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‎Pedone Valentina; Zuccheri Serena‎

‎Letteratura cinese contemporanea. Correnti, autori e testi dal 1949 a oggi‎

‎brossura Un quadro completo della letteratura cinese degli ultimi sessant'anni attraverso una selezione di testi prodotti dagli autori cinesi più noti e affermati, sia in ambito nazionale che internazionale. Il volume è stato pensato in risposta all'esigenza didattica di offrire una panoramica aggiornata e introdurre alla comprensione letteraria dei testi collocati nel loro contesto politico e sociale. L'antologia è suddivisa in sette capitoli: La nascita della Nuova Cina (1949-1960), La rivoluzione della cultura (1961-1976), Verso la Modernizzazione e l'inizio di una Nuova Era (1977-1984), La letteratura delle radici e l'avanguardia (1985-1989), Letteratura e mercato (1990-1999), La letteratura cinese tra mercificazione e attivismo (2000-2010), La letteratura cinese oltre il continente (1949-2010). Ogni capitolo è corredato di un'introduzione al contesto storico e culturale, una selezione di testi letterari (narrativa, poesia, teatro), testimonianze e saggi di critica in traduzione italiana, schede biografiche degli autori, domande di verifica e di ripasso, bibliografia ragionata. Il testo è adatto non solo agli studenti dei corsi di cinese, ma anche a chiunque sia interessato e appassionato di letteratura e cultura della Cina contemporanea.‎

‎Bachelard Gaston‎

‎Il diritto di sognare‎

‎br. I saggi raccolti in questo volume, scritti da Bachelard tra il 1942 e il 1962, testimoniano il suo ininterrotto percorso di ricerca di una sintesi tra pensiero razionale e immaginazione. Da un lato, si colloca la scienza, realizzazione progressiva della ragione, dall'altro, vi sono gli ostacoli che la frenano, conferendo al progresso un carattere discontinuo. L'immaginazione costituisce appunto uno di questi ostacoli, espressione del sentimento, dell'irrazionalità, dell'istinto. Bachelard, figura emblematica dell'epistemologia francese, si presenta in questo libro non come un filosofo, ma come un pensatore che si concede il diritto di sognare. Il suo obiettivo dichiarato è di trasmettere l'intensità del mondo, restituendo la filosofia alle sue visioni primitive. A questo scopo, fa riferimento anzitutto alle sue personali passioni: la letteratura, la poesia e l'arte. Soltanto scrittori e artisti ci aiutano, secondo Bachelard, ad accedere a un mondo di primitiva bellezza.‎

‎Citati Pietro‎

‎La colomba pugnalata. Proust e la «Recherche»‎

‎br. Ne "La colomba pugnalata", Pietro Citati accetta una sfida temibile: avvicinarsi al mistero che fu Marcel Proust. Con la sensibilità e gli strumenti del narratore, con il rigore del saggista, egli ci rivela il paradosso di quest'uomo tutto dolcezza e passività che cela dentro di sé un grandioso architetto, un sublime legislatore, un pensatore metafisico capace di costruire una delle ultime cattedrali d'Occidente.‎

‎Munari Bruno‎

‎Artista e designer‎

‎ill., br. Un tema di grande attualità, quello della separazione sempre maggiore tra l'arte pura e la produzione d'arte legata all'esigenza della grande industria e dei consumi di massa, affrontato con intelligenza e leggerezza nelle pagine vivacissime di Bruno Munari.‎

‎Zürcher Erik J.‎

‎Porta d'Oriente. Una storia della Turchia dal Settecento a oggi. Nuova ediz.‎

‎ril. Nella storia del mondo contemporaneo, la Turchia occupa un posto particolare. La sua collocazione geopolitica, nel ganglio decisivo del passaggio tra Oriente e Occidente; il suo passato di cuore pulsante di due grandi imperi (quello romano d'Oriente prima, quello ottomano poi); la compresenza, sul suo territorio, di differenti etnie: tutto fa sì che la storia turca rappresenti uno snodo ineludibile nei fragili equilibri che attraversano lo scacchiere strategico in cui è posta al centro. Con un'analisi radicalmente diversa rispetto alla lettura tradizionale e alla storiografia turca ufficiale, Zürcher ricostruisce la storia del paese a partire dalla fine del Settecento, con la crisi dell'impero ottomano, ripercorrendone tutte le principali tappe, dalla rivoluzione dei Giovani turchi e la nascita della Repubblica ai colpi di Stato, passando per i cambiamenti sociali ed economici nel contesto di una società in rapida evoluzione, fino ad arrivare ai tormentati sviluppi della storia più recente: il conflitto con i curdi, l'ascesa dell'Islam politico, le ambigue relazioni tra la Turchia e l'Europa. Una trattazione completamente nuova è dedicata alle trasformazioni che il paese ha affrontato tra il 2002 e il 2014, negli anni di governo del partito di Erdogan. Questo libro viene ora riproposto dal suo autore in una versione completamente rinnovata e aggiornata, con l'aggiunta di due cruciali capitoli e di una prefazione all'edizione italiana che riguardano l'ultimo decennio e che aiutano a comprendere le radici dell'attuale situazione turca e le contraddizioni di un paese in bilico tra apertura alle spinte modernizzatrici, rischi di involuzione democratica e tentazioni liberticide, in un inquietante e persistente scenario di sanguinose guerre regionali.‎

‎D'Ambrosio Leone; Spaziani Maria Luisa‎

‎Il fuoco sacro della poesia. Conversazioni con Maria Luisa Spaziani‎

‎ril. Raccolta delle interviste di Leone D'Ambrosio a Maria Luisa Spaziani.‎

‎Di Giovine Francesco Maurizio‎

‎L'età di re Ferdinando (1830-1859)‎

‎ill., br.‎

‎Percy Allan‎

‎Wilde per demoralizzati. 99 consigli per ritrovare il sorriso‎

‎br. Allan Percy raccoglie 99 perle di saggezza da qualcuno che, proprio a causa della sua esistenza incentrata sui piaceri, ben conosceva gli estremi dell'animo umano. E trasferisce questi messaggi alle situazioni di tutti i giorni per insegnarci a superare i momenti di sconforto e affrontare con spirito ogni difficoltà. Brillante scrittore, drammaturgo e polemista, Oscar Wilde è considerato il più grande autore di aforismi della storia moderna. I suoi pensieri incisivi, arguti e ricchi di humour ci accompagneranno in un viaggio alla scoperta di noi stessi. Pagina dopo pagina, passando dai toni leggeri del dandy alle passioni più tormentate del ribelle, emergerà una visione del mondo che esalta il valore dell'individuo, della sua unicità e insieme della bellezza - che aspetta solo di essere rivelata - della nostra vita.‎

