Marcozzi L. (cur.)
Petrarca lettore. Pratiche e rappresentazioni della lettura nelle opere dell'umanista
ill., br. Questo volume raccoglie gli interventi presentati alle Giornate di studio tenute presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'università di Roma Tre nei giorni 11 e 12 marzo 2014, e dedicate alle pratiche e alle rappresentazioni della lettura nelle opere di Petrarca. Gli interventi, presentati a un nutrito pubblico comprendente molti specialisti della materia, sono stati sottoposti in seguito a un processo di revisione precedente alla pubblicazione in questo volume. Il punto di partenza dell'incontro e dei saggi qui raccolti consiste nel fatto che molti - e di grande qualità - sono gli studi sulla biblioteca e i singoli libri di Petrarca, studi che da soli costituiscono una branca specifica dell'interesse per l'autore. Ne sono state indagate, ininterrottamente dagli albori degli studi petrarcheschi a tempi assai recenti, le liste di libri, le postille, le modalità di acquisto dei codici, il rapporto intertestuale tra le sue opere e quelle degli autori, soprattutto classici, da lui letti e memorizzati, i margini dei libri. Dai pionieristici studi di Pierre de Nolhac e di Berthold Louis Ullman, per citare solo i primi che si sono occupati degli aspetti materiali della biblioteca di Petrarca, passando per quelli di Giuseppe Biilanovich, Michele Feo, Vincenzo Fera, Silvia Rizzo e della generazione di studiosi che da questi è stata formata, senza dimenticare gli importanti contributi di Francisco Rico sulla peculiare lettura di Agostino da parte di Petrarca, fino alle recenti edizioni dei postillati petrarcheschi più importanti, si può affermare che non ci sia traccia lasciata dal calamo di Petrarca nei margini dei suoi libri che non abbia ricevuto la debita attenzione (anche se molto resta ancora da pubblicare nella sua integrità). Alla luce di questi lavori, tuttavia, risulta piuttosto sorprendente che non appaia altrettanto articolato l'interesse per Petrarca nella storia della lettura, dato che questo tipo di studi ha goduto di grande fortuna negli ultimi decenni. Si registrano, in anni recenti, alcuni interventi di Brian Stock sulla lectio spiritualis, di matrice agostiniana, attuata da Petrarca nel Secretum (più avanti citati in diversi contributi), o le indagini di un paleografo avvertito come Armando Petrucci, che ha riflettuto sulla particolare giunzione tra le scrittura e la lettura di Petrarca, e la sua matrice notarile.
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Fedi A.; Luchini M.
Petrarca
br. Il volume offre un panorama completo e aggiornato della figura e delle opere di Francesco Petrarca. Dopo una dettagliata esposizione intorno alla vita e gli scritti dell'autore, presenta per ognuna delle opere i tratti sia storici che stilistici essenziali e, nel caso del Canzoniere e dei Trionfi, un esauriente studio dei problemi filologici che hanno portato alla formazione dei due testi, il primo dei quali ha segnato la storia della cultura e della lingua italiane. La "formazione" del Canzoniere nel corso della vita dell'autore, che vi lavorò incessantemente per quasi mezzo secolo, è un esempio mirabile di testo che si andò facendo, pezzo dopo pezzo, fino a divenire un monumento della cultura europea. Proprio per questo, larga parte è assegnata alla storia del petrarchismo nella cultura non solo italiana.
