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De Carlo Cesare Bruni Franco ( prefazione di )
UN TE' FREDDO PER OBAMA. DUE ANNI TRA OPPOSIZIONE E DISILLUSIONE.
Universita' Bocconi, 2010. In-16, brossura, pp. 228. Prima edizione. In ottimo stato.
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De Caro M. (cur.)
La logica della libertà
br. Cos'è la libertà del volere e dell'agire? In quali condizioni essa è possibile - se è possibile - e come può conciliarsi con la legalità del mondo naturale? Gli esseri umani sono liberi? Quale nesso intercorre tra libertà e responsabilità morale? Sono queste alcune delle domande attorno alle quali ruota, da secoli, la discussione sul libero arbitrio o, come spesso si preferisce dire oggi, sulla "libertà metafisica". Questo libro, introdotto da un ampio saggio e da un'introduzione di Mario De Caro, raccoglie alcuni tra i più significativi contributi offerti a questo dibattito dalla filosofia anglosassone contemporanea: da Alfred J. Ayer a Peter F. Strawson, da Harry Frankfurt a Peter van Inwagen.
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De Carolis Massimo
Una lettura del «Tractatus» di Wittgenstein
brossura
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De Cecco Emanuela; Romano Gianni
Contemporanee. Percorsi e poetiche delle artiste dagli anni Ottanta ad oggi
ill. In questo libro vengono presentati documenti e immagini di artiste quali Cindy Sherman, Francesca Woodman, Ana Mendieta, Marina Abramovic, Annette Messager, Sherrie Levine, Jenny Holzer, Barbara Kruger, Guerrilla Girls, Rebecca Horn, Yayoi Kusama, Kiki Smith, Sophie Calle, Nan Goldin, Marlene Dumas, Rosemarie Trockel, Mona Hatoum, Doris Salcedo, Zoe Leonard, Sue Williams, Karen Kilimnik, Andrea Zittel, Eva Marisaldi, Sam Taylor-Wood, Pipilotti Rist, Grazia Toderi, Tacita Dean, Shirin Neshat, Gillian Wearing, Vanessa Beecroft, Rineke Dijkstra, Elke Krystufek, Margherita Manzelli, Tracey Moffatt, Luisa Lambri, Eija-Liisa Ahtila, Kara Walker, Ghada Amer, Lucy Orta, Soo-Ja Kim.
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De Certau Michel; Amara L. (cur.)
Utopie vocali. Dialoghi con Paolo Fabbri e William J. Samarin
br. Questo volume raccoglie una serie di conversazioni attorno al fenomeno della glossolalia, sviluppate da Michel de Certeau in dialogo con Paolo Fabbri e William Samarin. È il settembre del 1977 quando i tre studiosi si ritrovano a Roma per preparare i loro interventi in vista del seminario che avrà luogo l'anno successivo al Centro Internazionale di Semiotica di Urbino. Tale materiale, destinato inizialmente alla pubblicazione e rimasto fino a oggi inedito, viene per la prima volta riunito in un volume che prende il titolo dal saggio "Utopies Vocales, Glossolalies" in cui, qualche anno più tardi, De Certeau avrebbe rielaborato alcuni dei temi già presenti nei dialoghi del '77. "La presenza di Michel de Certeau in Italia", costante e attiva fino al 1982, oltre ad aver lasciato tracce di diverso tipo, dà conto di una fitta trama di connessioni tra l'Italia e la cultura contemporanea, soprattutto di area francese.
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De Certau Michel; Amara L. (cur.)
Utopie vocali. Dialoghi con Paolo Fabbri e William J. Samarin
br. Questo volume raccoglie una serie di conversazioni attorno al fenomeno della glossolalia, sviluppate da Michel de Certeau in dialogo con Paolo Fabbri e William Samarin. È il settembre del 1977 quando i tre studiosi si ritrovano a Roma per preparare i loro interventi in vista del seminario che avrà luogo l'anno successivo al Centro Internazionale di Semiotica di Urbino. Tale materiale, destinato inizialmente alla pubblicazione e rimasto fino a oggi inedito, viene per la prima volta riunito in un volume che prende il titolo dal saggio "Utopies Vocales, Glossolalies" in cui, qualche anno più tardi, De Certeau avrebbe rielaborato alcuni dei temi già presenti nei dialoghi del '77. "La presenza di Michel de Certeau in Italia", costante e attiva fino al 1982, oltre ad aver lasciato tracce di diverso tipo, dà conto di una fitta trama di connessioni tra l'Italia e la cultura contemporanea, soprattutto di area francese.
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De Certeau, Michel A cura di C. Ossola.
