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Bruno Pierre; Ferrante C. E. (cur.)
Il padre e i suoi nomi. Da Freud a Lacan
br. A partire da una recensione degli scritti di Freud e Lacan, l'opera propone un excursus storico problematizzato e una riflessione sullo stato attuale a proposito della questione del padre, senza eliminare le interpretazioni contraddittorie e senza indietreggiare davanti a eventuali prese di posizione. Tra le questioni chiave, vengono affrontate la relazione tra il mito di Edipo, quello di Totem e Tabù e la tesi di Freud su Mosè. Segue l'interpretazione di Lacan dell'uccisione del padre come effetto originario dell'entrata nel campo del linguaggio, la sua distinzione tra il padre simbolico e il padre reale in quanto agente della castrazione, il rapporto tra il sinthomo e il Nome-del-Padre, i problemi legati alla nominazione del padre, la pluralità dei suoi nomi. Così, dal padre edipico al padre reale, dal Nome-del-Padre al sintomo e al sinthomo, si tratta di seguire la dialettica di un sapere sul padre rimesso instancabilmente in cantiere, e di coglierne le discontinuità e la posta in gioco al di là della psicanalisi.
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Cusano N. (cur.)
La filosofia futura (2015). Vol. 4
brossura
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Matteucci Giovanni
Il sensibile rimosso. Itinerari di estetica sulla scena americana
brossura Attraverso itinerari dedicati a singoli autori e a problemi specifici, il libro esplora un territorio che resta al di fuori o ai margini del cono di luce della riflessione estetica americana maggiormente considerata, ossia la filosofia analitica dell'arte. Vengono quindi esaminati momenti capitali che sono sia all'origine dell'estetica americana del Novecento, sia trasversali rispetto allo stesso approccio analitico. Ad accomunare questi elementi "rimossi" sono l'attenzione per la pregnante fenomenologia del sensibile e una curvatura antropologica: entrambi aspetti verso i quali, peraltro, sembrano attratti gli stessi sviluppi più maturi della filosofia analitica. Intento del volume è quindi di sondare l'atto di rimozione compiuto dalla filosofia analitica dell'arte e alcune forme di ritorno di tale rimosso.
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Polistena Giuseppe
Diacronia. Appunti per una ontologia del tempo
br. Una triplice complicità di scienza, filosofia e religione ha permesso che per un milione di giorni il tempo fosse maltrattato, sottovalutato, emarginato. Questo libro mostra che ciò fu dovuto allo shock che esso produce sulla fragile creatura umana. Ma svalutare il tempo significa svalutare l'essere del mondo. Ritrovarlo, dopo quella pervicace svalutazione, significa introdurre un'enorme potenza euristica che ridefinisce i concetti, a cominciare da quello di "filosofia". Tutto cambia se il tempo viene riconosciuto. Il mondo stesso si scopre diverso: non è più un complesso di "cose" ma è un complesso di "forme". Il tempo infatti è principalmente "forma". Compito di ogni "filosofia diacronica" è quello di rivedere i concetti alla luce del tempo. Questo approccio ci sorprende con i cambiamenti che impone, specialmente perché ci conduce per mano verso la politica, rifondandola. Il mondo contemporaneo soffre le conseguenze della svalutazione del tempo, che equivale a una svalutazione e a un abbandono di fatto del mondo stesso. Una filosofia diacronica si oppone alla dimenticanza del mondo che è il carattere più drammatico della modernità, si pone quindi come filosofia politica. Ma la diacronia, ovvero il paradigma diacronico definito in questo libro, è un tracciato "orizzonto", perché non giunge a risultati definitivi ma arricchisce il cammino col permanente senso della ricerca e con l'apertura verso il lavoro della scienza.
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Generali Dario
Le radici della razionalità critica. Vol. I-II
brossura Il volume raccoglie contributi di studiosi, collaboratori, amici, maestri e allievi di Fabio Minazzi, in occasione del suo sessantesimo compleanno, come atto di riconoscimento e di omaggio per il suo straordinario impegno scientifico, culturale, editoriale e civile nell'alveo della tradizione della Scuola di Milano a sostegno dei principi del razionalismo critico e del neoilluminismo. Gli studi di Minazzi si sono concentrati soprattutto su autori come Preti, Geymonat, Dal Pra, Popper, Petitot, Vasa, Enriques, Vailati, Cattaneo, Kant e Galileo. A questo filone di ricerca ha aggiunto quello sulla Scuola di Milano, su Antonio Banfi e le tradizioni filosofiche del razionalismo critico, del neopositivismo, del pragmatismo, del neoilluminismo e del realismo critico. Ha poi esteso questo ambito di studi al più ampio panorama epistemologico, filosofico e storico-culturale in cui si articolano le varie forme della razionalità scientifica moderna, con particolare attenzione ai secoli XIX e XX e alle vicende del razionalismo critico europeo e del mondo della prassi. Ha infine promosso la realizzazione dell'Archivio e della Biblioteca del Centro Internazionale Insubrico, che raccolgono, per lo più, carteggi e manoscritti di autori del razionalismo lombardo otto-novecentesco e Biblioteche d'autore di protagonisti della Filosofia della scienza e del pensiero.
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Forcignanò Filippo
Forme, linguaggio, sostanze. Il dibattito sulle idee nell'Academia antica
br. L'Academia di Platone è stata la più libera scuola filosofica del mondo greco e, con ogni probabilità, dell'intera tradizione occidentale. Questo aspetto non è però sufficiente per giustificare un fatto scandaloso: dopo Platone, nessuno dei suoi allievi diretti e dei più autorevoli membri della scuola ha conservato quella che è convenzionalmente indicata come la sua più importante teoria, quella delle idee. La presente ricerca indaga il dibattito che ha animato l'Academia in un periodo compreso tra la composizione del "Parmenide", l'unico dialogo di Platone dedicato espressamente alle idee, e di uno scritto polemico di Aristotele noto solo indirettamente grazie al commentario di Alessandro di Afrodisia alla "Metafisica": il "Peri ideon". Attraverso un'analisi scrupolosa dei testi e un ampio confronto con la letteratura secondaria, questo libro mira a offrire un quadro storicamente fondato e filosoficamente pregnante di un dibattito indispensabile per lo sviluppo della filosofia europea.
