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ARON Robert
Les grands dossiers de l'histoire contemporaine. (De Lattre, Pucheu, Mandel, Oradour, Brasillach. . . ).
Broch?. 379 pages.
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Arone Giovanni Maria
Katabasis. Promemoria di una scissione e di una ricomposizione orfico-pitagorica
br. Katabasis è un termine greco che in linguaggio orfico significa letteralmente "discesa agli inferi". È il percorso che Orfeo intraprende alla ricerca della sua sposa Euridice, un tema ricorrente in molti altri miti e opere in cui, analogamente, si narra dell'inquietante viaggio verso l'oscurità; dai Dioscuri a Eracle, da Ulisse a Pitagora, da Virgilio, a Dante, per citarne i più noti, ma già conosciuto anche da altre culture arcaiche. Dietro l'archetipo del mito, in verità, si nasconde un vero e proprio viaggio alchemico all'interno della propria anima, propedeutico al raggiungimento dell'anabasis, ovvero all'ascensione spirituale.
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ARP HANS
Hans Arp 1886 - 1966. Ausstellungskatalog
Stuttgart: Hatje. 1986. First edition. Paperback. Good. 4to. Original card covers. 315pp. German text. Colour and b/w plates extensive documentation. Ex-library copy with stamps. Hatje. paperback
Referentie van de boekhandelaar : 016883
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ARP HANS
Hans Arp. Skulpturer reliefer tapisserier
Stockholm: Galerie Artek. 1959. First edition. Paperback. Very Good. 12mo. Original card covers with a colour design after Arp. Foreward by K.G.Hult�n portrait 2 b/w plates 16 item catalogue. <br/><br/> Galerie Artek. paperback
Referentie van de boekhandelaar : 020729
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ARP JEAN
50 Ans de peinture abstraite. 350 Exposants. Exposition Internationale organis�e � l'occasion de la publication du DICTIONAIRE DE LA PEINTURE ABSTRAITE par Michel Seuphor aux Editions Fernand Hazan
Paris: Galerie Creuze. 1957. First edition. Paperback. Fine. Folding card this copy never folded with a colour lithograph design by Jean Arp. Very rare invitation card in fine condition. Galerie Creuze. paperback
Referentie van de boekhandelaar : 018987
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ARP JEAN
Arp
Paris: Galerie Denise Ren�. 1959. First edition. Paperback. Very Good. 8vo. Original paper covers. Poetry by Jean Arp essays by Arp 26 item catalogue 24 b/w illustrations. Galerie Denise Ren�. paperback
Referentie van de boekhandelaar : 018403
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ARP JEAN. TAUBER ARP SOPHIE
10 Paintings by Sophie Taeuber-Arp; 6 Paintings in Collaboration: 10 Reliefs and Paintings by Jean Arp
New York: Sidney Janis Gallery. 1950. First edition. Paperback. Very Good. 8vo. Original printed paper. Essay by Michel Seuphor Paris Dec. 1 1949 translated by Martin James. Portraits 5 b/w illustrations. Thumbed and a little marked. Sidney Janis Gallery. paperback
Referentie van de boekhandelaar : 017589
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Arp, Hans/ Jean
Astrazione E Figurazione. Opere Degli Anni '50 - '60.
Locarno., Casa Rusca. Oincoteca comunale., 2003. 24 x 22 cm. 62 S., 1 Blatt. Illustrierter OKarton mit Klappenumschlag., 13336D Erste Auflage. Umschlagkanten etwas nachgedunkelt und mit kleinen Bereibungen. Sonst gutes bis sehr gutes Exemplar.
Referentie van de boekhandelaar : 13336DB
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Arpaia Bruno
Qualcosa, là fuori
br. Pianure screpolate, argini di fango secco, fiumi aridi, polvere giallastra, case e capannoni abbandonati: in un'Europa prossima ventura, devastata dai mutamenti climatici, decine di migliaia di "migranti ambientali" sono in marcia per raggiungere la Scandinavia, diventata, insieme alle altre nazioni attorno al circolo polare artico, il territorio dal clima più mite e favorevole agli insediamenti umani. Livio Delmastro, anziano professore di neuroscienze, è uno di loro. Ha insegnato a Stanford, ha avuto una magnifica compagna, è diventato padre, ma alla fine è stato costretto a tornare in un'Italia quasi desertificata, sferzata da profondi sconvolgimenti sociali e politici, dalla corruzione, dagli scontri etnici, dalla violenza per le strade. Lì, persi la moglie e il figlio, per sedici anni si è ritrovato solo in un mondo che si sta sfaldando, senza più voglia di vivere, ma anche senza il coraggio di farla finita. Poi, come migliaia di altri, ha pagato guide ed esploratori e ora, tra sete, fame e predoni, cammina in colonna attraverso terre sterili, valli riarse e città in rovina, in un continente stravolto e irriconoscibile... Un romanzo visionario e attualissimo, che ci fa vivere le estreme conseguenze del cambiamento climatico già in atto e realizza quel "ménage à trois" fra scienza, arte e filosofia che, come sosteneva Italo Calvino, costituisce la vocazione profonda della migliore letteratura italiana.