‎Vassallo Giulia‎

‎Bianca Bianchi‎

‎ill., br. La costituente Bianca Bianchi (1914-2000), protagonista di questa narrazione, fu una donna eccezionale. Perché fu antifascista coraggiosa, tanto da preferire l'esilio in Bulgaria alla soggezione intellettuale al diktat del regime; perché fu militante attiva nella Resistenza toscana, ma anche per la sua esperienza di parlamentare eletta nella prima legislatura repubblicana, con oltre 20 mila preferenze. Volitiva e naturalmente incline a battaglie scomode e scelte impopolari, tra cui quella di appartenere a un partito variamente screditato dai rivoluzionari, si allontanò presto e non senza amarezza dai riflettori di Montecitorio, scegliendo di dedicarsi alla «cura dei più bisognosi» e alla promozione di una cultura laica, socialista e soprattutto europea. L'instancabile e variegata biografia, le carte d'archivio e le lettere alla grande socialista russa Angelica Balabanoff, come pure le testimonianze rese da colleghi e collaboratori, ovvero gli elementi che compongono il presente volume, contribuiscono a restituire per la prima volta il profilo di Bianca Bianchi in tutta la sua complessità.‎

‎Saramago José‎

‎Le piccole memorie‎

‎br. Una scrittura sensibile e delicata che racconta i suoni del vento e dell'acqua, materializza il greto argilloso del fiume e le tinte di una campagna disseminata di olivi. E poi restituisce i sogni e i colori della vita quotidiana di un ragazzino nel Portogallo degli anni trenta, e le prime esperienze sessuali dell'adolescenza tra piccole proibizioni ed episodi gustosi. Ecco i ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza di Saramago, ma anche del suo cognome, bizzarramente affibbiatogli da un impiegato dell'anagrafe ubriaco. Il grande scrittore portoghese rievoca con mano sempre felice quei luoghi ormai spariti, non solo per l'inevitabile e corrosivo oblio del tempo, ma soprattutto per l'azione distruttrice degli uomini. Dal paese natio di Azinhaga, nel Ribatejo, fino ai primi anni nei quartieri popolari di Lisbona, è un Saramago intimo e personalissimo quello che appare in queste pagine. Tutte storie familiari, talvolta allegre ora commoventi, sui primi quindici anni di vita dello scrittore, vera e propria matrice sentimentale di tutti i suoi futuri romanzi.‎

‎Russell Bertrand‎

‎Elogio dell'ozio‎

‎ril. "Elogio dell'ozio" è uno dei quindici saggi che compongono questa raccolta, in cui Russell tratta le più disparate tematiche politiche e sociali. I pericoli derivanti dall'eccesso di zelo e l'importanza della contemplazione; architettura e questioni sociali; critica del comunismo, critica del fascismo e argomenti in favore del socialismo; cinismo dei giovani e conformismo della società moderna; l'educazione, la salute mentale, l'anima. Temi diversi ma collegati da una tesi generale: "Il mondo soffre per colpa dell'intolleranza, del bigottismo e per l'errata convinzione che ogni azione energica sia lodevole anche se male indirizzata; mentre la nostra società moderna, così complessa, ha bisogno di riflettere, di mettere in discussione i dogmi".‎

‎Spengler Oswald; Gurisatti G. (cur.)‎

‎A me stesso‎

‎br.‎

‎Marino Stefano‎

‎La filosofia di Frank Zappa. Un'interpretazione adorniana‎

‎br. Figura carismatica, incisiva e poliedrica come poche altre, capace di esprimersi ai massimi livelli come guitar hero, critico ironico della società americana e, soprattutto, compositore fra i più importanti del secondo Novecento, Frank Zappa (1940-1993) è stato certamente un personaggio-chiave della nostra epoca. Con la sua produzione vastissima, non catalogabile o incasellabile in generi precostituiti, estremamente provocatoria (anzi, a volte persino "irritante", soprattutto per i suoi testi), ma comunque originalissima e caratterizzata da una poetica inconfondibile e da una forte "continuità concettuale", egli ha esercitato e continua a esercitare una profonda influenza sulla musica e, in generale, sulla cultura contemporanea. A vent'anni dalla sua morte, questo libro intende celebrare il genio e l'opera di Zappa offrendone una particolare interpretazione filosofica alla luce delle teorie del principale filosofo della musica del Novecento, Theodor W. Adorno.‎

‎Caproni Giorgio; Rota M. (cur.)‎

‎Il mondo ha bisogno dei poeti. Interviste e autocommenti 1948-1990‎

‎brossura Intrigante e apparentemente facile, l'intervista può a volte essere generatrice di stress. In ogni caso è quello che pensava Caproni, che però era anche convinto che solo nel rapporto con il lettore la poesia potesse trovare il "suo reale valore" e la sua possibilità di esistenza. Per questo, piegandosi con garbo e ritrosia alle domande, accettò negli anni di guidare i suoi interlocutori nel mondo misterioso e inafferrabile dell'arte, là dove si producono idee e emozioni con la sola "musica delle parole". Per aiutarci ad afferrarla, quella imprendibile musica, in questo libro struggente ed ironico, ci parla delle dimore vitali (Genova, Livorno), delle figure lariche, delle passioni giovanili, delle ferite immedicate (Olga, la guerra), del bisogno di scrivere, tradurre, conoscere, e della proustiana introiezione del passato sulla "carta velina della memoria". Per oltre centoquaranta volte (tanti sono i pezzi ricostruiti e riuniti adesso per la prima volta grazie al prezioso e accurato lavoro di ricerca di Melissa Rota) le interviste restituiscono, come sottolinea Anna Dolfi nella bella introduzione, al di fuori di ogni retorica e gigantografia, le grain de la voix , le grain de la vie di un intellettuale 'eretico', libero nelle scelte e nella determinazione del proprio destino. Sì che una sottile malia ci guida nel seguire su queste pagine troppo a lungo dimenticate i segni di una vocazione.‎