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Bianchin Adriana
Corpo e carattere. Il dramma del contatto a ripartire da Reich
br. Un concetto ampio di salute, vista come un modello le cui funzioni fisiche e psichiche insieme si esprimono così armonicamente da farci provare un profondo senso di benessere, consente di rilevare i pericoli insiti nell'oggettivazione della nostra realtà corporea. Solo la facoltà autoriflessiva di ciò che definiamo "mente" può giungere a concepire il "suo" corpo come uno strumento, inducendoci a perdere di vista la reale coincidenza fra il corpo e ciò che lo "anima". In questa riflessione su di sé, sin dalle origini della nostra cultura, si è insinuato un dramma, ossia quello della perdita di contatto fra ciò che è visto come meramente "organico" e ciò che è concepito come "spirituale" e "razionale". Il funzionalismo di Wilhelm Reich è in tal senso paradigmatico, teso com'è a dimostrare la completa identità fra le funzioni fisiche e psichiche di tutto il vivente, pertanto compreso l'Uomo. Tale concezione ha fatto sì che gli interventi terapeutici, attraverso il fondamentale apporto della sua caratterologia, potessero evolvere dalla "cura con le parole", la psicoanalisi di Freud, sino alla bioenergetica di Alexander Lowen il quale, com'è noto, ha nuovamente posto in primo piano i corpi, del paziente e del terapeuta, ed è in debito con Reich dei suoi principali fondamenti teorici. Presentazione di Luigi Vero Tarca, Prefazione di Giuseppe Goisis.
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Studi di estetica (2015). Vol. 2: Natura, libertà e giudizio estetico in Kant
br. "Studi di estetica" è stata fondata nel 1973 da Luciano Anceschi. La sua caratterizzazione accademica e scientifica è stata tale da favorire negli anni l'attivo confronto con diverse scuole di pensiero. Alla rivista hanno infatti collaborato studiosi italiani e stranieri, critici, letterati, e uomini di cultura di varie tendenze. Fino al 2013 sono usciti 66 numeri a stampa suddivisi in tre serie. Dal 2014 ha assunto la sua veste attuale di rivista anche online, e in questa nuova serie viene edita da Mimesis. "Studi di estetica" vuole essere una sede di discussione e di aperto confronto sui temi tradizionali e sulle prospettive più recenti dell'estetica. È una rivista internazionale peer review, impegnata a promuovere il dibattito teoretico e storiografico fra le diverse tendenze critiche che animano l'indagine contemporanea; a favorire gli scambi interdisciplinari e sviluppare relazioni anche coi campi più prossimi e affini all'estetica filosofica; a mantenere alta la qualità delle pubblicazioni nel rispetto del più rigoroso metodo scientifico.
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Taddio L. (cur.)
In dialogo con Maurizio Ferraris
ill., br. Contributi di: Petar Bojanic, Paolo Bozzi, Leonardo Caffo, Felice Cimatti, Giorgio Derossi, Massimo Donà, Riccardo Martinelli, Pier Aldo Rovatti, Emanuele Severino, Enrico Terrone, Achille Varzi, Mario De Caro, Renato Calligaro.
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Gigante Marco
Il dovere di non essere se stessi. La filosofia dell'«Il y a» nell'opera di Emmanuel Levinas
br. "La vera vita è altrove. Ma noi siamo al mondo". Sono queste le prime parole di "Totalità e Infinito", il capolavoro del '61 di Emmanuel Lévinas. Attraverso di esse è possibile cogliere non solo la cifra più autentica del suo pensiero ma anche la tensione che permea la filosofia fin dagli albori: il conflitto insanabile tra il dovere di essere sé stessi e il desiderio inesauribile di divenire altro da sé. Tenendo fermo lo sguardo sulla tragicità di questa scissione, il lavoro si propone di rileggere l'opera di Lévinas alla luce di un concetto che è in grado di restituire la portata della sua critica alla metafisica del Logos-, l'"il y a" (letteralmente c'è). Scopo del saggio è dunque quello di evidenziare il ruolo che quest'ultimo svolge non solo nell'elaborazione della figura etica dell'Altro, ma anche nella riapertura di quella interrogazione cruciale sull'essere come Identità che oggi, specie dopo la pubblicazione dei Quaderni di prigionia levinasiani, si pone con urgenza nel dibattito filosofico contemporaneo.
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Voltaire; Bordoli R. (cur.)
La filosofia della storia
br. Viene qui proposta la prima versione italiana commentata di una delle opere più importanti ma anche meno note di Voltaire. "La Philosophie de l'histoire" uscì pseudonima nel 1765. Quattro anni dopo essa divenne (e restò) la parte introduttiva dell'"Essai sur les moeurs". La grande diffusione nel XVIII secolo corrisponde all'interesse per la nuova disciplina filosofica che involontariamente Voltaire fonda: con quest'opera per la prima volta la locuzione "filosofia della storia" compare nel lessico filosofico. Se ne avvarranno a piene mani autori come Herder, Lessing, Kant e Hegel.
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Descombes Vincent; Padovani G. (cur.)
Gli imbarazzi dell'identità
br. Questo studio di Vincent Descombes analizza l'uso che viene comunemente fatto nei dibattiti attuali, soprattutto sulla spinta dei grandi fenomeni di trasformazione del tessuto socio-culturale, politico ed economico, che coinvolgono i rapporti tra gli individui e le istituzioni delle società occidentali del concetto di identità, di cui ne evidenzia l'enigma lessicale, tanto da constatare che spesso non è la risposta alla domanda che è controversa quanto la domanda stessa. "Chi sono?", "Chi siamo?", sono domande che ci si pone quando ci interroghiamo sulla nostra identità e appartenenza sociale e politica. Chiedersi "Chi è?", è porsi una domanda sull'identità di cui comprendiamo immediatamente il senso, giacché conoscere l'identità di qualcuno, è sapere come si chiama, che cosa fa, qual è la sua qualità sociale. Tuttavia, quando ci si pone la domanda alla prima persona, "Chi sono?", l'intenzione non è affatto quella di conoscere il proprio nome, cognome e stato civile. Infine, chiedersi "Chi siamo?" è porsi una domanda sull'identità collettiva di appartenenza, sul riconoscimento e la condivisione dei valori comuni che coinvolgono l'uso del "noi" e le rivendicazioni identitarie, di carattere civile e politico. L'argomento del volume è appunto quello di analizzare che cosa vuol dire la parola "identità" nei diversi usi che ne facciamo.
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Savignano Armando
L'antropologia medica di Laín Entralgo
br. Laín Entralgo si inscrive nella tradizione umanistica del medico-filosofo. La sua riflessione si è concentrata nell'elaborazione di un'originale antropologia medica nell'ambito della sua peculiare visione della bioetica. Il suo contributo alle neuroscienze nell'ultima fase della sua vita è sfociato in una teoria monistica dinamico-strutturale.
