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‎Novembre Alessandro‎

‎Il giovane Schopenhauer. L'origine della metafisica della volontà‎

‎br. Il pensiero di Arthur Schopenhauer (1788-1860) ha catturato nel tempo l'interesse non solo di filosofi di professione, ma anche di illustri musicisti, scrittori, artisti e persino scienziati. In questo libro vengono analizzati i quaderni che Schopenhauer ha redatto dai 16 ai 26 anni: essi documentano tutte le fasi della sua precoce ricerca filosofica, intrapresa con la passione giovanile per l'avventura e la sfida, ma anche con la serietà radicale che caratterizza ogni autentico pensatore. Gli anni in cui il giovane Schopenhauer cerca di decifrare "l'enigma del mondo" appartengono a una stagione eccezionalmente ricca e, forse, ineguagliata della speculazione filosofica europea. Registrando la lunga e complessa gestazione del suo pensiero, questi manoscritti esibiscono anche ciò che Schopenhauer ha voluto "occultare" nelle opere a stampa - e ciò vale sia per i debiti intellettuali nei confronti degli autori a lui contemporanei, sia per alcuni tratti cruciali del suo sistema che, se esplicitati, rendono possibile comprendere l'origine e il significato di alcune rilevanti aporie del sistema stesso, altrimenti inspiegabili.‎

‎Galasso Giuseppe‎

‎L'Italia nuova. Per la storia del Risorgimento e dell'Italia unita. Vol. 1: Il pensiero democratico da Mazzini a Salvemini‎

‎brossura‎

‎Ragazzini Remo‎

‎Sbirri, briganti e insorgenti nella Romagna napoleonica (1796-1815)‎

‎ill., ril. Faenza, Lugo, Ravenna, Forlì, Cesena, la Romagna intera di fronte agli eserciti napoleonici, all'accendersi degli ideali giacobini, alla reazione della Chiesa. Con la consueta abilità di divulgatore cordiale, e tuttavia documentatissimo, grazie a una rigorosa frequentazione degli archivi, Remo Ragazzini racconta la grande epopea della Vandea romagnola, e cioè l'epos delle masnade di popolo, banditi e malfattori che - incitati da sacerdoti e religiosi di ogni ordine, dai reazionari difensori dell'.ancien régim, oltre che dall'indignazione suscitata dalle ruberie e dai saccheggi perpetrati dai francesi - alzarono le armi contro gli eserciti napoleonici, le guardie civiche delle municipalità giacobine, i cittadini che parteggiarono per le nuove idee venute al seguito degli eserciti del direttorio. Una storia straordinaria, nella quale tutta la Romagna si mette in scena, in anni decisivi della storia nazionale, quelli nei quali maturarono i principi della democrazia liberale e dell'unità nazionale, e dunque del futuro Risorgimento. Il volume è accompagnato da un ampio apparato iconografico.‎

‎Monet Claude; Giudici L. (cur.)‎

‎Mon histoire. Pensieri e testimonianze‎

‎ill., br. "Non dormo più per colpa delle Ninfee. Di notte sono ossessionato da ciò che sto cercando di realizzare. Mi alzo al mattino piegato dalla fatica. L'alba mi ridona coraggio, ma l'ansia torna non appena varco la soglia dello studio. Dipingere è così difficile e torturante. Lo scorso autunno ho bruciato sei tele insieme alle foglie morte del mio giardino. Ce n'è abbastanza per far perdere la speranza. Ciò nonostante non vorrei morire prima di aver detto tutto quello che avevo da dire o, almeno, di aver tentato di dirlo. E i miei giorni sono contati... Domani, forse...".‎

‎Schopenhauer Arthur; Nicolaci F. (cur.)‎

‎Sulla musica. Testo tedesco a fronte‎

‎br. "La musica è quell'intima gioia con cui noi sentiamo il più profondo intimo della nostra essenza portato all'espressione." (Schopenhauer)‎

‎Grandi M. (cur.)‎

‎Architettura a Milano negli anni dell'unità. La trasformazione della città il restauro dei monumenti‎

‎ill.‎

‎Sollers Philippe‎

‎Le passioni di Francis Bacon‎

‎ill., br. Quando si dà il giudizio su Bacon, tutti si accordano automaticamente a dei cliché: la sua pittura accumulerebbe immagini di violenza, di tortura, di reclusione, di agonia; essa sarebbe, come si dice, al limite del sopportabile. Le parole ripetute più spesso sono: orrore, dolore, accanimento, repulsione, macelleria, smembramento, malessere, nausea, inferno, disperazione. Ecco, non è forse ciò a cui conducono la miseria dell'uomo senza Dio, il nichilismo compiuto, l'assurdo, il rifiuto del senso della vita, l'esclusione dell'ideale femminile, la perdita del rispetto di sé e dell'altro? Non si nota mai, in queste reazioni, la più piccola traccia di humour.‎

‎Cipolla Giuseppe‎

‎«Ai pochi felici». Leonardo Sciascia e le arti visive. Un caleidoscopio critico‎

‎ill., br. Il volume indaga l'intricato e, per molti versi, insondato universo sciasciano che scaturisce dall'ininterrotto rapporto con le arti figurative dal Rinascimento al Novecento. Dell'appassionato interesse di Sciascia per le arti visive in generale, restano innumerevoli scritti elaborati in occasione di presentazioni e cataloghi di mostre, così come per la stampa periodica e le riviste d'arte. Grande attenzione dedicava all'arte contemporanea siciliana, presentando le mostre degli artisti più amati, con i quali instaurò, spesso, legami di sincera amicizia. La sua scrittura d'arte colta e militante somiglia per l'ampiezza di prospettive e chiavi di lettura a uno straordinario caleidoscopio critico, dove, in un vitale dialogo fra immagini e parole, si combinano e si avvicendano rimandi letterari, simboli iconografici, suggestive intuizioni, insieme alla costante attenzione alle denunce sociali sempre sottese da un acuto spirito analitico.‎

