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Bianchi Gianluca
Lévinas e la difesa dell'interiorità
brossura La dimensione interiore non è mai trascurata nella filosofia di Lévinas: anzi, è il punto d'inizio e d'arrivo di un sistema che si presenta come una "difesa della soggettività". Quest'opera, invece, vuole essere una difesa dell'io in quanto io, o una difesa dell'interiorità. L'io può essere mortale e, al tempo stesso, infinito? Contro l'essere-totalità - somma di enti senza nome - Lévinas propone l'essere-infinito: l'unicità dell'io che si apre all'unicità dell'altro. Il passaggio dal fenomeno alla cosa in sé avviene nella sensibilità: se la sensazione è il particolare che non è mai due volte, l'altro è l'essere unico che non sarà mai un altro essere. Ma ciò non basta: è l'inizio - come linguaggio, come perdono, come eros - che dona all'io il suo trionfo. L'essere-per-altri e l'egoismo dell'io separato sono due aspetti possibili solo in funzione della loro co-presenza, ma l'essere-per-altri accade malgrado la morte, che rimane nascosta nel buio del suo segreto, senza conferire all'io un senso ultimo. Bisogna trovare quello che sembra il tassello mancante di un ingranaggio filosofico che potrebbe comunque rimanere inalterato. Ma in quest'opera è un tassello essenziale. Prefazione di Emanuele Felice.
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Balsamo Maurizio
Ascoltare il presente. Tempo e storia nella cura psicoanalitica
br. Il processo analitico si istituisce non tanto nell'operazione di memorizzazione, di ritrovamento di una memoria perduta, quanto nella conquista della temporalità, della possibilità di disincarnarsi dal tempo della ripetizione e di aprirsi al futuro, costruendo in tal modo la categoria del passato. La teorizzazione di una relazione di cura giocata sul solo presente, come un infinito racconto del qui e ora, rischia di smarrire il peso della storia soggettiva, ridotta alla narrazione di una vicenda che dimentica il reale e i suoi effetti, nega il ruolo degli accadimenti, di ciò che non è accaduto o che doveva accadere e che, per tale ragione, non smette di insistere nel campo psichico. Come pensare dunque il ruolo del presente? Come definire tale categoria e quali modelli temporali adoperiamo nella cura analitica? Si tratterà allora di stabilire i processi necessari per pensare la trasformazione di ciò che affolla e occupa la mente in divenire, mostrando come nello svolgersi della relazione "presente" i due soggetti della cura siano immersi in un campo di diffrazioni, risorgenze, sopravvivenze che ne scompongono l'immediatezza e l'illusione di una comprensione senza resti.
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Bartolini P. (cur.); Mirabelli C. (cur.)
L'analisi filosofica. Avventure del senso e ricerca mito-biografica
br. La proposta nel campo della cura e della ricerca del senso che porta il nome di analisi biografica a orientamento filosofico, dopo anni di sviluppi e scoperte all'incrocio tra pratiche filosofiche, psicologie del profondo e spiritualità laica, ha preso la forma di una professione e di uno stile di vita che rispondono creativamente, e consapevolmente, al disagio esistenziale del nostro tempo. Quindici analisti filosofi esplorano il loro lavoro e la loro vocazione raccontandosi in chiave mito-biografica. Il volume, che presenta questa pratica attraverso testimonianze dirette, nasce con l'obiettivo di rispondere all'urgenza di un'epoca che, smarrito il sentiero dell'utopia, ci chiede di riprendere a "immaginare altrimenti" la vita, la cura e il bene comune.
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Vicentini Paolo; Magno E. (cur.); Ghilardi M. (cur.)
La tessitura della saggezza. Tra Oriente e Occidente
br. Gli scritti raccolti in questo volume, per quanto non esaustivi della consistenza e dell'organicità del progetto teorico perseguito da Paolo Vicentini nel corso della sua breve ma intensa attività di ricerca, ci consegnano tuttavia lo spessore di un percorso intellettuale maturo, che intreccia studi specifici sulla tradizione buddhista - dall'analisi testuale alla riflessione sui limiti e i fraintendimenti presenti in una certa ricezione da parte occidentale, fino alla definizione dell'etica buddhista - ad alcuni temi della filosofia greca classica, fino alle questioni speculative connesse alla cosiddetta "ecologia profonda". Sospettoso nei confronti di ogni forma di adesione entusiastica agli approcci esotizzanti al mondo orientale e contrario a ogni forma di semplificazione del portato speculativo delle tradizioni intellettuali non occidentali, Vicentini mette alla prova i nodi teorici fondamentali dell'insegnamento buddhista ponendoli in dialogo con alcuni luoghi classici della riflessione filosofica occidentale, interrogandone la tenuta rispetto a questioni oggetto di contemporaneo dibattito e di più urgente attualità. Ne risulta un autentico "pensiero della relazione", che è al tempo stesso capacità critica di dialogo e concreta azione su se stessi e sul mondo: la parola diviene un'occasione di trasformazione etica del soggetto, che si dispone al pensiero attraverso l'esercizio della scrittura e della lettura.
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Rapone V. (cur.)
Dimensione simbolica. Attualità e prospettive di ricerca
br. La polverizzazione del legame sociale e la costituzione sempre più problematica dei gruppi e delle alleanze sociali segnalano con crescente urgenza la necessità di una riflessione sulle capacità politiche unificatrici dei sistemi simbolici, cui è da presupporre una ricostruzione critico-genealogica, relativa alle modalità della loro costituzione teorica. In quest'ottica, i percorsi teorici delineati nel presente testo rendono ragione di una riflessione critica sulle condizioni sotto le quali le culture possono storicamente darsi, sulla loro capacità di sopravvivere al naufragio contemporaneo della socialità, nonché sui processi epistemici che hanno presieduto alla loro formalizzazione. Ritornare sulla costruzione fantasmatica dell'autorità e pensare la crisi del legame sociale alla luce della nozione di "dimensione simbolica" sono, in questo senso, i momenti di un radicale ripensamento della soggettività, così come si dà, in tutta la sua enigmatica problematicità, nelle sue forme contemporanee.
