|
Fux Mara
Tutta colpa di Maria!!!
br. ... Aveva ripercorso emozioni, episodi, incontri avvertendo un inconcepibile vuoto aleggiare attorno a sé. Mancava qualcosa...
|
|
Corona Mauro
Storia di Neve
br. Neve Corona Menin, l'unica bambina nata nel gelido inverno del 1919, è una creatura speciale. Tutti lo capiscono quando, con il semplice tocco della sua mano, alcuni compaesani in punto di morte guariscono miracolosamente. In effetti Neve altro non è che la parte buona della strega Melissa - guardiana di un raccapricciante inferno di ghiaccio -, tornata sulla Terra per riparare i torti commessi in vita. Il padre di Neve però non tarda a vedere in questo dono misterioso un'occasione per arricchirsi e organizza insieme ad altri cinici compari una serie di finti miracoli, che attirano schiere di malati pronti a pagare pur di ottenere la grazia dalla piccola santa e innescano una spirale inarrestabile di ricatti, violenza e delitti...
|
|
Corona Mauro
Le voci del bosco
ill., br. "Mauro Corona ci prende per mano e ci accompagna in una passeggiata attraverso i suoi boschi. Dalle pagine di questo piccolo libro, e dai disegni dell'autore che le arricchiscono, impareremo così che ogni albero, come noi, ha una struttura fisica, un carattere, una spiccata inclinazione. Accadrà che ci riconosceremo nell'elegante betulla, nel generoso cirmolo o nella tenacia dolente dell'ulivo nodoso. E ci capiterà anche di scoprire che ogni legno ha una sua "vocazione", che ogni essenza da il meglio di sé solo in alcune circostanze e per alcuni usi particolari. L'acero, per esempio, che può essere tagliato solo in una certa direzione "perché è un legno bello, elegante, ma di facciata"; oppure il maggiociondolo, utilizzato da secoli per le spine delle botti e i pali delle vigne perché l'alcol, a differenza di ciò che fa con gli uomini, non riesce a distruggerlo. Se, silenziosamente attratti dalla profonda umanità della natura, lasciamo le nostre città, facciamo silenzio, e sotto la guida di Mauro Corona ci addentriamo nel bosco, queste e molte altre saranno le sorprese che incontreremo..."
|
|
Fogazzaro Antonio
Malombra
br. La protagonista indiscussa di questo grande romanzo d'amore e follia è la giovane, oscuramente affascinante Marina Crusnelli di Malombra, ospitata dallo zio, il conte Cesare d'Ormengo, in una magnifica villa sul Lago di Como. Venuta in possesso di un autografo dell'antenata Cecilia, apparentemente portata alla morte dal marito, padre dell'attuale conte, si convince di esserne la reincarnazione e di avere l'obbligo di vendicarne l'assassinio...
|
|
Kawabata Yasunari
Bellezza e tristezza
brossura L'arte, la contemplazione della natura, il mondo dei giovani, la fragilità dei sentimenti, l'omosessualità. Ma come in tutti i libri di Kawabata il senso nascosto è lo spietato incalzare del tempo. Dal groviglio di ombre e di ossessioni che scandiscono ogni storia d'amore, Kawabata tratteggia i personaggi di questo suo romanzo e li introduce in uno strano paesaggio sentimentale; Otoko e la sua bellissima e giovane allieva; un ragazzo ingenuo e appassionato; la moglie di Oki che ha sepolto nelle cure della casa tutto il suo carico di rancori e gelosie. In questa atmosfera grigia, crepuscolare, e quasi rassegnata, irrompe a un certo punto un'ondata di passione torbida e impetuosa. Ognuno dei personaggi appare dominato da un'idea ossessiva e su tutti incombe un presagio di tempesta...
|
|
Dostoevskij Fëdor
Il giocatore
br. Romanzo breve pubblicato nel 1867. In esso l'autore accantona momentaneamente i grandi temi religiosi e filosofici. Il racconto, in parte autobiografico, non è tuttavia disgiunto da un profondo impegno psicologico. Attraverso le vicende del protagonista Aleksej Ivanovic che, innamorato della giovane e capricciosa Paolina, finisce per diventare un giocatore di professione, Dostoevskij analizza la condizione ossessiva del giocatore d'azzardo. Saggio introduttivo di Sarah Tardino.
|
|
Svevo Italo
La coscienza di Zeno
br. "La coscienza di Zeno" è il terzo romanzo di Italo Svevo, scritto dal 1919 al 1922 e pubblicato nel 1923, dopo il lungo silenzio letterario dell'autore. Raggiunge il successo nazionale e internazionale grazie all'interesse di Eugenio Montale e di James Joyce, amico di Svevo, che fa conoscere il romanzo in Francia. Innovativa è la struttura del romanzo, costruito ad episodi e non secondo una successione cronologica precisa e lineare. Il narratore è il protagonista, Zeno Cosini, che ripercorre sei momenti della sua vita all'interno di una terapia di psicoanalisi.
|
|
Penza Mauro
Nei boschi d'agosto
br. "Tu non sei quello che compri, quello che consumi, quello che ti hanno prima fatto desiderare e poi ti hanno portato via. Non sei il tuo lavoro, le tue preoccupazioni, i tuoi mille impegni quotidiani che ti allontanano dalle cose che veramente contano. Per ritrovare la strada, per illuminare il cammino. Per definirsi e ritrovarsi, per comprendersi e perdonarsi. Vieni con noi. Sarà una grande avventura, un tatuaggio sul cuore". È questo l'incipit del terzo lavoro di Mauro Penza, ambientato nel microcosmo viaggiante di un trekking a cavallo e dei suoi protagonisti, tutti in sella lungo quei sentieri in quota dove l'Appennino emiliano si fa per un attimo montagna prima di precipitare verso la Toscana. È la storia di un viaggio "lento", così diverso dall'era social di oggi dove tutto sembra succedere ora e altrove. All'ombra dei boschi e lungo fiumi d'argento, si mescolano amori fugaci e incontri imprevisti, pericoli e risate, mentre i destini dei protagonisti capricciosamente si intrecciano sempre più, a volte per un solo giorno, a volte per sempre. Forse è solo una vacanza diversa dal solito, per il gruppo di uomini e donne in sella, di certo è molto di più per chi estate dopo estate ne celebra il rito. Per tutti sarà un viaggio dentro se stessi. Dove cercare un soffio di eternità, quella che abita solo i luoghi dove siamo stati davvero felici. E che magari sta proprio laggiù, un punto perso nel verde intenso dei boschi d'agosto...