‎Maran Bruno‎

‎Dalla Jugoslavia alle repubbliche indipendenti. Cronaca postuma di un'utopia assassinata e delle guerre fratricide‎

‎brossura C'era una volta la Jugoslavia, che dopo la prima guerra mondiale si chiamava Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi Regno di Jugoslavia. Il Paese passò attraverso una tremenda guerra di liberazione dagli invasori nazi-fascisti, che provocò molti lutti e sparse rancori mai sopiti. Nel 1947 nacque la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia, con il maresciallo Tito come presidente: uno Stato federale esistito fino al 1991, composto dalle repubbliche di Bosnia Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Slovenia. Nel 1991 scoppia la guerra, che porta nell'Europa della fine del XX secolo i crimini contro l'umanità, lo stupro etnico, il genocidio, l'urbicidio, la fuga di milioni di profughi, per concludersi con una pace ingessata, cui è seguita una guerra "umanitaria". Questa è la storia di quel Paese, anno per anno, giorno per giorno.‎

‎Marion Jean-Luc; Perone U. (cur.)‎

‎Dialogo con l'amore‎

‎brossura Questo maestro è chiamato a parlare di sé, a dar conto del proprio itinerario, a descriverne i passaggi, a spiegare le variazioni che sono intervenute. Parlando di sé, egli diventa maestro a doppio titolo. Per quello che ha detto, anzitutto, e di cui ora dà conto al modo in cui si esporrebbe di fronte a un classico. Ma anche per il fatto di mostrare, come fa un maestro, il pensiero non solo nei suoi risultati, ma nel suo modo di svolgersi. Egli non mette solo in scena il pensato, ma mostra come la stessa formulazione del pensiero abbia avuto luogo, perché sia apparsa necessaria in quel modo, perché egli abbia dovuto affidarsi a quel giro di argomenti. Quel maestro, che egli è, viene accompagnato dal maestro che, in certo modo, ne manifesta il segreto.‎

‎Batignani Piero‎

‎Firenze 1944-1950‎

‎ill., br. Questo libro è un risalire con la memoria all'agosto 1944 quando i fiorentini e la loro città iniziarono a riprendere la strada verso la speranza e la libertà. Con una ricerca di riferimenti storici, l'autore Piero Batignani ha eseguito per la sua città un'analisi puntuale che partendo dai giorni nell'emergenza, giunge poi a rievocare le fasi che avrebbero visto Firenze riprendere progressivamente il cammino verso il livello di splendore che la storia le ha assegnato.‎

‎Skovoroda Hryhorij; Perri G. A. (cur.)‎

‎Narciso. Discussione sul tema: Conosci te stesso‎

‎br. Hryhorij Skovoroda (pron. Skovorodà) (1722-1794) è considerato l'ultimo esponente del barocco ucraino e il fondatore della filosofia dell'Europa orientale. Notevoli influssi del suo pensiero si ritrovano infatti in molti pensatori e autori posteriori: Tolstoj, Sev?enko, Dostoevskij, Solov'ëv, Berdjaev. Questo volume rappresenta la traduzione italiana integrale e critica di un'opera filosofica del pensatore ucraino. Alla fine della sua vita Skovoroda scelse Narciso come emblema del messaggio principale della sua filosofia, vale a dire l'indiamento appassionato ("theosis" nella tradizione teologica patristica e bizantina), come Atteone lo era stato per Giordano Bruno. In questa scelta egli si era fatto guidare da certe rappresentazioni tardo-medievali di Narciso come simbolo della vita contemplativa. La piena conoscenza e accettazione di sé, lo specchiarsi in sé, diventa perciò in Skovoroda la porta d'ingresso per entrare stoicamente in sintonia col macrocosmo e fondersi neoplatonicamente con la Fonte dell'essere.‎

‎Bueno Antonio‎

‎«C'est donc ça, l'Italie?». Diario d'artista‎

‎ill., br. "Il piccolo ma intenso epos dei fratelli Bueno è uno spaccato dell'Europa che fu, quella che gli sconvolgimenti politici e bellici della prima metà del secolo scorso portarono alla dissoluzione definitiva. Nati da genitori che partivano dagli estremi dei territori, un padre spagnolo e una madre polacca, il primo dei due, Xavier, nasce nel 1915 in un paesino basco alla frontiera spagnola con la Francia, il secondo, Antonio, nel 1918 durante gli ultimi mesi della guerra, a Berlino dove il padre Javier fa da corrispondente per un quotidiano spagnolo. La madre è polacca ed ebrea. Sono quindi geneticamente cosmopoliti in una Europa che cosmopolita fu e cessa di esserlo. Si formano fra Ginevra, dove il padre lavora alla Società delle Nazioni, e Parigi. Poi si trovano ad essere spagnoli impossibilitati a tornare in una Spagna franchista, piazzati nel 1940 in una Francia occupata dai tedeschi. E scoprono come altri in quegli anni terribili una sorta di rifugio precario in una Italia che rimane comunque il ventre molle delle dittature. Approdano nella meraviglia di Firenze che vivono come un vasto museo delle maestrie pittoriche del passato, quelle che saranno l'esempio da seguire per allontanarsi dalle avanguardie che stanno ovunque collassando. Diventano pittori professionisti, provano a campare del loro lavoro creativo in anni nei quali la guerra prima, la ricostruzione poi sembrano poco propensi ai lussi dell'arte. Eppure riescono ad ottenere riconoscimenti e successi, nonché una vita tollerabile se non addirittura talvolta agiata, praticando una pittura estremamente personale. Mettono su famiglia. Si radicano. E a Firenze porteranno a termine la loro esistenza terrena. Ma nel frattempo generano un piccolo cosmo artistico, una sorta di laboratorio del pensiero visivo nel quale crescono i loro figli, una bizzarra accademia domestica della creatività." (dalla prefazione di Philippe Daverio). Con contributi di Isabella Bueno e presentazione di Eugenio Giani.‎

