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‎History‎
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‎Di Stefano Eva‎

‎Irregolari. Art brut e outsider art in Sicilia‎

‎ill., br.‎

‎Chiovini Nino‎

‎Fuori legge??? Dal diario partigiano alla ricerca storica‎

‎brossura "Fuori legge???" uscì a puntate sul settimanale Monte Marona nel 1945 e '46. Il volume raccoglie, insieme al diario, scritti, in parte inediti, mai apparsi in volume, del più importante studioso della resistenza nel Verbano.‎

‎Simonetti Simonetta‎

‎Fame di guerra. La cucina del poco e del senza‎

‎ill., br. Gli italiani nel Novecento hanno dovuto fare i conti con termini quali il razionamento, l'annona, i surrogati, l'autarchia, la fame da trincea, la gavetta e la marmitta. Tutte parole che mascheravano la fame di guerra e, come accadde dopo le sanzioni imposte dalla Società delle Nazioni nel 1935, la restrizione. Il fascismo coniò slogan come "Chi mangia troppo deruba la Patria" e inaugurò gli orti di guerra sostituendo il té con il carcadè, il Caffè con il Caffesol, una sorta di miscela marroncina che nulla manteneva dell'aroma proprio del caffè, e la pasta, dopo una forte propaganda, con il riso, prodotto dalle risaie italiane. Fin dal 1914 furono le massaie chiamate in prima fila a evitare sprechi e inventare la cucina del riuso e del riciclo. Nulla si doveva buttare. Tutto era buono per altri manicaretti. Si moltiplicarono così fino al boom economico degli anni '50 libri di ricette, suggerimenti e ordini per sfamare un popolo chiamato a combattere, oltre che il nemico, la fame continua. Sarà l'industrializzazione e il consumismo a riempire la pancia degli italiani che una volta sfamati dimenticheranno l'utile e, tutto sommato, "piacevole" cucina del poco e del senza.‎

‎Mazzini Giuseppe; Montanari P. (cur.)‎

‎L'apostolato popolare. Agli italiani, doveri dell'uomo e La giovine Italia‎

‎br. I fondamenti della Visione Mazziniana in tre dei massimi scritti di Giuseppe Mazzini: Agli Italiani, La Giovine Italia e Doveri dell'Uomo, accompagnati dalla introduzione critica di Paolo Montanari sul concetto di Europa e sulla questione femminile per Mazzini. Esponente di punta del patriottismo risorgimentale, Mazzini contribuì in maniera decisiva, con le sue idee e la sua azione politica, alla nascita dello Stato unitario italiano, mentre le sue teorie furono di grande importanza nella definizione dei moderni movimenti europei per l'affermazione della democrazia attraverso la forma repubblicana dello Stato. Di lui scrisse Carducci: "Giuseppe Mazzini più che nessuno mai ebbe sublime, splendente, soleggiante la visione della terza Roma, non aristocratica, non imperiale, non pontificia, ma italiana". E Klemens von Metternich: "Ebbi a lottare con il più grande dei soldati, Napoleone. Giunsi a mettere d'accordo tra loro imperatori, re e papi. Nessuno mi dette maggiori fastidi di un brigante italiano: magro, pallido, cencioso, ma eloquente come la tempesta, ardente come un apostolo, astuto come un ladro, disinvolto come un commediante, infaticabile...‎

‎Steiner Reinhard‎

‎Schiele. Ediz. italiana‎

‎ill., ril. Egon Schiele (1890-1918) è il pittore che ha esercitato l'influenza più duratura sulla scena artistica viennese dopo la conclusione della grande era di Klimt. Dopo una breve parentesi nello stile di Klimt, suo mentore, Schiele mise presto in discussione, con i dipinti aspri e di difficile fruizione, la tendenza estetizzante dell'Art Nouveau viennese, orientato verso la bellezza della superficie. Molti contemporanei trovavano brutti gli espressivi nudi e gli autoritratti di Schiele, con i loro strani movimenti e i colori macabri, perfino moralmente discutibili, una critica che culminò nella criminalizzazione del pittore come "osceno" e nella condanna, nel 1912, a cui seguì un breve periodo di detenzione. Tuttavia, nemmeno i suoi più severi detrattori potevano mettere in discussione il suo straordinario talento nel disegno. Questo libro offre una panoramica concisa della breve, brillante, carriera di Egon Schiele.‎

‎Salvoldi Valentino‎

‎Antonio Rosmini‎

‎ill. Breve e intensa biografia illustrata di Antonio Rosmini (1797-1855), una figura complessa del cattolicesimo ottocentesco. Scandagliò le profondità dell'uomo in dense pagine di filosofia, teologia, diritto, politica, pedagogia, etica... convincendo la ragione a cercare il compimento nella fede. Fondando due istituti religiosi, tracciò per sé e per gli altri sentieri di vita lungo i quali ogni anelito possa concretizzarsi in un vissuto. Solo recentemente riscoperto e rivalutato dalla Chiesa, Padre Rosmini sarà presto beatificato.‎

‎Allegretti Umberto‎

‎Storia costituzionale italiana. Popolo e istituzioni‎

‎br. Nella convinzione che la Costituzione non sia solo una nuda norma giuridica o un puro fatto organizzativo, l'autore mira a trasmettere l'idea che la Carta fondamentale sia soprattutto l'espressione della vita, della memoria e del progetto propri di una società. Nel ricostruire quindi la storia costituzionale italiana - nelle sue origini, nei suoi sviluppi, nei suoi conflitti anche più recenti - entra in dialogo diretto con discipline diverse, usando un metodo che tiene conto dei profili storici, politici, sociologici e culturali della vicenda nazionale. Una lettura che, pur muovendo da una ricostruzione giuspubblicistica delle tre diverse Costituzioni dell'Italia unita, per l'ampiezza dello sguardo rappresenta un importante momento di impegno e coscienza civile.‎

