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Piri Stefano
Italia-Francia, l'ultima notte felice
br. Cosa vuol dire che una partita di calcio è entrata nella storia? Quali tracce permanenti lascia davvero nella memoria qualcosa di così transitorio come un evento sportivo? Il risultato? Un coro da stadio senza parole? Lo sguardo febbrile di un terzino poco conosciuto che fissa il portiere avversario prima di tirare il rigore più importante del mondo? Zinédine Zidane piegato in avanti con la testa che aderisce al petto di Marco Materazzi, le due silhouette che si uniscono per un attimo come in una scultura? Stefano Piri racconta la finale del Mondiale 2006, Italia-Francia, come lo snodo dove si incrociano e si risolvono alcune delle narrazioni più potenti del calcio degli anni Zero. Quella paradossale di Zidane, ritornato in Nazionale dopo essersi ritirato perché voleva essere ricordato come un eroe. Quella emblematica e per certi versi religiosa della Nazionale italiana, che con la vittoria cancellò in un attimo i peccati di Calciopoli e di un movimento in realtà già in crisi da anni. Ma non saremmo onesti se ci limitassimo a canticchiare ancora una volta po-po-po-po-po-po-po senza riconoscere che quel trionfo del 9 luglio 2006 - con i caroselli per strada e la grande festa al Circo Massimo - è l'ultima notte felice d'Italia, il momento più luminoso di una stella che in realtà, al punto di origine, si era già spenta. Perché di una partita entrata nella storia come la finale di Berlino vale la pena raccontare quello che tutti ricordiamo, ma anche quello che abbiamo preferito dimenticare.
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Avondo Gian Vittorio
Villaggi fantasma nelle valli occitane
ill., br. Nelle pieghe delle valli occitane, dalle Alpi Marittime alle valli valdesi, sono nascosti luoghi insoliti e spesso dimenticati: borgate abbandonate, chiese, santuari, forni, villaggi minerari diruti con una storia antica, altrettanti segni di una civiltà montanara ormai scomparsa. Luoghi spesso situati in ambienti di grande valore paesaggistico, di cui però a volte non è rimasto che qualche brandello di muro, dov'è possibile rintracciare le testimonianze delle comunità?alpine di lingua e cultura provenzale che, con l'opera paziente di tante generazioni, sono riuscite ad addomesticare queste terre di montagna, difficili eppure bellissime, facendone un luogo di vita e di lavoro. Un volume di itinerari insoliti, alla portata di tutti; per ciascuno, una scheda tecnica con l'accesso a ogni sito e un apparato iconografico inedito, approfondimenti sulla storia, la cultura, l'arte popolare e le tipologie architettoniche alpine. Quando la montagna è uno specchio sul passato. Il nostro passato.
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Fofi Goffredo; Faldini Franca
Totò, l'uomo e la maschera
br. Questa storia parte da lontano, dal 15 febbraio del 1898, quando nel poverissimo rione Sanità Anna Clemente e Giuseppe - figlio del marchese de Curtis - danno alla luce il piccolo Antonio... Se il resoconto dell'uomo de Curtis è affidato alla voce narrante di Franca Faldini, suo ultimo amore, la più popolare descrizione della maschera Totò ce la racconta Goffredo Fofi, il critico che per primo ne ha saputo scoprire l'eccezionale genio creativo. Sotto i nostri occhi si sviluppa così un vero ritratto a tutto tondo, l'intera evoluzione del Totò sia cinematografico che teatrale: rivivono in queste pagine il meglio del teatro, degli sketch e delle farse del principe della risata, e al contempo le vicende di un'Italia in continua trasformazione, ricca di illusioni e contraddizioni. Il volume è arricchito da un repertorio di testimonianze e omaggi di grandi personaggi che hanno conosciuto e amato il principe de Curtis, da Eduardo a Fellini, da Pasolini a Fo.
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Condò Paolo; Bucciantini Marco
La storia della Juve in 50 ritratti
ill., br. La Juve ha fatto "transitare" atleti immensi, e idee, spesso senza riuscire a fermarli e raccontarli per quello che meritavano (a parte Boniperti e pochi altri). Si tratta di uomini che la Juve ha scolpito, come amano dire a Torino, ma anche di uomini che hanno fatto la Juventus. Marco Bucciantini li racconta dall'interno oltre il mito ineluttabile nel suo potere vincente, a cominciare a cominciare da un saggio introduttivo che esprime il tormento della grandezza, l'evoluzione tecnica-tattica, la rinascita e la ritrovata leggenda dopo l'azzeramento dovuto alle disgrazie del secolo scorso. A seguire un'intervista inedita di Mr. Condò, curatore del volume, a Claudio Marchisio, il centrocampista che con la Juve ha vinto tutto, un misto di visione, carattere e miracolose intuizioni. E poi loro: i ritratti dei cinquanta protagonisti che hanno reso inscalfibile, testarda e umana la storia bianco - nera, su cui brilla la visione, sempre capace di reinventarsi, degli Agnelli.
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Porpora Ivano
Un re non muore. Corso letterario di scacchi
br. In una delle definizioni più celebri e precise riferite agli scacchi, il campione del mondo Garri Kasparov definì il gioco delle sessantaquattro case «lo sport più violento che esista», mirato alla distruzione mentale dell'avversario. Per Anatolij Karpov, che con Kasparov diede vita a un'interminabile contesa per il titolo di migliore al mondo, gli scacchi sono una combinazione di arte, scienza e sport. E non è certo un caso se Marcel Duchamp ne rimase rapito al punto da abbandonare una carriera di artista acclamato e rivoluzionario per dedicarsi agli scacchi a tempo pieno, sfidando tra gli altri Salvador Dalí, la scrittrice Eve Babitz e il compositore John Cage. Del resto, chiunque abbia provato il piacere tattile di spostare un pezzo sulla scacchiera sa che gli scacchi sono molto più di un semplice passatempo. Per Ivano Porpora, romanziere e insegnante di scrittura, gli scacchi non sono solo una passione folgorante, ma un filtro attraverso cui leggere la realtà. Il matto affogato, il gambetto, l'apertura spagnola e le sue varianti diventano un simbolo, ogni strategia una metafora, ogni scelta un bivio cruciale verso l'unico destino possibile di una partita: l'ultima mossa fatale. Dal trionfo più glorioso alla disfatta più epica, ogni partita è una narrazione a sé stante, frutto dell'unione e dello scontro di due personalità uniche capaci di trasformare la fitta trama di combinazioni in un'opera. Le imprese dei grandi scacchisti, le combinazioni di Tal' e le intuizioni di Fischer o Capablanca assomigliano ai versi dell'Achmatova o di Brodskij, ai racconti di Salamov, alle inquadrature di Herzog. Come i grandi artisti possono far risuonare la propria opera nel quotidiano, così il gioco degli scacchi si propaga al di là dell'ossessiva combinazione di case bianche e nere, parlandoci del possibile e dell'infinito, della nostalgia e del coraggio, ma soprattutto del nostro bisogno di provare a interpretare la realtà.
