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‎?i?ek Slavoj‎

‎Virus. Catastrofe e solidarietà‎

‎br. Dal febbraio al luglio del 2020, Slavoj ?i?ek ha seguito giorno per giorno l'inedita crisi pandemica, che ha radicalmente modificato l'esistenza degli individui, i rapporti fra popolo e Stato, le relazioni internazionali: risultato, uno straordinario diario filosofico-politico che, pubblicato in e-book in edizioni successivamente aggiornate e in esclusiva mondiale per Ponte alle Grazie, ha avvinto migliaia di lettori grazie all'originalità e la radicalità dello sguardo. Pubblicato ora in edizione completa su carta, "Virus" è un libro imperdibile per chi, oltre alla tragica cronaca e all'informazione scientifica, avverta il bisogno di un interpretazione più ampia e lungimirante, diretta ai futuri mondi che, forse in maniera effimera, sono parsi possibili durante la pandemia; un'interpretazione - il lettore lo vedrà - non priva di ottimismo.‎

‎Paratico Angelo‎

‎Una feroce compassione‎

‎br. L'Olocausto sofferto dalla Mongolia non è ben conosciuto e studiato in Occidente. Il 4 febbraio 1921, Urga, la capitale della Mongolia, fu occupata da un esercito composto da zaristi russi e mongoli, guidati dal barone Roman von Unger-Sternberg. Liberarono il Bogd Khan dal Monastero di Manjusri, sterminando la guarnigione cinese. Successivamente, a causa delle azioni di Unger-Sternberg, alcune unità dell'esercito sovietico invasero la Mongolia e presero Urga, il 6 luglio 1921. Fucilarono Unger-Sternberg il 15 settembre 1921, mentre tentava una ritirata in Tibet, su invito del Dalai Lama. Nel 1924 gli aguzzini bolscevichi diedero inizio all'Olocausto mongolo, radendo al suolo i monasteri, bruciando antiche biblioteche dedicate allo studio del pensiero buddista, fucilando migliaia di lama, distruggendo preziose opere d'arte sacra. Quegli assassini non riuscirono a trovare e distruggere un oggetto contenente l'anima di Gengis Kahn e che possiede il potere di ricreare lo Stato mongolo. Gino Montecorvo fu un ufficiale dell'esercito italiano, reduce dalla sconfitta di Adua e poi inviato a Pechino nel 1900, per liberare le legazioni dai feroci Boxer. Il suo misterioso diario riapparve a Hong Kong nel 2011. Durante la spedizione in Cina, Gino conobbe una donna che cambiò il corso della sua vita e che lo convinse a stabilirsi a Macao e aprirvi un'attività commerciale indipendente. La coppia divenne custode di un segreto, legato alla storia della Mongolia. Si tratta di storia, e solo in parte di finzione. Questo libro è il frutto di accurate ricerche, durate anni, svolte dall'autore, conoscitore dell'Oriente.‎

‎Crippa Patrizia‎

‎Cartesio: l'errore mai commesso. Nuova ediz.‎

‎br. Un breve saggio diviso in tre sezioni, totalmente indipendenti l'una dall'altra. La prima tratta il "cogito" dal punto di vista strettamente filosofico, la seconda è di carattere linguistico e presenta il "cogito" come un "performativo"; la terza offre uno sguardo sulla biologia e la neurobiologia contemporanee, con osservazioni interessanti sugli studi di Cartesio e dello scienziato Damasio. L'Autrice coglie quel sapere di Cartesio ove l'anima è strettamente congiunta a tutto il corpo, pur non avendo la proprietà dell'estensione. Ci chiarisce che non si parla di "metà anima" o di "un quarto di anima". E se a un uomo viene amputata una gamba non si dice, per tale ragione, che è meno uomo di chi non abbia subito la sua mutilazione. Oggi si parla del grande "errore": ovvero quello di aver separato l'anima dal corpo; oppure di aver privilegiato la razionalità astratta, addirittura anticipando i modelli di Intelligenza Artificiale, sull'intelligenza del corpo. Cartesio nel '600 sottolineava come nella vita siano importanti due cose: la tranquillità dell'anima e la conservazione in buona salute del corpo, per la quale la natura è una grande maestra "innata".‎

‎Tenderini Mirella‎

‎Cent'anni di vita. Lettere ai miei nipoti‎

‎brossura La storia di una vita e un mondo in continuo cambiamento. Il mondo lontano che ha sentito raccontare dai genitori e dai nonni quando era ancora piccola si intreccia con i suoi ricordi personali degli anni di guerra: il fuoco e il fumo dei bombardamenti in città, la fame e la mancanza di tutto, il papà al fronte, l'abbandono della città per un'abitazione di fortuna in un paesello dove la vita è ancora più difficile... E poi, all'improvviso, un mondo completamente diverso: la guerra è finita, rimangono solo le macerie. Scarseggia ancora il pane per mangiare e la legna per scaldarsi ma c'è una grande voglia di rifare tutto e di andare avanti, sempre più avanti. Questo è l'inizio del racconto, che continua attraverso i cambiamenti continui in un mondo che si vuole rifare. La vita in città cambia giorno per giorno e i personaggi di questa storia crescono attraverso occasioni e scelte che li portano a esperienze non comuni che saranno il centro della loro vita.‎

‎Palumbo Mosca Raffaello‎

‎L'ombra di don Alessandro. Manzoni nel Novecento‎

‎br. Cinque saggi, indipendenti tra loro ma uniti dalla lunga ombra che Alessandro Manzoni proietta sul Novecento. Il volume si apre con un'indagine del problematico rapporto tra etica ed estetica in I promessi sposi e in Storia della colonna infame. I quattro saggi successivi sono dedicati rispettivamente a Giuseppe Antonio Borgese, Carlo Emilio Gadda, Leonardo Sciascia e Mario Pomilio. Di ognuno di questi Palumbo Mosca sceglie una o più opere paradigmatiche: Poetica dell'unità e le Lezioni di estetica per Borgese; Racconto italiano di ignoto del Novecento e alcuni saggi di I viaggi la morte per Gadda; L'affaire Moro per Sciascia e, infine, Il Natale del 1833 per Pomilio. La scelta di questi quattro autori - in dialogo con Manzoni e tra loro - si rivela emblematica per cogliere due aspetti della riflessione manzoniana che sembrano oggi i più fecondi e urgenti: il rapporto tra finzione e non finzione e la necessaria tensione etica della letteratura.‎