Il parlare angelico. Figure per una poetica della lingua (secoli XVI e XVII).
cm. 14,5 x 20, 232 pp. Saggi di ?Lettere italiane? 314 gr. 232 p.
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De Cesare Matteo
L'invincibile estate. Albert Camus
brossura
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De Cesare Matteo
L'invincibile estate. Albert Camus
brossura
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De Cesare Raffaele
La fine di un regno. Vol. 1: Napoli e Sicilia
br. Il metodo usato da Raffaele De Cesare, più da narratore che da storico, rinuncia alla presa di posizione in favore dei vinti pur non esaltando in nessun modo i regnanti Borboni. Una lettura della vita di corte e dei cortigiani con riferimenti ad aneddoti e testimonianze, tutte documentate. Uno spaccato del declino di un regno, che lascia intravedere i futili motivi della prossima unificazione dettata dalle ragion di stato economiche dei Savoia. Una cronaca della vita del regno, raccontato con maniere quasi intimistiche, scavando nelle questioni private oltre che politiche, di un Re che si mostra umano e nello stesso tempo succube delle sue bizzarrie. Un sovrano che probabilmente non ha visto arrivare il pericolo incombente degli invasori o non ne ha percepito l'importanza. Il saggio - presentato nella sua versione originale nell'anno 1900, era composto da due volumi . Prima di allora, altre edizioni in formato giornalistico, erano apparse sul corriere di Napoli per poi essere ampliate e raccolte in un volume dall'editore Lapi di Città dei Castelli. Nello trascrivere in formato digitale questo saggio, abbiamo voluto separarlo in quattro volumi di cui questo è il primo, per una questione di fluidità, più adatta ai tempi di lettura dei nostri giorni.
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De Cesare Raffaele
La fine di un regno. Vol. 1: Napoli e Sicilia
br. Il declino del regno borbonico delle Due Sicilie come nessuno lo ha mai raccontato. Pubblicato in origine come inchiesta giornalistica a puntate per il "Corriere di Napoli", "La fine di un regno" dipinge gli ultimi anni di dinastia borbonica, fornendo uno sguardo non limitato alle grandi vicende politiche, ma anzi allargato a numerosi aspetti della vita sociale, culturale, letteraria. Benché a volte criticato per il suo indugiare nell'aneddotica e nel particolare, Raffaele De Cesare in questo saggio caleidoscopico ci offre uno dei pochi spaccati della vita quotidiana nel Meridione antecedente l'Unità.
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De Cesare Raffaele
La fine di un regno. Vol. 2
br. Il declino del regno borbonico delle Due Sicilie come nessuno lo ha mai raccontato. Pubblicato in origine come inchiesta giornalistica a puntate per il "Corriere di Napoli", "La fine di un regno" dipinge gli ultimi anni di dinastia borbonica, fornendo uno sguardo non limitato alle grandi vicende politiche, ma anzi allargato a numerosi aspetti della vita sociale, culturale, letteraria. Benché a volte criticato per il suo indugiare nell'aneddotica e nel particolare, Raffaele De Cesare in questo saggio caleidoscopico ci offre uno dei pochi spaccati della vita quotidiana nel Meridione antecedente l'Unità.
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De Cesaris A. (cur.)
Vite digitali. Essere umani nella società del XXI secolo
br. La diffusione capillare delle ICT (Information and Communication Technologies) all'interno dello spazio sociale, nonché la loro implementazione strutturale in tutti i settori della vita pubblica e privata, culturale e produttiva, sono fenomeni costitutivi dell'evoluzione delle società industrializzate tra XX e XXI secolo, il cui significato e le cui conseguenze sono sempre più al centro degli interessi delle scienze umane. Diviso tra coloro che interpretano i processi di digitalizzazione in piena continuità con il passato, e coloro che vedono nelle attuali trasformazioni tecnologiche una vera e propria mutazione antropologica, il dibattito umanistico non smette di interrogarsi sui tratti costitutivi dell'esperienza digitale, sui problemi, sulle potenzialità e sulle sfide teoriche che essa pone ai campi di studio tradizionali. I contributi raccolti nel volume, di impostazione disciplinare e teorica differente tra loro, focalizzano l'attenzione su aspetti diversi ma strettamente intrecciati di un fenomeno unitario. Dal significato globale delle tecnologie informatiche alle loro più vaste implicazioni antropologiche, dalle nuove forme di soggettivazione fino alle frontiere dell'automazione nei settori lavorativi, educativi e medici, i saggi inclusi nella raccolta intendono mettere in luce la complessità di una trasformazione ancora in corso, da pensare in tutta la sua portata.
