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‎Benzi Fabio‎

‎Mario Sironi. Disegni e tempere. Dal futurismo al dopoguerra. Catalogo della mostra (Roma, 10 aprile-7 luglio 2014). Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Catalogo della mostra allestita a Roma alla Galleria del Laocoonte dal 10 aprile al 7 luglio 2014, la pubblicazione riproduce circa cinquanta opere di uno dei più originali artisti italiani attivi tra le due guerre. Disegni, tempere, acquarelli, e un olio su cartone, schizzi di progetti architettonici e decorativi sono testimonianza di un lavoro costante che tocca tutte le corde dello stile e della creatività."In Sironi", scrive Fabio Benzi, "si fondono inscindibilmente classicità apollinea e drammaticità anticlassica', persino caricaturale, pensiero illuminista e irrazionalismo romantico, bellezza platonica e forzatura espressionista. La scelta di queste opere su carta dà perfettamente un'idea della qualità altissima che Sironi nella sua poliedrica attività ha raggiunto".Il volume è completato da una serie di scatti del fotografo americano Sanford H. Roth. Le foto, conservate nell'Archivio di Fabio Benzi, furono realizzati nei primi anni cinquanta nella casa milanese dell'artista.‎

‎Ruffini M. (cur.); Seidel M. (cur.)‎

‎Flavia Arlotta. Donna e pittrice del '900. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Catalogo della mostra allestita presso la fiorentina Accademia delle Arti del Disegno dal 9 maggio al 6 settembre 2014 per rendere omaggio alla pittrice scomparsa nel 2010. Oltre ai ventisei dipinti in mostra, il volume riproduce due ritratti della Arlotta eseguiti rispettivamente da Onofrio Martinelli, suo maestro e amico, e Giovanni Colacicchi, suo marito e compagno di vita. Proprio il rapporto affettivo tra Giovanni e Flavia è il filo conduttore di un'indagine che si snoda attraverso testi critici e schede illustrative. "È il 'tempo'", scrive Mario Ruffini, "che divide i loro mondi pittorici, e con esso la 'luce' e la 'musica': Giovanni avanza di getto, rapido, e con un pensiero geometrico e razionale che organizza la sua tela; Flavia invece lavora lentamente. Il suo pensiero vuole sedimentarsi come il suo colore vuole asciugarsi. I contorni sono sempre indecisi, sfumati da vedersi nella distanza, materia meno nitida che solo da lontano mostra la vera forma. Nelle opere di Flavia la luce è diffusa, morbida, conseguenza di una pittura che nasce appunto con tempi lunghi, una pittura interiore, intima".‎

‎Conticelli G. (cur.)‎

‎Adone Zoli. Cristiano, patriota, avvocato‎

‎br. Nell'impegno dell'avvocato Adone Zoli (1887-1960), protagonista nella Resistenza fiorentina, ministro e presidente del Consiglio, si rintracciano i fondamenti della Repubblica democratica: i valori della responsabilità professionale nel ministero forense, la capacità di attuazione della Carta Costituzionale con l'istituzione della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura, la consapevolezza di una politica ispirata alla giustizia sociale nel governo della Nazione. Il presidente emerito della Corte Costituzionale Ugo De Siervo presenta la raccolta di studi di Pier Luigi Ballini, Giulio Conticelli, Piero Roggi, Fabrizio Ariani, che approfondiscono ciascuno un profilo della vita e dell'attività dello statista, insieme con i messaggi inediti di Adone, Angiolo Maria e Gian Carlo Zoli dell'autunno 1943 dal carcere nazifascista della Fortezza da Basso di Firenze, curati da Maria Frunzio e Giorgio Frunzio.‎

‎Manica G. (cur.)‎

‎Firenze capitale Europea della cultura e della ricerca scientifica. La vigilia del 1865‎

‎br. Con la nascita del Regno d'Italia, Firenze aveva definitivamente perso il suo ruolo plurisecolare di capitale politica, ma non intendeva rinunciare a gestire la leadership nell'ambito della cultura e della ricerca avanzata. A questo ruolo si sentiva destinata soprattutto dall'antica e consolidata tradizione delle accademie, luoghi d'incontro e di libera ricerca che avevano mantenuto e incrementato la propria centralità dopo il trasferimento dell'Università da Firenze a Pisa nella seconda metà del XV secolo. In procinto di perdere il ruolo di capitale politica i leader della rivoluzione toscana, da Ricasoli a Ridolfi, pensarono di rigenerare la funzione di Firenze guida morale del paese avviato a conclusione del processo unitario esaltando la tradizione accademica con la creazione di un Istituto avanzato di ricerca che non fosse riconducibile al modello tradizionale dell'Università. Da questa idea e da questa tradizione nasce l'Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento cui è dedicata gran parte delle relazioni raccolte in questi atti. Assieme ad esso si raccoglie tutto il contorno di una cultura viva e dinamica che si esprime con quotidiani e riviste.‎

‎Righes Forni S. (cur.)‎

‎Alda Merini diva. Un omaggio di Giuliano Grittini‎

‎ill., br.‎

‎Bigliazzi Lucia; Bigliazzi Luciana‎

‎«Delle specie diverse di frumento e di pane siccome della panizzazione». Storia di fame e di carestie. Studi, ricerche e «mezzi per rimediarvi» (sec. XVIII-XX)‎

