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‎Sloterdijk Peter; Ermano A. (cur.); Perniola M. (cur.)‎

‎Critica della ragion cinica‎

‎br. "Cinismo" è oggi sinonimo di insensibilità, di un'amara disponibilità a farsi complice di qualsiasi cosa a qualunque prezzo. Ben altra natura possedeva il cinismo degli antichi, o quello che Nietzsche chiamava cynismus, una forma estrema di autodifesa che opponeva alla minaccia dell'insensatezza sociale un nucleo irriducibile di sopravvivenza, la sfrontatezza vitale di una filosofia vissuta. Se il cynicus Diogene viveva in una botte, il "cinico" moderno aspira invece al potere e al successo. "Critica della ragion cinica" parte da questa contrapposizione per rileggere l'intera storia della filosofia, sottoponendo a una serrata analisi il rapporto tra intellettuali e apparati di potere e il relativo strascico di sangue e ideologie. Dalle esilaranti frecciate di Diogene contro Platone alla rivisitazione del Grande Inquisitore dostoevskijano, da Nietzsche e Heidegger alle drammatiche parabole della repubblica di Weimar e della rivoluzione russa, Sloterdijk mette a nudo i rischi estremi della falsa coscienza. Sostenuto da una inesauribile e travolgente forza satirica, intreccia provocatoriamente storia del pensiero e costumi sessuali, moda, arte, ideologia e mass media. E dopo aver tracciato una lucida diagnosi della catastrofe politico-morale del nostro tempo, ci indica una possibile terapia, attraverso il coraggio sereno e consapevole di un nuovo cynismus. Quest'opera è stata accolta da Jürgen Habermas come un "capolavoro di letteratura filosofica".‎

‎Nardini Stefania‎

‎Jean-Claude Izzo. Storia di un marsigliese‎

‎ill., br. Questa è la storia di Jean-Claude Izzo, lo scrittore marsigliese autore della trilogia che ha come protagonista Fabio Montale ("Casino totale", "Chourmo", "Solea)", e dei romanzi "Marinai perduti" e "Il sole dei morenti". Cinque libri che hanno conquistato migliaia di lettori in Francia e in molti Paesi europei. Solo cinque, perché Jean-Claude Izzo a 55 anni se n'è andato, lasciando un segno non solo nella città a lui cara, Marsiglia, ma in tutti coloro che nei suoi testi hanno ritrovato sensazioni, emozioni, verità. Le nostre edizioni hanno pubblicato anche la raccolta di racconti "Vivere stanca" e la raccolta di scritti inediti "Aglio, menta e basilico. Marsiglia, il noir e il Mediterraneo". Un omaggio allo scrittore, all'uomo, al giornalista che è stato ciò che scriveva. Senza mai rinnegare la sua storia di marsigliese. Il libro, apparso nel 2010 presso Perdisa, viene ora ripubblicato in un'edizione aggiornata.‎

‎Wanderlingh A. (cur.)‎

‎Storia fotografica di Napoli (1958-1970). Dal «boom economico» agli anni della contestazione. Ediz. illustrata‎

‎ill., br.‎

‎Matt Luigi‎

‎Giorgio Manganelli «Verbapoiete». Glossario completo delle invenzioni lessicali‎

‎br. Tra le componenti della ricca e complessa prosa di Giorgio Manganelli un ruolo di primo piano è senza dubbio assunto dalla compagine dei neologismi d'autore. Allo scopo di far luce su tale aspetto, si allestisce un glossario completo delle invenzioni lessicali rintracciabili nell'intera opera pubblicata in volume (senza escludere le raccolte epistolari, che offrono materiale interessante); per ognuna di esse, si costruisce una voce lessicografica, completa di contesti ed etimologia. L'inventività lessicale attivissima sin da "Hilarotragoedia" non è solo un riflesso del gusto per una prosa espressivista, ma appare strettamente legata alle esigenze di una rappresentazione di quelle "cose che non esistono" centrali nelle opere manganelliane. "Una parola non designa cose nuove che noi scopriamo esistenti, ma allucina la loro esistenza": scorrendo il glossario, si potrà verificare come questa affermazione dell'autore sia un'efficace chiave interpretativa per la sua peculiarissima scrittura.‎

‎Di Natale P. (cur.)‎

‎La collezione Cavallini Sgarbi. Da Niccolò dell'Arca a Gaetano Previati. Tesori d'arte per Ferrara. Catalogo della mostra (Ferrara, 3 febbraio-3 giugno 2018). Ediz. a colori‎

‎ill., ril. "Quanto assomiglia una collezione a chi l'ha costituita? Se ripenso alle origini dell'impresa, fatico a credere che mi sia stato consentito, nell'arco di nemmeno quarant'anni di trovare le opere degli autori che hanno vissuto con me che mi hanno accompagnato in un ritmo vertiginoso. Noi siamo quelli che eravamo quando iniziammo questo cammino, o siamo diventati altri? Tutto ciò che ho desiderato ho trovato, con una soddisfazione che la ricchezza non può dare: convivere con gli spiriti di artisti che parlano e respirano con me, anime sensibili e corpi viventi." (Vittorio Sgarbi)‎

‎Rozanov Vasilij; Caprioglio N. (cur.)‎

‎La leggenda del Grande Inquisitore. Nuova ediz.‎

‎br. Pubblicata per la prima volta nel 1891, viene qui proposta una lettura originale della Leggenda del grande Inquisitore, racconto inserito da Dostoevskij nei Fratelli Karamazov. Il confronto drammatico tra la figura di Gesù e quella del grande Inquisitore testimonia il contraddittorio rapporto dello scrittore con il cristianesimo nelle sue diverse forme storiche. Sebbene della Leggenda di Dostoevskij si siano occupati molti autori, l'interpretazione di Vasilij Rozanov è particolarmente incisiva e attuale: più che a una critica letteraria siamo di fronte a un'indagine filosofica che ben si attaglia ai problemi dell'uomo contemporaneo.‎

‎Lévinas Emmanuel‎

‎Dall'esistenza all'esistente‎

‎br. Pubblicato nel 1974, in pieno clima esistenzialistico, questo testo di Lévinas era stato elaborato ancor prima della guerra e scritto quasi interamente durante la prigionia in un campo di concentramento. È un controcanto a "Essere e tempo" di Heidegger, ma soprattutto la prima opera in cui Lévinas disegna i contorni di un suo pensiero autonomo e articolato, dopo i saggi su Husserl e su Heidegger degli anni Trenta, il breve scritto sull'«evasione» del 1935 e le prime riflessioni sull'ebraismo. Lévinas ha in seguito elaborato un pensiero dell'etica centrato sul rapporto con l'altro: pensiero della positiva erosione o corrosione dell'identità di fronte allo scandalo dell'altro che sopravviene, dell'infinito che intacca la totalità dell'essere.‎