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Zuccarino Giuseppe
Prospezioni. Foucault e Derrida
br. Questo volume comprende saggi sulle opere di due dei maggiori filosofi novecenteschi, Michel Foucault e Jacques Derrida. I testi vertono su temi che, In qualche caso, possono apparire inconsueti e lontani da quelli comunemente studiati dalla critica. Così di Foucault vengono esaminati i rapporti con Nietzsche, ma anche quelli con uno scrittore eccentrico come Roussel, la concezione della letteratura, ma anche quella dei sogni e disagi legati al corpo, mentre di Derrida si considerano gli scritti su Hegel o su Mallarmé allo stesso titolo di argomenti assai più insoliti, quali i geroglifici egiziani o la Qabbalah ebraica. In maniera fuggevole, transitano sullo sfondo di queste pagine altri classici del pensiero (Platone, Aristotele, Descartes, Spinoza, Kant, Heidegger), a dimostrazione della necessità di un costante confronto con i testi della tradizione. Foucault e Derrida non vengono considerati qui, l'uno rispetto all'altro, come alleati o come avversari. Ciascuno di essi, infatti, ha saputo creare un autonomo e originale ambito di pensiero, un terreno che, per via della sua vastità e della ricchezza del sottosuolo, resta in parte da esplorare. A tal fine, anche semplici e isolate prospezioni (nel senso geologico del termine) potranno forse risultare proficue.
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Feyles Martino
Margini dell'estetica
br. Il libro presenta un'analisi in chiave decostruzionista di cinque categorie fondamentali per l'estetica: autore, lettore, opera, riferimento, autonomia. Partendo dalla riflessione di Derrida, ma confrontandosi anche con autori come Eco, Barthes, Foucault, Marin, Martino Feyles si interroga sui rapporti tra estetica, grammatologia e semiotica. Lavorando in questa zona di intersezione, l'autore segue i movimenti di un'estetica che oltrepassa i confini che la modernità le ha assegnato, un'estetica che "deborda" - se così si può dire al di là dei suoi margini storici e disciplinari. Il complesso rapporto tra "dentro" e "fuori" costituisce il filo conduttore che lega i cinque capitoli del libro. La scrittura, in quanto esteriorizzazione, istituisce sempre un paradossale movimento di esclusione e nello stesso tempo di inclusione. L'autore, il lettore, il mondo, la realtà, sono per principio esclusi dal testo e dall'opera, devono restare "fuori", al di là dei margini. Ma questa esclusione non può mai essere completa. Il testo rinvia sempre al di là dei suoi margini e l'opera d'arte non cessa di oltrepassare i limiti della sua cornice.
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Schiavoni Giulio
Walter Benjamin il figlio della felicità. Un percorso biografico e concettuale
br. Questa monografia ripercorre il pensiero e la vita del saggista berlinese offrendo un'aggiornata ricognizione d'insieme della sua prismatica e proteiforme personalità, intrecciando vicenda biografica e riflessione concettuale, sulla base dei materiali resisi disponibili con il concludersi dell'edizione critica dei suoi scritti e della sua corrispondenza presso l'editore Suhrkamp di Francoforte, oltre che in seguito alla pubblicazione di documenti relativi soprattutto alle sue ultime tragiche ore di vita alla frontiera franco-spagnola nel vano tentativo di sfuggire alla Gestapo. Alla luce di un'inarrestabile tensione alla felicità, continuamente messa in scacco dalla sconfitta e dall'"oscurità" dell'epoca storica, si ricostruisce così il "passaggio" di Benjamin per le molte vie della cultura otto-novecentesca attraverso i vari campi del sapere. Se ne documentano la strabiliante rete di "incroci" e di contatti con personalità della cultura a lui contemporanea (da Scholem a Brecht, da Rosenzweig a Bloch e ad Adorno), la novità delle ricognizioni sul Moderno e sulla metropoli, l'interesse sperimentale per i media, le riflessioni sul linguaggio e sulla traduzione, l'attenzione per i mutamenti intervenuti nell'architettura, nella fruizione estetica e nell'arte di raccontare e narrare, l'intreccio fra teologia e marxismo, le passioni collezionistiche, l'amore per la letteratura infantile, le strategie critiche nell'accostarsi al Barocco, al Romanticismo e all'opera di grandi scrittori.
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Cecconi Elisa
Ontogenesi molecolare e cellule staminali pluripotenti indotte. Indagini epistemologiche e implicazioni bioetiche
br. Il volume si propone di analizzare il concetto di individualità biologica mediante il ricorso a riflessioni filosofiche di matrice classica e ad investigazioni epistemologiche riguardanti i vari modelli scientifici che si sono susseguiti, in ambito biologico, a partire dalla prima metà del Novecento. La riflessione epistemologica prende le mosse dal modello proposto da C. Waddington per quanto attiene allo sviluppo biologico per poi soffermarsi sulla rivoluzione della biologia molecolare e sui limiti dei modelli riduzionistici e deterministici propri del "genocentrismo", messi in questione non solo dai risultati ottenuti dal Progetto Genoma Umano alla fine degli anni Novanta, ma anche in virtù di alcuni aspetti innovativi concernenti i recentissimi risultati ottenuti dalle ricerche sperimentali sulle cellule staminali pluripotenti indotte (IPSCs) condotte prevalentemente dallo scienziato giapponese S. Yamanaka a partire dal 2006. In modo particolare le cellule staminali pluripotenti indotte vengono considerate come un caso di studio che consente di chiarire l'evidenza della prevalenza in biologia dei fattori epigenetici su quelli genetici ponendo definitivamente in crisi il modello del DNA come "programma genetico" già ampiamente messo in questione da alcuni teorici della complessità a partire dagli anni Ottanta e Novanta del Novecento.
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Ragazzi non pensati. Esperienze di cura con gli adolescenti: un contributo psicoanalitico
br. Chi sono i "ragazzi non pensati"? Sono ragazzi che non hanno trovato nella mente degli adulti di riferimento uno spazio per essere riconosciuti e pensati. Le loro storie rivelano una particolare qualità traumatica delle relazioni con le figure di accudimento. Sono adolescenti che presentano deficit di mentalizzazione, tendenza a scaricare le tensioni psichiche sul corpo o attraverso agiti, e un mondo oggettuale e relazionale instabile. Gli autori, sulla base di una lunga esperienza clinica e di ricerca, evidenziano - e questi sono proprio gli aspetti innovativi del libro - i principali ostacoli da rimuovere, così che possa darsi un effettivo spazio per la cura e le componenti fondamentali della relazione terapeutica. La psicoanalisi, nelle sue formulazioni più evolute e recenti, è il modello teorico clinico di riferimento degli autori. Ogni capitolo è illustrato da numerosi esempi clinici. Il volume contiene un contributo inedito in Italia di René Roussillon: Il gioco e il potenziale.
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Nieddu A. M. (cur.)