‎Merezkovskij Dimitrij Sergeevic‎

‎Napoleone. L'uomo, la sua vita, la sua storia‎

‎ril. Il libro racconta con fascino e completezza d'informazioni la parabola del grande politico e generale francese. La prima sezione del volume, L'uomo, traccia un'analisi a tuttotondo di Bonaparte, nel tentativo di individuare pregi e difetti, lati manifesti e nascosti del carattere del grande condottiero. La seconda parte, invece, La sua vita e la sua storia, narra l'intera esistenza di Napoleone, dall'infanzia e dalle prime frequentazioni scolastiche, fino al consolato, al ruolo di Imperatore, alle vittorie, alle sconfitte, alle abdicazioni e alla morte, avvenuta misteriosamente nel 1821, durante l'esilio a Sant'Elena. Il volume rappresenta una risorsa fondamentale per chiunque voglia comprendere a fondo la figura dell'uomo che più influenzò la storia europea tra fine '700 e inizio '800, lasciando un'indelebile immagine di sé anche nei secoli a venire.‎

‎Mazza Emilio‎

‎«Pensare il pensiero». Marianna Ucrìa e il signor Hume. Seguito da «un dialogo» di Dacia Maraini‎

‎br. "Pensare il pensiero" è quello che David Hume suggerisce alla protagonista della Lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini. Che cosa fa il filosofo dentro il romanzo? Si può raccontare Hume leggendo la Lunga vita, e la Lunga Vita leggendo Hume? Il saggio, seguito da Un dialogo di Maraini, cerca di rispondere a queste domande lasciandosi guidare dalle coincidenze, come se le vite di entrambi fossero intrecciate da un obiettivo comune: liberarsi dalle superstizioni ereditarie. Marianna legge e rilegge il Trattato sulla natura umana ed entra nel ritmo di un'intelligenza diversa. Usa l'opera cardine del filosofo come una scala per salire più in alto, seguendo la guida di un pensiero radicale e preciso. Arrivata alla cima non ne ha più bisogno e, come una scettica antica, può lasciarla cadere: ha conquistato la sua libertà.‎

‎Bottici Chiara‎

‎Manifesto anarca-femminista‎

‎br. Un femminismo al passo con i tempi deve essere capace di comprendere e accogliere le lotte e le rivendicazioni del femminismo tradizionale che esige l'uguaglianza per le donne, così come la critica queer, la nozione di genere come dispositivo biopolitico, le battaglie trans che mettono in discussione il dominio cisgender, i sospetti del femminismo nero e decoloniale che vede il femminismo bianco come un femminismo d'élite vinto a spese di corpi razzializzati e infine l'eco-femminismo che capisce che lo sfruttamento della natura va di pari passo con lo sfruttamento delle donne. Il manifesto anarca-femminista riesce in un intento apparentemente impossibile: unire in un unico punto di vista posizioni così poliedriche. Questo è possibile perché anarca-femminismo significa assenza di arché - assenza di un principio unico che spieghi l'oppressione - ed è valido per chiunque appartiene al 'secondo sesso' e subisce allo stesso tempo lo sfruttamento del capitale e il dispositivo biopolitico degli Stati, determinati a classificare i nostri corpi per renderli più redditizi: donne trans, donne cis, coloro che hanno generi molteplici, LGBTQI+ e altri.‎

‎Reverberi Catellani Savina‎

‎Gabriella Degli Esposti. Mia madre‎

‎ill., ril. Io, urlando, mi rivolsi a lei. Le chiesi: "Mamma, cosa devo fare?" "Nulla!" rispose lei, "Non ti preoccupare. Penso a tutto io" E con un sorriso dolce mi mandò un bacio mentre i suoi aguzzini me la portavano via per sempre. 17 dicembre 1944, San Cesario sul Panaro, Modena. Sul greto del fiume Panaro a San Cesario si conclude con un colpo alla nuca la giovane vita di Gabriella Degli Esposti e di altri nove compagni, catturati e barbaramente torturati per cinque giorni dalle SS dell'ufficiale Schiffmann. Eroina e simbolo della Resistenza al nazifascismo, la Degli Esposti è una delle poche donne ad aver ricevuto, alla memoria, una Medaglia d'oro al Valore Militare. Un riconoscimento simbolico che molto tuttavia racconta di questa donna, la cui esperienza di audace combattente e la cui tragica fine possiedono i reali contorni del martirio. Gabriella, antifascista della prima ora, femminista, partigiana, militante per la Resistenza, è però anche, e forse prima di ogni altra cosa, figura struggente di moglie e madre. Ed è proprio dalle parole e dai ricordi ancora vividi e intensi della figlia Savina, a cui la madre fu strappata quando era ancora una bambina, che Gabriella degli Esposti torna a vivere e a mostrarsi a noi nella sua grande ricchezza di essere umano, figura statuaria di martire e al contempo tenera e amorevole madre. Questa complessità si ricompone in un racconto semplice e incisivo, che allarga lo sguardo prima e dopo gli anni del secondo conflitto mondiale, riuscendo ad affrescare con larghe campiture di paesaggi, volti e storie di vita vissuta l'anima più profonda dell'Emilia contadina, fiera fino alla durezza ma generosa fino all'effusione del sangue.‎

‎Savignano Armando‎

‎Filosofia e letteratura nella Spagna moderna. Cervantes, Ortega, Unamuno, Zambrano‎

‎br. Il volume studia il rapporto tra letteratura spagnola e filosofia a partire da Cervantes e dai suoi lettori e interpreti nel Novecento. Il volume sostiene la tesi che tutta la letteratura spagnola ha un'impronta filosofica, sia pure sui generis, e le analisi sulla Zambrano - di cui Savignano è il più importante studioso in Italia - lo dimostrano. Il volume è completato da un'appendice in cui le stesse analisi sul rapporto tra letteratura e filosofia sono condotte su determinati momenti della vita letteraria in Italia, in particolare su Dante nei suoi rapporti con la cultura araba, allora dominante in Spagna.‎