‎Renello Gian Paolo‎

‎Machinae. Studi sulla poetica di Nanni Balestrini‎

‎brossura‎

‎Landi Patrizia‎

‎Con leggerezza ed esattezza. Studi su Leopardi‎

‎brossura Se nei grandi scrittori esiste un nesso quasi imprescindibile tra rigore e indeterminatezza, tra definito e indefinito, tra inconsistenza e fisicità, Leopardi, più di altri, ha mirabilmente condensato questi elementi vivendo un'esistenza e creando un'opera nelle quali leggerezza ed esattezza occupano uno spazio sostanziale. Investigando alcuni aspetti centrali della sua vicenda artistica (la scrittura epistolare, il materialismo, il ruolo giocato da Milano, il successo o l'insuccesso nell'Ottocento) appare evidente che in Leopardi la precisione del pensare è intimamente connessa alla levità del fare e del dire. E che la sua tenacia nel mostrare l'arido vero della vita, costretta per sua stessa natura alla perenne ma mai soddisfatta ricerca del piacere, si poggia sulla potente esattezza di un pensiero filosofico complesso e sulla vaga e insieme consistente leggerezza dell'invenzione letteraria.‎

‎Fontana G. (cur.); Frangione N. (cur.); Rossini R. (cur.)‎

‎Italian Performance Art. Percorsi e protagonisti della action art italiana. Ediz. multilingue‎

‎ill., br. "Italian Performance Art" intraprende l'avventura di restituire in testo l'indicibile della performance, il trapelare di una tensione dell'essere in una modalità discorsiva e comunicativa che è come dire a parole il Gesto sulla tela di Lucio Fontana o il Silenzio nella musica di John Cage. Strutturata su contributi di ricercatori di rilievo (Brunelli, Fontana, Frangione, Lupieri, Rossini, Sullo) e su un nutrito apparato storico e bibliografico (Fontana, Merega, Rossini), l'opera è la prima pubblicazione che tratta in maniera organica la situazione della performance art in Italia, offrendo un quadro articolato e tracciando le principali coordinate storiche di riferimento. Partendo dal Futurismo, attraverso la poesia d'azione delle neoavanguardie novecentesche e la Body Art, arriva a definire le più recenti relazioni tra gesto creativo e nuove tecnologie. Il volume comprende una raccolta di saggi teorici e critici e una sezione di schede monografiche a colori che illustrano il lavoro di quegli artisti coinvolti in modo continuativo nell'area della performance art.‎

‎Canfora Luciano‎

‎Pensare la rivoluzione russa. Ediz. ampliata‎

‎br. Luciano Canfora percorre le tappe di un evento che ha segnato nel bene e nel male il percorso storico non solo della Russia sovietica e poi capitalista, ma anche del resto del mondo, che per tutto il XX secolo ha ammirato, osservato, spiato, ripudiato, a volte anche riprodotto l'iniziativa del bolscevichi e la formidabile macchina che essi avevano costruito.‎

‎Mastrigli G. (cur.)‎

‎Superstudio. Opere (1966-1978). Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Questo volume è il "meridiano" del Superstudio. Raccoglie per la prima volta tutte le opere, i testi e i progetti, del più celebre gruppo di "architettura radicale", secondo la definizione canonica di Germano Celant. Dopo cinquant'anni in cui alle rimozioni storiografiche si sono alternati continui revival sia in ambito nazionale che internazionale, il libro fa il bilancio di questa eccezionale esperienza collettiva dell'architettura del Novecento. Oggi i disegni, i modelli, i celebri fotomontaggi, le lampade, i tavoli e gli altri oggetti di design creati dal Superstudio sono esposti in molti musei del mondo, fra cui il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Frac di Orléans, il Centro per l'arte contemporanea Pecci di Prato e il MAXXI di Roma. Non deve quindi meravigliare che il Superstudio sia un classico. Tutti i progetti del Superstudio, dai più noti "Il Monumento Continuo" e "Le dodici Città Ideali" a quelli più estremi generati dal ciclo della Cultura materiale extra-urbana, sono qui generosamente illustrati da un'enorme mole di disegni e documenti inediti, frutto di un lungo e accurato lavoro di ricostruzione archivistica.‎

‎Tugnoli Andrea‎

‎Mino Maccari. Gli anni del «Selvaggio»‎

‎ill. "Un merito per cui il saggio di Tugnoli si raccomanda è il recupero in chiave di attualità di un aspetto per così dire, pubblico della militanza di Maccari, legato alla sua attività spesa per far vivere la rivista Il Selvaggio. Un nome, questo, che ha anche il vantaggio singolare di rispondere a una vera e propria categoria espressiva, su cui non si è portata, in tempi recenti, la giusta attenzione. Infatti l'alacre clima revivalista di cui la critica più aggiornata ha dato prova si è rivolto nella rivalutazione del Novecento, che fu allora il proverbiale avversario storico proprio della variante selvaggia, coltivata invece con tanta tenacia dal nostro Maccari." (Renato Barilli)‎

‎Mitteleuropa‎

‎brossura‎

‎Nietzsche Friedrich‎

‎Aforismi‎

‎brossura‎

‎Medugno Concetta‎

‎Le lettere da Capri di Mario Soldati. Un viaggio nei meandri del romanzo‎

‎br. "Le Lettere da Capri" di Mario Soldati è un romanzo poco conosciuto, quasi inesplorato dello scrittore italiano. Forse per l'argomento "scomodo" e per le tematiche affrontate, ritenute troppo scandalose per gli anni '50, è stata di fatto ignorata la vena polemica su cui è stato intessuto il racconto e che rappresenta la chiave di lettura dell'opera. Questo saggio, offrendo nella prima parte un sunto dettagliato del romanzo e nella seconda l'analisi critica dello stesso, intende riscoprire questa bella pagina della storia della nostra Letteratura, ancora così straordinariamente attuale per indagine psicologica e temi proposti.‎

