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Pandolfi Claudia
Garum. «Si può dire che non ci sia alcun liquido, all'infuori dei profumi, che abbia preso a costare di più»
br. "Che cosa era il 'garum'? Sicuramente, una salsa di pesce, molto pregiata, presente sulle tavole dei ricchi e dei buongustai dell'antica Roma. Petronio, nella coreografica 'Cena di Trimalchione', descrive il trionfo di pietanze varie, ai cui angoli quattro statuette facevano colare da piccoli otri 'garum' al pepe sopra dei pesci, che sembravano così nuotare in una sorta di canale. Su come il 'garum' fosse preparato le fonti non sono univoche, e spesso tendono a confonderlo o ad assimilarlo con condimenti analoghi, denominati 'liquamen' e 'muria'. Attraverso un'analisi dei testi letterari, dei trattati medici e dei manuali di cucina tramandati dall'antichità, il libro ricostruisce la complessa storia di questa misteriosa salsa, che, nelle sue varianti - non ultima la colatura di alici di Cetara - sembra godere oggi di una rinnovata fortuna in diversi contesti gastronomici".
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Hopkins Keith; Beard Mary
Il Colosseo. La storia e il mito
ill., br. Il Colosseo, con il suo profilo immediatamente riconoscibile, è il più celebre monumento del mondo classico che si sia conservato. Ma cosa ne sappiamo veramente? Qual era il suo scopo originario? A cosa deve la sua fama? Keith Hopkins e Mary Beard guidano il lettore tra i segreti dell'Anfiteatro Flavio svelando l'enigma del suo fascino. Narrano la Storia e le storie - ma anche le leggende - di un luogo unico al mondo che ha vissuto infinite metamorfosi: teatro dei giochi gladiatorii e ricovero per animali e barche, testimone della morte violenta dei martiri protocristiani e immenso orto botanico. Una grandiosa architettura, simbolo stesso dell'Antichità, che in queste pagine si trasforma in un racconto avvincente, dalla posa della prima pietra fino ai "centurioni" del Ventunesimo secolo.
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Montecchio Luca
Terroristi nella storia antica. Atti di terrorismo nell'antichità romana
br. La parola terrorismo ha origine dal termine latino terror che significa alicui terrorem ferre, propriamente «portare terrore a qualcuno» ma anche «terrorizzare qualcuno». Per parlare di terrorismo servono alcuni presupposti: manifestazioni in atti violenti di distruzione destinate a intimidire e terrorizzare la popolazione, provocando perdite umane e danni materiali; chi agisce - singoli o organizzazioni - non lo fa per interesse personale (vendetta, arricchimento o follia); i membri di un'organizzazione criminale cercano di commettere atti violenti senza essere identificati; l'atto terrorista è, seppur sui generis, di carattere politico dal momento che l'organizzazione pretende di distruggere l'ordine sociale e politico esistente o obbligare il potere a cambiare una decisione presa. È possibile supporre l'esistenza di forme e/o atti di terrorismo in epoca antica? Sì, senza dubbio. Tuttavia si deve evitare di confondere le epoche e di cadere nell'errore di applicare aspetti e caratteri di questioni contemporanee alla storia antica. Nel corso della storia romana annoveriamo vari episodi che possono essere considerati come «atti terroristici». La storiografia, fino a ora, li ha valutati meri «atti di guerra», ma una rilettura è necessaria.
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Mommsen Theodor; Quattrini A. G. (cur.)
Storia di Roma. Dalla distruzione di Cartagine alla morte di Silla
br. Dalla distruzione di Cartagine alla morte di Silla si apre con una data importante, il 146 a.C., anno in cui la città principe della potenza punica e delle reti commerciali del Mediterraneo occidentale viene rasa al suolo dal valoroso generale romano Scipione l'Emiliano. Dopo l'abbattimento della principale minaccia esterna, Roma si concentra sulla propria politica interna, mentre nella regione del Ponto sulle rive del Mar Nero si afferma il regno di Mitridate. Per concludere si narra del colpo di stato operato da Silla per passare poi alla descrizione della sua morte e alle conseguenze della sua dittatura.
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Mommsen Theodor
Storia di Roma antica. Vol. 5/1: La fondazione della monarchia militare: dalla morte di Silla al passaggio del Rubicone
br. Quando Theodor Mommsen scrisse questa "Storia di Roma antica", l'archeologia d'Italia era quasi inesistente, nulla si sapeva della preistoria e poco degli Etruschi e dell'età repubblicana. Ciononostante a oggi la sua grandiosa opera resta insuperata, la sua interpretazione della civiltà romana non solo è ancora valida, ma ha anche stabilito un canone, da cui è pressoché impossibile distaccarsi. "Storia di Roma antica", che viene qui proposta in sei volumi, ha avuto un numero di edizioni incalcolabile, sia nella lingua originaria, sia in quella di molti altri Paesi.
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Fabbri Lorenzo
Mater florum. Flora e il suo culto a Roma
br. La presente monografia analizza tutti gli aspetti concernenti Flora e i riti a lei dedicati, estendendo la trattazione anche alle testimonianze provenienti dai territori italici e all'iconografia, che spazia da quella antica a una selezione di opere moderne. Oggi la dea viene comunemente associata ai fiori e al mirabile ritratto che di lei ha saputo fare Botticelli nella celeberrima Primavera, ma per gli antichi Romani ella era una divinità ben più complessa di quanto si possa pensare.
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Centini Massimo
Sulle orme di Annibale. Un'indagine sul territorio
br. Scritto come relazione finale al termine della spedizione "Annibale '85". Il libro, che qui è riproposto nella versione originale, con l'integrazione di due ampie appendici, analizza la discesa in Italia dell'esercito cartaginese, dalla Spagna fino alla morte di Annibale, dedicando ampio spazio alla questione relativa al superamento delle Alpi. Nelle pagine di questa avvincente ricostruzione sono infatti analizzati tutti i colli alpini che potrebbero aver consentito, nel 218 a.C., il transito delle truppe guidate dal grande condottiero di Cartagine. Comparando le fonti antiche che forniscono indicazioni sulla vicenda e provando a riportare le notizie giunte dagli storici del passato direttamente sul territorio, l'autore fornisce un quadro globale, che ci riporta indietro nel tempo, offrendoci anche un frammento importate della storia del Piemonte, attraverso un angolo di lettura che illustra luoghi e popolazioni antiche, realtà e leggenda.
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Chaniotis Angelos
Età di conquiste. Il mondo greco da Alessandro ad Adriano
ril. Il mondo antico plasmato da Alessandro Magno durante la sua vita fu trasformato di nuovo dalla sua precoce morte. Il periodo ellenistico che seguì fu un'epoca di frammentazione, antagonismo violento tra gli Stati maggiori e lotte tra le realtà politiche minori per mantenere un'illusione di indipendenza; e tuttavia fu anche un periodo di crescita, prosperità e conquiste intellettuali. Angelos Chaniotis delinea la vasta rete di traffici commerciali, influenze e contatti culturali, che si estese dal Mediterraneo all'Asia centrale e dalle steppe euro-asiatiche al corno d'Africa, arricchendo e vivacizzando i centri di ricchezza, potere e fermento intellettuale in tutto il mondo. Dai primi giorni della costruzione di un impero da parte di Alessandro Magno, attraverso guerre con Roma, pirati scatenati, il suicidio di Cleopatra e la diaspora ebraica, fino alla morte di Adriano, l'autore esamina istituzioni, strutture sociali, tendenze economiche, rivolgimenti politici e progressi intellettuali di un'epoca durata cinque secoli e nella quale, forse, ebbe inizio la modernità.