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Arpaia Bruno
Qualcosa, là fuori
br. In un'Europa prossima ventura, devastata dai mutamenti climatici, decine di migliaia di «migranti ambientali» sono in marcia per raggiungere la Scandinavia, diventata il territorio dal clima più mite e favorevole agli insediamenti umani. Livio Delmastro, anziano professore di neuroscienze, è uno di loro. Ha insegnato a Stanford, ha avuto una magnifica compagna, è diventato padre, ma alla fine è stato costretto a tornare in un'Italia quasi desertificata, sferzata da profondi sconvolgimenti sociali e politici. Lì, persi la moglie e il figlio, per sedici anni si è ritrovato solo, senza più voglia di vivere, ma anche senza il coraggio di farla finita. Poi, come migliaia di altri, ha pagato guide ed esploratori e ora, tra sete, fame e predoni, cammina in colonna attraverso terre sterili, valli riarse e città in rovina, in un continente stravolto e irriconoscibile...
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Arpaia Bruno
Tempo perso
br. In Messico un giovane storico vuole ricostruire gli ultimi giorni di Walter Benjamin, morto suicida nel 1940; ha trovato un testimone diretto di quel suicidio e si reca fin laggiù per intervistarlo. Ma Laureano, il vecchio esule che ha vissuto quegli anni, lo travolge con il fiume della sua memoria, quasi che la storia non aspettasse che l'occasione per essere raccontata. L'uomo ha quasi ottant'anni ma dentro di lui vive ancora il ragazzo asturiano che nell'ottobre del 1934 è diventato uomo in una battaglia combattuta dal popolo spagnolo due anni prima della Guerra Civile.
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Arpesella Maria Lorena
ABC del pendolare
ill., br. 21, anzi 26 situazioni e racconti da pendolare. Scritto con pungente ironia la morale di tutto ciò è che: pendolari si nasce! Ci vuole la predisposizione genetica, "l'X-factor", proprio come per la musica. Se ce l'hai bene, altrimenti ciccia! Non è che uno si alza la mattina e si improvvisa pendolare, basta mica prendere un mezzo per definirsi tale. Ci vuole molto di più: resistenza, costanza, prontezza di riflessi, una buona dose di sale in zucca (e di pepe in un altro posto, giusto per non farsi mettere i piedi in testa), capacità di affrontare le emergenze e di gestire lo stress (peggio di un amministratore delegato...). Chi possiede tutte queste caratteristiche, è un pendolare "DOC", altrimenti è soltanto un pendolare "OC", cioè occasionale. Nel senso che non ce la fa a sostenere il logorio che impone un mezzo pubblico, i continui ritardi, disservizi, guasti e tante altre "belle cose".
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Arpesella Maria Lorena
ABC del pendolare 2. Il ritorno
ill., br. Ogni pendolare sa, che dopo il viaggio d'andata...c'è pure quello del ritorno. E allora eccovi la seconda parte della 'saga' del pendolare 'DOC': L'ABC del Pendolare 2, con nuove avventure, vecchi ma purtroppo sempre attuali disservizi, tanti imprevisti e quindi più adrenalina e suspance che mai! La pungentissima ironia, come nelle intenzioni dell'autrice, non risparmia, ma diverte e soprattutto fa riflettere, nell'intento di aprire uno, cento, mille squarci sulla difficile realtà del mondo pendolare.
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Arpesella Maria Lorena
Che storia stai mangiando?
ill. Una sorta di "caccia al tesoro" non certo facile ma da gustare tappa dopo tappa. Ogni storia trovata si è rivelata una vera e propria miniera di informazioni, curiosità e anche lezioni di vita. Gli ingredienti di un piatto ti "parlano" se sai ascoltarli, raccontano dei luoghi, dell'epoca, delle peripezie di chi li ha inventati. Il cibo è anche una forma di comunicazione. Dopo avere letto questo libro, mangiare non sarà più solo una necessità quotidiana, le pietanze acquisteranno una nuova identità, verranno viste sotto una luce più preziosa. Oltre che con la bocca e con gli occhi vi verrà naturale gustare il cibo anzitutto col cuore.
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Arpesella Maria Lorena
Truffa la truffa. Concentrato di risate da guardia
br. Divertire e tutelare, questa è la doppia missione di "Truffa la truffa" di Maria Lorena Arpesella, cronista e redattrice locale. Anni di lavoro sul campo le hanno permesso di raccogliere testimonianze e fatti di cronaca, spunti per descrivere 15 situazioni di truffe e raggiri, dai più noti e comuni a quelli più strampalati e impensabili. Nasce "Truffa la truffa", 15 siparietti dove Sandra, la mitica arzilla signora protagonista, si imbatte in situazioni ambigue e raggiri... riuscendo sempre o quasi ad averla vinta sui truffatori. Il libro è corredato da altrettante schede, una sorta di guida pratica ricca di consigli utili per evitare situazioni a rischio. E se non fosse sufficiente, in fondo al libro un simpatico test di autovalutazione anti-truffa!