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López Valle Daniel; Fortúnez Cristóbal
Quaderno d'inverno. Giochi ed esercizi per adulti. 2021-2022
ill., br. Dopo i compiti delle vacanze per adulti, il Quaderno è anche d'inverno. Giochi e attività per celebrare il tempo, non limitarsi a farlo passare. Sotto la coperta, di fronte al camino, davanti a una tazza di tè o prima di guardare Una poltrona per due. Che tu quest'inverno voglia farti un po' di fatti tuoi o non veda l'ora di riempire la tua casa di gente, hai trovato la coccola che ti serviva. L'originale Quaderno Blackie è pensato per essere svolto da soli oppure in compagnia, ed è il regalo perfetto per una persona a cui vuoi bene. Più di 100 esercizi per 100 ore di divertimento e cultura. Valido per tutto l'inverno e pure oltre.
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Dal Monte Luca; Zapelloni Umberto
Gilles Villeneuve. L'uomo, il pilota e la sua leggenda
br. Gilles Villeneuve è uno di quei nomi che accendono come pochissimi altri la fantasia degli appassionati. Ma la sua parabola umana e sportiva è nota anche al grande pubblico perché le sue epiche gesta in Formula 1, il suo intenso rapporto con Enzo Ferrari, la sua grande umanità e la sua tragica e spettacolare fine hanno lasciato un segno nella coscienza collettiva. A quarant'anni da quell'8 maggio 1982, questo libro ripercorre le stagioni che il canadese volante ha trascorso a Maranello - anni in cui il Gilles privato pranzava alla corte del Grande Vecchio e il pilota indomabile elettrizzava le platee con le sue vittorie, ma soprattutto con il coraggio che dimostrava in duelli diventati epici e non arrendendosi mai. Attraverso le testimonianze esclusive di chi gli è stato vicino in quegli anni, questo libro vuole al tempo stesso anche fare luce sull'uomo Villeneuve con tutte le sue fragilità a dispetto dell'immagine pubblica di pilota senza freni e senza paure. Gilles se ne è andato via, ma oggi è ancora qui a fare da termine di paragone, da benchmark, come dicono quegli inglesi che l'hanno scoperto, ma non lo hanno valorizzato perché con ogni probabilità non lo hanno capito. C'è voluta tutta la sensibilità del vecchio Ferrari per capirlo. Quarant'anni dopo la sua morte, Gilles Villeneuve è più vivo che mai. E sarà così tra altri dieci, venti, cent'anni. Perché certi piloti non muoiono mai.
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Borrelli Luigi Luca
Belli e dannati. Volti tragici del cinema del Novecento
ill., br. L'immagine del bello e dannato ha dominato il cinema del Novecento, facendosi oggetto del desiderio e dell'emulazione delle masse. La sua fisionomia è mutata con il cambiare dei tempi, dei paesi e dei generi cinematografici, ma nell'immaginario collettivo e nella società la sua figura è rimasta impressa costantemente e ha assunto un aspetto mitico, contribuendo di fatto alla formazione della personalità di moltissimi individui. Così il divismo di Rodolfo Valentino e Tyrone Power, due stelle dell'epoca d'oro di Hollywood, è stato differente da quello tormentato di John Garfield, che spianò la strada alla nuova generazione di Montgomery Clift, Marlon Brando e James Dean. E sempre Hollywood vide nel gallese Richard Burton una proiezione dei suoi sogni, poi proseguita in Steve McQueen, Mickey Rourke e River Phoenix, a chiudere un cerchio della storia degli Stati Uniti. In parallelo, anche i volti scolpiti dei divi europei rivaleggiarono con quelli dei colleghi d'oltreoceano: dalla tragedia italiana di Osvaldo Valenti all'aura triste di Gérard Philipe, dalla malinconia di Jean Gabin fino al glaciale distacco di Alain Delon e alla bellezza decadente di Helmut Berger. Questo saggio si propone di indagare, attraverso un secolo di cinema, la figura del bel tenebroso - che in qualche modo la settima arte sembra ereditare dalla grande letteratura dandole un volto nuovo - anche attraverso un'analisi della società e del cinema del tempo e non senza interrogarsi sui suoi risvolti esotici e contemporanei: esiste ancora il mito del bello e dannato nel terzo millennio? Quali attori oggi possono incarnarlo?
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Buhl Hermann; Diemberger K. (cur.)
È buio sul ghiacciaio. Con i diari delle spedizioni al Nanga Parbat, al Broad Peak e al Chogolisa
ill., ril. Hermann Buhl salì la sua prima montagna all'età di dieci anni. Dopo brillanti successi nelle Alpi, nel 1953 partecipò alla spedizione tedesca al Nanga Parbat. Sin dal primo giorno annotò gli eventi nel suo diario. Il 3 luglio 1953, dopo diciassette ore di salita, Buhl raggiunse da solo la cima a 8126 metri, conquistando così la «montagna fatale dei tedeschi». Il suo libro "È buio sul ghiacciaio", pubblicato nel 1954, in cui racconta gli inizi della sua attività di scalatore, i primi successi e il trionfo al Nanga Parbat, diventa un caposaldo della letteratura di montagna. Ma solo oltre mezzo secolo dopo, in questo libro vengono pubblicate integralmente, grazie all'autorizzazione della vedova di Buhl, Eugenie, le annotazioni dei diari del Nanga Parbat, del Broad Peak e del Chogolisa con il commento di Kurt Diemberger: fu Diemberger, infatti, l'ultimo compagno di cordata di Buhl. Dopo il successo al Broad Peak, il secondo ottomila di Buhl, nel giugno 1957, i due alpinisti partirono insieme per salire il Chogolisa. Lassù, il 27 giugno 1957, Buhl incontrò la morte. Prefazione di Hans Kammerlander.
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Tommasi Mirko
Nicolas Cage. La carriera e i film di un anti-divo di Hollywood
br. È innegabile che Nicolas Cage costituisca un unicum nell'arte della recitazione. Spesso basta solo la sua presenza nel cast di un film per considerarlo "da vedere". Un interprete che o lo si ama o lo si odia, ciononostante capace di un'onestà performativa senza pari. Questo saggio ne esplora la carriera, analizzando le prestazioni che hanno contribuito a far entrare di diritto l'attore nell'Olimpo del cinema mondiale.
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Comaneci Nadia
Lettera a una giovane ginnasta
br. 18 luglio 1976, Olimpiadi di Montréal: una giovane ginnasta rumena esegue l'esercizio alle parallele asimmetriche. La votazione tarda ad arrivare, poi sullo schermo appare un misterioso 1.00, che lascia tutti confusi e interdetti; infine giunge la rivelazione: i computer sono programmati per segnalare un massimo di 9.99 punti. A soli quattordici anni, Nadia Comaneci entra nella storia dello sport con un esercizio da 10, una perfezione che il tabellone non è neanche in grado di registrare, diventando istantaneamente un modello per generazioni intere di ginnaste e atlete. A distanza di molti anni dai suoi più grandi trionfi, Nadia Comaneci si racconta rivolgendosi a un'immaginaria giovane ginnasta: dalle arrampicate sugli alberi dei Carpazi agli allenamenti massacranti in palestra, dal complesso rapporto con l'allenatore Béla Károlyi, che la scoprì all'età di sei anni, alle medaglie e al successo mondiale. Un successo che però non riesce a nascondere i lati d'ombra nella sua vita: i contrasti con il regime di Ceau?escu e le privazioni di cibo, il ritiro nemmeno ventiquattrenne dalle competizioni e la fuga negli Stati Uniti, fino alla tragica morte dell'amico Alexandru. Dopo aver infine trovato una nuova serenità in America, tra un ricordo e l'altro Nadia Comaneci ritorna sugli esercizi che l'hanno resa leggendaria - tra cui il celebre «salto Comaneci» - e offre consigli tecnici e psicologici alle atlete del futuro, mostrando come dietro a ogni grande impresa ci sia soprattutto la costruzione di un'enorme forza mentale. "Lettera a una giovane ginnasta" è un'opera sul coraggio, la disciplina e la passione: il racconto della faticosa realizzazione di un sogno, narrato dalla voce di una delle più grandi icone sportive di sempre. Un libro che si rivolge a tutti coloro che cercano la propria strada e desiderano percorrerla con coraggio e determinazione; perché la distanza tra una parallela e l'altra e di poco più di un metro, ma per saltare c'è bisogno di ogni respiro che ti ha portato sin là.