‎Romanato Maurizio; Mutterle Maria Lodovica‎

‎Alla periferia dell'Impero (1813-1821). Il viaggio di Francesco I, Federico Manfredini, Rovigo e la persecuzione dei Carbonari. Nuova ediz.‎

‎ill., br. Una piccola città diventa capoluogo di una nuova provincia alla periferia dell'Impero asburgico. Attorno alla Rovigo della Restaurazione (1813-1821) si muovono i grandi interessi della Storia: l'illuminista rodigino Federico Manfredini diventa precettore del futuro imperatore Francesco I, intrecciando con lui stretti e contrastati rapporti legati alla grande politica, da Napoleone a Metternich. Lo stesso sovrano asburgico visita per due volte Rovigo nel 1819 descrivendola nel suo diario e incrocia le sorti dei patrioti polesani. Dopo oltre vent'anni di sconfitte e drammi personali, dall'esecuzione degli zii alla necessità di concedere in sposa la figlia Maria Luisa all'arcinemico Napoleone, Francesco è strenuo difensore del nuovo assetto europeo costruito al Congresso di Vienna e da "buon padre" per i suoi sudditi, ma ossessionato dalla Rivoluzione, diventa persecutore dei Carbonari in una sorta di paranoia del potere.‎

‎Gaeti Valerio; Porro M. (cur.)‎

‎Fiori blu‎

‎ill., br. "Valerio Gaeti, scultore di origini mantovane, si trasferisce giovanissimo a Cantù dove frequenta l'Istituto Statale d'Arte e ha tra gli insegnanti Giuliano Vangi. Nel 1974 termina gli studi artistici all'Accademia di Belle Arti di Brera con Alik Cavaliere. Alla ricerca artistica affianca una lunga attività didattica proprio nelle scuole che lo hanno visto allievo: prima all'Istituto Statale d'Arte di Cantù, all'Accademia di Belle Arti di Brera, nel dipartimento di Progettazione artistica diretto da Ugo La Pietra e infine all'Accademia Aldo Galli di Como nel dipartimento di Arti Visive. Nelle opere recenti di Valerio Gaeti l'ispirazione viene da un colore, il blu, e da una forma vegetale, il fiore. I fiori blu è il titolo di un romanzo di Raymond Queneau - intellettuale dallo sguardo obliquo, "esploratore di universi immaginari" -, apparso nel 1965 e presto tradotto dall'amico Italo Calvino. A Calvino, Queneau aveva spiegato che l'espressione "fiori blu" veniva usata comunemente in francese per designare ironicamente le persone romantiche, idealiste, nostalgiche d'una purezza perduta." (Mario Porro)‎

‎Maccari G. (cur.)‎

‎Nikolaj Gogol'. Nei ricordi di chi l'ha conosciuto‎

‎br. Uno dei più grandi scrittori russi dell'Ottocento, Nikolaj Gogol', raccontato nella vita privata, sempre curiosa, inaspettata e a tal punto originale che è rimasta sempre difficile da spiegare con i comuni parametri. La raccontano a brani le persone più diverse, medici, contesse, attori, letterati o semplici ammiratori entrati in contatto con lui. Molto spesso in viaggio all'estero, non di rado spiantato, Gogol' ha vissuto per lunghi periodi anche a Roma, dove ha scritto Le anime morte, capolavoro tra i capolavori, e che non ha saputo più continuare, con momenti di disperazione e vero delirio, anche religioso, tormentato alla fine pure dal diavolo. Una biografia di prima mano, come fossero foto a sorpresa, quando uno non sa di essere visto; molte testimonianze sono inedite in italiano; il tutto curato da Giovanni Maccari che ha scelto, tradotto e spiegato chi sono gli autori che narrano, in un'introduzione generale al libro e ai singoli brani.‎

‎De Feo Nicola Massimo‎

‎Analitica e dialettica in Nietzsche‎

‎br. «La perplessità, i malintesi, le ambiguità che ancora oggi il pensiero di Nietzsche, come la sua stessa esistenza, suscitano in noi, oltre che rispecchiare la reale contraddittorietà di Nietzsche, mostrano anche come le contraddizioni profonde della società europea dell'Ottocento permangono ancora nella società e nell'uomo di oggi, sia pure a un livello diverso d'intensità e di consapevolezza». Così de Feo nell'Introduzione di questo libro che, uscito per la prima volta nel 1965, è stato riconosciuto da molti come testo inaugurale di una nuova stagione italiana di interpretazioni del pensiero dell'autore della Nascita della tragedia. Qui un giovanissimo de Feo si misura con estrema padronanza con questo pensiero riuscendo a liberare dalle incomprensioni le concezioni nietzscheane del tragico, del sapere e del mondo, facendole interagire creativamente con le visioni problematiche dell'esistenza e della modernità proposte dalla filosofia fenomenologica e ontologica del Novecento.‎

‎Plastina Sandra; De Tommaso Emilio Maria‎

‎Corpo mente. Il dualismo e le filosofe di età moderna‎

‎br.‎

‎Naldini Nico; Gianesini S. (cur.)‎

‎Pasolini, una vita‎

‎br. Edizione riveduta e ampliata con documenti inediti a cura di Simone Gianesini.‎

