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‎Valente, Luisa‎

‎Phantasia contrarietatis. Contraddizioni scritturali, discorso teologico e arti del linguaggio nel ?De tropis loquendi? di Pietro Cantore (m.1197).‎

‎cm. 18 x 25,5, 254 pp. Corpus philosophorum medii aevi - Testi e studi Scopo dell'inedito trattato ? la soluzione delle contraddizioni presenti nelle Sacre Scritture e nelle opere dei Padri della Chiesa: per risolverle, riducendole a semplici diversit?, il maestro parigino fa ricorso alle pi? elaborate tecniche tratte dalle arti del trivio: grammatica, dialettica, retorica. Un'analisi approfondita dell'opera di Pietro Cantore e un quadro della vita intellettuale delle scuole parigine nel periodo che collega le grandi personalit? della prima met? del 1100 e la nascita dell'universit? agli inizi del secolo seguente. The aim of the unpublished work dealt with here is the solution to the contradictions found in the Holy Scriptures and in the works of the Fathers of the Church; to solve them, reducing them to simple diversities, the Parisian master turns to the most elaborate techniques taken from the lower group of liberal arts: grammar, dialectics, rhetoric. A thorough analysis of Piero Cantore's work and a description of intellectual life in Parisian schools during the period that connects the great personalities of the first half of the 12th century to the birth of universities at the beginning of the following century. 510 gr. 254 p.‎

‎Rulman Merswin‎

‎Libro delle nove rupi-Neun felsen buch‎

‎Autori: Rulman Merswin. Curatori: S. Salzani.‎

‎Pilastro Giorgio‎

‎Per un cristianesimo adulto. Testimonianze di un itinerario possibile‎

‎br.‎

‎Sodaro Stefano‎

‎Liturgia del quotidiano. Celebrazioni laiche di vita‎

‎ill., br. Perché la liturgia dovrebbe essere confinata dentro le atmosfere rarefatte di una chiesa? Perché non celebrare la vita di ogni giorno? Lo iato che esiste tra la cerimoniosità ufficiale dei riti e l'anelito di una pienezza esistenziale che il recinto sacro non riesce ad esaurire sarà mai colmato? Chi è il celebrante? L'officiante sacro autorizzato e riconosciuto dalle istituzioni religiose? Od ogni uomo piuttosto celebra, in modi solo a lui noti eppure essenziali, il proprio sé più profondo e la propria esistenza? Perché la liturgia, come e più della teologia, è rimasto terreno mai attraversato dalla cultura contemporanea? Forse ha raggiunto, proprio nella liturgia, il conflitto massimo quel contenzioso mai ricomposto tra modernità e cristianesimo religioso. Vi è una densità liturgica nella vita ordinaria che scorre ferialmente ed è quasi del tutto assente in omelie e documenti ufficiali: eppure si tratta niente di meno che della vita reale, concreta, effettiva, che silenziosa prosegue, come un fiume, verso il suo esito certo.‎

‎Coser Mattia‎

‎Le figure del limite in Gisbert Greshake. Male, sofferenza e morte‎

‎ril. L'argomento del limite è uno dei temi che coinvolgono maggiormente l'uomo. Tra le immagini in cui esso si manifesta rientrano momenti come il nascere, l'essere storicamente e geograficamente situato ed altri simili. Tra le numerose figure in cui questo limite si presenta all'uomo ce ne sono tuttavia tre che più di altre suscitano timore, scandalo ed interrogativi: il male, la sofferenza e la morte. Si tratta di manifestazioni del limite che rappresentano una sfida soprattutto per il pensiero dei credenti, posti di fronte a drammatiche domande su come sia possibile conciliare con la fede in Dio la presenza del male nel mondo e di tanta sofferenza tra gli uomini, nonché sulla possibilità di dare un senso all'esistenza umana nonostante l'incombenza della morte. Questo libro analizza l'itinerario speculativo che permette a Gisbert Greshake di conciliare la fede in un Dio che è amore con la drammatica presenza nel mondo delle figure del limite per eccellenza: male, sofferenza e morte.‎

‎Mercante Vincenzo‎

‎Sono la signora del Messico. L'evento guadalupano nel contesto della storia messicana‎

‎ril. Le ultime scoperte effettuate nel 2010 nell'area del Templo Mayor, la grande piramide sacra nel cuore di Città del Messico, gettano nuova luce su una delle civiltà più affascinanti e insieme misteriose dell'era precolombiana. L'occupazione spagnola dell'America Centrale fu un avvenimento epocale e drammatico: quel 13 agosto 1521 tramontava per sempre l'impero azteco con tutto il suo splendore travolto da conquistatori ferocemente schiavizzanti. Eppure ancor oggi una lapide nella Piazza delle Tre Culture ricorda che la caduta di Tenochtitlán non fu né trionfo né sconfitta: fu la dolorosa nascita del popolo meticcio grazie soprattutto a un fatto straordinario avvenuto sulla collina del Tepeyac: l'apparizione della Morenita. Su Guadalupe non basta quindi una lettura di fede, ma l'approccio deve allargarsi all'analisi storica, sociale, letteraria, perché l'evento del Tepeyac è considerato il centro di identificazione e riconoscimento religioso e culturale della nazione messicana.‎

‎Siri Luigi‎

‎La via del calvario e l'albero della vita‎

‎br. Oggi l'uomo è spaesato, abbandonato al proprio egoismo, rinchiuso nei propri limiti e incapace di ricordare e di trovare la propria forza divina. Oggi prevale l'aridità delle coscienze, le ombre si allungano sulla terra e con esse il Regno della Morte. Ma Malkhut, cioè la volontà dell'uomo, deve sapersi riscattare da questa oscurità. Vorrei che fosse chiaro che non ci stiamo raccontando una favoletta, né stiamo cercando alibi o giustificazioni per arida letteratura. Questa è una ricerca e uno stimolo perché l'Uomo non si può fermare, più precisamente è il divenire della Vita che non si può fermare. Non possiamo più aspettare che qualcuno ci serva la Verità su un piatto d'argento, dobbiamo cercare di trovarcela da soli.‎

