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Nasuelli Elio
Emozione, silenzio e parola nell'opera di Louis-Ferdinand Céline
br. Nell'opera e nella poetica di Céline il silenzio riveste una dimensione strutturale: i famosi trois points, i punti di sospensione, traforano la prosa per diventare la più riconoscibile delle cifre stilistiche céliniane. Intervalli ritmici che cadenzano la frase musicale e spezzano l'ordine grammaticale per restituire l'emozione, prelinguistica e muta. Nell'orizzonte semantico il silenzio si alterna alla parola per significare il non detto; è questa l'intenzione del discorso di denuncia, dell'uomo e della società, che percorre i romanzi per acquistare una evidenza ideologica nei pamphlet antisemiti. In stretta aderenza al testo autorale, lo studio rintraccia le valenze e le figure del silenzio per provare a ricomporre l'immagine intera di un'opera e di uno scrittore riconosciuto oggi come un classico mentre ne rimane impedita la conoscenza integrale degli scritti.
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Fambrini Alessandro; Carducci Stefano
Philip K. Dick. Tossine metaboliche e complessi illusori prevalenti
br. A quasi quarant'anni dalla morte di Philip K. Dick, la sua opera pare aver raggiunto la dimensione del classico minore, non tanto nel suo valore letterario quanto nel suo statuto di fenomeno culturale. Questo studio costituisce un tentativo di sfrondare l'evento letterario dalla selva di sovra-interpretazioni che negli anni lo hanno ricoperto, quasi soffocandolo. Fuor di metafora, le analisi sulle implicazioni metafisiche dell'opera di Dick, nella loro ampiezza e profondità, hanno finito per diventare loro stesse soggetto di discussione, oscurando i testi da cui erano originate. Il distacco temporale dai momenti più infuocati della creazione del "fenomeno Dick" consente di dare luce ad alcuni testi rimasti in un angolo, e di riprendere letture dell'opera di Dick trascurate nel fervore delle interpretazioni più militanti. Larga parte dello studio è dedicata all'individuazione di alcuni intrecci intertestuali nella produzione dickiana con particolare riferimento a modelli scandinavi, con l'intenzione di tracciare percorsi di ricerca originali. Approfondita è la descrizione degli influssi letterari di area scandinava dall'esterno verso l'interno, da August Strindberg a Dick. Inedita è poi l'analisi dell'influsso di Dick su Lars Gustafsson che indica tutta la portata della sua forza ispiratrice.
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Hopkirk Peter
Avanzando nell'Oriente in fiamme. Il sogno di Lenin di un impero in Asia
br. "L'Oriente" proclamava Lenin "ci aiuterà a conquistare l'Occidente". Quando fu ormai chiaro che la rivoluzione tanto attesa in Europa non si sarebbe potuta concretizzare, il leader bolscevico virò il suo sguardo verso est, guardando oltre le città carovaniere della Via della Seta, gli aspri deserti dell'Asia centrale, le alte catene montuose del Karakorum, fino al più ricco di tutti i possedimenti imperiali: l'India. In questo libro, il grande giornalista e storico Peter Hopkirk racconta per la prima volta il tentativo bolscevico di incendiare l'Oriente con la nuova inebriante dottrina del marxismo. Il progetto di Lenin prevedeva come primo passo l'innesco di un'insurrezione nell'India britannica, che avrebbe mostrato i limiti del dominio imperialista inglese creando i presupposti per una rivoluzione anche in Gran Bretagna. Spie britanniche, rivoluzionari comunisti, teorizzatori musulmani e signori della guerra cinesi, perfino un barone sanguinario che bruciava vivi i prigionieri bolscevichi, danno origine a eventi talmente straordinari che a stento si crede possano essere realmente accaduti. Un saggio storico più avvincente di un romanzo di spionaggio, ambientato in Asia centrale durante gli anni turbolenti che seguirono la Rivoluzione d'Ottobre, nel punto di incontro fra tre grandi imperi - britannico, russo e cinese - e campo di battaglia del nuovo Grande Gioco: "Un intreccio di macchinazione e tradimento, barbarie e terrore e, a volte, di vera e propria farsa".
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Demurtas Marco
Monismo e democrazia. Come l'illuminismo radicale ha creato la modernità
br. Le ricerche sul cosiddetto Radical Enlightenment hanno ampiamente dimostrato come oggi non sia più possibile tenere in disparte il ruolo svolto dal pensiero radicale nella creazione di una società democratica ed emancipante. Allo stesso modo non si può più fare a meno di considerarne il peso nelle riflessioni riguardanti l'emancipazione dell'individuo e il suo inserirsi in una società laica, fondata sui principi egualitari e tolleranti affermatisi soprattutto durante l'ultimo trentennio del XVIII secolo. Prestare maggiore attenzione sulle origini di questi principi, che si diffusero in gran parte grazie all'operato della corrente radicale, repubblicana e democratica, permette di ottenere una prospettiva più ampia sulla storia intellettuale dell'Illuminismo, che rischierebbe altrimenti di perdere un pezzo fondamentale della sua evoluzione.
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Ghilardi M. (cur.); La Mendola S. (cur.)
Le pratiche del dialogo dialogale. Scritti su Raimon Panikkar
br. Nelle parole del filosofo e teologo Raimon Panikkar, l'incontro tra culture e forme di esperienza religiosa diverse non è più solo un'occasione eccezionale, ma una necessità del presente, è la consapevolezza che nessuno può bastare a se stesso e che occorre accogliere e integrare prospettive e significati differenti. Gli interventi qui raccolti tentano di riprendere l'eredità di Panikkar e proseguire nel sentiero da lui tracciato, non ripetendo quanto da lui già scritto, ma tentando di aggiungere un nuovo tassello e fare un passo in avanti in direzione del dialogo.
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Santoro Claudio
FEyERAbEND DaDA!
br. Il Grande Novecento vede il succedersi di eventi epocali e, allo stesso modo, anche la Scienza del secolo è proiettata a segnare per sempre l'umanità. Tuttavia, la vita di Paul Feyerabend si svolge oltre i canoni imposti dalla Storia e dalla Scienza con la lettera maiuscola. È un'altalena che oscilla verso i poli autentici di un'esistenza e come tale è disseminata di malanni pericolosi e straordinarie cure, nient'affatto ortodosse. Il suicidio della madre, la "grande D.", l'incomprensione dell'accademia scientifica e della massa si accompagnano ogni volta alla fedeltà di Spund, al gusto per il trash e all'Anarchia. Sofferenza e gioia si mescolano in un guazzabuglio Dada! che si dipana in forma leggera e quasi canzonatoria del vivere: Anything Goes, as long as no one is suffering. Da questo intreccio emergerà a chiare lettere soltanto l'Amore per Grazia.
