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‎Guerre 39/45‎

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‎Sánchez Clara‎

‎L'estate dell'innocenza‎

‎ril. Ricordi quando eri bambino? Ricordi quando tutto era possibile? Finché, in un'estate, ogni cosa è cambiata. C'è un'età della vita in cui sono gli altri a scegliere, perché noi non siamo ancora in grado di farlo da soli. È la magia dell'essere bambini, il segreto che si nasconde dietro l'innocenza di quegli anni. Così è per Beatrice durante le vacanze estive dei suoi dieci anni, in compagnia del mare della Costa Brava che brilla di mille puntini all'orizzonte e della sua famiglia un po' fuori dagli schemi: donne tenaci, indipendenti e a volte nevrotiche, che non si sono mai rassegnate al ruolo di mogli e madri. Sua mamma non ha peli sulla lingua ed è in cerca di protezione, più che offrirne. Olga, la zia preferita, colta e sofisticata, è come avvolta in un'aura di luce e la trascina in un mondo fatto di abiti di seta e balli. In loro Beatrice vede la donna che vuole diventare. In loro intravede, senza capirlo appieno, l'equilibrio sottile delle relazioni con gli uomini, fatto di amore e, talvolta, dolore. E mentre suo padre sembra non interessarsi di a, ridotto a pura presenza fisica, lo zio Albert le chiede il vero motivo per cui da grande vorrebbe fare la scrittrice, ed è l'unico a dirle che la vita non è come appare: né migliore né peggiore, ma diversa. Beatrice è solo una bambina ma, in quell'estate, qualcosa comincia a cambiare. Una crepa scheggia la sua innocenza portandola lontano dall'infanzia. Il ricordo delle onde e della sabbia sui piedi resterà per sempre nel suo cuore, insieme al sapore di un'età in cui tutto è possibile, ma al contempo si fa strada in lei la consapevolezza che crescere vuol dire cambiare mille volte corpo, voce e volto.‎

‎Galiano Enrico‎

‎Felici contro il mondo‎

‎ril. Gioia ha sempre pensato che ci fosse una parola per dare un senso a tutto. Dove quelle che conosceva non potevano arrivare, c'erano quelle delle altre lingue: intraducibili, ma piene di magia. Ora, il quaderno su cui appuntava quelle parole giace dimenticato in un cassonetto. Gioia è diventata la notte del luminoso giorno che era: ha lasciato la scuola e non fa più le sue chiacchierate, belle come viaggi, con il professore di filosofia, Bove. Neanche lui ha le risposte che cerca. Anzi, proprio lui l'ha delusa più di tutti. Dal suo passato emerge un segreto inconfessabile che le fa capire che lui non è come credeva. Gioia non ha più certezze e capisce una volta per tutte che il mondo non è come lo immagina. Che nulla dura per sempre e che tutti, prima o poi, la abbandonano. Come Lo, che dopo averla tenuta stretta tra le braccia ha tradito la sua fiducia: era certa che nulla li avrebbe divisi dopo quello che avevano passato insieme. Invece non è stato così. Gioia non può perdonarlo. Meglio non credere più a nulla. Eppure, Lo e Bove conoscono davvero quella ragazza che non sorride quasi mai, ma che, quando lo fa, risplende come una luce; quella che, ogni giorno, si scrive sul braccio il verso della sua poesia preferita. Che a volte cade eppure è felice. È quella la Gioia che deve tornare a galla. Insieme è possibile riemergere dal buio e scrivere un finale diverso. Insieme il rumore del mondo è solo un sussurro che non fa paura. Enrico Galiano ha finalmente deciso di regalare ai suoi lettori il seguito di "Eppure cadiamo felici".‎

‎Giordano Raphaëlle‎

‎Ogni momento è prezioso‎

‎ril. La felicità si nasconde dove non credi di trovarla. A volte bisogna accettare di perdersi per ritrovarsi. Lo sa bene Giulia che sul lavoro non riesce più a dare il meglio e a casa deve fare i conti con un figlio adolescente, indisciplinato e arrabbiato con il mondo. Finché, dopo l'ennesima mattinata storta, si ritrova a entrare in una singolare bottega. Un negozio pieno zeppo di oggetti strambi: orologi con dodici clessidre che segnano l'ora esatta, ma anche il tempo che fugge; fiori capaci di leggere e verbalizzare le emozioni; diffusori di profumi dei momenti speciali. Oggetti che sembrano inutili, anche se Basile, il proprietario, le promette di insegnarle a usarli per ritrovare la felicità e il benessere perduti. Giulia stenta a crederci. Poi, ripensandoci, decide di stare al gioco. In fondo, ha tutto da guadagnarci. Così, torna da Basile e si lascia guidare alla scoperta di nuovi orizzonti seguendo pochi e semplici consigli: non imbrigliare l'immaginazione ma lasciarla libera di esprimersi, non prendersi troppo sul serio, imparare ad accogliere ciò che è fuori dagli schemi ma ci fa stare bene. Giulia entra così in contatto con la parte più profonda e creativa di sé stessa e si rende conto che basta poco per tornare a comunicare con il figlio. Soprattutto impara che non esistono ostacoli troppo grandi se si trova il coraggio di andare oltre i propri limiti con audacia. Perché quando si prova a condire la vita con più pepe, ci si accorge che è possibile riconquistare la spensieratezza di quell'età dell'oro in cui sono gli altri a preoccuparsi e a prendersi cura di noi. "Ogni momento è prezioso" è una storia che ci insegna a cercare l'essenziale dove non pensiamo di trovarlo. A cambiare prospettiva per godere della meraviglia che si nasconde anche nei piccoli gesti quotidiani.‎

‎Hrabal Bohumil‎

‎Io e i miei gatti‎

‎br. "A leggere questa vicenda di teneri cuccioli e gatte particolarmente prolifiche ambientata nella casetta che lo scrittore Bohumil Hrabal aveva comprato nel 1965 non lontano da Praga, verrebbe quasi da pensare a un diario, a un frammento di autobiografia. Invece, "Io e i miei gatti" è una sorta di poemetto in prosa dove l'avvitamento del protagonista nella spirale dell'incubo in cui precipita per via dei suoi amati gatti è reso dal ritorno di frasi uguali, come in un canone a più voci, e la narrazione procede per echi interni di parole, mentre sequenze tra loro lontane si rimandano l'un l'altra, come nel gioco di specchi di una mente in delirio... All'inizio sembra davvero di vivere in un idillio che però, con l'irreversibilità di un meccanismo a orologeria, si trasforma per il narratore in un bizzarro e allucinato «racconto nero», col conseguente corollario di rimorsi e sensi di colpa. Al di là, però, di quanto affermato dalla voce narrante (in Hrabal sempre poco attendibile), e al di là dei frammenti sicuramente biografici che puntellano il racconto, qui non stiamo certo sbirciando un brandello di vita privata, ma leggiamo invece un evidente testo di finzione , «rigorosamente progettato» e «in continua fluttuazione tra realtà e irrealtà»... Perché, pur dissimulato nei panni fuorvianti della «biografia di un personaggio», il racconto si dimostra inaspettatamente come un apologo su tradimenti e responsabilità." (Giuseppe Dierna)‎