‎Distefano Barbara‎

‎Sciascia maestro di scuola. Lo scrittore insegnante, i registri di classe e l'impegno pedagogico‎

‎br. Una delle lezioni più durature di Leonardo Sciascia è quella di essersi impegnato in prima persona, con le sue aguzze battute e con il suo esempio umano, nella riabilitazione del ruolo intellettuale e civile dell'insegnante agli occhi della società italiana. Maestro di scuola elementare dal 1949 al 1957, Sciascia non amerà mai essere definito "intellettuale"; al contrario, rivendicherà sempre il titolo di «maestro con la emme minuscola», e di fatto esordirà su scala nazionale scrivendo proprio della sua esperienza fra i banchi. A trent'anni dalla morte dell'autore, però, di questa parte della sua attività resistono solo lo stereotipo giornalistico del «maestro svogliato» e il pregiudizio accademico che vede nella didattica un marginale mezzo di sussistenza del letterato. Il volume li smonta entrambi risalendo ai documenti scolastici e invitandoci a rileggere i registri di classe del maestro Leonardo: un sismografo prezioso per misurare le profondità della quotidianità didattica sciasciana, ma anche il contenitore di un inedito avantesto delle Cronache scolastiche. Il libro recupera, inoltre, alcuni articoli pedagogici dispersi degli anni Cinquanta e la memoria di un'antologia per la scuola media realizzata dallo scrittore negli anni Ottanta.‎

‎Spaviero Paolo‎

‎L'etica alla prova delle neuroscienze. Sfide e opportunità per la teologia morale‎

‎brossura Le neuroscienze hanno reso possibile la realizzazione dell'antico sogno di visualizzare in vivo l'attività cerebrale. Allo stesso tempo, i risultati delle recenti tecniche di neuroimaging e alcune interpretazioni rappresentano una vera e propria sfida all'etica. Esiste ancora un soggetto morale, padrone dei suoi atti e responsabile del proprio agire liberamente e consapevolmente scelto? Chi decide, il nostro cervello, la pressione selettiva, oppure esiste ancora spazio per la coscienza? Il testo individua, nel panorama di studi neuroscientifici, un ambito con il quale la teologia morale possa entrare in un dialogo proficuo, e quali prospettive si aprono per un arricchimento reciproco. «Il libro vuole rappresentare un contributo per un dialogo, tra teologia morale e neuroscienze, che possa diventare strutturale e che non si limiti all'urgenza o al fascino del momento. Alla presente ricerca va dato il merito di aver accolto la sfida; senza la pretesa di aver trovato una risposta ai vari quesiti, rappresenta di sicuro una tappa in un percorso più ampio e complesso, dove ci auguriamo molti altri potranno offrire la propria passione e competenza» (dalla Presentazione di Vincenzo Viva).‎

‎Vettese Angela‎

‎Capire l'arte contemporanea. La guida più imitata all'arte del nostro tempo. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. La guida all'arte del nostro tempo. Grazie a questo libro per capire l'arte d'oggi basta saper leggere: scritto per essere capito.‎

‎Mariani Franco; Lattanzi Mattia‎

‎Firenze 1966: l'alluvione. Risorgere dal fango. 50 anni dopo: testimonianze, documenti, memorie di una città offesa. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. In questo grande libro fotografico, Mattia Lattanzi e Franco Mariani hanno raccolto documenti e testimonianze dell'alluvione di Firenze. Un evento tragico che ebbe la potenza di chiamare a raccolta uomini e forze da tutto il mondo per salvare le inestimabili opere d'arte di una delle città più note e amate. 50 anni dopo, "Firenze 1966: L'alluvione" ripercorre quei tragici giorni, ricordando le vicende storiche e dando il giusto tributo a coloro che collaborarono per far letteralmente risorgere dal fango la città di Firenze. Presentazione di Luca Lotti.‎

‎Blasucci Luigi‎

‎La svolta dell'idillio. E altre pagine leopardiane‎

‎br. Con questo nuovo libro si arricchisce di decisivi capitoli il discorso critico di Blasucci sull'opera leopardiana, iniziato più di trent'anni fa con l'ormai classico "Leopardi e i segnali dell'infinito". Al centro di queste ultime ricerche si pone la vicenda interna dell'«idillio», che dai progetti in terza persona ispirati al modello di Teocrito approda ai memorabili componimenti in prima persona, «esprimenti situazioni, affezioni, avventure storiche del mio animo» (L'infinito, Alla luna, La sera del dì di festa). Completano il volume altri approfondimenti (Leopardi e Petrarca, la posizione dei Canti nello spazio mentale del loro autore), nonché alcune incursioni nel Leopardi prosatore {Zibaldone, Epistolario). Infine sono tratteggiati i ritratti critici di cinque insigni maestri degli studi leopardiani.‎

‎Galimberti Cesare‎

‎Linguaggio del vero in Leopardi‎

‎brossura‎

‎Severino Emanuele‎

‎Storia, gioia‎

‎ril. Gli scritti di Severino indicano un senso della "storia" profondamente diverso da quello presente nelle varie forme di cultura: nel suo significato più radicale la storia è l'infinito e sempre più ampio apparire degli eterni in ognuno dei "cerchi dell'apparire del destino della verità". Ogni cerchio è l'essenza di ciò che chiamiamo "un uomo". Gli eterni, quindi, non sono res gestae. Che esistano res gestae - cose che son fatte esistere e che escono poi dall'esistenza - è la "follia estrema". Solo gli eterni hanno Storia, solo essi possono "morire" e rimanere eterni: la loro Storia prosegue all'infinito anche dopo la loro morte. La totalità infinita degli eterni è la Gioia, la Pianura che dà spazio all'infinito, e sempre più ampio, apparire degli eterni nella "costellazione" dei cerchi.‎