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Bottacin Cantoni Lorenza
Metafore per l'altro. Levinas e la generosità della parola tra sofferenza e significazione
br. Il pensiero di Emmanuel Levinas è interamente lacerato dal problema del linguaggio: in che modo, infatti, è possibile rispondere all'appello etico dell'altro, senza ridurlo al regime ontologico? Questo problema del linguaggio è anche un problema di linguaggio che Levinas affronta, lungo tutto il suo percorso speculativo, secondo differenti modalità e con un vocabolario filosofico innovativo. A partire da un tentativo di individuare nella metafora una via d'uscita dal linguaggio dell'essere, Levinas elabora una filosofia capace di farsi carico dell'istanza etica primaria che supera anche la significazione metaforica stessa. Levinas si sforza costantemente di trovare le parole adatte a dire l'etica "altrimenti" rispetto alla tradizione metafisica. Il pensiero levinasiano crea, così, una parola viva che, innestandosi nella carnalità, origina e comanda una generosità del linguaggio e del corpo per l'altro.
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D'Alessio Davide
Il tesoro nascosto. Risonanze bibliche e intuizioni teologiche nel mondo di Machado de Assis
br. Nei romanzi e nei racconti di Machado de Assis (1839-1908) - considerato "il più grande scrittore brasiliano" - ci sono molti elementi intertestuali tratti dalla Bibbia. Scommettendo sul fatto che tali elementi siano la traccia di un dialogo tra lo scrittore e il testo biblico, questo studio si propone di inseguire queste tracce in modo da scoprire - come in una caccia al tesoro - quello che lo scrittore aveva probabilmente intravisto in questo dialogo. L'intento, tuttavia, non è quello di ricostruire il pensiero dello scrittore, quanto piuttosto quello di guidare il lettore a costruire un proprio pensiero! In concreto, il libro si compone di quattro capitoli che prendono in considerazione due racconti ciascuno. Ogni racconto è tradotto, analizzato, studiato nella sua struttura, interpretato da diversi punti di vista e, infine, considerato all'interno di una riflessione teologica che costituisce la Weltanschauung elaborata dall'autore di questo saggio dialogando con Machado de Assis.
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Gregorio Giuliana
Logos e logica in Heidegger. Cammini del pensiero
br. "Was ist das, das Logische?" è una delle domande fondamentali del Denkweg heideggeriano, che può quindi essere ripensato alla luce dell'incessante, sempre di nuovo ripetuta, interrogazione della costellazione logos-logica-linguaggio. Dopo una ricostruzione generale del cammino che, a partire dagli scritti giovanili sulla logica, attraverso la tematizzazione del logos negli anni marburghesi, sfocia in una dissoluzione della questione della logica nella questione dell'essenza del linguaggio, vengono analizzate tre 'soste' cruciali di esso: il problematico corso sulla logica del SS 1934, l'interpretazione-appropriazione della concezione "aurorale" del logos e la Erörterung dei "principi del pensiero" nei Freiburger Vorträge (1957). Tentando di 'fuoriuscire' dalla logica tradizionale quale metafisica del logos in direzione di una logica proveniente dal logos stesso, Heidegger compie un percorso circolare che, muovendo dalla logica verso il logos, riconduce infine dal logos a una logica "più originaria".
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Oliva Stefano
Il mistico. Sentimento del mondo e limiti del linguaggio
br. Le pagine di questo libro illustrano la genesi e le caratteristiche del sentimento indicato da Ludwig Wittgenstein come das Mystische, mettendo in relazione la questione dei limiti del linguaggio, posta dall'autore del Tractatus logicophilosophicus, con alcuni temi e nodi teorici presenti nelle opere di pensatori come Bertrand Russell, Simone Weil, Jacques Lacan, Martin Heidegger, cui va aggiunto l'autore della raccolta intitolata Della certezza, vale a dire l''ultimo' Wittgenstein. La singolare topologia esemplificata dal libro riflette l'andamento caratteristico dell'ordine di problemi qui affrontati: i passi diretti al Mistico, apparentemente lineari, si rivelano in realtà circolari e riflessivi. Si affaccia in questo modo il quesito che attraversa tutta l'indagine: che cosa distingue colui che ha raggiunto il punto d'osservazione del Mistico rispetto all''uomo della strada', l'uomo comune che non ha mai intrapreso il cammino? La risposta non verrà trovata nell'ambito del sapere ma in una particolare declinazione del sentire.
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Laplanche Jean; Luchetti A. (cur.)
Hölderlin e la questione del padre
br. La personalità di Hölderlin, poeta-folle, per il suo carattere eccezionale esige che in un unico movimento si comprenda la sua opera e la sua evoluzione verso la follia. In più di un momento si propone ad Hölderlin la via più diretta della psicosi, dell'essere-psicotico, ma il Poeta riapre, apre la questione. Sicuramente è la questione del padre, di cui tenta di raccogliere i frammenti "caduti da un disastro oscuro": un fenomeno non sconosciuto nella schizofrenia. Riapre l'assenza del padre? Sì, ma non per designare in questa assenza l'origine dei suoi mali; bensì per indicare che solo questo "difetto" può "aiutarlo". La poesia e il mito hölderliniani tentano disperatamente di instaurare questa sorta di terzo polo, come carico di una energia negativa. Funzione molto precaria, ma che per un certo tempo mantiene aperto ciò che nella maggior parte degli psicotici si è chiuso in un modo di essere. Hölderlin, poeta perché apre la schizofrenia come questione, apre questa questione perché poeta.
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Valsecchi Giulia
Transiti. Percorsi di scrittura femminile tra Iran e America
br. Negli anni che precedono e seguono la rivoluzione iraniana, il crescendo di atti di restrizione libertaria motiva tentativi di fuga e volontà di autodeterminazione. Le ondate diasporiche, perlopiù verso Europa e Stati Uniti, lentamente tramutano le estraneità vissute in patria in un posizionamento instabile, contrassegnato da "stati del tra" e definizioni confuse. Questa narrazione a più voci vorrebbe abbattere almeno una parete delle mura invisibili sollevate attorno alle opere letterarie di autrici irano-americane di differenti retaggi e generazioni. Poesie, racconti, romanzi e memoir sono la mappa di un'indagine che raccoglie tracce di straniamento e le esamina come prove di riscrittura del sé. Oscillazioni e spaesamenti sembrano predisporre ogni scrittura a essere strumento di revisione di una condizione identitaria incerta, trame e composizioni sono rilette come drammatizzazioni visibili di un transito.