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Rigo Paolo
Fluctuatio animi. Studio sull'immaginario petrarchesco
br. «Voluntates mee fluctuant et desideria discordare et discordando me lacerant» {Fam., II 9, 17). Attraverso queste parole, scritte in risposta a un'epistola "giocosa" di Giacomo Colonna -, lettera, forse, fittizia, senz'altro, se vera, quanto mai impertinente (perché indagatrice dell'animo e di tutte le figurazioni di sé create dal poeta, ma anche filosofo e storico) - Francesco Petrarca consegna un'immagine di sé unica, ideale, che diventerà il vessillo della sua esistenza terrena e letteraria. Un'esistenza condotta cercando di combattere, di convivere, di tesaurizzare - per quanto possibile - l'eterno male dell'uomo: la tragica fluctuatio dell'animo. L'intento di questo volume è attraversare la produzione letteraria di Petrarca cercando di seguire il fil rouge rappresentato dalle immagini afferenti alla pervasiva tematica relativa al concetto (tre le figure principali esaminate: altercatio, navigatio e peregrinalo, a cui si aggiunge la Visio). Si tratta di un campo frequentato dalla critica, ma di cui mancano studi di natura sistematica. Dall'indagine ne emerge un Petrarca impegnato, stante gli insegnamenti della filosofia classica e cristiana, a contrastare quel malevole sentito, che è di fatto la macchina creatrice della poesia di ogni tempo.
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Santagata Marco
I frammenti dell'anima. Storia e racconto nel Canzoniere di Petrarca
br. Ad un certo punto della sua vita, in un momento di crisi morale e culturale, Petrarca impegna tutte le sue forze in un'impresa ambiziosa: mettere al centro della produzione letteraria la sua persona, il suo "io". Nasce così il grande progetto di un'autobiografia ideale, affidata a più libri, composti coi frammenti di quella sparsa produzione a cui si era dedicato fin dalla giovinezza. Nello stesso giro di anni concepisce dunque le raccolte epistolari in versi e in prosa e i "Rerum vulgarium fragmenta". Passerà un quarto di secolo prima che il Canzoniere trovi, negli estremi mesi di vita del Petrarca, il suo assetto definitivo.
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Fiorilla Maurizio
Marginalia figurati nei codici di Petrarca
ill. I lettori medievali erano soliti glossare il testo con diversi tipi di note figurate: segni di attenzione di varia morfologia e veri e propri disegni marginali. Questo libro è dedicato ai manoscritti posseduti ed annotati da Francesco Petrarca e prende in esame, oltre ai marginalia figurati di mano dello stesso poeta, anche quelli di incerta attribuzione e quelli vergati nei volumi della sua biblioteca da Giovanni Boccaccio o da altri annotatori trecenteschi.
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Cerocchi Marco
Funzioni semantiche e metatestuali della musica in Dante, Petrarca e Boccaccio
brossura Il volume individua gli aspetti dell'evoluzione della relazione tra parola e musica nel XIV secolo. L'autore osserva che mentre Dante - pur riconoscendo alla musica lo straordinario potere d'influenzare l'animo umano - evidenzia la pericolosità di quella secolare, Petrarca si lascia ammaliare da essa, ne considera i sorprendenti e diversificati effetti psicologici e si avvale delle sue doti comunicative. L'analisi dettagliata del Decameron di Boccaccio testimonia il nuovo modo di concepire il genere "profano", ossia liberamente e senza remore.
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Bettarini Rosanna
Lacrime e inchiostro nel Canzoniere di Petrarca
brossura
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Chines Loredana
Francesco Petrarca
br.
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Mazzoni Luca
Fra Dante, Petrarca, Boccaccio e studi eruditi
brossura
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Guidolin Gaia
La canzone nel primo '500. Metrica, sintassi e formule tematiche nella rifondazione del modello petrarchesco
br. Nel Cinquecento la canzone petrarchesca è protagonista di un'effimera rifinitura ma i tentativi di ricreare quella magistrale armonizzazione di "gravità e piacevolezza" che si compie all'interno del "Canzoniere" viene a tratti a confliggere con il compito di dare voce alle istanze compassate del dettato e dei contenuti cui il metro disteso sembra primariamente votato per ragioni genetiche e strutturali.
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Fubini Riccardo
Umanesimo e secolarizzazione da Petrarca a Valla
brossura
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Chessa Silvia
Il profumo del sacro nel Canzoniere di Petrarca
ril.
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Cossutta F. (cur.)
Ruolo e mito del Petrarca nelle lettere italiane
brossura
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Rossi M. (cur.)
