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Ferrari Francesco
Religione e religiosità. Germanicità, ebraismo, mistica nell'opera predialogica di Martin Buber
br. Solcando il mare aperto dell'Europa all'alba del Ventesimo secolo, il giovane Martin Buber (1878-1965) ha sopra di sé diverse costellazioni, offerte tanto dal filosofare di Nietzsche, Dilthey e Simmel, quanto dalla letteratura della Jung Wien, quanto ancora da un ebraismo personale e sotterraneo, oscillante tra sionismo culturale e chassidismo. L'antitesi tra religione e religiosità offre a lui - come a noi - il sestante con il quale orientarsi in una così ardua navigazione. Forte di ciò, Buber veleggia in direzione dei lidi, talora ascosi, della mistica, approdando a Cusano e a Böhme, a Laozi e al Baal Schem. La pluralità delle vie, da lui attraversate in questa stagione della sua vita e del suo pensiero, è fedelmente ripercorsa nella presente monografia, in cui il giovane Buber assurge a paradigmatico testimone della simbiosi ebraico-tedesca d'inizio Novecento e della sua irripetibile Stimmung.
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Lanfredini R. (cur.)
Architettura della conoscenza e ontologia
br. Nell'attuale dibattito filosofico il tema della rinascita dell'ontologia è molto presente. Troppo spesso prescinde però da un'esigenza basilare nella determinazione di un'ontologia: esprimere con chiarezza i modi in cui gli esseri umani pensano il proprio mondo. E questo il denominatore comune dei capitoli di questo volume, ciascuno dei quali applica tale esigenza basilare a un diverso ambito conoscitivo. E si tratta anche del fondamento dell'architettura della conoscenza, ossia della disciplina che consente di spiegare e giustificare la scelta di una determinata modellazione ontologica.
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Cerrato Maddalena
La filosofia pratica di Michel Foucault. Una critica dei processi di soggettivazione
br. "La filosofia pratica di Michel Foucault" mette da parte le interpretazioni più convenzionali che disarticolano il percorso foucaultiano nella scissione tra una fase consacrata a una teoria del potere e all'elaborazione del concetto di biopolitica, e una fase di ripiegamento nostalgico e intimista dedicata a una riflessione etica sul tema della soggettività. Partendo da una particolare declinazione del concetto di filosofia pratica, questo libro propone una rilettura originale del pensiero di Michel Foucault capace di dar conto della sua sostanziale unità, mostrando in che modo la critica radicale di ogni metafisica del soggetto si rifletta direttamente nell'elaborazione di un pensiero che è contemporaneamente una filosofia della storia, un'analisi politica e un'etica. Un pensiero la cui importanza riguarda, in primo luogo, la problematizzazione delle forme identitarie di soggettivazione e l'esercizio critico come esperienza attiva di libertà, di resistenza e di emancipazione.
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Tomba M. (cur.); Vertova G. (cur.)
Spazi e tempi del capitale
br. La geografia economica di ispirazione marxiana fornisce una ricostruzione teoricamente illuminante delle configurazioni spaziali del capitalismo. Questa antologia raccoglie ed integra le riflessioni sullo spazio con quelle sul tempo. Gli autori qui presentati, sia pure con accenti diversi, ritengono che, nel modo di produzione capitalistico, il rapporto centrale e conflittuale capitale-lavoro si "traduca" spazialmente nel rapporto centro-periferia, estendendosi a tutte le scale geografiche: da quella internazionale (primo vs. terzo mondo) a quella locale (città vs. campagna); e, dal punto di vista temporale, in una pluralità di ritmi e velocità che si relazionano in termini conflittuali. Ne è un esempio il conflitto odierno tra le temporalità del mercato e quelle della politica. Spazio e tempo vengono qui trattati come costruzioni sociali che svolgono un ruolo attivo nella generazione dei profitti e, dunque, nella dinamica capitalistica. Per questo il capitale deve incessantemente modellare e rimodellare lo spazio, come un serpente deve cambiare pelle per sopravvivere. In questo processo, lo spazio viene anche temporalizzato, cosicché il capitale mette a profitto tempi e velocità diverse della valorizzazione nel mercato mondiale. I testi raccolti in questa antologia non si limitano a un discorso su categorie astratte, ma si rivelano una valida bussola per comprendere l'attuale fase di accumulazione capitalistica.
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Colonnello P. (cur.)
Il soggetto riflesso. Itinerari del corpo e della mente
br. L'attualità del dibattito filosofico sul rapporto tra mente e corpo impone di attraversare, ancora una volta, la fecondità di domande mai sopite a partire dall'intreccio di una pluralità di prospettive, senza tralasciare contaminazioni e senza rivendicare risultati definitivi. La storia del pensiero filosofico moderno e contemporaneo, infatti, proprio intorno alle domande relative al legame tra mente e corpo ha elaborato un sapere che investe le radici della soggettività e del suo agire nel mondo. I contributi di questo volume, senza rinunciare al rigore metodologico proprio di ogni ambito, individuano momenti e moventi di un rapporto che, talvolta inconsapevolmente, orienta l'agire stesso dell'uomo e lo conduce verso paesaggi del pensiero ancora inesplorati.
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La vita nel pensiero. Scritti per Salvatore Natoli
ril. Salvatore Natoli (Patti, Messina, 1942), a cui è dedicata la presente raccolta di studi, si è laureato in Filosofia all'Università Cattolica di Milano. Ha poi insegnato Logica all'Università di Venezia Ca' Foscari, Filosofia della politica all'Università Statale di Milano, Filosofia teoretica all'Università di Bari e Filosofia teoretica e Sistemi di pensiero e storia della mentalità all'Università di Milano Bicocca. Interprete autorevole di pensatori classici, tra i quali Aristotele, Cartesio, Nietzsche, Gentile, Heidegger, Foucault, a partire da una densa interpretazione delle esperienze del dolore e della felicità ha sviluppato - anche attraverso un intenso confronto con le tradizioni greca, ebraica e cristiana - un'originale chiave di lettura della condizione dell'uomo contemporaneo all'interno delle società complesse: un'"etica del finito" che lo ha reso da molti anni una delle voci più significative del dibattito filosofico italiano.