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De Cesaris Walter
La borgata ribelle. Il rastrellamento nazista del Quadraro e la Resistenza popolare a Roma
ill.
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DE CHIRICO Giorgio
ACHILLE FUNI.
In-16, bross., sovrac., pp. 27 con con una tavola a colori nel testo e 29 tavv. in b.n. f.t. In buono stato (good copy).
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DE CHIRICO Giorgio
EBDOMERO. Romanzo.
In-8 p., brossura orig., pp. 190. Il romanzo, scritto in italiano, fu pubblicato per la prima volta a Parigi in francese nel 1929. In Italia apparve nella originaria versione italiana soltanto nel 1942. Questa rara edizione, pubblicata per cura dell’artista e dedicata “alla sacra memoria di mio fratello Alberto Savinio”, è a tiratura limitata. Molto ben conservato.
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De Chirico Giorgio
Memorie della mia vita
ill., br. Una nuova edizione aggiornata, con un apparato iconografico inedito, per il libro "assoluto" di Giorgio de Chirico: tra autobiografia, cronaca e manifesto d'artista, "Memorie della mia vita" è una straordinaria confessione letteraria, che ripercorre le intuizioni geniali, i tormenti e gli incontri decisivi di un maestro del Novecento. "Nelle Memorie della mia vita, Giorgio de Chirico racconta a volte puntigliosamente, con dovizia di particolari, la sua vita, le sue traversie, i rapporti con i familiari, le controversie con i critici e le sue conoscenze in genere, artisti e amici comuni o acquirenti delle sue opere. Le persone di cui ci parla diventano sempre e immediatamente personaggi. Poche righe, pochi aggettivi. La prosa di de Chirico è sottilmente carica di una direzione e quasi, meglio, di una meta: la perfezione che - sempre lo ribadisce - è lo scopo primario e definitivo dell'arte e di ogni vero artista nonostante egli sappia che quella meta, ovvero quella perfezione, mai sarà raggiunta." (Dall'introduzione di Franco Cordelli)
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DE CHIRICO Giorgio
MEMORIE DELLA MIA VITA.
In-16 gr., brossura originale (picc. manc. al dorso; tracce d’uso), pp. 257,(3). Prima edizione. Margini ingialliti per la qualità della carta, altrimenti testo ben conservato.
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De Chirico Giorgio; Far Isabella; De Sanna J. (cur.)
Commedia dell'arte moderna
ill., br. "Che l'arte sia la principale risorsa spirituale dell'uomo è la legittima presunzione di Giorgio de Chirico. Egli lo afferma nel 1945 con la Commedia dell'arte moderna. Sullo sfondo della guerra appena conclusa, la sceneggiatura della Commedia punta il dito su una cultura correa, a suo avviso, di una sciagura in cui l'umanità ha espiato, tra l'altro, lo sradicamento dell'arte dal seno della civiltà. La battaglia di de Chirico contro la funzione sviante delle scritture negative tese a screditare l'arte si svolge in parallelo ad esse e nei loro stessi contesti, come le riviste dada e surrealiste. Paradossalmente, le sedi sono le stesse nelle quali si edificava il mito di de Chirico metafisico, come «Littérature». Nel 1945, anno strategico per gli scritti di de Chirico (Memorie della mia vita, Une aventure de Monsieur Dudron, riedizione del Piccolo trattato di tecnica pittorica), la Commedia ricrea il percorso dell'artista in quanto critico e storico dell'arte moderna e antica, e rievoca gli scritti teorici sulla Metafisica. L'opera è divisa in due metà, firmate da Giorgio de Chirico e da Isabella Far, l'Altro de Chirico in aspetto di musa. Il celebre saggio-scandalo del 1942 Considerazioni sulla pittura moderna viene attribuito a «lei». Far è da phare, faro, e da far, lontano. Lontano significa nello stesso tempo distante nello spazio e distante nel tempo, futuro. La Commedia è un ritratto doppio e un doppio sguardo che avanza verso un tempo nuovo di paradigmi e costrutti metafisici. Una nuova storia sarà possibile per un mondo riportato alla scala reale, in dimensione umana." (Jole de Sauna)
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De Cilia Nicola
Giovanni Comisso. Un invito alla lettura
brossura La narrativa di Giovanni Comisso ha attraversato il Novecento, le sue poetiche, i suoi estremismi e i suoi artifici, uscendone salva e assoluta. Forte di uno sguardo naturale e diretto al mistero delle cose, alla loro nuda verità, lo scrittore organizza la sua magistrale prosa, incantatrice e musicale, e dà conto della continua esperienza dell'evento. Nicola De Cilia ci accompagna a scoprire la vita, i luoghi e la poetica di Comisso, scegliendo come privilegiati luoghi d'analisi "Giorni di guerra" e "La mia casa di campagna", fornendo allo stesso tempo paralleli e raffronti storico-letterari.
