|
Fassio Lidia
Le case astrologiche. L'evoluzione dell'Io: esistere, essere e divenire
br. Le case sono la componente terrestre dell'astrologia e, insieme ai pianeti e ai segni, costituiscono gli ingredienti fondamentali del tema natale personale. In un libro che si rivela prezioso, tanto per il lettore che già si intende di astrologia quanto per chi è ancora alle prime armi, Lidia Fassio esplora e spiega il ruolo e l'importanza che le case rivestono. Esse infatti scandiscono la successione temporale e le tappe del grande viaggio della vita, descrivendo gli ambiti in cui ciascuno di noi è chiamato a sperimentarsi e a sviluppare ciò che è presente solo in potenza. Le case evidenziano il nostro modo di affrontare la vita e di interagire con l'ambiente, e ci indicano le particolari attitudini e capacità che abbiamo a disposizione per raggiungere la piena fioritura del nostro autentico sé. Lidia Fassio offre quindi al lettore un utile strumento per raggiungere una profonda conoscenza della parte più personale del tema natale - le case astrologiche - che consente di esplorare in che modo le nostre potenzialità iniziali abbiano la possibilità di svilupparsi o di restare ingabbiate tra le tante complessità dell'ambiente in cui si nasce.
|
|
Nazare Aga Isabelle
La manipolazione affettiva. Quando l'amore diventa una trappola
br. Chi non ha mai desiderato una storia d'amore con l'uomo o la donna ideali? Chi non ha rincorso l'illusione della felicità eterna insieme alla persona amata? Quando crediamo di aver trovato la persona "giusta", riponiamo tutte le nostre speranze nella relazione di coppia, ma cosa accade quando chi dice di amarci, in realtà, si rivela un "vampiro affettivo"? Quando si approfitta di noi, ci manipola psicologicamente e distrugge la nostra vita? La ragione ci imporrebbe di fuggire ma molto spesso la vittima si sottomette al carnefice. Questo libro descrive e analizza le terribili implicazioni di una relazione amorosa con un soggetto manipolatore e i danni che questo genere di violenza psicologica, ancor più subdola perché vissuta in silenzio, causa al nostro io.
|
|
Proudhon Pierre-Joseph; Moretti A. (cur.)
Filosofia del progresso. Programma
br. La "Philosophie du progrès" è un opuscolo costituito da un Avant-propos e due lettere, che Proudhon redige con l'intento di rispondere alle domande di Romain Cornut (1815 - ?), avvocato e pubblicista francese. "Ciò che domina in tutti i miei studi, ciò che ne fa il principio e la fine, la cima e la base, la ragione, in una parola: ciò che dona la chiave di tutte le mie controversie, di tutte le mie disquisizioni, di tutte le mie deviazioni; ciò che costituisce, infine, la mia originalità come pensatore, se posso attribuirmene alcuna, è che affermo risolutamente, irrevocabilmente, in tutto e per tutto, il Progresso, e che nego, non meno risolutamente, in tutto e per tutto, l'Assoluto": così Proudhon decide di aprire la prima delle due lettere. Lo scopo è quello di tracciare le linee di una scienza che permetta di fare dell'agire storico qualcosa di calcolabile, emancipando l'uomo da ogni azione che sia affidata, nel suo compimento, a qualsivoglia fede. Solo così sarà possibile riformare la società, dal momento che "La teoria del Progresso è il binario della libertà".
|
|
Ramadan Daniele
Solo. Il falso inedito di Descartes
ill., br. La vita di Cartesio è sempre stata legata al tema della solitudine. Orfano di madre, innamorato di una bambina guercia, già dall'infanzia i dottori gli pronosticano la morte a causa di una salute cagionevole. Il primo salasso nella camera del collegio, il desiderio di seguire l'esperienza del poeta sulla scia della guerra, l'esilio volontario "en son ermitage", la morte dell'unica figlia, di cui si finge lo zio. L'ombra di quel solipsismo esistenziale, che accompagna la mente umana, era già inscritta nella vita. Anzi si fa soluzione, l'unica possibile quando nell'anacoresi olandese tenterà di distruggere il mondo e fondarne uno nuovo fatto di macchine e particelle - geometria e materia - dove si può essere certi solamente del proprio pensare. Sotto quei cappotti e quei cappelli che vede dalla finestra ci sono uomini o automi? In questi scritti inediti è raccontata la progressiva costruzione di una nuova filosofia, miccia della modernità, che coinciderà in maniera straordinaria con la costruzione di una solitudine.
|
|
Serres Michel
Morale per disobbedienti
br. Che cosa ci fa una giraffa a Parigi davanti all'Eliseo? E perché il primo ministro Pompidou urla al telefono contro il direttore dell'École normale? Ce lo racconta Michel Serres in questo suo ultimo libro, insieme a tanti altri scherzi che, da bravo rompiscatole, sí è divertito a fare per tutta la vita: le battaglie con i cuscini contro i sorveglianti del collegio, da studente; le feste fino a tarda notte sui transatlantici, da ufficiale di marina; lo scompiglio caotico durante i corsi di filosofia, da professore. A ottantotto anni Michel Serres ci ha lasciati, ma prima di andarsene ci ha regalato questo libro-testamento, nel quale si addentra «in punta di piedi nel territorio esotico della morale», scegliendo di celebrare non la filosofia, né il sapere scientifico e tecnico - che pure lo hanno reso una delle menti più stimate e apprezzate dell'ultimo secolo in Francia - ma la burla. Lo scherzo e l'impertinenza, infatti, sono stati per Serres la prima vera esperienza sociale e politica, il primo atto di disobbedienza. Da questi, racconta, ha imparato a prendersi gioco delle gerarchie e a preferire l'obbedienza alla verità delle cose, «leali e dure, che hanno in sé le proprie leggi». Da bravo nonno, Serres sceglie di celebrare la risata dolce che, sola, è in grado di renderci umani, e l'umiltà anticonformista di chi sa prendersi poco sul serio, è capace di provare empatia e sa mettersi nei panni di chi è ferito e in difficoltà. Perché sono gli umili e i modesti a possedere «l'intelligenza coraggiosa che si inchina di fronte alla verità piena e alla bellezza del mondo». "Morale per disobbedienti" è il saggio e bonario libro d'addio di un grande filosofo, che ha saputo guardare con profondo rispetto e incrollabile ottimismo al mondo digitale dei suoi nipoti in Non è un mondo per vecchi, invitandoli sempre e comunque a coltivare quella spinta tutta umana che chiamiamo utopia.
|
|
Gangemi Giuseppe
Vico pop. La scienza nuova della politica
ril.
|
|
Festa G. M. (cur.); Saraceni C. (cur.)
