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‎Lomonaco Francesco; D'Antuono N. (cur.)‎

‎Opere. Vol. 5: Discorsi letterari e filosofici‎

‎br. Con i Discorsi letterari e filosofici inizia la pubblicazione delle Opere di Francesco Lomonaco, a 250 anni dalla nascita. Basilicatese, laureato a Napoli in utroque iure e in medicina, votato al mito di Sparta e della Roma repubblicana, fu versato nelle scienze, nel diritto e nelle culture classiche. Ebbe a modelli Livio e Tacito, Gravina e Filangieri, Pagano e Vincenzio Russo, Mably, Rousseau e gli illuministi inglesi. Mitografo e ideatore di mitologemi, repubblicano e sensista, critico acerrimo della lingua cruscante, esule e naufrago dopo la 'catastrofe' della rivoluzione di Napoli, fu traduttore e reporter, biografo e saggista, alieno dal mecenatismo e orgoglioso dell'indipendenza del letterato. Insegnò storia e geografia nella scuola militare di Pavia. Scettico ed eclettico, con lo sguardo verso l'Europa, non superò mai nella scrittura e nelle forme del pensiero i residui del mondo arcaico e folclorico. Antimoderno e anticapitalista romantico, ma non espressione dell'universo bonapartista e della tradizione culturale moderata dominante in Italia, fu suicida il 1° settembre 1810.‎

‎Aniello Mascia‎

‎La legge di Kafka‎

‎brossura La narrativa di Kafka è talmente densa di simboli e allegorie, che perfino i contenuti apparentemente più scontati necessitano di approfondimenti su molteplici fronti e si aprono a una moltitudine di significati diversi. L'indagine parte dalla presentazione di un sistema giuridico tanto indefinito, quanto illustrato con dovizia di particolari nelle opere prese in esame: su questo ossimoro si fonda buona parte del fascino della prosa kafkiana. Tale analisi intende interrogarsi su quale Legge e quale Stato si celino dietro le dinamiche tratteggiate dallo scrittore praghese e sul modo in cui il confronto con quanto viene definito "kafkiano" può contribuire alla comprensione del rapporto tra individuo, nómos e società. (Fondazzione Mario luzi - marioluzi.it)‎

‎Cavaggioni I. (cur.)‎

‎La Zecca di Venezia dopo la caduta della Repubblica. Storia e restauri della sede della Biblioteca Marciana‎

‎ill., br. «Ogni alterazione di un monumento, anche fatta per amore del bello, è una falsificazione storica, una offesa al passato». Così scriveva Camillo Boito al Cavaliere Michelangelo Jesurum in merito al ripristino della facciata sansoviniana della Zecca nell'ambito del primo intervento di rinnovamento dello storico edificio, tesoro della Repubblica di Venezia, eseguito alla fine dell'Ottocento. Questa pubblicazione vuole dare conto dell'azione di tutela attuata tra il XX e il XXI secolo per la conservazione del compendio di Palazzo Reale in Piazza San Marco, oggi in parte occupato dalla Biblioteca Nazionale Marciana, che comprende, oltre alla Zecca, la Libreria del Sansovino e le Procuratie nuove. A partire dal 2000 la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna ha messo in atto una serie di interventi di restauro della sede della Biblioteca Marciana. Questo ha rappresentato l'occasione per ricostruire le vicende trasformative che l'edificio del Sansovino ha subito e per delineare il ruolo che gli organi di tutela hanno svolto orientando il processo di cambiamento, nella necessità di garantire l'equilibrio tra innovazione e conservazione.‎

‎Colombo Yurii‎

‎Svoboda. Ucraina fra NATO e Russia dall'indipendenza a oggi‎

‎br. L'invasione russa del 24 febbraio 2022 ha posto la questione ucraina in cima alle preoccupazioni internazionali. La crisi però non è scoppiata all'improvviso: nonostante le speranze suscitate dall'indipendenza del 1991, l'Ucraina non ha mai conosciuto né pace né benessere, e mantiene tuttora un tenore e una qualità della vita tra i più bassi del mondo malgrado il grande potenziale industriale e agricolo. Yurii Colombo ricostruisce la vicenda del Paese negli ultimi trent'anni: dalla Rivoluzione Arancione alla rivolta di Piazza Maidan, dall'annessione russa della Crimea alla guerra civile nel Donbass, fino all'invasione ordinata da Putin. Fra Russia, Usa ed Unione Europea, l'Ucraina è al centro di uno scontro globale di cui si analizzano qui i retroscena economici e diplomatici, dimostrando che il "secolo breve" sovietico non è ancora consegnato agli archivi della Storia.‎

‎Selvelli Luis Miguel‎

‎Antenati a Costantinopoli. Esuli italiani negli anni del riformismo ottomano 1828-1878‎

‎ill., br. Durante il Risorgimento dalla penisola italiana furono in molti a volgere lo sguardo verso una Costantinopoli nella quale era stato avviato uno straordinario processo di rinnovamento. Due società legate da affinità e speranze riformiste, all'ombra delle trame ordite da Inghilterra, Francia e Russia per portare avanti i loro progetti di dominio dei mercati capitalistici internazionali. Il volume ripercorre le vite degli esuli italiani che giunsero nella capitale ottomana finendo per essere coinvolti nei rivolgimenti in corso. Si rivela così un mondo sconosciuto, che sembra riemergere dalle tenebre in cui è stato tenuto da decenni di pregiudizi su quell'impero dalle cui ceneri è sorta la Turchia moderna: migranti in fuga e progetti di modernizzazione urbana, le insurrezioni del 1848 e la Comune di Parigi, l'inaugurazione del canale di Suez, i quadri pornografici di Courbet, la deriva turcofoba di Garibaldi, l'iniziazione alla massoneria del futuro sultano ottomano Murat... "Antenati a Costantinopoli" riesce a fornire una rappresentazione vivace e rigorosa dei rapporti tra Risorgimento italiano e riformismo ottomano, rendendo evidente quanto quegli eventi storici ci siano ancora vicini.‎

‎Marinelli Augusto‎

‎Come Palermo diventò «elettrica»‎

‎ill., br. Il libro studia sulla base di una documentazione inedita l'introduzione e il consolidarsi progressivo, tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo, nella vita quotidiana e nell'economia cittadina dell'elettricità attraverso l'azione delle amministrazioni comunali, dando ampio spazio alle vicende delle aziende che agirono sia nella sfera dell'illuminazione pubblica che in quella dell'uso privato o industriale di una così nuova e rivoluzionaria forma di energia.‎