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De Conciliis E. (cur.)
Dopo Foucault. Genealogie del postmoderno. Atti del Convegno (Napoli, 15-16 febbraio 2007)
br. Il persistente interesse per l'opera di Michel Foucault sembra essere il sintomo di una profonda corrispondenza tra la genealogia foucaultiana dell'Occidente e le attuali, violente metamorfosi imposte a quest'ultimo dalia mondializzazione. La modernità ha realizzato, sia sui piano individuale (etico e speculativo) che su quello collettivo (sociale e politico), un gigantesco processo di soggettivazione/assoggettamento dell'umano, del quale Foucault ha tracciato la mappatura genealogica scavando nel premoderno. Oggi, nella misura in cui la postmodernità (con i suoi nuovi poteri-saperi) sembra realizzare un'inquietante, regressiva de-soggettivazione dell'Occidente, il lavoro di scavo lasciatoci da Foucault tende a funzionare come un grimaldello: da un lato esso aiuta a comprendere ed interrogare i sensi e gli effetti (anche estetici) della globalizzazione; dall'altro può rovesciare l'epocale perdita d'identità soggettiva occidentale in occasione di "resistenza". Questa potenzialità spiega il significativo allargamento del dibattito su Foucault oltre i limiti specialistici dei foucaultismo, e l'esigenza di esplorare nuovi percorsi archeo-genealogici in grado di catturare il legame tra Foucault e ciò che è apparso "dopo" di lui: il nostro paesaggio enigmaticamente post-umano.
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De Conciliis E. (cur.)
Jean Baudrillard o la dissimulazione del reale
br.
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De Conciliis E. (cur.)
La provincia filosofica. Saggi su Elias Canetti
brossura
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De Conciliis Eleonora
Pensami stupido! La filosofia come terapia dell'idiozia
br. Pensare è comparare: nella cultura occidentale, l'intelligenza filosofica ha potuto esercitare il suo fascino e affermarsi come lussuosa forma di superiorità individuale solo attraverso un continuo ma inconfessabile confronto con il suo più debole termine di paragone: la stupidità. Di fronte a tale inquietante contaminazione postmoderna, che sembra indicare una regressione involutiva di homo sapiens, soltanto la filosofia, pur trovandosi anch'essa assediata dalla stupidità, può forse giocare il ruolo, tutto femminile, di critica del potere e della cultura, diventando così un'ironica terapia dell'idiozia.
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De Crescenzio Lucia
La necessità della scrittura. Alba de Céspedes tra radio Bari e «Mercurio»
br. La figura di Alba de Céspedes (1911-1997), solo di recente riscoperta dalla critica, è tra le più affascinanti del Novecento letterario. Romanziera, poetessa, giornalista, traduttrice e sceneggiatrice cinematografica, Alba de Céspedes si è confrontata a diverse latitudini con l'esperienza della scrittura, concepita come una pratica quasi viscerale della sua esistenza. Questo libro ricostruisce il farsi dell'identità letteraria e politica dell'autrice nel corso degli anni Quaranta, mettendo a fuoco in particolare la sua collaborazione con le radio antifasciste di Bari e Napoli durante la Resistenza e la direzione di "Mercurio. Mensile di politica, arte, scienze" nell'immediato dopoguerra. Ripercorrendo le concitate vicende che si sono susseguite all'indomani dell'8 settembre 1943, il volume offre un'attenta analisi delle trasformazioni che hanno investito l'immaginario della scrittrice in seno alla complessa dialettica tra fascismo e antifascismo.
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De Crescenzo Luciano
Storia della filosofia greca, medioevale, moderna
ill., br. Prendere le cose con filosofia è per i napoletani una tradizione, oltre che una necessità. A Napoli la filosofia è dappertutto, come nelle città dell'Antica Grecia, dove si filosofava passeggiando. Non c'è dunque ragione di stupirsi se Luciano De Crescenzo ha scritto una Storia della filosofia - già pubblicata in diversi volumi ora qui raccolti per la prima volta - che da anni aiuta i lettori ad affrontare gli eterni, fondamentali problemi dell'Uomo. Nessuno saprebbe accompagnare il pubblico fino alla soglia severa dei grandi temi del pensiero con la simpatia e con l'irresistibile amabilità dell'ingegnere-filosofo, che in queste pagine ci guida attraverso millenni di storia, dai presocratici a Kant, raccontando vita pubblica e privata di illustri pensatori, spiegando il contenuto delle loro fondamentali intuizioni. E facendo, come sempre, ricorso a quel suo estro affabile, a quell'arte dell'aneddoto e del controcanto ironico che gli sono peculiari.
