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Migliaccio Carlo
Invito al pensiero di Henri Bergson
brossura
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Schopenhauer Arthur; Giametta S. (cur.)
Il mondo come volontà e rappresentazione. Testo tedesco a fronte
ril. Il senso rivoluzionario della tematica dell'opera sta nella sua concezione della volontà metafisica, considerata come il vortice inarrestabile che governa il tutto, e da cui la volontà umana può liberarsi solo autosopprimendosi, per raggiungere così la beatitudine. Quest'opera ha avuto una fortuna davvero rimarchevole, non soltanto in ambito strettamente filosofico (Nietzsche, Bergson), ma anche nella letteratura e nell'arte (Wagner, Tolstoj, Mann), in psicoanalisi (Freud), in antropologia (Gehlen) e nell'indagine critica della società (Horkheimer).
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Del Boca Angelo
Il mio Novecento
ill., br. Il Novecento è stato un secolo denso di avvenimenti, per buona parte crudeli, come pochi altri. Un secolo che ha visto due guerre mondiali, con un centinaio di milioni di morti e l'impiego di armi nuove e devastanti. Ha visto l'Olocausto e la proliferazione del Gulag. Ha visto il massacro degli armeni, dei libici, degli etiopici, dei malgasci, dei vietnamiti, degli algerini. Ha visto la decimazione degli abitanti di Nanchino e lo sterminio di due milioni di cambogiani, di cui restano piramidi di teschi. Ha visto una serie quasi ininterrotta di guerre locali, di conflitti razziali, di "pulizie etniche". Ha visto i paesi dell'Occidente diventare sempre più ricchi e quelli del Terzo e Quarto mondo diventare sempre più poveri. Anche per l'Italia non è stato un secolo clemente. Un milione di morti nelle due guerre mondiali; venti anni di isolamento e di libertà calpestata dalla dittatura fascista; un paese da ricostruire interamente dopo il 1945. E poi il triste bilancio di fine secolo. L'Italia è al primo posto, in Europa, per il calo demografico e l'invecchiamento della popolazione, al decimo, nel mondo, fra i paesi che più inquinano. E ha un debito pubblico (70 miliardi di euro di interessi passivi ogni anno) che condiziona pesantemente l'attività di ogni governo. Il Novecento, tuttavia, è stato anche un secolo di eroismi e di grandi ideali che hanno dato luogo a gloriose pagine di storia, come la Resistenza.
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Jankélévitch Vladimir; Delogu A. (cur.)
Corso di filosofia morale (1962-1963)
br. Jankélévitch conferma in questo "Corso" la fecondità di un pensiero che parla di morale senza cadere nel moralismo, scava nei concetti evitando il concettualismo e coniuga il dovere con l'amore, muovendo dall'importanza che l'intenzione e la volontà hanno nell'esperienza morale. Né Husserl né Heidegger ma Pascal e Tolstoj sono i riferimenti dell'autore, filosofo laico ma attento alla lezione dei mistici, oltre che a quella dei classici (Platone, Aristotele, Agostino). Queste lezioni sono esemplarmente indicative della ricchezza spirituale che la filosofia può dare all'individuo.
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Paffumi S. (cur.)
Il mondo di Rosanna Benzi 1948-1991. A vent'anni dalla morte tornano i libri scritti dal polmone d'acciaio. Il vizio di vivere e girotondo in una stanza
ill., br.
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Paradiso Antonio M.
Storia del brigantaggio nella valle dell'Ofanto 1860-1865
ill., br. Contadini e briganti in armi, borghesia al potere e Stato, burocrazia amministrativa e Guardia Nazionale. Sono i protagonisti - ricostruiti dall'autore grazie dall'accurata indagine e analisi dei documenti custoditi nell'Archivio Storico della Città di Canosa - del viaggio coraggioso e appassionato intrapreso da questa Storia del brigantaggio nella Valle dell'Ofanto. "Sullo sfondo di un conflitto sanguinoso svoltosi nel Mezzogiorno d'Italia dal 1860 al 1865 tra occupanti e occupati, con la caratteristica di una vera e propria guerra civile tra Italiani", queste pagine danno voce, oltre che a figure già note al grande pubblico, a personaggi meno noti o del tutto sconosciuti: sindaci come Giuseppe Barbarossa, Fabrizio Rossi, Vito Samele e Calderone di Lavello con le loro idee e opinioni; contadini, massari, proprietari, semplici cittadini con le rispettive deposizioni giurate; generali, intellettuali, magistrati, uomini d'arme con le dichiarazioni da loro rese alla Commissione d'inchiesta sul brigantaggio nelle province meridionali; importanti funzionari dello Stato, come il Prefetto di Bari Fasciotti, il Sotto Prefetto di Barletta Manganaro e funzionari semplici, come il Delegato valdostano di Pubblica Sicurezza Claudio Berthod. "Un affresco vario e realistico di persone e fatti, come si addice al grande scenario della storia".