‎Kantor Vladimir; Magnanini E. (cur.)‎

‎Dostoevskij in dialogo con l'Occidente‎

‎br. Questo libro va alle radici del rapporto della Russia con l'Occidente. Dostoevskij è uno scrittore di frontiera. I suoi personaggi sono legati alla fanghiglia e alla nebbia di Pietroburgo. E anche Pietroburgo, la città più importante della cultura russa, è frontiera, sia in senso geografico e orizzontale, sia in senso verticale: per Dostoevskij è il luogo della lotta del diavolo con Dio. In Dostoevskij in dialogo con l'Occidente, il filosofo russo Vladimir Kantor mette a confronto l'anima russa e l'anima europea. Partendo dall'Inferno di Dante, si muove nel tema del peccato e del pentimento, della morte dopo la vita e della morte in vita. Molti universi, grandi e piccoli, persone reali e persone immaginarie, attraversano le pagine di questo saggio come luci gialle nella nebbia di Pietroburgo, città fantastica e del sogno: Papà Goriot di Balzac, Delitto e Castigo, Memorie da una casa di morti e Bobòk di Dostoevskij, Pietro il Grande e Lenin, Puskin e Gogol', Marmeladov e Vautrin, Raskol'nikov e Rastignac, Platone e Freud, Zweig e Camus, Amleto e le streghe di Macbeth, Cristo e la libertà. Dante pensava che sulla terra ci fossero i vivi, ma che i peggiori di loro potessero già subire il tormento dell'inferno; in Russia, Dostoevskij vedeva un nuovo tipo di esseri umani, vivi e morti contemporaneamente. Se l'eroe di Balzac vuole assoggettare il mondo, l'eroe di Dostoevskij lo vuole superare: Rastignac cerca il proprio tornaconto, Raskol'nikov - con l'accetta - cerca la giustizia. Là dove la vita ha perso il suo significato più alto, la persona umana precipita nella corruzione. In questo saggio dal ritmo incalzante, Vladimir Kantor racconta una disgregazione dell'anima che la storia ha dimostrato essere terribile come l'inferno.‎

‎Doria Bianca‎

‎Boldini. Catalogo generale acquarelli e pastelli. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril.‎

‎Becchi Paolo‎

‎Morte cerebrale e trapianto di organi. Nuovi studi. Nuova ediz.‎

‎br. Il volume offre un quadro aggiornato delle più recenti ricerche scientifiche sul tema della morte cerebrale e del dibattito che hanno suscitato in ambito etico, con una ricostruzione critica delle norme previste nel nostro Paese per il suo accertamento. Se si è preteso di risolvere la questione delle persone in coma apneico irreversibile semplicemente ridefinendo la morte in termini cerebrali, i test standard oggi previsti non sono compatibili con questa definizione. È quindi improrogabile una modifica delle norme vigenti alimentata da una riflessione etica e giuridica sulle condizioni che rendono leciti la sospensione delle terapie intensive e l'eventuale prelievo degli organi.‎

‎Anscombe Gertrude Elisabeth Margaret; Cremaschi S. (cur.)‎

‎Scritti di etica‎

‎br. Il Presidente degli Stati Uniti che firmò l'ordine di usare la bomba atomica si macchiò le mani di sangue o soltanto d'inchiostro? Vi sono casi in cui una guerra è giusta? In tali casi, ogni azione bellica è giustificabile? Porre fine alla vita di un malato terminale è cosa diversa dall'omicidio? Abbiamo bisogno del consenso sulla definizione dell'embrione come "persona" per decidere se qualche azione su di esso è vietata? È giustificata la proibizione della contraccezione anche se è del tutto legittimo programmare le nascite? Anscombe, riprendendo Wittgenstein, Aristotele e Tommaso d'Aquino, elabora una teoria dell'azione che pone al centro l'"intenzione", alternativa alla concezione dell'azione dominante da Cartesio in poi. Su questa base conduce una requisitoria contro la superficialità della filosofia morale moderna, accomunando i filosofi di Oxford, l'utilitarismo e l'etica kantiana. E infine mette al lavoro la sua etica delle virtù sui problemi di etica applicata: nel campo dell'etica pubblica la guerra giusta, nel campo della bioetica le questioni di fine vita e inizio vita. Questo libro, curato da Sergio Cremaschi, raccoglie i contributi di Anscombe su temi di etica, permettendo per la prima volta uno sguardo complessivo su questa figura decisiva della filosofia del Novecento.‎

‎Guardini Romano‎

‎Accettare se stessi. Nuova ediz.‎

‎br. Nei due scritti qui raccolti (Accettare se stessi - Conosce l'uomo solo chi ha conoscenza di Dio) Guardini parte dalla domanda costitutiva del soggetto: «chi sono io?». Una domanda inquietante, nel tempo della compiuta modernità, in quanto non si danno risposte immediate e certe. Consumate le identità fondate su una presupposta autosufficienza dell'immagine dell'uomo, per Guardini la domanda esistenziale ritrova una risposta nella Parola: questo è il senso del biblico essere fatti a immagine di Dio. In questo Nome l'uomo ritrova se stesso, ritrova il proprio nome. Ma sarà un ritrovarsi solo nel tempo del Giudizio. Nel frattempo - nel «nostro tempo glaciale [...] in un cosmo totalmente estraneo» - all'uomo che non cessa di cercarsi, Dio si dà nella polarità della lontananza e vicinanza: fedele alla chiamata - ostinato nella ricerca del proprio nome nuovo - sarà solo chi, rifiutando ogni sicurezza idolatrica, attenderà in una fede certo povera, ma pura.‎

‎Polizzi Gaspare‎

‎Rilegare l'infinito‎

‎br. Il catalogo della mostra "Rilegare l'Infinito" propone le migliori produzioni di maestri rilegatori provenienti da tutto il mondo esposte a Macerata nel 1998, affiancate dall'esposizione di alcune opere di artisti noti nel contesto nazionale e internazionale. La mostra è realizzata dall'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, in collaborazione con il Gabinetto Scientifico-Letterario «G.P. Vieusseux» e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, e con il contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Bicentenario dell'Infinito di Giacomo Leopardi. Nella visione di queste produzioni artistiche si rispecchia il diletto descritto da Leopardi alla pagina 76 dello Zibaldone, quello "che si prova alla vista di una campagna o di qualunque altra cosa v'ispiri idee e pensieri vaghi e indefiniti", "un diletto che non si può afferrare, e può paragonarsi a quello di chi corra dietro a una farfalla bella e dipinta senza poterla cogliere".‎

‎Campioni Giuliano‎

‎Nietzsche e lo spirito latino‎

‎br. Questo studio mette in crisi l'immagine di Nietzsche quale rappresentante dello spirito germanico mostrando la trama celata dei suoi testi. Nei suoi soggiorni a Nizza, Nietzsche incontra le novità parigine, dagli psicologi più raffinati ai romanciers dei boulevard. Il suo interesse per la Francia si era già manifestato sotto il segno della ragione classica in opposizione all'ideologia germanica di Wagner. Con Descartes, Nietzsche scopre il senso profondo della "passione della conoscenza" e il valore del metodo contro l'intuizione del genio romantico. È vasto l'universo di autori e di grandi maîtres de l'heure, come Taine e Renan, con cui Nietzsche si confronta nell'esplorazione di movimenti e contraddizioni dell'anima moderna. Distanti dall'analitica dissezione di Stendhal si trovano le nature tropicali di Parigi, "serra surriscaldata": mostri, eroi, malati della volontà e grandi criminali, bestie e idealisti. Da questo caos incandescente potrà uscire l'uomo nuovo, europeo e sovraeuropeo, lontano dalle ristrettezze dell'Europa dei nazionalismi e delle improbabili razze.‎