‎Fejérdy A. (cur.); Mihályi M. (cur.)‎

‎La rivoluzione ungherese del 1956 e l'Italia‎

‎br. Il volume raccoglie i testi delle relazioni tenute al congresso internazionale «La Rivoluzione ungherese del 1956 e l'Italia», organizzato dall'Accademia d'Ungheria in Roma. In apertura figurano due saggi incentrati su due aspetti dell'incontro della società italiana con il 1956 ungherese. La seconda sezione del volume indaga le discussioni che si accesero all'interno del Partito comunista italiano e nell'ambiente degli intellettuali di sinistra in seguito alla rivolta d'Ungheria. Nella terza sezione degli atti hanno trovato collocazione due analisi dell'influsso esercitato dalla rivoluzione del 1956 sulle strategie di politica estera del governo italiano e della Santa Sede. I due saggi che chiudono il volume analizzano il posto occupato dalla rivoluzione nella memoria storica e culturale.‎

‎Antiseri Dario‎

‎Karl Popper. La ragione nella politica‎

‎br. «Dovremmo tentare di occuparci di politica - afferma Popper - al di fuori della polarizzazione sinistra-destra». Ma, allora, che fare? «È un fatto, neppure molto strano - fa egli presente -, che non è particolarmente difficile mettersi d'accordo in una discussione sui mali più intollerabili della società e sulle riforme sociali più urgenti. Un tale accordo si può raggiungere molto più facilmente che non su particolari forme ideali di vita sociale. Quei mali, infatti, ci stanno di fronte qui ed ora. Si può averne esperienza, e li esperimentano ogni giorno molte persone immiserite e umiliate dalla povertà, dalla disoccupazione, dalle persecuzioni, dalla guerra e dalle malattie [...]. Possiamo imparare dando ascolto alle esigenze concrete, cercando pazientemente di valutarle nel modo più imparziale e considerando i modi per soddisfarle senza creare mali peggiori». Di conseguenza: «Non mirare a realizzare la felicità con mezzi politici. Tendi piuttosto ad eliminare le miserie concrete. O, in termini più pratici, lotta per l'eliminazione della povertà con mezzi diretti, assicurando che ciascuno abbia un reddito minimo. Oppure lotta contro le epidemie e le malattie erigendo ospedali e scuole di medicina. Combatti l'ignoranza al pari della criminalità [...]. Non permettere che i sogni di un mondo perfetto ti distolgano dalle rivendicazioni degli uomini che soffrono qui ed ora». Introdurre "ragione" e "ragionevolezza" nella teoria e nella pratica della politica: in questo è consistito l'impegno di Popper - impegno raramente compreso, e da più parti, come anche dimostra la recezione del suo pensiero in Italia: tra marxisti ostili, crociani diffidenti e cattolici indifferenti.‎

‎Guerri Giordano Bruno‎

‎D'Annunzio e il piacere della moda. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. «Tutte le donne di d'Annunzio - amate o meno - dovevano indossare le mise scelte da lui, dovevano essere raffinate come le dame che ritraeva nelle cronache mondane romane. Le donne, però, erano liberate dal tormento dei busti, delle stecche di balena, delle stringhe, degli stivaletti severi. Esibivano finalmente le gambe, indossando abiti corti e ondeggianti, mentre sulla spiaggia comparivano i primi costumi a mezza coscia. Il corpo femminile è esibito senza trucchi e imbottiture, ma non per ciò meno malizioso o sensuale. Per le sue "belle di notte" Gabriel nuntius sceglieva tessuti raffinati e leggerissimi, le rifiniture erano sempre più ricercate e il trucco - sceglieva anche quello - doveva accentuare il languore dello sguardo. Alcune di queste vesti sono ora esposte nel Museo d'Annunzio segreto al Vittoriale, altre sono ancora conservate nella Stanza delle Ospiti, l'ambiente che il Poeta creò per accogliere le poche donne cui era consentito fermarsi a dormire nella Prioria. In questo libro, Lorenzo Capellini, ha saputo liberarle: sia quelle donne, sia le loro vesti. Se spostare abiti e vestaglie dagli armadi e dalle vetrine è stato facile, difficile era dare loro vita. Non bastava farle indossare a una donna, o ragazza, bella. Lorenzo è riuscito - con la semplicità della sua arte e della sua tecnica, con la sensibilità del suo solo occhio e dei suoi sentimenti - a evitare il rischio della forzatura o, peggio, del ridicolo. Poteva riuscirci solo un grande fotografo, un uomo che ama e conosce le donne, un appassionato di d'Annunzio e del Vittoriale.» (dal testo di Giordano Bruno Guerri)‎

‎Gulisano Paolo‎

‎Tolkien: il mito e la grazia‎

‎br. Si tratta di una rilettura dei temi cristiani nell'opera di J. R. R. Tolkien, autore universalmente noto. L'elemento religioso, fortemente radicato nelle storie di Tolkien e nel loro simbolismo, nasce dal desiderio di comunicare la Verità. Con una trattazione piuttosto agile, il volume presenta una visuale ampia sugli aspetti biografici di Tolkien e fornisce un aiuto alla comprensione del mondo simbolico da lui creato.‎

‎Parmesani Loredana‎

‎Arte del XX secolo e oltre. Movimenti, teorie, scuole e tendenze. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Che cosa è accaduto nell'arte nell'ultimo secolo? Quali movimenti, teorie artistiche, scuole e tendenze si sono succedute nel mondo delle arti visive dal 1900 a oggi? Quali i codici delle idee generatrici delle varie opere o la corretta comprensione dei diversi momenti storici? Il volume di Loredana Parmesani, critico d'arte e autrice di numerose pubblicazioni sull'arte contemporanea, raccoglie e documenta la nascita, lo sviluppo e il tramonto dei movimenti artistici del XX secolo, in Italia e nel mondo: dall'Espressionismo al Surrealismo, da Cobra a Fluxus, dalla Pop Art alla Body Art, dal Postmoderno al graffitismo, alla fotografia, alla computer art. Il volume si pone come un piccolo dizionario-vademecum, un utile manuale che introduce al mondo dell'arte di XX secolo, risultando un utile strumento di conoscenza per gli appassionati di arte contemporanea e il grande pubblico.‎