|
|
Lopez Braña Emanuele
La mia strada verso il Rotaract
brossura
|
|
Mancuso Luigi
Amor cieco
br. La conversazione tra un uomo e una donna nella terrazza di un albergo in Norvegia (lui pittore, lei archeologa) che cambia il destino di entrambi; l'improvvisa e incomprensibile scelta monacale di una ragazza allegra e vitale; le due vite di una donna sposata sedotta dalla lotta armata nell'Italia del sogno rivoluzionario e della folle deriva terroristica; l'irrompere inaspettato della malattia mentale nell'esistenza felice di una famiglia; la rievocazione in prima persona di un'esperienza indimenticabile, che fa scoprire alla protagonista una vocazione: leggere le lettere dal fronte (e scrivere le risposte) alle mogli e fidanzate rimaste a casa ad aspettare - tra timore e speranza - il ritorno dei loro uomini chiamati a combattere nel fango delle trincee della Grande guerra... Tredici storie semplici che sono altrettante variazioni su uno dei temi più caratteristici delle sensibilità letteraria moderna: il momento decisivo in cui qualcosa di imprevisto accade o si rivela e tutto cambia.
|
|
Uzun Mehmed; Marilungo F. (cur.)
Tu
br. La pubblicazione del volume che oggi qui si presenta è stata resa possibile grazie a un progetto coordinato dall'ISMEO - Associazione internazionale di studi sul Mediterraneo e l'Oriente, coeditore del presente volume, e dall'Istituto internazionale di cultura kurda (Roma). Una presentazione storico-linguistica del Kurdistan e del popolo kurdo, preziosa per orientarsi in un ambito molto poco noto al grande pubblico italiano nei suoi aspetti culturali, e forse più o meno confusamente conosciuto in quelli politici, di cui oggi la grande stampa internazionale si interessa attivamente, dovuta a Daniele Guizzo, si può leggere in un volume precedente di questa stessa collana (Matteo De Chiara e Daniele Guizzo, Fiabe e racconti popolari del Kurdistan, Il Novissimo Ramusio 1, Roma 2014). Il XX secolo, e ancor più l'inizio del XXI, ha visto i Kurdi di almeno tre stati sovrani ergersi a protagonisti in una regione nevralgica del Medioriente, un tempo intercapedine tra l'impero ottomano. Impero russo e Iran, oggi al centro di interessi economici che, se da un lato sottolineano la potenziale ricchezza di questa parte del mondo, dall'altro contribuiscono a metterne ancora più in difficoltà l'autonoma esistenza quotidiana. La versione italiana di "Tu" costituisce la prima traduzione diretta di un romanzo dal kurmanji all'italiano.
|
|
Felicori Eugenio
Appennino rosso. Una storia da non dimenticare
br. L'azione si svolge nel 1975, negli anni di piombo della realtà italiana, in cui imperversano le Brigate Rosse. La parola d'ordine, illustrata dal cattivo maestro Mario Moretti - uno dei tanti sciagurati mostri della cultura progressista - consiste nell'affermare "Cari compagni, la nostra possibilità di valutazione è esaurita e irripetibile" e di vantarsi di avere realizzato l'annichilimento del libero pensiero umano. Il protagonista Marco, attraverso il sogno e le facoltà paranormali di una medium, giunge a rivivere, proprio in quegli anni di tenebra e di orrore nazionale, l'assassinio atroce dello zio, trent'anni prima caduto vittima delle atrocità partigiane nel 1945, a liberazione già avvenuta, nel paese di Gaggio Montano, sull'Appenino, vicino a Bologna.
|
|
Magnasciutti Fabio; Mattiangeli Susanna
Il richiamo della coperta
brossura
|
|
Consolo Vincenzo
Nottetempo, casa per casa
brossura Inseguito dalla luna, un uomo, un "lupo mannaro", corre gridando i suoi tormenti per le contrade e le colline argentate di ulivi. Giunge a Palermo una piccola comunità di forestieri stravaganti, cultori di misteriosi riti esoterici, di nozze pagane con la natura, guidati da un moderno superuomo, Aleister Crowley, venuto a giocare in un paese mediterraneo forse l'ultima delle sue provocazioni teatrali... Vincenzo Consolo torna allo scenario familiare della Sicilia dei primi anni Venti, che segnano l'avvento del fascismo e la notte della ragione. Il risultato è un romanzo corale, l'evocazione lirica di tanti destini individuali e di un'intera civiltà, colta nel momento in cui sta per essere sopraffatta.
|
|
Guccini Francesco
Croniche epafániche
brossura "La ballata più lunga e appassionata di Francesco Guccini." Così nel 1989 Stefano Benni salutava l'uscita di queste "Cròniche epafániche": una vera e propria rivelazione, l'atto di nascita di un talentuoso scrittore fino allora conosciuto solo come insuperabile cantautore. Romanzo se non proprio autobiografico, certo di forte ispirazione autobiografica, le Cròniche riescono a restituire, nel fluire degli aneddoti e delle storie, nella lingua intessuta di termini dialettali e di colore, tutto il sapore di una mitologia di luoghi e affetti personale e familiare, senza retorica ma con toni che sanno alternare la commozione all'ironia, la rievocazione di episodi storici e la fantasia. Il racconto di un'infanzia e una giovinezza maturate in un paesaggio di mezza montagna tra Emilia e Toscana, dagli anni Quaranta in poi, veste così gli abiti dell'epica e della poesia, della cronaca picaresca e del puro divertimento, in quelle che un grande conterraneo di Guccini come Roberto Roversi ha definito "pagine da leggere, da vedere, da immaginare, da ascoltare".
