o chi ha scelto la via della fede, diventando missionario o convertendosi all'ebraismo.‎

‎Fighera Giovanni‎

‎Il matrimonio di Renzo e Lucia. Invito alla lettura de «I promessi sposi»‎

‎br. "I giovani debbono leggerlo": così si è espresso papa Francesco in una delle sue catechesi sul matrimonio. I Promessi Sposi, infatti, sono "un capolavoro sul fidanzamento, dove si racconta la storia dei fidanzati che hanno subito tanto dolore, hanno fatto una strada di tante difficoltà, fino ad arrivare alla fine al matrimonio". E proprio al tema del matrimonio di Renzo e Lucia sono dedicate queste pagine, attraverso le quali l'autore ci invita a incontrare la bellezza del romanzo e a conoscere meglio la vita e la fede del Manzoni, sia per mezzo dei testi letterari sia attraverso le lettere inviate ad amici, familiari, intellettuali e persino a papi. La rilettura del romanzo avviene a partire dal tema centrale (la conversione), dai due pilastri della vicenda (Gertrude e l'Innominato), fino al matrimonio e al "sugo della storia". La ricerca e l'indagine di Fighera cercano poi di rispondere a tante domande e curiosità: cosa scrive Manzoni sulla sua conversione? La monaca di Monza morì in odore di santità? Cosa raccontano gli atti del processo a suor Virginia de Leyva? L'Innominato fu davvero un parente del Manzoni? Qual è il suo testamento spirituale?‎

‎Mortari Luigina‎

‎Filosofia della cura‎

‎br. Esistono cose essenziali per la vita umana. La cura rientra nell'ordine delle cose essenziali, perché per dare forma al nostro essere possibile dobbiamo aver cura di noi, degli altri e del mondo. Il nostro modo di stare con gli altri nel mondo è intimamente connesso con la cura che abbiamo ricevuto e con le azioni di cura che mettiamo in atto. Siamo quello che facciamo e quello di cui abbiamo cura. È irrinunciabile aver cura della vita, per conservarla nel tempo, per farla fiorire e per riparare le ferite dell'esserci. Poiché la vita umana è fragile e vulnerabile, il lavoro di cura è intensamente problematico; il primo compito di una filosofia impegnata a cercare la misura di senso dell'esperienza consiste dunque nel prendere in esame il fenomeno della cura al fine di comprenderlo nelle sue qualità essenziali. Si tratta di comporre, secondo il metodo fenomenologico, una teoria descrittiva della cura che possa costituire lo sfondo per disegnare una valida politica dell'esperienza.‎

‎Povolo Claudio‎

‎Il romanziere e l'archivista. Da un processo veneziano del Seicento all'anonimo manoscritto dei Promessi sposi‎

‎ill., br.‎

‎Lotti Denis‎

‎Emilio Ghione. L'ultimo apache. Vita e film di un divo italiano‎

‎ill., br. Uno studio approfondito e organico intorno alla figura di Emilio Ghione, che grazie a un sistematico lavoro di esplorazione in archivi italiani e stranieri, non punta solo a ricostruirne la filmografia e la biografia attoriale e registica, ma gli restituisce in pieno il ruolo cruciale di punto di confluenza e irradiazione di molte tensioni e spinte del cinema muto italiano. Emilio Ghione, cineasta e divo, è l'eroe notturno del primo cinema italiano. Za-la-Mort è il suo personaggio emblema, incarnazione del mito popolare dell'apache: "buono" e "malvagio", abitante ambiguo e irredimibile dei bassifondi urbani. Una figura e un nome che, dagli anni Dieci del secolo scorso, hanno percorso tra oblio e carsiche riapparizioni la cultura e l'immaginario del nostro paese. Non solo viene qui ricostruito l'albero genealogico da cui nasce la figura di Za-la-Mort, ma anche tutto il tessuto di relazioni letterarie, teatrali, sociali e culturali europee, l'humus, da cui il principale personaggio di Ghione prende vita e si sviluppa.‎