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Quaderni materialisti (2017). Vol. 16: Nuovi studi su Machiavelli
br. La rivista "Quaderni materialisti" nasce per iniziativa di Mario Cingoli, ordinario di Storia della Filosofia all'Università degli studi di Milano-Bicocca, e dei suoi collaboratori. Il gruppo di studiosi diretti dal Professor Cingoli si dedica da anni allo studio della tradizione materialista, dal pensiero antico al materialismo moderno, con particolare attenzione al pensiero di Marx ed Engels. Questo numero presenta una raccolta di contributi volti a fornire nuove interpretazioni sulla persona e la poetica di Machiavelli: dal significato del termine "tumulto" a quello di "istituzione", dal concetto machiavelliano di "riscontro" a quello di "coniettura", fino allo studio delle influenze che il pensatore ha esercitato, da Simón Bolívar a Claude Lefort.
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Navarria Davide
L'agire intimo. Resistere all'osceno
br. La partita dell'umano si gioca al livello del singolo, intimo atto di coraggiosa resistenza all'osceno dilagare del diktat performativo, della banalità del bene non realizzato, dell'indifferenza al destino delle cose, della riduzione dell'esistente a merce consumabile qui e ora. L'agire intimo intende descrivere e proporre un modo d'essere alternativo, creativo e resistente, opposto al dilagare osceno della prassi idolatrica e dell'iperedonismo distruttivo. Il testo si pone come articolazione e approfondimento teorico di due categorie ermeneutiche inedite nel panorama filosofico odierno, "intimità" e "oscenità". Tali strumenti concettuali diventano così lenti d'ingrandimento per analizzare alcuni fenomeni della società dello spettacolo e non solo, passando da serie tv come "Game of Thrones", programmi televisivi come "C'è posta per te", film come "Matrix" e "Gran Torino", senza trascurare la letteratura - Camus, Ibsen, McCarthy, Greene. Le analisi svolte sono supportate e nutrite da un costante dialogo con alcuni protagonisti del dibattito antropologico in senso ampio del XX secolo.
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Lammoglia Fausto; Pastorino Selena
Black mirror. Narrazioni filosofiche
br. L'espressione black mirror allude a ogni strumento tecnologico che, spento o inattivo, si trasforma in un'oscura superficie riflettente. I black mirrors sono parte integrante della nostra quotidianità, in una maniera così pervasiva da rendere difficile, soprattutto per i cosiddetti nativi digitali, una riflessione sulle implicazioni e le conseguenze di questo dominio. In questo contesto, la serie "Black Mirror" costituisce un'autentica narrazione filosofica che si impone ai propri spettatori come una domanda di senso: nella relazione con la tecnologia, chi è il vero strumento? Siamo noi a incidere sulla realtà, utilizzando gli schermi, o sono loro ad aver strumentalizzato la nostra realtà, a partire da quella identitaria, passando per le relazioni, fino a giungere al grande agone della politica? Il filo di queste riflessioni ci trae in un labirinto filosofico che scava dentro di noi, svelando, dietro gli spettatori, gli umani che non possono più fare a meno dei loro specchi neri.
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Monaca Gianfranco
La spiritualita secolare di Erasmo
br. Erasmo da Rotterdam non ha bisogno di presentazioni nel mondo scientifico; ne ha invece nel campo delle scienze della religione, perché sta ancora pagando lo scotto della libertà di pensiero nel trattare una materia da sempre ritenuta "sacra". Erasmo, prete cattolico, nel secolo della Riforma è stato considerato un pavido conservatore sia dal movimento luterano che dai controriformisti romani, e quindi condannato alla damnatio memoriae. È in atto una riscoperta e una valorizzazione della sua spiritualità secolare come fattore fondante di una cultura europea, che sta cercando con fatica la strada dell'unità dopo l'ubriacatura dei particolarismi e dei nazionalismi.
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Proudhon Pierre-Joseph; Moretti A. (cur.)
Filosofia del progresso. Programma
br. La "Philosophie du progrès" è un opuscolo costituito da un Avant-propos e due lettere, che Proudhon redige con l'intento di rispondere alle domande di Romain Cornut (1815 - ?), avvocato e pubblicista francese. "Ciò che domina in tutti i miei studi, ciò che ne fa il principio e la fine, la cima e la base, la ragione, in una parola: ciò che dona la chiave di tutte le mie controversie, di tutte le mie disquisizioni, di tutte le mie deviazioni; ciò che costituisce, infine, la mia originalità come pensatore, se posso attribuirmene alcuna, è che affermo risolutamente, irrevocabilmente, in tutto e per tutto, il Progresso, e che nego, non meno risolutamente, in tutto e per tutto, l'Assoluto": così Proudhon decide di aprire la prima delle due lettere. Lo scopo è quello di tracciare le linee di una scienza che permetta di fare dell'agire storico qualcosa di calcolabile, emancipando l'uomo da ogni azione che sia affidata, nel suo compimento, a qualsivoglia fede. Solo così sarà possibile riformare la società, dal momento che "La teoria del Progresso è il binario della libertà".
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Cioran Emil M.; Di Gennaro A. (cur.)
L'insonnia dello spirito. Lettere a Petre Tutea (1936-1941)
ill., br. Bucarest, inizio anni '30: è qui, nella "piccola Parigi" dei Balcani, che il destino di Emil Cioran interseca quello di Petre ?u?ea, dando vita a un sodalizio che avrebbe sfidato il corso degli eventi e le alterne vicissitudini personali. Esponenti di spicco della "Generazione Criterion", i due pensatori romeni frequentano caffè e circoli letterari, impressionando per la loro vivacità intellettuale e la loro verve oratoria. Stesso clima di complicità a Berlino: insieme discutono del futuro della Romania. Poi però spietata interviene la Storia. Nel 1937 Cioran parte per Parigi e assiste all'Occupazione tedesca della capitale francese; ?u?ea resta in patria dove subirà il calvario della persecuzione comunista. Il presente volume rappresenta una preziosa testimonianza di un rapporto a distanza ed esplora la psicologia dei due autori che, nonostante i traumi cruenti prodotti dal Novecento, hanno preservato, l'uno verso l'altro, un sentimento di sincera amicizia e di profonda nostalgia.
