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‎Zerbi M. (cur.); Vianello S. (cur.)‎

‎Mariapia Fanna Roncoroni. Artista, chi sei? Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Il catalogo raccoglie oltre 200 opere dell'artista Mariapia Fanna Roncoroni, realizzate dal 1948 al 2018: lavori conosciuti e pezzi inediti, che generano un percorso che dai disegni degli esordi giunge, attraverso le sculture in terracotta, in legno, in ferro e iuta, in finta pelliccia, in bronzo, alle costruzioni strutturaliste e concettuali, fino ai Libri Muti degli anni più recenti. Al catalogo delle opere, seguono alcuni capitoli di approfondimento, come Mail Art, Libro d'Artista e Muta Protesta.‎

‎Colombo N. (cur.); Godio G. (cur.)‎

‎De Chirico, Savinio e Les Italiens de Paris (1928-1933). Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Parigi, capitale di un cosmopolitismo culturale e fucina dei linguaggi artistici antiaccademici, rappresenta tra i secondi anni venti e i primi trenta il teatro d'azione di sette artisti italiani residenti nella Ville lumière: "Parigi era viva", afferma Gualtieri di San Lazzaro, editore e scrittore testimone di quel vitalismo della capitale francese, confortato dalla presenza di Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Filippo de Pisis, Massimo Campigli, Gino Severini, Mario Tozzi, René Paresce, autori riuniti in un gruppo attivo tra il 1928 e il 1933, denominato Italiens de Paris. La mostra presenta alcuni capolavori dei "Sette", divenuti protagonisti della scena artistica e del mercato parigino di quegli anni cruciali. Le loro opere coniugano l'espressione mediterranea e classica con le prospettive metafisiche, parasurreali, oniriche, giungendo a sintetizzare il reale con l'immaginario, il "mestiere" e la competenza tecnica con l'estro affabulatorio. Le visioni metamorfiche dei sette Italiani di Parigi definiscono con stile europeo le nuove, sorprendenti mitologie dell'età moderna.‎

‎Montesanti L. (cur.); Veltri F. (cur.)‎

‎Donne e politica in Umbria fra Resistenza e ricostruzione‎

‎br. In questo libro studiose e studiosi di storia contemporanea e sociologia politica indagano sul ruolo pubblico delle donne umbre dalla Resistenza contro il nazifascismo agli anni Cinquanta. Come ha messo in evidenza una ricerca a partire dagli anni Settanta, le donne in Italia uscirono dalla partecipazione attiva alla Resistenza, espressa in varie forme, conquistando diritti civili e politici da esercitare nella nuova società del dopoguerra, per molti tratti ancora immersa in una cultura patriarcale. In questi capitoli dedicati alle donne umbre riecheggiano le testimonianze e i ricordi di coloro che, coscienti dei loro diritti acquisiti, si affermarono come cittadine attive, diventando protagoniste della scena politica dell'Umbria nell'epoca repubblicana. Tra le tante testimonianze e ricordi vi sono quelli dell'eugubina Walkiria Terradura, partigiana combattente, che rimarrà icona della memoria della Resistenza sull'Appennino umbro-marchigiano. Ma vi sono anche ex partigiane che plasmano l'associazionismo femminile regionale e nazionale dell'Unione donne italiane e del Centro italiano femminile e che partecipano attivamente alle elezioni amministrative del 1946 e al Referendum istituzionale Monarchia/Repubblica. Appena ottenuto l'elettorato attivo e passivo, la cittadinanza femminile è ancora incompiuta e debole in una regione e in un paese dove il conflitto tra Dc e Pci, agli inizi della guerra fredda, esercita un grosso peso sulla definizione del ruolo sociale delle donne nell'Italia della ricostruzione e degli anni Cinquanta. La figura di Mirella Alloisio, partigiana ligure, umbra d'adozione, insegnante, resta emblematica per la lotta politica nelle associazioni e nei partiti per l'affermazione dei diritti delle donne. Sfera privata e pubblica si intrecciano e si rafforzano nel complesso lavoro politico delle donne che assumono cariche amministrative, come Elsa Damiani Prampolini, pediatra, eletta sindaca di Spello per il Pci dal 1946 al 1960. Difficoltà e successi, sconfitte e speranze attraversano le pagine di questo libro e fanno sorgere domande sulle soglie varcate dalle donne nei propri territori, non solo umbri, figure spesso rimaste nell'ombra o nel silenzio della storia e della memoria.‎

‎Florenskij Pavel Aleksandrovic; Di Salvo M. (cur.)‎

‎L'infinito nella conoscenza‎

‎br. Il pensiero occidentale razionalista ha spezzato il rapporto creativo e contemplativo tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile. Eppure è la stessa possibilità della conoscenza a richiedere questo legame, perché "qualunque nostro pensiero tocca l'infinità della conoscenza". E così, già nel quotidiano, è presente l'eterno. Con argomentazioni logiche e gnoseologiche, e con riflessioni sul pensiero matematico di Cantor, Florenskij difende l'imprescindibile costituzione simbolica di ogni atto umano.‎

‎Varchetta Giuseppe‎

‎Un andare pensando. Primo Levi e la «zona grigia»‎

‎br. La ricerca presentata si fonda sull'ipotesi che Primo Levi fin dalle prime pagine di "Se questo è un uomo" abbia sempre avvertito la dicotomia "vittime-carnefici" come una semplificazione eccessiva per una comprensione autentica dell'infamia del Lager. Il costrutto della "zona grigia" è presente, secondo l'autore, in tutto il processo testimoniale e creativo di Levi. Attraverso una riflessione connessa consapevolmente alla epistemologia della complessità ed emotivamente a una elaborazione del suo Io, la "zona grigia" si è definita sempre più, fino alla categorizzazione ne I sommersi e i salvati e al pervenire a una visione a "tre" della fenomenologia concentrazionaria: i carnefici, le vittime e coloro che tra le vittime (i "salvati") sono stati toccati da questa esperienza. L'autore, in relazione a una lunga carriera professionale, propone "ascoltando" Levi che le esperienze del Lager possano avere, anche se ovviamente con esiti meno terribili, una mimesi in uno "stabilimento industriale", indicando una estensione del costrutto della "zona grigia" nell'esperienza organizzativa contemporanea. Prefazione di Marco Belpoliti. Postfazione di Edith Bruck.‎