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Caula Bruno; Beraudo Pier Luigi; Pettavino Massimo
Gli uccelli delle Alpi. Come riconoscerli, dove e quando osservarli. Ediz. illustrata
ill., br. Una guida completa e accurata agli uccelli delle Alpi, ricca di illustrazioni e piacevole da sfogliare. 130 schede per imparare a riconoscere la quasi totalità delle specie che si possono incontrare nel corso di un'escursione in un qualsiasi periodo dell'anno. Le schede illustrano le caratteristiche di ogni uccello e del suo habitat tipico, mostrano la distribuzione e offrono informazioni dettagliate su abitudini alimentari e riproduttive, periodi migratori, comportamenti caratteristici. Per tutti gli appassionati di natura, con oltre 600 fotografie. Presentazione di Augusto Vigna Taglianti.
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Simeoni Sara; Franzelli Marco
Una vita in alto
ill., ril. Sara Simeoni è amata come pochi altri campioni della storia italiana. Per i risultati che ha saputo raggiungere nella sua lunga carriera, per aver aperto la strada alle donne nello sport ad alto livello, combattendo per far cadere tabù e pregiudizi, per l'atteggiamento sorridente che nasconde una forza di carattere che le ha permesso di superare non solo l'asticella in pedana ma anche le piccole e grandi difficoltà della vita. Un personaggio, quello di Sara, che è prima di tutto persona. Lo ha dimostrato riscuotendo grande favore di pubblico per l'allegria e l'autoironia che ha mostrato a milioni di telespettatori nella trasmissione di Rai 2 "Il circolo degli anelli" dedicata la scorsa estate all'Olimpiade di Tokyo. È sempre lei, l'eterna ragazza di Rivoli Veronese, ma è tornata popolarissima sui social e sulle prime pagine dei giornali, così come le accadeva quando vinceva negli anni '70 e '80. Nel libro, con la stessa divertita leggerezza, Sara Simeoni si racconta in prima persona a Marco Franzelli, storico giornalista sportivo Rai, attraverso i retroscena, molti inediti, di una carriera che l'ha portata ad essere eletta "Atleta del Centenario" nel 2014 in occasione dei 100 anni del Coni. E poi aneddoti imprevedibili, comici, bizzarri; insospettabili curiosità e originali ritratti dei personaggi dello sport, e non solo, le cui storie di sono intrecciate alla sua.
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Cellini Simone
L'equilibrio della corsa. Scegli di essere un runner allenato, consapevole e felice
br. Quando si pensa a chi corre ogni anno centinaia e centinaia di km nelle più diverse condizioni ambientali, a chi si allena per la maratona o a chi si prepara per un ultra trail dal dislivello più alto del Monte Bianco, tutto viene in mente tranne che l'equilibrio. Si pensa, piuttosto, alla ricerca spasmodica della migliore prestazione, o al gusto per la sfida a superarsi sempre. Eppure l'equilibrio nella corsa è fondamentale sotto molteplici aspetti. Il runner allenato e in salute - e, quindi, felice - è infatti consapevole che ogni sua azione ha conseguenze non solo fisiche, ma anche psichiche ed emotive, e sa ciò che può e deve fare, quando, come e perché farlo, grazie alla conoscenza del funzionamento del proprio corpo e della propria mente. Partendo dalla metodologia di allenamento tradizionale e rivedendone alcuni paradigmi alla luce delle ricerche più recenti sulla gestione della fatica, Simone Cellini fornisce gli strumenti per correre al meglio. Gli argomenti sono quelli imprescindibili, come l'allenamento, il recupero, la corretta intensità, i parametri della corsa, la forza, la tecnica, la postura, la percezione dello sforzo, la misurazione e la valutazione dell'allenamento, la prevenzione degli infortuni, la frequenza cardiaca, la preparazione e la strategia di gara. "L'equilibrio della corsa" è pensato innanzitutto per chi vuole diventare un runner completo e ben allenato, ma non dimentica i tantissimi appassionati che devono fare i conti con il poco tempo a disposizione e gli impegni della vita privata e professionale.
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Troussier Virginie
Il Pilone invincibile. Walter Bonatti, Pierre Mazeaud e la tragica estate del Frêney
ril. Walter Bonatti, Andrea Oggioni, Roberto Gallieni, Pierre Mazeaud, Pierre Kohlmann, Robert Guillaume, Antoine Vieille: nell'estate del 1961 i sette giovani alpinisti, fra i più forti della loro generazione, uniscono le forze per risolvere «l'ultimo problema delle Alpi» di quel periodo: il Pilone centrale del Frêney, sul versante italiano del Monte Bianco. Un uragano di proporzioni titaniche si scatena appena sotto la vetta. È il primo atto di un dramma che coinvolse, oltre agli alpinisti, le guide di Courmayeur, la stampa internazionale e la televisione, che resero questa tragedia un evento mediatico senza precedenti. Con l'aiuto di Pierre Mazeaud, oggi novantenne, Virginie Troussier ricostruisce i giorni drammatici che costrinsero a decisioni difficilissime e racconta l'amicizia che in questa circostanza legò Mazeaud a Walter Bonatti, l'indiscusso capo di questa cordata, grazie al quale riuscirono a salvarsi in tre. E mentre i media italiani crocifissero Bonatti per la morte di quattro compagni, accusandolo di aver preso le decisioni sbagliate, la Francia, grazie a Mazeaud, lo premiava con una medaglia al valore.
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Bruni Pierfranco
Luisa portava in una mano una scarpetta di lana
ill., br. Luisa Ferida e Osvaldo Valenti sono stati uccisi, massacrati, falcidiati a colpi di mitraglia a guerra finita. La cronaca è un dato. Ma il dramma non rende alcuna storia condivisa. Non è mai esistita. Un destino avventuroso. Un amore terribilmente fascinoso, misterioso tra la realtà, la coerenza e l'immaginario. Il cinema ha reso Luisa e Osvaldo delle icone in un contesto inquietante, in cui il teatro dell'esistere è sempre una quotidiana recita nei giorni. In questo libro la letteratura è oltre la storia, e questa è sempre più uno specchio del doppio, del riflesso e del nascondimento. La verità è nella morte di Luisa e Osvaldo in una notte milanese, dove il freddo dell'aprile del 1945 ha nuvole sparse e nebbie che navigano nel dubbio e nell'ira. Luisa e Osvaldo finché vissero si amarono. Si amarono anche quando l'amore divenne un ricordo nelle voci del vento. Il tempo raccontò lo strazio e restò il silenzio a intrecciare le parole. Bisogna andare oltre. Per continuare a viaggiare la vita occorre anche andare avanti, ma abbiamo il bisogno e il dovere, come uomini, di non dimenticare. Non scordare e testimoniare testimoniandosi.