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Esposito M. (cur.); Villani M. (cur.)
Shift. International journal of philosophical studies (2018). Vol. 1: Immanence
br.
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Lourenço Eduardo; Vecchi R. (cur.); Russo V. (cur.)
Del colonialismo come impensato. Il caso del Portogallo
br. Questo libro raccoglie gli scritti inediti e dispersi, dedicati al colonialismo, del grande filosofo portoghese Eduardo Lourenço. Dalla fine degli anni Cinquanta, sullo sfondo delle guerre coloniali degli anni Sessanta e intorno alla dissoluzione prodotta dalla Rivoluzione dei Garofani, il colonialismo all'apparenza singolare del Portogallo viene assoggettato a una potentissima decostruzione critica. Essa espone la relazione del Portogallo con le colonie, naturalizzata nei secoli come forma coloniale "innocente". Un anticipo sorprendente di molte teorie postcoloniali grazie alla voce più nota del pensiero portoghese.
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Pamio Massimo
Sensibili alle forme. Che cos'è l'arte
brossura Massimo Pamio analizza l'attività artistica dal punto di vista scientifico, presentandola come un prodotto dell'evoluzione, in base a una nuova ipotesi che prevede tre fasi: la morfogenesi, la morfognosia, la morfoestesia, per poi interrogarne, dal punto di vista filosofico, il senso. La questione viene affrontata inoltre dal punto di vista antropologico e sociologico, con risposte originali e provocatorie. L'opera viene completata da un finale a sorpresa e da un'appendice dedicata a 60 artisti italiani dei nostri giorni, che, per il loro altissimo valore "dovrebbero essere posti all'attenzione del mondo".
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Ponzio Augusto
Con Emmanuel Lévinas. Alterità e identità
brossura Le delimitazioni di ordine etico-normativo, giuridico e politico della responsabilità individuale, le leggi dello scambio eguale, le funzioni fissate dai ruoli e dalla posizione sociale, le distinzioni sancite dalla legge fra identità individuali, ciascuna con la propria sfera di libertà e di imputabilità: nulla di tutto questo riesce a eliminare né a ridurre l'esposizione all'altro, a sciogliere l'intrico fra l'io e l'altro, a eliminare la non-indifferenza per l'altro, a evitare la responsabilità senza alibi nei suoi confronti.
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Calvi Lorenzo; Colavero Paolo
La luce delle cose. Dialoghi tra maestro e allievo su fenomenologia, psicopatologia e stupore
br. La luce delle cose è quell'aura luminosa che appare intorno all'oggetto di studio, di cura e di ricerca, segnalandone così la trasformazione in fenomeno. Così si potrebbe definire il passaggio dell'oggetto di conoscenza - sia esso un oggetto fisico o un paziente, un ricordo, un'emozione - in fenomeno, il passaggio da alieno ad altro, da sintomo senza senso a esperienza comunicabile e quindi rimessa in moto nella pratica intersoggettiva della cura. Il Lorenzo Calvi che emerge dai dialoghi riportati in questo testo è una fi gura inedita: come colto di sorpresa nei suoi luoghi e nel suo mondo, sorge in queste dense pagine un ritratto inedito della personalità, delle conoscenze e del metodo, del calore e della tolleranza di cui Calvi è stato capace. Quelli raccolti in questo testo sono dialoghi aperti al mondo-della-vita, perle di esperienza clinica condensate in un incontro e in un passaggio tra generazioni, in un corpo a corpo lungo alcuni anni che si proietta in avanti come prezioso contributo di nozioni e stile per le prossime generazioni di clinici fenomenologicamente orientati. Presentazione di Giacomo Calvi. Prefazione di Federico Leoni. Postfazione di Gilberto Di Petta.
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Stella Giovanni; Ferro Antonino
True lies. Quasi un'apologia della menzogna
br. Generazioni di psicoanalisti sono state educate alla convinzione che il perseguimento della verità rappresenti il cuore dell'etica professionale. Il libro di Giovanni Stella e Antonino Ferro rovescia completamente questo assunto, per sviluppare una vera e propria "apologia della menzogna" e per testimoniare la sua intrinseca presenza, in psicoanalisi come nella vita di tutti i giorni. Muovendosi tra psicoanalisi e letteratura, questo libro, a tratti dissacrante e ironico, affronta il tema della verità da un punto di vista teorico e clinico, illustrando le funzioni e le diverse forme della bugia in psicoanalisi e i modi per affrontarla. La bugia esprime un mix variegato di sofferenza e creatività che Stella e Ferro ci propongono di accostare in seduta in modo programmaticamente non moralistico, lasciando che quel miscuglio fluttui nel campo, si espanda, che i suoi ingredienti trovino nuove possibilità di collegamento, di possibile trasformazione, perché non è possibile affrontare la bugia armati di solide certezze e di una idea un po' primitiva del rapporto tra verità e menzogna.
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Tibursi Francesco
Figure della ragione. Teoria critica e pragmatismo nell'esperienza dell'Istituto per la ricerca sociale a New York
brossura Il libro esplora l'esperienza dell'esilio a New York dell'Istituto per la ricerca sociale di Francoforte, attraverso le sue relazioni intellettuali con la cultura americana negli anni '30 e nei primi anni '40. L'autore indaga in particolare il rapporto intenso e problematico della Scuola di Francoforte con il modernismo radicale e marxista dei New York Intellectuals, avanguardia del pensiero critico americano di quegli anni. A questa prospettiva d'indagine si affianca specularmente l'approfondimento del dibattito col pragmatismo, le cui comuni categorie di riferimento celano in realtà contrasti interpretativi e teorici. Proprio gli effetti di questa lettura del pragmatismo nella Teoria Critica saranno l'oggetto centrale del libro, per la profonda influenza che eserciteranno nella fine di questa esperienza di ricerca e nell'allontanamento reciproco dei membri del gruppo francofortese.