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Bocchiola Massimo; Sartori Marco
La congiura di Catilina
br. La congiura di Catilina, la rivolta che nell'autunno del 63 a.C. avrebbe dovuto decapitare i vertici della Repubblica romana, si è imposta nei secoli come «la madre di tutte le congiure». Raccontato e studiato, quell'episodio pone ancora molte domande. Bocchiola e Sartori tentano di rispondere, individuando una chiave di lettura - la crisi delle istituzioni repubblicane - che riunisce tutti i protagonisti dell'epoca, tra i più grandi uomini di Roma: Cicerone, Cesare, Pompeo, Crasso, Catone. Ma soprattutto lui, Catilina, che la storiografia ha dipinto come un «cattivo» di proporzioni shakespeariane. Nel fosco crepuscolo della Roma repubblicana, in cui tutti hanno scheletri nell'armadio e le alleanze sono spesso effimere e strumentali, la sua vicenda rivela il volto più oscuro di un passaggio epocale che ha portato alla nascita dell'impero e cambiato la storia dell'Occidente.
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Nicolet Claude
Il mestiere di cittadino nell'antica Roma
br. La storia della repubblica romana è stata a lungo una storia della sua classe dirigente; Claude Nicolet, in quest'opera ormai classica, la affronta con un taglio diverso e innovativo. Il tema avvincente della partecipazione del comune cittadino romano alla politica è qui affrontato attraverso un'indagine condotta su testi storici, letterari, epigrafici, giuridici, sui monumenti archeologici e sulla documentazione topografica. Nicolet cerca di far rivivere il contenuto quotidiano della cittadinanza romana e i modi in cui si esplicava la partecipazione politica (quella militare, quella fiscale e finanziaria, quella elettorale e deliberativa) calandosi nel vivo della dinamica storica dell'età repubblicana, che culmina con Augusto nella disgregazione del vecchio Stato e nella costruzione delle basi di un nuovo ordinamento.
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Giuliano l'Apostata
Epistole pontificali
br. L'ellenismo significò per l'imperatore Giuliano una vera e propria controrivoluzione alla rivoluzione cristiana: condotta in nome del moderno Dio migrato dalla Galilea, la rivoluzione; proclamata in nome degli antichi dei olimpico-capitolini, la controrivoluzione. Persuaso della propria investitura divina e del suo mandato a riconvertire la storia, smentendone ogni interpretazione cristiana, il pius-theosebés Giuliano non si mise al passo coi tempi, ma impose al tempo di mettersi al passo con la sua volontà di restaurazione, anzi di rigenerazione dell'ellenismo.
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Ferrero Guglielmo; Ferrero Leo; Petrosillo L. (cur.)
La palingenesi di Roma Antica (da Livio a Machiavelli)
br. Guglielmo Ferrero fu autore di numerosi libri, veri gioielli di bellezza letteraria e di intuizione etico-politica, molti dei quali oggi ingiustamente dimenticati. Uno di questi è senz'altro "Palingenesi di Roma", pubblicato nel 1924 con la collaborazione del giovane figlio Leo, mai più ristampato da allora. Si tratta di un sintetico, intelligente e affascinante affresco della letteratura storiografica latina, ma anche uno studio sul suo periodico rinnovamento (la "palingenesi", appunto) nei secoli della tarda antichità, del Rinascimento e della modernità, sino a lambire la Rivoluzione Francese e l'età contemporanea. Il messaggio umanistico di "Palingenesi di Roma" è al tempo stesso speranza e mònito a non abbassare la guardia di fronte all'onnipotenza dello Stato e del potere a-morali. Completano il testo due brevi e dense appendici, interessanti testimonianze dei dibattiti - anche aspri - che vivacizzavano il mondo culturale italiano agli inizi degli anni Venti. I saggi introduttivi di Lorenzo Petrosillo propongono un'ipotesi interpretativa del testo e illustrano le forti tensioni dialettiche vissute da Guglielmo Ferrero nell'elaborazione delle sue concezioni storiografiche.
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Giorcelli Bersani Silvia
L'impero in quota. I romani e le Alpi
ril. Le Alpi sono state un territorio, per molti aspetti esemplare, di radicali trasformazioni politiche, sociali e culturali nei secoli in cui si è dispiegata la civiltà romana. Prioritario a qualunque discorso storico è comprendere la visione che gli antichi Romani avevano delle Alpi e dei popoli che le abitavano: luoghi marginali, difficili e inospitali; barriere a difesa di Roma e della penisola; cerniere di comunicazione con la realtà transalpina; spazi estremi ove il sacro e il sacrilego si incontravano; attraversamenti imperiali carichi di implicazioni geopolitiche; vettori di comunicazioni, di commerci, di idee; luoghi di resistenza a difesa del territorio. Questo volume non ha una sequenza cronologica. Esso segue l'indispensabile snodarsi storico degli eventi importanti con approfondimenti sulla vita materiale, sulle mentalità, sulle strutture sociali, economiche e religiose entro cui si sono formati e hanno operato uomini e donne vissuti nel territorio alpino. I Romani hanno scritto un capitolo importante nella storia delle Alpi. Anche se a loro non piacevano affatto: troppo alte, troppo fredde, troppo lontane dal mare Mediterraneo e da Roma. Per ragioni politiche e strategiche essi decisero di occuparle, abbastanza tardi nella loro storia, per riuscire a valicarle in sicurezza e completare la costruzione del loro grande impero. Il baluardo inaccessibile che, in origine, costituiva il confine netto e la presunta naturale protezione dell'Italia diventò progressivamente un luogo di passaggio frequentato. La conquista non si tradusse nella mera occupazione militare di un territorio sottratto con le armi ai popoli che lo abitavano. Ben presto i Romani compresero che le Terre Alte, in apparenza «naturalmente» svantaggiate, potevano essere utili non solo dal punto di vista del controllo territoriale ma anche come serbatoio di materie prime e come potenziali incubatori di sviluppo economico. In tale prospettiva, la montagna, all'inizio soltanto episodicamente attraversata, diventò più appetibile e i rari spazi di abitabilità furono progressivamente sottoposti a un'opera capillare e sistematica di addomesticamento. Nei secoli della conquista le Alpi diventarono il teatro di avventure umane quasi in stile Far West rappresentando un'opportunità concreta per uomini spregiudicati alla ricerca di fortuna, per coloni italici trapiantati nelle città alpine, per imprenditori che fondarono le loro attività nelle valli e nelle aree collinari prealpine.
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Liberati A. M. (cur.)
Da Roma all'Oriente. Riflessioni sulle campagne traianee
ill., br.