Psicodiagnostica nell'adulto. Immagini e parole
br. Questo volume, da apprezzare completamente con la visione del suo omologo "Psicodiagnostica nell'età evolutiva" dedicato all'infanzia e all'adolescenza, è un prontuario psicodiagnostico da leggere e da guardare - questo ultimo riferimento è alla veste grafica da slide. Documenta l'esperienza e i contributi alla didattica esercitati nel Master universitario di II livello in Psicodiagnostica ed Assessment psicologico, istituito dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione «AUXILIUM» e dall'Istituto Intedisciplinare di Alta Formazione Clinica «IAFeC». Gli strumenti di rilevazione mostrati in questo testo nel loro costrutto generale e nell'applicazione pratica, attraverso esemplificazioni, sono indirizzati alla valutazione dell'adulto e dell'anziano. L'obiettivo è introdurre lo studioso ai vari dispositivi di valutazione psicologica: tecniche proiettive, questionari, test di livello, specifiche scale per le "parti sane" e costrutti psicopatologici, test neuropsicologici e dell'orientamento. L'impostazione epistemologica e metodologica si avvale dei contributi multidisciplinari delle scienze psicologiche, proponendo una visione integrata del processo diagnostico. Il complesso dei dati derivanti dalla somministrazione di una batteria, costruita ad hoc, di test mentali (metodo multistrumentale) consente di esplorare ed approfondire in modo indipendente la psicologia della persona, sul versante cognitivo, emotivo, comportamentale, relazionale e più in generale negli aspetti della personalità consci e inconsci, secondo un approccio che concilia gli aspetti quantitativi con quelli qualitativi della diagnosi e dell'assessment. I test descritti coprono un vasto campo fenomenico, rappresentano gli strumenti maggiormente apprezzati dalla comunità scientifica, fornendo dati attendibili e di sicuro interesse nella risposta alle numerose e complesse domande che vengono poste al testista da diverse figure: clienti, giudici, avvocati, insegnanti, dirigenti, etc.
|
|
Schulz Roland
Cosa succede quando moriamo. La nostra fine e quello che dovremmo sapere al riguardo
brossura Cosa succede al corpo quando moriamo? Che cosa proviamo? Cosa accade quando il battito cardiaco si ferma? E cosa accade al corpo prima della sepoltura? La morte e il lutto sono inevitabili per ognuno di noi. Eppure non sono argomenti di cui parliamo volentieri e a malapena ne sappiamo qualcosa. Roland Schulz trova le parole giuste per descrivere l'indescrivibile e dà risposte a domande molto profonde. Svelando le paure e i pensieri più nascosti di ognuno di noi, Cosa succede quando moriamo mostra in dettaglio tutte le reazioni fisiche che il corpo subisce, ma descrive anche le reazioni emotive e le sensazioni psicologiche che toccano da vicino il morente e le persone che lo circondano. Accompagnando il lettore con delicatezza, Schulz racconta ciò che sperimentiamo durante i nostri ultimi giorni e le ultime ore. Segue il percorso del corpo nell'ultimo viaggio ed esamina cosa significa vivere la morte e il lutto per coloro che rimangono, aiutando a superare la tristezza e continuare a vivere.
|
|
Fusaro Diego
Difendere chi siamo. Le ragioni dell'identità italiana
ril. Già Pasolini, in tempi non sospetti, aveva inquadrato il nuovo potere globalista come «il più violento e totalitario che ci sia mai stato: esso cambia la natura della gente, entra nel più profondo delle coscienze». E non è un caso se si era spinto a parlare, con lucida lungimiranza, di «genocidio culturale». Mascherandosi dietro un multiculturalismo di facciata, che è solo la riproposizione infinita dello stesso modello politically correct, la civiltà globale in cui viviamo non accetta infatti differenze. Esiste un unico profilo consentito: quello del consumatore sradicato, indistinguibile dagli altri, senza identità né spessore culturale. Per usare le parole di Fusaro, il globalismo si fonda su un'inclusione neutralizzante: «in nome del mercato unificato, opera affinché ogni ente si muti in merce liberamente circolante, senza frontiere politiche e geopolitiche, morali ed etiche, religiose e giuridiche». In quest'ottica distorta, ogni tradizione è sacrificata sull'altare del finto progresso turbocapitalista, che vuole «non popoli radicati nella loro storia e nella loro terra, né soggettività dall'identità forte e capaci di opporre resistenza, bensì consumatori dall'io minimo e narcisista, con identità liquide, gadgetizzate ed effimere». Acquirenti indistinti cui vendere ovunque la stessa illusione. Come possiamo opporci a quest'imperante «eterofobia»? Recuperando e difendendo il valore della nostra identità, che si definisce solo nel dialogo con le differenze dell'altro. In questo saggio acuto e provocatorio, la voce critica di Diego Fusaro ci invita dunque a riappropriarci delle nostre radici; a rieducarci - e rieducare soprattutto i più giovani, condannati a un futuro precarizzato che rischiano di accettare supinamente - al «sogno di una cosa», come diceva Marx. All'immagine di un futuro meno indecente di quello che ci vede solo come merce tra le merci.
|
|
Curi Umberto
Film che pensano
br. Per quali ragioni il filosofo che lavori sul cinema è tuttora considerato poco "serio", alla stregua del dilettante perditempo o del chierico infedele? E per quali ragioni, almeno in Italia, è ancora tenacemente presente la convinzione che, per quanto ci si possa sforzare di congiungerli, cinema e filosofia restino due ambiti irrevocabilmente distinti? Questo libro risponde a tali interrogativi, ritraendo un quadro variegato e stimolante della natura evocativa del cinema. La prima parte del testo approfondisce le molte e decisive questioni attinenti alle peculiarità del cinema, nel contesto della tradizione filosofica occidentale da Aristotele a Heidegger. La seconda e la terza parte si soffermano rispettivamente sull'opera di alcuni grandi maestri del cinema contemporaneo (Truffaut ed Eastwood, Fellini e Wilder, Spielberg e Garrone, Wenders e Scorsese) e su alcuni film memorabili (Moulin Rouge! e Il mestiere delle armi, American Beauty e Chicago, per citarne alcuni). Senza voler proporre una nuova teoria sul cinema, e ancor meno la rimasticatura aggiornata di una fra le tante concezioni del cinema oggi in circolazione, il libro ci dimostra in che senso e con quali suggestive implicazioni si può affermare che davvero i film "pensano".
|
|
Ferrario G. (cur.)
Estetica elementare. Ediz. MyLab
ill., br. L'attività didattica e di apprendimento del corso è proposta all'interno di un ambiente digitale per lo studio, che ha l'obiettivo di completare il libro offrendo risorse didattiche fruibili in modo autonomo o per assegnazione del docente. Il codice presente sulla copertina di questo libro consente l'accesso per 18 mesi a MyLab, una piattaforma digitale interattiva specificamente pensata per accompagnare e verificare i progressi durante Io studio. MyLab offre la possibilità di accedere al manuale online: l'edizione digitale del testo arricchita da funzionalità che permettono di personalizzarne la fruizione, attivare la lettura audio digitalizzata, inserire segnalibri anche su tablet e smartphone.
|
|
Latouche Serge
Quel che resta di Baudrillard. Un'eredità senza eredi
br. «Non sopportava di essere classificato e ha fatto di tutto per risultare inclassificabile». In quel «tutto» è la chiave di un pensiero che Jean Baudrillard stesso ha provveduto funambolicamente a minare di paradossi, da vero scompigliatore, per scoraggiare possibili riprese. Tuttavia l'«assenza di un orizzonte d'azione e di speranza», che oggi sembra averlo esiliato dal discorso pubblico della filosofia, ha favorito in passato la lunga fascinazione esercitata dalla sua inventività concettuale: la teoria della seduzione e del simulacro, l'idea dell'implosione del sistema (e del terrorismo come sua estrema manifestazione), dell'ipertrofia del virtuale e dell'immondializzazione hanno scosso gli schemi mentali di fine secolo. Nessuno finora si era azzardato a ricomporre quel «puzzle barocco» attorno a nuclei tematici. Serge Latouche invece è convinto che rinunciare a una cronologia convenzionale, seguendo il «cammino immobile» dell'opera, sia l'unico modo per scrivere la biografia intellettuale di Baudrillard. Una vicenda in cui lo stesso Latouche ha avuto parte, negli anni settanta del Novecento, all'epoca della critica della società dei consumi. Allora credeva che Baudrillard si prefiggesse il suo stesso obiettivo, ossia la fuoriuscita dall'economia; si accorse presto dell'equivoco, destinato a segnare il loro legame, ma non a precludere la collocazione postuma dell'amico tra i «precursori della decrescita». Quando Baudrillard è morto, nel 2007, ogni territorio che aveva attraversato - sociologia, filosofia, semiologia, antropologia, linguistica, arte - recava le tracce del suo folgorante passaggio. Un lascito ingente e disperso, che solo Latouche è riuscito a inventariare, in assenza di eredi designati. Perché Baudrillard, come non ha riconosciuto alcun maestro, così non ha voluto alcun discepolo. La sua unicità priva di albero genealogico è uno degli enigmi di cui Latouche raccoglie la sfida.
|
|
Dyer Wayne W.