‎Nietzsche Friedrich‎

‎Al di là del bene e del male. Ediz. integrale‎

‎br. «Al di là del bene e del male», oltre cioè le convenzioni e gli abiti della morale tradizionale, non c'è un nuovo sistema rituale e men che meno una "religione dell'estetica" che si sostituirebbe alla morale religiosa e filosofica tradizionali. C'è, al contrario, uno spazio di libertà illimitato che ha in Dioniso - il dio della musica, della danza e dell'eccedere la norma - il proprio nume tutelare... Al di là del bene e del male contiene un continuo dialogo con il proprio tempo e con quelli passati (e senza dubbio anche con quelli a venire). Un aspetto talvolta palese talaltra implicito, ma comunque tale da saltare all'occhio anche del lettore meno attrezzato. Introduzione Massimo Baldi.‎

‎Inchiostro. Rivista di storie e racconti da leggere e da scrivere. Vol. 88‎

‎br. Questo numero ha come focus i numerosi centenari letterari di quest'anno, in particolar modo Pasolini e Meneghello‎

‎Nietzsche Friedrich; Mati S. (cur.)‎

‎Così parlò Zarathustra‎

‎br. Alle soglie della follia, Nietzsche sosterrà di aver fatto all'umanità, con lo Zarathustra, il più grande dono che essa abbia mai ricevuto: "Questo libro, una voce che passa sui millenni, non solo è il libro più alto che esista [ ... J, ma anche il più profondo, generato dalla più intrinseca ricchezza della verità, una fonte inesauribile dove non si può calare il secchio senza farlo risalire colmo d'oro e di bontà". Perciò Nietzsche gli assegnerà una posizione preminente tra tutti i libri: "II primo libro di tutti i millenni, la Bibbia dell'avvenire, la suprema esplosione del genio umano, in cui è incluso il destino dell'umanità". Così parlò Zarathustra rappresenta in effetti un libro irripetibile nella storia della letteratura e della filosofia: i pensieri più abissali (la diagnosi del nichilismo, l'eterno ritorno, il superuomo, la volontà di potenza) sono presentati al lettore non in forma teoretica, argomentativa, bensì come parola viva dell'alter ego dell'autore, in modo tale da consentire a Nietzsche di rivelarsi come uno dei più grandi stilisti della lingua tedesca e uno dei vertici assoluti raggiunti dalla sua poesia. Questo capolavoro poetico e filosofico viene qui proposto in un'edizione agile ma dotata di apparati critici sufficienti a introdurre il lettore a quello che è il più difficile dei compiti, secondo lo stesso Nietzsche: non travisarne il pensiero, ma "Ieggerlo bene".‎

‎Artisti a Villa Strohl-Fern. Luogo d'arte e di incontri a Roma tra il 1880 e il 1956‎

‎ill., br.‎

‎Artusi Luciano; Cirri Donatella‎

‎Storie della storia di Firenze. Cronaca, tradizioni, misteri, moda e cucina dai villanoviani ai Medici‎

‎ill., br. Oltre alla grande Storia di Firenze, gli autori si soffermano su aneddoti e notizie minori che riguardano la quotidianità, l'abbigliamento, la condizione femminile. E poi l'arte, la medicina, l'alchimia, la nascita della scienza e della lingua... Non mancano riflessioni sulla gastronomia e sul grande influsso della cucina fiorentina nel mondo: ogni epoca è corredata da indicazioni per preparare le relative specialità gastronomiche, di cui gli autori indicano spesso la valenza simbolica, e da "ricette di bellezza" di celebri nobildonne. Vengono così affrontati più di 2.500 anni di storia, dagli insediamenti villanoviani, i cui abitanti possono essere considerati "i primi fiorentini", alla caduta nel 1743 della dinastia dei Medici, che segnò la fine dell'autonomia della città, del suo primato artistico, culturale e scientifico.‎

‎Petrioli Andrea; Petrioli Fabrizio‎

‎1966. Firenze al tempo dell'alluvione‎

‎ill., br. Il 4 novembre 1966 l'Arno rompe gli argini e Firenze viene travolta da una marea implacabile di acqua e fango. Il volume ci fa rivivere, momento per momento, i fatti che si sono susseguiti, dai giorni antecedenti al diluvio a quelli della ricostruzione: una sorta di "fotografia panoramica" a 360 gradi, per fornire un'idea completa e dettagliata del dramma vissuto da una città e con essa da un'intera nazione. Gli autori si soffermano sugli ingenti danni al tessuto urbano e al suo patrimonio artistico, ma anche sulle iniziative di solidarietà tra cittadini, così come quelle messe in atto dalle istituzioni e dai tanti "angeli del fango" che prestarono aiuto a una comunità gravemente colpita. Ma al centro di tutto ci sono i fiorentini, capaci in momenti tragici di mostrare grande umanità, e perfino di sorridere nelle ore di lutto: tra le tante cartoline insolite e curiose, qui riprodotte assieme alle foto d'epoca, colpiscono quelle comiche e umoristiche, testimonianza dello spirito di un popolo pronto ad affrontare col sorriso anche la più grave delle avversità.‎