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Rohr Vio Francesca
Le custodi del potere. Donne e politica alla fine della Repubblica romana
br. Nell'antica Roma le donne non ebbero mai accesso alla carriera politica. Il modello di comportamento proposto alle matrone dal periodo arcaico fino all'età imperiale le escludeva da qualsiasi partecipazione alla vita della comunità, identificando nella casa la sede appropriata delle attività femminili. Nondimeno, tra la fine del II e il I secolo a.C., periodo segnato da lunghe guerre civili, gli uomini disertarono le sedi tradizionali della vita istituzionale, e sempre più di frequente le residenze private divennero il luogo delle decisioni e le matrone si sostituirono ai loro uomini, intervenendo in questioni di stato. In circostanze eccezionali portarono le proprie istanze anche all'esterno, nei luoghi tradizionali della politica e pressoché esclusivamente maschili: le strade di Roma, il foro, gli accampamenti militari. Diversi i contesti e le modalità della loro azione: la stipula o lo scioglimento di accordi matrimoniali, gravidi di ripercussioni politiche; l'educazione dei figli ai valori familiari e collettivi; la custodia della memoria gentilizia; il consiglio ai propri uomini su questioni di interesse comune; le incursioni nella vita militare. Esito di un periodo connotato da tratti di emergenza, tali iniziative non segnarono una svolta nella prassi politica romana; tuttavia l'intervento normalizzatore di Augusto, sedate le guerre civili e instaurato un nuovo modello di governo, tenne conto di queste esperienze, che influenzarono la condizione e l'azione delle donne della famiglia imperiale.
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Guidi Federica
Morte nell'arena. Storia e leggenda dei gladiatori
brossura Chi erano i gladiatori? Quali e quanti ruoli ricoprivano nell'arena? Come erano organizzati i "ludi", le scuole per l'addestramento dei combattenti? Quanti settori contribuivano all'organizzazione, alla preparazione, alla messa in scena, al programma di eventi che duravano giorni, richiedevano vittime e carnefici, cacciatori e fiere, musici e duellanti, maestri d'armi e maestri di cerimonia e, primi fra tutti, loro, i gladiatori, le grandi star dell'epoca? Federica Guidi descrive la scena e i retroscena di un costume che ha attraversato i secoli e che ancora ci riguarda, se è vero che i rituali di violenza e di morte non sono mai del tutto scomparsi.
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Strauss Barry
Imperatori. I 10 uomini che hanno fatto grande Roma
ill., ril. I palazzi che costellavano il colle Palatino a Roma erano una delle meraviglie del mondo antico. Decorati con il giallo della Numidia, il viola frigio, il grigio greco, il granito egizio, il bianco marmo italiano, non potevano che affascinare e meravigliare i loro visitatori per la ricchezza e la bellezza unica. Da queste stanze, per secoli, gli imperatori governarono quello che chiamavano il mondo, un enorme regno che nel momento della sua massima espansione si estendeva dalla Britannia all'Iraq. Fu una sfida imponente per tutti coloro che furono a capo dell'impero e che si trovarono ad affrontare invasioni e rivolte, guerre, congiure di palazzo, relazioni con popoli lontani e sconosciuti, nuove religioni rivoluzionarie, disastri naturali ed epidemie. Essere l'imperatore di Roma fu un compito così gravoso che soltanto in pochissimi si rivelarono all'altezza. In queste pagine Barry Strauss racconta i dieci imperatori che si rivelarono i migliori e i più abili: dal fondatore, Augusto, fino a Costantino. Un percorso che guiderà il lettore a conoscere i più importanti uomini che hanno prodotto, guidato o subito le alterne fortune di Roma per oltre quattro secoli.
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Gatti M. (cur.)
Trastevere, le 100 meraviglie (+1). Ediz. illustrata
ill., br. Un libro fotografico che accompagna il lettore alla scoperta di uno dei quartieri più celebri di Roma,conosciuto in tutto il mondo. Attraverso 100 (+1) splendidi scatti d'autore, il libro rivolge a Trastevere uno sguardo inedito, attento ai dettagli solitamente nascosti dal caos urbano. 100 (+1) splendide immagini che immortalano l'essenza del quartiere che meglio rappresenta la Città Eterna. Qui si trovano il più antico ponte di Roma, il Ponte Sublicio, e si estende lungo la riva destra del fiume, le bellissime chiese di Santa Cecilia e Santa Maria in Trastevere, musei ricchi di tesori artistici, come la Galleria Corsini e Villa Farnesina. Qui hanno lavorato gli artisti più celebri, tra cui Raffaello, e vissuto poeti simbolo della romanità, come Giuseppe Gioacchino Belli e Trilussa. Qui le testimonianze archeologiche della Roma antica convivono con opere d'arte contemporanea, come lo splendido fregio di William Kentridge lungo il fiume. Trastevere è da sempre il luogo simbolo della romanità più verace e autentica, custode di una tradizione popolare che racchiude tra i suoi vicoli la grandezza della storia e la bellezza dell'arte.
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Farinella Vincenzo
The Domus Aurea Book
ill., br. "La storia della Domus Aurea è la storia della creazione, in una manciata di anni, di uno dei più grandi e fantastici sogni architettonici della storia e poi, dopo la condanna, la distruzione e l'oblio calati su questo sogno imperiale, della romanzesca riscoperta di un mondo dimenticato". (Vincenzo Farinella). La reggia di Nerone è un monumento visionario, decorato con mostri, animali fantastici e scene mitiche tratte dai poemi omerici che compongo un immaginario coloratissimo e seducente. La parte di questa sontuosa ostentazione del potere sopravvissuta alla damnatio memoriae che seguì la morte dell'imperatore, è quella costituita dal padiglione sul Colle Oppio, su cui si sono impostate le fondamenta delle nuove Terme di Traiano. Il volume si apre con un ritratto di Nerone, una figura di principe-artista la cui complessità si può solo intuire tra le righe di una tradizione biografica violentemente ostile. Seguono, nell'ordine, le vicende dell'edificio, tra riscoperte (nel Quattrocento) e nuove condanne (post concilio di Trento), un'indagine il filone dello stile "delle grottesche" da Raffaello fino ai giorni nostri e un capitolo finale, sui legami con l'immaginario dell'arte contemporanea. Le immagini che accompagnano i testi, come in tutti i volumi di questa collana, spaziano dai dipinti ottocenteschi alle mappe ai reperti archeologici, e, insieme alle citazioni, e restituiscono al lettore un'immagine non convenzionale e al tempo stesso rigorosa della storia di questo monumento grandioso.
