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Abitare la natura. Ediz. a colori
ill., ril. "Abitare la natura" presenta 60 opere di architettura realizzate tra il XX e il XXI secolo e accomunate da uno speciale rapporto con la natura. Il volume include una carrellata di fotografie che ritrae abitazioni progettate per godere di scorci panoramici senza pari sul paesaggio, per inserirsi all'interno del contesto naturale o, ancora, realizzate con materiali e forme provenienti o ispirati dalla natura stessa. Ciascun progetto è l'espressione del desiderio di creare spazi abitativi unici, in grado di mettere in connessione chi gli abita con gli elementi naturali che da sempre hanno affascinato l'uomo: foreste, montagne, laghi, deserti e oceani.
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Midali Martino; Alibrandi Cinzia
La stoffa della mia vita. Un intreccio di trama e ordito
ill., br. «Piacere, mi chiamo Maria e vesto da vent'anni Martino Midali. Non sapevo che faccia avesse e sono felice di conoscerla oggi. Complimenti! Immagino che l'armonia irregolare dei suoi vestiti appartenga anche alla sua vita. Mi piacerebbe tanto leggere di lei in un libro: penso che dovrebbe scrivere la sua biografia...» Sono state queste parole di un'affezionata cliente a far nascere in Martino Midali l'idea di scrivere la sua storia. Quella di un vero self made man, nato in una semplice famiglia nel minuscolo borgo di Mignete, nel lodigiano, che si trasforma in un'anima che istintivamente si nutre di bellezza ed eleganza. Ogni capitolo corrisponde a un gradino sulla scala del successo: i primi passi nel mondo della moda, il trasferimento in una Milano proiettata verso il futuro, la grande intuizione sull'uso innovativo del jersey, le prime vendite in proprio, l'inaugurazione di uno showroom nella capitale lombarda, i grandi buyer americani come Henri Bendel e l'apertura di due punti vendita a New York frequentati da molte star, il trionfo degli anni Ottanta dove «vestire Midali» equivale a essere parte di un modo tutto nuovo di sentirsi donna. Un viaggio sul filo dei ricordi, accompagnato dalla giornalista Cinzia Alibrandi, per scoprire un viandante della moda sempre in cammino, con un'anima gipsy mai placata, che coniuga la forza della terra da cui proviene con la soavità racchiusa tra le pieghe delle sue inconfondibili creazioni.
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Milani Mariella
Fashion confidential. Quello che nessuno vi ha mai raccontato sul mondo della moda
br. Una voce nota per la sua competenza racconta con tono ironico e tagliente i personaggi e le dinamiche della moda, un universo che raccoglie il meglio della creatività ma che presenta anche molte zone d'ombra. Mariella Milani è stata per anni la giornalista televisiva che ha saputo con il suo approccio unico farci scoprire il mondo del fashion. L'avventura in queste pagine comincia negli anni '90, apoteosi di un periodo scoppiettante, fra stilisti osannati come divi, top model mozzafiato e sfilate di grande impatto scenografico, dalla Grande Muraglia cinese al foyer dell'Opéra di Parigi. Episodi indimenticabili, dalla colazione con Valentino Garavani nel castello di Wideville all'incontro-scontro con Alexander McQueen a Londra, dal sogno americano di Ralph Lauren all'addio alle passerelle di Yves Saint Laurent. Faccia a faccia sinceri e spregiudicati, confessioni e confronti con i grandi protagonisti del sistema, da Giorgio Armani a Miuccia Prada, e con quelli che sono riusciti a conquistare la ribalta oggi, da Pierpaolo Piccioli a Maria Grazia Chiuri, per capire e raccontare il profondo cambiamento che ha investito il settore della moda, dal concetto stesso di bellezza alla necessità di voltare pagina per difendere l'ambiente. Lo tsunami social ha investito la comunicazione, le sfilate - anche a causa della pandemia da Covid-19 - sono sempre più digitali, le vendite online sono in costante crescita e gli influencer sono i nuovi brand ambassador. Pochi conoscono la complessità di quello che accade dietro le quinte di questo mondo che incanta come un pifferaio magico... ma siete davvero sicuri di voler sapere quello che non vi hanno mai raccontato?