‎Volponi Paolo; Fioretti D. (cur.)‎

‎Scrivo a te come guardandomi allo specchio. Lettere a Pasolini (1954-1975)‎

‎br. Il corpus delle lettere che Paolo Volponi scrive a Pier Paolo Pasolini fra il 1954 e il 1975 rappresenta un documento di grande importanza, attraverso cui è possibile ricostruire lo sviluppo dell'opera poetica volponiana nel cruciale passaggio da una fase in cui sono ancora predominanti (per usare un'espressione dello stesso Volponi) le suggestioni post-ermetiche a un'altra in cui si fa sentire l'influenza di Pasolini e, più in generale, del neo-sperimentalismo di "Officina". Il risultato sarà la pubblicazione nel 1960 della raccolta "Le porte dell'Appennino" e il primo importante riconoscimento con la vittoria del Premio Viareggio. Oltre che mediatore con l'ambiente culturale romano (Bertolucci, Bassani, Moravia, Morante, Gadda), Pasolini è in questi anni una figura centrale per Volponi, amico e maestro al tempo stesso a cui sottopone le proprie poesie e richiede pareri e consigli. La presenza di stesure preparatorie e intermedie di alcuni testi poetici allegati alle lettere consentono di ripercorrere l'itinerario variantistico di numerosi componimenti presenti ne "Le porte dell'Appennino" e di valutare appieno la portata dei cambiamenti intervenuti.‎

‎Fusini Nadia‎

‎Nomi. Undici scritture al femminile. Blixen, Dickinson, Wolf, Stein, Ch. Brontë, E. Brontë, Shelley, Yourcenar, Bishop, Moore, Ortese‎

‎br. Undici donne scrittrici, undici nomi, undici voci creatrici. Voci "materne" dunque, portatrici dell'energia di vita che ha generato le loro opere. Voci che Nadia Fusini ascolta in questo viaggio nella letteratura dell'ultimo secolo: ma la personalità, l'opera, la vita, l'arte di queste donne emerge non già da freddi racconti biografici, da distaccati resoconti della loro "fortuna" letteraria, quanto da un empatico confronto con le emozioni sottese alla loro scrittura. Non l'occhio ma la visione è al centro di questi ritratti, non la parola ma la lettura. E soprattutto è attivo l'ascolto, l'ascolto del "suono della vita". Eppure, non esiste una generica scrittura femminile, e nessuna esperienza autentica è "di genere". Perché dunque gli eroi che Nadia Fusini convoca in questo libro sono tutte donne? Perché, risponde, sono queste donne, con questi nomi e queste opere; creature singole, che contano ognuna per sé e che hanno dato prova di rara eccellenza nell'arte che hanno scelto. Se meritano un'attenzione speciale, non è solo perché più spesso degli eroi maschi le loro gesta sono state trascurate, ma perché nella cerimonia della loro scrittura rivelano e dimostrano come in essa si realizzi l'alchimia che trasforma ogni elemento, di genere, di storia, di classe, di tempo, in qualcosa di indipendente e di autonomo. E singolare. E miracoloso. Questa nuova edizione del volume contiene le pagine che Nadia Fusini ha dedicato ad Anna Maria Ortese.‎

‎Burgio Anna‎

‎Di schiena. Jeanne Hébuterne senza Modigliani‎

‎brossura Nata nel 1898, Jeanne Hébuterne fu una pittrice francese, conosciuta soprattutto per essere stata l'ultima compagna di Amedeo Modigliani e per averne condiviso la tragedia: quando l'artista livornese morì di meningite tubercolare, nel 1920, Jeanne - che era al nono mese di gravidanza - si uccise lanciandosi dal quinto piano. Il poco che si trova sulla vita di questa valente pittrice s'incentra sul suo amore devoto e disperato. Sulla vita di Jeanne Hébuterne, donna con una personalità ancora in formazione, considerato che al momento della morte aveva soltanto 21 anni, poco o nulla è stato scritto. Sembra quasi che la sua vita, separata da quella di Modì, non esista, sia solo un racconto ormai sbiadito nel tempo. Jeanne lascia la vita di schiena, così come l'ha vissuta.‎

‎Meloni Lucilla‎

‎Arte guarda arte. Pratiche della citazione nell'arte contemporanea‎

‎ill.‎

‎Carrano Eleonora‎

‎Luigi Moretti. Opere in Algeria. Ediz. italiana e francese‎

‎ill., br.‎

‎Calemi Francesco F.‎

‎Achille Varzi. Logica, semantica, metafisica‎

‎br. Achille Varzi è uno dei maggiori protagonisti internazionali del metaphysical turn che ha caratterizzato il panorama filosofico contemporaneo. Le sue opere hanno contribuito a suscitare un notevole interesse pubblico attorno ai problemi legati al rapporto tra logica, ontologia e metafisica, influenzando in modo inedito e fecondo il dibattito filosofico attuale. Questo libro intende tracciare un ritratto dell'autore attraverso la presentazione dei principali temi attorno a cui si snoda la sua ampia produzione.‎

‎Guidugli Amedeo‎

‎Giacomo Puccini. Ricordi e aneddoti‎

‎ill., br. Per molto tempo Giacomo Puccini è stato considerato come un artista di secondo livello nello scenario musicale del secolo scorso; ora le cose sono cambiate e lo stesso viene indicato come un compositore importante nel panorama musicale della fine del secolo XIX e gli inizi di quello successivo; anzi, possiamo dire che egli abbia contribuito alla rivoluzione musicale di quel periodo. Un riconoscimento notevole, quindi, acquisito sia sul piano internazionale, dove Puccini è rimasto sempre sulla cresta dell'onda, sia in ambito nazionale, dove spesso è stato sottovalutato per la mancanza di una seria indagine critica riguardante la sua produzione artistica. Questo saggio ricostruisce alcuni aspetti della vita personale di Giacomo Puccini portando il lettore nei luoghi cari al maestro tra aneddoti e curiosità spesso sconosciute.‎