‎ill., br. Catalogo dell'esposizione allestita all'Accademia dei Georgofili dall'11 novembre al 18 dicembre 2014, la pubblicazione ripercorre le ricerche svolte nell'arco di tre secoli da illustri accademici che vollero indicare possibili soluzioni al problema della fame e dell'alimentazione in genere, soprattutto per le classi più povere, come ad esempio i contadini, indispensabili operatori nel contesto dell'organizzazione mezzadrile dell'agricoltura toscana. Una sezione è dedicata alla saggezza popolare, e riporta motti e proverbi toscani riguardanti il grano, coltura primaria in gran parte del mondo, e il pane, alimento ancora oggi vitale pur nelle sue innumerevoli varietà e manipolazioni.‎

‎Apolloni M. F. (cur.); Cardarelli M. (cur.)‎

‎Pietro Guadenzi. Gli affreschi perduti del castello dei cavalieri a Rodi‎

‎ill., br.‎

‎Rogari S. (cur.)‎

‎La convenzione di settembre. 15 settembre 1864 alle origini di Firenze capitale‎

‎br. Dopo la proclamazione da parte del Parlamento di Roma come capitale predestinata del Regno, Cavour cercò di risolvere con accordo bilaterale la questione romana. Non ci riuscì, ma andò molto vicino ad ottenere il ritiro delle truppe francesi dallo Stato Pontificio. Non si sarebbe trattato della soluzione della questione romana, ma di un passo avanti nella riduzione della presenza francese sulla penisola. Quando giunse da Parigi l'apertura napoleonica alla trattativa, il conte era ormai sul letto di morte. I suoi successori cercarono di risolvere la questione in continuità con l'azione di Cavour, ma fallirono. Poi, dopo il tentativo militare garibaldino segretamente appoggiato da Rattazzi, Napoleone III si irrigidì. Fu possibile riprendere le trattative solo quando corsero voci che la salute precaria di Pio IX avrebbe ben presto riaperto la successione al soglio pontificio con tutti i rischi di destabilizzazione che questo comportava. Tuttavia, ben presto le condizioni poste da Napoleone III per ritirare le truppe francesi da Roma si dimostrarono assai più onerose di quelle che l'Imperatore aveva manifestato al conte tre anni prima.‎

‎Cofini Marcello‎

‎Antonietta Preziosi... Quando la musica testimonia e la storia dimentica. La donna che compose il canto della liberazione (25 aprile 1945)‎

‎ill., br. Il testo è un tributo ad Antonietta Preziosi, musicista, poetessa, scrittrice nata a Genova nel 1890 e quasi sempre vissuta a Napoli. Il suo "Canto della Liberazione" intitolato Rinascenza italica, due pagine di musica per canto e pianoforte stampate nel 1945, è una delle rare opere musicali scritte da donne per commemorare la Resistenza e la Liberazione. A partire da quest'opera unica e eccezionale, l'autore tratteggia il profilo di una donna di spaziatura culturale eclettica, caratterizzata da una fervente coscienza politica (fu sempre antifascista) e da grandi capacità di riflessione sulla storia e sull'estetica musicale.‎

‎Rogari S. (cur.)‎

‎1865 questione nazionale e questioni locali nell'anno di Firenze capitale‎

‎ill., br. Nella primavera del 1865 avvenne quanto era inaspettato fino a pochi mesi prima: il trasferimento della capitale politica del Regno d'Italia da Torino a Firenze. Fu una ferita per Torino e per i piemontesi che si sentirono defraudati di quello che consideravano un diritto intangibile per meriti risorgimentali; e fu una sofferenza per Firenze, consapevole che il trasferimento era provvisorio, sulla via di Roma, predestinata al ruolo di capitale dallo stesso Cavour. In estate il processo di spostamento della corte e delle strutture amministrative si era consumato, ma restavano le divisioni politiche e lo scontento dei fiorentini che ne subivano le conseguenze, soprattutto in termini di costo della vita. I più insoddisfatti erano forse gli elettori della Destra storica, il ceto politico maggioritario considerato responsabile dell'aggravio dell'imposizione fiscale e della "prosa" della costruzione di uno stato che era tale solo nella sua veste politica e istituzionale. Le elezioni dell'ottobre 1865 registrarono proprio questo malcontento. Il volume ricostruisce le vicende complesse di questo passaggio focalizzando l'attenzione proprio sul 1865.‎

‎Caramella M. G. (cur.)‎

‎Nella punta là in alto dei Climiti. Studi per Elena Salibra con nove poesie inedite‎

‎ill., br. Parte I - poesia e critica: Stefano Carrai, I due tavoli di ElenaMarco Santagata, La poetessa e il critico: la poesia nel suo farsi Ernestina Pellegrini, Elena. Ritratto in due tempi Cristina Cabani, Le scrivanie di Elena Salibra: studiosa, docente e poeta Anna Chella, "Era uno sfizio il mio non far tornare / mai i calcoli": il gioco dei numeri nella poesia di Elena Salibra Mara Boccaccio, Nella casa rosa: alcune soglie liriche Claudio Mariotti, "Una ridda di parole dipinte". Le prime raccolte di Elena Salibra Enrico Tatasciore, Una poesia in movimento. Il martirio di Ortigia e oltre Damiano Moscatelli, Tempo dell'io e tempo in fuga ne La svista Diego Salvadori, Le prospettive intrecciate: spazi, corpi e presenze ne La svista Silvia Morotti, "Sul fondo della barca": la poesia di Elena Salibra da La svista a Nordiche Enrico Testa, Verso Nord Emma Di Rao, L'Io di Nordiche: né Ulisse né Tiresia Mario Graziano Parri, Perché non scrivi versi? Emilio Rentocchini, Divagazioni in margine a Nordiche di Elena Salibra Luigia Sorrentino. Premessa di Maria Giuseppina Caramella.‎