‎Möller Horst‎

‎Stato assoluto o Stato nazionale. La Germania dal 1763 al 1815‎

‎brossura La nascita di un sentimento nazionale tedesco è il filo conduttore del libro di Moller. L'autore ne segue le prime manifestazioni durante le guerre di Federico il Grande e studia lo sviluppo di una nazione culturale sulla base della contrapposizione ma anche della collaborazione tra principati e borghesia. Come avvenne che bavaresi, prussiani, wuttenberghesi diventarono tedeschi? Come fu possibile che dal vecchio impero uscisse l'Austria? Il libro offre, per il periodo che va dalla guerra dei Sette Anni al Congresso di Vienna, una sintesi che tiene in egual conto demografia, società, economia, politica e cultura e presenta un'immagine complessiva di quell'età ricca di mutamenti che collega il vecchio Impero e la Germania moderna.‎

‎El Makki L. (cur.)‎

‎Un'estate con Proust‎

‎br. "Un'estate con Proust" raccoglie le voci di otto lettori d'eccezione. Sono romanzieri, biografi, professori universitari. Tutti hanno dedicato parte della vita allo studio di Proust. L'estate scorsa - ai microfoni di "France Inter" - hanno parlato della "loro" Recherche, attraverso un tema che stava loro a cuore e una pagina che li aveva colpiti. Oggi, scrivono l'ammirazione che nutrono per questo capolavoro e riflettono sugli interrogativi che esso sottende. Come trattenere il tempo che passa? Perché amare fa soffrire? Si può davvero conoscere una persona? In questo libro ci consegnano le loro risposte e - per il tempo di una bella estate e di una grande traversata - ci invitano ad aprire gli occhi e a lasciarci cullare dalla fantasticheria proustiana.‎

‎Antiseri Dario‎

‎Relativismo, nichilismo, individualismo. Fisiologia o patologia dell'Europa?‎

‎br. Se nell'individualismo si insiste a vedere la resa al basso istinto dell'egoismo, il relativismo e il nichilismo sarebbero addirittura il cancro dell'Occidente. Le accuse, dunque, sono delle più gravi. Ma sono esse anche sostenibili e ben fondate? Individualismo si oppone ad altruismo o piuttosto al collettivismo? E non è nei gorghi della teoria e della pratica del collettivismo che vennero e vengono travolte libertà, dignità e responsabilità delle singole persone? Se, poi, con relativismo si intende la constatazione empirica di un pluralismo di concezioni etiche che sfidano la nostra libertà e la nostra responsabilità, questo relativismo è la fisiologia o la patologia dell'Occidente? Su questi interrogativi vertono le considerazioni dell'autore.‎

‎Resko S. (cur.); Mirabelli C. (cur.)‎

‎Qual è il tuo mito? Mappe per il mestiere di vivere‎

‎brossura Nel 1912, all'affacciarsi di un momento storico di estremo disorientamento individuale e collettivo, Carl Gustav Jung si rivolse a se stesso e si chiese con drammaticità: "Ma allora qual è il tuo mito? Quello in cui vivi?". Questa domanda interpella lo smarrimento di senso e insieme fornisce la bussola per ritrovare la via, costituendo ancora oggi una scommessa su cui puntare per uscire dalle secche dello spaesamento contemporaneo. Scoprire, perseguire e trasformare il proprio mito - essere ciò che si può diventare - significa innanzitutto riconoscere che la nostra personale vicenda biografica non inizia e non termina con noi, ma s'innesta in un vasto ordito di relazioni, concrete e simboliche, che la sostanziano e alle quali ciascuno contribuisce a dare forma e significato con la propria vita. Il libro invita al passaggio dall'autobiografia alla mitobiografia, in percorsi che aprono il racconto di sé all'esplorazione di quell'ampio contenitore di narrazioni (familiari, sociali, culturali e archetipiche) che ci costituiscono. Apertura che ha valore esistenziale ed etico, tanto per l'individuo quanto per il mondo in cui vive. In una visione caleidoscopica che fa dell'intreccio tra molteplici prospettive un aspetto costitutivo, il volume offre una panoramica articolata delle numerose declinazioni che la ricerca mitobiografica può suscitare. Gli autori dei saggi - Ivan Carlot, Massimo Diana, Susanna Fresko, Romano Madera, Chiara Mirabelli, Moreno Montanari, Ivan Paterlini - sono analisti filosofi e professionisti della formazione e della cura.‎

‎Baratter Lorenzo‎

‎Storia del Trentino. Eventi cruciali del XX secolo‎

‎brossura Il volume racconta in modo semplice ma puntuale la storia del Trentino nel XX secolo, descrivendo le vicende cruciali che in un secolo hanno cambiato profondamente questa terra: dal governo austriaco al dramma della prima guerra mondiale, dal ventennio fascista all'annessione al Terzo Reich. Dalle lotte del dopoguerra per l'autonomia fino allo straordinario sviluppo economico e sociale che ha portato questa terra tra le Alpi ad avere un ruolo da protagonista sulla scena nazionale e internazionale.‎

‎Carraro M. (cur.); Domenichini R. (cur.)‎

‎Architettura, paesaggio, fotografia. Studi sull'archivio di Edoardo Gellner‎

‎ill., br. Architetto di fama internazionale, vincitore di numerosi premi e riconoscimenti, più volte al centro di polemiche e dibattiti per la forte carica innovativa delle sue opere, Edoardo Gellner (1909-2004) rappresenta una figura di primo piano nel panorama architettonico del Novecento italiano. I saggi proposti in questo volume, che nascono dai recenti lavori di ordinamento del suo archivio professionale e personale - oggi conservato presso l'Archivio Progetti dell'Università Iuav di Venezia -, analizzano tappe significative della sua intensa carriera, con particolare riferimento al rapporto con la progettazione, alle relazioni culturali e professionali, alle interazioni con la terra d'origine e con Cortina d'Ampezzo, città in cui visse e per la quale ideò numerose opere, ma al tempo stesso gettano luce sull'amore mai sopito per la fotografia, coltivato con passione, talento e rigore metodologico. Il paesaggio, la difesa dell'ambiente, l'attenzione alle peculiarità del territorio rappresentano temi di riflessione imprescindibili nell'attività dell'architetto istriano. I materiali che costituiscono il suo ricchissimo lascito documentario testimoniano la meticolosità, lo scrupolo professionale e l'attitudine alla sistematicità che hanno contraddistinto l'opera di questo grande professionista, capace di cogliere gli stimoli provenienti dalle esperienze più disparate e di trasformarli in progetti e realizzazioni unici.‎