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De Cusatis Felice
Voci ibride dagli Stati Uniti. Etnicità, memoria e letteratura in Gloria Anzaldùa e Maxine Hong Kingston
br. "Voci ibride dagli Stati Uniti" si prefigge lo scopo di indicare, attraverso l'analisi dei testi di due scrittrici contemporanee quali la cinese americana Maxine Hong Kingston e la chicana Gloria Anzaldúa, alcuni dei temi e delle strategie testuali che sembrano proporsi con una certa frequenza nelle scritture provenienti da quella realtà complessa e altamente differenziata al suo interno rappresentata dalla letteratura contemporanea delle minoranze etniche degli Stati Uniti. Una realtà eterogenea e plurivocale in cui la cultura dominante e quella "etnica" si toccano e interagiscono, entrano in contatto e soprattutto in frizione reciproca e dunque, dialetticamente, si mescolano e si trasformano a vicenda, pur senza mai perdere di vista gli specifici posizionamenti e senza mai legare tale trasformazione al concetto di "assimilazione".
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DE DOMIZIO DURINI Lucrezia
THE MUSEUM OF PRESENT TIME. MAURIZIO DE CARO PROJECT GENESIS. Texts: P.Restany - L.D.D.Durini - M.Caro. Photos: C. De Martino - B. Durini.
In-4 p., brossura, pp. 160, con illustrazioni in bianco e nero e a colori nel testo e in tavole fuori testo. Testo in inglese. Ben conservato.
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De Donato G. (cur.)
Verso i sud del mondo. Carlo Levi a cento anni dalla nascita
brossura
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De Falco Carolina
Leonardo Savioli. Ipotesi di spazio: dalla «casa abitata» al «frammento di città». Ediz. illustrata
ill., br. Considerato da Argan per la "modernità addirittura d'avanguardia connessa alle essenze storiche" e nonostante gli ulteriori riconoscimenti da parte di Portoghesi e di Zevi nell'ambito della storiografia architettonica, Leonardo Savioli resta ancora in gran parte in ombra. Allievo di Michelucci e maestro di Natalini, primo premio alla Biennale di San Paolo del Brasile (1953), con una giuria composta da Rogers, Le Corbusier e Sert, e primo premio al concorso a Cannes (1971), giudicato da Bakema e Kahn, Savioli rappresenta, all'interno del quadro storico, poliedrico e complesso, che va dalla ricostruzione postbellica all'inizio degli anni ottanta, un architetto di respiro internazionale. Il volume propone un'attenta rilettura critica della sua opera, condotta sugli oltre cento progetti del fondo conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze, nel doppio ambito, fortemente intrecciato, dell'edilizia residenziale e del contesto urbano. Dalla scomposizione neoplastica degli elementi all'autonomia delle cellule spaziali, attraverso il montaggio brutalista di "pezzi" prefabbricati, al fine di favorire l'autonomo intervento compositivo dell'utente, la ricerca di Savioli interseca movimenti e tendenze dell'architettura del Novecento, proponendo quel tema della centralità dello spazio "vissuto" dall'uomo tornato oggi, nella società globalizzata, di flagrante attualità.
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De Fazi Sandro
Defending Bosie
br.
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De Felice Renzo
D'Annunzio politico
brossura Questo volume rappresenta uno degli interventi critici più significativi relativamente all'attività politica e militare di Gabriele d'Annunzio. Attraverso documenti d'archivio del Vittoriale degli Italiani, lettere e memorie dei legionari, Renzo De Felice intende far luce sulla politica dannunziana distinguendola dall'ideologia fascista, con l'intento di sfatare l'idea divulgata dal Regime fascista di d'Annunzio "precursore" di Mussolini. Come sottolinea l'autore nell'introduzione, è fuori dubbio che il fiumanesimo dannunziano e il fascismo delle origini affondino le loro radici nello stesso magma culturale e siano entrambi figli della crisi determinata dalla prima guerra mondiale e dell'affermarsi della società di massa. La marcia su Fiume prefigura quella su Roma, i discorsi alle masse preannunciano quelli di piazza Venezia, gli slogan e le divise dei legionari anticipano i modelli degli squadristi-gerarchi fascisti. Eppure, nonostante tutto questo, nonostante queste apparenti evidenze e somiglianze, è necessario procedere con estremo rigore e senso critico, evitando generalizzazioni affrettate o semplicistiche, approfondendo i vari fenomeni e i loro contesti. Dice De Felice nell'introduzione: «Gli intenti politici, il fervore morale, le prospettive a più lungo respiro che d'Annunzio e Mussolini misero nell'impresa di Fiume furono e divennero via via diversissimi, come diversissimi furono le conseguenze, gli ammaestramenti che ne trassero». La vita di Gabriele d'Annunzio è stata un continuo atto di sfida e grandezza tanto che uno dei motti che il Vate aveva stampato sulla sua carta da lettera era Memento Audere Semper: De Felice insegna in queste pagine a non confondere lo slancio eroico, il sogno pratico e al tempo stesso intellettuale di d'Annunzio con il "momento" storico di Mussolini e del fascismo: essi camminavano a fianco, potevano anche condividere molti ideali, ma mai potranno essere confusi come uno miscela dell'altro.
