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Number of results : 29,492 (590 Page(s))

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‎Casini Silvia‎

‎Il ritratto-scansione. Immaginare il cervello tra neuroscienza e arte‎

‎br. Le scansioni prodotte dalle tecniche di imaging cerebrale innescano un corto circuito con l'immagine che abbiamo del corpo. Il volume esamina la valenza epistemologica, estetica e storica delle scansioni del cervello nel passaggio dal laboratorio biomedicale a un contesto di tipo espositivo. Adottando diversi approcci critici ai materiali eterogenei esaminati (opere d'arte, esperimenti, tecnologie), l'obiettivo che il volume si prefigge è quello di moltiplicare e configurazioni possibili delle tecniche di imaging cerebrale e delle immagini prodotte, in modo da renderle disponibili per usi e narrazioni alternative a quelle ufficiali autorizzate dal laboratorio.‎

‎Gasperina Geroni Riccardo‎

‎Il custode della soglia. Il sacro e le forme nell'opera di Carlo Levi‎

‎br. Questo saggio riporta alla luce l'importanza di Carlo Levi come scrittore e come scrittore-pensatore e la ricolloca nella prospettiva adatta per fare della sua opera una delle esperienze culturali più interessanti del '900, da mettere accanto a quella di Cesare Pavese, per il discorso mitico, e a quella di un certo De Martino e di un certo Pasolini per il discorso sulla trasformazione antropologica delle culture popolari. Il concetto di sacro e le sue implicazioni con le culture del modernismo, il fondo biblico e teologico della formazione di Levi, i risultati in campo artistico e la loro relazione con la scrittura, il tema del tempo, le letture psicanalitiche (in particolare quella junghiana), gli accostamenti con il pensiero di Benjamin: questi sono solo alcuni dei nuclei che contraddistinguono la ricerca e le conferiscono qualità nuove, originali, non del tutto illuminate dalla critica precedente.‎

‎Colonnello Pio‎

‎Storia esistenza libertà. Rileggendo Croce‎

‎brossura‎

‎Emo Andrea; Donà M. (cur.); Toffolo R. (cur.)‎

‎Verso la notte e le sue ignote costellazioni. Scritti sulla politica e la storia‎

‎br. "Un irresolubile gioco delle parti: questo è la politica agli occhi di Andrea Emo. Un gioco cinico, privo di morale, perché proprio i valori morali avrebbero dato vita a una delle più ingannevoli maschere del carnevale della vita - un gioco in virtù del quale l'unità si serve sì degli individui, e dunque delle differenze, ma nello stesso tempo finisce per fagocitarli e coinvolgerli in quel ritmo infernale di nascite e morti in cui consiste, da ultimo, il vero senso di ogni accadere. Ai suoi occhi, la politica si profila come una sorprendente creazione mitologica; con i suoi eroi, le sue improbabili scorribande e le sue sacre ritualità: terra di misteri e sacrifici che ci rende tutti figli di un medesimo destino. Queste nuove pagine emiane ci ripresentano, e con la massima vividezza, la potenza di un pensiero che sarebbe rimasto sempre, dall'inizio alla fine, in ascolto della sapienza antica; quella che non poteva certo impedirsi di riconoscere a chiare lettere che "polemos" è padre di tutte le cose. Perciò Emo avrebbe potuto ritenere che in politica nulla fosse illecito. Verità dura da guardare in faccia; tremenda e terribile per ogni umano ben nato. Eppure inconfutabile. Che non v'è libertà senza conflitto". (Massimo Donà)‎

‎Teich Alasia Simone; Boccalatte L. (cur.); D'Arrigo A. (cur.)‎

‎Un medico della Resistenza. I luoghi, gli incontri, le scelte. Con DVD‎

‎br. Simone Teich Alasia si fece partigiano ma non impugnò le armi. Occupando i locali di una scuola elementare abbandonata, organizzò un efficientissimo ospedale militare. Onestamente si trattò di qualcosa di prodigioso. L'ospedale sorse dal nulla. Come in un racconto di Manuel Scorza, in una notte, arrivarono materassi, cuscini, lenzuola, letti. E poi medicine, ferri chirurgici. La popolazione della valle si era mobilitata, in una notte che ha qualcosa di fiabesco. Fu un'esperienza del tutto insolita nell'intero panorama della Resistenza italiana. Né vittima, né eroe, Teich Alasia ci propone un territorio in cui al rancore si sostituisce la fiducia. E le sue memorie private prefigurano uno spazio pubblico in cui quella fiducia diventa la chiave per accedere a una visione della storia sorretta dai valori che ispirarono le scelte della militanza partigiana. Lo scrive lui stesso, ancorando le sue memorie a un solo, decisivo ricordo, quello che definisce "l'incredibile senso di solidarietà umana che, come un'invisibile trama di sottofondo, univa la vita di chi si trovava a combattere per uno stesso, intensissimo ideale" (dalla Prefazione di Giovanni De Luna).‎

‎Piva Francesco‎

‎Uccidere senza odio. Pedagogia di guerra nella storia della gioventù cattolica italiana (1868-1943)‎

‎br. Virilità - guerra - "bella morte": associato alla giovinezza a partire dalle guerre della rivoluzione francese e consolidato in quelle nazional-patriottiche, quel nesso fu riproposto alle generazioni giovanili che attraversarono gli ultimi decenni dell'800 e i primi quarant'anni del '900. Ne fu influenzato anche il mondo giovanile cattolico: questa ricerca ricostruisce in particolare il messaggio educativo rivolto dal ramo giovanile dell'Azione cattolica italiana agli iscritti e ai militanti che, tra il 1868 e il 1943, si confrontarono con le guerre contemporanee. Quando all'inizio del '900 la Gioventù cattolica iniziò ad assumere dimensioni di massa, venne elaborato un modello di virilità considerato capace di portare il giovane soldato non solo ad adattarsi alla guerra, ma ad eccellere al massimo nelle virtù militari: proprio in quanto addestrato al combattimento interiore e al ferreo controllo degli impulsi sessuali, era pronto anche sul piano personale a reggere la fatica di uccidere e la disponibilità ad essere ucciso. Esempio e guida per i compagni nelle micidiali violenze delle guerre novecentesche. Il libro ripercorre lo sviluppo di questo paradigma, le argomentazioni pedagogiche e il discorso pubblico con cui l'associazione andò configurando, nelle diverse congiunture storiche, la sua collocazione all'interno della nazione.‎

