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Mameli Goffredo; Bidussa D. (cur.)
Fratelli d'Italia. Pagine politiche
br. Goffredo Mameli (Genova 1827-Roma 1849), poeta, patriota e scrittore, è stato tra le figure più importanti del Risorgimento italiano. Scrisse a vent'anni le parole del Canto degli Italiani, poi adottato come inno nazionale nel 1946, e morì due anni dopo per una ferita riportata durante la difesa della Repubblica Romana. Per amor di patria e dell'autonomia nazionale, partecipò attivamente alla lotta per l'indipendenza: sventola il tricolore nonostante il divieto, organizza una spedizione che affianca Nino Bixio nel 1848 per l'insurrezione di Milano, diviene il fiduciario di Mazzini, viene arruolato nell'esercito di Garibaldi, poi è a Roma per la proclamazione della Repubblica Romana e organizza la Costituente, va a Genova con Bixio contro il generale Lamarmora e di nuovo in difesa di Roma dove morì. Mazziniano e sostenitore della libertà di stampa, scrive articoli, manifesti e proclami per incitare i governi e la popolazione alla guerra di liberazione e per difendere i nuovi principi democratici e popolari. In questa antologia sono raccolti alcuni dei suoi testi politici più significativi, del biennio 1848-49, dai quali emerge tutta la passione del militante rivoluzionario e insieme la profondità del suo sentimento civile. Celebrato quale eroe e retore del patriottismo, Mameli offre un'occasione per ripensare oggi il mito del Risorgimento, oltre che per indagare la condizione esistenziale di chi fa sacrificio di sé per la patria in giovanissima età.
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Cattaneo Carlo; Meriggi M. (cur.)
L'insurrezione di Milano (Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra. Memorie)
br. "L'insurrezione di Milano", testo fondamentale del Risorgimento e opera di un Cattaneo in esilio, è molto più di una mera cronaca degli eventi: riesce a trasfigurare quanto avvenne in quelle convulse giornate in una penetrante analisi del "ventre" politico di una - non ancora nata ma già percepibile nazione. Spesso la storiografia ufficiale (per lo più vicina a casa Savoia) ha ritratto in maniera agiografica l'anelito del popolo verso la libertà, un anelito sicuramente presente ma mescolato a interessi economici potentissimi. Le pagine lucide e infuocate di Cattaneo (allora a capo del Consiglio di guerra) ci fanno rivivere quelle giornate piene di passione civile come un vero e proprio "documentario" in presa diretta. Ma, allo stesso tempo, ci ricordano le profonde aspirazioni federaliste (nel senso più nobile del termine) del suo autore, uno dei primi a sognare un'Italia unita nelle sue differenze, cuore pulsante degli Stati Uniti d'Europa.
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Bukowski Charles
Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle. Fernanda Pivano intervista Charles Bukowski
br. Fernanda Pivano incontra Charles Bukowski e lo fa parlare, quasi a ruota libera. Ne esce un ritratto incisivo di uomo e di artista. Precedute da una biografia dell'autore, la Pivano pone le sue domande, oscillando tra le questioni fondamentali e le piccole cose che fanno la vita di tutti i giorni.
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Foucault Michel
Storia della sessualità. Vol. 1: La volontà di sapere
br. "Questo volume apre una serie di studi che non pretendono di essere continui, né esaustivi; si tratterà di qualche sondaggio in un territorio complesso. Il sogno sarebbe un lavoro di lungo respiro, capace di correggersi a mano a mano che si sviluppa, aperto alle reazioni che suscita, alle congiunture che gli toccherà d'incontrare, e forse a ipotesi nuove. I lettori che si aspettassero di apprendere in che modo per secoli la gente ha fatto l'amore, o come è stato vietato di farlo - problema serio, importante, difficile -, rischiano di restare delusi. Non ho voluto fare una storia dei comportamenti sessuali nelle società occidentali, ma trattare un problema molto più austero e circoscritto: in che modi questi comportamenti sono diventati oggetti di sapere? Come, cioè per quali vie e per quali ragioni, si è organizzato questo campo di conoscenza che, con una parola recente, chiamiamo la sessualità? Quel che i lettori troveranno qui è la genesi di un sapere - un sapere che vorrei riafferrare alla radice, nelle istituzioni religiose, nelle forme pedagogiche, nelle pratiche mediche, nelle strutture familiari, là dove si è formato, ma anche negli effetti di coercizione che ha potuto avere sugli individui, una volta che li aveva persuasi del compito di scoprire in se stessi la forza segreta e pericolosa di una sessualità." (Dalla prefazione dell'autore all'edizione italiana)
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Habermas Jürgen; Ceppa L. (cur.)
L'inclusione dell'altro. Studi di teoria politica
br. Il volume presenta una raccolta di saggi politici che ruotano tutti intorno alla stessa domanda: quali sono le conseguenze prodotte dall'universalismo dei principi repubblicani? L'indagine dell'autore viene condotta con particolare riferimento alle società pluralistiche in cui si inaspriscono i contrasti multiculturali, agli stati-nazione in via di trasformazione definitiva verso entità di carattere sovranazionale e ai cittadini sempre più costretti in una globalizzata "società del rischio". Lo scopo teorico di Habermas è di approdare alla definizione di un universalismo sensibile alle differenze, in cui "inclusione" non significa accaparramento assimiliatorio né chiusura verso il diverso.
