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Kapuscinski Ryszard; Straczek K. (cur.)
Nel turbine della storia. Riflessioni sul XXI secolo
ill., br. Il corso impetuoso della storia Kapuscinski l'ha conosciuto come pochi altri. Dove c'erano rivoluzioni, guerre, imperi in disfacimento o movimenti in ascesa, lui c'era per vedere, documentare, raccontare. Qui - in questo libro ideato poco prima della sua scomparsa - è la storia stessa a essere direttamente in primo piano: il suo senso, il suo potere sulla vita dei singoli esseri umani, le occasioni di riscatto che pure sa offrire. E il suo impatto sul secolo che è da poco cominciato. "Questi testi - scrive nell'Introduzione la curatrice Krystyna Stràczek - mostrano Kapuscinski non solo nei panni di reporter e scrittore, ma dimostrano la sua stupefacente conoscenza del destino e della cultura dei paesi che visitava (non a caso si era formato come storico). Non sono però una mera dimostrazione di erudizione. Kapuscinski richiama i fatti per interpretarli, per mostrare paralleli storici e culturali, e per prevedere il futuro."
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Candeloro Giorgio
Storia dell'Italia moderna. Vol. 8: La prima guerra mondiale, il dopoguerra, l'avvento del fascismo (1914-1922)
br. La neutralità e l'intervento - La guerra - I primi due anni del dopoguerra La crisi dello stato liberale e l'avvento del fascismo. Salutata ogni volta all'apparire dei singoli volumi che la compongono da un caldo e crescente successo di critica e di pubblico, la Storia dell'Italia moderna di Giorgio Candelora ha ormai un incontestato rilievo nella storiografia italiana e non solo italiana del dopoguerra. L'opera di carattere generale, non rigidamente specialistica, ma costantemente a un alto livello scientifico, che ha acquisito in questi anni "una funzione insostituibile, di permanente riferimento per la conoscenza del modo col quale si è venuto formando il nostro paese" (Ernesto Ragionieri). Quella di Candelora - secondo un giudizio che Paolo Spriana formulò nel 1968 e che i fatti hanno confermato - è "un'opera che resterà".
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Salaris Claudia
Futurismo. La prima avanguardia
ill., br. La presente pubblicazione è dedicata al Futurismo. Un itinerario storico attraverso le principali vicende del movimento artistico italiano nato nel 1909, una rivoluzione culturale d'inizio secolo: dalla pittura di Balla e Boccioni, dagli scritti provocatori di Marinetti alla musica dei rumori di Russolo.
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Sartre Jean-Paul
L'esistenzialismo è un umanismo
br. L'esistenzialismo è un umanismo è una conferenza pubblica dell'ottobre del 1945 con cui Sartre prova a rispondere a una serie di attacchi ideologici. La conferenza diverrà libro qualche mese più tardi e darà un nuovo slancio e una nuova forma al suo esistenzialismo. Le critiche di solipsismo, umanismo asociale, disimpegno politico e astrattismo filosofico che da più parti gli vengono rivolte trovano qui una loro secca smentita in favore della consapevolezza che la realtà umana è irriducibilmente intersoggettiva e che l'individuo, che a differenza de L'essere e il nulla non si pensa più come Dio mancato, non è comprendibile se lo si astrae dalla situazione dalla quale emerge. Ma questa situazione, diversamente da come vorrebbero il marxismo e la psicoanalisi dell'epoca, non lo determina bensì lo influenza senza annullarne la libertà e, dunque, la responsabilità di pensare e agire diversamente in assenza di valori oggettivi e condivisi, dato il venir meno di un canone di riferimento assoluto. L'uomo è condannato a dare forma a se stesso e al mondo, senza potersi appellare ad alcun principio universale né rifugiarsi in un'autorità tutelare, immanente o trascendente che sia.
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Tortarolo Edoardo
L'invenzione della libertà di stampa. Censura e scrittori nel Settecento
br. Esiste un diritto alla censura? O esiste esclusivamente un diritto a esprimersi pubblicamente senza freni? L'idea moderna di un diritto a comunicare liberamente, fissato nella costituzione, nasce nel Settecento attraverso una complessa discussione europea in cui voci discordanti di autori, amministratori, stampatori e censori si scontrano alla ricerca di un equilibrio sempre instabile tra le ragioni dell'indipendenza espressiva, la ricerca del profitto economico e la necessità di garantire la stabilità delle istituzioni: un tema che la crescente preoccupazione per le trasformazioni introdotte nella vita quotidiana dai nuovi media ha reso prepotentemente attuale.
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Volpe Giorgio
La verità
br. Come si distingue il vero dal falso? C'è una sola verità o ce ne sono tante? La verità si scopre o si costruisce? È assoluta oppure relativa? Queste sono soltanto alcune delle questioni che sorgono quando si tenta di fare i conti con questa proprietà familiare ma al contempo elusiva. La domanda fondamentale, tuttavia, è: "Che cos'è la verità?". Molti filosofi hanno ripreso questo interrogativo, rielaborando le risposte tradizionali o formulando soluzioni totalmente nuove. Presentando criticamente i loro contributi, il volume ricostruisce in maniera chiara e accurata, senza tecnicismi superflui, le principali teorie della verità discusse nell'ambito della filosofia analitica contemporanea.
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Federici Eleonora
Quando la fantascienza è donna. Dalle utopie femminili del secolo XIX all'età contemporanea
br. Il volume propone un percorso al femminile all'interno della letteratura utopica/fantascientifica in lingua inglese dalle origini a oggi. È un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso le voci femminili che hanno arricchito questo genere letterario, ne hanno mostrato ulteriori possibilità e lo hanno trasformato. I romanzi di fantascienza delle donne rivelano infatti l'influenza delle teorie femministe che trovano spazio e voce a partire dal XIX secolo e offrono un punto di vista femminile su un genere ritenuto a lungo un "universo maschile". Grazie alla fantascienza - che permette una sovversione del tempo, dello spazio e delle categorie culturali e sociali, attraverso le metafore del viaggio nel tempo e degli universi paralleli - le autrici propongono mondi in cui il contributo delle donne è fondamentale ed esprime valori di uguaglianza, ecologia e pacifismo. Queste scrittrici esplorano la sessualità superando le tradizionali categorie di genere culturalmente intese e inventano linguaggi per svelare il ruolo ideologico dei discorsi. La fantascienza si pone così come uno spazio per interrogarsi e per compiere un confronto critico con il reale, uno strumento per ridisegnare e ripensare l'identità femminile attraverso una diversa rappresentazione dell'alterità, della diversità e del corpo.