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Brigaglia M. (cur.); Carta L. (cur.)
La rivoluzione sulle bocche. Francesco Cilocco e Francesco Sanna Corda «Giacobini» in Gallura (1802)
brossura
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De Felice Renzo
Scritti giornalistici. Vol. 1/2: Dagli ebrei a Mussolini (1974-1977)
brossura
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Valori Giancarlo Elia
Raimondo di Sangro. Il principe di San Severo e la magia dell'Illuminismo
br.
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Caponi Paolo
Swinging London!
brossura
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Kierkegaard Søren
La malattia mortale
brossura Considerata da molti critici il capolavoro di Sören Kierkegaard, "La malattia mortale" (1848) rappresenta l'opera forse più drammatica e sottile del pensatore danese, un fitto dialogo tra l'esistenza religiosa e la sua disperata negazione. La «malattia mortale» del titolo è proprio la disperazione come condizione dell'incompiutezza dell'individuo: malattia dello spirito, dell'io e al tempo stesso elemento indispensabile per divenire coscienti del significato eterno della propria esistenza. Il problema religioso acquista così centralità assoluta laddove viene descritto il tormento e lo squilibrio di un uomo che rifiuta di conoscere il rapporto che ha con il suo io eterno e di conseguenza con Dio.
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Sonetti Silvia
La guerra per l'indipendenza. Francesco II e le Due Sicilie nel 1860
br. La guerra del 1860 determinò il successo della rivoluzione nazionale italiana. Nel Regno delle Due Sicilie il conflitto si espresse attraverso una rivoluzione regionale che dopo un mese di guerriglia locale intermittente si trasformò in guerra nazionale riducendo le opzioni in campo a un dualismo oppositivo non ricomponibile. Da un lato i rivoluzionari italiani che, sotto il tricolore e lo scettro di Vittorio Emanuele II, prolungavano la stagione delle guerre d'indipendenza contro lo straniero usurpatore. Dall'altro i legittimisti duosiciliani, che fedeli al giglio della monarchia borbonica e a Francesco II combattevano, contro i ribelli interni e gli invasori, la guerra per l'indipendenza. Attraverso una corposa e inedita documentazione d'archivio, questo libro si propone di considerare tale momento centrale dell'epopea risorgimentale nella prospettiva del principale interprete della controrivoluzione: la monarchia di Francesco II.
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Galasso Alfredo
Sicilia
br. Dalla strage di Castelluzzo ai migranti di Lampedusa. Da una cronaca di uxoricidio degli anni Quaranta all'uccisione di padre Puglisi. Da un ufficiale tedesco gentiluomo all'assassinio dei giornalisti Mario Francese e Mino Pecorelli. Da Mani Pulite alle confessioni di Tommaso Buscetta. Il racconto di un protagonista che si è definito: uno desideroso di normalità in una terra niente affatto normale
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Gaetano Raffaele
Edward Lear. Cronache di un viaggio a piedi nella Calabria del 1847
br.
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Quintino Librando
La mosca nel cassetto. Cos'è la morte se non la fine dell'esistenza umana
brossura Dopa la drammatica conclusione di una storia d'amore con una violoncellista, un pianista di pianobar decide di rinunciare per sempre a future storie sentimentali dedicandosi esclusivamente a rapporti occasionali. Suo malgrado si innamora di una misteriosa ragazza, trent'anni più giovane, che lo rende partecipe ad avventure imprevedibilmente erotiche. Spinto da amore ed istinto protettivo che nutre per la ragazza, ii musicista sara portato a commettere un crimine. II finale a sorpresa di questa storia, che la ragazza ha riservato all'uomo, lo sconvolgerà per sempre.
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Cunico Gerardo
Critica e ragione utopica. A confronto con Habermas e Bloch
brossura
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Denti Giovanni; Toscani Chiara
Le Corbusier
brossura L'architetto, organizzando le forme, realizza un ordine che è pura creazione della sua mente. attraverso le forme, colpisce con intensità i sensi, e, provocando emozioni plastiche attraverso i rapporti che egli crea, risveglia in noi risonanze profonde, ci dà la misura di un ordine partecipe dell'ordinamento universale, determina movimenti diversi del nostro spirito e del nostro cuore. è qui che avvertiamo la bellezza.
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Gadamer Hans Georg; Vattimo G. (cur.)
Verità e metodo. Testo tedesco a fronte
brossura L'edizione completa, con testo tedesco a fronte, di quest'opera è curata da Gianni Vattimo, con un'introduzione di Giovanni Reale e postfazione dell'autore stesso. Pubblicato per la prima volta nel 1960, rappresenta un importante lavoro nel panorama filosofico del Novecento, come recupero antiscientista del valore di estetica, storiografia e dialogo interpersonale in quanto veicoli di verità.