‎Ferrari Giorgio‎

‎Gli ultimi giorni di Radetzky‎

‎br. Il 5 gennaio del 1858 alle 8 del mattino, in una giornata fredda, bigia, il vento di tramontana che piegava le fronde degli alberi sibilando fra i comignoli delle case, costringendo i pochi milanesi che già si avventuravano per le strade a stringersi nei loro mantelli, a premersi in testa il copricapo, a chinare il viso per non farsi accecare dalla polvere si spegneva nella Villa Reale di Milano all'età di novantun anni Josef Wenzel Radetzky. Era il crepuscolo di un'era e la vigilia dell'unità d'Italia, ma per l'anzianissimo feldmaresciallo il mondo era una giostra immobile da governare con lo scintillio delle sciabole e il paternalismo del vincitore.‎

‎Ferraro Giuseppe‎

‎Fragilità. Cura della vita e legami di esistenza‎

‎br. Fragile è il senso che diamo alle cose che accadono. Fragili sono le parole. La debolezza, la vulnerabilità, la precarietà. È l'essere esposti al male e alla malattia. Fragile è il bambino, il vecchio, il migrante, il degente, l'indigente, chi è solo. Fragile è la propria stessa vita. Fragile è la bellezza. La forza del coraggio. La fragilità è rinchiusa in carcere, nelle scuole del buon Dio, nella miseria, nella fuga di popolazioni, nelle catastrofi e nelle epidemie. La terra è fragile. La tenerezza. Ma ognuno di noi è esposto all'"essere fra" la vita e il mondo, fra l'ignoto e il noto; ognuno ne porta il segreto in quel momento del "non ce la faccio" che si confessa solo a chi si ama. E ogni volta si tratta di ricomporre l'"essere fra", trovare una relazione, una connessione, avere cura. E non basta la terapia come somministrazione del farmaco, ma il nostro starci accanto per ritrovare nella fragilità il segreto della comunità e il sapore della felicità.‎

‎Civati G. (cur.)‎

‎Liliana Segre. Il mare nero dell'indifferenza‎

‎br. La testimonianza di Liliana Segre e il suo messaggio politico in un saggio di Giuseppe Civati che riprende, con grande cura, le sue parole e i suoi insegnamenti, in occasione della nomina a senatrice a vita da parte del Presidente Mattarella. Segre fu espulsa dalla scuola nel 1938. Fu clandestina, chiese asilo e fu respinta. Il 30 gennaio del 1944 fu deportata ad Auschwitz insieme a suo papà Alberto, che non sopravvisse al lager. Negli ultimi trent'anni, diventata nonna, ha promosso una straordinaria campagna contro l'indifferenza e contro il razzismo, in tutte le sue forme e le sue articolazioni. Le sue parole nitide, forti, indiscutibili sono un messaggio rivolto alle ragazze e ai ragazzi, suoi «nipoti ideali», perché non si perdano mai i diritti e il rispetto per le persone.‎

‎Ballerini G. (cur.); Bardazzi E. (cur.); Mirabella G. (cur.)‎

‎Eros e thanatos. L'arte sensuale e macabra di Michel Fingesten‎

‎ill., ril. Molto celebre specialmente per gli amanti degli ex libris, Michel Fingesten (1884-1943) è tuttora poco conosciuto presso il grande pubblico. Il volume, catalogo della mostra organizzata nell'autunno 2020 da "La Soffitta Spazio delle Arti" di Colonnata (Sesto Fiorentino), ripercorre la vita e la carriera artistica del grande incisore ceco affiancando i testi critici a un'ampia galleria di opere. "Le incisioni di Fingesten", scrive Lorenzo Falchi, "rispecchiano l'inquietudine di una vita vissuta a cavallo fra due secoli, segnata dalle grandi tragedie del Novecento e da un anelito cosmopolita che lo porterà a girare il mondo fino a terre lontanissime da quell'Europa che a lungo, allora e dopo, ha accarezzato l'illusione di essere il centro di tutto". Testi di Lorenzo Falchi, Francesco Mariani, Giuseppe Mirabella, Emanuele Bardazzi, Giulia Ballerini.‎

‎Cencio Michele‎

‎Mario Luzi. Un luogo della mente. Teatro e tragico‎

‎br. «Se il tragico contemporaneo esiste risiede in questo indifferenziato che impedisce il confronto, e cioè il dramma e la sua rappresentazione emotiva, in questo negativo privato del paragone con il positivo, quasi a dimostrare che in una civiltà non più religiosa la concezione tragica permane ma ridotta all'impossibilità di una prova e quindi di un reale sentimento» (M. Luzi, Per una lettura di Andromaca). Il sofferto cammino esistenziale del poeta che s'interroga sul senso del male e del tragico nell'uomo contemporaneo, imbattendosi sul problema di una parola "svilita e deformata" capace di produrre il malinteso e il conseguente arresto del dialogo ermeneutico. Per difendersi da questo è necessario ritornare in quel "luogo della mente" per ritrovare l'uomo oltre la maschera. Sarà questa la strenua ricerca di Mario Luzi verso una inedita via di purificazione della parola poetica che dal primo ermetismo degli anni '30/'40, che la custodirà dalla violenza dell'inquinamento del linguaggio, si aprirà alla prosa della vita. (Fondazione Mario Luzi - marioluzi.it)‎

‎Crovi Luca‎

‎Storia del giallo italiano‎

‎br. Il fatto che la crime fiction in Italia non abbia mai subito cali di popolarità o di consenso si può considerare una prova del suo legame indissolubile col modo di raccontare e di raccontarsi nel Belpaese. Luca Crovi ne rilegge la storia da un punto di vista inedito, utilizzandola come sensore delle aspirazioni e delle paure, dei sogni e dei peggiori incubi di un'intera nazione. Il risultato è una cartografia dell'inferno del Novecento e del primo ventennio del Duemila, dalla Milano di Augusto De Angelis e Giorgio Scerbanenco, alla Roma di Giancarlo De Cataldo, dal boom degli anni Sessanta al grande successo di Andrea Camilleri, dai noir di Carlo Lucarelli, Massimo Carlotto, Antonio Manzini e Maurizio de Giovanni ai legal thriller di Gianrico Carofiglio, fino ai gialli con humour di Marco Malvaldi e Francesco Recami, passando per i thriller di Giorgio Faletti e Donato Carrisi. Costruendo un percorso avvincente attraverso successi editoriali e repêchage di autori, più o meno noti, che hanno lasciato un segno nel panorama italiano e internazionale, Crovi mette in rilievo differenze e analogie fra trame e personaggi, ambientazioni e schemi narrativi del giallo, il «frutto rosso sangue della nostra epoca». Davanti a un universo narrativo che parla dei lettori e ai lettori, terrorizza e affascina nello stesso tempo perché sembra esorcizzare, con il rigore razionale di un'indagine brillante e intuitiva, la paura dell'ignoto, non si può fare a meno di chiedersi: è forse un caso che in tempi di feroce incertezza, come quelli che stiamo vivendo, il giallo sia ancora il genere più amato dagli italiani?‎