|
|
Smith Zadie
L'ambasciata di Cambogia
brossura L'Ambasciata di Cambogia è circondata da un alto muro di mattoni rossi e in alto, sopra le tegole del tetto, si vede sfrecciare costantemente un volano. Giocano a badminton là dentro, nota Fatou, che proprio di fronte al cancello dell'ambasciata prende l'autobus ogni lunedì mattina per andare in piscina. I suoi datori di lavoro possiedono un sacco di ingressi omaggio al centro benessere, ma sembrano essersene scordati e certo non immaginano che sia lei a usarli. Da quando è arrivata dalla Costa d'Avorio, Fatou vive con la sua nuova famiglia, si occupa delle spese e delle pulizie, sta dietro ai tre figli scontrosi e spesso maleducati. Non dà troppo peso al passaporto che le è stato requisito o allo stipendio mai versato. In fondo, ha una certa libertà: può andare al bar con Andrew la domenica, ha le sue sedute di nuoto, e le partite a badminton dell'Ambasciata di Cambogia. Chissà cosa succede là dentro? si chiede ogni lunedì mattina. E intanto pensa ai genocidi, alle fughe clandestine come la sua, alle disuguaglianze e alla solitudine degli immigrati, all'arco dolce del volano, pallonetto e schiacciata...
|
|
Vaioli Letizia
Rime baciate tra numeri primi
brossura La famiglia di Libero Martinelli, matematico geniale con disturbi del linguaggio e del comportamento, parte improvvisamente senza fornire spiegazioni plausibili. Rimangono a casa Anna, sorella disabile del matematico, e Mia, amica d'infanzia del figlio Greg. Nel sottofondo di un rapporto tra generazioni diverse, Anna e Mia indagano sulla scomparsa della famiglia, avvalendosi dell'aiuto del poliziotto Sauro Caselli, responsabile a suo tempo dell'incidente che ha tolto ad Anna l'uso delle gambe. Al centro del giallo c'è il ritrovamento di un prezioso quaderno di appunti, trafugato alla fine del 1800 e miracolosamente ricomparso nello scenario della bellissima campagna toscana.
|
|
Galletta Massimo
Neve d'agosto
br. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 i tedeschi considerano l'Italia un paese occupato. L'esercito italiano è allo sbando. Ninì ha quasi venti anni. È cresciuta a Nettuno - ormai teatro di aspri scontri - portata dalla corrente di un quotidiano ineluttabile. Giuse è un giovane marinaio scampato miracolosamente all'affondamento dell'incrociatore Trieste. Viaggia contro corrente per tornare al suo paese d'origine. Storia vera di fuggiaschi, profughi e accoglienza. Il racconto descrive l'intreccio di due destini che si inseguono in un'Italia devastata dalla Seconda guerra mondiale.
|
|
Dostoevskij Fëdor
Il giocatore. Ediz. integrale
br. "Il giocatore", romanzo breve pubblicato nel 1867, è ambientato in una città termale della Germania, Roulettenburg, nome di fantasia, forse ispirato alla località di Wiesbaden, dove Dostoevskij risiedette nel 1863 e dove cominciò a giocare alla roulette. In esso l'autore accantona momentaneamente i grandi temi religiosi e filosofici. Il racconto, in parte autobiografico, non è tuttavia disgiunto da un profondo impegno psicologico. Dostoevskij analizza la condizione ossessiva del giocatore d'azzardo attraverso le vicende del protagonista Aleksej Ivanoviè che, innamorato della giovane e capricciosa Polina, finisce per diventare un giocatore di professione. Come tutti i suoi romanzi, fonte di potente suggestione, anche quest'opera si fonda sulla vastità e complessità dell'ordito narrativo, in cui il tumultuoso e incoerente intrecciarsi delle vicende determina un intenso clima drammatico e una profonda ricerca psicologica.
|
|
Jünger Ernst
Ludi africani
br. È il 1913. Ernst Jünger, diciottenne, fugge da scuola, acquista una rivoltella, attraversa in treno il confine con la Francia presentandosi a un ufficio di reclutamento della legione straniera a Verdun. Poco tempo dopo eccolo in viaggio, con rissosi compagni, per Marsiglia; di qui l'imbarco per la costa africana. Il giovanissimo Jünger passerà sei settimane nella legione, chiudendo la sua fuga quando un intervento del padre dalla Germania provocherà il suo congedo. Un anno dopo si arruolerà di nuovo, ma nell'esercito tedesco, e andrà a combattere sul fronte occidentale la sua guerra, tra le «tempeste d'acciaio» che daranno il titolo a un libro memorabile. Fuggito da un'agiata esistenza di studente per poter vivere «arbitrariamente», Jünger farà la conoscenza, fra le mura di un fortino della legione, di quella speciale follia - seppur qui stemperata dal clima dell'avventura, dal colore dell'esotismo - che emana da un mondo chiuso di uomini in armi: un mondo insieme regolato e senza vera legge. Soprattutto, sperimenterà i limiti dell'avventura individuale, l'impossibilità di darsi un destino tutto personale; in realtà, egli è indotto a concludere, «nessuno può vivere arbitrariamente». Ma l'Africa è anche, per lui, il primo luogo in cui può scoprirsi osservatore - straordinariamente dotato - di una realtà al di là della vicenda attuale e contingente: il paesaggio, con il suo fascino immediato e la profondità del tempo che racchiude. E così, in questi "Ludi africani", si rivela già in tutta la sua mirabile forza percettiva il «contemplatore solitario».
|
|
Carlotto Marco
Racconti del cuore e della ragione
br. In questi racconti introspettivi l'autore mette in rilievo principalmente le emozioni e i pensieri dei loro protagonisti - bambini, adolescenti e adulti - consentendo al lettore di apprezzare la bellezza dei sentimenti umani e di riflettere su temi quali l'amicizia, l'amore, la fede, le età della vita, il ricordo e l'immaginazione.
|
|
Capus Alex
Una questione di tempo
brossura
|
|
Apuleio; Longobardi M. (cur.)