‎Parmiggiani S. (cur.)‎

‎Antonio Ligabue‎

‎ill., br. «Antonio Ligabue viene espulso dalla Svizzera nel 1919 - era nato a Zurigo il 18 dicembre 1899; il suo approdo a Gualtieri (Reggio Emilia), paese d'origine dell'uomo che gli ha dato il proprio cognome, lo catapulta nella dura situazione di uno "straniero in terra straniera". Perduta è la patria (che mai dimenticherà, raffigurandola nei suoi paesaggi padani) e iniziato è il tempo dell'esilio: Antonio parla il tedesco, e non conosce l'italiano; per sopravvivere, fa i lavori più umili, come lo scarriolante sugli argini del Po; dorme in un capanno nella golena, in qualche stalla e fienile della zona. Lo salva l'insopprimibile volontà di essere artista: scolpisce con l'argilla che trova nei campi; disegna animali come già faceva nell'adolescenza; dipinge intensamente dopo l'incontro, nel freddissimo inverno del 1928-1929, con Marino Mazzacurati. Subisce tre ricoveri nell'istituto psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, ma sarebbe fuorviante definirlo "naïf" (come a lungo si è fatto) o artista da raggruppare tra quelli segnati dalla follia: si tratta invece di un "espressionista tragico", cui si debbono opere di straordinario fascino e forza comunicativa, nelle quali convivono visionarietà e gusto decorativo. Lo testimoniano i dipinti delle lotte senza tregua tra gli animali selvaggi - trasfigurando con la fantasia fonti iconografiche quali i manuali, le figurine Liebig e le stampe popolari, e immagini acquisite attraverso la frequentazione dei circhi e della sezione naturalistica dei Musei civici di Reggio Emilia - e gli autoritratti, specchio di un disagio esistenziale e di una sofferenza cupa che non possono trovare lenimento, nei quali lui registra l'inesorabile procedere verso l'esito finale. Il suo valore di artista è a lungo non riconosciuto - è costretto a praticare per anni il baratto, cedendo le proprie opere in cambio di ciò che gli serve per vivere; solo nella seconda metà degli anni cinquanta comincia a crescere l'interesse per i suoi lavori, culminato nella mostra personale alla galleria La Barcaccia di Roma nel 1961. Ma prima la malattia, e poi la morte, battono alla porta: Antonio Ligabue muore il 27 maggio 1965». (Sandro Parmiggiani). Presentazioni di Massimo Depaoli, Giacomo Galazzo, Livia Bianchi e Luigi Emanuele Rossi.‎

‎Lakatos Imre; Feyerabend Paul K.; Motterlini M. (cur.)‎

‎Sull'orlo della scienza. Pro e contro il metodo‎

‎brossura Questo epistolario fra i due pensatori rappresenta la testimonianza più intensa di un confronto intellettuale che è stato uno dei più significativi del Novecento e rivela come il gusto per l'indagine spregiudicata costituisca il miglior antidoto al conformismo degli accademici e dei politici di professione.‎

‎Bonsaver Guido‎

‎Elio Vittorini. Letteratura in tensione‎

‎brossura Dal fascismo rivoluzionario degli anni giovanili, alla lotta partigiana, sino alle polemiche con la dirigenza comunista nel dopoguerra, Elio Vittorini è stato uno scrittore per il quale militanza intellettuale e produzione narrativa sono sempre andati di pari passo. Per questo motivo la sua opera e la sua figura sono un passaggio obbligato per una comprensione del rapporto tra letteratura italiana e dibattito politico a metà del ventesimo secolo. Questo studio, versione radicalmente riveduta e aggiornata di un precedente saggio in lingua inglese, ripercorre l'intero arco dell'opera di Vittorini prestando particolare attenzione alla sua continua interazione con il contesto sociale e politico. L'utilizzo di materiale archivistico inedito e la conoscenza specialistica dell'autore nel campo della censura libraria hanno permesso la rivalutazione di importanti episodi come l'attacco censorio al romanzo maggiore, Conversazione in Sicilia. La sezione conclusiva del volume è inoltre dedicata all'approfondimento di cinque tematiche attraverso le quali valutare il contributo di Vittorini alla letteratura italiana del Novecento. Lo studio è introdotto da una prefazione di Demetrio Vittorini ed è accompagnata da una serie di immagini fotografiche, molte delle quali inedite.‎

‎Tellini Gino‎

‎Manzoni‎

‎br.‎

‎Toro Giovanni‎

‎Storia degli effetti speciali. Dai fratelli Lumière ad «Avatar»‎

‎ill., br. Che cosa sono gli effetti speciali? Qual è la loro funzione all'interno di una pellicola cinematografica? Film come "Lo Squalo", "Ritorno al Futuro", "Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo" o "2001 Odissea nello Spazio" sarebbero esistiti senza la nascita degli effetti speciali? Un viaggio affascinante nelle fondamenta della Settima Arte per conoscere da vicino uno degli elementi narrativi più coinvolgenti e appassionanti della storia del cinema.‎

‎Sgarbi Vittorio‎

‎Dal mito alla favola bella. Da Canaletto a Boldini. Il tesoro d'Italia. Vol. 5‎

‎ill., ril. "Dal mito alla favola bella" continua il percorso di Vittorio Sgarbi per comporre una storia e geografia dell'arte in Italia. Con Venezia si apre, nel segno del mito, questo quinto volume, in una luce che, per l'ultima volta, si diffonde in tutta Europa. Dopo i fasti di Tiepolo, Canaletto e Canova, iniziano, infatti, esperienze artistiche meno clamorose, eppure non meno straordinarie. In un itinerario che, da Venezia, ci porta a Roma, a Napoli, risale in Toscana e in Emilia in un arco temporale che dalla seconda metà del Settecento ci conduce ai primi decenni del Novecento, approdiamo, infine, a Milano, alla soglia delle avanguardie e in un momento in cui l'Italia sembra recuperare, con Boldini e la Belle Époque, "la favola bella", appunto, una nuova e diversa centralità. Boldini chiama D'Annunzio. Vittorio Sgarbi disegna un rigoroso itinerario cronologico, ma prestando estrema attenzione a non tralasciare gli umori regionali, illustrando artisti noti e invitandoci, come sempre, a scoprirne altri meno noti ma non meno grandi. Bellotto, Piranesi, Hayez, la Scapigliatura, Stern, Signorini, De Nittis, Segantini, Pelizza da Volpedo, Morbelli, Klimt, Baccarini, Morbelli, Previati, per ricordare solo alcuni dei cinquanta autori illustrati in questo volume: una galleria di meraviglie e sorprese che invitano il lettore a un suo inevitabile personalissimo viaggio. Prefazione di Arturo Carlo Quintavalle.‎

‎Giovannone Loreto‎

‎La faccia nascosta del Risorgimento. La feroce repressione, le deportazioni e i lager per i resistenti e i civili del meridione d'Italia‎

