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‎Modigliani. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Troppo facile il giro di parole, troppo stretta l'assonanza: Modigliani, Modì, maudit. La storia della promessa, la cui vita fu precocemente spezzata dalla tisi e da una vita dissoluta, era la trama perfetta per una leggenda coronata dal dramma, il suicidio di Jeanne, la giovane compagna, all'indomani della morte del "principe di Montparnasse". La leggenda dell'ultimo maudit nacque quel giorno, ma dopo Matisse e Picasso, a Parigi Modigliani era già riconosciuto come uno dei protagonisti dell'arte di inizio secolo. Picasso e Modigliani si erano incrociati a Montmartre e a Montparnasse ma non furono mai veri amici; malgrado questo, secondo Picasso, "Modigliani aveva gli occhi acuti, grande fascino e nonostante la sua vita disordinata esaltava quella degli altri" (Patani, 1988). Ecco perché forse tutti i testimoni, reali e presunti, avrebbero raccontato poi la propria versione della vita di Modì. Era morto troppo presto, nessuno avrebbe potuto sconfessarli. Non ci riuscì nemmeno chi ci provò davvero, l'altra Jeanne, la figlia di Modigliani e di Jeanne Hébuterne. Presentazione di Eugenio Battisti.‎

‎Rousseau. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. "'Il pittore Henri Rousseau è morto la scorsa settimana a Parigi. Era un impiegato a riposo dell'ufficio del dazio e per molti anni aveva regolarmente esposto al Salon des Indépendants e al Salon d'Automne dei quadri la cui ingenua composizione gli procurò una certa notorietà.' Questo necrologio, che nel settembre 1910 compariva sulle pagine della 'Chronique des Arts', insiste su quella caratteristica della pittura di Rousseau che per non poco tempo ne aveva fatto oggetto di ironia presso i critici: l'ingenuità. Invece, la commemorazione del 'Mercure de France' offriva una valenza positiva, evidenziando la mancanza di quelle 'doti istintive, di ingenuità' nei 'tanti trionfatori dei Salons'." (dal saggio di Dario Specchiarello)‎

‎Guglielmi E. (cur.)‎

‎L'arte del fare. Giannino Castiglioni scultore. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. La pubblicazione è il risultato delle recenti ricerche rivolte alla rivalutazione dell'attività di Giannino Castiglioni (Milano 1884 - Lierna 1971) uno tra i più importanti pittori, incisori e scultori del Novecento italiano. L'opera, curata da Eugenio Guglielmi, attraverso testimonianze dirette e studi monografici di giovani e accreditati studiosi, nonché inediti materiali d'archivio, mette in evidenza la formazione dell'artista e il suo rapporto con l'ambiente milanese nel clima culturale a cavallo tra il tardo simbolismo ottocentesco e il nascente Liberty. Particolare attenzione viene data alla formazione di Castiglioni presso l'Accademia di Brera e alle opere che lo resero celebre, tra cui ricordiamo quelle presenti al Cimitero monumentale, i Sacrari dedicati ai caduti della prima guerra mondiale e la Porta del Duomo di Milano. Un capitolo riguarda infine lo studio dei 350 gessi conservati presso il Comune di Lierna, dono degli eredi, nell'ottica della creazione di una Gipsoteca da inserire nei percorsi provinciali e regionali lombardi.‎

‎Aleksandr Rodchenko. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Esponente di punta dell'avanguardia russa Aleksandr Rodchenko (1891-1956) rivoluzionò il mondo della grafica, del design, della fotografia. Attraverso più di duecentocinquanta immagini è possibile cogliere appieno la forza di questo innovatore e apprezzare il carisma che esercitò tanto sui colleghi artisti quanto sui letterati, i registi, gli intellettuali che furono suoi compagni di strada. Dai fotomontaggi realizzati per il poema Pro Eto (Di questo) di Vladimir Majakovskij, alle copertine della rivista "Novyj LEF" (Nuovo LEF), punto di riferimento dell'intellighenzia rivoluzionaria, ai manifesti cinematografici e alle illustrazioni per libri, le opere testimoniano collaborazioni e amicizie e riflettono non solo una personalità creativa, ma lo spirito di un momento irripetibile nella storia del secolo trascorso. Gli straordinari ritratti fotografici, le immagini di panorami urbani e architetture, i reportage in fabbriche e cantieri restituiscono sia i volti sia lo spirito di un'epoca di grandi speranze e altrettanto grandi contraddizioni. Lo "stile Rodchenko" caratterizzato da punti di vista inediti, da spigoli e diagonali, rimane ancora oggi la testimonianza più pura non solo del talento di un artista ma del desiderio di aggiornamento dell'arte e del mondo stesso che lo ha animato.‎

‎Panza Pierluigi‎

‎Museo Piranesi‎

‎ill., br. Giovati Battista Piranesi (1720-1778) fu il più celebre incisore di tutti i tempi, noto per le sue "vedute" di Roma. Ma si è scoperto che fu anche uno dei principali art-dealers, restauratori e rifacitori di sculture, vasi, candelabri, cippi e frammenti che venivano scavati o che lui stesso scavava nel ventre di Roma e poi collezionava nella sua casa-museo di Palazzo Tornati, prima di venderli ai nobili del Grand Tour. Molti cultori di Piranesi, osservando le sue incisioni si sono chiesti: inventava i pezzi antichi che compaiono nelle stampe oppure esistevano davvero? Il "Museo Piranesi", frutto di una ricerca che si è protratta per più di vent'anni, risponde a questa domanda inventariando i pezzi passati dalla casa-museo dell'artista che esistono ancora in varie collezioni del mondo. Il "Museo Piranesi" è il primo censimento delle opere e frammenti antichi che furono scoperti, venduti, restaurati o assemblati da Giovan Battista e dal figlio Francesco. Sottopone all'attenzione, con apposite schede, quasi trecento marmi divisi per le loro attuali collocazioni, tratta di molti altri e analizza nascita e fortuna del "gusto Piranesi". Le sedi pubbliche e private che custodiscono i marmi schedati sono 40. Il più consistente numero di pezzi si trova oggi al Museo Gustavo III di Stoccolma, ai Musei Vaticani di Roma e al British Museum di Londra. Molti si trovano in collezioni private inglesi, altri in Italia, Russia, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Spagna e Stati Uniti. Tra i pezzi schedati, circa duecento transitarono dalla casa-museo dei Piranesi e furono venduti senza essere mai stati incisi. Di contro, molte antichità che vediamo nelle sue stampe non passarono mai dal suo museo, ma sono pezzi celebri inseriti nelle sue pubblicazioni per aumentare il prestigio della sua collezione.‎