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Rey Sarah
Le lacrime di Roma. Il potere del pianto nel mondo antico
brossura Tesi di fondo di questo libro è che nell'antica Roma il pianto è alquanto diffuso e accompagna gli avvenimenti della vita pubblica e privata. Si tratta di esercitare un potere politico e simbolico: per aumentare la loro autorità, senatori, imperatori e brillanti condottieri non esitano a versare lacrime. Esse vengono usate nelle più svariate situazioni: per esprimere la sofferenza del lutto, la volontà di espiazione quando oscuri presagi appaiono minacciosi, la paura di un'esclusione sociale per cui si invoca la tradizione della propria famiglia; per manifestare la propria grandezza d'animo davanti agli sconfitti. L'autrice si sofferma poi sul messaggio politico che le lacrime diffondono, sul momento calibrato in cui compaiono. Esamina con cura testi e tradizioni, sconfessando l'immagine monolitica dei romani come un popolo duro e crudele. Il tema del libro ha un interesse generale, in un momento in cui si recupera lo studio delle emozioni, la loro spontaneità o la loro calcolata esternazione, il loro ruolo nelle traiettorie individuali nelle relazioni interpersonali. Nel gennaio 2016 il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha pianto in pubblico. Sottolineando l'intreccio di forza e debolezza, la stampa si è interrogata: «Obama ha reso accettabile il fatto di piangere in pubblico?» In realtà la novità è meno importante di ciò che lascia intravedere: un'attenzione collettiva verso le lacrime. Il dato che forse colpisce di più è che tale attenzione nasce da una dimenticanza. Le lacrime un tempo erano frequenti, tanto in pubblico quanto in privato. Nella Roma antica fornivano un ausilio imprescindibile al politico, erano l'arma preferita degli oratori e il mezzo con cui distinguersi dal volgo. Contribuivano anche a veicolare i presagi riguardanti la città. Le lacrime, insomma, scorrevano abbondanti tra i romani. Gli imperatori, il popolo, i senatori, i soldati piangono. I dibattiti pubblici, i processi, le ambasciate, tutto è pretesto per riversare emozioni. Più dei greci, che già piangevano abbastanza, i romani hanno la lacrima facile. Essi vengono spesso dipinti come conquistatori spietati (e lo erano). Ma se ne mostrano troppo poco i momenti di fragilità. Così la (cattiva) reputazione dei romani ha scoraggiato finora qualunque ricerca generale sulle lacrime, mentre i lamenti degli eroi greci hanno fatto versare fiumi d'inchiostro. In questa storia della forza romana al rovescio bisogna accettare di non riconoscersi, di rimanere spaesati. I comportamenti sociali dei romani, tanto spesso punteggiati di lacrime, ci disorientano. Ma fare un passo di lato permette di vedere più chiaro.
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Roberto Umberto
Il nemico indomabile. Roma contro i Germani
br. Tutto ha inizio con la conquista romana, alla fine del primo secolo avanti Cristo. L'assoggettamento delle popolazioni indigene, lo sfruttamento delle risorse, la costruzione di insediamenti nelle remote regioni del Nord. Ma i Germani non si arresero alla sottomissione. Un'improvvisa insurrezione capeggiata da Arminio sbaraglia i Romani nella foresta di Teutoburgo, costringendoli a una precipitosa fuga oltre il Reno. La vendetta romana, a opera di Germanico, ebbe una dimensione epica: agguati, tradimenti, flotte lanciate ai limiti del mondo conosciuto, fino alla completa vittoria celebrata in un trionfo sui barbari in catene. Poi, inaspettata, giunge la decisione di Tiberio. Il principe abbandona i Germani al loro destino e riporta il confine sulle rive del Reno. Queste vicende hanno dato vita a un mito potente: quello dei Germani ribelli e indomabili, tenaci custodi della loro libertà, capaci di umiliare uno degli imperi più potenti della storia, ostili a una piena integrazione nella civiltà latina. Un mito che evoca una frattura nel cuore dell'Europa, un dissidio che attraversa tutta la nostra storia fino a oggi.
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Papitto Massimo
Per La Roma. Storie di calcio tra giornalismo e passione
br. Massimo Papitto ha scritto questi racconti di partite in diversi momenti della sua vita di tifoso e giornalista della Roma. Momenti di euforia, di depressione, di riflessione, di sconforto e di esaltazione e poi li ha abbandonati in un file molto nascosto del suo computer in attesa di poterli tirare fuori magari un giorno. Di certo in questi racconti ha rivisto e rivede se stesso e la sua grande passione per questi colori. I colori della AS Roma.
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Marqués Néstor F.
Fake news dell'antica Roma. 2000 anni di propaganda, inganni e bugie
ill., br. La storia di Roma viene portata alla luce grazie ad un saggio che unisce il rigore storico ad una narrazione semplice ed immediata. È possibile che Nerone non abbia dato Roma alle fiamme? Che Livia non abbia pianificato gli omicidi di tutti gli eredi al trono? Che i Romani non vomitassero durante i pasti? La storia cambia costantemente prospettiva grazie a tutti coloro che, viaggiando nel tempo e cambiando il passato, modificano gli eventi in base al loro punto di vista. Così, spesso, la storia che ci è stata raccontata non corrisponde alla realtà. In questo libro, sveleremo gli inganni, le menzogne e le distorsioni del mondo romano: da quelle che ci sono state tramandate dalla storiografia ufficiale, spesso inconsapevolmente, dovute all'impenetrabile velo che accompagna i fatti del passato, a quelle narrate nei film, nelle serie TV e nei romanzi.
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Gandolfi Gabriele
Tredicesima. Sulle orme della leggendaria legione romana. Vol. 1
ill., br. «La Tredicesima fu la legione con cui Cesare assalì il mondo». Così lo storico Orosio descrive la legione fondata da Giulio Cesare. Arruolati nel 58 a.C. i legionari della Tredicesima vengono ricordati per le loro imprese durante la conquista della Gallia e per il fatidico passaggio del Rubicone che segnò l'inizio della Guerra Civile tra Giulio Cesare e Pompeo Magno. La prima leva della Tredicesima fu così già leggenda. E lo fu davvero, le sue imprese vennero narrate per secoli dagli storici del tempo. Generazione dopo generazione, le insegne della Tredicesima combatterono per cinque secoli in quasi tutto il mondo allora conosciuto. Ricostruendo le avventure di questi uomini è possibile ripercorrere gran parte dello sviluppo dell'intera storia romana. Proprio ciò che in questo volume fa Gabriele Gandolfi: unendo le fonti classiche e quelle epigrafiche, l'autore ricostruisce passo dopo passo il percorso di queste generazioni di eroi su una mappa in continua evoluzione. Un testo che fa luce sulla storia di Roma: la narrazione del suo sviluppo attraverso gli occhi dei legionari della Tredicesima e delle orme che essi hanno lasciato, fino agli estremi confini dell'Impero.
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De Luca Riccardo
Trieste-Salario lockdown. Le immagini dei due mesi che hanno cambiato il mondo. Ediz. illustrata
ill., br. Typimedia edita un volume originale e prezioso: è il racconto di un quartiere della Capitale nei giorni del Coronavirus. Le immagini in bianco e nero del fotografo professionista Riccardo De Luca catturano i momenti salienti della quarantena di una comunità che non sarà più come prima.
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Traina Giusto
La storia speciale. Perché non possiamo fare a meno degli antichi romani
ill., br. Secondo il Talmud, nella città di Roma vi sono 365 piazze, in ognuna delle quali vi sono 365 palazzi, e ognuno di essi ha 365 piani, di cui ognuno contiene di che nutrire il mondo intero. Andiamo allora alla scoperta di questa storia speciale, quella dei nostri antenati, gli antichi romani. Sui banchi di scuola, tutti abbiamo imparato a memoria i nomi dei 7 re di Roma. E li abbiamo immediatamente dimenticati. Tutti quanti abbiamo studiato a grandi linee la storia della lupa e dei due gemelli, Romolo e Remo; delle epiche battaglie contro Annibale, delle conquiste imperiali e delle invasioni barbariche. Ma ci siamo mai chiesti a cosa serve davvero conoscere la storia dei nostri antenati, gli antichi romani? Il libro vuole rispondere a questa domanda e lo fa rivendicando con orgoglio la connotazione di 'speciale' per la storia romana. Vedremo allora come Romolo fondò la Città Eterna accogliendo i migranti. Come Cesare sterminò più di 400.000 germani per scoraggiare i passaggi di frontiera. Come calpestare i tombini di Roma con la scritta SPQR equivalga a commettere un delitto di lesa maestà. Come il concetto di ius soli sia un'elaborazione dei giuristi medievali. E, infine, come siano state ipotizzate ben 210 cause diverse della caduta dell'impero.