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Deaglio Enrico
La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca
br. Una storia vera, simile a un romanzo di avventure: l'incredibile vicenda del commerciante padovano Giorgio Perlasca (1910-1992) che, nell'inverno del 1944, a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio migliaia di ebrei, spacciandosi per il console spagnolo. Era stato un fascista entusiasta e aveva combattuto in Spagna come volontario per Franco. L'8 settembre 1943 lo trovò lontano da casa, ricercato dalle SS. Avrebbe potuto mettersi in salvo, decise di rischiare la vita. Dal suo Diario, che costituisce uno dei capitoli del libro, emerge l'azione straordinaria di un uomo solo, aiutato da uno sparuto gruppo di persone, che sforna documenti falsi, realizza e difende otto "case rifugio", trova cibo, inganna nazisti tedeschi e ungheresi. Un organizzatore geniale e un magnifico impostore. Poi, il ritorno a casa e un silenzio durato quasi mezzo secolo, fino alla sua scoperta, merito di un gruppo di donne, ebree ungheresi, ragazzine all'epoca della guerra, che gli devono la vita. È stato onorato come eroe e "uomo giusto" in Ungheria, Israele, Stati Uniti, Spagna, e infine, grazie a questo libro, uscito vent'anni fa, anche in Italia.
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De Micheli Mario
Le avanguardie artistiche del Novecento
ill.
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Foucault Michel; Gros F. (cur.)
L'ermeneutica del soggetto. Corso al Collège de France (1981-1982)
br. Nel 1982, Michel Foucault dedica il suo corso al Collège de France alla "cura di sé". In senso stretto per Foucault si tratta di passare in rassegna le grandi scuole filosofiche dell'antichità, mettendo in luce l'importanza che il pensiero greco prima, e latino poi, assegnavano al principio di "avere cura di se stessi", di occuparsi attivamente della propria crescita spirituale e di "allenarsi" ad affrontare gli eventi futuri senza lasciarsi intimorire e senza lasciarsi trascinare dalle emozioni che tali eventi avrebbero potuto suscitare. Ma l'intento di Foucault non è circoscritto alla ricostruzione storico filosofica: ciò che gli preme mettere in luce è la precarietà dei modi attraverso cui avviene, all'opposto, la formazione dell'uomo moderno.
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Foucault Michel
Storia della sessualità. Vol. 2: L' uso dei piaceri
br. "L'uso dei piaceri" è il secondo volume di quella "Storia della sessualità" di cui Michel Foucault aveva esposto ne "La volontà di sapere" il progetto iniziale: comprendere come, nelle società occidentali moderne, si era costituito qualcosa di simile a una "esperienza" della "sessualità", nozione familiare e tuttavia apparsa solamente all'inizio del diciannovesimo secolo. Parlare di sessualità come di un'esperienza storicamente singolare ha richiesto di ricostruire i percorsi del "soggetto desiderante", risalendo dall'epoca moderna fino all'Antichità classica. "L'uso dei piaceri", appunto, entra nel vivo della rappresentazione delle pratiche e delle teorie sessuali nella città greca, e dà così concreto avvio a un'opera storiografica dall'ambizione assolutamente unica: non più indagine parziale o settoriale sui problemi della sessualità, essa presenta globalmente la genealogia dell'esperienza più ignota, anche quando più esibita, della nostra cultura e della nostra storia, offrendoci al contempo una sorta di specchio delle radici più remote e cancellate della logica degli odierni comportamenti sessuali.
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Agnello Hornby Simonetta
Via XX Settembre
br. Via XX Settembre si trova poco lontano dal teatro Politeama, nel cuore di Palermo: è qui che nel 1958, lasciata Agrigento, viene a vivere la famiglia Agnello. Simonetta ha tredici anni, sta per entrare al ginnasio - il trasferimento è stato deciso per offrire a lei e alla sorella Chiara una vita più stimolante. A Palermo si instaura un nuovo equilibrio familiare - il padre è spesso assente per seguire la campagna, ritmi e abitudini sono dettati con ferrea dolcezza dalla madre. A ribadire la continuità col passato, il piccolo mondo fatto di zii, cugini, persone di casa, amici, parenti. Sullo sfondo, ma in realtà protagonista, una città in cui alle ferite della guerra si stanno aggiungendo quelle, persino più devastanti, della speculazione edilizia. Fastosa e miserabile, Palermo seduce Simonetta: la stordisce di bellezza e di profumi, la ingolosisce con le fisionomie impassibili dei pupi di zucchero e l'oro croccante delle panelle. Nondimeno si insinua la percezione di un degrado sempre più evidente. La città le si rivela mentre lei si rivela a se stessa, attraverso un mondo muliebre vivissimo, attraverso l'amore per i libri, attraverso i primi barlumi di una coscienza civica e politica. Imboccata via XX Settembre, la formazione si consuma dentro un taglio prospettico che va oltre Palermo e la Sicilia: l'incombere del distacco che porta Simonetta in Inghilterra lascia intravedere una nuova maturità, una nuova esistenza.
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Foucault Michel; Gros F. (cur.)
Il governo di sé e degli altri. Corso al Collège de France (1982-1983)
br. Nel corso che tiene nel 1983, Michel Foucault, già malato, continua la sua rilettura della filosofia antica e inaugura la ricerca sulla nozione di parresia (dire la verità, parlar franco). L'attività della parresia si configura come pratica di libertà, collocata in uno spazio di "esteriorità" rispetto alle istanze di potere. Attraverso lo studio di questa nozione, Foucault torna a interrogarsi sul significato di cittadinanza nella Grecia antica e mostra come il "coraggio della verità" - assolutamente evidente nella posizione antagonista dei cinici - costituisca il fondamento etico dimenticato della democrazia greca. Con la decadenza della polis, il coraggio della verità si trasforma e diventa il modo con cui il filosofo esercita la sua direzione sulla formazione dell'anima del principe e quindi sul governo degli altri. Nel rileggere i pensatori greci, Foucault costruisce una figura di filosofo in cui si riconosce: ciò che va definendo è la propria appartenenza alla modernità, il proprio ruolo di filosofo, il proprio modo di pensare e di essere.
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Bukowski Charles; Calonne D. S. (cur.)