‎Tosel Natascia‎

‎Gabriel Tarde. Molecolare, desiderio, imitazione, invenzione, fatti futuri‎

‎br. Controcorrente, inattuale, fuori dal suo tempo: Gabriel Tarde ha pagato lo scotto della sua vis polemica con un oblio che lo ha condannato a riempire per molto tempo gli scaffali della letteratura minore. Questo testo si propone, al contrario, di valorizzare la sua sorprendente e inaspettata attualità ricostruendo con l'ausilio di cinque concetti-chiave i cardini del pensiero tardiano. Togliere la polvere dalle pagine di Tarde significa riscoprire al loro interno una filosofia della differenza, una microsociologia del desiderio e una politica degli affetti che, oggi più che mai, appaiono utili per pensare il nostro presente.‎

‎Pontiggia E. (cur.)‎

‎Marc Chagall. Una vita per l'arte. Catalogo della mostra (Milano, 10 marzo-31 luglio 2022). Ediz. a colori‎

‎ill., br. Il volume ripercorre la straordinaria vita di Marc Chagall, presentando con un'ampia carrellata di immagini le sue opere più importanti e significative, che lo hanno consacrato come uno dei maestri riconosciuti dell'arte moderna del XX secolo, delicato e sognante poeta del colore. Il volume è pubblicato in occasione della mostra "Marc Chagall" presso il MUDEC, - Museo delle Culture di Milano (10 marzo -31 luglio 2022). Marc Chagall nasce nel 1887 nel villaggio di Vitebsk, in Bielorussia, nel 1910 si trasferisce a Parigi, dove conosce i principali artisti dell'epoca, tra cui Braque, Picasso, Robert Delaunay e Léger. Allo scoppio della prima guerra mondiale, Chagall torna a Vitebsk e successivamente si trasferisce a Mosca nel 1920, lavorando a decorazioni sceniche e dipingendo i pannelli per il teatro ebraico d'avanguardia. Con il peggiorare della situazione politica nell'Unione Sovietica lascia Mosca nel 1923, facendo ritorno in Francia, dove continua a lavorare nonostante il crescente antisemitismo. Con l'invasione della Francia da parte della Germania nel 1939 la sua situazione diventa quasi insostenibile: nel maggio del 1941 parte per gli Stati Uniti. Nel 1946 una grande retrospettiva al Metropolitan Museum of Art di New York ripercorre 40 anni di lavoro, contribuendo in modo determinante alla sua notorietà internazionale. Rientra nell'amata Parigi nel 1948, dedicandosi a scenari e costumi per il balletto Daphne e Chloe per l'Opéra, mentre la sua reputazione continua a crescere: le sue opere vengono esposte in gallerie e musei di tutto il mondo, compresi il Louvre e il Petit Palais di Parigi. Muore il 28 marzo 1985 a St. Paul de Vence, dove viene sepolto.‎

‎Frédéric Bruly Bouabré. Un monde sans limites‎

‎ill. Frédéric Bruly Bouabré (Costa d'Avorio, 1923-2014) è un artista autodidatta, e uno degli esponenti internazionali più significativi nel secondo Dopoguerra non solo per le sue creazioni visuali, bensì anche per il suo apporto in ambiti culturali quali la poesia, la filosofia e la saggistica. Nel 1948 ricevette una "rivelazione": da allora si definì "Cheik Nadro" (colui che non dimentica) e in quell'occasione non solo iniziò una ricerca filosofica sulla realtà africana e sul significato della vita, ma cominciò a creare l'opera di carattere monumentale intitolata Connaissance du monde. Realizzò con una penna e matite colorate, su cartoncini 10x15 cm, una sorta di enciclopedia visuale che si arricchiva di giorno in giorno. Un altro suo lavoro di particolare interesse è Alphabet Bété, un alfabeto costituito da 448 pittogrammi monosillabici che vorrebbe collegare le culture europee con quelle africane in ottica di fratellanza. Queste due opere così significative, insieme ad altre serie di disegni dell'artista, sono il nucleo centrale di questo volume che accompagna la mostra organizzata al MoMA di New York dal titolo «Frédéric Bruly Bouabré: World Unbound». Bouabré ha esposto presso le più prestigiose istituzioni internazionali: dal Centre George Pompidou di Parigi, al Guggenheim Museum di Bilbao, alla Tate Modern di Londra e al Portikus di Francoforte. Ha partecipato inoltre alla 55a Biennale di Venezia, a Documenta di Kassel e alla Biennale di San Paolo.‎

‎Coccia Emanuele‎

‎Metamorfosi. Siamo un'unica, sola vita‎

‎br. «La vita non è che un'unità cosmica che stringe la materia della Terra in un'intimità carnale. Siamo tutti carne della stessa carne, indifferentemente dalla specie cui apparteniamo». Un saggio dirompente, che ribalta in modo radicale la nostra idea di cambiamento. Tutto è metamorfosi e di questo facciamo esperienza fin dalla nascita, perché nascere significa ereditare una vita che ha già vissuto - il suo Dna, il suo respiro, la sua carne, i suoi atomi - e sforzarsi di darle un altro volto. È ciò che accade a tutte le specie attraverso l'evoluzione: ciascuna è la metamorfosi di una forma che ha già vissuto e che si prolunga nella diversità dell'altra. Questa continuità lega tutti i viventi tra di loro e con la Terra, l'immenso bruco da cui si liberano, a ogni istante, le farfalle delle specie. Filosofo italiano tra i più noti e stimati a livello internazionale, Emanuele Coccia ha fatto di questo libro brillante e originale, tradotto già in diverse lingue, la metamorfosi dei saperi più diversi: dalla zoologia alla filosofia, dalla biologia alla linguistica, dalla botanica alla letteratura. Ne risulta una visione in cui l'essere umano stesso è uno zoo ambulante, frutto ed espressione di una forma di vita più vasta e interconnessa.‎

‎Rocchi Marco‎

‎Pagine del Risorgimento italiano‎

‎br. Il libro, attraverso un percorso di approfondimento sul Risorgimento italiano in occasione del 160° anniversario, traccia uno dei passaggi cruciali della storia d'Italia. Secondo l'Autore è da considerarsi inesatto confinare gli eventi storici con il solo principio delle date, magari una per determinarne l'inizio e una per la fine, senza un'ampia circostanziale ricostruzione di ciò che li genera o di ciò che li alimenta. La realtà dei fatti è che gli eventi della storia sono di per sé stessi interconnessi e, spesso, l'uno conseguenza o reazione degli altri. Con un approfondimento significativo delle figure politiche, culturali e storiche, il cui ruolo, talvolta, è passato in secondo piano.‎

‎Perfetti S. (cur.)‎

‎Pensare l'esperienza musicale‎

‎br. Questo libro nasce da un dialogo a più voci tra musicisti/musicologi dell'Istituto Superiore di Studi Musicali "Luigi Boccherini" di Lucca e studiosi (perlopiù filosofi) dell'Università di Pisa e della Higher School of Economics di Mosca. Gli autori hanno risposto all'invito a pensare l'esperienza musicale proponendo saggi che si dispongono lungo due linee tematiche principali: la musica come lavoro plastico sulla temporalità e gli aspetti performativi della musica come arte incarnata e realizzata nell'interazione sociale.‎