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De Simone Antonio
L'arte del conflitto. Politica e potere da Machiavelli a Canetti
brossura Una storia della filosofia politica o una storia filosofica della politica da Machiavelli a Canetti e oltre. O l'una o l'altra, anzi l'una e l'altra insieme. Un percorso che attraversa criticamente la tradizione occidentale del pensiero filosofico e politico moderno e contemporaneo che ha interrogato, nella storia, l'ineffabile intreccio che lega, tra vita e politica, il conflitto e il potere nelle sue espressioni più paradigmatiche che incarnano l'inquieto vincolo dell'umano. Ragione e giudizio non bastano per comprendere nella logica e nella metamorfosi del vivente che ruolo giocano il conflitto e il potere. Il conflitto c'è ed è pervasivo antropologicamente della condizione umana, agonica, antagonistica e contingente. Esso abita la dimensione intersoggettiva che caratterizza i fenomeni e i processi biopolitici, economici, culturali e normativi. Storicamente nessuna società ha neutralizzato il conflitto, perché esso è immanente alla struttura sociale. La vita non può che esprimersi in forme che la contraddicono in una struttura dialettica che affonda le proprie radici nella realtà, anche nei momenti tragici della storia in cui si esprime acutamente la massima lacerazione dell'essere. Gli umori e gli interessi permeano l'arte del conflitto e l'agire politico nella passionale ambiguità umana, in cui la contraddizione è limite e sostanza della verità, vissuta solo nel frammento dell'esperienza dove il cerchio infinito dell'inquietudine...
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La Licata Emiliano
Il terreno scabro. Wittgenstein su regole e forme di vita
brossura Il terreno scabro è una espressione che Wittgenstein usa nelle Ricerche filosofiche per segnare una frattura teorica dalla quale nasce una nuova filosofia. In questa e attraverso questa, egli vuole allontanarsi dal mondo ideale che la purezza cristallina della logica immagina, quel mondo ideale che era stato pensato durante le riflessioni giovanili e che aveva trovato espressione nel Tractatus logico-philosophicus. Il filosofo viennese vuole allontanarsi da un mondo ideale dove non esiste movimento, cioè trasformazione e mutamento. La fase filosofica di Wittgenstein post Tractatus, incarnata nelle Ricerche filosofiche, nasce all'insegna della volontà di osservare il linguaggio reale, non la sua versione immaginaria, ideale e semplificata. Wittgenstein desidera osservare il linguaggio che si parla tutti i giorni e non solo il linguaggio studiato dai logici. Cosa significa muoversi sul terreno scabro del linguaggio reale? In primo luogo, l'attrito del terreno scabro frena il movimento filosofico verso l'alto, verso la metafisica del linguaggio, il quale, piuttosto che diventare ideale, rimane sempre ancorato all'immanenza della realtà. L'attrito evita che si spicchi il volo verso un fuori trascendente, ideale e metafisico, dove tutto fila liscio come su una lastra di ghiaccio. Il terreno dell'immanenza è, invece, il terreno delle relazioni linguistiche, delle pratiche umane che si concretizzano nella prassi delle forme di vita: nell'antropologia delle forme di vita.
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Pugliese Alice
Il movente dell'esperienza. Costituzione, pulsione ed etica in Edmund Husserl
brossura
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Pozzi Mattia Luigi
L'erede che ride. Parodia ed etica della consumazione in Max Stirner
br. Che significa ereditare e, più radicalmente, l'eredità può coniugarsi con la risata? Quando ciò avviene, il comico può rilevarsi un paradigma non solo interpretativo, ma anche euristico e performativo, un mezzo per confrontarsi con la storia, addirittura per fare la propria storia. Pochi, nello sviluppo del pensiero occidentale, hanno incarnato il paradosso del ridere unito all'ereditare con maggiore incidenza di Max Stirner (1806-1856). Rileggerne oggi la proposta teoretica, affrontando la duplice istanza di un confronto con la letteratura critica e con l'orizzonte speculativo del giovane hegelismo, significa in primo luogo ricostruire, sotto questo aspetto, le profondità di una stagione di pensiero non ancora pienamente indagata e, in secondo luogo, restituire senso all'unico riconoscimento che a Stirner è sempre stato tributato, ossia il suo essere estremo. Significa cioè mostrare che l'estremismo stirneriano non fa segno agli abissi del nichilismo passivo, bensì a una cuspide della strategia parodica che attinge il piano metafisico e apre al futuro di un'etica inedita - un'etica della consumazione.
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Barthes Roland; Ejzenstejn Sergej M.; Lyotard J. François; Bertolini M. (cur.)
Diderot e il demone dell'arte
br. L'orizzonte della riflessione estetica di Diderot, con particolare riferimento alle arti della rappresentazione, al teatro e alla pittura, è stato oggetto nella seconda metà del Novecento di una serie di letture critiche che hanno colto nell'opera del grande enciclopedista uno snodo decisivo per la formazione di uno sguardo estetico della modernità, capace di dialogare con le istanze contemporanee che attraversano gli studi di cultura visuale, le svolte metodologiche della storia e della critica d'arte novecentesche (Fried, Marin. Arasse), la riflessione sulla rappresentazione teatrale e sul ruolo dell'attore (Szondi, Barthes, Ejzenstejn) così come l'interrogazione nei confronti del soggetto e del linguaggio rivolta dal pensiero filosofico contemporaneo (Lyotard, Lacoue-Labarthe). Dall'incontro fra il Novecento e Diderot, qui ricostruito attraverso una selezione di saggi per lo più inediti in italiano, emerge l'immagine di un pensatore al tempo stesso a noi prossimo e distante, capace di parlare alla contemporaneità con forza attraverso la polifonia della sua scrittura, l'apertura alle differenze e alla molteplicità dei saperi e dei discorsi che rendono i suoi testi degli organismi ibridi, dei mostri testuali capaci di dare voce alla "parola degli altri" (Starobinski), come di intercettare e catturare nelle maglie della scrittura le immagini del suo tempo, mettendo in opera un esercizio dello sguardo che lavora negli interstizi fra il visibile e il dicibile.