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Ruozzi Gino
Ennio Flaiano, una verità personale
br. Narratore, poeta, giornalista, autore di cinema e di teatro, scrittore di fulminei e memorabili aforismi, Ennio Flaiano (1910-1972) è stato interprete acuto e veritiero, ironico e pungente, del secondo Novecento e degli anni della Dolce vita in particolare, che egli stesso ha contribuito a creare e definire. Nel libro se ne propone un ritratto completo, dai soggetti e dalle sceneggiature per il cinema (per Fellini, Antonioni, Risi) al romanzo anticoloniale (Tempo di uccidere, 1947), agli ultimi e amari racconti delle Ombre bianche (1972).
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Reale Giovanni; Antiseri Dario
Storia della filosofia dalle origini a oggi. Vol. 12: Bibliografia e indici
ill., ril. L'affascinante cammino della conoscenza dalle sue origini all'epoca contemporanea. Una nuova edizione della "Storia della filosofia" di due dei più importanti studiosi del nostro tempo, Giovanni Reale e Dario Antiseri, arricchita con le biografie dei filosofi, brani antologici significativi, dettagliate appendici critiche e un denso apparato iconografico. Alla scoperta di autori e correnti che hanno determinato lo sviluppo del pensiero e la storia dell'umanità, con una particolare attenzione al pensiero contemporaneo.
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Schopenhauer Arthur; Volpi F. (cur.)
L'arte di essere felici esposta in 50 massime
br. Nello sterminato fascio di carte che compongono gli scritti postumi di Schopenhauer si cela un abbozzo di eudemonologia, ossia l'arte di essere felici. Schopenhauer concepì infatti il disegno di radunare in un manualetto, articolandoli in 50 massime, una serie di pensieri che era venuto formulando nel corso del tempo e che insegnano come vivere il più felicemente possibile in un mondo in cui "la felicità e i piaceri sono soltanto chimere che un'illusione ci mostra in lontananza, mentre la sofferenza e il dolore sono reali e si annunciano immediatamente da sé, senza bisogno dell'illusione e dell'attesa". Il filosofo giunge alla conclusione che la felicità di cui si discorre non è che un eufemismo, vivere "il meno infelici possibile".
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Nafisi Azar
Le cose che non ho detto
ill., br. Innamorarsi a Teheran, guardare i Fratelli Marx a Teheran, leggere Lolita a Teheran... Così iniziava una lista di cose segrete che Azar Nafisi aveva stilato nel suo diario e che si rimproverava di aver taciuto a tutti. Molte delle altre, a tanti anni di distanza, ha deciso di raccontarle in questo libro. Che è un ritratto del padre, sindaco di Teheran all'epoca dello scià, e della madre, fra le prime donne entrate al Parlamento iraniano. È la storia dei tradimenti di lui, del mondo fantastico in cui lei a poco a poco trasforma la realtà insopportabile che la circonda, e della forzata, dolorosa connivenza dell'autrice con il padre. Ma anche e soprattutto la rivelazione di come a volte le dittature sembrino riprodurre i silenzi, i ricatti, le doppie verità su cui si regge il primo, e più perfetto, sistema totalitario: la famiglia. Chi conosce Nafisi sa già cosa troverà, qui, in ogni pagina: l'emozione di leggere sempre qualcosa di autentico e temerario. Qualcosa che arriva dalle strade e dai giardini di Teheran come dalle pagine di Firdusi o dei grandi cantastorie persiani. E ci riguarda molto da vicino.
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Lionelli Silvia
Dal singolare al plurale. Simone de Beauvoir e l'autobiografia al femminile come percorso di formazione
brossura
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Chang Jung
Cigni selvatici. Tre figlie della Cina
ill., br. La storia vera di "tre figlie della Cina" (l'autrice, sua madre, sua nonna) le cui vite e le cui sorti rispecchiano un secolo di storia cinese, un tempo di rivoluzioni, di tragedie e di speranze: dall'epoca dei "signori della guerra" all'occupazione giapponese e poi russa, dalla guerra civile tra i comunisti e il Kuomintang alla lunga Marcia di Mao e alla Rivoluzione Culturale. Allevata come una "Guardia rossa", Jung Chang raccoglierà infine l'eredità di dolore e di speranza di sua nonna e di sua madre, opponendosi al regime, che le deporterà i genitori in un campo di rieducazione e la esilierà ai piedi dell'Himalaya, fino all'insperata occasione di espatrio, nel 1978, verso l'Inghilterra.
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Bertella Farneti P. (cur.); Mignemi A. (cur.); Triulzi A. (cur.)
L'impero nel cassetto. L'Italia coloniale tra album privati e archivi pubblici
ill., br. Gli autori di questo libro affrontano in modo nuovo il nodo di una memoria coloniale italiana spesso rimossa e ancora poco esplorata. Prima di tutto, lavorando al recupero di una fonte trascurata come quella che giace, nascosta e destinata all'oblio, nelle case dei privati: una memoria soprattutto fotografica. Poi, credendo che sia arrivato il momento di andare oltre le storie nazionali per analizzare un passato comune fra aggressori e aggrediti. Un passato che può e forse deve essere affrontato insieme, come dimostrano i saggi, qui pubblicati, degli storici dell'Università di Addis Abeba. Infine, proponendo che le tracce mnemoniche del passato coloniale, pubbliche e private, siano "restituite e condivise" attraverso la digitalizzazione che permette di creare copie conformi agli originali. Con l'obiettivo di costruire uno spazio fisico e/o virtuale dove la memoria coloniale sia a disposizione di tutti.