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Antonucci Rocco
Letture di neurosemiotica tra arte e design
br. Il libro evidenzia come alcune scoperte delle neuroscienze acquisiscano coerenza nelle teorie elaborate dalla semiotica interpretativa e mostra perché non si possa dare per scontato, come fa la neuroestetica, che il senso sia sempre inscritto nella percezione stessa e che qualunque altra interpretazione del "dato" sia superflua in quando non arricchisce ulteriormente il suo contenuto semantico. E, similmente, rileva come non sia più accettabile continuare ad analizzare i fenomeni iconici con gli strumenti della psicologia della gestalt come fa la semiotica visiva greimasiana. La relazione che unisce, oppone e disgiunge il discorso dell'arte con quello del design è osservata all'interno di un campo semantico ed è utilizzata per intersecare l'analisi delle neuroscienze con quella della semiotica. Letture di neurosemiotica tra arte e design ridefinisce l'arte elettronica (net art, cybernetic art, new media art...), come una forma di ingegnerizzazione del processo semiotico attuata per generare fenomeni estetici.
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Santachiara Silvia
Made in Bologna. Guida al design emergente. Ediz. italiana e inglese
ill., br.
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Schiaparelli Elsa
Shocking life
ill., br. Ha rivoluzionato la moda, ha conquistato Hollywood, ha suscitato clamore e scandalo, eppure la prima stilista italiana a varcare i confini nazionali ha cominciato la sua straordinaria carriera per caso: di sartoria non sapeva nulla, confessa Elsa Schiaparelli in questa autobiografia, la sua «ignoranza in materia era somma», e, proprio per questo, il suo coraggio era «folle e senza limiti». Una vita come una sfida, quella di Schiap, estrosa ed eccentrica. A partire da quando, lei che proveniva da una nobile famiglia romana, sceglie di allontanarsi dall'ambiente conservatore che la circonda: eccola a Londra, a New York, e infine a Parigi, sua città d'elezione; e poi in Russia, Sud America, Africa... La libertà ha un prezzo però e le difficoltà che incontra non sono poche, finché da un'intuizione, semplice e originale allo stesso tempo, un golf nero con un grosso fiocco bianco che sembra vero e invece non lo è, Elsa capisce quale sarà la sua strada. All'inizio deve accontentarsi di una soffitta infestata dai topi, ma ben presto le sue creazioni la portano a place Vendòme, dove apre la boutique e dove sbocciano una dopo l'altra le sue invenzioni: la gonna pantalone, che osa proporre un abbigliamento maschile per la donna; il cappello scarpa, frutto della collaborazione con Salvador Dalì; il golf con il disegno delle costole, con una sorta di effetto a raggi X; il primo vestito da sera con giacca; i tessuti con le stampe dei giornali; i bottoni di tutti i materiali e le fogge (catene, lucchetti, lecca-lecca); e poi le zip, finalmente in bella vista, perfino negli abiti da sera... un'esplosione di fantasia che trova la sua espressione più formidabile in quel colore che è diventato il simbolo di una maison, di un modo di concepire la moda e non solo: il rosa shocking. «Il colore mi balenò davanti agli occhi come un lampo - racconta Schiap -. Brillante, impossibile, sfrontato, piacevole, energico, come tutta la luce, tutti gli uccelli e tutti i pesci del mondo messi insieme, un colore proveniente dalla Cina e dal Perù, non occidentale; un colore "shocking", puro e non diluito». Scioccare è l'imperativo, ma sempre con eleganza e mirando alla bellezza. Se Katharine Hepburn, Marlene Dietrich e Mae West non possono fare a meno di indossare i suoi abiti, se a lei si rivolgono le atlete del momento e perfino le prime aviatrici per il loro guardaroba da volo, Elsa è convinta che disegnare abiti non sia una professione ma un'arte.
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SendPoints (cur.)