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Outis! Rivista di filosofia (post)europea (2014). Ediz. italiana e francese. Vol. 5: L'Europa? L'impossibile?
br. L'Europa? L'impossibile? L'Europa oggi non può rappresentare un sostegno in grado di promuovere una radicale forma di democratizzazione economica, sociale, culturale del processo di globalizzazione. Bisogna allora tentare di essere all'altezza del naufragio europeo, della sua rovina che ricorda, in forme diverse, la carneficina della Grande guerra scoppiata cento anni fa. Per questo motivo, il quinto numero di Outis, non si limita a indagare il pur decisivo lavoro di disarticolazione e rifiuto del sistema dell'Europa di Brussel, che, in nome della Necessità, scatena una catastrofe sociale e culturale pesantissima (vedi la tragica condizione della Grecia). Piuttosto, esprime l'esigenza di sottrarsi alla logica che determina la filosofia europea. Non immagina, in questo senso, un'ennesima forma di dover-essere utopico, ossia il topos secondo cui un'altra Europa sarebbe possibile. La (post)Europa è l'impossibilità dell'Europa di oggi. Farla finalmente con l'Europa vuol dire consegnare un'altra storia all'Europa - una storia differente, migrante e minore.
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Dewey John; Cecchi D. (cur.)
Esperienza, natura e arte
br. Il saggio, del 1925, costituisce un'agile ed esaustiva introduzione ai temi dell'estetica di John Dewey, che troveranno sviluppo in "Arte come esperienza" (1934). I temi fondamentali dell'estetica di Dewey sono: il recupero dell'esperienza nell'arte; l'esteticità diffusa dell'esperienza ordinaria; il valore "vitale" dell'estetico; la relazione tra dimensione cognitiva e dimensione estetica dell'esperienza. Il saggio non offre solo un accesso immediato all'estetica di Dewey - oltre a essere l'unico suo saggio di estetica non disponibile in italiano: una prima traduzione degli anni '70 è da tempo fuori catalogo - ma è anche il saggio in cui Dewey pone maggiormente l'accento sull'intreccio tra strumentalità dell'agire umano e godimento estetico: ne emerge l'immagine di un soggetto che, mentre trae piacere dall'esperienza che fa, seleziona le competenze necessarie a una più stretta interazione con l'ambiente; parallelamente l'attività artistica è pensata come momento di apprendimento e di costruzione di modelli di conoscenza.
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Fusaro Diego
Europa e capitalismo. Per riaprire il futuro
br. L'odierna Unione Europea è troppo spesso presentata come la realizzazione perfetta dell'idea di un'Europa dei popoli e della libertà. Il presente saggio rovescia questo comune modo di intendere la realtà. A un'analisi attenta e ideologicamente non condizionata, infatti, l'Europa corrisponde a una "rivoluzione passiva" (Gramsci) con cui i dominanti, dopo il 1989, hanno stabilizzato il nesso di forza capitalistico e l'hanno fatto rimuovendo la forza che ancora in parte lo contrastava, lo Stato nazionale sovrano, con il primato del politico sull'economico e con diritti sociali garantiti. Trionfo di un capitalismo ormai assoluto, la creazione dell'Unione Europea ha provveduto a esautorare l'egemonia del politico: ha aperto la strada all'irresistibile ciclo delle privatizzazioni e dei tagli alla spesa pubblica, della precarizzazione forzata del lavoro e della riduzione sempre più netta dei diritti sociali, imponendo la violenza economica ai danni dei subalterni e dei popoli economicamente più deboli. Per questo, la sola via per riaprire il futuro, per difendere i popoli e il lavoro e per continuare nella lotta che fu di Marx e di Gramsci, deve oggi muovere da una critica radicale dell'Europa dell'euro e della finanza.
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Sloterdijk Peter; Perticari P. (cur.)
Il quinto vangelo di Nietzsche. Sulla correzione delle buone notizie
br. Il 25 agosto del 1900 moriva Friedrich Nietzsche, alle porte di un nuovo secolo in cui lui, in fondo, viveva già. Peter Sloterdijk, in occasione del centenario della morte di Nietzsche, vuole restituirne un'immagine integrata. E questo è in sé un gesto provocatorio: si è visto un Nietzsche amato, un Nietzsche odiato, un Nietzsche frainteso, un Nietzsche censurato e un Nietzsche preso a modello. Ma l'uomo era uno solo, e il suo messaggio non era così frammentato e multiforme come potrebbe sembrare nel momento in cui ci si ostina a considerare unicamente le sue derivazioni. In questo breve saggio, Sloterdijk ricongiunge ciò che di Nietzsche si può dire, con ciò che è sconveniente dire, e ci restituisce un senso originario, un messaggio, un quinto "Vangelo"; come suo discepolo, raccoglie e veicola un dono alla portata di chi è disposto a correre il rischio di riceverlo. Queste poche pagine infatti, hanno la caratteristica peculiare di rappresentare il supporto di un contenuto super-massivo, dove un grande protagonista del dibattito filosofico contemporaneo mostra la tremenda attualità dell'autore Nietzsche e tenta di leggerlo come lui avrebbe voluto essere letto. Questo è l'omaggio offerto a Nietzsche nel centenario della sua scomparsa: riapparire sulla scena, di nuovo, con sembianze tanto simili a quelle originali da risultare ulteriormente innovative.
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Piaget Jean; Campanella S. (cur.)