‎Sottile Salvatore‎

‎La donna promessa da Dio‎

‎br. La donna promessa da Dio completa la mia testimonianza sull'Avvento, di cui parlo nella pubblicazione precedente, 'Il saggittario'. I destini sono nella conoscenza di Dio e si avverano nel Suo splendore. La Grazia Divina è a conoscenza del nostro profondo amore prima ancora di noi stessi. Se alcune definizioni sono indelicate, considerate che la mia è stata una scelta di onestà e verità, fatta dopo lunghe riflessioni. Ho parlato di Marta, di noi e del nostro amore, descrivendolo in tutta la sua purezza. Di come la mia vita grazie a Marta sia diventata importante. Ho parlato dei luoghi in cui siamo stati e di come viviamo le nostre gite. Ho esposto le mie riflessioni e i miei pensieri sui santi e sul concetto di santificazione, approfondendo il mio punto di vista. Testimonio di quanto sia importante dare valore a verità, bene, amore e felicità per comprenderne il fine. Racconto della mia Susy, e del nostro affetto. Esprimo la nostalgia che sento per mio padre Giuseppe e Bonifacio, venuto a mancare. Infine dedico una dolce lode a Dio.‎

‎Stoppa Gabriele‎

‎Oddio i pellegrini. Con mia figlia lungo il cammino di San Francesco. Manuale del pellegrino imperfetto‎

‎ill., br. Cos'hanno da dirsi un padre attempato e una figlia matura? Praticamente niente perché entrambi sanno molto l'uno dell'altra o almeno così credono. Ma le loro occhiate tradiscono sia l'uno che l'altra, figuriamoci poi i silenzi e certe facce! E cosa passa per la testa di un padre durante pochi giorni di ferie? Pure niente perché conosce quasi tutto di se stesso o crede di saperlo. Ben presto il vuoto smaschera tanto scibile in particolare durante i silenzi della marcia e, complice la fortuna, il senso fa capolino e si presenta, si fa ammirare e si lascia penetrare. Questo scritto ripercorre un viaggio di piacere, un'usanza attuale, un dono moderno, un fatto umano, ma ricorda anche un viaggio antico, lontano: quello di Enea in fuga con il vecchio padre Anchise in spalla e il figlio Ascanio per mano. La figlia Karin e papà Gabriele, invece, sulle spalle portano se stessi, si danno un tono, hanno da tenere per mano il loro cuore, il loro spirito e il senno, affinché resti pieno, desto e anche sano.‎

‎Agnelli Antonio‎

‎Memoria crucis. Dio nel dolore del mondo‎

‎br. La domanda sul dolore umano attraversa tutte le generazioni e tocca al cuore la vita delle persone. A maggior ragione il credente è sfidato dalla sua fede in un Dio che è provvidenza. Perché Dio ci lascia soffrire? Perché il dolore? Pur non trovando risposte razionali, e pur abbandonandosi all'incomprensibilità del soffrire come traccia della stessa incomprensibilità del mistero di Dio, chi crede in Cristo, trova nella sua croce la consolazione e la speranza che Dio anche nella sofferenza è vicino fino a condividere l'angoscia e lo smarrimento, e nel contempo spinge a togliere dalla croce tutti coloro che vi sono stati inchiodati dall'egoismo e cattiveria umani.‎

‎Cornet Fernand M.‎

‎Meditazioni sui misteri‎

‎br. Nel suo commento al Cantico dei Cantici, San Bernardo di Chiaravalle diceva ai suoi monaci che la grandezza e meraviglia per eccellenza consiste nell'essere ministro di Cristo e dispensatore dei misteri divini. Proprio a questo è indirizzata la presente raccolta di alcune omelie domenicali e festive, cioè a offrire e a dispensare i misteri divini. Il nodo fondamentale di tutto il libro è il Mistero, ossia Dio stesso, la dimensione inesauribile della sua rivelazione e la profondità insondabile della sua grazia. Tuttavia questo Mistero divino è considerato anche in una multiforme diversità, perché la rivelazione divina e la donazione della grazia, manifestano dei Misteri divini: contemplando infatti Dio in se stesso troviamo anche Cristo Gesù, la Chiesa, Maria Santissima e il Cristiano. Ognuno di questi misteri divini è intimamente legato agli altri, e lo sono talmente che non possono essere né contrapposti gli uni gli altri né staccati gli uni dagli altri senza produrre un gravissimo danno.‎

‎Serranti Paolo‎

‎Hai cambiato il mio lamento in gioia. Una parola di speranza‎

‎br. "Le varie argomentazioni scritturali, gradualmente affrontate nell'opera dal più che significativo titolo "Hai cambiato il mio lamento in gioia", sono edificanti, convincenti anche dal punto di vista teologico e/o puramente umano perché capaci di rimuovere i macigni che opprimono il cuore dell'uomo. Rappresentano un punto fermo per il cristiano perché sono parole di conforto, di liberazione, di rinascita e in ultima analisi di felicità a cui tutti tendiamo. Non possono non essere considerati efficaci per chi le farà proprie approcciandosi alla lettura di quest'opera con la stessa semplicità con cui l'ha scritta l'autore. L'incalzare, a volte pressante, di domanda-risposta, utilizzato dall'autore per spiegare le verità evangeliche, rivela l'intima passione di chi è animato da sentimenti di ricerca, scoperta e approfondimento dell'amore di Dio che potremmo trovare in ciascuno di noi." (Don Elia Santori)‎

‎Liuzzi Marco‎

‎I dieci comandamenti e la teologia della Iggheret ha-Qodesh‎

‎ril. Questo libro contiene una discussione delle teorie sulla creazione, il bene e il male, quali ci vengono presentate dalla tradizione mistica ebraica. Si tratta di un insieme di conoscenze le quali appaiono spesso, a chi vi si accosta, di non facile comprensione. In questo libro, ne proponiamo al lettore una chiave di interpretazione basata su un linguaggio psicologico moderno. L'analisi teologica di questo libro, costituisce, per l'autore, un proseguimento dello studio contenuto in "Scintille". Il libro, inizia con un esame dei dieci comandamenti, i quali vengono posti in relazione con le Sefirot, le "Emanazioni Divine" della Cabbala. Vengono quindi considerati i concetti fondamentali della teologia della Cabbala sulla creazione del mondo: lo tzimtzum (la "contrazione"), la "rottura dei vasi", causata dalla disposizione delle Sefirot "ad Iggulim" ("a cerchi"), la nuova creazione delle Sefirot secondo lo schema dell'albero della Cabbala. Le teorie sul bene e sul male, e il compito dell'uomo di "riparazione del mondo", vengono quindi interpretate e commentate in un linguaggio psicologico moderno il quale si basa sugli studi pubblicati da Alice Miller.‎

‎Fratello Pippo‎

‎La novità che non potrà essere seguita da altre novità‎

‎br. Che fine faremo? Ci sarà un destino felice per questo pianeta? Dovremo aspettarci un periodo di pace già lungo la storia, o questa è destinata a subire il travaglio di una croce che dovrà attendere la fine dei tempi e del creato per divenire luce e gioia per tutti, anche per le formiche? E io? Mi disperderò nel nulla o continuerò a esistere in altre dimensioni? O vivrò in una dimensione senza dimensioni, cioè nell'eternità? La fede cattolica dà delle risposte. È ovvio. Non risolve il mistero. Ma presenta, alla luce della rivelazione di Cristo, quelli che sono gli stati in cui una vita continuerà, quando il tempo si fermerà per dare spazio all'eternità.‎