Graphic design giapponese
br. Più di 500 motivi tradizionali giapponesi, riprodotti meticolosamente e spiegati in termini di radici culturali. I soggetti spaziano dall'arte dell'ukiyo-e, le cui bellissime stampe hanno avuto un successo influente in Occidente, alle storie di fantasmi e creature soprannaturali del ricco folklore locale, fino al teatro Noh, puramente d'atmosfera, e ai meravigliosi tessuti che danno forma agli indispensabili kimono. Il libro comprende anche alcune notevoli creazioni grafiche che interpretano e declinano motivi specifici, oltre a interviste a designer di fama che permetteranno al lettore di immergersi nell'affascinante mondo della cultura tradizionale giapponese attraverso il prisma del design contemporaneo.
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Zalud- Arredamento
Arch. Zalud. Catalogo di 16 tavv. a col. numerate
In 8°gr. oblungo, br. edit. (dorso e seconda di cop. ricostruiti), cm. 28x40. Serie di 16 tavole numerate sciolte, a col. Disegni di credenze da cucina e armadi, camere da letto complete, salotti e sale. Ogni tav. porta il logo 'Arch-Zalud'.
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Silvana Annicchiarico Andrea Branzi
Serie fuori serie
Il Museo della Triennale in questo volume vuole illustrare il paesaggio contemporaneo del design italiano: quello che dalle imprese start up arriva alle grandi imprese globalizzate e, partendo dalla ricerca sperimentale, raggiunge i mercati di massa, usando sia materiali artigianali sia tecnologie avanzate. Sarà la vera missione della Triennale: promuovere un concetto di design più allargato che esca dai confini di moda, food e fashion. Oggi il design è un modo, uno strumento per operare sulla realtà.
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F. Klystone
Prove di design : arredare sfruttando gli spazi piccoli
Foto di dimensioni 15x20. Il documento risulta di notevole interesse in quanto accompagnava l'illustrazione di indicazioni su come organizzare una casa ergonomica in America nel periodo successivo alla seconda guerra Mondiale
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THE MANIPULATOR. ISSUE 6 - 1986. Film, Fashion, Music and Design with a strong interest in art! Publishers: Wilhelm Moser, David Colby, Peter Heintz, Eugen Michel. Editors: W. Moser, D. Colby. U.S. Editor: Johno du Plessis. Italian Editor: Giannino Molossi. Appears quarterly and is distributed in Germany, England, France Italy, Holland, Japan, Australia, Canada and America.
Formato poster (cm. 70 x 50), pp. (46), con numerose ill. fotografiche in b.n., in tinta e a colori. Molto ricercato dai collezionisti, “The Manipulator Magazine” è nato nel 1984 e ha interrotto le pubblicazioni nel 1994; è considerata la rivista più “over-large format” mai pubblicata. Foto di copertina in b.n.: “Anthu photographed by Tim O’Sullivan”. In questo numero: “Rhino” by Peter Jackson // “Goetter im exil” von Wilhelm Moser. Photographs: Wilhelm Moser (testo in tedesco) // “A conversation in the garden of Eden” by John Paddock. Photograph: Spencer Rowell (mancanza di cm. 8x16 all’angolo superiore della pagina con relativa perdita di testo) // “Taboo” by Rameses Wadlow. Portraits taken by Claus Wickrath at the Taboo Club, London // “The story of D” by Johno du Plessis // “Necker Island” by Wendy Laister // “The Empire Diner” by Philip Foglietta (con la pubblicazione di alcune ricette inserite in un menu’ tipico dell’Antica Roma: “. an impressive and authentic Roman feast for six straight from the annals of ‘De Re Coquinaria’” // “Being there” by Giannino Malossi // The Joan Quinn Tour by Joan Quinn - “Basquiat”. Esempl. con strappetti marginali, peraltro ben conservato.
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THE MANIPULATOR. ISSUE 7 - 1986. Film, Fashion, Music and Design with a strong interest in art! Publishers: Wilhelm Moser, David Colby, Peter Heintz, Eugen Michel. Editors: W. Moser, D. Colby. U.S. Editor: Johno du Plessis. Italian Editor: Giannino Molossi. Appears quarterly and is distributed in Germany, England, France Italy, Holland, Japan, Australia, Canada and America.