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Domenighini Francesco
Ferrari. Storia di una passione rampante
br. È possibile che una scuderia si leghi in modo così viscerale a una nazione, tanto da diventarne un simbolo indissolubile? Sì, se questa si chiama Ferrari, lo storico marchio che dal 1950 ha saputo unire la propria storia al mondo della Formula 1, rivelandosi l'unica scuderia in grado di disputare tutti i Mondiali della competizione regina della velocità. Questa è la storia di un uomo, visionario, fondatore del Cavallino, e insieme la storia di un brand che è l'emblema assoluto dell'italianità nel mondo. Un racconto di macchine, piloti e titoli mondiali, in oltre settant'anni di corse spesi tra curve e velocità, ma con sempre un'unica grande costante: quel Rosso che, nell'immaginario collettivo, si è fuso con la passione e il calore verso gli eroi delle quattro ruote.
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Dipollina Antonio
La nostra America. Gli anni d'oro del basket italiano
ill., br. Un libro che pagina dopo pagina racconta l'epopea di uno sport che viaggiava alla perfezione dentro il boom economico del paese. Il basket quando era pallacanestro, negli anni settanta e ottanta, quando con programmazione, apertura agli stranieri, contributo della televisione e sponsor appassionati si impose all'attenzione con un crescendo che nessun altro sport cosiddetto minore ha avuto in Italia. Da una leggenda dello sport come Dino Meneghin, al mito delle scarpette rosse di Milano, a Bologna che fu "Basket City", alla provincia diffusa che lottava pari a pari con le grandi città. Una storia irripetibile rimasta nel cuore di molti giovani di allora: cresciuti con il boom della pallacanestro che viaggiava in sincronia con la crescita irresistibile di un intero paese. E l'occasione per riviverla, sta nelle storie raccolte in questo libro: parlano i principali protagonisti di allora, raccontando il sogno di quel basket, in quello che è un viaggio sentimentale nel tempo e nella memoria, con emozioni da rivivere una a una. Ogni capitolo è un personaggio intervistato con un'introduzione storico-personale e un corredo di foto scelte.
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Di Tizio Gino
Non è vero e non ci credo. Viaggio nel mondo del paranormale
ill., br. La storia di una trasmissione televisiva durata cento puntate, che non solo raccolse grandissimi ascolti per le allora Tele Maiella e TVL, ma ebbe il merito di dare una lettura del mondo dell'occulto senza mai scadere nella dissacrazione. Così, "L'altra faccia della luna" è stata una delle prime trasmissioni a indagare sul mondo dell'occulto, chiamando in causa personaggi molto noti in campo nazionale, fra cui Rael, al secolo Claude Vorilhon, Elvira Giro, Rocco Zingaro, Giorgio Bongiovanni, Emmanuele Milingo, Massimo Inardi, Luigi Baldacci e tanti altri. In ogni puntata venivano realizzati esperimenti che gli stessi ospiti proponevano per dare credibilità ai loro discorsi: tavolini che si alzavano, voci di defunti che sarebbero dovute arrivare da una radio attraverso le onde corte, piattini e, con più medium, varie sedute per prendere contatto diretto con gli spiriti. Tutto ciò, però, non è servito a dare alcuna prova concreta capace di portare luce sulla parte oscura che esiste nella nostra vita. Questa pubblicazione è offerta all'attenzione del lettore perché non solo resti traccia di quelle puntate, ma per offrire spunti di riflessione su di un mondo che non ha mai perso il suo fascino.
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Duncan P. (cur.)
The Star Wars archives. Episodes I-III 1999-2005
ill., ril.
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Cervi G. (cur.); Francescutti S. (cur.)
Destinations. Italy unknown
br. Numero speciale della rivista Alvento - Italian cyclinng magazine, concepito però come un ibrido tra libro e rivista. Maxi-formato (27x42 cm), interamente prodotto dalla redazione della rivista, presenta 13 destinazioni in Italia in cui pedalare per più giorni in modalità bikepacking: borse attaccate al telaio della bici, il minimo indispensabile al seguito, una traccia da seguire per esplorare il territorio. Le zone scelte sono meno battute dal grande turismo su due ruote, oppure se si tratta di destinazioni frequentate, viene presentato un lato più nascosto, al di fuori delle tracce più note. I servizi sono scritti dalle firme della rivista Alvento, che hanno pedalato le varie tracce per raccontarle: Gino Cervi, Stefano Francescutti, Stefano Zago, Francesco Ricci, Giacomo Pellizzari, Claudio Ruatti. Ogni servizio è fotografato dai migliori firme del momento in ambito ciclistico: Paolo Penni Martelli, Chiara Redaschi, Daniele Molineris, Alo Belluscio. 16 pagine per ognuna delle Destinations, grafica ed estetica di altissimo livello, carta 130 grammi. Ecco le Destinations: Alessandria, Cuneo, Biella, Valchiavenna, Parco Nazionale dello Stelvio, Val di Fassa, Alta Badia, Trentino, Colli Parmensi, Montecatini, Marche, Umbria e Salento. La pubblicazione è collegata alla app komoot che fornisce le tracce scaricabili per i dispositivi GPS per la navigazione (verificata e dettagliata) dei vari territori.
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Mascolo Daniele
Succede solo a chi ci crede. Ac Milan. 300 days on fire. Il film del 19º scudetto attraverso le foto più belle
ill., br. In questo ricchissimo e vibrante volume troverete il racconto per immagini dei quasi 300 giorni e delle 38 giornate di Campionato che hanno portato il Milan a conquistare lo Scudetto numero 19. Attraverso gli scatti potentissimi di Daniele Mascolo, fotografo che ha seguito e segue la squadra sia in casa sia in trasferta, rivivrete tutte le emozioni di una stagione indimenticabile e sarete magicamente trasportati sul campo, sulla panchina o sugli spalti. Spesso, sfogliando le pagine, sembrerà di sentire il boato della folla dopo il gol, il respiro affannato dei giocatori, i richiami di Mister Pioli, le urla di gioia di Giroud e dei compagni di squadra dopo il secondo gol nel Derby di ritorno... Inoltre, con le sequenze scatto per scatto, avrete l'impressione di percepire il movimento dei protagonisti, esattamente come se si stesse guardando il film del 19° Scudetto... Un volume che restituisce visivamente tutti i momenti più intensi di una stagione incredibile, e che celebra degnamente i protagonisti di una delle imprese che rimarranno indelebili nella memoria dei tifosi rossoneri di tutte le età. Prefazione di Davide Calabria.
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Herzog Werner
La conquista dell'inutile
brossura Questo testo raccoglie il lungo diario tenuto da Werner Herzog durante i due anni e mezzo di lavorazione del suo film "Fitzcarraldo" nella giungla amazzonica, tra il giugno 1979 e il novembre 1981. Protagonisti di queste pagine sono, come nel film, la lussureggiante foresta pluviale e le sue popolazioni di indios che a centinaia lavorarono come comparse nella pellicola, oltre a Klaus Kinski, l'attore preferito di Herzog. Nel descrivere la quotidianità di un'impresa che non ha nulla di quotidiano, Herzog arriva a ripensarsi radicalmente come artista e come uomo, riflettendo sul ruolo dell'arte, sul concetto di civilizzazione, sul senso della violenza e sull'ineluttabile crudeltà della natura.