Il comportamento, motore dell'evoluzione
br. Quale rapporto intercorre tra comportamento e cambiamento evolutivo? Questa "piccola e imprudente opera" cerca di comprendere il ruolo dei processi individuali nei cambiamenti della specie. Il comportamento - attraverso cui gli organismi sono impegnati ad estendere il proprio mondo abitabile e conoscibile -da "risultante" dell'evoluzione ne diviene così "fattore" in grado di intervenire causalmente nella formazione dei caratteri morfologici e nella macroevoluzione. La "scelta" dell'ambiente e le strategie adottate dagli organismi vengono inserite nella logica delle spiegazioni per selezioni legate ai processi di regolazione interna che integrano l'ambiente senza esserne determinati. Piaget rappresenta in campo biologico una voce inedita, piuttosto eccentrica ma nondimeno pregnante, per pensare il ruolo dello sviluppo individuale nella cornice evolutiva. Rotta la contrapposizione tra la conservazione informazionale del genoma e azione perturbatrice dell'ambiente, l'interazionismo costruttivista riporta l'attenzione sulla plasticità evolutiva, un piano ritrovato del percorso piagetiano all'interno dell'evoluzionismo attuale.
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Althusser Louis; Lo Iacono C. (cur.)
Il contenuto in Hegel
br. Finora inediti in italiano, questi primi scritti di Louis Althusser, risalenti alla fine degli anni '40 del secolo scorso, risentono di quelle forti venature religiose e di quell'acuta inquietudine esistenziale che portarono il filosofo ad abbracciare il marxismo nella teoria e il comunismo nella vita politica. In questo quadro s'inscrive l'appassionato confronto con Hegel e con la critica del giovane Marx, che durerà nel tempo. In un periodo in cui le filosofie fenomenologiche ed esistenzialistiche enfatizzavano l'idea hegeliana di una sostanza come soggetto, Althusser rivendica la valenza del lato sostanziale: il soggetto come sostanza. Da qui, l'interesse per il problema del "contenuto", angolatura originale e trascurata anche dai grandi interpreti tedeschi (Dilthey, Kroner, Hartmann) e francesi (Wahl, Kojève e Hyppolite) di Hegel. Il contenuto non è né origine, né fine, ma movimento, totalità storica saputa, per Hegel, e poi, per Marx, agita fuori dalla filosofia.
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De Carneri Marina
Il fallo e la maschera. L'inconscio patriarcale della psicanalisi
br. Anche se è un grande merito della psicanalisi quello di aver posto per la prima volta la questione del desiderio femminile, il punto di vista da cui la questione è stata affrontata è rimasto sempre maschile, cioè fallico. La donna è contemplata come oggetto, magari un bell'oggetto, o un "enigma", ma non accede mai alla posizione di soggetto desiderante. La teoria psicanalitica soffre del suo stesso inconscio, che è un inconscio patriarcale. Questo libro si propone di analizzare l'impensato della teoria freudiana e lacaniana attraverso un'analisi del concetto di femminile. L'obiettivo è mettere in evidenza il fallicismo insito nel pensiero psicanalitico che impedisce di vedere le reali dinamiche di potere tra i sessi e il significato della differenza sessuale.
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Devereux Georges; Cerea A. (cur.)
La rinuncia all'identità. Una difesa contro l'annientamento
br. "La rinuncia all'identità. Una difesa contro l'annientamento" è il testo di una conferenza presentata da Georges Devereux nel 1964 in occasione della sua ammissione alla Société Psychanalytique de Paris. Prendendo spunto da osservazioni tratte dalla clinica, dall'antropologia culturale, dalla mitologia e dalla fiabistica, Devereux riflette sul tema dell'identità personale e del bisogno umano di mascherarla per proteggere la propria interiorità ed esistenza, proponendo così una nuova chiave per rileggere la malattia mentale. Nonostante la sua brevità o forse in forza di questa, il testo qui proposto rende magistralmente l'idea della ricchezza e della complessità del pensiero di Devereux nonché di un approccio alla conoscenza dell'umano che instaura un vero e proprio dialogo tra psicoanalisi e scienze umane.
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Spurk Jan; Pizzo C. (cur.)
E se le rane richiedessero un re?
br. Jan Spurk esamina l'attualità del testo "Le rane che chiedono un re" di Sartre (1958). Per Spurk noi stiamo vivendo la fine di un'epoca e dobbiamo inventarci l'avvenire. Sebbene il testo di Sartre, scritto poco prima del referendum sulla Costituzione della V Repubblica, non descriva esattamente una realtà comparabile alla nostra, tuttavia Spurk riesce a offrire una panoramica della situazione critica contemporanea, che ci appare come una radicalizzazione della situazione descritta da Sartre: lo scacco del sistema politico, la personalizzazione, la serialità come caratteristica specifica dell'industria culturale, l'incapacità dello "spazio pubblico" di generare del pubblico. La dialettica tra spazio pubblico e privatizzazione dei bisogni e degli impulsi sono altri aspetti importanti analizzati nel testo e l'immagine della "palude che si dissecca" mette in rilievo una crisi che coinvolge a pieno il mondo d'oggi.
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Cocco Enzo
Il giardino e l'isola. Due figure della felicità in Rousseau
br. Tra ansie e momenti di tranquillità, tra aperture agli altri e bisogno di solitudine, cercando nel proprio io "un giusto equilibrio" e "una durevole stabilità", Rousseau tenterà di tracciare la "route du vrai bonheur". Anche la vera felicità (che, per Rousseau, coincide con quello stato in cui l'anima, raccogliendosi in sé, può abbandonarsi al semplice 'sentimento di esistere') gli apparirà tuttavia come un qualsiasi piacere. Cioè, soggetta al divenire del tempo, che tutto consuma e cancella, anche l'illusione dell'eterno che l'io sembra sfiorare durante inattese rêveries o estatiche visioni.
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Casavecchia Beatrice; Della Morte Luisa; Tosi Margherita
Nascere umani. Continuare Reich per i bambini del futuro. Il pensiero e gli scritti di Silja Wendelstadt
brossura Le campagne di comunicazione delle case farmaceutiche hanno alimentato il pensiero secondo cui il dolore si cura attraverso il sistematico ricorso ai farmaci e questo principio viene applicato anche all'esperienza fondamentale della vita umana: il parto. Gli interventi di Silja Wendelstadt - allieva di Wilhelm ed Eva Reich - puntano a un cambio di mentalità , proponendo una medicina che metta al centro i bisogni delle madri e dei neonati perchè la pace nasce nell'utero.