Commento del Filelfo ai «Rerum vulgarium fragmenta» 1-136 (rist. anastatica 1476). Ediz. italiana e latina
br. Edizione anastatica della princeps bolognese del 1476.
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Geri Lorenzo
Petrarca cortigiano. Francesco Petrarca e le corti da Avignone a Padova
br.
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Povolo Claudio
Il frate, il conte e l'antropologo. Tre personaggi in cerca di Francesco Petrarca in Arquà
br. Carlo Leoni, nobile letterato e mecenate padovano vissuto nel XIX secolo, è il ladro del cranio di Francesco Petrarca, la cui salma è custodita nella tomba del poeta ad Arquà Petrarca sui Colli Euganei. La sottrazione del teschio, sostituito con quello di una donna vissuta un secolo prima del poeta, è stata documentata da un anatomopatologo dell'Università di Padova nel 2004 in occasione della riapertura della celebre tomba a fini scientifici. Lo storico Claudio Povolo sedici anni dopo ricostruisce le vicende di questo giallo con documentata precisione.
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Leporatti R. (cur.); Salvatore T. (cur.)
Le rime disperse di Petrarca. Problemi di definizione del corpus, edizione e commento
br. Fra Tre e Cinquecento nei diversi centri letterari d'Italia un'ampia tradizione manoscritta e a stampa attribuisce a Petrarca un gran numero di rime che non figurano nell'autografo dei "Rerum vulgarium fragmenta". Riunite in sillogi miscellanee ma spesso infiltrate nei Rvf stessi, le cosiddette rime disperse insidiano l'integrità della raccolta, approntata con cura dall'autore nel corso di una vita e subito assurta a modello inalterabile di perfezione poetica; e tuttavia, allo stesso tempo, tale imponente processo di contaminazione è segno della straordinaria vitalità della ricezione del Canzoniere nelle diverse fasi di affermazione del petrarchismo. Circoscrivere il corpus delle disperse e stabilirne l'autenticità e la lezione costituiscono uno dei problemi testuali più complessi e intriganti della critica petrarchesca. In questo volume alcuni dei maggiori specialisti di lirica medievale riflettono sulle soluzioni metodologiche più opportune per affrontarlo e risolverlo con il gruppo di lavoro del progetto ginevrino Le "rime disperse di Petrarca: l'altra faccia del Canzoniere", che sta curando l'edizione critica. Contributi di Guyda Armstrong, Marco Berisso, Anna Bettarini Bruni, Simona Biancalana, Maria Clotilde Camboni, Silvia Chessa, Alessio Decaria, Anaïs Ducoli, Michele Feo, Roberto Leporatti, Alessandro Pancheri, Laura Paolino, Daniele Piccini, Federica Pich, Tommaso Salvatore, Paola Vecchi Galli.
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Vellutello Alessandro
Commento a «Le volgari opere» del Petrarcha. Edizione anastatica dell'esemplare della Biblioteca reale di Torino (P.M. 1286)
br. Con introduzione e indici di Sabrina Stroppa.
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Carducci Giosuè; Florimbii F. (cur.)
Chiose e annotazioni ai Trionfi di Petrarca
ill., br. Nella lunga fedeltà di Carducci nei confronti di Petrarca c'è una zona d'ombra che riguarda i Trionfi. In un arco cronologico di quasi cinquant'anni, sono infatti rari gli affondi di Carducci sul poema italiano di Petrarca: non a caso, mentre nel 1896 usciva a Firenze l'edizione di Canzoniere e Trionfi dovuta a Giovanni Mestica, nel 1899 Carducci e Severino Ferrari pubblicavano le sole rime del Canzoniere. Eppure, nella Casa-Museo di Bologna si conservano due fascicoli di carte che trasmettono il suo commento, sino ad ora rimasto inedito, a cinque capitoli trionfali: un commento avviato nei primi anni Sessanta dell'Ottocento e abbandonato da Carducci in uno stato ancora provvisorio dopo il 1893, ma già fornito di un impianto storico ed erudito, fondato sulla tradizione esegetica precedente, volto all'esatta comprensione della lettera e integrato da annotazioni filologiche, linguistiche e stilistiche proprie del Carducci maturo. Questa edizione critica propone quindi per la prima volta il testo del commento di Carducci ai Trionfi, rispettando il più possibile lo stato degli autografi. Il testo è corredato di un apparato critico che dà conto degli interventi dell'autore sulle carte (emendamenti, aggiunte, cassature) e accompagnato da alcune note orientate a valorizzare la carducciana "arte del commento".