Le Metamorfosi. Testo latino a fronte. Ediz. integrale
br. Il romanzo, in undici libri, racconta la storia di Lucio, un giovane affascinato dalle arti magiche, che, in seguito ad un errore - uno scambio di unguenti - viene trasformato, invece che in un uccello, come desiderava, in un asino che conserva tuttavia mente e sentimenti umani; per tornare uomo deve mangiare dei petali di rosa. Questo il suo scopo, ma, a causa della sua curiositas, il protagonista si troverà spesso a dover affrontare difficoltà e peripezie, riuscendo tuttavia alla fine nel suo intento. La storia principale viene spesso interrotta da racconti di vario genere, dei quali il più celebre è la favola di Amore e Psiche che occupa quasi tre libri. Metaforicamente vi è rappresentato il cammino dell'anima umana che, attraverso prove faticose, acquista la immortale felicità; così, anche nella storia di Lucio, avviene, durante un lungo rito in onore di Iside, la redenzione e consacrazione mistica del protagonista. Presentazione di Gian Biagio Conte.
|
|
Handke Peter
I calabroni
br. «Era il 1966 quando l'autore austriaco, che debuttando a teatro nello stesso anno aveva fatto scalpore con i suoi Insulti al pubblico, esordiva nella narrativa lanciando, a quel medesimo pubblico creativamente maltrattato, la sua sfida, stuzzicandolo con una provocazione, spiazzandolo con una storia costruita - o frantumata - come un rebus, un puzzle, un enigma. Il romanzo rifiuta di lasciarsi riassumere, è composto da episodi che resistono a farsi ricondurre a un insieme coerente, è presentato da un titolo che non concede indizi per una risoluzione né la traccia per una univoca interpretazione. Volendo estrarre il nucleo, l'ossatura di un plot, si rischia di far svanire il fascino perturbante di questo mosaico narrativo. Due ragazzi, due fratelli, giocano un giorno d'estate vicino al fiume e, mentre saltano da una riva all'altra, uno dei due scivola in acqua e annega. Il terzo fratello, il narratore, diviene cieco quel giorno e alla cieca procede attraverso le proprie percezioni e sensazioni sondando l'accaduto. Ma allora chi sono i calabroni? Sono le parole armate di pungiglione? I detentori di un punto di vista sfuggente, messo a fuoco da occhi sfaccettati in vari ocelli e capaci di guardare anche al buio? I volatori su traiettorie apparentemente caotiche e segretamente rispondenti a una linea misteriosa, come questa scrittura? Oppure sono i diretti parenti - nonché i voraci predatori - delle numerose figure animali che popolano il paesaggio rurale della Carinzia meridionale dove Handke è cresciuto, descritti uno dopo l'altro come arcani simboli viventi: la vespa, il tafano, la zanzara, la formica, la tignola...» (Alessandra Iadicicco)
|
|
Triggiani Emanuele
Come i pavoni. Il piacere di vivere
brossura Anche tra gli uomini, i primi approcci e le movenze della giovinezza ricordano l'aria dei pavoni. È un attimo della vita in cui il cuore pompa nell'animo messaggi di libertà, di armonia e di esultanza. Il corpo ha forza e ardire e si sente capace di superare tutte le difficoltà. La voglia di scoprire altri mondi, fuori del cortile in cui si è trascorsa l'infanzia, si combina al desiderio di vivere liberamente la propria vita e la propria sessualità. Negli anni Sessanta-Ottanta la fisicità dei contatti e l'eterogeneità delle amicizie si dipanavano realmente nel contatto diretto e personale di un ambiente, di una strada, e non di fronte alla tastiera di un computer o alla vischiosità della Rete. Il libro racconta quegli anni, attraverso storie della vita dell'autore pervase da struggente e tenera malinconia, colorate da un sottile velo d'ironia, mentre importanti avvenimenti politici e sociali attraversavano l'Italia. Ma quando sembrava che tutto potesse continuare con la stessa irriverente freschezza, improvvisamente, sull'ottovolante della vita, la macchina ha rallentato, è iniziata la salita che avrebbe portato in cima. Di lì si è stati catapultati giù nella discesa...
|
|
Castel-Bloom Orly
Romanzo egiziano
br. Qual è il modo migliore per raccontare la storia della propria famiglia? Orly Castel-Bloom non ha dubbi: la memoria deve esplodere, autobiografia e immaginazione devono confondersi. E se il passato è irrequieto, ogni occasione è allora buona per fare un passo indietro: ai tempi di re Ferdinando II e di Isabella la Cattolica, ad esempio, quando «la Spagna vomitò i due grandi nemici del maiale che vivevano nel suo ventre: gli ebrei e i musulmani», costringendo i fratelli Castil a lasciare Torre de Mormojon in Castiglia; o durante la Primavera araba del 2011, quando «l'esercito egiziano aprì il fuoco sui manifestanti sparando proiettili veri». Possiamo ritrovarci, senza rendercene conto, tra i giovani militanti sionisti del Cairo che si stanno preparando ad emigrare in Israele, o nel 1952, tra i membri del gruppo egiziano di un kibbutz, a litigare per una valigia «come se fosse stata d'oro e nel mondo non esistesse il socialismo». La saga dei Castil affiora inaspettatamente da un insieme di memorie autobiografiche, fantasie e racconti. Una narrazione sovversiva e coinvolgente che si muove tra passato e presente con i ritmi antichi dell'oralità, ma che non lascia mai il lettore spaesato. Romanzo egiziano sembra voler disorientarci di proposito solo per rivelarci che certe storie non conoscono linearità e che, per essere felici di tornare a casa, a volte è necessario perdersi.
|
|
Pablo T
Lo scopatore di anime. Preparatevi a incontrare il vostro sottosuolo emotivo
ill.
|
|
Lederer Jiri
Jan Palach. La vita, il gesto e la morte dello studente ceco
brossura Questa biografia aiuta ad accantonare le interpretazioni errate che hanno deformato per decenni questa vicenda. Per non parlare di quanto possa essere utile questo libro per scongiurare appropriazioni indebite della figura di Jan, fatta propria anche in passato e in Occidente da formazioni politiche raggruppate sotto la bandiera di stantìe e vecchie ideologie - figlie legittime del "Primo Novecento" - dello Stato caserma, dello statalismo integrale, della preminenza del principio collettivo su quello individuale (di nazista memoria: Gemeinnutz geht vor Eigennutz...), della violenza eretta a ideale, dell'obbedienza politica che non ammette alcun diritto di resistenza al potere tirannico e del tutto ostili ai diritti individuali, naturali e all'autogoverno spontaneo. Tutto il contrario di quanto Jan Palach ha voluto comunicare con il suo gesto, con il suo appello alla lotta per una vita degna di uomini liberi, credendo fino in fondo nel destino naturalmente libero degli uomini e nel loro diritto naturale alla libertà, diventando per questo un monito permanente e terribile soprattutto per quei popoli non liberi che subiscono tutte le angherie e gli abusi di potere senza fiatare.