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Arpino Giovanni
Azzurro tenebra
br. A trent'anni dalla pubblicazione per l'Einaudi ritorna finalmente Azzurro tenebra, che Giovanni Arpino dedicò alla disfatta della Nazionale italiana di calcio ai campionati mondiali del 1974. Diventato un oggetto di culto, pressoché introvabile, il libro è certamente un grande romanzo sportivo, il solo del genere della nostra letteratura, ma è allo stesso tempo un'allegoria dell'Italia disastrata di quel periodo e una meditazione amara, malinconica eppure ilare sull'uomo che per vivere, soprattutto per non perdere la sua umanità e la speranza, deve sempre sfidare se stesso. Ben accolto al suo apparire da una parte dei critici, però incompreso da tanti altri, Azzurro tenebra è un romanzo che non si dimentica facilmente. Si legge tutto d'un fiato, è caratterizzato da un linguaggio felicemente inventivo e animato da personaggi memorabili, presi dalla realtà, "coinvolti ma non stravolti": da Arpino stesso, che vi compare come Arp, al Vecio (Enzo Bearzot), Ferruccio Valcareggi, Giacinto Facchetti, Gigi Riva, Carlo Parola, giornalisti come Gianni Brera e Bruno Bernardi. La ristampa di questo libro importante non colma solamente il vuoto che avvertivano gli "arpiniani" fedeli, ma consentirà ai lettori di oggi di scoprire la maestria narrativa di Arpino.
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Arpino Giovanni
Azzurro tenebra
br. Stoccarda, giugno I974, Mondiali di calcio: nonostante campioni come Riva, Mazzola, Rivera, Facchetti e Zoff, la nostra nazionale viene eliminata al primo turno, in mondovisione e sotto gli occhi attoniti di migliaia di emigrati italiani. Protagonista autobiografico di "Azzurro tenebra" è un inviato speciale che si firma "Arp" e assiste alla disfatta insieme al giovane cronista-scudiero "Bibì", come un Don Chisciotte del giornalismo affiancato dall'immancabile Sancho. Testimoni di un evento sportivo che presto assume i toni del grottesco, i due uomini sanno leggere in filigrana dentro quello che solo uno sguardo superficiale potrebbe archiviare come "niente altro che calcio", e vi scorgono il destino desolante di un Paese già votato allo scacco e a un malinconico tramonto. Scritto a muscoli tesi, con estro espressionista, il libro, si trasforma pagina dopo pagina nel glaciale referto di un doppio fallimento: la sconfitta sul campo e l'insufficienza estetica del gioco degli azzurri rispecchiano la generale carenza di etica e la miseria della condizione politica nel Paese.
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Arpino Giovanni
Domingo il favoloso
brossura Tutto è irregolare in Domingo. Il viso, «costruito su triangoli, sporgenze, ombre scoscese»; il passo sbilenco di volpe; i quarant'anni lunghi e stretti come il suo profilo. La sua è una grande figura di protesta e di disubbidienza. È l'ultimo esemplare umano a non adattarsi al mondo. Vive di invenzioni, cabale e furberie perfette. È il re dei picari, dei puttanieri e dei bugiardi, un ladro solitario e originale, un artista della truffa. Ha una fidanzata eterna e angelica che possiede un camioncino e lavora dietro un banco di torroni, ai margini di una baracca per il tirassegno e di un ottovolante. Ma Domingo è diverso dagli altri: sente l'aria di vetro in cui si muove; la sua pena è la faccia del mondo che si sgretola. Finché, un giorno, una spina lacera «l'involucro ammuffito del suo cuore» e lo porta a giocarsi il destino con un lancio di dadi: rapisce una giovanissima zingara, nata con il cuore spostato da una parte. La ragazza ha la cera azzurrata di una candela che si spegne, le labbra color delle more e un sorriso d'ala di rondine. Tra coltelli, premonizioni e inseguimenti, in una Torino notturna e luciferina che ricorda la Parigi surreale di Boris Vian o la Mosca di Bulgakov, le ore passate con lei gli restituiscono il precipizio della vita e l'avventura di cui non ha perso la smania. Con una lingua irregolare e fantasiosa quanto il suo personaggio, Giovanni Arpino tributa il suo omaggio al genere fantastico e compone una favola misteriosa come una mappa dei segni incisi su una mano. «Domingo il favoloso» è una storia di stregonerie e di angeli custodi, che celebra il sopravvivere dell'incantesimo in un mondo disincantato.
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Arpino Giovanni
Gli anni del giudizio
br. "Animati da comunisti e democristiani, conciatori e operai, contadini e artigiani, 'Gli anni del giudizio', dunque, vanno in scena nel centro storico di Bra, sulle colline e nelle località che si aprono a raggiera intorno alla città. Insomma, nelle pagine del romanzo si avvertono le voci, le speranze e le paure di una città intera di provincia. Lo riconobbe Arpino stesso, quando esplicitò che tale storia 'la dovevo a molte persone, forse a una città intera. Era una storia con diciottomila dediche'. Una per ognuno degli abitanti che aveva allora Bra." (Dalla prefazione di Fabio Bailo)
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Arpino Giovanni
L'ultima osteria
ril. Pubblicati a novant'anni dalla nascita e a trenta dalla morte, i racconti di Giovanni Arpino qui contenuti testimoniano il rapporto con il cibo, il vino e la convivialità di uno dei maggiori scrittori italiani del secondo Novecento. Un rapporto intenso e fecondo, con radici nella giovinezza trascorsa a Bra, la città del nonno materno, famoso pasticciere e grande buongustaio. Nei 16 romanzi, nelle centinaia di racconti e nei reportage di Arpino (per La Stampa, Il Giornale e altre testate) si trovano spesso riferimenti enogastronomici, ricordi degli incontri con gli amici braidesi e della Torino del dopoguerra, con le sue osterie e i suoi caffè storici.