‎Mazzocca Fernando‎

‎Corcos. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Un dossier dedicato al pittore Vittorio Matteo Corcos (Livorno, 4 ottobre 1859 - Firenze, 8 novembre 1933). Come tutte le monografie della collana Dossier d'art, una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia.‎

‎Alberti Manfredi‎

‎Senza lavoro. La disoccupazione in Italia dall'Unità a oggi‎

‎br. Al momento dell'Unità il lavoro era molto spesso un'esperienza discontinua. Ci si adattava trovando fonti alternative di sostentamento, esercitando diverse attività o spostandosi alla ricerca di un'occupazione. A fine Ottocento nasce una nuova consapevolezza: la mancanza di lavoro è una forma di ingiustizia contro cui occorre lottare. Chi non ha lavoro, e non per sua volontà, non tollera più di essere additato come ozioso o vagabondo. Più tardi il fascismo favorirà il mantenimento di bassi salari e la lotta alla disoccupazione diventerà poco più che uno slogan propagandistico. Sarà solo dopo il disastro della seconda guerra mondiale, in un'Italia con milioni di disoccupati, che l'intero ordinamento giuridico del paese verrà rifondato sul principio del diritto al lavoro, in vista dell'obiettivo quasi sempre disatteso della piena occupazione. Il libro incrocia dati economici, sociali, politici e culturali, proponendo un'analisi originale e completa del fenomeno che da sempre rappresenta una piaga per il nostro paese.‎

‎Molino Giuseppe‎

‎Politica, natura e storia in Oswald Spengler‎

‎brossura‎

‎Vazzoler Maddalena‎

‎Genova tra Rivoluzione e Impero. Patrimonio artistico, mercato dell'arte, progetti museografici‎

‎ill., br. Il volume ripercorre le vicende occorse al patrimonio artistico genovese tra il 1797 e il 1815: dalla soppressione degli ordini religiosi alle politiche di concentrazione e smistamento dei beni artistici attuate dal governo della Repubblica ligure e dal governo francese, alla disamina del mercato dell'arte attivo a Genova negli anni tra Rivoluzione e Impero, al progetto non realizzato di creare un museo civico nei locali della soppressa casa professa di San Filippo Neri. Accompagna il testo una ricca Appendice documentaria che raccoglie documenti provenienti da archivi pubblici italiani e francesi.‎

‎Coscia Fabrizio‎

‎Dipingere l'invisibile. Sulle tracce di Francis Bacon‎

‎ill., br. È sulla figura umana, e in particolare sul corpo, che Bacon concentra tutta la sua attenzione, con amore e disperazione, con sadica aggressività e inattesa tenerezza. Corpi che vengono deformati, scorticati, rotti, spaccati, torturati, aperti, per attingere all'essenza emotiva, demonica, arcana della condizione umana. Artista della passione e del desiderio, della memoria e del dolore, del sesso e della morte, ovvero di tutte quelle forze invisibili e inconsce che dominano e regolano la nostra esistenza, Bacon diviene, inaspettatamente, campo di indagine anche per chi (come l'autore di questo libro) lavora con le parole e s'interroga su ciò che esse evocano, cercano, chiedono.‎

‎Granata Ivano‎

‎L'«Omnibus» di Leo Longanesi. Politica e cultura (aprile 1937-gennaio 1939)‎

‎br. Il settimanale "Omnibus", uscito nell'aprile 1937 e diretto da Leo Longanesi, segnò una tappa nel giornalismo. Ispirato a modelli internazionali, esso viene ritenuto, per l'importanza data alla fotografia, il prototipo del rotocalco moderno che avrebbe trovato la propria consacrazione negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale. Oltre a contribuire a sprovincializzare, sotto certi punti di vista, la stampa, "Omnibus" si distinse, negli anni del regime fascista, per originalità, vitalità, spregiudicatezza e anticonformismo. Queste peculiarità gli procurarono tuttavia, nonostante la fede mussoliniana di Longanesi, l'ostilità di una parte del mondo fascista, finché il duce, nel gennaio 1939, decise la soppressione della rivista. L'atteggiamento del settimanale e la sua sbrigativa fine hanno contribuito a collocare "Omnibus" nell'ambito della cosiddetta "fronda" fascista, la corrente schierata su posizioni critiche, e addirittura a far ritenere che in esso ci sia stato spazio anche per lo sviluppo dell'antifascismo. Ad anni di distanza una rilettura critica di "Omnibus" consente di verificare, senza pregiudizi, la veridicità delle tesi in merito all'atteggiamento assunto nei confronti della fronda e dell'antifascismo e di definire meglio la posizione della rivista verso il regime.‎

‎Castoldi M. (cur.)‎

‎Piccoli eroi. Libri e scrittori per ragazzi durante il ventennio fascista‎

‎brossura In dieci saggi Mariella Colin, Enzo R. Laforgia, Giorgio Bacci, Ada Gigli Marchetti, Elisa Marazzi, Sabrina Fava, Giorgio Montecchi, Elena Surdi, Martino Negri, Massimo Castoldi rileggono e interpretano scrittori, editori e illustratori di libri per l'infanzia, attivi in Italia tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento. A partire dal «romanzo di formazione fascista» per ragazzi, che presentava tutti i topoi della mitologia mussoliniana, ma soprattutto insisteva sulla contiguità tra celebrazione della Grande guerra e affermazione della dittatura, il volume indaga la progressiva elargizione di miti razzisti, xenofobi e antisemiti, imposti dalle direttive del Convegno nazionale per la letteratura infantile e giovanile tenutosi a Bologna nel 1938. In questo contesto, piuttosto uniforme, si distinguono scrittori, editori e illustratori, che seppero mantenersi al di qua della propaganda ufficiale, cercando di affermare una propria autonomia: a volte disegnando personaggi anacronistici, a volte suggerendo modelli educativi divergenti da quelli imposti dalla cultura dominante. In qualche autore si riconosce una non esplicita, ma ferma, opposizione al fascismo.‎