‎Deleuze Gilles‎

‎Immanenza‎

‎br. La problematica dell'immanenza rappresenta sicuramente ilfit rouge dell'intera produzione di Gilles Deleuze. Fin dal suo primo saggio. Mathesis, scienza e filosofia (1946), Deleuze situa infatti il concetto di mathesis universalis a livello della vita, di un'individualità che, però, in sé rivela già una sintesi universale, un sapere collettivo e supremo. Questi stessi rapporti instaurati tra l'uno e il molteplice si ritrovano anche all'interno dell'ultimo scritto di Deleuze, "Immanenza, una vita..." (1995), dove l'immanenza assoluta trova il suo compimento all'interno di "una vita", luogo generico dell'essere. Questa vita si connota come singolarità non-individualizzata (ecceità), esattamente come i neonati "si assomigliano tutti e non hanno individualità, ma hanno singolarità, un sorriso, un gesto, una smorfia [...]". Concatenamenti ed ecceità vengo a ritrovarsi, in ultima analisi, anche nell'architettura simbolica di un testo come Mille-Piani, la cui breve disamina, sotto forma d'intervista al filosofo, chiude questa raccolta.‎

‎Gehlen Arnold; Rasini V. (cur.)‎

‎L'uomo. La sua natura e il suo posto nel mondo‎

‎br. Pubblicata nel 1940, ma profondamente riveduta dopo la seconda guerra mondiale, "Der Mensch. Seine Natur und seine Stellung in der Welt" si può considerare l'opera fondamentale dell'antropologia filosofica di Gehlen. Qui prende forma una concezione dell'essere umano come natura biologicamente carente, costretta a procacciarsi chance di sopravvivenza attraverso l'azione e il continuo intervento sull'ambiente. La povertà di istinti e di specializzazioni, che distingue l'uomo dall'animale, trova compensazione nella capacità di creare cultura, facendo così dell'artificio la vera essenza della vita umana. Il linguaggio, la tecnica, le istituzioni sono i mezzi attraverso i quali l'uomo trasforma il proprio destino, libero e nondimeno vincolato a regole che non può trasgredire. Sullo sfondo, l'aridità di un pensiero marcatamente conservatore, ma tuttavia capace di sollecitazioni decisive e di straordinario rigore.‎

‎Mazzini Giuseppe‎

‎Repubblica‎

‎br. Una patria libera è la necessaria condizione perché un popolo possa realizzarsi e compiere la missione che - secondo Mazzini - Dio gli ha affidato. La repubblica è la sua forma più matura di governo poiché la politica è scontro tra libertà e dispotismo e tra queste due forze non è possibile trovare un compromesso: è una guerra di princìpi che non ammette transazioni. Mazzini esorta il popolo a non accontentarsi delle riforme che sono accomodamenti gestiti dall'alto e non si radicano, cioè, nello spirito di libertà e di uguaglianza.‎

‎Lukács György‎

‎La distruzione della ragione‎

‎br. Il Lukàcs della maturità, in particolare quello legato all'esperienza de La distruzione della ragione, è stato di fatto dimenticato se non addirittura rimosso. L'assunzione di un modello di storia hegelianeggiante e di razionalità "forte" in controtendenza con le prese di posizione giovanili, quando Lukàcs si trova a difendere con estremo rigore una forma radicale di "etica della convinzione", in polemica contro coloro che vogliono sovrapporre ad essa una "mitica" dimensione storica che non risolverebbe nessuno dei problemi che si pongono alla coscienza individuale, è stata drasticamente e in maniera semplificatoria liquidata come una comprensione acritica dello status quo. La rilettura dell'irrazionalismo filosofico, pur nel suo estremismo e nei suoi limiti, rimane tuttora una denuncia imprescindibile in un momento storico in cui la voce della filosofia sembra essere assente dal dibattito sulla contemporaneità. La distruzione della ragione continua ad essere un'opera di straordinaria attualità per la coerenza rivendicata sulla commensurabilità compiuta tra opzioni teoriche e comportamenti pratico-politici, una coerenza, purtroppo, oggi troppo spesso disattesa. Con un'introduzione di Elio Matassi.‎

‎Ortega y Gasset José; Taddio L. (cur.)‎

‎Meditazione sulla tecnica e altri saggi su scienza e filosofia‎

‎br. La presente raccolta di saggi di Ortega y Gasset ruota attorno al più peculiare fenomeno dell'epoca contemporanea, ossia l'ingombrante e onnipervasiva presenza della tecnica. Più in particolare, essa mira a inserire la riflessione del filosofo iberico sulla tecnica nel più ampio contesto dell'antropologia filosofica di Ortega. Da una condizione iniziale di carenza e di dipendenza dall'ambiente circostante, l'uomo compie un atto inaudito: inventa la tecnica, cioè un'impresa che mira non tanto ad adattare l'individuo all'ambiente, ma piuttosto quest'ultimo all'individuo, finendo così letteralmente per "riformare" la natura. Lungi dall'essere un'aggiunta tardiva alla condizione umana, la tecnica è parte essenziale della nostra stessa natura, e ci distingue in modo netto da qualunque altro ente.‎

‎Zambrano María; Maruzzella S. (cur.)‎

‎Frammenti sull'amore‎

‎brossura L'autore ha una sua speciale filosofia: il sublime, sentimento che apre i segreti dell'altro, spinge il cuore oltre il confine di una vita. Maria Zambrano racconta questa sua vita attraverso l'amore di tutti i giorni, l'amore che è filosofia. La più grande fenomenologa contemporanea ci accompagna all'interno di una straordinaria parte della sua autobiografia sentimentale.‎

‎Zambrano María; Maruzzella S. (cur.)‎

‎Sentimenti per un'autobiografia. Nascita, amore e pietà‎

‎br. Straordinario inedito della più famosa filosofa del Novecento. Maria Zambrano sa far pensare, emozionando, perché la sua filosofia parte proprio dall'immane e poetico compito di affrontare la vita stessa. In questo libro Zambrano lo fa mettendosi in gioco in prima persona con un'autobiografia filosofica dei sentimenti. Il tempo, l'amore, la compassione, l'incredibile capacità di patire insieme che ci rende umani, sono i temi centrali del libro. Il tempo è quello della nascita, quello del racconto, dell'amore e della pietà. L'amore è il sentimento che apre le strade più di ogni altro: un sentimento che apre la possibilità di ogni possibile, che dischiude ogni trascendenza, che apre la via all'infinito. Tutto questo si unisce nella vita di ognuno di noi, per dare l'avvio a un'autobiografia che sarà sempre unica e singolare, al di là di ogni forzatura, di ogni rigidità, di ogni impassibilità. L'amore come apertura al futuro che non sarà mai ripetizione dello stesso, dell'uguale, ma sempre novità e cambiamento. Per riscrivere ogni giorno una nuova pagina in una nuova storia, fatta di uomini, donne, figure nuove e passate, che si alternano nella nostra vita, sulla fantastica giostra dei sentimenti.‎