‎Favretto Sergio‎

‎Fenoglio verso il 25 aprile. Narrato e vissuto in Ur partigiano Johnny‎

‎br.‎

‎Tomasi di Lampedusa Giuseppe; Lanza Tomasi G. (cur.)‎

‎Ah! Mussolini!‎

‎ril. I viaggi del più eccentrico dei flâneur, un vero "pescecane", lo scrittore del "Gattopardo". Nel fascio di lettere, finora inedite, scritte tra il 1925 e il 1927, c'è, in breve, tutto Tomasi di Lampedusa: l'osservatore sagace ("Non puoi immaginare che cosa è di vorticoso e di tremendo e di affascinante Londra. Un piacevolissimo inferno"; al contrario, "Mantova è davvero troppo malinconica") e viscerale ("Dopo accurate osservazioni compiute a Londra, Bruxelles, Anversa e qui sono in grado di annunziarti gli immensi progressi della pederastia. Se continua di questo passo fra cento anni un uomo che avrà commercio carnale con una donna sarà un pezzo da museo").‎

‎Bocchicchio Francesco‎

‎I treni europei di lusso. «La Compagnie Internationale des Wagons-Lits»‎

‎ill. A partire dal 1883, iniziò a circolare in Europa uno dei treni più famosi di sempre: l'Orient-Express. Per la prima volta nella storia, veniva realizzato un collegamento ferroviario diretto tra l'Europa Occidentale e l'Europa Orientale, con la possibilità di proseguire per l'Asia. Iniziava così l'epopea dei treni di lusso, i quali riuscirono ad abbattere delle distanze ritenute fino allora impensabili da coprire in poco tempo. Diplomatici, membri di casate reali, uomini d'affari, scrittori, artisti, attori hanno affollato gli scompartimenti delle carrozze-letti e i saloni delle carrozze-ristorante dei treni di lusso per oltre un secolo. Il libro ripercorre la storia della celeberrima Compagnie Internationale des Wagons-Lits, la compagnia ferroviaria che diede vita a un vero e proprio impero commerciale tappezzato di treni di lusso a cavallo tra la Belle Époque e il secondo dopoguerra. Non solo, ma scopriremo perché il meraviglioso patrimonio di carrozze di lusso della Compagnia ha avuto un così enorme impatto sulla società occidentale, ispirando capolavori della letteratura come Assassinio sull'Orient-Express di Agatha Christie o del cinema come The Lady Vanishes di Alfred Hitchcock.‎

‎Carducci Giosuè; Brambilla A. (cur.)‎

‎Giosue Carducci, Adriano Cecioni, Giorgio e Giulia Cecioni. Carteggi (dicembre 1867 - marzo 1903‎

‎ill. Presuntuoso, irascibile, sfortunato, indigente. Sono gli aggettivi con cui spesso viene definito l'artista fiorentino Adriano Cecioni (1836-1886), protagonista di questo carteggio con Carducci. Formatosi in ambito accademico, ma presto in aperto contrasto con l'arte retorica allora in voga, Cecioni sarà tra gli animatori del frastagliato movimento dei macchiaioli. Pittore e soprattutto scultore, è alla costante ricerca di una via originale, che sappia coniugare i modelli antichi con un'arte realistica, capace di descrivere anche i gesti più semplici e quotidiani. Non lontano da questa prospettiva è l'impegno politico e poetico di Carducci, il quale grazie a Giuseppe Chiarini entra in contatto con l'artista nel 1867. È l'inizio di un rapporto di stima e d'amicizia che, nonostante alcune divergenze, durerà quasi venti anni e sarà occasione di un dialogo costante con reciproci vantaggi. Se il poeta celebrerà con l'ode La madre una scultura di Cecioni, quest'ultimo disegnerà infatti una serie di ritratti di Carducci, in vista della scultura del busto del professore. Il carteggio offre dunque la storia di un'amicizia disinteressata (Cecioni versa perennemente in condizioni economiche precarie ed è aiutato da Carducci), e fa luce su un ambiente artistico e politico in cui si muovono i maggiori interpreti della cultura postunitaria.‎