‎Gabos Otto‎

‎Gustav Klimt. La bellezza assoluta‎

‎ill., ril. Mentre infuria l'inferno della prima guerra mondiale Gustav Klimt ha raggiunto la fama suprema, ma la sua morte improvvisa avviene qualche mese prima del crollo dell'Impero. Il contrasto tra la bellezza delle sue opere e la catastrofe di un popolo, è il simbolo di un sistema imploso che decreta la fine di tutte le avanguardie artistiche. Così come le sue implicazioni con la psicanalisi ci raccontano un artista a metà tra due epoche e l'inizio di una nuova era nell'arte.‎

‎Nietzsche Friedrich; Raio G. (cur.)‎

‎La volontà di potenza. Scritti postumi per un progetto. Ediz. integrale‎

‎ril. I frammenti qui raccolti, e che comprendono l'abbozzo disorganico della progettata opera "La volontà di potenza" che il filosofo tedesco non scrisse mai, devono essere presi soprattutto come brevi e significative illuminazioni sull'evoluzione del pensiero di Nietzsche. Sono proprio queste, infatti, le riflessioni dalle quali il filosofo ha attinto per la stesura dei suoi grandi scritti. Introduzione di Jean-Michel Rey.‎

‎Fortini Laura; Pittalis Paola‎

‎Isolitudine. Scrittrici e scrittori della Sardegna‎

‎brossura‎

‎Muroni Stefano‎

‎Tresigallo, città di fondazione. Edmondo Rossoni e la storia di un sogno. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Tresigallo, borgo di misere case situato nella provincia di Ferrara, viene totalmente trasformato, tra il 1933 e il 1939, in una vera città corporativa, andando a realizzare il sogno di Edmondo Rossoni, tresigallese e ministro del governo fascista: eliminare la miseria nella propria terra, all'epoca la zona con il più alto tasso di disoccupazione a livello nazionale. Dove c'era l'erba si innalzano moderne opere pubbliche; dove regnava il fango, si tracciano nuove strade piastrellate. Ma la trasformazione di Tresigallo non è solo architettonica, si tratta piuttosto di una rivoluzione sociale, economica e soprattutto culturale. Oltre a un dettagliato resoconto storico, il volume offre una lunga serie di testimonianze di vecchi tresigallesi che, attraverso un interessante viaggio della memoria, raccontano in maniera autentica la conquista della modernità da parte di una comunità. Una modernità "armonica", fondata sul lavoro, sulla produzione, ma anche sull'uomo e sulla sua centralità nel processo economico. Introduzione di Giuseppe Parlato. Postfazione di Folco Quilici. Con un saggio di Antonio Pennacchi.‎

‎Soyinka Wole; Di Maio A. (cur.)‎

‎Sul far del giorno‎

‎ill., br. Nel linguaggio lirico e politico, profondamente umano, che gli è proprio, mescolando immagini della millenaria tradizione yoruba e della cultura classica occidentale, il premio Nobel per la Letteratura Wole Soyinka cattura lo spirito creativo travolgente della sua terra natìa e della sua gente. Ne racconta la storia dai tempi coloniali a quelli dell'indipendenza, la guerra civile del Biafra che gli costò la prigione, le successive dittature, fino a quella del generale Sani Abacha che lo costrinse all'esilio con una taglia internazionale sulla testa. Il racconto si apre col ritorno dell'autore nell'amata città natale, Abeokuta, in seguito alla morte del sanguinario dittatore. Andando avanti e indietro nel tempo, Soyinka ricorda gli amici scomparsi, gli anni da studente in Inghilterra, la fascinazione del bambino nei confronti della strada, i viaggi continui e le fughe dal paese, lo studio delle maschere e dei riti tradizionali, le scorribande con gli amici al ritmo highlife della metropoli, le battute di caccia nella quiete del bosco, il rapporto col suo demiurgo personale Ogun, le passeggiate a Venezia con W. H. Auden e Stephen Spender, la cerimonia del Nobel, l'incontro con Nelson Mandela a Parigi, gli anni americani, l'esilio. Una vita vissuta sotto l'insegna di un unico, potentissimo ideale: la giustizia come chiave essenziale della condizione umana.‎

‎Veneziani Marcello‎

‎Carlo Michelstaedter e la metafisica della gioventù‎

‎br. "Mi colpì molto il [...] ritratto [di Carlo Michelstaedter] da vecchio, rispetto al quale ebbi quasi l'idea che [egli] avesse ripercorso al contrario 'Il ritratto di Dorian Gray' di Oscar Wilde." (M. V.)‎

‎Doria Gino‎

‎Storia di una capitale. Napoli dalle origini al 1860‎

‎ill., ril.‎

‎Mania Patrizia‎

‎Racconti mediterranei. Immagini, memorie, azioni nell'arte contemporanea‎

‎ill., br. Questo libro offre l'occasione di approfondire il legame che una larga parte della produzione artistica contemporanea mantiene con le proprie origini nell'area geografica del Mediterraneo. Il multiforme paesaggio artistico contemporaneo del Mediterraneo si mostra come un insieme talmente eterogeneo da rendere impraticabile ogni ragionevole sintesi. L'intento di individuarne quindi dei tratti identitari si è rivelato perseguibile rintracciando persistenti trame comuni di memoria innestate sui pressanti temi del presente. In quest'ottica, attraverso l'analisi di linguaggi performativi (Pepe Espaliú, Adel Abdessemed, Adrian Paci), di contaminazioni con saperi "artigianali" (Alighiero Boetti, Mona Hatoum, Wael Shawky, Ghada Amer, Maja Bajevic, Claudia Losi) e di riscritture del paesaggio (Mimmo Paladino, Sisley Xhafa, Marzia Migliora, MTO, Paola Pivi, Akram Zaatari), i racconti mediterranei qui narrati delineano dei percorsi che possono ritenersi esemplari.‎