La filosofia sociale di George H. Mead. Analisi, interpretazioni, prospettive
br. La filosofia sociale di George Herbert Mead ha costituito nel tempo un punto di riferimento importante in molteplici ambiti di ricerca, diventando molto spesso fonte di profonda innovazione teoretica e attestando come non sia stato soltanto compito degli allievi - o dello stesso John Dewey - raccoglierne le fertili suggestioni e portarle a nuovi sviluppi. Delle inarrestabili "avventure" delle idee del filosofo rendono testimonianza anche gli studi raccolti in questo volume. Studi nei quali due generazioni di studiosi di Mead e del pragmatismo, ampiamente accreditati anche a livello internazionale, si confrontano proponendo nuove analisi, interpretazioni e prospettive di ricerca ulteriori.
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Rella Franco
Pathos. Itinerari del pensiero
br. Il libro traccia diversi itinerari del sapere, attraversando i territori della trasmissione delle conoscenze, dell'esperienza del viaggio, del corpo e della bellezza, fino alla stupefazione metropolitana che si riflette e si manifesta nelle figure di Arianna e nelle piazze di Giorgio De Chirico. Sono i territori in cui la ricerca conoscitiva forza la cornice concettuale, apre in essa quelle fenditure da cui possa emergere anche la passione, il pathos, che sempre fa parte della grande avventura del sapere.
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Nancy Jean-Luc; Tusa G. (cur.)
L'equivalenza delle catastrofi (dopo Fukushima)
br. Invitato a Tokyo a riflettere sul disastro nucleare di Fukushima, il filosofo francese Jean-Luc Nancy riflette sull'interconnessione profonda che lega ormai un cataclisma naturale come lo tsunami che ha sconvolto la costa giapponese nel 2011, e le catastrofi tecnologiche, economiche, ecologiche che pervadono il nostro immaginario quotidiano. Nell'età moderna, per Nancy, all'"universo infinito" ha risposto "l'uomo che supera infinitamente l'uomo" di Pascal. Il richiamo del filosofo francese è a un cambio di configurazioni umane, naturali, cosmogoniche, qui ed ora, dato che la nostra civilizzazione sembra attribuire valore solo ad un plus del futuro, che segue ¡1 tempo degli investimenti e dei ricavi: il plus di un futuro che non lascia spazio alla concretezza e all'esperienza radicale del presente. Che cosa vuol dire, scrive Jean-Luc Nancy, "pensare" in questa condizione che è la nostra?
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Strauss Leo; Caporali R. (cur.)
Il testamento di Spinoza
br. Tradotti in italiano dall'originale tedesco, si pubblicano qui tre saggi giovanili di Strauss su Spinoza: "L'analisi di Cohen della scienza biblica spinoziana" (1924), "Sulla scienza biblica di Spinoza e dei suoi precursori" (1926), "Il testamento di Spinoza" (1932). Composti a cavallo della monografia del 1930 ("La critica della religione in Spinoza"), si tratta di studi acuti, e per diversi aspetti originali rispetto a questa stessa monografia, sui rapporti tra fede e ragione, teologia e politica, tradizione ebraica ed esegesi biblica. Prime prove filosofiche di Strauss e già testimonianze emblematiche di un "dialogo", quello con Spinoza, che non verrà mai meno nella lunga e complessa biografia intellettuale del loro autore.
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Filippi Massimo; Hardt Michael; Maurizi Marco
Altre specie di politica
br. Uno spettro si aggira per il continente dell'"Uomo" - lo spettro dell'animalità. Il presente volume prova ad articolare le premesse per visioni e prassi atte ad arrestare la caccia spietata a cui questo spettro è sottoposto, mettendo in primo piano l'urgenza di decostruire le categorie della nostra tradizione politica a seguito dell'affacciarsi sulla scena sociale di una "nuova" moltitudine sterminata, ormai da considerarsi parte integrante del proletariato.
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Derrida Jacques; Coleman Ornette; Maruzzella S. (cur.)
Musica senza alfabeti. Un dialogo sul linguaggio dell'altro. (Notazioni sulla «harmolodic theory»)
br. È il giugno del 1997 quando, durante una delle tre tappe del tour di Ornette Coleman a "La villette" di Parigi, uno spettatore particolare e molto attento, si erge dal pubblico e inizia a porre domande al compositore. Quel 23 giugno sarà consacrato a un incontro vis-à-vis tra due delle personalità più singolari ed eclettiche della scena culturale contemporanea: Ornette Coleman e Jacques Derrida. L'intervista, pur nella sua brevità, tocca i temi dell'armolodia, della democrazia, della civiltà e della civilizzazione, della globalizzazione, dell'assenza di leadership, dell'evento e del suo dispiegarsi. Ricostruendo le storie personali dell'uno e dell'altro, dei soprusi subiti da bambini per il colore della propria pelle (Coleman) o per il credo religioso della propria famiglia (Derrida), i due si confrontano sul concetto di lingua materna e di se e quanto questa influenzi il modo stesso di pensare, perché del resto, si sa, "prima di essere musica, la musica era soltanto parola".
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Groys Boris
Politica dell'immortalità. Arte e desiderio nel tardo capitalismo
br. Scaturita da un serrato dialogo con Thomas Knoefel, "Politica dell'immortalità" costituisce l'opera d'arte più autorevole di Boris Groys nella quale si delinea con una grande acutezza la maniera in cui evolvono gli intellettuali e gli artisti nel mondo contemporaneo in cui noi viviamo. Entrare in competizione con i morti, sui terreni dell'arte e del pensiero, è precisamente ciò che chiede loro di fare la dimensione divina del capitalismo, ossia di un capitalismo che come religione sui generis coglie le trasformazioni strutturali ed epocali in atto e meglio di ogni economia politica ufficiale sviluppa una nuova forma di immortalità che implica una riflessione più serrata sulla realtà in cui viviamo e sugli effetti lasciati in eredità alle prossime generazioni.
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Di Cesare D. (cur.)
I «quaderni neri» di Heidegger
br. Questo volume è il primo in Italia sui "Quaderni neri" di Heidegger. I nomi più significativi della filosofia continentale, i più importanti studiosi di Heidegger, da Peter Sloterdijk a Gianni Vattimo, da Holger Zaborowski a Peter Trawny, da Alessandra Iadicicco a Gérad Bensussan, prendono qui posizione sui complessi e delicati interrogativi sollevati da questa opera postuma. I Quaderni neri non sono stati una pietra tombale sul pensiero di Heidegger. Si è verificato piuttosto il contrario: attraverso i Quaderni neri Heidegger è stato il protagonista di un dibattito che ha varcato i confini dell'accademia e si è esteso al mondo della cultura, coinvolgendo un pubblico sempre più vasto. Il che è inconsueto per gli inediti di un filosofo. L'enorme risonanza dimostra che l'interesse non ha nulla di antiquario. Se la pubblicazione è seguita in tutto il mondo con curiosità, partecipazione, trasporto, è perché questi temi toccano la sensibilità e l'intelligenza di molti. Ma il dibattito è solo all'inizio e questo volume contribuirà, di certo, a svilupparlo e approfondirlo.