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Ingarao Giulia
Leonora Carrington. Un viaggio nel Novecento. Dal sogno surrealista alla magia del Messico
brossura Leonora Carrington (1917-2011) fa parte del nutrito gruppo di artisti surrealisti che all'inizio degli anni Quaranta si sposta dall'Europa agli Stati Uniti. Per molti surrealisti incarnava i due archetipi del femminile: femme enfant e femme sorcière, unica donna del gruppo capace di tenere testa a Breton. Dopo la tormentata storia d'amore con Max Ernst, la follia e la fuga dal manicomio, si stabilisce prima a New York e poi in Messico. La cultura messicana alimenta la sua creatività dando vita a un universo popolato da figure mitologiche e fantastiche nel quale si mischiano, in creazioni originali e raffinatissime, la profonda conoscenza del Rinascimento italiano, le forme simboliche del surrealismo e gli studi sull'esoterismo e l'alchimia. Il libro ripercorre le tappe fondamentali della sua vita di artista visionaria ed eclettica: la formazione in Europa, l'incontro con il surrealismo e la lunga vita in Messico dove l'autrice l'ha frequentata raccogliendo materiali e interviste inedite.
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Serrano Miguel
Nietzsche e l'eterno ritorno
br.
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Cacciatore G. (cur.); Mascolo A. (cur.)
La vocazione dell'arciere. Prospettive critiche sul pensiero di José Ortega y Gasset
br. L'uomo - scrive Ortega y Gasset - è "un puro e continuo fare, dover fare, esso è puro movimento, e movimento che dev'essere attratto da una mèta", da un ideale a cui consacrare la propria vita e che sia capace di riempirla. Facendo sua la metafora utilizzata da Aristotele all'inizio dell'"Etica nicomachea", Ortega paragona così l'esistenza umana ad una freccia e l'ideale al bersaglio cui quella freccia deve costantemente tendere. Solo in questo modo la vita può essere vissuta dall'uomo con pienezza e autenticità. Ne discende che l'Etica, lungi dall'essere un breviario di pedanti consigli morali, è da considerarsi alla stregua di una nobile disciplina sportiva il cui principale imperativo può essere così sintetizzato: "Uomini, siate buoni arcieri!". Non v'è dubbio, da questo punto di vista, che l'intera esperienza esistenziale e filosofica di Ortega abbia assunto su di sé il peso di questo imperativo di fondo, trasformando la propria peculiare "vocazione" - la rigenerazione spirituale e morale della Spagna - nella sua missione pubblica di intellettuale, di educatore e di riformatore sociale. La stessa Maria Zambrano, sua allieva, è stata toccata dal pensiero del maestro. Tutte le sue numerose e poliedriche attività politiche, culturali e filosofiche rispondono puntualmente a questa fondamentale esigenza. Il volume intende restituire, attraverso una polifonia di approcci critici, la multiformità del pensiero e dell'opera di Ortega, di certo tra i massimi rappresentanti spagnoli della filosofia europea del '900.
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Perna Raffaella
Arte, fotografia e femminismo in Italia negli anni Settanta. Ediz. illustrata
ill., br. Gli italiani tendono a sottovalutare le proprie capacità, anche nell'arte ci sono interi capitoli inesplorati. Raffaella Perna è andata alla ricerca di artiste spesso dimenticate che hanno segnato una stagione importante con lavori che volevano evidenziare l'ideologia sottesa ai rapporti di potere che segnano la relazione tra uomo e donna, mostrando l'illusorietà di qualsiasi visione neutra della realtà. Il libro ripercorre l'esperienza della militanza artistica femminista partendo dall'analisi delle opere e dei contesti espositivi, ponendo in luce storie spesso rimaste ai margini del sistema dell'arte. Con un testo di Silvia Bordini.
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Foucault Michel
Questo non è una pipa
ill., br. Suggestiva e amabilmente bizzarra, irrazionale e un po' accademica, tutto sommato facile e tradizionale: così è apparsa il più sovente l'opera di Magritte a gran parte del pubblico e della critica. Per dissipare questi equivoci occorreva un estimatore d'eccezione come Michel Foucault, che in questo studio penetrante e articolato mette in luce con puntualità e chiarezza tutte le implicazioni figurative e filosofiche di una ricerca artistica tra le più importanti del secolo. Dopo avere mostrato le forti analogie che legano l'opera magrittiana a quelle, solo in apparenza lontane e più radicali, di Klee e di Kandinskij, l'autore di "Le parole e le cose" ci rivela la rottura decisiva compiuta dal pittore belga nei confronti di una tradizione plurisecolare. Il principio cardinale della pittura classica stabiliva un legame indissolubile tra verosimiglianza e rappresentazione, tra segno e cosa, secondo il dogma assoluto che " dipingere è affermare "; tutta l'opera di Magritte - di cui "Questo non è una pipa", qui analizzato in dettaglio, è un esempio tra i più probanti - costituisce un ribaltamento di quel principio, una sorta di liberazione della pittura dalla dittatura del verosimile e di una supposta realtà oggettiva di cui l'opera sarebbe supina imitazione.
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La compagnia, l'anello, il potere. J. R. R. Tolkien creatore di mondi
br. Il successo della trilogia cinematografica tratta dal capolavoro di John Ronald Reuel Tolkien, "Il Signore degli Anelli", ha riportato di grande attualità l'opera dello scrittore inglese. Questo libro, in una nuova edizione ampliata, analizza approfonditamente l'opera di Tolkien sotto l'aspetto simbolico, filologico, letterario e come fenomeno sociale e politico, con una sezione dedicata ai numerosi continuatori (e imitatori) del "Signore degli Anelli", per investigare le motivazioni del suo successo e dell'attrazione contemporanea verso il Fantastico.
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Altea Giuliana; Sturani Enrico; Gatta Massimo
Il segno nel libro. Storia e attualità del segnalibro reinventato da cento artisti della Sardegna. Con gadget
ill., br. Il volume raccoglie i protagonisti dell'arte sarda di oggi. Ognuno di loro ha realizzato 3 opere tradotte in stampa nella forma del segnalibro. L'obiettivo è presentare al largo pubblico, anche attraverso le singole schede biografiche, una rassegna fondamentale dell'intero panorama artistico della Sardegna, rappresentando un completo scenario della storia dell'arte dai contenuti ultra regionali. L'artista più anziano è nato nel 1911, il più giovane nel 1971. Attraverso le loro ricerche, dipanatesi nell'arco del secolo e riversate nell'immagine-segnalibro, è possibile cogliere il mutare delle correnti che hanno acceso il dibattito italiano. Oltre al testo introduttivo, il libro contiene un saggio di approfondimento storico e il fantasioso racconto di un'esperienza individuale legata al segnalibro. Il volume è racchiuso in un cofanetto in legno con le riproduzioni di tutte le opere raccolte nel volume.