‎Fantini Roberto‎

‎Un nuovo modo di sentire. La religiosità «aperta» di Aldo Capitini‎

‎br. La sconfinata produzione di Aldo Capitini - filosofica, pedagogica, politica e letteraria - costituisce una miniera inesauribile di riflessione e discussione: impregnata di una appassionata freschezza intellettuale, travalica il suo tempo offrendo spunti estremamente attuali. La sua personale religiosità si costruisce sull'idea di fondo che il Tutto lega l'Uno con ogni Altro, in quella che egli definisce "Unità-amore"; un Uno che è tuttavia libero in questa scelta di comunione e apertura, che si percepisce a un tempo spontanea e necessaria soprattutto nei confronti degli ultimi, degli oppressi e dei dimenticati. Lo studioso Roberto Fantini ripercorre con acutezza la visione religiosa e filosofica di Capitini, analizzandone il pensiero e la storia e illuminando la figura, non a tutti nota, di questo rilevantissimo teorico della nonviolenza e della nonmenzogna, che sfidò apertamente il Fascismo mantenendo una decisa indipendenza culturale.‎

‎Carli A. (cur.); Cavalli S. (cur.); Savio D. (cur.)‎

‎Letteratura e antropologia. Generi, forme e immaginari‎

‎br. Fin dalla sua strutturazione in senso scientifico, l'antropologia intreccia un dialogo proficuo con la letteratura, dai primi episodi ottocenteschi fino al Novecento e oltre, quando le strade delle due discipline convergono in una collaborazione pienamente consapevole. Il dato antropologico, infatti, si presta al coinvolgimento letterario in più di una direzione: dal racconto odeporico, documentaristico o narrativo, al reportage coloniale o post-coloniale; dalla scoperta degli archivi etnografici allo sviluppo addirittura di un fantafolk, che rimanda nel nome all'uso di suggestioni folkloriche nella costruzione di trame fantastiche. Vi sono poi il racconto del periferico, diventato necessità di fronte al livellamento iden-titario causato dalla globalizzazione; il romanzo globalista, che proietta storie locali sullo sfondo di uno scenario mondiale; il noir, il thriller e il romanzo di investigazione, con gli spunti umbratili offerti loro da una criminologia ispiratrice di narrazioni avvincenti. Si giunge infine ai territori del po-stumano, dove anche la fantascienza e le distopie si innervano di richiami antropologici, declinati in sottogeneri tanto inquietanti quanto suggestivi. "Letteratura e antropologia. Generi, forme e immaginari" raccoglie gli Atti del XXI Convegno Internazionale della MOD, che si è svolto all'Università degli Studi del Molise dal 13 al 15 giugno 2019.‎

‎Ordine Nuccio‎

‎George Steiner. L'ospite scomodo‎

‎br. Questo libro nasce come testimonianza della profonda amicizia personale e intellettuale tra George Steiner e Nuccio Ordine. L'amore per i classici, la passione per l'insegnamento, la difesa del ruolo del maestro, la funzione essenziale della letteratura per rendere l'umanità più umana costituiscono i temi di un intenso dialogo nutrito da oltre quindici anni di incontri e viaggi in varie città europee. Ordine offre un ritratto originale di Steiner, dipingendolo nelle vesti di "ospite scomodo". Steiner, infatti, ha abitato l'ebraismo, la letteratura e la vita come un ospite speciale, dicendo, senza nessun rispetto per convenzioni e tabù, ciò che molti non avrebbero voluto sentirsi dire: ha ricordato a Israele che un ebreo non può essere nazionalista e che la sua condizione gli impone di stare sempre con la valigia in mano; e ha invitato all'umiltà i suoi colleghi, mostrando la natura "parassitaria" della critica letteraria e la vitale priorità dei classici. Ma anche la sua concezione della vita trova proprio nella nozione di "ospite" il suo più autentico fondamento. Un'arte difficile da praticare, ma necessaria: essere ospiti non è un invito a rispettare passivamente le leggi di chi ti accoglie. Al contrario: è un'opportunità per aiutare a migliorare la propria vita e quella in comune.‎

‎Franchi Massimo‎

‎Gastone Malaguti. Partigiano per sempre‎

‎br. Il libro scritto da Gastone Malaguti - che oggi ha 94 anni e vive a Roma - e curato da Massimo Franchi è il diario di una vita spesa in favore della giustizia sociale. Centrale nel racconto di Malaguti l'esperienza partigiana, fatta di stenti, ma anche di grande solidarietà. E punteggiata da numerosi episodi insurrezionali, in particolare la battaglia di Porta Lame dell'ottobre del 1944: unica vittoria in Europa occidentale di una popolazione che si ribella ai tedeschi (Malaguti è il penultimo sopravvissuto di quella battaglia). Nel dopoguerra è attivo nel recupero dei beni confiscati agli ebrei. Poi il duro lavoro in una fornace. Inizia subito il suo impegno nel Pci e nella Cgil, in cui entra nel 1948. Formato alla scuola sindacale di Bologna, Malaguti si occupa prima di edili e in seguito del settore del commercio. Firmerà il primo contratto nazionale degli esercenti cooperativi e sarà chiamato a Roma per fare il suo ingresso nella Segreteria nazionale Filcams. La vita di Malaguti - speriamo ancora lunga - è la grande avventura di un uomo che ha sempre lottato per gli ultimi con empatia, umorismo e immutato senso civico. Prefazione di Maria Grazia Gabrielli.‎

‎Pottini E. (cur.); Morelli M. (cur.)‎

‎Attraverso gli sguardi. Arturo Checchi e la collezione di Perugia. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Come e più di altri artisti, Arturo Checchi fa parte del panorama abituale, dell'orizzonte visivo della Città di Perugia. Di più: le sue opere sono innervate nel tessuto urbano; chi vive la nostra città si infrange quotidianamente, anche senza riconoscerla, sulla preziosa eredità del pittore, toscano ma in qualche modo perugino d'adozione. Le sue sculture nella centralissima Piazza Italia, in fronte alla Prefettura, le opera nel foyer del teatro Morlacchi, la via a lui intitolata a ridosso delle mura etrusche ci parlano di un legame forte e profondo, amorevole e filiale. Le opere scelte per questa esposizione testimoniano la quotidianità di Checchi fatta di volti, visioni familiari e scorci privati che vengono raffigurati con un'innata destrezza pittorica che ne contraddistingue la lunghissima carriera. Il percorso espositivo che si articola nella splendida cornice del Museo civico di Palazzo della Penna è suddiviso per temi, così da permettere al visitatore di comprendere la vivace e profonda continuità con la quale l'artista ha dato forma a questa sua necessità espressiva, attraversando il Novecento e restituendocene un'immagine inedita e personale.‎

‎Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano - Comitato di Bari (cur.)‎

‎Risorgimento e Mezzogiorno. Rassegna di studi storici. Nuova serie (2016). Vol. 63-64‎