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Tomaiuolo Saverio
La televisione dell'Ottocento: i vittoriani sullo schermo italiano
br. Che cosa accomuna la contestazione giovanile a The Pickwick Papers di Dickens? Perché alcuni romanzi di Conrad furono sceneggiati proprio durante gli "anni di piombo"? Vanity Fair di Thackeray è un libro che anticipa le istanze del femminismo? Come riesce Dr. Jekyll and Mr. Hyde a parlare a un pubblico sempre diverso nel corso degli anni? E infine, Riusciranno i nostri eroi può essere interpretato come una riflessione sull'impresa coloniale italiana e, al tempo stesso, come una versione filmica di Heart of Darkness? A questa e ad altre domande risponde il presente studio sugli adattamenti di alcuni classici vittoriani in Italia, utilizzando approcci d'indagine diversi (ma complementari) quali l'analisi testuale, la riflessione culturologica e gli adaptation studies. Nel libro la storia degli ultimi decenni è riletta attraverso il filtro offerto dalle traduzioni audiovisive di importanti romanzi inglesi del XIX secolo, mostrando come la grande letteratura del passato riesca sempre a dialogare con il (nostro) presente.
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Del Longo Nevio
Gaston Bachelard e le vie dello spirito
br. Il percorso dentro i concetti più importanti dell'epistemologia di Gaston Bachelard parte in questo saggio da un'esaustiva biografia per spingersi fino alla scoperta e alla valorizzazione dell'immaginario poetico. Viene così esposta l'intera riflessione bachelardiana, consentendo una visione completa e aggiornata del pensiero del filosofo francese, fra il rigore del sapere scientifico e la libertà fenomenologica e sognante della sua poetica sull'immaginario. Rinunciando alla visione convenzionale dell'epoca e alla "filosofia a senso unico", Bachelard ha avviato un pensiero libero, rivoluzionario, ideato a partire da riflessioni "all'interno della scienza", che gli hanno consentito di inaugurare il suo razionalismo applicato e il suo materialismo istruito, provocando così la filosofia a rincorrere il pensiero scientifico. Lo stesso è avvenuto sul versante dell'immaginazione, dove, superando la psicoanalisi freudiana e la psicologia convenzionale, Bachelard si è lasciato sorprendere dalla potenza dell'immagine poetica. Scienza e poesia saranno quindi i maestri dell'uomo rinnovato, che dovrà imparare a giocare fra questi poli cercando l'armonia fra Animus e Anima per poter conquistare, nella multidimensionalità, la felicità e la vera autorealizzazione umana. Prefazione di Aurosa Alison.
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Chialant Maria Teresa
Casa desolata. Ragnatele
br. Casa Desolata (1852-53) occupa un posto particolare nel macrotesto dickensiano. Se si prende il 1850, anno di pubblicazione di David Copperfield, come una sorta di spartiacque nella produzione dello scrittore, questo è il primo dei cosiddetti dark novels con cui inizia la fase matura della carriera di Dickens, sia per la stagione della sua vita, sia per le innovazioni di tecnica narrativa, sia per la presenza più marcata di toni cupi e accenti polemici. Qui c'è "tutto" Dickens: quello della scrittura autobiografica, con il racconto di Esther, uno dei due narratori; quello drammatico, con la vicenda di Lady Dedlock e i suoi segreti; quello comico, con alcuni personaggi minori; quello melodrammatico, con il giovane spazzino Jo che vive e muore nel degradato quartiere londinese di Tom-all-Alone's; quello del "mystery and detection", con l'inchiesta dell'Ispettore Bucket; e infine quello della denuncia sociale, che si scaglia contro le diseguaglianze di classe e il sistema giuridico britannico.
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Rubeo Ugo
Genio in bilico. Testo, contesto, intertesto in Edgar Allan Poe
br. Attraverso la lettura di molti racconti celebri di E.A. Poe, ma anche di sue opere di narrativa, poesia e saggistica meno note, questo studio ricostruisce la fisionomia intellettuale del più eclettico e controverso scrittore americano della prima metà dell'Ottocento. Riconducendo la sua opera al contesto culturale e politico in cui Poe si è trovato a operare, la sua figura acquista i tratti di un artista che precorre costantemente i tempi, di un intellettuale originale e controcorrente, di un interprete del giornalismo e della critica letteraria risoluto e, insieme, scomodo. Ne emerge il ritratto di un protagonista della letteratura americana del suo tempo, la cui genialità ha iniziato a essere riconosciuta appieno nella seconda metà del Novecento e che, alla luce dei risultati del dibattito critico internazionale più recente, continua ad acquisire limpidezza e favore da una generazione di lettori all'altra.
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Caltagirone C. (cur.)
Persone, parole, incontri. Itinerari per una filosofia della persona
br. Nell'era della tecno-scienza è diffuso il disagio di "sopravvivere" in un mondo in cui prevalgono i mezzi sui fini, in cui la gabbia dell'impersonale e dell'artificiale costringe l'essere umano entro gli spazi angusti del solo avere, apparire e funzionare. Occorre ripartire dalla persona come principio di massima sintesi per leggere, valutare e trasformare il reale. La necessità di una sua riscoperta diventa imprescindibile per un pensiero che voglia individuare una risposta soddisfacente alle questioni di fondo che la situazione attuale solleva. Il volume presenta l'idea di persona che più di sessanta filosofi, recentemente riunitisi in Persona al centro - Associazione per la filosofia della persona, hanno concepito nel corso di una vita fatta non solo di ricerca, ma anche di incontri, amicizie, progetti. Gli autori si sono messi in gioco comunicando come abbiano maturato il loro interesse per la persona, quale visione ne propongano e come realizzarne una valorizzazione nella congiuntura storica attuale.