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Rediker Marcus
Storia sociale della pirateria
ill., br. Il marinaio e il pirata dell'età della vela sono romantiche figure storiche che occupano ancora oggi un posto speciale nella cultura popolare dei nostri tempi. Eppure, le condizioni di vita e le aspirazioni questi uomini audaci restano da noi poco conosciute. Come la maggior parte dei proletari del passato, hanno difatti lasciato pochi resoconti di prima mano della loro vita. In questo libro, Marcus Rediker utilizza una vasta gamma di fonti storiche (casellari giudiziari, diari, resoconti di viaggio, e molti altri documenti ancora) per ricostruire il mondo culturale e sociale dei marinai e dei pirati anglo-americani che solcavano i mari nella prima metà del Diciottesimo secolo. Ricostruisce la vita lungo il litorale, dove gente di mare di tutto il mondo affollava i porti e i suoi bordelli, tra birrerie, risse di strada, e anche il carcere. Lo studio di Rediker non poteva non esplorare le loro condizioni di lavoro: la disciplina dura, le fustigazioni brutali, le impiccagioni macabre, i salari reali. Fino a dimostrare in modo convincente le ragioni reali che portavano questi lavoratori alla scelta di diventare finalmente dei pirati. Un libro illuminante sia sulla pirateria, sia sul proletariato preindustriale, ma anche sulla nascita del capitalismo come sistema globale. Prefazione di Giulio Giorello.
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Gonizzi Giancarlo
Il vino di Garibaldi. Alla ricerca di un mito fra Parma e Caprera
brossura La Storia vuole che Garibaldi fosse pressoché astemio, che prediligesse l'acqua in ogni occasione, dallo spuntino sul campo di battaglia alle cene ufficiali, alla sua tavola solitaria di Caprera. Questo perlomeno ci dicono le numerosissime biografie dell'Eroe dei Due Mondi scritte dalla sua morte ad oggi. Ma sarà verità, o è una delle tante dicerie e leggende che circondano il mito dell'indomito condottiero? Garibaldi amava il vino? Questo libro lo afferma decisamente. E ne porta a testimonianza un curioso ed interessante episodio, una pagina di vita dell'Eroe e della storia del nostro Paese assolutamente dimenticate e pressoché inedite. Nel 1861 l'Eroe dei due Mondi fu ospite per alcuni giorni, nella villa di campagna della marchesa Teresa Trecchi-Araldi, sulle colline di Sala Baganza, in provincia di Parma. Qui Garibaldi si innamorò a tal punto della Malvasia, il frizzante vino bianco locale prodotto dalle vigne di Maiatico, che volle trapiantarne alcuni virgulti sulla sua sassosa Caprera.
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Tavares Rui
Il piccolo libro del Grande Terremoto. Lisbona 1755
ill., br.
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Bollmann Stefan
Monte Verità. 1900. Il primo sogno di una vita alternativa
ill., br. Il Novecento non ha ancora compiuto un anno quando un piccolo gruppo di giovani utopisti e anticonformisti si stabilisce su un'altura nei pressi di Ascona, sul versante svizzero del Lago Maggiore. Due musiciste, un pittore dallo spirito ascetico, un militare asburgico, una ragazza di buona famiglia appassionata di esoterismo e l'erede di una dinastia industriale: sono sognatori, spiriti ribelli che cercano una nuova vita, una rinascita in armonia con la natura, lontano dalle tensioni e dalle convenzioni sociali di una società rigida e moralista. Si lasciano crescere i capelli, praticano il veganismo, lo yoga, i bagni di luce, il nudismo, l'amore libero e una forma di danza improvvisata dal carattere fortemente innovativo. Danno alla collina il nome di Monte Verità, e creano una sorta di comune il cui stile di vita e la cui violenta carica utopistica e libertaria sarebbero diventati in pochi anni un polo di attrazione per centinaia di spiriti ribelli da tutto il mondo: scrittori, artisti, scienziati e filosofi, fra cui Hermann Hesse, Mary Wigman, Max Weber, Erich Maria Remarque, Karl Gustav Jung, Erich Mühsam, Filippo Franzoni e moltissimi altri. È difficile immaginare quante delle idee più rivoluzionarie del Novecento, nel bene e nel male, matureranno in quel laboratorio ideale, dai germi del nazionalsocialismo alla controcultura degli anni Sessanta. La danza, l'architettura, la didattica musicale, la filosofia e la psicoanalisi furono fortemente influenzate dalla libertà intellettuale e dalla profonda revisione dei valori sociali che si diffusero dal Monte Verità, e le conseguenze sono rintracciabili in molte, insospettate realtà odierne, dalla musica jazz al marchio industriale Apple. Il Monte, inteso come sanatorio e comunità, non esiste più, ma le idee che da quel luogo straordinario si propagarono sono oggi, invece, più vive che mai. Il giornalista e scrittore tedesco Stefan Bollmann ci consegna il primo libro completo sulla storia del Monte Verità, alla luce di nuove fonti storiche accertate e indagando le varie leggende esistenti: un panorama insospettato e avvincente della prima controcultura del secolo scorso, in una ricerca piena di energia vitale e di potenza narrativa.
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Cresti Carlo
Grafica liberty e decò a Firenze. Nuova ediz.
brossura Il libro offre la prima sistematica ricognizione critica della grafica d'arte e per l'editoria, caratterizzata da stilemi liberty e déco, prodotta in ambito fiorentino. Le oltre quattrocento figure che corredano il libro mostrano disegni di artisti conosciuti quali Brunelleschi, Cambellotti, Chini, Nomellini, De Karolis, Sensani, Kienerk, Soffici, Mussino, Rubino, Sgrilli, Angoletta, Sto, Bernardini, Yambo, Thayaht, e permettono altresì la scoperta di illustratori finora non sufficientemente valorizzati come Ezio Anichini, Maria De Matteis, Dino Tofani, Virgilio Faini, Raul Dal Molin Ferenzona, Carlo Casaltoli, Ottorino Andreini, Fabio Fabbi, Maria Augusta Cavalieri, Dario Betti, Gino Riccobaldi, Marina Battigelli, Giuseppe Scortecci, Adele Ramorino Ceas.