‎Cohen Hermann; Bertoldi R. (cur.)‎

‎Spinoza. Stato e religione, ebraismo e cristianesimo‎

‎br. Chi si avvicini per la prima volta a questo saggio dell'ultima produzione coheniana, mai tradotto in italiano, non potrà fare a meno di osservare che anche il maggior esponente della scuola neokantiana di Marburgo è stato costretto a un faccia a faccia serrato con Spinoza, quale punto centrale e quindi ineludibile della filosofia moderna. Ma subito si vedrà che qui i riflettori sono puntati non sull'autore dell'Etica, ma su quello del Trattato teologico-politico, benché Cohen cerchi costantemente di non sganciare il problema teologico-politico dalle istanze propriamente metafisiche. Il motivo di questo spostamento d'interesse è che ora, dopo aver fatto spesso riferimento al pensiero spinoziano nelle opere teoretiche, Cohen intende mettere in atto una vera e propria resa dei conti con il filosofo olandese. A questi, scomunicato e cacciato dalla comunità ebraica, si riconosce solo un merito, quello di aver fondato la critica biblica; ma poi, funestamente si è lanciato contro il monoteismo ebraico e contro il suo popolo, ha misconosciuto la missione universale del profetismo israelitico. Un giudizio così duro, elaborato sulla base di uno scandaglio rigoroso del Trattato, non poteva non aprire un autentico "caso Spinoza": dall'uscita del saggio nel 1915, attraverso le voci critiche dell'allievo Rosenzweig e di Strauss, la questione teologico-politica è ancora dibattuta e con essa il senso del termine "liberalismo" in autori come Spinoza e Cohen.‎

‎Putnam Hilary; De Caro M. (cur.); Macarthur D. (cur.)‎

‎La filosofia nell'età della scienza‎

‎br. Hilary Putnam interviene con questo libro su due temi centrali nel dibattito culturale del nostro tempo: il rapporto tra filosofia e scienza e la questione del realismo. Guardando alla scienza naturale, alla matematica e alle scienze cognitive, ma anche all'etica e alla teoria dell'educazione, Putnam si muove per ricomporre la nostra frammentata cultura in un quadro coerente, in cui trovano il giusto spazio sia le istanze conoscitive della scienza sia le domande di emancipazione umana provenienti oggi dalla filosofia, dalle arti e dalla società nel suo complesso. Quanto al realismo, dopo un'esperienza anti realistica che oggi considera inadeguata, l'autore torna qui ad abbracciare una raffinata forma di realismo pluralistico, che rappresenterà certamente un decisivo punto di svolta nel grande confronto sul New Realism oggi in corso anche nel nostro paese.‎

‎Serres Michel‎

‎Darwin, Napoleone e il samaritano. Una filosofia della storia‎

‎br. Pochissimi azzardano oggi una filosofia della storia. Il garbuglio e l'incertezza dei tempi scoraggiano l'impresa. Per esserne all'altezza occorre una capacità di visione che si spinga molto indietro nel passato, guardi al presente con appassionato realismo e abbia così a cuore il futuro da reclutare senza esitazione l'utopia. Tra i rari intrepidi, il più crepitante è Michel Serres. Ce lo dovevamo aspettare da chi ha attraversato il pensiero di mezzo secolo con la sublime impertinenza dello scompigliatore, sempre intento a spargere il contenuto dei panieri che i concetti astratti etichettano e tengono sigillati. Qui a saltare sono addirittura i sigilli - cronologici, disciplinari, interpretativi - dell'intera vicenda del mondo, il cui Grande Racconto, nella suggestiva narrazione di Serres, dilata la scrittura da invenzione esclusivamente umana a codifica universale comune a rocce, piante e animali, retrodatando gli inizi di tutto e insieme istituendo una continuità tra il primordiale e il digitale. Nella fantasmagoria dei paesaggi macroscopici o invisibili che per millenni si sono generati e offerti alla decifrazione, corrono tre età della storia scandite da altrettante figure emblematiche. Dal regno naturale sotto il segno di Darwin, all'interminabile dominio della violenza mortifera simbolizzato da Napoleone, all'epoca attuale, la più pacifica dall'alba dell'umanità, dove la vita riprende il sopravvento all'insegna empatica del samaritano: ecco la traiettoria che Serres fa culminare nella nostra «età dolce», l'età del dolore alleviato, della negoziazione e del virtuale, che si è lasciata alle spalle l'«età dura» della tanatocrazia insanguinata. Un netto cambio di focale, quello di Serres, se confrontato al dilagante, cupo giudizio sul presente e ai catastrofismi di maniera. Statistiche alla mano, adesso gli uomini, «portatori sani di aggressività», si comportano in modo meno violento rispetto ai loro predecessori, tanto che la sentenza filosofico-politica Homo homini lupus va rovesciata in senso etologico - accudente e solidale come un lupo. Spesso non ce ne accorgiamo, ma il possibile acquista già vigore, perché «il dolce dura più e meglio del duro».‎

‎Stendhal; Bontempelli M. (cur.)‎

‎Ricordi di egotismo‎

‎br. I "Ricordi di egotismo", qui proposti nella traduzione d'autore di Massimo Bontempelli, furono iniziati da Stendhal nell'ozio di Civitavecchia allo scopo di fissare i momenti di felicità che lo scrittore francese era riuscito a cogliere nel decennio della sua vita parigina tra il 1821 e il 1830, successivo al felice periodo milanese e all'infelice amore per Matilde Dembowski. Ma l'intento autobiografico di Stendhal si frantuma in tutta una serie di descrizioni della vita e della società parigine, e soprattutto di incursioni nelle tre grandi passioni dello scrittore francese, l'amore, la musica e la pittura.‎