‎Baricordi Andrea; De Giovanni Massimiliano; Pietroni Andrea‎

‎Anime. Guida al cinema d'animazione giapponese 1958-1969‎

‎ill., br. L'animazione giapponese è divenuta una delle massime espressioni della cultura pop e dell'immaginario per milioni di persone in tutto il mondo. Ma, prima di essere riconosciuta come uno dei settori industriali del Sol Levante di maggiore importanza nazionale, ha attraversato più di un secolo di cambiamenti, tra false partenze, picchi di successo, periodi di crisi, folgoranti riprese e innovazioni stilistiche. Grazie alla fervente passione e professionalità degli operatori del settore, questo mezzo narrativo ha potuto godere di una costante evoluzione in un variopinto caleidoscopio costituito da migliaia di meravigliosi lungometraggi d'animazione e iconiche serie televisive, in cui si sono formati e affermati grandissimi autori e registi come Osamu Tezuka, Isao Takahata, Osamu Dezaki e perfino un premio Oscar, Hayao Miyazaki. Negli ultimi decenni la mole di produzione di anime (ovvero i cartoni animati giapponesi) è aumentata a dismisura in Giappone e spesso è difficile perfino per un appassionato trovare il bandolo della matassa in questo vasto oceano. Attraverso un sistema di schede presentate in ordine cronologico, complete di dati tecnici, trame, analisi e curiosità, questo volume costituisce un prezioso strumento per chiunque desideri avvicinarsi o approfondire la conoscenza delle opere di animazione realizzate nel Sol Levante. Con un'intervista esclusiva a Isao Takahata (Studio Ghibli).‎

‎Ricuperati Giuseppe‎

‎Storia della scuola in Italia. Dall'Unità a oggi. Nuova ediz.‎

‎br. Una ricostruzione della storia della scuola (e dell'università) italiana: dalla legge Casati alla riforma Gentile, dalla Carta della Scuola fascista al dibattito nella Costituente, dalla stagione del centro-sinistra ai Decreti delegati, dalla scuola dell'autonomia alle speranze (e alle incognite) della "buona scuola". Una riflessione sul cammino di una istituzione caratterizzata dalla prolungata assenza di un progetto riformatore che consideri, come è avvenuto solo in qualche tratto della vicenda politica nazionale, il diritto allo studio come un atto costituzionale che si compie ogni giorno, una costruzione della cittadinanza come cultura, una parte essenziale di una sfera pubblica comune. «Forse scuola, università e ricerca sono anche l'anima di appartenenza non solo mia, ma anche di quanti ho formato e, soprattutto, di quanti ho visto, ogni giorno, salvare la scuola come atto costituzionale colto e competente, fieri di farlo senza essere del tutto riconosciuti».‎

‎La Porta Filippo; Battistini A. (cur.)‎

‎Pasolini. Profili di storia letteraria‎

‎br. Pensata come complemento della "Storia della letteratura italiana" (6 voli., 2005), questa serie di "Profili" ne ripropone la formula introduttiva. Collocandolo nel quadro storico e sociale della sua epoca, ogni volume presenta uno dei grandi autori della tradizione letteraria italiana, ne discute criticamente le opere e ne illustra la poetica.‎

‎Caffi Andrea; Castelli A. (cur.)‎

‎Critica della violenza‎

‎br. Tra i più acuti e affascinanti approdi del pensiero novecentesco, il discorso di Caffi restò sempre, pur nella diversità dei temi, improntato a una preoccupazione dominante: riscattare la vivacità dei fatti umani dagli schemi preconcetti di storiografi e ideologi, come da ogni sovrastruttura autoritaria. Gli scritti qui raccolti da Nicola Chiaromonte ripropongono la centralità di una figura il cui pensiero e la cui vita - come suggerisce il titolo - furono dedicati alla sistematica opposizione alla violenza, in tutte le sue forme: intellettuali, sociali e politiche. L'impegno socialista, la lotta politica: «Il cavaliere errante delle guerre e delle rivoluzioni» - secondo la citazione di Antonio Banfi - denuncia in queste pagine il male della guerra, promuovendo, dall'esterno di tutti i circuiti culturali e politici in voga, un pensiero libertario basato sulla nonviolenza.‎

‎Turi Gabriele‎

‎Il nostro mondo. Dalle grandi rivoluzioni all'11 settembre‎

‎ril. L'analisi dell'età contemporanea può trovare la spiegazione dei suoi caratteri salienti fin da quando, nella seconda metà del Settecento, una serie di eventi cominciò a incrinare l'Antico Regime e a imprimere un ritmo sempre più accelerato ai processi demografici, economici e politici. Fu allora che la rivoluzione industriale in Inghilterra e la rivoluzione politica scoppiata in Francia posero le basi di una nuova società, si affermò il capitalismo industriale, nacque un'opinione pubblica, fecero le loro prime prove i concetti di nazione e di cittadinanza, di liberalismo e di democrazia. Gabriele Turi tratteggia oltre due secoli di storia in una sintesi generale che riscopre le origini del 'nostro' mondo, quello in cui viviamo.‎

‎Novecento italiano‎

‎br. Il Novecento fa discutere. La sua eredità è controversa. la sua memoria divisa. Dal regicidio alla Grande Guerra, dal delitto Matteotti all'8 settembre, dal miracolo economico alla contestazione, al terrorismo, al maxiprocesso e a Tangentopoli il corso della storia ha accelerato il passo, impresso svolte, segnato l'identità del nostro paese in un vortice di eventi che ci riguarda tutti da vicino.‎