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Rancière Jacques; Villani M. (cur.)
L'inconscio estetico
br. Ciò che rende possibile e pensabile la teoria freudiana è, secondo Rancière, una riconfigurazione dell'ordine simbolico che si verifica nel contesto dell'idealismo tedesco, quando, specialmente con Hegel, il sensibile si fa manifestazione (sintomo) dell'Idea e il pensiero si inscrive nell'empiria. A ben vedere, l'inconscio estetico è anche ciò che sta a monte dell'intera riflessione politologica di Rancière: la "rivoluzione estetica" produce uno spazio materiale e simbolico i cui caratteri sono quella confusione e indistinzione alla cui rimozione la filosofia politica, sin dalla sua fondazione platonica, si era dedicata.
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Wahl Jean; Pietropaoli M. (cur.)
L'esperienza metafisica
br. L'opera è uno degli ultimi lavori di Jean Wahl e costituisce una sorta di precipitato del suo pensiero. Qui egli si confronta con le riflessioni di numerosi filosofi, poeti e pittori, tra grandi e minori, antichi e contemporanei, al fine di ricercare la presenza di una o più esperienze metafisiche che si troverebbero all'origine delle loro teorie e opere, e che ritornerebbero in diverse forme nel corso di tutta la storia dell'umanità. Essenziale diviene lungo il percorso il tema dei contrari e dell'oltrepassamento, in quanto queste esperienze, come quelle del finito e dell'infinito, del continuo e del discontinuo, del denso e del sottile, sono a un tempo antinomie in rapporto a cui l'individuo deve sempre scegliere e superamenti della situazione ordinaria di accettazione di quel che è dato all'interno di un certo paradigma. In questo testo Wahl ha dunque convogliato e ripresentato nel suo tipico procedere, spesso più divulgativo che teoretico, l'essenza delle ricerche di una vita.
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Petris Enrico
Filosofia e servizi segreti. Il doppio mestiere dei filosofi analitici
br. La filosofia e le attività dei servizi segreti hanno in comune il fatto che sono operazioni di intelligence. Fin dalle sue origini con Talete, il ruolo intellettuale del filosofo si è diviso tra quello di puro teoreta e quello di consigliere politico e militare. In questa attività alcuni hanno avuto fortuna, come Aristotele, altri hanno subito pesanti restrizioni, come Platone, altri ancora hanno incarnato le indicazioni di quest'ultimo diventando filosofi ed imperatori come Marco Aurelio Antonino. In età moderna soprattutto Bruno, Descartes e Leibniz hanno frequentato cancellerie e ambasciate, ma è solo nel Novecento che i filosofi sono stati sedotti dal secondo lavoro dell'intelligenza. Tra la prima e la seconda guerra mondiale, ma anche successivamente e forse ancora oggi, il numero dei filosofi assoldati nei servizi segreti è piuttosto consistente e tocca tutte le scuole, ma il numero degli analitici spicca per la capillarità, ricorrenza e continuità. Il dopo lavoro, o il doppio lavoro, ad Oxford e a Cambridge sembra essere stato quasi un obbligo più che una chance.
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Papi Fulvio
Il pensiero ironico e il regno dell'amore. Traversata filosofica nell'opera di Robert Musil
br. Il pensiero ironico e il regno dell'amore sono esperienze-limite di un'esistenza che sfugge alle seduzioni possibili e vane della vita comune. Non sono filosofie sempre prigioniere dei loro linguaggi. È quanto rimane dell'esperienza di Ulrich, matematico di formazione, "uomo senza qualità", personaggio centrale della traversata dell'interminabile romanzo di Musil. La favola inizia con l'Azione Parallela, iniziativa che nasce nel salotto viennese di Diotima per celebrare i 70 anni di regno di Francesco Giuseppe. È un luogo intensamente futile dove s'incrociano caratteri, propositi, velleità, amori, segreti, ansie e chiacchiere economiche, morali e politiche. Un fiume di discorsi nei quali Ulrich vede solo intrecci di occasioni verbali, gesti semantici, la ripetizione infinita del vano possibile. Il pensiero ironico dell"'uomo senza qualità" vede questo spettacolo nella sua trasparenza, attraverso il veleno invisibile dell'ironia. All'esistenza non rimane che la prova dell'amore. Ma quale amore? Non quello possessivo, futile, l'attrattiva occasionale, il sentimento immaginario, la retorica filosofica. Solo un amore tra Ulrich e la sorella Agathe, sulla soglia dell'incesto. Il solo amore possibile, quasi incantato, poiché è lo specchio di se stessi, lo svelarsi affettuoso e raffinato della loro identità.
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Nifo Agostino
Sui sogni
br. Il "De insomniis" (1521-1522) di Agostino Nifo - qui proposto nella traduzione italiana - nel ripensare la significativa costellazione di problemi che ruotano intorno all'evoluzione dell'aristotelismo rinascimentale, individua nel tema del sogno un punto archimedico fondamentale. Nifo ripercorre criticamente la tradizione classica che consegna al Medioevo e all'età moderna la polivalenza semantica del somnium, in un quadro concettuale complesso: dalla relazione sonno-sogni, tesa a chiarire il senso dell'essere del vivente nell'orizzonte tematico della sensibilità, alla moltiplicazione semantica dei rapporti tra immaginazione, sogno e fantasmi, ai temi della divinazione e della profezia. I commenti di Nifo si inoltrano nei territori più impervi delle affezioni dell'anima, arricchendo e innovando gli schemi classici del naturalismo aristotelico nel Rinascimento.
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Resko S. (cur.); Mirabelli C. (cur.)