|
|
Cunningham Peter
Le conseguenze del cuore
br. Monument, Irlanda, anni Trenta. Tra Chud Conduit e Jack Santry, due ragazzi provenienti da classi sociali diverse, nasce un'improbabile amicizia perché si innamorano entrambi della stessa donna, la bellissima Rosa Bensey. È figlia dell'allibratore della città, il quale preferirebbe Jack, il più ricco, come genero. I due amici, in nome dell'amore provato per Rosa, si rendono complici di un crimine terribile, che scaraventa i tre ragazzi fuori dalla loro spensierata adolescenza. L'inizio della Seconda guerra mondiale porta Chud e Jack ad arruolarsi, ma prima di partire i due si affidano alla sorte e al lancio di una moneta per stabilire chi sposerà Rosa. Quel gesto determinerà il resto delle loro esistenze: Jack e Rosa si sposeranno e Chud diventerà il loro "buon amico". Durante lo sbarco degli alleati, i due giovani raggiungono le spiagge della Normandia, consapevoli che i loro destini sono ormai legati in un triangolo amoroso più forte delle convenzioni sociali e della legge. Il futuro ha in serbo però altre sorprese, tra le quali il tentativo di ricatto di un ex commilitone di Jack che nel dopoguerra lo accuserà di codardia.
|
|
Mbue Imbolo
Siamo noi i sognatori
br. Tutti lo chiamano «sogno americano», ma per Jende e sua moglie Neni è soprattutto una nuova possibilità. Sono arrivati a New York con un bagaglio pieno di speranze, lasciandosi tutto alle spalle, pronti a lottare per un futuro migliore. Eppure la vita nella Grande Mela non è facile per chi deve guadagnarsi anche il più piccolo traguardo. Fino a quando hanno la loro occasione: Jende viene assunto come autista da Edward Clark, consigliere d'amministrazione di una delle più importanti società finanziarie di Wall Street. Questo vuol dire stabilità economica. Ma anche poter osservare da vicino chi è riuscito a raggiungere, e a vivere, l'agognato sogno americano. Jende non si limita ad accompagnare Clark da un appuntamento a un altro ma, giorno dopo giorno, conosce sempre più a fondo la vita dell'uomo e della sua famiglia. Una vita che non è affatto dorata, non è affatto un obiettivo a cui aspirare. Perché dietro la maschera della perfezione si nascondono paure, segreti, bugie. Si nascondono legami fragili che un semplice soffio può spezzare. I sogni spesso sono ingannevoli e possono portare ben lontano dalla felicità. A volte possono persino condurre a conseguenze inaspettate e tragiche. Jende e Neni, allora, hanno davanti una scelta: credere ancora e lottare, o abbandonare le illusioni e fare pace con la realtà. Costi quel che costi. Un romanzo necessario nella società contemporanea. Una lettura forte e provocatoria. Luci e ombre del sogno più antico: la ricerca della felicità.
|
|
Lucas Charlotte
C'è sempre un lieto fine
br. Se c'è una cosa di cui Ella è fermamente convinta è che tutte le storie abbiano un lieto fine. E non potrebbe essere altrimenti per lei che da sempre crede nelle favole e tiene un blog in cui si diverte a riscrivere i finali di film e romanzi famosi, riscuotendo grandissimo successo. Fino al giorno in cui scopre che il fidanzato la tradisce. E all'improvviso è costretta ad aprire gli occhi: forse, nella realtà, il finale da favola non esiste? Così, in preda all'agitazione, inforca la bicicletta e si scontra con uno sconosciuto. Si chiama Oscar, ma Ella non fa nemmeno in tempo ad aiutarlo che è già sparito nel nulla. Per fortuna lascia dietro di sé il portafogli, l'unica cosa che può aiutarla a rintracciarlo per chiedergli scusa. È il minimo dopo quello che è successo. Appena lo apre, ne fuoriesce una pioggia di bigliettini scarabocchiati con enigmatiche annotazioni e strani indirizzi. Sembrano indizi messi lì proprio perché lei li trovi. Un invito a capire cosa si nasconda dietro quegli appunti in apparenza incomprensibili. Bigliettino dopo bigliettino, Ella capisce che quell'uomo ha avuto un passato difficile e che ora ha bisogno del suo aiuto. Piano piano entra nella vita di Oscar e lo incoraggia a rimettere insieme i pezzi della sua esistenza. Ma il suo compito non è ancora finito: ha in serbo una grande sorpresa per Oscar, un gesto semplice e naturale che racchiude in sé tutta la forza della gentilezza e dell'amore. Solo se riuscirà a portare a termine il suo proposito, potrà dire di aver regalato a quello sconosciuto il lieto fine che gli ha cambiato la vita. Un lieto fine che forse ci sarà anche per lei.
|
|
Pasolini Pier Paolo; D'Angeli C. (cur.)
Amado mio-Atti impuri
br. «Se è dalla mia vita che ho raccolto il materiale di questo libro, vuol dire che non ho avuto paura di farlo... E se ho avuto, al contrario, troppo coraggio, prego il lettore di indignarsi contro la violenza, non contro l'anomalia dell'amore.» I due brevi romanzi Atti impuri e Amado mio testimoniano la giovinezza friulana di Pier Paolo Pasolini. Per trent'anni, come fossero una colpa, sono rimasti inediti, sempre sul punto di essere pubblicati ma inesorabilmente tenuti nascosti al tenero e innocente animo della madre. Amado mio è il racconto compiuto di uno scandaloso incontro estivo, un amore apparentemente fallito tra spiagge e balli pomeridiani. Atti impuri - testo ricavato da tormentate stesure dattiloscritte - narra invece le giornate di un giovane professore che descrive l'ossessione del suo eros e insieme l'impegno a trasmettere l'amore per la poesia ai ragazzi del paese. Al tempo stesso autonomi testi letterari e preziosi documenti, con queste opere Pier Paolo Pasolini ci offre un'autobiografia in via di trasformarsi in vero e proprio romanzo e «preso nei lacci dell'"anomalia" dei suoi amori, ci dà», come scrive Attilio Bertolucci, «due idilli, e insieme elegie, della gioventù».
|
|
Kafka Franz; Sisto M. (cur.)