‎Manica Giustina‎

‎Adele Alfieri Di Sostegno e Pasquale Villari nelle Carte Villari (1888-1917). Con documenti inediti‎

‎br. Il volume è dedicato alla figura di Adele Alfieri di Sostegno (1857-1936), finora del tutto trascurata dalla storiografia. Figlia di Carlo Alfieri e Giuseppina di Cavour, Adele intrattenne una fitta corrispondenza con Pasquale Villari dal 1888 al 1917, anno in cui quest'ultimo morì. Il carteggio, riportato e analizzato nel volume, evidenzia un rapporto molto confidenziale e profondo fra la famiglia Alfieri, l'Istituto "Cesare Alfieri" e Villari, figura centrale degli indirizzi scientifici e didattici assunti dalla Scuola dopo la scomparsa di Carlo. Ma soprattutto dalle lettere emerge preponderante l'immagine di una donna autonoma, coraggiosa, capace e caritatevole che viaggiò per l'Italia e l'Europa, senza risparmiarsi per promuovere attività di solidarietà sociale verso gli emigranti e i più deboli in particolare nella Calabria sconvolta dal terremoto.‎

‎Jappelli Francesco‎

‎Visioni di Praga nel mondo di Jaroslav Seifert‎

‎ill., br. Cantore di Praga e poeta nazionale del popolo ceco, Jaroslav Seifert (1901-1986) ha svolto un ruolo di primissimo piano nel panorama letterario europeo del Novecento. I suoi versi, qui accompagnati dagli scatti di Francesco Jappelli, fanno rivivere una Praga di altri tempi fatta di strade e piazze, palazzi e scuole, chiese e cimiteri perlopiù lontani dai circuiti del turismo e pressoché sconosciuti al normale visitatore. "Gli scorci di città in bianco e nero", scrive Dario Massini nel suo testo introduttivo, "quasi sempre senza figure, senza elementi che possano definirne il tempo, sono il giusto contrappunto alle parole di Seifert e così come il poeta trasforma la materia reale del ricordo in una invenzione artistica, così lo sguardo del fotografo trasforma un angolo reale di una città a noi contemporanea in un'astrazione che, in una sorta di finzione artistica, ci riporta indietro di decenni".‎

‎Beatrice L. (cur.)‎

‎Sculture moderne alla Venaria reale. Ediz. illustrata‎

‎ill., br.‎

‎Lux Seminalis. Ediz. illustrata‎

‎ill., br.‎

‎Fiaschi L. (cur.)‎

‎La divina commedia di Venturino Venturi. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Le opere di Venturino sono oggi nei grandi musei del mondo, nella raccolta monografica dedicatagli dal suo paese natale e nella sua casa museo di Loro Ciuffenna. Consacrato tra i massimi scultori del Novecento.‎

‎Boretti B. (cur.)‎

‎Design Pinetum 03. Kryptos. Scultura eros, eros natura. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Villa Gaeta, sul versante valdarnese dei monti del Chianti, è un edifico del Seicento circondato da un arboreto di circa tre ettari denominato Pinetum: da quest'ultimo prende il nome la manifestazione ideata da Bruno Boretti per offrire possibilità espositive ad artisti giovani o emergenti. In occasione della quarta edizione, gli scultori Carmelo Cutuli, Genesio Pistidda e Davide Sabbatini sono stati ospiti della Villa per costruire un progetto comune: il presente catalogo riproduce le loro opere, installate intorno alla fontana del Parco riportata alla luce dopo anni di abbandono.‎

‎Balloni Silvio‎

‎Le campagne elettorali di Ippolito Niccolini (1880-1890)‎

‎br. Il libro ricostruisce le campagne elettorali di Ippolito Niccolini per la sua elezione a deputato nel collegio plurinominale di Firenze IV. Mediante il recupero archivistico dei dati disaggregati relativi ai risultati conseguiti dai candidati nei singoli comuni del collegio - in alcuni casi non conservati neppure presso l'archivio della Camera dei Deputati - emergono con chiarezza, risultando significativamente approfonditi, i meccanismi che regolano la competizione politica nel periodo dello scrutinio di lista (1882-1890). In virtù di informazioni rimaste sinora inedite, e di uno studio capillare della corrispondenza privata, le modalità intraprese da Niccolini per la conquista del mandato parlamentare, ottenuto militando nelle fila della Sinistra liberal-democratica, gettano nuova luce sulle dinamiche che orientano le relazioni personali all'interno del patronage system e le embrionali articolazioni 'partitiche' formatesi in Toscana sul finire dell'Ottocento, delineando al contempo la fisionomia di un membro di spicco dell'élite politica fiorentina in età liberale.‎

‎Caramella M. G. (cur.); Marchi M. (cur.)‎

‎La poetica di Alberto Caramella. Atti del Convegno (Firenze, 2016)‎

‎ill., br. La pubblicazione, che racchiude gli atti del convegno svoltosi nel 2016 a Firenze nella sede del Consiglio Regionale della Toscana, rappresenta un tributo all'opera di Alberto Caramella (1928-2007). I contributi sono accompagnati da una galleria di ritratti del poeta fiorentino.‎