‎Calabrese S. (cur.)‎

‎Narrare al tempo della globalizzazione‎

‎ill., br. A lungo ci si è interrogati sulle forme e le funzioni delle narrazioni al tempo della globalizzazione, senza tuttavia offrire risposte chiare e argomentate. Il volume prende in considerazione gli aspetti principali della narratività contemporanea, sia occidentale che orientale, con uno sguardo agli scrittori più conosciuti nel mondo, come Murakami e Dan Brown, e alle serie televisive più sperimentali, orientando la prospettiva critica verso il futuro della produzione estetica mondiale. In particolare, nel libro sono analizzati i temi, le forme d'intreccio, i narratori e i personaggi, le costanti spazio-temporali, l'imporsi di autori che sfruttano una platea globale per circondarsi di fanfictioners e trasformarsi in brand-names del tutto appetibili per l'industria editoriale, il diffondersi di modi di lettura immersivi ed empatici, la serializzazione delle storie, il costante riadattamento delle narrazioni (dal verbale al filmico e al televisivo, e viceversa), la pervasiva presenza del fantasy quale stile della globalizzazione che ha sostituito il vecchio realismo magico di origine latino-americana e, infine, il trionfo mondiale del graphic novel.‎

‎Danugi P.‎

‎Esame di storia. Vol. 2‎

‎br.‎

‎Nietzsche Friedrich; Colli G. (cur.); Montinari M. (cur.)‎

‎Opere complete. Vol. 8: Frammenti postumi (1887-1888)‎

‎brossura‎

‎Nietzsche Friedrich; Montinari M. (cur.); Colli G. (cur.)‎

‎Opere complete. Vol. 7/2: Frammenti postumi (1884)‎

‎brossura‎

‎Pirzio Biroli Stefanelli Lucia‎

‎La collezione Paoletti. Ediz. illustrata. Vol. 1: Stampi in vetro per impronte di intagli e cammei‎

‎ill., br. "Le così dette paste che in Roma solamente si fabbricano, sono imitazioni, o piuttosto impronte di cammei e intagli antichi e moderni in smalti. Oltre queste paste si fanno ancora delle impronte in zolfo e in scajola. Queste costano pochissimo e sono interessantissime, potendosi in esse con pochissima spesa avere un complesso dell'arte, storia e mitologia degli Antichi. [...] In tal modo si trovano collezioni, che hanno per iscopo di mostrare l'andamento dell'Arte, principiando dagli Egizj e Etruschi, continuando fino ai Greci, e ai Romani, dal nascere fino al decadimento dell'Arte. Altre collezioni sono istoriche, e vi si trovano i fatti principali della storia; altre contengono solo ritratti disposti per serie de' primi Re di Roma, degli Imperadori, de' Capitani famosi, dei Filosofi, e dei Poeti". Così Giuseppe Brancadoro nelle "Notizie riguardanti le Accademie di scienze, ed arti esistenti in Roma coll'elenco dei Pittori, Scultori, Architetti etc. compilata ad uso degli Stranieri". Primo di tre volumi, questo catalogo costituisce la pubblicazione integrale della collezione di stampi in vetro utilizzati nella prima metà del XIX secolo dalla bottega di Bartolomeo e Pietro Paoletti per la produzione in serie di impronte in scagliola di cammei e intagli in pietra dura di tutte le epoche. Il Catalogo è completato dalla ricostruzione dell'attività dei Paoletti a Roma e da un'analisi storico-critica della raccolta.‎

‎Redondi P. (cur.)‎

‎Un best-seller per l'Italia unita. «Il Bel Paese» di Antonio Stoppani con documenti annessi‎

‎ill., br. Cosa trasforma un libro popolare di geologia e geofisica in un best-seller di lunghissima durata? Studiosi di storia del libro e dell'identità italiana, storici della pedagogia, della letteratura per ragazzi e della scienza ottocentesca interpretano attraverso nuovi approcci e nuovi documenti le ragioni dell'immensa popolarità del "Bel Paese" dell'abate Stoppani: molto più di un testo di divulgazione scientifica, un libro che faceva scoprire agli italiani di essere cittadini di un grande paese.‎

‎Giannatempo Stefano‎

‎Il Vangelo secondo il Piccolo Principe. Come crescere e diventare piccoli‎

‎brossura Anche se con tutta probabilità Antoine de Saint-Exupéry non pensava alla Bibbia scrivendo Il Piccolo Principe, per Stefano Giannatempo questo classico della letteratura è un ottimo commento laico al vangelo. Posto un bambino in mezzo ai discepoli, Gesù disse infatti "In verità vi dico: se non diventate come fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli". Per rileggere Il Piccolo Principe, classico di Antoine de Saint-Exupéry, Stefano Giannatempo attinge alle Scritture, alla spiritualità e alla teologia cristiana ecumenica. Il viaggio, tra asteroidi e pianeti, e gli incontri del piccolo principe - con la rosa, il lampionaio o la volpe - diventano occasione per ragionare sulle radici, le relazioni, la cura, la morte, il rapporto con il tempo, la Parola di Dio, la chiesa. Una rilettura che cerca di aiutare i lettori a crescere restando piccoli, nella genuina semplicità evangelica, per rinnovare la gratitudine espressa da Gesù nel "Ti rendo lode, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli". Spunti per la riflessione e le attività didattiche accompagnano il testo.‎