‎Mellone Viviana‎

‎Napoli 1848. Il movimento radicale e la rivoluzione‎

‎brossura La rivoluzione napoletana del 1848 è stata una tappa cruciale nello sviluppo delle forme della politica moderna nel Regno delle Due Sicilie e nella definizione delle correnti politiche del Risorgimento. L'autrice si concentra sulla mobilitazione a Napoli durante la rivoluzione, discutendo il topos storiografico di un Mezzogiorno d'Italia marginale nelle rivoluzioni europee ottocentesche. Il fenomeno è indagato, attraverso una estesa ricerca archivistica, nei suoi aspetti minuti: le manifestazioni e le feste costituzionali, le aggressioni agli uomini delle istituzioni, i conflitti nelle amministrazioni, e, ancora, la socialità di strada insieme ai personaggi che la animarono. Dal libro emerge l'affresco di un momento di intensa partecipazione popolare, nel quale lo scontro ideologico si intrecciò alle lotte di fazione. Affiora, al contempo, la formazione di un gruppo democratico «forte», che diede priorità a riformare le istituzioni del Regno delle Due Sicilie rispetto alla battaglia per l'indipendenza e l'unificazione italiana.‎

‎Carbone Carlo‎

‎Italiani in Congo. Migranti, mercenari, imprenditori nel Novecento‎

‎br. Questo studio riguarda gli aspetti culturali, politici ed economici della presenza, nel Congo novecentesco, di un numero variabile ma relativamente ristretto d'italiani, militari e civili, di estrazione borghese e piccolo borghese. Sia lo Stato Indipendente del Congo (1885) di Leopoldo II, divenuto Congo Belga nel 1908, che il Congo indipendente (1960) sono stati oggetto d'interesse economico di volta in volta nell'Italia liberale, in quella fascista e nel secondo dopoguerra. Con l'indipendenza e le turbolenze che ne sono seguite, il paese (Repubblica Democratica del Congo, poi Zaire, poi ancora RDC) è stato teatro dell'attività di mercenari, anche italiani, al soldo dei diversi poteri filoccidentali antagonisti rispetto ai seguaci di Lumumba e alle forze dell'ONU che operavano in Congo. Al contempo, ha visto uno degli interventi tecnologicamente e finanziariamente più corposi dell'imprenditoria industriale italiana pubblica e privata in Africa. I due fuochi intorno ai quali questo libro si articola, quello italiano e quello congolese, qui hanno equivalente rilevanza. L'indispensabile quadro della realtà storica congolese è stato affrontato nella misura necessaria a dare conto dell'ambiente in cui operavano gli italiani e delle reazioni al loro incontro con quella realtà. Al centro c'è la presenza degli individui e delle categorie che hanno avuto un ruolo politico e sociale in Congo e nelle relazioni fra il Congo e l'Italia. L'arco di tempo è quello compreso fra la cosiddetta età giolittiana e l'inizio del declino dell'attività economica italiana in Africa, a partire dall'ultimo governo presieduto da Bettino Craxi.‎

‎Kilcher A. (cur.)‎

‎I disegni di Kafka. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Com'è noto, poco prima della morte, Kafka chiese all'amico Max Brod di distruggere tutti i suoi «scarabocchi». Alludeva non solo agli scritti, ma anche a quei disegni che, dando prova di autentico talento, aveva tracciato nel corso degli anni su fogli sparsi, pagine di diario e un intero quaderno. Max Brod non distrusse né gli uni né gli altri - e mai disobbedienza fu più provvidenziale. Rese tuttavia pubblico solo un numero ristretto di disegni: i restanti, la maggior parte, sono rimasti occultati per decenni in una cassetta di sicurezza, prima a Tel Aviv e poi a Zurigo. E solo quando, di recente, sono tornati alla luce, si è svelato pienamente il volto artistico di Kafka. Un volto che ora potremo conoscere grazie a questo libro, in cui è riprodotto - sul supporto originale, e quasi sempre a grandezza naturale - l'intero corpus dei disegni che si sono conservati. Pagina dopo pagina, incontreremo esili silhouette nere di omini curvilinei che ora camminano frettolosi, ora s'inerpicano chissà dove, ora sembrano danzare; figure angolose, dal volto appena accennato, talvolta comico; e ancora: esseri ibridi, spesso rappresentati con pochi tratti magistrali, immagini evanescenti, come in affannoso movimento, enigmatiche apparizioni. Ravviseremo così un artista imparentato con lo scrittore, ma che percorre un'autonoma strada parallela - una strada per Kafka non meno vitale, se a Felice Bauer poteva scrivere: «Una volta ero un grande disegnatore ... a quel tempo, ormai anni fa, quei disegni mi hanno appagato più di qualsiasi altra cosa». "I disegni di Kafka", apparso in Germania nel 2021, è accompagnato in questa edizione italiana da una Nota di Roberto Calasso.‎

‎Galli Della Loggia E. (cur.)‎

‎Questo diletto almo Paese. Profili dell'Unità d'Italia‎

‎br. Che cosa non è andato per il verso giusto nella nostra storia? Quali sono stati i caratteri originari positivi e negativi di questa storia? Ancora: tutto ciò ha a che fare con il fatto che l'Italia si trova oggi alle prese con la più grave crisi dell'ultimo mezzo secolo? Ed è fondata o no l'impressione che oggi stiano venendo al pettine molti dei nodi stretti tanto tempo fa? A questi interrogativi rispondono i saggi di alcuni studiosi, italiani, come Franco Cardini, Paolo Macry, Donatella Della Porta, Sabino Cassese e altri, e stranieri, come Marc Lazar, Catherine Brice e Donald Sassoon, qui raccolti. Gli autori si sono confrontati con alcuni dei temi centrali del dibattito sull'Italia, sulla sua storia e sulla sua crisi: il ruolo strabordante della politica e dello Stato e le grandi fratture caratteristiche del tessuto storico, il peso schiacciante del passato e il complesso rapporto dell'Italia con il mondo, per finire con alcuni aspetti cruciali della sua dimensione culturale. Punti di vista interni si intrecciano e si completano con uno sguardo esterno: per capire questo Paese, per indagarne la storia, per ipotizzarne il futuro.‎