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Arpino Giovanni
Le mille e una Italia. Nuova ediz.
br. Pubblicato per la prima volta nel 1960 in occasione del centenario dell'Unità, «Le mille e una Italia» è un racconto fantastico dedicato al nostro Paese, alla sua storia, alle sue tradizioni e ai suoi eroi. Riccio Tumarrano, un ragazzo siciliano, parte per raggiungere il padre, minatore al traforo del Monte Bianco. Nel suo viaggio da Sud a Nord, lungo un percorso in cui gli spazi geografici si intrecciano con i tempi della storia, Riccio incontra figure e uomini illustri di ogni epoca (da Annibale a Garibaldi, da Savonarola a Machiavelli, a Galileo, da Cavour a Mussolini, ai Fratelli Cervi e al Beato Cottolengo), che lo aiutano a comprendere i tratti, spesso irrisolti e contraddittori, della nostra nazione. «Ma è un'Italia diversa da quella dei libri di scuola - scrive Arpino in una nota al testo - un'Italia imprevedibile e piena di speranza». La felicità di un'invenzione che si rinnova a ogni pagina, la leggerezza poetica e lo stile chiaro, sciolto e disinvolto, fanno di «Le mille e una Italia» un libro per tutti, godibilissimo e di grande attualità.
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Arpino Giovanni
Racconti di vent'anni. Nuova ediz.
br. Pubblicato per la prima volta nel 1974, "Racconti di vent'anni" raccoglie le opere brevi di Arpino apparse in "La babbuina e altre storie" e in "27 racconti", più venticinque inediti. Snodandosi lungo un percorso che va dai racconti realistici a quelli che si potrebbero definire "dell'assurdo", dalle narrazioni "del sabato sera" - in cui alcune figure della letteratura mondiale, come Don Chisciotte, Faust e Sandokan, rivivono in chiave moderna fino a quelle dell'ultima sezione, dove si getta una luce sulle manifestazioni del paranormale, l'intera raccolta è una giostra di caratteri, volti, casi, in cui la forma breve del racconto contiene il respiro ampio del romanzo. Attraverso la descrizione delle dinamiche di coppia, dei rapporti tra genitori e figli, della trama di relazioni che compongono la società italiana del suo tempo, Arpino ci restituisce l'immagine di un'umanità stretta tra le ineludibili necessità del reale e la fuga nella dimensione della favola: una situazione nella quale anche il lettore contemporaneo può facilmente riconoscersi.
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Arpino Giovanni
Sei stato felice, Giovanni
br. Leggere l'esordio di un classico è come assistere a un fenomeno naturale. In fondo, scrisse Calvino per tutti, il primo libro è il solo che conta, e forse bisognerebbe scrivere quello e basta. "Sei stato felice, Giovanni" è il grande strappo che Arpino diede alla sua vita. Aveva ventitré anni e alloggiava in una pensioncina di Genova, lurida e malfamata. Ci mise venti giorni. Venti giorni per inventare una voce. E un paesaggio. Per dire addio agli amici, alla giovinezza, agli amori impossibili, alle tante allegrie e disperazioni di ogni età precaria. Per gettarsi alle spalle gli Hemingway e gli Steinbeck, Vittorini e Pavese, il cinema francese e il lungo intervallo della guerra. Il primo libro di Arpino è un libro di congedi. Una storia da ultima sbronza, in attesa dell'età adulta e del porco avvenire. L'avventura di chi portava la solitudine come un berretto e si sentiva un proiettile disperso, un reduce, anche se non ricordava più da cosa. Il suo protagonista sa che deve muoversi, cercare un lavoro. Ma intanto si ubriaca, litiga, si innamora, contrae debiti e sfortune. È pigro, crudele e prodigo. Non può che abitare un porto, averne l'odore, appartenere a un'umanità di marinai, di prostitute, di vagabondi. Un porto che si chiama Genova, con quell'aria svelta e sottile di mare, ma che potrebbe essere Buenos Aires o qualsiasi altro posto. "Sei stato felice, Giovanni" è un libro che parla con parole vere, prepotenti e insostituibili.
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Arps, Ludwig
Wechselvolle Zeiten. 75 Jahre Allianz Versicherung 1890-1965.
(München, 1965). 4°. 239 S. mit zahlreichen Abb. auf Tafeln. Original-Leinenband.