‎br. Sullo sfondo del "lungo Ottocento" il numero della rivista si sofferma su aspetti e questioni che stanno a monte e a valle del periodo risorgimentale. In questa ottica vanno considerati i contributi riguardanti le controversie giurisdizionali tra il Regno di Napoli e la Santa Sede; il ruolo della Francia e della diplomazia internazionale nel percorso unitario; le riflessioni sul colonialismo; le difficoltà socioeconomiche dei primi decenni del Novecento; le manifestazioni cruente di quell'epoca sintetizzate dal sacrificio di un deputato socialista pugliese; l'impegno libertario di un intellettuale; la carriera di alcuni funzionari di Stato durante il regime fascista. Completano il numero alcune recensioni su pubblicazioni recenti. In continuità con lo spirito dei suoi promotori, la rivista concorre a ricostruire e riflettere sulle premesse che, sia pure con molte mediazioni, influenzano il presente della società italiana.‎

‎Acciai Baggiani Massimo‎

‎Architettura dell'ucronia. Invito alla lettura di Pierfrancesco Prosperi‎

‎br. Se la stesura di un romanzo ha in sé qualcosa di architettonico, perché si tratta di creare un mondo, quasi un grande edificio abitato da protagonisti e comprimari; se la creazione di un romanzo di fantascienza è ancora più architetturale, perché il mondo che viene inventato è diverso, poco o tanto, da quello che conosciamo; si può dire allora che la scrittura di un romanzo ucronico è architettura al cubo, perché il mondo da creare è diverso dal nostro anche nei fatti storici; siamo quindi in piena terra incognita ed è necessario dare al lettore le giuste coordinate perché riesca a seguire una vicenda impossibile fin nelle premesse come se leggesse un romanzo tradizionale. Occorre, dunque, una struttura più che solida. E non è affatto un caso che Pierfrancesco Prosperi, il decano degli scrittori ucronici italiani, eserciti da oltre mezzo secolo la professione di architetto. In queste pagine il lettore potrà conoscerlo sotto vari aspetti: attraverso le recensioni del curatore del volume, Massimo Acciai Baggiani, dei suoi romanzi più significativi; attraverso una lunga intervista; attraverso qualcuno dei suoi racconti meno noti; attraverso, infine, il ricordo di alcuni prestigiosi compagni di viaggio che lo hanno affiancato in questa lunga cavalcata letteraria.‎

‎Madella M. (cur.)‎

‎Nonni che narrano la storia‎

‎ill., br. Nonni di ieri e di oggi propongono in queste pagine pezzi di storia vera. C'è Pietro che racconta di quando, durante la guerra, un ufficiale tedesco gli intimò di riparare una locomotiva con una rivoltella puntata alla tempia. Eleonora ricorda quando con la sua famiglia riuscì a salvarsi da un bombardamento, la domenica di Pasqua. I ricordi del periodo bellico lasciano poi posto alle sfide della ricostruzione e ai racconti dei giovani, affascinati dalle mode dei "favolosi" anni '60.‎

‎Nietzsche Friedrich‎

‎Al di là del bene e del male‎

‎br. L'opera è divisa in nove capitoli: "Dei pregiudizi dei filosofi", "Dello spirito libero", "Della mania religiosa", "Aforismi e interludi", "Per la storia naturale della morale", "Noi dotti", "Le nostre virtù", "Popoli e patrie", "Che cos'è aristocratico?", chiude l'opera un epodo "Dall'alto dei monti". Nell'opera N. afferma che il problema morale è più essenziale di quello teologico. Per eliminare il pregiudizio della morale è necessario un nuovo indirizzo di cultura e a tal fine si potranno impiegare gli "spiriti liberi", immuni da quel pregiudizio. Conclusione delle tendenze dell'Europa democratica sarà una schiavitù imposta da una forte razza e la futura aristocrazia dominatrice potrà nascere solo da una lunga disciplina.‎

‎Palmieri Nunzia‎

‎Beppe Fenoglio. La scrittura e il corpo‎

‎br. Uno studio dedicato al Fenoglio meno noto, autore dei romanzi "La malora" e "La paga del sabato", riletti come una sorprendente messa in scena di corpi in movimento alla ricerca di storie da raccontare. Il motivo del "corpo senziente", di matrice fenomenologica, lega le vicende "civili" al filo dei racconti di guerra, come "L'imboscata", storia partigiana che ha come protagonista Milton, un duro modellato sugli eroi del cinema western, nato da una costola del Partigiano Johnny e diretto antenato dell'omonimo personaggio che sarà al centro di Una questione privata: l'ultimo romanzo di Fenoglio, considerato da molti il suo capolavoro, è qui ripercorso come grande costruzione di un polittico della vendetta, sullo sfondo di una percezione lucida dei lati oscuri e insondabili che guidano i percorsi dei destini individuali e gli ingranaggi della storia umana.‎

‎Lenti M. (cur.)‎

‎Potterologia. Dieci as-saggi + 1 dell'universo di J. K. Rowling‎

‎brossura‎

‎Lenti M. (cur.); Giulisano P. (cur.)‎

‎Hobbitologia‎

‎ill., br. Dopo "Potterologia", Marina Lenti, affiancata da Paolo Gulisano, propone una nuova antologia di saggi brevi su "Lo Hobbit", il primo romanzo tolkieniano, tornato recentemente in auge con la trilogia diretta da Peter Jackson. Saggi agili ma approfonditi, scritti da un dream-team di esperti del genere Fantastico, l'analisi del romanzo d'esordio di Tolkien da dieci diverse angolazioni. Con saggi di Paola Cartoceti, Chiara Codecà, Silvana De Mari, Cristina Donati, Pia Ferrara, Martina Frammartino, Paolo Gulisano, Marina Lenti, Livia Rocchi, Chiara Segré.‎

‎Tanzi Vito; Carparelli A. (cur.)‎

‎Italica. L'unificazione difficile tra ideali e realtà‎

‎brossura "Questo lavoro ricostruisce eventi sui quali inevitabilmente ci sono differenze di vedute tra studiosi. Per fare un esempio eloquente, sul significato dello sbarco in Sicilia di Garibaldi e dei Mille, vi è la versione, per così dire 'ufficiale', che mette l'enfasi sugli aspetti 'eroici' e 'patriottici' di quell'impresa. La storiografia ufficiale ricostruisce questo e altri episodi attraverso una lente patriottica e quasi sacra. Cosa può esserci di più sacro della 'creazione di una patria unica per tutti gli italiani'? In questa visione, i patrioti sono, e non possono che essere, eroi. È questa la visione che è stata e continua a essere insegnata nelle scuole, forse la sola possibile quando si accetti la quasi sacralità dell'obiettivo dell'unificazione. Col passare degli anni, alcuni studiosi, sia italiani che stranieri, e specialmente alcuni 'meridionalisti', hanno cominciato a presentare riletture dei fatti che possono apparire meno patriottiche e meno sacre, e dove le azioni di alcuni personaggi storici acquistano aspetti meno eroici e più umani." (L'autore)‎

‎Tortolani Giacinto‎

‎Maioliche di Vietri. 1920-1960‎

‎ill., ril. Partendo da un piccolo catalogo originale dell'I.C.S. da lui ritrovato, l'Autore analizza il fondamentale contributo dato in chiave europea tra gli anni '20 e '60 all'evoluzione stilistica della ceramica vietrese, alla diversificazione dei temi e dei moduli compositivi, al notevole sviluppo occupazionale e alla diffusione internazionale di una moderna e fascinosa immagine della Costa di Amalfi.‎

