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‎Jung Carl Gustav‎

‎Opere. Vol. 12: Psicologia e alchimia‎

‎ill. Verso la fine degli anni venti Jung scopre singolari affinità tra antichi simboli cinesi e i sogni dei suoi pazienti: inizia così a studiare i testi alchimistici. Dopo quindici anni di lavoro pubblica questo volume. La tradizione alchimistica e la pratica analitica hanno in comune il tentativo di creare una realtà nuova e superiore: da una parte l'oro, la pietra filosofale, dall'altra la "presa di coscienza" della psicologia moderna. L'alchimia in sostanza è espressione di una pulsione a trasformare la materia prima dell'esperienza in conoscenza. Jung allarga la sua indagine alla saggezza orientale e a esperienze culturali che hanno una radice comune, mostrando come le scoperte scientifiche possano in realtà essere il ritrovamento di universali esperienze.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Opere. Vol. 16: Pratica della psicoterapia‎

‎brossura La psicoterapia junghiana non privilegia la biografia personale del paziente, ma allarga la sua indagine all'ambiente, al peso della storia, all'incidenza dei miti e degli archetipi. Il linguaggio del sogno, il simbolismo dell'incesto, la psicologia della traslazione sono i tre grandi temi della riflessione junghiana, che interpreta l'attività psicoterapeutica come un'arte umanistica, fatta di intuizione, vastissime conoscenze culturali, esperienza totale e impegno etico.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Opere. Vol. 18: La vita simbolica‎

‎brossura Il volume raccoglie numerosi testi finalizzati ad una migliore conoscenza delle origini della psicoanalisi e, fino al 1912, dell'intenso impegno di Jung in difesa delle scoperte freudiane; altri testi documentano il pensiero degli ultimi anni di vita di Jung e riguardano diversi aspetti della psicologia analitica e i temi junghiani ben noti anche al lettore colto non specialista: dalla concezione del sogno alla definizione di una nuove etica e alla saggezza orientale; dai drammi della storia presente al simbolismo religioso, all'alchimia, allo spiritismo e alla parapsicologia.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Opere. Vol. 2/2: Ricerche sperimentali‎

‎br. Sulla strada aperta dal saggio sull'associazione verbale pubblicato nel primo tomo del secondo volume delle Opere, Jung proseguì con numerosi lavori, raccolti in questo secondo tomo, che per molti aspetti formano un contrappunto alla dottrina freudiana su un terreno a cui oggi si torna a dedicare molta attenzione, quello dell'oggettività e quindi del valore scientifico delle interpretazioni psicologiche. Il campo in cui l'esemplificazione del duplice metodo ha suscitato particolare eco è quello delle applicazioni alla criminologia . Alle pagine dedicate alla puntigliosa misurazione sperimentale, si alternano le narrazioni di casi clinici: ne nasce una testimonianza, fondamentale per gli studiosi del pensiero di Jung, della convinzione da cui egli prese le mosse, cioè della necessaria stretta unione tra discorso teorico e verificazione concreta. Tra i saggi qui raccolti ricordiamo: Psicoanalisi ed esperimenti associativi(1906), Associazione, sogno e sintomo isterico (1906), Il metodo associativo (1909), La costellazione familiare (1909) e Sulla dottrina dei complessi(1911).‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Opere. Vol. 4: Freud e la psicoanalisi‎

‎brossura I saggi qui raccolti documentano l'evoluzione della posizione di Jung nei confronti della psicoanalisi freudiana lungo l'arco di quasi mezzo secolo.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Opere. Vol. 5: Simboli della trasformazione‎

‎ill.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Opere. Vol. 9/1: Gli archetipi e l'Inconscio collettivo‎

‎brossura Gli scritti raccolti in questo volume sono dedicati al concetto di archetipo e di inconscio collettivo, che si possono considerare il nucleo centrale della concezione junghiana della realtà psichica, e sono fra gli aspetti più noti anche al pubblico generale dell'intera opera di Jung.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Opere. Vol. 9/2: Aion. Ricerche sul simbolismo del sé‎

‎br. Il saggio "Aion" è del 1951 e insieme a "Gli archetipi e l'inconscio collettivo", propone le caratteristiche che formano il fascino dell'opera di Jung, un complesso intreccio di esperienza psicoanalitica e di vastissime conoscenze scientifiche e umanistiche.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Psicologia dell'inconscio. Ediz. integrale‎

‎br. Pubblicato per la prima volta nel 1916 e più volte rielaborato, considerato da Jung un'"opera divulgativa" e scritto in un linguaggio semplice e quasi privo di tecnicismi, "Psicologia dell'inconscio" delinea i primi accenni della teoria dei tipi psicologici e le prime formulazioni dei concetti essenziali della psicologia analitica: inconscio personale e collettivo, animus e anima, l'ombra e gli archetipi. Smarcandosi dalle dottrine di Adler e Freud, che volevano come principi attivi nella psiche rispettivamente Eros e volontà di potenza, Jung ne nega qui il valore primario ed esclusivo accogliendo una definizione soggettiva della psiche. Alla luce di questo nuovo punto di vista è l'esperienza vitale delle generazioni che ci hanno preceduto in millenni di evoluzione della specie ad acquistare valore. Sarà il trionfo del concetto di inconscio collettivo.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Psicologia e patologia dei cosiddetti fenomeni occulti e altri scritti. Ediz. integrale‎

‎br. Gli studi compresi in questo volume appartengono tutti alla giovinezza di Jung. Essi costituiscono notevoli contributi alla vera e propria rivoluzione che si andava compiendo in quegli anni in cui la psichiatria veniva trasformando la conoscenza scientifica di quanto era affidato alle sue cure - la psiche umana, appunto - scoprendone i complessi, le tendenze dissociative e i meccanismi inconsci, così come il linguaggio simbolico e i dinamismi utilizzabili ai fini della terapia.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Psicologia e poesia‎