Felici adesso. Impariamo a vivere la vita che sogniamo sulla base di ciò che già abbiamo
br. Gli insegnamenti universali del maestro del pensiero positiv. Perché è nel momento presente che puoi realizzare la vera felicità. "Felici adesso" è una raccolta di lezioni e discorsi tenuti da Wayne Dyer in due decenni, fra gli anni Novanta e gli anni Duemila, riordinati in modo da offrire al lettore uno sguardo fresco e nuovo sui suoi insegnamenti. Una delle citazioni preferite di Dyer era: «quando cambi il modo in cui guardi alle cose, le cose che guardi cambiano.» Sulla base di questo principio ispiratore, alcuni degli insegnamenti più «classici» di Dyer assumono nuova luce, in grado di offrire una soluzione ai problemi che tutti noi incontriamo e di indirizzarci, come società, ad accogliere le sfide, per quanto difficili, che ci pone il presente che viviamo. Perché, come dice sempre Dyer, «non esiste una strada per la felicità. La felicità è la strada». Non vivere proiettato nel futuro, cercando di raggiungere obiettivi spesso dettati da costrizioni sociali o anche solo dall'idea che credi gli altri abbiano di te. Impara a vivere giorno per giorno sulla base del tuo vero Io.
|
|
Kechler Roberto
Il valore dell'equilibrio. Le virtù nascoste della radioestesia
ill., ril. Tutto l'universo è Amore ed equilibrio: noi esseri umani con la prerogativa del libero arbitrio e, di conseguenza, con bramosia, invidia e odio, abbiamo sovvertito l'armonia universale riempiendo il campo energetico della Madre Terra di basse energie che incidono, anzi impediscono, il normale sviluppo energetico e spirituale dell'essere umano e delle sue correlazioni. Questo manuale è un testo, che richiede l'intervento attivo dell'operatore, quindi del Lettore. È una guida per esaltare l'importanza dell'equilibrio come fonte primaria di ben-essere nella vita fisica. Nel mantenere costantemente equilibrata la parte fisica, l'essere umano si rende più forte nell'affrontare ogni sfida.
|
|
Del Lucchese Filippo
Tumulti e indignatio. Conflitto, diritto e moltitudine in Machiavelli e Spinoza
br. Una branca della filosofia moderna ha fatto fronte comune contro il pensiero di Machiavelli quanto contro quello di Spinoza. Gli autori del giusnaturalismo contrattualistico e del liberalismo li percepirono come una minaccia per l'ordine morale e politico. Per Machiavelli e Spinoza questo ordine è solo una chimera e la dimensione politica è frutto di rapporti di forza che si affermano con le armi e le parole, che sono anch'esse armi. Realismo, conflitto e moltitudine sono le chiavi di lettura per approcciare questi due "pericolosi" pensatori politici.
|
|
Alotto Pietro
Le mappe argomentative. Strategie e tecniche per visualizzare ragionamenti e argomentazioni
br. Ogni volta che abbiamo dei problemi a cui dare risposta senza poterci affidare solo ai nostri sensi, mettiamo in atto un ragionamento. E quando vogliamo prendere posizione su un tema controverso costruiamo un'argomentazione. È giusta la pena di morte? E imporre ai sanitari di vaccinarsi contro il Covid-19? Le droghe leggere andrebbero legalizzate o meno? Argomentare significa portare delle ragioni a supporto di una tesi. E queste ragioni dovrebbero essere logicamente correlate con la tesi che si sostiene. Ma siccome la specie umana si è evoluta grazie al fatto che siamo naturalmente animali inferenziali, nel portare avanti i nostri ragionamenti abbiamo poca consapevolezza di quello che facciamo. Sarebbe cruciale, invece, "vedere" come organizziamo i nostri pensieri e, quindi, se riusciamo o meno a dare fondamento alle tesi che proponiamo o che propone il nostro interlocutore. Questo libro, giocoso e innovativo sia nella metodologia che nei contenuti, per la prima volta insegna a usare le tecniche del mapping (supportate dai computer) per risalire al modo in cui approcciamo i problemi e rappresentare come dibattiamo. Dopo la rivoluzione apportata dalle mappe concettuali, il primo manuale che insegna a "mappare il pensiero", un esercizio e una pratica utile per dirimere le controversie, potenziare le argomentazioni, stimolare la riflessione e la creatività ideativa. Pensato per gli studenti (e gli studiosi universitari), il libro, per la sua scrittura semplice e diretta, si rivolge a tutti: un'evoluzione delle teorie dell'argomentazione, un mezzo per comprendere le basi a cui affidiamo i nostri giudizi, un manuale introduttivo alla teoria e alla prassi del Critical Thinking.
|
|
Gurdjieff Georges Ivanovic
Gruppi di Parigi. Vol. 1: 1943
br. Negli anni '40 G.I. Gurdjieff riceveva i suoi studenti nel suo appartamento parigino in rue des Colonels-Renard. I loro scambi costituivano quelli che allora venivano chiamati gruppi. Gli appunti che sono oggetto di questo libro sono stati presi durante questi incontri. Sono una fedele testimonianza dell'insegnamento di Gurdjieff durante questo periodo della sua vita. Le risposte alle domande poste alimentavano una ricerca comune e facevano anche parte della continuità di un rapporto intimo e personale. Il resoconto di questi incontri di gruppo può essere un aiuto per chi sta veramente cercando, ma a condizione che tenga sempre presente che manca l'essenziale: la presenza del maestro. Gurdjieff era nel suo essere l'incarnazione e la testimonianza vivente del suo insegnamento. Se questo insegnamento continua a vivere oggi, è perché i suoi studenti più vicini hanno a loro volta trasmesso questa influenza vivente che Gurdjieff incarnava. Diffidiamoci però, come loro stessi, di non prendere nulla alla lettera, ma di verificare tutto per esperienza. Per chiunque si avvicini alla lettura di queste pagine, questa è un'indicazione preziosa.
|
|
Sabadello Emiliano
In un mondo che crolla. L'originario, la terra e ciò che resta dello Stato-nazione. Heidegger e Pasolini
br. Due le sfide del libro: mostrare la matrice capitalistica del nazismo e della filosofia di Heidegger e la distanza siderale tra questa e la letteratura di Pasolini. Lo si fa tematizzando direttamente i testi attraverso i quali i due autori vanno lasciati parlare.
|
|
Salcioli Francesca Valentina
Arca di Sion
brossura
|
|
Zingaropoli Francesco; Lombroso Cesare; Mina G. (cur.)