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De Felice Renzo
D'Annunzio politico
brossura Questo volume rappresenta uno degli interventi critici più significativi relativamente all'attività politica e militare di Gabriele d'Annunzio. Attraverso documenti d'archivio del Vittoriale degli Italiani, lettere e memorie dei legionari, Renzo De Felice intende far luce sulla politica dannunziana distinguendola dall'ideologia fascista, con l'intento di sfatare l'idea divulgata dal Regime fascista di d'Annunzio "precursore" di Mussolini. Come sottolinea l'autore nell'introduzione, è fuori dubbio che il fiumanesimo dannunziano e il fascismo delle origini affondino le loro radici nello stesso magma culturale e siano entrambi figli della crisi determinata dalla prima guerra mondiale e dell'affermarsi della società di massa. La marcia su Fiume prefigura quella su Roma, i discorsi alle masse preannunciano quelli di piazza Venezia, gli slogan e le divise dei legionari anticipano i modelli degli squadristi-gerarchi fascisti. Eppure, nonostante tutto questo, nonostante queste apparenti evidenze e somiglianze, è necessario procedere con estremo rigore e senso critico, evitando generalizzazioni affrettate o semplicistiche, approfondendo i vari fenomeni e i loro contesti. Dice De Felice nell'introduzione: «Gli intenti politici, il fervore morale, le prospettive a più lungo respiro che d'Annunzio e Mussolini misero nell'impresa di Fiume furono e divennero via via diversissimi, come diversissimi furono le conseguenze, gli ammaestramenti che ne trassero». La vita di Gabriele d'Annunzio è stata un continuo atto di sfida e grandezza tanto che uno dei motti che il Vate aveva stampato sulla sua carta da lettera era Memento Audere Semper: De Felice insegna in queste pagine a non confondere lo slancio eroico, il sogno pratico e al tempo stesso intellettuale di d'Annunzio con il "momento" storico di Mussolini e del fascismo: essi camminavano a fianco, potevano anche condividere molti ideali, ma mai potranno essere confusi come uno miscela dell'altro.
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De Felice Renzo
La vendita dei beni nazionali nella Repubblica Romana del 1798-1799
ill.
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De Felice Renzo
Scritti giornalistici. Vol. 1/2: Dagli ebrei a Mussolini (1974-1977)
brossura
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De Felice Renzo
Scritti giornalistici. Vol. 1/2: Dagli ebrei a Mussolini (1974-1977)
brossura
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De Felice Renzo
Scritti giornalistici. Vol. 2/1: I nemici dello stato di diritto (1976-1985)
brossura
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De Felice Renzo
Scritti giornalistici. Vol. 2/1: I nemici dello stato di diritto (1976-1985)
brossura
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De Felice Renzo
Scritti giornalistici. Vol. 2/2: I nemici dello stato di diritto (1984-1988)
brossura
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De Felice Renzo; Parlato G. (cur.)
Scritti giornalistici. Vol. 1/1: Dagli ebrei a Mussolini (1960-1974)
brossura
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De Felice Renzo; Parlato G. (cur.)