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Carnero Roberto
Lo scrittore giovane. Pier Vittorio Tondelli e la nuova narrativa italiana
br. Dagli anni ottanta si assiste in Italia all'avvento di una ricca produzione di opere scritte da autori giovani che raccontano storie di adolescenti o poco più, la "nuova narrativa" che determina uno svecchiamento delle forme letterarie tradizionali. Il principale protagonista di questa stagione è Pier Vittorio Tondelli (1955-1991), divenuto uno degli scrittori più significativi dell'ultimo mezzo secolo. Nei suoi libri l'adolescenza e la prima età adulta sono rappresentate come un passaggio difficile, in cui la tensione verso la libertà si accompagna a un profondo senso di smarrimento. A quasi trent'anni dalla sua morte, Roberto Carnero ripercorre la vita e le opere di Tondelli delineando in modo chiaro e avvincente la rivoluzione postmoderna che ha innescato, la costante ricerca stilistica, il melting pot culturale, le contaminazioni linguistiche che informano i suoi libri e l'ambiziosa opera di scouting da lui condotta con il progetto Under 25, una vera e propria fucina di giovani talenti che ha impresso alla narrativa italiana una direzione tutt'oggi vitale.
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Pericoli Tullio
Pensieri della mano. Da una conversazione con Domenico Rosa
ill., br. Anche per chi abbia familiarità col suo universo visivo - disseminato di figure, paesaggi, oggetti, e disegni dentro disegni dentro disegni - lo sguardo di Tullio Pericoli non è facile da ricostruire. Almeno fino a quando non si coglie un dato essenziale e singolarissimo, e cioè che a guidare quello sguardo non è soltanto l'occhio, ma un organo più irrequieto e nervoso, che si lascia dirigere solo fino a un certo punto, e da lì in poi asseconda, prima di tutto, i propri imprevedibili talenti: la mano. In questa conversazione con Domenico Rosa, Pericoli ne parla per la prima volta apertamente, con il gusto e spesso la sorpresa di scoprire via via, insieme a chi ascolta e poi a chi legge, i meccanismi e gli incantesimi del proprio lavoro: sciogliendone vari enigmi, e avvicinandoci, nel modo più attraente, a quella singolare "sapienza" che è nella mano.
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Shelley Percy Bysshe; Pepe V. (cur.)
In difesa della poesia
br. Uno scritto teorico e denso della poesia romantica che ha reso famoso Percy Shelley. Da cosa deve difendersi la poesia in epoca romantica e oggi? Da ciò che è già noto, misurato, squadrato, sostiene Shelley, indicando così in modo ancora poetico e penetrante il campo della ragione. La poesia si nutre dell'ignoto e delle nostre sensazioni a contatto con le nuove scoperte dell'animo. Ma ciò che Shelley propone non è un rifiuto del logos, della speculazione. Ragione e immaginazione collaborano senza sosta, come il braccio e la mente. Ma la ragione è l'ombra, mentre la sostanza, il valore vero delle cose è colto solo dall'immaginazione.
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Benjamin Walter; Cangini N. P. (cur.)
Il concetto di critica d'arte nel romanticismo tedesco
br. Con la presente traduzione, condotta sulla recente edizione critica tedesca delle opere di Walter Benjamin, "Il concetto di critica d'arte nel romanticismo tedesco" appare in veste monografica. Nel 1919, il filosofo tedesco concluse la sua carriera da studente universitario con questa dissertazione. Per il suo rigore, la profondità delle intuizioni e la sua struttura sistematica, quest'opera è diventata un costante riferimento negli studi sul romanticismo tedesco. Il suo testo è tuttavia altrettanto importante poiché vi si trovano, ancora in germe, alcuni tra i motivi fondamentali del pensiero maturo di Walter Benjamin.