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Bandiera Valentina
Il Petrarca nel III millennio. Dal Secretum al regresso emotivo
brossura
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Pomilio Mario; Gibellini C. (cur.)
Petrarca e l'idea di poesia. Una monografia inedita
br. Pochi sanno che Mario Pomilio negli anni giovanili intraprese la carriera accademica. Allievo della Normale di Pisa, dove si era laureato con una tesi su Pirandello, fu borsista a Bruxelles e a Parigi, dove tra il 1950 e il 1952 si dedicò a un'ambiziosa ricerca sull'estetica del furor e sulla natura divina dell'ispirazione poetica dal Medioevo all'età moderna. All'interno di questo vasto progetto nacque lo studio su Petrarca che qui si pubblica: non del tutto rifinito, ma ampio e solido, raggiunse la misura di una robusta monografia. Negli scritti latini Petrarca realizzò un'originale sintesi di valori classici e cristiani, conciliando Cicerone con Lattanzio: la poesia, prima riduttivamente intesa come ornamentazione retorica, diventava così strumento privilegiato per svelare la verità e accedere a una superiore sapienza. Polemizzando con lo scientismo tomista e la cultura monastica, che attribuivano alle lettere una funzione ancillare, Petrarca proclamava la dignità etica e la potenza speculativa della poesia, inaugurando precocemente la luminosa stagione dell'umanesimo cristiano. Il saggio rimase inedito, ma la riflessione sull'estetica petrarchesca, e più in generale sul senso della letteratura e sulla sua intrinseca serietà, fu determinante nella "conversione" di Pomilio: fu anche in virtù di questa esperienza che egli riconobbe la propria vocazione, nascendo a se stesso come scrittore senza dismettere mai l'abito dello studioso e del pensatore.
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Viti Paolo
L'ascesa al Parnaso. Petrarca e Boccaccio alle origini dell'umanesimo
br. Il volume raccoglie quattro studi su Francesco Petrarca e quattro su Giovanni Boccaccio, volti a sottolineare certi aspetti significativi e qualificanti del loro pensiero. Costante in tutti e due gli scrittori è il comune rapporto con gli studi e con i libri, classici e moderni, intesi come fondamentali strumenti dell'impegno culturale e del programma letterario a cui entrambi si rifanno. Sono anni decisivi per il rinnovo e per la riforma intellettuale, singola e collettiva, rispetto alle epoche precedenti nella formazione e nel compimento delle nuove realizzazioni dotte e ricercate. In tal senso sia Petrarca sia Boccaccio idealmente si rifanno al Parnaso, anche se mai sono saliti su questo monte della Grecia: ma famoso, nella mitologia classica, perché simbolo della poesia, consacrato al culto di Apollo e ritenuto sede delle Muse. Appare irrinunciabile e determinante il rapporto di Petrarca e di Boccaccio con la produzione classica: da essa sono dedotti e ricavati aspetti, fonti e modulazioni che trovano spazio e ripresa nei momenti d'esordio della letteratura italiana e, in tal modo, riescono vitali e particolarmente fruttosi.