Qual è il tuo mito? Mappe per il mestiere di vivere
brossura Nel 1912, all'affacciarsi di un momento storico di estremo disorientamento individuale e collettivo, Carl Gustav Jung si rivolse a se stesso e si chiese con drammaticità: "Ma allora qual è il tuo mito? Quello in cui vivi?". Questa domanda interpella lo smarrimento di senso e insieme fornisce la bussola per ritrovare la via, costituendo ancora oggi una scommessa su cui puntare per uscire dalle secche dello spaesamento contemporaneo. Scoprire, perseguire e trasformare il proprio mito - essere ciò che si può diventare - significa innanzitutto riconoscere che la nostra personale vicenda biografica non inizia e non termina con noi, ma s'innesta in un vasto ordito di relazioni, concrete e simboliche, che la sostanziano e alle quali ciascuno contribuisce a dare forma e significato con la propria vita. Il libro invita al passaggio dall'autobiografia alla mitobiografia, in percorsi che aprono il racconto di sé all'esplorazione di quell'ampio contenitore di narrazioni (familiari, sociali, culturali e archetipiche) che ci costituiscono. Apertura che ha valore esistenziale ed etico, tanto per l'individuo quanto per il mondo in cui vive. In una visione caleidoscopica che fa dell'intreccio tra molteplici prospettive un aspetto costitutivo, il volume offre una panoramica articolata delle numerose declinazioni che la ricerca mitobiografica può suscitare. Gli autori dei saggi - Ivan Carlot, Massimo Diana, Susanna Fresko, Romano Madera, Chiara Mirabelli, Moreno Montanari, Ivan Paterlini - sono analisti filosofi e professionisti della formazione e della cura.
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Halbach Volker; Nicolai C. (cur.)
Manuale di logica
br. "Il Manuale di Logica" è una breve introduzione alla logica per studenti di filosofia. Il testo offre un corso introduttivo completo, che accompagna il lettore attraverso i temi della logica che sono più rilevanti per lo studio della filosofia. Il Manuale introduce la logica proposizionale e predicativa con e senza identità e presenta una semantica di questi linguaggi introducendo le relative definizioni di verità e soddisfazione. Il sistema di deduzione scelto è la Deduzione Naturale. Volker Halbach introduce le nozioni essenziali sia attraverso esempi e spiegazioni informali, sia utilizzando definizioni più astratte e rigorose.
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Fiumanò Marisa
Masochismi ordinari
br. Sulle tracce di Freud e Lacan l'autrice indaga sul masochismo comune, quello che riguarda tutti: inermi alla nascita, sottomessi al linguaggio, in balia delle pulsioni che ci tormentano, abitati da forze oscure che ci conducono al peggio. Freud ha chiamato questa deriva: "Al di là del principio di piacere", pulsione di morte e masochismo diventano sinonimi. Il desiderio è l'unico antidoto efficace al masochismo. Non si alimenta di oggetti, è frugale e il suo motore è puramente soggettivo. Non tutte le forme di masochismo però sono nocive: se accettiamo di essere difettosi e mancanti, se rinunciamo al nostro spontaneo narcisismo, se ci sottomettiamo alle leggi della parola, possiamo desiderare e amare. Il libro sfata alcuni luoghi comuni diffusi anche nella letteratura psicoanalitica: che le donne siano masochiste o che l'obiettivo del masochista sia soffrire; distingue inoltre il masochismo ordinario dal masochismo perverso. Si occupa soprattutto del primo perché la perversione, intesa come trasgressione, è oggi pressoché sparita. La psicoanalisi è il luogo laico in cui è possibile rianimare un desiderio che attende di essere risvegliato.
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Neurath Otto; Carena T. C. (cur.); Ingravalle F. (cur.)
L'utopia realmente possibile
br. Come potrebbe essere organizzato il mondo dopo la seconda guerra mondiale? Sulla base dei diritti inalienabili di vita, libertà e perseguimento della felicità? Contro le ipotesi tecnocratiche di Burnham e il liberismo radicale di Hayek, Neurath propone una originale sintesi di libertà e solidarietà.
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Bevilacqua S. (cur.); Casarin P. (cur.)
Philisophy for children in gioco. Esperienze di filosofia a scuola le bambine e i bambini (ci) pensano. Con DVD
br. Il volume (libro + DVD) presenta alcune riflessioni a partire da un'esperienza di pratica di filosofia realizzata, grazie a CIAI, nelle scuole primarie di via Palmieri e via San Giacomo dell'Istituto Comprensivo Cesare Battisti di Milano. In gioco la philosophy for children, il pensiero delle bambine e dei bambini, il loro sguardo critico. In questione la possibilità di uno spazio e di un tempo per una filosofia in grado di ritornare essa stessa a scuola, per ri-articolare nuove modalità, per ri-disegnare, la geografia del suo pensare e del suo sapere. Un invito a una svolta, a un passaggio: dalla philosophy for children alla post philosophy for children; un progetto, o meglio, un proposito, un divenire insieme di pratiche filosoficamente autonome. A margine della visione del DVD, a sostegno di questa traiettoria, alcuni contributi di autorevoli pensatrici e pensatori che esplorano, da differenti angolature, la questione.
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Mannu Giuliana
Aldo Capitini filosofo dell'azione e della comunicazione
ill., br. Il saggio ricostruisce criticamente l'opera di Aldo Capitini, con particolare attenzione allo spazio teoretico in cui si intrecciano i rapporti tra morale e politica, individuo e società, ontologia ed esistenza, con riferimento anche al pensiero di Augusto Del Noce. La prima sezione indaga le categorie del pensiero capitiniano che definiscono la sua proposta etico-politica come filosofia dell'azione e della libertà. La seconda parte riguarda il pensiero di Augusto Del Noce, in particolare l'epistolario inedito con Aldo Capitini dal quale emerge, non solo la grande rilevanza dei temi trattati ai fini della ricostruzione dei rapporti intercorsi tra i due pensatori, ma soprattutto un'interpretazione del loro pensare che sostanzia la linea etico-politica del nostro tempo. Il carteggio documenta le traversie, il periodo di crisi, di rivoluzione intellettuale e morale, durante la loro amicizia, mettendo in luce che il nodo teoretico della loro riflessione si ritrova nel valore attribuito all'agire pratico e alla libertà come scopo e tensione continua della coscienza attiva dell'individuo.
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Caloni Paolo
Hans Blumenberg. Metaforiche e fenomenologia della distanza
br. Il volume si propone di esplorare alcuni nuclei fondamentali della filosofia di Hans Blumenberg: la metafora, il mondo della vita e il mito. Attraverso un ampio e approfondito confronto con Husserl e Cassirer, Blumenberg sviluppa in modo del tutto originale il tema della metafora entro un orizzonte fenomenologico e morfogenetico. Tuttavia, il serrato dialogo con Husserl sul mondo della vita mostra anche il lato nascosto della metaforologia: Lebenswelt è il mondo ovvio che rifiuta le domande perché ha già risolto ogni possibile problema. Per Blumenberg, quindi, interrogare la Lebenswelt, la complessa realtà culturale dell'essere umano, significa sbrogliare la matassa di intrecci che questa intrattiene con il mito e la metafora, facendone emergere la radicale contingenza e la connessione con l'idea di memoria. In questo ampio affresco, l'immagine della caverna ha una rilevanza particolare poiché raccoglie i diversi motivi della filosofia di Blumenberg. La caverna è infatti un passaggio, un distanziamento, un vuoto irreale che rende visibile, nel contrasto, l'interazione delle molte realtà in cui l'uomo vive.