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Zweig Stefan; Zweig Lotte; Davis D. J. (cur.); Marshall O. (cur.)
La vita stessa è già tanto in questi giorni. Ultime lettere dall'esilio americano
ill., br. Dal loro esilio in America del Sud Stefan Zweig e la seconda moglie Lotte intrattennero una fitta corrispondenza, in particolare con la famiglia di lei rimasta a Londra. Da queste lettere, pubblicate qui per la prima volta, emerge un volto inedito del grande scrittore austriaco nei suoi ultimi anni di vita: intime e familiari, pervase dal senso di disperazione per il futuro e di alienazione dalla realtà presente, dalla nostalgia per il "mondo di ieri" e dall'incapacità di riconoscersi in un mondo che sarebbe uscito profondamente mutato dall'immane conflitto mondiale, queste lettere gettano una nuova luce sugli anni sudamericani degli Zweig e sul loro ultimo, tragico atto.
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Vassallo Massimo
Breve storia dell'Ucraina. Dal 1914 all'invasione di Putin
br. Una breve ed essenziale storia dell'Ucraina, da sempre crogiolo di popoli, mischiati tra loro da millenni e le cui vicende in Italia restano poco conosciute o note solo attraverso il filtro delle esperienze storiche dei vicini. Breve per la sua formulazione sintetica, essenziale perché vengono messi a fuoco gli avvenimenti cruciali del XX e XXI secolo, fino all'invasione russa a opera di Putin. L'analisi storica e geopolitica di Massimo Vassallo consente al lettore di addentrarsi nella spesso trascurata storia dell'Europa orientale da un'angolatura differente rispetto a quelle tradizionalmente offerte da Mosca e Varsavia, tenendo in debito conto il punto di vista di Kyïv, e di comprendere l'instabilità di questa regione. Un'instabilità legata alla stratificazione etnica avvenuta nel corso dei secoli, che ha radici antiche e ha creato spaccature e conflitti difficili da sanare.
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Carrara Lorena; Salvini Elisabetta; Durchfeld M. (cur.)
Giacomina. Dalla Resistenza alla diretta online
ril. Giacomina Castagnetti, nata a Roncolo di Quattro Castella (RE) l'11 novembre 1925, è intervenuta come testimone a numerose iniziative organizzate da Istoreco Reggio Emilia in Italia e in Germania a partire dagli anni Novanta. Il suo racconto di bambina cresciuta durante il regime fascista, di partigiana, di attivista UDI e di sindacalista ha sempre saputo emozionare le persone in ascolto, entrando in contatto con chiunque, a prescindere dai diversi contesti, dall'età e dall'idealità di ognuno. Così è nato questo libro. Il perché - come è giusto che sia - ve lo dice Giacomina: «Sfido tutti gli storici a mettere nei loro libri le emozioni che abbiamo vissuto durante quei terribili anni di guerra, di dittatura, di miseria nera. Può esserci una penna più fine o più grossa, ma non ci arriveranno nemmeno vicini. Ed è per questo che io ho deciso di raccontare».
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Borgioli Leonardo
I pigmenti dell'800
ill., br. L'Ottocento è stato senza dubbio il secolo più importante per lo sviluppo del colore come lo conosciamo oggi. Con i primi, incerti, passi della chimica moderna compaiono alcuni pigmenti destinati a imporsi negli atelier degli artisti, per arrivare fino a noi: cobalto, cromo, zinco e cadmio sono i nuovi elementi che andranno a riempire le tavolozze, tra una diffidente cautela e una entusiastica adozione. L'affinamento dei metodi di sintesi e la complessità nella composizione dei colori, con le parallele progressioni dello sviluppo tecnologico e quello commerciale, porteranno alla quasi totale scomparsa della conoscenza dei materiali da parte dei loro utilizzatori finali, ossia gli artisti, lasciando anche spazio ad adulterazioni e formulazioni fallimentari. I pigmenti della tradizione verranno ripresentati in forma più pura, mentre alcuni pericolosi protagonisti, come il bianco di piombo e i verdi arseniosi, continueranno a mietere vittime in attesa delle normative sulla sicurezza del secolo successivo. Si tratterà di un difficile viaggio tra i trionfi della scienza, celebrata dalle esposizioni universali, le correnti artistiche alla ricerca di nuove rese del colore, e le sperimentazioni rese possibili dagli avanzamenti tecnologici, ma nascoste dietro le barriere dei segreti industriali. Un viaggio che richiede come sempre un minimo di spirito d'avventura e di curiosità nei confronti dell'ignoto.
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Riggio Liborio
Il pianeta Sciascia
br. Un pianeta complesso quello di Leonardo Sciascia, abitato da personaggi controversi e governato da leggi incontrollabili. Ma la sua orbita ruota attorno all'unica forza in grado di farlo muovere: quella della verità. Verità che diventa quasi ossessione per lo scrittore, un obiettivo da raggiungere a ogni costo, nonostante tutto. Sciascia, in un contesto storico i cui avvenimenti pesano enormemente sulle spalle di una società che si sente impotente e disorientata, crede fermamente che l'unica missione dell' intellettuale dell'epoca sia quella di, dati alla mano, riportare fatti, denunciare soprusi, svelare retroscena di eventi che i più tentano invece di insabbiare. Conscio di chi sono i suoi amici e, soprattutto, i suoi nemici, si fa portavoce di una giustizia che aveva perso molto, col tempo, del suo significato originario.