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Pecere Paolo
Dalla parte di Alice. La coscienza e l'immaginario
ill., br. Questo libro affronta un tema centrale della cultura filosofica e letteraria moderna, l'intreccio tra identità personale e immaginario narrativo, individuandovi un'ambivalenza cruciale: la possibilità che l'immaginario, per un verso, serva da esperienza di rielaborazione della realtà e della vita individuale e, per l'altro, risulti luogo di occultamento della realtà e alienazione. La prima parte è dedicata all'analisi filosofica di questo problema attraverso diverse opere narrative che dal proprio interno l'hanno tematizzato: ne risulta una breve fenomenologia dell'immaginario, che distingue le modalità del rapporto tra la coscienza e la sua elaborazione immaginativa. L'esame di queste modalità muove a partire da un classico della letteratura fantastica, l'Alice di Lewis Carroll, e si snoda poi attraverso altre opere che, in modo implicito a esplicito, riprendono i temi della favola di Alice, tra cui romanzi di Flaubert, Proust, Nabokov, e film di Miyazaki, Kubrick, Lynch. La riflessione filosofica sviluppata attraverso questo percorso critico è ripresa nella seconda parte del libro, che ne traccia le premesse storiche (a partire dal XVIII secolo) e le coordinate concettuali.
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Petrone Sandro
Fior da fiore dai Carmina Burana. Morali e di protesta, d'amore e spirituali, di donne e d'osteria
br. Restituiti a una lingua viva, come viva fu quella in cui furono composti dagli irridenti clerici vagantes del Medioevo, i Carmina Burana mostrano straordinarie analogie con i costumi del nostro tempo. Politici corrotti e prelati venali, l'amore sacro e l'amor profano, gli eccessi del vino e del gioco e gli slanci di pura spiritualità si mescolano in questi canti attribuiti alla "scapigliatura" goliardica di quel tempo. A renderli celebri in tutto il mondo ha provveduto Cari Orff che ne musicò ventiquattro nel 1936 in una cantata scenica dal titolo omonimo. Ma, ingabbiati nel poco comprensibile latino medievale, proprio i testi sono rimasti finora in ombra rispetto alle trascinanti sinfonie di Orff. Innamorato della loro vitalità e del loro spirito di ribellione, con la sua traduzione nell'italiano dei nostri giorni Petronio Petrone ha inteso riportare in primo piano l'intensità emotiva e la freschezza giovanile dei componimenti originali. Così rivive lo spirito goliardico di 800 anni fa, lasciando stupefatti per la rispondenza con i nostri giorni.
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Fazio Giorgio
Il tempo della secolarizzazione. Karl Löwith e la modernità
brossura Un'attenta e rigorosa ricostruzione dell'itinerario di pensiero di Karl Löwith, uno dei maggiori filosofi tedeschi del XX secolo. Formatosi alla scuola di Husserl e di Heidegger, negli anni inquieti della repubblica di Weimar, mosse i suoi primi passi partendo da un'opzione per l'antropologia filosofica, come risposta alle questioni teoriche ed etiche poste dalla crisi del mondo borghesecristiano e dal nichilismo. Profondamento segnato dall'esperienza dell'esilio dalla Germania nazista, Löwith è giunto ad articolare una critica complessiva della modernità occidentale, senza mai smarrire un orientamento antropologico. Nel tentativo di risalire alle origini dei mali e delle tragedie del XX secolo, si è sforzato di riportare alla luce l'impensato e il rimosso del processo di secolarizzazione occidentale: la tendenza a trasferire le aspettative escatologiche di salvezza del cristianesimo sul tempo profano della storia e sugli ambiti emancipati dal vincolo alla sfera del sacro. Sullo sfondo di una critica sempre più radicale alla smisurata assolutizzazione della storia scaturita da questa dinamica e alle sue catastrofiche implicazioni politiche, Löwith è approdato quindi a una proposta di naturalismo filosofico. Un pensiero scettico, venato di suggestioni orientali, volto a disattivare ogni messianismo secolare e a tutelare il riconoscimento delle vere proporzioni tra uomo e mondo: il senso dei limiti e delle prerogative della universale condizione umana...
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Schiavone G. (cur.); Martina D. (cur.)
L'utopia: alla ricerca del senso della storia. Scritti in onore di Cosimo Quarta
brossura Il presente volume si compone di tre parti: Utopia e distopia: i concetti e i problemi, L'utopia nella storia, L'utopia nella vita quotidiana e problemi di attualità, in cui sono raccolti saggi e scritti di illustri studiosi nazionali ed esteri, che affrontano vari argomenti di grande interesse, declinati in senso utopico, al fine di evidenziare il loro affetto e la loro stima nei confronti dell'amico e collega Cosimo Quarta, per la sua dedizione ultraquarantennale al pensiero utopico, e per il suo costante impegno a formare generazioni di giovani criticamente maturi, protesi a costruire una società secondo giustizia, essendo costantemente stimolati, sorretti e guidati dalla speranza utopica, la quale apre e amplia gli spazi del futuro, senza i quali nessuna progettualità è possibile. Un libro, dunque, scritto a più mani, in cui il lettore può trovare tutti gli elementi necessari per comprendere l'utopia non come l'unica strada, ma come una delle strade principali per tentare la ricerca del senso della storia, del quale ogni essere umano ha bisogno, per orientarsi, pensare e agire responsabilmente, in vista della costruzione di una società giusta e fraterna, cui l'umanità da sempre aspira.
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Rignani Orsola
Emergenze «post-umaniste» dell'umano. Prove di analisi storico-comparativa dal presente al passato e ritorno
brossura
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Pizzo Russo Lucia
Genesi dell'immagine
ill., br. Il motto "immaginazione al potere", inneggiato dai movimenti di protesta del Sessantotto, si potrebbe ribaltare oggi nel "potere dell'immagine". L'immagine infatti, oltre a pervadere la vita pubblica, domina la sfera intima dell'individuo e invade la sua percezione soggettiva. Quest'ultima non è mai riconducibile al semplice calco retinico ma, al contrario, è sottoposta all'elaborazione mentale: uno sguardo della mente rivolto alle immagini che in essa si disegnano. Mettendo a confronto le principali posizioni teoriche, da Platone al Concilio di Nicea e da Cartesio alle neuroscienze, il libro costruisce il filo rosso dell'immagine, prospettando un nuovo orizzonte in cui analizzare e interpretare la realtà. Postfazione di Paolo Spinicci.