‎Fechner Gustav T.; Moretti G. (cur.)‎

‎Il libretto della vita dopo la morte‎

‎br. Tre volte vive l'uomo sulla terra, scrive Fechner, e se il passaggio dal primo al secondo livello è quel che conosciamo come vita, il passaggio dal secondo al terzo (e ultimo) è ciò che chiamiamo morte. "Il libretto della vita dopo la morte" cerca temerariamente di esplorare quel secondo, terribile passaggio. Considerato il precursore della moderna psicologia sperimentale, Fechner ha fatto della relazione tra spirito e materia un concetto verificabile nella misurazione - basti pensare alla Legge di Weber-Fechner, che descrive la relazione tra uno stimolo e la percezione che l'uomo ha della sua intensità -, ma in queste pagine ne fa lo spazio dell'esperienza umana più autentica. Lungo il cammino della morte, la comunità dei trapassati collega infatti le proprie radici, che sono quaggiù, alle ramificazioni e infiorescenze che si protendono verso la cima - dunque al divino. Per Fechner l'aldilà è quindi a noi tangente attraverso gli spiriti dei defunti, spiriti ubiqui, liberi dell'abito corporeo, ma non al punto da non poter essere ricordati: di quella corporeità, il ricordo è anzi l'ultima traccia. Mai scomparse dal mondo, le loro anime sono qui e ora: non solo attorno a noi, ma dentro di noi. Fechner ci insegna a metterci in ascolto, a coglierle, vederle, soprattutto a riafferrarle, e il suo poetico, perturbante "Libretto" lascia rapiti e attoniti: offre parole di consolazione e immagini luminose anche del buio estremo, poiché nulla dell'uomo andrà perduto.‎

‎Cipolla C. (cur.); Dusi P. (cur.)‎

‎L'altro crinale. La battaglia di Solferino e San Martino letta dal versante austriaco‎

‎br. Parte integrante di un più ampio progetto euristico articolato in quattro volumi, ciascuno dei quali può essere compreso senza avere necessariamente letto gli altri, il presente lavoro è dedicato ai grandi sconfitti del 24 giugno 1859, gli austriaci. Nell'ampia sezione documentaristica viene presentato in traduzione italiana materiale inedito redatto in ambito austriaco, durante e dopo la campagna d'Italia del 1859. Di primaria importanza è la Relazione Ufficiale Austriaca sulla Battaglia di Solferino, associata ad uno scorcio della letteratura dell'epoca (libri, manoscritti, articoli di giornale, opuscoli e corrispondenza) in merito al fatto d'armi e alla sconfitta. La parte saggistica è invece dedicata all'analisi della Relazione Ufficiale Austriaca e della sua ricezione, ai racconti sugli scontri, alle varie fonti archivistiche, alla polemica seguita alla disfatta, alla risonanza degli avvenimenti sulla stampa viennese, alle armi utilizzate e, non da ultimo, ai protagonisti di quel giorno, generali, soldati e reclute. Ne emerge un interessante quadro storico che colpisce per l'unicità della prospettiva, quella dei vinti.‎

‎Lisanti Francesco‎

‎Apologia di Gaetano Bresci‎

‎br. Monza, 30 luglio 1900. Tre colpi uccidevano Umberto I, il re buono. A premere il grilletto era stato Gaetano Bresci, anarchico tessitore giunto dal New Jersey. Ma a sparare con lui c'erano i poveri, gli affamati, gli arrestati, gli anarchici al confino, i morti di Adua. Il popolo era allo stremo, le proteste di piazza dei Fasci in Sicilia e dei cavatori di marmo in Lunigiana erano state represse duramente dall'esercito. Era stato proclamato lo stato d'assedio e istituito il tribunale di guerra. A Milano il generale Bava Beccaris aveva sfamato la folla che chiedeva pane e lavoro con il piombo dei cannoni. Gaetano Bresci era giunto dall'America per uccidere il tiranno. E non importava che le sue azioni facessero parte di un più grande complotto americano o borbonico. Lui non era venuto per uccidere Umberto I. Era venuto per uccidere un re, era venuto per uccidere un principio. Un caso di rivolta popolare nei primi anni dell'Italia unita.‎

‎Boghetich Adele‎

‎Gustav Mahler. Il canto della terra. All'ombra degli abeti‎

‎ril.‎

‎Oddi Baglioni Alessandra‎

‎Controluce. Alberto Burri. Una vita d'artista. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Se c'è un artista contemporaneo italiano celebrato in tutto il mondo, questi è senz'altro Alberto Burri. Dal Centre Pompidou di Parigi al Guggenheim di New York, dalla Tate Gallery di Londra alla Biennale di Venezia, passando per Chicago, Los Angeles, Lisbona, Madrid, non c'è grande museo del mondo che non gli abbia dedicato spazi e antologiche di prestigio internazionale. I suoi cretti - le gigantesche opere in terre e vinavil - campeggiano da Gibellina a Los Angeles, e i suoi cellotex sono ormai voci essenziali del lessico dell'arte contemporanea. Quello che però meno si conosce è il Burri privato, il burbero medico umbro che, partito per la guerra in Africa, si ritrova catapultato in un campo di prigionia nel deserto del Texas e che, grazie ai cartoni e i pennelli avuti in dono da un lungimirante caporale dell'esercito americano, scopre il suo talento di pittore. Dagli episodi di quei giorni di stenti nel West ai primi passi da artista una volta tornato in Italia nel dopoguerra, prende le mosse il racconto di Alessandra Oddi Baglioni, che da umbra e appassionata d'arte ricostruisce il lato intimo del celeberrimo conterraneo, seguendo il filo del l'immaginazione ma basandosi sulle lettere private, le testimonianze e i ricordi dei tanti che lo hanno conosciuto.‎

‎Barcellona Pietro‎

‎Il sapere affettivo‎

‎br. Questo libro insolito analizza le forme in cui si realizzala cooperazione amorevole, per contrapporsi ai limiti del linguaggio e contrastare la tendenza all'oggettivazione assoluta del sapere scientista. La sfida è proporre un sapere altro, che attiene alle trasformazioni soggettive e alle relazioni, attraverso cui aprirsi a una nuova visione: il "sapere affettivo". Solo il recupero dell'intima connessione tra parola e affettività può restituire dinamismo creativo a un'epoca divenuta incapace di pensare e di sentire, recuperando l'antica dimensione di tensione interrogante e mistero inspiegabile.‎

‎Papa Emilio Raffaele‎

‎Il processo alle Brigate Rosse. (Torino, 17 maggio 1976-23 giugno 1978)‎

‎brossura Una serie di rapine, di attentati, di sequestri di persona, di omicidi: per impedire lo svolgersi di un processo, e per poter mettere il bavaglio allo stato di diritto. Gli avvocati di ufficio vengono minacciati di morte dalle Brigate Rosse, e il presidente dell'ordine, l'avv. Fulvio Croce, anch'egli difensore, viene ucciso da un loro commando. È questo il bilancio tragico dell'esperienza vissuta dall'autore e raccontata in questo libro: è quanto si svolse nella città di Torino soprattutto nell'ultima fase (marzo-giugno 1978) del processo ai capi storici delle Brigate Rosse.‎

‎Bergson Henri; Branca A. (cur.)‎

‎Il possibile e il reale‎

‎br. "Il possibile è dunque il miraggio del presente nel passato." (Henri Bergson)‎