‎brossura‎

‎Isabella Maurizio‎

‎Risorgimento in esilio. L'internazionale liberale e l'età delle rivoluzioni‎

‎br. L'esilio rappresentò un'esperienza comune durante il Risorgimento, e fu parte integrante nella costituzione dell'identità nazionale italiana. Maurizio Isabella esplora il contributo al patriottismo italiano di numerosi rivoluzionari italiani che dovettero abbandonare la penisola all'inizio della restaurazione, a seguito del fallimento delle cospirazioni e dei moti del 1820-21. A Londra, Parigi o a Città del Messico, esuli noti come Ugo Foscolo o Santorre di Santarosa, e altri meno conosciuti, entrarono in contatto con patrioti e intellettuali stranieri e discussero questioni politiche che influenzarono la loro cultura e il loro modo di concepire la questione italiana. Il coinvolgimento degli emigrati italiani in dibattiti con intellettuali britannici, francesi e ispano-americani dimostra quanto liberalismo e romanticismo politico fossero ideologie internazionali condivise da una comunità di patrioti che si estendeva dall'Europa alle Americhe. Il volume rappresenta il primo tentativo di inserire il patriottismo italiano in un ampio contesto internazionale. Facendo suoi gli strumenti e le metodologie della world history, e della storia intellettuale internazionale, Maurizio Isabella rivela l'importanza e l'originalità del contributo italiano a dibattiti transatlantici sul federalismo democratico. Risorgimento in esilio ha ricevuto il secondo premio per il miglior libro di storia non britannica di storico esordiente per il 2009 dalla Royal Historical Society...‎

‎Manganelli Giorgio; Papetti Viola‎

‎Lettere senza risposta‎

‎br. In questo libro sono raccolti due gruppi di lettere senza risposta, che dialogano da lontano in modo obliquo e inatteso: le lettere d'amore inedite indirizzate da Giorgio Manganelli a Viola Papetti; e quelle che Maria Corti, la grande italianista, chiese a Viola Papetti dopo la morte dello scrittore per raccontarle Manganelli: un Manganelli privato, se così si può definire un essere tanto ostico e irriducibile, riottoso e originale. Ne nasce una serie di istantanee, colte da una testimone non sempre imparziale, di uno degli uomini più insoliti e geniali della nostra letteratura.‎

‎Benaim Camilla; Rosselli Elisa; Supino Valentina; Baiardi M. (cur.)‎

‎Donne in guerra scrivono. Generazioni a confronto tra persecuzioni razziali e Resistenza (1943-1944)‎

‎ill., br. Il fortunato recupero, in Israele, di un dattiloscritto di Elisa Rosselli (1873-1971) aggiunge un tassello importante all'autobiografia di questa scrittrice fiorentina, e racconta le vicende sue e quelle della famiglia durante la seconda guerra mondiale. Il testo ritrovato ripercorre l'intera esperienza di questa famiglia di solide tradizioni antifasciste sotto le persecuzioni antiebraiche: a partire dall'impatto delle leggi razziali del 1938 con il loro carico di vessazioni, dolorosi espatri e sradicamenti, fino agli ancor più tragici accadimenti successivi all'armistizio dell'8 settembre 1943 quando, sotto l'occupazione tedesca e la Rsi, i Benaim-Rosselli dovettero nascondersi e vivere in clandestinità cercando di sfuggire alla caccia all'ebreo che si era scatenata, a Firenze, con modalità ferocemente efficaci. Nella sua prefazione Dacia Maraini coglie lo spirito vitale della scrittura di queste tre donne, attraverso cui anche nei suoi momenti più drammatici «la Storia riesce a diventare un affresco pieno di colori e l'emozionante racconto di una città, del suo popolo, delle sue paure, della estenuante attesa della fine di una guerra spaventosa».‎

‎Heller Ágnes; Biagiotti B. (cur.)‎

‎La bellezza della persona buona‎

‎br. I saggi raccolti nel volume documentano una parte significativa della riflessione più recente della filosofa ungherese. L'elemento di continuità è dato da una progressiva apertura all'alterila. La presenza dell'altro e il rapporto con l'altro sono declinati in un primo tempo nel linguaggio della teoria dei bisogni e poi mediante la categoria della responsabilità. Ciò che si delinea nell'etica della personalità proposta da Heller è così una forma di individualismo che, lungi dal ripiegarsi in se stesso, trova un momento essenziale nell'incontro con l'altro.‎

‎Lucadei Pierluigi‎

‎Ascolti d'autore. La narrativa contemporanea e la musica. Interviste a venticinque scrittori‎

‎br. Tra jazz, classica e molto rock, Ascolti d'autore si presenta come un viaggio attraverso i gusti, i ricordi e le idiosincrasie musicali di alcuni tra i più noti scrittori contemporanei del panorama italiano e internazionale. Pierluigi Lucadei, giornalista e grande appassionato di musica, ha raccolto in questo volume venticinque interviste che permettono di dare una sbirciata tra le collezioni di dischi degli scrittori, di scoprire cosa ascoltano quando scrivono, quando leggono, quando cercano l'ispirazione. Amata, collezionata, custodita, la musica rivela ben più di una connessione con la creazione letteraria, offrendo la possibilità di osservare da un punto di vista inedito e originale quella piccola bottega artigiana che è la stanza dello scrittore. Una porta aperta sul suo mondo, per conoscerlo sotto una nuova e "sonora" luce.‎

‎Croce Benedetto; Preti C. (cur.)‎

‎Dopo la fine di un mondo. Carteggio (1885-1913)‎

‎br. "Il carteggio tra Benedetto Croce e Donato Jaja, che viene qui presentato per la prima volta nella versione integrale, rappresenta il documento di un passaggio di epoca, di una transizione non breve e per nulla lineare nella storia della filosofia italiana. Lo scambio di lettere inizia nel 1885, nel periodo segnato dalla scomparsa dei nomi maggiori del primo idealismo - Francesco De Sanctis e Bertrando Spaventa nel 1883, Francesco Fiorentino nel 1884, Augusto Vera nel 1885 - e si conclude nel 1913, quando Croce e Gentile hanno delineato le rispettive filosofie e cominciano ad addensarsi sul cielo dell'Europa le nubi che porteranno alla conflagrazione mondiale. I germi del positivismo erano largamente penetrati nella disposizione più profonda della cultura italiana, innescando nei filosofi idealisti quel tentativo di integrazione o di semplice compromesso che ne caratterizzò molti sforzi. Tentativi di mediazione rimasti tuttavia incompiuti." (Dalla Prefazione di M. Mustè)‎

