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Natoli Salvatore
Uomo tragico, uomo biblico. Alle origini dell'antropologia occidentale
br. Se «la costellazione Occidente» nasce dal contaminarsi, scontrarsi e comporsi di varie culture, hanno un particolare rilievo in questo processo la civiltà greca e quella giudaica. La visione che i Greci ebbero del mondo - di cui è emblema la vicenda di Edipo - viene qui designata «metafisica del tragico»: di fronte a una natura violenta e crudele, l'uomo è posto nel gioco spietato della vita e della morte e non può che far fronte al suo destino. Cifra del pensiero giudaico - esemplificato nelle figure di Giobbe e Qoèlet - è invece la «teologia del patto», la cui specificità è l'unico Dio con il quale Israele ha stipulato un'alleanza per sempre che richiede l'osservanza della Legge. Natoli confronta uomo tragico e uomo biblico facendone emergere il tratto comune: la consapevolezza della finitudine umana a fronte dell'indomabile.
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Saponaro D. (cur.); Torsello L. (cur.)
Luigi Pirandello. Il Premio Nobel negli Archivi
br.
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Ricci Francesco
Elsa. Le prigioni delle donne
br.
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Antony Louise M.
Filosofi senza dei
brossura
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Alfatti Appetiti Roberto
Tutti dicono che sono un bastardo. Vita di Charles Bukowski
br. Il 9 marzo del 1994, all'età di 74 anni, moriva Charles Bukowski. A venticinque anni di distanza, la nuova edizione di questa biografia ricostruisce l'infanzia dolente, gli incontri e gli scontri, i fallimenti e i successi che ne hanno caratterizzato la vita, svelando per la prima volta la personalità autentica e i sorprendenti riferimenti culturali dello scrittore americano. Dalla fama di nazista, coltivata per provocazione, al conflittuale rapporto con i Beat e con le femministe, dagli ippodromi di Los Angeles all'amicizia con John Fante, affiora il ritratto inedito e stupefacente del Bukowski politicamente scorretto che, in ostinata solitudine, ha conquistato e continua a conquistare intere generazioni di lettori.
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Maraini Dacia
Corpo felice. Storia di donne, rivoluzioni e un figlio che se ne va
br. Una madre che non ha avuto il tempo di esserlo. Un figlio mai cresciuto. Tra di loro, i giorni teneri e feroci, sognati eppure vividissimi che non hanno vissuto insieme. E un dialogo ininterrotto che racconta cosa significa diventare donne e uomini oggi. A più di quarant'anni dai versi che hanno disegnato i contorni di un cambiamento possibile -"Libere infine di essere noi / intere, forti, sicure, donne senza paura" - Dacia Maraini riavvolge il filo di una storia tempestosa, quella al femminile, attraverso le parole di una madre a un figlio perduto, il suo, che cammina verso la maturità pur abitando solo nei ricordi. È così che l'immaginazione si fa più vera della realtà, come accade per tutte le donne che popolano i suoi libri - Marianna, Colomba, Isolina, Teresa - e sono arrivate a noi con le loro voci e i loro corpi. Corpi che non hanno mai smesso di cercare la propria via per la felicità, pieni di vita o disperati per la sua assenza, amati o violati, santificati o temuti, quasi sempre dagli altri, gli uomini. Ed è proprio a loro che parlano queste pagine. Agli occhi di un bambino maschio non ancora uomo. Per ricordare a lui e a tutti noi, sul filo sottile ma resistente della memoria, che solo quando l'amore arriva a illuminare le nostre vite, quello tra i sessi non sarà più uno scontro ma l'incontro capace di cambiare le regole del gioco.
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Nadar; Madella L. (cur.)
Charles Baudelaire intimo. Il poeta vergine
ill., br. "Charles Baudelaire intimo" viene pubblicato per la prima volta nel 1911, postumo. È un ritratto del grande poeta francese da parte di un amico, Gaspard-Félix Tournachon, universalmente noto come Nadar, che è anche uno dei più grandi fotografi. «Glorificare il culto delle immagini, mia grande, unica, primitiva passione!» scrive Baudelaire ne "Il mio cuore messo a nudo". Il sodalizio fra i due geni resiste in virtù della vocazione/devozione per l'immagine, religione per entrambi, diversamente professata. Da Nadar con le magnifiche sorti della scienza e della tecnica - ma lui non è straniero al mondo in cui è nato: protetto da uno scudo smisurato in lega di talento, ego e autoironia, sopravviverà titanico ai lutti e ai fallimenti. Si perdeva per il sogno di Icaro, Tournachon, grandioso, mitologico, archetipico. Il vecchio Padre Tempo lo aspetterà sbuffando fino a novant'anni per dargli la soddisfazione di una sua trionfale retrospettiva all'Éxposition Universelle... Baudelaire, invece, estraneo addirittura a se stesso. Gli incubi ricorrenti degli ultimi anni, che traduce in progetti letterari ma non ha il cuore di portare a termine, radunano le macerie di mille Case Usher, e se evocano un mito è più simile a Cthulhu. Lo "scrittore della vita moderna" tollera la vita moderna solo se mediata dall'arte, perché la vita che non è arte, inerte conseguenza della natura, lasciata all'incuria, non può essere altro che bruttezza esteriore e interiore...
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Bergson Henri; Guidi S. (cur.)
Storia dell'idea di tempo
br. Henri Bergson concepiva l'insegnamento come un tutt'uno con l'elaborazione delle sue opere. Il corso tenuto al Collège de France nel 1902-1903, tradotto interamente in italiano, era dedicato al concetto di tempo nella storia della filosofia. In queste lezioni Bergson si confronta con Platone, Aristotele, Plotino, Galileo, Descartes, Spinoza, Leibniz, Newton e Kant. Nel cuore della metafisica occidentale il filosofo francese intravede una fondamentale negazione del tempo, impropriamente considerato come imitazione e riduzione di un'originaria eternità, inattingibile nell'immediato e esperibile solo per il tramite di un apparato simbolico. Alla luce di questa paradossale "falsa partenza" del pensiero occidentale, Bergson indica nella storia della metafisica la costante riproposizione dei suoi errori fondativi; ma vi intravede anche l'inesorabile cammino concettuale che, progressivamente, riconduce il tempo alla sua natura psicologica, quella della durata. Prefazione di Rocco Ronchi e postfazione di Camille Riquier.