‎Arikawa Hiro‎

‎Cronache di un gatto viaggiatore‎

‎br. Nana è un gatto randagio che vive di espedienti. Con la sua bizzarra coda a forma di sette, è fiero della sua indipendenza. Ma un giorno ha un incidente. A salvarlo e a prendersi cura di lui è Satoru. Nana all'inizio non si fida di lui, graffia e si ritrae. Non è abituato all'affetto degli uomini. Anche Satoruda tanto tempo non permette a nessuno di avvicinarsi. Eppure capisce subito come far cambiare idea a Nana: un po' di cibo, una cuccia calda, qualche coccola furtiva. E tra i due nasce un'amicizia speciale che riempie la loro vita. Fino al giorno in cui Satoru, dopo aver perso il lavoro, deve trasferirsi e non può più occuparsi di Nana. È allora che i due decidono di fare un viaggio, su una vecchia station wagon color argento, per trovare un nuovo padrone tra le amicizie di Satoru. Tra filari di betulle bianche, peschi e canne di bambù, attraverso un Giappone pieno di colori, profumi e panorami dal fascino infinito, incontrano il migliore amico di Satoru da bambino, la primadonna che ha amato e poi perso e il suo compagno di scorribande delle medie. Ma nessuno di loro può prendersi cura di Nana. Sarà invece quest'ultimo ad arricchire le loro vite ricordando quali sono le cose importanti, quelle che regalano gioia e serenità. E quando il viaggio è quasi alla fine, il gatto e il suo padrone capiscono che non possono farea meno l'uno dell'altro. E che, qualunque cosa accada, vogliono stare insieme. Nonostante tutto. Nonostante ci sia una verità che Satoru non ha il coraggio di dire a Nana. Eppure non ha più importanza. Perché il loro legame durerà per sempre. Cronache di un gatto viaggiatore è un caso editoriale che dal Giappone ha raggiunto tutto il mondo. Dopo l'enorme successo in patria, l'eco di questa storia unica è arrivata alle case editrici europee e americane che hanno fatto di tutto per averla. Un gatto che credeva di non aver bisogno di nessuno. Un ragazzo che ha scelto di stare solo per paura di soffrire. Un viaggio nella magia del Giappone per scoprire che la loro amicizia non potrà mai finire.‎

‎Preiser Alessandro‎

‎Zucchero bruciato‎

‎br. Eurialo, bello e carismatico militante dell'estrema destra, ha bruciato la sua adolescenza durante gli Anni di Piombo in una concatenazione di eventi, errori e debolezze che lo hanno portato in carcere. Uscito di prigione, continua la sua deriva autodistruttiva, una inarrestabile discesa agli inferi nell'incapacità di colmare il vuoto che gli si spalanca dentro, il senso della vita che via via si perde. Resta invischiato in un mondo di droga, sesso e violenza e diventa trafficante di stupefacenti con lo pseudonimo di Giglio. Ma a poco a poco sente la necessità di una svolta, di un riscatto personale che chiuderebbe definitivamente i legami con quel mondo che non vuole sentire più suo.‎

‎Kafka Franz; Quadrio Curzio G. (cur.)‎

‎Scarabocchi. I disegni di Franz Kafka‎

‎ill., br. Scarabocchiati a margine di appunti di università o di lavoro e di altri scritti e dal loro autore gettati senza scrupolo nella carta straccia, i disegni di Franz Kafka, scrittore scandagliato e commentato in lungo e in largo dalla critica di ogni orientamento e calibro, non sono quasi mai stati presi in considerazione nel loro complesso e fatti segno di un'attenzione dedicata. Complici la loro storia rocambolesca, il loro carattere estemporaneo e il trattamento che lo scrittore riservava loro, sono entrati a far parte del nostro immaginario perlopiù di soppiatto, dalle copertine dei suoi romanzi e racconti. Questa raccolta mette per la prima volta a disposizione del lettore italiano buona parte dei disegni e degli schizzi di Kafka, affiancandoli ai testi che accompagnavano originariamente o a brevi brani scelti. La grazia sottile e astratta, quasi onirica, dei gesti di questo mondo che Kafka stesso definiva di «geroglifici illeggibili», fornisce una chiave di lettura delle immagini misteriose e difficilmente decifrabili che popolano e talvolta ingombrano le pagine dello scrittore.‎

‎Carta Seconda‎

‎S'attittadora. La prefica Marianna Demurtas‎

‎br.‎

‎Bo Susanna‎

‎Se fossi in te‎

‎br. Adele ha sedici anni e un bel caratterino: ribelle e irrequieta, odia lo studio e le regole e passa il tempo in giro con gli amici, o con uno dei suoi tre o quattro fidanzati. L'esatto opposto della sua gemella Arianna, studentessa modello e amante della tranquillità, scontrosa e totalmente asociale. Le due ragazze vivono per lo più ignorandosi, quando non litigano fino a picchiarsi. Eppure - pensa un giorno la madre Chiara - da bambine erano sempre pronte a fare scherzi a tutti giocando con la loro somiglianza... E così, con un diabolico ricatto a base di cellulari sequestrati ed altre micidiali privazioni, Chiara propone alle figlie un vero e proprio scambio di identità, per una settimana. Solo trovandosi nei panni l'una dell'altra, le due sorelle potranno capirsi davvero. E sanno bene che, quando la mamma si mette in testa una cosa, non c'è modo di farle cambiare idea. Le due ragazze accettano: dopotutto, è solo per sette giorni. E chissà che la mamma, finita questa settimana, non inizi a pensare ai problemi veri. Perché in casa un problema c'è...‎