‎L'arte risveglia l'anima. Ediz. italiana, inglese e russa‎

‎ill., br. Il volume, catalogo di una mostra itinerante inaugurata il 2 aprile 2017, nasce da un progetto internazionale volto a valorizzare le opere e riconoscere le abilità espressive degli individui con disturbi dello spettro autistico per creare, attraverso l'arte, nuove possibilità di relazione. Sono riprodotti i lavori di una ventina di artisti, ognuno con i propri motivi ispirativi, linguaggi e mezzi espressivi. "Il fatto che gli autori delle opere", scrive la curatrice, "siano artisti con disturbi dello spettro autistico, ovvero persone che manifestano difficoltà nell'interazione sociale, assume una rilevanza particolare: le loro opere si offrono come strumenti privilegiati per stabilire una relazione, per creare un'opportunità di incontro".‎

‎Ciccone T. (cur.); Figna G. (cur.)‎

‎Antonio Ciccone. Body conscious. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il catalogo della mostra ospitata nel maggio del 2017 presso la fiorentina Accademia delle Arti del Disegno riproduce 56 opere di grafica dell'artista originario di San Giovanni Rotondo."La sfida continua che il pittore incontra nel dipingere le sue dinamiche figure", scrive Cristina Acidini, "passa attraverso la proporzione delle membra, la resa dei moti, la tenuta degli scorci anche i più spericolati, come quelli dei nudi visti di sotto in su con effetti anatomici spiazzanti, entrati nell'arte col Barocco, dopo le prime ardite sperimentazioni di Annibale Carracci nella Galleria Farnese e di Caravaggio nel soffitto del Casino Ludovisi".‎

‎Aidyn Zeinalov. Il mio cammino verso l'Italia-My way to Italy. Ediz. bilingue‎

‎ill., br. Il catalogo della mostra allestita dal 1° al 30 settembre 2017 a Firenze nelle sale dell'Accademia delle Arti del Disegno riproduce una selezione di sculture di Aidyn Zeinalov, artista russo conosciuto in Italia specialmente i monumenti realizzati a Montecatini Terme. Accanto ai testi critici e alle immagini a colori, i testi autobiografici dello scultore raccontano la sua formazione, i suoi motivi ispirativi, il rapporto con il nostro paese e i progetti futuri. "Sebbene fuori e al di sopra del tempo", scrive Cristina Acidini, "la scultura di Zeinalov esalta la sua abilità di ritrattista, che si manifesta nell'evocare grandi personaggi - penso a Verdi e Puccini, autorevoli figure intere in bronzo, di recente collocate in località della Toscana - così come nel prendere a soggetto l'umanità contemporanea".‎

‎Loi N. (cur.)‎

‎Materima. Ediz. illustrata‎

‎ill., br.‎

‎Boretti B. (cur.)‎

‎Design Pinetum 04. Contemplazioni. Villa Gaeta‎

‎ill., br. Il design contemporaneo in mostra in un giardino botanico del XIX secolo: per la quinta edizione di Pinetum, manifestazione ideata da Bruno Boretti per offrire possibilità espositive ad artisti emergenti, quattro giovani designer scelti da autorevoli mentori hanno esposto i loro lavori nella cornice di Villa Gaeta, nel cuore della Toscana. Il catalogo riproduce i loro lavori, installati nel parco della villa in nome della profonda relazione spirituale tra la creazione artistica e il luogo dell'esposizione. Opere di Lorenzo Montefiore, Francesco Librizzi, Carlo Sabbatucci e Valeria Rugi.‎

‎Rossi M. (cur.); Frisina L. (cur.)‎

‎Archivio Corrado Pavolini. Inventario‎

‎ill., br. L'archivio di Corrado Pavolini (Firenze, 1898 - Cortona 1980) comprende circa seimila documenti che coprono un arco temporale compreso tra il 1915 e il 1979. Molti i corrispondenti illustri, come Alvaro, De Pisis, Montale, Palazzeschi, Papini, Ungaretti, Vittorini e naturalmente Primo Conti che fu suo amico fraterno e con cui intrattenne un fitto carteggio."Il nucleo", scrive Gloria Manghetti nell'introduzione, "è apparso subito fonte ricchissima di materiale autografo, a testimoniare l'intensa e variegata attività di Corrado Pavolini in oltre quaranta anni di magistero letterario e intellettuale, tra poesia, teatro, saggistica, regia. Di questa versatilità il Fondo è riflesso istantaneo, restituendoci il profilo complesso dell'intellettuale e insieme l'articolato e vivace panorama culturale in cui operò". Introduzione di Gloria Manghetti. Con una nota di Carlo Pavolini.‎

‎Iacoponi Luciano‎

‎Pietro Bastogi e l'Ottocento italiano, fiorentino e livornese‎

‎ill., br.‎

‎Nuzzolese L. (cur.)‎

‎Carteggio Luigi Guglielmo Cambray Digny-Virginia Tolomei Biffi (1844-1857). Vol. 1‎

‎br. La corrispondenza tra Cambray-Digny e Galeotti qui riproposta consta di 261 lettere in totale e copre un arco temporale che dal 1848 arriva fino ai primi anni '80 e identifica due precise fasi storiche: la prima è relativa alla cosiddetta 'seconda restaurazione'... mentre la seconda ci proietta nel periodo postunitario e, più precisamente, coincide con il coinvolgimento di Cambray-Digny all'interno della compagine ministeriale.‎

‎Ruffini M. (cur.)‎

‎Luigi Dallapiccola. L'idea del volto. Catalogo della mostra (Firenze, 7 maggio-1 giugno 2018)‎