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Ferri Flavio
I tribuni della plebe. Origine e storia della lotta di classe nell'antica Roma
br. Anche se il loro ricordo è spesso ridotto a poco più di un aneddoto imparato ai tempi della scuola, i tribuni della plebe, la loro istituzione e il ruolo che svolsero nell'antica Roma hanno un'importanza epocale, non solo rispetto a vicende le cui origini si perdono nella notte dei tempi ma anche nell'ambito di ogni tentativo di comprensione dello sviluppo della lotta di classe e del conflitto sociale: oggi come allora, inevitabile in qualunque contesto diviso tra una minoranza di privilegiati e una massa di esclusi dai diritti più elementari. D'altro canto, come ricordano Marx e Engels, «la storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi». E nel caso della Roma repubblicana, la contesa abbracciò patrizi e plebei sfociando in avvenimenti memorabili, come le diverse secessioni della plebe, destinate a cambiare per sempre la geografia politica della Città Eterna. Flavio Ferri, muovendosi tra le antiche fonti latine e le interpretazioni dei contemporanei, ricostruisce quella che fu l'origine della lotta di classe nell'antica Roma e, tratteggiandone la storia, riconsegna al patrimonio del movimento operaio importanti spunti di analisi e riflessione.
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Musti Domenico
Il simposio nel suo sviluppo storico
br. Il simposio, che alla lettera vuol dire 'bevuta in comune', è la forma del banchetto dell'antica Grecia. I commensali vi partecipano secondo una sequenza che prevede prima il mangiare, poi il bere e, in ultimo, il piacere. Il piacere che si condivide può essere il godimento erotico, accompagnato da canti, danze, schermaglie o giochi di abilità a sfondo amoroso, oppure il piacere intellettuale, sublimato nell'alta conversazione, centrale nella tradizione platonica e filosofica in genere. Anche la posizione dei commensali nel simposio ha un grande ruolo: c'è infatti il banchetto 'seduto'di Omero e il banchetto 'sdraiato su letti', che viene dall'Oriente. E c'è il banchetto a Roma, dove prevalgono le grandiose cene, da quella di Nasidieno a quella di Trimalcione, con autentiche grandi abbuffate. Mangiare, bere, gioire insieme: il banchetto antico tra edonismo e spiritualità.
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Fabrizi S. (cur.)
La storia del Coronavirus a Roma e nel Lazio
br. "La storia del Coronavirus a Roma e nel Lazio" è la cronaca in presa diretta di un evento imprevisto, di dimensioni planetarie, che certamente ha avuto un impatto straordinario nella comunità internazionale e nel nostro Paese, con esiti differenti per le comunità locali. A Roma, e nelle altre province della regione, la storia della pandemia ha visto momenti drammatici e momenti di forte tensione, ma anche di grande coesione sociale. Alcune immagini hanno fatto il giro del mondo e sono destinate a incidersi per sempre nella memoria collettiva, basti pensare a Papa Francesco da solo in piazza San Pietro e al presidente Mattarella con la mascherina all'Altare della Patria per il 25 Aprile.
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O'Flynn John Michael
I generalissimi dell'Impero romano d'Occidente
br. Nell'Impero romano d'occidente, a causa del prolungato distacco degli imperatori da un esercito in cui l'elemento germanico diventava sempre più imponente, e della graduale crescita del potere dei barbari entro le frontiere, grande rilievo assunse una serie di generali che furono in grado di conquistarsi la lealtà delle truppe. La presente ricerca circoscrive il fenomeno del trasferimento di potere dall'imperatore al suo comandante in capo, spesso d'origine germanica, che divenne il detentore dell'autorità effettuale. Questi Signori della guerra - Stilicone, Ezio, Ricimero -, dominarono sulla base del loro potere effettivo e non per una norma giuridica.
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Dando-Collins Stephen
La legione di Cesare. Le imprese e la storia della decima legione dell'esercito romano
br. La storia di Roma e dell'esercito romano emergono da questo affresco della decima legione, la legione scelta di Giulio Cesare. L'autore svela dettagli inediti e particolari interessanti: dai capolavori strategici di Cesare alle sue relazioni con i legionari e gli ufficiali, dal suo comportamento di comandante, alle routine della vita militare. Un viaggio nei segreti della mitica legione, nella storia millenaria di Roma e nella mente di uno dei suoi più grandi generali.
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Malacrino Carmelo; Cannatà Maurizio
Abemus in cena. A tavola con i Romani
brossura
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Braccesi Lorenzo
Agrippina, la sposa di un mito
br. Figlia di Agrippa, il trionfatore di Azio, e di Giulia, l'unica figlia di Augusto, lei sola, Agrippina, si salva dalla tragedia domestica che si abbatte sulla discendenza diretta di Augusto. Eredita i tratti fondamentali della sua stirpe: dalla madre il carattere passionale e l'arroganza di casta non disgiunta dalla capacità di sedurre anche i ceti subalterni; dal padre la disinvoltura a convivere con le truppe; di certo dal nonno, Augusto, il senso dell'autorità e il rispetto per la tradizione dei valori romani.
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Rutelli Francesco
Tutte le strade partono da Roma
br. Su cosa camminiamo quando percorriamo le strade di Roma? «Sul tetto di case antiche» avrebbe risposto Montaigne, perché è l'unico luogo dove i resti sono «profondi fino agli antipodi». Costruzioni, distruzioni, ricostruzioni, sovrapposizioni, riutilizzi. Strutture edificate e dissolte, mai scomparse seppure incendiate, ridotte a calce, annichilite o trafugate, perché trasformate, riemerse casualmente o reinventate. Se vogliamo conoscere Roma, la città dalle infinite stratificazioni, dobbiamo avvicinare la complessità. A chi vuole polarizzare e dividere, Roma ricorda che sono pluralità e diversità a fare la bellezza, la fierezza, la forza dell'esperienza umana.
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Pelosi L. (cur.)
Tifosi romanisti per sempre. Il grande racconto della passione giallorossa
br. Per l'emozione della prima volta allo stadio, per la profezia di una mamma o la mano di un papà che ti accompagna. Romanisti si nasce e si diventa, per una partita, per amore. Che torna, prepotente, nei modi e nelle partite più inattese. Ognuno ha la "sua" Roma e la "sua" partita del cuore. E ognuno in questi racconti può ritrovare un pezzo di se stesso e di questo straordinario mosaico che è e sarà sempre la Roma. L'identificazione con la città, l'attaccamento dei romanisti fuori sede, un destino comune col Bayern Monaco, coppe ed eroi come Manfredini, Prati e Voeller. Momenti in cui il mondo si ferma e guarda la Roma, momenti che resteranno scolpiti per sempre nei cuori di tutti.