‎Cacciavillani Ivone‎

‎La caduta. Venezia e il Veneto al «tremendo zorno»‎

‎br. La caduta della Repubblica di Venezia rappresenta un tema drammatico, doloroso, intriso di contraddizioni storiografiche. Il 12 maggio 1797 - il tremendo zorno del dodeze - la Serenissima, a seguito di una frettolosa votazione in Maggior Consiglio, decise di scomparire dalla Storia. Eppure, per quanto strano possa apparire, il tremendo zorno non fu un evento traumatico, bensì una semplice presa d'atto, esito di una trasformazione che si era lentamente ma inevitabilmente consumata nel tempo. Una crisi iniziata nel Seicento, con i fatti dell'Interdetto; proseguita con le vicende legate alla figura del "genio malefico" Francesco Morosini, con la guerra di Candia, l'avventura della Morea, la conseguente crisi erariale e la vendita delle cariche burocratiche; culminata infine nel riformismo inane, nel logorio della politica e nelle invasioni, prelusive della fine, che contraddistinsero il Settecento. Un secolo, questo, caratterizzato da due fenomeni storici, la Rivoluzione Francese e la fine della Serenissima, ovvero quella che potremmo chiamare rivoluzione veneziana. Quest'ultima rappresenta la scomparsa di uno degli Stati più importanti d'Europa, con un ordinamento complesso e articolato e un rapporto originale con il proprio territorio; è la conclusione di un millenario sistema di governo, imploso senza alcuna causa intervenuta dall'esterno; è il dissolversi di uno stato territoriale consolidato da quattro secoli di assoluta stabilità.‎

‎Carrel Alexis‎

‎L'uomo, questo sconosciuto‎

‎brossura Quello di Alexis Carrel è un nome legato a vicende e casi di vasta eco, sia in vita sia nei decenni successiva alla sua scomparsa. La sua esistenza fu segnata da un avvenimento straordinario: giovane medico, accompagnando dei malati a Lourdes, poté assistere a una guarigione miracolosa. Si trattava del caso di una giovane inferma, Marie Ferrand, nella quale era chiara la diagnosi di peritonite tubercolosa fibroplastica,. La sua è dunque la vicenda di uno scienziato che, senza fare la minima deroga alla propria lucidità critica, viene condotto, per la stessa via della sua scienza, alla fede. Nel 1935 pubblica "L'uomo, questo sconosciuto", in cui, da scienziato e da filosofo, compie una disamina graffiante della società moderna e dell'uomo contemporaneo, che in alcuni passi rasenta il cinismo ma è frutto di una profonda rivolta contro un mondo sempre più contraffatto e stravolto da errori, falsità e contraddizioni. Per Carrel la civiltà moderna è un agglomerato informe di esseri che hanno usato la propria intelligenza e la propria fatica per costruire un mondo artificiale. È la scienza a essere responsabile di questa situazione e può essere soltanto la creazione di una scienza integrale dell'uomo a "tirarcene fuori". Opera controversa del pensiero moderno, il libro è un tentativo di analisi complessiva e di riprogettazione della natura umana.‎

‎Caprara Massimo‎

‎Paesaggi con figure‎

‎br.‎

‎De Turris G. (cur.)‎

‎Altri risorgimenti. L'Italia che non fu (1841-1870)‎

‎ill., br.‎

‎Lanaro Paolo‎

‎La città delle parole. Scritture nel Novecento vicentino‎

‎ill., br. Una piccola, singolare storia della Vicenza letteraria attraverso le vicende dei suoi scrittori più famosi e di alcuni "ospiti" inattesi. L'autore, con un metodo alla Zweig, identifica per ciascuno una circostanza, un episodio che, come un flash, illumina il profilo e l'opera dello scrittore raccontato. Il chiarore che emana da queste "vite scritte" trascende il buio fitto del tempo e rende riconoscibile il destino di una città diviso tra la vita autentica e il desiderio struggente di narrarla.‎

‎Lazzarini Dossin Muriel‎

‎Pirandello e il teatro contemporaneo‎

‎brossura‎

‎Leoni Luca‎

‎La falange di Cristo. Per una storia dei Comitati Civici‎

‎br. Il 1948 vide una schiacciante vittoria della Democrazia Cristiana e il prevalere di un sistema economico, politico e valoriale (quello occidentale a guida USA) su un altro (quello orientale a guida URSS). Vittoria dovuta anche ai Comitati Civici, fondati e organizzati da Luigi Gedda per sostenere la «crociata anticomunista»; essi divennero il motore di una macchina propagandistica che investì con le sue parole d'ordine, i suoi slogan, il suo attivismo politico l'intero Paese divenendo quella «voce di Dio» in grado di guidare le masse italiane, appena riemerse dalle macerie materiali della guerra e da quelle morali della dittatura fascista, verso un approdo non solo conservatore ma anche, nella sua misura ideologica, «integrista».‎

‎Donzella Erica‎

‎Io sono altrove. Cercando Alda Merini‎

‎br.‎

‎Buffoni Franco‎

‎Silvia è un anagramma‎

‎br. Dover nascondere il proprio orientamento sessuale per timore della sanzione della società e della legge ha segnato pesantemente la vicenda umana di molti scrittori del passato. Ricostruire questo aspetto adesso non cambia ovviamente la valutazione estetica, ma consente un nuovo sguardo, stimolante e libero, su vicende artistiche e di vita, anche per rendere, almeno a posteriori, doverosa giustizia biografica. Franco Buffoni, pioniere dei Gender Studies in Italia, con una documentata analisi offre risposta a snodi intimi, finora obliterati o irrisolti, di giganti della letteratura.‎