‎br. «Tra psicologia analitica e arte poetica, malgrado la loro incommensurabilità, esistono indubbiamente dei rapporti molto stretti, che (...) poggiano sul fatto che l'esercizio dell'arte è un'attività psicologica, o un'attività umana dovuta a motivi psicologici, e come tale è e dev'essere sottoposta all'analisi psicologica. L'arte nella sua essenza non è una scienza, e la scienza nella sua essenza non è un'arte; perciò questi due dominii spirituali hanno un loro proprio territorio riservato. Se noi quindi vogliamo parlare dei rapporti tra psicologia e arte, dobbiamo occuparci solamente di quella parte dell'arte che può, senza soprusi, essere sottoposta a un simile esame».‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Psicologia e religione-Saggio d'interpretazione psicologica del dogma della Trinità. Ediz. integrale‎

‎br. Profondo conoscitore della religione, Carl Gustav Jung dedicò grande attenzione allo studio e all'analisi di quella che considerava una pulsione archetipica fondamentale. Dal suo punto di vista i dati religiosi devono essere avvicinati come la manifestazione storica di una costituente peculiare ed essenziale della realtà umana e sempre a partire da accadimenti interiori vissuti dal singolo individuo. Nelle due opere qui raccolte, "Psicologia e religione" e "Saggio d'interpretazione psicologica del dogma della Trinità", Jung, sottolineandone la validità psicologica, svela tutta la sua capacità di analisi dei simboli e delle loro funzioni.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Realtà dell'anima‎

‎br. Questo volume contiene alcuni degli scritti più brillanti di C. G. Jung e offre al lettore una visione suggestiva del pensiero del grande analista svizzero. In un primo gruppo di saggi - tra cui Il problema fondamentale della psicologia moderna e L'applicabilità pratica dell'analisi dei sogni -, utilissimi per chi desidera sapere che cosa è la psicologia analitica, Jung dà una chiara esposizione dei principi e degli scopi del suo metodo, mentre in un secondo gruppo tratteggia le grandi personalità di Paracelso, Freud, Joyce, Picasso da un punto di vista psicoanalitico. Infine Jung affronta i grandi problemi morali del secolo ormai trascorso sull'individuo nella società moderna, la massa e la religione.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Risposta a Giobbe‎

‎br. «Questo non è un libro "scientifico", ma un confronto personale con le concezioni del Cristianesimo tradizionale, conseguente allo scandalo sollevato dal nuovo dogma mariano. Sono considerazioni di un medico e di un profano in teologia che, avendo dovuto rispondere a molte domande in materia religiosa, si è visto costretto a riproporsi il significato delle idee religiose dal suo particolare punto di vista extraconfessionale». «Erano domande suggerite dagli eventi contemporanei: menzogna, ingiustizia, schiavismo e genocidio hanno non soltanto sommerso gran parte dell'Europa, ma regnano ancora su vaste zone del globo. Che ne dice un Dio benevolo e onnipotente? Ecco l'interrogazione disperata, mille volte ripetuta, che forma l'oggetto di questa pubblicazione».‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Saggio di esposizione della teoria psicoanalitica‎

‎br. Un secolo fa, all'inizio del 1913, si consumava la rottura personale tra Freud e Jung, epilogo di una divergenza teorica non componibile, di cui queste nove lezioni americane dell'anno precedente costituiscono la testimonianza più perspicua. A New York, di fronte a un pubblico di clinici, Jung espose criticamente i capisaldi della psicoanalisi freudiana. Lo scrupolo nel render conto puntuale di una "scienza in evoluzione" non gli impedì di manifestare un netto dissenso verso princìpi non condivisi, primi fra tutti la definizione sessuale della libido, rifiutata in favore di una concezione energetica, o un causalismo troppo rigido. Temi e orientamenti fondamentali della psicologia analitica, come la teoria finalistica del sogno, la centralità della relazione terapeutica e il riconoscimento della soggettività dell'analista si precisarono allora, attraverso la viva drammaturgia di un pensiero che percorreva strade mai battute prima. Introduzione di Paola Cuniberti.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Sette sermoni ai morti‎

‎br. Nel 1916, in una condizione di profonda crisi personale e d'intensa esperienza visionaria, Carl Gustav Jung è visitato da "spiriti" di ritorno da Gerusalemme. "Cominciò con uno stato di inquietudine dentro di me, ma non sapevo che cosa significasse, o che cosa si volesse da me. C'era intorno a me un'atmosfera sinistra: avevo la strana sensazione che l'aria fosse pregna di entità spettrali. (...) . Gli, spiriti, provenienti dalla "terra dei morti", sono "le voci dell'Inesplicabile, dell'Irrisolto, dell'Irredento". Gli straordinari "Sette sermoni ai morti" con cui Jung cerca di portarli a consapevolezza e di placarli, scritti in una condizione prossima all'esperienza medianica, sono a un tempo una Teogonia, una Cosmogonia, una Psicogenesi, in un lucidissimo e controllatissimo "mythologein". Pagine complesse e ricchissime, imbarazzanti per gli stessi cultori di Jung, qui proposte attraverso un puntuale commento filosofico e teologico, sempre in rigorosa aderenza al pensiero di Jung.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Simboli della trasformazione‎

‎ill., br. Scritta di getto nel 1912, "esplosione di tutti i contenuti psichici che non potevano trovar posto nelle strettoie opprimenti della psicologia freudiana e della sua visione del mondo", quest'opera non ha segnato soltanto il distacco di Jung dal suo maestro, ma è diventata per lui una specie di programma di lavoro da svolgere nei decenni successivi. Lo spunto del libro è dato dall'esame di "alcuni esempi di immaginazione inconscia creativa": lo scritto autobiografico di una giovane poetessa americana, indicata come Miss Miller. L'analisi di queste fantasie consente a Jung di cogliere straordinarie somiglianze tra mitologemi di varia origine, studiati con prodigiosa ampiezza di riferimenti culturali. Così facendo, Jung giunge ad ampliare il concetto freudiano di "libido", e a individuare quei funzionamenti della psiche collettiva che definirà "archetipici".‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Tipi psicologici. Ediz. integrale‎