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Bovaio Franco
Il presidente gentiluomo. Storie, personaggi e valori della Roma di Anzalone
ill., br. La figura di Gaetano Anzalone e i suoi otto anni al timone della Roma (1971-79), in un volume ricco di foto e testimonianze dei giocatori dell'epoca. Quella Roma merita di essere vista oggi da una prospettiva diversa rispetto al racconto che spesso si è fatto di quel periodo. Anzalone, tifoso giallorosso dalla nascita, ereditò la presidenza dopo due decenni caratterizzati da improbabili sogni di grandezza e drammatiche crisi di bilancio. Non ottenne sul campo risultati memorabili ma, a differenza di chi lo aveva preceduto, lavorò in prospettiva, dotando il club di risorse e idee che in seguito si sarebbero rivelate sensazionali: un vivaio fonte continua di grandi talenti, la "scoperta" del merchandising (primo fra tutti, nel calcio italiano), la costruzione del centro di Trigoria. Emblema della sua "rivoluzione", il celebre Lupetto realizzato da Piero Gratton, da allora uno dei simboli più amati dai tifosi giallorossi. Parallela al suo impegno sportivo, ma gestita con grande discrezione, l'azione continua e convinta in favore di ragazzi emarginati, tolti dalla strada e restituiti alla società con un titolo di studio e un mestiere.
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Nini Alessandro
La Roma che conosco
br. «"La Roma che conosco" è la Roma raccontata ai miei figli, una passeggiata mano nella mano con il sentimento in sottofondo e con l'apologia della passione da rivendicare in ogni circostanza. È la consapevolezza di anni passati che di certo non torneranno, l'amore che resta, il brivido che ci guida fino al traguardo, il tempo con le lancette che determina gli anni ma non sfuma i contorni. "La Roma che conosco" è ciò che porto dentro, esperienze di stadio e emozioni di vita, amici e errori, adrenalina e orgoglio. Gli anni del calcio coi calzettoni calati e i treni speciali, le sconfitte cocenti e le poche ma radiose e lucenti vittorie. Gli anni del calcio poco televisivo e molto vissuto, dove padri e figli, nonni e nipoti sapevano ancora tenersi stretti e abbracciarsi dopo un gol. In queste pagine troverete entusiasmo e mai pentimento, consapevolezza e neppure un rimpianto, ci troverete ricordi condivisi. E, forse, la parte migliore della generazione che non si è arresa.» (dalla introduzione al volume dell'autore)
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Roma. The passenger. Per esploratori del mondo
ill., br. Stando al racconto contemporaneo su Roma - propugnato tanto dai media quanto dai residenti - la città è prossima al collasso. Ogni anno la si ritrova qualche gradino più in basso nelle classifiche di vivibilità. Ai problemi di tutte le grandi capitali - turismo mordi e fuggi, traffico, scarto tra centro radical-Airbnb e periferie degradate - negli ultimi anni Roma sembra voler aggiungere una lista di nefandezze tutta sua: una serie di amministrazioni fallimentari, corruzione capillare, rigurgiti fascisti non più minoritari, criminalità diffusa, mafia. Una situazione apparentemente irredimibile che ha trovato il simbolo perfetto nel record mondiale di autòbus pubblici che prendono fuoco da soli. Ma questa narrazione dello sfacelo sembra contraddetta da altrettanti segnali in direzione opposta. La prima cosa che stupisce è l'assenza dell'emigrazione di massa che normalmente ci si aspetterebbe: la larghissima maggioranza dei romani non si sogna nemmeno per un istante di «tradirla», e i tanti nuovi arrivati che negli ultimi decenni l'hanno popolata sono spesso indistinguibili dagli autoctoni nelle attitudini e nell'amore profondo che li lega a questa «città vischiosa» che «ti si appiccica addosso con le sue abitudini e le sue mancanze». A ben guardare sono infinite le contraddizioni e gli opposti conciliati da Roma, una città «incredibilmente ingannevole: sembra ciò che non è ed è ciò che non appare». La si pensa grande e invece è immensa, la metropoli più estesa d'Europa. I suoi confini si spingono enormemente più in là dei capolinea della metro e ben oltre la cerchia della più grande autostrada urbana d'Italia, il Gra, che ne racchiude solo una frazione. Ma soprattutto, in contrasto con lo stereotipo più falso di sempre, per quanto fondata oltre 2770 anni fa, Roma è una città profondamente moderna, come il 92 per cento dei suoi palazzi, e tutt'altro che eterna, se la sua crescita dal dopoguerra a oggi ha «distrutto vestigia di migliaia di anni e sconvolto la geografia di mezza regione». E per capirla e guarirla - o quantomeno provarci - bisognerebbe considerarla una città normale «allo stesso titolo di Chicago o Manchester». Solo, dannatamente più bella.
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Capogrossi Colognesi Luigi
Storia di Roma tra diritto e potere. La formazione di un ordinamento giuridico
br. Il volume ricostruisce in un ampio e accurato affresco l'architettura istituzionale romana. Attingendo alla storia politica, economica e sociale, l'autore illustra la complessa macchina del diritto romano e il suo contributo al metodo di governo e all'espansione politica, dalla conquista della Penisola all'impero sino al Corpus iuris civilis dell'imperatore bizantino Giustiniano. Ne traccia altresì i punti di debolezza, che portarono, a fronte del colossale successo politico-militare, alla crisi della repubblica e all'impero.
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Bigi F. (cur.); Tantillo I. (cur.)
Senatori romani nel Pretorio di Gortina. Le statue di Asclepiodotus e la politica di Graziano dopo Adrianopoli
ill., br. Nell'anno 383 d.C., presso la residenza appena ultimata del governatore della provincia di Creta, vennero erette una quindicina di nuove statue. Questo gruppo di monumenti costituisce un dossier documentario per molti versi enigmatico. Le statue, decretate dalle autorità locali e realizzate dall'allora governatore, raffiguravano alcuni tra i più importanti senatori dell'epoca, la maggior parte dei quali non sembra aver avuto legami con l'isola. Quale ragione spinse i cretesi a onorarli? Un riesame del contesto archeologico, dei supporti, dei testi epigrafici e soprattutto un inquadramento di questa singolare iniziativa nel contesto delle vicende di quegli anni, permette di avanzare nuove ipotesi sull'aspetto originario di questo ciclo monumentale, di chiarire alcuni importanti problemi di prosopografia e di storia amministrativa, nonché di collegare la manifestazione di riconoscenza dei cretesi per i senatori romani alla politica fiscale dell'imperatore Graziano.
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Letta Cesare
Tra umano e divino: forme e limiti del culto degli imperatori nel mondo romano
ill., br. Il complesso coacervo di pratiche di culto legate alla figura dell'imperatore che si suole definire 'culto imperiale' costituisce l'aspetto più vistoso e pervasivo della civiltà romana, ma è stato spesso frainteso: ancora di recente si è sostenuto che l'imperatore vivente fosse adorato come un dio in tutto l'impero, Roma inclusa. Questo libro cerca di mettere un po' d'ordine e di stabilire alcuni punti fermi, innanzi tutto distinguendo tra culto di stato (officiato a Roma e nei campi militari), culti provinciali (controllati e in parte promossi da Roma e officiati da rappresentanti delle comunità di ciascuna provincia riuniti in concilia o ?????), culti cittadini (lasciati all'iniziativa locale) e culti privati, del tutto liberi.