‎Fiorentino Carlo M.‎

‎Il garbuglio diplomatico. L'Italia tra Francia e Prussia nella guerra del 1866‎

‎brossura L'autore analizza un periodo storico estremamente complesso, che ha gettato le basi per quella che è l'attuale struttura politica e territoriale dell'Europa. La guerra del 1866 dell'Italia alleata della Prussia contro l'Austria è ricordata per le sconfitte di terra a Custoza (24 giugno) e di mare a Lissa (20 luglio). Alla loro origine stava il modo con cui il governo presieduto fino alla vigilia della guerra dal generale La Marmora, a capo anche del Ministero degli Esteri, aveva condotto le trattative diplomatiche con la Francia. La Marmora e ancor più il ministro italiano a Parigi, Nigra, furono irretiti da Napoleone III. Questi aveva spinto l'Italia ad allearsi con la Prussia e nello stesso tempo sostenuto l'Austria contro la sua rivale tedesca, ingiungendo surrettiziamente all'Italia stessa di non combattere con determinazione. Dopo Custoza l'esercito italiano, che aveva subito perdite inferiori a quelle austriache, ripassò il Mincio e fu per oltre due settimane come paralizzato; mentre il generale Cialdini, che aveva condiviso con La Marmora, capo di Stato Maggiore, dimessosi alla vigilia della guerra dalle cariche governative, la responsabilità delle operazioni militari, tardò ad attraversare come nelle attese il Po e dar battaglia all'esercito austriaco. La pace di Praga del 24 agosto tra Austria e Prussia consentì a quest'ultima, vincitrice il 3 luglio a Sadowa, di raggiungere i suoi obiettivi territoriali ed egemonici sulla Germania, frustrando Napoleone III, che intendeva lucrare territori lungo il Reno in seguito al suo intervento di mediazione del 4 luglio. La pace di Vienna del 3 ottobre dell'Italia con l'Austria, se consentì alla prima di ottenere il Veneto, amareggiò l'opinione pubblica nazionale per il modo con cui avvenne la cessione di Venezia: non direttamente dall'Austria, ma dalla Francia, che l'aveva ricevuta in pegno della sua mediazione. A ciò si doveva aggiungere la delusione per la mancata unione all'Italia del Trentino e delle terre giuliane. Un quadro esaustivo e approfondito che permette al lettore di avere una visione precisa e completa dell'Italia che si stava costruendo un posto tra le grandi potenze europee.‎

‎Ghislanzoni Antonio; Carlo Collodi; Capuana Luigi‎

‎Allegro appassionato‎

‎ill., br. Dieci racconti di autori italiani dove la musica è protagonista, ognuno dei quali introdotto da un breve commento e associato alla riproduzione fotografica di un'opera d'arte che abbia relazione con l'argomento narrato: questo in sintesi il contenuto del libro. I dieci racconti coprono un arco temporale che va dal 1874 al 2020 e sono opera di alcuni fra i massimi esponenti della letteratura italiana di questo periodo: A. Ghislanzoni, C. Collodi, L. Capuana, G. Verga, A. Fogazzaro, L. Pirandello, A. Campanile, C. Pavese. Accanto a questi, due scrittori viventi, a simboleggiare la continuità del racconto a tema musicale sino ai giorni nostri: M. Birattari e G. Gandini (Premio Chiara 2020). Il commento si appunta sugli aspetti più propriamente musicali delle vicende narrate, al fine di rendere piena la comprensione, inserendo i racconti all'interno del panorama artistico dell'epoca, chiarendo alcune particolarità tecniche della prassi esecutiva strumentale che viene rievocata, fornendo lo sfondo storico o biografico (nel caso in cui i protagonisti siano personaggi realmente vissuti) della narrazione.‎

‎De Ranieri Oriano; Lubrani Mauro‎

‎Giacomo Puccini. Luoghi e sentimenti. Con CD Audio‎

‎ill., ril. Questo libro non è sofltanto un omaggio a Giacomo Puccini a 150 anni dalla sua nascita, ma anche una rievocazione della vita del maestro nei luoghi prediletti e attraverso le persone amate. Grande spazio viene dato alla formazione del giovane Puccini, prima che si trasferisca a Milano per completare gli studi musicali e ottenere i meritati trionfi, ai suoi rapporti con i familiari e, in particolare, con la madre Albina. Il volume evidenzia gli ambienti lucchesi e più in generale toscani, dove Puccini trascorse gran parte della sua esistenza e dove compose opere rimaste immortali. Così troviamo l'amatissima Torre del Lago con la variopinta compagnia di amici (in gran parte artisti); Lucca, che in Puccini suscitò sempre sentimenti contrastanti; poi ancora la Valdinievole, dove si ritirò a comporre la Bohème; Bagni di Lucca, dove lavorò alla Fanciulla del West e alla Turandot; Montecatini, dove, sulla scia di una moda inaugurata da Giuseppe Verdi, il maestro incontrava tutto il bel mondo dei musicisti, dei cantanti, dei compositori. Infine l'Abetone e Cutigliano, luoghi sia di relax che di febbrile lavoro per Puccini, che vi si rifugiava quando l'estate diventava insopportabile nella sua villa in riva all'adorato lago. Attraverso documenti, testimonianze e lettere si ripercorre la composizione di alcune delle principali opere del maestro e si evidenziano le sue grandi passioni: la caccia e i motori.‎

‎Adorno Theodor W.‎

‎Il gergo dell'autenticità. Sull'ideologia tedesca‎

‎br. Una faglia a strapiombo corre lungo il pensiero tedesco del Novecento, senza transito possibile dall'uno all'altro corpo roccioso. Separa Martin Heidegger e Theodor W. Adorno, e se occorresse un attestato della sua intransitabilità, lo fornirebbe questo saggio risalente ai primi anni sessanta del secolo scorso. Con stringenza concettuale che non lascia scampo, Adorno orchestra l'istruttoria contro il filosofo della Selva Nera, il quale lo ripagherà con la sprezzante noncuranza riservata a un "sociologo" qualsiasi. Oggetto dell'affondo adorniano è il culto dell'esperienza genuina, che nella Germania del secondo dopoguerra aggiorna, secondo i canoni di una distinzione spirituale ormai di massa, gli stilemi elitari in voga presso ristretti cenacoli intellettuali di alcuni decenni precedenti. Sul "gergo dell'autenticità", tanto più auratico e lustrato quanto più somigliante ai messaggi pubblicitari - "sottoprodotto della stessa modernità con cui è in rapporti di inimicizia" -, cala il giudizio squalificante di "ideologia tedesca", già coniato da Marx per la filosofia del suo tempo. Ma è soprattutto su Heidegger, ossia su colui che ha conferito rango teoretico e contegno linguistico all'autenticità, che si addensano i capi d'accusa di Adorno. Ne deplora le figurazioni, il cifrario che dà la vertigine della profondità avvolgendo "le proprie parole come arance nella cartavelina", mentre incarna solo "la forma attuale della falsità". Introduzione di Remp Bodei.‎