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Bello Angela Ales
Assonanze e dissonanze. Dal diario di Edith Stein
br. In queste pagine è delineata la vicenda esistenziale e intellettuale di Edith Stein. Donna straordinaria, è stata capace di racchiudere nella sua persona molte "possibili" vite. Le ha realizzate come ebrea e cattolica, fenomenologa e filosofa cristiana, docente e monaca carmelitana, agnostica e santa. Si tratta di un processo vitale dagli apparenti salti qualitativi, i quali si volgono all'ascolto di un medesimo nucleo identitario. Questa viva "formazione di sé" ha condotto Edith Stein a una "donazione di sé", culminata nell'Olocausto. Il Diario di Edith si sovrappone ai pensieri di Angela Ales Bello, in veste di narratrice d'eccezione. Con la sentita partecipazione della narratrice, e insieme mantenendo il distacco critico della studiosa, viene scoperta la storia di un'anima. Le emozioni e le conquiste intellettuali trovano una sintesi grazie al peculiare approccio ai "fenomeni" che Edith Stein aveva appreso alla scuola di Edmund Husserl, di Tommaso d'Aquino e di Teresa D'Avila. Sintesi mirabile di pensatori che "si danno la mano" al di là dello spazio e del tempo.
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Cicciola Elisabetta
Ettore Ferrari Gran Maestro e artista fra Risorgimento e antifascismo. Un viaggio nelle carte del Grande Oriente d'Italia
br. Questo volume ha l'obiettivo di descrivere e valorizzare le Carte Ettore Ferrari di proprietà del Grande Oriente d'Italia, collocabili tra il 1866 e il 1929. Il suo immenso patrimonio documentario e artistico, riaffiorato in parte in questi ultimi anni, ci sta consentendo di riscoprire il ruolo da protagonista che Ferrari svolse nella vita culturale, artistica e politica italiana tra la fine dell'Ottocento e i primi trent'anni del Novecento. Egli fu un alfiere della laicità e della democrazia che visse e operò coerentemente con gli ideali mazziniani e repubblicani che lo nutrirono fin dalla giovane età e che non tradì mai, nemmeno durante il fascismo al quale si oppose con tutte le sue forze. Per il Grande Oriente d'Italia fu una guida autorevole e coraggiosa sia come Gran Maestro (1904-1917) che come Sovrano Gran Commendatore (1918-1929), imprimendo all'Ordine una forte azione democratica attraverso le battaglie in favore della laicità, della scuola pubblica e del suffragio universale. L'inventario delle Carte Ettore Ferrari, pubblicato in questo volume, è preceduto da un saggio introduttivo che ne ricostruisce la biografia e la storia della Libera Muratoria durante il suo magistero. Seguono due appendici sulla composizione del Governo dell'Ordine, della Giunta e del Supremo Consiglio e altre due appendici che riproducono una selezione di documenti provenienti dall'archivio storico del Grande Oriente d'Italia e da collezioni private. Prefazione di Stefano Bisi. Introduzione di Bernardino Fioravanti.
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Agazzi Evandro
La conoscenza dell'invisibile
br. La razionalità umana si rivela nel richiedere il perché di quanto consta e si articola in due tipi di ricerca, quella del fondamento e quella del senso. La prima spinge ad interpretare e spiegare i fatti attestati nelle diverse forme di esperienza e a tal fine ipotizza vari tipi di realtà invisibili la cui esistenza spieghi causalmente quanto accade. Questa razionalità è operante nelle scienze e nella metafisica (come si mostra specialmente nei primi otto capitoli). La ricerca sul senso si riassume nell'aspirazione a dare un valore positivo alla propria esistenza. Anche in questo caso esistono esperienze di tipo interiore, come quelle del senso estetico, della coscienza morale, del sentimento religioso e dell'orientamento globale della nostra vita, che spingono la ragione a impegnarsi nella ricerca di dimensioni invisibili del reale che possano fornire una risposta positiva alla ricerca del senso. A queste tematiche sono dedicati specialmente gli ultimi dieci capitoli.
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Prete Antonio
Il pensiero poetante. Saggio su Leopardi
br. La sapiente guida di Antonio Prete ci accompagna con uno stile chiaro ed elegante nella lettura dello Zibaldone di Leopardi, in un volume divenuto un classico per gli studi leopardiani. Nelle pagine del poeta prende forma un dialogo assiduo tra il pensiero degli antichi e quello dei moderni, ed emergono con forza alcuni grandi temi che ci riguardano da vicino: la centralità del desiderio, la critica della civiltà, la distanza dalla natura, la ricordanza, il rapporto tra finitudine e infinito.
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Piatti Giulio
Cosmogenesi dell'esperienza. Il campo trascendentale impersonale da Bergson a Deleuze
br. In Materia e memoria (1896), Henri Bergson pone all'origine della percezione umana un campo a-centrato di immagini "in sé"; più di cinquant'anni dopo Gilles Deleuze inizia a elaborare la nozione di piano di immanenza quale condizione virtuale di ogni stato di cose. Da Bergson a Deleuze - e attraverso una serie di illustri mediatori - emerge così un'eterogenea riflessione intorno a quel dispositivo che Sartre ha battezzato "campo trascendentale impersonale". Il presente saggio si propone di ricostruire la genesi di tale istanza, mostrandone al contempo alcune decisive implicazioni: dalla riscrittura in senso immanentista del motivo trascendentale kantiano sino alla conseguente riabilitazione della speculazione metafisica e cosmologica. Dalle riflessioni di Bergson e Deleuze emerge una linea minoritaria nel panorama filosofico novecentesco, in grado di concepire un cosmo "univoco" abitato da una molteplicità di relazioni non più profilate a partire da uno sguardo umano. Prefazione di Rocco Ronchi.
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Lazzari Marina
Tra Husserl e Heidegger. Per una fenomenologia del bene comune
br. Sorta nel cuore di una profonda esigenza rinnovatrice, la diffusione del sintagma bene comune interpella la contemporaneità verso inediti sentieri riflessivi. Il tentativo di una sua ricognizione teorica e giuridica sembra, tuttavia, scontrarsi con una serie di straordinarie difficoltà: l'estrema eterogeneità di contenuti e di contesti cui il bene comune viene fatto riferire, l'utilizzo del termine al singolare e al plurale, la discussa distinzione tra beni comuni materiali e immateriali, sembrano vincolare l'intenzione di ricerca ai soli settori specialistici di applicazione. Come intendere, allora, filosoficamente, la ricchezza, ma anche l'ambiguità semantica del sintagma bene comune? Il volume prova a rispondere al quesito attraverso le magistrali voci di Edmund Husserl e di Martin Heidegger che permettono di offrire visibilità a ciò che antecede, teoreticamente, il variegato prisma delle stesse proposte normative-culturali rivolte al bene comune, facendone affiorare i tratti descrittivi.