‎br. "L'ipotesi che esista una sola psicologia o un solo principio psicologico fondamentale costituisce un'intollerabile tirannia", così Jung a proposito di questa che forse è la sua opera più famosa. Con Tipi psicologici si abbandona la pretesa, ancora radicata in Freud, di concepire la psicologia come scienza esatta, e si riconosce la presenza ineliminabile di un fattore soggettivo. Qui Jung integra la scoperta dell'inconscio con la definizione e la descrizione degli otto tipi psicologici principali. Tipi psicologici è anche un trattato di psicologia, ricco di casi clinici, e una storia del pensiero umano, in cui Jung ricostruisce i conflitti sorti dalla presenza dei due caratteri fondamentali, "apollineo" e "dionisiaco", che hanno dominato lo spirito nella filosofia e nelle arti da Platone a Goethe, da Aristotele a Nietzsche. Qui Jung dispiega tutto il suo fascino di evocatore di miti, personaggi, civiltà scomparse.‎

‎Jung Carl Gustav‎

‎Un mito moderno. Le cose che si vedono in cielo‎

‎ill., br. Pubblicato nel 1958, questo studio si occupa dei sempre più numerosi, all'epoca, avvistamenti di "dischi volanti". Da una rassegna dei dati obiettivi disponibili sul fenomeno e dall'analisi delle sue tracce nei sogni e nelle opere degli artisti, Jung conclude che si tratta di immagini unificatrici prodotte dall'inconscio con una funzione di rassicurazione, di fronte a uno stato di smarrimento collettivo negli anni del dopoguerra. Ma non esclude l'ipotesi - suffragata dalla teoria della sincronicità - della percezione di realtà fisiche concrete non ancora dimostrabili con strumenti scientifici.‎

‎Jung Carl Gustav; Aurigemma L. (cur.)‎

‎La dimensione psichica‎

‎brossura‎

‎Jung Carl Gustav; Aurigemma L. (cur.)‎

‎La dimensione psichica‎

‎br. Vasti ed eterogenei sono stati i campi di ricerca del padre della psicologia analitica, che si è applicato proficuamente nella storia del simbolismo, nell'alchimia e negli studi religiosi, senza contare la sua materia d'elezione, l'universo psichico e la struttura dell'inconscio. Sono qui raccolti dieci testi capisaldo della visione junghiana, da "Psicoterapia e concezione del mondo" (1946) e "L'essenza dei sogni" (1948) a "Gli archetipi dell'inconscio collettivo" (1954), fino agli studi sulla schizofrenia (1958); un'antologia che permetta di comprendere il disegno della ricerca analitica e di una concezione del mondo aperte e moderne.‎

‎Jung Carl Gustav; Aurigemma L. (cur.)‎

‎Opere. Vol. 11: Psicologia e religione‎

‎br. Nella prospettiva di Jung i dati religiosi vanno considerati come la manifestazione storica infinitamente varia di un autonomo livello di realtà; autonomo in quanto, pur rivelandosi attraverso la vita, esso non è il frutto della sublimazione di una realtà biologica, come Freud pretendeva, ma è parte costitutiva e irriducibile della condizione umana. I dati religiosi vanno perciò compresi come la formulazione psicologica di esperienze interiori che hanno sempre, all'origine, i caratteri della rivelazione individuale, anche se subiscono poi il travaglio secolare dei tentativi di rielaborazione culturale tendenti a renderle assimilabili ai più; e che possono sempre riemergere nei materiali onirici o visionari individuali, in quanto essi hanno radice nel fondo archetipico comune. Psicologia e religione (1938/1940), il Saggio d'interpretazione psicologica del dogma della Trinità (1942/1948), Il simbolo della trasformazione nella messa (1942/1954) e gli altri scritti sulla religione in Occidente sono costruiti in questa prospettiva, che l'immensa dottrina di Jung sostanzia e conferma. A questi saggi seguono quelli da Jung dedicati alla religione in Oriente: i commenti psicologici al Libro tibetano della grande liberazione (1954) e al Libro tibetano dei morti (1935/1953), la Prefazione alla Introduzione al buddismo zen di D.T. Suzuki (1939), Psicologia della meditazione orientale (1943), e così via. Essi mostrano magistralmente come i diversi metodi orientali d'introversione favoriscano il suddetto carattere individuale dell'esperienza religiosa; sottolineando tuttavia nel contempo l'estraneità di Jung, terapeuta impregnato del mito eristico della redenzione, alle tentazioni di fuga dal mondo presenti in così larghi strati della religiosità orientale.‎

‎Jung Carl Gustav; Aurigemma L. (cur.)‎

‎Opere. Vol. 8: La dinamica dell'Inconscio‎

‎ill.‎

‎Jung Carl Gustav; Freeman J. (cur.)‎

‎L'uomo e i suoi simboli‎

‎br. "L'uomo e i suoi simboli" è a un tempo introduzione e conclusione del pensiero di Jung. Introduzione perché è l'unica opera a carattere divulgativo scritta dallo stesso Jung (e, naturalmente, ci volle un sogno per convincerlo a scriverla...). Conclusione perché pochi giorni dopo averla terminata, il grande intellettuale svizzero morì.  In queste pagine sono racchiuse le fondamenta delle sue teorie, punto di riferimento nella psicologia del profondo, di cui ha ampliato i confini superando le teorie della psicoanalisi freudiana. Oltre al saggio di Jung, il volume raccoglie quattro contributi dei suoi più stretti collaboratori: Marie-Louise von Franz, Joseph L. Henderson, Jolande Jacobi e Aniela Jaffé. Ne deriva un'esposizione a più voci, chiara ed essenziale, della «psicologia analitica», una limpida illustrazione di cosa rappresenta l'«inconscio collettivo» e di come si manifesta nei miti, nei sogni, nell'arte. Un testo fondamentale per capire l'uomo moderno, le sue angosce, i suoi traumi, i suoi impulsi.‎