Referentie van de boekhandelaar : 79980AB
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Arrabal, Fernando
Der Lyriker und die Künstler. Gutenberg Museum Mainz 19. April - 30. Juni 1996 [und weitere Stationen].
Mainz., Gutenberg Museum Mainz / Dorothea Keeser., 1996. quer gr. 8°. 60 S. OKarton. 1. Auflage. Sehr gutes Exemplar.
Referentie van de boekhandelaar : 30914AB
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Arrabal, Fernando
Kaleidoscopies. Fernando Arrabal et les artistes. Livres manuscrits et imprimes, livres-objets, poemes-illustres, 1964 - 2000.
Bayeux., Musee Baron Gerard., 2000. 32 x 24 cm. 95 S. OKarton mit OKlappenumschlag., 61213AB 1. Ausgabe. Umschlag minimal angestaubt. Sehr gutes Exemplar.
Referentie van de boekhandelaar : 61213AB
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Arrabito Gianfranco
Le tragicomiche avventure dell'inquilino Mariolino
br. Il protagonista di questo romanzo è Mariolino: un signore a cui ne succedono di tutti i colori perché ha il vizio di mettere il naso dappertutto e non rimane un attimo fermo. A farne le spese è Domenetto, la sua malcapitata "Spalla", che assiste e partecipa in prima persona ai fatti, in un lungo lasso di tempo che dura da quando è bambino fino ad adulto. Pagina dopo pagina Domenetto rievoca vecchi ricordi, riportando puntualmente i dialoghi e gli ambienti dove si svolgono le scene, quasi tutte si svolgono nell'immaginario paesino di Portomarettimo. Svariati episodi ironici e divertenti coinvolgono ignari malcapitati infastiditi dall'atteggiamento di Mariolino che non si rende moralmente conto delle sue criticabili azioni. Domenetto fa rivivere al lettore quei mitici anni '70-'80 con avvenimenti indimenticabili come le celebri sfide dell'Italia ai Mondiali di calcio o imprese dei ciclisti del Tour de France, fatti di cronaca d'epoca confrontati con temi di attualità dove emergono i differenti modi di pensare.
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Arriaga Guillermo
Il selvaggio
br. Messico profondo, anni Sessanta. Juan Guillermo aveva un fratello gemello, morto durante la gestazione, e lui sa di essere sopravvissuto solo grazie a un cesareo d'urgenza e molte trasfusioni. Quando il fratello maggiore Carlos viene ucciso e i loro genitori muoiono, lui cerca vendetta. Ma gli estremisti religiosi che hanno eliminato Carlos sono feroci e godono di protezioni illustri. Solo un amore immenso e struggente forse potrà salvare Juan Guillermo da questa spirale di morte. Ma il selvaggio è anche la storia di Amaruq, un ragazzo dal destino legato indissolubilmente a quello di un lupo che caccia e insegue nei boschi dello Yukon. Pagine potenti in cui risuonano echi di Melville, London, Shakespeare, Faulkner ma anche le note di Jimi Hendrix.
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Arrighi Cletto; Fedi R. (cur.)
La Scapigliatura e il 6 febbraio
br. «Questa casta o classe - che sarà meglio detto - vero pandemonio del secolo; personificazione della follia che sta fuori dai manicomi; serbatoio del disordine, della imprevidenza, dello spirito di rivolta e di opposizione a tutti gli ordini stabiliti; - io l'ho chiamata appunto la Scapigliatura.» Il romanzo si sviluppa entro un breve arco di tempo e raggiunge l'acme nei quattro giorni dell'abortita rivolta milanese del 3-6 febbraio 1853, di matrice mazziniana. Due trame vi si intrecciano essenzialmente: una politico-sociale sull'onda degli ideali di rivoluzione inneggianti alla rivolta, all'opposizione all'Austria, e impregnata di volontarismo generoso e di utopie ribellistiche; e un'altra, più propriamente «narrativa», che riecheggia persino il romanzo noir dell'epoca, ma non tralascia gli spunti umoristici, il «colore locale», certe caratteristiche tipiche del romanzo d'appendice. Entrambe ruotano intorno a Emilio, personaggio un po' foscoliano, ma che ha qualcosa anche dei protagonisti di Eugène Sue, e che è il portavoce disperato e deluso di una generazione che, dopo di lui, si chiamerà per sempre degli scapigliati.
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Arrigoni Fabrizio
Il caso delle probabilità
br. Parma. Un brusco risveglio dopo il lungo lockdown di inizio 2020: una donna perde la vita sull'asfalto, a pochi passi dal centro. Lo psicologo Gabriele Fueri, appesantito nel fisico e nello spirito dopo mesi di reclusione forzata, osserva dall'alto del suo appartamento: dai mocassini marroni, riconosce la paziente che è appena uscita dal suo studio, dopo una seduta più corta del solito. L'insistenza di un mago prestigiatore, che soffre di un grave disturbo bipolare, spinge Fueri a scoprire il collegamento tra la donna investita e la scomparsa di una ragazzina, avvenuta venticinque anni prima. Il filo rosso di potere e soldi si intreccia tra passato e presente, portando alla luce verità scomode.
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Arrowsmith, R.L (comp.)