‎Do Paolo‎

‎La Fantastica. Un libro su Gianni Rodari‎

‎ril. L'occasione del libro è il centenario della nascita di Gianni Rodari, ma è solo un pretesto per raccontare il maestro, geniale scrittore per l'infanzia, ormai divenuto un classico che ancora oggi non ha finito di dire quello che aveva da dire. Facciamo che era... Questo libro potrebbe essere descritto da quel verbo imperfetto che i bambini pronunciano quando stanno per entrare in una favola. Questo è un libro sui processi dell'immaginazione e dell'arte di inventare storie; sul metodo della scompaginazione, della violazione delle norme per creare altre regole del gioco, della trasgressione, dell'invenzione, della creazione continua. Un libro rivolto ai genitori di tutti i tipi e di tutte le età, alle maestre della scuola d'infanzia, agli insegnanti delle elementari, ai lavoratori della formazione, ai ricercatori universitari, a tutti gli studenti alla ricerca di un punto di vista diverso su Gianni Rodari.‎

‎Ferrante Giovanna‎

‎Carlo Porta e il suo destino‎

‎brossura Il luogo è Milano, solo con qualche pennellata veneziana. La voce principale è quella del protagonista, che condivide con i lettori le conversazioni con la moglie, i colloqui con gli amici, e i suoi segreti monologhi interiori di quel suo spirito chiuso nel pudore. A coloro che vorranno scoprire la poetica di Carlo Porta, el scior Carlin offre parole che diventano immagini scandite dalla nobilitata lengua milanesa: i personaggi amati, per contro l'antipatia nei confronti di un certo tipo di blasonati e di alcuni rappresentanti del clero, e ancora le sue visioni. Accanto al poeta, l'uomo. Che si vede costretto ad abbandonare le sue carte e le sue rime per andare al lavoro, faccenda sgradevole ma alla quale provvede con la volontà sostenuta dal senso del dovere. Che si dedica con affetto e tenerezza alla famiglia, la moglie e i figli; che sa essere piacevole amico che offre cordiale ospitalità nella "Cameretta", una stanza della sua abitazione che diventerà luogo perfetto per discorrere di poesia e confrontarsi con intellettuali dallo spirito affine. Senza dimenticare di essere un'ottima forchetta, sempre che le pietanze siano - s'intende - meneghine. Carlo Porta, le vicende della sua vita, gli incontri, l'amore, le malinconie, gli entusiasmi; e quel suo sguardo, che lo rende attento testimone della società del suo tempo. La sua poesia, espressione della cultura e dell'identità ambrosiana che il suo genio restituisce ad alta voce.‎

‎Baiardi Marta‎

‎Le tavole del ricordo. Guerre e shoah nelle lapidi ebraiche a Firenze (1919-2020)‎

‎ill., br. Frammenti rilevanti della nostra storia vivono nelle lapidi disseminate sui muri delle città, espressioni del potere dedito a costruire una memoria pubblica ma anche segni fragili destinati spesso all'invisibilità. Marmi, targhe e cippi sono le pagine di pietra di un sapere esposto poco conosciuto e poco interpretato, ma appassionante patrimonio da indagare per la storiografia. Proprio su questa esplorazione si fonda la presente ricerca, che sviluppa un'analisi puntuale delle lapidi ebraiche fiorentine attraverso la particolare prospettiva delle guerre del Novecento e della Shoah. Sono messi a fuoco i capitoli decisivi della storia e della memoria di una comunità vivace come quella locale, ma anche le complesse interazioni tra minoranza ebraica e società maggioritaria nelle tormentate vicende del secolo scorso.‎

‎Nietzsche Friedrich; Gentili C. (cur.)‎

‎La gaia scienza‎

‎br. "La gaia scienza" si è imposta negli ultimi anni all'attenzione degli studiosi come l'opera fondamentale di Nietzsche. Basti pensare che tra la prima e la seconda edizione del libro, dalla struttura assai composita e stratificata, Nietzsche scrisse "Cosi parlò Zarathustra" e "Al di là del bene e del male". Con "La gaia scienza", la prima opera filosofica in cui egli ricorre allo strumento espressivo della poesia, già richiamata dall'eco provenzale del titolo, Nietzsche si presenta come filosofo compiutamente teoretico, lontano dai temi più noti del "superuomo" e della "volontà di potenza". Associare la sapienza alla gaiezza significa infatti sottoporre a critica il concetto moderno di scienza e i suoi taciti presupposti, promuovendo un'indagine sul carattere illusorio delle pratiche e conoscenze con cui l'uomo accede al mondo. Nella sua scienza gaia e per certi versi folle, non aliena dal concetto platonico del filosofare, Nietzsche elabora una nuova gnoseologia scettica che intreccia alla critica della conoscenza il tema moderno della "morte di Dio". Il volume è corredato di un'ampia introduzione e di un apparato di commento e approfondimento.‎

‎Paiano M. (cur.)‎

‎I cattolici e l'Unità d'Italia. Tappe, esperienze, problemi di un discusso percorso‎

‎br. Nell'arena del dibattito su cattolici e Unità d'Italia, il volume prende le distanze da un uso della storia come "riserva di munizioni" contro i propri nemici e offre una ricostruzione di fatti e problemi ancorata alla ricerca scientifica.‎

‎Cacciari Massimo‎

‎Re Lear. Padri, figli, eredi‎

‎brossura Che ci ha detto il genio di Shakespeare? Che questa figliolanza è l'impossibile per l'uomo. Le figlie mettono immediatamente a morte il padre da cui ereditano. Chi lascia in eredità, in questo mondo, muore. Il secolo non perdona chi si illude di lasciare in eredità e continuare a vivere. E d'altra parte nessuno in questo secolo fa erede il figlio e la figlia come puro atto di dono.‎

‎Deleuze Gilles; Bompiani G. (cur.)‎

‎L'esausto‎

‎br.‎

‎Guzzi Marco‎

‎Alla ricerca del continente della gioia. La Rivoluzione del XXI secolo‎

‎ril. Nel nostro tempo risulta sempre più difficile parlare di qualsiasi argomento in modo serio e convincente. Ogni tematica viene infatti disintegrata e falsificata in una miriade di opinioni sempre più labili e sempre meno fondate. La verifica concettuale di queste opinioni non è quasi mai richiesta, né tantomeno la loro verifica esistenziale. In realtà, l'elaborazione del pensiero del XXI secolo dovrebbe procedere come una sintesi tra teoria e pratica, tra idee e cammini di vita concreta, condivisa e visibile. Questa concezione di un pensiero chiamato a farsi vita è al cuore stesso della Rivelazione cristiana di un Verbo divino che si incarna, appunto, e si rivela. Il volume è articolato in tre parti: Fondamenti e pratiche (con quattro «stazioni» verso la gioia); Le conseguenze (nei diversi ambiti: della fede, della tecnica, economico-sociale ecc.); I presupposti poetici e spirituali (saggi su Hillesum, Jung, Gatto, Dickinson, Campana, Luzi, Heidegger).‎