‎ill., br. Il catalogo della mostra ospitata dal 7 maggio al 1 giugno 2018 a Firenze, nelle sale dell'Accademia delle Arti del Disegno, riproduce una selezione di opere di grafica, di pittura e di scultura che danno conto della vastissima fortuna visiva dei temi originati dal musicista Luigi Dallapiccola (1904-1975) e dalle sue creazioni. "L'immensa quantità di ritratti e foto riconducibili a Dallapiccola", scrive Mario Ruffini nel suo saggio introduttivo, "impone una riflessione sull'idea stessa del volto del compositore che, come per tutti i grandi personaggi, finisce per associare in emblema caratteristiche del suo pensiero e tratti fisici: le immagini rappresentano un pensiero e l'insieme dei pensieri va a comporre un'unica immagine". Testi di Cristina Acidini, Giorgio Bonsanti, Mario Ruffini, Enrico Sartoni.‎

‎Lami Giulia‎

‎Ucraina 1921-1956‎

‎brossura‎

‎Altea Tiziana‎

‎Antonia Pozzi. La polifonia del silenzio‎

‎br.‎

‎Cazzullo Anna‎

‎Nietzsche e i greci‎

‎brossura‎

‎Cazzullo Anna‎

‎Nietzsche e il nichilismo‎

‎brossura‎

‎Cazzullo Anna‎

‎Il gesto di Zarathustra: l'oltreuomo‎

‎brossura‎

‎Cantoni Remo‎

‎Robert Musil e la crisi dell'uomo europeo‎

‎brossura‎

‎Bertolani Lorenzo‎

‎Felice di essere povero ignudo. Felicità e religiosità nell'opera di Dino Campana‎

‎br.‎

‎Benton Ted; Craib Ian; Cerroni A. (cur.)‎

‎Filosofia della scienza sociale. I fondamenti filosofici del pensiero sociale‎

‎br. Che tipo di attività è la scienza sociale e come si relaziona alla scienza naturale? In che modo comprendiamo il mondo sociale? La validità di quello che conosciamo è solo relativa o esiste una conoscenza con valore assoluto? Cosa si intende con il termine razionalità? Queste domande, e molte altre, vengono affrontate in questa importante introduzione alla filosofia della scienza sociale, finalmente disponibile in Italia. Offrendo un'accessibile panoramica delle controversie e dei problemi filosofici della scienza sociale e tenendo sempre in evidenza il tema del rapporto scienza-società, il testo indirizza verso grandi, complesse ed inevitabili questioni in un modo facilmente comprensibile. Includendo sia le prospettive tradizionali che quelle contemporanee, compresi gli approcci femministi e postmodernisti, il libro fornisce una chiara mappa delle posizioni e delle controversie, consentendo agli studiosi di scienze sociali di posizionare il loro lavoro e di comprendere i presupposti e le implicazioni di quello che stanno facendo. Con la sua struttura lineare, che richiama uno stile narrativo e trasmette le idee filosofiche in modo chiaro ed efficace. Filosofia della scienza sociale rappresenta il punto di partenza ideale per ogni studente e per ogni lettore interessato all'argomento.‎

‎Rogari Sandro‎

‎L'età della globalizzazione. Storia del mondo contemporaneo dalla Restaurazione ai giorni nostri‎

‎brossura Il volume ricostruisce due secoli di storia mondiale, dalla Restaurazione europea che segue al dominio napoleonico ai giorni nostri, contrassegnati da un potere mondiale a geometria variabile. È la storia di un mondo che vive in due secoli un'accelerazione senza paragoni nei precedenti millenni della storia umana. È la storia della globalizzazione, intesa come interdipendenza di fattori e processi vicini e lontani nello spazio, che vedono nel corso del XIX secolo l'affermazione delle potenze europee nel mondo, anche grazie alla centralità dello stato/nazione che in Europa è stato il prodotto dell'Età Romantica e dei Risorgimenti. Il XX secolo ha un volto duplice. Di apparente centralità europea fra le due guerre, quando gli Stati Uniti si sono di nuovo ritratti nell'isolazionismo dopo l'intervento in guerra, e di affermazione di un globalismo bipolare dopo la seconda guerra mondiale che si scioglie con la conclamata preminenza della superpotenza americana. Gli ultimi venticinque anni, dalla caduta del muro di Berlino alla crisi delle relazioni fra Europa e Stati Uniti determinata dallo spionaggio di Washington verso le cancellerie europee, hanno aperto scenari del tutto nuovi. L'affermazione dei cosiddetti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e di altri stati emergenti ha cambiato lo scenario delle interdipendenze mondiali. Il volume si chiude nella rappresentazione di un mondo multipolare...‎

‎Poli Francesco; Bernardelli Francesco‎

‎Mettere in scena l'arte contemporanea. Dallo spazio dell'opera allo spazio intorno all'opera‎