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Costa Antonio
La mela di Cézanne e l'accendino di Hitchcock. Il senso delle cose nei film. Ediz. illustrata
ill., br. La mela è una di quelle "incredibili mele e pere dipinte da Cézanne" che Woody Allen, in Manhattan, mette tra le dieci cose per le quali vale la pena di vivere. L'accendino è quello di Delitto per delitto: secondo gli esperti un Ronson, modello Adonis, personalizzato. A metterli assieme, la mela di Cézanne e l'accendino di Hitchcock, è stato Godard, in "Histoire(s) du cinema". E questo per dirci che sono ben pochi quelli che conservano memoria della mela di Cézanne in confronto a quanti ricordano l'accendino di Delitto per delitto. Da qui prende le mosse questo libro dedicato alle cose che vediamo nei film, e ai film come luoghi in cui gli oggetti quotidiani sono diventati, almeno nel nostro immaginario, quello che sono. Non solo di caffettiere, panchine e spremiagrumi si tratta, ma anche di una goccia di pioggia su una foglia, della fiamma di un fuoco acceso in riva al mare, di un fossile incastonato in una roccia... Antonio Costa si occupa dunque di ciò che "arreda" il mondo in cui si svolgono le storie, di ciò che sta attorno ai personaggi: delle cose con cui i personaggi entrano in contatto e delle cose che in vario modo entrano nella storia. E se ne occupa da vari punti di vista: narrativo, plastico, simbolico. Indaga cioè sul rapporto tra le cose e le forme cinematografiche: sul perché possiamo dimenticare certi particolari della trama dei film di Hitchcock, ma non dimenticheremo mai determinati oggetti degli stessi film: una chiave, un bicchiere di latte, un accendino...
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Di Paolo Paolo; Biferali Giorgio
A Roma con Nanni Moretti
br. Un diario di viaggio sui luoghi del cinema di Nanni Moretti ambientati a Roma, da Io sono un autarchico a Bianca, da Caro diario a Habemus papam fino a Mia madre, evocando le atmosfere, i personaggi, le battute proverbiali entrate nella memoria collettiva. Da queste pagine emerge non solo il rapporto del regista con Roma (approfondito - fra ricordi e confessioni - in un lungo dialogo inedito con gli autori), ma anche un suo ritratto a tutto tondo. Così, sulle tracce di Moretti, il lettore scopre una Roma diversa, fatta di case, di terrazze per niente mondane, di panchine, di piaceri anche minimi ma vitali, la musica, i dolci o semplicemente l'estate: una prospettiva sorprendente e "autarchica". Chiude il libro un dialogo con il regista.
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Vanlerberghe Cyril
Calcio. 360 esercizi e giochi per tutti. Dai primi calci agli adulti
ill., br. Un manuale pratico e concreto per realizzare, durante un'intera stagione, una lunga serie di allenamenti diversificati e progressivi, per le categorie: pulcini, esordienti, giovanissimi, allievi, juniores o prima squadra. L'autore presenta 360 tra esercizi e giochi per far lavorare la squadra su tutti i temi tipici della seduta di allenamento: dal riscaldamento, alla preparazione fisica, al perfezionamento tecnico-tattico e l'approccio alla partita. L'organizzazione degli esercizi sotto forma di schede pratiche ed illustrate, ne rende semplice e veloce la realizzazione sul campo. La tavola riepilogativa all'inizio del manuale e l'organizzazione grafica di ogni singola scheda, permettono di trovare facilmente, per ogni tema, gli esercizi e i giochi che meglio si adattano ad ogni categoria.
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Bovero Stefano
Un sogno granata... E se il grande Torino fosse sopravvissuto a Superga?
br. E se non fosse mai accaduto? Se il comandante Meroni fosse riuscito a guadagnare quei pochi metri necessari ad evitare l'impatto fatale con Superga, la storia del Torino Calcio sarebbe stata molto diversa? E come? Una vera e propria storia alternativa del Torino Calcio, dai Mondiali del 1950 allo scudetto del 1970 i Granata soffrono ancora, com'è nel loro destino, ma vivono, e lo fanno tra sconfitte e successi, lotte impari e colpi di scena, delusioni e trionfi...
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Di Chiara Francesco
Peplum. Il cinema italiano alle prese col mondo antico
ill., br. Fin dagli albori del cinema, l'antichità greco-romana ha sempre rappresentato una fonte inesauribile di storie e temi a cui attingere, un serbatoio di avventure, personaggi e peripezie che attendevano solo di essere rappresentati sul grande schermo. I primi film di questo genere, chiamato "peplum" dalla critica francese (dal termine che indica la veste femminile in uso presso le donne greche fino al VI secolo a.C), escono negli anni dieci, ma il periodo di maggiore fioritura inizia nel secondo dopoguerra, per toccare l'apice tra la fine degli anni cinquanta e le ultime fasi del boom economico. Il peplum diventa così uno dei generi quantitativamente più rilevanti della produzione del cinema italiano. Per descrivere la fortuna ondivaga di queste produzioni viene spesso utilizzata la metafora del fiume carsico, ma il peplum si rivela essere un campo di tensioni che attraversano con intensità variabile l'intera storia del cinema, modulandosi in forma diversa a seconda delle epoche e delle necessità. Esso diviene di volta in volta veicolo di promozione culturale del mezzo cinematografico, luogo di mediazione tra le istanze della società dei consumi e le radici della cultura nazionale, oppure scenario metaforico in cui ambientare satire del costume contemporaneo. Utilizzando metodologie di ricerca differenti, dagli studi culturali all'analisi dei modi di produzione, dall'esame della dimensione intermediale a un approccio transnazionale, questo lavoro indaga il ruolo svolto dalla rappresentazione dell'antichità...
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Appennino toscoromagnolo e monte Falterona
brossura
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Maremma e parco dell'Uccellina
brossura
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Truby John; Audino U. (cur.)
Anatomia di una storia
br. Questo è uno dei rarissimi libri che nascono essendo già dei classici. Vedono là luce, cioè, dopo anni in cui la profondità delle ricerche svolte e l'efficacia didattica dell'insegnamento hanno reso celebre nell'ambiente il nome dell'autore. Sicché quando tutto ciò si solidifica e prende forma in un libro, già sono migliaia le persone pronte a riceverlo. "Anatomia di una storia" di John Truby è uno di questi libri. Basato sulle lezioni del suo pluripremiato corso, "Great Screenwriting", il libro costituisce un originale modello di analisi della sceneggiatura e al tempo stesso un manuale pratico di scrittura. Truby ci mostra le basi fondamentali di una storia, così importanti da essere considerate irrinunciabili da ogni scrittore. Da questo procede poi, attraverso ventidue passi, a illustrare il percorso necessario al racconto di una grande storia. E in questo suo procedere possiamo riconoscere le stazioni indicate da Propp in "Morfologia della fiaba" piuttosto che i tre atti aristotelici mutuati dalla "Poetica". Una differenza di sostanza rispetto a quasi tutti gli altri grandi didatti della sceneggiatura.