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Micotti S. (cur.)
La scatola degli attrezzi. Esperienze emotive e trasformazioni in psicoanalisi infantile
br. Questo volume trae origine dalla giornata di studio 'La trama delle prime relazioni. Rotture e trasformazioni', organizzata dal Centro Benedetta D'Intino Onlus il 9 ottobre 2015 a Milano. Nelle sedute di psicoanalisi infantile, il bambino e il terapeuta lavorano con una scatola di giocattoli, pensati per sviluppare fantasie e storie che il bambino non ha potuto ancora costruire. Le scatole sono simili, ma nessuna è uguale all'altra e il loro contenuto si modifica nel tempo di terapia. Anche nella psicoanalisi degli adolescenti e degli adulti la scatola c'è, ma è metaforica. Se la sofferenza psichica nasce da una insufficiente o confusa capacità di sentire, pensare, sognare, essere se stessi, per la ricerca e la clinica psicoanalitica diventa oggi centrale esplorare gli apparati che producono il sentire, il pensare, il sognare. Di qui l'idea di presentare "La scatola degli attrezzi". Nel libro, un gruppo di autori assai differenti tra loro per origine, formazione, posizione istituzionale affrontano il tema degli strumenti per la cura della sofferenza psichica, dialogando si esperienze emotive, cadute e fallimenti, trasformazioni, narrazioni e riparazioni nel percorso verso la crescita.
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Pangrazi Tiziana
Ritorno al cielo. L'estetica musicale in Italia dal Trecento al primo Novecento
br. Se l'estetica musicale e la storia della musica condividono i medesimi oggetti, siano essi le forme musicali, gli scritti, le elaborazioni filosofiche, la riflessione estetica e la conoscenza storica appaiono dialetticamente e indissolubilmente connesse, anche a livello ermeneutico. È perciò ben difficile comprendere appieno l'esperienza e la riflessione estetica facendo astrazione dai prodotti musicali, considerati nella loro dimensione storica. In questo studio non si intende però parlare in senso stretto di estetica musicale italiana, inseguendo arbitrarie delimitazioni geografiche, temporali, stilistiche, o di altro tipo: si restringerebbe infatti in maniera controproducente il fondamento storico-analitico del piano dell'indagine, che è quanto meno europeo e che peraltro garantisce l'ampiezza teorica del problema affrontato. In maniera il più possibile storico-critica, si vuol piuttosto indicare quelle che potrebbero essere definite le peculiarità principali del pensiero italiano nell'ambito della riflessione estetica musicale tra il Medioevo e gli inizi del Novecento, con costanti rinvii all'orizzonte del pensiero europeo.
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Marchetti L. (cur.)
L'estetica e le arti. Studi in onore di Giuseppe Di Giacomo
br. Questo volume raccoglie gli studi che amici e colleghi hanno voluto dedicare a Giuseppe Di Giacomo in occasione del suo settantesimo compleanno. Desidero, quindi, in primo luogo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa iniziativa e che attraverso di essa hanno voluto manifestare la loro stima e il loro affetto ali 'amico e al maestro. I contributi raccolti nel volume vogliono, infatti, essere non soltanto un omaggio allo studioso e al collega, ma anche testimoniare il rapporto vivo che Di Giacomo è riuscito a creare attraverso le numerose iniziative che ha realizzato e continua a realizzare.
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Magno E. (cur.); Ghilardi M. (cur.)
La filosofia e l'altrove. «Festschrift» per Giangiorgio Pasqualotto
br. Da oltre trent'anni le ricerche e gli scritti dì Giangiorgio Pasqualotto si concentrano sulle possibilità, i limiti e le fecondità di un pensiero filosofico aperto all'incontro con le tradizioni speculative extra-europee. In questo libro, occasione per testimoniare il carattere seminale del lavoro di Pasqualotto, studiosi e filosofi - amici, colleghi, allievi di diverse generazioni - intrecciano idealmente le loro riflessioni con la sua pratica di pensiero: non tanto o non solo per omaggiare un itinerario tra i più originali nella filosofia italiana degli ultimi decenni, quanto per esercizio di ampliamento, dibattito e confronto critico con gli scenari contemporanei della filosofia. In questo modo il lavoro del concetto trova la sua vocazione intima nel raccogliere la molteplicità delle esperienze e degli scambi interculturali e al tempo stesso mantenere aperta la possibilità di una relazione con l'inedito, l'inattuale e l'impensato.
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Carofalo Viola
Dai più lontani margini. J. M. Coetzee e la scrittura dell'altro
br. L'atto della scrittura, a prescindere dalle intenzioni di chi lo compie, è un atto violento. Non è solo dispiegamento di un'energia creativa, ma anche potenza che cancella, seleziona, definisce. In questo contributo si indaga, seguendo il percorso tracciato dal Premio Nobel per la letteratura John Maxwell Coetzee, il potere scritturale come forza ambigua, capace di cogliere e allo stesso tempo di annientare l'alterità. Narrativizzando alcuni temi centrali della riflessione filosofica contemporanea - la costruzione della soggettività, il riconoscimento, i limiti e le possibilità della parola l'opera di Coetzee si propone come cornice entro cui è possibile ragionare sul racconto di sé e dell'Altro come esercizio di responsabilità e di immaginazione morale.
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Travanini Cristina
Oggetto e valore. Intersezioni tra teoria dell'oggetto e teoria del valore in Alexius Meinong
br. Nel recente rifiorire di studi sul pensiero di Alexius Meinong, un ambito è stato relativamente poco esplorato: quello della teoria del valore e delle sue relazioni con la più nota teoria dell'oggetto. Ora, che cosa si intende per "oggetto' o per 'valore', e che tipo di esperienza ne abbiamo? Possiamo ammettere valori assoluti o oggettivi, e ribattere al relativista etico? Nel sovrapporsi di riflessioni psicologiche, di teoria del valore e dell'oggetto, il pensiero di Meinong si colloca in un'area di intersezione tra -discipline distinte eppure profondamente connesse. Emerge la complessità del pensiero meinonghiano, irriducibile a quei fraintendimenti novecenteschi che lo hanno interpretato come «giungla» ontologica, universo sovraffollato di entità bizzarre. Esplorando, dunque, le connessioni tra teoria dell'oggetto e teoria del valore, si mostrerà in che senso la posizione meinonghiana si configuri, in entrambi gli ambiti, nei termini di un «oggettivismo» radicale.