‎Rossi Mario Manlio; Orsi L. (cur.)‎

‎Una difesa dell'uomo‎

‎br. Pubblicato originariamente in inglese nel 1956, questo libro offre una sintesi del pensiero di Mario Manlio Rossi (1895-1971). Esule nel 1946 in Scozia, Rossi si distingue per la sua fiera avversione nei confronti delle correnti di pensiero dominanti in Italia nel Novecento. Dallo storicismo all'esistenzialismo, passando attraverso il marxismo e altre ideologie totalitarie, l'uomo - inteso come individuo - sembra minacciato da forze a lui superiori, che gli sottraggono il libero arbitrio. Forze esterne, il movimento coatto della storia secondo lo storicismo, o interne, le pulsioni e i moti interiori apparentemente incontrollabili. Rossi lancia un appello, un "plea" per l'uomo, perché la filosofia ne riconosca finalmente l'infinito valore e l'unicità. Questo libro dunque demolisce mitologie novecentesche attraverso una miscela mirabile di intuizione ed erudizione, di conoscenza ed eloquenza. Introduzione di Paolo L. Bernardini.‎

‎Pierini Orsina Simona; Isastia Alessandro‎

‎Case milanesi. 1923-1973. Cinquant'anni di architettura residenziale a Milano. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill. L'interesse per gli anni d'oro della architettura milanese, il periodo che va dalle prime sperimentazioni della Ca' Brütta di Giovanni Muzio alle ultime opere del Moderno negli anni Settanta, è in continua crescita. Studiosi, appassionati, ricercatori girano per Milano alla ricerca delle opere di Terragni, Ponti, Portaluppi, Lingeri, Asnago e Vender, Figini e Pollini, Caccia Dominioni, Bottoni, Gardella, BBPR, Zanuso, Magistretti e molti altri architetti che hanno reso Milano un museo a cielo aperto del Novecento. Questo libro in circa 80 schede ridisegna planimetrie, piante e prospetti degli edifici, in modo da cogliere sia i dettagli costruttivi sia le soluzioni abitative. Questo volume è il risultato di un lavoro di ricerca che gli autori hanno condotto con un team del Politecnico di Milano. Ogni edificio è accompagnato da una o più fotografie di Stefano Topuntoli scattate per l'occasione e da materiale di repertorio. Il volume, introdotto da Cino Zucchi, noto architetto e studioso dell'architettura milanese, è accompagnato da due saggi critici degli autori che collocano la stagione milanese nel più ampio contesto dell'architettura del XX secolo. Una mappa localizza gli edifici nel contesto cittadino. Completano il volume un'ampia bibliografia a cura di Maurizio Grandi e, in appendice, la traduzione dei testi in inglese.‎

‎Grobel Lawrence‎

‎Colazione da Truman. Incontri con Capote‎

‎br. Lawrence Grobel, «il Mozart dell'intervista» secondo Joyce Carol Oates, ha raccolto in questo libro le conversazioni avute con Truman Capote fra il 1982 e il 1984, nelle quali l'autore di "Colazione da Tiffany" e "A sangue freddo" espone le sue idee sulla letteratura, il cinema, la politica, la vita, svelando il lato più caustico, provocatorio e disarmante della sua personalità.‎

‎Marinelli Fabrizio‎

‎L'impressionismo giuridico. Artisti e giuristi nella Francia dell'Ottocento‎

‎br. Nella Francia della Terza Repubblica si realizza compiutamente il superamento degli schemi classici nella pittura, nella scultura, nella letteratura e nella poesia, ed a tale fenomeno viene dato, con particolare riguardo alle arti figurative, il nome di impressionismo. Anche il diritto partecipa a questa esperienza superando l'interpretazione letterale del codice civile (la cosiddetta "scuola dell'esegesi") e proponendo nuove forme ermeneutiche come l'interpretazione storica, sociologica, comparatistica. Questa tendenza, grazie ai suoi principali maestri, Raymond Saleilles e François Gény, si caratterizza per un approccio che afferma e favorisce la libertà del giurista ed il suo affrancamento dal testo della legge e che, per le significative assonanze con l'impressionismo, può ben essere definito come impressionismo giuridico.‎

‎Van Zuylen Marina; Grasso G. (cur.)‎

‎Mademoiselle Bistouri di Baudelaire o dell'insensatezza‎

‎br. Queste pagine sul poemetto in prosa di Baudelaire Mademoiselle Bistouri, uno dei più sibillini dello Spleen de Paris, sono esaminate da Marina van Zuylen alla luce di una nuova interpretazione della monomania, in questo caso di una monomania a due. L'autrice, accostando alcune idee di Kant e di Hegel sulla follia, grazie al supporto teorico del Dialogue avec l'insensé di Gladys Swain, vede nell'idea fissa della pazza protagonista una sorta di antidoto alla coscienza infelice. Fra i vari incontri occasionali di Baudelaire che si mescola alla folla e passeggia per i dedali della capitale parigina, mostruosa morfologia che si trasforma sotto l'incalzante capitalizzazione dello spirito, oltre ai dimenticati della vita, ai ciechi, ai saltimbanchi, alle vecchierelle e alla celebre passante dalla «fuggitiva bellezza», l'impatto con Mademoiselle Bistouri, eroina dell'omonimo poemetto, ha una valenza a parte e uno statuto tale da interessare la psicologia del profondo. Si tratta di un'insolita peripatetica che ha l'idea fissa di invitare in casa uomini che svolgono la professione medica per farsi raccontare le loro esperienze in sala operatoria. Probabile figlia di un abuso giovanile o di qualche induzione abortiva, la pazza scambia il narratore per un chirurgo e lo invita a casa sua per incalzarlo con le sue monomanie. Il narratore sta al gioco, sia per distrarsi dalla banalità del quotidiano e dallo spleen, sia per carpire «l'enigma insperato» che si annida dietro l'insana passione della donna. Ne esce un dialogo serrato fra ragione e irragionevolezza, fra realtà e irreale. Ma il narratore disincantato, che all'inizio la guarda con sufficienza, finirà per farsi guidare da questa nuova passante le cui norme sono perfettamente autonome. Così dal monologo di un dandy altezzoso passiamo al dialogo con un'insensata che gli insegnerà forse maggiormente chi è lui. All'analisi di Marina van Zuylen abbiamo fatto seguire una «lettura psicanalitica» di Giuseppe Bevilacqua, non priva di utili suggerimenti freudiani.‎