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Bellelli F. (cur.)
Rosminianesimo teologico. Pedagogia del sapere di Dio. Una prospettiva storico-culturale
br. «Rosmini è pedagogo della scienza del cuore dal punto di vista intellettuale, morale e spirituale, in quanto è in se stesso permeato dalla (gesuitica) spiritualità del principio di passività, che lo porta ad esprimere ed elaborare una pedagogia come scienza umana in connessione intrinseca con la pedagogia divina che è la teologia spirituale. [...] Gli itinerari spirituali descritti [...] ci portano a comprendere come l'unità dell'educazione è nel contempo criterio teologico-spirituale e pedagogico essenziale per l'elaborazione di un sapere in grado di offrire l'unità dei saperi, e che, per questo, affronta fruttuosamente le sfide della contemporaneità [...] quali: lo sviluppo di uno stile ecclesiale sinodale; l'emergere di nuove interpretazioni storiografiche in grado di riaccostare il nesso tra utopia e kairos cristologico in termini inediti; il valorizzare il fattore antropologico rosminiano in quanto discriminante etico fondativo della dignità della persona, in modo tale che questo fattore sprigioni le sue implicazioni in termini politico-costituzionalistici, sociali e giuridici». (dall'introduzione)
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Cirpit review (2018). Vol. 7: Centenario Raimon Panikkar (1918-2018)
ill. Questo volume presenta gli Atti del Colloquium "Raimon Panikkar and the East" organizzato dal Cirpit a Firenze presso la Fondazione Spadolini Nuova Antologia, il 16 Giugno 2018, in occasione del centenario Raimon Panikkar (1918-2010), insieme ad alcuni contributi relativi a due precedenti convegni Cirpit tenutisi ad Ascona in collaborazione con il centro studi junghiani Eranos (29-30 ottobre 2016), dal titolo "Spiritualità e Scienza nella visione filosofica di Raimon Panikkar" e a Bologna presso la European Academy of Religion (19 Giugno 2017), in occasione della Ex-nihilo Zero Conference, dal titolo "The religious experience in the contemporary context startingfrom Raimon Panikkar 's vision". I relatori, studiosi, ricercatori ed allievi diretti di Raimon Panikkar, partecipanti al Colloquium di Firenze, attraverso i loro contributi presentano un quadro pluralistico formato da diverse visioni interculturali ed interreligiose che toccano punti e interrogativi cruciali del pensiero contemporaneo.
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Merleau-Ponty Maurice; Scotti A. (cur.)
La struttura del comportamento. Nuova ediz.
br. La struttura del comportamento (1942) rappresenta il primo contributo originale di Merleau-Ponty alla filosofia del Novecento. La riflessione che qui si inaugura, poi approfondita in Fenomenologia della percezione (1945), prende avvio dall'analisi della concezione del comportamento umano fornita dalle principali scuole di psicologia sperimentale del tempo (in particolare la Gestalttheorie e il comportamentismo), per poi proseguire nella critica e nel tentativo di rielaborazione degli assunti impliciti di tali teorie. L'indagine merleau-pontiana cerca di provare come l'esperienza percettiva, non comprensibile tramite l'applicazione di categorie estrinseche alla percezione stessa, debba essere posta alla base di una nuova fenomenologia, al fine di comprendere, senza pregiudizi, il tessuto dell'esperienza umana.
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Beddia Nunzio; Bonfilius Aristide; Bonfilius Àrtemi
Lettera sull'Apologia di Socrate
br. "Questo libro è un bellissimo saggio in forma di lettera, inviata da Nunzio Beddia alla moglie. Io e mio fratello Aristide siamo stati felici di collaborare al suo progetto e stesura. A nostro parere è una maniera nuovissima di affrontare l'Apologia di Socrate ed è destinato a sollevare un ampio dibattito tra gli studiosi e gli innamorati del pensiero mitologico, platonico e teologico-paolino".
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Iannilli Gioia Laura
L'estetico e il quotidiano. Design, everyday aesthetics, esperienza
br. Oggi ci muoviamo quotidianamente in ambienti sottoposti con sempre maggiore intensità a processi di design. Si tratta di ambienti densi e complessi che tuttavia veicolano esperienze fortemente gratificanti per l'individuo. La tesi di questo volume è che tali contenuti possano essere considerati specificamente estetici a patto di superare alcuni equivoci che affliggono concezioni tradizionali di design, quotidianità ed esperienza e che quasi inevitabilmente conducono a una demonizzazione dell'artificialità di quelle stesse dinamiche estetiche che oggi appaiono connaturate all'essere umano. A tal fine il volume discute recenti teorie del design alla luce sia delle prospettive nate in seno alla cosiddetta Everyday Aesthetics (di cui viene ricostruito criticamente il programma teorico complessivo), sia di impianti filosofici maggiormente consolidati, tra pragmatismo e fenomenologia. Adottando un approccio di tipo relazionale e anti-essenzialista, viene svolta quindi un'analisi di spazi estetici quotidiani in cui l'intreccio di fattori estetici, economici e progettuali si è reso sempre più inestricabile. Dagli spazi estetici privati e pubblici, passando per quelli istituzionalizzati e virtuali-globali, si giunge a esaminare gli spazi estetici commerciali, esempio eccellente di quello stesso intreccio che sta favorendo l'affermarsi di un vero e proprio Experience Design.
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Lupi F. (cur.); Pilotto S. (cur.)
Infrangere le norme. Vita, scienza e tecnica nel pensiero di Georges Canguilhem
br. Il volume raccoglie otto saggi dedicati al pensiero di Georges Canguilhem (1904-1995), medico, filosofo e storico delle scienze biologiche, la cui influenza ha segnato gran parte della filosofia francese contemporanea, annoverando allievi come Foucault, Simondon, Deleuze e Bourdieu. Il libro introduce le principali linee di ricerca di un pensatore che può fornire coordinate concettuali valide per far fronte agli interrogativi del presente: dalla relazione tra sapere e storia al rapporto tra verità, postverità e ideologia, dalla domanda sullo statuto della tecnica fino al suo ruolo nella ricerca scientifica. La raccolta si propone, dunque, come occasione di riflessione attorno a una figura difficilmente inscrivibile nelle attuali suddivisioni disciplinari, cercando di restituire la complessità e la trasversalità delle questioni implicate nei suoi studi.