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Delogu Giulia
La poetica della virtù. Comunicazione e rappresentazione del potere in Italia tra Sette e Ottocento
brossura Cosa significa dire virtù? In realtà, non contano le tante possibili accezioni, ma piuttosto le sue funzioni in quanto chiave di volta su cui far poggiare l'edificio comunicativo. La virtù è onnipresente e si riaffaccia nei temi più disparati: dal linguaggio della massoneria alle teorie medico-pedagogiche del giacobino Giovanni Rasori, dalla tradizione moderna di Plutarco alla rappresentazione di Napoleone, dalle poesie di Tommaso Crudeli alle meditazioni di Pietro Verri. Una pervasività e una pluralità che continuano a suscitare domande e interrogativi circa le sue funzioni. Questo volume nasce dall'idea che per indagare il concetto di virtù tra Sette e Ottocento è necessario, prima di tutto, tracciare una storia di come lo si comunica e lo si rappresenta, di come trova incarnazione nei modelli positivi dei 'grandi uomini', di come si lega alla questione del potere e della sua definizione. Si tratta di una storia della comunicazione, e di una storia della comunicazione politica in particolare, nella quale assume rilevanza, accanto ai contenuti, anche la forma scelta per diffondere il proprio messaggio. Ne emerge una profonda continuità tra Sette e Ottocento, in cui il momento rivoluzionario agisce non come cesura ma piuttosto come filtro. Il concetto di virtù mantiene una connotazione positiva e non perde di autorevolezza. Coloro che lo incarnano continuano a essere eroi dotati di caratteri eccezionali, di quella stessa fibra morale - o costanza - dell'Enea metastasiano; anche se non devono più necessariamente avere il sangue blu o l'obiettivo della sola felicità pubblica, ma piuttosto quello della difesa dei diritti e della repubblica.
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Masoero M. (cur.); Olivero G. (cur.)
«Il clamoroso non incominciar neppure». Atti della Giornata di studio in onore di Augusto Blotto (Torino, 27 novembre 2009)
brossura
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Morosini Stefano
Il meraviglioso patrimonio. I rifugi alpini in Alto Adige/Südtirol come questione nazionale (1914-1972)
br. Una ricerca originale e documentata attorno all'associazionismo alpinistico in Alto Adige/Südtirol a partire dagli anni sessanta dell'Ottocento; una dettagliata ricognizione storica sulla questione dei rifugi alpini, oltre che un'analisi profonda dei rapporti tra storia dell'alpinismo e formazione delle identità nazionali. Una trattazione obiettiva che rifugge da ogni forma d'ideologia dal sapore revanscistico, serio limite alla comprensione della storia di questa regione.
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Gian Enzo Sperone. Torino-Roma-New York. 35 anni di mostre tra Europa e America
ill.
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Giannì Eugenio
Arte e superamento dell'arte nel pensiero di Hegel
ril.
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Grotti Claudio Vittorio
Tra Oriente e Occidente, la Russia di Vladimir Kantor
brossura
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Calarota F. (cur.)
Campigli e gli Etruschi. Una pagana felicità. Ediz. italiana e inglese
ill., ril. "[...] Nei miei quadri entrò una pagana felicità tanto nello spirito dei soggetti che nello spirito del lavoro che si fece più libero e lirico". È con queste parole che lo stesso Massimo Campigli descrive la visita al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma nel 1928, attribuendole una valenza fondamentale per lo sviluppo della fase più matura della sua produzione artistica. Il catalogo accosta una studiata selezione di opere di Campigli ai reperti etruschi con i quali instaura una naturale condivisione di atmosfere, segni e colori. Un approfondimento specifico e inedito, che diventa occasione per illustrare prezioso materiale archeologico ancora da valorizzare e in gran parte mai esposto al pubblico, fino a oggi conservato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l'Etruria Meridionale nei depositi dell'alto Lazio.
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Manis Sara Alice
Le origini di Dracula. Il capolavoro di Bram Stoker
br. Dracula: sangue, denti aguzzi, terrore. Sono queste le prime parole che vengono in mente parlando del Conte, vero? Il grande schermo ha contribuito, pellicola dopo pellicola, a creare un immaginario collettivo ormai standardizzato e poco permeabile. Ma questo personaggio creato dal mondo del cinema che cosa ha in comune con quello ideato da Bram Stoker? E quest'ultimo quanto è frutto dell'immaginazione dell'autore e quanto invece ha mutuato dalla letteratura gotica e dal folklore? Stoker, padre e ideatore di questa mutevole creatura, è stato un grande scrittore, giornalista, critico e impresario teatrale che, per dare vita a Dracula, ha saputo unire tradizione, folkore, cultura popolare, anche grazie a un approfondito studio svolto in ambito storico. È lecito restituirgli dunque, partendo da questo saggio, l'autorevolezza letteraria che merita e che troppo spesso non gli viene riconosciuta.
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Viva l'indipendenza
ill., br. Decolonizzazoione: analizzeremo il processo storico attraverso immagini e testimonianze dell'epoca.