‎Mengaldo Pier Vincenzo‎

‎Leopardi antiromantico‎

‎br. Appassionato studioso di poesia italiana, Mengaldo torna a cimentarsi con Leopardi, poeta prediletto, anzi, come lui stesso scrive, "il maggiore, e di gran lunga, lirico italiano dell'età moderna". Avvalendosi di raffinate conoscenze di linguistica e stilistica, l'autore tocca alcuni aspetti complessivi della poetica leopardiana (uno fra tutti: il carattere "antiromantico" del suo percorso), le costanti della lingua e della metrica dei "Canti" (l'abbondanza, per esempio, di rime baciate), infine la natura profonda di tre testi fra i più significativi della raccolta: "La sera del dì di festa", "A Silvia" e "La quiete dopo la tempesta". Ne risulta un'indagine in cui ciascun dato testuale e formale rimanda costantemente ad altro: un pensiero fermo e originalissimo che pervade ogni singola lirica del poeta di Recanati.‎

‎Bignami L.‎

‎Letteratura italiana. Il Novecento‎

‎br.‎

‎Filippetti Roberto‎

‎Leopardi e Manzoni. Il viaggio verso l'infinito‎

‎brossura De-siderio: mancanza di stelle. Le etimologie sono a volte particolarmente eloquenti. L'uomo è propriamente colui che "de-sidera", che sente la "mancanza delle stelle": da quando l'uomo alzò lo sguardo verso il cielo stellato, ha sempre riconosciuto con stupore di essere pieno di questa sete struggente. Il poeta è colui che soffre e testimonia questo dato: egli vigila per sé e per tutti a guardia del cuore "de-sideroso". La morte di questo cuore significherebbe infatti per l'uomo, propriamente, un dis-astro: buio totale, tenebra di una vita non solo priva di senso, ma della domanda stessa di un senso ultimo. Dai Promessi Sposi di Manzoni (si ricordi la memorabile pagina che chiude il cap. XX, con l'Innominato che fissa gli occhi verso il sole, in un rosso tramonto), alle Ricordanze di Leopardi («delle sere io solea passar gran parte / mirando il cielo») costante è questa direzione dello sguardo verso il luogo della pienezza ultima. Anche nella Divina Commedia la parola "stelle" sigilla le tre cantiche: simboleggia infatti la meta dell'homo viator, il termine verso cui si protende il suo cuore. Cinque secoli dopo Dante, toccherà a Manzoni la ventura di ripercorrere integralmente questo viaggio "comico", in radicale antitesi con la dinamica "tragica" del leopardiano Pastore errante.‎

‎Viani Lorenzo; Marsili M. (cur.)‎

‎Lorenzo Viani racconta Carducci, D'Annunzio, Pascoli e Puccini. Viaggio letterario nella costa toscana‎

‎brossura Quattro grandi toscani del XX secolo raccontati da un altro grande Lorenzo Viani. Una preziosa memoria che riporta in vita la prosa unica del Viani giornalista, capace di rievocare episodi vissuti spesso in prima persona, di tratteggiare vite straordinarie raccontando del loro rapporto con il territorio, con il vino e il cibo della Toscana. Un viaggio letterario nella costa toscana, tra grandi CRU e un paesaggio famoso nel mondo, fra filari e ruote di frantoio, travi e botti, il vino, la campagna, le olive e l'olio di una terra indimenticabile. Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Gabriele d'Annunzio e Giosuè Carducci come ciceroni e di un territorio. Un libro che possiede, grazie a questo connubio, un'indimenticabile dimensione che al contempo è sia memoria privata che ricordo collettivo della Toscana, della sua costa e dei suoi sapori.‎

‎Zuccoli Luigi; Lanini L. (cur.)‎

‎Quindici anni di vita e di lavoro con l'amico e maestro architetto Giuseppe Terragni‎