‎ill., br. L'opera d'arte e lo spazio che la circonda vivono in un rapporto di stretta interdipendenza: questo saggio mette a fuoco tale relazione simbiotica, e lo fa attraverso una cospicua cronistoria delle principali sperimentazioni installative e ambientali dalle avanguardie fino ai giorni nostri. Un modo per ripercorrere l'evoluzione del sistema dell'arte e l'itinerario che ha condotto al paradosso postmoderno per cui collocare un qualsiasi artefatto in un particolare contesto è di per sé sufficiente affinché si compia la sua trasfigurazione in dispositivo artistico. È la cronaca di un rapporto in perenne tensione, quello fra testo e contesto, fra contenuto e contenitore. E a pungolarlo, provocando l'evoluzione non solo dell'arte ma anche delle caratteristiche degli spazi espositivi, sono sempre e soprattutto gli artisti più all'avanguardia. La loro ricerca si articola attraverso un fitto dialogo con lo spazio reale, che via via è coinvolto in maniera costitutiva nell'ideazione delle opere. Si comincia con il superamento dei limiti convenzionali del piedistallo e della cornice: il quadro, messo a nudo, esce nel mondo accogliendo nel suo recinto frammenti della realtà. Dal caso emblematico di Fontana, che nel secondo dopoguerra invade l'ambiente circostante per dare vita alle prime opere realizzate utilizzando solo lo spazio e la luce, si arriva alla creazione di installazioni di ampio impatto ambientale, spesso site-specific con gli artisti processuali, poveristi, concettuali e della Land Art tra gli altri; fino alla consapevolezza, oggi del tutto assunta, che l'opera d'arte trova la propria ragion d'essere in relazione all'ambiente e all'osmosi che con esso si instaura. Una trattazione allo stesso tempo chiara e sistematica, in cui vengono documentate anche le mostre e le rassegne internazionali più paradigmatiche fino alle esperienze più attuali; tutto questo senza ignorare l'importanza dei curatori, figure ormai onnipresenti per la loro capacità (vera o presunta) di mettere in scena eventi espositivi da considerare come produzioni creative in sé, subordinando lo spazio dell'opera allo spazio da loro gestito.‎

‎Gualdoni Flaminio‎

‎Piero Manzoni. Vita d'artista‎

‎ill., br. 6 febbraio 1963: ad appena trent'anni Piero Manzoni viene trovato morto nello studio di via Fiori Chiari, stroncato da un infarto. Da quel momento in poi è la sua fama di personaggio provocatore e scapestrato ad affermarsi, insieme all'opera più dissacrante, la "Merda d'artista", che entra nella leggenda e nell'immaginario collettivo. Ma cosa c'è in realtà prima, dopo e dietro quei trenta grammi di prodotto purissimo d'autore? È ciò che ricostruisce e racconta Flaminio Gualdoni in questa biografia, che traccia il filo rosso della ricerca artistica di Manzoni, mettendo ordine in una congerie di materiali finora frammentari e lasciando da parte qualsiasi ipotesi fantasiosa e non documentata. Le notti di "dolce vita milanese" e le giovanili scorribande in bicicletta, le prime prove sotto il patrocinio di Fontana alla ricerca di una voce personale, il sodalizio con giovani artisti italiani a lui contemporanei, le collaborazioni con i movimenti d'avanguardia internazionali di cui diventa un esponente ricercato e riconosciuto: tutto scorre velocemente, fino a relegare sempre più sullo sfondo il Manzoni privato e a portare in primo piano il Manzoni artista. A imporsi fortemente, pure nel continuo e incessante sperimentare attraverso ogni mezzo - dalla pittura ai progetti per ambienti immersivi -, è infatti il nocciolo duro e compatto di un'avventura estetica attorno all'essenza stessa dell'opera d'arte.‎

‎Belpoliti Marco; Obrist Hans Ulrich; De Lucchi Michele‎

‎Ettore Sottsass. Tornano sempre le primavere, no?. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., ril. Felicità e malinconia sono gli estremi entro cui si colloca tutta l'avventura umana e artistica di Ettore Sottsass: felicità di essere appartenuto a un Eden perduto eppure sempre presente, che è l'infanzia, e insieme malinconia per non poterlo rivivere, non poter fermare il tempo. Giuseppe Varchetta, psicologo dell'organizzazione e fotografo, comincia a fotografare Ettore Sottsass nel 1978, quando il designer ha già sessant'anni, e lo segue sino agli ultimi giorni. In un racconto discreto, attento, a tratti intimo, Varchetta scruta per trent'anni il viso dell'amico e lo accompagna nel suo mutamento progressivo, cogliendo con acutezza le sfumature della sua malinconia e, al di là della tristezza, il suo sorriso così simile a un'esplosione di empatica energia.‎

‎McEvilley Thomas‎

‎Yves il provocatore. Yves Klein e l'arte del ventesimo secolo‎

‎ill., br. Yves Klein (Nizza, 1928 - Parigi 1962) sapeva di essere un rivoluzionario. Un guerriero dell'arte incline a sfidare le barriere della materia e del tempo per essere sempre "oltre" i limiti delle cose. Un cavaliere del Graal che a un'intensa spiritualità coniuga i tratti intrepidi e irriverenti di un Tintin. La sua opera sintetizza le esperienze artistiche della prima metà del Novecento e anticipa i temi fondativi delle avanguardie degli anni sessanta e settanta, abbattendo i confini dell'arte esistente e annunciando una nuova via. Rivoluzione blu, la chiamava, una svolta che avrebbe posto fine all'era della Materia e dato avvio all'era dello Spazio, di cui lui era l'auto-proclamato Messaggero, lui Paladino e Proprietario del colore (il blu Klein appunto), Yves le Monochrome, il Conquistador del vuoto. E allora i gesti eclatanti: la mostra "Le Vide", esposizione di una galleria metafisicamente vuota, arte immateriale venduta a peso d'oro, da gettare nella Senna; la fotografia del Salto, che lo ritrae mentre si tuffa a volo d'angelo dal cornicione di un palazzo parigino, non nel vuoto ma verso il Vuoto. Non discesa ma ascesa dal mondo fisico a quello del puro spirito, raggiunto infine con una morte prematura, dopo sette anni di folgorante attività.‎