Il sole bacia i belli. Interviste, incontri, insulti
br. "Molti dicono che Charles Bukowski non esista. Una leggenda metropolitana, che dura ormai da anni, afferma che tutte le poesie turbolente da lui firmate in realtà siano state scritte da una vecchia scorbutica dall'ascella cespugliosa." Così scriveva nel marzo 1963 un giornalista del "Literary Times" di Chicago. Poeta di culto in molti ambienti underground, Bukowski era ancora ben lontano dalla fama mondiale che avrebbe raggiunto in seguito. Quel giornalista non solo scoprì che Charles Bukowski esisteva davvero. Ma verificò di persona che le sue poesie non mentivano, e così i suoi romanzi e racconti. Lo scrittore era davvero parente stretto del personaggio cinico, vitale e sporcaccione che i suoi lettori stavano imparando ad amare. E mentre i decenni passavano e cresceva il seguito di questo poeta alcolizzato, sempre più giornalisti andavano a trovarlo, ascoltavano i suoi racconti, annotavano le sue riflessioni veggenti e stralunate. Questo libro raccoglie i migliori pezzi giornalistici (e non) in cui la viva voce di Bukowski parla di sé. A partire da quella primissima intervista, realizzata cinquant'anni fa in una delle sue proverbiali, maleodoranti stanzette hollywoodiane, per arrivare all'ultima chiacchierata, concessa a bordo piscina nella sua villa di San Pedro, pochi mesi prima di morire.
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Bodei Remo
La filosofia nel Novecento (e oltre)
br. Questo libro offre strumenti per delineare la mappa dei percorsi in cui la filosofia del Novecento incrocia gli altri saperi. Cogliendo le idee in movimento, risultano così maggiormente visibili, nella loro specificità, gli snodi che articolano il discorso filosofico. Vengono consapevolmente abbandonati i due modelli espositivi più diffusi: quello della storia lineare e quello della descrizione di sistemi miniaturizzati e isolati. A questi si preferisce la rappresentazione di scene teoriche compatte, scandite per quadri concettuali, in cui i protagonisti intrecciano i loro argomenti nello sforzo di chiarire problemi che sono anche nostri.
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Candeloro Giorgio
Storia dell'Italia moderna. Vol. 11: La fondazione della Repubblica e la ricostruzione (1945-1950)
br. "Il grande sviluppo industriale non eliminò lo squilibrio tra Nord e Sud, ne mutò alcuni caratteri". Dalla Liberazione alla Repubblica - La rottura dell'alleanza antifascista. La costituzione repubblicana - Il consolidamento del potere democristiano e la ripresa del capitalismo industriale. Considerazioni finali: l'Italia del passato - l'Italia moderna. La Storia dell'Italia moderna di Giorgio Candeloro ha ormai un grande e incontestato rilievo nella storiografia italiana e non solo italiana del dopoguerra. L'ininterrotta, meritoria fatica dell'autore ha dato vita a un'opera di carattere generale, non rigidamente specialistica, ma costantemente a un alto livello scientifico, "che ha acquisito in questi anni una funzione di permanente riferimento per la conoscenza del modo col quale si è venuto formando il nostro paese" (Ernesto Ragionieri).
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Foucault Michel; Galzigna M. (cur.); Gros F. (cur.)
Il coraggio della verità. Il governo di sé e degli altri II. Corso al Collège de France (1984)
br. Quello del 1984 è l'ultimo corso tenuto da Michel Foucault al Collège de France. Già malato, comincia le lezioni solo a febbraio per terminarle alla fine di marzo. Muore pochi mesi dopo, il 25 giugno. Queste circostanze gettano una luce particolare sul corso, che si è portati a leggere come una sorta di testamento spirituale, dove il tema della morte ricorre frequentemente. Il corso prosegue e radicalizza le analisi condotte l'anno precedente. Anche qui, la domanda centrale ruota intorno alla funzione del "dire-il-vero" e al ruolo che la verità riveste nell'ambito della politica e dei rapporti di potere. Si tratta in sostanza di stabilire, nell'ambito della democrazia, un certo numero di condizioni etiche che sono irriducibili alle regole formali del consenso ma che fanno appello alla dimensione morale individuale: il coraggio di fronte al pericolo e la coerenza. Foucault ritorna alle radici della filosofia greca, rivalutandone l'idea di democrazia contrapposta a ogni forma di tirannia, antica e moderna. Nella morte di Socrate non emerge la paura di morire, ma l'angoscia di non poter portare a compimento la propria "missione essenziale", il compito che dà senso a una vita. Attraverso una rivalutazione del pensiero dei cinici viene sottolineata sia l'importanza di un radicale ritorno all'elementarità dell'esistenza sia lo "scandalo della vita vera": al tempo stesso provocazione pubblica e pratica filosofica, che comporta un accoglimento dell'essenzialità delle cose.
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Barilli Renato
Informale, oggetto, comportamento. Vol. 1: La ricerca artistica negli anni '50 e '60
ill., br. L'opera, in due volumi, raccoglie scritti e interventi stesi da un critico militante lungo un ventennio. Se l'impegno diretto e a caldo ha imposto un'ottica di partecipazione ravvicinata, non ha tuttavia impedito di cogliere e di seguire via via alcune grandi linee nel loro svolgimento. Emerge così, come ipotesi primaria, il carattere esistenziale-fenomenico della ricerca nella seconda metà del Novecento, come risulta da movimenti quali l'informale storico e, successivamente, il cosiddetto informale "freddo" (Arte povera, Land Art, comportamento ecc.). Un carattere che dapprima viene indagato con gli strumenti culturali tipici degli anni '50, tra cui in primo luogo la fenomenologia husserliana filtrata da Merleau-Ponty, mentre poi può essere posto in congiunzione con le teorie di McLuhan, che decretano la fine della Galassia Gutenberg e l'avvento dell'era elettronica. Contro queste successive ondate di forme "aperte", secondo la formula di Wölfflin, non mancano di disegnarsi le fasi di segno opposto volte a riaffermare le esigenze del "chiuso", dell'ordine e dei valori iconici (la Pop e la Op Art, o in genere l'attenzione all'oggetto). Quindi, questo aspetto di ritorno al "formato" e al definito si allarga in un'ipotesi generale di rivisitazione sistematica dei dati accumulati in tutte le età precedenti. Questo primo volume riporta gli studi sui grandi protagonisti dell'informale e testimonia l'avvento delle ricerche oggettuali, dal New Dada al Nouveau Réalisme alla Pop Art.