‎Jung Carl Gustav; Guerrisi L. (cur.)‎

‎Sincronicità come principio di connessioni acausali. Antologia ragionata con testo tedesco a fronte‎

‎br. Sincronicità come principio di connessioni acausali (1952) è lo scritto che, insieme alle riflessioni esposte negli altri capolavori coevi come Aion, Risposta a Giobbe, Mysterium Coniunctionis, corona il pensiero maturo di Carl Gustav Jung. La meticolosa descrizione dei fenomeni sincronici offre uno spaccato unico sulla "Terra degli Archetipi", che costituisce l'aspetto più profondo della psicologia analitica e in questo scritto dà luogo a una interpretazione della temporalità tra le più originali del Novecento. L'opera viene proposta in una traduzione che rende la complessità della terminologia e del periodare junghiano ed è completata da una introduzione, da note essenziali e da un catalogo di parole chiave.‎

‎Jung Carl Gustav; Jaffé A. (cur.)‎

‎Esperienza e mistero. 100 lettere‎

‎br. Un autoritratto involontario, lungo il percorso di un'esistenza tra le più intense del secolo. La prima lettera che compare risale al 1909, anno in cui Jung parla ancora di sé, in modo ambivalente, come possibile «successore al trono» di Freud. L'ultima è datata 1961, a pochi mesi dalla morte, e risponde con sollecitudine agli assilli personali di un destinatario americano di cui ignoriamo il nome. Nei decenni che si sono succeduti non c'è argomento, pur spinoso o indelicato, a cui Jung si sottragga quando viene interpellato dai suoi corrispondenti. Confessa a Joyce nel 1932 di essersi «smarrito nel labirinto» dell'Ulisse, controbatte nel 1936 all'accusa di «condiscendenza verso il nazismo», si pronuncia nel 1959 su donne e vita pubblica. Dalla massa enorme dell'epistolario, selezionato e curato da Aniela Jaffé, il fondatore della psicologia analitica emerge a tutto tondo, come teorico, psicoterapeuta, amico, cittadino; e affronta gli eventi del mondo nella consapevolezza che ogni esperienza umana debba misurarsi con il mistero dell'inconoscibile.‎

‎Jung Carl Gustav; Jaffé A. (cur.)‎

‎Ricordi, sogni, riflessioni‎

‎br. Una prolungata immersione nelle profondità dell'io, una turbolenta esplorazione dei luoghi più reconditi e inaccessibili della nostra interiorità. Questo ha significato per Carl Gustav Jung portare alla luce i ricordi di una vita e scrivere la propria autobiografia. Un travaglio attraverso il quale lo psichiatra di Zurigo riuscì a far riaffiorare gli intimi legami che univano le idee della maturità, esposte all'interno delle sue opere scientifiche, alle sue più torbide memorie: l'infanzia, i viaggi, le immagini sconvolgenti che ne segnarono le prime esperienze oniriche, la passione per la filosofia, la letteratura e le religioni, gli studi e i primi successi professionali; fino all'incontro con Sigmund Freud, la collaborazione tra i due, le incomprensioni e le rivalità. Pagine in cui Jung racchiuse la sostanza spirituale del proprio insegnamento e tracciò una meravigliosa geografia dell'animo umano.‎

‎Jung Carl Gustav; Jarrett J. L. (cur.); Croce A. (cur.)‎

‎Lo «Zarathustra» di Nietzsche. Seminario tenuto nel 1934-39. Vol. 4‎

‎ril. Esegesi incalzante e, insieme, sterminata spigolatura di "perle psicologiche". Il confronto tra Jung e "Così parlò Zarathustra" - di fronte all'uditorio zurighese che interloquisce da anni con trasporto - conserva intatto fino alla fine tale duplice carattere, e non perde di ardimento nel seguire i vettori della psicologia analitica che proprio qui si mettono splendidamente alla prova. La geometria dell'inesausto commento testuale sembra aderire infatti a una delle massime di Zarathustra, la figura semidivina che è ipostasi di Nietzsche stesso: "Tutte le cose dritte mentono... Ogni verità è ricurva, il tempo stesso è un circolo". La traiettoria curvilinea disegnata da Jung serpeggia tra le visioni, le fantasmagorie e i vertiginosi costrutti che il filosofo concepì, ma di cui non seppe riconoscere la radice inconscia e il significato archetipico, ossia quella provenienza "dagli intestini del mondo" senza i quali l'idea di superamento dell'uomo si riduce a pericoloso proposito cerebrale. Nell'oltre che aveva atterrito i primi lettori benpensanti dello Zarathustra Jung però, dopo mezzo secolo, non teme più il maleficio della follia sovvertitrice. Con un affondo memorabile, il 15 febbraio 1939 chiude il seminario sulla minaccia che viene da un eccesso di vicinanza tra l'ideale nietzscheano e la comune "idiozia" di collocare ogni felicità nella terra dei figli, sempre coniugata al futuro. Di lì a poco, l'apocalisse della guerra gli darà ragione.‎

‎Jung Carl Gustav; Jarrett J. L. (cur.); Croce A. (cur.)‎

‎Lo «Zarathustra» di Nietzsche. Seminario tenuto nel 1934-39. Vol. 1: Maggio 1934-marzo 1935‎