‎Meillassoux Quentin; Sandri M. (cur.)‎

‎Dopo la finitudine. Saggio sulla necessità della contingenza‎

‎br. I moderni hanno l'oscura sensazione di aver perduto il Grande Esterno dei pensatori precritici. Dopo Kant, le forme del pensiero non possono più derivare da un principio o sistema che sia in grado di conterir loro una necessità assoluta: ormai il rapporto tra pensiero e mondo si riduce ad una inestricabile correlazione dell'uno nell'altro, che finisce per dissolverli entrambi. Contro questa impostazione, il "materialismo speculativo" di Meillassoux - sottraendosi alla triade criticismo-scetticismo-dogmatismo rivendica una realtà esterna indipendente da noi, assoluta e conoscibile, al solo prezzo della rinuncia al principio di ragion sufficiente. Ed è la scienza stessa ad intimarci di scoprire la fonte della sua assolutezza, che emerge insieme al senso della forma matematica del discorso scientifico. Dopo la finitudine, la contingenza rientra nell'alveo della necessità, l'assoluto torna ad essere la destinazione originaria del pensiero - che si lascia ora alle spalle ogni "fittizio supplemento d'anima".‎

‎Pagetti Carlo‎

‎Il senso del futuro. La fantascienza nella letteratura americana‎

‎br. La fantascienza ha ispirato il cinema, soprattutto nell'epoca degli effetti speciali. Ma questo affascinante genere ha le sue origini nobili nella letteratura. Questo libro ci guida alle radici della fantascienza, nei romanzi soprattutto di lingua anglosassone. Il primo romanzo del genere "I Viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift. Questa la tesi di Carlo Pagetti, uno dei più brillanti esperti del settore che ha il merito di aver portato studio della fantascienza nelle università italiane. Da Swift si passa poi a Herbert George Wells, fino ai classici dei nostri tempi come Ray Bradbury, Philip K. Dick e William Burroughs. Un affascinante viaggio che scopre genere nei suoi ingredienti artigianali, nella struttura narrativa più genuina, cui la macchina tecnologica del cinema ha solo aggiunto elementi spettacolari. Questo libro è l'opportunità di immergersi in un'arte che parla direttamente alla nostra immaginazione, che scava nell'idea sempre in movimento del futuro possibile.‎

‎Calemi Francesco F.‎

‎Dal nominalismo al platonismo. Il problema degli universali nella filoosofia contemporanea‎

‎brossura‎

‎Tezuka Tomio; Arena L. V. (cur.)‎

‎Un'ora con Heiddeger. Oriente e Occidente‎

‎br. Il "vero" incontro di Heiddegger con colui che indicò orientativamente come il "Giapponese" nel suo saggio "Da un colloquio nell'ascolto del linguaggio" (poi raccolto in: "In cammino verso il linguaggio"). Ne emerge l'influsso esercitato su Heidegger dal pensiero estremo-orientale e alcuni tratti "privati" della personalità del filosofo. Vi si discute, tra l'altro, l'arte in Giappone, il linguaggio e la poesia, il vuoto e il nulla, Rashomon, l'indeterminatezza giapponese. Saggio indispensabile, oltre che per il valore storico, per i suggerimenti su un possibile incontro tra Oriente e Occidente alla luce della categoria del "vuoto" (cioè nonsense), tradotto, commentato e annotato da Leonardo Vittorio Arena, uno dei principali orientalisti italiani, nonché autore della Postfazione.‎

‎Severino Emanuele; Cusano N. (cur.)‎

‎Téchne‎

‎brossura‎

‎Possati Luca‎

‎La ripetizione creatrice. Melandri, Derrida e lo spazio dell'analogia‎

‎brossura‎

‎Nancy Jean-Luc; De Petra F. (cur.)‎

‎Politica e «essere con». Saggi, conferenze, conversazioni‎

‎br. L'interrogativo che attraversa i testi contenuti nel presente volume muove dall'urgenza teorica di approfondire una riflessione ontologico-politica che Nancy ha ormai avviato da due decenni. È possibile avanzare un'idea di democrazia che non si riduca alla legge dell'"equivalenza generale" o alla mera accumulazione di merci e capitali? Come concepire una politica che si faccia carico dell'"essere-con" e al tempo stesso abbia la forza di sottrarsi a qualsiasi totalizzazione del reale? In tale prospettiva, da quali categorie politiche ripartire per ridefinire l'esperienza che ci fa essere-insieme? Attraverso la decostruzione di alcuni paradigmi quali "democrazia", "popolo", "identità", "comune", "comunismo", il pensiero di Nancy tenta di aprire dei varchi che preparino il campo a inedite con-figurazioni del mondo. Ciò che qui la scrittura tenta di declinare non è tuttavia una politica propriamente detta quanto la definizione stessa dello "spazio" della politica da ri-tracciare a partire dal cum che si dà quale condizione ontologica prima di tutti i viventi.‎

‎Cortázar Julio; Menegazzi T. (cur.)‎

‎L'altro lato delle cose. Intervista‎

‎br. In questa lunga e appassionante intervista del 1977, rilasciata alla televisione pubblica di una Spagna appena uscita dagli anni bui del franchismo, Julio Cortázar ripercorre la trama della sua vita, dalla nascita accidentale nella Bruxelles del 1914 ai ricordi dell'infanzia trascorsa nei sobborghi polverosi di Buenos Aires, dalla manifestazione precoce della sua vocazione letteraria all'auto-esilio parigino degli anni Cinquanta e Sessanta. Le sue parole - spontanee, intense, eppure del tutto prive dell'impostazione snob tipica dell'intellettuale di successo - sembrano seguire lo spartito magico e improvvisato di un jazzista ed esprimono appieno quel ritmo e quel battito di fondo che caratterizzano in modo così pregnante la sua letteratura, caparbiamente impegnata a mettere in discussione la tradizionale dissociazione tra lo scrittore e il lettore, tra il reale e il fantastico e tra l'irrazionale e il quotidiano.‎

‎Malcom Norman; Perissinotto L. (cur.)‎

‎Sul sogno. Un'indagine filosofica‎

‎br. Pubblicato nel 1959, "Dreaming" di Norman Malcolm ha prodotto nel corso dei decenni un vasto, ramificato e spesso acceso dibattito critico al quale hanno preso parte personaggi come Hilary Putnam, Alfred Ayer o Daniel Dennett. Ispirandosi alla lezione del suo maestro, Ludwig Wittgenstein, Malcolm, con la chiarezza stilistica e argomentativa che lo caratterizza, persegue nel volume un triplice obiettivo: (a) contestare la "received opinion" sul sogno, ossia l'opinione secondo cui i sogni sono "l'attività della mente durante il sonno"; (b) mostrare, in polemica con lo scetticismo filosofico, che il classico argomento scettico del sogno si basa proprio su questa errata o confusa opinione; (c) confrontarsi con le ricerche scientifiche a lui contemporanee denunciandone le supposte confusioni concettuali.‎