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Galimberti Umberto
Opere. Vol. 12: Psiche e techne. L'uomo nell'età della tecnica
br. Noi continuiamo a pensare la tecnica come uno strumento a nostra disposizione, mentre la tecnica è diventata l'ambiente che ci circonda e ci costituisce secondo quelle regole di razionalità che, misurandosi sui soli criteri della funzionalità e dell'efficienza, non esitano a subordinare le esigenze dell'uomo alle esigenze dell'apparato tecnico. Inconsapevoli, ci muoviamo ancora con i tratti tipici dell'uomo pre-tecnologico che agiva in vista di scopi iscritti in un orizzonte di senso, con un bagaglio di idee e un corredo di sentimenti in cui si riconosceva. Ma la tecnica non tende a uno scopo, non promuove un senso, non apre scenari di salvezza, non redime, non svela verità: la tecnica funziona. E poiché il suo funzionamento diventa planetario, questo libro si propone di rivedere i concetti di individuo, identità, libertà, salvezza, verità, senso, scopo, ma anche quelli di natura, etica, politica, religione, storia, di cui si nutriva l'età umanistica e che ora, nell'età della tecnica, dovranno essere riconsiderati, dismessi o rifondati alle radici.
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Foucault Michel; Dal Lago A. (cur.)
Il filosofo militante. Archivio Foucault. Vol. 2: Interventi, colloqui, interviste. 1971-1977
br. Tra il 1971 e il 1977 Michel Foucault elabora alcune delle sue ricerche più note sui saperi e i poteri dell'età moderna. L'archeologo della scienza e della letteratura diviene il "paziente archivista" delle pratiche politiche e disciplinari che si prolungano fino alle soglie del nostro tempo. Foucault indaga le diverse forme del potere moderno nella sua attitudine a controllare, definire e fornire un'identità agli individui. Questo volume raccoglie saggi come "La vita degli uomini infami", la conferenza "La verità e le forme giuridiche", interviste e tavole rotonde in cui il metodo filosofico e storico viene sottoposto al banco di prova delle questioni di ogni giorno. Ecco allora un Foucault spesso inedito, che non disdegna di esprimersi sui suoi rapporti con il marxismo e la psicoanalisi, sul senso delle istituzioni educative e universitarie, sulla medicina contemporanea e soprattutto sulle lotte dei dannati della Terra. Un filosofo, come è documentato nella "Cronologia" e in alcuni testi in appendice, che non si sottraeva all'attività militante e ai manganelli quando si trattava di "dire la verità del potere".
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Lanza Di Trabia Raimonda; Casagrande Ottavia
Mi toccherà ballare. L'ultimo principe di Trabia
ill., br. Aggettivi come "stravagante", "eccentrico", ed espressioni come "fuori dai canoni", "sopra le righe" trasmettono solo in parte la vertigine, la passione, la furia con cui Raimondo Lanza Branciforte principe di Trabia, appartenente a una delle più antiche, nobili e facoltose famiglie di Sicilia, ha preso a morsi i suoi trentanove anni (1915-1954): combatte in Spagna, è compromesso con i fascisti ma poi aiuta i partigiani, caccia la tigre, dalla vasca da bagno della sua suite all'Hotel Gallia di Milano compra e vende calciatori; è amico dello scià di Persia e di Tomasi di Lampedusa, di Aristotele Onassis e di Luchino Visconti, di Gianni Agnelli e di Robert Capa; ama Susanna Agnelli, Edda Ciano, Rita Hayworth e infine sposa Olga Villi. A sessant'anni dalla sua tragica fine, è la figlia Raimonda, insieme alla nipote Ottavia, a scavare nel passato di quest'uomo fascinoso e scapestrato: da una vecchia valigia sono emersi appunti, documenti, lettere, fotografie, tutto materiale inedito che ha colmato i vuoti, illuminando di una luce nuova testimonianze e racconti di chi Raimondo lo ha conosciuto. Alla fine, la morte dell'ultimo principe di Trabia e la rovina finanziaria della sua famiglia risultano oscuramente legate al trionfo della mafia in Sicilia e al suo radicarsi nei palazzi del potere. Di Raimondo restano questa storia appassionata, il rimpianto per un mondo dorato imploso, il fulgore abbagliante di una vita bruciata.
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Foucault Michel; Marchetti V. (cur.); Salomoni A. (cur.)
Gli anormali. Corso al Collège de France (1974-1975)
br. Sulle basi di numerose fonti teologiche, giuridiche e mediche, Foucault affronta il problema di quegli individui "pericolosi" che, nel corso del XIX secolo, sono stati definiti "anormali". Definisce le tre figure principali dell'anormalità: il mostro umano, antica nozione cui quadro di riferimento erano le leggi della natura e le norme della società; l'individuo da correggere, di cui si fanno carico i nuovi dispositivi di disciplinamento del corpo; l'onanista, che è oggetto, già dal XVIII secolo, di una campagna indirizzata al controllo della famiglia moderna. Per Foucault l'individuo anormale deriva dell'eccezione giuridico-naturale del mostro, dalla moltitudine degli incorreggibili e dal segreto delle sessualità infantili.