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Zambrano María; Ferrucci C. (cur.)
I beati
brossura
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Rauch Andrea
Il racconto dell'illustrazione. Grandi illustratori e personaggi dell'immaginario tra la metà dell'Ottocento e la fine del Novecento
ill., ril. Andrea Rauch, grafico e illustratore, racconta i grandi illustratori tra la metà dell'Ottocento e la fine del Novecento. Non propone una sintesi manualistica, ma un saggio fortemente autoriale. Si ha così un testo informato di uno storico dell'illustrazione, a volte amico degli artisti presi in esame. Le immagini del libro presentano Pierino Porcospino, Alice, Pinocchio. E poi tutti gli altri. Personaggi non solo letterari, ma ormai patrimonio dell'immaginario collettivo, la cui fortuna è stata ed è immensa. Tutti in grado di suscitare emozioni e scatenare fantasie. Rauch fruga negli scaffali degli ultimi due secoli, alla ricerca di scrittori e illustratori che hanno posato decisamente l'attenzione sul mondo dell'infanzia, coinvolgendo l'interesse e le passioni di tutte le generazioni. Il racconto giunge alla fine del Novecento, là dove si sentiva ancora forte il profumo dell'inchiostro. Si arresta quando la prevalenza invadente dei nuovi media e del marketing hanno dato successo e popolarità, anche vasta, a prodotti letterari e grafici che non sempre possiamo essere sicuri la meritassero.
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Nietzsche Friedrich
Ecce homo
br.
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Bozzo Giulio
Digital Collage ART
ill., br.
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Paz Soldán E. (cur.); Faverón Patriau G. (cur.)
Bolaño selvaggio
br.
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Depero Fortunato; Lista G. (cur.)
Ricostruire e meccanizzare l'universo
brossura Fortunato Depero (1892-1960) è stato il protagonista dell'arte meccanica che ha caratterizzato il futurismo degli anni venti. La raccolta dei suoi scritti teorici permette di ripercorrere e analizzare le tappe più significative di un itinerario creativo che, investendo la pittura, la scultura, il teatro, l'architettura, le parole in libertà e l'arte pubblicitaria, è stato tra i maggiori contributi formulati dal futurismo per il rinnovamento dell'arte italiana. Giovanni Lista, specialista del futurismo, firma questa riedizione dei testi, procedendo inoltre ad un nuovo esame del particolare metodo di sfigurazione e stilizzazione con cui Depero rielaborava le apparenze fenomeniche della realtà per restituirle in chiave meccanica. Ne riabilita quindi la poetica qualificandola di ludica e felice parentesi di meccanicismo dal sapore illuminista all'interno della modernolatria tecnologica preconizzata dal futurismo marinettiano.
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Masoero A. (cur.)
Futurismo. Ediz. a colori
ill., br. Il 20 febbraio 1909, accompagnato da un clamore internazionale, usciva su "Le Figaro", a Parigi, il manifesto di fondazione del Futurismo, stilato da F.T. Marinetti, poeta, letterato e geniale comunicatore. Con quello scritto programmatico Marinetti inaugurava una modalità di comunicazione dirompente e inedita per la cultura, poiché i manifesti futuristi sarebbero poi stati distribuiti con mezzi "popolari" come volantini stampati in centinaia di migliaia di copie, oppure pubblicati su organi d'informazione non specialistici, o declamati nelle affollatissime serate futuriste, aperte a tutti. D'allora in poi il Futurismo avrebbe adottato questa pratica comunicativa per ognuno dei molti ambiti in cui si avventurò - poesia, pittura, scultura, architettura, danza, teatro, arti decorative, grafica, pubblicità e molto altro -, nel suo sogno di saldare l'arte e la vita, ridisegnando l'intero orizzonte umano. E poiché in ognuno di quegli scritti si proclamavano le basi teoriche cui attenersi nella pratica artistica, per comporre questa mostra ci siamo affidati ai manifesti stesi dagli artisti visivi - da Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini, a Depero, Prampolini e agli aeropittori degli anni Trenta - esponendo le opere che meglio e più puntualmente illustrano i princìpi teorici esposti in ognuno. Perché, quelle che potrebbero apparire come invenzioni brillanti e curiose, sono in realtà la trascrizione di un vero sistema di pensiero.
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Proietti Paolo
Liberamente schiavi. Yoga, nazismo e altre stranezze
ill., br. Perché, all'inizio del Novecento, si potevano incontrare gruppi di giovani tedeschi ambosessi, nudi, a passeggio nei boschi? Come mai praticavano yoga? E soprattutto, perché quasi tutti confluirono nella nuova forza di polizia delle SS? Il legame tra il Terzo Reich e le pratiche di meditazione orientale passa attraverso l'anfetamina: se questo è ormai un fatto noto, pochi sanno che droghe e yoga passarono dalla Germania nazista alla Hollywood degli anni Cinquanta, per diventare poi esperimenti di massa sulla popolazione americana, e riversarsi infine nella cultura hippie degli anni Sessanta, che inneggiava alla libertà... Già, ma che tipo di libertà? Paolo Proietti ci guida attraverso questo e altri spinosi interrogativi, grazie alla naturale spregiudicatezza della sua scrittura e alle sue scoperte fotografiche.
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De Felice Renzo; Parlato G. (cur.)