‎Vedova Emilio‎

‎Pagine di diario. Ediz. a colori‎

‎ill., ril. Pubblicato nel 1960, «Pagine di diario» ci schiude il mondo intimo, duro e passionale del grande maestro Emilio Vedova. Questa edizione, che vuole celebrare i cento anni dalla sua nascita, ripropone nei minimi dettagli le scelte editoriali fatte direttamente dall'artista nella prima edizione: schizzi, disegni, immagini delle opere (applicate su tavole fuori testo) si alternano alla scrittura di Vedova: quasi «un monologo esplosivo», come afferma Werner Haftmann, «un violento afferrare ed un allucinante svilupparsi del pensiero, un quasi automatico susseguirsi di ondate di espressioni ed evocative frasi frammentarie nel cui vortice il motivo conduttore emerge, sparisce e riemerge alla fine di tutto questo ritorto perifrasare, a chiara evidenza. È il suo metodo per costantemente provocarsi. Lo stesso vale per la sua pittura». Passaggi esistenziali, il racconto di una Venezia «avara di conforto», la fatica, la delusione, i fallimenti, la salute cagionevole, gli anni romani e quelli fiorentini, gli incontri con Guttuso, Vittorini, Turcato, Birolli, Treccani, Martini, Santomaso, Pizzinato, Peggy Guggenheim...‎

‎Bartolena S. (cur.)‎

‎I macchiaioli. Storia di una rivoluzione d'arte. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Nella seconda metà dell'Ottocento Firenze è una delle capitali culturali più attive in Europa, vero e proprio punto di riferimento per molti intellettuali provenienti da tutta Italia. Intorno ai tavoli di un caffè cittadino, il Caffè Michelangelo, si riunisce un gruppo di giovani artisti accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere dal vero, secondo nuovi criteri di rappresentazione della realtà: sono Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Vincenzo Cabianca, Cristiano Banti, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega... i futuri "macchiaioli". Sull'esempio della scuola di Barbizon, i pittori macchiaioli escono a dipingere en plein air, trasformando radicalmente l'idea di pittura di paesaggio e anticipando, per molti aspetti, le ricerche degli impressionisti francesi. Ma la loro azione di rinnovamento dell'arte italiana si estende anche ad altri generi pittorici: loro campi di sperimentazione sono il soggetto storico e quello tratto dalla vita quotidiana. In pieno Risorgimento, in un periodo straordinario per la storia italiana, i macchiaioli sovvertono le consuetudini artistiche, accendendo una rivoluzione che si rivelerà fondamentale per la nascita della pittura moderna.‎

‎Han Byung-Chul‎

‎Che cos'è il potere?‎

‎br. A livello teorico quello di potere è uno dei concetti piú controversi e problematici della storia del pensiero filosofico, politico, sociologico e giuridico. Il punto di partenza della riflessione di Byung-Chul Han è che esso è stato quasi sempre ridotto a una relazione causale diretta: chi detiene il potere si impone su chi lo subisce, determinandone il comportamento a prescindere dalla sua volontà. Tuttavia, secondo Han, se si sottolinea esclusivamente questa logica, si riesce a percepirne il lato violento e costrittivo, ma non si colgono le dinamiche piú nascoste e complesse mediante cui il potere agisce. Ampliando l'analisi, si può individuare proprio nella libertà il suo presupposto e comprendere che esso può essere esercitato non solo contro l'Altro, ma anche condizionandolo dall'interno, raggiungendo un grado di mediazione molto piú elevato e assumendo forme estremamente articolate - meccanismi che, negli sviluppi successivi del suo pensiero, l'autore arriva a considerare come la chiave di volta della vita sociale e politica. Attraverso una comparazione critica dei principali teorici occidentali del potere - da Luhmann a Foucault, da Nietzsche a Heidegger, Hegel, Agamben e molti altri - in questo saggio Han ne dà una lettura che punta a sgombrare il campo dalle contraddizioni e dalle miopie teoriche, privando "il potere almeno del potere fondato sul fatto che non si sa esattamente cosa esso sia".‎

‎Pera Pia‎

‎Al giardino ancora non l'ho detto‎

‎ril. "Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite - non posso nemmeno incominciare a spiegare l'importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo 'Orto di un perdigiorno' - non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure. 'L'orto di un perdigiorno' si chiudeva con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: "Ho la dispensa piena". Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge e meravigliose, di un'altra speranza. È davvero un dono meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso aggiungere molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di un libro che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo." (Luigi Spagnol)‎

‎Franzese Paolo‎

‎Il Mezzogiorno d'Italia fra unificazione nazionale e brigantaggio‎

‎br. Nell'estate del 1862 il giovane Stato italiano si trova ad affrontare contemporaneamente la nuova offensiva, politico-criminale, del "brigantaggio" e il tentativo di Garibaldi di liberare Roma dal dominio pontificio, poi conclusosi con il tragico scontro in Aspromonte con le truppe italiane. Le relazioni dei prefetti di Terra di Lavoro e di Principato Ultra di agosto/settembre di quell'anno sottolineano la gravità della situazione. Entrambi i problemi risultano connessi alla "questione romana", l'esigenza cioè di riunire all'Italia quanto resta del dominio temporale del papa e soprattutto la città di Roma, da dove partono le direttive e il sostegno di Francesco II di Borbone alle attività delle bande. Un particolare rilievo è dato ai legami fra queste emergenze e la tutela assicurata a Pio IX da Napoleone III, che impedisce la soluzione della questione, e all'ambivalente atteggiamento dell'opinione pubblica verso Garibaldi, considerato allo stesso tempo vero interprete degli ideali della patria e promotore di un'impresa che potrebbe provocare una guerra civile e l'intervento della Francia, mettendo così a rischio l'unità nazionale appena raggiunta.‎

‎De Vita Nino‎

‎Solo un giro di chiave‎

‎ill., br. Solo un giro di chiave rappresenta un omaggio a una terra, una contrada nelle campagne di Marsala, ma anche a una casa, a coloro che la abitano. C'è in queste pagine - tutte, per così dire, governate dal ricordo il racconto della vita di un uomo e della nascita di un poeta, della sua incessante ricerca letteraria sul dialetto, che è poi una lingua, quella di Cutusìo, in via di estinzione. E ci sono infine gli incontri, le amicizie: come quelle con Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino.‎