‎Fratello Pippo; Silvia‎

‎Verso una terra. Dialogo tra francescani‎

‎br. Che fare della nostra vita? A tutte le età ci poniamo questa domanda. Signore cosa vuoi che io faccia? La terra verso cui andare è fuori le nostre porte chiuse, sbarrate da noi stessi o blindate da altri a nostra insaputa, in ogni caso le chiavi per aprirle sono in nostro possesso: è la nostra libertà da figli di Dio, alla scuola di Cristo, sui passi di Francesco di Assisi.‎

‎Agnelli Antonio‎

‎Sulle orme di Gesù con il passo degli esclusi. Primo Mazzolari e Papa Francesco, profeti di misericordia‎

‎br. Il 13 marzo 2016 sono trascorsi 3 anni dalla elezione di Papa Francesco e il 12 aprile 57 anni dalla morte di Primo Mazzolari. Il Papa è a noi vicino con la sua parola sferzante ed evangelica che ci richiama alla radicalità misericordiosa della fede; il sacerdote cremonese, di cui è stata avviata la causa di beatificazione, resta ancora oggi ispiratore con i suoi scritti, di molti credenti e anche non credenti. Vi è distanza temporale tra le due grandi figure ma come fa capire il testo, sono accomunate dalla medesima forza profetica, dentro contesti storici diversi, sebbene ugualmente segnati da violenze, sfruttamento e ingiustizie. Essi hanno annunciato un Dio di misericordia e di perdono che nel Figlio Gesù invita tutti a farsi difensori dei deboli e degli impoveriti, costruttori di pace e di fratellanza, anche a costo di dare la vita e consumarla per il Vangelo. Papa Francesco e Primo Mazzolari ci guidano a vivere l'anno straordinario della misericordia nella quotidianità, al servizio del Signore morto e risorto e dei suoi fratelli e sorelle piagati e crocifissi.‎

‎Agnelli Antonio‎

‎Gesù, speranza dei poveri e profeta di pace. La cristologia misericordiosa di papa Francesco e Primo Mazzolari‎

‎br. Attorno a questi due principi, quello di realtà, illuminata dalla fede e quello di misericordia, si sviluppa l'insegnamento di papa Francesco e si è costruita anche la predicazione di Primo Mazzolari. L'uno e l'altro hanno preso seriamente la radicalità del Vangelo, dicendoci che è possibile ieri come oggi vivere da cristiani nella storia, pur in mezzo a mediocrità e paure, come coloro i quali credono, amano, sperano, denunciano, profetizzano il regno di Dio, la sua giustizia e la sua pace. Il confronto tra le due prospettive, ci aiuterà a capire come lo Spirito non tace e la sua voce risuona in quelli che si sono lasciati trapassare dalla sua luce, non temendo calunnie e persecuzioni e confidando solo in Dio al quale dobbiamo piacere e non al plauso e all'adulazione ipocrita dei poteri di turno. In occasione della visita di Papa Francesco alla tomba di Primo Mazzolari, vogliamo offrire queste brevi riflessioni per interiorizzare i messaggi di entrambi e così crescere in una esperienza cristiana limpida, senza compromessi, che cura le piaghe dei fratelli e sorelle.‎

‎Agnelli Antonio‎

‎Fede nuda. Preghiere per credenti e atei‎

‎br.‎

‎Bianchini Mayra Simonetta‎

‎Loredana e il giardino degli angeli. Storia di amore e di fede‎

‎br. Loredana è una ragazza che vive nella campagna toscana. Sente una forte Fede in Dio. Questo suo amore per la vita la porta ad avere un'esperienza diretta con gli Angeli. Quello che sembra essere un percorso di vita felice viene però interrotto. Un salto temporale ci fa ritrovare Loredana studentessa a Firenze, qualcosa le aveva fatto dimenticare le esperienze mistiche dell'adolescenza. Si innamora, ma sul punto di sposarsi, un incidente le porta via il suo amore. Si sposa qualche tempo dopo e dal matrimonio nasce Cinzia. Sembra aver ritrovato la tranquillità, ma la vita le impone altre dure prove da affrontare, tra queste la più dolorosa: la perdita di una figlia. In quei frangenti Loredana ha un incontro mistico con Maria e gli Angeli che aveva conosciuto in adolescenza. Inizia a divulgare quelli che sono i messaggi che riceve dagli Angeli, ma senza riferire a nessuno delle sue esperienze mistiche. Avrebbe voluto andare in Africa a portare la voce di Dio e un po' di aiuto a quei bambini che hanno bisogno di tutto, ma non potendo esaudire questo suo desiderio riesce a convincere il suo migliore amico a portarlo avanti con grande soddisfazione per entrambi.‎

‎Liotta Francesco‎

‎Una porta aperta. Riflessioni per un percorso di fede‎

‎br. "Così dice il Signore: «Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero, e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata»" [Isaia, 55, 10-11].‎

‎Vladimir Lossky‎

‎Teologia negativa e conoscenza di Dio in Meister Eckart‎

‎"Théologie negative et connaissance de Dieu chez Maîitre Eckhart", di cui proponiamo una prima traduzione italiana, è uno dei testi più significativi della produzione di Vladimir Lossky, nonché uno dei più interessanti e riusciti tentativi di ricostruire e interpretare l'insegnamento teologico e filosofico di Meister Eckhart. Edito postumo nel 1960, lo studio presenta le tesi del maestro domenicano in relazione a quelle di numerosi altri pensatori che hanno disputato le principali questioni della filosofia e della mistica medievali. Il rigore interpretativo e la disinvoltura con cui l'autore si muove attraverso i luoghi citati rendono l'opera molto utile sia per gli specialisti, gli storici della filosofia e della mistica medievale, sia per il lettore che voglia introdursi al pensiero eckhartiano. Facendo eco alla sintesi di Etienne Gilson, potremmo dire che il più grande merito dello studio di Lossky consista nel rifiuto di ridurre la teologia del maestro di Turingia allo sviluppo sistematico di una sola nozione fondamentale. L'opera, del resto, mette in evidenza come tutto ciò che si può affermare circa la nozione centrale del pensiero di Eckhart, ovvero Dio, debba infine essere negato, e Dio posto al di sopra di ogni affermazione, in un'indagine positiva sulla nescienza della divinità che rappresenta il contributo principale di Lossky. Prefazione di Étienne Gilson. Introduzione di Maria Bettetini. Autori: Vladimir Lossky. Curatori: S. Cosio. Traduttori: G. Rossi.‎