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Rossi Ghiglione Alessandra
Teatro sociale e di comunità. Drammaturgia e messa in scena con i gruppi
br. Il teatro con e per le comunità è in Italia e in Europa un fenomeno di larghissima diffusione. Negli ultimi dieci anni il teatro sociale e di comunità, in particolare, ha lavorato con successo non solo nei suoi tradizionali ambiti quali la scuola, le carceri, i centri di salute mentale, i centri diurni, ma anche in ospedali, periferie, luoghi di emergenza della cooperazione internazionale. Ha incontrato persone sofferenti e persone "normali". Ha raccontato le loro storie. Ha fatto salute, solidarietà, bellezza e cultura. In questo teatro il momento dell'incontro tra il percorso teatrale del gruppo e la comunità degli spettatori è forse il momento più delicato. Che forma dare a questo incontro? Fare uno spettacolo? Creare una performance, itinerante? Concepire una festa? Allestire una mostra interattiva? Come portare in scena, senza tradirla, la ricchezza di esperienza umana ed espressiva che si è creata durante il laboratorio? Come comunicare e raggiungere in modo efficace lo spettatore? Si può usare un testo letterario? Quali sono le regole professionali per dare forma al testo teatrale lavorando con attori non professionisti? Il libro nasce dall'esperienza professionale e artistica dell'autrice nell'ambito della drammaturgia e del teatro sociale e di comunità e vuole offrire uno strumento di riflessione e di lavoro a chi si occupa della scrittura nel teatro sociale e di comunità e a tutti coloro che si occupano a vario titolo di teatro nei contesti sociali.
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Deleuze Gilles; Moscati A. (cur.)
Che cos'è l'atto di creazione?
br. "Qualcosa di strano m'ha colpito nel cinema: la sua attitudine inaspettata a manifestare, non il comportamento, ma la vita spirituale (come pure i comportamenti aberranti). La vita spirituale non è il sogno né il fantasma, che sono sempre stati un vicolo cieco per il cinema, ma il dominio della decisione fredda, della caparbietà assoluta, della scelta dell'esistenza. Come mai il cinema è così adatto a scavare nella vita spirituale? (...) Il cinema, insomma, non mette il movimento soltanto nell'immagine, ma lo mette anche nello spirito. La vita spirituale è il movimento dello spirito. Si passa spontaneamente dalla filosofia al cinema, ma anche dal cinema alla filosofia" (G. Deleuze).
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Lupi Gordiano
Nude... si ride. Le attrici e i registi della liceale, dell'insegnante, della poliziotta, dell'infermiera, della segretaria e della compagna di banco...
brossura
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Rosi C. (cur.); De Filippo T. (cur.); Nicosia A. (cur.)
I De Filippo. Il mestiere in scena. Catalogo della mostra (Napoli, 28 ottobre 2018-24 marzo 2019). Ediz. illustrata
ill., br. Eduardo, Vincenzo e Mario Scarpetta ed Eduardo, Titina, Peppino, Luigi e Luca De Filippo sono stati drammaturghi, attori e registi che hanno attraversato due secoli di storia teatrale e culturale italiana. Narratori di una modernità che non cessa mai di stupire così come di affascinare ogni genere di pubblico, simboleggiano l'arte di una commedia che da Napoli, fucina di idee e di esperienze di scena e di vita, diventa ben presto metafora di un universo che travalica il tempo e lo spazio, che contiene le voci della guerra e della rinascita, la superstizione e il pregiudizio svelato, la furbizia e la pietà. Il racconto della loro vita e del loro teatro è un viaggio magico, che svela un'umanità a volte disperata e a volte attonita nella sua quotidiana lotta per la sopravvivenza fisica e morale.
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Giordano Francesco Paolo
Cristiano Ronaldo. Missione Juventus
br. L'arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus rappresenta un momento epocale per i bianconeri e per tutto il calcio italiano: ne arricchisce la narrativa, ne estende gli orizzonti. Ed è una sfida affascinante: a 33 anni, dopo aver vinto tutto con il Real Madrid, il numero 7 si rimette in gioco per misurarsi con un'avventura nuova. L'attenzione, ancora una volta, è puntata tutta su di lui: per l'obbligo di vincere, da trascinatore, anche in Italia e per quello che succede fuori dal campo. L'impatto con il mondo juventino ha già dimostrato le doti di leadership, tecnica e carismatica, dell'asso portoghese: è a lui che si chiede di decidere le partite più importanti, come è stato nel primo big match italiano contro il Napoli. La sua è una storia di perfezionamento, di ossessione di vittoria; ma è anche una storia di successo, la cui dimensione travalica il campo da gioco e ne fa il calciatore-brand per eccellenza. L'obiettivo è sempre lo stesso: dimostrare di essere il calciatore più letale del mondo, anche in Serie A.
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Zanda Roberto; Vitellino Salvatore
La vita oltre. Una storia vera di coraggio e rinascita
br. All'inizio del 2018 ha suscitato molto clamore l'incredibile storia di Roberto Zanda. Ultramaratoneta sardo sessantenne, Zanda, conosciuto come «Massiccione» per la sua tempra, è impegnato nella Yukon Arctic Ultra, una corsa di 480 chilometri tra le nevi canadesi, conosciuta come una delle gare più dure al mondo per le temperature assurde da affrontare: fino a 50 gradi sotto zero. Già le premesse sono folli, ma qualcosa nell'organizzazione va storto, Zanda, secondo in classifica, si perde e prima che venga soccorso passano ben quattordici ore in cui rischia la morte per ipotermia. Sopravvive da solo, camminando a mani e piedi nudi per una notte e un giorno fino alla salvezza. Ma al rientro in Italia dovranno amputargli le gambe, la mano destra e metà della sinistra. Quella di Massiccione, però, non è solo la storia di un sopravvissuto: la sua vita è sempre stata all'insegna dell'«oltre». È scampato a un'infanzia di violenza e povertà, si è arruolato nella Folgore e poi ha fatto mille lavori, ma a quarant'anni ha mollato tutto per darsi alle gare estreme, prima il triathlon e poi le ultramaratone, dove ha trovato quella libertà che la vita ordinaria non gli dava. Ha solcato quasi tutti i deserti del mondo, ha rischiato di morire per una peritonite in quello egiziano, dove è stato salvato dai beduini, ed è uscito vivo anche dalla terribile prova nei ghiacci del Canada. Oggi, con le sue protesi ipertecnologiche, il nuovo Zanda è già intenzionato a ritornare sui sentieri dell'avventura, e ad aprile 2019 correrà nel deserto della Namibia. Intanto, la sua storia sta appassionando media italiani e internazionali, per il suo esempio di tenacia, di una vita al massimo capace di rinascere, oltre i limiti del corpo e della rassegnazione. Questo libro racconta il segreto di tanta forza e ci fa riscoprire una verità ignorata da molti di noi: che la vita va amata oltre ogni misura.
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Romelli Marco; Cividini Valentino; Cappellari F. (cur.)