‎Finkielkraut Alain‎

‎In prima persona. Una memoria controcorrente‎

‎br. L'autobiografia senza sconti di un grande filosofo che rivive le tappe fondamentali del suo percorso umano e intellettuale, per fare i conti con se stesso e con le incognite della società a cavallo tra due secoli. Le «memorie di un contemporaneo» capace di sfidare i luoghi comuni «alla ricerca del tempo presente». «Dacché, nonostante i miei sforzi per rallentare l'inarrestabile corsa del tempo, l'età avanza irrimediabilmente, e soffro per gli epiteti ostili che talvolta vengono accostati al mio nome, credo sia giunto il momento di fare un bilancio e di ripercorrere la mia vita senza scappatoie né indulgenza». Così Alain Finkielkraut rivela ciò che lo ha spinto a tirare le fila del suo cammino umano e intellettuale, affrontando una serie di temi che lo hanno accompagnato per tutta la vita, insieme agli incontri con il pensiero e le suggestioni di figure chiave della cultura mondiale come Martin Heidegger, Charles Péguy, Emmanuel Lévinas, Milan Kundera, e quello decisivo con Michel Foucault. Noto per le sue posizioni capaci di innescare feroci polemiche, risponde alle accuse di chi lo definisce «reazionario», si espone senza riserve, ammette il conformismo del suo periodo sessantottino, ripercorre la «scoperta» della questione ebraica e il tentativo di comprendere le radici del negazionismo, la passione per la lingua, la scissione tra il progetto dell'Europa e le culture dei singoli paesi membri, e si confronta con le questioni cruciali della nostra contemporaneità, dall'identità alle migrazioni, dal ritorno dei fascismi al livellamento indotto dalla globalizzazione. Tra domande scomode e confessioni intime, Finkielkraut non smette di tenere fede alla passione che lo anima: «la verità che cerco, ancora e sempre, è la verità del reale; la spiegazione dell'essere e degli eventi resta, ai miei occhi, prioritaria».‎

‎Culp Andrew; Di Maio F. (cur.)‎

‎Dark Deleuze‎

‎br. Il filosofo francese Gilles Deleuze è noto come pensatore della creazione, dell'affermazione gioiosa e dei concatenamenti rizomatici. In questo breve libro, Andrew Culp controbatte polemicamente che questo canone della gioia, una volta radicale, ha perso la sua capacità di resistenza al presente. Concetti una volta creati per sconfiggere il capitalismo sono stati riciclati nei mantra del business, che gioiosamente affermano: "Il potere è verticale; il potenziale è orizzontale!". Culp riscopre la negatività dimenticata di Deleuze. Egli scompagina l'interpretazione prevalente attraverso una rete sotterranea di riferimenti alla cospirazione, alla crudeltà, al terrore del fuori e alla vergogna di essere umani. Infine, ravviva l'opposizione a quanto vi è di intollerabile in questo mondo. Un Deleuze rivoluzionario per il mondo digitale di oggi, di felicità compulsiva, di controllo decentralizzato e di sovraesposizione.‎

‎Pasetti Anna‎

‎Gli abissi sotto i piedi. L'arpa a pedali e il mito del temperamento perfetto‎

‎ill., br. L'eterna querelle fra musica teorica e musica pratica, questa volta incarnata nella polemica tutta francese fra i sostenitori dell'arpa a pedali a movimento semplice (e del temperamento equabile) e quelli dell'arpa a doppio movimento di Sébastien Erard (e dell'accordatura pitagorica), nel pieno del periodo romantico.‎

‎Fagioli Marco‎

‎Arte moderna tra aura e riproducibilità. Benjamin. Giacometti. Warhol. Banksy‎

‎brossura‎

‎Severino Emanuele‎

‎Istituzioni di filosofia‎

‎br. Questo corso di Istituzioni di Filosofia, pubblicato in forma di dispensa nel 1968, rappresenta uno degli ultimi momenti dell'insegnamento di Emanuele Severino all'Università Cattolica di Milano, dalla quale si allontanerà nel 1970 per passare all'Università di Venezia. È un ciclo di lezioni contemporaneo alla stesura dei saggi Il sentiero del Giorno, La terra e l'essenza dell'uomo, Risposta ai critici, in cui Severino approfondisce la svolta iniziata con Ritornare a Parmenide, e che culminerà con la raccolta di questi e altri saggi nel libro Essenza del nichilismo. Ripensando a queste lezioni, Salvatore Natoli, allora assistente di Severino, ha scritto: «Severino [...] mi ha costretto a dare consistenza alle mie argomentazioni filosofiche, a fornire giustificazioni adeguate alle mie tesi e direi che mi ha definitivamente vaccinato dai vizi delle mode filosofiche». Rigore dell'argomentazione e attenzione al variare del significato delle categorie e dei problemi costitutivi della filosofia (identità, contraddizione, dialettica, verità, realismo, idealismo...): questo in sintesi il contenuto del libro. Pagine che permettono al lettore, come agli uditori di allora, di fare esperienza di cosa significa educare al pensiero: filosofare è saper declinare in modo riflessivo l'Èlenchos, la confutazione come fondamento dell'argomentazione.‎

‎Nietzsche Friedrich; Giametta S. (cur.)‎

‎Ecce homo‎

‎br. Stanco di non essere riconosciuto e di essere mal interpretato, stanco di sussurrare a orecchie che non volevano sentire, Nietzsche, sul filo dell'estrema sanità mentale, "monta sulle nuvole per parlare con tuoni e fulmini": si mette in piazza, si autointerpreta, si teatralizza. Con il suo carattere drammatico, i suoi fulgori poetici e le lampeggianti profondità del suo pensiero "Ecce homo" rappresenta il libro conclusivo di Nietzsche. È l'interpretazione ultima, autentica, unica e precisa di un autore che, nella sua totalità, non sarà più capito neanche dai suoi più grandi interpreti. Di fatto, "Ecce homo" è ed è stato sempre uno dei testi più dibattuti di Nietzsche, e di esso sono state proposte le definizioni più discordanti: proclama cosmico? documento psicopatologico? autoritratto? pamphlet antitedesco? A completare la bibliografia delle opere di Nietzsche nel catalogo BUR entra quindi un unicum di tutta la produzione del filosofo, l'opera con cui deve necessariamente confrontarsi chiunque intenda avvicinarsi a Nietzsche.‎

‎Bono Elena‎

‎Per Aldo Gastaldi «Bisagno». Documenti, testimonianze, lettere e altro materiale utile ad una sistemazione storica del personaggio‎