Scritti giornalistici. Vol. 3: Facciamo storia, non moralismo 1989-1996
brossura È ormai nota l'influenza che Renzo De Felice ha avuto nella storiografia sul Novecento. Lo storico romano ha innovato profondamente l'approccio allo studio del fascismo, passando da una lettura moralistica, manichea e demonizzante a una lettura problematica e complessa, basata, per la prima volta, sull'accurata analisi dei documenti dello Stato, dei carteggi dei protagonisti, della documentazione più varia al fine di realizzare una storia - mai definitiva - dell'Italia nel periodo fascista. Assai meno nota è invece l'influenza che De Felice ha avuto tra i non addetti ai lavori, presso cioè quella più vasta opinione pubblica che, tra gli anni Sessanta e Novanta, leggeva ancora i giornali. In quei quasi quattro decenni De Felice ha scritto oltre 280 articoli per quotidiani, per settimanali o ha rilasciato interviste, affrontando alcuni problemi storiografici fondamentali: il consenso al fascismo, l'antisemitismo, il rapporto tra fascismo e intellettuali, la Grande Guerra, la difesa dello Stato di diritto, la libertà di ricerca, il terrorismo, la crisi dello Stato, solo per ricordare i temi più significativi. In questi articoli, che si ripropongono per la prima volta a vent'anni dalla sua scomparsa, emergono l'interesse e la curiosità dello storico verso la realtà contemporanea e il presente; nello stesso tempo, De Felice anche negli scritti giornalistici non rinunciò a descrivere in termini complessi la storia e non esitò a esercitare la critica contro i conformismi e contro le "vulgate", in nome di una libertà di pensiero che non ha mai conosciuto, in lui, condizionamenti di carattere Politico.
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De Felice Renzo
D'Annunzio politico
brossura Questo volume rappresenta uno degli interventi critici più significativi relativamente all'attività politica e militare di Gabriele d'Annunzio. Attraverso documenti d'archivio del Vittoriale degli Italiani, lettere e memorie dei legionari, Renzo De Felice intende far luce sulla politica dannunziana distinguendola dall'ideologia fascista, con l'intento di sfatare l'idea divulgata dal Regime fascista di d'Annunzio "precursore" di Mussolini. Come sottolinea l'autore nell'introduzione, è fuori dubbio che il fiumanesimo dannunziano e il fascismo delle origini affondino le loro radici nello stesso magma culturale e siano entrambi figli della crisi determinata dalla prima guerra mondiale e dell'affermarsi della società di massa. La marcia su Fiume prefigura quella su Roma, i discorsi alle masse preannunciano quelli di piazza Venezia, gli slogan e le divise dei legionari anticipano i modelli degli squadristi-gerarchi fascisti. Eppure, nonostante tutto questo, nonostante queste apparenti evidenze e somiglianze, è necessario procedere con estremo rigore e senso critico, evitando generalizzazioni affrettate o semplicistiche, approfondendo i vari fenomeni e i loro contesti. Dice De Felice nell'introduzione: «Gli intenti politici, il fervore morale, le prospettive a più lungo respiro che d'Annunzio e Mussolini misero nell'impresa di Fiume furono e divennero via via diversissimi, come diversissimi furono le conseguenze, gli ammaestramenti che ne trassero». La vita di Gabriele d'Annunzio è stata un continuo atto di sfida e grandezza tanto che uno dei motti che il Vate aveva stampato sulla sua carta da lettera era Memento Audere Semper: De Felice insegna in queste pagine a non confondere lo slancio eroico, il sogno pratico e al tempo stesso intellettuale di d'Annunzio con il "momento" storico di Mussolini e del fascismo: essi camminavano a fianco, potevano anche condividere molti ideali, ma mai potranno essere confusi come uno miscela dell'altro.
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Burini S. (cur.); Barbieri G. (cur.)
Kandinskij, Goncarova, Chagall. Sacro e bellezza. Ediz. a colori
ill., br. "Kandinskij, Gon?arova, Chagall. Sacro e bellezza nell'arte russa" presenta un nucleo di diciannove preziose icone russe appartenenti alle collezioni d'arte di Intesa Sanpaolo accostato a quarantacinque capolavori di artisti russi di fine Ottocento e inizio Novecento provenienti dalla Galleria Tret'jakov di Mosca e da altri importanti musei della Russia, di Nizza e di Salonicco. Pubblicato in occasione della mostra di Vicenza e curato da Silvia Burini, Giuseppe Barbieri e Alessia Cavallaro, il volume affronta un tema di rilevante spessore, quello dei rapporti tra la tradizione delle icone e i movimenti artistici che, tra Otto e Novecento, hanno radicalmente mutato il contesto russo influenzando definitivamente anche quello internazionale. Attraverso le opere di Chagall, Kandinskij, Gon?arova, Malevi?, Tatlin, Filonov, Kljun e di altri artisti russi di fine Ottocento primi Novecento viene dimostrato come l'arte moderna russa sia tornata ad attingere linfa vitale dalla spiritualità degli antichi modelli iconografici, la cui simbologia universale sa essere linguaggio anche della nuova sensibilità estetica delle Avanguardie.
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Markaris Petros
Ospiti & ospiti. Riflessioni di un greco sulla diaspora
br. il libro tocca una serie di argomenti che ha particolarmente cari e che sono di stretta attualità - le minoranze etniche; il rapporto con la città; il senso, il ruolo del romanzo poliziesco nella letteratura e nella società moderna e gli stilemi che lo rendono diverso da cultura a cultura; il problema dell'immigrazione oggi - e lo fa partendo da un dato autobiografico, da un confronto con la sua stessa esperienza, offrendoci anche l'occasione per dare un'occhiata al suo laboratorio.
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Simonini I. (cur.)