‎Djilas Milovan‎

‎La guerra rivoluzionaria jugoslava(1941-1945). Ricordi e riflessioni‎

‎br. La guerra partigiana in Jugoslavia, combattuta tra 1941 e 1945, viene raccontata in questo volume dal punto di vista di chi la visse da protagonista. È il diario di Milovan Djilas, figura chiave del movimento di Liberazione e della scena politica jugoslava nel secondo dopoguerra. L'autore rievoca con grande efficacia eventi di alta drammaticità, approfondendone la lettura con un sapiente lavoro di introspezione psicologica unito a una lucida analisi politica. Il suo resoconto di imprese diventate epiche e di tragedie immani, come la sanguinosa battaglia della Neretva e le drammatiche ritirate attraverso le selvagge montagne del Montenegro e della Bosnia, le rivelazioni riguardanti retroscena ed episodi assolutamente inediti, la testimonianza dell'evoluzione della passione rivoluzionaria al disincanto nei confronti dell'utopia, fanno de "La guerra rivoluzionaria jugoslava" un libro fondamentale per la storiografia novecentesca. Prefazione di Sergio Romano.‎

‎De Sanctis Ilaria‎

‎Napoleone e i simboli del suo potere‎

‎brossura Napoleone ed il potere. Un connubio inscindibile sempre presente nella sua vita, sia pubblica che privata, quest'ultima completamente assorbita nella prima. Attingendo ad un passato glorioso come quello dell'Antica Roma e di Carlo Magno, circondandosi quindi di un simbolismo che richiamava ogni volta un "placet" dai mondi superiori Napoleone ha saputo plasmare un astuto e attento utilizzo della propria immagine, dando vita a quelle opere emblematiche entrate nell'immaginario collettivo che sono alla base del suo mito e che hanno ancora oggi la forza prepotente di affascinare e commuovere.‎

‎Esquirol Josep Maria‎

‎La resistenza intima. Saggio su una filosofia della prossimità‎

‎br. C'è uno strumento efficace per contrastare le forze disgreganti di questi nostri tempi, per difendersi da un'attualità che banalizza e disperde, e spesso anche dalle proprie derive e dalle proprie paure. È la capacità umana di resistere; anzi: un particolare tipo di resistenza, che in questo libro il filosofo catalano Josep Maria Esquirol chiama 'resistenza intima', un modo di opporsi agli ostacoli e al freddo non solo climatico della vita sviluppando la propria forza nello spazio esperienziale degli affetti. Una resistenza morale, che assomiglia alla virtù della fortezza, capace anche di modestia e di generosità. Non rivela i valori supremi o il senso occulto del mondo, ma guida proteggendo dalla notte cupa, mostra la bellezza delle cose vicine, e conforta. Questa resistenza è 'intima' non perché 'privata', ma, al contrario, perché 'prossima'. La prossimità, dice Esquirol, ci appartiene nel profondo e ha a che vedere con la semplicità e la concretezza del quotidiano contro le complicazioni e le astrazioni del mondo attuale; con il linguaggio degli affetti, che si fa canto e poesia e scaccia la paura del vuoto; con la cura reciproca del corpo e del cuore; con il ritorno a casa, la mensa condivisa, la protezione del riparo... Non si tratta di tornare a un mondo semplice e ingenuo o di rinchiudersi nell'intimismo dei legami: la resistenza intima ha occhi ben aperti e letture attente, vive nel mondo e ne conosce e sperimenta i dolori e le fragilità. Come chiarisce bene un'altra delle metafore potenti di Esquirol, noi siamo come una filza di punti di imbastitura, la cucitura più precaria e debole che esista, che unisce due lembi, due limiti, due provvisorietà. Ognuno di noi è uno di questi fragili punti, che prendendosi cura l'uno dell'altro, accettandosi come diversi nella prossimità, si aiutano a non cedere e nel loro 'congiungimento' sono capaci di unire la terra e il cielo.‎

‎Wilde Oscar; De Laude S. (cur.); Scarlini L. (cur.)‎

‎Lettere‎

‎ril. Se è vero che la vita va vissuta come un'opera d'arte, allora la vita che qui si racconta, attraverso lettere, biglietti, fitti scambi a stretto giro di posta, non è solo fulgida e avventurosa, o accorata e straziante come la più immortale delle tragedie, ma è anche e soprattutto una testimonianza letteraria fra le più alte e inconfondibili dell'Ottocento - e del Novecento, perché la voce di Oscar Wilde ha il potere incomparabile di farsi contemporanea a ogni epoca. Esteta, drammaturgo, poeta e romanziere, Wilde inizia a scrivere lettere quando, giovane talentuoso, frequenta uno dei più esclusivi college del paese; in seguito, è alle parole rivolte agli amici che affida l'ascesa vertiginosa del proprio astro - cene, feste, prime teatrali, articoli sui giornali - e il turbine rapinoso di scandali e polemiche che lo avvolge nel 1889, con l'uscita del "Ritratto di Dorian Gray" e l'incontro con Lord Alfred Douglas, il famigerato Bosie. All'approssimarsi del nuovo secolo, però, i toni mutano: da sfavillanti si fanno cupi, ombrosi. Sono gli anni del processo per oscenità, del carcere di Reading, del "De Profundis". In edizione integrale italiana, "Le lettere" di Oscar Wilde - che il Saggiatore presenta in una traduzione inedita - non sono il semplice documento di una vita eccezionale, ma un monumento "più duraturo del bronzo" all'arte e alla bellezza, e alla verità che sempre si nasconde dietro i più elaborati artifici.‎