‎Shimazaki Aki‎

‎Fuki-no-to‎

‎br. Atsuko vive felice nella sua fattoria biologica con i figli e il marito Mitsuo che, per seguirla, ha lasciato il posto di redattore a Nagoya e ha fondato una rivista, "Azami", in una città vicino alla loro casa di campagna. Il tradimento del marito con una ex compagna di scuola è ormai un ricordo lontano per Atsuko, la vita della coppia è tornata normale e tutti sembrano aver raggiunto un armonico equilibrio nel nuovo contesto naturale. Atsuko si dedica con cura alla terra, gli affari prosperano e presto deve cercare qualcuno che la aiuti. Mitsuo la convince a incontrare una certa signora Enju: la sua voce al telefono gli ha ispirato fiducia. Alla fattoria si presenta Fukiko, un'amica di Atsuko dei tempi del liceo: è lei la signora Enju, interessata all'impiego nella fattoria. Bella e affascinante come in passato, madre di famiglia divorziata, fa riaffiorare teneri ricordi e tormentate sensazioni, taciute ma mai dimenticate. I desideri di Atsuko si confondono come i bambù nel selvatico boschetto di famiglia: entrambi hanno bisogno di essere districati perché nuovi germogli possano attecchire. Atsuko, tenace e semplice, ma non priva di grazia, un po' come i suoi fuki-no-tö, i farfaracci giapponesi, saprà leggere dentro di sé, com'era già successo anni indietro quando nella vita del marito era comparsa un'ex compagna.‎

‎Remino Valerio‎

‎Tranfolanti si nasce (in basso a destra). Avventure nel mondo di un massaggiatore sportivo‎

‎brossura Il massaggiatore Valerio Remino rivive la sua vita romanzesca attraverso sedute di ipnosi terapia. Durante gli incontri settimanali con l'analista, l'autore racconta in trance episodi curiosi del suo passato, svelando gli incontri con personaggi famosi di quell'epoca, retroscena che coinvolgono celebrati campioni dello sport e insospettabili protagonisti del jet-set mondano. Remino descrive con la sua diretta testimonianza eventi che hanno scritto la storia nazionale e mondiale non solo del calcio ai massimi livelli. Al termine del racconto il lettore scoprirà, con i traumi psicologici che possono derivare da una "amnesia psicogena", la vera identità del personaggio fantasioso Tranfolanti creato e portato alla ribalta dalla televisione.‎

‎Conrad Joseph‎

‎L'agente segreto. Con un saggio di Virginia Woolf‎

‎br. Sembra un uomo tranquillo, il signor Verloc, che da anni gestisce un negozio a Londra. Ma in realtà è l'agente segreto di un non meglio precisato stato dell'Europa dell'Est. Un'azione maldestra da lui organizzata sarà l'inizio di una catena di vendette e assurdi delitti. Ispirato al fallito attentato all'osservatorio di Greenwich del 1894, L'agente segreto (1907) è l'antesignano di tutte le spy stories del Novecento. Tra i primi libri a trattare temi come spionaggio e terrorismo, ha la forma di un giallo, ma si rivela soprattutto un fine esercizio di indagine psicologica e sociologica, che riesce a contaminare il più popolare dei generi con le profonde intuizioni morali e l'ardito sperimentalismo linguistico di un grandissimo scrittore. Con un saggio di Virginia Woolf.‎

‎Oshima Masumi‎

‎Chocolietta‎

‎br. Chiyoko è una liceale riservata, sopravvissuta in tenera età a un tragico incidente stradale nel quale sua madre ha perso la vita. La recente scomparsa di Giulietta, la sua adorata cagnolina, riapre delle vecchie ferite, in realtà mai del tutto rimarginate, che la spingono a chiudersi in se stessa e nel suo puerile mondo di fantasia, in cui immagina di essere un cane spensierato di nome Chocolietta, esterno alla società e ai problemi che ne conseguono. Ricordando che i suoi genitori erano appassionati di film di Fellini, Chiyoko decide di iscriversi al club scolastico di cinema, in un tentativo di ritrovare un legame con la madre ormai defunta e con il padre, mai ripresosi dalla perdita. Un giorno, dopo aver preso a noleggio in una videoteca "La Strada", suo film preferito di Fellini, si imbatte in un altro studente iscritto al suo stesso club: Masamune, un ragazzo eccentrico e disilluso in costante fuga dal destino che la famiglia vorrebbe inseguisse. La passione per il cinema spinge Chiyoko ad avvicinarsi a Masamune, e i due iniziano le riprese di un film amatoriale itinerante, un turbolento viaggio di crescita e di comprensione della realtà quasi parallelo, seppur molto distante, a quello di Gelsomina e Zampanò, protagonisti de "La Strada".‎

‎Falasca Matile‎

‎Puoi chiamarmi Emma‎

‎br. Margherita ha diciotto anni, frequenta l'ultimo anno di liceo. Ha bisogno di fantasia, passioni che definiscano e accendano la sua identità. In un periodo di malinconia, scopre di voler recitare. Inseguendo il suo nuovo sogno, si imbatte in una corrispondenza con un misterioso ragazzo. Nelle sue lettere, raccontandosi, sarà spinta a conoscersi davvero e a lasciarsi andare, a modo suo, nel mondo che la circonda. Matilde Fanasca ci trascina nel cortocircuito dell'adolescenza romana in un liceo della città, nel caleidoscopio di emozioni, passioni e sogni di chi si affaccia alla vita.‎

‎Fabrizi Guido‎

‎Il madremoto‎

‎br. "Il Madremoto, un bel titolo inventato da Guido Fabrizi, scrittore schivo e tenace. La storia che racconta l'autore sbuca limpida e fresca da una antica fonte narrativa. È un racconto sincero e struggente che consiglio a chi ama storie vere, e cerca narrazioni che entrino con facilità nella rete emotiva del lettore." (Dacia Maraini)‎

‎Calchetti Benedetta‎

‎La domanda‎

‎br. «Ti svelerò un segreto. Tanto non potrai raccontarlo a nessuno. Ho deciso di partecipare a un concorso. No, non è un concorso per trovare un lavoro, è un concorso molto speciale. Chi vince potrà rivolgere una domanda a una persona che non c'è più, che non è più tra noi, insomma, a qualcuno che è morto». L'insetto per un attimo con i suoi occhiacci neri mi fissò, poi riprese ad aspirare briciole. Distrattamente infilai le mani in tasca e avvertii il lembo di stoffa che avevo strappato dall'abito di una delle tre vecchie. Nell'estrarlo dalla felpa un lampo di luce si riversò nel soggiorno. Meravigliata e ammirata contemplai la seta luminosa meditando il da farsi. Dovevo scoprire chi fossero quelle tre strane donne, scegliere un nome per il mio nuovo insetto e chiedere scusa al francese.‎

‎Roggero Alex‎

‎Non farlo. Ediz. integrale‎

‎br. Tutte le volte che ho la possibilità di scegliere cosa fare della mia vita, la mia unica certezza è che farò sempre scelte del cazzo.‎