‎Carulli Antonio‎

‎Metafisica delle mestruazioni‎

‎br. Le mestruazioni rompono l'incanto, c'è poco da fare. Non più che in un horror movie come Carne. Lo sguardo di Satana di Brian De Palma poteva darsi un abbozzo di spiegazione della mestruazione, questo sangue rimosso dalla civiltà. Basta accennarvi perché cada un silenzio imbarazzato, un fastidio malcelato o l'invito maldestro e frettoloso a cambiare discorso. Che sia così, questo film ce lo conferma, sollevandoci da ogni dubbio, attribuendo il mestruo al diavolo più che a Dio. Epperò tutto ciò non è sufficiente: il film, pur con accenni all'altrove di questa storia, continua a muoversi nel perimetro per cui il mestruo è competenza del medico più che del filosofo. Questo libro aiuterà a riflettere sul fatto che tra le crura non vi sia solo l'universo nella sua indecenza primigenia, squadernato da Courbet, ma l'estinzione del mondo, il mistero della sua origine e della sua fine in uno.‎

‎Casotto Ubaldo‎

‎G. K. Chesterton. L'enigma e la chiave‎

‎br. Acuminato e tagliente come una spada, caldo e accogliente come un focolare inglese. Queste due immagini che Chesterton usava per definire l'ortodossia cristiana si attagliano perfettamente anche al loro autore. L'uomo dei paradossi era esso stesso un paradosso: razionale e passionale, libero e amante dell'ordine, enigmatico e solare. Non fu filosofo, ma nei suoi libri si trova la migliore filosofia, e questo libro ne ricostruisce il percorso attraverso saggi, romanzi, pamphlet polemici, articoli. Impossibile ricavarne un sistema, semmai - secondo l'uso della scolastica - glosse, note a margine, appunti di lettura. Ne emerge alla fine il quadro di un realista in lotta con il nichilismo, di un razionalista in lotta con i razionalisti, di un uomo libero in lotta con i libertari, di uno spirito religioso in lotta con le religioni, di un uomo che infine abbracciò la follia della croce per combattere la pazzia del riduzionismo moderno, tenendo fede al suo motto: "Per uno che sappia appena tenere in mano una spada è sempre un onore accettare un duello". Rileggere Chesterton aiuta a diventare protagonisti della sfida lanciata da Benedetto XVI alla postmodernità: "Allargare i confini della ragione". Prefazione di Stefano Alberto.‎

‎Fabiano Giuseppe‎

‎Nel segno di Andrea Camilleri. Dalla narrazione psicologica alla psicopatologia‎

‎br.‎

‎Senta Antonio‎

‎Utopia e azione. Per una storia dell'anarchismo in Italia (1848-1984)‎

‎ill., br. Dai moti del 1848 al neo-anarchismo post-1968, Senta delinea un'originale storia dell'anarchismo italiano che intreccia la grande Storia con le innumerevoli piccole storie di donne e uomini che hanno dato consistenza reale a quel cocktail unico di libertà e uguaglianza che è l'idea anarchica. Grazie a una narrazione serrata e avvincente, partecipiamo in diretta al fluire tumultuoso degli eventi che attraversano, influenzano e spesso modificano la storia d'Italia. Se non mancano i personaggi più noti, questa è soprattutto la storia corale dei tanti anonimi protagonisti che sono stati la carne viva del movimento italiano, la storia degli ideali politici e delle passioni umane che hanno messo in moto generazioni di militanti. Ne viene fuori la ricchezza di un'idea intrinsecamente plurale, sperimentale e antidogmatica che attraverso la storia si fa movimento concreto, in una dimensione che lungi dall'essere solo politica è anche e soprattutto sociale ed etica.‎

‎Dell'Asta Adriano; Carletti Marta; Parravicini Giovanna‎

‎Russia 1917. Il sogno infranto di «un mondo mai visto»‎

‎brossura‎

‎Marini P. (cur.); Scaffai N. (cur.)‎

‎Montale‎

‎br. La storia della poesia italiana del Novecento si divide tra un prima e un dopo Montale. La sua opera è stata il termine di riferimento, lo spartiacque del secolo letterario, anche senza rovesciare vistosamente i canoni della poesia lirica. Al contrario, la sua centralità è dovuta alla capacità di acquisire elementi tematici e formali della tradizione rielaborandoli in un linguaggio poetico nuovo. È così che la poesia di Montale è riuscita a rendere percepibili e dicibili le cose intorno a cui tentiamo di costruire simbolicamente un senso e una memoria. In questo volume s'illustrano temi, forme e poetica di Montale, dando conto degli sviluppi della critica. Il quadro, vario ma coerente, contempla l'esame delle opere poetiche (da Ossi di seppia fino alle ultime raccolte), lo studio della prosa critica e d'invenzione, l'analisi dello stile, l'approfondimento delle relazioni con i modelli italiani (da Dante a Leopardi e oltre) e stranieri (Valéry, Eliot), i contatti con la musica e le arti figurative, la messa a fuoco di questioni filologiche.‎

‎Recalcati M. (cur.)‎

‎Burri. La ferita della bellezza. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Massimo Recalcati, partendo dall'interpretazione del "Grande Cretto Gibellina" - "sudario" bianco che ricopre i resti della città della Valle del Belice - legge l'intera opera di Alberto Burri rintracciando nella ferita il tema che unifica la ricerca continua e differente dell'artista. Sacchi, ferri, plastiche sono materie costantemente "traumatizzate ed offese", all'interno di un movimento formale ed estetico equilibrato e calibrato. Spirito e materia coincidono nella loro sostanza e, analogamente alle "indimenticabili" ferite inferte dalla storia (in copertina l'opera "Crocifissione" del 1953), le fenditure, gli strappi e le lacerazioni delle opere di Alberto Burri indissolubilmente saldano la bellezza alla morte. Nel volume, oltre ad un apparato iconografico accuratamente selezionato, anche il testo di Aldo Iori, ad aggiungere un taglio critico, filosofico e storicoartistico alle interpretazioni dell'opera burriana.‎