‎ril. Club psicologico di Zurigo, 2 maggio 1934. Il dottor Jung apre il seminario su "Così parlò Zarathustra" di Nietzsche. È il suo uditorio - un'ottantina di uomini e donne di varia nazionalità e professione, tra cui medici, analisti praticanti, allievi in training - a chiedergli di mettere a tema proprio quell'autore e quell'opera, in un momento della storia europea che volge al tragico. Fino al 15 febbraio 1939 continueranno a misurarsi con il filosofo che, appena oltrefrontiera, il nazismo trionfante va spacciando come profeta del superuomo. Tenuto in inglese, stenografato e trascritto inizialmente per un uso interno, il seminario vedrà la luce in un'edizione a stampa solo nel 1988, senza perdere nulla della viva oralità che modula il pensiero mentre prende forma. Attraverso la voce di Jung il registro colloquiale preserva gli indugi, gli scandagli, ma anche i proficui erramenti di un commento allo "Zarathustra" che agisce sull'elaborazione stessa della psicologia analitica e diventa una tappa ineludibile della ricezione di Nietzsche. "È straordinariamente complesso, e vi regna un caos infernale. Certi problemi sono stati per me un vero rompicapo e sarà molto dura riuscire a chiarire quest'opera da un punto di vista psicologico", esordisce Jung. La lunga, corale discesa agli inferi sarà decisiva per comprendere "fino a che punto lo Zarathustra fosse connesso con l'inconscio e dunque con il destino dell'Europa in generale".‎

‎Jung Carl Gustav; Jung L. (cur.); Meyer-Grass M. (cur.)‎

‎I sogni dei bambini. Seminario tenuto nel 1936-41. Vol. 1‎

‎ril. Si fa un sogno o si ha un sogno? Nessun dubbio per Jung: la demiurgia del fare è del tutto sviante, dal momento che è il sogno a darsi invece al sognatore. "Il sogno ci è sognato. L'oggetto siamo noi". E quando ad avere un sogno è un bambino, l'enigma di questo accadimento mosso da una finalità inconscia sfida ancor di più chi lo deve decifrare. Compito in cui la psicologia analitica dispiega una sottigliezza degna del Talmud, mettendone a frutto la massima che identifica il sogno con la sua interpretazione. Vertiginoso negli scandagli mitologici e sapienziali, storico-religiosi, alchemici e letterari, il lavoro di Jung e dei suoi allievi durante il seminario degli anni 1936-41 scompone come in un gioco di pazienza un materiale onirico in genere riferito in età adulta, dopo essere rimasto impresso per decenni. Ogni minimo dettaglio, ogni sequenza, ogni figura simbolica comincia ad assumere significanza grazie alla forza radiale di un'immagine archetipica, che amplifica e potenzia laddove sentenzia Jung - il riduttivista Freud "porterebbe alla ribalta solo qualche piccola miseria".‎

‎Jung Carl Gustav; Massimello A. M. (cur.)‎

‎Opere. Vol. 13: Studi sull'Alchimia‎

‎ill., br. Nell'antichità gli alchimisti furono sempre considerati con sospetto. Se il potere civile li mise fuori legge, quello religioso li bollò con la scomunica. Non c'è da stupirsi quindi che siano stati costretti da sempre a usare un linguaggio cifrato che li condannò all'incomprensione da parte dell'opinione pubblica. Jung, che studiò per circa un trentennio i testi alchemici, rivoluziona qui la prospettiva da cui osservare i contenuti di quest'Arte. Nei saggi che compongono il volume, incentrati sia su personaggi di alchimisti famosi, sia anche sui principi dell'alchimia cinese, l'interesse di Jung si rivolge alle espressioni simboliche dell'alchimia, in cui egli vede proiettati contenuti archetipici.‎

‎Jung Carl Gustav; Massimello M. A. (cur.)‎

‎Psicologia e alchimia‎

‎ill., br. Verso la fine degli anni venti Jung scopre singolari affinità tra antichi simboli cinesi e i sogni dei suoi pazienti: comincia cosi a studiare i testi degli alchimisti. Dopo quindici anni di lavoro pubblica questo volume, che rimane fra i suoi testi più affascinanti. La tradizione alchimistica e la pratica analitica hanno in comune il tentativo di creare una realtà nuova e superiore: da una parte l'oro, la pietra filosofale, dall'altra la «presa di coscienza» della psicologia moderna. L'alchimia e espressione di una pulsione a trasformare la materia prima dell'esperienza in conoscenza: vuole portare alla luce il lato divino che dorme nell'oscurità degli istinti, ed e quindi una psicologia che non dice il suo nome, qualcosa di affine alla moderna psicoterapia. Jung allarga la sua indagine alla saggezza orientale e a esperienze culturali che, pur appartenendo a epoche e a luoghi lontanissimi, hanno una radice comune, mostrando come le scoperte scientifiche possano essere in realtà il ritrovamento di antichissime e universali esperienze che, appunto per questo, egli definisce «archetipiche».‎

‎Jung Carl Gustav; McGuire W. (cur.); Perez L. (cur.)‎

‎Analisi dei sogni. Seminario tenuto nel 1928-30‎

‎br. L'interesse per il sogno come testimonianza dell'esistenza dell'inconscio è inseparabile dal pensiero di Jung, e spesso costituisce il fondamento empirico della sua teorizzazione. Il sogno è il tema attraverso il quale Jung elabora le più sostanziali fra le sue critiche della concezione freudiana. "Il materiale onirico non consiste solo di ricordi, ma racchiude nuovi pensieri che non sono ancora coscienti". "L'analisi dei sogni, cioè la scoperta di questi 'nuovi pensieri', deve avvenire all'interno di una relazione fra due individui. Su questo punto, Jung anticipa le idee odierne circa la natura fondamentalmente paritaria della relazione tra paziente e analista, con la necessità che quest'ultimo tenga sempre presente e metta in gioco la propria soggettività. Il volume contiene la trascrizione di appunti presi in cinquantuno sedute seminariali tenute a Zurigo dal 7 novembre 1928 al 25 giugno 1930. Il lettore ha modo di conoscere la tecnica junghiana di analisi dei sogni, e anche di incontrare il personaggio Jung, con la sua chiarezza espositiva, il suo senso dell'umorismo, il suo lasciarsi andare ad affascinanti divagazioni.‎