‎Schelling Friedrich W.; Tomatis F. (cur.)‎

‎Sui principi sommi-Filosofia della rivelazione 1841-42. Testo tedeesco a fronte‎

‎ril. Prima edizione critica del testo originale tedesco e traduzione italiana di due corsi universitari tenuti da Schelling in un periodo decisivo del suo ultimo pensiero, quello dell'elaborazione del rapporto fra filosofia negativa e positiva (1839-1842). "Sui principi sommi" è la trascrizione di G. M. Mittermair d'un corso tenuto nel 1839 a Monaco di Baviera. Dopo un'accurata esposizione della dottrina dei principi sommi e un'originale filosofia della natura, presenta la prima formulazione del passaggio fra filosofia negativa e positiva. Il secondo è la trascrizione pubblicata da H.E.G. Paulus nel 1843 del primo corso svolto a Berlino, nel semestre 1841/42, dedicato alla Filosofia della rivelazione: una versione originaria e sintetica del testo delle "Opere complete", ricca di approfondimenti, con acute trattazioni di teoria delle potenze, storia della filosofia moderna, dottrina trinitaria, mitologie, misteri greci e rivelazione cristiana. Ad essa è premessa la Prima lezione di Berlino. Quale monografia introduttiva viene riproposto, in veste rinnovata, il lavoro di F. Tomatis: "Kenosis del logo. Ragione e rivelazione nell'ultimo Schelling", con prefazione di X. Tilliette, il maggior studioso d'ogni tempo di Schelling. Dedicato all'ultima lunga, evolventesi e articolata fase della sua filosofia (1821-1854), riguarda in particolare il tema del passaggio fra filosofia negativa e positiva.‎

‎Pozner Vladimir‎

‎Il barone sanguinario‎

‎br. Quando accetta la proposta di Blaise Cendrars di scrivere un libro per la sua collana di biografie di avventurieri, e sceglie - in modo apparentemente incongruo per un comunista militante - di occuparsi del barone von Ungern-Sternberg, Vladimir Pozner non immagina certo che questa volta non gli basterà consultare (come aveva fatto per Tolstoj è morto) una mole immensa di documenti, ma che gli toccherà condurre un'ardua inchiesta, nel corso della quale imboccherà, per poi abbandonarle, una quantità di false piste e si imbatterà in testimoni più o meno inattendibili: dall'ex colonnello di Ungern ridotto a fare il tassista alla coppia di decrepiti aristocratici parigini che hanno conosciuto il barone in fasce (e che di quel paffuto bebé gli manderanno una foto), sino a "fratello Vahindra", il sedicente monaco buddhista che spaccia per il figlio segreto dello stesso Ungern il pallido adolescente dai tratti asiatici con il quale vive in una squallida mansarda... A poco a poco, però, il narratore riesce ad afferrare il suo eroe, e ce ne svela gli aspetti più inquietanti e contraddittori (nonché ambiguamente seducenti): solitario, taciturno, imprevedibile, irascibile, sadico, paranoide, ferocemente antisemita, superstizioso, misogino, frugale, idealista, marziale, il barone Ungern ha tendenze mistiche, si considera erede di Gengis Khan e si crede investito di una missione provvidenziale - quella di riconquistare l'Occidente partendo dal cuore della Mongolia.‎

‎Cenacchi Giovanni‎

‎I monti orfici di Dino Campana. Un saggio, dieci passeggiate‎

‎br. Dino Campana visse e scrisse a Marradi, un paese dell'Appennino Tosco-Romagnolo. Nonostante l'influenza di quel paesaggio sia stata notevole sulla biografia, sulla filosofia e su tutta l'opera di Campana, la relazione tra il poeta e i suoi monti risulta a tutt'oggi inesplorata. Dove sono i posti a cui Dino Campana dedicò tante pagine dei Canti Orfici? È ancora possibile visitarli, confrontandoli con le sue descrizioni? Leggere Dino Campana dopo averne ripercorso i sentieri, dopo aver ammirato i suoi stessi panorami, significa avvicinarsi al suo ideale poetico. Quale? La convinzione che ogni letteratura debba guadagnare la qualità dell'esperienza, ed arricchire il suo sénsum ricorrendo alla lezione dei sensi. Tra i frammenti d'esperienza rintracciabili nelle pagine di Campana, quelli relativi alla montagna sembrano oggi i soli in cui sia perseguibile quell'esercizio di identificazione tra vita e opera che il poeta scelse fino alle più estreme conseguenze. I Monti Orfici di Dino Campana, per metà saggio critico e per metà guida escursionistica, segue la traccia di questa risoluzione filosofica e poetica. Grazie a Dino Campana, queste cime appaiono oggi nel paesaggio appenninico.‎

‎Barthes Roland; Ponzio A. (cur.)‎

‎Non si riesce mai a parlare di cio che si ama‎

‎ill., br. Scritto per il convegno su "Stendhal e Milano" (Milano, 19-23 marzo 1980), questo, a quanto pare, è l'ultimo testo di Roland Barthes (Cherbourg, 12 novembre 1915 - Parigi, 26 marzo 1980). La prima pagina era stata dattiloscritta. La seconda pagina risulta inserita nella macchina per scrivere il 25 febbraio 1980, il giorno in cui Barthes fu investito da un camioncino (ricoverato in ospedale, morì dopo circa un mese). Si tratta di un testo terminato, stando al modo in cui esso si presenta, anche se, forse, come era solito fare, Roland Barthes vi avrebbe apportato qualche modifica, come risulta che abbia fatto sulla prima pagina.‎