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Verdile Nadia
Gianna Manzini
ill. Nell?anno di Pistoia capitale italiana della Cultura, una nuova biografia di una Pistoiese illustre. Una Italiana, una scrittrice come poche altre. «Raccogliermi l?anima e tenerla in fronte come la lampada dei minatori: nient?altro che una particolare attenzione, in virtù della quale le cose escono da un?ombra che le preserva, un?ombra fermentante, faticosa, bruta, l?ombra dell?attimo che precede una nascita, per entrare in un cerchio di chiarità». Delle cose la scrittrice Manzini cattura un?immagine frantumata e distorta, bislacca quanto il riflesso dello specchio. Però, come lo specchio, alle cose aggiunge un luccichio sepolto, dietro l?apparenza sorprende la realtà. La ricerca espressiva è ardimentosa. I libri procedono per approssimazioni, sospensioni e dilatazioni dell?intreccio; sperimentano la costruzione del racconto secondo angolature e piani diversi, il continuo spostamento del fuoco narrativo. «Certamente la Manzini», ha scritto Giacomo Debenedetti, «è riuscita e riesce a pronunciare parole che, fino all?attimo precedente, avevamo creduto impronunciabili. [...] In tal modo [...] ci può descrivere un visibile che anche noi dovremmo vedere, ma da soli non vedremmo mai».
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Rucco Daniela
Raffaele Belliazzi (1835-1917)
ill., br. Il volume monografico dedicato alla figura di Raffaele Belliazzi, fine e valente artista napoletano, si inserisce nell'ambito degli studi sulle arti figurative nell'Italia meridionale a cavallo tra la seconda metà dell'Ottocento e i primi anni del Novecento. La studiosa delinea le vicende principali che hanno caratterizzato la sua attività artistica e la sua produzione pittorica e scultorea, lasciando trasparire dal riordino filologico di opere d'arte e di documenti d'archivio, recensioni, saggi, cataloghi e volumi, il valore dell'uomo e dell'artista.
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Marcuse Herbert
Eros e civiltà
brossura
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Taylor Alan
Rivoluzioni americane. Una storia continentale, 1750-1804
ill., ril. La rivoluzione americana è spesso raffigurata come un evento sorto da nobili principi, la cui chiave di volta, la Costituzione federale, forni l'impalcatura ideale a una nazione prospera e democratica. Con questo libro, Alan Taylor ha scritto un racconto della fondazione della nazione americana. L'aumento delle rivalità tra imperi europei e i loro alleati nativi si diffuse come un incendio nelle colonie della Gran Bretagna, alimentato dalle condizioni locali, devastante e difficile da soffocare. Il conflitto si innescò sulla frontiera, là dove i coloni chiedevano a gran voce di spingersi a ovest nelle terre indiane, andando contro le restrizioni britanniche, e nelle città della costa, dove le élite commerciali organizzarono disordini, boicottando le politiche fiscali britanniche. Quando la guerra scoppiò, la brutale violenza della guerriglia si allargò lungo tutta la frontiera, da New York fino alla Carolina, alimentata da divisioni interne e dallo scontro con la Gran Bretagna. Nella fragile nuova nazione sorta negli anni Ottanta del Settecento, i leader nazionalisti come James Madison e Alexander Hamilton cercarono di frenare le indisciplinate democrazie statali e di consolidare il potere attraverso una Costituzione federale. I sostenitori del potere nazionale ratificarono una nuova struttura di governo. Ma gli avversari prevalsero durante la presidenza di Thomas Jefferson, la cui visione di un «impero della Libertà» occidentale era in linea con le vecchie ambizioni espansionistiche dei coloni di frontiera. Gli insediamenti dei bianchi e il sistema schiavista si diffusero a ovest, ponendo le basi per una guerra civile che un secolo più tardi quasi distruggerà l'Unione creata dai fondatori. Taylor ritrae il ruolo giocato da Francia, Spagna e dai nativi e racconta gli avvenimenti bellici, mescolando storia politica, sociale, economica e culturale.
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Manganaro Patrizia
Persona-logos. La sintesi filosofico-teologica in Edith Stein
brossura Una lettura del personalismo di Edith Stein come relazione all'essere ed etica della testimonianza, per la formazione integrale dell'umano, nel progetto di una sintesi filosofico-teologica. L'idea di persona-logos è articolata in un'inedita mappa concettuale, nel contesto degli anni che videro la drammatica ascesa del nazismo al potere, in una puntuale ricognizione storico-teorica delle fonti, che qualifica il pensiero come vocazione per la vita e apertura alla trascendenza.
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Ricordi Franco
Pasolini filosofo della libertà. Il cedimento dell'essere e l'apologia dell'apparire
br. Come disse Moravia al suo funerale, Pasolini fu probabilmente l'ultimo grande poeta (e profeta) italiano. Franco Ricordi, che in questo solco interpretativo lo avvicina a Dante, Foscolo e Leopardi, ne rileva insieme anche la forte autorità filosofica. Ma quella di Pasolini fu una saggistica intuitiva delle condizioni di verità e libertà in cui si trovava, e ancora si trova, il nostro paese. Egli ha per primo denunciato il "Potere dell'Apparire" che, soprattutto a ridosso del fenomeno televisivo, si è imposto in maniera totalitaria e devastante al di sopra di ogni parte politica e ideologica. Più che mai vicino alle tesi di Heidegger, della Arendt e di Gunther Anders, il suo pensiero poetico si sforza di recuperare quella "Parola" (e il suo Teatro si rivela essenziale viatico) che distingue in maniera categorica la diversità dell'essere dall'omologazione dell'apparire nella nostra epoca.