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Nafisi Azar
Quell'altro mondo. Nabokov e l'enigma dell'esilio
br. Nel ricordo di Azar Nafisi, rientrata in patria proprio nel 1979, l'anno della rivoluzione di Khomeini, la parola che più di frequente ricorreva nelle riflessioni sul nuovo destino che incombeva su di lei era «confisca»: la Repubblica islamica aveva infatti confiscato la storia dell'Iran, la sua cultura e la sua tradizione, e insieme l'identità di ogni individuo. Esiliata in patria, prigioniera di un regime totalitario ostile a tutto ciò che lasciasse spazio all'unicità, lacerata da un sentimento di irrealtà, abbandono e isolamento, Azar Nafisi non poteva che tornare all'amato Nabokov, e condividere con i suoi studenti l'esperienza di un rapporto improntato a un'esaltante reciprocità, giacché via via che si immerge nell'universo di uno scrittore il lettore non fa che arricchirlo di una percezione nuova, di una nuova dimensione. È nato così un libro tanto affascinante e singolare da ricordare alcuni ritratti dotati di coperchio del Rinascimento: il ritratto di Nabokov - frutto di un'analisi delle sue opere che sembra rispondere all'auspicio formulato in Lezioni di letteratura: «Leggendo, dovremmo prestare attenzione ai particolari, coccolarli» - cela infatti quello della realtà dell'Iran di allora, ma «andando oltre l'Iran, portando alla luce la mentalità totalitaristica in generale e i suoi bersagli».
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Krystof Doris
Modigliani
ill., ril. Agli occhi dei contemporanei, Amedeo Modigliani era l'incarnazione della Bohème parigina, il controverso beniamino e il bersaglio della stampa popolare, un modello al quale si sono ispirati più di un romanzo, di una commedia e di un film. Come artista, lo scandaloso Modigliani si fece un nome principalmente con i celebri dipinti di donne con occhi a mandorla, lunghi colli e corpi flessuosi. Il suo stile aveva radici remote che risalivano all'antichità classica e all'Africa. Ma i suoi ritratti dei grandi intellettuali dell'epoca, di amici come Pablo Picasso, Jean Cocteau o Diego Rivera, erano altrettanto inimitabili. In questo studio di Doris Krystof, la scena di cui Modigliani era il protagonista prende vita, e i suoi sensibili dipinti e le sculture parlano un linguaggio universale.
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Jonas Hans; Portinaro P. P. (cur.)
Il principio responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica
br. Il dibattito intorno alla nostra responsabilità verso le generazioni future si è fatto in questi anni sempre più fitto e interessante, man mano che svanivano le certezze sul modello di sviluppo fondato sull'asservimento tecnologico della natura e l'"euforia del sogno faustiano" della modernità lasciava il posto a una visione della storia disincantata e perplessa - quando non disperante e apocalittica. L'uomo è diventato per la natura più pericoloso di quanto un tempo la natura lo fosse per lui, mentre alle tante fratture sociali che ostacolano il cammino verso un'umanità unificata si è venuta ad aggiungere la contraddizione antagonistica tra il mondo di oggi e il mondo di domani. Muovendo da questa diagnosi, Hans Jonas cerca in questo lavoro di andare alle radici filosofiche del problema della responsabilità, che non concerne soltanto la sopravvivenza, ma l'unità della specie e la dignità della sua esistenza. Tra il "principio speranza" di Ernst Bloch e il "principio disperazione" di Günther Anders, il "principio responsabilità" dà voce a una via di mezzo, nel tentativo di coniugare in un modello unitario etica universalistica e realismo politico.
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Neruda Pablo
Confesso che ho vissuto
brossura Un anno esatto prima della scomparsa il premio Nobel per la Letteratura Pablo Neruda cominciò la redazione definitiva delle sue memorie, che furono pubblicate postume con il "Confesso che ho vissuto". Composto da dodici quaderni, ciascuno dei quali si riferisce a importanti momenti della vita del poeta, il libro è scritto in una prosa nervosa che procede per sprazzi e illuminazioni, nelle quali il dato vissuto e il ricordo finiscono per sostanziarsi in immagini magiche, cariche di significati simbolici.
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Fusaro Diego
Antonio Gramsci. La passione di essere nel mondo
br. Antonio Gramsci è, più di ogni altro, autore fecondamente "inattuale", dissonante rispetto allo spirito del nostro presente. A caratterizzare il rapporto che l'odierno tempo del fanatismo dell'economia intrattiene con Gramsci è, infatti, la volontà di rimuoverne la passione rivoluzionaria, l'ideale della creazione di una "città futura" sottratta all'incubo del capitalismo e della sua mercificazione universale. Risiede soprattutto "nell'attuale inattualità" della sua figura la difficoltà di ogni prospettiva che aspiri oggi a ereditare Gramsci e ad assimilare il suo messaggio: ossia ad assumere come orientamento del pensiero e dell'azione la sua indocilità ragionata, fondata sulla filosofia della praxis dei "Quaderni". Essa trova la sua espressione più magnifica nella condotta di vita gramsciana, nel suo impegno e nella sua coerenza - pagata con la vita - nella "lotta per una nuova cultura, cioè per un nuovo umanesimo". Critica glaciale delle contraddizioni che innervano il presente e ricerca appassionata di un'ulteriorità nobilitante costituiscono la cifra del messaggio dell'intellettuale sardo: l'ha condensato lui stesso nel noto binomio del "pessimismo dell'intelligenza" e dell'"ottimismo della volontà". Ereditare Gramsci significa, di conseguenza, metabolizzare la sua coscienza infelice e non conciliata, la passione durevole della ricerca di una felicità più grande di quella disponibile.