‎br. Morto a 23 anni, partigiano, dal 2019 candidato agli altari: puòessere questo lo schizzo dell'identikit di «Bisagno», nome di battaglia di Aldo Gastaldi (Genova 1921 - Desenzano del Garda 1945). Comandante amato e autorevole, seppur giovanissimo, degli oltre duemila uomini della divisione Cichero, contribuisce non poco alla Liberazione d'Italia e alla fine della Seconda guerra mondiale per i successi conseguiti in battaglia nell'entroterra ligure. Questo libro ripropone integralmente la raccolta di testimonianze e documenti che Elena Bono (Sonnino 1921 - Lavagna 2014) gli ha dedicato. Queste pagine si rendono così occasione di incontro e fusione fra l'introspezione e lo stile di una scrittrice e i contenuti della vita di un uomo entrambi straordinari. Elena ne incrociò lo sguardo una volta sola a Bertigaro, mentre «Bisagno» passava in motocicletta. Le bastò quell'attimo in cui si trovarono l'uno negli occhi dell'altra, perché lei gli dedicasse in seguito l'intera sua opera di narratrice.‎

‎Adinolfi Massimo‎

‎Qui, accanto. Movimenti del pensiero. Nuova ediz.‎

‎ril. Con simili strategie, infatti, si pensa ancora che ci sia qualcosa da fare, che il pensiero debba aprirsi strenuamente un cammino, che vi sia magari qualcosa contro cui esso urta e che perciò dia a pensare. Si dà forza al pensiero rendendo ardua la sua meta, perché - si dice - «come potrebbe accadere che la salvezza fosse trascurata quasi da tutti se fosse a portata di mano e la si potesse trovare senza grande fatica»? Se ciò non può accadere, tuttavia, è forse perché questo è veramente il più difficile da dire e pensare: che la salvezza stia qui, semplicemente accanto: a portata di mano.‎

‎De Luca Laura‎

‎Breve storia filosofica della voce‎

‎ill., br. La voce è uno strumento, si suol dire, specie per chi la usa nel proprio lavoro (nel teatro, nel mondo della musica e dello spettacolo, e in mille altre situazioni comunicative), e non mancano certo i manuali che promettono di insegnare come si fa. Difficile descrivere cosa invece faccia questo libro, se non dicendo che risponde ai perché: con quale scopo, verso quale direzione, provenendo da quale storia e da quale base spirituale e filosofica stai facendo uscire la tua voce? «La voce è una mano, un artefice, è l'erpice che smuove la terra e evoca il germoglio. Così il suono autofeconda il pensiero. E nella voce, il suono si pensa»: dunque usare bene la propria voce - qualcosa di unico, inevitabilmente individuale, ma anche antico come l'uomo - senza comprenderne il significato, senza un impianto che si può ben definire filosofico, significa rischiare di possedere una tecnica priva di pensiero, priva di anima. E, infine, priva dell'elemento che secondo l'autrice è forse il più importante nell'abilità vocale: la capacità di ascoltare.‎

‎Bigli Alice‎

‎La scintilla dell'utopia. Rileggere Gianni Rodari con i bambini‎

‎brossura In occasione dei cento anni dalla nascita di Gianni Rodari, ecco un saggio ricco di sorprese, diviso in tre parti. La prima è una biografia che ripercorre vita e opera dell'autore nei suoi aspetti più significativi. La seconda analizza l'opera di Rodari attraverso dei percorsi tematici che rimettono al centro di possibili percorsi di lettura i grandi valori e le idee di infanzia e società che attraversano i suoi testi: pace, uguaglianza economica e sociale, fratellanza, solidarietà, etica, valore del lavoro, rispetto per l'infanzia, fiducia nel futuro e altri. Viene così messa in luce l'idea di utopia come capacità di vedere le criticità della realtà e del presente e immaginare, anche attraverso l'invenzione fantastica, un futuro migliore. La terza indaga titoli di altri autori contemporanei capaci di proseguire i percorsi di lettura individuati tra i testi di Rodari e di suscitare un dialogo aperto, oggi, tra adulti e bambini sui temi e sui valori centrali per l'autore.‎

‎Barilli Renato‎

‎Filosofi all'alba del contemporaneo. Kant, Schelling, Schopenhauer, Nietzsche‎

‎br. I manuali parlano di un'età «contemporanea» che inizierebbe alla fine del Settecento con la Rivoluzione francese, ma in questo libro Barilli segue un metodo diverso che considera le varie epoche ricorrendo ai grandi eventi di natura scientifica e tecnologica. Per connotare quel periodo preferisce infatti osservare i primi passi dell'elettromagnetismo, che ha avuto tra i maggiori esponenti Alessandro Volta con la sua pila e Luigi Galvani con l'esperimento delle rane appese a una ringhiera metallica. Questo scoppio di nuove energie si registra in tutti i settori della cultura, nel campo delle arti visive, con le forme irregolari e inedite di Füssli, Blake, Goya, nella narrativa e nella filosofia.‎

‎D'Esposito Antonino‎

‎I canti di Giacomo Leopardi. Nella traduzione in Napoletano di Antonino d'Esposito‎

‎ill., br. Un filo sottile, ma resistente, che passa anche attraverso immagini e simboli vesuviani resi immortali dal poeta di Recanati. Sull'arido dorso del vulcano che da millenni disegna la fisionomia del golfo partenopeo, la ginestra, tanto profumata quanto effimera, ha servito da ancella per la chiusura di un cerchio poetico che ha imposto alla nostra letteratura il marchio leopardiano. Che finalmente questa ginestra parli la lingua del Vesuvio!‎

‎Wood Rocky‎

‎Stephen King. Le opere segrete del re‎

‎cart. Chi può davvero dire di conoscere a fondo Stephen King? Il grande romanziere americano non ha bisogno di nessuna presentazione, eppure la sua sterminata opera è nota soltanto in piccola parte, la punta di un iceberg nero e terrificante che tuttavia attira l'intera platea mondiale. Rocky Wood, amico fraterno e massimo esperto della bibliografia del Re, è autore della più completa biografia al riguardo, dove non solo le opere più conosciute vengono analizzate al microscopio, ma anche gli inediti e gli scritti dimenticati sono portati alla luce, con alcuni esclusivi brani da leggere tutto d'un fiato. Stephen King ha pubblicato più di duecento opere di narrativa (ovvero quarantadue romanzi editi, centonove racconti in raccolte personali e altri cinquantatré racconti sparsi), molte delle quali in differenti versioni. Da una ricerca emerge che esistono almeno altri cinquantaquattro lavori di narrativa di King che non sono stati pubblicati - tra questi, molti sono accessibili ai ricercatori tramite i documenti di King conservati presso l'Università del Maine a Orono, dove King si laureò, o tramite altri canali.‎