‎Venezia Simona‎

‎La misura della finitezza. Evento e linguaggio in Heidegger e Wittgenstein‎

‎brossura‎

‎Zuliani S. (cur.)‎

‎Atelier d'artista. Gli spazi di creazione dell'arte dall'età moderna al presente‎

‎brossura Spazio di vita e di creazione, l'atelier è da sempre figura cruciale all'interno del sistema dell'arte. Che sia bottega o factory, alcova o letterario salotto, immacolato ufficio o caotica officina di immagini e fallimenti, mansarda, piazza o scrivania, lo studio dell'artista rappresenta un oggetto di riflessione complesso, una sfida e una promessa per chi pensa la storia dell'arte come un'interrogazione non soltanto dell'opera e della sua tradizione ma anche delle relazioni plurali che ne hanno di volta in volta orientato la produzione. I saggi raccolti in questo volume, frutto di un seminario promosso dal Laboratorio Archivio di Storia dell'Arte dell'Università di Salerno, affrontano secondo metodi e angolazioni plurali l'analisi dell'atelier e dei suoi significati, disegnando lungo un ampio arco cronologico - dal XVI secolo al presente - un inedito percorso critico, un'indagine puntuale su un luogo, fisico e simbolico, al confine fra il pubblico e il privato.‎

‎De Cesare Matteo‎

‎L'invincibile estate. Albert Camus‎

‎brossura‎

‎Cioran Emil M.; Di Gennaro A. (cur.)‎

‎Al di là della filosofia. Conversazioni su Benjamin Fondane‎

‎br. All'inizio degli anni '40, nella Parigi occupata dalle milizie naziste, due intellettuali di origine rumena, Emil Cioran e Benjamin Fondane, entrambi influenzati dal filosofo russo Lev Sestov, stringono un rapporto di intensa amicizia. Il sodalizio, però, sarà di breve durata: nel marzo del 1944. infatti, l'"ebreo errante" Fondane, arrestato dalla polizia del regime collaborazionista di Vichy, verrà prima internato a Drancy, poi deportato ad Auschwitz, dove troverà la morte tra il 2 e il 3 ottobre dello stesso anno. Cioran, che inutilmente aveva tentato di sottrarre l'amico all'arresto, e alla tragica fine che lo avrebbe atteso, omaggerà Fondane con un toccante ritratto, pubblicato sulla rivista "Non Lieu" (1978) e successivamente negli Exercices d'admiration (1986). Le interviste raccolte nel presente volume, incentrate sulla figura e l'opera di Benjamin Fondane, integrano tale contributo, restituendo l'immagine di un uomo di grande spessore morale, e di un autore di primissimo piano sulla scena culturale europea del primo Novecento.‎

‎Rossi Davide‎

‎Berlino. Tra ostalgie, muro e città socialista‎

‎br. Nel 1914 in Germania solo coloro che daranno vita al movimento spartachista si oppongono alla guerra e ai crediti pretesi dall'imperatore per finanziarla. Le ragioni dell'internazionalismo proletario sono tradite dai socialdemocratici europei, sarà allora la Rivoluzione d'Ottobre a raccogliere la rossa bandiera. Berlino nel tempo di Weimar, tra crisi e contraddizioni, diventa luogo di fermenti culturali e di lotta politica, i comunisti diventano protagonisti, primo partito con il 33% dei voti nel 1930 in una città in cui la rivoluzione sembra alle porte, tra modernità, innovazione, trasgressione. Tina Modotti qui arriva dal Messico, stringendo amicizia con gli scrittori proletari tra cui Anna Seghers, con Bertolt Brecht, che mette in scena le sue opere al Volksbühne, il teatro del popolo, il primo al mondo ad avere palcoscenici girevoli, col regista Slatan Dudow, autore del film operaio Kuhle Wampe, coi giornalisti comunisti dell'AIZ, Arbeiter Illustrierte Zeitung, inventori del fotogiornalismo. Dopo il '45 una parte di Berlino diventa capitale della DDR, Seghers, Brecht, Dudow e molte e molti altri insieme a loro cercano di costruire il socialismo nella terra di Karl Marx, riprendendo con slancio il lavoro violentemente interrotto dal nazismo e dalla guerra. Quest'esperienza si chiude nell'89 con la caduta del Muro, ma i luoghi capaci di conservare la memoria del tempo socialista vincono ogni revisionismo, alimentano l'Ostalgie del tempo dell'eguaglianza e diventano parte della nuova identità.‎

‎Iannuzzi Giulia‎

‎Distopie, viaggi spaziali, allucinazioni. Fantascienza italiana contemporanea‎

‎br. Questo saggio ripercorre la storia della fantascienza italiana contemporanea attraverso l'opera di quattro autori. La versatilità della penna di Lino Aldani, il raffinato eco-centrismo della poetessa e narratrice Gilda Musa, le sperimentazioni ballardiane di Vittorio Curtoni, l'immaginazione tecno-scientifica di Vittorio Catani, esemplificano il vivace panorama della narrativa fantascientifica scritta in lingua italiana tra anni Sessanta e Duemila. Con maggiore o minore carica avventurosa, verosimiglianza scientifica, profondità introspettiva, ricerca di originalità formale, la fantascienza italiana ha saputo rivolgersi, di volta in volta, a un pubblico generalista o appassionato del genere, per proporre un intrattenimento di qualità o riflessioni sui grandi temi della modernità industriale e post-industriale. Esiti diversi sono incarnati nei percorsi dei quattro scrittori cui è dedicato questo studio, assieme agli stretti legami che intercorrono tra la creatività di ciascun autore, il panorama editoriale, i modelli letterari stranieri. Un ampio capitolo introduttivo disegna lo sfondo della storia della fantascienza in Italia: autori, editoria e fandom, tra alti e bassi del mercato, rapporti con gli altri media, intuizioni e diffidenze della critica letteraria.‎

‎Balsamo Beatrice; Destro Alberto‎

‎Della fiaba. Jacob e Wilhelm Grimm e il pensiero poetante per i 200 anni di «Fiabe del focolare»‎