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Farinelli M. (cur.); Riccardi S. (cur.)
Del sesso
br. La sessualità ha avuto, sin dalle origini, un posto di assoluta centralità e preminenza in psicoanalisi tanto da portare lo stesso Freud a porre la sessualità e la relazione problematica che il soggetto intrattiene con essa alla base di ogni disturbo nevrotico. Con Lacan il rapporto sessuale viene marcato da un impossibile col quale ogni soggetto è chiamato a confrontarsi. Ogni contributo del volume ruota intorno alla questione della sessualità, si appoggia al sapere che l'insegnamento freudiano e lacaniano hanno apportato e, pure, lo interrogano in modo e senso critico tentando un avanzamento e proponendo sempre una lettura soggettiva della questione. Cosa si intende per sessualità? Come ripensare e quali conseguenze trarre dall'aforisma lacaniano dell'inesistenza del rapporto sessuale? In che modo si declina oggi la differenza sessuale? Questi solo alcuni degli interrogativi che si incontrano nel testo e che animano il discorso.
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Clerici F. A. (cur.); Di alessandro S. (cur.); Maletta R. (cur.)
L'utopia alla prova dell'umorismo. Per una prassi e una poetica del discorso universitario
br. Utopia come possibilità di vita della specie umana consociata, ma pure utopia come inganno e smentita di questa scelta obbligata. Umorismo come dispositivo atto a frenare le derive totalizzanti e polarizzate di un pensare tendente all'auto-idealizzazione. Utopia e umorismo quali ingredienti indispensabili del poetico e della letteratura per superare la miseria neotenica degli inizi senza fughe nel narcisismo di morte. Il volume offre al lettore una panoramica su splendori e miserie di quell'utopia che è la condizione umana, temperata dall'umorismo che la rende commedia.
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Malabou Catherine; Alessandrini N. (cur.)
Avvenire e dolore trascendentale
br. Tra i libri più importanti usciti sull'argomento negli ultimi trent'anni, quest'opera risulta una lettura essenziale per tutti coloro che sono interessati alla filosofia continentale contemporanea. Da un'assenza di pensiero dell'avvenire nella filosofia di Hegel risulterebbe un'assenza di avvenire della stessa filosofia hegeliana. Catherine Malabou, allieva di Jacques Derrida, con la sua riflessione filosofica ha smentito questo assunto, lavorando sul concetto di plasticità e mostrando come esso descriva al meglio la teoria della temporalità sviluppata dal filosofo tedesco.
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Togni Andrea
Sui criteri per individuare i sensi. Verso un'ontologia estetica
br. Dai tempi di Aristotele fino alla filosofia analitica contemporanea è stata discussa una serie di criteri atti a rendere conto di cosa siano i sensi e a tassonomizzarli. Nel corso del libro, l'autore articola a livello concettuale il criterio esperienziale-ontologico e il criterio sottrattivo, e studia come essi aiutino a inquadrare i casi empirici del dolore, delle percezioni artificialmente assistite, delle sinestesie, dell'olfatto e dei sensi animali.
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Iannucci Marco
Libertà politica e religione in Spinoza. Saggio sul «Trattato teologico-politico» e sul «Trattato politico»
br. Il percorso delineato da Marco Iannucci inquadra il pensiero di Spinoza nel dibattito politico-religioso della sua Amsterdam, che nella seconda metà del '600 fu teatro di un forte sviluppo economico e di tumultuosi fermenti politico-religiosi. Dall'analisi dei due trattati politici emergono non solo l'interesse di Spinoza per le circostanze che determinarono lo sviluppo della società, ma anche, grazie a un serrato dialogo con religiosi e politici del suo tempo, la sua volontà di guidarne i mutamenti in corso, di contribuire a migliorarli e di partecipare al processo di democratizzazione delle istituzioni. Ciò al fine di condurre la maggioranza degli uomini ad acquisire la libertà, intesa come liberazione da ogni forma di schiavitù. Egli diviene un tassello necessario al processo di emancipazione della collettività in cui vive, provocando così una vera rivoluzione politica, religiosa e morale, tanto che il suo messaggio, a più di tre secoli dalla sua morte, conserva ancora una bruciante attualità.
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Wittgenstein Ludwig
Lezioni di psicologia filosofica. Dagli appunti (1946-47) di Peter T. Geach
br. Negli ultimi anni della sua vita Wittgenstein ha indagato a lungo e con grande intensità i cosiddetti "concetti psicologici" - dal concetto di dolore a quello di pensare -, cercando di chiarirne l'uso. Al risultato di queste indagini ha dedicato alcuni corsi a Cambridge, frequentati da studenti destinati, in alcuni casi, a diventare a loro volta filosofi. Di uno di questi, Peter T. Geach, sono gli appunti qui tradotti per la prima volta in Italia. Si tratta di appunti che ci permettono di vedere Wittgenstein all'opera e che testimoniano come per lui fare lezione equivalesse letteralmente a pensare, con le incertezze e le esitazioni, ma anche con le sorprese e le scoperte che il pensare comporta. Muovendosi tra le parole di Wittgenstein e le domande e reazioni dei suoi studenti, il lettore è introdotto nel laboratorio di un grande filosofo ed è aiutato a confrontarsi con molte questioni e interrogativi - dal problema delle altre menti alla questione del rapporto tra vedere, pensare e interpretare - che sono ancora oggi al centro del dibattito filosofico e scientifico.