‎Grassani Enrico‎

‎Il lato oscuro della normalità. Attualità del «Processo» di Franz Kafka‎

‎brossura Nel romanzo Il Processo, di Franz Kafka, le vicende del protagonista, Josef K., appaiono sorprendenti semplicemente perché proposte senza veli. Il senso di esagerazione che ancora oggi qualcuno potrebbe provare leggendo questo romanzo, dai forti contenuti psico-sociali, scritto nei primi anni del Novecento, non può che essere interpretato come sintomo evidente che quei veli esistono tuttora e insistono nella loro azione di copertura della realtà. Di nuovo e anche più di allora le esigenze del Potere s'impongono sulla giustizia, sul bene e sulla verità. Di nuovo la menzogna esercita la sua prevalenza e c'è necessità che un qualche Josef K. si sacrifichi nuovamente per denunciare e dimostrare che si è partecipi di una tragica "messa in scena".‎

‎Cirillo Silvana‎

‎Al di là dei canoni. Scritti sul '900 letterario‎

‎br. Al di là dei canoni. Nel titolo la chiave di lettura dei dieci saggi pubblicati. Qui si parla di scrittori non imbrigliabili in statuti e regole preesistenti, di percorsi artistici non prevedibili, di momenti particolari della loro vita e della loro arte... Apre il volume il padre delle Avanguardie storiche, Apollinaire, richiamo immediato della spumeggiante Parigi primonovecentesca, passaggio obbligato per i giovani talenti insofferenti di canoni ottocenteschi... dove incontriamo tra gli altri i fedelissimi Dioscuri, Alberto Savinio e Giorgio de Chirico.... Seguito dal tragico momento della guerra '15-'18 coi suoi ampi riflessi sulla letteratura e sulle articoeve e del decennio successivo: Soffici, de Chirico, Barbusse, i futuristi... E Ungaretti, naturalmente, ma quello degli esordi, amico di Enrico Pea, di Lorenzo Viani e del Manipolo d'Apua, gruppo di intellettuali e scrittori anarchici e imprevedibili della Viareggio dei primi decenni del secolo, finora poco studiati. C'è Savinio, che riempie molte pagine coi suoi sorprendenti ritratti pittorici e letterari fra umano e animalesco, ghiotto boccone per la psicanalisi, e le sue lungimiranti profezie sulla Sorte dell'Europa; e il Calvino anni '60, il quale alla fantasia all'eros e al paradosso affida il compito di una narrazione nuova, lontana da percorsi realistici e monosignificanti. A Luigi Malerba sono dedicati 4 saggi (di cui due sulle ultime opere), che ne scoprono la verve polemica e battagliera, lo spirito ecologista, il taglio ironico e surreale dei racconti postumi... Non poteva mancare, infine, in vista del centenario della nascita che si celebrerà nel 2022, Pasolini, con un lungo scandaglio nel suo laboratorio narrativo linguistico.‎

‎Gentile Giovanni‎

‎Il pensiero di Giacomo Leopardi‎

‎br. Può Giacomo Leopardi considerarsi un filosofo? O essere un poeta contrasta per sua natura con l'adozione di un pensiero sistematico? In questa raccolta di scritti, curata dallo stesso autore e che abbraccia quasi un trentennio, Giovanni Gentile affronta la figura del poeta di Recanati dal punto di vista del filosofo, chiedendosi a più riprese dove finisce lo scrittore e dove inizia il pensatore. Un'occasione in più per accostarsi a un autore che, come diceva il De Sanctis in un passo più volte qui citato, "produce l'effetto contrario a quello che si propone. Non crede al progresso, e te lo fa desiderare: non crede alla libertà, e te la fa amare".‎

‎Brambilla Alberto‎

‎Con Piero Chiara. Studi, collaudi, pretesti‎

‎br. Si raccolgono qui i frutti di una serie di letture e considerazioni sulla figura e l'opera di Piero Chiara (1913-1986), tentando di proporre - grazie alla frequentazione di testi poco noti e ancor meno studiati - un'immagine problematica e variegata dello scrittore luinese, autore di romanzi e racconti di grande successo. Gli intenti del presente lavoro sono sostanzialmente due, contrassegnati anche dalla bipartizione del volume. Da un lato si offrono dei materiali (e delle ipotesi) per un primo bilancio dell'intellettuale Chiara, che fu anche critico letterario ed artistico, biografo, sceneggiatore e traduttore. Dall'altro, il libro si avventura, con maggiore libertà metodologica, nell'insidioso quanto affascinante terreno dell'interpretazione dei testi, nella convinzione che oltre la calma superficie narrativa essi nascondano suggestioni e inquietudini ancora da decifrare.‎

‎Thacker Eugene‎

‎Tra le ceneri di questo pianeta‎

‎ill., br. Cosa possono dirci i racconti di Lovecraft della maniera in cui il pianeta si sta ribellando al genere umano? Come può il black metal aprire uno spiraglio su una realtà fatta di pandemie e disastri ambientali? E se vogliamo capire un mondo diventato inconoscibile, quale insegnamento possiamo trarre dagli antichi trattati di demonologia? È da questi spunti fascinosi e terrificanti che prende le mosse "Tra le ceneri di questo pianeta", il testo di riferimento dell'odierno «horror filosofico». Facendo dialogare Schopenhauer e il cinema di Mario Bava, Dante e i manga di Junji Ito, Bataille e i dischi dei Darkthrone, Thacker ha firmato un esempio di sintesi tra riflessione sugli immaginari di massa e lucida, rigorosa profondità.‎

‎Delmiglio E. (cur.)‎

‎Inchiostro. Rivista di racconti da leggere e da scrivere 2020. Vol. 84‎

‎br. La più antica rivista letteraria italiana dedicata agli scrittori esordienti‎