‎Guénon René‎

‎San Bernardo‎

‎br.‎

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‎Baget Bozzo Gianni; Accattoli L. (cur.)‎

‎Per una teologia dell'omosessualità‎

‎brossura‎

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‎Antonio Agnelli‎

‎Gesù, speranza dei poveri e profeta di pace. La cristologia misericordiosa di papa Francesco e Primo Mazzolari‎

‎Attorno a questi due principi, quello di realtà, illuminata dalla fede e quello di misericordia, si sviluppa l'insegnamento di papa Francesco e si è costruita anche la predicazione di Primo Mazzolari. L'uno e l'altro hanno preso seriamente la radicalità del Vangelo, dicendoci che è possibile ieri come oggi vivere da cristiani nella storia, pur in mezzo a mediocrità e paure, come coloro i quali credono, amano, sperano, denunciano, profetizzano il regno di Dio, la sua giustizia e la sua pace. Il confronto tra le due prospettive, ci aiuterà a capire come lo Spirito non tace e la sua voce risuona in quelli che si sono lasciati trapassare dalla sua luce, non temendo calunnie e persecuzioni e confidando solo in Dio al quale dobbiamo piacere e non al plauso e all'adulazione ipocrita dei poteri di turno. In occasione della visita di Papa Francesco alla tomba di Primo Mazzolari, vogliamo offrire queste brevi riflessioni per interiorizzare i messaggi di entrambi e così crescere in una esperienza cristiana limpida, senza compromessi, che cura le piaghe dei fratelli e sorelle. Autori: Antonio Agnelli.‎

‎Mirko Bradley‎

‎Dell'idea che va a Dio. Sentieri di teologia razionale‎

‎È possibile parlare razionalmente di Dio in una società pienamente secolarizzata? Nel corso dei secoli, il concetto di "metafisica" è stato oggetto di fraintendimenti stratificati, fino a diventare quasi sinonimo di un'assurda pretesa di "fotografare" una realtà immutabile. Eppure, nel suo senso più profondo, metafisica è l'esatto opposto dell'immobilità, configurandosi, piuttosto, come incessante e instancabile interrogazione del fondo del reale. In questo testo, l'autore recupera il senso autentico della metafisica greca in dialogo con la grande tradizione giudaico-cristiana. Per Aristotele, la "filosofia prima" (in seguito chiamata metafisica) è riflessione sulla fisica e culmina nella teologia, discorso di Dio. Tommaso d'Aquino, più di ogni altro pensatore, porta a compimento l'immensa architettura aristotelica. Il lettore, che avrà interesse a partecipare al ragionamento contenuto nel libro, troverà antichi echi della tradizione aristotelico-tomista che risuonano ancora più potentemente nell'epoca del nichilismo compiuto. Un ragionamento che, nell'interrogare il fondo del reale, non può prescindere dalla scienza moderna, in particolare dalla fisica post-galileiana. La possibilità di elaborare un discorso razionale su Dio, che tenga conto dei nessi tra segni e reale, non riposa su assunti aprioristici, ma è l'esito di un procedere analogico quale condizione di possibilità di ogni forma di conoscenza, dalla matematica alla poesia. Ed è attraverso l'analogia che traspare la razionalità della Rivelazione stessa. Autori: Mirko Bradley.‎

‎Jarig Jelles‎

‎Professione della fede universale e cristiana, contenuta in una lettera a N.N. (1684). Testo tedesco a fronte‎

‎Il testo della 'Professione della fede', che qui si pubblica dall'unico esemplare oggi esistente, conservato nella Biblioteca Universitaria di Amsterdam, nasce da una riflessione sui temi cruciali del dibattito teologico contemporaneo. Espressione di una grande varietà di tendenze e di autori che non si riconoscevano nelle posizioni delle chiese calviniste, l'opera si colloca in un momento di profonde divisioni religiose e di forti tensioni politiche: il contrasto tra Arminiani e Gomaristi, la "Querelle d'Utrecht", la lotta dei calvinisti contro il protestantesimo eterodosso spesso tacciato di socinianesimo, il processo ad Adriaan Koerbagh e, ancora, la proibizione delle opere di Lodewijk Meyer e di Spinoza. Autori: Jarig Jelles. Curatori: L. Spruit.‎

‎Autori vari‎

‎Teologie e politica. Genealogie e attualità‎

‎Il legame tra la teologia e la politica è tornato prepotentemente in primo piano, non solo con l’affermarsi di forme di radicalismo islamico, ma anche con la rinnovata centralità del cristianesimo, e delle forme di vita tradizionali a esso ispirate, nel “secolarizzato” Occidente. Come provano a dimostrare i testi raccolti in questo volume, però, fra la politica e la religione c’è una relazione ben altrimenti complessa, in gran parte confluita nell’elaborazione del concetto di “teologia politica”, a significare l’origine teologica delle categorie portanti della moderna politica occidentale. Come è giusto ricordare, questo approccio, che ovviamente va fatto risalire a Carl Schmitt, ma anche a Jacob Taubes, ha goduto di una ricezione privilegiata e precoce da parte degli intellettuali italiani, in largo anticipo rispetto ad altri contesti culturali. È dunque nell’arco dell’orizzonte teorico schmittiano e della sua critica che i contributi qui offerti cercano di mettere a fuoco il nesso tra religione e politica, lungo un percorso articolato in tre tappe, corrispondenti alle tre parti del libro: "Teologia politica e pensiero italiano", "Il dibattito tedesco" e "Per una critica della teologia politica". L’ambizione collettiva degli autori è quella di confrontarsi fruttuosamente con la pluralità dei discorsi teologici politicamente attivi, propri tanto dei monoteismi quanto delle rivoluzioni (si pensi alla “spiritualità politica” di cui parlò Foucault in occasione della sollevazione iraniana del 1978), e con gli addentellati che essi presentano con la dimensione economica – travolta dalla grande recessione iniziata nel 2008 –, con quella giuridica e con quella più propriamente politologica. Curatori: Elettra Stimilli.‎

‎Autori vari‎

‎Sentieri del deserto‎

‎Curatori: Monaci di Serra San Bruno.‎

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‎Domenico Concolino‎

‎Teologia della parola‎

‎Autori: Domenico Concolino.‎

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‎Alessandro Carioti‎

‎La missione salvifica della Chiesa. I fondamenti teologici della dichiarazione «Dominus Iesus» nel magistero del Concilio Vaticano II‎