‎Jung Carl Gustav; Quaglino G. P. (cur.); Romano A. (cur.)‎

‎Aforismi‎

‎br. Non tutti sanno che il padre della psicologia analitica è stato anche un grande scrittore. O, se vogliamo, uno scrittore "tout court". Da poco è stato rivelato al mondo lo scrigno nascosto in quel "Libro rosso", tenuto nascosto per quasi un secolo, e che ha dimostrato ancor di più la forza espressiva e immaginifica della prosa di Jung. In questo libro che ha l'agilità di una piccola enciclopedia portatile, sono state raccolte brevi formule tratte dalla sua intera opera, folgoranti battute (di spirito e non) che dimostrano la capacità di concentrare un pensiero in pochi giri di dense parole, di andare oltre il ristretto ambito specialistico della psicoterapia e di divagare attraverso i percorsi più stravaganti su argomenti insoliti e spesso molto eccitanti. Jung interroga per noi il diavolo, la vita, il corpo, la colpa, il dolore e ci restituisce in una sola frase tutto il senso della sua esperienza umana e intellettuale.‎

‎Jung Carl Gustav; Quaglino G. P. (cur.); Romano A. (cur.)‎

‎Aforismi dell'inconscio‎

‎br. Avventurarsi nella sconfinata opera di Jung è un'emozione che ripaga sempre. Un numero crescente di lettori sa bene quale forza di attrazione posseggano quei testi, dove la psiche umana dispiega tutta la sua fantasmagoria. Com'è possibile, allora, dare un'idea di tale iridescenza in poche decine di voci? L'impresa riesce a Gian Piero Quaglino e Augusto Romano, esperti della psicologia analitica. Per ciascun concetto scelgono dei passi rivelatori, che nell'insieme ricompongono l'enigma dell'inconscio. I capisaldi del pensiero junghiano - celeberrimi come archetipo, inconscio collettivo, sogno e sincronicità, o altrettanto essenziali, come le figure ambivalenti che popolano il teatro psichico - sono qui, a portata di mano. Adesso l'ignoto dentro di noi è un po' meno oscuro e temibile.‎

‎Jung Carl Gustav; Shamdasani S. (cur.)‎

‎Il libro rosso. Liber novus‎

‎ill., ril. Carl Gustav Jung lavorò al Libro rosso dal 1913 al 1930 e ancora in tardissima età lo definì l'opera sua capitale. L'opera in cui aveva deposto il nucleo vitale e di pensiero della sua futura attività scientifica. Eppure non volle mai autorizzarne la pubblicazione, e dopo di lui anche gli eredi si attennero alla consegna. Così solo oggi, a ottant'anni dalla sua conclusione e a mezzo secolo dalla morte del suo autore, questo testo straordinario esce dal caveau della banca svizzera in cui era conservato. Il Libro rosso è il libro segreto di Jung, scrigno privato di un'anima che lì si cela nella sua nudità, e che un comprensibile pudore ha inteso proteggere da sguardi curiosi, e si situa al centro di una straordinaria sperimentazione artistica e psicologica che ne fa un unicum nel panorama novecentesco. Quella che Jung chiamerà più tardi "immaginazione attiva" e che fu ampiamente utilizzata in questo volume, è appunto lo strumento inedito di cui egli si servì, nel corso della sua discesa agli inferi, per suscitare i contenuti archetipici della psiche e oggettivarli attraverso il dialogo interiore, la scrittura, la pittura, la scultura. Prefazione di Ulrich Hoerni.‎

‎Jung Carl Gustav; Shamdasani S. (cur.); Perez L. (cur.)‎

‎La psicologia del Kundalini-Yoga. Seminario tenuto nel 1932‎

‎ill., br. Dal 3 all'8 ottobre 1932 l'indologo Wilhelm Hauer tenne al Club psicologico di Zurigo un ciclo di sei conferenze dal titolo Lo yoga, e in particolare il significato dei cakra. Nelle settimane successive Jung dedicò quattro conferenze all'interpretazione psicologica dello yoga Kundalini. Per Jung l'incontro fra la psicologia occidentale e il pensiero orientale è la base della possibilità di fondare una psicologia degna di questo nome. Il volume, che si affianca a Analisi dei sogni uscito nel 2003, si inserisce nell'immenso filone dell'interesse per il pensiero orientale, e in una linea ben precisa di testi junghiani presenti nel nostro catalogo (per citarne solo uno, vedi la recente riedizione del Segreto del fiore d'oro). La proposta al pubblico italiano di questo seminario ha anche il senso di spendere l'autorità di Jung per sottolineare l'incrocio fra teorie e pratiche psicologiche e pensiero orientale, che appare uno dei fatti centrali negli sviluppi odierni della riflessione sull'uomo e sul malessere dell'esistenza: vedi la recente apertura della psicologia e psicoterapia cognitiva al concetto di mindfulness (un particolare tipo di consapevolezza raggiungibile attraverso pratiche di meditazione buddhista), documentata dal volume di Segal Williams e Teasdale di prossima pubblicazione. Completa il volume un glossario (a cura di Giuliano Caposio) dei termini sanscriti presenti nel testo.‎