Spiriti inquilini. Le case «infestate» fra palcoscenici e tribunali
br. Nel 1907 la Pretura di Napoli si occupa di una risoluzione di contratto d'affitto. Nulla di strano, se non che l'inquilina, la Duchessa di Castelpoto, non intende pagare la proprietaria, la baronessa Englen, a causa delle inquietanti manifestazioni medianiche insediate nella casa. Sulla natura di questi spiriti molesti e sui diritti degli inquilini disserta il difensore della duchessa, l'avvocato Francesco Zingaropoli. Ai brani più felici delle Case infestate dagli spiriti di Zingaropoli (1917) si affiancano le note sulle case fantomatiche di Cesare Lombroso, il celebre autore di Delitto, genio e follia, alle prese con un'osteria infestata di Torino. Una straordinaria pagina di costume "pre-Eduardo", di una società divisa fra sedute spiritiche, spettacoli medianici, tribunali. A corredo una serie di contributi, curati da diversi ricercatori, che rileggono i motivi della casa perturbante alla luce dei campi più differenti: il diritto nelle case infestate, la stagione dell'occulto psichico, i fantasmi teatrali, le architetture cinematografiche.
|
|
Zimbardo Philip; Radl Shirley L.
Il bambino timido. Affrontare e prevenire la timidezza dall'infanzia all'età adulta
br. La timidezza può costituire un grosso ostacolo nello sviluppo sano ed equilibrato di una persona. Essere timidi riduce le interazioni con gli altri, limita la possibilità di fare nuove esperienze e influisce sull'autostima e la sicurezza di sé. Eppure, come sostengono Phil Zimbardo e Shirley Radl in questo volume, la timidezza può essere curata. Il bambino timido , sulla base di ricerche pionieristiche condotte presso la Stanford Shyness Clinic, di sondaggi effettuati a livello internazionale, d'interviste con bambini, genitori e insegnanti, e anche di ricerche sperimentali sistematiche che hanno posto a confronto il comportamento delle persone timide con quello delle persone non timide, propone un programma per superare e prevenire la timidezza dall'infanzia all'età adulta, prima che abbia la possibilità di limitare le opzioni di un bambino e di condizionarne il corso di vita. Il volume indaga inoltre il ruolo che la scuola svolge nel contribuire alla timidezza e propone modi per migliorare la qualità dell'esperienza scolastica. Descrive infine quale "stile" genitoriale incoraggia la fiducia in sé stessi in un bambino e fornisce metodi per aiutarlo a costruire la propria autostima.
|
|
Heidegger Martin; Trawny P. (cur.)
Quattro quaderni I e II. Quaderni neri 1947-1950
br. Il sesto volume dei Quaderni neri comprende due testi composti tra il 1947 e il 1950, i Quattro Quaderni I e i Quattro Quaderni II, a cui Heidegger attribuì un significato così importante da definirli, nelle Note VI-IX, come "la tanto agognata 'II parte di Essere e tempo'". Già nelle Note, dunque, ovvero negli altri Quaderni neri composti parallelamente a questi, Heidegger torna costantemente a farvi riferimento. Nonostante il titolo lasci supporre che si tratti di due di quattro parti programmate, in realtà qui il progetto dei "Quattro quaderni", che di fatto rimarrà incompiuto, viene solo tematizzato e messo dettagliatamente a punto. Con l'accento, assolutamente insolito per Heidegger, posto sul numero quattro, il suo pensiero della "quadratura" viene situato entro un nuovo, inaspettato contesto.
|
|
Gawdat Mo
Quella vocina nella tua testa. Come trovare la felicità cambiando il codice del tuo cervello
br. Quella vocina nella tua testa è una guida per allenare il nostro cervello a sperimentare la gioia. Cambiando il modo negativo in cui parliamo a noi stessi possiamo trasformare i nostri processi mentali, concentrandoci così su quello che contribuisce a sviluppare la nostra felicità. Guidato dalla sua esperienza di programmatore informatico e dalle sue conoscenze in campo neuroscientifico, l'autore spiega come, nonostante la loro incredibile complessità, i nostri cervelli si comportino, in realtà, in modo molto prevedibile. Questa consapevolezza gli ha dato modo di sviluppare un modello pratico (sintetizzabile in un diagramma di flusso come quelli che si usano per descrivere il funzionamento dei software) per raggiungere la felicità, basato sulla generosità e sull'empatia sia verso noi stessi sia nei confronti degli altri. Dall'analisi delle cause della sofferenza alla scoperta di alcuni meccanismi non scontati che governano il nostro pensiero, Gawdat ci insegna a essere felici, proponendoci lungo tutto il tragitto semplici esercizi per rimodellare il nostro modo di ragionare.
|
|
Visentin Mauro
Studi di filosofia
br. Perché l'antica lingua greca, di cui si servono i pensatori dei secoli dal VI al IV a.C., per designare il concetto che noi oggi esprimiamo utilizzando la parola "essere", impiega abitualmente il termine "???" (essente) e solo più di rado l'infinito "???a?" (appunto: essere" )? Esiste una relazione che lega l'essere come concetto (contenuto del pensiero) all'essere che appartiene al pensiero considerato in quanto ente? Che cos'è la negazione e come si rapportano, nella sua vettorialità logico/ontologica, il positivo e il negativo? Quale paradosso concettuale permette al tempo di apparire al pensiero, insieme, come manifestazione della contraddittorietà e come un presidio rispetto alla contraddizione? Che cosa significa "dimostrare" e che relazione lega il dimostrare alla verità? La verità è l'oggetto "neutro" del dire e del pensare? E in questa veste può anche essere negata? Sono davvero opposte, la metafisica e l'esperienza, come abitualmente si crede, o sono tanto intimamente legate da potersi risolvere l'una (la metafisica) nell'altra (l'esperienza)? Ecco alcune delle domande alle quali gli scritti raccolti in questo libro tentano l'azzardo di una risposta. Ma la risposta a una domanda non è mai, in filosofia, la soluzione di un problema. È, piuttosto o casomai, il suo riposizionamento. E attraverso questo riposizionamento che il problema viene illuminato dalla domanda in un modo che consente a questa di tradursi nell'azzardo di una risposta. La domanda e la risposta sono così le due facce del pensiero, che proprio in questo voltafaccia attinge la sua più intima e schietta essenza speculativa. Non si tratta di "andare oltre", "superare", "lasciarsi alle spalle" la morta spoglia disossata, la veste corporea senza più corpo di un problema che ha smesso di interrogarci, perché ne abbiamo colto e svelato la natura equivoca e fallace che ne faceva un problema e che ora non è, quindi, semplicemente più in grado di rappresentare un ostacolo alla penetrazione della verità. Si tratta, al contrario, di penetrare nel problema, inoltrandosi in esso per giungere a conquistarne il cuore: è lì, nella seduzione del problema, che la filosofia esprime, col voltafaccia del domandare, la sua più segreta propensione all'amore dell'azzardo.
|
|
Jullien François; Porro M. (cur.)
Mosè o la Cina. Quando l'idea di Dio non si sviluppa
br. "Quale dei due è più credibile, Mosè o la Cina?", chiedeva Pascal. In questo "Saggio d'interculturalità", François Jullien esorta a uscire dall'antico conflitto tra ragione e fede, per guardare alla nozione di Dio dall'esterno, dall'Altrove cinese dove tale nozione non ha fatto presa, ben presto assorbita dal Cielo-Natura. L'immagine di una realtà scandita dal succedersi armonioso di fasi, sul modello dell'alternarsi delle stagioni, e regolata dalla logica interna della Via, il Tao, non ha aperto in Cina l'interrogazione sull'origine da cui muove la nostra filosofia, non ha reso necessario il ricorso a un Agente trascendente. La Cina non ha sviluppato il momento religioso della coscienza che si rivolge nella preghiera a un Dio personale, si è affidata alla dimensione rituale, legata al culto degli antenati. Ora che Dio "muore", non per l'ateismo che lo nega, ma per l'indifferenza nella quale la sua idea è caduta, possiamo meglio comprendere quale risorsa essa abbia rappresentato per l'Europa e cosa possiamo ancora trarrne. Forse è giunto il tempo, suggerisce Jullien, di ripensare ciò che è stato attribuito a Dio per riportarlo al vivere, per vedere in un incontro, uno sguardo, un momento d'intimità quel che incrina d'infinito la comune misura dei giorni.
|
|
Dilthey Wilhelm; Camera F. (cur.)