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Bodei Remo
Geometria delle passioni. Paura, speranza, felicità, filosofia e uso politico
br. A lungo le passioni sono state condannate come fattori di turbamento o di perdita temporanea della ragione. Diverse strategie sono state cosi elaborate per estirparle, temperarle o addomesticarle. Ma, mentre dal punto di vista dell'individuo, si mira all'autocontrollo, dal punto di vista della società, si tende piuttosto a forgiare, per loro tramite, strumenti di dominio politico. In quanto relativamente fisse nei loro obiettivi e vischiose nella loro composizione, esse erano considerate nel passato suscettibili sia di una rigorosa sistemazione filosofica, sia di un adeguato trattamento politico. Si direbbe invece che oggi siano non soltanto inclassificabili, ma anche soverchiate dai "desideri" (passioni orientate verso mete future). Attraverso un'analisi di ampio respiro teorico e storico, questo libro mostra come l'opposizione tra ragione e passioni indica il fallimento di ogni etica e di ogni politica che continuino a oscillare tra norme repressive e atteggiamenti lassistici. Nella sua struttura, il volume è concepito in termini "geometrici": in forma di un'ellisse disegnata secondo coppie di "fuochi". Paura e speranza, nella loro tensione complementare, ne compongono i nuclei generatori. Da esse si snoda il percorso di ricerca, che attraversa anche "valichi" del pensiero filosofico e alcuni luoghi esemplari della teoria politica.
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Natoli Salvatore
La felicità. Saggio di teoria degli affetti
br. La felicità - si dice comunemente - è fatta di attimi. Essa transita, non la si possiede. Ammesso che questo sia vero, la felicità si possiede però quanto basta per poter affermare che esiste. E poi, è proprio vero che gli uomini sono felici nell'attimo, o la felicità, in senso stretto, si può predicare solo di un'intera vita? La felicità non è mai un problema per chi si sente felice, nel momento in cui si sente felice, ma di certo essa si muta in problema quando la si perde: da esperienza si trasforma in meta, da stato della mente volge in questione morale. D'altra parte, la felicità è il vero tema della filosofia, almeno secondo le parole di Agostino: "Non vi è per l'uomo altra ragione del filosofare che quella di essere felice".
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Linebaugh Peter; Rediker Marcus
I ribelli dell'Atlantico. La storia perduta di un'utopia libertaria
ill., br. Furono marinai, schiavi, soldati, plebaglia, ma anche gruppi organizzati come i pirati e gli affiliati a sette religiose radicali gli eroi di una guerra di classe che si protrasse tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Settecento e la cui "storia dal basso" Rediker e Linebaugh ricostruiscono in questo libro. La scoperta di nuove rotte marittime verso le Americhe e le Indie Orientali segnò una nuova fase storica. Furono aperte vie commerciali, fondate colonie, avviata una nuova economia transatlantica, organizzate forze lavoro per produrre ed esportare lingotti d'oro, pellicce, tabacco, zucchero e manufatti. Tutto ciò rendeva vitale il controllo capillare delle popolazioni e dei territori espropriati e il pugno di ferro sulle moltitudini di diseredati impiegati nelle piantagioni, nei porti, sulle navi, nei suburbi manifatturieri. Debellare, estirpare, trucidare, sterminare, liquidare, annichilire, estinguere qualsiasi segno di rivolta: fu questa la parola d'ordine. Eppure la ribellione, come per esempio all'inizio del Settecento nella città di New York, esplose violenta a più riprese nei porti dell'Atlantico, dando vita a una nuova consapevole classe organizzata, a una moltitudine multietnica, libertaria e ribelle. Il libro racconta la storia perduta di questa classe proletaria e cosmopolita e del suo ruolo nella nascita della moderna economia globale.
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Galimberti Umberto
Parole nomadi
br. "Il paesaggio dispiegato dalle parole nomadi è già la nostra instabile, provvisoria e inconsaputa dimora." Perché "se siamo disposti a rinunciare alle nostre radicate convinzioni, allora il nomadismo delle parole ci offre un modello di cultura che educa perché non immobilizza [...], dove è scongiurata la monotonia della ripetizione, dell'andare e riandare sulla stessa strada, con i soliti compagni di viaggio, senza nessuno da incontrare".
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Achenbach Gerd B.
La consulenza filosofica. La filosofia come opportunità di vita
br. Che cos'è la consulenza filosofica? A che cosa serve e come si fa? Chi si rivolge a un consulente filosofico? E perché non opta invece per uno psicoterapeuta, uno psicologo o un consigliere spirituale? Gerd B. Achenbach, considerato il padre della consulenza filosofica, in un libro introduttivo alla disciplina spiega le caratteristiche di questa particolare filosofia applicata, che rappresenta oggi una sempre più diffusa alternativa alla psicoterapia. L'autore affronta i diversi temi e problemi di una filosofia che vuole rendersi utile alla vita quotidiana, pratica e concreta della gente. L'individuo che prova disagio, incertezza, delusione, insoddisfazione per la propria esistenza può rivolgersi al filosofo per cercare risposte alle domande che l'assillano. Domande sul senso della vita, sulla propria identità, le domande di chi desidera capire ed essere capito. Il consulente filosofico non ha risposte prestabilite da dare, pillole di saggezza da trasmettere, ma il confronto con lui può aiutare a riflettere, a chiarirsi le idee, a vedere nuove prospettive. Ed è questo lo scopo di quel work in progress che è la consulenza filosofica, un dialogo libero e aperto che riporta alle origini della filosofia stessa.
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Nietzsche Friedrich; Pozzoli C. (cur.)
Come si diventa ciò che si è. Ecce homo e altri scritti autobiografici
br. L'edizione del 1908 di "Ecce homo" di Nietzsche (Roecken Lutzen 1844, Weimar 1900) qui riprodotta, è accompagnata da tutti gli scritti autobiografici. Questa operazione si spiega con la concezione dello stesso Nietzsche, il quale non separava mai la vita dall'opera, il proprio vissuto da ciò che scriveva e pubblicava. Il volume è diviso in tre parti: una scelta di scritti autobiografici degli anni 1856-1869 che comprende i "ricordi della mia infanzia" scritti a sedici anni; le cinque prefazioni (in parte autocritiche) scritte nel 1886 alla riedizione delle opere: "La nascita della tragedia", "Umano, troppo umano I-II", "Aurora", "La gaia scienza". La terza parte riporta l'edizione completa di "Ecce homo".
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Erasmo da Rotterdam; Dotti U. (cur.)