‎Pozzo Felice‎

‎La vera storia di Emilio Salgari‎

‎ill., br. Una biografia completa di Emilio Salgari, il creatore del genere avventuroso, l'uomo che ha incantato intere generazioni con tigri, pirati e fanciulle da salvare, si presenta ben diversa da come ci si potrebbe immaginare. La scrittura è per lui un modo di sfuggire da una realtà che gli sta troppo stretta; e così i suoi straordinari racconti esotici, spesso attribuiti a fantastici viaggi compiuti nella giovinezza, sono il semplice frutto della sua fervida fantasia. Felice Pozzo ripercorre con dovizia di aneddoti la vita dell'uomo e dello scrittore, con notizie spesso sconosciute o dimenticate, raccolte durante molti decenni di ricerca scrupolosa tra carteggi e documenti ufficiali. Dopo l'approfondimento dei difficili anni dell'esordio, che rende più agevole la comprensione della carriera futura di un uomo tenace, autodidatta e appassionato, Pozzo si concentra sulle opere che hanno reso famoso Salgari, mantenendo nel contempo desta l'attenzione sulle vicende familiari, che evidenziano aspetti finora poco esplorati. Proprio le numerose sventure che si abbattono sulla sua famiglia, unite a insostenibili ritmi di lavoro e diverse altre difficoltà, portano Salgari, nel 1911, al gesto estremo. La sua rinuncia alla vita, che ha purtroppo destato qualche fantasticheria di troppo, è qui affrontata con l'opportuna cautela, tramite la verità che emerge dai documenti noti, nel rispetto per la dignità di chiunque si volga a una scelta così drastica. Proprio come uno dei suoi libri, la storia avventurosa e straordinaria della vita di Emilio Salgari è raccontata con grande cura del dettaglio.‎

‎Minardi Marco‎

‎Le «trincee del popolo». Borgo del Naviglo, rione Trinità, Parma 1922‎

‎ill., br. Per comprendere le ragioni della vasta adesione all'antifascismo militante degli abitanti dei rioni popolari in Parma nuova, oltre a considerare le precarie condizioni in cui erano costretti a vivere, occorre ricercare anche nell'anima più profonda della working class di quei borghi. Si trattava certamente di tempi difficili per i ceti subalterni urbani obbligati a fare i conti con una situazione economica e sociale che li inchiodava ad una esistenza precaria, a tratti anche miserabile. Nel loro tentativo di contrastare le avversità a cui erano condannati tuttavia riaffiorò ancora una volta quell'antica volontà di riscatto sostenuta dalla intransigente avversione per il potere soverchiante, politico o economico che fosse, che da decenni alimentava insofferenza tra quelle comunità racchiuse nei loro borghi. Un senso di indignazione che in quegli anni così difficili e incerti sembrò irrompere con forza sulla scena della città, sospinto dalla determinazione di una nuova generazione di ribelli, la generazione rivoluzionaria del Venti, sostenuta da un robusto sentimento di rivolta. Prefazione di Susanna Camusso. Presentazione di Patrizia Maestri.‎

‎Ricoeur Paul; Riva F. (cur.)‎

‎Leggere la città‎

‎brossura Ricoeur istituisce un denso parallelismo tra racconto, architettura e urbanistica, e trova nell'analisi della città contemporanea un ampio campo di riflessione fondato sulla dimensione narrativa dell'architettura e su quella temporale dello spazio architettonico. L'atto dello scrivere e quello del costruire tendono a ordinare ciò che nella vita si presenta come confuso, dandogli intelligibilità e significato. Entrambi devono anche rispondere a una necessità di protezione che comporta un'ineludibile responsabilità nei confronti della fragilità dell'umano. Come scrive Heidegger, infatti, l'uomo non abita perché costruisce, ma costruisce perché abita. Così, se il costruire rimanda all'abitare, l'abitare interpreta e discute il costruire, lo confronta con le proprie aspettative, a volte lo accusa. E la qualità del nostro essere nel mondo dipende in larga parte dalla comprensione e dal procedere di questa dinamica.‎

‎Margarone Salvatore; Pistone Stefania‎

‎La Romanza da salotto italiana. Saggio critico sull'800 musicale italiano. Con CD Audio‎

‎brossura‎

‎Prete Antonio‎

‎Il deserto e il fiore. Leggendo Leopardi‎

‎ril. In questo saggio, che chiude l'ideale trilogia dedicata a Leopardi, l'autore affronta il tema della modernità del poeta di Recanati. Egli anticipa il tratto fondamentale dell'uomo contemporaneo, che si muove in un universo fatto di opposizioni apparentemente inconciliabili. Nella sua lirica la frattura si esprime tramite polarità che si attraggono: per questo nel deserto c'è il fiore, nella finitudine il respiro dell'infinito, nella ferita della vita la presenza dolceamara di ciò che è perduto. Seguendo le vie dei "Canti" e delle "Operette morali", Prete indaga nelle pieghe di un solo verso - "negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi - nella "filologia fantastica" della prosa morale, concentrandosi sullo "Zibaldone", il testo forse più profondo della modernità.‎

‎Dewey John; Calcaterra R. M. (cur.)‎

‎Individualismo vecchio e nuovo‎

‎br. Una società più giusta e più stabile secondo Dewey si fonda su un individualismo capace di sviluppare le singole personalità. Una distratta superficialità e il rapido cambiamento dei riferimenti simbolici sociali indotti dalla comunicazione di massa hanno inibito lo sviluppo dei valori morali e sminuito la capacità dei singoli di comunicare e collaborare. Questi saggi furono scritti da John Dewey nel 1929, mentre incalzava la più grave crisi economica americana, e sono ancora profondamente attuali, per le numerose analogie con l'odierna crisi dell'economia occidentale. Il pensiero di Dewey si adatta assai bene all'urgenza dei nostri tempi; alterna amarezza e speranza e indaga sulle opportunità da cogliere per una nuova prospettiva morale e sociale: un nuovo individualismo, che infonda una responsabilità sociale pienamente consapevole della forza dei propri valori e della propria autonomia.‎

‎Accame Felice‎

‎Lettere di Antonio Pizzuto a Felice Accame. Annotate e commentate dal destinatario‎

‎br. «In una lettera a Vanni Scheiwiller, Antonio Pizzuto parla di me come di un enfant prodige e, in un'altra a Laura Barile, come di un "genio" che avrebbe "nel piglio, nell'aspetto, qualcosa di napoleonico". Allo scopo sia di superare l'imbarazzo conseguente, sia di tacitare i sensi di colpa che l'intera vicenda dei nostri rapporti comporta, sarà bene che racconti la storia che segue.» Inizia così questo diario epistolare tra Accame e Pizzuto. Difficile ripercorrere le storie degli uomini basandosi solo su alcuni frammenti, ma è quello che fa Felice Accame. La vita è la sua e i frammenti sono delle lettere, che l'Autore ha scambiato negli anni con lo scrittore Antonio Pizzuto. È l'inizio di un'amicizia, nata sotto l'egida dell'editore Lerici, che pubblica a distanza di poco un nuovo libro di Pizzuto e il primo di Accame. E questo lo spunto che serve a Pizzuto per offrire l'opportunità ad Accame di lavorare insieme a un progetto che, tuttavia, sarà destinato a non realizzarsi nell'alternanza di più urgenti pegni morali e degli immancabili sensi di colpa.‎