Il salone dei mosaici. Storia, arte e architettura nella casa del Mutilato di Ravenna. Ediz. illustrata
ill. Il volume contiene testi di: Michele de Pascale, Ivan Simonini, Maurizio Bucci, Antonio Pedna, Paolo Bolzani, Gianni Morelli, Saturno Carnoli,Vittorio Sgarbi, Fabrizio Fioravanti, Nicola Carrino, Carlo Signorini, Severo Bignami, Emilio Gentile, Marcello Veneziani, Flavia Marcello, Alberto Giorgio Cassani, Claudio Spadoni, Beatrice Buscaroli, Emanuela Fiori, Marco Santi, Andrea Casadio, Piero Casavecchia. C'è una novità rilevante legata a questo libro, il quale - dopo la sezione introduttiva - riprende e riproduce una parte del libro del 1995 (prima inaugurazione del Salone) e una parte del libro del 2002 (prima ristrutturazione del Salone) per poi concludersi con una terza parte ricca di numerosi interventi inediti scritti appositamente nel corso del 2019 per la presente operazione editoriale.
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Foucault Michel; Gros F. (cur.)
Storia della sessualità. Vol. 4: Le confessioni della carne
br. "Le confessioni della carne" è il quarto e ultimo volume della "Storia della sessualità" ed è l'atto conclusivo, quello che ci permette di seguire la direzione del pensiero di Foucault alla fine della sua vita e chiude una delle più grandi riflessioni dell'Occidente. Nella ricerca sulla costituzione del soggetto nel mondo antico, qui l'attenzione si sposta alle regole e alle dottrine elaborate dai Padri della Chiesa, tra il II e il IV secolo. Attraverso una serie di incursioni nella dottrina cristiana, Foucault fa dunque emergere le progressive discontinuità rispetto alla filosofia stoica ed ellenistica, e la creazione di un rapporto del tutto nuovo tra il soggetto e la verità che prevede sofisticate tecnologie del sé. Le trasformazioni del concetto di peccato e di colpa, inscritti ormai nella struttura umana, faranno nascere così un "soggetto del desiderio" che dominerà la morale cristiana dei secoli successivi e poi tutta la storia occidentale.
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Pierangeli Fabio
Eraldo Affinati. La scuola del dono
br. «Queste persone imperfette mi commuovono, in quanto rappresentano, come meglio non si potrebbe, l'essenza dell'umanità. Se così non fosse, non verrebbero da noi. Resterebbero a casa. Chi vive sbaglia. Si sporca le mani. Mette in gioco se stesso. Ma la cosa più bella è un'altra: l'energia da cui sono animati questi individui feriti, spiritualmente irrequieti, alla perpetua ricerca di qualcosa che forse, inutile negarlo, non troveranno mai, deriva da tale incompiutezza. Il fascino che li avvolge si alimenta dell'insoddisfazione, della frenesia» (Eraldo Affinati, Via dalla pazza classe). La ricerca delle motivazioni profonde, non ancora del tutto acquisite, di questa energia e di questa commozione è il sentiero principale percorso nell'impianto saggistico della I Parte della monografia su Eraldo Affinati. Nella II Parte, caratterizzata da un intento didattico come nell'idea della collana "Universale", il libro compone per la prima volta una cronistoria dei libri di Affinati attraverso un'ampia rassegna della critica militante, con una corposa bibliografia degli interventi saggistici dell'autore e sull'autore. Ad una visione progressiva dell'opera di Affinati risalta il dilatarsi dell'esperienza della gratitudine colta in relazioni umane sempre più avvincenti, dalla percezione del «vuoto pneumatico» dell'adolescenza alla fondazione della comunità educativa della Penny Wirton che dall'iniziale nucleo romano si è estesa in tutta Italia e in Svizzera.
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Bicci Alessandro; Sarti Claudio
Prato: storia di un ospedale mai inaugurato. Progetto e costruzione del nosocomia di via Roma (1936-1952)
ill., br. Nel 1938, dopo un dibattito durato decenni, la città di Prato decise di dotarsi di un nuovo ospedale oltre a quello del "Misericordia e Dolce", al fine di fornire ai cittadini un luogo di ricovero adeguato ai tempi. I lavori per la struttura, che doveva essere edificata nella zona del Soccorso, iniziarono nel 1939 e si interruppero nel 1944. Nel dopoguerra venne poi deciso di non proseguire con il completamento del presidio: si scelse anzi di ampliare il "Misericordia e Dolce" con il progetto che molti pratesi hanno conosciuto e che ebbe il momento saliente con l'inaugurazione del primo lotto nel 1970. Il volume documenta l'iter che portò al concepimento dell'Ospedale del Soccorso - un percorso il cui focus principale è fra il 1936 e il 1952 - con l'ambizione di far conoscere episodi rilevanti del passato di Prato, contribuendo a inserire un nuovo elemento nell'illustrazione della storia della sanità toscana.
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Giametta Sossio
Contromano
br. Su alcuni dei temi più scottanti di oggi scarseggiano le opinioni di pensatori qualificati e indipendenti. Parlare di fanatismo, razze, migranti, ma anche di famiglie e omosessualità, di pena di morte fa diventare i liberi pensatori autori "contromano" e si subisce una sorta di ostracismo. Senza timore di diventare "politicamente scorretto", toccando tabù considerati inviolabili, Sossio Giametta raccoglie in questo suo nuovo libro alcuni saggi "controcorrente", che sono caratterizzati da un approfondimento filosofico per riaprire il dibattito e illuminare lo stato attuale dell'umanità su temi quali: antirazzismo, fanatismo, razze, migranti; il ratto d'Europa; il convegno di Verona sulle famiglie e la questione dell'omosessualità; l'identità; la cittadinanza; la scienza e la filosofia; la pena capitale; la cittadinanza.
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Salomon Charlotte; De Pascale M. (cur.)
Vita? O teatro? Ediz. a colori
ill., ril. «È tutta la mia vita», così confessa Charlotte al suo medico francese affidandogli centinaia di tempere e di fogli manoscritti. Alcune settimane dopo, incinta di cinque mesi, viene deportata e poi subito uccisa ad Auschwitz, il 10 ottobre del 1943. Concepito in una situazione di solitudine estrema, "Vita? o Teatro?" è il frutto di mesi di incessante lavoro di una giovane donna fuggita dalla Germania nazista che aveva voluto con quest'opera costruirsi un baluardo contro il caos del mondo. Oggi resta un monumento artistico e letterario, quasi un'opera d'arte totale di una forza sconvolgente, che viene pubblicato nella sua forma integrale.