‎br. Per i 200 anni della raccolta dei Grimm (1815), si è realizzato un volume sulla Fiaba, che è la parola essenziale, "originante" e generativa, "matrice" del pensiero vivente. Il volume prende in visione le idee guida del Romanticismo per incontrare le personalità di Jacob e Wilhelm Grimm, Clemens Brentano, Ludwig Tieck e Wolfgang Goethe, uniti dal medesimo interesse per il fiabesco esemplarmente testimoniato nella raccolta dei racconti popolari, quale forma di poesia. Un'ampia sezione è dedicata alla "Forma Fiaba" europea e al pensiero poetante partendo, dall'ampia riflessione filologica di M. Heidegger e dagli studi di Max Lüthi, e si conclude con la psicanalisi, nell'intento di salvaguardare l'essenza del fiabico. L'impatto simbolico della fiaba ha formato tante generazioni ed è importante farlo conoscere alle nuove e a quelle a venire. Ciò è di particolare importanza per comprendere la nostra identità e il nostro orizzonte simbolico come cittadini dell'Europa.‎

‎Rocha J. Gonzalo‎

‎Allende massone. Il punto di vista di un profano‎

‎br. All'età di 27 anni, Salvador Allende Gossens diviene massone, fedele a una tradizione familiare che risale al nonno paterno, quella figura indelebile nella memoria del nipote, il dottore Ramon Allende Padin, che pagava le medicine dei suoi pazienti indigenti ed era stato eletto Gran Maestro della Gran Loggia del Cile. Nei discorsi rivolti ai Fratelli, Allende riconosce in sé tutta l'influenza dei valori di questa Istituzione, "né una setta né un partito", che educa a un ricco umanesimo, alla tolleranza, al perseguimento dei principi di Libertà, Uguaglianza, Fratellanza. È un socialista che combatte contro le tentazioni discriminatorie ai danni dei massoni nel suo partito, e che altrettanto farebbe all'interno della sua Obbedienza massonica, se essa, errando, dichiarasse delle pregiudiziali politiche. Eppure ciò è un aspetto finora rimasto nell'ombra. Per la prima volta, con tanta ricchezza di documenti, la ricerca di Juan Gonzalo Rocha - obiettivo giornalista cileno che non appartiene ad alcuna istituzione massonica - dimostra come "la presenza della Massoneria attraversa l'intera esistenza di Salvador Allende, dall'infanzia all'ultimo istante di vita".‎

‎Kant Immanuel; Desideri F. (cur.); Portera M. (cur.)‎

‎Che cosa significa orientarsi nel pensiero?‎

‎br. Nell'ottobre del 1786, Kant si risolse a prendere posizione nella disputa circa il presunto spinozismo di Lessing, accesasi tra il campione dell'illuminismo berlinese Moses Mendelssohn e il fideista Friedrich Jacobi, autore delle celebri Lettere sulla dottrina di Spinoza. Lo fece con il breve scritto "Che cosa significa orientarsi nel pensiero?". La domanda alla quale Kant cerca di rispondere riguarda come si possa orientare il pensiero nelle questioni di confine che oltrepassano sia il piano logico-formale della razionalità sia quello trascendentale del suo rapporto a priori con la forma dell'esperienza. A partire, anzitutto, dalla questione relativa alla conoscibilità di Dio: alla pensabilità del suo concetto e alla dimostrazione razionale della sua esistenza. Il carattere esemplare del saggio kantiano sta nel modo in cui affronta questo nodo fino a convertire la domanda metafisica per eccellenza nel problema dell'orientamento in filosofia. Così il saggio assume un valore paradigmatico sia per la filosofia kantiana, per il suo carattere intimamente critico, sia per il pensare filosofico in generale.‎

‎Groys Boris‎

‎Politica dell'immortalità. Arte e desiderio nel tardo capitalismo‎

‎br. Scaturita da un serrato dialogo con Thomas Knoefel, "Politica dell'immortalità" costituisce l'opera d'arte più autorevole di Boris Groys nella quale si delinea con una grande acutezza la maniera in cui evolvono gli intellettuali e gli artisti nel mondo contemporaneo in cui noi viviamo. Entrare in competizione con i morti, sui terreni dell'arte e del pensiero, è precisamente ciò che chiede loro di fare la dimensione divina del capitalismo, ossia di un capitalismo che come religione sui generis coglie le trasformazioni strutturali ed epocali in atto e meglio di ogni economia politica ufficiale sviluppa una nuova forma di immortalità che implica una riflessione più serrata sulla realtà in cui viviamo e sugli effetti lasciati in eredità alle prossime generazioni.‎

‎Corradetti Claudio‎

‎Kant e la costituzione cosmopolitica. Tre saggi‎

‎br. La teoria cosmopolitica di Kant traccia un quadro preciso su come intendere le relazioni tra gli Stati. Resta tuttavia ancora da chiarire quale sia il rapporto che intercorre tra il «diritto di visita» e la formazione di una «costituzione cosmopolitica» (Weltburgerliche Verfassung). È rispetto a tale snodo, infatti, che si comprende come una condizione di pace universale s'inveri soltanto attraverso l'esercizio del diritto cosmopolitico. A partire da un dialogo con le maggiori tradizioni interpretative kantiane, le tesi qui esposte intendono fornire spunti di riflessione circa i principi guida dell'ordinamento internazionale contemporaneo. Ne emerge un carattere «transizionale» del cosmopolitismo kantiano, quale forma di approssimazione asintotica rispetto ad un ideale di pace perpetua utile ad intendere i fondamenti filosofici del diritto internazionale.‎

‎Ceraolo F. (cur.)‎

‎Teorie dell'evento. Alain Badiou e il pensiero dello spettacolo‎

‎br. Questa prima raccolta di saggi in italiano su Alain Badiou rappresenta il tentativo di misurare la forza di un pensiero che ha trovato nella riflessione sulle arti dello spettacolo, e sul teatro in particolare, un fondamentale campo di indagine. La categoria di evento, su cui si fonda l'architettura filosofica di Badiou, è infatti il luogo in cui si intrecciano pensieri e riflessioni che il più importante filosofo vivente dedica tanto all'arte della scena quanto alla danza e al cinema. Che cos'è lo spettacolo? In che modo l'atto del rappresentare costituisce ancora un modo per decifrare e comprendere il presente? Queste sono solo alcune delle domande a cui il libro, muovendo dalla proposta di Badiou, vuole rispondere. Il volume, che si apre con una prefazione scritta da Badiou appositamente per l'occasione e si chiude con una postfazione di Roberto De Gaetano, intende dunque ripensare i rapporti tra arte, spettacolo e filosofia, alla luce di una loro ridefinizione nel contemporaneo.‎