‎Guercio Gabriele‎

‎L'arte non evolve. L'universo immobile di Gino De Dominicis‎

‎ill., br. Priva di radici accertabili, sganciata dalla sequenzialità di un prima e un dopo, l'opera d'arte abbatte le barriere del tempo e ci proietta in uno spazio estraneo al progresso. Che l'arte non evolva, cioè non proceda per via di un lineare sviluppo temporale ma sia invece capace di introdurre novità di cui non c'era sentore in precedenza, è la tesi di questo saggio sulla poetica dell'immortalità in Gino De Dominicis. Un'indagine su un enigma - quello della creazione ex nihilo - e una meditazione sull'origine di tutte le cose. Guercio prende le mosse dal lavoro più emblematico e controverso dell'artista, la Seconda soluzione d'immortalità (l'universo è immobile), esposto nel 1972 alla Biennale di Venezia in una sala che è la summa delle riflessioni di De Dominicis e che viene subito chiusa al pubblico per lo scalpore che desta. Motivo dello scandalo è la presenza di un giovane veneziano affetto dalla sindrome di Down. Posto davanti a tre oggetti sul pavimento - una pietra, una palla di gomma e il perimetro di un quadrato bianco - Paolo Rosa non rappresenta una mera provocazione come pensano i più reazionari (di destra e di sinistra), ma è il fulcro attorno al quale si dispongono gli altri elementi, la chiave di tutto l'insieme. Grazie alle molteplici dinamiche che questa figura innesca, l'artista conferisce all'opera una facoltà senza precedenti: aprire una breccia nell'eternità...‎

‎Pontiggia Elena‎

‎Arturo Martini. La vita in figure‎

‎ill., br. Scultore prodigioso nel forgiare immagini e narrare miti, Arturo Martini (1889-1947) si è consacrato interamente a quest'arte "misteriosa ed egoista" che sottrae ogni energia a chi la pratica, come lui stesso scrisse. Un'esistenza, se priva di momenti epici, tutta votata alla reinvenzione dell'iconografia, tanto che avrebbe potuto dire, con il poeta Lucio Piccolo, "la vita in figure mi viene". L'infanzia lacerata dalla povertà e dai contrasti familiari in una Treviso ancora medioevale, il talento precoce nel dar forma alla creta, l'impiego - ancora giovinetto - nella bottega di un orefice, l'insperata borsa di studio che gli consente di studiare a Venezia con lo scultore Urbano Nono, sono i primi passi di un individuo nato "in condizioni disperate" ma destinato a rinnovare le arti plastiche. La sua parabola lo condurrà poi a Monaco nel 1909, tappa disagiata quanto carica di stimoli, e a Parigi nel 1912, mentre è tra i "ribelli" di Ca' Pesaro e aderisce al Futurismo. Terminata la guerra, Martini ha già trent'anni e, seppur riconosciuto come uno dei migliori interpreti dei nuovi ideali classici incarnati da "Novecento" e Valori Plastici, fatica ancora a mantenere sé e la moglie Brigida. Solo alle soglie dei quaranta arriva per lui la "stagione del canto", una fase felice accompagnata nel 1930 da un nuovo amore con la giovane Egle e nel 1931 dal leggendario premio di centomila lire alla Quadriennale di Roma. Sono gli anni in cui porta la terracotta a vette monumentali e in cui realizza nuovi capolavori in pietra e in bronzo. La serenità culmina però in un voltafaccia. Ormai all'apice della fama, con un accanimento senza precedenti, Martini si scaglia contro la scultura e la accusa di essere "lingua morta". A questa inspiegabile abiura si aggiungono, implacabili, la malattia e l'umiliazione di un processo di epurazione nel 1945, che gli mineranno le forze fino a spegnerlo a nemmeno cinquantotto anni. Elena Pontiggia narra le vicende umane e artistiche di Martini con lucidità e chiarezza esemplari, arricchendo il volume di dati inediti che gettano nuova luce sul suo percorso espressivo.‎

‎Sloterdijk Peter; Perticari P. (cur.)‎

‎Stato di morte apparente. Filosofia e scienza come esercizio‎

‎br. Possono il filosofo e lo scienziato imparare a perdersi in uno stato di morte apparente, a disattivare gli aspetti della propria esistenza che impediscono la nascita del pensiero? In "Devi cambiare la tua vita", Peter Sloterdijk presentava la pratica dell'esercizio come dimensione decisiva per un'esistenza improntata all'"elevazione". Qui si spinge oltre, in direzione dell'ascesi teoretica. Sprofondare in se stessi è la condizione per potersi ritrovare là dove l'arte di morire e l'arte di vivere teoreticamente si incontrano, per liberarsi dai vincoli che costituiscono un ostacolo alla teoria e per vedere se oggi sia ancora possibile astrarsi e pensare.‎

‎Sloterdijk Peter‎

‎La mano che prende e la mano che dà‎

‎br. Secondo Peter Sloterdijk, nelle moderne democrazie il fisco (la mano che prende) considera i contribuenti (la mano che dà) soggetti passivi da spremere e gabellare automaticamente nel nome del bene pubblico. In tal modo, lo Stato contemporaneo contraddice l'ispirazione democratica che dovrebbe connotarlo, riducendola a pura retorica. In realtà, la "mano che prende" è oggi così impersonale e i vantaggi, per chi "dà", sono talmente astratti che l'imposizione fiscale viene percepita come confisca e saccheggio. La provocatoria proposta di Sloterdijk è trasformare gradualmente il prelievo fiscale da gesto coercitivo in gesto volontario e personalizzato, in un dono che le classi agiate offrono ai settori più svantaggiati della società.‎