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Scianca Adriano
Ezra fa surf. Come e perché il pensiero di Pound salverà il mondo. Ediz. ampliata
ril. Chi era davvero Ezra Pound? Cosa ha da dirci il suo pensiero sulla crisi economica, sul precariato, sull'Ue, sul sovranismo? Quali insegnamenti della poetica poundiana sono ancora utili nell'oggi? "Ezra fa surf" intende rispondere a queste domande, proponendo una lettura originale del pensiero poundiano, fuori dalle secche dell'accademismo sterile, ma anche del nostalgismo fine a se stesso. Non un Pound "santino", quindi, non un'immaginetta imbalsamata, ma un pensatore vivo, vitale, attuale. Un poeta che "fa surf", cioè cavalca la contemporaneità e riesce a essere ancora oggi in anticipo sui tempi. Prefazione di Pietrangelo Buttafuoco.
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King Stephen
Danse macabre
brossura Un'opera che è diventata un piccolo classico, un cult, nella quale un autore a sua volta di culto celebra l'horror definendone gli archetipi in una ridda in cui danzano, tenendosi per mano, letteratura e z-movies, leggende metropolitane e cinema d'autore, serie Tv, fumetti e perfino le figurine. L'approccio apparentemente acritico, dichiaratamente soggettivo, sbarazza il "professor" King da ogni accademismo, lasciandolo libero di esprimere il suo punto di vista. Un testo profondo e lieve allo stesso tempo, un saggio che, ben lungi dall'aderire al genere, è piuttosto un possente amarcord. E, per gli appassionati, un'occasione per sbirciare sotto il mantello del Re. Del brivido.
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Pandolfini Gian Mauro Sales
Metafisicherie. Luigi Capuana e la cultura medianica tra Ottocento e Novecento
ill., br. Il testo si offre, senza alcuna pretesa di completezza, quale agevole introduzione all'opera saggistica, letteraria e fotografica inerente lo spiritismo di Luigi Capuana, per mostrarne il ruolo di primo piano in stretto legame alla temperie culturale nazionale, transalpina e statunitense dell'epoca, da Lombroso a D'Annunzio, da Wilde a Poe, da Zola a Richet. Tutta l'opera di Capuana è attraversata dalla costante del dubbio, dalla tensione tra realtà e finzione, tra Verismo e Simbolismo, tra certezze della scienza e metafisicherie del possibilismo, tanto da rendere limitante, se non vana, una rigida classificazione del poliedrico scrittore siciliano, ancor oggi noto soltanto come uno tra i massimi esponenti del realismo letterario. Il testo è accompagnato da una cospicua galleria di fotografie dello stesso Capuana, dalle illustrazioni del librettista e scenografo palermitano Luca Ferracane e da una ricca bibliografia utile a supportare il lettore in questo viaggio nel mondo dell'occulto. Presentazione di Vittorio Sgarbi.
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Alessio Serpetti e i maestri del simbolismo. Il sogno e le sue radici. Ediz. illustrata
ill., br. Il catalogo della mostra ospitata dal 17 novembre al 5 dicembre nelle sale de La Soffitta Spazio delle Arti di Colonnata (Sesto Fiorentino) è dedicato ad Alessio Serpetti, artista romano che da sempre trae ispirazione dall'immagine femminile in tutte le sue forme. Le venti opere di grafica riprodotte sono affiancate da altrettanti capolavori di maestri del Simbolismo del periodo a cavallo tra XIX e XX secolo. "Sfogliando le pagine di questo catalogo", scrive la curatrice, "si ha la netta percezione di come le creazioni del primo abbiano mutato nei concetti e nella forma l'essenza del Simbolismo, trasfigurandolo in una visione artistica contemporanea, molto personale e soggettiva".
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Campedelli Marco
Il vangelo secondo Alda Merini
br. Con prosa poetica, Marco Campedelli, per Alda Merini «don Chiodo», racconta la poetessa tra le memorie di un'amicizia interrotta dalla morte e il sogno, mai concluso, della sua utopia poetica. Seguendola nei suoi incontri e scontri con il divino, osservandola nel viaggio tra le pagine della Bibbia e nel suo amore evangelico per Gesù, ma anche in compagnia di poeti quali García Lorca, Neruda, Pasolini e Turoldo.
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Houellebecq Michel; Novak-Lechevalier A. (cur.)
Cahier
ill., br. Inafferrabile, inclassificabile, irriducibilmente ambiguo: Michel Houellebecq, immancabilmente, ci sfugge. Da scrittore, esplora tutti i generi: poesia, romanzo, saggio; ma moltiplica anche le fughe dal campo letterario: nel cinema, dietro e davanti la cinepresa; nella musica - che si improvvisi cantante o che i suoi testi diano luogo ad adattamenti; nell'arte - anche qui come artista a tutti gli effetti o come oggetto d'ispirazione. Come avvicinare questa figura imprendibile? Una possibilità è risalire alla fonte, esplorare gli inizi, rievocare lo strano arrivo sulla scena letteraria di uno scrittore che nulla, a priori, predestinava a esserlo; scoprire lo scrittore giorno per giorno, nelle sue gioie e nelle sue inquietudini.. Facendo incrociare i testi rari o inediti, i saggi, le testimonianze di parenti, di scrittori, di artisti, di musicisti, di amici o di nemici (e tutta la gamma che si colloca tra questi due estremi), questo libro vorrebbe offrire non una immagine fedele, di Michel Houellebecq, ma un suo ritratto in movimento. Con testi inediti di Michel Houellebecq e, tra gli altri, Julian Barnes, Emmanuel Carrère, Teresa Cremisi, Bret Easton Ellis, Bernard-Henry Lévy, Michel Onfray, Iggy Pop, Yasmina Reza, Salman Rushdie.