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Boncinelli Edoardo; Meattini Valerio; Nespolo Ugo
Arte filosofia scienza. Assonanze e dissonanza sulla fuga
brossura
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Parinetto Luciano
Corpo e rivoluzione in Marx. Morte diavolo analità
br. Con questo volume prosegue la ripubblicazione delle opere di Luciano Parinetto (1934-2001), filosofo ed interprete eretico di Karl Marx. Maestro di libero pensiero al di fuori di ogni schematismo ideologico, in "Corpo e rivoluzione in Marx" Parinetto trasfonde la ricchezza umana, culturale e politica della intensa - per quanto breve - stagione fra Sessantotto e primi anni Settanta. In maniera originale e al contempo rigorosa, l'autore si confronta con le letture più innovative di Marx e Freud, facendo convergere nella tematica del corpo e delle sue declinazioni l'intreccio di complesse problematiche, da quelle di classe a quelle dei rapporti interpersonali. Con passione ed efficacia anche stilistica, Parinetto mostra come la rimozione del corpo erotico sia alla base della grande macchina capitalistica che, mediante lo sfruttamento lavorativo, trasforma i corpi in merci, reificandoli. Il testo, ricco di spunti, si spinge fino a sfiorare l'oscura e sfuggente tematica del rapporto fra morte e vita, mentre la ricognizione storica dei grandi fenomeni della stregoneria e dell'alchimia fornisce alla meditazione parinettiana il necessario spessore storico.
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Petruccioli Stefano
X-Men. Per un'etica indagata in stile mutante
br. Se il precedente "Gli X-Men e la filosofia" ha indagato come è essere un mutante, il mutante che dunque siamo, il presente volume intende provare a lasciar raccontare ai fumetti degli X-Men qualcosa riguardo questioni di filosofia etica: un'etica del desiderio, come vuole Lacan, della responsabilità illimitata, come vuole Derrida, un'etica della libertà, della colpa e, soprattutto, un'etica ingrata, di un eroismo senza grazie (thankless heroism) alla portata però di ogni uomo. Un esercizio di filosofia mutante, per contenuto (i comics degli X-Men) e stile (filosofia e pop culture che si indagano e raccontano, insieme). Una filosofia che assume una nuova forma, contaminata, meticcia, ibrida, non fuggendo di fronte alla cultura popolare, ma ricavandone, invece, un modo per spianare una via nel pensiero, per aprire un cammino.
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Preta Lorena
La brutalità delle cose. Trasformazioni psichiche della realtà
br. In ogni esperienza psichica, come pure nella produzione di un'opera d'arte, è presente un nucleo intrasformabile, che resiste a qualsiasi intervento su di esso. Siamo abituati a trattare queste alterità irriducibili e radicali in modo da adattarle alle nostre modalità di conoscenza e al nostro vissuto, ma in realtà esse costituiscono la materia bruta del nostro vivere e quindi della nostra umanità. Possiamo tuttavia operare su di esse mediante delle trasformazioni che, pur non alterandone la sostanza, le immettano in una configurazione diversa, generando delle forme nuove. La psicoanalisi può favorire questo percorso, difficile e rischioso, fornendo un'attrezzatura resistente, come una tuta sofisticata, che permetta di attraversare gli spazi siderali della vita psichica e della realtà umana, senza andare in fiamme al primo impatto. Nel mondo attuale ci troviamo a far fronte a problematiche mai poste prima, sradicanti le vecchie certezze, perturbanti rispetto alle usuali esperienze di noi stessi e degli altri. Incontriamo conflittualità disorganizzate e frammentarie alle quali la psicoanalisi può tentare di rispondere adoperando la modalità che è alla base stessa della sua teoria e della sua clinica: una procedura aperta, non difensiva, che allarghi il campo di esperienza piuttosto che circoscriverlo. Per questo appare necessario il suo intreccio con le varie forme del sapere in modo da riuscire a mettere in collegamento aspetti e livelli diversi della realtà psichica...
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Kantzá Giuliana
Teresa fra angoscia e godimento. Psicoanalisi di una santa
ill., br. Santa Teresa d'Avila depone nei suoi scritti la traccia del reale che ha attraversato la sua straordinaria vita, in un linguaggio mistico aperto a un taglio da cui sgorga l'effetto di Verità. Il testo ripercorre le scansioni logiche del suo percorso; Teresa è "imbambolata" dall'angoscia che la stringe e la attanaglia; ma l'angoscia è, come dice Lacan, "l'affetto che non inganna", che la spinge verso il "vuoto" lì dove paga "la sua libbra di carne" per aprirsi alla domanda d'amore, per spingersi verso il "più di godimento" che Bernini ha trascritto nella sua opera. Santa Teresa, donna del desiderio, patisce le maglie strette della chiesa-istituzione, la diffidenza e l'incredulità dei confessori, ma lei, donna del coraggio, non cede sul suo desiderio e troverà, infine, accoglienza e ascolto nei buoni padri gesuiti. Illuminata dall'Amore, "l'Amore vuole opere" dice lei, senza risorse, procede con le sue fondazioni e sempre, in un incessante transfert d'amore, trova chi, trascinato dal suo desiderio, rapito dalla sua passione, le fornisce i mezzi. Affronta viaggi pericolosi, difficili; ma nascono i suoi monasteri, cresce il suo ordine, che si richiama all'originaria tradizione dell'antico Carmelo; e in questo incessante lavoro, effetto e testimonianza d'amore, si moltiplicano le estasi, i rapimenti, i voli mistici. Grande politica, senza mai cedere sul suo desiderio, lavora gli ostacoli, gli "inciampi" e usa le sue relazioni con la grande nobiltà spagnola...