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Russell Bertrand
I problemi della filosofia
br. "Bertrand Russell (1872-1970) scrisse questa celebre introduzione alla filosofia nel 1911 e la pubblicò nel gennaio del 1912. Sebbene nasca come un'introduzione alla portata di tutti, il libro propone opinioni precise e introduce idee completamente nuove, per esempio sulla verità, e lo fa in maniera vivace, non dogmatica, modesta, con una chiarezza luminosa. Senza dubbio merita la popolarità di cui ha goduto e continua a godere. Russell non affronta tutti i problemi filosofici. Come chiarisce nella prefazione, egli si limita a quei problemi su cui pensa di poter essere utile e costruttivo. La prima conseguenza è che, dati i suoi interessi prevalenti al tempo, il libro si concentra principalmente sull'epistemologia, quella branca della filosofia che indaga ciò che si può dire di conoscere o credere ragionevolmente. Sulla base di questa indagine, Russell giunge anche a delle conclusioni sorprendenti sui tipi di cose che in ultima istanza esistono. Qualcosa della sua prospettiva etica traspare comunque dalle sue opinioni circa il carattere e il valore della filosofia, un tema che ricorre più volte nel libro e a cui viene dedicato il capitolo conclusivo." (dall'introduzione di John Skorupski)
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Barilli Renato
L'arte contemporanea. Da Cézanne alle ultime tendenze
ill., br. Questa storia dell'arte contemporanea offre una sintesi peculiare: l'intento dell'opera non è quello di privilegiare le singole personalità, ma di risalire ogni volta al nocciolo dei problemi, non solo in riferimento alla vita interna dell'arte, ma anche in collegamento con altri aspetti della cultura del nostro tempo, articolata nel livello "alto" delle idee e in quello basso-materiale della tecnologia. Il cammino dell'arte contemporanea è visto, in sostanza, come la tensione dialettica tra due modelli, l'uno dei quali volto a raggiungere una sintonia tra la sensibilità dell'uomo e una tecnologia di specie meccanica, mentre l'altro modello si ispira all'avvento dell'elettronica, tratto caratterizzante del postmoderno.
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Pascal Blaise
Pensieri
brossura Le meditazioni di un grande filosofo e di un grande credente impegnato nel tentativo di raggiungere Dio attraverso la fede, senza negare la ragione.
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Asor Rosa Alberto; Fiori S. (cur.)
Il grande silenzio. Intervista sugli intellettuali
br. Il nesso tra cultura e politica, indissolubile fin dalle origini dell'Italia unita, in questi decenni è stato polverizzato. Ne è derivato il "grande silenzio" - è un'espressione di Garin -, il vuoto del pensiero critico, travolto dalla "civiltà montante". Intervistato da Simonetta Fiori, Asor Rosa, uno degli studiosi che più hanno riflettuto sulla nostra storia culturale, racconta un Novecento disincantato e a tratti sorprendente e indaga il complesso rapporto tra cultura e politica nella storia italiana, soffermandosi sulla sinistra intellettuale della seconda metà del Novecento. Pagine affollate di personaggi celebri - da Pasolini a Calvino, da Fortini a Eco, da Togliatti a Berlinguer, da Tronti a don Milani - e di riflessioni inattese disegnano l'illusione del ceto colto di poter intervenire sulla realtà e il suo sgretolarsi nella stagione del terrorismo.
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Strauss Leo; Kojève Alexandre
Sulla tirannide
ril. Durata più di un trentennio, la contesa fra due dei massimi pensatori del Novecento - Leo Strauss e Alexandre Kojève - ha come oggetto la relazione tra il potere politico e la filosofia come saggezza, e dunque la responsabilità della filosofia in rapporto alla società. Nella prospettiva hegeliana di Kojève: la stessa ragione d'essere della filosofia. I due sono pienamente d'accordo sull'esistenza di una opposizione tra filosofia e società, ma non concordano sulla soluzione del conflitto. Per Strauss quest'ultimo è inevitabile, e la filosofia deve procedere per la sua strada giacché non vi è soluzione politica compatibile con la verità. Dunque la piena conciliazione tra filosofia e società non è necessaria, non è auspicabile, non è nemmeno possibile, e lo sforzo in quella direzione è destinato solo a essere distruttivo per entrambe. Per Kojève, invece, la filosofia è essenzialmente politica e la politica filosofica, il progresso filosofico e quello politico devono procedere di pari passo verso il loro compimento: un uomo libero che riconosca universalmente di esserlo. E già dietro questa elementare contrapposizione si intravede come la disputa Strauss-Kojève investa tutto il Novecento, secolo dei totalitarismi e dell'invadenza capillare della società nel pensiero. Condotta in pubblico e in privato - come testimoniano i saggi e la densa corrispondenza che compongono questo volume -, la lunga sfida speculativa non era destinata a finire con una conciliazione.
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Annigoni. Ediz. illustrata
ill., ril. Catalogo della mostra allestita a Palazzo Strozzi, Firenze, tra il 10 giugno e il 10 settembre 2000, una grande antologica su Pietro Annigoni a settant'anni dalla sua prima esposizione, con più di 150 quadri e 50 tra studi, litografie, acqueforti, libri illustrati e documenti provenienti da collezioni private e pubbliche. Il materiale esposto e riprodotto nel volume percorre compiutamente un itinerario artistico e rappresenta un bilancio di questo artista, pittore geniale, nato e vissuto in un secolo di grandi rivoluzioni e contestazioni, dotato di una capacità tecnica unica che gli ha permesso di realizzare moltissime opere monumentali e di rara efficacia, spaziando dai dipinti alle sculture, dagli affreschi alle incisioni.
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De Boni Claudio
Storia di un'utopia. La religione dell'umanità di Comte e la sua circolazione nel mondo
brossura
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Gagliardi Francesco
L'azzurro dell'anima. Heidegger e la poesia di Trakl
br. Già all'inizio degli anni '20 del Novecento, nell'epoca dell'Espressionismo, la poesia di Georg Trakl costituisce un decisivo punto di riferimento lungo il cammino di pensiero di Martin Heidegger. Ciò che determina l'attenzione dell'autore di Sein und Zeit per l'opera del grande poeta austriaco è il costante predominare delle disfatte figure della Verwesung, di una crepuscolare decomposizione che accompagna il tramonto dell'anima nell'azzurro della notte spirituale, in quella dimensione che Trakl indica, secondo il modello poetico di Hölderlin, come il Sacro (das Heilige) e che Heidegger interpreta come la differenza ontologica di essere-presente e di essente-presente.