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Cipolla Giuseppe; Milazzo Alfredo
Benedetto e Pasquale Civiletti. La scultura a Palermo tra '800 e '900: verso una dimensione internazionale
brossura Il volume affronta la vicenda artistica e umana dei fratelli scultori Benedetto e Pasquale Civiletti che, tra '800 e '900, lasciarono un segno profondo nel panorama artistico siciliano. Le loro opere arricchiscono i luoghi più significativi della Palermo ottocentesca, creando una sorta di galleria d'arte/en plein air/: dal Politeama Garibaldi al Teatro Massimo, ai giardini e alle piazze più rappresentative. Alfredo Milazzo, nipote di Pasquale, ricostruisce l'attività dei suoi avi grazie a un'attenta ricerca negli archivi di famiglia, individuando relazioni che inseriscono i due scultori a pieno titolo tra gli esponenti più interessanti della cultura artistica del tempo. L'indagine storico-critica di Giuseppe Cipolla delinea il valore che la scultura rivestì nella progettazione urbana, così come il proficuo rapporto che i due scultori ebbero con architetti come Giuseppe Damiani Almeyda ed Ernesto Basile, contribuendo a configurare il volto di Palermo a cavallo tra i due secoli.
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Morà Antòn
Un dito nell'occhio. O come evitare il pensiero unico
ill., ril. Se hai una domanda da fare, questo libro ti darà delle risposte. Se non hai niente da chiedere, questo libro ti metterà qualche dubbio. Se credi che lo spazio, il tempo, Dio, la morte e la natura, siano parametri stabili, questo libro disturberà le tue convinzioni. Se l'amore, l'amicizia, la verità, l'onestà, l'immortalità per te non esistono, questo libro te li farà scoprire. Giocando con aforismi e pensieri trasversali, l'autore ti porta in un viaggio mentale attraverso le tue credenze. Dal passato al futuro percorrerai un presente che a volte ti risulterà sfuggente.
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Zanzi A. (cur.)
Carlo Zinelli recto verso. Ediz. francese e inglese
ill., br. Carlo Zinelli, chiamato comunemente Carlo (1916-1974), è una delle figure di riferimento dell'Art Brut al pari di Aloïse Corbaz, André Robillarde Adolf Wölfli. Il volume a lui dedicato dalla Collection de l'Art Brut di Losanna - l'istituzione pubblica che conserva il corpus più rilevante di opere dell'artista italiano - raccoglie diversi contributi relativi a Carlo Zinelli scritti da esperti in differenti discipline. Le parole recto verso che arricchiscono il titolo del volume sono mutuate dalla consuetudine dell'artista di realizzare disegni e dipinti della medesima intensità e qualità su entrambi i lati dei fogli di carta. Per Zinelli la creazione artistica era il mezzo per scappare dalla sofferenza nonché dalla malattia: era insomma il suo mezzo per sopravvivere! La multidisciplinarietà che connota l'approccio di questo libro consente di dare il giusto peso all'opera eterogenea dell'artista che va dagli scritti alle composizioni grafiche, conosciute ai più per la loro peculiare accumulazione di motivi tra i quali emergono in particolare esseri umani, animali così come veicoli, ma anchedi seguire lo sviluppo della sua espressione artistica che era per lui il mezzo migliore per rendere eterne le sue memorie di infanzia nonché ciò che amava della vita (la musica, la natura e gli animali). Il volume bilingue presenta un ricco corpus di illustrazioni così come di riproduzioni di opere di Zinelli, scatti fotografici - molti dei quali realizzati da John Phillips - e materiale d'archivio inedito.
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Fiume Diciannove. Il fuoco sacro della Città di Vita
ill., ril.
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Fabris Adriano; Manetti Giovanni
Comunicazione
br. Perché alcune lingue non hanno il tempo futuro? E in altre i pronomi personali fanno emergere significati non presenti nella nostra? O ancora, quali sono i nessi tra le grammatiche, le modalità logiche e la soggettività? Ogni lingua sviluppa un modo proprio di guardare al mondo. Il volume ci introduce in questo discorso affascinante e complesso affrontando in maniera scientifica e organica il concetto di comunicazione. Uno studio articolato di teorie, strutture, modi del comunicare che parte dalla linguistica, attraversa la semiologia, la cinesica, la prossemica e affronta la comunicazione nella Rete. All'interno di questa analisi, il testo fa un passo ulteriore e si addentra nella dimensione etica: quali sono i principi all'opera nell'agire comunicativo?
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Romanelli G. (cur.); Vatin P. (cur.)
L'angelo degli artisti. L'arte del Novecento e il ristorante all'Angelo a Venezia
ill., ril.
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Cafiero Giuseppe
Neapolis. L'oziosa controversia sull'ambiguità di Johann Wolfgang Goethe
brossura Agli occhi dei nobiluomini che nel XVIII secolo giungevano in Campania nel loro Grand Tour, Napoli si apriva come uno scrigno di storia e di natura, di suggestioni e di raffinatezze intellettuali, che solo ai più sensibili degli spiriti lasciava intravedere il mistero di una umanità convulsa, radicato in una profondità ben più oscura di quanto il mero pittoresco non esplicasse. Tra i grandi letterati europei, Johann Wolfgang Goethe, fu uno di coloro che, nella parte del suo Viaggio in Italia dedicata alla città partenopea, meglio riuscirono a raccontare il brulichio caliginoso e molteplice ai piedi del Vesuvio. Ma veramente Herr Goethe disse tutto? Un investigatore su questo ha indagato, e della sua ricerca ha composto un pamphlet. Nelle sue parole senza tempo, si dispiega un universo infinito, contraddittorio, capace della grazia soave e della violenta abiezione, che della sua complessità quasi sfida colui che se ne vuol fare osservatore. Attraverso una Napoli antica e fumosa, si muovono Massoneria e Inquisizione. Entità pesanti e ambigue, deferenti ma spietate avversarie, ognuna con i propri segreti e le proprie osservanze, che si contendono in Terra le anime degli uomini più brillanti. Sullo sfondo, il vertiginoso affresco di storie di uomini di ogni tipo: bruti e nobili, faccendieri e santi, popolo gretto e aristocratici, neri boia e artisti di ingegno ferace. Quale fu qui il vero ruolo di Herr Goethe?