La nascita dell'ermeneutica. Testo tedesco a fronte
br. Nella seconda metà del Novecento l'affermazione dell'ermeneutica filosofica - che concepisce la comprensione come struttura ontologica fondamentale - segna una netta presa di distanza dall'ermeneutica tradizionale, legata all'interpretazione di testi scritti. A cavallo fra queste due posizioni si colloca il saggio di Dilthey, la cui indicazione principale sta nel riconoscere che ogni ricorso a questa disciplina non può prescindere da un confronto con la sua complessa e lunga evoluzione storica: dal mondo greco al cristianesimo, dal Rinascimento all'Illuminismo. In quella che è la prima ricostruzione organica della teoria dell'interpretazione, l'autore riflette sulle possibilità e sui limiti di questo paradigma filosofico e si impegna a definire il ruolo dell'ermeneutica come conoscenza scientifica dell'individuale, che costituisce l'obiettivo delle scienze dello spirito. Un classico che esercita ancora un influsso determinante, qui per la prima volta con testo tedesco a fronte.
|
|
Romanazzi Alessia
Lascia il freno a mano delle tue emozioni. Come liberarsi dei blocchi emotivi e tornare a respirare
br. Molti di noi hanno conosciuto periodi della vita nei quali ci si è sentiti irrimediabilmente bloccati, come se avessimo perso la facoltà di muoverci sulle nostre gambe, di cambiare, andare avanti e oltrepassare ostacoli incontrati durante il nostro percorso. C'è chi non riesce più a studiare, chi si trova in una relazione dalla quale non riesce a sganciarsi, chi va avanti quotidianamente in un lavoro che lo esaurisce, chi si rifugia nel passato per paura del futuro. L'impressione può essere quella di avere i piedi dentro al cemento. Eppure, quel blocco non è mai davvero una stasi. Molto spesso sono solo le nostre energie a essere focalizzate altrove: nella nostra mente vediamo uno svantaggio, pur paradossale, ad andare avanti. Per questo motivo una parte di noi tira il freno a mano, nel tentativo di tutelare se stessa o chi la circonda da una possibile sofferenza, e lascia che siano gli eventi e la vita a decidere, facendoci arrendere così alla sensazione di essere come sospesi nel tempo e nello spazio. Questo libro cerca di rispondere alla domanda: «Perché mi sono bloccato?» e lo fa non solo analizzando i vari tipi di blocchi emotivi che ognuno di noi può incontrare, ma anche proponendo degli scenari più pratici nei quali tutti ci siamo identificati, attraverso semplici espedienti, come per esempio le avventure di eroi ed eroine delle serie tv. Un libro ricco di messaggi e indicazioni per farci prendere consapevolezza e aiutarci a costruire una personale risposta per sciogliere i nodi che hanno aggrovigliato il filo della nostra vita.
|
|
Pierosara Silvia
Per un'autonomia narrativa. Etica, storia, educazione
brossura Cosa s'intende per autonomia narrativa? In che senso si può affermare che l'autonomia etica è declinabile in questi termini, preferibili a molte altre aggettivazioni? Questo libro si propone di definire l'autonomia narrativa attraverso un'indagine sui suoi fondamenti filosofici e uno sguardo ai suoi possibili terreni di applicazione. L'esigenza di declinare l'autonomia in termini narrativi nasce dal riconoscimento della tessitura storica e situata dell'autonomia relazionale. Dire relazione, infatti, non basta per salvare l'autonomia dalle sue distorsioni e, soprattutto, rischia di non essere sufficiente per riconoscere al desiderio di autonomia una portata emancipativa, a livello non solo individuale ma anche comune. L'ipotesi di partenza è che, più nettamente rispetto alle sue declinazioni relazionali, l'autonomia narrativa possa costituire un valido modello di autonomia etica, in cui i legami non sono percepiti né come ostacoli né come meri incubatori di un'autonomia funzionale al mantenimento dello stato di cose, ma sono considerati condizione e compito di un agire orientato al bene comune. Il percorso proposto risponde a una doppia intenzione, da un lato di fondare e chiarire il senso e la possibilità dell'autonomia narrativa, dall'altro di osservarne le potenzialità in ambiti applicativi che sembrano oggi particolarmente sensibili alle distorsioni dell'autonomia stessa: i contesti di cura; le nuove tecnologie; le relazioni educative. Dal percorso compiuto si evince che l'autonomia narrativa non è solo interpretazione e configurazione che riconosce connessioni e le rifigura, ma anche posizionamento critico a partire dalla dicibilità della nostra condizione storica. Tale declinazione dell'autonomia assume su di sé un compito "critico", costituisce un esercizio di dignità in situazione, rafforza il dialogo fra teoria e prassi e accoglie la possibilità di incontrare in modo autentico l'altro, lasciandolo parlare attraverso il testo, il mondo e la storia.
|
|
Lukács György; Formenti C. (cur.)
Ontologia dell'essere sociale. Vol. 4
br. "Ontologia dell'essere sociale" è l'opera sistematica cui Lukács dedicò gli ultimi anni della sua vita. Un lavoro che ha aperto, all'interno del marxismo, un campo di ricerca oggi più che mai attuale e una sfida per costituire una filosofia che comprenda la totalità dei rapporti sociali nella realtà contemporanea. Ritornano in quest'amplissima riflessione gli orientamenti speculativi e le categorie filosofico-sociali (la mediazione, la dialettica, la totalità; l'individuo e la società; il lavoro e l'alienazione; la struttura e la sovrastruttura) che sono sempre stati al centro della riflessione lukácsiana. L'ambizione di fondo del pensatore ungherese è quella di delineare un'ontologia sulle strutture costitutive della realtà, un'indagine in grado di fungere da supporto teorico a quel sistema di etica che è stato uno degli obiettivi dell'ultimo Lukács. Si tratta di una riflessione necessaria: per reagire al formalismo dissolutore del reale (il neopositivismo), all'individualismo astorico (l'esistenzialismo), al relativismo tendenzialmente nichilistico (un certo storicismo) e alla sottovalutazione dell'uomo e della sua attività creatrice (il materialismo meccanicistico) operanti nella cultura contemporanea.
|
|
Lukács György; Formenti C. (cur.)
Ontologia dell'essere sociale. Vol. 3
br. "Ontologia dell'essere sociale" è l'opera sistematica cui Lukács dedicò gli ultimi anni della sua vita. Un lavoro che ha aperto, all'interno del marxismo, un campo di ricerca oggi più che mai attuale e una sfida per costituire una filosofia che comprenda la totalità dei rapporti sociali nella realtà contemporanea. Ritornano in quest'amplissima riflessione gli orientamenti speculativi e le categorie filosofico-sociali (la mediazione, la dialettica, la totalità; l'individuo e la società; il lavoro e l'alienazione; la struttura e la sovrastruttura) che sono sempre stati al centro della riflessione lukácsiana. L'ambizione di fondo del pensatore ungherese è quella di delineare un'ontologia sulle strutture costitutive della realtà, un'indagine in grado di fungere da supporto teorico a quel sistema di etica che è stato uno degli obiettivi dell'ultimo Lukács. Si tratta di una riflessione necessaria: per reagire al formalismo dissolutore del reale (il neopositivismo), all'individualismo astorico (l'esistenzialismo), al relativismo tendenzialmente nichilistico (un certo storicismo) e alla sottovalutazione dell'uomo e della sua attività creatrice (il materialismo meccanicistico) operanti nella cultura contemporanea.
|
|
Lukács György; Formenti C. (cur.)