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Ricordi Franco
L'essere per l'amore
br. Con quest'opera Franco Ricordi, filosofo che proviene da una fondamentale esperienza artistica nel mondo del teatro, ha inteso indicare un nuovo corso del pensiero occidentale: il nichilismo, dopo Nietzsche, Heidegger, Severino, è giunto ad un bivio teoretico analogo a quello denunciato da Jaspers di fronte alla bomba atomica. Pertanto la riflessione sull'Amore, che solo pochi grandi poeti-filosofi hanno inteso (tra questi Dante, Shakespeare, Leopardi, Kleist), diviene la via maestra per inoltrarsi in un nuovo ambito del pensiero. L'uomo è proteso a disconoscere l'essenza dell'Amore, pur essendo da esso sovrastato (Omnia vincit Amor). Solo la riflessione sul "Nulla eterno", scrigno dell'Amore e possibilità di superamento del nichilismo, lascia intravedere la crisi estetica, nel venir meno poetico e teatrale del "verso endecasillabo", e la crisi etica, nell'impossibilità di una "Sovrapolitica", dopo la devastante esperienza del secolo XX.
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Kasulis Thomas P.; Lapis G. (cur.)
Intimità o integrità. Filosofia e differenza culturale
br. Avvantaggiandosi della doppia prospettiva di filosofo e nipponista, Thomas P. Kasulis traccia nuove prospettive euristiche nel campo degli studi interculturali. L'autore identifica due tendenze fondamentali, una verso l'intimità" e una verso l'Integrità", che operano dietro alle differenze culturali che più sembrano stridere tra di loro. Il modo di conoscere il mondo, il modo di porsi nei confronti di persone e cose, la percezione artistica e la concezione della politica; queste e altre direttive che formano il profilo caratteristico di una data cultura (o sottocultura) vengono determinate da una o dall'altra tendenza. Entrambe tuttavia, una volta analizzate, hanno una loro coerenza e razionalità, pur essendo fondamentalmente così diverse nei loro assunti di base. Questo libro offre un nuovo approccio all'intercultura, superando sia l'universalismo che un mero relativismo culturale, in favore di un ri-orientamento verso valori in realtà non estranei, ma semplicemente in secondo piano, permettendo un migliore confronto con contesti culturali diversi.
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Ferro Antonino; Mazzacane Fulvio; Varrani Enrico
Nel gioco analitico. Lo sviluppo della creatività in psiconalisi da Freud a Queneau
br. Nella stanza ormai non ce più solo un paziente che parla e un analista che lo ascolta, alla ricerca di un atteggiamento neutrale, né ci sono due persone che si confrontano con movimenti trasferali, delle quali l'una, l'analista, possiede strumenti per fronteggiare meglio dell'altra ciò che il paziente mette dentro di lui. In questa stanza c'è una gruppalità nuova fatta da tutti i personaggi e le storie che il paziente porta e che l'analista considera anche in base ai suoi personaggi e alle sue storie, per poter costruire assieme al paziente le storie che lui non ha potuto ancora costruire. C'è dunque un gioco nuovo fatto di emozioni e di storie non ancora narrate ed un campo emotivo all'interno del quale viverlo. L'analista deve perciò mettersi in discussione e accettare un coinvolgimento anche sul piano personale (la conarrazione, gli enactments e addirittura la self-disclosure), con la consapevolezza che può ritrovarsi non perfettamente pronto a rispondere con fluidità alle sollecitazioni di chi gli richiede una creatività nuova di cui il paziente ha bisogno per costruire, sognare storie che sono la sua storia futura e finora non possibile. Alcuni esercizi contenuti in questo libro e proposti al lettore, acquistano il senso di oliare, lubrificare, ridare fluidità e recuperare creatività alla mente talvolta indurita, arrugginita dell'analista.
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Eidelsztein Alfredo; Milanaccio M. (cur.)
Il grafo del desiderio. Formalizzazioni in psicoanalisi
br. "Il grafo del desiderio" occupa un posto di rilievo nella psicoanalisi lacaniana. In questo libro viene analizzato nei suoi molteplici aspetti. L'autore, di solida formazione psicoanalitica, grazie ad un rigoroso studio delle questioni topologiche, accompagna gradualmente il lettore verso un incontro con le tesi lacaniane relative ai più importanti termini psicoanalitici e alla loro articolazione: il soggetto dell'inconscio, il desiderio, il fantasma, l'altro, il sintomo, la ripetizione, la pulsione. L'autore, oltre ad affrontare i fondamenti logici e topologici della teoria lacaniana, apre a riflessioni cliniche che riguardano direttamente la pratica psicoanalìtica. L'impossibile in psicoanalisi, lungi dall'essere un'impotenza, o un ineffabile, assume per Eidelsztein, lo statuto di condizione logica, e così, ad esempio, dà ragione di una discontinuità strutturale tra nevrosi e psicosi, della necessità di una diagnosi differenziale e di una direzione della cura ben orientata. Molto interessanti saranno, inoltre, per il lettore le riflessioni circa lo statuto del soggetto dell'inconscio, rivisitato, proprio a partire dal grafo del desiderio, come ciò che emerge tra due parlesseri.
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Furlanetto C. (cur.); Tondo C. (cur.)
Le voci del corpo
ill., br. Il tema del corpo umano è da sempre oggetto di riflessioni e di studi approfonditi in ogni ambito disciplinare. Il libro propone una serie di spunti per tenere aperta una riflessione sul tema, cercando di articolare insieme più punti di vista, che attraversano varie discipline: dalla filosofia all'arte, dalla letteratura alla psicoanalisi, dallo sport alla vibroacustica. Non si tratta solo di fornire informazioni sui saperi e le pratiche rivolte ai corpi o di delineare le tecniche della loro "fabbricazione", spesso condizionate dai "valori" della prestazione e della perfezione, ma anche di promuovere effetti di sorpresa e di domanda con cui scalfire e aprire le più ovvie rappresentazioni del corpo. Il volume ripropone e sviluppa gli interventi presentati nel ciclo di conferenze "Le voci del corpo", promosso dalla Società Filosofica Italiana - Sezione Friuli Venezia Giulia e dal Liceo "Leopardi-Majorana" di Pordenone.