A Charterhouse Miscellany
1st edition. 8vo, 296 pages, illustrated. Hardback in very good condition, dust jacket in very good condition with a small tear on front of dust jacket. 38964. eng
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Arrowsmith, R.L (comp.)
A Charterhouse Miscellany
1st edition. 8vo, 296 pages, illustrated. Hardback in tan cover in very good condition, dust jacket in good condition small tear on front of dust jacket. 38964. eng
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ARSHANIKOW, N.S. / MALZEW, W.N
Aerodynamik.
Berlin:, VEB Verlag Technik., 1960. ca. 24,5 x 17 cm. 496 S. Original-Leinwand mit goldgeprägtem Rücken- und Deckeltitel. Zweite, berichtigte Auflage. Papierbedingt verfärbt. Leichte Gebrauchsspuren. Sonst guter Zustand.
Referentie van de boekhandelaar : 4140C
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ARSHANIKOW, N.S. / MALZEW, W.N
Aerodynamik.
Berlin:, Verlag Technik, 1959. gr.8°. 496 S. Original-Leinwand mit goldgeprägtem Deckel- und Rückentitel. Entwidmeter alter Bibliotheksstempel auf Vortitel-verso, sonst sehr gut erhalten.
Referentie van de boekhandelaar : 260A
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ARSHANIKOW, N.S. / MALZEW, W.N.:
Aerodynamik.
gr.8°. 496 S. Original-Leinwand mit goldgeprägtem Deckel- und Rückentitel. Entwidmeter alter Bibliotheksstempel auf Vortitel-verso, sonst sehr gut erhalten. ACHTUNG! Dieses Buch kann wegen seines Gewichts oder seiner Größe nur als PAKET verschickt werden. Innerhalb Deutschlands 5,80 Euro. (Portokosten ins Ausland bitte erfragen.) / ATTENTION! Due to its weight or size this book can only be sent as a PARCEL. Within Germany 5,80 Euro (For shipment abroad please ask.)
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ARSHANIKOW, N.S. / MALZEW, W.N.:
Aerodynamik.
Zweite, berichtigte Auflage. ca. 24,5 x 17 cm. 496 S. Original-Leinwand mit goldgeprägtem Rücken- und Deckeltitel. Papierbedingt verfärbt. Leichte Gebrauchsspuren. Sonst guter Zustand. Übersetzung aus dem Russischen: Motsch, Dresden. Mit zahreichen Textfiguren. Mit Namen- und Sachwörterverzeichnis.
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Arslan Antonia
Il rumore delle perle di legno
br. "I ricordi, usciti dalle loro scatole, dilagano nel cuore e prendono possesso della mente." Così, guardando il cortile dalla finestra, una donna torna bambina. Lì, a Padova, dentro e fuori da quella casa, Antonia per la prima volta ha ascoltato il nonno Yerwant raccontare le storie vitali e poi tragiche dei suoi fratelli armeni. Lì, ha vissuto gli anni della guerra, con le bombe dell'aereo Pippo e i tedeschi in città, ma sempre insieme alla mamma Vittoria, lunatica e bellissima, che infilò un maialino sotto il cappotto, fingendosi incinta per nasconderlo ai nazisti, e al nonno, che la tenne con sé a chiacchierare al buio, durante l'ultimo bombardamento nel 1945. I ricordi della Bambina invecchiata si spalancano, avventurosi e intimi, e ci conducono verso altri luoghi dell'infanzia, costellati da figure umanissime. Ma ci portano anche al cuore di un periodo cruciale per l'Italia tutta. La guerra, la sua fine, gli anni Cinquanta e Sessanta. E poi gli amori della protagonista e i suoi viaggi in Grecia, i racconti di un'Armenia che ha messo radici in lei ma soprattutto la scoperta dei libri e del loro prodigioso potere...
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Arslan Antonia
La bellezza sia con te
br. "Nel cuore dell'uomo la speranza è come una fiammella: e uno dei più grandi peccati contro lo spirito avviene proprio quando viene cancellata o spenta. Ci vuole molto coraggio per cercare sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno, per osare la ricerca del cane che salva l'uomo e non di quello che lo azzanna." È questo l'augurio di Antonia Arslan: che la fiammella della speranza non si spenga mai. In tempi troppo spesso bui, la segreta bellezza dell'altro è la sola fonte di salvezza, l'unica luce che possa liberarci dalle tenebre dell'intolleranza. E così non esiste crescita interiore senza condivisione, non c'è cammino senza incontro, non c'è amore per il Paese senza memoria delle origini. Lo sa bene la testimone diretta dello scambio tra popoli: lei che attendeva nella sua casa di Padova i parenti sparsi e divisi dalla diaspora, davanti ai quali spalancava gli occhi incuriosita dai racconti dei cibi armeni e dei colori vivaci delle miniature. O sempre lei che scopriva che il nonno Yerwant aveva dato ai suoi figli quattro nomi armeni ciascuno, nonostante avesse compreso che l'antica patria era perduta per sempre e avesse deciso di dedicarsi a quella nuova con inesauribile energia. Dopo esili e diaspore, partenze e abbandoni che hanno segnato indelebilmente il destino di Oriente e Occidente, navigare verso la tregua è l'unica direzione accettabile; e proprio attraverso queste pagine che narrano di meravigliosi mondi lontani, ancora una volta la scrittrice della "Masseria delle allodole" ci conduce verso l'intimo equilibrio degli affetti e la scoperta dell'altro.