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Ciampi Paolo
Un nome
br. All'inizio è solo un nome. Un nome e molte domande: cosa ha bloccato la carriera di Enrica Calabresi, giovane e brillante scienziata in anni in cui per una donna era difficile perfino accedere agli studi superiori? E cosa è successo di lei dopo che ha abbandonato l'università? È davvero la stessa persona che anni più tardi, nei mesi più terribili dell'occupazione nazista, si uccide nel carcere di Firenze per sfuggire alla deportazione? È da queste domande che prende avvio un libro che è insieme biografia, inchiesta giornalistica, riflessione a più voci sulla barbarie delle leggi razziali ma anche sulle scelte che ognuno di noi è chiamato a fare - anche solo per non dimenticare. Enrica Calabresi, la professoressa ebrea, lo ha fatto fino in fondo, con i suoi sogni, il suo rigore, la sua silenziosa resistenza all'orrore. Prefazione di Margherita Hack.
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Albano Alessandro
La Basilicata e l'Italia unita. Il difficile "sentiero" del democratismo. Le rappresentanze politico-istituzionali (1861-1876)
brossura "In sintonia con la più recente produzione storiografica su ruoli e funzioni esercitati da ceti e gruppi dirigenti meridionali per e nell'Italia unita, il lavoro di Alessandro Albano, frutto di accurato e rigoroso percorso di ricerca, ricostruisce e rilegge, senza schemi precostituiti ed ideologizzati, l'operato politico-istituzionale di protagonisti di primo piano della Basilicata pre e postunitaria, con particolare attenzione alle rappresentanze politico-istituzionali, a livello centrale e periferico, nel merito e nel metodo di espletamento del loro mandato, in opportuno rapporto con i più generali contesti del tempo. In tale ambito, di particolare rilievo risulta lo scavo documentario e conseguente analisi, anche critica, relativi al ruolo, in progettualità, azioni politiche ed attività istituzionali, svolto dai "patrioti democratici", in particolare rispetto al sempre più ristretto "sentiero" della loro operatività postunitaria, con conseguenti, incisivi riflessi per i tanti che pur avevano pienamente impegnato i loro percorsi di vita, sia a livello di progettualità che di azione politica, nel difficile cammino per l'Unità d'Italia". (dalla Prefazione di Antonio Lerra)
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Antonelli Q. (cur.); Saltori M. (cur.)
J'accuse. Opposizioni alla guerra, 1914-1918
br. Il centenario della Grande Guerra è stato occasione e pretesto per approfondire lo studio e la conoscenza di un passaggio fondamentale nella storia del Novecento. Accanto ai tanti rimandi a historie-bataille o alla "vita di trincea" va constatata, tuttavia, la minore attenzione per i temi più legati alla condizione dei civili e delle donne o allo sviluppo di movimenti di opposizione e iniziative pacifiste. I contributi raccolti in questo volume guardano proprio a questi aspetti restituendo le riflessioni svolte nel corso del convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Museo storico del Trentino a Trento dal 16 al 18 novembre 2017: una sollecitazione a indagare e a leggere l'evento che sconvolse il mondo legandolo non alla sola prospettiva bellica ma anche alla ricerca e testimonianza militante di una possibile pace.