‎Marongiu Alessandro‎

‎Scrittori sardi nel terzo millennio‎

‎brossura Considerata l'esiguità della sua popolazione, sorprende, della Sardegna, il numero in proporzione altissimo di scrittori, siano essi romanzieri, poeti o saggisti, che da anni si affacciano sul palcoscenico nazionale, di frequente riscuotendo anche, più o meno meritatamente, consensi di critica e pubblico. Alessandro Marongiu, sardo, ha spesso recensito per riviste e quotidiani, in qualità di critico letterario, romanzi, racconti, poesie e studi dei suoi corregionali: ed è proprio da qui, dalla sua attività recensoria, che nasce questo libro. Nelle pagine del quale sarà inutile cercare ciò che non può esservi, e cioè il profilo di una fantomatica "nouvelle vague" isolana unitaria, che non esiste se non nella mente di fantasiosi addetti al marketing o di qualcuno (un sardo, evidentemente) in vena di autoesaltazione. Esistono autori, certo, ma quasi ognuno di loro fa isola a sé; ed esistono opere, poi: è soprattutto di queste ultime che si occupa "Scrittori sardi nel terzo millennio".‎

‎Dal Pra Mario; Vasa Andrea; Sandrini M. G. (cur.)‎

‎Il trascendentalismo della prassi, la filosofia della Resistenza‎

‎br. Mario Dal Pra e Andrea Vasa sono noti per la loro ammirevole attività filosofica; ma forse pochi sanno che entrambi hanno partecipato, con incarichi di responsabilità, all'interno del Partito d'Azione, alla lotta di Liberazione alla quale ciascuno di noi può e deve guardare con riconoscenza. Ed è quella concreta esperienza storica della Resistenza che noi ritroviamo, elaborata e insieme trasfigurata, nel loro pensiero filosofico. Gli elementi più vivi di quella esperienza sono i valori cui si ispira il trascendentalismo della prassi: libertà, dignità, responsabilità, ma anche consapevolezza del rischio e della possibilità di insuccesso. La ribellione antifascista si traspone, sul piano filosofico, come ribellione contro ogni filosofia che pretenda, dogmaticamente, di limitare o soffocare la libertà di pensiero e di azione; l'esperienza partigiana si mantiene viva come proposta di una prassi edificata sull'assunzione di responsabilità radicali e di un profondo e costante impegno morale e civile, a cui ciascuno di noi non può restare insensibile, volti alla trasformazione del mondo secondo istanze del tutto umane. È un appello a che l'uomo si faccia protagonista della propria esistenza e della storia, in un orizzonte sempre aperto di possibilità. I saggi qui raccolti, che coprono gli anni dal 1948 al 1957, se da un lato offrono una importante documentazione storica del contesto filosofico, specialmente italiano, con il quale gli autori si confrontano criticamente, dall'altro lato costituiscono, oltre che un esemplare insegnamento metodologico, una proposta di superamento del relativismo, mediante il richiamo a una istanza di un valore possibile, in grado di fornire, al di là di ogni concreta epoca storica, senso all'esistenza soggettiva ed unità alla storia dell'umanità. Le vite di Mario Dal Pra e Andrea Vasa sono singolarmente parallele. Entrambi hanno fatto esperienza di insegnamento della filosofia presso istituti liceali, entrambi hanno aderito al Partito d'Azione ed entrambi hanno militato nel gruppo di Ferruccio Parri. La loro fraterna amicizia, che li ha legati per tutta la durata della loro vita, è nata negli anni del comune insegnamento presso il liceo Carducci di Milano, dopo la fine della guerra, ed è maturata negli anni dell'elaborazione del trascendentalismo della prassi e della collaborazione alla Rivista critica di storia della filosofia (fondata da Dal Pra).‎

‎Barbera G. (cur.)‎

‎Idee viventi. Il pensiero filosofico in Italia oggi‎

‎br. Di cosa parliamo quando parliamo di filosofia in Italia? Gianluca Barbera traccia una mappa ragionata del pensiero filosofico italiano contemporaneo per mezzo di tredici interviste realizzate con i più autorevoli esponenti della disciplina. Da Emanuele Severino a Maurizio Ferraris, da Dario Antiseri a Stefano Zecchi, passando per Remo Bodei, Giulio Giorello, Silvano Tagliagambe, Franca D'Agostini, Marcello Veneziani, Roberto Esposito, Luciano Floridi, Roberta De Monticelli e Massimo Dona. I diversi ambiti della filosofia vengono interrogati da Barbera per fare il punto su una materia eclettica che investe tutti i campi del sapere: linguaggio, scienza, comunicazione, politica, etica e molto altro ancora. Iniziata sulle colonne de "il Giornale", l'indagine di Barbera si arricchisce ed espande i propri confini in questo volume, allo scopo di cogliere il "qui e ora" della filosofia italiana.‎

‎Dei Francesco‎

‎La rivoluzione sotto assedio. Storia militare della guerra civile russa. Vol. 2: 1919-1926‎

‎br. 1919. La guerra civile in pieno svolgimento si è trasformata in guerra totale. Il regime sovietico stretto sotto assedio dalle armate bianche e dagli interventisti stranieri sembra vacillare. Nelle città fame e freddo regnano incontrastati mentre i contadini delle campagne sono arruolati forzatamente dalle parti in lotta. Uno scontro titanico di cui le vittime sono come al solito i civili. Dalla tremenda contesa uscirà solo un vincitore e per gli sconfitti non ci sarà pace. Tuttavia il testo si impone di andare più lontano fino al XXI secolo per comprendere cosa sia rimasto oggi di quegli antagonisti che portarono la Russia sull'orlo della catastrofe. Il lavoro di Francesco Dei rappresenta uno dei primi studi in lingua italiana a ricostruire nel dettaglio le fasi salienti della Guerra civile russa, un evento epocale che cambiò per sempre le sorti geo-politiche d'Europa. Accompagnati da un'ampia sezione con mappe e ricostruzioni delle strategie militari, questi due volumi - frutto di anni di studi, ricerche e viaggi in Russia - sono uno strumento essenziale per inquadrare gli avvenimenti che ebbero luogo nel periodo successivo alla Rivoluzione d'Ottobre.‎

‎Dei Francesco‎

‎La rivoluzione sotto assedio. Storia militare della guerra civile russa. Vol. 1: 1917-1918‎

‎ill., br. 1917. "Rossi" contro "Bianchi", bolscevichi opposti alle forze controrivoluzionarie sostenute da Francia, Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti d'America e Regno d'Italia. Mentre le potenze mondiali si disputano il predominio del continente europeo, in Russia il vecchio e il nuovo si fronteggiano in una lotta fratricida. Il lavoro di Francesco Dei rappresenta uno dei primi studi in lingua italiana a ricostruire nel dettaglio le fasi salienti della Guerra civile russa, un evento epocale che cambiò per sempre le sorti geo-politiche d'Europa. Accompagnati da un'ampia sezione con mappe e ricostruzioni delle strategie militari, questi due volumi - frutto di anni di studi, ricerche e viaggi in Russia - sono uno strumento essenziale per inquadrare gli avvenimenti che ebbero luogo nel periodo successivo alla Rivoluzione d'Ottobre.‎