‎Banfi Antonio; Solano C. (cur.)‎

‎L'uomo copernicano. Saggi di filosofia critica‎

‎brossura Un'importante sequenza di scritti che vede fondersi nel marxismo due linee fondamentali del pensiero di Antonio Banfi: l'evoluzione del razionalismo critico e l'analisi della via che la civiltà moderna percorre da quattro secoli, cioè da quando il sorgere dell'economia e della società borghese promosse lo sviluppo della coscienza scientifica e storica dell'uomo. Il materialismo storico e dialettico acquista quindi in quest'opera un nuovo e modernissimo vigore, attivato da una penetrante polemica e dal confronto con il pensiero sia tradizionale che contemporaneo.‎

‎Semerari Antonio‎

‎Il delirio di Ivan. Psicopatologia dei Karamazov‎

‎br. Frammentati, incompiuti, contraddittori, confusi tra la realtà e il mondo delle loro fantasie. La moderna psicopatologia descrive la personalità dei fratelli Karamazov come affetta da disturbi della coscienza e dell'identità, quando il senso di unità si indebolisce fino a frantumarsi e la capacità di distinguere tra rappresentazioni interne e mondo esterno si attenua fino a perdersi. Analizzando i personaggi del romanzo come fossero persone reali, Antonio Semerari smaschera la coerenza psicopatologica alla base dell'apparente caos della loro condotta e mostra quale disgregazione produce sull'animo umano un contatto prolungato con il male.‎

‎Metzinger Thomas‎

‎Il tunnel dell'io. Scienza della mente e mito del soggetto‎

‎ill., br. Per secoli uomini di ogni pensiero hanno speso la vita tentando di definire quel che fa di ognuno di noi quello che siamo, lo si chiami anima, spirito o mente. È stata una fatica vana, come vano è ancora oggi il tentativo di chiunque guardi dentro di sé alla ricerca del proprio io? Indagando le varie forme di coscienza di sé e affrontando le molte sfide delle neuroscienze cognitive,Thomas Metzinger ci mostra che siamo solo macchine evolute, dotate di un cervello in grado di modellare noi stessi e il mondo, facendoci credere che percepiamo cose fuori di noi e che siamo in contatto diretto con un io dentro di noi. Non si tratta di una semplice illusione, facile da smascherare. È il modello di realtà entro cui da sempre siamo, il tunnel da cui non possiamo uscire, perché di questo è fatta la nostra vita cosciente. Occorre dunque resistere alla "superstizione" dell'io, aprendo la via a una nuova riflessione sul significato della nostra identità e del nostro essere con gli altri.‎

‎Bataille Georges‎

‎La letteratura e il male‎

‎ill., br. In questa raccolta di saggi dedicati a otto grandi scrittori (Emily Brontè, Baudelaire, Michelet, Blake, Sade, Proust, Kafka e Genet), il celebre autore de "L'erotismo" offre una nuova, originale meditazione sulla letteratura. Nella visione di Bataille, le definizioni acquisite del Male e del Bene vengono capovolte: accedere al Male e contestare il Bene è la condizione stessa della libertà. Secondo Bataille, infatti, il Male costituisce l'antitesi di tutto ciò che viene accettato convenzionalmente come Bene: l'uomo si distingue dagli animali perché rispetta una serie di divieti; ma tali divieti sono ambigui, e dunque l'uomo deve violarli, poiché la loro trasgressione è un atto di coraggio in cui egli si realizza. L'espressione più acuta, e al tempo stesso più consapevole, di questa trasgressione è rappresentata, secondo lo scrittore francese, dalla letteratura. La letteratura autentica è sempre " prometeica", perché mette in discussione le norme delle convenzioni e i princìpi della prudenza: il vero scrittore è dunque colui che osa contravvenire alle leggi fondamentali della società ed è cosciente di essere "colpevole": sicché per lui il peccato e la condanna non sono l'occasione forzata del pentimento, ma il culmine della sua realizzazione.‎

‎Bell Vanessa‎

‎La nostra Bloomsbury. Io, mia sorella Virginia e gli altri‎

‎brossura Vanessa Bell è una delle figure più moderne e affascinanti del Circolo di Bloomsbury: libera e anticonformista, artista ribelle, decide insieme alla sorella Virginia Woolf di sfidare il mondo borghese in cui era nata, quell'Inghilterra vittoriana che voleva le donne madri, mogli e angeli del focolare. Come ci raccontano queste pagine autobiografiche, proposte per la prima volta al lettore italiano, Vanessa e Virginia scelgono molto presto quale sarà la loro strada: Vanessa, la più grande, diventerà una pittrice, mentre Virginia farà della penna il suo strumento di emancipazione. Alla morte dei genitori, le due ragazze lasciano la casa di Hyde Park Gate per trasferirsi in un quartiere bohémien di Londra, dove daranno vita, insieme all'amato fratello Thoby, al Circolo di Bloomsbury: un gruppo di giovani che avrebbe influenzato profondamente la cultura del Novecento. John Maynard Keynes, Morgan Forster, Roger Fry, Lytton Strachey, Clive Bell e Duncan Grant sono solo alcuni dei personaggi che frequentano le riunioni del giovedì sera, dove si parla di arte, politica, letteratura e di libero amore.‎