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Minazzi F. (cur.)
Fare filosofia in italiano fra Ottocento e Novecento. Atti del Convegno (Firenze, 11-12 giugno 2018)
br. Il volume raccoglie - grazie al contributo del Centro Internazionale Insubrico "C. Cattaneo" e "G. Preti" dell'Università degli studi dell'Insubria di Varese, in collaborazione con la sezione varesina della SFI - gli atti di un Convegno svoltosi presso la Villa Medicea di Castello sul "Fare filosofia in italiano fra Ottocento e Novecento", promosso dalla Società Filosofica Italiana (presieduta da Emidio Spinelli) in collaborazione con l'Accademia della Crusca (presieduta da Claudio Marazzini). Molti anni fa, nell'anno della sua scomparsa, il padre della Filosofia della scienza italiana, Ludovico Geymonat (1908-1991), sollevò una domanda che parve curiosa: la filosofia della scienza parla unicamente la lingua inglese? Per Geymonat era «opportuno criticare l'abitudine contemporanea in base alla quale molti ritengono, erroneamente, che la filosofia della scienza (che pure era nata in Europa con Mach, Poincaré ed Einstein, per non fare che pochi nomi significativi) sia riducibile unicamente a quella di stampo anglosassone. Alcuni sostengono infatti che "quando si dice 'filosofia della scienza' in senso stretto si intende un contesto culturale ben determinato che è sostanzialmente il contesto culturale di lingua inglese"». Col passare dei decenni, quello che allora è sembrata una "stramberia" di un anziano epistemologo è diventato un problema, al punto che oggi è lecito porsi la domanda: si può pensare in italiano? Tant'è vero che il Presidente della Crusca, a fronte della decisione del Miur di obbligare a redigere i progetti di ricerca scientifici del Prin esclusivamente in inglese, ha scritto al Ministro rilevando come alcuni docenti sostengono, «quasi con vanto, di non essere in grado di discorrere in italiano della loro scienza. Proprio in questa affermazione sta il pericolo più grave: una lingua che non venga usata per la scienza, che anzi ne sia reputata contenitore impossibile, decade rapidamente al rango di dialetto». L'italiano, nell'anno di Dante, non merita questa fine. Pertanto, al Centro internazionale Insubrico è parso opportuno farsi carico della pubblicazione di questo volume in difesa dell'italiano in ambito filosofico perché del tutto in sintonia con altri due nostri volumi: quello "In difesa della lingua e della cultura italiana nell'epoca dell'anglofonia globale" (2017) e quello su "La scuola dell'ignoranza" (2019). Questa trilogia vuole porgere un argine critico ad una moda esiziale per la salvaguardia della nostra stessa cultura.
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Pagliarulo Alessio; Riva S. (cur.)
Capriole. La «folie Baudelaire», tra soggetto e immagine
br. Bisogna imparare a masticare, solo così si può ridar vita. Anche a Baudelaire. E questo scritto è innanzitutto un tentativo di critica artistica. Non resta che combattere, senza nemici. Non resta che andare. Tutto è là. Qui si odono le corrispondenze, a una profondità ove è l'indescrivibile della vita a far le regole. Superamento delle dualità, delle dialettiche, del risentimento. Caducità dell'infinito, o meglio, infinito della caducità. Vertigine, "silencio", choc. Capriole.
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Bruzzone Attilio
Siegfried Kracauer e il suo tempo (1903-1925). Il confronto con Marx, Simmel, Lukács, Bloch, Adorno, alle origini del pensiero critico
br. Figura elusiva e inclassificabile, relegata ai margini della cultura del secolo scorso e smarrita negli interstizi tra le discipline (filosofia, sociologia, psicologia, Kulturkritik) con cui il suo ingegno nomade si misurò senza requie, Siegfried Kracauer (1889-1966) è oggi, a tutti gli effetti, un autore noto ma, anche per questo, poco conosciuto. Il presente studio è dedicato alla prima fase (1903-1925) - più oscura, ma non perciò ininfluente - del convulso itinerario intellettuale di questo pensatore proteiforme, che fu altresì maestro e amico intimo di Theodor W. Adorno. Dalla prospettiva inedita della minuziosa analisi critica dell'opera giovanile di Kracauer, si intraprendono molteplici incursioni, altrettanto critiche, nei territori della filosofia (ebraico-)tedesca e della storia di quegli «anni decisivi». Al centro del libro è, infatti, il periferico «sentiero interrotto» di Siegfried Kracauer e il suo tempo, che conduce a un serrato confronto con Marx, Simmel, Lukács, Bloch, Adorno, nel quale si ravvisano le origini del pensiero critico. Di qui il compito di penetrare nel cuore della cultura filosofica della Germania del Novecento, pensandola dialetticamente per costellazioni e delineandone un quadro variegato quanto rigoroso.
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Maremonti Ludovico
La monarchia e il libertador. Sovranità e istituzioni nel primo Impero messicano (1821-1823)
br. Il 24 febbraio del 1821 Agustín de Iturbide firmò il Plan de Iguala, proclamando l'indipendenza dell'Impero messicano dalla Spagna. Fondata sul principio liberale della sovranità nazionale e geneticamente costituzionale, la nuova monarchia rappresentò un unicum nel panorama indipendentista ispanoamericano di segno repubblicano. L'Impero ebbe però vita breve e turbolenta e la sua caduta, nel 1823, coincise con quella di Iturbide (in principio osannato come Libertador, poi incoronato imperatore e infine bollato come tiranno per i suoi scontri con il Congresso costituente). Col Messico subito rifondato come repubblica, l'esperimento monarchico fu etichettato come vacuo e retrogrado, strumentale alle mire dispotiche del suo fondatore, e la storiografia ha spesso alimentato la sua pessima fama. Tuttavia, un'attenta rilettura delle fonti rivela le interessanti peculiarità dell'Impero, che, sotto il profilo politico e istituzionale, può collocarsi a pieno titolo nel contesto rivoluzionario euroatlantico delle prime due decadi dell'Ottocento.
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Ceruti M. (cur.)