‎Di Nicola L. (cur.)‎

‎Protagoniste alle origini della Repubblica. Scrittrici, editrici, giornaliste e sceneggiatrici italiane‎

‎br. I saggi raccolti nel volume presentano prospettive nuove e declinazioni diverse del protagonismo delle intellettuali italiane nella costruzione di una nuova cultura democratica. Un'indagine che attraversa il partecipato impegno di tredici autrici (Aleramo, Banti, Bellonci, Cialente, de Céspedes, Ginzburg, Manzini, Masino, Morante, Ortese, Romano, Viganò, Zangrandi) dalla fase in cui ha origine la progettazione della Re- pubblica (1943) ai suoi primi dieci anni di vita (1956). Le protagoniste sono figlie dei silenzi inquieti e contraddittori della storia e madri della nuova letteratura resistenziale e repubblicana. Vivono la gestazione della Resistenza come un'attesa; la nascita della Costituzione con un gesto civile, il suffragio universale che spezza la catena del doloroso silenzio politico con una particolare e sottile forma di libertà emotiva e storica; la crescita della nuova Repubblica attraverso un intenso sguardo politico della letteratura. Trasversali fra politica, letteratura, giornalismo, editoria e cinema, tutte affidano alle scritture, private e pubbliche, le trame di un'esistenza intima e collettiva che le dispone al centro della storia e ci interroga, oggi, sul senso della nostra stessa storia.‎

‎Emerson Ralph Waldo‎

‎Saggi: Fiducia in se stessi-Natura-Uomini rappresentativi‎

‎br. Ralph Waldo Emerson ha scritto diversi libri di saggi, comunemente associati al trascendentalismo e al romanticismo. In questo libro sono racchiusi i tre famosi saggi: Fiducia in se stessi. Natura. Uomini rappresentativi. Ralph Waldo Emerson (1803-1882), filosofo, saggista e poeta, fu il principale teorico del trascendentalismo ed esercitò un persistente influsso sulla vita intellettuale degli Stati Uniti, divenendo il maestro di un'intera generazione di pensatori e scrittori. Appartenente a una famiglia di ministri del culto bostoniani, anch'egli ministro del culto in ambito unitariano, si dichiarò più vicino a Rousseau che a Calvino e, quando arrivarono dall'Europa i soffi del romanticismo e dell'idealismo tedesco (con le rielaborazioni di Coleridge e Carlyle), affermò che Dio non poteva abitare solo nelle "fredde chiese". Lasciò allora il pastorato e si imbarcò per l'Inghilterra dove ampliò la sua formazione, dedicandosi allo studio degli idealisti, del neoplatonismo e delle filosofie orientali. Tornato negli Stati Uniti, si stabilì a Concord, non lontano da Boston, facendone il centro focale delle nuove idee e iniziative e del Trascendental Club. Diede quindi inizio a una lunga e fortunata carriera di oratore.‎

‎Monceri F. (cur.)‎

‎Modernità e trans modernità. Percorsi di lettura nel pensiero decoloniale‎

‎br. Questo libro presenta al lettore italiano un possibile itinerario nel pensiero decoloniale, attraverso la traduzione di alcuni importanti lavori, accomunati da una critica radicale alla categoria occidentale di "modernità" e al suo universalismo, e di un contributo finale nel quale viene presentato un confronto fra pensiero post-coloniale e pensiero de-coloniale. Nel lungo saggio introduttivo, il curatore offre invece alcune riflessioni, in una prospettiva a un tempo epistemologica e politica, tese a mostrare la connessione fra il pensiero deco-loniale e l'attualissimo tema delle migrazioni, che dal punto di vista teorico pone problemi tanto difficili quanto urgenti alla filosofia e alle scienze sociali, ancora profondamente moderne.‎

‎La Mothe Le Vayer François; De Felice F. (cur.)‎

‎Sulla libertà e la schiavitù-De la liberté et de la servitude. Ediz. bilingue‎

‎br. Il "De la liberté et de la servitude" pubblicato da Francis de La Mothe Le Vayer nel 1643, rappresenta il lucido e innovativo contributo moderno alla filosofia morale e politica di un pensatore bifronte, privatamente critico del potere, pubblicamente difensore della monarchia francese. Denunciando le contraddizioni dei filosofi che credono di essere liberi in catene e dei cortigiani che scelgono volontariamente di servire per ottenere vantaggi fittizi, La Mothe ridiscute la possibilità da parte dell'uomo di diventare veramente libero. Introduzione di Federica De Felice.‎

‎Prime. Art's next generation. Ediz. plastificata‎

‎ill., ril. Questo volume presenta le selle nascenti dell'arte contemporanea: più di 100 artisti innovativi, attuali, apprezzati e collezionati e delle loro opere. Una carrellata che spazia fra diversi media, tra cui pittura, disegno, scultura, installazione, fotografia, video e digitale. Le superstar dell'arte di domani sono state selezionate dai futuri leader del mondo dell'arte: curatori, scrittori e accademici per i quali l'arte e la cultura contemporanea non hanno segreti. Perfetto per i collezionisti e chiunque sia interessato al panorama artistico contemporaneo, questo volume è al tempo stesso attuale e proiettato nel futuro: un'affascinante collezione, ma anche un prezioso punto di riferimento.‎

‎Rosenzweig Franz; Bertolino L. (cur.)‎

‎Scritti sul Barocco. Appunti per una storia della cultura‎

‎br. Tre testi giovanili di Franz Rosenzweig sul Barocco, editi postumi e qui pubblicati per la prima volta in traduzione italiana, propongono un'originale storia della cultura dal XVI secolo all'inizio del XX. Pur nel loro diverso carattere - pagine diaristiche, bozze di saggio e appunti per la relazione a un convegno - presentano un'unità tematica che spazia dalla musica alle arti figurative e alla poesia, dalla filosofia alle scienze, dallo Stato al soggetto culturale. I tre testi contengono in nuce alcuni temi che l'autore riprenderà nelle sue opere "Hegel e lo Stato" (1920) e "La stella della redenzione" (1921).‎

‎Bellando Alfonso‎

‎Umberto Morra di Lavriano‎

‎br. Consegnare alla memoria storica una delle figure più emblematiche e discrete della resistenza italiana al fascismo, questo l'obiettivo della biografia che Alfonso Bellando ha dedicato a Umberto Morra di Lavriano (1897-1981), aristocratico di fede repubblicana, cosmopolita e progressista, scrittore versatile e indolente, intellettuale engagé e appartato. Una 'resistenza', quella del Morra, della ragione e della morale ancor prima che politica, educata sugli alti esempi degli amici Gobetti, Rosselli, Salvemini; resistenza a un fascismo che va ben oltre la tragica ma contingente vicenda mussoliniana, per divenire una categoria generale: stupidità, arroganza, intolleranza, coercizione, violenza senza altri attributi. Bellando, che ha potuto conoscere Morra a fondo, anche in ragione dell'impegno comune nella Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale, ricostruisce con passione e rigore le alterne fasi della vita di questo 'cittadino del mondo'; una vita piena, vissuta in prima linea nella difesa e nel rispetto dei valori e delle idealità dell'uomo. Ma una vita vissuta anche in perenne e critica auscultazione di se stesso, nella sfera gelosa e riservata di una coscienza vigile e rigorosa, sempre insoddisfatta. È a persone come Umberto Morra di Lavriano, spesso sottratte alla nostra memoria proprio perché così difficilmente classificabili nella loro pienezza umana, e così defilate dai clamori della cronaca, che dobbiamo in primo luogo la sopravvivenza di una specie sempre minacciata: quella degli uomini liberi. Prefazione di Norberto Bobbio.‎