‎Il magistero ecclesiale fa sue le parole di Pietro: "in nessun altro c'è salvezza, non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale dobbiamo essere salvati" (At 4,12). La verità su Dio e sulla salvezza dell'uomo si ottiene solo attraverso la rivelazione di Cristo, il quale insieme è il mediatore e la pienezza di tutta la rivelazione. La Chiesa, in quanto "corpo di Cristo", possiede la pienezza dei doni salvifici del suo fondatore. Questo fa sì che l'unicità e l'unità della sua mediazione salvifica appartengano alla sua piena integrità. Tale verità di fede non esclude però che la grazia salvifica di Cristo arrivi anche alle religioni non cristiane sebbene, oggettivamente, esse si trovano in una situazione gravemente deficitaria. Autori: Alessandro Carioti.‎

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‎Massimo Camisasca‎

‎La luce e il silenzio. Fogli di diario sull'Eucaristia‎

‎Il libro raccoglie alcune pagine del diario di don Massimo Camisasca, scritte nel silenzio della propria camera, all'inizio del giorno. Le riflessioni di don Camisasca conducono il lettore per mano nel cuore della Chiesa e del suo mistero d'amore più profondo: quello di un Dio che si fa pane per il suo popolo in cammino. Autori: Massimo Camisasca.‎

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‎Antonio Staglianò‎

‎Intagliatori di sicomoro. Cristianesimo ed emergenze culturali del terzo millennio. Il compito, e sfide, gli orizzonti‎

‎Ogni vera inculturazione del Vangelo passa attraverso il vissuto culturale di un popolo e in esso si consuma, si compie: entra a permeare profondamente abitudini, usanze, istituzioni, ruoli, leggi, persino sistemi di produzione, perché in fondo raggiunge e cambia l'uomo nella sua realtà di uomo, trasformando i giudizi di valore, il modo di percepire se stesso e la realtà che lo circonda. Per questo motivo, il Vangelo che si incultura esige anche un discernimento valoriale sulle oggettivazioni visibili dello spirito umano, sapendo che però la comunicazione del Vangelo va ben più in profondità. Quella del "coltivatore di sicomori" appare come una metafora interessante che nella lettura del processo di inculturazione permette di riconoscere il "rispetto" per ogni cultura, ma anche il dono fatto dal Vangelo. Il coltivatore è in realtà un intagliatore, perché opera un taglio particolare che permette al frutto di giungere a maturazione. La necessità del "taglio" dice l'importanza che il contenuto eccedente e salvifico del Vangelo incida le/nelle culture; d'altra parte però i frutti sperati sono propri delle culture. Questa prospettiva è indagata nell'opera tenendo conto delle sfide fondamentali dell'odierna congiuntura culturale e di due grandi orizzonti possibili per risolvere le difficoltà: l'allargamento sapienziale della razionalità umana e la speranza nell'oltre escatologico. Autori: Antonio Staglianò.‎

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‎Gesualdo De Luca‎

‎Egli ci ha fatto e noi siamo suoi. Antropologia cristiana tra grazia e responsabilità‎

‎Conosce se stesso chi conosce Cristo. È Lui, Verbo del Padre, la Verità eterna di ogni uomo. Ama, chi ama Cristo secondo pienezza di verità e di grazia. Ma Cristo non può essere conosciuto se non nella sua Parola, di cui custode e interprete fedele è la Chiesa fondata su Pietro; non è amato, se il suo Vangelo non è fatto vita dal suo discepolo. Nell'attuale contesto storico, segnato dalla frammentazione del sapere, la teologia è responsabile di offrire all'uomo il Vangelo di Cristo quale Verità unitaria, forte, attraente, piena, efficace, viva, attuale. L'uomo che ha preteso di impossessarsi della sapienza, sottraendola alla Signoria di Dio, ha recintato spicchi di verità nello spazio della propria autonomia soggettiva. Ne è risultata una verità disgregala, relativa, sterile, alla fine incapace di promuovere e illuminare la pienezza dell'uomo. Restituire la Verità alla Parola di Dio, significa poterla offrire pura e integra all'uomo, che solo quando si consegna a essa ritrova la propria elevata dignità. In questa consapevolezza è racchiuso il senso della collana Verbum, promossa da un affiatato gruppo di giovani teologi. Essi sono sospinti e accomunati nella loro attività di ricerca dalla spiritualità del Movimento Apostolico, sorto a Catanzaro il 3 novembre 1979 tramite la signora Maria Marino. Il loro progetto editoriale è espressione del carisma di questa aggregazione ecclesiale, che fa del ricordo e dell'annunzio del Vangelo la sua specifica missione. Autori: Gesualdo De Luca.‎

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‎Pierpaolo Donati‎

‎La matrice teologica della società‎

‎Ogni società, in ogni epoca storica, si pone la domanda "dov'è Dio?" e dà una risposta che indica un modo prevalente di intendere la religione. Questa è la sua "matrice teologica". La società moderna ha dato una risposta altamente ambivalente, non sapendo reggere la distinzione fra immanenza e trascendenza di Dio. Oggi, c'è chi è compiaciuto e chi rimane deluso da come la religione viene configurandosi in Occidente, ma un fatto è certo: né l'attuale danza degli dei, né il riemergere dei fondamentalismi possono caratterizzare la matrice teologica della società in via di globalizzazione. La tesi del libro è che la società dopo-moderna dia una risposta tanto semplice quanto enigmatica: Dio è nella relazione perché è relazione. La matrice teologica della società dopo-moderna è all'insegna di una trascendenza che non è solo un "andare oltre" (un oltrepassamento), ma anche e soprattutto uno "scendere fra", nel senso di andare alla radice delle relazioni umane e sociali. Autori: Pierpaolo Donati.‎

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‎Pietro Groccia‎

‎Cristianesimo e postmodernità‎

‎Il filo conduttore di questa ricerca è stato quello di investigare le facciate della contemporaneità con cui il cristianesimo, attraverso l'esercizio di pensiero della teologia, si è comparato e, in particolare, di individuare alcune linee di confronto col postmoderno nella teologia italiana. Si è scelta in quest'analisi l'ottica della "sfida" per evidenziare i rapporti tra cultura postmoderna e teologia cristiana. Se le civiltà o le religioni nascono perché un gruppo umano riesce a rispondere positivamente alle sfide dell'ambiente e della storia, decadono e muoiono, invece, quando si mostrano incapaci di vincere le sfide delle forze di disgregazione che ogni civiltà sviluppa nel divenire più matura. Anche la nostra civiltà cristiana deve affrontare, nel mondo postmoderno, alcune "sfide" particolarmente gravi, situazioni che, se non venissero adeguatamente dominate, potrebbero portare alla sua fine. Tra le "sfide" del postmoderno al cristianesimo viene sottolineata soprattutto quella all'interno della cosiddetta "questione della verità", che comporta la rinuncia ad ogni pretesa conoscenza oggettiva della realtà metafisica. Attraverso le sintesi di Carmelo Dotolo e Bruno Forte, si è cercato di individuare le risposte possibili alle sfide del nichilismo e del relativismo, di Adolfo Russo e Piero Coda, alla questione del pluralismo religioso, di Rino Fisichella e Antonio Stagliano, per ciò che concerne la questione della verità. Autori: Pietro Groccia.‎