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Arslan Antonia
La masseria delle allodole
br. Ispirato ai ricordi familiari dell'autrice, il racconto della tragedia di un popolo "mite e fantasticante", gli armeni, e la struggente nostalgia per una terra e una felicità perdute. La masseria delle allodole è la casa, sulle colline dell'Anatolia, dove nel maggio 1915, all'inizio dello sterminio degli armeni da parte dei turchi, vengono trucidati i maschi della famiglia, adulti e bambini, e da dove comincia l'odissea delle donne, trascinate fino in Siria attraverso atroci marce forzate e campi di prigionia. In mezzo alla morte e alla disperazione, queste donne coraggiose, spinte da un inesauribile amore per la vita, riescono a tenere accesa la fiamma della speranza; e da Aleppo, tre bambine e un "maschietto-vestito-da-donna" salperanno per l'Italia...
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Arslan Antonia
La strada di Smirne
br. La fuga è finita. Al sicuro sulla nave che li condurrà in Italia, Shushanig e figli si lasciano alle spalle le atrocità che hanno sconvolto la loro vita e quella di tante famiglie armene. Quello è il passato, conservato per sempre tra le pagine della "Masseria delle allodole." Ora, mentre in Italia i figli di Shushanig si adattano dolorosamente a una nuova realtà, Ismene, la lamentatrice greca che li ha strappati alla morte, cerca di salvare altre vite, prendendosi cura degli orfani che vagano nelle strade di Aleppo. Ma proprio quando, nella Piccola Città dove tutto ha avuto inizio, qualcuno torna per riprendere quel che gli appartiene, ogni speranza di costruire un futuro cade in frantumi. La narrazione di Antonia Arslan testimonia le vicende di un popolo condannato all'esilio e dipinge un mondo vivo e pulsante di donne e uomini straordinari.
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Arslan Antonia
Lettera a una ragazza in Turchia
brossura "Tu devi avere un coraggio nuovo, mia ragazza di Turchia. Ti vogliono rimandare indietro a tempi lontani, mentre a te piacciono capelli al vento e gonne leggere, ascoltare musiche forti, andare a zonzo con gli amici e sentirti uguale a loro. Vorresti lottare a viso scoperto. E invece dovrai scoprire di nuovo il coraggio sotterraneo dei deboli, l'audacia che si muove nell'ombra, e cercare nella tua storia antica le ragioni e la forza per sopravvivere." Queste le parole di Antonia Arslan nella sua lettera immaginata a una ragazza turca. Con la maestria che è solo dei grandi narratori, Antonia Arslan ripercorre le vicende delle sue antenate armene, tessendo un racconto che si dipana attraverso un filo teso dai tempi antichi per arrivare fino ai giorni nostri. Perché la paura subdola che ci colpisce ogni giorno, le oscure premonizioni che si propagano da Oriente a Occidente, da Istanbul a Bruxelles, sono le stesse delle donne armene che si sono sacrificate in nome della libertà. L'antidoto contro la paura è la memoria, è il tappeto di storie di chi ha subito un ribaltamento del suo mondo all'improvviso. L'autrice della "Masseria" ci regala un libro intimo, attualissimo, un viaggio in cui rida vita alle vicende di donne che combattono per il proprio futuro e per restare se stesse.
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ART ET DÉCORATION 1939. [FERNAND LÉGER].-
Nouvelle Série, Numéros 1 et 2. (les 2 premiers de cette série et les 2 derniers avant la guerre de 39-45).-
Paris. Librairie Centrale des Beaux-Arts. 1939. 2 volumes in-f°(245 x 315mm) couvertures illustrées, celle du n°2 en couleurs, par Fernand Léger, 210 pages (pagination continue) et nombreuses pages de publicités, bien complet des illustrations couleurs en hors texte. On notera dans le n°1 le dessin en noir de Zadkine pour un projet de monument à Alfred Jarry et l'article de Waldemar Georges intitulé E.-L. Quintili et l'architecture mentale illustré de 4 dessins en noir et d'une belle planche couleurs, dans le n°2 l'article de Louis Cheronnet: L'expression murale chez Fernand Léger illustré en noir et en couleurs. Qq. épidermures de certaines pages qui étaient partiellement collées ensemble sans grand dommage pour le papier. Rares.
Referentie van de boekhandelaar : ORD-15468
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ART ET MEDECINE - Juin 1939 Photos de Kaskel - Schall, etc.
Art et médecine. Numéro de juin 1939. Textes de André Thérive - François Debat - Georges Duhamel - André Rousseaux …
Couverture souple. Numéro complet. 24 x 31 cm. 32 pages.