Scritti giornalistici. Vol. 3: Facciamo storia, non moralismo 1989-1996
brossura È ormai nota l'influenza che Renzo De Felice ha avuto nella storiografia sul Novecento. Lo storico romano ha innovato profondamente l'approccio allo studio del fascismo, passando da una lettura moralistica, manichea e demonizzante a una lettura problematica e complessa, basata, per la prima volta, sull'accurata analisi dei documenti dello Stato, dei carteggi dei protagonisti, della documentazione più varia al fine di realizzare una storia - mai definitiva - dell'Italia nel periodo fascista. Assai meno nota è invece l'influenza che De Felice ha avuto tra i non addetti ai lavori, presso cioè quella più vasta opinione pubblica che, tra gli anni Sessanta e Novanta, leggeva ancora i giornali. In quei quasi quattro decenni De Felice ha scritto oltre 280 articoli per quotidiani, per settimanali o ha rilasciato interviste, affrontando alcuni problemi storiografici fondamentali: il consenso al fascismo, l'antisemitismo, il rapporto tra fascismo e intellettuali, la Grande Guerra, la difesa dello Stato di diritto, la libertà di ricerca, il terrorismo, la crisi dello Stato, solo per ricordare i temi più significativi. In questi articoli, che si ripropongono per la prima volta a vent'anni dalla sua scomparsa, emergono l'interesse e la curiosità dello storico verso la realtà contemporanea e il presente; nello stesso tempo, De Felice anche negli scritti giornalistici non rinunciò a descrivere in termini complessi la storia e non esitò a esercitare la critica contro i conformismi e contro le "vulgate", in nome di una libertà di pensiero che non ha mai conosciuto, in lui, condizionamenti di carattere Politico.
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De Felice Renzo; Parlato G. (cur.)
Scritti giornalistici. Vol. 3: Facciamo storia, non moralismo 1989-1996
brossura È ormai nota l'influenza che Renzo De Felice ha avuto nella storiografia sul Novecento. Lo storico romano ha innovato profondamente l'approccio allo studio del fascismo, passando da una lettura moralistica, manichea e demonizzante a una lettura problematica e complessa, basata, per la prima volta, sull'accurata analisi dei documenti dello Stato, dei carteggi dei protagonisti, della documentazione più varia al fine di realizzare una storia - mai definitiva - dell'Italia nel periodo fascista. Assai meno nota è invece l'influenza che De Felice ha avuto tra i non addetti ai lavori, presso cioè quella più vasta opinione pubblica che, tra gli anni Sessanta e Novanta, leggeva ancora i giornali. In quei quasi quattro decenni De Felice ha scritto oltre 280 articoli per quotidiani, per settimanali o ha rilasciato interviste, affrontando alcuni problemi storiografici fondamentali: il consenso al fascismo, l'antisemitismo, il rapporto tra fascismo e intellettuali, la Grande Guerra, la difesa dello Stato di diritto, la libertà di ricerca, il terrorismo, la crisi dello Stato, solo per ricordare i temi più significativi. In questi articoli, che si ripropongono per la prima volta a vent'anni dalla sua scomparsa, emergono l'interesse e la curiosità dello storico verso la realtà contemporanea e il presente; nello stesso tempo, De Felice anche negli scritti giornalistici non rinunciò a descrivere in termini complessi la storia e non esitò a esercitare la critica contro i conformismi e contro le "vulgate", in nome di una libertà di pensiero che non ha mai conosciuto, in lui, condizionamenti di carattere Politico.
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De Feo G. C. (cur.)
Alfred Wilhelm Strohl-Fern
ill., br. Chi era Alfred Wilhelm Strohl-Fern? Per rispondere a questa domanda gli autori si sono inoltrati alla scoperta di una delle figure più affascinanti e enigmatiche di artista e mecenate. Atti della Giornata di Studio promossa dall'Associazione Amici di Villa Strohl-Fern a cura di Giovanna caterina de Feo e Mara Folini, ospitata nel 2007 presso la sede dell'Istituto Svizzero di Roma, allo scopo di ricordare gli anniversari dei 160 anni dalla nascita e dagli 80 dalla scomparsa del nobile artista alsaziano Alfred Wilhelm Strohl-Fern (Sainte Marie aux Mines 1847-Roma 1927). Strohl-Fern è stato scultore, musicista, scrittore, pittore e mecenate, fondatore del grande parco romano che porta il suo nome, dimora di tanti artisti tra il 1882 e la seconda metà del XX secolo ed è senza dubbio una delle personalità della sua epoca più note e sconosciute al tempo stesso. Questi studi si propongono di gettare luce sulla sua figura - anche in relazione al clima culturale della Capitale e alle personalità internazionali a lui contemporanee - attraverso i contributi di: Adriana Capriotti, Giovanna Caterina de Feo, Maria Teresa de Bellis, Mara Folini, Flavia Matitti, Angela Windholz, Paul Michel Villa e Donatella Trombadori.