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‎Ekkehard Schuster‎

‎E tuttavia sperare. In dialogo con Johann Baptist Metz ed Elie Wiesel‎

‎"E tuttavia sperare" è la traduzione di "Trotzdem Hoffen", un libro pubblicato in Germania nel 1993, che riporta un'intervista fatta dai teologi Ekkehard Schuster e Reinhold Boschert Kimmig al teologo cattolico J.B. Metz e allo scrittore ebreo E. Wiesel. Il libro-intervista è costruito intorno alla peculiarità della storia umana ed intellettuale di Wiesel e di Metz, storia che trova nella Shoah il più importante motivo di confronto per entrambi, sebbene per motivi e accenti radicalmente differenti. Il libro contiene un saggio di Mariangela Caporale, curatrice di questo volume, dal titolo La ragione in dialogo: l'essenziale senza essenza. Autori: Ekkehard Schuster, Reinhold Boschert-Kimmig. Curatori: M. Caporale.‎

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‎Francesco Ghia‎

‎Ascesi e gabbia d'acciaio. La teologia politica di Max Weber‎

‎Il termine "teologia politica" non compare mai, in forma esplicita, nell'opera di Max Weber (1865-1920). Tuttavia, il suo uso pare legittimo quando solo si pensi all'importanza che assume, nel pensiero weberiano, la secolarizzazione di concetti teologici ai fini della comprensione e spiegazione di nessi e contenuti della vita sociale, politica, economica e giuridica. Non a caso, dunque, Cari Schmitt - il filosofo politico che nel Novecento ha "sistematizzato" il concetto di teologia politica - ha definito Weber "lo storico che porta avanti la teologia politica". L'accezione che si intende dare in questo studio al sintagma "teologia politica" non vuole comunque rinviare solo alla analogia istituita da Weber, mediante la sua disamina del processo di razionalizzazione e disincanto della società occidentale post-illuministica, tra concetti teologici e concetti politici. Essa mira anche a tratteggiare le linee di un'indagine che veda in Max Weber un interlocutore provocante e inquieto per la problematica della sopravvivenza del religioso nella nostra cultura contemporanea. Autori: Francesco Ghia.‎

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‎Antonino Mantineo‎

‎Per un approccio alle teologie del contesto‎

‎La primavera per la Chiesa cattolica, avviata con il Concilio Vaticano II stagione di speranze, di rinnovamento, di apertura che, a distanza di cinquanta anni dagli inizi di quell'evento, sembra superata, se non rimossa, per lasciare spazio ai rigori di altri atteggiamenti - fu anche accompagnata da una rigogliosa e fervida riflessione teologica e giuridica sul rapporto tra la Chiesa universale e la Chiesa locale, sul Primato petrino e la collegialità, sull'ecumenismo e il dialogo intra e inter religioso, sull'uguale dignità dei battezzati, costituenti il Popolo di Dio in cammino per testimoniare il messaggio di salvezza, offerta all'umanità e al creato. Il volume, pensato per gli studenti, i quali non sempre hanno familiarità con temi teologici, analizza in modo chiaro, anche se rigoroso, alcuni dei temi proposti dal Concilio Vaticano II, ripercorrendo i più interessanti indirizzi ermeneutici, sorti nell'ambito di quel filone di studi che la dogmatica tradizionale ha inteso definire "teologie contestuali": ovvero, ricerche teologiche che partano dalla valorizzazione dei concreti contesti di riferimento. In particolare, il lavoro prende le mosse dal contributo fornito al dibattito dalla teologia latino-americana e dalle teologie del Terzo Mondo, che continuano ad esprimere istanze di giustizia sostanziale, estensibili anche all"'Occidente cristiano". Autori: Antonino Mantineo.‎

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‎Autori vari‎

‎Il quarto re. I segni del contemporaneo e la ricerca religiosa‎

‎Non ricordo quale Padre della Chiesa, a un appassionato cercatore di Dio che si riteneva non credente, rincuorandolo disse: "Non lo cercheresti se non l'avessi già trovato". Quella splendida rassicurazione deve farci riflettere su un certo concetto fuorviante di fede, proprio di noi occidentali, intellettualisti e magari un pochino illuministi. Per noi la fede consiste nell'aver già trovato e chiaramente definito, con logica e lucida razionalità, Colui che è l'indefinibile, l'inafferrabile, l'incomprensibile. La fede diventa così, per i più provveduti, una faccenda più o meno filosofica (con premesse rivelate, d'accordo, ma per il resto con precise adesioni razionali, "prove" comprese). Per i meno culturalmente dotati si tratta invece di un'adesione cieca a contenuti tutt'altro che ciechi: logicamente afferrabili, pur nell'ineludibile mistero. Avere fede, insomma, vuol dire credere nell'esistenza di Dio, nella divinità di Cristo, nella resurrezione e, via via dicendo per tutti gli articoli del credo: l'adesione certa a determinati contenuti, da cui è assente una ricerca probabilmente ritenuta inutile superata da un approdo sicuro. [...] Questo discorso previo sulla fede, come cammino, come tensione e disponibilità, più che come adesione razionale, ha a che fare con questa splendida parabola del "Quarto Saggio". Curatori: L. Caccia, M. Iritano.‎