Cento Edgar Morin. 100 firme italiane per i 100 anni dell'umanista planetario
br. Un omaggio a un uomo straordinario e a un intellettuale di fama mondiale, che con il nostro paese ha da sempre un legame del tutto speciale. Cento firme italiane, espressioni di una molteplicità di campi del sapere, sono qui riunite per celebrare i 100 anni di Edgar Morin. Brevi ritratti di un grande umanista, che della sua opera e della sua persona restituiscono nel loro insieme un affresco inedito. Cento e più ragioni per onorare lo studioso, il maestro e l'amico, che oggi, nel pieno di questa gravissima crisi mondiale, indica l'orizzonte di un nuovo umanesimo planetario e continua a motivare alla resistenza contro ogni forma di barbarie, per costruire insieme reti e oasi di solidarietà, di fraternità, di pensiero creativo. Per uscire, insieme, da questa "Età del ferro dell'Era planetaria".
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Vasek Thomas
Heidegger e Michelstaedter. Un'inchiesta filosofica
br. Non appena pubblicato, "Essere e tempo", il capolavoro di Martin Heidegger, fu ritenuto una vera e propria rivelazione filosofica. Pochi, però, conoscevano allora il libro del giovane ebreo italiano Carlo Michelstaedter. Le sue pagine sembrano precorrere fin nei concetti lo scritto rivoluzionario di Heidegger. In quest'avvincente inchiesta filosofica Thomas Vasek, oltre a delineare le singolari corrispondenze tra i due pensatori, getta nuova luce sul testo di Heidegger, il quale ha ignorato a lungo quella fonte preziosa.
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Duroux Françoise; Tarantino S. (cur.); Zamboni C. (cur.)
Il paradigma perturbante della differenza sessuale. Una filosofia femminista
br. Quella tracciata da Françoise Duroux nei saggi qui tradotti, scritti tra il 1983 e il 2005, è una traiettoria femminista dall'indubbia originalità di pensiero. Leggere delle questioni cui la sua scrittura risponde, dei problemi che la filosofa si è posta nel dipanarsi del tempo e delle occasioni d'attualità per le quali ha sentito l'urgenza di esporsi nella dimensione del dibattito pubblico è come seguire un'autobiografia di pensiero vivente. Molte le tematiche trattate: dalla scommessa problematica della differenza sessuale alla critica al concetto di genere; dalle forme della politica delle donne alle questioni che riguardano la legge. Nodi scoperti e brucianti per il femminismo, legati insieme da una sottostante critica al neoliberalismo di matrice maschile e da una lettura della realtà in chiave psicoanalitica.
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Seguró Mendlewicz Miquel
Anche la vita si pensa. Epilogo di Slavoj Zizek
br. Così ti dedichi alla filosofia! Con questa affermazione inizia il racconto di un itinerario filosofico personale che Miquel Seguró Mendlewicz trasforma in un originale invito alla filosofia. A partire da sette luoghi comuni antifilosofici ("la filosofia non serve a nulla"; "perché pensare tanto se alla fine tutti moriamo"; "la scienza finirà per spiegare tutto"...) l'autore mostra fino a che punto la filosofia forma parte della nostra biografia. Temi come l'esperienza della libertà, la domanda circa la natura dell'amore, del divino e del mondano nella realizzazione della vita umana o i paradossi della conoscenza neuroscientifica vengono affrontati in maniera accessibile al fine di propiziare l'esperienza filosofica del lettore. Un'esperienza che coincide con la sua stessa esperienza di vita. Questo libro illustra che cos'è la filosofia e che senso ha nelle nostre vite. Diverse posizioni filosofiche vengono esposte e spiegate con chiarezza al fine di comprendere che anche la vita si pensa. Con un epilogo di Slavoj Zizek.
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Detti Ermanno
Calamity Jane: il mito e la realtà
br. La ricostruzione della biografia di Calamity Jane e delle sue avventure, di una donna mitizzata o denigrata. Un rigoroso lavoro sulle contraddittorie fonti biobibliografiche e sulle interpretazioni fantastiche, per restituire, al di là dei miti, la verità su un grande personaggio della storia, su una donna coraggiosa, rude e capace di sentimenti profondi. Una donna esemplare che seppe muoversi con determinazione nella difficile e cruda realtà del Far West della seconda metà dell'Ottocento. Giova ricordarla e conoscerla per il suo duro lavoro, per il suo delicato sentire, per la sua intelligenza, per le sue opposizioni alla malavita dilagante soprattutto nel periodo della corsa all'oro.
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Tagliaferri Aldo
Il clandestino. Vita e opere di Emilio Villa
br. Biblista, traduttore (da scritture cuneiformi, dal greco e dal latino), protagonista assoluto del rilancio delle avanguardie dopo il secondo conflitto mondiale su entrambe le sponde dell'Atlantico, scopritore di talenti artistici e tra i maggiori poeti del Novecento, Emilio Villa (1914-2003) non si preoccupò di raccogliere i propri testi, né di coltivare i propri rapporti privilegiati con artisti destinati a mietere grandi successi, quali Matta e Burri, Rothko e Duchamp. Aldo Tagliaferri ha ricostruito le tappe della formazione e del percorso intellettuale di questo straordinario personaggio rimasto a lungo oggetto di ammirazione entro una ristretta cerchia di poeti e di giovani studiosi che avevano scoperto i suoi testi, difficilmente reperibili. Dopo la pubblicazione a Roma, nel 2014, dell'Opera poetica di Villa, questa nuova edizione de Il clandestino, con un piano di lettura documentale e critico ampliato e aggiornato rispetto a quello del 2004, offre una chiave d'accesso indispensabile a chi voglia valutare con cognizione l'opera villiana collocandola nella temperie culturale e sociale entro la quale fu concepita. Con questo volume si inaugura una collana di "Ricerche e studi villiani" edita a cura dell'Archimuseo Adriano Accattino di Ivrea.
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Duque Félix; Vitiello Vincenzo
Celan Heidegger
br. "Il luogo di confronto tra Heidegger e Celan, qui scelto, è il 'linguaggio'. Ad esso appartengono entrambi. Ma come due mondi diversi e distanti, tanto da rendere il luogo di appartenenza un puro spazio vuoto, un'astrazione. Ciò che davvero pone in relazione il filosofo e il poeta è allora il tempo: il tempo del linguaggio. Il linguaggio poetico di Celan nasce con la morte del linguaggio filosofico di Heidegger." (V. Vitiello)
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Zuliani S. (cur.)