‎Tusiani Joseph; Cera R. (cur.); Siani C. (cur.)‎

‎In una casa un'altra casa trovo. Autobiografia di un poeta di due terre‎

‎br. Joseph Tusiani si trasferisce a New York all'età di ventitrè anni senza aver ancora conosciuto il padre, emigrato negli Stati Uniti prima che lui nascesse. La temperatura emotiva dell'incontro, che la lunga attesa ha rivestito di aspettative trepidanti e contraddittorie, è la stessa che si ritrova nell'intera autobiografia di Tusiani. Ecco emergere dai ricordi dei rapporti familiari il profilo sfaccettato dell'esperienza migratoria italiana oltreoceano: gli emigrati di prima generazione che, come la madre, non riescono a integrarsi nella nuova realtà; quelli di seconda generazione, che parlano inglese e sono americani a tutti gli effetti, come il fratello; e infine gli emigrati che, come l'autore, inevitabilmente divisi tra il vecchio e il nuovo mondo, sono uomini di "due lingue, due terre, forse due anime". E grazie a questo duplice sguardo l'autore è testimone di numerosi personaggi e ambienti in relazione non solo al mondo italoamericano, ma anche all'ambito culturale e letterario newyorchese.‎

‎Chopin Fryderyk; Rossella V. (cur.)‎

‎Vita di Chopin attraverso le lettere. Nuova ediz.‎

‎br. Dalla natia Polonia come da Vienna, da Parigi come da Londra, Chopin ci offre attraverso queste lettere un dettagliato racconto della sua vita e delle sue frequentazioni, disegnando anche un prezioso profilo della società europea della prima metà dell'Ottocento. Ciò che però più rileva e sorprende è l'involontario ritratto che dà di sé stesso, assai lontano dallo stereotipo del musicista romantico e appassionato. Chopin si rivela piuttosto, in queste pagine, come un uomo equilibrato e malinconico, segnato da un virile pessimismo, ma capace anche di un'ironia corrosiva. Fryderyk Chopin nacque il 22 febbraio 1810, in un piccolo centro nei pressi di Varsavia, Zelazowa Wola. A poco più di vent'anni lasciò la Polonia per Vienna, prima tappa di un inquieto peregrinare per l'Europa. Il 17 ottobre 1849 morì a Parigi, dove riposa nel cimitero del Père Lachaise.‎

‎Febbraro Paolo‎

‎L'altro Novecento. Poeti italiani‎

‎br. Questa antologia presenta un'ampia selezione di autori del Novecento poetico italiano, ognuno con un componimento commentato da Paolo Febbraro, presentati all'interno di una rubrica settimanale uscita sulle pagine del «Sole 24 Ore-Domenica» fra il 2015 e il 2017. Dagli inizi dello scorso secolo, con autori storici come Ceccardo, Soffici, Moretti e Jahier, passando per il cuore del Novecento con nomi come Noventa, Betocchi, Sinisgalli o Erba, per finire con i protagonisti degli ultimi decenni, come Scataglini, Ferretti, Salvia e Pagnanelli, questo libro affianca gli autori meno celebrati o più appartati, allestendo uno straordinario quadro sintetico del nostro Novecento poetico. Al di fuori del canone accademico e delle letture obbligate, appare in queste pagine un panorama di eccezionale vivacità e qualità altissima, che integra anche l'opera di narratori-poeti tra cui Massimo Bontempelli, Cesare Pavese, Elsa Morante, Primo Levi, Giorgio Bassani, Goffredo Parise. Nelle prose di accompagnamento, Paolo Febbraro illustra le poesie in modo originale, fra critica e invenzione.‎

‎Dennett Daniel C.‎

‎Dove nascono le idee‎

‎br. Dalle mille vocazioni dell'infanzia, l'arte, la musica, la scultura e i molti pensieri stravaganti, al tempio della filosofia contemporanea: Oxford. Dal rapporto con Quine, Ryle e Hofstadter agli incontri fortuiti e risolutivi con l'intelligenza artificiale, le neuroscienze, la robotica. In un affascinante percorso fatto di dispute, rivalità e ripensamenti, Daniel C. Dennett ci racconta la vera natura del filosofare, le gioie e le avversità del pensare, la seduzione delle macchine artificiali e l'enigma della coscienza, la nascita del linguaggio e le insidie del pregiudizio. Da vero outsider del pensiero filosofico contemporaneo, Dennett fra i primi si è impegnato nel dare un nuovo volto alla filosofia, più umano, maggiormente partecipe del mondo circostante, aprendo il tempio del logos a nuovi orizzonti, scientifici e fantascientifici.‎