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‎Autori vari‎

‎Verbum gratiae. Miscellanea in ricordo del prof. don Giovanni Berlingieri‎

‎La pubblicazione di questa Miscellanea in ricordo del prof. don Giovanni Berlingieri intende onorare l'impegno assunto all'indomani della sua prematura scomparsa e vuole sottolineare, insieme con l'affetto e la stima di quanti lo hanno conosciuto, il suo impegno per l'uso critico e appassionato della Bibbia nello studio, nella catechesi, nella liturgia e nella vita. L'impostazione delle tre parti del presente libro segue la natura dei contributi proposti: studi esegetici sull'Antico e sul Nuovo Testamento, lavori che si inseriscono nell'ambito della storia dell'interpretazione e articoli raccolti nella sezione chiesa e spiritualità. Il titolo "Verbum gratiae" è un'espressione che richiama l'efficacia della Parola di salvezza rimandando immediatamente all'ambito lucano di provenienza - sia al terzo Vangelo (cfr. Lc 4,22) sia agli Atti degli Apostoli (cfr. 14,3; 20,32) - oggetto di interesse e di studio del compianto prof. Berlingieri. Questa miscellanea raccoglie in gran parte contribuiti di suoi colleghi dell'Istituto Teologico Calabro "San Pio X" (Augello, De Simone, Lopasso, Mazzeo, Mazzillo, Parisi, Scaturchio, Silvestre, Staglianò). A loro si sono uniti anche G. Giurisato, professore presso la Theologische Schule dell'Abazia benedettina di Einsiedeln (Svizzera), L.D. Chrupcala dello Studio Teologico Gerosolomitano e F. Manns dello Studio Biblico Francescano di Gerusalemme. Curatori: V. Lopasso, Simone Parisi.‎

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‎Massimo Naro‎

‎Archetipo e immagine. Riflessioni teologiche sulla scia di Romano Guardini‎

‎L'intenzione della riflessione antropologica elaborata da Romano Guardini (1885-1968) fu sempre teologica, anche se i termini in cui egli la espresse furono di volta in volta filosofici, ermeneutici, pedagogici, etici, estetici, socio-culturali, persino politici. È quest'intenzione teologica che carica d'interesse precipuo, nell'esplorazione dell'umano compiuta da Guardini, il rapporto - o ('«incontro» - tra l'uomo e Dio: secondo lui l'essere umano non è un blocco di realtà chiuso in sé, o un ente autosufficiente che si evolve per virtù propria, ma esiste in relazione iconica con Qualcuno che gli si muove incontro. A cinquant'anni dalla scomparsa del teologo italo-tedesco, questo libro raccoglie alcuni saggi che ne studiano l'opera, articolandosi come una progressiva introduzione al suo pensiero e come un approfondimento teologico che dalla lezione guardianiana prende le mosse. Autori: Massimo Naro.‎

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‎Francesco De Feo‎

‎Verbum divinum est ominis creatura. ll Vangelo del creato‎

‎Che cosa è il mondo? Che cosa significa il mondo? Che senso ha il mondo? li tentativo di comprendere l'universo è stato una costante in ogni epoca e in ogni società, e ha caratterizzato lo strutturarsi delle varie culture al procedere della storia, per dare un significato globale e ultimo all'esistenza. Questo interrogarsi sull'intero del reale e sul senso di ogni cosa, in cui interagivano elementi scientifici, filosofici e religiosi, aveva (e ha) delle implicanze anche in campo sociale, politico ed economico. Nell'attuale crisi antropologica ed ecologica tali domande sono ancora attuali. Perciò intorno ad esse lo studio articola una riflessione biblica e teologica sul reale-creato non umano, cercando di cogliere il suo valore intrinseco e il suo senso. Sottratto dall'essere un semplice oggetto di esperienza o semplice res extensa, il reale è colto nella sua intrinseca capacità di significazione, in grado altresì di dischiudere all'uomo un diverso senso di vivere e di abitare il mondo. Autori: Francesco De Feo.‎

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‎Antonio Bomenuto‎

‎Lineamenti di teologia. Un approccio alla teologia per laici principianti nel dialogo tra saperi diversi. Vol. 1‎

‎«Si tratta di un testo che affronta la grande questione del dialogo tra i diversi saperi, in particolare tra la fede, la ragione e le scienze… La riflessione teologica, in dialogo con le conoscenze scientifiche, è particolarmente preziosa per una visione globale dell’esistenza umana e per una prospettiva di senso che non si limita solo allo studio della “cosa”, dell’”oggetto”. Si tratta infatti di allargare la “ragione” per abbracciare l’intera realtà, considerata nella sua complessità e nella sua profondità. D’altra parte la stessa riflessione teologica si arricchisce confrontandosi con quei saperi che operano in base al metodo proprio delle scienze ed elaborano teorie che aiutano a spiegare in modo razionale e secondo modelli logici ciò che accade in natura». Dalla Prefazione di S.E. Mons. Gianni Ambrosio. Autori: Antonio Bomenuto. Prefazione: Gianni Ambrosio.‎

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‎Fortunato Morrone‎

‎L'esistenza umana secondo lo spirito di Gesù. Il cammino cristiano nell'attesa della beata speranza guardando Maria‎

‎«Chi vive dell'Eschaton è radioso, epifanico, anch'egli rivelativo del Dio-agape, perché vivendo nello Spirito del Risorto, mostra i tratti caratteristici della risurrezione già nello scorrere dei tempi e delle stagioni. L'uomo spirituale vive "secondo lo Spirito" e lo Spirito è quello di Gesù che porta alla verità intera, cioè alla "verità nella carne", rifacendo in qualche modo il percorso dell'Incarnazione, o, meglio, innestandosi nel dinamismo dell'annuncio: "il Logos si è fatto carne" (Gv 1,14). [...] "Sensibili allo Spirito", i santi dicono che l'avventura cristiana nel mondo è possibile, che la rivelazione di Dio è vivibile sulla terra, non solo da Dio (cioè dal Figlio di Dio nella carne) ma anche dagli uomini: è una schiera innumerevole, con a capo Maria di Nazareth, la madre di Gesù, colei che con il suo Fiat ha reso possibile la nascita nel mondo del Verbo di Dio. [...] Qualche anno fa, all'Istituto Teologico Calabro, nel contesto del riordino del programma del percorso accademico, si è pensato di far confluire i trattati di Escatologia, Teologia Spirituale e Ma-riologia in un unico corso, che avrebbe dovuto mantenere l'unità delle differenti trattazioni attraverso l'orizzonte pneumatologico. [...] L'opera che presento è il frutto di questa intuizione di rinnovamento e di ripensamento dei trattati teologici. È peraltro un primo esempio di come si potrebbe operare anche con gli altri trattati, ponendoli in effettiva "sinergia" teologica.» (Dalla Prefazione di Antonio Staglianò) Autori: Fortunato Morrone. Prefazione: Antonio Staglianò.‎

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‎Antonio Bomenuto‎

‎Lineamenti di teologia. Un approccio alla teologia per laici e principianti nel dialogo tra saperi diversi. Vol. 2‎