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Blasi Massimo
I dieci incredibili avvenimenti che hanno cambiato la storia dell'antica Roma
br. Quali sono i momenti più importanti che hanno fatto di Roma la capitale di uno degli imperi più longevi di sempre? In quali anni hanno avuto luogo gli episodi chiave della nostra Storia? E quali ne furono i protagonisti? Il fascino dell'antica Roma incanta da secoli i lettori di tutte le età. Questo libro ci guida alla scoperta degli snodi fondamentali della sua storia, non sempre noti, offrendo uno sguardo d'insieme e una panoramica completa, in un viaggio indimenticabile. Massimo Blasi, senza rinunciare alla bellezza delle fonti antiche (opportunamente citate) e alla piacevolezza del racconto, ci accompagna lungo la storia millenaria di Roma. Uno straordinario viaggio in dieci tappe per conoscere ed esplorare la millenaria storia di Roma I dieci avvenimenti contenuti nel libro: Un salto, la fondazione di Roma; Una cacciata, la fine di Tarquinio il Superbo; Una raccolta, le Dodici Tavole; Un pianto, la distruzione di Cartagine; Un tradimento, il cesaricidio; Un gioco di prestigio, il principato; Una missione, la predicazione di Paolo; Una cattura, la sorte di Valeriano; Un sogno, l'impero cristiano; Un saccheggio, il tramonto di Roma antica.
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Cantarelli Luigi; Lupelli E. (cur.)
L'agonia dell'Impero Romano d'Occidente
br. Seguendo l'opera storiografica e il metodo annalistico del Muratori, l'accademico dei Lincei Luigi Cantarelli compose questi "Annali d'Italia", che coprivano l'arco temporale compreso fra la morte dell'imperatore Valentiniano III e la deposizione di Romolo Augustolo (455-476). Egli riportava gli avvenimenti storici che condussero alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, nella loro nuda e semplice essenzialità, basandosi sulle poche e talvolta oscure fonti documentarie. Cantarelli fermava la sua narrazione alla data che, secondo le convenzioni degli studiosi, segnava la fine della storia antica, anche se la detronizzazione dell'ultimo sovrano occidentale non caratterizzò il crollo dello Stato romano, ma solo quello del suo fantasma. La decadenza dell'Impero, infatti, era cominciata da almeno un secolo, fin dalla sconfitta militare di Adrianopoli (378), dove l'esercito di Valente fu annientato dalle orde gotiche capeggiate da Fritigerno; lo stesso imperatore morendo sul campo.
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Manfredi Valerio Massimo; Manfredi Fabio E.
Come Roma insegna
br. Molti imperi scompaiono avendo lasciato dietro di sé un campo di sterminio, rovine, massacri e... niente altro. Roma ha lasciato una civiltà. Viviamo ancora nella sua legge, ci avvantaggiamo del suo sistema di comunicazione, delle poderose e geniali tecniche costruttive, parliamo la sua lingua, in tante e diverse parti del mondo. Alcuni dei popoli che sono stati interessati dalla dominazione romana non avrebbero poi avuto alcuna pietà quando, a loro volta, si sarebbero trovati nel ruolo degli invasori. Avrebbero distrutto, ucciso, saccheggiato: in questo, la storia del genere umano è tristemente quella che è. Gli "altri" non erano migliori. Una volta ancora la differenza è in ciò che rimane dopo. O che non rimane affatto. La narrazione storica rifugge illusorie classifiche morali, ma quel che è certo è che bisogna sentirsi orgogliosi della civiltà che l'antica Roma ci ha lasciato, orgogliosi di esserne, in tanti, eredi. Dalla dura lezione delle pandemie al razzismo, dal virus della corruzione alla tensione per l'innovazione, l'epopea di Roma - a saperla leggere - può scacciare il buio che spesso ci inghiotte, illuminare il nostro presente, edificare il nostro futuro.
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Strauss Barry
Imperatori. I 10 uomini che hanno fatto grande Roma
ill., ril. I palazzi che costellavano il colle Palatino a Roma erano una delle meraviglie del mondo antico. Decorati con il giallo della Numidia, il viola frigio, il grigio greco, il granito egizio, il bianco marmo italiano, non potevano che affascinare e meravigliare i loro visitatori per la ricchezza e la bellezza unica. Da queste stanze, per secoli, gli imperatori governarono quello che chiamavano il mondo, un enorme regno che nel momento della sua massima espansione si estendeva dalla Britannia all'Iraq. Fu una sfida imponente per tutti coloro che furono a capo dell'impero e che si trovarono ad affrontare invasioni e rivolte, guerre, congiure di palazzo, relazioni con popoli lontani e sconosciuti, nuove religioni rivoluzionarie, disastri naturali ed epidemie. Essere l'imperatore di Roma fu un compito così gravoso che soltanto in pochissimi si rivelarono all'altezza. La storia di Roma e del suo impero raccontata attraverso la vita di dieci uomini e del loro tempo: da Augusto, il fondatore, a Costantino, il cristiano, fino a Romolo Augustolo, ultimo simulacro del potere imperiale.
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Frediani Andrea; Prossomariti Sara
Le grandi dinastie dell'antica Roma. Segreti, intrighi, sesso e potere: la controstoria di Roma antica Dagli Scipioni ai Giulio Claudi, da Fabio Massimo a Costantino, i personaggi che hanno cambiato la storia della Città Eterna
br. Se Roma ha costruito un impero durato oltre due millenni, gran parte del merito va agli uomini che l'hanno fatta crescere e l'hanno resa solida, e quindi alle grandi famiglie e alle gentes cui appartenevano. I Giuli, i Claudi, gli Aureli, i Corneli, gli Emili, i Valeri, i Semproni e tanti altri hanno tenuto nelle loro mani le sorti dell'Urbe, muovendo le trame della sua storia attraverso vincoli di parentela, tradizioni comuni, rituali ancestrali, conflitti e tradimenti. A loro spettavano quasi tutte le massime cariche militari e religiose, nonché le principali decisioni in Senato. Alcune gentes sono riuscite a detenere il potere per secoli, lottando spietatamente per la propria sopravvivenza politica, altre si sono estinte presto, ma ciascuna ha una storia che merita di essere raccontata. In questo libro gli autori narrano l'esaltante, spesso mitica, ascesa delle dinastie più importanti e longeve, ricordando le imprese dei loro esponenti più celebri, ma anche il loro declino tra proscrizioni e guerre civili, condanne all'esilio e la costante minaccia dei parvenu. Tra aneddoti e segreti di ogni stirpe, il lettore scoprirà protagonisti famosi o personaggi più in ombra, e ne seguirà le vicende che li hanno visti condottieri, statisti, consoli, imperatori, letterati e perfino santi e papi. Tra gli argomenti: Gens e familia: chi viene prima? Gli Acili: discendenti di Venere? Gli Antoni: da schiavi a sovrani ombra; I Corneli: otto secoli tra trionfatori e papi; I Claudi: dalla sabina con onore; I Valeri: eroi del popolo; Gli Emili: natali ancestrali; I Cecili: generati da Vulcano.
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Maggia F. (cur.); Morandini F. (cur.)