Atelier d'artista. Gli spazi di creazione dell'arte dall'età moderna al presente
brossura Spazio di vita e di creazione, l'atelier è da sempre figura cruciale all'interno del sistema dell'arte. Che sia bottega o factory, alcova o letterario salotto, immacolato ufficio o caotica officina di immagini e fallimenti, mansarda, piazza o scrivania, lo studio dell'artista rappresenta un oggetto di riflessione complesso, una sfida e una promessa per chi pensa la storia dell'arte come un'interrogazione non soltanto dell'opera e della sua tradizione ma anche delle relazioni plurali che ne hanno di volta in volta orientato la produzione. I saggi raccolti in questo volume, frutto di un seminario promosso dal Laboratorio Archivio di Storia dell'Arte dell'Università di Salerno, affrontano secondo metodi e angolazioni plurali l'analisi dell'atelier e dei suoi significati, disegnando lungo un ampio arco cronologico - dal XVI secolo al presente - un inedito percorso critico, un'indagine puntuale su un luogo, fisico e simbolico, al confine fra il pubblico e il privato.
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Liberman Kenneth
Filosofia ed etnometodologia. Lezioni calabresi
brossura L'etnometodologia descrive come le persone organizzano la loro interazione sociale. Le analisi di Liberman perseguono questioni filosofiche vitali come si rivelano negli affari ordinari: l'oggettività viene esaminata studiando il lavoro di assaggiatori di caffè professionisti; ciò che è razzismo viene scoperto studiando la dialettica nei rapporti faccia a faccia.
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Filippi Massimo
Il virus e la specie. Diffrazioni della vita informe
br. Prendendo le mosse dalla constatazione che SARS-CoV-2 interagisce strettamente con la categoria di specie, al contempo rafforzandola (con la sua selettività infettiva) e destabilizzandola (con i suoi salti), questo libro attraversa i territori su cui prosperano le specie endemiche delle norme e delle classificazioni, per mostrare quanto la specie operi nella produzione istituzionalizzata di mostri sempre più pallidi e costituisca una delle armi più affilate utilizzate dal capitale nella guerra sulla vita informe. Il movimento che percorre queste pagine è quello di una progressiva torsione della nozione di bio/necro/politica per coglierne la reale estensione, un'estensione che eccede di gran lunga l'umano.
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Ceruti Mauro; Bellusci Francesco
Abitare la complessità. La sfida di un destino comune
br. L'uomo odierno si trova in una crisi cognitiva, che concerne il rapporto che intrattiene con sé stesso e con la realtà. È una condizione paradossale. Viviamo in un mondo sempre più complesso, nel quale tutto è connesso e all'interno del quale, tuttavia, si producono drammatiche disgregazioni. Domina un paradigma di "semplificazione", che ci separa illusoriamente dalla natura, ci rinchiude nei confini nazionali, frammenta i saperi, irrigidisce le identità. Il successo di tale modello accresce le tendenze regressive e il rischio di catastrofi future. Cambiare paradigma per apprendere ad abitare la complessità è la sfida del XXI secolo. Raccogliere questa sfida significa ripensare le attività umane fondamentali: la cura, l'educazione, il governo.
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Calabrò Daniela
Dis-piegamenti. Soggetto, corpo e comunità in Jean-Luc Nancy
brossura
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Husserl Edmund; Pastore L. (cur.)
Lezioni sulla sintesi attiva. Estratto dalle lezioni sulla «logica trascendentale» (1920-21)
br. In questo fondamentale testo introduttivo alla sua logica trascendentale, Husserl riassume in poche pagine il contenuto delle sue "Ricerche logiche" che Io porterà a fondare in modo magistrale le struttura della riflessione umana. II ruolo del soggetto nel mondo, la stessa costituzione del soggetto nel mondo reale, il suo essere attivo e passivo... Le "Lezioni sulla sintesi attiva" rendono disponibile al lettore italiano il manoscritto F I 39 del lascito husserliano, che costituisce la terza e conclusiva sezione delle lezioni di logica tenute da Husserl presso l'univeristà di Friburgo nel semestre invernale 1920-1921.
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Borutti S. (cur.); Lecis P. L. (cur.); Perissinotto L. (cur.)
Immutabilità del passato? Scienze dell'uomo e scienze della natura a confronto
br. Il passato è alle nostre spalle, ma resta nello stesso tempo dentro di noi. Nelle intuizioni comuni esso è qualcosa che non possiamo cambiare, è determinato, mentre invece il futuro è ancora aperto e indeterminato. Ma, a ben vedere, le cose non sono così semplici. Lo sviluppo di molti saperi specialistici che hanno a che fare con la realtà del passato mostra che non possiamo dare per scontata la verità delle nostre intuizioni. Quanto nelle nostre ricostruzioni degli eventi passati dipende dal mondo e quanto dalle nostre pratiche interpretative, a partire dai meccanismi cognitivi della memoria? Questo volume indaga domande come questa e ne mostra sia il significato scientifico sia l'importanza che può avere per il nostro sguardo sugli eventi quotidiani. Studiosi di vari ambiti (filosofia, fisica, storiografia, neuroscienze) ci accompagnano in un dialogo interdisciplinare sugli aspetti concettuali, ontologici e metodologici della questione del passato. Le scienze storico-culturali, che indagano l'esperienza del tempo nei suoi aspetti fenomenologici e linguistici e il rapporto tra interpretazione storica e verità dei fatti, si confrontano con le scienze della mente, impegnate nello studio della memoria, e con le scienze della natura, come la fisica subatomica, che generano nuove affascinanti immagini del tempo.
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Cravero Mattia
Non ci sono demoni. Primo Levi, il Doktor Pannwitz e due figure mitiche
br. Auschwitz, 21 o 22 luglio 1944. Un laboratorio. Due uomini parlano di chimica in tedesco, si chiedono entrambi se quello che hanno davanti è un uomo. Così Primo Levi racconta, nel suo libro più famoso, il suo esame con il Doktor Pannwitz. E per dire l'orrore, affinché gli altri possano comprendere, nell'intreccio di testimonianza e racconto evoca due figure mitiche, due antichi demoni: la Sfinge di Edipo e il Minosse di Dante. Ma non ci sono demoni: "gli assassini di milioni di innocenti sono gente come noi, hanno il nostro viso, ci rassomigliano. Non hanno sangue diverso dal nostro, ma hanno infilato, consapevolmente o no, una strada rischiosa, la strada dell'ossequio e del consenso, che è senza ritorno". Questo lavoro sonda il rapporto di Levi con i classici e ne scopre il talento di scrittore e ri-scrittore, maestro nell'appropriarsi di archetipi e modelli altrui, adoperandoli come dispositivo narrativo e intertestuale non soltanto nella testimonianza ma anche nella sua intera opera.