‎Celi A. F. (cur.)‎

‎Essere un'artista. Maria Teresa Mazzei Fabbricotti‎

‎ill., ril.‎

‎Ferris Paul; Mutti C. (cur.)‎

‎Dylan Thomas. Essere un poeta e vivere di astuzia e birra‎

‎br. La personalità di Dylan Thomas emerge in tutti i suoi risvolti romanzeschi dalle pagine di questa biografia: a tratti comica, spesso disperata, sempre eccessiva. Paul Ferris cattura l'essenza di Dylan Thomas con grazia e precisione, raccontando la tragedia di un uomo brillante ma tormentato, disastrosamente ossessionato dalla sua 'vocazione di poeta', spesso il peggior nemico di se stesso.‎

‎Vovelle Michel‎

‎La rivoluzione francese 1789-1799‎

‎brossura "Proprio considerando le difficoltà tradizionali, rese più acute per una vicenda relativamente breve nel tempo, ma di per sé così intensa come la Rivoluzione francese, il saggio di Vovelle può rivelarsi davvero un capolavoro. Nelle prime quarantacinque pagine si ha già la storia abrégée della Rivoluzione. Tutti gli avvenimenti e le svolte fondamentali: ma non seccamente esposti in una serie arida, già invece calati nella significanza politica, civile, sociale che li contraddistingue. L'analisi particolare verrà nei capitoli seguenti. Ma intanto la spinta e la direzione essenziali che muovono il grande rivolgimento sono indicati nei loro caratteri peculiari: contro il feudalesimo, contro la società di ordini, che ha al sottofondo la crescente contrapposizione delle classi, contro l'assolutismo del potere monarchico. [...] Infine, in poche pagine, anche in una sintesi generale, Vovelle non trascura di tratteggiare la rivoluzione delle mentalità nella vita quotidiana, cercando di rilevare i caratteri eminenti della maniera di vita dei ricchi e dei poveri, dei modi di vestire, dei gusti verso le feste e gli spettacoli, dei rapporti fra padri e figli, mariti e mogli, della condizione della donna in generale. [...] Un piccolo libro denso di fatti e di pensieri, che mostra in modo esemplare come la vera storia sia ancora e sempre quella del concorrere di forze sociali, economiche, istituzionali, civili, culturali, religiose ecc." (dalla "Prefazione" di Furio Diaz)‎

‎Grande Valentina; Rossetti Eva‎

‎Il mio Salinger‎

‎ill., br. La Seconda Guerra Mondiale, un disturbo post traumatico da stress, la Germania, l'amore e un matrimonio di otto mesi: prima di diventare l'acclamato autore del romanzo "Il giovane Holden", J.D. Salinger era Jerome, sergente americano in un'Europa piena di ferite aperte, innamorato di Sylvia Welter, giovane dottoressa tedesca dal passato oscuro, forse legato al Nazismo. Dimenticata per decenni e mai nominata dallo stesso Salinger, Sylvia ci racconta il grande amore che la unì allo scrittore più famoso degli Stati Uniti d'America.‎

‎Tozzi T. (cur.); Speroni F. (cur.)‎

‎Arte, media e liberazione‎

‎ill., br.‎

‎Maori Andrea‎

‎Pericolosi in linea politica. Antifascismo, Resistenza e lotte per la pace dei fratelli Spaziani in Veneto‎

‎brossura Quasi cinquant'anni di lotte politiche accomunano i fratelli Gracco, Leonida ed Elio Spaziani di Isola della Scala, punti diriferimento di una numerosa e vivace comunità familiare. Con il supporto di nuovi documenti d'archivio, le biografie dei trefratelli Spaziani vengono narrate a partire dalle loro attività politiche in Veneto dal primo dopoguerra agli anni Sessantadel XX secolo. Sono vicende che si intrecciano con i principali avvenimenti della complessa storia nazionale: il Socialismo diGracco, l'adesione di Elio e Leonida all'impresa fiumana di D'Annunzio e al primo Fascismo, l'intransigente Antifascismomaturato dopo l'omicidio di Giacomo Matteotti del 1924 che li porta in carcere, la tragedia della Seconda Guerra Mondialecon la deportazione nei campi di concentramento nazisti e l'uccisione di Gracco a Mathausen. Infine, un inedito carteggiocon Aldo Capitini delinea il loro impegno pacifista negli anni della Guerra Fredda.‎

‎Anders Günther; Oberschlick G. (cur.)‎

‎La battaglia delle ciliegie. La mia storia d'amore con Hannah Arendt‎

‎ill., br. Ogni tanto nella storia si combinano strane costellazioni di eventi e incontri. A guardare indietro, con gli occhi smaliziati di chi sa com'è andata a finire, sembrano quasi impossibili. Così nel 1925, in quella Germania che è ancora il cuore della cultura europea, ma sta rapidamente correndo verso il baratro della catastrofe nazista, Günther Anders, fresco della sua dissertazione con Edmund Husserl, e la giovane studentessa di filosofia Hannah Arendt si conoscono a Marburgo, dove seguono entrambi il seminario di Martin Heidegger sulla Critica della ragion pura. Si incontrano di nuovo solo nel 1929, questa volta a Berlino, in occasione di un ballo in maschera. Si sposeranno subito dopo, precipitosamente, per separarsi poi già nel 1937. Lei avrebbe in seguito ricordato il matrimonio con Günther come la fuga dal grande e impossibile amore della sua giovinezza, quello per Martin Heidegger. Per Günther, invece, Hannah sarebbe sempre rimasta il primo, forse l'unico vero amore di tutta una vita. Nel Natale del 1975, all'indomani della morte di Hannah, Günther riprende in mano gli appunti degli anni berlinesi trascorsi con lei; è soltanto tra il 1984 e il 1985 che prende la sua forma definitiva questo testo. Scritto sull'onda del dolore per una perdita che la lunga separazione non ha reso meno amara, e rimasto da allora nel segreto delle carte andersiane, questo piccolo, unico gioiello è qui pubblicato per la prima volta in edizione italiana, pressoché in contemporanea con l'uscita tedesca.‎

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