‎Cassin Barbara‎

‎La nostalgia. Quando dunque si è a casa? Ulisse, Enea, Arendt‎

‎br. "Questo libro interroga, con la 'nostalgia', il rapporto tra patria, esilio e lingua materna. L'Odissea, che racconta le peripezie di Ulisse e del suo ritorno incessantemente differito, è il poema per eccellenza della nostalgia. Il segno, squisitamente simbolico, che Ulisse è finalmente tornato 'a casa', nella sua patria, è il letto radicato, scavato con le sue mani in una pianta d'ulivo intorno a cui ha edificato la sua dimora, un segreto che condivide con la sua sposa. Radicamento e sradicamento: ecco la nostalgia. La patria, Enea la porta con sé quando fugge da Troia in fiamme con il padre Anchise e gli dèi lari sulle spalle. Va errando di luogo in luogo finché Giunone, il cui odio lo insegue, concede di lasciargli fondare quella che diventerà Roma, ma a una condizione: che dimentichi il greco e parli, dice Virgilio, 'con una sola bocca' insieme e come i Latini. L'epopea fondatrice è anche, in questo caso, fondatrice di lingua. Avere per patria la propria lingua, per unica patria addirittura. Così, nei tempi bui in cui vive, Hannah Arendt, 'naturalizzata' nel suo esilio americano, sceglie di definirsi non rispetto a un paese o a un popolo, ma soltanto rispetto a una lingua, la lingua tedesca. È questa lingua che le manca e che vuole udire." (Dal testo introduttivo di Barbara Cassin)‎

‎Novero Giuseppe‎

‎I prigionieri dei Savoia. La storia della Caienna italiana nel Borneo‎

‎ill., br. Ai suoi esordi, lo Stato unitario italiano per "liberarsi" dei prigionieri di guerra del Regno delle Due Sicilie, tentò la via della deportazione di massa in Paesi lontani. Per quasi dieci anni i ministri dei Savoia cercarono di fondare una colonia di deportazione prima nel mar Rosso, poi in Patagonia e in Tunisia. Ma gli sforzi della diplomazia si orientarono, ad un certo punto, sull'isola del Borneo dove il governo intendeva creare una vera e propria Caienna. L'autore ha ritrovato i carteggi diplomatici, le relazioni di governo, i dispacci, i diari di bordo delle navi che testimoniano tutte le fasi del progetto. Il libro ripercorre molte altre storie dimenticate del Risorgimento: l'assedio di Gaeta e il romantico eroismo della regina Maria Sofia, i "falsi della storia", i campi di detenzione dei prigionieri, le vicende che opposero soldati e briganti, fino al doloroso epilogo dell.emigrazione. Emerge la storia dell.Italia nata dal Risorgimento con tutte le sue sfaccettature: con gli eroismi e le viltà, gli slanci ideali e le nefandezze. Con un chiaro obiettivo: liberarsi dei luoghi comuni, delle forzature e delle logiche che ancora oggi accompagnano la lettura di quei momenti.‎

‎Bentivoglio Mirella; Zoccoli Franca‎

‎Le futuriste italiane nelle arti visive. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il libro mette a fuoco, in modo sistematico, il contributo femminile al futurismo italiano nel settore delle arti visive. Sono riportate in luce dalla penombra, e talvolta da una completa oscurità, numerose artiste che sperimentarono a livello pittorico, plastico, grafico, verbo-visivo. La loro opera viene esaminata sullo sfondo della vita, spesso romanzesca, ricostruita per ciascuna attraverso documenti finora in gran parte inesplorati. Il volume è diviso in due sezioni affidate alle due autrici: una dedicata alle pratiche unidisciplinari, come pittura e fotografia, e una alle operazioni miste, come tavole "parolibere", danza su recitazione. Sfilano qui le protagoniste di un movimento che, nelle affermazioni del suo leader, si pronunciò contro la donna, in quanto tutelatrice passiva del focolare, ma che in realtà dimostrò di apprezzare il contributo femminile in tutti i settori della sua produzione. Ne emerge un aspetto originale e vigoroso dell'avanguardia italiana, ricco di soluzioni molteplici e assai spesso spavaldamente non ortodosse. Diverse l'una dall'altra per scelte formali, queste donne hanno in comune un coraggio morale, nella vita e nell'arte, che rende le loro storie esemplari e avvincenti.‎

‎Gallerini Stefano‎

‎Antifascismo e Resistenza in Oltrarno. Storia di un quartiere di Firenze‎

‎ill., br. È una ricerca approfondita che studia l'antifascismo popolare nel quartiere fiorentino d'Oltrarno come microcosmo rappresentativo di un importante capitolo della Storia d'Italia. La prima parte, incentrata sul luogo e sul tessuto sociale, inquadra il periodo che va dal 1861 al 1921. Arricchita da statistiche, censimenti, dati urbanistici, sulle condizioni di vita e sul mondo dei mestieri e delle professioni, fornisce gli strumenti necessari a interpretare e contestualizzare il periodo successivo. La seconda (1922-1939) e la terza (1940-1944) affrontano il ventennio fascista: inseriti nella più ampia cornice storica, troviamo qui aneddoti e fatti di cronaca, episodi di lotta armata, disubbidienza, renitenza alla leva, resistenza passiva, tratti anche da giornali e bollettini dei vari gruppi: vicende collettive e di singoli protagonisti. Basata su documenti prevalentemente inediti la storia del quartiere diventa emblema della storia nazionale, rivolgendosi oltre che agli storici e ai sociologi anche il più largo pubblico non solo fiorentino. Presentazione di Simone Neri Serneri.‎

‎Nietzsche Friedrich‎

‎Dio è morto‎

‎br. Perre Klossowski, nell'introduzione, analizza i passaggi fondamentali della morte di Dio attraverso la frase che ha scosso il pensiero occidentale contemporaneo e ha cambiato il Novecento: "Dio è morto! Dio resta morto! E lo abbiamo ucciso noi! Come potremmo sentirci a posto, noi assassini di tutti gli assassini?".‎