‎Jung Carl Gustav; Wilhelm Richard‎

‎Il segreto del fiore d'oro. Un libro di vita cinese‎

‎ill., br. Rivelato all'Occidente nel 1929 dall'opera congiunta di Jung e di Richard Wilhelm, il Segreto del fiore d'oro conserva ancora oggi un duplice, eccezionale interesse. Ai cultori delle filosofie orientali e dell'alchimia, e agli storici delle religioni, si offre come un testo prezioso della tradizione esoterica taoistica, che enuncia con chiarezza i metodi e il senso ultimo della sapienza cinese: i princìpi della «circolazione della luce» e della «difesa del centro», l'arte della respirazione ritmata, i segreti della meditazione immobile. Ma, nello stesso tempo, il Segreto del fiore d'oro ha guidato Jung nella riscoperta del significato dell'alchimia che lo ha portato a comprendere i processi dell'inconscio collettivo, e lo ha iniziato a quel «confronto psicologico» con l'Oriente che è una delle costanti più significative e attuali della sua riflessione.‎

‎Jung Carl Gustav; Wilhelm Richard; Cleary T. (cur.)‎

‎Il segreto del fiore d'oro. Il libro cinese della vita‎

‎br.‎

‎Jung Emma; Jung Merker L. (cur.); Rüf E. (cur.)‎

‎Animus e anima‎

‎brossura Il volume presenta due tra i concetti fondamentali della riflessione junghiana, due funzioni di mediazione tra l'Io e l'inconscio. L'Animus è un aspetto maschile presente nella psiche della donna, l'Anima un aspetto femminile nella psiche dell'uomo. Servendosi di fiabe miti e sogni l'autrice mette in luce le forze creative proprie di entrambe queste immagini archetipe. I contenuti del libro sono tuttora attuali e si potrebbero dire sempre più attuali.‎

‎Jung Mathias‎

‎Il piccolo principe in noi. Un viaggio di ricerca con Saint-Exupéry‎

‎brossura‎

‎Jutrin Monique; Sorrenti A. C. (cur.)‎

‎Lo Zibaldone di Ulisse. Con Benjamin Fondane al di là della storia (1924-1944)‎

‎br. Una vita d'uomo non si racconta, né si scrive: libro mai terminato, che dovrei rifare all'infinito. Non è una biografia, né una vita immaginaria: ogni dettaglio si fonda su un documento o su una testimonianza. L'esame dei manoscritti permette di cogliere sul vivo un pensiero in continuo movimento, di trovare i punti di congiunzione tra poesia e filosofia. Le migliaia di fogli sui quali le poesie prendono forma di volta in volta sono più eloquenti delle pagine di un diario personale. Il racconto inizia nel 1924, nel momento in cui Fondane arriva a Parigi, e si estende ai venti anni della sua esistenza, dedicando particolare attenzione al periodo compreso tra il 1940 e il 1944. Ho utilizzato tutte le forme narrative: primo piano, rallentatore, effetto di accelerazione, flash-back e anticipazione. Per tentare di cogliere un viso d'uomo, il professore che sono stata abbandona il suo bagaglio erudito di appunti e di riferimenti. E se il lettore può essere sorpreso dall'intrusione di un "io", di una prima persona singolare, è perché dietro questa storia si nasconde un altro racconto, quello di una bambina che si ritrovò, all'età di due anni, sulle strade dell'esodo. Non potremmo avere degli appuntamenti nel passato? E questo libro non potrebbe essere, a suo modo, una lacrima che accresce la massa d'acqua dell'Atlantico?‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€17.10 Buy

‎Juul Jesper‎

‎Bambini con le spine. Affrontare rabbia, prepotenza o isolamento in modo costruttivo‎

‎br. Che cosa provochiamo quando reprimiamo i comportamenti aggressivi? Quanto è importante permettere loro di manifestarsi e come riuscire a gestirli nelle situazioni di ogni giorno? Con consigli pratici e numerosi esempi Jesper Juul insegna a decifrare e interpretare l'aggressività dei bambini, sia che si esprima in modo esplicito o che si celi dietro atteggiamenti di isolamento e chiusura, offrendo ai genitori ed educatori gli strumenti utili a sviluppare nei nostri ragazzi una sana autostima, indispensabile per risolvere davvero la questione. Dopo questo libro non guarderete più all'aggressività dei bambini nello stesso modo. Tutti noi vorremmo avere bambini buoni ed educati: bambini che non picchiano, non urlano, obbediscono e fanno "i bravi a scuola". Invece, non di rado siamo alle prese con bambini "con le spine": ostili, irascibili, insofferenti alle regole, diffidenti, chiusi. Noi, genitori ed educatori, finiamo con l'etichettarli semplicemente come "problematici". Li sanzioniamo o al contrario li giustifichiamo, senza renderci conto che le stesse spine che mostrano all'esterno sono profonde e li feriscono dentro. Per Jesper Juul, terapeuta familiare autore del bestseller Il bambino è competente, l'aggressività è un'emozione legittima e non va considerata un tabù: reprimerla, senza comprenderla, potrebbe rivelarsi fatale per una crescita sana. Attraverso consigli pratici e numerosi esempi, questo libro insegna a decifrare e interpretare l'aggressività dei bambini, sia che si esprima in modo esplicito sia che si celi dietro atteggiamenti di isolamento e di chiusura, offrendo a genitori ed educatori gli strumenti utili a sviluppare in loro una sana autostima, indispensabile per risolvere davvero questo problema.‎

‎Juul Jesper‎

‎I no per amare. Comunicare in modo chiaro ed efficace per crescere figli forti e sicuri di sé‎

‎br. Perché risulta così diffìcile dire "no" ai figli, al partner, alle persone che ci stanno davvero a cuore? Jesper Juul, terapeuta familiare, autore di bestseller e convinto sostenitore di una pedagogia del futuro, lo spiega e vi incoraggia a dire "no" in buona coscienza, dando una risposta originale a interrogativi importantanti: come comportarsi con i neonati? Come con i bambini da uno a cinque anni? E con gli adolescenti? Quando un "no" è negoziabile? Anche i figli possono dire "no" ai genitori? In questo libro Juul vi insegna "l'arte di dire no" e vi dimostra come questa possa giovare non solo a voi, ma anche a tutti i vostri familiari.‎