‎Ortu Gian Giacomo‎

‎Famiglia e società nella Sardegna medioevale e moderna‎

‎br. Negli ultimi decenni gli studi sulla famiglia sono stati al centro della maggiore storiografia internazionale, nell'incrocio delle più innovative esperienze di ricerca di storia sociale, storia locale e microstoria. In questo saggio Gian Giacomo Ortu indaga gli istituti familiari sardi non tanto nei loro caratteri statici e formali - sulla scia dei tanti studi sui tipi e forme di famiglia -, ma nel rapporto vivo e dinamico che essi hanno con la dimensione locale, i contesti politici, i processi economici, i dinamismi sociali, i valori etici e culturali. L'approccio utilizzato, ad ampio spettro disciplinare - anzi «transdisciplinare» -, sorretto da un quadro di riferimenti scientifici che è sempre europeo, consente di gettare fasci potenti di luce sulle trasformazioni epocali e sulle fasi congiunturali della società sarda tra XI e XVIII secolo.‎

‎Menzani Tito; Morgagni Federico‎

‎Nel cuore della comunità. Storia delle case del popolo in Romagna‎

‎br. Questo libro rappresenta la prima ricerca corale sulla storia delle case del popolo in Romagna, nel senso che copre l'intero arco cronologico (secc. XIX-XXI), le tre province (Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini) e soprattutto tutte le culture politiche che hanno contribuito alla fioritura di questi luoghi di aggregazione: comunista, socialista, repubblicana, e in misura minore cattolica e anarchica. Un articolato censimento ha consentito di mappare l'intera Romagna, individuando complessivamente 570 case del popolo. Molte sono ancora esistenti, altre sono state chiuse nel corso del tempo, incendiate dai fascisti negli anni Venti o dismesse nel secondo Novecento perché non più operative. L'indagine svolta aiuta a comprendere meglio come le case del popolo siano state foriere di educazione politica e di aggregazione sociale e quali cambiamenti abbiano subìto a seguito del miracolo economico o della crisi delle grandi ideologie. Questa ricerca dà valore scientifico e aggiunge straordinari elementi narrativi a ciò che era solo una sensazione, ovvero che le case del popolo sono un pezzo dell'identità e della memoria della Romagna, ma anche una specificità che, in termini di consistenza, non ha eguali nel resto d'Italia e d'Europa.‎

‎Ferroni Giulio‎

‎Storia della letteratura italiana. Il Novecento e il nuovo millennio‎

‎brossura Questa Storia della letteratura italiana in quattro volumi (ora in veste rinnovata e corretta, aggiornata fino al 2020) attraversa la lunga vicenda della letteratura del nostro paese, fornendo tutti i necessari dati informativi e tenendo conto dei risultati degli studi degli ultimi decenni: affollato e ricchissimo panorama delle esperienze e dei testi che hanno costruito nei secoli il senso dell'essere italiano, che hanno proposto modelli di esistenza di portata universale, in drammatico rapporto con le diverse situazioni storiche e con l'orizzonte europeo e mondiale. Questo di Ferroni è il manuale «classico», che consegna al nuovo millennio l'esperienza di una tradizione che dalla nascita della lingua italiana si affaccia fino agli incerti orizzonti del nuovo millennio: con un racconto di eccezionale chiarezza espositiva, in partecipe ascolto della tensione vitale delle opere, delle esperienze a cui esse danno voce.‎

‎Dragoni Carlo‎

‎L'ultima imperatrice della Cina‎

‎ill., br. Una biografia dell'ultima imperatrice della dinastia Manciù, vissuta dal 1835 al 1908. Con lei tramontò il Celeste Impero, che, dopo una pausa durata un secolo, è ora pronto a rinascere.‎

‎Guadagnini W. (cur.); Marcone G. L. (cur.); Roffi S. (cur.)‎

‎Lucio Fontana. Autoritratto. Opere 1931-1967. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Lucio Fontana (Rosario di Santa Fè 1899 - Comabbio 1968) è tra i maestri indiscussi dell'arte del XX secolo, figura carismatica radicale e dirompente, costante punto di riferimento per gli artisti delle generazioni successive. Sperimentatore totale, pioniere dello Spazialismo, mutò il linguaggio dell'opera d'arte sovvertendo schemi rappresentativi che parevano immutabili. Il volume ripercorre la parabola creativa di questo artista rivoluzionario, seguendo come traccia la conversazione tra Fontana stesso e la storica dell'arte Carla Lonzi, da lei pubblicata nel 1969 in una celebre raccolta di interviste intitolata "Autoritratto". Sul filo della narrazione - ripubblicata in queste pagine - viene proposto un percorso antologico con lavori che toccano i momenti salienti e peculiari della ricerca fontaniana, un vero e proprio itinerario nel pensiero e nella pratica dell'artista: dalle sculture degli anni Trenta ai "Concetti spaziali" ("Buchi" e "Tagli") dagli anni Quaranta ai Sessanta, oltre ai "Teatrini" e alle "Nature" bronzee. Il volume documenta anche alcune opere provenienti dalla collezione personale di Fon-tana, di artisti più giovani da lui seguiti e promossi, e una suggestiva serie di fotografie storiche scattate da Ugo Mulas.contributi di: Walter Guadagnini, Gaspare Luigi Marcone, Stefano Roffi, Paolo Campiglio, Mauro Carrera, Lara Conte, Maria Villa.‎