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De Feo Italo
Cavour. L'uomo e l'opera
br. Convinto che la conoscenza del passato fosse strumento imprescindibile per guidare la condotta del presente, Italo de Feo ha dedicato a Camillo Benso conte di Cavour questa classica e biografia. In queste pagine l'autore interpreta e accosta tutte le tessere disponibili del mosaico, integra la dimensione pubblica dell'uomo con quella privata, segue la parabola intera di un'esistenza entro un ambiente e un mondo rievocati con amore e con efficacia letteraria. Soprattutto, egli sottolinea la coerenza e la fermezza dei principi che ispirarono lo statista piemontese: una grande passione per il progresso civile e una profonda fede nei valori liberali, spesso poste in secondo piano, nell'opinione corrente, rispetto all'abilità e alla flessibilità del politico. Dalle pagine di questa vivace, minuziosa biografia emergono quegli elementi della politica cavurriana che ancora oggi appaiono attuali: lo spirito laico, il patriottismo, l'apertura ai motivi migliori della cultura europea, e infine una spregiudicatezza nell'azione che non si degradò mai a trasformismo, restando sempre fedele alle ragioni ideali e al compito storico che Cavour si era prefisso.
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De Feo Nicola Massimo
Analitica e dialettica in Nietzsche
br. «La perplessità, i malintesi, le ambiguità che ancora oggi il pensiero di Nietzsche, come la sua stessa esistenza, suscitano in noi, oltre che rispecchiare la reale contraddittorietà di Nietzsche, mostrano anche come le contraddizioni profonde della società europea dell'Ottocento permangono ancora nella società e nell'uomo di oggi, sia pure a un livello diverso d'intensità e di consapevolezza». Così de Feo nell'Introduzione di questo libro che, uscito per la prima volta nel 1965, è stato riconosciuto da molti come testo inaugurale di una nuova stagione italiana di interpretazioni del pensiero dell'autore della Nascita della tragedia. Qui un giovanissimo de Feo si misura con estrema padronanza con questo pensiero riuscendo a liberare dalle incomprensioni le concezioni nietzscheane del tragico, del sapere e del mondo, facendole interagire creativamente con le visioni problematiche dell'esistenza e della modernità proposte dalla filosofia fenomenologica e ontologica del Novecento.
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De Feo Roberto
Giuseppe Borsato. 1770-1849
ill., ril. Fondamentale cardine della civiltà artistica veneziana durante tutta la prima metà del XIX secolo, per la prima volta la figura e l'opera di Giuseppe Borsato sono state studiate e analizzate nei molteplici aspetti del suo operato. Borsato, formatosi nell'ambito della scenografia prospettica, fu pittore da cavalletto, decoratore di apparati effimeri, frescante, scenografo ufficiale del Teatro La Fenice per più di dieci anni, detentore della cattedra d'Ornato presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1812 alla morte e fornitore di modelli per mobilia e arredi sia pubblici, che privati. Oltre che a Venezia, lasciò importanti testimonianze in centri, quali Trieste, Treviso, Udine, Padova e Vicenza.
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DE FERRARI GIACINTO
DISSERTAZIONI DEL REV. MAESTRO G. DE FERRARI DE PREDICATORI, SOCIO ORDINARIO DELL'ACCADEMIA DI ARCHEOLOGIA, DELLA TIBERINA.ARCADIA, ETRUSCA DI CORTONA, VITERBO ECC.
[Arecheologia] (cm.22) brossura editoriale a stampa. -pp.164 +1 ritratto in rame f.t. contiene: sopra i ludi antichi; elogio di Girolamo Biancredi; un trittico greco in avorio, biografia di Giuseppe Baini. Buon esemplare nitido e marginoso di dissertazioni tutte in prima edizione.[f6] Libro
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DE FILIPPO Eduardo Napoli 1900 Roma 1984
Cantata dei giorni pari
Torino: Einaudi Supercoralli 1973. Rilegato tela sovracoperta cloth dust jacket. Molto Buono Very Good. . 8vo. pp. 508. Molto Buono Very Good. Fioriture al dorso della sovracoperta. . Einaudi, Supercoralli hardcover
书商的参考编号 : 109580
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DE FILIPPO Eduardo Napoli 1900 Roma 1984
Cantata dei giorni dispari
Torino: Einaudi Supercoralli 1973. Rilegato tela sovracoperta cloth dust jacket. Molto Buono Very Good. 3 volumi. 8vo. pp. 404 415 494. Molto Buono Very Good. Fioriture al dorso della sovracoperta. . Einaudi, Supercoralli hardcover
书商的参考编号 : 109581
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DE FILIPPO Eduardo Napoli 1900 Roma 1984
Filumena Marturano. Il teatro a fumetti
Scafati: ELLEDI' 91 1998. Brossura wrappers. Perfetto Mint. Nove volumi del teatro a fumetti di De Filippo dal n. 4 al n. 12 della serie. 4to. pp. circa 70/vol. Perfetto Mint. . ELLEDI' 91, unknown
书商的参考编号 : 215780 ???????? : 8894818314 9788894818314
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