‎Emerson Ralph Waldo‎

‎Fiducia in se stessi‎

‎br. "Chiunque voglia essere un uomo deve essere un anticonformista", proclama Ralph Waldo Emerson in questo saggio senza tempo. "Fidati di te stesso: ogni cuore vibra a questa corda di ferro. Accetta il posto che la divina provvidenza ha trovato per te, la società dei tuoi contemporanei, la connessione degli eventi. I grandi uomini hanno sempre fatto così, e si sono affidati infantilmente al genio della loro epoca, tradendo la loro percezione che l'assolutamente affidabile era seduto nel loro cuore, operando attraverso le loro mani, predominando in tutto il loro essere. E noi ora siamo uomini, e dobbiamo accettare nella mente più alta lo stesso destino trascendente; e non minori e invalidi in un angolo protetto, non codardi che fuggono davanti a una rivoluzione, ma guide, redentori e benefattori, obbedendo allo sforzo onnipotente, e avanzando nel Caos e nelle tenebre."‎

‎Cammarano F. (cur.); Cavazza S. (cur.)‎

‎Il nemico in politica. La delegittimazione dell'avversario nell'Europacontemporanea‎

‎br. La trasformazione dell'avversario politico in nemico, la contestazione della sua legittimità come competitore nella lotta per il potere: sono queste le dinamiche che hanno portato lo scontro politico in Italia a livelli sempre più aspri. Il carattere rissoso della politica italiana non è però solo un fenomeno nazionale, è anche la spia di processi di delegittimazione dell'avversario che rimandano alla stessa natura del conflitto politico nella società contemporanea. Regimi e partiti politici sono stati spesso al centro di un'opera di delegittimazione messa in atto da avversari a volte inconsapevoli degli effetti degenerativi prodotti dal ricorso a tale arma, e sono state proprio le democrazie a subire i danni maggiori per tali azioni. Il volume esplora i processi di delegittimazione nell'Europa dell'Otto e Novecento, con una chiave di lettura storico-comparata e con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sui meccanismi che la determinano.‎

‎Caponigro G. (cur.)‎

‎Figli di Abramo. Il dialogo fra religioni cinquant'anni dopo «Nostra aetate»‎

‎br. L'incessante e crescente fenomeno di differenziazione culturale che, nel suo intreccio dialettico con i moderni processi di globalizzazione, sta plasmando il volto dell'Occidente contemporaneo, può condurre alla negazione e al rifiuto della differenza oppure al fecondo incontro con essa. In questo contesto problematico, il dialogo fra le religioni, inteso nella sua forma più autentica, rappresenta il tentativo di comprendere l'altro senza attenuazione della differenza, ma in forza del proprio orizzonte identitario. All'arricchimento e all'articolazione delle procedure dialogiche ha contribuito la dichiarazione conciliare "Nostra aetate" (1965), una tappa storica fondamentale non solo per i rapporti della Chiesa con le religioni non cristiane. Il documento pone sfide concettuali universali che richiedono di riflettere sulla complessità del fenomeno religioso in relazione alla modernità. I contributi che compongono il presente volume intendono accogliere tali sfide e rispondere, secondo modalità e approcci diversi, a una delle vocazioni più grandi oggi del pensiero filosofico, teologico e storico-esistenziale, quella di contribuire al ripensamento e alla revisione storica e teorica delle possibilità, modalità e finalità del dialogo interreligioso e interculturale.‎

‎Deplano Valeria‎

‎Per una nazione coloniale. Il progetto imperiale fascista nei periodici coloniali‎

‎br. In concomitanza con il rilancio della politica coloniale da parte del regime fascista, dalla prima metà degli anni Venti in Italia aumentò il numero delle testate periodiche che si ponevano l'obiettivo specifico di accrescere le conoscenze coloniali dei propri lettori. Pur raggiungendo un pubblico che il regime giudicò sempre insufficiente, questo genere di pubblicazioni, nate in diversi casi per iniziativa privata ma più spesso edite da enti di cultura semi-pubblici o da strutture ministeriali, contribuirono alla creazione del discorso ufficiale del fascismo attorno all'espansionismo africano. Sulle pagine delle riviste gli elementi di - spesso pretesa - scientificità si intrecciavano con quelli più marcatamente propagandistici, fornendo idee, immagini, argomenti e interpretazioni che poi sarebbero stati ripresi e rimodellati nel discorso pubblico più ampio. Basandosi su fonti archivistiche e sulle stesse riviste, il volume ripercorre la storia dell'editoria coloniale mettendola in relazione con la storia del colonialismo fascista, per ricostruire i nessi tra politica culturale, politica coloniale e progetto totalitario.‎

‎De Nicolò M. (cur.)‎

‎Il pane della ricerca. Luoghi, questioni e fonti della storia contemporanea in Italia‎

‎br. La ricerca storica è un sistema che non può prescindere dal funzionamento di archivi e biblioteche, dalla preparazione del loro personale, dalle risorse di cui dispongono, dalla loro concreta gestione. In Italia la condizione in cui si trovano tali sedi è a un punto critico: risorse drasticamente ridotte, nessun ricambio del personale, formazione di professionalità dei giovani bruciata dalla mancata stabilizzazione; in questa situazione il mondo degli studi, che vive una parallela riduzione dei fondi di ricerca, rischia di dover svolgere la propria attività in modo sempre meno accurato. Ma questo volume non vuole essere solo un inventario di guai o solo una denuncia del sostanziale abbandono in cui versa il settore: intende rappresentare anche il punto di inizio di un dibattito e di un confronto su progetti e metodologie. Il pane della ricerca deve continuare a uscire dai forni, anche a dispetto di chi dichiara che con la cultura non si mangia.‎

‎Bigazzi Roberto‎

‎Fenoglio‎

‎br. Beppe Fenoglio (1922-1963) ha ormai da tempo un posto di prima fila tra i classici del nostro Novecento. Tuttavia, nonostante l'attenzione critica e filologica che gli è stata riservata, il suo ritratto ha ancora bisogno di alcune essenziali messe a punto. È quel che si propone di fare in questo agile saggio Roberto Bigazzi, il quale intende non solo ripercorrere l'intera parabola esistenziale e artistica dello scrittore, ma soprattutto riportare in primo piano la grandiosa impresa narrativa della storia di Johnny. Dopo tante discussioni e edizioni, si continua a dimenticare l'assetto originario del capolavoro fenogliano, da cui sono nate le versioni in circolazione, "Primavera di bellezza" e "Il partigiano Johnny, ambedue variamente scorciate rispetto all'originale, che appartiene però a una diversa idea di romanzo: lo dimostra la primigenia parte finale dell'opera, il cosiddetto UrPartigiano Johnny, sottratto da troppo tempo alla lettura e qui riproposto come chiave interpretativa. Ma è tutto l'universo narrativo di Fenoglio, caratterizzato da una incessante sperimentazione, ad essere ripercorso.‎