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Zappino Federico
Comunismo queer. Note per una sovversione dell'eterosessualità
br. La tesi di "Comunismo queer" è che lo sfruttamento e l'esclusione, all'interno delle società capitalistiche, non hanno solo un carattere universale, ma particolare. Di conseguenza, se vogliamo lottare efficacemente contro il capitalismo, dobbiamo fronteggiare ciascuna delle singole matrici di oppressione da cui trae linfa e sostanza per affermarsi e riprodursi. Nel caso dell'oppressione di genere e sessuale, la sua matrice è l'eterosessualità. Ambire alla sovversione dell'eterosessualità significa lottare contro il capitalismo a partire dalle sue cause, anziché dai suoi effetti più immediati o visibili. In ciò consiste la differenza tra ogni altra forma di anticapitalismo e il comunismo queer.
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Cusano N. (cur.)
La filosofia futura (2018). Vol. 11: Sul linguaggio
br. La filosofia futura mette in questione quella che da sempre è ritenuta una evidenza assoluta, secondo la quale ogni cosa del mondo è soggetta all'eterno flusso del divenire. La filosofia futura mostra che tale evidenza è il perimetro all'interno del quale il pensiero occidentale da sempre si stabilisce, e la civiltà dell'Occidente, ormai planetaria, va manifestandosi. L'uomo va alla ricerca del rimedio contro l'angoscia del divenire perché, innanzitutto, crede che il divenire esista. Quando si inizia a mettere in discussione questa fede, si incomincia a mettere in questione la logica stessa del rimedio.
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D'Alessandro Ruggero
Das prekäre Genie. Ein porträt Walter Benjamins
br.
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Cotrone Nicola
Seyla Benhabib. Nuovi paradigmi democratici
br. Nell'odierno scenario nordoccidentale, l'intensificazione dei processi migratori genera una drammatizzazione estrema delle reazioni di ogni singolo demos e delle risposte legislative nazionali e transnazionali. Nella proposta di Seyla Benhabib, che con tale contesto si confronta, questo saggio individua un ideale regolativo a cui conformare la progressiva riconfigurazione di un federalismo cosmopolitico. Secondo l'autrice, il nuovo modello di democrazia deliberativa necessita di un paradigma democratico rinnovato che, fondandosi su processi di iterazione democratica e di politica giusgenerativa, tenga conto della dimensione culturale della cittadinanza, della partecipazione democratica e dell'inclusione dell'altro. Prefazione di Seyla Benhabib.
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Polizzi Giovanni
La democrazia a una dimensione. Percorsi filosofici su modernizzazione, laicità e costituzione
br. Questo testo torna a riflettere sul modello di razionalità che ha ispirato il costituzionalismo liberale e sull'idea di laicità che a esso si richiama. Un modello che nel corso del Novecento è stato tragicamente travolto dai totalitarismi e che oggi appare nuovamente in crisi. È necessario indagare sulle cause di tale crisi - come ormai si fa da prospettive diverse ma convergenti - risalendo anche al modo, troppo meccanico e lineare, con cui quel modello di razionalità, sorto nell'ambito della rivoluzione scientifica, è stato trasferito in ambito sociale e politico, dando inizio, a sua volta, a una rivoluzione antropologica. I processi di modernizzazione costruiti su questa base hanno liberato le spinte all'autoaffermazione individuale e all'innovazione economica, ma non si sono rivelati altrettanto capaci di garantire una convivenza equilibrata e inclusiva. Si tratta di prendere atto che tali limiti, non contingenti ma strutturali, favoriscono il sorgere periodico di derive illiberali che tornano a mettere in discussione lo Stato di diritto e le sue irrinunciabili libertà; derive e regressioni che non possono essere arginate facendo ricorso soltanto alle risorse cognitive e morali messe a disposizione dal modello antropologico e politico liberale. Parte essenziale di questo lavoro è un confronto critico con alcuni autori - Löwith, Habermas, Fukuyama, de Giovanni, Butler - che sui limiti del liberalismo classico si sono interrogati, ispirandosi variamente al pensiero politico hegeliano.
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Ucuassapi Afonso Mário
Il pensiero politico di Gramsci. Per una rivalutazione dei concetti di egemonia e società civile
br. Se la società civile gramsciana è portatrice materiale di una visione del mondo in lotta per la direzione politica della società - secondo un'idea di transizione dello Stato come processo di una battaglia interna per l'egemonia e per il consenso tramite la società civile, secondo le premesse della guerra di posizione -, ne consegue che la categoria gramsciana di egemonia conserva tutta la sua grande capacità euristica ed ermeneutica, tanto in riferimento alla sfera nazionale, quanto nella lettura dei fenomeni legati alla mondializzazione e allo sviluppo degli intrecci internazionali. A tale scopo, Gramsci pone il problema del potere nei termini di una egemonia operaia, ovvero il problema della funzione nazionale della classe operaia: qui l'egemonia si conquista a patto che il proletariato rinunci al suo passato mitico del riformismo, basato sulla difesa degli interessi individuali, per adoperarsi finalmente per una causa d'interesse nazionale. Riguardo all'Occidente, Gramsci vede nell'egemonia una strategia irrinunciabile per ogni classe rivoluzionaria e non solo una semplice forma necessaria di esercizio del potere per la classe dominante. Prefazione di Lelio La Porta.
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Honneth Axel
Reificazione. Sulla teoria del riconoscimento
br. Trattare altri soggetti non in conformità alle loro caratteristiche umane, ma come oggetti privi di sensibilità e di vita, cioè come "cose" o come "merci": reificazione. Mai come oggi, nell'epoca della strisciante penetrazione dei valori economici nella nostra vita quotidiana, è necessario ripensare e attualizzare il concetto coniato da György Lukács. In questo classico della filosofia sociale, il filosofo Axel Honneth reinterpreta le intuizioni di Lukács attraverso prospettive mutuate da Heidegger e Dewey. Un'analisi pionieristica, che continua a interrogarci sul senso del rapporto che abbiamo con noi stessi e con gli altri.