‎Gentile Giovanni‎

‎Genesi e struttura della società. Saggio di filosofia pratica‎

‎br. "Genesi e struttura della società" è un testo di filosofia pratica, educazione civile e speculazione teoretica di sorprendente attualità. Essere uomo significa diventarlo attraverso il pensiero.‎

‎Zedda Michele‎

‎Pagine di pedagogia leopardiana‎

‎br. Non vi è molto entusiasmo per la pedagogia di Giacomo Leopardi. Nonostante qualche meritoria indagine, non si dispone ancora di un quadro critico esaustivo; e ciò a dispetto della ben nota rivisitazione, tesa a valorizzare, oltre il mero poeta lirico, il filosofo, sensibile alla storia e ai problemi dell'umanità. Vi è da chiedersi il motivo di questa lacuna; e la riposta è, forse, nella sua statura di classico, anzi di classico dei più notevoli della nostra letteratura, cui è dovuto un rispetto quasi sacrale. La critica più autorevole ha fissato Leopardi in uno schema codificato. È anzitutto poeta, al più filologo; a farsi più larghi, filosofo e politico, mai, però, pedagogista, né educatore. Avanzare nuove letture è sempre un passo delicato.‎

‎Penge Stefano‎

‎Rodari digitale. Dalla «Grammatica della fantasia» al Coding‎

‎ril. Cosa c'entra allora Rodari con il digitale? Un lettore attento sa bene che Rodari è respinto dalle macchine disumanizzate e disumanizzanti; ma è invece attratto da quelle che hanno un comportamento a metà tra il magico e l'intelligente, e le infila un po' dovunque: dal telecomando che trasporta un mite signore dentro al televisore alla bambola a transistor che si rifiuta di farsi punire dalla sua bambina/padrona, dalla macchina ammazzaerrori del professor Grammaticus al robot creatore di slogan pubblicitari, passando per astronavi, semafori blu e taxi volanti. La stessa Grammatica della fantasia è presentata da Rodari come un "macchina per inventare le favole". Partendo da questi elementi, Rodari digitale tenta di ricostruire un possibile rapporto della poetica e della pedagogia rodariana con le macchine creative per eccellenza, i computer appunto.‎

‎De Francesco Antonino‎

‎L'antichità della Nazione. Il mito delle origini del popolo italiano dal Risorgimento al fascismo‎

‎br. Nella cultura politica italiana la lettura della storia nazionale sotto il segno dell'insufficienza democratica si è sempre affiancata a quella che, invece, ne valorizza il richiamo ai valori risorgimentali. Il libro cerca altra strada per misurare ampiezza e limiti del processo di nazionalizzazione, leggendo come, tra Otto e Novecento, il ricorso al tema dell'autoctonia delle sue genti informasse lo stereotipo dell'identità italiana. In tutta Europa l'Ottocento politico favorì un forte interesse per il tema dell'antichità delle nazioni. L'Italia del Risorgimento non fece eccezione e sin dagli anni napoleonici si confrontarono due letture tra sé contrapposte: d'un lato chi, come Vincenzo Cuoco, parlò di unità etnica, dall'altro quanti, sulla traccia di Giuseppe Micali, puntarono sul solo comun denominatore culturale. Questo differente approccio alle origini della nazione - una sola per Cuoco, plurima per Micali - ha informato tutta la cultura politica italiana fino al fascismo e il libro ripercorre i molti interventi che da angoli differenti e d'ordine politico opposto tornarono su una posizione come sull'altra per trovare conferma oppure solo conforto alle diverse proposte circa l'identità della nazione. Questa discesa per i meandri del sapere antiquario e poi delle discipline storico-antropologiche consente di tornare sulla storia culturale dell'Italia tra Otto e Novecento da un angolo poco esplorato attraverso il quale individuare dove, come, quando (e soprattutto perché) il movimento nazionale abbia conosciuto una drammatica involuzione.‎

‎Carlisle Clare‎

‎Kierkegaard. L'inquieto filosofo del cuore‎

‎brossura Questa biografia presenta l'inquieta vita di Kierkegaard, "Socrate della Cristianità" che, come diceva lui stesso, viveva la vita in avanti, ma la capiva soltanto a ritroso. Søren Kierkegaard, uno dei filosofi moderni più appassionanti e impegnativi, è considerato il padre dell'esistenzialismo. Per i suoi contemporanei era soprattutto un filosofo del cuore. A cavallo tra gli anni '40 e '50 dell'Ottocento, dalla sua penna scaturiscono scritti che danno origine a un nuovo stile filosofico, radicato nel dramma interiore dell'essere "umani". Mentre il Cristianesimo sembra attraversare come un sonnambulo un mondo in trasformazione, a sorpresa Kierkegaard rivela la sua forza spirituale mettendo a nudo la povertà della religione ufficiale. La sua creatività irrequieta viene continuamente rinfocolata dai fallimenti personali: il ricordo della relazione con la giovane Regine Olsen, prima promessa sposa e poi abbandonata per dedicarsi interamente alla scrittura, lo tormenterà fino alla fine dei suoi giorni. Quando, a soli 42 anni, crolla esausto sta ancora approfondendo la questione dell'esistenza: come essere "umani" in questo mondo.‎

‎Steiner George; Adler Laure‎

‎La passione per l'assoluto. Conversazioni con Laure Adler‎

‎br. "Si può essere a casa propria dappertutto. Datemi un tavolo da lavoro, sarà la mia patria." George Steiner, rispondendo alle domande della giornalista Laure Adler, racconta in queste pagine le numerose patrie della sua vita affascinante: quelle reali, con la fuga della famiglia da Parigi e dal fervore nazista che stava esplodendo in Europa, le esperienze giovanili a New York e le cattedre nei più prestigiosi atenei del mondo. E quelle ideali, con l'orgogliosa rivendicazione di appartenere a un popolo - quello ebraico - a cui riconosce il nucleo vitale della sua eccellenza intellettuale senza tuttavia risparmiare critiche alla politica di quel "miracolo necessario" che è lo stato di Israele. Nelle riflessioni preziose di uno dei giganti del nostro tempo, memorie e rimpianti si intrecciano alle idee su cui da sempre si è interrogato: Steiner torna così a esprimere con forza la dedizione avvincente e pericolosa per la letteratura e il libro; continua il confronto con le grandi mitologie del Novecento, confermando il giudizio inflessibile su Freud e la psicoanalisi; e dedica parole di amore puro alla sua passione più grande e profonda, quell'"esperanto delle emozioni che è la musica". Ma la ricerca di senso non può mai considerarsi giunta a destinazione e per questo, invitato a dare una definizione di sé stesso, forse con un pizzico della sua tipica ironia, Steiner può affermare orgoglioso: "Mi piace essere discepolo".‎