4000 m peaks of the Alps. Normal and classic routes
ill., br. All'origine del desiderio di scalare le montagne c'è sempre una certa sensibilità estetica: l'attrazione per la bellezza di queste strutture grandiose, per un ambiente naturale ancora intatto e potenzialmente ostile, per l'armonia del gesto sportivo. Ciascun alpinista, in fatto di montagne, ha le sue preferenze, identificate in funzione di elementi semplici (forma, colore, struttura e geologia) e complessi (situazione geografica, vicende umane). Anche la quota è un fattore rilevante nella determinazione di un obiettivo alpinistico. L'altezza di una montagna, oltre a rappresentare un dato geografico, fornisce informazioni sulle dimensioni della montagna stessa rispetto alle vicine, sulle caratteristiche del paesaggio, sull'impegno fisico che sarà necessario per l'ascensione. Nel contesto di un massiccio o di una catena montuosa, il picco più elevato possiederà probabilmente anche molti di quei primati che attraggono immediatamente lo sguardo: la parete più grande, la cresta più alta, il ghiacciaio più esteso. La natura estrema dell'ambiente d'alta quota, incantevole in una bella giornata di sole e infernale sotto la tempesta, esercita un fascino a cui è difficile sottrarsi dopo averne fatto esperienza. Nella catena alpina l'ambiente d'alta quota si manifesta in genere già verso i 3000 metri. Un numero limitato di cime raggiunge i 4000 metri, tra le quali solo alcune superano i 4500 metri e una singola, il Monte Bianco, sfiora i 5000. Paragonate alla maggior parte delle altre sommità della catena, le cime alpine di 4000 metri assumono quindi proporzioni rilevanti. Malgrado la loro altezza sia, in valore assoluto, la metà di quella dei massimi picchi himalayani, i Quattromila sono i veri e propri "Giganti delle Alpi": montagne maestose, celebri e, soprattutto, ricche di storia.
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Giannotti Paolo
Lo spettacolo è sospeso perchè è andata via la scossa. Storia (molto) confidenziale del Teatro Guglielmi
br. Paolo Giannotti racconta, tra aneddoti e vicende realmente accadute, una storia molto intima e confidenziale del Teatro Guglielmi di Massa, con i personaggi che l'hanno animato, scene poco ordinarie del pubblico e del personale che nei decenni l'hanno vissuto e animato.
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Paola Eduardo
Hollywood. Storie di donne, storie di dive
brossura "Hollywood. Storie di donne, storie di dive" racconta da un particolare punto di vista dieci icone assolute del Cinema mondiale. Storie di donne e di dive che hanno tracciato un segno indelebile affrontando e sfidando le convenzioni sociali e l'opinione pubblica. Attraverso le vicende del viaggio umano e artistico intrapreso da ciascuno di esse, si delineano singolari profili psicologici che rendono uniche le loro vite straordinarie. Marilyn Monroe, Greta Garbo, Rita Hayworth, Grace Kelly, Marlene Dietrich, Hedy Lamarr, Vivien Leigh, Sophia Loren, Joan Crawford, Elizabeth Taylor, vite vissute appieno tra luci e ombre all'interno di un'industria cinematografica famelica, che in cambio della gloria si è portata via l'anima.
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Rodriguez Hernàn A.
Milonguero con criterio musicale (vocabolario dei musicisti per i ballerini di tango argentino)
br. Hernan A. Rodriguez fa il cabeceo a tutta la milonga e invita ballerine e ballerini a un percorso cosciente verso un'altra notte di tango. Il libro non è altro che un invito a percorrere la propria milonga. L'autore descrive un universo tanguero inedito: si occupa della storia delle origini, descrive con amore la musica da tango e condivide le sue conoscenze sulle strutture musicali che la caratterizzano. Ma che cos'è l'Accompagnamento? Cosa la Melodia principale o la secondaria? Che poesie può essere generata da un assolo strumentale, e come la muterà il differente modo di suonare uno strumento? E che sapore hanno gli aneddoti che racconta Hernan! In queste pagine si vive l'evoluzione del mondo del tango da un punti di vista inedito.
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Marengo Cristiana
L'alfabeto del corpo. Un sistema pratico di azioni mentali e fisiche per migliorare se stessi + 52 esercizi adatti a tutti
ill., br. "L'alfabeto del corpo" è un libro che rappresenta la sintesi (l'essenza, il succo) di un lungo e complesso cammino, professionale e personale, nell'esperienza corporea, condotto negli anni con passione e attenzione incessante. La semplicità degli esercizi proposti non deve ingannare, perché quella semplicità è un punto di arrivo, il risultato di un processo che partendo da una funzione corporea elementare conduce alla cosiddetta "funzionalità vitale": dal movimento alla vita, in tutte le sue estensioni. Gli esercizi prendono spunto dalle parole, in ordine alfabetico, perché noi impariamo a muoverci proprio come impariamo a scrivere. Ma non solo. La scrittura allena alla vita mentale e il movimento perfeziona il corpo. Ma occorre superare la pericolosa separazione mente-corpo e tornare all'unità. "L'alfabeto del corpo" porta le parole nel corpo e il corpo nelle parole. Per imparare a scrivere dobbiamo conoscere le lettere, capire le parole, sapere dove ci portano e dove possiamo portare gli altri, con quelle, e ricordare che le parole ci fanno volare verso la poesia e la letteratura. Allo stesso modo, gli esercizi collegati alle parole ci permettono di capire che senso dare al nostro corpo, che cosa gli piace; dove ha bisogno di diventare forte, per poter fare; dove deve essere paziente, per poter ottenere; dove delicato, per far fluire la vita. Insomma, qualunque sia la nostra storia il nostro corpo deve essere capace di scriverla.
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Robinson Lynne
Scolpisci il tuo corpo con il pilates
ill., br. Trasforma il tuo corpo modellandolo e rinforzandolo con il nuovo programma di Lynne Robinson. Nel giro di poche settimane apparirai più snella e in forma e la tua famiglia e i tuoi amici noteranno un sensibile cambiamento. Nel giro di tre mesi sarai una persona nuova. Il programma di Lynne, pensato per snellire il tuo corpo mantenendo le sue curve naturali, è descritto step-by-step, illustrato da fotografie a colori ed è organizzato in sezioni di varia intensità da 4 settimane ciascuna: 7 x 20 minuti di workout alla settimana; 5 x 30 minuti di workout alla settimana; 3 x 45 minuti di workout alla settimana. Il libro contiene anche tutte le indicazioni utili sugli esercizi da fare per aree specifiche, fianchi, cosce, braccia, petto e spiega come inserire gli esercizi nella routine quotidiana, migliorando non solo il fisico, ma anche l'umore e il benessere generali. Modella il tuo corpo, perdi il peso superfluo, rinforza la tua muscolatura e sari più sana e più felice.
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Boo Mer
Cose da fare mentre fai la cacca
brossura Secondo te quale è il momento della giornata in cui la tua mente è più stimolata? Quanto tempo passi ogni giorno sul tuo trono? È arrivata l'ora di prenderti del tempo per svagarti almeno mentre fai la tua amata creazione! Per alcuni è un gioco da ragazzi mentre per altri è una sfida ardua, ad ogni modo fare la cacca è quanto di più sano e naturale ci sia. Ti piacerebbe rilassarti divertendoti mentre la fai? Vorresti approfittare dell'attesa che esca per tenere allenata la tua mente? Questo libro ironico è ciò che fa per te. Nelle sue pagine troverai numerosi giochi e attività che oltre a farti ridere a crepapelle ti permetteranno di tenere attiva la tua mente. Nello specifico troverai: Sudoku; Parole crociate; Collegamenti tra parole; Curiosità utili e divertenti; Domande di cultura generale; Numerose barzellette; Battute da raccontare ai tuoi amici; Labirinti; Unisci i puntini; e molto altro...