‎Lyotard J. François‎

‎Perché la filosofia è necessaria‎

‎br. Perché filosofare? Che motivo c'è di tornare sempre a infilarsi negli iati del senso, e ogni volta con un rinnovato candore che sarà giudicato infantile? Insomma, perché la filosofia è necessaria? Perché c'è il desiderio, perché c'è dell'assenza nella presenza, e anche perché esiste l'alienazione, la perdita di ciò che si credeva acquisito e la scissione tra il fatto e il fare, tra il detto e il dire; infine, perché non possiamo sfuggire a questo: testimoniare la presenza di una mancanza attraverso la nostra parola. In realtà, come non filosofare? Lineare e brillante, il corso introduttivo alla filosofia che Lyotard tenne alla Sorbona nel 1964, rimasto finora inedito, costituisce un raro esempio di limpidezza pedagogica e, al tempo stesso, di profondità filosofica.‎

‎Dennett Daniel C.‎

‎Strumenti per pensare‎

‎br. Riflettere in maniera corretta e con eleganza su questioni difficili" è l'obiettivo di Daniel Dennett nel presentare qui una selezione di strumenti per pensare. Ma non è questa la vocazione di chiunque eserciti l'onesto mestiere del filosofo? Dennett ha con la filosofia una relazione privilegiata: non si tratta soltanto di rendere trasparente "l'atmosfera linguistica" in cui vengono posti i grandi problemi della tradizione, ma anche di attingere a quanto ci offrono discipline come la biologia evoluzionistica, la neurofisiologia, la logica matematica e le varie teorie della cosiddetta intelligenza artificiale. Ne emerge una inedita concezione dell'essere umano, destinata a mutare i presupposti delle più disparate "scienze morali", dall'antropologia alla storia, dal diritto all'etica. E tutto questo "gonfiando o sgonfiando" le varie pompe dell'intuizione a cui i filosofi ricorrono nel sostenere opposte tesi su questioni come la natura del significato, le funzioni della mente e il libero arbitrio. Il volume di Dennett sfida lettori intrepidi di qualsiasi estrazione a esplorare le proprie idee predilette con nuove capacità e, se è il caso, a cambiarle.‎

‎Jullien François‎

‎Sull'intimità. Lontano dal frastuono dell'amore‎

‎br. Esistono persone, anche accoppiate o sposate, che non sono mai entrate in intimità. Hanno vissuto per anni l'una accanto all'altra ma non tra di loro: l'Altro è diventato un essere familiare ma non intimo. Dell'Altro sanno tutto, atteggiamenti, gesti, collere e irritazioni, e non possono neanche farne a meno, tanto ci sono abituate. Ma ciascuna è rimasta dalla sua parte: non si sono mai incontrate. Al percorso discreto dell'intimità, così diverso da quello frastornante dell'amore, rivolge qui la sua attenzione François Jullien, mobilitando Omero e sant'Agostino ma anche Stendhal e Simenon per dare forza alla sua posizione. Mentre l'amore, con le sue dichiarazioni e le sue furie, rischia continuamente l'impostura, l'intimità è lo spazio della nostra autenticità e permette di costruire un "noi" perenne: il più profondo di ciascuno non si rivela che grazie a una relazione, a un uscire da sé.‎

‎Sloterdijk Peter; Bonaiuti G. (cur.)‎

‎Sfere. Vol. 3: Schiume‎

‎br. Con "Schiume", terzo volume della trilogia Sfere, Peter Sloterdijk completa il tentativo di elaborare un nuovo racconto filosofico delle culture umane. Il concetto di sfera rimanda alla tesi chiave dell'autore, per la quale la vita è una questione di forma. Dopo "Bolle", che sviluppa la teoria dell'intimità, e "Globi", che indaga l'età della metafisica alla luce della filosofia europea classica, "Schiume" elabora una teoria filosofica dell'epoca contemporanea che osserva la vita nel suo sviluppo multifocale. L'immagine della schiuma consente di riconquistare il pluralismo delle invenzioni e delle costruzioni di mondi, e offre una metafora con cui descrivere e interpretare l'individualismo moderno e i suoi paradossi. Nel far questo, Sloterdijk attinge a fonti molto diverse, dalla biologia all'architettura, dalla filosofia ai modelli politici e sociali prevalenti, con l'obiettivo di scandagliare le radici di quella che la tradizione sociologica chiama "società".‎

‎Carbone Mauro‎

‎Filosofia-schermi. Dal cinema alla rivoluzione digitale‎

‎br. La filosofia può aiutarci a capire come la rivoluzione digitale ci sta cambiando la vita. Ma riflettere su come quella rivoluzione ci sta cambiando la vita può aiutarci a capire che filosofia fare oggi. Nulla evidenzia tali cambiamenti meglio delle nostre mutate relazioni con gli schermi. Perciò il testo ripercorre dapprima i tentativi con cui, in Francia, dove il cinema è nato, la filosofia del XX secolo, con Bergson, Sartre, Merleau-Ponty, Lyotard e Deleuze, ha cercato di misurarsi con le novità introdotte appunto dal cinema. Emerge così il problema del nesso che lega il cambiamento del dispositivo ottico assunto a modello della visione in una determinata epoca, il mutare del nostro modo di vedere il mondo e le sfide di rinnovamento che tali trasformazioni lanciano alla filosofia. L'autore descrive poi come questo problema si è modificato alla luce delle attuali esperienze degli schermi, che non smettono di trasformarsi e di moltiplicarsi, ridisegnando le nostre relazioni con il mondo, con gli altri e anche con noi stessi. Interrogare tali esperienze, dialogando con le teorie delle immagini, del cinema e dei media, diventa inevitabile per la filosofia che oggi serve elaborare, per fare cioè una "filosofia-schermi".‎

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