Il processo
br. "Il processo è forse il romanzo più famoso di Kafka, che un lettore può leggere e rileggere, senza smettere mai di scoprirlo, come solo i grandi libri riescono a fare. Questa è la prima traduzione italiana, del 1933, che ha preceduto le altre lingue europee, traduzione molto vivace di Alberto Spaini, ottimo e benemerito traduttore, che fece conoscere Kafka in Italia; è il libro che è stato in mano a tanti eccelsi estimatori di Kafka (Buzzati, Landolfi, Calvino, Fellini), perché per quaranta anni di traduzioni non ce ne sono state altre. Invito a rileggerlo e cogliere la comicità del romanzo, sottile, continua, quasi impalpabile, che fece ridere gli amici quando Kafka lesse ad alta voce il primo capitolo, interrompendosi ogni tanto perché anche lui aveva le lacrime agli occhi. Segue uno scritto di Michele Sisto che racconta come Kafka è stato conosciuto in Italia e, sulla base di questa traduzione, interpretato." (Ermanno Cavazzoni)
|
|
Cortázar Julio
Disincontri
br. Coincidenze, sogni, ricordi: di questo sono fatte le otto storie che compongono "Disincontri", la raccolta che Cortàzar ha pubblicato nel 1982, la sua ultima opera di narrativa. In queste pagine lo stile inconfondibile del genio anarchico della letteratura argentina è insieme gioco e riflessione su cosa significhi realmente raccontare. Così, le voci dei protagonisti e quella dell'autore si sovrappongono: c'è Cortàzar, quello vero, che in una lettera all'attrice Glenda Jackson confessa il proprio timore di non saper più distinguere realtà e finzione. C'è un giovane che, nel mettersi a scrivere di Sara, il suo amore d'infanzia, finisce per rincontrarla davvero. C'è una scuola che di notte si trasforma in un luogo misterioso e sordido; c'è la boxe, dove il ring è metafora di attese e sconfitte. C'è un diario, paradossale, in cui l'autore-protagonista si dice incapace di descrivere Anabel, la donna per la quale traduce lettere e di cui viene fuori, invece, un ritratto vivissimo. Sono messaggi in bottiglia questi racconti, spontanei e misteriosi. Pubblicati in un volume a sé nella traduzione di Ilide Carmignani, sono chiavi per porte che non si aprono, puntuali come un contrattempo, familiari e spiazzanti come un déjà-vu. Che lo si legga da sempre o per la prima volta, l'incontro con Cortàzar è sempre un «disincontro».
|
|
Simeone Aldo
Per chi è la notte
br. Mentre la seconda guerra mondiale si avvia verso la fase più cruenta, tra i monti della Garfagnana c'è un paese che sembra rimasto escluso dalla Storia e in cui la vita è scandita da antiche leggende. Per gli abitanti di Bosconero è più forte il divieto di entrare nel bosco del timore della guerra e delle terribili notizie che arrivano dal fronte. In paese si racconta che tra gli alberi si nascondano inquietanti creature: gli streghi, spiriti che, dopo il tramonto, si aggirano con un cero in mano, il loro indice che arde e non si consuma, in un'infinita processione. Chi sono? Qual è la risposta alla loro oscura domanda: «Per chi è la notte?». Francesco, di undici anni, vive con la madre, malinconica e distaccata, e con la nonna che nutre le sue fantasie con i racconti popolari. Il ragazzino non ha amici e vive isolato perché, secondo le dicerie paesane, è figlio di un disertore. Ma quel marchio infame non è la sua unica vergogna. Ancora più inconfessabile è il richiamo del bosco, nonostante la paura di ciò che in esso si annida. All'arrivo dei nazisti, e dopo l'apparizione di strane luci nel fitto degli alberi, sarà Tommaso, un ragazzino dagli occhi verdi e dai capelli rossi, giunto misteriosamente da solo in fuga dalla città, a convincere Francesco a violare quell'estremo confine, oltre il quale bisogna scegliere da che parte stare. Un esordio nitido e visionario che guarda al dramma della Storia con gli occhi candidi e coraggiosi di un bambino.
|
|
Baresani Camilla
Gelosia
br. Proprio quando il tormento della gelosia sembra essere cessato, Antonio riceve una chiamata dalla sua ex amante che vuole rivederlo, ma il loro incontro avrà un esito imprevisto. Cosa gli ha rivelato, per fargli perdere il controllo fino a condurlo a un gesto che potrebbe essere irreversibile? "Gelosia" racconta le complicazioni dell'amore, le migliori intenzioni e il loro naufragio, la passione per il lavoro, la crisi economica e quella dei matrimoni, e una vendetta sottile e implacabile. Antonio, affascinante caprese che ha scelto Milano per dar corpo ai propri sogni imprenditoriali; Sonia, sua ispida collaboratrice, che ogni giorno lo raggiunge da Como, dove abita con i genitori; Bettina, la moglie accuratamente scelta per creare una famiglia ideale, algida bellezza nordica e proprietaria di un campeggio sul lago di Garda: chi è il cattivo in questa storia? Chi è la vera vittima della gelosia?