Referentie van de boekhandelaar : 85532
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Art in America
Art in America - No. 2; 1965 Sculpture Issue
<p>Art in America - No. 2; 1965 Sculpture Issue. Softcover; 160 pg. Editorial by E. Larrabee. Includes Anatomy of a Collector N. Rockefeller by F. du Plessix; Chester Dale; List Art Posters; Hello Dali by P. Halsman; Op Fabrics; and more. Cover and edges lightly worn; text is clean and unmarked.</p> Art in America paperback
Referentie van de boekhandelaar : 2921
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art intermedia
Konkrete Kritik. (Verkaufsbroschüre zum Arbeitsthema "Konkrete Kritik" mit Blättern von Grützke, Claus Böttger, Vera und Max Peintner, Claude Rutault, Jürgen Spohn, Claus Böhmler, Bernd Koberling, Alvermann u.a.)
Köln:, Galerie art intermedia., (1971). 29,6 x 21 cm. 2 beidseitig bedruckte Blatt. Papierbedingt gebräunt, sonst guter Zustand.
Referentie van de boekhandelaar : 32363B
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art intermedia. -
Konkrete Kritik. (Verkaufsbroschüre zum Arbeitsthema "Konkrete Kritik" mit Blättern von Grützke, Claus Böttger, Vera und Max Peintner, Claude Rutault, Jürgen Spohn, Claus Böhmler, Bernd Koberling, Alvermann u.a.)
29,6 x 21 cm. 2 beidseitig bedruckte Blatt. Papierbedingt gebräunt, sonst guter Zustand. Verzeichnis der Blätter und der Preise. Schwarzweiße Abbildungen.
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Artaud Antonin; Di Palmo P. (cur.)
Galapagos. Le isole alla fine del mondo e altri reportage (reali o immaginari)
ill., br. Un Artaud inedito traspare da questo libro, poco frequentato anche dagli addetti ai lavori. Il tema è infatti quello del viaggio che racchiude, oltre ai resoconti scaturiti a contatto con la tribù messicana dei Tarahumara in cui avrà modo di sperimentare gli effetti stranianti del peyotl, anche alcuni reportage immaginari, realizzati dopo aver ascoltato racconti di amici che si erano recati in Cina e alle Galapagos. Senza alcun freno inibitorio, emerge la tendenza artaudiana all'esposizione di taglio profetico e apocalittico che troverà il suo acme nel rocambolesco viaggio in Irlanda fatto col proposito di restituire ai suoi abitanti il presunto bastone di San Patrizio. Ai quattro reportage presentati nella prima parte, tra i quali figura "Il villaggio dei Lama morti", mai più ristampato, nemmeno in Francia, dopo la prima uscita sulla rivista "Voilà" nel 1932, seguono i testi dedicati ai Tarahumara, tra i quali spicca il "Supplemento al viaggio nel paese dei Tarahumara", infarcito di elementi devozionali di taglio eretico, se non addirittura blasfemo, dove predomina la peculiare visione sincretistica che si impone prima del rinnegamento di ogni forma di religiosità possibile. Totale è l'identificazione con la figura di Cristo, dagli esiti deliranti e, al contempo, profondamente umani.
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Artaud Antonin; Di Palmo P. (cur.)
L'ombelico dei limbi seguito dalla Corrispondenza con Jacques Rivière
ill., br. Questo libro raccoglie due lavori fondamentali di Antonin Artaud, riuniti insieme per la prima volta in italiano e accomunati da tematiche che si situano nel periodo giovanile dello scrittore, ancora pervaso di profonde suggestioni ermetiche ed esoteriche. Indicativamente è il momento che precede o riguarda l'adesione alla causa surrealista, aspramente rinnegata dopo la sua espulsione dal movimento capitanato da Breton, avvenuta nel 1926 insieme a quella di Soupault per il suo comportamento considerato eretico. L'ombelico dei limbi e La corrispondenza con Jacques Rivière furono entrambi pubblicati nelle Éditions de la Nouvelle Revue Française nel 1925 e nel 1927. La prima è una raccolta che accoglie una serie di testi compositi, dalla prosa di taglio visionario allo scritto polemico, mentre il secondo testo propone il carteggio instauratosi con Jacques Rivière, direttore della "Nouvelle Revue Française", incentrato sulla pubblicazione di alcune poesie che diverrà una sorta di caposaldo riguardante la riflessione relativa alla dissociazione tra pensiero e linguaggio, tra progetto artistico e sua reale attuazione. Le stesse visioni oniriche che si traducono sulla pagina dei surrealisti in esiti spesso sconclusionati, in Artaud riescono a convincere proprio in virtù della loro autenticità, ponendosi tra le espressioni più alte della sua opera.
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Artaud Antonin; Di Palmo P. (cur.)
La razza degli uomini perduti e altre prose
br. Alcune prose inedite in Italia dello scrittore francese che spaziano dalla poco conosciuta produzione giovanile agli ultimi testi, composti durante e dopo la pluriennale esperienza in manicomio. "Il villaggio dei Lama morti", apparso nel 1932 nella rivista "Voilà", non è stato da allora più ripubblicato, nemmeno in Francia, suo paese natale.
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Artaud Antonin; Galvano A. (cur.)
Eliogabalo o l'anarchico incoronato
brossura
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