Alfred Seiland. Imperium romanum. Fotografie 2005-2020. Ediz. illustrata
ill., ril. Attraverso un'ampia selezione di immagini tratte dal lavoro monumentale Imperium romanum di Alfred Seiland, il volume propone un grande ideale viaggio transcontinentale, toccando siti archeologici emblematici come Roma, Palmira, Samaria o Epidauro, in 40 paesi. L'artista austriaco ha viaggiato nei territori in cui si estendeva l'impero romano, dalla Siria alla Scozia e oltre, fermando sulla pellicola le diverse sfumature di interazione tra uomo e rovine. Il progetto artistico illustra, con fotografie talvolta iperrealiste e pop, talvolta simboliste e minimal, l'inestricabile e vitale rapporto tra le antichità romane e i luoghi della modernità. Le rovine romane emergono così in tutta chiarezza come il grande patrimonio comune di un'identità visiva europea, una sorta di minimo comune denominatore dell'arte moderna e dell'architettura contemporanea, la prima forma di globalizzazione dello sguardo. Attraverso le pagine del volume, il lettore è accompagnato a scoprire le trasformazioni delle città e del paesaggio: l'occhio del fotografo ne esalta il riuso talvolta consapevole talvolta casuale, e ironizza sul surreale dialogo tra le antiche glorie monumentali e i moderni tessuti urbanistici. Non è facile tradurre in scatti quello che può essere il significato dell'antico - o meglio delle rovine antiche - per la società contemporanea. Con questo progetto, costantemente in progress, Seiland è riuscito a far trasparire, nel mondo globalizzato, la traccia del senso di comunità che l'Impero romano ha lasciato: dal reperto archeologico nel museo alle vestigia archeologiche nel paesaggio attuale. Dai suoi scatti emerge il nuovo significato del concetto di integrazione paneuropea che l'impero romano aveva avviato e realizzato per l'arco della sua durata e che le vicende storico-culturali dei vari paesi hanno modificato, distrutto e adeguato.
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Angela Alberto
L'inferno su Roma. Il grande incendio che distrusse la città di Nerone. La trilogia di Nerone. Vol. 2
ril. "La belva si è svegliata, è cresciuta, si nutre, si riproduce... e si muove in cerca di altro cibo. A vederlo così, il fuoco non sembra un elemento ma un essere vivente. Proprio come un predatore segue l'odore delle vittime, il fuoco cerca l'ossigeno. A volte si avvita dentro impercettibili correnti d'aria ascensionali e si alza come un cobra". È lui il protagonista indiscusso di questo libro e artefice del colossale incendio che cambia per sempre Roma. Nell'arco di nove lunghissimi giorni, avanza per le strade, si infila in ogni vicolo, distrugge case, edifici e botteghe, ferisce e uccide moltissime persone. Tutti i vigiles della città - compresi Vindex e Saturninus, che abbiamo seguito nel primo volume della Trilogia di Nerone durante la loro ronda di addestramento - entrano in azione e mettono in campo ogni mezzo disponibile per arginare le fiamme, ma la situazione è gravissima, peggiora di ora in ora e il fuoco non dà tregua. In una corsa contro il tempo e contro le forze della natura (compreso il libeccio che spira impietoso), quegli uomini eroici ingaggeranno una lotta all'ultimo respiro per salvare la città. Con un approccio multidisciplinare, Alberto Angela ha individuato ogni possibile fonte che potesse aiutarlo a spiegare e descrivere questa immensa tragedia. Partendo dai testi degli autori antichi che hanno raccontato il Grande incendio del 64 d.C. e studiando i dati archeologici, ha coinvolto un gruppo di esperti quali storici, archeologi, altri studiosi, meteorologi e vigili del fuoco per capire e ricostruire nel modo più fedele e verosimile possibile le dinamiche dell'incendio, nonché le reazioni e i comportamenti delle persone realmente esistite all'epoca, da quelle più note come Nerone e Tigellino a quelle sconosciute come il pretoriano Primus. Con questo suo libro, il secondo della "Trilogia di Nerone", l'autore ci offre una ricostruzione plausibile e minuziosa.
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Losavio Tommaso
Fare la 180. Vent'anni di riforma psichiatrica a Roma
br. "Le troppe morti nelle Rsa devono interrogarci prima di tutto sul superamento di queste tipologie residenziali come soluzione ordinaria alla fragilità delle persone. Torna quindi di grande attualità la battaglia culturale e politica condotta a partire della legge 180 per superare il modello dell'istituzionalizzazione che oggi è diventata norma anche per troppi anziani e persone non autosufficienti". (Dalla prefazione di Rosy Bindi) "Questa storia è insieme del tutto parziale e altamente rappresentativa. Parziale perché è memoria di vicende accadute in un pezzo di Roma, rappresentativa perché quel particolare modo di «fare la 180» portato avanti da Losavio con il suo gruppo, e da pochi altri dirigenti e operatori romani, ha aperto questioni con cui si misurano anche oggi quanti prendono sul serio i principi della riforma e lavorano sulle prospettive che essa offre". (Dalla postfazione di Maria Grazia Giannichedda)
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Zerbini Livio
I personaggi che hanno fatto grande Roma antica
br. Ogni grande storia ha bisogno di eroi. Gli artefici dell'impero più longevo della storia. In questa galleria gli uomini che seppero fare grande Roma con le loro azioni o i loro pensieri. Sfilano i grandi comandanti e gli imperatori, ma anche i poeti, gli scrittori, gli scienziati, i filosofi: da Cicerone, oratore, scrittore e uomo politico a Virgilio, il cantore di Augusto e del principato, a Seneca, filosofo e precettore di Nerone. Ebbero un ruolo politico significativo, anche in ragione del modello che rappresentavano (rispetto dei valori tradizionali di coraggio, rigore, onestà e semplicità che costituivano la virtus romana tramandata fin dalle origini), combattenti come Cincinnato e Attilio Regolo, considerati veri e propri padri della patria. E come i grandi condottieri di eserciti che non avevano eguali nel mondo antico: Scipione l'Africano, colui che riuscì a sconfiggere Annibale, il geniale Gaio Giulio Cesare, e i Cesaricidi sconfitti da quell'Ottaviano che segnò il passaggio dalla Repubblica all'Impero. Questa carrellata dei protagonisti della Roma antica si arricchisce con i ritratti degli imperatori che più di tutti, con le proprie scelte e gesta, determinarono il destino dell'Impero: da Ottaviano Augusto, appunto, l'"inventore" del principato, al colto, claudicante Claudio a Teodosio, la cui morte sancisce la definitiva divisione dell'Impero. La grande storia è fatta da grandi personaggi Romolo il fondatore e primo re di Roma Tito Maccio Plauto il padre della commedia latina Publio Cornelio Scipione l'Africano, il vincitore di Annibale Gaio Mario il generale che riformò l'esercito romano Marco Tullio Cicerone l'oratoria e la politica al servizio di Roma Gaio Giulio Cesare il più grande generale romano Marco Antonio il coraggioso soldato sconfitto dall'amore di una donna Publio Virgilio Marone il cantore di Enea e di Augusto Tito Livio Lo Storico Di Roma Dalla Sua fondazione Marco Ulpio Traiano l'ottimo principe Publio Cornelio Tacito lo storico della libertà perduta Lucio Domizio Aureliano l'imperatore che salvò l'Impero e tanti altri...
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