‎Rasini Vallori‎

‎L'agire dell'uomo. Sul pensiero di Arnold Gehlen‎

‎br. Grazie alla crescente importanza delle teorie sociali e all'attenzione rivolta dalla cultura contemporanea agli studi sulla natura umana, gli scritti di Arnold Gehlen, filosofo e sociologo tedesco, vengono tradotti e commentati in varie lingue e in diversi ambiti culturali. Questo volume vuole offrire un contributo al ricco dibattito internazionale sul significato delle sue posizioni, specie con riferimento alle delicate domande concernenti la "disposizione" dell'uomo per la tecnica, il ruolo della morale e il valore delle istituzioni.‎

‎Mattucci Natascia‎

‎Tecnocrazia e analfabetismo emotivo. Sul pensiero di Günther Anders‎

‎br. Se è vero che il Novecento con le sue profonde lacerazioni ha attraversato la lunga vita di Gu?nther Anders, anche il suo pensiero deve essere inscritto a pieno titolo nel tracciato filosofico novecentesco segnato dalla questione della tecnica. Postosi ai margini dell'accademia in una sorta di perenne non appartenenza, Anders compone un mosaico che mette insieme prospettiva teoretica e urgenza empirica, occasionalismo e metodica deformante, critica dell'esistenza tecnica e prognosi dell'analfabetismo emotivo. Il volume percorre i momenti costitutivi della disfunzione innescata da una tecnocrazia che invalida la vita emotiva precipitando l'esistenza umana in una condizione di obsolescenza contro cui occorre comunque azzardare una difficile metamorfosi del sentire. Fantasia morale e conservazione del mondo rappresentano rispettivamente il sentiero da percorrere e la meta politica da raggiungere contro i rischi di una tecnica divenuta la principale fatalità delle nostre esistenze.‎

‎Sedda Pietro‎

‎Black novels for lovers. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., ril. Una raccolta di romanzi scritti a china su pelle realizzati dal 2012 a ieri, questo volume di Pietro Sedda ci racconta ciò che ha visto, sentito, pensato e ispirato nel suo girovagare da capitano di una nave colta e raffinata, sempre attenta alla società e alla moda. Mai superficiale, Sedda varca acque a volte dolci e innamorate, a volte immobili e razionali, oppure scure e inquietanti, per poi trasformarle, al suo rientro in studio, in black novels sulla pelle dei suoi estimatori. Il suo è un mondo che ogni giorno cambia, lo sorprende e lo ispira, come ogni giorno cambiano le sue storie.‎

‎Mattotti Lorenzo‎

‎La stanza‎

‎ill., br. La stanza di Lorenzo Mattotti è uno spazio indefinito, spoglio, nel quale di tanto in tanto affiorano minimi dettagli essenziali: le sponde e la testiera di un letto, un cuscino, gli angoli all'incontro tra le pareti, un quadrato che potrebbe essere un quadro o una finestra, motivi squadrati che fanno pensare a un copriletto o a un pavimento piastrellato. La stanza potrebbe trovarsi in qualunque luogo, in qualunque tempo, e possiamo vederne solo un'angusta porzione sviluppata in orizzontale, quella immediatamente circostante i corpi di due amanti distesi. La stanza non è dunque tanto uno spazio fisico in cui i due amanti interagiscono quanto lo spazio astratto che segna il perimetro del loro amore, che lo definisce e lo protegge. È un rifugio che li separa dalla realtà, forse dalla loro stessa vita, sospendendoli in una dimensione in cui esistono solo l'uno per l'altra. Potrebbe trattarsi di due giovani ai primi approcci, due amanti clandestini oppure di una coppia di lunga data che ancora si ama o che si incontra per l'ultima volta: di loro non sappiamo nulla, e questo ci porta più facilmente a immedesimarci e a sognare. Schizzati con rapidi tocchi, l'uomo e la donna protagonisti di questo quaderno di disegni a matita sono figure quasi stilizzate, mentre una grande attenzione è riservata ai loro gesti. Pagina dopo pagina, tutto si sussegue con estrema lentezza: saturando l'atmosfera al tempo stesso di dolcezza e desiderio, Mattotti rinuncia a cogliere l'atto sessuale vero e proprio e preferisce indugiare sui momenti immediatamente precedenti e successivi, quelli in cui gli amanti, con gli abiti indosso o parzialmente svestiti, si guardano, si sfiorano appena, si scambiano parole e carezze, esplorano a poco a poco l'uno il corpo dell'altra. Si viene così a delineare una vera e propria grammatica dell'amore, vivacizzata dai continui cambi di prospettiva e dal variare del tratto che ora si fa netto e deciso, giocando con i chiaroscuri, ora si assottiglia fino a simulare effetti di luce. Un taccuino da sfogliare e risfogliare con lentezza, oppure velocemente per vedere le figure animarsi con effetto quasi cinematografico, con quella pagina vuota tra una tavola e l'altra che suona come un invito a lasciarsi ispirare, disegnando a propria volta, scrivendo un pensiero, lasciando un segno.‎

‎Filippi Mauro; Mondino Marco; Tuttolomondo Luisa‎

‎Street art in Sicilia. Guida ai luoghi e alle opere‎

‎ill., br. Questa guida rappresenta un primo coinvolgente viaggio alla scoperta del fenomeno della Street art in Sicilia nella sua varietà di forme, manifestazioni e protagonisti. Attraverso percorsi, mappe e descrizioni dettagliate di opere e artisti, propone al lettore l'occasione di esplorare la Sicilia da un punto di vista originale e inedito. Dalle vie dei centri storici delle città maggiori - Palermo, Catania e Messina - e minori, ai loro quartieri periferici, per arrivare ai paesini meno conosciuti e fuori dalle rotte ordinarie, il libro racconta il fenomeno dell'arte urbana con la precisione dello studioso e lo spirito dell'esploratore urbano. Una guida alternativa rivolta a creativi, viaggiatori curiosi e in generale a tutti gli appassionati dell'arte nelle sue forme più variegate e diverse.‎

‎Habermas Jürgen; Ceppa L. (cur.)‎

‎Fatti e norme. Contributi a una teoria discorsiva del diritto e della democrazia‎

‎br. "Vorrei richiamare l'attenzione su alcuni aspetti di quella sostanza normativa della democrazia che dobbiamo oggi difendere dalle tendenze che vorrebbero trasformarla in una semplice maschera costituzionale dei meccanismi di mercato. Si tratta infatti di capire che cosa noi vogliamo salvare e recuperare nella costellazione posnazionale di una società mondiale in via di formazione." (dalla prefazione di Jurgen Habermas). Una delle opere principali del grande filosofo tedesco, una grande sintesi sul rapporto tra etica, morale e diritto.‎