Ontologia dell'essere sociale. Vol. 2
br. "Ontologia dell'essere sociale" è l'opera sistematica cui Lukács dedicò gli ultimi anni della sua vita. Un lavoro che ha aperto, all'interno del marxismo, un campo di ricerca oggi più che mai attuale e una sfida per costituire una filosofia che comprenda la totalità dei rapporti sociali nella realtà contemporanea. Ritornano in quest'amplissima riflessione gli orientamenti speculativi e le categorie filosofico-sociali (la mediazione, la dialettica, la totalità; l'individuo e la società; il lavoro e l'alienazione; la struttura e la sovrastruttura) che sono sempre stati al centro della riflessione lukácsiana. L'ambizione di fondo del pensatore ungherese è quella di delineare un'ontologia sulle strutture costitutive della realtà, un'indagine in grado di fungere da supporto teorico a quel sistema di etica che è stato uno degli obiettivi dell'ultimo Lukács. Si tratta di una riflessione necessaria: per reagire al formalismo dissolutore del reale (il neopositivismo), all'individualismo astorico (l'esistenzialismo), al relativismo tendenzialmente nichilistico (un certo storicismo) e alla sottovalutazione dell'uomo e della sua attività creatrice (il materialismo meccanicistico) operanti nella cultura contemporanea.
|
|
Keenan Thomas; Weizman Eyal
Il teschio di Mengele. L'avvento di un'estetica forense
br. La caccia a uno dei ricercati nazisti più famosi, il famigerato dottor Mengele, l'Angelo della morte di Auschwitz, si concluse inaspettatamente nel 1986, quando i suoi resti, rinvenuti in una sepoltura sotto falso nome in Brasile, vennero positivamente identificati da un gruppo internazionale di esperti forensi con tecniche scientifiche senza precedenti, in un mondo ancora privo della fondamentale analisi del DNA. Keenan e Weizman ne ricostruiscono la storia, mostrando come l'identificazione di Mengele abbia mutato la prospettiva stessa delle indagini forensi, allargandone il campo d'azione: dalla risoluzione di casi di individui singoli si è gradualmente passati all'esame di genocidi e uccisioni in massa, perpetrati da governi e contractor. Il cambio di messa a fuoco dai vivi ai morti, dal testimone alle ossa o alla persona scomparsa, ha eroso anche l'altrimenti chiara distinzione tra persone e cose. I resti umani sono, infatti, il genere di oggetti da cui non è facile cancellare le tracce del soggetto vivente e il teschio di Mengele non fa eccezione. Quando comparve, alla sbarra e sullo schermo, divenne un cardine attorno al quale l'estetica forense si mise a ruotare. Questo volume è stato nominato come miglior libro dell'anno dall'Institute of Contemporary Arts di Londra.
|
|
Azimuth. Philosophical coordinates in modern and contemporary art (2022). Vol. 20: Immersivity. Philosophical perspectives on technologically mediated experience-Immersività. Prospettive filosofiche sulla mediazione tecnologica dell'esperienza
br. La nozione di immersività è al centro del dibattito relativo all'esperienza nei nuovi ambienti digitalizzati. Più in generale, questo concetto è stato usato nella storia della cultura per indicare una specifica caratteristica di alcune forme di mediazione tecnologica dell'esperienza, dalla scrittura all'arte, fino al cinema e ai videogiochi. Questo numero di Azimuth raccoglie contributi tesi a mettere in luce alcuni nodi problematici ancora presenti nel dibattito relativo alla nozione di immersività, come il rapporto tra visuale ed aptico o l'importanza della nozione di attenzione. Oltre a ciò, i contributi presenti nel numero intendono mostrare alcune tappe paradigmatiche della storia delle tecnologie immersive, investigando a fondo il senso di questa nozione nella descrizione di ogni esperienza tecnologicamente mediata. Con saggi di Alessandro De Cesaris, Jacopo Bodini, Giuseppe Gatti, Francesco Parisi, Tommaso Guariento, Antonella Poli, Anais Bernard, Petrucia da Nobrega, Bernard Andrieu, Cinzia Orlando, Francesca Perotto, Ekaterina Odé, Michele Bertolini, Laura Katharina Mücke, Tom Poljansek, Andrea Giomi.
|
|
Sandonà Leopoldo
Dialogica filosofica. Pensare (con e per) l'altro
br. A cent'anni dalle opere che hanno segnato il pensare dialogico, come i Frammenti pneumatologici di Ebner (1921), La stella della redenzione di Rosenzweig (1921), Io e tu di Buber (1923), L'opposizione polare di Guardini (1925), in un contesto epocale non meno critico di quello successivo al primo conflitto mondiale, il pensare dialogico si offre come approfondimento di una costellazione che come un fiume carsico incrocia molte correnti della filosofia contemporanea, confrontandosi indirettamente con le principali teorie etiche contemporanee e aprendosi ad una metodologia etico-pratica in grado di connettere discipline, mondi, culture, religioni, senza pretese di sincretismi complessivi ma con la consapevolezza che dialogare è prendere sul serio il tempo e aver bisogno dell'altro, in una dimensione linguistica, comunitaria, attenta alla trascendenza e segnata da un pensiero nuovo come pensare in cammino e aperto all'integrazione.
|
|
Laplanche Jean; Luchetti A. (cur.)
Problematiche. Vol. 4: L'Inconscio e l'es
br. Nei corsi tenuti dal 1962 al 1992 e riuniti col titolo generale di Problematiche, Jean Laplanche ha ripercorso il pensiero freudiano, per delinearne l'esigenza che lo muove, dettata dall'oggetto "inconscio" che ne orienta l'evoluzione. "Conviene tornare alla prima intuizione di Freud, secondo cui l'inconscio non è primario, ma è il risultato della rimozione e si costituisce per riduzione, a partire da fenomeni più regolati, più strutturati. Si potrebbe dunque stabilire [...] un'alternativa tra due concezioni: una concezione biologizzante, endogena, genetica dell'Es; ed una concezione esogena, traumatica dell'inconscio. Ovviamente si è comunque obbligati a domandarsi se vi sia qualcosa di più profondo nella necessità freudiana di calarsi, con l'Es, in concezioni biologiche. Giacché l'inconscio, una volta costituito, è effettivamente un Es; diventa proprio una natura, una seconda natura che ci 'agisce'. "Ma bisogna necessariamente fare dell'Es una forza primaria, una forza sul modello vitale, per rendere conto della sua eterogeneità e ristabilire l'evidenza che l'inconscio è impersonale, radicalmente estraneo, atemporale? Solo la metodologia inventata da Freud permette di riaprire parzialmente [...] un inconscio sempre pronto a richiudersi alla comunicazione, poiché questa chiusura è intrinseca all'essenza stessa della sua costituzione".
|
|
Bartolini Paolo
Un'ecologia delle pratiche. Curare l'ignoranza dei legami con la filosofia
br. Muovendo dall'incontro con il pensiero di Carlo Sini, e nel dialogo costante con alcuni autori che accompagnano da anni il suo cammino, Bartolini propone un'ecologia delle pratiche per affrontare sapientemente tre temi decisivi del nostro tempo: il confronto tra culture diverse, la giustizia sociale e ambientale, le forme di cura indispensabili per offrire un orientamento esistenziale di fronte al caos della contemporaneità. Questo libro esplora la zona liminale tra natura e cultura, là dove i possibili astratti del linguaggio e della tecnica impattano con la resistenza dei corpi e i limiti degli ecosistemi. La ricerca di una compatibilità tra i progetti umani mediati dall'agire strumentale, e i delicati equilibri del mondo "naturale", è oggi un compito al quale non possiamo sottrarci. O il potere o la vita, questa sembra l'alternativa radicale che la crisi odierna, e la sua figura di verità emergente, consegnano a una civiltà planetaria ancora in gestazione.