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Pastore Stocchi Manlio
«In aula ingenti memoriae». Ricerche petrarchesche
br. "Gli scritti che qui presento raccolti sono stati composti sparsamente nel corso di molti decenni, con impostazioni e modi di scrittura differenti. Ma rileggendoli ora mi è sembrato che pur nella diversità dei tempi e degli argomenti vi si percepisca una sostanziale unità, quali parti, fra loro idealmente coordinate, di un'unica, organica indagine sulla cultura, sull'umanità e sulla poesia del Petrarca, condotta con metodo coerente e quasi sempre in presenza e con l'aiuto della letteratura latina soprattutto antica (ma anche medievale). Nel rivederli, 'cum ira' talvolta per le antiche mie insufficienze ma sempre 'sine studio', ho giudicato che non troppo avrei da mutarvi, e che, quali contributi all'esegesi e alla critica petrarchesca, nemmeno i più vecchi tra loro abbiano in tutto perduto d'efficacia e d'attualità. Del resto, ove mi sia sembrato più necessario un qualche restauro, vi ho provveduto con le modifiche e le aggiunte opportune. In nessun caso, però, ho rinunciato alla impostazione didascalica e discorsiva originariamente richiesta dalle occasioni (lezioni magistrali e lecture Petrarce) per le quali li avevo in buona parte redatti". (Nota dell'autore)
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Tonelli Natascia
Leggere il «Canzoniere». Guide alle grandi opere
br. Un vademecum per leggere i capolavori della letteratura italiana, quei classici che non si smette mai di riscoprire: la storia del testo, la vicenda dell'opera, i temi dominanti, lo stile, la fortuna.
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Rico Francisco
I venerdì del Petrarca
br. Di nessun altro uomo vissuto prima di Petrarca abbiamo una così vasta messe di informazioni biografiche, diceva Ernest H. Wilkins. Ma precisava che tali informazioni si fondano per lo più su lettere e altri scritti petrarcheschi. Bisognerà allora chiedersi: che cosa sappiamo di lui con certezza? La verità è che ogni scrittore mira a diventare, per usare le parole di Ortegay Gasset, "romanziere di se stesso, originale o plagiario". E, come dimostra l'affascinante indagine di Francisco Rico, Petrarca non sfugge alla regola: anzi, la incarna in sommo grado. Il che significa non solo che l'autoritratto che egli va componendo nel tempo è ispirato a exempla illustri, ma che nulla di quanto ci dice è letterale e innocente. Dietro ogni data, dietro la semplice menzione di un giorno della settimana (il venerdì, ad esempio, giorno marcato per eccellenza), si cela una fitta rete di rispondenze, una raffinata simbologia e un audace disegno: trasformare i momenti vissuti o immaginati in frammenti di un racconto unitario capace di sottrarli alla corrosione del tempo. Ma Petrarca si spinge ancora più in là nella costruzione di un'esistenza ideale: grazie a Rico, lo vediamo infatti applicare la 'dispositio' persino alla vita non scritta, modellarla come un testo, mettendo in atto ciò che non scrive - o, se vogliamo, facendo letteratura con le proprie azioni.
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Marcozzi L. (cur.); Brovia R. (cur.)
Lessico critico petrarchesco
br. Il "Lessico critico petrarchesco" accompagna il lettore alla scoperta dei nuclei fondamentali della riflessione di Petrarca e offre uno strumento esauriente per la comprensione della personalità, della poetica e delle opere dell'autore. Il volume presenta una collezione di riflessioni critiche di riconosciuti specialisti, dedicate ad aspetti significativi del pensiero di Petrarca e ordinate per temi fondamentali sotto il profilo umano (Tempo, Amicizia, Amore), centrali nella riflessione estetica ed etica dell'autore (Conoscenza, Poesia, Verità), e utili a comprendere i multiformi aspetti del suo rapporto con il mondo e la vita (Antichità, Biblioteca, Politica, Potere), dunque, una ricognizione completa sulla vicenda intellettuale dell'autore italiano più influente e imitato nel panorama letterario e poetico europeo nel corso dei secoli.
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Pellegrin Elisabeth
Manuscrits de Pétrarque dans les bibliothèques de France
ill., br.