‎Fazzi Cristina; Tilotta Lidia‎

‎Karìbu. Lo Zambia, una donna, una grande avventura‎

‎br. La vita straordinaria e il lavoro di Cristina Fazzi, mamma, medico, donna fuori dal comune, sospinta da una forza incredibile. Lasciata Enna nel 2000 per trasferirsi momentaneamente nello Zambia, Cristina sarebbe dovuta rientrare in Italia dopo sei mesi, invece non è più tornata e da allora ha realizzato progetti impensabili in un'area vastissima del Paese, portando medicinali, vaccinando e visitando decine di migliaia di bambini; realizzando pozzi e strutture sanitarie; lottando contro la malnutrizione; scontrandosi con pregiudizi e superstizioni per combattere l'ignoranza e malattie come l'Aids. È la storia, la sua, di una battaglia senza sosta contro miseria e ingiustizia e per l'affermazione di un nuovo modello di sviluppo che ripensi totalmente i rapporti di forza internazionali. Ma anche la vicenda di una donna che da single si è battuta e ha vinto perché l'Italia riconoscesse l'adozione zambiana di suo figlio Joseph. E di figli, in affido perché non adottabili, oggi ne ha altri sette. "Non avrei mai immaginato di partire per lo Zambia. Non ho mai avuto lo spirito missionario. Non nel senso comune del termine. O meglio, consideravo il mio lavoro una missione perché l'ammalato, colui che soffre, ha bisogno di aiuto ovunque si trovi. Sono una gran fifona e l'idea di dover andare in un Paese descritto come pieno di pericoli non mi sfiorava nemmeno, non mi era mai balenata neanche nell'anticamera del cervello. A volte, però, il caso cambia il nostro percorso, il nostro destino. E così è stato". "In tutti questi anni sono venuti a trovarmi tanti amici. Vogliono capire, toccare con mano ciò che faccio, e vogliono anche dare un aiuto, per ciò che sanno e per ciò che possono. È una cosa che rafforza il filo rosso che lega il mio lavoro qui alla percezione che ne ha chi vive lontano da qui. Ma è anche e soprattutto un conforto. Mi aiuta a credere che non sono considerata una pazza visionaria rinchiusa in una bolla ma un frammento di un puzzle animato molto più grande".‎

‎Roffey Monique‎

‎La sirena di Black Conch‎

‎br. Sono secoli che Aycayia nuota nelle acque dei Caraibi, al largo dell'isola immaginaria di Black Conch. Tantissimi anni fa era una donna giovane, la più bella del suo villaggio, che la maledizione delle mogli gelose aveva trasformato in una creatura marina, intrappolandola nel corpo di un pesce. Perché Aycayia non era solo bella, era anche sensuale, sprigionava un'energia erotica che risvegliava inquietudine e faceva paura. Per questo era stata punita. Da qualche tempo, alba dopo alba, il suo corpo di sirena emerge dal mare, attratto dalla melodia intonata da un pescatore solitario. Un giorno, mentre crede di avvicinarsi alla barca che conosce, Aycayia si ritrova preda di uomini senza scrupoli, che la catturano e la trascinano a terra come un trofeo. Sarà David, il pescatore dalla bella voce, a liberarla, e le sue cure e il suo amore la spoglieranno di pinne e squame, rimutandola in donna. Tra i loro due mondi, così infinitamente distanti, comincerà a vibrare un sentimento di fiducia, che diventerà indifeso abbandono, fino all'esplosione della passione, delicata e primitiva insieme. Ma non tutte le trasformazioni sono per sempre e, si sa, la gelosia - come l'amore - può avere la forza di un uragano. Un racconto che si snoda con la purezza delle favole, una fiaba moderna e dolceamara che intreccia con ironia gli ingredienti del mito al pungente realismo del quotidiano.‎

‎Della Casa Daniela‎

‎Non chiedermi niente‎

‎br. Daniela Della Casa, con il suo ultimo romanzo "Non chiedermi niente", è come se applicasse all'amore lo stesso procedimento tautologico usato da Bobbio per la ragione, e la formula diverrebbe gli amori per l'amore. Significa che l'amore è sufficiente a sé stesso. Significa che chi veramente ama non ha bisogno di cercare sicurezze o conferme in qualcos'altro che si collochi al di fuori dell'amore condiviso e corrisposto con il partner amato. Non vi è atto di indagine; non vi è incantamento lusinghiero o rivelazione confidenziale che possano aggiungere qualcosa di più perfetto agli amori per l'amore.‎

‎Nascimbeni Adriano‎

‎Cinque donne. Racconti‎

‎br. I cinque racconti raccolti in questo libro hanno hanno ciascuno una donna come protagonista. Si tratta di persone del tutto diverse tra loro ma accumunate da eventi e situazioni difficili, talvolta drammatiche, che mettono a dura prova la loro capacità di far fronte alle avversità della vita. Antonia, donna in carriera, moglie e madre esemplare, che però ha difficoltà a conciliare lavoro e famiglia. Lucia, giovane, bella e sensuale che, dopo varie peripezie, diventerà una prostituta di lusso. Maria, donna piena di doti intellettuali ed umane, ma emarginata perché troppo brutta. Annetta, che, in un mondo dove quasi tutte le donne lavorano, intende fare solo la casalinga. Caterina, vedova che non riesce ad accettare con rassegnazione la scomparsa del marito. L'autore descrive questi personaggi in modo semplice ma approfondito, anche dal punto di vista psicologico, con uno stile chiaro ed efficace ma soprattutto con intensa, commossa partecipazione. Il risultato è un' opera che coinvolge e avvince chi legge, rendendolo partecipe delle vicende umane delle protagoniste, descritte in tutta la loro dolente umanità.‎

‎Deledda Grazia‎

‎Leyendas sardas‎

‎br. La straordinaria raccolta di leggende e fiabe legate all'antica terra dei Nuraghi, la Sardegna, sapientemente trascritte dall'autrice nuorese e Premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda, rappresentano il corpo di testi più rappresentativo del folclore isolano. Sas nurras, Leggende di Gallura, La leggenda di Andrea Doria, Gli spiriti del Castello, Nostra Signora di Gonare, Il mastro di Sorres, La maledizione dei monaci, Lo spirito di Madama Galdona, La fiaba dei tre fratelli, La leggenda di Monte Bardia, La fiaba di don Juanne e Mariedda, La leggenda della nascita de is launeddas, Le uova di zia Birora, L'anellino d'argento e tante altre ancora. Scoprite una Sardegna magica e avvolta nel mistero.‎