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Bertolucci Attilio; Tassi Roberto; Donzelli E. (cur.)
Tra due città. Lettere 1951-1995
br. "R.T. 6 gennaio 58. Ma Parma mi appariva così ravvivata oggi dal tuo desiderio; improvvisamente ritrovata nella luce struggente, verso le quattro del pomeriggio, sulle ultime pietre del Battistero, su calde pareti di cotto del Lurigoparma; e certe nubi sfilacciate e meravigliose, laggiù, verso Baccanelli e le colline. Ti basterebbe prendere .un treno, tu dici; ma devi poco a poco ritrovare la forza di fare tutto il viaggio che dalla tua prigione luminosa di Monteverdevecchio porta a quel treno che passa da. casa. A..B. 19-11-1966. Non so se alla decisione, non presa, di' vendere Baccanelli non darà una spinta l'essermici trovato, a Baccanelli, ultimamente quasi estraniato come qui? Oh non incolpo te, ,non incolpo nessuno: mi pareva che se sul piano delle idee esiste ancora una concordanza il "ritorno" non dovrebbe essere impossibile, dico un ritorno non nella favola, né nella provincia, ma nella vita più giusta e più vera: Dico giusta e vera anche con i peggiori inferni che la vita sempre può riservarci."
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Lonardi Gilberto
Il mappamondo di Giacomo. Leopardi, l'antico oltre l'antico, un filosofo indiano, il sublime del qualunque
br. Il cerchio piace all'autore di questo libro, costruito concertando, accordando strumenti. Pedale continuo, il dialogismo leopardiano. Tra orizzonte dell'Origine, pensiero in atto, poesia, mentre da capo a fondo vi si affaccia e riaffaccia il grande lirico interrogante del "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia". Non vi si rifiuta, in compagnia di Giacomo, la sfida. Da qui l'aprirsi, sulla sua scia, per esempio, sì a Rousseau, ma più al suo opposto, a Voltaire. E riserva sorprese l'attenzione di Leopardi non solo alla religione-filosofia della Persia, ma, insieme, all'India antichissima: al Buddha. La mira è al disegno complessivo di un poeta e intellettuale intrigato dal canto di Omero o di Mimnermo o di Anacreonte, o da Qohélet o da Virgilio, o da Dante o dal Monti dell'"Iliade", o dal pensare in grande di un Pascal, o dalla prima modernità dei narratori dell'io; ma anche dal canto di un muratore. Da ascoltare come un'epifania dell'Inizio. O da quello di una filatrice di paese. O da quanto insegna la moltitudine senza nome. Dunque un personaggio che frequenta le cime, ma pure conosce la seduzione del 'margine'. E disponibile, allora, anche alla scommessa del «gettarsi via». Non in cerca, vedi "L'infinito", di un cielo mistico-spiritualistico, ma della medicina, chiesta al tragico di esperienze come quella del naufragio, della dolcezza di un pur passeggero, 'terrestre' fremito per esserne uscito salvo. E un poeta e pensatore molto preso dal gran problema del male, fino all'abbozzo di un inno all'eterno trionfo del dio-diavolo persiano, Arimane. Un pensante-immaginante anche quando trascende un altro frammento, sul «Tutto è male» - da affidare nel 1826 a un antico «filosofo indiano» - nell'«a me la vita è male» di un pastore asiatico: figura 'in canto' del qualunque, e, insieme, del sublime. Come poi due creature dell'ultimo Leopardi: una foglia di faggio, foglia qualunque, 'da nulla', ma portatrice di un alto messaggio, in Imitazione, e il fiore gentile della "Ginestra".
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Pesaro Nicoletta; Pirazzoli Melinda
La narrativa cinese del Novecento. Autori, opere, correnti
br. La narrativa cinese del Novecento ha incarnato tutte le sfide e le contraddizioni della modernità. Eletta a genere letterario più rappresentativo all'inizio del secolo, ne ha attraversato i tumultuosi mutamenti intrecciando suggestioni occidentali ed elementi stilistici e filosofici della tradizione. Il volume propone un percorso storico e tematico analizzando in profondità gli autori e i testi che hanno contribuito fino ai nostri giorni alla creazione di un universo letterario unico e innovativo. Particolare attenzione viene posta sulle idee, il linguaggio e lo stile che caratterizzano gli autori del Novecento cinese, da Lu Xun a Wang Shuo, da Zhang Ailing a Mo Yan. La complessa commistione e la contrapposizione tra arte e ideologia che convivono nella loro narrativa rivelano anche la complessità dell'interazione tra correnti, movimenti e istanze dei singoli scrittori e scrittrici con una società cinese in continua trasformazione, e il fascino di scritture lontane ma sempre in dialogo con il mondo.
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Tortora M. (cur.); Volpone A. (cur.)
Il romanzo modernista europeo. Autori, forme, questioni
br. Il volume coniuga peculiarità e costanti del romanzo modernista, nelle sue varie forme e al tempo stesso nelle sue specifiche tradizioni nazionali. I dodici saggi qui raccolti infatti ripercorrono le più rilevanti strategie narrative, mostrando al contempo come queste conducano sempre al medesimo traguardo: quel «mondo nuovo» che sfugge a ogni definizione che abbia la pretesa di essere ultima e definitiva. Inoltre ognuno di questi percorsi è associato all'autrice o all'autore che l'ha maggiormente seguito, ottenendo in questo modo non certo un canone, ma una primordiale mappatura, imperniata su alcuni delle scrittrici e degli scrittori più rilevanti del periodo. E ancor più dei nomi contano le aree culturali e geografiche: il fenomeno modernista infatti abbraccia, spesso con temporalità diverse, contesti molti distanti, che viaggiano dal Portogallo di Pessoa e Almada Negreiros alla Russia di Pasternak, attraversando tutta l'Europa centrale e meridionale di Mann e Musil, Svevo e Kafka, Unamuno e Proust, e ovviamente il mondo anglofono di Joyce e Woolf.