|
|
Dei Cas Martina
Angelitos
brossura
|
|
Barnes Julian
L'unica storia
brossura Un'estate dei primi anni Sessanta, rientrato per le vacanze nei sobborghi londinesi dove vive con i genitori e afflitto dalla noia placida e solitaria dei suoi diciannove anni, Paul Roberts accoglie il suggerimento materno di iscriversi al circolo del tennis. Ma al suo primo torneo di doppio, anziché con uno dei vari indistinguibili Hugo, con una delle brune coetanee Caroline che avrebbero fatto la felicità della signora Roberts, il sorteggio lo accoppia con Susan Macleod. Alta e scanzonata, sicura in campo e affascinante, Susan ha un marito, due figlie e grossomodo l'età di sua madre. Con lei Paul inizia una relazione scandalosa che lo traghetta nella vita adulta e lo cambia per sempre. «Ed è così che vorrei ricordare ogni cosa, se solo potessi», lamenta il narratore, rievocando dalla prospettiva della vecchiaia gli esordi di quella sua travolgente storia d'amore: l'euforia dell'anticonformismo, l'ebbrezza del sesso, la fuga, il nuovo inizio. Ma le storie non sono mai davvero uniche, né univoche, e nel match giocato da Susan e Paul, quello della donna navigata con il suo bel-ami non è che il primo set. Per il secondo, il narratore, abbandonata la presa diretta dell'adolescenza, sceglie lo sguardo esterno di un tu ideale, che diventa impassibile terza persona nell'ultima parte del libro. Man mano che «lo strepito dell'io» si acquieta, ci racconta della costellazione di altre storie, tutte legittimamente uniche, che circondano i due amanti: il grottesco marito di Susan, Mr E.G., per il quale Paul non è che uno dei «giovani cicisbei» di cui la consorte si attornia, le due figlie variamente ostili, il generoso amico Eric, la saggia e disillusa Joan, con il suo gin, i suoi cani e i suoi cruciverba truccati. E soprattutto la storia del rivale subdolo e invincibile con cui il giovane Paul si trova a fare i conti, fallendo. «Che cosa preferireste, amare di piú e soffrire di piú; o amare di meno e soffrire di meno?», si era chiesto il narratore in apertura del romanzo. È una domanda che i personaggi di Julian Barnes, dal Geoffrey Braithwaite del Pappagallo di Flaubert al Tony Webster del Senso di una fine, a cui L'unica storia è strettamente collegato, si sono posti spesso. Per Paul, più di cinquant'anni dopo quel primo fatidico torneo di doppio misto, la risposta sta forse nell'appunto scritto su un taccuino in gioventú e mai più depennato: «In amore, ogni cosa è al tempo stesso vera e falsa; l'unico argomento al mondo sul quale è impossibile dire insensatezze».
|
|
Adessoscrivo
Quello che so sulle donne (Distruzioni per l'uso)
br. Vi è mai capitato di pensare che: "Io le donne non le capirò mai"? A William no. Lui sa che le donne vivono fortissimo, sa che si lasciano risuonare dentro ogni emozione e tengono le cose importanti sempre vicino al cuore. È psicologo, lui, e di donne ne ha salvate tante, strappate ai mostri della depressione e dell'anoressia. Poi è arrivata Sofia, una "ragazza uragano", di quelle che riescono a sconvolgerti la vita in un istante. Un incrocio di sguardi, ed ecco che tutto comincia: innamorarsi, perdersi, rincorrersi e ritrovarsi legati. Lui silenzioso e riflessivo, lei che balla a piedi nudi e canta a squarciagola: sembrano opposti, ma non lo sono. Perché Sofia è come la luna, che appare nel cielo per metà, tenendo sempre un lato nascosto. È lì, nel buio, che conserva le sue paure, le parole che non dice, le parti del corpo che odia, le notti di passione, di sesso e di oscurità... Tutte le donne lo fanno, tutte nascondono una parte di sé. Ed è proprio quella la parte più donna di ogni donna, il volto segreto che gli uomini inseguono e desiderano. Grazie a Sofia, William metterà alla prova quello che sa - o crede di sapere - sull'amore. E scoprirà che un uragano può distruggerti, dominarti, farti impazzire. Ma quando lo incontri, è per sempre.
|
|
De Gennaro Giovanni
Affrettarsi lentamente. Ediz. per la scuola
br. Affrettarsi lentamente. Nel leggere queste due parole si capisce subito che l'autore ama le contraddizioni, cosa che all'inizio appare strana, ma poi basta guardarsi attorno per rendersi conto che la vita ne è piena. Il lavoro di Giovanni De Gennaro nasce dalla poesia, che ha toccato punte molto alte negli anni scorsi. Ma l'esigenza di raccontare storie complesse lo ha portato alla necessità di una scrittura dal respiro più ampio, in cui è riuscito a mescolare la capacità poetica ad una narrativa molto forte.
|
|
Miller Arthur
Monte Sant'Angelo. Testo inglese a fronte. Ediz. bilingue
ill., br. Arthur Miller (1915-2005) s'impose come drammaturgo con "Erano tutti miei figli" (1947), e poi con "Morte di un commesso viaggiatore" (1949), che gli diede fama internazionale. Fu anche giornalista, sceneggiatore e narratore. Il racconto qui presentato. "Monte Sant'Angelo", comparve dapprima nel 1951 sul Harper's Magazine, e poi. rimaneggiato, nella collezione di racconti intitolata "Non ho più bisogno di te" (1967). Il racconto trae origine da un viaggio realmente compiuto dall'autore sul Gargano nel 1948 insieme all'amico Jim Longhi. La postfazione dei curatori ne spiega le ragioni e gli esiti.
|
|
Alberti Barbara
Francesco e Chiara
ill., br. Questo libro è una festa in cui il pensiero si muove - o, meglio, nuota, duella, danza, lotta, vola - sulle orme del santo di Assisi. È come se i dipinti di Giotto iniziassero a parlare. Come se le fonti francescane prendessero all'improvviso la forma di un romanzo. Una leggerezza che sa di santità. L'incanto di un mondo possibile, l'eco delle risate del giullare di Dio, la sua passione per ogni creatura, un amore di cristallo fra lui e Chiara. E anche la sovrana noncuranza di sé nei confronti del male e della sofferenza e la spensieratezza con cui Francesco si beffa dei demoni bricconi.
|
|
Caboni Cristina
La stanza della tessitrice. Nuova ediz.
ril. I desideri sono fili invisibili da cucire insieme. Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita. Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare. Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l'ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno. È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c'è un sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice. È l'unico indizio che possiede per ritrovare la sorella che non ha mai conosciuto. Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all'epoca della seconda guerra mondiale, era famosa come «Tessitrice di sogni». Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne che li portavano. Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell'incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni. Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare. Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo. Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire. Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee. Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l'ago più acuminato non può scalfire.
|
|
Bandini Gianmarco
Cosa vogliono le donne? Un piccolo viaggio alla scoperta del misterioso mondo femminile. Nuova ediz.
br. Non esistono formule magiche, incantesimi, equazioni per conquistare una donna. Possono essere utili però alcuni consigli, anche se l'unica cosa davvero importante è seguire l'intuizione del nostro cuore, abbandonare talvolta la nostra logica e gettarsi nel vuoto, in un mare ricco di emozioni diverse, un mondo affascinante nel suo essere a volte contradditorio. Senza i misteri che le donne celano al mondo maschile, l'amore non sarebbe così intrigante, affascinante, pieno di colpi di scena che costituiscono il nutrimento più bello per il nostro cuore.
|
|
Salgari Emilio; Cafiero M. L. (cur.)