‎Sarfatti Michele‎

‎Il cielo sereno e l'ombra della Shoah. Otto stereotipi sulla persecuzione antiebraica nell'Italia fascista‎

‎br. La ricostruzione storica della persecuzione antiebraica nell'Italia fascista ha dovuto fare i conti sin dagli albori con una diffusa attitudine a minimizzare l'antisemitismo che, con gradazioni diverse, ha accompagnato il Ventennio. Nello specifico, la storiografia ha dovuto affrontare una tendenza a sottovalutare pregiudizi e orientamenti antiebraici nella società e nella cultura italiana; a oscurare il complesso percorso dell'antisemitismo fascista; a leggere l'alleanza con la Germania di Hitler come se quest'ultima non fosse costitutivamente votata alla persecuzione degli ebrei; a ridimensionare la collaborazione della Repubblica di Salò alla Shoah nazista. Ciò ha comportato l'insorgere di inciampi alla comprensione e deragliamenti nella ricostruzione. Il loro superamento ha costituito per gli storici un cimento suppletivo, tuttora in corso. Il libro ha per oggetto otto di questi inciampi e deragliamenti.‎

‎Scarinci Viviana‎

‎Il libro di tutti e di nessun. Elena Ferrante, un ritratto delle italiane del XX secolo‎

‎br. Fenomeno tutto italiano ma diventato presto mondiale, l'opera di Elena Ferrante - autrice "invisibile" eppure sempre più presente nel dibattito culturale e letterario - rivela un universo complesso che mescola tradizione ed ipermodernità, realismo e immaginazione. Lavorando sulle relazioni e sulle sfumature, sul dicibile e l'indicibile delle vite dei suoi personaggi - soprattutto quelli femminili - sulla lingua e le architetture concrete e simboliche dei suoi romanzi, Ferrante ha trascinato la produzione letteraria italiana a firma femminile fuori da un cono d'ombra mettendola al centro della scena. Questa monografia - un lavoro critico utile per studiosi e appassionati, ma anche per semplici lettori e lettrici - segue i temi, le trame e il linguaggio dei romanzi, dall'Amore molesto alla quadrilogia dell'"Amica geniale" - anche in versione serial TV - e ancora fino al recentissimo "La vita bugiarda degli adulti". Basato su un ricchissimo apparato bibliografico italiano e internazionale, e senza trascurare anche interviste e testi non narrativi di Ferrante, il volume ha il respiro e lo spessore sia di una accurata messa a punto del dibattito critico su un'autrice e i suoi testi, sia delle ragioni di un successo senza precedenti.‎

‎Apicella G. (cur.)‎

‎I Portici ieri e oggi. Il borgo attraverso le opere del pittore Matteo Apicella‎

‎ill., ril. L'opera è pubblicata a 110 anni dalla nascita di Apicella, rappresentando un omaggio inedito al celebre artista cavese. La curatela è affidata a Giuseppe Apicella. "Un viaggio dall'arte alla realtà con l'immaginario e la sensibilità di questo figlio della Valle Metelliana che attraverso il suo ricercare, osservare, ci rende partecipi del suo ricco fiume di sentimenti per la sua amata Città, dall'antico Borgo al verde delle sue valli, ai suoi particolari casolari o angoli ormai scomparsi ed immortalati nella sua ricchissima produzione".‎

‎Jagiello A. (cur.)‎

‎Avanguardia polacca. Arte e cultura in Polonia tra il 1914 e il 1952‎

‎br. Come scrive Andrzej Turowski nel saggio di apertura a questo volume, «quando si avverte la fine di una certa epoca si è spinti a interrogarsi sul suo inizio. Sui tempi e i luoghi che hanno segnato la nascita di un mondo oggi morente. Sugli eventi che l'hanno accompagnata. Sull'aver riconosciuto le ragioni della sua disintegrazione postmoderna». La riflessione portata avanti in Avanguardia polacca verte su un'esperienza artistica che ebbe origine in un'epoca d'incredibile fermento, un'epoca in cui l'entusiasmo e la speranza innervarono ogni campo della vita culturale della Polonia - e non solo, se si pensa che fino al 1918 questo Paese era inesistente, spartito com'era tra le tre potenze vicine. Il volume, attraverso il contributo dei maggiori studiosi ed esperti della materia (Andrzej Turowski, Jaros?aw Suchan, Paulina Kurc-Maj, Karolina Zi?bi?ska-Lewandowska, Piotr Rypson e Luiza Nader), si concentra sui fenomeni cruciali dell'avanguardia polacca: le origini del modernismo; l'attività artistica e sociale dei suoi fondatori (W?adys?aw Strzemi?ski e Katarzyna Kobro); le vicende di uno dei primi musei d'arte moderna al mondo, ovvero il Muzeum Sztuki di ?ód?, ancor oggi funzionante; il ruolo della la stampa artistica e del fotomontaggio. La Cronologia dell'avanguardia polacca, posta a chiusura del libro e curata da Ewa Skolimowska, permette di ricollocare in un contesto più ampio i fenomeni descritti nei singoli saggi, mentre la postfazione di Stefano Chiodi propone interessanti confronti con l'analoga esperienza italiana.‎

‎Gentile Andrea‎

‎Apparizioni‎

‎br. Quando la mente sospende il suo incessante mormorio di fondo, c'è qualcosa di nascosto e inatteso che può emergere nelle nostre vite. Qualcosa che sposta l'orbita in cui giriamo e acuisce l'intensità del nostro stare al mondo. Sono le apparizioni: ciò che appare e genera mutamento. Se la nostra esistenza è piena di eventi improvvisi e inaspettati, solo accrescendo percezione e consapevolezza, rendendo corpo e mente più presenti, uscendo dalla fissità dell'ego e dal tempo degli orologi, andando incontro allo shock dell'ignoto possiamo vivere, davvero, le apparizioni. Che investano un concerto dei Muse o la musica di Arvo Pärt, un viaggio in Estremadura o i microgrammi di Robert Walser, la paura di morire, un film di Béla Tarr o un incidente ripreso su Instagram, questi frammenti intrecciano la rete segreta della nostra vera vita e reinventano il mondo, scompaginano la sua narrazione, reintegrano l'inatteso e l'incognito nel cuore dell'esperienza. Un movimento opposto al potere predittivo degli algoritmi e all'onniscienza del dio digitale che, col suo "sovraccarico da apparizioni", satura ogni vuoto e finisce per annullarle. Il loro campo d'elezione, allora, è quello artistico, perché la letteratura, il cinema, la musica, l'arte sono apparizioni. Spaziose, meditative, contemplative, possono raccontare un'altra storia e andare nell'"altra direzione".‎