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Bateson Gregory; Bateson M. Catherine
Dove gli angeli esitano. Verso un'epistemologia del sacro
brossura
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Smee Sebastian
Artisti rivali. Amicizie, tradimenti e rivoluzioni nell'arte moderna. Con e-book
ill., ril. Nel museo di Kitakyushu si trova uno strano ritratto dei coniugi Edouard e Suzanne Manet, realizzato da Edgar Degas nel 1868-69. Una grande porzione di tela, questa la bizzarria, è stata asportata con una lama, tranciando il viso e il corpo di Suzanne. Ancora più sorprendente, il responsabile dello sfregio fu lo stesso Manet, maestro e amico di Degas. Che cosa era successo? Forse non era soddisfatto del risultato? O forse le radici del gesto affondano in qualcosa di più profondo e torbido? La storia dell'arte moderna è piena di storie simili: a meno di un anno dalla morte di Jackson Pollock in un incidente d'auto, il suo sodale Willem de Kooning iniziò una relazione con la sua ragazza, Ruth Kligman, l'unica sopravvissuta a quell'incidente; Pablo Picasso ha tenuto in bella vista in casa sua per tutta la vita il ritratto che Matisse fece alla propria figlia Marguerite, lo stesso ritratto che un tempo veniva usato da lui e dai suoi amici come bersaglio per il tiro a freccette; dieci anni dopo la morte di Francis Bacon, Lucian Freud ancora non voleva sentirlo neppure nominare, ma conservava gelosamente un suo grande dipinto, rifiutandosi di prestarlo per le mostre. A guardare bene, è possibile rintracciare uno schema. Ed è quello che fa in questo libro Sebastian Smee: immergendosi nelle vite di quattro coppie di artisti, ricostruisce gli incontri e gli scontri, i traumi, le invidie e le gelosie che hanno forgiato l'amicizia e l'influenza reciproca tra queste grandi personalità, di cui ancora oggi resta traccia, con la stessa intensità e la stessa fiamma, nelle loro opere. Attingendo a biografie, memorie, testimonianze e lettere, il critico e giornalista premio Pulitzer fa infatti emergere in maniera chiara il fondamentale apporto fornito da ognuno dei due "artisti rivali" nell'evoluzione del percorso artistico dell'altro. Una sfida reciproca a spingersi sempre più avanti nella sperimentazione, ma che li ha portati a lottare con ferocia per conquistare gli stessi collezionisti e gli stessi riconoscimenti. Ricco di storie e di idee, "Artisti rivali" indaga questa misteriosa dinamica tra riconoscimento e repulsione che ha scandito le tappe principali della storia dell'arte recente: è solo nel confronto, anche aspro, che ci si rivela migliori.
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Ray Michele
Tatlin e la cultura del Vchutemas (1885-1953/1920-1930)
ill., ril.
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Baiardi M. (cur.); Cavaglion A. (cur.)
Dopo i testimoni. Memorie, storiografie e narrazioni della deportazione razziale
br. La riflessione sul tramonto di un'era, l'era del testimone della Shoah, ha conosciuto un notevole e per certi versi inatteso sviluppo, che ha posto fine a una stagione durata circa mezzo secolo. Il volume nasce dall'esigenza di ridefinire i limiti delle narrazioni della deportazione e persecuzione razziale in un quadro comparativo europeo, con uno sguardo sui modi della rappresentazione oltreoceano e in Israele. Abbiamo tentato di aprire qualche finestra sui modi attraverso i quali la narrazione della Shoah è cambiata o sta cambiando, mossi dal desiderio di procedere per comparazioni fra diverse metodologie, ma anche fra diversi contesti nazionali. Nel Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert alla voce Ebraico corrisponde un lemma nel quale si riflette un pregiudizio ancora diffuso ai nostri giorni: "È ebraico tutto quello che non si capisce". Auspichiamo che i contributi raccolti in questo volume aiutino a sconfiggere questo radicato luogo comune. Contributi di M. Baiardi, G. Bensoussan, W. Benz, A. Cavaglion, E. Collotti, E. De Cristofaro, M. Ferretti, M. Flores, A. Foa, L. Fontana, G. Gabrielli, M. Giuliani, R.S.C. Gordon, E. Mazzini, A. Minerbi, E. Perra, V. Pisanty, E. Ruffini, A. Salah, M. Sarfatti, C. U. Schminck-Gustavus, G. Schwarz, A. Zargani, I. Zatelli.
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Adorisio Chiara
Leo Strauss lettore di Hermann Cohen
br. Questo lavoro presenta un'analisi dell'influenza di Hermann Cohen sul pensiero di Leo Strauss, conosciuto ancora oggi soprattutto come un filosofo politico. Grazie a tale analisi è possibile mettere a fuoco la formazione filosofica di Strauss, le sue fonti d'ispirazione e le intenzioni che mossero originariamente la sua riflessione. Il legame con Cohen mostra, infatti, l'importanza che per Strauss ebbe il contesto ebraico nel quale egli inserì inizialmente la sua attività di studioso e insegnante, in quanto membro a Berlino della "Akademie fur die Wissenschaft des Judentums" e a Francoforte del "Lehrhaus" fondato da Franz Rosenzweig. È a partire da una riflessione sui problemi dell'ebraismo moderno che Strauss ebbe modo di meditare su una situazione culturale e politica che era quella dell'umanità occidentale nel periodo di crisi della liberaldemocrazia e dell'ascesa di movimenti anti-razionalistici sul piano filosofico, e totalitari sul piano politico. Strauss, durante tutto l'arco della sua vita, è tornato in diverse occasioni a commentare i saggi di Cohen. In particolare egli si è soffermato, sin dall'inizio, sull'interpretazione coheniana di Spinoza, su quella di Maimonide e delle fonti antiche Platone e Aristotele, e infine, sull'opera postuma Religione della ragione dalle fonti dell'ebraismo, per la quale egli ha scritto anche un saggio introduttivo in occasione della traduzione inglese dell'opera.