‎Hegel Friedrich; Virgili E. (cur.)‎

‎Antigone‎

‎br. Il libro raccoglie i passi più che celebri in cui Hegel parla della tragedia di Sofocle, della sua eroina e di come questa si scontri con le leggi. Passi che hanno dato il via a numerose interpretazioni che hanno tenuto in vita la giovane tebana.‎

‎Donà Massimo; Gatto A. (cur.)‎

‎Erranze‎

‎br. "Il 'problema' filosofico per eccellenza non è né questo né quello, o quest'altro ancora, ma solo, ed innanzitutto, 'nulla'." (Massimo Donà). Vengono qui proposte le pagine definitive di Massimo Donà in cui l'autore spiega in modo ultimo, esaustivo e definitivo il legame tra verità ed errore.‎

‎Hegel Friedrich; Valagussa F. (cur.)‎

‎Sul Wallenstein. Tragedia senza dialettica‎

‎br. "Wallenstein cerca la propria decisione, il proprio agire e il proprio destino nelle stelle" (Hegel)‎

‎Sini Carlo; Cambria F. (cur.)‎

‎Reale, più-che-reale, virtuale‎

‎brossura‎

‎Sini Carlo‎

‎Figure di verità‎

‎br. "Sono 2500 anni che la filosofia cerca [...] di dare un senso alla sua ricerca della verità. [...]. Forse questa 'mannaia' che ha diviso in due la storia del mondo, il mondo consacrato e il mondo dissacrato, troverà una soluzione, una sintesi, una terza strada: il filosofo non è qui per dire qual è, ma per sperare e fare in modo che ci sia" (C. Sino)‎

‎Moroncini Bruno‎

‎L'etica della cenere. Tre variazioni su Jacques Derrida‎

‎ril. "Cenere è il nome della verità, di quel che resta della verità, del fatto che la verità è sempre nulla più di un resto. Che cos'è la verità se non il fuoco che brucia, ciò che lascia il marchio, l'olocausto impossibile di cui attraverso il resto della cenere facciamo costantemente il lutto? Che cos'è cenere se non il nome della sopravvivenza di una verità morta, bruciata, differita, mai stata presente. E tuttavia sempre pronta a riaccendersi sia per bruciare gli assassini che per riscaldare i cuori? Ma Cenere era anche altro: era il resto e la sopravvivenza della verità di Auschwitz, resto e testimonianza muta dei corpi bruciati dei gasati; di cui, non lo si dimentichi, non doveva restar nulla, nessuna prova, nessuna testimonianza dello sterminio. Di questo nulla resta solo la cenere, un resto che non resta, che si disperde; un resto vulnerabile, facilmente manipolabile, di cui in ogni momento si può smentire e revocare in dubbio la testimonianza, attaccando la sua credibilità e la sua autenticità.‎

‎Nietzsche Friedrich; Scolari P. (cur.)‎

‎Astenersi dai giornali!‎

‎br. "Un giornale in luogo della preghiera quotidiana". (Nietzsche)‎

‎Sereni Vittorio; Brambilla A. (cur.)‎

‎Il verde è sommerso in nerazzurri. Vittorio Sereni e lo sport. Scritti 1947-1983‎

‎br. Questa antologia mette in dialogo i frammenti poetici "sportivi" con gli analoghi scritti in prosa (qui riuniti per la prima volta), per ottenere una più completa e convincente interpretazione di entrambi. Dopo il fortunato Lo Zanzi, il Binda e altre storie su due ruote. Scritti sul ciclismo 1969-1985 dedicato a Piero Chiara ecco che Alberto Brambilla prosegue con questo nuovo lavoro nel suo percorso di ricerca ormai trentennale sul rapporto sport-scrittura. Lo sport, ed in particolare il calcio, costituisce per Sereni non solo una passione, come confermano diversi scritti, ma anche un importante ingrediente della sua poesia. Ad una prima parte che raccoglie i testi poetici, seguono dunque undici scritti in prosa - alcuni dei quali sinora quasi "seppelliti" nella rivista "Illustrazione Ticinese" - corredati da un commento esplicativo che ne facilita la comprensione al lettore di oggi. Essi toccano a vario modo il tema dello sport, distendendosi in un ampio arco cronologico (1947-1982), come a confermare l'interesse costante di Sereni per questa materia (e la sua specifica competenza in ambito ciclistico e calcistico), divenuta un carburante per la propria poetica.‎

‎Dalla Chiesa Rita‎

‎Il mio valzer con papà. Un ritratto famigliare del generale dalla Chiesa‎

‎ril. I ricordi di bambina cresciuta con la famiglia in una caserma dell'Arma cambiando spesso città. L'adolescenza ribelle e il non saper stare troppo "nei ranghi". Il varcare la soglia dell'età adulta fatta di nuove consapevolezze. Ma, accanto a lei, l'uomo che nonostante la sua triste e prematura scomparsa non smetterà mai di ballare insieme alla sua adorata figlia. Questa è l'immagine che Rita dalla Chiesa ha di suo padre Carlo Alberto, per tutti noi figura simbolo della lotta delle istituzioni italiane contro il terrorismo e la mafia, vittima nell'82 di un infame agguato. In occasione dei cento anni dalla sua nascita, l'autrice ci regala il ritratto commosso, orgoglioso, tenero e vivido, di un uomo che ha incarnato il senso della giustizia e della capacità di lotta contro le diverse forme del male sociale. Ma, soprattutto, l'omaggio di una figlia che ha perso tragicamente suo padre, strappato troppo presto all'affetto suo e dei suoi fratelli.‎

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