‎Di Francesco Giorgio‎

‎Mansour il profeta. La leggendaria storia d'uno sceicco piemontese del '700‎

‎brossura‎

‎Incisa di Camerana Ludovico‎

‎L'ultimo re. Umberto II di Savoia e l'Italia della luogotenenza‎

‎br. A Ravello, il 4 giugno 1944, un generale inglese in maniche di camicia e pantaloni corti chiede a Vittorio Emanuele III di firmare il decreto con cui il figlio Umberto diventa Luogotenente generale del Regno. Due anni dopo, a Ciampino, il 13 giugno 1946, Umberto sale sull'aereo dell'esilio. Fra questi avvenimenti scorre uno dei periodi più tumultuosi e confusi della storia italiana. Anziché analizzarlo dall'alto, Ludovico Incisa di Camerana sceglie di calarsi nel corso delle cose e di comporre un vero e proprio reportage: i grandi personaggi e le modeste comparse, le vicende drammatiche e gli episodi grotteschi, le gesta coraggiose e gli atti meschini scorrono sullo schermo secondo l'ordine e il ritmo dell'epoca. E le situazioni, gli uomini, gli avvenimenti su cui si ferma l'occhio di Incisa sono quelli che concorreranno a definire la forma dell'Italia negli anni seguenti, i suoi costumi politici e il suo stile sociale, i suoi vizi e le sue virtù: nel magma della Luogotenenza s'intravedono già i caratteri dell'Italia futura. Prefazione di Sergio Romano.‎

‎Cheng François‎

‎L'anima. Sette lettere a un'amica‎

‎br. Dalla primavera all'autunno: nella magnificenza delle stagioni più rigogliose Francois Cheng scrive queste sette lettere che mettono in risonanza paesaggi del presente, tradizioni di pensiero orientali e occidentali, ricordi di una giovinezza in Cina, affetti ritrovati. La destinataria è un'amica ricomparsa a distanza di decenni, un'artista che gli confessa di essersi accorta tardi di possedere un'anima, invitandolo a parlarne insieme. Dapprima esitante di fronte alla parola desueta «anima», Cheng risponde all'appello con la stessa grazia con cui in passato si è sporto su altri concetti abissali, come la bellezza e la morte. La «temerarietà» di accostarsi, oggi, a un simile argomento, si rivela una benedizione, per lui, per la sua interlocutrice e per i lettori, perché lascia riaffiorare in ciascuno qualcosa che sembrava perduto da tempo, il «sentimento intimo di un'autentica unicità e di una possibile unità». Agli occhi di Cheng, ancora pieni di meraviglia dopo una lunga esistenza, null'altro è l'anima se non il «segno indelebile» di quell'unicità incarnata, che sfugge al rigido dualismo corpo-mente e partecipa dell'universo vivente. Nel suo procedere a lieve arabesco, la scrittura indugia su taoismo e patristica, buddhismo e Simone Weil, ma si concede anche gli abbandoni della memoria: tutto - dottrine, filosofie e sprazzi di storia personale - converge verso l'anima, inesauribile aspirazione alla vita.‎

‎Loos Adolf‎

‎Parole nel vuoto. Ediz. illustrata‎

‎ill., br.‎

‎Stirner Max‎

‎L'unico e la sua proprietà‎

‎brossura "La vera 'filosofia del martello', che Nietzsche non sarebbe mai riuscito a praticare, perché troppo irrimediabilmente educato, si compie nelle brevi, tempestanti, offensive frasi che compongono l'Unico." (Roberto Calasso)‎

‎Sileo D. (cur.)‎

‎From Frida with love. Lettere di Frida Kahlo‎

‎ill., br. Nella vita di Frida Kahlo c'è un "prima" e un "dopo": la cesura è costituita dallo spaventoso incidente del 17 settembre 1925, che la lasciò praticamente invalida a soli diciotto anni e di cui avrebbe patito le dolorose conseguenze per il resto della sua vita. Le lettere contenute in questo libro, alcune delle quali sono inedite e molte sono qui tradotte in italiano per la prima volta, costituiscono un commovente spaccato della straordinaria personalità dell'artista, che da adolescente allegra e innamorata si trasforma repentinamente in un personaggio di tragica grandezza, capace di trasfigurare nell'arte le proprie sofferenze e di mantenere, nonostante tutto, una profonda voglia di vivere.‎

‎Valla Riccardo; Staffilano G. L. (cur.); Gabutti D. (cur.)‎

‎Sevagram. Una storia della fantascienza‎

‎br. Riccardo Valla (1942-2013) è stato il principale studioso di letteratura fantastica e di fantascienza del Novecento italiano. Curatore di collane, saggista, autore di colti divertissement letterari, collaboratore di riviste e giornali, traduttore tra i più apprezzati, la sua lettura del fantastico era la stessa di Dada e dei surrealisti, dell'espressionismo tedesco e delle successive avanguardie pop. Viaggi nel tempo, scienziati pazzi, illustrazioni delle Mille e una notte, universi paralleli, guerre stellari, copertine di Amanzing Stories e di Weird Tales, fantasmi e chimere, alieni, astronavi superluce, wormhole, mutanti e scenari postatomici non erano, ai suoi occhi, ingenui balocchi da nerd, come la kryptonite nei fumetti di Superman e la lotta di classe nei feuilleton marxisti. Erano invece altrettante password per accedere al cuore del sistema operativo della condizione umana nell'età della relatività einsteiniana, delle Demoiselles d'Avignon di Picasso, dei totalitarismi e del Gatto di Schrödinger, della Recherche proustiana e dell'Ulysses di Joyce. Non c'è che la fantascienza, del resto, per spiegare o almeno mettere a fuoco un mondo in cui Alan Turing, tra i massimi matematici e filosofi del XX secolo, padre dell'intelligenza artificiale, si suicida con una mela avvelenata, come Biancaneve nella fiaba illustrata da Walt Disney, perché braccato dai servizi segreti, come in un Segretissimo da quattro soldi. Di questa contaminazione tra cultura popolare, metafisica estrema, scienza avanzata e delirio sociale rendono conto, con penna brillante e vasta erudizione, le prefazioni ai titoli delle collane di fantasy, horror e fantascienza editi dalle Edizioni Nord negli anni settanta, quando a curarle era Riccardo Valla. Pubblicati insieme, uno dopo l'altro, questi saggi perdono il loro carattere occasionale per diventare una vera e propria storia della fantascienza.‎