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Sottili Agostino
Codici del Petrarca nelle biblioteche della Germania occidentale. Vol. 1
brossura
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Sottili Agostino
I codici del Petrarca nelle biblioteche della Germania occidentale. Vol. 2
brossura
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Zamponi Stefano
I manoscritti petrarcheschi nella Biblioteca civica di Trieste
ill., br.
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Trovato Paolo
Dante in Petrarca. Per un inventario dei dantismi nei Rerum Vulgarium Fragmenta
brossura
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Terzoli M. A. (cur.); Barbero M. M. S. (cur.)
I «Trionfi» di Petrarca. Indagini e ricognizioni
brossura Nelle visioni dei "Trionfi" sei entità emblematiche - Amore, Castità, Morte, Fama, Tempo ed Eternità - trionfano progressivamente l'una sull'altra e la vicenda del poeta assurge a paradigma universale, a specchio della stessa condizione umana. Sottoposto a molteplici rifacimenti e modifiche, il poema è incompiuto e presenta ancora molte incognite. Il libro propone l'avvincente lettura di un'opera che fino al Cinquecento ha avuto straordinaria fortuna di lettori e interpreti, e grande rilevanza per le arti figurative. Il primo capitolo tenta di identificare il misterioso personaggio che fa da guida al protagonista: la sua identità costituisce una chiave per l'interpretazione del poema e del rapporto dell'autore coi suoi modelli. Il secondo capitolo mostra come il Trionfo della Fama svolga una funzione strutturante per l'intera opera. Il terzo e il quarto riflettono su una possibile struttura sinusoidale e sulla funzione metapoetica del paesaggio.
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Ariani Marco
Petrarca
ill., br.
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Pisano Dario
Nel cammin di nostra vita. Dante, Petrarca e Boccaccio visti da vicino
br. Il libro si compone di un trittico di saggi, ognuno dei quali offre un'ampia panoramica sulle rispettive tre corone trecentesche (Dante, Petrarca e Boccaccio). Si indirizza, oltreché agli specialisti, a tutti gli appassionati e ai curiosi che vogliano riaccostarsi alla nostra massima letteratura antica. Il primo capitolo è dedicato alla vita di Dante, narrata sulla base di una ricognizione delle fonti biografiche antiche e moderne, tra le quali spicca, per importanza e profondità artistica, il Trattatela in laude di Dante di Giovanni Boccaccio, il padre della narrativa europea e il primo tempestivo pontefice del culto dantesco. Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, ai quali sono dedicati i restanti due capitoli, sono i dioscuri che hanno fondato la tradizione letteraria moderna, con la responsabilità di amministrare l'eredità dantesca, secondo due prospettive culturali profondamente diverse l'una dall'altra. I saggi raccolti mirano così a raccontare a un lettore odierno in cosa consista la perenne giovinezza artistica dei nostri capolavori delle origini.
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Fornasiero Serena
Petrarca. Guida al Canzoniere. Nuova ediz.
br. Il Canzoniere ha goduto di un successo straordinario e ininterrotto in tutta Europa; è stato letto, imitato, saccheggiato ma il suo significato complessivo, in tanta fortuna, è stato quasi sempre tradito o banalizzato, per l'oggettiva difficoltà di darne un'interpretazione univoca. La nuova edizione di questo volume si propone di aiutare il lettore a comprendere la natura "organica" del libro di Petrarca: non si tratta cioè di un insieme di frammenti (a dispetto del titolo latino Rerum vulgarium fragmenta) ma di un'architettura complessa e stratificata che nel corso del tempo ha avuto destinazioni d'uso diverse e fatto suoi elementi stilistici difformi.
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Billanovich G. (cur.); Frasso G. (cur.)
Il Petrarca ad Arquà. Atti del Convegno (Arquà Petrarca, 6-8 novembre 1970)
ill., br.
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Quondam A. (cur.)
Petrarca in Barocco. Cantieri petrarcheschi. Due seminari romani
br.