‎Arissian Nora; Boloyan K. J. (cur.)‎

‎Il genocidio armeno 1915. Nel pensiero degli intellettuali arabi siriani‎

‎br. Un punto di vista inedito in Italia sulla questione del Genocidio Armeno, ovvero quello degli arabi siriani. Le testimonianze raccolte aiutano a comprendere a fondo i motivi della strage e a ricostruire puntualmente le fasi e i piani della "soluzione finale", scrupolosamente orditi dai Turchi per l'eliminazione del popolo armeno. Da Damasco ad Aleppo, a nord del deserto, i ricordi della gente riaffiorano sotto forma di racconti e testimonianze degli avvenimenti.‎

‎Favilli E. (cur.); Canessa F. (cur.)‎

‎Furio Cavallini ovvero il Crazy Horse di Bianciardi‎

‎ill., br. «Il Comune di Grosseto ha organizzato questa mostra in occasione dell'imminente apertura dell'anno che segna il centenario della nascita di Luciano Bianciardi, con la piena consapevolezza di mettere sullo stesso piano Furio Cavallini, pittore di origini piombinesi, e lo scrittore grossetano, due figure importanti, due intellettuali che hanno intrapreso un cammino comune, ognuno con le proprie peculiarità artistiche, in un'Italia fine anni Cinquanta dove si mescolano e convivono elementi contraddittori fra loro: da un lato il boom economico, dall'altro il disagio culturale di coloro che non si piegano ad una visione della società di massa. Il sintomo più appariscente della volontà di ripresa, seppur comune all'epoca in tutte le città italiane, si manifestò con particolare fervore e concretezza proprio a Milano, città industriale per eccellenza, dove i due hanno vissuto la "vita agra" e trascorso momenti molto critici ma anche di forte spessore culturale; di fatto è proprio questo aspetto che ha rafforzato la loro amicizia che non è mai venuta meno fino alla morte di Luciano Bianciardi. Ci piace la definizione che nel 1956 Giovanni Colacicchi, artista e teorico dell'arte, attribuisce alla pittura di Cavallini, sulla quale chi verrà a visitare la mostra non potrà non essere d'accordo: «...I suoi procedimenti sono rapidi e conclusivi, dettati solo dalle sue interiori esigenze. Non c'è caso che egli addolcisca o levighi il suo modo di fare, per obbedire ad esterni fini dì piacevolezza. La sua pittura è aspra, talvolta anche spiacevole; ma sempre ne scaturisce un'immagine viva, un carattere». Interessante dunque anche il paragone tra l'arte pittorica di Cavallini e la scrittura di Bianciardi con la quale egli esprime la propria umanità e quella degli altri. Ma il sentimento dell'amicizia reciproca si fa sentire in più occasioni: ecco Luciano Bianciardi nel 1968: «...Ogni tanto ci si rivede, ma siamo fra i pochi a non compiangere l'uno sulla spalla dell'altro gli anni passati. No, Furio mi chiede cosa ho scritto, io gli chiedo cosa ha dipinto. Fra noi due, sono queste le sole cose che contano. Si capisce, insieme al resto, alle persone che ci vogliono bene. Con quelle, e con il nostro mestieraccio, non si lesina mai». Un sentimento puro, il loro, capace di far riflettere, costruito e non contemplato come una sorta di meraviglia naturale ma vissuto pienamente e condiviso, esempio che fa bene al cuore.» (Dalla Presentazione di Luca Agresti)‎

‎Mantovani Paola; Turchetti Marcella; Sertoli S. (cur.); Casali C. (cur.)‎

‎Olivetti e l'arte: Jean Michel Folon. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Adriano Olivetti pensava che la conoscenza, la bellezza, in una parola la «grazia», dovessero accompagnare i giorni e le ore di tutte le vite umane che gli scorrevano accanto e che incontrava in fabbrica e nel mondo. Pensava di dover restituire in «grazia» ciò che gli era stato concesso in sorte. E a chi gli chiedeva quale fosse il contrario del peccato rispondeva senza esitazione che fosse non la «virtù» ma la «grazia». Pensava che generare bellezza fosse un dovere.‎

‎Strachey Lytton‎

‎Eminenti vittoriani‎

‎br. Il primo dovere di un biografo, sostiene Lytton Strachey, è senza dubbio conquistare e mantenere la giusta misura, sbarazzandosi del superfluo e dell'insignificante, per focalizzare solo quel che è degno di nota. Del resto, una narrazione meticolosa non necessariamente restituisce il senso delle cose, anzi, il modo migliore per cogliere il carattere di un'epoca è accostarsi lungo traiettorie inattese e guardarla da prospettive inusuali, ovvero piombarle sul fianco e attaccarla alle spalle. Così, Strachey condensa tutta la complessità e l'ambiguità dell'età vittoriana nei ritratti di quattro cittadini di Sua Maestà: Henry Edward Manning, cardinale anglicano avvicinatosi alla Chiesa di Roma; Florence Nightingale, fondatrice della moderna assistenza infermieristica; Thomas Arnold, riformatore della public school inglese; Charles George Gordon, generale dell'Impero britannico. Si tratta di personaggi atipici, perché apparentemente di secondo piano, che Strachey scopre in realtà emblematici. Alternando l'ironia e la grazia, l'autore riporta i nudi fatti, spassionatamente e senza secondi fini; senza necessità di adulare o romanzare, Strachey riesce nel suo proposito di "illustrare piuttosto che spiegare" un'epoca eccezionale.‎

‎Didi-Huberman Georges‎

‎Il cubo e il volto. A proposito di una scultura di Alberto Giacometti. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Questo saggio costituisce la prima monografia intrapresa intorno alla scultura più strana, più atipica di Giacometti, il cubo, considerato l'unico oggetto astratto dell'artista. Fatto inesplicabile in un'opera votata, apparentemente, alla "ricerca della realtà". L'insieme delle domande, ipotesi e analisi formali e storiche con cui questo libro letteralmente circonda l'oggetto, aprirà al lettore delle prospettive del tutto nuove. Lo studio minuzioso di Didi-Huberman, infatti, permette di scoprire nel cubo un oggetto dallo statuto paradossale; un'eccezione, un'opera chiusa su se stessa e senza discendenza stilistica, un prisma nel quale Giacometti articola alcuni dei paradigmi essenziali della sua arte: il rapporto dei corpi con la geometria, la questione della dimensionalità, la separazione del viso dal cranio, l'iconografia della melanconia e infine la problematica del ritratto che obbliga, di fronte a questa scultura, a formulare la nozione inedita di 'antropomorfismo astratto'. Un volume per gli appassionati di arte e scultura contemporanee, guardate attraverso numerose sfaccettature antropologiche e filosofiche.‎