‎«In questo secondo volume si parla della visione cristiana della persona umana (Antropologia Teologica), dello Spirito Santo (Pneumatologia), della Chiesa (Ecclesiologia) e dei sacramenti (Sacramentaria). Nello sviluppare questi temi l'autore tiene evidentemente conto del fatto che i destinatari sono dei "principianti", in campo teologico, e che esso non costituisce, comunque, l'ambito specifico del loro indirizzo di studi. Da qui uno stile piano e discorsivo, alieno da speculazioni e problematizzazioni che a questo livello sarebbero fuori luogo, rischiando di confondere giovani al loro primo approccio con questa materia. Lo scopo è di introdurre alla verità cristiana così come è contenuta nella Rivelazione e viene presentata dalla Chiesa. Perciò Bomenuto lascia ampio spazio alla voce del magistero, da quella del Concilio, a quella degli ultimi pontefici, a quella del Catechismo della Chiesa Cattolica. È evidente il suo sforzo di mettersi, per così dire, da parte, e lasciare la parola a queste fonti autorevoli, spesso in realtà ben poco frequentate dai giovani, per farne gustare la profondità e la ricchezza.» (dalla Prefazione di Giuseppe Savagnone) Autori: Antonio Bomenuto. Prefazione: Giuseppe Savagnone.‎

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‎Georgios I. Karalis‎

‎La «follia» di Dio e la «sapienza» dell'uomo. Percorsi tra theologia e «spirito dei tempi»‎

‎Il libro che è nelle mani del Lettore gli fa intraprendere un viaggio. Un viaggio tra due logiche strettamente legate a due atteggiamenti di vita, a due scelte di vita: se scegliamo l'amore disinteressato come stella polare dell'esistere, la nostra conoscenza - la nostra logica vedrà la realtà come frutto di un amore signorile, divino, come uno splendido dono con cui il Dio amante dell'uomo lo attira nelle sue reti di amore; se invece scegliamo l'attorcigliamento nel cordone ombelicale dell'ego, la nostra conoscenza - la nostra logica vedrà la realtà come effetto di conflitti e di guerre, dove a sopravvivere sarà sempre il più forte e il più debole a soccombere, dove l'unica legge sarà l'utile proprio. La Chiesa, con la sua teologia che è solo sperimentale, si pone precisamente come il luogo di grazia in cui la logica del "secolo presente" volontariamente si immerge e muore, per risorgere come logica del secolo venturo. Deponi nelle acque della Chiesa una logica - quella che guarda al mondo esclusivamente come a una macchina che si è fatta da sé e si evolve obbedendo alla legge della casualità, e all'uomo come quark che si uniscono per costruire atomi, molecole e cellule e ne indossi un'altra - quella logica che ravvisa nel mondo un gioiello, una creatura in cui vibrano i palpiti segreti di un Amore infinito, e nell'uomo un essere che ha, per archetipo, il Logos stesso di Dio e, per fratelli, i miliardi di volti che popolano la terra. L'Autore attraversa queste due logiche (logiche che lo hanno personalmente attraversato). Autori: Georgios I. Karalis. Traduttori: Antonio Ranzolin.‎

‎Michail Kardamakis‎

‎Tutto è logico. Il Lógos è la causa, il senso e il fine di tutto‎

‎È assolutamente vero che con Cristo non assistiamo soltanto alla fine della storia, ma altresì alla fine della religione; che Cristo non è venuto a liberare gli uomini esclusivamente dal demoniaco e dall'impasse della storia, ma anche dai vuoti e dalle paure delle religioni. L'Incarnazione è il miracolo - un autentico terremoto - che dai cosiddetti valori religiosi ci introduce nella regola della fede. È il tremendo mistero che fa sussistere la fede al posto della religione o che da carne alla Chiesa come risposta della fede all'eterna domanda in ordine alla salvezza. È un fatto tragico che tali realtà magnifiche vengano esposte a tentazioni eretiche, o almeno ad analisi e a ricerche legate alla scienza delle religioni e condotte dall'intellighenzia religiosa: con l'Incarnazione, infatti, gli uomini non fanno più scienza delle religioni ma teologia, ossia non si mettono a curiosare ma profetizzano; un mutamento, questo, che la Chiesa è chiamata a difendere. E fanno teologia perché hanno la fede - la fede è il fondamento della teologia - o perché la loro fede è Cristo, il solo Teologo "in quanto mostra in sé il Padre e lo Spirito Santo". Autori: Michail Kardamakis. Traduttori: A. Ranzolin.‎

‎Piero Nicola‎

‎L'ottimismo ereticale. Giovanni XXIII. De Lubac. Teilhard de Chardin. Teologicamente accomunati‎

‎A prescindere dalla fede e dalle prove documentali e miracolose che ne attestano il contenuto, esiste un accertamento delle verità stabilite accessibile alla comune ragione umana, e consiste nel verificare l'impossibilità della contraddizione nelle loro formulazioni. Fondandosi su questa premessa, l.autore intende dimostrare che tale incongruenza c'è stata a opera di Giovanni XXIII. In un libro essenzialmente documentario, egli vuol mettere a confronto le consolidate affermazioni del Papa Buono con i dati certi della dottrina dogmatica vigente sino al suo pontificato e al Concilio. Il risultato giunge grave per chiunque non si sottragga alla logica. Alla dialettica tra dichiarazioni e atti di questo papa, da una parte, e magistero e governo della Chiesa precedente, dall'altra parte, non viene dato spazio per alcuna sintesi o concordanza, ma si fa appello alla verifica dei documenti citati e contrapposti. Non è la scienza teologica a essere chiamata in causa direttamente. Autori: Piero Nicola.‎

‎Prosper Guéranger‎

‎Il senso cristiano della storia. Riconoscere nei fatti la realizzazione di un piano divino‎

‎Autori: Prosper Guéranger. Traduttori: G. D'Orsi.‎

‎Fasoli Tiziana‎

‎I preti... dovrebbero scomunicarli da piccoli!‎

‎ill., br. Nascosti nella loro veste scura i preti assumono un'aria indecifrabile. Potrebbe sembrare che si assomiglino tutti, ma è davvero così? Chi sono, da dove vengono, dove vanno? Si tratta di una "professione" in calo di popolarità oppure tra alti e bassi i preti restano sempre a capo del loro gregge? Come parlano al nuovo e avido pubblico delle omelie e come si vestono in questa società sempre in continuo divenire? Sono ancorati alla tradizione o usano le nuove tecnologie e magari perfino i social network? Armato di una rispettosa ironia, questo libro prova a dare qualche risposta, con tono leggero ma attraverso un serio lavoro di ricerca storica e approfondimento. Alcuni capitoli effettuano un'incursione nella storia della musica, della letteratura, del cinema, della pittura e dell'arte in generale, per trovarvi le numerose tracce che i preti hanno lasciato nella nostra cultura e nel nostro costume.‎

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