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Malabou Catherine
Ontologia dell'accidente. Saggio sulla plasticità distruttrice
br. In conseguenza di gravi traumi, talvolta per un nonnulla, la storia di ognuno di noi può subire un radicale cambiamento: la vita che avevamo progettato per anni è costretta a una deviazione improvvisa e irreversibile. Dal trauma sorge una personalità nuova, senza precedenti. Una personalità nata da un incidente, nata per accidente. Il fortuito diviene così sostanziale e l'inaspettato s'inscrive nel nucleo più profondo del nostro essere. Affrontando con delicatezza il tema dell'impatto che i traumi psicofisici possono avere sulla nostra vita, Catherine Malabou intraprende un'avventura filosofica e letteraria in cui Spinoza, Deleuze e Freud incrociano Ovidio, Kafka, Proust e Duras, disegnando un'inedita ontologia fondata sul potere plastico della distruzione, sulla tendenza esplosiva che minaccia segretamente ognuno di noi.
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Barbieri Gian Luca
Autobiografie immaginarie. Fiction e cura di sé
br. Cosa significa raccontare? Cosa accade quando diciamo "io"? Prendersi cura di sé attraverso la scrittura è possibile solo in prospettiva autobiografica? L'immaginazione è pura evasione o può aiutare la persona a conoscersi meglio? Nel libro si risponde a queste e ad altre domande, evidenziando le potenzialità curative della scrittura "trans-autobiografica", un tipo di narrazione che prende spunto da snodi autobiografici, da eventi reali che vengono utilizzati dall'autore per costruire storie d'invenzione. Alla prospettiva centripeta e seria del pensiero autobiografico si intreccia quella centrifuga, giocosa, ispirata alla fantasia, alla creatività e alla leggerezza. Osservarsi da un punto di vista decentrato, attivare la logica del "far finta" e del "come se", essere consapevoli della finzione, giocare con la propria storia trasformandola in un romanzo apre uno sguardo inedito su di sé, orientato non solo in direzione di ciò che è stato, ma anche del possibile. Tutto ciò dà voce al desiderio, non mirando a un'evasione e a una fuga dalla propria storia, dalla propria identità reale, dai propri dolori, ma mettendo a disposizione dell'autore una serie di strumenti che lo aiutano a guardarsi dentro in modi nuovi e sorprendenti.
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Giacobbi Secondo
Omogenitorialità. Ideologia, pratiche, interrogativi
br. Il tema dell'omogenitorialità attraversa tutta una serie di questioni nodali che coinvolgono il rapporto tra cultura e natura, tecnologia ed etica, desideri, bisogni e diritti, funzioni genitoriali (materna e paterna) e corpi (femminile e maschile), io culturale e strutture inconsce della mente. Affrontando questi temi, l'autore pone una serie di interrogativi più direttamente inerenti la dimensione clinica, segnalando alcune ricerche che comproverebbero possibili danni nello sviluppo dei figli di genitori omosessuali, di contro ad altre che li escludono. Il volume riflette dunque sugli assetti mentali e relazionali che caratterizzano da un lato la famiglia tradizionale e dall'altro le "nuove famiglie", analizzando anche il rapporto tra sessualità e generatività, profondamente trasformato dalle nuove tecnologie procreative.
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Santayana George; Patella G. (cur.)
Che cos'è l'estetica?
br. In questo breve scritto del 1904, che qui presentiamo in traduzione italiana, Santayana sintetizza mirabilmente la propria visione dell'estetica, che aveva già trovato un'ampia formulazione nel suo capolavoro giovanile, The Sense of Beauty (1896). Lungi dall'essere un ambito isolato da ogni altro fenomeno vitale e culturale e dall'essere irrigidita in una mera dottrina speciale, l'estetica - secondo Santayana - affonda le radici nella dimensione spontanea e immediata dell'intera esperienza, rivendicando così una sorta di primato dell'estetico, il primato cioè di quel senso dell'immediato, del non adulterato, dell'istante fatto dell'esperienza. Integrare la bellezza e l'arte, così come ogni altra attività umana, con la vita, restituire ad esse quella affermatività, quella forte vitalità del precategoriale dal quale sorgono: ecco forse l'obiettivo di fondo del pensiero estetico di Santayana. Il testo è preceduto da una introduzione che delinea il profilo intellettuale di Santayana ed è seguito da una postfazione che colloca e interpreta l'opera nell'insieme del suo pensiero.
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Bonato B. (cur.); Scaramuzza F. (cur.)
Il prezzo della verità. Percorsi tra filosofia, economia, antropologia
brossura In polemica con i Sofisti, Socrate dissociava il proprio insegnamento da ogni compenso monetario. Qual è il senso di questo rifiuto? Ci rinvia forse alle tracce di un regime di scambio diverso da quello mercantile e imperniato piuttosto sul dono? Ma, d'altra parte, siamo sicuri che la sfera del mercato sia nettamente separabile da altre dimensioni pratiche e simboliche? I percorsi che si dipanano nel presente volume giungono tutti, in vario modo, a problematizzare questa presunta "purezza" dell'economia di mercato. Sulla scorta del saggio di Marcel Hénaff "Il prezzo della verità", i diversi articoli approfondiscono questioni fIlosofi che e antropologiche: la reciprocità, il riconoscimento, il dispendio e il sacrificio, l'economia del soggetto in rapporto alla ricerca e alla produzione della verità.
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Ágalma. Vol. 37
brossura
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Bennington Geoffrey; Vitale F. (cur.)
A metà senza fine. In militante malinconia per Jacques Derrida
br. Il libro è una raccolta di saggi pubblicati da Bennington dopo la morte del maestro e amico Jacques Derrida. In ognuno di essi la morte del filosofo diventa l'occasione per riflettere in modo chiaro, agile ed elegante sul lascito dell'opera di Derrida. In particolare Bennington riprende la nozione chiave di "différance", da un lato per liberarla da certi equivoci interpretativi (Nancy), dall'altro per mostrarne la portata decisiva nell'elaborazione derridiana di temi quali la vita, la morte, la sopravvivenza, l'auto-immunità, le pulsioni di morte l'elaborazione del lutto, riportando così in primo piano il rapporto decisivo tra decostruzione e psicanalisi. Bennington permette di comprendere come l'affermazione della vita - nozione passata al vaglio della decostruzione nella sua semplice esteriorità e opposizione alla morte - costituisca il lascito maggiore dell'opera derridiana, smentendo così quelle interpretazioni correnti secondo le quali il limite della filosofia di Derrida starebbe proprio nel valore fondante attribuito alla morte.