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Ferraris Maurizio
Spettri di Nietzsche. Un'avventura umana e intellettuale che anticipa le catastrofi del Novecento
br. "In fondo la tua vecchia creatura adesso è un animale straordinariamente famoso" scrive Nietzsche alla madre, da Torino, nel dicembre 1888. Vuole illudere lei e se stesso: non è vero, nessuno lo conosce, è costretto a pubblicare i libri a proprie spese. Ma nel 1900, quando muore, ignaro di tutto dopo il tracollo che lo ha ridotto alla demenza, è davvero la star che aveva sognato di essere, celebrato da D'Annunzio e Thomas Mann, messo in musica da Strauss e dipinto da Munch. Soprattutto, per uno strano sortilegio, la volontà di potenza sembra uscire dalle pagine dei libri per farsi storia, dalle tempeste di acciaio della Prima guerra mondiale alla catastrofe di Hitler a Berlino. "Io sono Marlow, il testimone secondario. Lui è Kurtz" scrive Maurizio Ferraris, e risale la vita di Nietzsche come un fiume - il Congo di Cuore di tenebra o il Mekong di Apocalypse Now - ripercorrendone i vagabondaggi, tra l'Engadina e la Riviera, dalla fatale Torino alla Sassonia delle origini. Così a ogni stazione corrisponde un contenuto di pensiero - dal dionisiaco all'Eterno Ritorno, dal nichilismo alla morte di Dio - e insieme uno spaccato della storia intellettuale del Novecento.
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Cross Colin
La caduta dell'impero britannico 1918-1968
ill., br. Nel 1918 l'Impero britannico si poteva considerare la maggior potenza del mondo. Nella Prima guerra mondiale le nuove conquiste ne avevano allargato le frontiere fino a comprendere un quarto delle terre emerse. Nonostante l'esteso autogoverno nei domini "bianchi", l'Impero britannico funzionava soprattutto come unità politica. Nel 1918, la maggior parte della gente credeva che esso sarebbe durato per generazioni. Era l'impero sul quale "non tramonta mai il sole", un'istituzione stabile, una parte del normale ordine mondiale. Ma nel giro di cinquant'anni svanì, lasciandosi dietro un nebuloso Commonwealth dall'incerto avvenire. L'Impero britannico risultò, così, una situazione provvisoria, un semplice sogno. Questo volume rievoca le cause più salienti che portarono a questa incredibile trasformazione. Racconta le peculiari personalità che vi contribuirono, dal politico santo e filosofo incarnato da Gandhi al brillante capo guerrigliero rappresentato dal generale Grivas. Rivela le logiche strategiche con cui l'Impero britannico era guidato, sia ad alto livello politico sia al livello delle migliaia di giovani provenienti dalle scuole pubbliche inglesi, inviati a dirigere gli affari di milioni di persone in ogni continente. Senza trascurare significativi scorci su ciascuno dei cinquanta territori che hanno formato l'Impero britannico, dalla minuscola Sant'Elena al subcontinente indiano. Ma soprattutto fornisce una spiegazione alla domanda: perché la macchina dell'Impero britannico si è arrestata?
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Villani Luciano
Le borgate del fascismo. Storia urbana, politica e sociale della periferia romana
br. Le borgate nate in epoca fascista rappresentano una pagina fondamentale della storia di Roma contemporanea. Additate come i luoghi più malfamati della città, specchio dei suoi contrasti socio-economici e urbanistici, in esse può riassumersi il modo disordinato in cui la capitale è cresciuta e si è sviluppata. Avamposti dell'espansione edilizia del secondo dopoguerra, le borgate hanno costituito il luogo d'approdo per migliaia di famiglie dalle molteplici provenienze. Argomento fino a oggi poco dissodato, il processo di popolamento della periferia romana è affrontato in questo libro per mezzo di nuove fonti archivistiche, con cui è stato possibile verificare ipotesi di studio di recente acquisizione.
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Davis John A.
Gli ebrei di San Nicandro
br. Non sono molti a conoscere gli straordinari eventi accaduti a San Nicandro Garganico nella prima metà del XX secolo. Tutto iniziò quando Donato Manduzio, un invalido reduce della Grande Guerra, ebbe alla fine degli anni '20 una visione nella quale Dio gli comandava di portare la fede ebraica nella sua terra, e questo nonostante che Manduzio non avesse mai avuto contatti con l'ebraismo. Anzi, egli credeva che non vi fossero più ebrei al mondo. Pochi anni dopo, Manduzio aveva già i suoi seguaci e una piccola ma appassionata comunità di aspiranti ebrei. La loro definitiva conversione passerà attraverso la storia dell'Italia di quegli anni, incontrando l'opposizione del fascismo e della Chiesa cattolica che tuttavia non riusciranno a spezzare la volontà granitica della comunità di San Nicandro di appartenere al popolo ebraico e in seguito di emigrare in Israele. John A. Davis ripercorre una delle vicende più incredibili della storia contemporanea e, narrando l'epopea degli ebrei di San Nicandro, dipinge un ritratto assai accurato della società contadina del Sud Italia, del rapporto tra Chiesa, fascismo e mondo ebraico e della rete clandestina per l'emigrazione ebraica in Israele.
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Margolis-Edelman Alina; Quercioli Mincer L. (cur.)
Una giovinezza nel ghetto di Varsavia
ill., br. "Il ghetto continuò a bruciare molto a lungo, ma non si sentivano più gli spari. Proprio allora, là accanto al muro, per la prima volta nella vita mi sentii veramente ebrea. E capii che ormai per sempre, fino alla morte, sarei rimasta insieme ai carbonizzati, ai morti soffocati, ai gassati nei rifugi, a coloro che avevano combattuto ed erano morti perché non potevano non morire, a coloro il cui destino non avevo condiviso". Le memorie di Alina Margolis-Edelman (1922-2008) sono uniche nella grazia della loro semplicità. La sua testimonianza di bambina e di adolescente, scritta cinquant'anni dopo, ci porta da Lódz, sua città natale, a Varsavia dentro e fuori le mura del ghetto, e ci parla del tragico eroismo quotidiano di uomini e donne destinati alla più crudele delle morti e che lei salva così dall'oblio. Dopo la guerra, Alina si è laureata in medicina, ha sposato Marek Edelman, il leggendario vicecomandante dell'insurrezione del ghetto di Varsavia, e come pediatra si è dedicata per tutta la vita ai bambini più disagiati.
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Negri Luigi
I Promessi sposi nostri contemporanei. Sette lezioni su Manzoni. Con DVD
ill., ril. L'autore sulla base dei comportamenti di più importanti protagonisti del famoso libro "Promessi sposi" fa paragone con noi, come suoi contemporanei, nel nostro tempo.
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