‎Charle Christophe; Casalena M. P. (cur.)‎

‎La cultura senza regole. Letteratura, spettacolo e arti nell'Europa dell'Ottocento‎

‎br. È nel lungo Ottocento che nasce e si afferma una cultura autenticamente europea, grazie alla circolazione di romanzi, opere liriche, testi teatrali, composizioni musicali e nuove idee che raggiunge dimensioni prima sconosciute. Le frontiere politiche e religiose non sono più invalicabili, le censure perdono efficacia, le norme accademiche sono soppiantate da innovazioni e trasgressioni in grado di coinvolgere in modo inedito i generi, le arti, i vari tipi di pubblico. Di questa liberazione culturale, di un'Europa che esportava in tutto il mondo libri, musiche e opere d'arte, ma anche stili di vita e innovazioni tecnologiche, Charle propone un'interpretazione originale, ricostruendone spinte e dinamiche spesso contraddittorie, in cui si trovano a "dialogare" le regole di mercato e le aspirazioni alla libertà creatrice, la volontà di emancipazione e il desiderio di emulazione tra le nazioni giovani e quelle antiche. Frutto di una ricerca più che trentennale, sintesi di sterminate letture, questo volume restituisce la modernità sociale e simbolica di un frangente storico di importanza importanza capitale per il patrimonio culturale di tutti gli europei.‎

‎Dogliani P. (cur.); Galimi V. (cur.)‎

‎2 giugno. Nascita, storia e memorie della Repubblica. Vol. 4: L' Italia del 1946 vista dall'Europa‎

‎brossura Il biennio 1944-1946 rappresenta un momento di elaborazione e di realizzazione di passaggi significativi verso la democrazia in Italia e in Europa. I contributi raccolti in questo volume analizzano il contesto europeo (e oltre, tra le comunità di emigrati italiani in Argentina e negli Stati Uniti), privilegiando le interazioni tra Italia e paesi limitrofi o legati per storia passata e recente. Si indaga quanto e come fu discusso il processo costituente in Italia da parte di Stati coinvolti direttamente nella politica italiana (Francia, Germania, Austria, Gran Bretagna, Jugoslavia) che si trovarono a vivere simili fasi di rinnovamento. Ci si interroga inoltre sul contributo che la nuova Repubblica italiana ha fornito alla rinascita democratica europea.‎

‎Deicher Susanne‎

‎Mondrian‎

‎ill., ril.‎

‎Veca Salvatore‎

‎L'immaginazione filosofica e altri saggi‎

‎br. Quali possono essere i frutti dell'immaginazione filosofica nel mondo globalizzato, meticcio e inquieto? Per scoprirlo questo volume saggia in dodici capitoli molteplici percorsi di ricerca, problematiche ed esperienze. Nel ripercorrere idealmente gli snodi fondamentali della propria ricerca, Salvatore Veca fa emergere dalla varietà delle questioni affrontate, come filo conduttore, il passaggio dalla meditazione sull'incertezza alla base delle domande di teoria all'idea dell'incompletezza delle risposte cui le congetture filosofiche possono giungere. La riflessione spazia così in temi e ambiti di natura variegata, passando dalle ragioni della scarsità di scrittura aforismatica in filosofia al pensiero di uno dei massimi filosofi della seconda metà del Novecento, quale è Bernard Williams, a una rilettura dell'eredità del pensiero marxiano e delle certezze dell'ideologia marxista, sino al gioco dei perché fatto con i bambini che costituisce un'introduzione al piacere dell'indagine. Veca si sofferma poi sul ruolo della cultura, concepita in una prospettiva illuministica e democratica, e indica alcuni potenziali modelli di libertà intellettuale e di rigore scientifico. A tenere assieme le varie tessere del discorso è la concezione che Veca ha della ricerca filosofica, dell'azione politica, della giustizia e del ruolo che l'intellettuale può svolgere nella continua metamorfosi della società contemporanea, travolta da radicali mutamenti nel panorama sociale e politico.‎

‎Deaglio Enrico‎

‎Indagine sul ventennio‎

‎br. "Se avevo avuto una percezione abbastanza chiara del probabile successo di Berlusconi, non ne avevo però immaginato una durata così lunga." Parola di Romano Prodi, nell'intervista inedita contenuta in questo libro. E invece Berlusconi è durato (almeno) per un ventennio. Abbastanza per una vita intera, abbastanza per cambiare un paese, abbastanza per non ricordare più bene come eravamo prima. Cos'è stata l'Italia degli ultimi vent'anni? Un regime parafascista? Un paese della cuccagna che si è svegliato rovinosamente? Enrico Deaglio segue l'evoluzione degli scenari politici, tratteggia le storie personali degli eroi e dei miracolati, racconta i retroscena di cui all'epoca non sapevamo nulla, presta attenzione alle nuove parole che hanno popolato il chiacchiericcio quotidiano, affronta senza paura le zone più controverse e male illuminate del Ventennio: dalle ragioni e gli antefatti della discesa in campo alla mirabolante apoteosi della "gnocca", dal sottovalutato razzismo leghista all'incomprensibile subalternità della sinistra, fino a un rapporto riservatissimo inviato dalla Dia alla vigilia delle elezioni del 1994. A fare da sfondo alla sua ricostruzione, numerose interviste, esclusive e inedite, a protagonisti e osservatori d'eccezione. Con dodici interviste inedite a: Silvia Ballestra, Ivan Carozzi, Mario Deaglio, Andrea Jacchia, Gad Lerner, Fausto Melluso, Peppino Ortoleva, Marcelle Padovani, Romano Prodi, Massimo Recalcati, Roberto Saviano, Adriano Sofri.‎

‎Gnugnoli Alberta‎

‎Sargent. Ediz. illustrata‎

‎ill. Un dossier dedicato a Sargent. Nel sommario: "Un'eccellenza conquistata senza sforzo", "La consacrazione londinese", "Ritorno alle origini", "Il piacere della pittura". Come tutte le monografie della collana "Dossier d'art", una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia.‎

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