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La Via Vincenzo; Muscherà B. G. (cur.)
Studi gentiliani. Vol. 1/2: L' idealismo attuale di Giovanni Gentile. Saggio di esposizione sistematica
br. Dell'idealismo attuale, che qualcuno si spinse a definire l'«essenza della filosofia moderna», La Via fu prima seguace e poi critico radicale. Questo libro rappresenta la prima fondamentale tappa, il primo momento analitico, della lettura laviana dell'opera di Giovanni Gentile, che sfocerà nell'Assoluto Realismo. Una lettura che ha i connotati di un "corpo a corpo" tra il filosofo di Nicosia e il pensiero gentiliano e che assume le movenze di un'Esposizione sistematica: «semplicemente una premessa indispensabile dello "studio critico" sull'idealismo attuale». Nondimeno, nel volume sono già presenti chiare tracce della teoresi laviana fondata sull'esenzializzazione del pensiero rosminiano, rilevabile nell'esposizione della critica gentiliana alla teoria dell'assenso, cioè alla teoria della libertà in Rosmini.
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Bachelard Studies-Études Bachelardiennes-Studi Bachelardiani (2021). Vol. 1
br. Rivista di studi Bachelardiani.
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Metafisica dell'immanenza. Scritti per Eugenio Mazzarella. Vol. 3: Poesia e natura
br. L'instancabile lavoro filosofico Mazzarella si configura come un esercizio teoretico che se da un lato approfondisce la sua voce all'interno di alcune tensioni cardine della storia del pensiero filosofico, dall'altro fa un passo oltre, arrischiando la filosofia in territori inediti: la conduce ai suoi confini, sulla soglia, più precisamente del suo stesso inveramento/superamento, come quando fluisce, in Mazzarella, nella trama del pensiero poetico.
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Metafisica dell'immanenza. Scritti per Eugenio Mazzarella. Vol. 2: Etica e religione
br. L'instancabile lavoro filosofico Mazzarella si configura come un esercizio teoretico che se da un lato approfondisce la sua voce all'interno di alcune tensioni cardine della storia del pensiero filosofico, dall'altro fa un passo oltre, arrischiando la filosofia in territori inediti: la conduce ai suoi confini, sulla soglia, più precisamente del suo stesso inveramento/superamento, come quando fluisce, in Mazzarella, nella trama del pensiero poetico.
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Metafisica dell'immanenza. Scritti per Eugenio Mazzarella. Vol. 1: Ontologia e storia
br. L'instancabile lavoro filosofico Mazzarella si configura come un esercizio teoretico che se da un lato approfondisce la sua voce all'interno di alcune tensioni cardine della storia del pensiero filosofico, dall'altro fa un passo oltre, arrischiando la filosofia in territori inediti: la conduce ai suoi confini, sulla soglia, più precisamente del suo stesso inveramento/superamento, come quando fluisce, in Mazzarella, nella trama del pensiero poetico.
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Porcheddu Federica
Ripensare il terzo a partire da Levinas. Trascendenza e reciprocità
br. Questa ricerca nasce dalla esigenza di ricostruire la struttura teorica del "terzo" a partire da Levinas, per riformulare le questioni etiche che la "mediazione" pone alla riflessione filosofica. Riflessione che nel corso del Novecento si è particolarmente orientata a delucidare l'intreccio fra soggettività e alterità al fine di elaborare un'etica della reciprocità. Il "terzo" come vero snodo teorico volto a meglio decifrare la fisionomia di un'etica aperta e plurale.
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De Simone Antonio
Amor vitae. Stili e forme dell'arte nell'estetica di Georg Simmel
br. In questo libro di Antonio De Simone, come si può leggere, nei confronti di Simmel occorre constatare in primo luogo che la sua riflessione filosofico-estetica "da un lato, mira in generale a isolare un piano dell'arte, un suo mondo, per collegarlo poi in un processo dinamico agli altri piani della vita; dall'altro, il 'problema' dell'arte si presenta come pluralità di problemi, è costituito cioè, in concreto, dai problemi posti dalle singole arti, o, più precisamente, dalle singole opere" (Perucchi). In secondo luogo, se la riflessione sull'arte è immanente a tutta l'opera di Simmel, ciò pone il problema di comprendere criticamente che cosa significa sostenere un'interpretazione "estetica" del suo pensiero e/o dell'"estetismo" del suo metodo: una questione (ancora "aperta" e discussa) che - a livello storiografico - non può prescindere dai suoi stessi sviluppi e significati filosofici intrinseci. La dimensione dell'estetico è parte costitutiva del nucleo di pensiero di Simmel e perciò ineludibile per la sua comprensione. Non si tratta soltanto di considerare il rapporto di Simmel con l'arte (e con le diverse arti e le grandi personalità artistiche) e il suo valore filosofico, sociologico e antropologico-fenomenologico, bensì di approntare una lettura della sua opera anche a partire da tale dimensione che include non solo questioni artistiche, estetologiche ed estesiologiche, ma che, tuttavia, non si lascia esaurire da esse, sapendo criticamente coniugare quell'originale congiunzione che intreccia Simmel e l'estetico nella forma dialetticamente correlata del chiasmo che si stabilisce tra l'estetico in Simmel e Simmel nell'estetico.
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Di Vittorio Pierangelo
Ragione funambolica. Sull'utilità del pensiero per la vita
br. La vita quotidiana è una giungla di contraddizioni che a volte ci paralizzano, ma nelle quali si trova anche il rimedio: i poli delle tensioni in cui siamo imbrigliati possono diventare i punti di forza su cui fissare la fune e attraversare i problemi alla ricerca di una "via di fuga". La ragione funambolica affonda le radici nella cultura tragica, dove l'uomo appare come una sagoma incerta alle prese con i laceranti paradossi che lo abitano. Si tratta di una razionalità pratica, e non è un caso che questo libro nasca da un'esperienza di nomadismo filosofico: uscendo dai confini stabiliti, la filosofia compie una serie di incontri e si trasforma in un sapere di frontiera, intrecciato con le pratiche e in perenne movimento. Mentre vediamo la ragione funambolica all'opera in diversi ambiti, dalla storia, alla politica, all'arte e alla letteratura, le performance di Philippe Petit, l'autore della traversata delle Torri Gemelle che fu invitato da Werner Herzog a inaugurare la sua scuola di cinema, diventano fonte di riflessione per le nostre acrobazie quotidiane. E uno stimolo per cominciare a tratteggiare un'"antropologia del possibile".
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