‎D'Angelo Sergio‎

‎Pubblicate Zivago! Storia della persecuzione di Boris Pasternak‎

‎ril.‎

‎Strazzabosco S. (cur.)‎

‎Oikos. Poeti per il futuro‎

‎br. L'idea è proprio questa, antichissima. Almeno dai tempi di Omero. Da sempre la voce della poesia è parola civile, parola condivisa, parola che rimane attraverso il tempo. Attorno alle parole ci incontriamo, con le parole pensiamo, le parole danno senso alla nostra vita. Ma la parola poetica è nella sua essenza parola controcorrente, perché ci mette in dubbio, perché diventa nuovo appiglio per guardare il mondo in modo diverso, per infrangere i nostri errori per aprire altre prospettive. Se oggi parliamo di natura e di ambiente, di quello che è l'oikos in cui abitiamo, la poesia ci può aiutare. Da ogni parte di una terra violata i poeti hanno inviato le loro parole in difesa della natura. Ma nell'idea c'è un pensiero forse ancor più grande, perché sono i nostri giovani, tra le scuole e le università, che hanno lo sguardo aperto sul futuro e che sono i protagonisti della protesta contro l'arroganza evidente e mostruosa dell'antropocene, i portavoce della poesia e della natura. Le foglie sono il simbolo di questa azione, stanno sulla copertina, sono sparse tra le pagine del libro. Sono le stesse foglie di Omero, che ricordano agli uomini la loro fragilità: ci dicono che siamo parte della natura e che in questo sta il nostro significato, ci mettono davanti agli occhi la nostra hybris, la cecità e l'avidità che uccidono l'oikos in cui viviamo e noi stessi. Premessa di Filippomaria Pontani e Alberto Camerotto.‎

‎Steiner Rudolf‎

‎Le opere scientifiche di Goethe‎

‎br. Nelle opere di Goethe ogni singola esperienza non è fine a se stessa, ma serve per avvalorare un'unica, grande idea: l'incessante divenire armonioso dell'universo, svelato in questo volume.‎

‎Trovato R. (cur.)‎

‎Studi sulla lingua poetica di Antonio Carvajal‎

‎br. Antonio Carvajal (Albolote, Granada 1943) ha celebrato nel 2018 i 50 anni dalla sua prima pubblicazione poetica, "Tigres en el jardín". L'attribuzione nel 2012 del "Premio Nacional de Poesía" per "Un girasol flotante" è il riconoscimento a una lunga carriera poetica fatta di dedizione alla letteratura e all'arte in generale. Il presente volume esce nel trentennale della pubblicazione di "Testimonio de invierno" (1990) e racchiude contributi che testimoniano un crescente interesse in Italia per il poeta andaluso.‎

‎Husserl Edmund; Canzonieri A. (cur.)‎

‎Meditazioni cartesiane e Lezioni parigine‎

‎br. Le Meditazioni cartesiane, ampliamento delle Lezioni parigine tenute da Husserl il 23 e 25 febbraio 1929 alla Sorbonne, rappresentano un vertice dell'elaborazione della fenomenologia trascendentale e rendono possibile afferrare l'articolazione sistematica che unisce in una totalità coerente le analisi specifiche condotte da Husserl. Esse, delineando l'intero arco delle ricerche fenomenologiche, indicano con chiarezza le stratificazioni dell'esperienza e fanno emergere gli intrecci tra questioni apparentemente diverse, come i piani di fondazione dei problemi filosofici da un punto di vista fenomenologico-trascendentale. Vengono così presentati nel loro nesso unitario i problemi della percezione, delle oggettualità ideali, la questione teleologica, gli strati che costituiscono la vita egologica, il rapporto tra passività e attività e. infine, il tema dell'alterità e della costituzione intersoggettiva. In questo modo le Meditazioni cartesiane offrono il quadro d'insieme che collega le singole ricerche e permettono di cogliere l'unità del progetto fenomenologico nelle sue autentiche ambizioni filosofiche. Introduzione Vincenzo Costa.‎

‎Crovato Giorgio; Tagliapietra Mariavittoria; Vianello Rita‎

‎Pellestrina‎

‎ill., br. Il litorale di Pellestrina è la zona costiera più meridionale che delimita la laguna di Venezia dal mare. Pellestrina conserva ancora oggi, pure e incontaminate, alcune peculiarità della vita anfibia veneziana, rurale e marina, che sono proseguite anche nel corso del Novecento, tutelando la cultura dell'isola e l'originale inclinazione di comunità sospesa tra le acque del mare e della laguna che riesce a farsi valere in una lunga e sottile striscia di terra. In queste pagine ne viene ripercorsa la storia novecentesca, richiamando alla memoria le vicende millenarie della comunità che vi ha sempre vissuto in una dimensione atemporale, solo in alcuni momenti scossa da avvenimenti drammatici, come le bombe della Seconda Guerra mondiale o la tragica alluvione del 1966 che spezza e travolge gli storici murazzi della Serenissima. Attraverso le testimonianze d'archivio e il continuo relazionarsi con chi vive e opera sull'isola, emerge il ritratto di un luogo fatto di sopravvivenze.‎

‎Caroli Dorena‎

‎De Amicis in Russia. La ricezione nel sistema scolastico zarista e sovietico‎

‎br. Il volume offre una ricostruzione inedita della circolazione in Russia delle opere di Edmondo De Amicis, avvenuta prevalentemente fra il 1889 e il 1918, benché si osservino traduzioni di Cuore fino al secondo dopoguerra e a tempi più recenti. De Amicis è stato il più tradotto degli autori italiani in questo paese e la sua influenza è stata immediata, sorprendente e di lunga durata. La fortuna delle sue opere si spiega con il fatto che offrivano modelli educativi per l'avvento di "una scuola nuova", costituendo anche una fonte dalla quale trarre ispirazione per l'alfabetizzazione degli adulti e, più in generale, per l'educazione politica e patriottica delle nuove generazioni. Tra i letterati che trovarono una particolare affinità con l'opera dello scrittore italiano vi furono la traduttrice e scrittrice per l'infanzia Anna Ul'janova-Elizarova, sorella di Lenin; lo scrittore ed editore, seguace della filosofia tolstoiana, Ivan Gorbunov-Posadov; il poeta futurista Vladimir Majakovskij e lo scrittore e giornalista Valentin Kataev, interprete dell'estetica del realismo socialista. Sulla scorta di un'accurata ricostruzione bibliografica, di fonti originali e di un'aggiornata riflessione storiografica - che si avvale di una pluralità di metodologie di ricerca - l'autrice presenta al lettore un vero e proprio fenomeno di "trasferimento culturale" tra Italia e Russia nell'arco di un secolo, che intreccia la ricezione dell'opera deamicisiana con la narrazione della storia della scuola zarista.‎

‎Brunati M. C. (cur.)‎

‎Ritratto di una contessa. Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini‎