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Nietzsche Friedrich; Mati S. (cur.)
Al di là del bene e del male
br. Uno dei testi fondamentali della filosofia del XIX secolo, feroce attacco di Nietzsche ai pensatori suoi contemporanei.
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Dal Muto Antonio
Cesena sparita. Una passeggiata nella Cesena di inizio '800 da Porta Romana a Porta Fiume
ill., br.
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Barella Davide
Amici fragili (Fabrizio De André & Emilio Salgari)
ill., br. "Amici fragili" è un saggio che affronta un Fabrizio De André come non lo avete mai visto (e sentito). Fra le innumerevoli fonti di ispirazione dei suoi capolavori vi è la produzione della geniale figura di Emilio Salgari; questo libro vuole compararne alcuni argomenti, che il lettore troverà sicuramente intriganti, ma anche aspetti personali e analogie che risulteranno essere sorprendenti.
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Mitchell A. Wess
La grande strategia dell'impero asburgico
br. L'impero asburgico fu la potenza europea che più di tutte si trovò a fronteggiare nemici pericolosi durante la propria esistenza, contando su ben pochi dei vantaggi che solitamente si trovano alla base degli imperi vittoriosi. I suoi eserciti non erano rinomati per le capacità offensive, le sue finanze erano spesso ridotte e la sua popolazione era frammentata in oltre dodici etnie. Eppure l'Austria sopravvisse agli ottomani, ai russi, a Federico il Grande e a Napoleone. Ad essere descritta e analizzata in queste pagine è proprio la grande strategia dell'impero asburgico, dalla Guerra di successione spagnola del primo Settecento fino alla sconfitta per mano prussiana nel 1866. Ne emerge un percorso in cui rispetto alla potenza militare prevale la capacità di manipolare il fattore temporale nelle competizioni geopolitiche, attraverso lo sviluppo di un "grande gioco" che condusse nel lungo termine a una benevola egemonia nelle turbolente terre dell'Europa centrale.
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Imponente A. (cur.)
Vesuvio quotidiano_Vesuvio universale. Ediz. illustrata
ill., br. «L'amplissima ansa del golfo di Napoli col vulcano fumante o in pieno tumulto di fuoco non ancora urbanizzati, compare sui sontuosi oggetti di arti decorative dell'ottocento, tazze e piatti in porcellana, calamai in marmo verde, scatole di lava [...] le vedute del fuoco si concretizzeranno nel magma eruttato dal vulcano nella sezione che fa contrasto con l'arte moderna e contemporanea giunta in mostra con le sue dissonanze oltre il limite, sempre più eccentriche e aniconiche. Spartiacque sono le tavolette dal vero e da vicino di Giuseppe De Nittis sotto il Vesuvio, le sue impressioni dell'eruzione del 1872 con cui prelude le tecniche fotografiche. Con la sperimentazione di tecniche che comprendono oltre alla pittura, dalla ceramica al cemento alla terracotta, al bronzo patinato nero, ai fenomeni di combustione, e quindi cenere, fumo, carbone, gli artisti dopo aver assimilato il dato naturale dichiarano una volontà di indipendenza e la loro ossessione per la materia. "Vesuvio quotidiano_Vesuvio universale" descrive la mappa del desiderio di connettere le collezioni del museo con altrettanti prestiti di arte moderna e contemporanea, e di trasformare in un rapporto l'incontro tra i dipinti che segnano la "carriera" delle ripetute eruzioni del Vesuvio con i punti di vista di una diversa sensibilità.» (Anna Imponente)
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Quaranta Antonio
Raccontare l'amicizia da Platone alla «Società Liquida». Amicizia tra i popoli di Francesco Cacucci
br. Negli ultimi anni, anche a seguito di alcuni studi sull'invecchiamento da me condotti nel corso del mio lungo impegno clinico e scientifico, mi stava affascinando l'idea di meglio conoscere gli aspetti anatomofunzionali che favoriscono l'invecchiamento e, per contro, quelli che nel XX secolo avevano consentito un significativo aumento della durata della vita dell'uomo. Mi posi perciò come obiettivo di scrivere qualcosa sull'invecchiamento e sulla longevità da dedicare ai giovani e a tutti coloro che, in qualsiasi età, avessero la mia stessa curiosità di «conoscere i fattori che possono favorire una vita longeva integrata, sana e attiva». Nei primi mesi del 2018, nei momenti di rivisitazione attiva delle esperienze umane, sociali e parapolitiche, dirette e indirette, accumulate nel corso della mia vita vissuta ho cominciato a riflettere sul significato di "amicizia" e di "amico", un tema che mi affascinava sin dai tempi del liceo quando l'esimio professore di filosofia Eugenio Petroni attraverso i filosofi parlava a noi adolescenti di amicizia e amore ricordando che avevano la stessa radice, "di fatti entrambi i termini derivano da amare". Ho perciò cominciato a rileggere i racconti che dell'amicizia hanno fatto filosofi, storici, poeti, religiosi da Platone, filosofo greco antico Maestro di Aristotele, all'epoca postmoderna, e mentre lo facevo mi sono sorpreso a rivivere, senza alcuna nostalgia, momenti di felicità evocati dal ricordo presente e/o passato di "amici" che il tempo ha certificato indelebilmente "veri".
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Terranova C. (cur.); Colli M. (cur.)
Oltre i cancelli. La comunità ebraica e il ghetto di Chieri dal '400 al '900: storia, arte e protagonisti
brossura
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