‎Onofri Massimo‎

‎Tutti a cena da Don Mariano. Letteratura e mafia nella Sicilia della nuova Italia‎

‎ril. «Non risulta possibile studiare un fenomeno, certamente circoscritto, della storia letteraria isolana senza condurre una riflessione preliminare su quell'idea di Sicilia, dentro l'unico grande libro a cui tutti gli scrittori isolani che si rispettino, almeno da Verga e Capuana in poi, non hanno fatto altro che aggiungere qualche pagina. Questo è il punto: la Sicilia, nella sua peculiarità culturale, potrebbe anche non essere mai esistita, bisognerebbe comunque fare i conti con "l'isola di carta" che gli scrittori siciliani ci hanno consegnato in questi ultimi centotrent'anni».‎

‎Vassallo N. (cur.)‎

‎Parla come mangi. Massa e potere‎

‎br. Si sta facendo un ampio, deleterio abuso di vocaboli e di affermazioni, come se le parole fossero "tutto", e non l'espressione di concetti e teorie, come se le carenze ragionative, le menzogne, le contraddizioni non fossero aberranti anomalie. Dogmatismi, social network e populismi vari contribuiscono non poco a questa moda, o voga, ormai attecchita in molti. Troppi? Si sta tentando di annientare la chiarezza, nonché la lealtà. Forse, sarebbe bene reagire con un'esortazione: "Parla come mangi". Al di là dell'impiego comune di essa, che richiederebbe la rinuncia non solo a un linguaggio confuso, ma pure, e purtroppo, dotto e specialistico, non si può fare a meno oggi di interpellare, in proposito, alcuni intellettuali su temi attuali e pregnanti, di cui sono reali esperti. Tanto più che ciò riguarda le interazioni tra la massa e il potere, indagate in modo eccelso dal premio Nobel Elias Canetti. Gli enigmi di Canetti si sono oggi appiattiti o ingigantiti, oppure sono divenuti inafferrabili? Il volume forse non piacerà ai più, tuttavia questo rimane il compito di un serio spazio intellettuale, collettaneo, poiché la pluralità delle voci si attesta indispensabile, al fine di evitare l'odierna omologazione.‎

‎Ferrandi Maurizio‎

‎Der Nationalist. Ettore Tolomei. Der Erfinder des Alto Adige‎

‎ill., br. Una storia che non comincia con Ettore Tolomei. E che soprattutto non finisce con la sua morte. La controversa figura di Ettore Tolomei (1865-1952) e la sua ingombrante eredità spirituale sono da sempre motivo di contrasti e incomprensioni, persino di eclatanti atti dimostrativi, in quella terra cui egli stesso ha dato ufficialmente il nome. Impossibile, del resto, separare i destini dell'Alto Adige dalla vicenda politica e umana del geografo di origini trentine, che fu dapprima irredentista e infine fascista, e costantemente animato da un nazionalismo fervente, non privo di tratti fanatici. Senatore del Regno e alfiere dell'italianizzazione forzata del Sudtirolo, a partire dai primi anni venti Tolomei, da direttore del Commissariato alla Lingua e alla Cultura per l'Alto Adige, ebbe modo di portare a compimento l'opera di redazione della toponomastica italiana avviata già nel 1906 - dunque ben prima del Trattato di Saint-Germain e dell'avvento di Mussolini - con il celebre Prontuario, pubblicato dal 1916 e con nuove, successive versioni dalla Reale Società Geografica italiana. Toponomastica tuttora in vigore, che non cessa di rinfocolare antiche polemiche o di diventare occasione pretestuosa per minare qualsiasi progetto di reale convivenza tra lingue e culture diverse. A oltre trent'anni dalla prima pubblicazione, questa nuova e aggiornata edizione ripercorre minuziosamente la biografia di un uomo paradigmatico, figlio legittimo del suo tempo. Indaga una personalità a suo modo complessa, nella quale si riflettono i grandi avvenimenti che segnano la storia di un lembo di terra diventato teatro di uno scontro tra nazionalismi tuttora vivi e presenti nella cronaca quotidiana.‎

‎Jaworska Krystyna; Maurizio Massimo; Merlo Roberto‎

‎Traumaturgie. Tre voci dell'Europa centro-orientale: Marija Malinovskaja, Beata Oberty?ska, Matei Vi?niec. Ediz. multilingue‎

‎br. Questo volume presenta una scelta rappresentativa dell'opera di tre originali voci poetiche dell'Europa centro-orientale: la polacca Beata Oberty?ska (1898-1980), il romeno Matei Vi?niec (n. 1956) e la bielorussa Marija Malinovskaja (n. 1994). Due autrici e un autore che hanno saputo elaborare la violenza e la sofferenza di traumi collettivi - come la seconda guerra mondiale o il totalitarismo est-europeo degli anni della Guerra Fredda - e individuali - come la violenza domestica e la malattia mentale - traendo dolorosamente linfa e alimento per la propria poesia dall'esperienza dell'indicibile.‎

‎Brizzi Enrico‎

‎Il fantasma in bicicletta. All'inseguimento di Giovannino Guareschi‎

‎br. Primi anni Venti del nuovo Millennio. Il mondo è sprofondato nella paura e nello sconforto, e uno scrittore ha bisogno di essere salvato. È Enrico Brizzi, bloccato in casa in un cupo inverno pandemico mentre aveva progettato di pedalare verso il Mar Nero. A salvarlo è un altro scrittore, Giovannino Guareschi, di cui ritrova provvidenzialmente vecchi libri e il reportage di un viaggio speciale: «il giretto in bicicletta» del 1941, un anello di oltre 1.200 km da Milano alla Riviera romagnola e ritorno via Ferrara, Verona, Lago di Garda. Erano tempi di guerra, scontri politici, fatica culturale: tempi non così diversi dai nostri. E così Brizzi decide di intraprendere a sua volta un doppio viaggio. Uno fisico, insieme ai suoi Forzati della strada, lungo un percorso che ricalca quello di Guareschi. L'altro letterario, sulle tracce di uno scrittore popolare e controverso, la cui vita si intreccia alla storia d'Italia in modo di volta in volta drammatico, umoristico, sentimentale. Per scoprire che, se da allora la nazione è assai cambiata, il «mondo piccolo» e i suoi abitanti sono ancora lì, a giocare a nascondino sotto il velo della modernità. La vicenda umana, editoriale e politica di Giovannino Guareschi si ricollega così all'avventura ciclistica di Brizzi attraverso luoghi che appartengono a entrambi. Questo incontro produce un Big Bang inatteso, da cui prende forma un'opera che non è biografia né reportage, ma vero romanzo di formazione nazionale in cui giocano il loro ruolo Zavattini e Malaparte, Longanesi e Pasolini, le riviste satiriche e i fogli di partito, i cinegiornali e Carosello. Nell'ordito fine di questa narrazione corrono i fili che, ieri come oggi, ci tengono insieme: la forza delle radici e le ambizioni metropolitane, l'arte e le ideologie, l'anticonformismo e la menzogna. Due scrittori, due vite, due biciclette e un Paese solo, il nostro.‎