‎Juul Jesper‎

‎Il bambino è competente. Valori e conoscenze in famiglia‎

‎br. Il bambino nasce "competente" e dispone già di nozioni, valori e criteri di valutazione che orientano concretamente la sua esperienza. Comunemente, invece, ci si comporta con lui come se fosse una specie di tabula rasa su cui i genitori devono imprimere le conoscenze necessarie per un regolare sviluppo umano e sociale. Questo modello nega la sua personalità e induce un deleterio stato di insicurezza. Juul invita, invece, a un'attenta osservazione del bambino, considerato non più come soggetto passivo ma, al contrario, come un "centro attivo di competenze".‎

‎Juul Jesper‎

‎La famiglia che vogliamo. Nuovi valori guida nell'educazione dei figli e nei rapporti di coppia‎

‎br. Su quali valori possono fondarsi l'educazione e la relazione di coppia se vogliono davvero essere all'altezza della situazione delle famiglie odierne? Le generazioni precedenti avevano valori ben precisi, un consenso su cosa era giusto e cosa era sbagliato. Oggi questo consenso non esiste più. Ci troviamo in una fase di trasformazione radicale, nella quale devono trovare strada linee guida attuali. Abbiamo bisogno di valori di riferimento nuovi e chiari, che ci aiutino a prendere buone decisioni - tali da poterle difendere con convinzione sia davanti a noi stessi che alla famiglia. Jesper Juul presenta numerosi esempi di vita quotidiana per dimostrare come madri e padri possano utilizzare i valori al pari di una bussola, per far sì che la loro relazione di coppia e quella con i figli si mantengano solide e stabili, anche nei momenti difficili.‎

‎Juul Jesper‎

‎La famiglia è competente. Consapevolezza, autostima, autonomia: crescere insieme ai figli che crescono‎

‎br. Come possiamo trasformare i sentimenti di amore per i nostri figli in comportamenti capaci di esprimere questo amore e di indirizzarli verso uno sviluppo sano? Volersi bene, infatti, non significa automaticamente andare d'accordo. Spesso atteggiamenti permissivi o, al contrario, autoritari nascondono l'incapacità di crescere figli autonomi, in grado di realizzare il proprio potenziale, di giocare un ruolo nella vita che sia di amore e di rispetto verso se stessi e verso gli altri. Jesper Juul, uno dei più apprezzati terapeuti familiari del nostro tempo, offre ai genitori e alle coppie consigli utili per trovare la propria via nell'impostare e mantenere le relazioni all'interno della famiglia: non ricette di pronto consumo, tanto rapide quanto inefficaci, ma riflessioni che provocano e interrogano, una solida base per tutti coloro che cercano di definire il proprio ruolo come padri, madri e partner. Jesper Juul in questo libro spiega come compiere le scelte giuste anche in situazioni difficili e improntare la vita familiare ai propri personali valori.‎

‎Juul Jesper‎

‎Ragazzi, a tavola! Il momento del pasto come specchio delle relazioni familiari‎

‎br. Nella vita familiare i pasti hanno importanza tanto sul piano educativo che su quello psicologico. A tavola infatti meglio che in qualsiasi altra occasione sono favoriti lo scambio e il confronto affettivo e intellettuale in famiglia, e se sono preparati con cura e amore contribuiscono a creare un'atmosfera di armonia e benessere. Quando si mangia assieme si manifesta anche con maggiore evidenza lo stato di salute psico-emotivo del nucleo familiare. In questo libro, Jesper Juul, che dice di non avere ricette preconfezionate da offrire, ma solo principi che poi ognuno può adattare al proprio caso, affronta vari temi e problemi legati al cibo, con esempi, soluzioni possibili, domande utili.‎

‎Jáuregui Eduardo‎

‎Semplice meditare se sai come fare. La guida definitiva alla meditazione (anche) per principianti‎

‎br. Vorresti meditare ma non sai da dove iniziare? Ogni volta che ci provi, la tua testa si perde in un vortice di pensieri senza fine come quella di un adolescente in piena esplosione ormonale? Non preoccuparti. Lo psicologo e insegnante di meditazione Eduardo Jáuregui, che si dedica a questa pratica da ben venticinque anni, si è posto e si pone esattamente le stesse domande. Perché allora tutte le mattine ci prova e riprova con ostinazione? Presto detto: è innegabile che la meditazione gli abbia rivoluzionato la vita persino più dell'iPhone. In questo libro ci racconta i segreti della meditazione attraverso aneddoti personali esilaranti, le ultime ricerche nelle neuroscienze e una carrellata di personaggi bizzarri ma molto familiari, che occuperanno i tuoi pensieri proprio come in un folle seguito di Inside Out. Probabilmente Eduardo è lontano dal raggiungere l'agognata illuminazione di cui tanto si parla, tuttavia gli esercizi che descrive in queste pagine gli hanno già conferito dei veri e propri superpoteri come: prendere in mano un microfono senza tremare, divertirsi a lavare i piatti, vincere la voglia di tirare fuori ossessivamente il cellulare a ogni semaforo. E se questo ha funzionato per Eduardo, c'è speranza non solo per te, ma per il mondo intero!‎

‎Jézéquel Myriam‎

‎I sogni‎

‎br. Capire il significato dei nostri sogni dal punto di vista psicologico, spirituale e simbolico. I 140 sogni più comuni classificati per temi e per immagini. Un'analisi equilibrata dei grandi interrogativi sollevati da alcuni sogni ricchi di archetipi universali.‎

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