|
|
Patrone Fabio
Piccola guida filosofica all'identità personale
br. Quello che ci rende le persone che siamo è l'insieme delle nostre caratteristiche psicologiche (i ricordi, le emozioni, i desideri) o la persistenza delle nostre caratteristiche fisiche? La questione dell'identità personale è tra le più dibattute nella storia della filosofia fin dalle sue origini. Facendo uso di un copioso numero di esempi tratti dal quotidiano, questo libro conduce per mano dentro uno dei temi filosofici più sorprendenti.
|
|
Bachelard Gaston
La fiamma di una candela
br. «La fiamma è un mondo per l'uomo solo. E se il sognatore di fiamma parla alla fiamma, parla a se stesso, ed eccolo poeta. Dilatando il mondo, il destino del mondo, meditando sul destino della fiamma, il sognatore dilata il linguaggio poiché il linguaggio esprime una delle bellezze del mondo. Attraverso un'espressione così pancalizzante, anche lo psichismo si estende, si innalza. La meditazione della fiamma ha offerto allo psichismo del sognatore un nutrimento di verticalità, un alimento verticalizzante. Un nutrimento aereo, agli antipodi di tutti i "nutrimenti terrestri", non esiste principio più attivo di questo per conferire un senso vitale alle determinazioni poetiche».
|
|
Dussel Enrique
Dalla fraternità alla solidarietà. Verso una politica della liberazione
br. La fraternità tra gli esseri umani è uno dei principi fondanti della cultura illuministica e della Modernità occidentale, eppure ancora oggi nei Paesi che fanno parte del cosiddetto "Centro del mondo" non è un valore diffuso e praticato, tanto meno nei rapporti con i Paesi della "Periferia". La questione dell'immigrazione ne è una drammatica evidenza. I concetti di fratellanza e inimicizia elaborati da Nietzsche e Derrida non si dimostrano capaci di rendere ragione dei conflitti politici e sociali emergenti, poiché appaiono astratti, di ordine morale, e comunque appartenenti al pensiero dominante nel sistema. Servono invece azioni concrete di aiuto verso l'Altro sofferente, un atteggiamento solidale. Per Enrique Dussel l'alternativa è dunque la solidarietà, propria della concezione marxista e socialista, che nasce dal riconoscimento dell'Altro, delle sue peculiarità e dei suoi bisogni, perché è la prossimità a consentire di creare una comunità dove gli esclusi, gli sfruttati e gli oppressi trovano giustizia.
|
|
Ceriotti Migliarese Mariolina
Padri e figli. I sentieri della paternità. Nuova ediz.
br. Anche per i non credenti, l'inesauribile riflessione sul paterno ha come riferimento ultimo il rapporto tra il "Padre" e il "Figlio" per eccellenza. È dunque lecito domandarci: cosa ci dicono i Vangeli sul rapporto del Padre con il Figlio? Questo libro è un invito a comprendere che amare secondo il cuore di Dio non è teorico e non passa da cose complesse: è una realtà concreta, che richiede una costante educazione della mente e del cuore. La paternità buona passa da scelte che si declinano giorno dopo giorno, nella normalità e imperfezione delle nostre relazioni quotidiane
|
|
Nahmanide
Sa'ar ha gemul
brossura
|
|
Limonta Roberto
Il demone sottile. Scienza e mito dell'intelligenza diabolica
brossura
|
|
Ciauri Umberto
Se non puoi cambiare il vento, dirigi le vele. Guida astrologica alla crescita personale
br. È capitato a tutti di leggere l'Oroscopo. Per curiosità o per convinzione. In ogni caso, è quasi sempre un approccio determinista, in cui tutto accade secondo stretti rapporti di causa-effetto con una scarsa attenzione per il libero arbitrio. Con questo libro, al contrario, l'Autore ci invita alla scoperta di un'Astrologia Umanista, strumento di conoscenza e di comprensione di se stessi. In che modo? Attraverso l'analisi della Carta natale si può desumere la natura e il potenziale di una persona ma non il suo risultato finale. Non esistono Oroscopi positivi o negativi, ma solo comportamenti errati. È sempre il soggetto agente a fare la differenza. L'essere umano gode del libero arbitrio ma la conoscenza e la consapevolezza sono sempre alla base di ogni scelta. Soltanto colui che sa «chi è» sa dove andare. Per chi è consapevole qualunque transito o aspetto astrale può rilevarsi un'esperienza positiva. Cos'è richiesto? Non si deve essere schiavi dei meccanicismi del Tempo sequenziale - passato, presente, futuro - che si sviluppa secondo una chiave circola- re. Nel corso dell'esistenza è difatti possibile che un individuo riviva le medesime situazioni commettendo sempre gli stessi errori. L'Astrologia Umanista mira a tutt'altro, al Kairos, al Tempo giusto, al qui e ora, alla realizzazione del Sé Superiore. Seneca affermava: «Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa in quale porto vuol approdare». Ovvero il vento soffia per tutti, ma solo la conoscenza di se stessi comporta la giusta direzione. «Se sei piuma vieni travolto dal vento, se sei aquila sfrutti il vento.» Il libero arbitrio è possibile ma si esprime in base al livello di consapevolezza dell'individuo agente. Leggere questo volume significa avvicinarsi a una maggiore comprensione di sé per poter forgiare il presente da co-creatori e non da succubi di un destino preordinato.
|
|
Vota Giovanni
Quoziente emozionale. Intelligenza emozionale, intelligenza sociale e resilienza: le chiavi per il successo
br. Perché alcune persone dall'elevato quoziente intellettivo falliscono nei loro progetti? Perché altre, apparentemente meno preparate, hanno invece grande successo? La nostra intelligenza permette la creazione, lo sviluppo e la gestione delle relazioni in ogni ambito della nostra vita personale, sociale e lavorativa. Diversamente da quanto si possa pensare, non si nasce "emotivamente intelligenti'", ma lo si diventa lavorando su se stessi. Possiamo infatti migliorare, attraverso l'intelligenza emozionale, intelligenza sociale e la resilienza. Con questo libro scoprirai:; la differenza tra mente razionale e mente emozionale; come misurare l'intelligenza emozionale; come diventare emozionalmente e socialmente intelligenti come avere successo nella vita di relazione; i test di Intelligenza Emozionale, Intelligenza Sociale e Resilienza ...e molto altro ancora.
|
|
Mea Carlo
Visualizzazione. Potenti tecniche mentali per trasformare la realtà
br. È possibile utilizzare il proprio potere mentale per conseguire miglioramenti personali a livello fisico ed emotivo? Leggendo questo libro scoprirai come sviluppare le tue capacità o realizzare qualsiasi trasformazione che voglia ottenere. L'autore insegna come, tramite l'utilizzo della visualizzazione, si riesca a intervenire negli avvenimenti della vita e trasformare la realtà che ci circonda, in modo da raggiungere obiettivi quali felicità, successo, realizzazione personale, salute e benessere.