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Fazion Sara; Lorenzi Ilaria
Petrarca lettore di Seneca tragico e di Svetonio
br. Tra gli auctores peculiares di Francesco Petrarca un ruolo di primo piano rivestono Lucio Anneo Seneca e Gaio Svetonio Tranquillo. «Seneca autem tragedias [texuit], que apud poetas profecto vel primum vel primo proximum locum tenent», «[Svetonius] Tranquillus, auctor certissimus»: queste citazioni, tratte rispettivamente da Fam. IV 16, 9 e Gest. Ces. 14, sono un riflesso dell'attento dialogo intrattenuto da Petrarca con le opere dei due autori, prima corredate sui manoscritti in suo possesso di postille e segni d'attenzione a guisa di vere e proprie biblioteche ai margini del testo, poi rievocate a più riprese negli scritti latini e volgari. Qui Petrarca, tessendo le sue parole assieme alle voci dei due magni auctores, creò pagine di mirabile modernità, alcune inerenti la sua personale historia, altre incentrate su riflessioni filosofiche ed estetiche di valenza universale, altre ancora dedicate alla formulazione di giudizi sulle vicende del passato e sulla politica del presente.
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Cardini R. (cur.); Coppini D. (cur.)
Petrarca e Agostino
br.
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Bragantini Renzo
Testi e vicende del Trecento. Letture ed esegesi di Dante, Petrarca, Boccaccio
br. Il libro nasce dal convincimento che non sia possibile proporre un'interpretazione plausibile di qualsivoglia testo, massime se si tratta di opere dei primi secoli, se non tramite un corpo a corpo con le sfide offerte dalla sua lettera, e con un esauriente chiarimento di essa. Ciò non significa indugiare esclusivamente su tale aspetto (che pure, per un autore medioevale, è primario); piuttosto quella premessa è la sola che, implicando in ogni sua stazione argomentativa un quadro necessariamente più ampio, permette a ognuno dei due movimenti di irrobustirsi vicendevolmente. I tre grandi protagonisti della letteratura trecentesca sono qui oggetto tanto di analisi ravvicinate, quanto di indagini di più ampia portata, quanto infine di questioni di metodo (commento ai testi, problemi testuali).
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Tofani - Cioffi
Per il Centenario di Petrarca - Veduta di Arquà / Il Lago di Arquà
Veduta composta da due vignette: In alto veduta di Arquà, in basso veduta panoramica del lago. Testo al retro
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Gallieni
La Tomba di Petrarca ad Arquà
Veduta della tomba, eretta nei pressi della chiesa. Testo al retro
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Cioffi
La casa di Petrarca ad Arquà
Veduta della casa del poeta. Testo al retro
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Cenni
Il Centenario di Petrarca - Carducci legge il suo discorso ...
Raffigurazione della commemorazione per il centenario di Petrarca. Testo al retro
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anonimo
Francesco Petrarca
Stampa antica ed originale con testo al retro
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Scheible J.
Petrarca's grab in Arqua
Particolare del sepolcro del Petrarca in Arquà - Padova
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Chevalier P.
Casa di Petrarca in Arqua
Veduta della casa del Petrarca
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Diligenti ed. - Carocci dis.
Petrarca di Firenze
Stemma araldico della famiglia, finemente colorato a mano all'epoca con vivace acquerellatura a tempera. La stampa è accompagnata da pagine con testo storico descrittivo
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L'ILLUSTRAZIONE ITALIANA. 12 Giugno 1904. Anno XXXI - N. 24.
In-4, brossura. In buono stato di conservazione. In questo numero: “Pellegrinaggio alla tomba di Petrarca ad Arquà”.
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Francesco Petrarca
Italia Mia.
Buenos Aires AG: Instituto de Estudios Italianos Biblioteca ""Miguel Caviglia"" 1945. BROSSURA. BUONO. 15 21. ZMT2566 POESIE 012 USATO Instituto de Estudios Italianos Biblioteca ""Miguel Caviglia"" unknown
Bookseller reference : ZMT2566-85C
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