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Rinaldi Niccolò
Shoah, Ruanda due lezioni parallele
br. "Memoria", "unicità", "mai più": moniti che dopo la Shoah vengono messi in discussione dal Ruanda del 1994, un genocidio dei nostri tempi, il primo della società globale. Il massacro di oltre 800.000 tutsi e hutu moderati non è mai stato un "conflitto tribale", come all'epoca qualcuno provò a definirlo, ma un genocidio che ripercorre molte delle modalità dello sterminio nazista degli ebrei, di cui è un "figlio maggiore". Dal cuore dell'Europa al cuore dell'Africa, la meccanica dei due genocidi si può confrontare in un percorso in venti "stazioni", con somiglianze stridenti e alcune differenze, comprese le responsabilità di una parte dell'Occidente che in Ruanda, cinquant'anni dopo la Shoah, si ritrova meno sicuro dei suoi antidoti politici e culturali che considerava acquisiti. Le due lezioni parallele sono un percorso a specchio ricco di riscontri inaspettati e inquietanti, che rende ancora più attuale la terribile lezione della Shoah e svela menzognee ipocrisie del nostro tempo.
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Gritti J. (cur.); Squizzato A. (cur.)
Palazzo Belgioioso d'Este. Alberico XII e le arti a Milano tra Sette e Ottocento
br. La rifabbrica del monumentale palazzo Belgioioso d'Este nel cuore di Milano si deve alle aspirazioni del suo committente, il principe Alberico XII Barbiano di Belgioioso d'Este (1725-1813), che incarica del progetto architettonico Giuseppe Piermarini, impegnato contemporaneamente nei cantieri arciducali. Affiancano l'architetto folignate per gli apparati decorativi a stucco e ad affresco artisti e maestranze dell'ultimo gusto quali Martin Knoller, Giocondo Albertolli, Giuseppe Franchi, Agostino e Carlo Francesco Gerli, con la consulenza sui temi iconografici di Giuseppe Parini. Alberico XII fu anche colto e attento mecenate, tanto da riunire all'interno della sua residenza di Milano una delle raccolte artistiche e librarie più rappresentative dell'epoca, oggi ricostruibile grazie ai materiali conservati nell'Archivio Primogeniale Belgioioso, resi disponibili a studiosi e ricercatori dalla Fondazione Brivio Sforza.
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Pracca Pierpaolo
Dove la terra finisce. Il viaggio gastrosofico di Eugenio Montale in Normandia e Bretagna
ill., br. Cibi e bevande che accompagnarono Montale nelle sue meditazioni sulla vita e sull'esistenza, durante i soggiorni nel nord della Francia tra il 1951 e il 1956. Un materiale documentario minimalista che, tra curiosità culinarie e considerazioni gastrosofiche, invita a cogliere il sottofondo umano, troppo umano, di questo grande poeta.
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Caruso Alfio
Con l'Italia mai! La storia mai raccontata dei Mille del papa
ril. Non erano mercenari, né ladroni, coloro che nel decennio dal 1860 al 1870 impugnarono le armi per difendere Pio IX. Erano principi, conti, marchesi, duchi, baroni. Provenivano dalla Francia e dall'Austria, dalla Germania e dalla Spagna. Li univa un forte sentimento cattolico e una discreta avversione nei confronti della nuova Italia, secondo loro in mano alla massoneria. Poi c'erano soldati di ventura olandesi e tedeschi attratti dal discreto soldo, irlandesi venuti a Roma in odio all'Inghilterra protestante, canadesi obbligati dai vescovi. Dal 1860 al 1870 costituirono il nucleo principale dell'esercito del Papa. E nell'anno di porta Pia ne arrivarono un migliaio sicuri di ripetere le prodezze di Mentana. A loro si unirono tanti emiliani, toscani, marchigiani, laziali cementati da un odio profondo per l'unità d'Italia e convinti che l'unica forma di Paese accettabile potesse coagularsi sotto l'egida del pontefice.
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Stein Edith; Ales Bello A. (cur.); Paolinelli M. (cur.)
Formazione e sviluppo dell'individualità
br. Il volume raccoglie alcuni testi degli anni 1926-1933 redatti durante l'attività di insegnamento di Edith Stein a Spira e Münster sull'idea di formazione, soprattutto delle ragazze e delle donne, sulla formazione degli insegnanti, le forme di insegnamento, i tipi di psicologia, la competenza sociale, la formazione della gioventù nella Chiesa, le scuole cattoliche, ecc. Per Edith Stein il fine è la formazione degli esseri umani all'immagine di Cristo affinché essi, a loro volta, rendano presente la vera immagine umana nella Chiesa, nella società, nella vita privata, nella professione e nelle molteplici relazioni della vita.
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