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Chellini Philippe; Zoi Enrico; Benvenuti Alessandro
Ivo il tardivo. Indagine su una pellicola folle e straordinaria
ill., br. Dedicato al film Ivo il tardivo (1995), girato nel borgo disabitato di Castelnuovo dei Sabbioni in Valdarno, questo libro raccoglie le voci del regista e attore Alessandro Benvenuti, della scintillante troupe, e del cast assai variopinto, vista la partecipazione massiccia della gente del luogo. A una prima parte di cronaca, ricca di aneddoti irresistibili, segue un'attenta analisi che fornisce possibili chiavi di lettura a una pellicola affascinante quanto enigmatica, fra le prime a toccare tematiche come l'autismo in maniera originale e suggestiva. Una ricca carrellata di foto esclusive, scattate durante la lavorazione del film, completa l'omaggio a un'opera che ancora oggi non cessa di stupire.
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Quintili Paolo
Filosofie a teatro. Studi di messa in scena filosofica delle idee. Con l'opera teatrale È buono? È malvagio? di Denis Diderot
br. I legami della filosofia con il teatro sono antichi e profondi. Risalgono all'origine stessa della prima forma di lògos occidentale, nella Grecia antica: il dià-logos platonico. La parola greca théatron ha una radice molto chiara, dal verbo theàomai «guardare», «contemplare», che la avvicina alla filosofia in quanto «teoria» del mondo. Théatron è il luogo dell'ammirazione, da cui il termine theorìa, parola chiave della filosofia: contemplazione della mente, considerazione, meditazione, studio, riflessione sulle cose della vita. Il teatro e la teoria (filosofica) hanno una radice linguistica comune, una radice che è, in primo luogo, antropologica. Di tutte le arti, l'arte drammatica è infatti quella più mescolata con la trama, anzi con l'intrigo della vita umana. È vita in azione, messa sotto gli occhi dell'uomo che così si contempla e afferra il senso del proprio agire, del proprio patire, del proprio godere, del proprio essere. In questo libro s'indagano le varie commistioni tra il mimetismo teatrale, il teatro come forma d'arte primordiale e la riflessione filosofica che ne ha fatto un uso costante e originale, anzitutto in epoca moderna.
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Ferrari Marco Albino
Freney 1961. La tempesta sul Monte Bianco
br. Luglio 1961: sette tra i più forti alpinisti di quei tempi sono impegnati sul Pilone Centrale del Frêney al Monte Bianco, l'ultimo grande "problema" delle Alpi. Da giorni, gli italiani guidati da Walter Bonatti e i francesi da Pierre Mazeaud si trovano in alto sulla parete. Lampi, vento, neve, temperature a venti sottozero bloccano la salita. Sembra che resistere nella speranza dell'arrivo del sereno sia l'unica soluzione. Ma la tempesta non si placa. E quando Bonatti decide di tentare una discesa disperata, è ormai troppo tardi. Un dramma nazionale, da copertina, che ha lasciato sgomenta l'Italia del boom economico. Questo racconto fedele e incalzante è stato più volte ripubblicato, divenendo uno dei grandi classici della letteratura di montagna. Oggi è proposto in un'edizione rivista e arricchita da immagini e documenti inediti, e anche dai retroscena emersi in questi anni. Con una nuova introduzione dell'autore.
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Dolcini Carlo
Federico Fellini e «Il bidone». Genesi e storia di un film dimenticato (1955)
ill., br. Il saggio ripercorre la storia e la genesi della quinta opera cinematografica di Federico Fellini. Con il ricorso a una inedita documentazione viene illustrata da una parte la costruzione tecnica del film attraverso i preventivi, i contratti ed i compensi e, dall'altra, sono descritti e raccontati i luoghi delle riprese: Roma con gli stabilimenti di Cinecittà e della Titanus, Cerveteri, Viterbo e i monti Ernici. Della sceneggiatura di Fellini, Flaiano e Pinelli vengono riscoperte diverse redazioni sia all'Indiana University che nella versione in francese di Dominique Delouche e in un libro di Renzo Renzi con il testo che si rivela essere più vicino a quello del film. Del plot narrativo del film, si ricostruisce in questo libro tuto l'insieme, con una serie di fotografie di scena molte delle quali mai pubblicate prima. Respinto dalla maggioranza della critica italiana e dal pubblico (non dalla parte più sensibile del mondo cattolico), acclamato in Francia, Il Bidone, opera largamente dimenticata del Maestro, appare certamente come il meno tradizionale dei film di Federico Fellini.
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Mione Dario; Russo Giulia
Ciak Mate. Un secolo di scacchi al cinema
ill., br. Come vengono trattati gli scacchi nel cinema? Le partite sono verosimili? Le regole del gioco sono rispettate? A queste domande dà una risposta Ciak Mate, analizzando quaranta pellicole a tema o nelle quali il gioco fa da filo conduttore. Nella sezione principale si spazia da classici come "La febbre degli scacchi" e "Il settimo sigillo" a opere più recenti, quali "Queen of Katwe" e "Qualcosa di meraviglioso", passando per "Mosse pericolose" e "In cerca di Bobby Fischer". Di tutte vengono ricostruite le partite e le posizioni sulla scacchiera. Il capitolo "60 scene da ricordare" è una selezione di pellicole in cui gli scacchi hanno un ruolo più o meno rilevante. Un'opera inedita nel panorama editoriale scacchistico e cinematografico, arricchita dalla Prefazione di Paolo Fiorelli e da accurati indici analitici e dei nomi in cui sono elencati un migliaio di attori, registi, giocatori e personaggi celebri citati nel libro.
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Noah Trevor
Nato fuori legge. Storia di un'infanzia sudafricana
br. Nato nel Sudafrica dell'apartheid da madre xhosa e padre bianco, Trevor è colored: né bianco né nero, un'anomalia intollerabile per il rigido sistema razziale sudafricano. Destinato fin dalla nascita a un'esistenza «fuori legge», Trevor se la cava splendidamente poiché la sua infanzia, spericolata e indimenticabile, è orchestrata da una madre più potente del tuono: Patricia Nombuyiselo Noah, un magma di contraddizioni stupendamente africane. È bigotta e ribelle, severa e anticonformista, e soprattutto ha fiducia nel fatto che tutto è possibile, di qualsiasi colore sia la tua pelle, l'importante è andare a scuola, imparare l'inglese, fare quello che si pensa sia giusto e rifiutare le leggi sbagliate e illogiche inventate dagli uomini. Trevor ripercorre la sua vicenda senza alcuna retorica, sempre sul filo di un'irresistibile vena ironica che lo affranca dal ruolo di vittima e rende il suo racconto più forte di qualsiasi denuncia. Non teorizza nulla, mostra se stesso, il «bastardo»: la sua mescolanza razziale sfida l'ingiustizia del sistema e ne mette in luce l'insostenibilità e incoerenza. Mescolarsi è la vera rivoluzione e questa storia esplosiva e «fuori legge» ne è la prova. L'aspettavamo da tempo.
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