‎Raveggi Alessandro‎

‎In Messico con Bolaño‎

‎br. Città del Messico è una città dai tanti nomi, dalle tante dimensioni, attraversata ogni giorno da milioni di veicoli, animali, persone. Un'immensa megalopoli sorta sulle spoglie di un lago meraviglioso nel cuore dell'America, dove orientarsi è pressoché impossibile. Questo libro è il racconto delle tante mappe che potete usare per perdervi in questo mostro che è labirinto assieme, un labirinto imprescindibile per il viaggiatore accorto. Perché perdersi nella capitale messicana è un'esperienza unica: un'esperienza culinaria, erotica, paradisiaca e vertiginosa, a volte tossica, sempre appagante. Il racconto che qui troverete, non prescindendo dalla storia della città più remota e dalle sue vicende contemporanee, vi porterà per mano in lunghe camminate nelle sue strade più emblematiche, nelle librerie dell'usato, nelle università pubbliche, ad ammirare parchi rigogliosi, rovine azteche, gallerie e musei, ma soprattutto tra le facce che hanno affascinato Roberto Bolaño, il quale l'ha raccontata senza sosta nei suoi capolavori. Lo scrittore cileno, assieme ad altre donne e uomini, saranno i personaggi di finzione o reali evocati ad ogni angolo di questo libro, che è anche una sorta di poema in prosa dedicato, dalla lontananza, alla nostalgia di una città impossibile.‎

‎Jankélévitch Vladimir‎

‎L'avventura, la noia, la serietà‎

‎br. «L'Avventura, la Noia e la Serietà sono tre diversi modi di considerare il tempo. Ciò che è vissuto e appassionatamente sperato nell'avventura è l'affioramento dell'avvenire. La noia, al contrario, è vissuta più che altro al presente. Quanto alla serietà, essa è un certo modo ragionevole e generale non di vivere il tempo, ma di inquadrarlo nel suo insieme, di prendere in considerazione la maggiore durata possibile». In quest'opera del 1963, Vladimir Jankélévitch mette a fuoco tre registri, o «tempi musicali», all'interno dei quali si articola la dinamica della vita e scorre il ritmo del divenire. Con il caratteristico stile caldo e «parlato» delle celebri conferenze parigine, egli profila l'inaggirabile contraddittorietà dell'essere umano, avvalendosi non solo della consueta magistrale «leggerezza», ma anche di una indomita capacità di penetrare la realtà nelle sue pieghe più nascoste e complesse. Senza mai perdere l'ancoraggio alla grande tradizione filosofica, letteraria e musicale, antica e moderna, che Jankélévitch conosceva come pochi. Consapevole fino in fondo dei limiti del pensiero e del linguaggio, con i quali ingaggia uno strenuo corpo a corpo, la sua riflessione, coraggiosa e intransigente, ne coglie allo stesso tempo l'intima profondità e l'estrema serietà.‎

‎Foucault Michel‎

‎La vita degli uomini infami‎

‎br. Un'"antologia di esistenze", a riunire in un pugno di parole una serie di vite singolari, con le loro avventure e sventure: era il progetto a cui Michel Foucault pensava riesumando, dagli archivi delle prigioni e dei manicomi parigini, i documenti di internamento degli "uomini infami". Di quel lavoro restano solo queste poche pagine, che evocano individui ignobili e sconosciuti, reietti e opachi, strappati alla loro notte solo perché il potere li ha attesi al varco, ha scagliato su di essi il lampo della decisione che annichilisce. Potenza di un testo breve, e dell'inconfondibile prosa tersa e tagliente del grande filosofo francese, colui che con la sua opera più d'ogni altro ha trasformato per sempre il panorama intellettuale contemporaneo.‎

‎Füssel Marian‎

‎La guerra dei sette anni‎

‎br. Combattuta in Europa, America e Asia dal 1756 al 1763, la guerra dei Sette anni fu - come disse Winston Churchill -la prima vera guerra mondiale. Le principali potenze europee - fra le quali la Prussia di Federico II, la Francia e l'impero britannico - si affrontarono in una lunga serie di battaglie il cui esito avrebbe ridisegnato le rispettive zone d'influenza sullo scacchiere internazionale. Il volume ne ripercorre lo svolgimento, dalle premesse (la controversia sulla Slesia) fino alle conseguenze che il conflitto ebbe su eventi successivi come le rivoluzioni atlantiche (Inghilterra, America del Nord, Francia).‎

‎Severino Emanuele‎

‎La strada. La follia e la gioia‎

‎br. Quali elementi contraddistinguono l'identità dell'Occidente? Riprendendo la riflessione iniziata con "A Cesare e a Dio", Emanuele Severino prosegue la sua analisi della civiltà occidentale allargando in modo decisivo l'orizzonte della sua ricerca: se infatti nell'apparente contrapposizione tra "Cesare" e "Dio" si esprime una delle due anime che abitano il nostro petto, quella della distruttività - o "follia" - estrema, l'altra anima presente in noi è la "gioia", intesa non come semplice stato psicologico ma come gioia del tutto, che è insieme "verità" del tutto. E l'uomo è proprio il luogo di questa contesa tra gioia e follia. Potentemente al di fuori di ogni nichilismo, di ogni sfiducia e lamento sulla miseria della vita, Severino mostra in queste pagine che al di sotto della sua disperazione l'uomo è l'eternità della verità e della gioia. E che la gioia nascosta può diventare manifesta lungo una "strada" che differisce essenzialmente da tutto ciò che la nostra cultura ha inteso con questa parola.‎

‎Mill John Stuart‎

‎La libertà. L'utilitarismo. L'asservimento delle donne‎

‎brossura‎

‎Citati Pietro‎

‎La morte della farfalla. Zelda e Francis Scott Fitzgerald‎

‎ill., br. "Citati segue con impressionante precisione la progressiva caduta nel buio delle due farfalle, come prima la loro ascesa nella luce sfolgorante. Penetra a fondo nell'animo dei Fitzgerald, nell''incrinatura' che in lui si fa sempre più profonda, nella molteplicità e nella metamorfosi dello scrittore: nelle crisi di lei, nella complessità e tenacia del loro rapporto. Il ritratto che disegna della malattia mentale di Zelda, rapido e ritardato, pieno di particolari ma sovrastato dall'incombente Dümmerung, è un'opera al nero di prima grandezza che fa venire i brividi." (Piero Boltani)‎

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