Dolce è la guerra per chi non ne ha esperienza. Storie politiche tratte dagli «Adagia»
br. Gli "Adagia" sono una sorta di monumentale enciclopedia della cultura classica organizzata intorno a motti, detti, proverbi della più diversa provenienza. Talvolta Erasmo si limita a riferire in poche righe il proverbio nelle varie attestazioni che gli sono note, altre volte lo stesso proverbio gli suggerisce lo spunto per considerazioni molto più articolate e ricche. Comunque, non c'è dubbio che gli "Adagia" furono il serbatoio di sapere a cui Erasmo continuò ad attingere nel corso della sua vita. Per presentarsi alla fine come uno specchio tra i più fedeli del suo pensiero e del suo credo. I quattro "Adagia" qui proposti sono tutti di natura politica. Il primo, "Re o matti si nasce", è una riflessione che ruota attorno alla figura del Principe e all'irrazionalità o razionalità nella sua azione politica. L'adagio che invece dà il titolo al volume è tutto dedicato agli orrori della guerra e alla trasformazione dell'uomo in bestia. Dopo avere in più occasioni fatto riferimento a Ercole, l'adagio si sofferma sul fine vero della guerra: il guadagno, o meglio il rapimento e la degradazione dei beni altrui. La guerra non deve essere l'opzione da perseguire, anche nei confronti del peggior nemico (allora erano i turchi). Bisogna invece scegliere la migliore delle virtù cristiane, la carità. La chiusa da questo punto di vista è attuale ancora oggi: è comunque da preferire un turco sincero o un ebreo in buona fede a un cristiano ipocrita.
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Nietzsche Friedrich; Mati S. (cur.)
L'anticristo. Maledizione del cristianesimo
br. Nel 1888, incalzato dall'approssimarsi della follia che sarebbe esplosa l'anno successivo, Nietzsche scrive una successione di brevi opere nelle quali prendono nuova forma i materiali destinati alla progettata "trasvalutazione di tutti i valori". Tra queste, "L'anticristo. Maledizione del cristianesimo", il primo degli scritti postumi che Nietzsche lasciò pronti per la stampa; postumi, s'intende, rispetto alla follia, dato che la prima edizione, con sottotitolo scorretto e quattro passi censurati, è del 1895, quando Nietzsche era ancora in vita. Nel testo ritroviamo i suoi temi tipici: la compassione come strumento del nichilismo; l'analisi genealogica, a partire dall'ebraismo, del concetto di dio cristiano come prodotto del ressentiment; l'inimicizia mortale tra fede e scienza; la nefasta menzogna di ogni concetto religioso, in quanto pure finzioni escogitate a scopo di dominio. Si aprono nel testo anche zone di insospettata sottigliezza: come nei paragrafi intorno alla "psicologia del redentore", dove si traccia un ritratto peculiarissimo di Gesù, che va a sovrapporsi all'immagine dell'"idiota" dostoevskijano. Alla figura di Gesù e alla sua "buona novella" si oppone diametralmente quella di Paolo, il grande organizzatore sistematico del cristianesimo (e inventore, secondo Nietzsche, della "spudorata dottrina" dell'immortalità personale). Il cristianesimo è un grande equivoco: in fondo, scrive Nietzsche, è esistito un solo cristiano, e quello morì sulla croce.
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Caradente G. (cur.)
Manzù. Ediz. illustrata
ill. Un dossier dedicato a Manzù. Nel sommario: "Un'arte senza maestri", "Gli esordi a Milano", "Gli anni della consacrazione", "La maturità felice". Come tutte le monografie della collana "Dossier d'art", una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia.
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Campiglio Paolo
Fontana. Ediz. illustrata
ill., br. Un dossier dedicato a Fontana. In sommario: Tra Argentina e Italia: a scuola di scultura; La scoperta di un gusto europeo; L'arte spaziale come sintesi tra luce, colore, suono, movimento; La svolta degli anni Sessanta: le attese.
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Bussagli Marco
Arte americana 1620-1913. Ediz. illustrata
ill., br. Un dossier dedicato all'Arte americana dal 1620 al 1913. In sommario: Un primato faticosamente conquistato; Dai Padri pellegrini alla Rivoluzione; L'Hudson River School e le accademie; Verso il trionfo dell'arte americana: da Whistler al gruppo degli Otto, all'Armory Show. Come tutte le monografie della collana Dossier d'art, una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia.
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Sers Philippe
Kandinskij. L'avventura dell'arte astratta
ill., ril. La ricchezza della vita, dell'opera e del pensiero di Kandinskij (1866-1944) ne fa uno dei principali protagonisti dell'arte del Novecento. Kandinskij e Blaue Reiter hanno influenzato i protagonisti di quasi tutti i movimenti o scuole artistiche dei primi decenni del XX secolo, da Dada al Bauhaus, passando per De Stijl e il costruttivismo russo. Ammirato da André Breton, amico di Marcel Duchamp e vicino a Paul Klee e a Hugo Bell, ebbe anche scambi esemplari con i musicisti del suo tempo come Arnold Schönberg e Thomas de Hartmann. Questo volume presenta l'opera di Kandinskij nella sua coerenza tra teoria e prassi e nella sua evoluzione interna. L'analisi dell'autore - filosofo e critico d'arte, uno specialista che ha dedicato a Kandinskij decenni di studio - si avvale della documentazione eccezionale a cui ha avuto accesso fin dall'inizio dei suoi lavori sull'artista: gli scritti autobiografici, i testi teorici e la corrispondenza del pittore, che gettano nuova luce su un percorso creativo eccezionalmente fecondo. Kandinskij ha lasciato un insieme considerevole di dipinti ma anche incisioni, poesie e composizioni sceniche. La sua opera si divide in "impressioni" (impressioni del mondo esteriore), "improvvisazioni" (impressioni del mondo interiore) e "composizioni" (messe in tensione delle precedenti). È percorsa da due dinamiche che si intrecciano: una va dal figurativo all'astratto, l'altra dal profano al sacro e l'analisi svolta in questo libro rivela come dietro l'opera di Kandinskij si nasconda una serie di immagini velate, destinate a condurci al di là dei nostri limiti umani e terreni.