Le tigri di Mompracem. Ediz. ad alta leggibilità. Con audiolibro
br. Lungo le coste della Malesia e nel cuore della foresta, i pirati di Mompracem combattono per salvare la propria isola minacciata dagli inglesi. Il loro capo è Sandokan, un uomo coraggioso e spietato conosciuto come la Tigre della Malesia, che questa volta combatte soprattutto per amore della Perla di Labuan. Con l'audiolibro letto da Pierfrancesco Poggi.
|
|
Cocchi Paolo
L'inversione di spin
br. "Una confessione doveva cominciare dall'inizio, ricostruendo. Proprio così, pensai, vivere e fallire sono la stessa cosa, il passato è sempre un cumulo di macerie che opprime dei sepolti vivi. Per questo bisognerebbe dimenticare e ricostruire." Il romanzo traccia una parabola generazionale attraverso la storia di un rapporto di coppia, quello tra il narratore Nico Incerti, classe '56, e Clara Bevilacqua. Nico ripercorre i momenti salienti del proprio passato: tra questi il naufragio del matrimonio, causato dal riemergere di ferite d'infanzia mai sanate, da una costituzionale mancanza di vitalità e, soprattutto, dalla freddezza con la quale accoglie il desiderio di Clara di essere madre. Nel ricordare le diverse "fasi" della propria esistenza, ognuna intimamente intrecciata agli avvenimenti storici - gli anni di piombo, il crollo del comunismo, la disaffezione politica della seconda repubblica - il protagonista arriverà a comprendere la sua sconfitta ed elaborare, nella ritrovata solitudine del paese natale, una forma di privata saggezza e accettazione del proprio destino.
|
|
Del Gaudio Antonio
Traguardi. Biografia romanzata ispirata a racconti e viaggi di Franco Uboldi, ex ciabattino, che un giorno, tra le altre cose, si innamorò di penna e bicicletta. Nuova ediz.
ill., br. É il 1988 quando Franco Uboldi, nato nel 1934, storico ciabattino di Arona, va in pensione. Quel giorno, quando chiude per l'ultima volta la clèr del suo negozio, decide di riprendere gli studi della lingua italiana per raccontare meglio di sé, delle sue esperienze, dei suoi innumerevoli sport e dei suoi viaggi. In questo suo diario ci narra la sua vita tra la boxe e il calcio, le corse nelle maratone di Los Angeles, della Death Valley, di Saint Louis in Senegal, le gare di triathlon, il tennis e poi il kayak, con cui riesce ad arrivare sino a Venezia, le traversate a nuoto, sino alle corse cicloturistiche con la sua amata bicicletta che gli consentirà di girare gran parte dell'Europa, attraverso i suoi memorabili viaggi in solitaria: Barcellona, Amsterdam, Copenaghen, La Valle della Loira e molti altri ancora. Non solo viaggi ma anche ricordi, pensieri, conoscenze, esperienze, quelle che Franco imprime su quei fogli ingialliti dal tempo, che oltre a farci viaggiare, emozionare e affaticarci con lui, ci insegnano come con la forza, la pazienza, il sacrificio e una grande passione, si può raggiungere qualsiasi traguardo e neppure l'età può essere un ostacolo ai propri sogni.
|
|
Vivanti Annie
Naja tripudians. Nuova ediz.
ril. Il dottor Francis Harding, specialista di malattie tropicali, vive con le figlie in una isolata casetta bianca, "Rose Cottage". Le sorelle crescono "in serena innocenza, candide, mansuete e semplici": "Myosotis bionda, Leslie biondissima, vagavano fantastiche e sognanti in un mondo d'azzurre irrealità". Pubblicato nel 1920, Naja Tripudians è un romanzo dai toni forti sulla perdita dell'innocenza. Il titolo deriva dal nome del cobra asiatico, metafora della "mostruosa serpe bianca" che ammalia le protagoniste: ancora troppo giovani, scopriranno le "naie sociali" delle grandi città, "di cui è tripudio il contaminare e corrompere ciò che ancora di candido, di sano e di sacro è nel mondo".
|
|
Cocco Franco
Il peccato di vivere
brossura «Una vita trascorsa tra i libri accomuna Franco Cocco, autore di questo singolare romanzo, "Il peccato di vivere" e il suo protagonista Federico Crocespìna d'Olvidos, signore di nobili origini, nato in un'isola antica e misteriosa, la Sardegna, dove culture diverse si sono stratificate nei secoli ma continuano a sopravvivere nel carattere fiero e allo stesso tempo ombroso e malinconico dei suoi abitanti» (dalla prefazione di Dacia Maraini)
|
|
O'Brien Edna
Un feroce dicembre
brossura A Cloontha passato e presente, mito e ricordi si mischiano senza soluzione. Michael Bugler vi è tornato deciso a far fruttare i terreni dei suoi avi. Ha vissuto in Australia per anni come uno straniero e adesso tutto ciò che vuole è lavorare la sua terra. Joseph Brennan, il suo vicino, non ha mai lasciato il paese in cui è nato. Nonostante un'iniziale amicizia, Brennan vede Bugler come una minaccia: non gli piacciono le sue innovazioni, il suo atteggiamento di sfida. Soprattutto, non può dimenticare che una volta le loro famiglie erano nemiche. Sua sorella Breege, invece, ne è attratta. Quel giovane forestiero le sembra incarnare quanto è mancato finora nella sua vita - novità, spregiudicatezza, il coraggio di cambiare - e se ne innamora. E quando Bugler pretende di riavere un appezzamento sfruttato dai Brennan, le tensioni covate troppo a lungo non possono che deflagrare. In maniera feroce.
|
|
|