‎Covacich Mauro‎

‎L'arte contemporanea spiegata a tuo marito‎

‎ill., br. Perché Joseph Beuys si è rinchiuso per tre giorni in una galleria in compagnia di un coyote? Perché Chris Burden si è fatto sparare a un braccio? Perché Alberto Burri dipingeva con la fiamma ossidrica? Perché Mona Hatoum ha proiettato la sua gastroscopia? Perché Marina Abramovic ha trascorso un'intera Biennale di Venezia a scalcare ossi di manzo? Tuo marito sta indugiando perplesso, non capisce per quale ragione dovrebbe seguirti a un temibile vernissage, lui che non distingue un acquerello da un olio. Eppure un modo per fargli cambiare idea c'è. Basta sfogliare queste pagine e lasciare che Mauro Covacich, con allegra semplicità, venga a darti una mano e vi conduca insieme nel mondo dell'arte contemporanea.‎

‎Vitale Ermanno‎

‎Contro i beni comuni. Una critica illuminista‎

‎br. Negli ultimi anni i 'beni comuni' sono diventati la parola d'ordine di quella parte della sinistra che si oppone alla riduzione dei rapporti economici e sociali a una pura logica mercantile. Una logica che ha via via permeato anche la dimensione pubblica. Sono tesi che scaldano il cuore di chi a ragione si batte contro il capitalismo ma che a una lettura più riflessiva appaiono retoriche, superficiali, incoerenti, inadeguate e contraddittorie. Belle fiabe che fanno leva su un desiderio diffuso di cambiamento ma fanno a pugni con il tentativo di definire idee chiare e distinte, argomenti radicali ma comunque razionali, com'è caratteristico della tradizione illuministica europea. La mistica dei beni comuni diventa così il peggior nemico interno di un costituzionalismo di diritto privato che sappia davvero porre limiti alla pura logica del profitto.‎

‎Cimatti Felice‎

‎Filosofia dell'animalità‎

‎br. Gli animali sono fra noi, la nostra vita è impossibile senza la loro, eppure non riusciamo davvero a vederli. Siamo doppiamente ciechi: non sappiamo quasi niente dell'animalità degli animali non umani e ignoriamo la nostra. Sinora la filosofia si è limitata a tracciare il confine fra loro, gli animali, e noi, gli umani. Non riusciamo a guardarli senza confrontarli con noi: non parlano, non pensano, non ridono e così via. È come cercare di capire l'Homo sapiens chiedendosi se abbia o no piume o branchie. "Filosofia dell'animalità" cerca di immaginare che forma di vita sia quella animale. Ma soprattutto delinea i contorni dell'animalità umana e quel che abbiamo tagliato e tagliamo fuori da noi stessi ogni giorno per poter diventare, e definirci, umani.‎

‎Di Paolo Paolo‎

‎Ogni viaggio è un romanzo. Libri, partenze, arrivi. 19 incontri con scrittori‎

‎br. Può capitare di arrivare a Parigi, Rue de Fleurus 27, accompagnati da un misterioso romanzo di inizio Novecento. O di spostarsi da Castellammare di Stabia a Tokyo, passando per la Meseta spagnola, innamorati persi di Roland Barthes e di un ragazzo giapponese. Può capitare anche di dormire in un hotel di Singapore, all'ultimo piano di un grattacielo e di essere svegliati da una voce lontana, che forse viene fuori da un libro, forse dalla vita. Quando si sfiorano, i libri e i viaggi fanno cortocircuito; e con un romanzo in valigia, qualunque itinerario diventa singolare e sorprendente. Alcuni tra i più noti scrittori italiani, da Antonio Tabucchi a Dacia Maraini, da Andrea Camilleri a Melania G. Mazzucco, da Raffaele La Capria a Giuseppe Culicchia, da Carmen Covito a Emanuele Trevi, raccontano i propri viaggi: fughe, avventure impreviste, pellegrinaggi e sogni da fermi, intessuti di parole e gesti in un appassionato dialogo a distanza con gli autori e i libri più amati. In diciannove conversazioni fitte di piogge tropicali, ballerine cambogiane, valigie colme di libri, tiri di boxe fuori tempo massimo, Paolo Di Paolo crea una geografia del viaggio in forma di racconto o di mappa delle emozioni. Con uno scritto di Pietro Citati‎

‎Ferraris Maurizio‎

‎Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce‎

‎br. Una società priva di memoria e di registrazioni è inimmaginabile, poiché ogni ruolo e ogni accordo poggia sulla memoria, e ogni comportamento sull'imitazione: ecco perché gli archivi e i documenti sono centrali nella vita della società e dei singoli. La centralità della 'documentalità' è ancor più evidente di fronte ai fenomeni macroscopici degli ultimi anni: l'esplosione dei sistemi di registrazione e di scrittura, dai computer ai telefonini al web, che non solo hanno trasformato la nostra quotidianità, ma che hanno anche messo in luce l'essenza della realtà sociale, il fatto cioè di basarsi in modo non accidentale, ma essenziale, su iscrizioni e registrazioni.‎

‎Barbero Alessandro‎

‎I prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle‎

‎br. "La sera del 9 novembre 1860 una colonna di soldati in lacere uniformi turchine, disarmati e sotto scorta, marciava lungo la tortuosa strada alpina che risale la Val Chisone, nelle montagne piemontesi, verso la fortezza di Fenestrelle...". Chi erano quegli uomini? Cosa accadde davvero ai prigionieri napoletani trasportati al Nord nel 1860, e in genere agli ex-soldati borbonici caduti nelle mani delle autorità vittoriose negli anni che portarono all'unità d'Italia? Erano migliaia? Quanti sopravvissero e quanti morirono di stenti, di fame e di freddo? Chi navighi nella rete alla ricerca di informazioni o di opinioni su Fenestrelle e sulla deportazione dei prigionieri di guerra meridionali al Nord è subito colpito dall'estrema violenza del linguaggio e dal ricorrere di termini di confronto novecenteschi impiegati senza alcuna prudenza: campi di concentramento, lager, Auschwitz, sterminio. Intorno al destino di quei soldati è stata sollevata negli ultimi anni una cortina di interrogativi fumosi e di sospetti gratuiti, che può essere smantellata solo attraverso un'aderenza scrupolosa ai fatti dimostrati. Alessandro Barbero racconta la vera storia di Fenestrelle ma anche la storia di come quegli avvenimenti, già di per sé abbastanza drammatici, siano diventati nell'Italia del Duemila materia di un'invenzione storiografica e mediatica.‎

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