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Rossi Pinelli Orietta
Hopper. Ediz. illustrata
ill., br. Un dossier dedicato a Edward Hopper (Nyack, 1882-New York, 1967). Nel sommario: La lunga strada del successo; Opere cinematografiche; Scene di vita americane; La difesa del realismo. Come tutte le monografie della collana Dossier d'art, una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un quadro cronologico e di una ricca bibliografia.
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Le Normand Antoinette; Judrin Claudie
Rodin
brossura La pubblicazione è dedicata ad un grande scultore francese: François-Auguste-René Rodin (1840-1917). Lavora a lungo come decoratore e il suo talento illusionistico nella realizzazione scultorea della forma in movimento viene riconosciuto soltanto a partire dalla fine degli anni Settanta dell'Ottocento. L'intera sua produzione ruota attorno alla mai conclusa Porta dell'inferno, lavoro in bronzo cui sono collegate le sue sculture più celebri, dal Pensatore al Bacio, ai Borghesi di Calais.
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Pirani Federica
Klee
ill., br. La pubblicazione è dedicata a Paul Klee (1879-1940), uno dei protagonisti dell'arte del XX secolo. La formazione accademica a Monaco, l'adesione al gruppo "Der blaue Reiter", l'illuminante viaggio in Tunisia, l'esperienza didattica al Bauhaus, il drammatico periodo seguito alla condanna della sua arte da parte del regime nazista, l'isolamento in Svizzera: il dossier ripercorre in un'agile sintesi la storia artistica di Paul Klee, caratterizzata da un fecondo rapporto tra elaborazione teorica e prassi pittorica.
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Pratesi Ludovico
Arte contemporanea. I protagonisti della scena globale da Koons a Cattelan
br. Un dossier dedicato all'arte contemporanea. In sommario: L'arte contemporanea diventa globale; Gli artisti; I luoghi dell'arte contemporanea. Come tutte le monografie della collana Dossier d'art, una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia.
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Di Stefano Eva
Schiele
ill., br. La presente pubblicazione è dedicata all'elegante cadetto della decadenza viennese: Egon Schiele. Una vita estremamente breve, nel 1918 si spenge a ventotto anni dopo una vita incandescente, il successo, il rovello di un tormento oscuro come un presagio. La sua mano virtuosa resta memore degli arabeschi e delle geometrie viennesi dell'epoca e ciò rende singolare il suo espressionismo. Insieme ai suoi contemporanei esplora in ambiti diversi la fragilità del linguaggio e gli oscuri sedimenti che abitano la psiche.
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Follett Ken
Bad faith-Cattiva fede. Ediz. bilingue
br. L'esperienza di essere nato in una famiglia gallese appartenente a una denominazione protestante particolarmente rigorosa ha segnato in maniera indelebile il rapporto di Ken Follett con la religione. Egli iniziò a trasgredire le ferree regole del puritanesimo non appena possibile. Sarà all'università, dopo il confronto con Platone, Cartesio, Marx e Wittgenstein, che si ritroverà infine ateo, anzi, ateo arrabbiato. Ma qualcosa ultimamente è cambiato...
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Zabala S. (cur.)
Una filosofia debole. Saggi in onore di Gianni Vattimo
br. Gianni Vattimo è uno dei filosofi più importanti sulla scena internazionale. Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo. Per celebrare il suo percorso filosofico, pensatori come Umberto Eco, Richard Rorty, Charles Taylor e molti altri hanno voluto dibattere i temi da lui affrontati. Muovendo dal decostruzionismo di Derrida e dall'ermeneutica di Ricoeur e sulla base della sua esperienza di uomo politico, Vattimo si è interrogato sulla possibilità di parlare ancora di imperativi morali, di diritti individuali e di libertà politica, e ha proposto la filosofia di un pensiero debole che mostra come i valori morali possono esistere senza essere garantiti da un'autorità esterna. La sua interpretazione secolarizzante scandisce elementi antimetafisici e pone la filosofia in relazione con la cultura postmoderna.
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Mancuso Vito
Hegel teologo e l'imperdonabile assenza del «principe di questo mondo». Nuova ediz.
br. La Chiesa ha sempre negato all'impresa filosofica di Hegel il riconoscimento dell'ortodossia, e ha tradizionalmente considerato il nucleo del suo pensiero incompatibile con l'integrità cristiana. Con questo libro Vito Mancuso si accosta invece alla filosofia hegeliana con lo scopo di mostrarne al contrario la sua profonda intenzionalità teologica, facendo giustizia di tante interpretazioni - sia filosofiche sia teologiche - che ignorano del tutto questo dato. E giunge anzi a mostrare come il cristianesimo viene assunto da Hegel come la verità del mondo, e che da esso il filosofo fa scaturire la sua visione della storia, del suo senso e della sua finalità.
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Weil Simone; Moser S. (cur.)
L'attesa della verità
br. «Viviamo in una società che è diventata una macchina per infrangere i cuori, per schiacciare gli spiriti, per fabbricare incoscienza, stupidità, corruzione»: così scriveva nel 1934 la venticinquenne Simone Weil. In questo nostro tempo di grande disagio, solo la ricerca della verità, fine autentico della vita umana, può dare una risposta allo smarrimento e all'angoscia dell'uomo. La riscoperta della Weil, di cui si propongono alcuni dei testi più noti insieme a una scelta di pensieri dai Cahiers ordinati per temi, è un validissimo aiuto per intraprendere quel cammino interiore che può condurre l'uomo a ritrovare sé stesso, le sue radici e il senso del suo esserci.