‎Cammarota Gian Piero‎

‎La pinacoteca di Bologna nel Novecento, il secolo dei musei‎

‎ill.‎

‎Traverso Enzo‎

‎Il secolo armato. Interpretare le violenze del Novecento‎

‎br. Nel 1989, la caduta del Muro di Berlino ha messo fine al XX secolo. Ciò che sino al giorno prima era percepito come presente è diventato storia. Scossa da questa svolta, la storiografia ha dovuto rivedere i propri paradigmi, interrogarsi sui propri metodi, ridefinire i propri campi di ricerca. Le rigide partizioni della guerra fredda sono state sostituite da un mondo "liquido" e la nuova storia globale, al posto di un secolo diviso in blocchi, inizia a vedere una rete di scambi economici, di movimenti migratori, di ibridazioni culturali su scala planetaria. La storia fondata sulla "lunga durata" ha lasciato spazio alla riscoperta dell'avvenimento, imprevedibile, eruttivo e spesso enigmatico. In questo libro, Enzo Traverso ricostruisce il quadro d'insieme dei mutamenti che sono al centro dei grandi dibattiti storiografici attuali. Affronta le grandi categorie interpretative, sia classiche (come rivoluzione, fascismo) sia nuove (come biopotere), per mettere in luce tanto la fecondità quanto i limiti dei loro apporti o delle loro metamorfosi. Interroga il comparativismo storico, studiando dapprima gli usi della Shoah come paradigma dei genocidi, quindi mettendo a confronto l'esilio ebraico e la diaspora nera, due delle maggiori questioni della storia intellettuale. Analizza infine le interferenze tra storia e memoria, tra presa di distanza e sensibilità del vissuto, che sono al cuore di ogni narrazione del XX secolo.‎

‎Tarabbia Andrea‎

‎Il cimitero degli anarchici‎

‎brossura Aristide è un anziano enigmatico, cui un tempo era affidata la manutenzione dell'ex ospedale psichiatrico di Mombello. L'uomo, dal profondo della sua cecità, sa riconoscere ogni corridoio, ogni stanza, ogni giardino che circonda l'ex manicomio. Ma sa soprattutto distinguere tutte le voci che lo popolano, come spiega al fotografo giunto a Mombello in cerca di materiali per il suo nuovo libro. Una di queste voci è quella di Diavolindo Latini, un giovane anarchico, disadattato e ingenuo, che in una cupa giornata del gennaio 1921 esplose cinque colpi nel centro di Milano, uccidendo un suo compagno di militanza e ferendo un ufficiale di polizia. E le voci del Cimitero degli anarchici rievocano quei giorni e gli anni che seguirono: il processo, la perizia psichiatrica, l'internamento e la liberazione dell'anarchico, e sullo sfondo la sua ossessione per una figura materna desiderata e assente. Ciò che ne scaturisce è un quadro vivo, in cui la storia, i documenti e l'immaginazione si incontrano, si fondono e si fanno testimonianza di un'epoca, ma soprattutto di un'anima.‎

‎Nietzsche Friedrich‎

‎Sull'utilità e il danno della storia per la vita‎

‎br.‎

‎Lewis Clive S.‎

‎Diario di un dolore‎

‎br.‎

‎Citati Pietro‎

‎Tolstoj‎

‎br.‎

‎Canetti Elias‎

‎Party sotto le bombe. Gli anni inglesi‎

‎br. "Libro salvato" dopo un lungo lavoro filologico, questo volume conclude l'autobiografia di Canetti con gli anni dell'emigrazione in Inghilterra. Un paese che suscita in lui reazioni contrastanti: ammirazione per i suoi istituti democratici e per il coraggio mostrato contro Hitler, ma anche insofferenza per la britannica arte di escludere, per l'altezzosa condiscendenza esibita verso gli apolidi della cultura. "Ma Lei ha conosciuto Kafka?" gli chiede l'insolitamente benevolo ospite di un party. Accade così che Canetti, negli anni roventi in cui elaborava "Massa e potere", vivesse in una paradossale situazione di solitudine intellettuale, pur abitando in una città di alta tradizione come Londra.‎

‎Salerno S. (cur.)‎

‎Sonavan le quiete stanze. La Pietrosa di Leonida Répaci‎

‎ill., br. Villa "Pietrosa" sorge sul pianoro omonimo che sia alza sul mare nel territorio del Comune di Palmi. E la casa che fu di Leonida Répaci (Palmi, 1898 - Marina di Pietrasanta, 1985) e che lo scrittore donò alla città natale affinché ne facesse un dinamico centro di cultura. Così ancora non è stato. Nella sua opera, che consta di romanzi di saggi e di sillogi poetiche, Répaci ha dedicato largo spazio a questa sua casa la cui storia, egli dice: "...è per un terzo almeno / la storia della mia vita . Il libro che ora vede la luce per iniziativa della Fondazione Rubbettino, e anche per il concreto apprezzamento del nipote dello scrittore, il dottor Roberto Répaci, raccoglie tutto, o quasi, tutto ciò che lo scrittore ha detto e scritto sulla Pietrosa. E anche se i registri linguistici qua e là sono diversi, perché diverse sono le fonti da cui i brani sono stati estrapolati, tuttavia il testo, nel suo insieme, risulta comunque organico ed unitario. Si sarebbe tentati di dire, quasi un paradosso, che questo sia il più bel libro di Répaci, ancorché Répaci non lo abbia intenzionalmente scritto. Certamente sono le pagine più misurate, meno "eccessive", le più sentite, le più liete, le più sofferte e, ad un tempo, le più commosse e, quindi, le più vere di tutta la sua opera.‎

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