‎ill., br. Luigi Zuccoli ha lavorato con Giuseppe Terragni praticamente per tutto il corso della sua breve ed intensa carriera, i quindici anni a cui fa riferimento il titolo di questo volume. In questa asciutta autobiografia vengono rievocate, con la precisione del testimone oculare, le vicende che portarono alla costruzione di alcuni capolavori del XX secolo, il Novocomum, la Casa del Fascio di Como, casa Giuliani Frigerio e i retroscena di alcuni progetti che occupano pagine importanti nelle storie dell'architettura, quali i concorsi per il Palazzo del Littorio, il Danteum, il quartiere residenziale di Rebbio. Zuccoli tratteggia con efficacia il clima straordinario della Como di quegli anni, il "Gruppo Como", le figure di architetti quali Lingeri, Asnago, Cereghini, Sartoris; pittori come Radice, Nizzoli e Rho, il loro operare nel quadro delle avanguardie italiane ed europee mentre il vasto dramma della Seconda Guerra Mondiale sconvolge l'Europa, l'Italia e la vita di molti di quei protagonisti. La nuova edizione è completata da saggi di Luca Lanini, Giovanni Menna, Valerio Paolo Mosco, Franco Purini e da un ricordo di Carlo Zuccoli.‎

‎Ferrari Federico‎

‎La seduzione populista. Dalla città per tutti alla città normalizzata‎

‎ill., br. Cosa intendiamo esattamente con il termine populismo? E quali sono le sue relazioni con l'architettura? Bussy Saint-Georges in Francia per la polemica contro le tecnocrazie di stato, Poundbury in Inghilterra per l'importanza dell'identitarismo, Celebration negli Stati Uniti per il ruolo del mercato: ciascuno di questi progetti illumina uno fra i tanti aspetti salienti di politiche solitamente definite populiste, in cui decisiva è la strumentalizzazione delle forme urbane. Decostruire le retoriche di una diffusa e demagogica polemica contro il "modernismo" inteso come incarnazione di un progetto sociale è dunque il primo passo necessario. Analizzando temi e figure caratterizzanti la battaglia di Carlo d'Inghilterra per un'architettura "a misura d'uomo", l'Inghilterra degli anni Ottanta ci mostra come la ricollocazione a livello mediatico del dibattito specialistico sulle fonti di legittimazione dell'architettura si basi sulla rivalutazione della storia come garanzia di moralità. Non ci troviamo tuttavia in presenza di un banale e nostalgico ritorno al passato: Charles Jencks, cantore del postmodernismo, conierà a tal proposito la categoria di "eclettismo radicale" per interpretare l'eterogeneità estetica seguita al crollo delle "grandi narrazioni". Assumendo gli anni Sessanta come cesura fondamentale, il dibattito sorto attorno alle tesi di Imparare da Las Vegas di Venturi, Scott Brown e Izenour si rivela un tornante decisivo.‎

‎Prigioni Giulio; Zanni L. (cur.)‎

‎Lituania Italia fra storia e diplomazia con i documenti diplomatici originali (1919-1939)‎

‎br. La scelta di scrivere un saggio sulle relazioni diplomatiche italo-lituane tra le due guerre è stata quasi obbligata e dettata dagli eventi, primo fra tutti la riapertura dopo cinquant'anni dei documenti segreti custoditi nell'archivio storico-diplomatico della Farnesina, il Ministero degli esteri italiano. In effetti ancora nei primi anni di questo XXI secolo mancavano le più riservate e affidabili informazioni sull'opera e sugli obiettivi, anche più reconditi, della diplomazia italiana del tempo nei confronti della neonata repubblica lituana dopo la Grande guerra. Anche oggi nei dibattiti parlamentari, nei rapporti con il Governo e con le autorità locali ad ogni livello è a volte opportuno ricondursi alla prima indipendenza del Paese, quella che vide - per intenderci - la luce dalle ceneri dell'autocrazia zarista e che si spense nelle grandi campagne di invasione nazista e sovietica della Seconda guerra mondiale, con maggiore certezza circa gli eventi e le loro ricadute in quella tormentata area.‎

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