|
|
Wiseman Rachel; Mac Cumhaill Clare
Il quartetto. Come quattro donne hanno riportato in vita la filosofia
ril. Oxford, 1º maggio 1956. Nella solennità della Bodleian Library, tra decine di professori riuniti per conferire la laurea honoris causa all'ex presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman, solo la filosofa Elizabeth Anscombe dichiara la sua netta contrarietà. Un simile riconoscimento, dice, non deve essere assegnato a chi, ordinando il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, si è reso colpevole della morte di migliaia di innocenti. Se lo facessimo, afferma, non saremmo più in grado di discernere ciò che è bene da ciò che è male, né di riconnettere azioni e valori, scelte e princìpi morali. Se lo facessimo, conclude, la filosofia dovrebbe «ricominciare da zero». Anscombe non era l'unica a constatare la necessità di una «nuova filosofia». Dopo la guerra, il nazismo e lo sterminio degli ebrei, dopo milioni di morti e profughi, anche Philippa Foot, Iris Murdoch e Mary Midgley, giovani e brillanti studiose di filosofia, ritenevano di dover ripartire dalle domande fondamentali: «Cos'è moralmente giusto fare?», «Quali princìpi morali dobbiamo scegliere?», «Esiste un criterio oggettivo di moralità?». Domande che soltanto dieci anni prima i «ragazzi di Oxford» avrebbero liquidato come irrilevanti, cascami della vecchia speculazione metafisica destinata a soccombere di fronte al nuovo complesso di metodi analitici e scientifici del positivismo logico. Il secondo conflitto mondiale, però, aveva strappato questi studenti geniali dalle aule accademiche disperdendoli nei vari teatri di guerra. Fu così che le quattro giovani donne poterono dedicarsi alla filosofia secondo il loro peculiare punto di vista, tornando cioè alla «realtà della vita umana nella sua dimensione interpersonale», nel suo «caotico contesto quotidiano», dove la Conoscenza, il Bene e la Bellezza possono farci da guida e collegare l'etica, le scelte e le responsabilità individuali a «ciò che conta veramente». Il lavoro di Mac Cumhaill e Wiseman racconta una storia di coraggio intellettuale al femminile e riscopre quattro brillanti filosofe, che da amiche condivisero riflessioni, ma anche stanze, vestiti e amori, e che in un ambiente da sempre dominato dagli uomini seppero conquistarsi un ruolo di assoluto primo piano.
|
|
Borgna Eugenio
Mitezza
br. La mitezza, esperienza umana così importante, e così dimenticata, nella vita personale e sociale, è la più radicalmente lontana dalla aggressività e dalla angoscia, dalla impazienza e dalla fretta, dall'orgoglio e dalla superbia, dalla indolenza e dalla indifferenza, dalla distrazione e dalla sicurezza di sé. La mitezza sconfina nella gentilezza e nella tenerezza, nella timidezza e nella bontà, nella nostalgia e nella amicizia. È questa una riflessione filosofica, etica e politica sulla mitezza intesa come virtù sociale e quindi al servizio del singolo e della collettività. In queste pagine Eugenio Borgna svolge le sue considerazioni sulle possibili articolazioni tematiche della mitezza, che la sua vita in psichiatria gli ha fatto conoscere. Eugenio Borgna continua, con questo volume, la sua costruzione di un personale e toccante lessico delle emozioni.
|
|
Pasqualini Silvia
Keep calm! Come fare pace con l'ansia e tornare a vivere liberi e sereni
br. L'ansia ha dei precisi meccanismi che coinvolgono la fisiologia, il cervello e le emozioni: capire cosa ci succede è il primo passo per fare pace con stress, ansie, sudori, palpitazioni, foggy brain, pensieri anticipatori, e tornare a respirare. Da qui parte il viaggio a cui ci invita la dottoressa Silvia Pasqualini, psicologa e psicoterapeuta specializzata in Analisi Bioenergetica, che alla professione tradizionale affianca il lavoro di divulgazione con il progetto ilCorpoelaMente. Con la sua voce rassicurante, chiara e coinvolgente ci accompagna a conoscere il nostro alfabeto emotivo, ci aiuta a nominare correttamente paure, ansie e angosce e ad allenare la nostra intelligenza emotiva proponendoci numerosi esercizi mirati e pronti all'uso. Tenere a bada le ansie più comuni diventa così un viaggio meraviglioso dentro noi stessi, per gestire perfezionismo, ipocondria, paura di volare, attacchi di panico e non solo, per individuare e disinnescare i trigger che scatenano l'ansia, per iniziare a capirci, gettando lo sguardo oltre i sintomi, alla ricerca delle radici delle nostre paure. Un libro ricco di strumenti e piccole, grandi rivelazioni da poter essere davvero messo in pratica: grazie agli antidoti anti-ansia che la dottoressa Pasqualini ci mette a disposizione diventa possibile e sostenibile scoprire quali sono, per noi, le soluzioni efficaci contro le nostre ansie. Per iniziare a svolgere la matassa dei pensieri, trovare la strada per uscire dal tunnel e riprendere ad abbracciare la vita con pienezza e serenità.
|
|
Costa Giulio
La disciplina dell'imperfezione. Navigare tra le nuove fragilità contemporanee
ril. Le generazioni dei nostri padri dicevano che non c'era bisogno di curare la mente, e qualsiasi parola che iniziasse per «psico» suonava come una bestemmia, sussurrata con paura del giudizio altrui. Tuttavia, gli stravolgimenti degni di un Armageddon che stiamo vivendo negli ultimi anni hanno acceso l'attenzione sulla salute psicologica di tutti: dagli adulti ai ragazzi, dalle famiglie alle scuole ai luoghi di lavoro. La sensazione è che quella «società della performance» di cui ancora portiamo i segni, nella quale fallimento e debolezza non sono contemplati, stia cedendo il passo a una nuova realtà basata sulla ricerca della felicità e di tempo da dedicare a sé e ai propri affetti. Riscoprendo al contempo il valore della sofferenza: come scrive Giulio Costa, «ogni trauma merita una storia», e ogni storia merita di essere ascoltata ed elaborata per poter rimettere insieme i pezzi di un mondo che si sgretola, in cui è normale avere paura del futuro. La disciplina dell'imperfezione, con un citazionismo che spazia da Hannah Arendt a Zerocalcare, ci accompagna in un viaggio tra le acque burrascose delle fragilità contemporanee, che il susseguirsi di crisi ed emergenze e la frenesia della quotidianità hanno trasformato nella tempesta perfetta. Una lettura coinvolgente e diretta, per tracciare una rotta e condurre l'imbarcazione della nostra vita verso approdi sicuri, grazie a piccoli suggerimenti per riconoscere le proprie oscurità, accettarle e perdonarle.
|
|
Garofalo Sara
Bivio game
br. "Bivio Game" indaga quanto l'incertezza condizioni le nostre vite e in che modo l'equilibrio tra l'esitazione e la scelta racconti le nostre personalità. Ogni vita è il risultato di una lunga serie di bivi, di strade che si biforcano, di profonde indecisioni e di decisioni necessarie. Se ricontattare o no un antico amore; se cambiare o meno lavoro; se partire per un viaggio o rimanere a casa. Sono situazioni universali, in cui tutti noi ci siamo ritrovati, vinti dall'ansia delle alternative e dai rischi delle conseguenze. Eppure, «il gioco dei bivi» secondo Sara Garofalo, studiosa di neuroscienze cognitive, non dovrebbe essere affatto così temuto. L'incertezza è in fondo l'unico strumento che possediamo per conoscere profondamente chi siamo, e che ci permette di scoprire aspetti del nostro carattere che non avremmo mai potuto immaginare. "Bivio Game" dà forma a un racconto che mette alla prova il livello di indecisione nella nostra quotidianità. Sommando i punti raccolti pagina dopo pagina, potremo comprendere in che modo ognuno di noi si predispone alla vita davanti sé, imparando ad apprezzare l'ansia della scelta.
|
|
|