‎Dostoevskij Fëdor; Spendel G. (cur.)‎

‎Le notti bianche‎

‎brossura La natura lirica, fantastica e fantasmagorica di Pietroburgo è tutta infusa nelle Notti bianche, romanzo pubblicato per la prima volta nel 1848. Il giovane protagonista della vicenda è un sognatore. Immerso in uno sciame di pensieri e fantasticherie, nelle lucide notti estive, il giovane intraprende in solitudine lunghe passeggiate per le vie cittadine fino al sorprendente incontro con Nasten'ka, un altro essere notturno, e al sogno di un'avventura meravigliosa.‎

‎Cossery Albert; Samonà G. A. (cur.)‎

‎I fannulloni nella valle fertile‎

‎br. Una famiglia tutta maschile vive in una decadente casa alla periferia del Cairo. Un padre vedovo, tre figli, uno zio, più una cameriera che ha l'obbligo di restare in cucina per non disturbare il riposo degli uomini. Sono sette anni che Galal, il primogenito, non si è mosso dal suo letto e Rafik, il secondogenito, ha rinunciato a sposare la donna che amava per paura che potesse turbare il suo sonno. Ma un brutto giorno il figlio più piccolo annuncia la follia di voler andare a cercare lavoro in città. La famiglia si coalizzerà per stroncare le velleità lavorative del ragazzo... Pubblicato nel 1948, questo romanzo è un paradossale apologo sul "non fare nulla" come regola di vita, sul suo valore filosofico e politico. L'autore è stato un grande scrittore egiziano (ma parigino d'adozione) che solo da pochi anni è stato riscoperto ed è entrato a pieno merito, per il suo stile e la sua ironia, fra i classici del Novecento.‎

‎Belli Gioconda‎

‎Nel paese delle donne‎

‎br. A Faguas, un paese immaginario del Centro America, si consumano giochi di potere e corruzioni politiche, rocamboleschi abusi e fantasiose depravazioni. E quando proprio non se ne può più di tutti questi eccessi, dopo aver smascherato un magistrato che ha installato una costosissima cella frigorifera per metterci un pinguino importato di contrabbando e organizzarci orge con gli amici politici, la giornalista Viviana Sansón e le sue tre amiche del Club del Libro fondano il partito femminista della Sinistra Erotica, che stravince le elezioni e ribalta la vita, la società e l'economia del paese. Grazie all'aiuto del vulcano Mitre, le cui esalazioni durante l'ultima eruzione hanno ridotto gli uomini senza testosterone, il nuovo governo può varare il suo programma: gli uomini a casa e le donne al lavoro! Ma ecco che a pochi mesi dalla sua nomina, durante un comizio, la quarantenne e seducente presidentessa Viviana Sansón è vittima di un attentato. Mentre il capo di stato giace in coma in un letto d'ospedale con una pallottola conficcata nel cranio, è il ministro della Difesa, Eva Salvatierra a occuparsi di risolvere il caso e di sedare le sommosse degli uomini, che manifestano per riconquistare il potere nel paese delle donne. Chi si cela dietro l'attentato alla presidentessa? Sarà Dionisio, il bellimbusto marito di Ernestina, che la mattina vede la Madonna piangere perché le femministe stanno sovvertendo le consolidate leggi patriarcali? O si tratta di un complotto più grande e ancora tutto da svelare?‎

‎Lessing Doris‎

‎La brava terrorista‎

‎br. Alice Mellings, una giovane di origine borghese impegnata da anni in una militanza al di fuori dei partiti politici tradizionali, è l'animatrice di una comunità di occupanti abusivi che si sono insediati in una casa abbandonata di Londra. Alice è un'organizzatrice straordinaria: sistema la casa restituendola a uno stato decente di abitabilità, interviene per mediare i conflitti che si accendono tra gli occupanti; insomma diventa un elemento indispensabile alla vita collettiva. Tutto bene finché nel gruppo nasce l'esigenza di azioni più radicali e la necessità di un impegno più definito all'interno di organizzazioni terroristiche. È la fine di una faticosa armonia: il velleitarismo si fa dramma, mentre Alice, "la brava", si avvia verso un futuro dominato dall'ombra incombente dell'eversione. Perché questa donna generosa aderisce alla lotta armata? Doris Lessing ci racconta la storia di Alice e dei suoi compagni cercando di dare una risposta a interrogativi tuttora brucianti, di aprire uno spazio alla riflessione, alla comprensione e, forse, alla catarsi.‎

‎Napolillo Enzo Gianmaria‎

‎Le tartarughe tornano sempre‎

‎br. Salvatore è nato quando in pochi conoscevano il nome della sua isola: un luogo di frontiera posto alla fine del mondo, con il mare blu e la terra arsa dal sole. È cresciuto sulle barche, vicino alle cassette di alici, con lo sguardo nell'azzurro, sopra e intorno a lui. Forse è lì che tutto è cominciato, tra ghirigori nell'acqua e soffi nel vento. Di sicuro è lì che ha conosciuto Giulia, anche se lei vive a Milano con i genitori emigrati per inseguire lavoro e successo. Da sempre Giulia e Salvatore aspettano l'estate per rivedersi: mani che si intrecciano e non vogliono lasciarsi, sussurri e promesse. Poi, d'inverno, tante lettere in una busta rosa per non sentirsi soli. Finché, una mattina, nell'estate in cui tutto cambierà, Giulia e Salvatore scoprono il corpo di un ragazzino che rotola sul bagnasciuga come una marionetta e tanti altri cadaveri nell'acqua, affogati per scappare dalla fame, dalla violenza, dalla guerra. Gli sbarchi dei migranti cominciano e non smettono più. L'isola muta volto, i turisti se ne vanno, gli abitanti aiutano come possono. Quando Giulia torna a Milano, il filo che la lega a Salvatore si allenta. La vita non è più solo attesa dell'estate e amore sincero, corse in spiaggia e lanterne di carta lanciate nel vento. La vita è anche uno schiaffo, un risveglio, la presa di coscienza che al mondo esistono dolore e differenze. Una scoperta che travolge i due ragazzi e che darà valore a tutte le loro scelte, alla loro distanza e alla loro vicinanza.‎

‎Serrano Marcela‎

‎Arrivederci piccole donne‎

‎br. Sono cugine ma si sentono sorelle, sono uguali e diverse come le "piccole donne" della Alcott. Nieves, Ada, Luz e Lola da bambine trascorrono le vacanze nella proprietà di famiglia, sotto lo sguardo burbero di una zia eccentrica e generosa. Sono anni di giochi spensierati e innocenti bisticci, al riparo dagli sconvolgimenti sociali. Poi la tragedia cilena dell'11 settembre 1973, il colpo di stato di Pinochet, la povertà improvvisa, l'arresto di un familiare, la paura, l'esilio a Londra. Da quel giorno nessuno ha più fatto ritorno alla casa dell'infanzia, a quel piccolo paradiso perduto. Passano gli anni, le quattro cugine oramai sono divenute donne. La scomparsa di una vecchia domestica le porta di nuovo a riunirsi. Il tempo trascorso ha scolpito i caratteri, ma ha anche custodito le antiche affinità.‎