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Garton Ash Timothy
Il dossier
ril. Nel 1992, dopo la caduta del muro di Berlino e dopo che gli archivi dell'Europa dell'Est vennero aperti, Timothy Garton Ash varcò la soglia del ministero che ora controlla i dati della Stasi e chiese se ci fosse un dossier sul suo conto. Scoprì quindi che esisteva una cartella con scritto sulla copertina "Romeo", il suo nome in codice. "Dossier Romeo" è il resoconto della sua ricerca nel passato alla (ri)scoperta di un mondo ormai lontano. L'autore rivisita i luoghi del potere, cerca i vecchi amici, scopre insospettati nemici, prova a rintracciare le persone coinvolte nel caso. E la sua vicenda personale gli serve da spunto per riflessioni di carattere più generale, sulla storia recente, gli errori degli uomini, la democrazia e la dittatura.
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Di Michele Andrea
Storia dell'Italia repubblicana (1948-2008)
br. Andrea Di Michele ricostruisce gli ultimi sessant'anni della storia italiana (a partire dal 18 aprile 1948, quando finisce la stagione della Resistenza): nella politica estera e interna, nell'economia, nella società, nel costume e nella cultura. Le tappe principali: la proclamazione della Repubblica e gli entusiasmi della ricostruzione, il proficuo grigiore democristiano degli anni Cinquanta, il boom e le tensioni sociali degli anni Sessanta, la stagione delle stragi e del terrorismo, e poi la crisi politica degli anni Ottanta, la «Milano da bere» craxiana, Tangentopoli e la caduta della prima Repubblica e gli scontri tra Prodi e Berlusconi. Un quadro unitario delle recenti vicende del nostro paese, del suo ruolo nello scenario internazionale, gli straordinari progressi e i problemi irrisolti.
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Affinito Alessia
John Locke. Legge di natura, diritti, rivelazione
br.
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Rogger Hans
La russia pre-rivoluzionaria (1881-1917)
brossura
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Hermet Guy
Storia della Spagna nel Novecento
brossura
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Mazzonis Filippo
La Monarchia e il Risorgimento
brossura Quale ruolo ha svolto l'istituzione monarchica nella storia politica dell'Italia unita e quale contributo ha dato al formarsi della coscienza nazionale del Paese? La Casa Savoia si assunse il compito peculiare di rappresentare la continuità nel cambiamento, costituito dall'esperienza risorgimentale. Ad unificazione compiuta, il rapporto tra la monarchia sabauda e le istituzioni diventò quanto mai complesso e per certi versi anche ambiguo: mentre esercitava spregiudicatamente la propria influenza nella scelta e nell'attività dei governi il Re cercava di rappresentare simbolicamente un potere 'popolare' alternativo a quello incarnato dalle istituzioni.
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Bozarslan Hamit; Soravia B. (cur.)
La Turchia contemporanea
br. La Turchia invia all'Europa segnali contrastanti. Il paese, musulmano per il 99% e candidato ormai da diversi anni all'ingresso nell'Unione Europea, si è dotato di un governo "islamico moderato" e dispone di strutture formalmente democratiche, ma la sua politica, sia interna che estera, viene dettata da un Consiglio nazionale di sicurezza composto per lo più da militari. Il libro fornisce gli strumenti per comprendere meglio questa situazione ricostruendo la vicenda storica del Paese lungo l'intero arco del Novecento: dalla guerra di indipendenza (1919-1922) alla costruzione del moderno stato kemalista, ai regimi militari e alle elezioni politiche del 2002, che hanno segnato il definitivo tramonto della vecchia classe politica.
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Di Cesare Donatella
Gadamer
br. Nato nel 1900 e scomparso nel 2002, Hans Georg Gadamer è una delle figure che meglio rappresentano, anche sul piano biografico, la stagione filosofica novecentesca. La sua opera principale, "Verità e metodo", è considerata ormai un classico. Ma qual è davvero la sua ermeneutica filosofica? E come viene svolgendosi e modificandosi nel corso degli anni? Il volume racconta la vita del filosofo di Marburgo e ripercorre tutte le tappe della sua riflessione, dagli anni della formazione nella sua città natale a quelli del nazismo e della guerra a Lipsia, dalla nascita dell'ermeneutica a Heidelberg fino al suo successo negli Stati Uniti e nel mondo. Il gioco dell'arte, la storia e i suoi effetti, la questione del comprendere, un'etica vicina alla vita, l'orizzonte del linguaggio: sono questi i nuclei teorici attraverso i quali si snoda un pensiero che si allontana sempre più da Heidegger e sceglie il dialogo di Platone per dispiegarsi criticamente. Rinunciando a ogni fondazione metafisica ma non all'universalità, l'ermeneutica filosofica accetta la finitezza e, nel contempo, si apre ad un dialogo infinito nel costante confronto con le altre principali correnti filosofiche contemporanee: la critica dell'ideologia di Habermas, il pragmatismo di Rorty, la decostruzione di Derrida, il pensiero debole di Vattimo.
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Casadei Alberto
Stile e tradizione nel romanzo italiano contemporaneo
br. Tradizione e stile, termini fondamentali per la critica dell'Otto-Novecento, sembrano concetti ormai superati se non inutili. Contro la prima, si è obiettato che oggi è impossibile parlare di una Tradizione, con la T maiuscola, visti i limiti storici e fattuali che ognuna di esse ha mostrato. Né pare più possibile riconoscere uno stile individuale, dato che tutti gli stili possono essere facilmente accettati. E tuttavia, proprio attribuendo a questi due concetti un valore rinnovato, questo libro ne sonda la funzionalità in un territorio ancora poco definito come quello della narrativa italiana dal 1980 a oggi. Dopo aver discusso alcune rilevanti questioni teoriche (la rappresentazione del corpo, il rapporto fra "fiction" e "non "fiction", la funzione etica della narrativa), l'autore passa ad analizzare l'opera di tre autori italiani (Fenoglio, Affinati e Siti) per individuarvi i caratteri ricorrenti e saggiarne la capacità di leggere il presente secondo prospettive di lunga durata. È nel presente che si gioca la battaglia anche per una futura riconsiderazione dell'intera storia letteraria italiana.
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