Formato poster (cm. 70 x 50), pp. (44), con numerose ill. fotografiche in b.n., in tinta e a colori. Molto ricercato dai collezionisti, “The Manipulator Magazine” è nato nel 1984 e ha interrotto le pubblicazioni nel 1994; è considerata la rivista più “over-large format” mai pubblicata. Foto di copertina a colori: “Jemima Parry-Jones’ Lanner Falcon photographed by Spencer Rowell in Llanberis, Snowdonia, Wales”. In questo numero: “Moneyments” by Herbert Lachmeyer with photographs by Knut Bry, Duncan Sim and Sepp Horvath // “How to win friends and influence people”: a work-out programme by Mayo Dione in association with the Body Center. Photographs by Spencer Rowell // “Zoography” after an article by Heinz-Norbert Jocks. Produced in association with Galerie Gmyrek // “Totem appeal” by Johno du Plessis. André Putman’s mannequin photographed by Barry Lategan // “The Toplary Home” by Marc Balet. Models of the Home photographed by Tim Street-Porter // “Uselessism” von Volker Albus. English interpretation by Barbara Thompson and David Colby // “The Kobal Collection”. A profile of John Kobal’s Cinema Library // “Cesarian Operation”. Sketched and written by Ron Arad. Esempl. con strappetti marginali; alc. strappi restaurati, ma complessivamente ben conservato.
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THE MANIPULATOR. ISSUE 11 - 1987. Film, Fashion, Music and Design with a strong interest in art! Publishers: Wilhelm Moser, David Colby, Peter Heintz, Eugen Michel. Editors: W. Moser, D. Colby. U.S. Editor: Johno du Plessis. Italian Editor: Giannino Molossi. Appears quarterly and is distributed in Germany, England, France Italy, Holland, Japan, Australia, Canada and America.
Formato poster (cm. 70 x 50), pp. (50), con numerose ill. fotografiche in b.n., in tinta e a colori. Testi in inglese, tedesco e italiano. Molto ricercato dai collezionisti, “The Manipulator Magazine” è nato nel 1984 e ha interrotto le pubblicazioni nel 1994; è considerata la rivista più “over-large format” mai pubblicata. Foto di copertina a colori: “Model & Collage: Fritz Kok. Photograph: Brad Branson”. In questo numero: “The Villas of Palladio”. Photographs from Philip Trager’s book of the same name, with text by MIchael Graves, Vincent Scully and Renato Cevese // “Marksism” by Rhonda Rubinstein. “Fashionism” by Bruce Stockler. Photo collage by Brad Branson and Fritz Kok // “Rocks”. “Schmuck verlieren” von Herbert Lachmayer. Photographs by Claus Wickrath and Stephen Frailey // “Foresight” by Wilhelm Moser. Photographs by Wolfgang Overmann. “Hindsight”. After an article by Hans Christian Andersen. Photographs by Gabriele Basilico // “Group Show”. Computer generated, composite images by Nancy Burson // “Haut chaussure”. Mary Trasko’s profile of Roger Vivier. Photographs by Brassai and Erica Lennard // “English Anguish” by Johno du Plessis. Photograph by Gary Green // “L’inimitabile Fred” a cura di Giannino Malossi. Photographs by Umberto Agnello”. Esempl. con qualche strappetto marginale, altrimenti ben conservato.
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NELSON George
LIVING SPACES. Interiors Library - 1. Edited, with an introduction by George Nelson.
In-4 p., tela editoriale, pp. 145, interamente illustrato da planimetrie e fotografie in bianco e nero, con relativo testo descrittivo. Volume n. 1 del periodico “Interiors library” (edito a cura di George Nelson (1908–1986), noto designer, grafico e architetto statunitense), dedicato agli spazi abitativi ideati da noti decoratori d’interni e architetti, tra cui: Franco Albini, R.L. Baumfeld, Walter R. Bogner, Marcel Breuer, John Carden Campbell, Luciano Canella, Paolo Chessa, Luigi Figini, Walter Gropius, Le Corbusier e Pierre Jeanneret, Paul Laszlo, George Nelson, Eliot Noyes, Frank Lloyd Wright, Eero Saarinen, J. Stanley Sharp, e num. altri. Ben conservato.
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