‎Carroll Lewis; Gardner M. (cur.)‎

‎Alice nel paese delle meraviglie-Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Questa edizione dei due capolavori del reverendo e matematico Lewis Carroll, "Alice nel paese delle meraviglie" e "Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò", illustrata dalle incisioni di John Tenniel, il più famoso disegnatore vittoriano, che potè consultare l'autore sul modo di interpretare le sue creature fantastiche. Le note di Martin Gardner e di Masolino D'Amico, poi, ci consegnano la favola di Alice in tutta la sua complessità: satira della società, specchio dell'infanzia che giudica il mondo degli adulti, saga dell'inconscio, storia di un incubo, bibbia dell'assurdo, rivolta contro la ragione.‎

‎Gramellini Massimo; Gamberale Chiara‎

‎Avrò cura di te‎

‎ril. Gioconda detta Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un'anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l'ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto. La notte di San Valentino, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all'angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. L'angelo ha un nome: Filemone, ha una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò. Uno scambio che indaga non solo le mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filemone, voce dell'interiorità prima che dell'aldilà, sia possibile silenziare la testa e l'istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele Filemone, in un finale che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.‎

‎Vecchiato Giorgio‎

‎Con romana volontà. Quando eravamo una maschia gioventù‎

‎br. A scuola si scopre che il Re, volendo, potrebbe licenziare il Duce: ma è chiaro che non accadrà mai. Si cantano gli inni sulla Maschia Gioventù, ma facendo la mossa. Con la Biennale arriveranno i Settembrini, che praticano i cessi pubblici ma aiutano il turismo. Si va alla scuola di mistica fascista, perché chi non mistica non mastica: peccato che per metà siano comunisti. Giorgio Vecchiato, veneziano, già direttore di quotidiani, inviato speciale e corrispondente dall'estero, offre in questo libro il racconto picaresco e sguaiato di una Venezia in camicia nera, che mescola, qua e là, le situazioni senza mai tradirne il fondo di verità.‎

‎El Rashidi Yasmine‎

‎Cronaca di un'ultima estate. Un romanzo dell'Egitto‎

‎br. Questo è un romanzo sull'Egitto, sul silenzio e sulla memoria. In realtà «l'ultima estate» non è una sola, le «ultime» sono tre, quelle del 1984, del 1998 e del 2014. Segnano momenti di delucidazione, risoluzione e cambiamento, per chi racconta e per il paese. E sono caratterizzate dai silenzi dei familiari, degli amici, dei mezzi di comunicazione su quello che sta succedendo. È un romanzo raccontato «per sottrazione», che attraverso i ricordi di una protagonista prima bambina, poi adolescente, poi donna, illuminano passaggi politici storici insieme a vicende personali e familiari. L'autrice intreccia presente e passato: se stessa bambina con una madre misteriosamente reticente sull'assenza prolungata e inspiegabile del padre; se stessa giovane donna decisa a diventare autrice di documentari, intervistando gente per la strada, ma non i venditori ambulanti, già allora conscia, come tanti, del pericolo che rappresentano; se stessa scrittrice che riesplora il suo passato dopo la caduta di Mubarak e si pone domande sui silenzi che hanno segnato e formato la sua esistenza. Le sparizioni - prima di tutte quella del padre della protagonista - riempiono lo sfondo, insieme ai soprusi, all'antisemitismo, all'anticomunismo. E ci sono altre sparizioni, emblematiche, di edifici, di parchi, di passeggiate a mare, di esercizi pubblici... e anche corpi senza vita con il numero di telefono scritto sul braccio, come se gli uccisi avessero saputo di dover essere identificati dopo gli scontri del 2011. Non ci sono illusioni, nel romanzo, né speranze, ma c'è una nostalgia diffusa, che non è solo quella dei riti d'infanzia, o delle presenze familiari e amicali finite in prigione o all'estero. È un vivissimo quadro del Cairo passato e presente: vedute, suoni, odori, sapori e i cambiamenti della città, che rispecchiano quelli della coscienza e del linguaggio della protagonista: nuove emozioni, nuovi desideri, nuove ambizioni, e nuova consapevolezza del potere della repressione occulta o palese.‎

‎Campo V. (cur.)‎

‎Maestrine. Dieci racconti e un ritratto‎

‎brossura‎

‎Puig Manuel‎

‎Il tradimento di Rita Hayworth‎

‎br. Il libro è la storia del fanciullo Toto "che si crede in un film", nel periodo decisivo della sua formazione, con un padre assente odiato e amato insieme, le rigide separazioni del sessismo, la chiacchiera quotidiana nel suo ambiente della provincia argentina. Nelle sue trasfigurazioni della realtà, che sono sempre la difesa e il dramma di una identità minacciata, ogni episodio diventa la scena di un film preso dalla sua sterminata filmografia di spettatore accanito. Non sono più sufficienti a dare senso i miti impoveriti della sua tradizione, oppure dalle agiografie familistiche. Niente, megllo di Rita Hayworth può illustrare l'immensa perfidia del tradimento degli affetti da cui il piccolo Toto si sente da ogni parte minacciato.‎

‎Bedeschi Giulio‎

‎Il Natale degli alpini‎

‎brossura‎

‎Simenon Georges‎

‎L'uomo che guardava passare i treni‎

‎br.‎

‎Burroughs William‎

‎Il gatto in noi‎

‎br.‎

‎Landolfi Tommaso; Landolfi I. (cur.)‎

‎La pietra lunare. Scena della vita di provincia‎

‎br. Il libro si apre su una "scena della vita di provincia", grottesca e quasi allucinata, finché "dal fondo dell'oscurità" il protagonista si sente guardato da "due occhi neri, dilatati e selvaggi", che lo gettano nello stupore e nel terrore. "Una ragazza ad ogni modo" osserva subito dopo. Così ci appare Gurù, la fanciulla-capra, che presto condurrà il giovane Giovancarlo e il lettore fra i "lunari orrori" di creature diafane, fantomatiche, e fin nelle viscere della terra, nel regno arcano delle Madri. Con "La pietra lunare", suo primo romanzo (1939), Landolfi presentava già tutti i registri fondamentali di un'opera che rimane, come scrisse Zanzotto, "uno dei punti di riferimento più radiosi del nostro Novecento letterario".‎