‎Tomasello Dario‎

‎Eduardo e Pirandello. Una questione «familiare» nella drammaturgia italiana‎

‎br. Sul discrimine pericoloso, rappresentato dal teatro come pratica, si gioca questa monografia che legge Eduardo De Filippo - in occasione del trentennale della morte - in filigrana, attraverso l'esempio pirandelliano. Inopinatamente, tuttavia, si potrebbe dire anche il contrario: come non sia possibile leggere, in molti casi, Pirandello, se non a posteriori e, in particolare, attraverso l'esempio di Eduardo. La genealogia Pirandello-Eduardo, familiare nel senso anche di "consuetudinaria" (con tutti i rischi connessi a una lettura "pigra" di ciò che sembra costantemente, nonché grossolanamente, sotto i nostri occhi), si muove spesso sul terreno insidioso e affascinante di un altrove non precisato, basandosi sulle ragioni della morte più che su quelle della vita. La morte che interviene come campitura privilegiata dell'ultimo discorso di Eduardo: il discorso sul "gelo" di quelle "abitudini teatrali" inscritte dentro il blasone della tradizione italiana e, in particolare, dentro la "crudeltà" del costume attoriale del maggiore dei De Filippo.‎

‎Schopenhauer Arthur; Volpi F. (cur.)‎

‎L'arte di conoscere se stessi‎

‎br. Ad amici e seguaci Schopenhauer non aveva nascosto l'esistenza di un vademecum gelosamente custodito che era solito chiamare "Eis heauton". Dopo la sua morte molti tentarono di ritrovare quelle preziose carte. L'esecutore testamentario, Wilhelm von Gwinner, dichiarò di averle distrutte per volontà dello stesso Schopenhauer. In realtà, prima di ricorrere al fuoco, le aveva utilizzate per scrivere una biografia del filosofo nella quale gli specialisti non tardarono a riconoscere passi, letteralmente citati, tratti da quelle pagine inedite, tanto che fu possibile ricostruire per congettura il testo originale. Questo libro segreto consisteva probabilmente in una trentina di fogli fitti di annotazioni autobiografiche, ricordi, riflessioni, massime, citazioni.‎

‎Ceronetti Guido‎

‎Per non dimenticare la memoria‎

‎br. Una guida da parte di "uno che soffre i mali di cui parla", un breviario filosofico da tenere in tasca per conservare la "memoria verace" e guardarsi dalla E-Memoria, che "va surrogando la realtà stessa, abbruttendo la gioventù e l'infanzia e, finché non avrà distrutta e resa schiava con tutti i suoi prodotti la mente umana, non sarà sazia di divorare".‎

‎Tosco P. (cur.)‎

‎L'umano nell'uomo. Vasilij Grossman tra ideologie e domande eterne‎

‎br. Vasilij Grossman (1905-1964) s'impone solo ora, con il recente successo delle ripubblicazioni in diverse lingue del suo capolavoro postumo Vita e destino, come una delle figure artistiche e filosofiche più interessanti del XX secolo. La dimensione letteraria di Grossman che affonda le radici nella più alta tradizione russa - è votata ad un realismo classico, aperto all'universale, costantemente teso all'espressione di domande ultime ed eterne che affermano l'uomo e la sua libertà contro il potere dell'ideologia. L'umano nell'uomo è questo nucleo originale presente in ogni uomo che impedisce al potere di schiacciare il singolo nella morsa dell'omologazione. Tra i meandri oscuri della storia del Novecento, la risposta di Grossman non è da intendersi solo in senso intellettuale: è una strada reale che la letteratura, nella sua bellezza "incarnata", manifesta come possibilità aperta all'esperienza di ciascuno. I saggi che compongono questo volume il secondo di studi collettanei su Grossman - rappresentano un passo decisivo verso una conoscenza completa della vita e dell'opera del grande autore russo e ne documentano l'appartenenza ai classici della letteratura di ogni tempo.‎

‎Schönberg Arnold‎

‎Gustav Mahler‎

‎br. "Stimatissimo signor direttore, per riuscire a esprimere in qualche modo l'inaudita impressione provocata in me dalla Sua sinfonia, non devo parlarLe da musicista a musicista ma da essere umano a essere umano. Poiché ho visto la Sua anima, nuda, completamente nuda. Giaceva dinanzi a me come un paesaggio selvaggio e misterioso con abissi e voragini terrificanti, e accanto si distendevano prati estivi, ridenti e leggiadri, oasi idilliache. Ho avuto la sensazione di assistere a un evento naturale con i suoi orrori e le sue sventure, e con il suo arcobaleno che trasfigura e placa. [...] Inoltre credo di aver sentito la Sua sinfonia. Ho sentito la lotta per le illusioni; ho avvertito il dolore dell'uomo disilluso, ho visto combattere fra loro le forze del bene e del male, ho visto un essere umano che con tormentosa inquietudine si sforza di attingere l'armonia interiore; ho sentito un uomo, un dramma, verità, assoluta verità!". (Dalla lettera di Schonberg a Mahler del 12.XII.1904)‎

‎Fois Marcello‎

‎Renzo, Lucia e io. Perché, per me, «I promessi sposi» è un romanzo meraviglioso‎

‎ill., br. "Leggere un classico è come visitare i sotterranei di una città. In superficie, alla luce del sole, si stratifica il mutamento, ma lì sotto, si può individuare l'articolazione delle fondamenta, affascinanti, labirintiche, come le sinopie sotto gli affreschi." Questo libro è un percorso nei sotterranei dei "Promessi sposi", e Fois la guida che ci conduce a scoprire un sorprendente sistema di vasi comunicanti tra letteratura, pittura, musica e cinema. Cosa lega Renzo a Ulisse, Lucia a Elena di Troia, la peste che si porta via la piccola Cecilia alla bimba con il cappotto rosso di "Schindler's list"? E cosa c'entra la contorsione del Laocoonte con don Abbondio? Nessuno stupore se ci si imbatte in Rossella O'Hara che dialoga con Federigo degli Alberighi e don Rodrigo; o se si scopre che Renzo e Lucia sono i cugini del Nord dei personaggi della Terra trema di Visconti... Fois svela l'ambizione di Manzoni, ma anche la ricchezza di un capolavoro che non teme il tempo, i programmi scolastici, gli insegnanti annoiati e i lettori pigri.‎

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