‎Dadà Silvia‎

‎Etica della vulnerabilità‎

‎br. Molti eventi della storia del Novecento rappresentano una prova della vulnerabilità dell'essere umano. Con le due guerre mondiali e lo scoppio della bomba atomica l'Occidente ha dovuto fare i conti con la sua fragilità, rinunciando al sogno di controllo sul mondo. Una instabilità accresciuta con il nuovo millennio: la rivoluzione tecnologica ha privato il soggetto umano dell'esclusivo possesso del terreno dell'azione, lasciando all'intelligenza artificiale il compito di costruire la realtà virtuale; la legge del mercato, alla base del sistema capitalistico, ha fatto entrare in scena forze che superano le entità statali; il fenomeno migratorio ha rivelato la necessità di pensare se stessi e la propria comunità non più in modo monolitico. Riflettere sulla vulnerabilità diventa una necessità, che il volume prova a indagare in tre tappe. La prima è dedicata all'inquadramento concettuale della vulnerabilità come motore etico dell'azione; la seconda alla riflessione politica e al ruolo della vulnerabilità come base per una nuova giustizia; la terza alle potenzialità della vulnerabilità sul terreno bioetico. È così che l'uomo, scoprendosi sempre più esposto e indifeso, si vede implicato in prima persona in una rete di relazioni e dinamiche di portata globale decisive per la sua vita.‎

‎Casper Bernhard; Zucal S. (cur.)‎

‎Il pensiero dialogico. Franz Rosenzweig, Ferdinand Ebner e Martin Buber‎

‎br. Se c'è un'eredità che il Novecento ci ha consegnato e che non è stata ancora del tutto meditata è quella del "pensiero dialogico". Casper non propone una storia compiuta di questo orientamento teorico, ma piuttosto cerca di risalire alla sua genesi, di ricostruirne gli inizi, segnati dal timbro fondativo di Rosenzweig, Ebner e Buber, accomunati da un radicale anti-idealismo. La concretezza dell'uomo, di ogni singolo nel suo nucleo di sacra irriducibilità, va sempre e comunque salvaguardata dall'aggressione del pensiero sistematico e insieme va salvata l'autenticità della Rivelazione nella sua peculiare dimensione verbale. Con puntualità e finezza interpretative, Casper penetra progressivamente nel progetto dei tre grandi pensatori, individuando nella filosofia dialogica - che affronta il tema della "relazione delle relazioni", ovvero il rapporto con il Tu assoluto - il cuore della loro proposta teorica. Secondo l'autore, fra i tre spetta senza alcun dubbio a Rosenzweig una posizione di preminenza teoretica poiché fu sin dall'inizio lo spirito più universale, e la sua opera, condensata in particolare nella Stella della redenzione, è filosoficamente compiuta. Il volume traccia anche i possibili frutti della lezione dialogica sul futuro del cristianesimo in rapporto alle religioni universali. Una lezione che, in termini più generali, è un correttivo radicale, una risorsa per far fronte al male e al rischio delle tragedie che incombono sull'umanità.‎

‎Galofaro Francesco‎

‎Apprendisti mistici: Padre Pio e Ludwig Wittgenstein‎

‎br. Come si diventa mistici? Per rispondere alla domanda questo libro paragona due casi opposti, eppure legati da molte analogie: quella del filosofo Ludwig Wittgenstein e del frate cappuccino Pio da Pietrelcina. Lontani per estrazione sociale, ambiente culturale e convinzioni religiose, i due svilupparono un'interpretazione mistica del mondo della propria esperienza negli anni della formazione reagendo in tal modo a una crisi del senso della propria esperienza quotidiana, al problema della teodicea, al periodico assentarsi di Dio. Soffermandosi sul dolore, la malattia e l'angoscia come caratterizzazione spirituale del percorso di entrambi, il loro corpo diviene così un laboratorio d'esperienza del divino; laddove la scrittura si fa strumento di indagine e di costruzione del senso del sacro.‎

‎Insom Giovanni‎

‎La vita di Goethe attraverso la musica. Emozioni, incontri e riflessioni‎

‎ill., br. In quasi ottant'anni della sua vita Goethe ha vissuto le più diverse esperienze musicali, gestito il teatro di Weimar per 26 anni, incontrando, e a volte frequentando, alcuni tra i principali musicisti, compositori e cantanti di quel periodo. Questo libro, concepito per essere letto come un racconto e anche consultato nei numerosi personaggi ed eventi che descrive, ricostruisce tale percorso di vita musicale attraverso le parole dello stesso Goethe. L'autore ha esaminato il corpus delle opere di Goethe, così come le testimonianze - siano esse lettere, memorie, o altro - di coloro che hanno avuto occasione di condividere con lui le più diverse esperienze musicali. Tutto questo materiale, che va dai primi ricordi di ascolti musicali casalinghi all'età di 4 anni fino a pochi giorni prima della sua morte, è presentato in ordine cronologico con molte note e numerosi testi volti alla migliore comprensione di questo percorso. Il libro è corredato anche da numerose illustrazioni e da un'appendice dedicata alle massime sulla musica. Con la cronologia degli eventi musicali nella vita di Goethe, trovano anche posto una bibliografia ragionata che raccoglie più di 800 titoli, l'indice dei nomi e cose notevoli, le genealogie della famiglia Goethe e della casata ducale di Weimar.‎

‎Cenetiempo Francesco‎

‎Pier Paolo Pasolini. L'ultimo eretico‎

‎br. Un viaggio, nel centenario della nascita, nel mondo di celluloide e delle lettere di Pier Paolo Pasolini, intellettuale tra i più attivi e poliedrici nel panorama culturale dell'Italia del secondo dopoguerra. Le sue molte vite, sempre lontane dal conformismo imperante di un'Italia da poco uscita dalla guerra e ancora ancorata a stilemi arcaici e borghesi. Un intellettuale eretico e avverso alle etichette, ha rappresentato il grido più forte e disperato contro il consumismo e contro l'omologazione di massa degli italiani che si apprestavano a perdere definitivamente la loro identità prevalentemente rurale. Uno sguardo severo sulla società contemporanea che, in quegli anni, usciva dal benessere del boom economico per annegare nel gorgo sanguinario dello stragismo. Il volume ricostruisce il suo tortuoso percorso di vita eristica sino al suo assassinio, avvenuto nella metà degli anni Settanta dove una misteriosa rete di complicità lo ha condannato all'oblio verso le nuove generazioni e ha reso vana la ricerca della verità su quello che realmente accadde in quello sterrato dell'Idroscalo romano durante la notte fra il primo e il due novembre 1975! Il volume, infine, è corredato di un'ampia filmologia e una cronologia di tutte le sue opere in volume oltre a un'ampia bibliografia di riferimento, nonché un apparato esaustivo di tutti soggetti e sceneggiature che Pasolini scrisse per altri registi italiani.‎

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