‎Kipling Rudyard; Fatica O. (cur.)‎

‎Kim‎

‎br. Un ragazzino gioca seduto a cavalcioni su un gigantesco cannone: è Kim, altrimenti noto come il "Piccolo Amico di tutto il Mondo"; orfano di un sergente irlandese, cresciuto come un monello indiano, Kim è sotto la protezione di due numi tutelari. Il ragazzo gioca per il gusto di giocare e viaggia per il gusto di viaggiare e si mette in marcia lungo la Grand Trunk Road, fiumana di vita che percorre millecinquecento miglia da Bombay a Benares a Peshawur, dando così avvio a una scorribanda picara che è insieme un pellegrinaggio religioso.‎

‎Wedekind Frank‎

‎Mine-Haha ovvero Dell'educazione fisica delle fanciulle‎

‎br. In un grande parco, disseminato di case basse coperte di rampicanti, centinaia di fanciulle vengono educate a sentire il proprio corpo, a farne uno strumento di assoluta, armoniosa eccellenza. Il mondo esterno non ha alcun contatto diretto con questo parco, ma lo finanzia, in attesa di accogliere le fanciulle che vi sono ospitate. Perché? Misterioso e trasparente come il suo titolo - un nome indiano di ragazza, che significa "acqua ridente" -, "Mine-Haha" è un racconto perfetto e insieme l'unica opera dove tutti i fantasmi di Wedekind, convulsi e invadenti, sembrano essersi congiunti e trasformati in un cristallo dalla luce pacata e uniforme. Con un saggio di Roberto Calasso.‎

‎Parise Goffredo‎

‎Il prete bello‎

‎br. "Nel 1953 Goffredo Parise si trasferisce a Milano, dove ha trovato lavoro presso un grande editore. Ha pubblicato due romanzi che pochi conoscono - "Il ragazzo morto e le comete" e "La grande vacanza" - e ha il vago desiderio di scriverne un terzo che diverta e commuova "tanto da cacciare il freddo e la solitudine": un romanzo "con molti personaggi allegri", ma soprattutto "estivo". Uscito nel maggio del 1954, "Il prete bello" riscuoterà un clamoroso successo. E rileggendolo oggi ci accorgiamo che il suo segreto sta tutto in quella genesi: nella festosa eccentricità dei personaggi che popolano un labirintico e fiabesco caseggiato nella Vicenza del 1940, e di colui che saprà stregarli tutti: don Gastone, il "prete bello". Personaggi quali la ricca signorina Immacolata; le Walenska, madre e figlia, che si scaldano ingrandendo con una enorme lente l'unico raggio di sole che penetra nella loro stanza; il cav. Esposito, che tiene sotto chiave le cinque figlie concupiscenti; Fedora, la cui rigogliosa natura si spande dagli occhi e da tutto il corpo; e la cenciosa banda di ragazzi truffaldini e sentimentali che nei vicoli e sotto i portici cercano ogni giorno di sopravvivere. In tutti loro, nelle vene e nel sangue, l'atletico, elegante, vanesio don Gastone si infiltra come una passione oscura, violenta ma capace di dare improvvisamente vita - e come nel "Ragazzo morto e le comete" ci troviamo di fronte a "una sostanza poetica che ribolle e rifiuta di assestarsi entro schemi definiti"." (Eugenio Montale)‎

‎Maugham W. Somerset‎

‎Schiavo d'amore‎

‎br. Il secondo e più celebre romanzo di W. Somerset Maugham, quello che già alla sua uscita, nel 1915, fece di lui uno scrittore immensamente popolare. Maugham precisò in diverse occasioni che "Schiavo d'amore" non era "un'autobiografia, ma un romanzo autobiografico" - e che Philip Carey, pur essendo orfano come lui, medico come lui, e come lui attratto dai lati meno dominabili dell'esistenza, era solo il protagonista di una finzione. Il lettore è quindi libero di seguire Philip prima durante gli studi a Heidelberg, poi negli anni della bohème parigina, e alla fine per tutto il lungo e tormentato amore per Mildred. Dal libro è stato tratto nel 1934 il film "Schiavo d'amore" con Bette Davis nei panni di Mildred.‎

‎Némirovsky Irène‎

‎I doni della vita‎

‎br. Pierre Hardelot, erede delle omonime cartiere, ha una fidanzata rosea e grassoccia che la famiglia ha scelto per lui, ma è innamorato di un'altra: una che non gli consentiranno mai di sposare, perché appartiene alla piccola borghesia, e non ha dote. Eppure, alla vigilia del matrimonio, Pierre decide di infrangere quella invisibile ma solida barriera "fatta di buon sangue, di carni robuste e sane e di risparmi investiti in titoli di Stato, una barriera destinata a proteggere per sempre i giovani dalle insidie della sorte e dalle loro stesse passioni", e la legge non scritta per la quale di generazione in generazione accoppiamenti giudiziosi stringono sempre di più i legami tra le poche famiglie che contano della ricca borghesia di provincia - e sposa la donna che ama. Comincia così il romanzo di Irène Némirovsky: trenta capitoli in cui, attraverso la storia degli Hardelot, si percorrono trent'anni di storia francese, da quelli che precedettero la prima guerra mondiale a quelli che vedono (nel momento stesso in cui Irène racconta gli eventi mentre stanno accadendo) l'occupazione della Francia da parte dei tedeschi.‎

‎Rhys Jean‎

‎Quartetto‎

‎br. Marya, giovane inglese sposata con il polacco Stephan, si sente, per la prima volta nella sua vita, "molto vicina a essere felice". Ed ecco che, da un giorno all'altro, il marito finisce in galera lasciandola senza un soldo né un amico al mondo. L'agognata felicità assume allora per un istante le sembianze di Heidler, facoltoso mercante d'arte, che però la trascina - sotto gli occhi compiacenti e maligni della moglie - in una lunga, torpida ossessione. Sullo sfondo di una Parigi mai così crudele, in una Rive Gauche ingannevolmente romantica e mondana, Marya finisce per trovarsi avviluppata in un tormentoso ménage à trois; e quando, con un palpito di disperata onestà, prova a lacerare il velo delle apparenze, comprende che in quell'irrespirabile bohème i codici sociali pesano quanto e più che altrove. Schiacciata fra l'anelito a una vita rispettabile e la realtà obbligata del demi-monde, si scopre così condannata senza appello all'"esistenza grigia, spaventosa, dei derelitti": un mondo irreale e al tempo stesso terribilmente concreto, fatto di sordidi caffè e grame camere d'albergo, dove è impossibile trovare scampo alla tragica ineluttabilità della vita.‎