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Alagia Simona
Jan Patocka. La responsabilità del pensiero in pratica
br. Libertà, solidarietà e umanità sono tenute insieme nelle opere del filosofo ceco Jan Patocka dal filo rosso della responsabilità, concepita come esercizio concreto e quotidiano per una vita che vale davvero la pena d'essere vissuta. Nel solco di una filosofia intesa come pratica per un soggetto ben radicato nel mondo e chiamato a rispondere sempre delle sue azioni, emerge la libertà come espressione autentica dell'uomo storico, come rischio e faticosa conquista sulla scia di un "Platonismo negativo" che è consapevolezza delle contraddizioni vitali. È solo da questo sconvolgimento irrompente nell'assopita e monotona quotidianità che può allora crescere una nuova umanità, nemica dell'indifferenza e della dispersione. Dove, se non nell'orizzonte europeo, poter far nascere questa nuova vita? Ha ancora senso parlare di Europa? Interrogativi oggi più che mai attuali quelli proposti da Patocka, che fa appello alla sfida più grande per i nostri tempi: quella di un'Europa concepita come nuovo orizzonte storico-culturale e politico in cui edificare la fiducia nell'esistenza e nel cammino di un'umanità aperta al costante dialogo.
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Margheritis Mario
Plinio Il Vecchio
br. In questo agile ma intenso saggio sulla figura di Plinio il Vecchio, sul suo pensiero e la sua opera, i 37 libri che formano la monumentale Naturalis Historia riconquistano il posto che meritano fra i grandi testi della Classicità. Mario Margheritis, con prosa chiara e avvincente, difende Plinio dalla superficiale ma ancora diffusa accusa di essere poco più che un immaginifico compilatore seriale, presentando una personalità ricca e, secondo le parole di Italo Calvino, "animata dall'ammirazione per tutto ciò che esiste e dal rispetto per l'infinita diversità dei fenomeni". Uno dei tanti meriti dell'opera di Margheritis è quello di condurre il lettore fra gli affascinanti scritti pliniani in cui risplendono, come ricordava Paolo Maggi, "le idee-forza di una civiltà veramente umana: il senso religioso e lo scrupolo del dovere, il senso dello Stato e la funzione dello studio e dell'operosità pratica, il gusto del sapere e la sua necessità e utilità, l'aiuto generoso al prossimo, l'impegno totale fino al sacrificio di sé".
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Morello Giuseppe
La parola e il leviatano. Segni, linguaggio e retorica nel pensiero politico di Hobbes
br. Come Locke e Leibniz, anche Hobbes aveva compreso che segni e parole sono essenziali alla conoscenza, ma più di loro ne vide le implicazioni politiche. Semiotica e filosofia del linguaggio non sono chiavi di lettura tra le altre per capire il filosofo inglese, ma una via di accesso privilegiata al suo pensiero. Fu egli stesso infatti a porre l'analisi dei segni e un'articolata idea del linguaggio alla base dell'ambizioso tentativo di spiegare, promuovere e legittimare l'immaturo e ancora fragile Stato moderno simboleggiato dal Leviatano. La celebre immagine dell'homo homini lupus, più che la condizione ferina del tutti contro tutti, è il caos che discende dall'uso ingannevole del linguaggio e dall'incertezza dei significati. Ritroveremo così in queste pagine Hobbes nei panni del severo fustigatore dell'uso retorico del linguaggio, ma anche del filosofo abile nell'impiego persuasivo dei mezzi espressivi e delle tecniche dell'argomentazione, non a caso ancora oggi evocato soprattutto attraverso le sue icastiche metafore.
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Bartolini Paolo
La vocazione terapeutica della filosofia. Cura del senso e critica radicale
br. La filosofia, per promuovere oggi una vita buona, deve recuperare la sua antica vocazione alla cura. Diversamente da altri approcci alla salute, sviluppati in ambito medico e sanitario, la "terapia dell'esistenza", che una filosofia rinnovata offre all'uomo contemporaneo, consiste in una cura costante e consapevole della propria presenza al mondo. Nel registrare con inquietudine i mutamenti epocali che la globalizzazione economica sta innescando sul piano psichico e relazionale, la vocazione terapeutica della filosofia si pone al crocevia tra critica radicale dell'esistente e trascendenza delle pretese egoiche alimentate dalla società dello spettacolo. I due saggi proposti dall'autore esplorano il potenziale trasformativo di una ricerca di senso che, in dialogo con le psicologie del profondo, l'antropologia e l'etnopsichiatria, getti le basi per una conversione dello sguardo e dell'azione capace di incidere sul malessere dei nostri tempi.
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Romanò Franco; Ricci Marina; Daelli Sara
Il padre e lo straniero. Costruzioni psicoanalitiche. Vol. 2
br. La "funzione patema" incontra, oggi, uno stato di crisi sotto molti profili: sociale, educativo e psicologico. Il venir meno di una società e di relazioni impostate sulla predominanza della figura del padre non è necessariamente una cosa negativa: i grandi movimenti di contestazione della seconda metà del novecento avevano, infatti, sottoposto ad una critica severa le distorsioni autoritarie di una società e di una ideologia sostanzialmente patriarcali. La questione che viene affrontata in questo volume prende in esame non tanto un declino sul quale si sta dibattendo da anni, quanto piuttosto l'impronta che lo caratterizza. L'indebolimento del padre e del suo significato si sta configurando come attacco o, addirittura, soppressione della regola piuttosto che come alleggerimento della rigidità e del sadismo in essa contenuti. Come sappiamo però dalla teoria e dalla clinica psicoanalitica, l'evanescenza del limite produce nell'individuo un crescente senso di colpa e, di conseguenza, una enfatizzazione degli aspetti persecutori legati alle figure che rappresentano l'autorità: figure alle quali, infine, non rimane che identificarsi, difensivamente, in modo rigido e acritico.
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D'Alessandro Ruggero
Sistemi di pensiero. Michel Foucault al Collège de France
br. Dal 1970 all'84 Michel Foucault insegna presso la più prestigiosa istituzione accademica e culturale francese: il parigino Collège de France. È la preziosa occasione per lo storico e filosofo di presentare (come tradizione nell'istituto fondato ai primi del XVI secolo da Francesco I) lo stato di avanzamento dei suoi lavori. Via via negli anni, dunque, discute le tesi riguardanti i grandi temi che esplora: la follia e il manicomio, la malattia e la clinica, la delinquenza e la prigione, la sessualità e il controllo su di essa, la biopolitica e lo Stato, oltre agli abbozzi dei rapporti fra guerra e Stato. Dunque, l'insieme dei corsi (ormai in via di quasi completa pubblicazione) rappresenta un immenso laboratorio di pensiero, prezioso quanto le opere edite in vita e la raccolta di tutti gli interventi extra librari.
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