‎ill., br. Nata ad Alessandria d'Egitto in una ricchissima famiglia di banchieri originaria di Venezia, Lydia Caprara trascorse solo pochi anni nella terra dei faraoni, ma ne conservò un ricordo indelebile per tutta la vita. Arrivata in Italia nei primi anni Ottanta dell'Ottocento, si stabilì con la famiglia a Roma in un grandioso e lussuosissimo palazzo fatto costruire dal padre nella prestigiosa via XX Settembre e divenuto in seguito una sede del Ministero della Difesa. Grazie anche alle capacità relazionali della madre Elena de Laurin e alle non comuni disponibilità economiche paterne, Lydia fu ammessa a frequentare gli ambienti più esclusivi, fino ad entrare in contatto con l'affascinante nobildonna Eugenia Attendolo Bolognini. Fu proprio la duchessa a favorire, nel 1895, il matrimonio della giovanissima Lydia con suo nipote Gian Giacomo Morando de' Rizzoni. L'unione portò Lydia in un mondo ancor più ricco ed elitario: a fianco del marito e della zia si spostava tra Roma, la villa di Vedano al Lambro, il castello di Sant'Angelo Lodigiano e il palazzo di Lograto nel bresciano. Come la zia, che accudì sino alla fine, amò vivere circondata da agi e comodità, senza tuttavia dimenticare i meno fortunati. Insieme al marito, fu infatti generosa e instancabile benefattrice di numerosissime istituzioni, a cominciare dall Ospedale Maggiore di Milano. Promosse inoltre la costituzione dell'Orfanotrofio Morando Attendolo Bolognini di Lograto e quella della Fondazione Morando Bolognini di Sant'Angelo Lodigiano, dedicata alla ricerca scientifica nel campo dell'agricoltura. Al Comune di Milano destinò le sue collezioni - dipinti, mobili, reperti egizi, porcellane europee e orientali - una rara biblioteca esoterica e il palazzo di via Sant'Andrea, dove aveva abitato con il marito e dove ha oggi sede il Museo dedicato alla città di Milano e alla collezione di Costume e Moda.‎

‎Cherubini Laura‎

‎Controcorrente. I grandi solitari dell'arte italiana‎

‎ill., br. Il tessuto dell'arte italiana è fatto di alcune peculiari differenze difficilmente riconducibili all'interno di rassicuranti e comode etichette. Questo libro, Controcorrente, prende in esame alcuni tra i più grandi artisti italiani che hanno operato al di fuori, o in modo non conforme, al mainstream e alle logiche dei raggruppamenti. Sono artisti che hanno avuto il coraggio di essere soli: Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Luciano Fabro, Fabio Mauri, Marisa Merz, Vettor Pisani, nella loro radicale diversità sono tra i grandi solitari dell'arte italiana. Nonostante la loro solitudine sono guardati con grande attenzione dalle giovani generazioni alle quali hanno aperto molte strade. Il libro approfondisce alcuni aspetti del loro lavoro e fornisce una chiave di lettura per la loro opera: l'intrinseca transculturalità e il perpetuo dialogo con l'altro di Boetti; l'assoluta fede nell'arte fuori dal tempo di De Dominicis; il tema del corpo e il rapporto con la classicità in chiave del tutto contemporanea di Fabro; lo svelamento della manipolazione dell'ideologia di Mauri; il viaggio iniziatico ed esoterico di Pisani. Per il lavoro segreto di Marisa Merz cenni e silenzi.‎

‎Buscaroli Piero‎

‎Paesaggio con rovine‎

‎ril.‎

‎Calzolari Neviana‎

‎Il colera a Modena nel 1855. Condizioni di vita e cultura popolare nella Modena di metà Ottocento‎

‎ill., br.‎

‎Militello Paolo‎

‎Un'altra Sicilia. Immagini e rappresentazioni tra storia e storiografia (XV-XXI secolo)‎

‎ill., br. Il libro intende fornire di una ricostruzione nuova e filologicamente più corretta della storia della Sicilia d'età moderna, con un approccio metodologico libero da stereotipi e pregiudizi e con obiettivi scientifici veri e non corrotti da un uso politico della storia. Nel primo capitolo (Rappresentazioni, pratiche e governo del territorio) si delineano in maniera schematica le caratteristiche peculiari delle rappresentazioni, delle pratiche e del governo del territorio siciliano tra XVI e XIX secolo, cercando di mostrare come le elaborazioni culturali, le articolazioni socio-economiche e le suddivisioni politico-amministrative abbiano determinato il sovrapporsi di logiche e identità differenti. Il secondo capitolo (L'isola delle carte) ricostruisce e contestualizza il processo di realizzazione di alcune rappresentazioni cartografiche miliari per la storia della cartografia siciliana. Il terzo ed ultimo capitolo (Una nuova storiografia. XX-XXI secolo) ricostruisce i principali percorsi di ricerca sulla storia della Sicilia d'età moderna sviluppati tra gli anni Cinquanta del Novecento e il primo decennio del nostro secolo.‎

‎Baldacci Giuseppe‎

‎Le università degli studi in Sicilia. Il monopolio di Catania e la sfida con Messina e Palermo (XV-XIX secolo)‎

‎ill., br. Questo libro ripercorre la storia delle Università degli studi in Sicilia dalla metà del '400 fino all'inizio dell'Ottocento. La trattazione prende avvio dal 1434-1444, decennio durante il quale venne istituito a Catania il Siculorum Gymnasium (o anche Siciliae Studium Generale). Le due denominazioni sottintendevano una realtà per cui l'Università etnea rappresentava, di fatto e poi anche di diritto, l'unica del Regno di Sicilia. Si trattò però di un monopolio avversato, limitato e non rispettato, soprattutto per tutta una serie di dinamiche che videro le principali città siciliane interessate a diventare anch'esse sede di ateneo. È il caso di Palermo, che invano più volte nel corso dei secoli si adoperò per ottenere un'università. È il caso di Messina, che tra Cinque e Seicento riuscì a diventare sede del secondo Ateneo presente in Sicilia, almeno fino allo scontro con la monarchia spagnola (1674-1678) e alla conseguente chiusura del Messanense Studium Generale. Ne seguì per l'Università di Catania un lungo periodo di sostanziale crescita che avrebbe toccato l'apice nei decenni finali del Settecento.‎

‎Malaguti Maurizio‎

‎Liberi per la verità‎

‎br. Secondo volume della collana «In Filosofia», nella quale vengono raccolti alcuni studi filosofici del professor Maurizio Malaguti, noto filosofo bolognese morto nel 2018.‎

‎Miozzi Eugenio‎

‎Modern Venice between innovation and tradition 1931-1969‎

‎brossura‎

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