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Lanzaro Massimo
Lo schermo e la diagnosi. Note di cinema, psicologia e psichiatria per studenti e operatori della salute mentale
br. A ben vedere la psichiatria e il cinema hanno in comune il tentativo (con intenti ed approcci ovviamente diversi) di comprendere, descrivere, spiegare e prevedere, seppure nella maniera frammentaria che ci consentono le infinite sfaccettature dell'anima, i sentimenti, i comportamenti, le emozioni e più in generale le vicende umane. È possibile narrare il DSM 5 attraverso il cinema, ovvero esplorare i fenomeni psichici come vengono attualmente concettualizzati dal manuale professionale più accreditato (con approccio nosografico-descrittivo che usa categorie diagnostiche), fino a far corrispondere (con i dovuti caveat) a ogni film una diagnosi. Questa apparente ipersemplificazione si è rivelata in pratica di enorme utilità per la formazione di studenti, psicologi, medici e operatori della salute mentale, per psichiatri già esperti ma alla ricerca di un punto di vista differente, per i familiari di pazienti psichiatrici o semplicemente per i curiosi e gli appassionati della settima arte.
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Piccari Paolo
Pensiero e realtà. Saggi filosofici
br. I saggi raccolti in questo volume sono dedicati ad alcuni dei temi classici della riflessione filosofica, non solo attuale: il rapporto tra percezione e realtà e la relazione tra senso comune e conoscenza. Prendendo spunto dal dibattito sul nuovo realismo, Piccari critica le forme di realismo radicalmente "ingenuo" e propone un'ontologia della conoscenza ordinaria. Infine egli affronta il tema della razionalità argomentativa come specifica forma della razionalità pratica ed esamina due questioni assai discusse nell'ambito della filosofia contemporanea: il ruolo delle credenze nell'agire umano e la funzione dell'etica nello sviluppo della specie umana.
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Cacciatore F. M. (cur.)
Il momento populista. Ernesto Laclau in discussione
br. A cinque anni dalla scomparsa del filosofo argentino la profezia sul "momento populista" sembra essersi avverata: l'Europa attraversa una fase di radicale ridefinizione dello spazio politico all'interno di una congiuntura aperta a esiti diversi. I saggi contenuti in questo volume, posizionandosi su questo crinale, ripercorrono il lascito di Laclau evidenziando le intuizioni e scovando le incertezze, all'interno di una lettura che si tiene ben lontana dall'apologia, ma che ambisce a fornire strumenti per l'analisi critica e l'azione politica nel presente.
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Di Martino Michele
La questione filosofica dell'inconscio. Inconscio e autoscoscienza non riflessiva da Brentano a Husserl
br. "La questione filosofica dell'inconscio" entra nel vivo delle riflessioni che, a partire dalle nascenti psicologie empiriche e scientifico-sperimentali dell'Ottocento, fino ad arrivare alla fenomenologia husserliana, circondano l'emergenza della nozione di inconscio. Molto prima che Freud monopolizzasse tale concetto, facendone - anche in funzione antifilosofica - il tema principale di una nuova psicologia, esso costituiva un problema centrale di una buona parte delle filosofie del XIX secolo. Che ruolo può giocare la questione dell'inconscio in una filosofia della coscienza? L'idea stessa di una "coscienza inconscia" non costituisce forse un'assurda contraddizione? Eppure, non è evidente che vi siano ampie zone della vita di coscienza che alla coscienza stessa sfuggono? Ecco alcune delle domande che il volume affronta tentando di gettare una luce sul groviglio di problemi e aporie che gravitano attorno a un concetto ormai divenuto famoso grazie al successo e agli sviluppi della psicoanalisi.
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Ferrari M. (cur.)
La natura del bello
br. Occuparsi della bellezza apre sfide inedite e fondamentali per l'uomo di ogni tempo. Quella della bellezza, infatti, è un'esperienza che mette in gioco tutto l'uomo, la dimensione sensibile e la dimensione razionale e spirituale, la sua natura psicofisica nel complesso. La bellezza costringe a capire il nesso tra il corpo e la mente, tra i nostri cinque sensi e la nostra dimensione cosciente e razionale che esprime giudizi e sentimenti; apre ulteriori domande circa la verità di ciò che vediamo, sentiamo, ascoltiamo; mette in discussione il modo di condurre l'esistenza e di impostare la vita sociale, politica ed economica delle comunità. L'esperienza del bello ci chiede oggi di comprendere che cosa la renda possibile, quanto sia davvero reale e comunicabile, se sia producibile e fruibile anche da macchine o dispositivi dotati di intelligenza artificiale. La bellezza, infine, ci ferisce e ci rimette di fronte al nostro destino ultimo, al problema inaggirabile del senso del vivere e del morire. Postfazione di Elio Franzini.
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Amoroso Prisca
Pensiero terrestre e spazio di gioco. L'orizzonte ecologico dell'esperienza a partire da Merleau-Ponty
br. Nel 1939, in visita presso gli archivi di Lovanio, Merleau-Ponty legge per la prima volta il manoscritto husserliano sul "Rovesciamento della dottrina copernicana". È un incontro importante, che contribuisce in modo decisivo a fondare la cosmologia merleau-pontyana. Dalla rivoluzione scientifica ai viaggi spaziali, il nostro ancoraggio alla Terra - questo grande inaggirabile che si corrisponde con il corpo vivo - si è indebolito, facendosi più mediato. Che ne è, allora, del gioco che coinvolge il soggetto e il mondo? È possibile pensare la Terra come un oggetto? È necessario rinunciare a parlare di soggettività, come ha auspicato la generazione post-strutturalista? Questo libro è un esercizio di pensiero sul modello dello Spielraum, lo spazio di gioco che modula i rapporti tra il vivente e il suolo, tra il soggetto e il suo orizzonte di possibilità, e la proposta di un'ontologia del gioco che definisce una soggettività ecologica.
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