‎Matteucci Rosa‎

‎Costellazione familiare‎

‎br. "Dopo aver creato il cane, Dio si fermò un istante a contemplarlo nelle sue incertezze e nei suoi slanci, annuì e seppe che era cosa buona, che non aveva tralasciato nulla, che non avrebbe potuto farlo meglio": scritta da Rilke a un'amica, è la frase che troviamo sulla soglia di questo romanzo - una nuova incursione di Rosa Matteucci nell'universo aggrovigliato e dolente dei rapporti familiari. Nella famiglia della narratrice sono proprio i cani ad assumere un ruolo determinante: quello di una "risicata passerella di corde gettata fra due impervie ripe sentimentali". Da un lato del baratro c'è una madre di "leggendaria bellezza", refrattaria a qualunque "smanceria", sorda a ogni "desolato richiamo d'amore", e del tutto disinteressata a fornire alla prole più che un incorporeo nutrimento spirituale; dall'altro, una figlia convinta da sempre della propria inadeguatezza, che non nasconde "una malsana predilezione per quello sfaticato" di suo padre, e votata all'accudimento di una lunga serie di cani, tanto deliziosi quanto pestiferi (e nutriti, loro sì, parecchie volte al giorno). Finché non si troverà, la figlia, a dover accompagnare la madre, amata sempre di un amore tacito e geloso, nel drammatico percorso della malattia che la porterà alla morte. Ancora una volta, con il consueto, lucido puntiglio e con quella lingua ardita e immaginosa che è soltanto sua, Rosa Matteucci mette in piedi un teatrino degli affetti al tempo stesso struggente e grottesco...‎

‎Rugarli Giampaolo‎

‎La troga‎

‎brossura «[Nella Troga] si intravedono tanti di quegli elementi che appartengono alla storia italiana dell'ultimo mezzo secolo che si finisce col leggerlo come se quella storia appunto fosse stata reiventata in una sfera surreale, metafisica: da sogno, da incubo ... il lettore ne ha come un senso di sdoppiamento: mentre segue con divertimento il vertiginoso ritmo della vicenda "inverosimile" ne va riscontrando nella memoria i particolari "veri" ... tutta la cronaca della corruzione italiana di questi anni confluisce nel libro, vi si amalgama, vi si esalta: con feroce allegria, con allegra ferocia.» (Leonardo Sciascia»)‎

‎Muzzopappa Francesco‎

‎Affari di famiglia‎

‎br. Algida, sarcastica e decisamente snob, la contessa Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna, discendente diretta dell'ultimo grande casato torinese, potrebbe trascorrere le sue giornate addentando deliziose frolle fresche di pasticceria e sorseggiando coppe di champagne millesimato. Si ritrova invece a mangiare gocciole e pessimo gelato da discount per colpa di una crisi economica che ha colpito persino la sua famiglia, costringendola a vendere proprietà, pignorare mobili e decimare il personale. A servizio, ormai, è rimasto solo Orlando, maggiordomo con la forte passione per le poesie di William Blake, devoto e sempre presente. Nel momento in cui un'intera generazione di trentenni lotta contro la gerontocrazia al potere, Emanuele, il figlio della contessa, tanto bello quanto cretino, concorre a prosciugare il misero conto in banca ereditato, correndo dietro a una ballerina di fila, tale Ludmilla Coprova, e regalandole in più il preziosissimo Koh-i-Noor di famiglia. Prossima ormai alla bancarotta, Maria Vittoria decide di salvare il suo patrimonio e la sua villa. Per riuscirci è disposta a tutto, persino a organizzare un sequestro di persona. Il suo.‎

‎Galgut Damon‎

‎Estate artica‎

‎br. "Estate artica" è la storia romanzata di uno dei maggiori scrittori britannici, E.M. Forster, l'autore di capolavori quali "Passaggio in India", "Maurice", "Camera con vista". Forster, omosessuale in un'Inghilterra puritana, tentò per tutta la vita di sfuggire all'opprimente ambiente della provincia inglese e fu un grandissimo viaggiatore. I suoi viaggi non furono solo la scoperta di posti esotici, dove immergersi in stili di vita opposti a quelli occidentali e dove verificare l'ingiustizia sprezzante con cui l'Impero britannico trattava le proprie colonie, ma furono ancora di più la ricerca di passioni amorose, di affinità elettive con uomini di altre razze e culture, che Forster sentiva più vicini al proprio animo e al proprio desiderio. Questo romanzo parla di differenze, di distanze, e di ponti gettati sugli abissi al fine di colmarle: c'è la distanza fra inglesi e indiani, dominatori e dominati, con le questioni politiche ed etiche che solleva; una distanza che si riverbera anche nelle relazioni affettive tra uomini nati su sponde diverse della vita e della società. Ci sono le difficoltà legate all'essere omosessuali nella società inglese in un'epoca come l'inizio del Novecento, con il segreto a cui si era costretti, la pressione del conformismo sociale e il conseguente senso di disperata solitudine, reso dall'autore con grande forza drammatica.‎

‎Wolf Christa‎

‎Cassandra‎

‎ril. Cassandra, la veggente figlia di Ecuba e di Priamo, racconta il tramonto e la rovina della sua città e si affollano alla memoria la traversata dell'Egeo in tempesta, l'arrivo a Troia delle Amazzoni, i delitti di Achille la bestia, la rottura con il padre Priamo accecato dal meccanismo inarrestabile della guerra, la vita delle comunità femminili sulle rive del fiume Scamandro, l'amore con Enea. «Sentivo Cassandra come una figura molto significativa per il nostro tempo. Durante un viaggio in Grecia ho visto Micene, ho vissuto con tutti i sensi il paesaggio che era stato di Cassandra. Mi ha interessato cogliere il punto cruciale, alla nascita della nostra cultura, in cui è cominciata quell'alienazione che adesso ci porta vicini all'autodistruzione. Mi ha interessato il momento in cui, con l'avvento della società patriarcale e gerarchica, l'espressione letteraria femminile sparisce per millenni». (Christa Wolf)‎

‎Alcott Louisa May‎

‎Fiabe floreali‎

‎br. È appena finita una festa di balli e canti nel Paese delle Fate, e la Regina invita ognuna delle sue damigelle a raccontare alle altre una fiaba, per trascorrere insieme il resto della notte sotto la luce della luna. Nasce da voci fatate la raccolta di «Fiabe floreali», pubblicata nel 1855 dalla celebre autrice di «Piccole donne». A quindici anni, Louisa raccontava storie ai figli dei vicini di casa, tra cui quelli dello scrittore Ralph Waldo Emerson, e a sua moglie, a cui la raccolta fu dedicata. Attraverso questi incontri con fate, elfi e animali, l'autrice desiderò alimentare nei piccoli ascoltatori l'idea di amore, gentilezza e responsabilità, mettendo alla prova la propria inesauribile fantasia di scrittrice.‎

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