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Roni Riccardo
La visione di Bergson. Tempo ed esperienza del limite
br. La mente, nella cultura filosofico-scientifica occidentale, è stata per lungo tempo rappresentata come un sistema di specchi installati di fronte a una realtà in progressione dinamica. Come potrebbe uno specchio - costitutivamente estraneo alla realtà che fronteggia - riflettere di questa non solo immagini superficiali, ma anche configurazioni in grado di riprodurre fedelmente i processi interni, non visibili, della sua formazione? Dopo Kant ed Hegel, Bergson attinge ad un "pensiero-limite" che gli consente di leggere il mondo della coscienza come un modo d'essere "estremo". Guardando con coraggio nei fondali oceanici del "moi profond", Bergson inaugura un originale percorso di riscoperta dell'assoluto nel limite spazio-temporale del "moi social" attraverso un nuovo modo di vivere il tempo e il rapporto mente/corpo. In questa cornice, il distacco del soggetto dalla realtà intuita mediante l'atto della visione, consente a Bergson di sviluppare l'indagine dello sfondo virtuale della percezione e dei suoi universi di senso anteriori. Agli occhi del filosofo, il fenomeno anomalo della "vision panoramique des mourants" acquista così la funzione di ricordare al soggetto che le proprie azioni devono essere prese sul serio, perché tutto ciò che egli è stato e che sarà si conserva fatalmente nel ricordo, fino all'ultimo istante di vita...
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Castagna Marco
Il desiderio della lettura. Esercizi. Pratiche. Discorsi
brossura
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Mora F. (cur.)
Metamorfosi dell'umano
br. I saggi qui raccolti riprendono il tema centrale del Convegno Internazionale, . tenutosi all'Università Ca' Foscari di Venezia che si concretizza nelle interpretazioni filosofiche e scientifiche riguardanti la crisi e il mutamento della nozione di uomo e di humanitas, durante il XX secolo e in questo primo decennio del nuovo millennio. Attraverso le voci dei maggiori filosofi moderni e contemporanei e delle costellazioni culturali che ruotano attorno a loro, si è inteso contribuire a delineare la nuova immagine, complessa e plurale ma anche frammentata dell'uomo nel suo movimento di trasformazione e nelle sue differenti costruzioni del Sé. Metamorfosi dell'umano mette a disposizione del lettore visioni interdisciplinari sulla questione dell'essenza dell'uomo, momenti di una più vasta discussione che intende affrontare lo stile di vita della nostra contemporaneità.
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Tortoreto Andrea
Mente e realtà. Oltre il mito del dato
br. Il rapporto tra mente e mondo non è così scontato come si potrebbe supporre a prima vista. Le modalità tramite le quali si realizza tale relazione, e le forme che essa assume, nascondono in effetti interrogativi e ambiguità che hanno interessato i principali pensatori dell'epoca moderna e contemporanea impegnando vasti settori della riflessione filosofica. Il volume indaga tali problematiche analizzando la nozione di dato sensoriale, ossia l'idea che la conoscenza empirica possa fare riferimento a elementi puri che godono di autonomia e capacità fondazionale. La ricerca è condotta mostrando le criticità connesse a una tale visione fin dalle sue origini cartesiane, per seguirne poi gli sviluppi nella gnoseologia successiva. Nella suddetta ricostruzione si accoglie la tesi concettualista, oggi molto discussa in filosofia della percezione, sostenendola teoreticamente sulla scia di alcuni risultati raggiunti nell'epistemologia analitica e neopragmatista; dalla critica di Sellars alla datità, fino alle riflessioni di Putnam e McDowell.
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Marchino Luciano; Mizrahil Monique
Counseling. Una nuova prospettiva
br. La nostra esistenza è scandita da momenti di passaggio - a volte obbligati, come l'adolescenza, altre volte imprevedibili, come un lutto, un divorzio, una malattia, un conflitto in famiglia o sul lavoro - che possono tradursi in un'improvvisa perdita di equilibrio e orientamento e che non sempre riusciamo ad affrontare da soli. È questa la dimensione in cui opera il counseling. Da non confondersi con la tradizionale e più pervasiva psicoterapia, il suo obiettivo è fornire alla persona in difficoltà una diversa prospettiva della situazione problematica, in modo da far emergere in lei le risorse fisiche, emotive e psicologiche per affrontare e superare autonomamente la crisi. In questo saggio viene presentato e sistematizzato uno specifico modello di counseling, quello di tipo somatorelazionale, nel quale l'empatia, la consapevolezza corporea e i vissuti somatici del counselor e del cliente svolgono un ruolo chiave per la costruzione e il successo della relazione d'aiuto e costituiscono una fonte di nutrimento emozionale ed energetico. Prendendo le mosse dalle radici storiche e scientifiche di questo approccio (dalla teoria psicologica di Carl Rogers all'analisi bioenergetica di Alexander Lowen), gli autori arrivano a definire un "nuovo paradigma" operativo per il counselor somatorelazionale ed evidenziano gli assunti fondamentali sui quali si deve basare il suo lavoro.
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Arendt Hannah; Peluso R. (cur.)
Humanitas mundi. Scritti su Karl Jaspers
br. "Come tornare a casa": questo provava Hannah Arendt ogni volta che, in occasione dei suoi ritorni in Europa, faceva visita a Karl Jaspers a Basilea. Prima un legame di discepolato, poi un sodalizio intellettuale, infine una profonda amicizia: ecco le tappe di un irripetibile confronto umano e spirituale durato più di quarant'anni e qualche volta messo alla prova da aspre polemiche, come quelle sulla "essenza tedesca" negli anni trenta e sulla "questione della colpa" negli anni quaranta. Espressione di questa singolare amicizia filosofica tra un uomo e una donna, prima ancora che tra due grandi personalità del pensiero del Novecento, sono i tre contributi arendtiani dedicati a Jaspers qui presentati per la prima volta al pubblico italiano: lo "Jaspers cittadino del mondo?" (1957) che propone una lettura della storia universale jaspersiana in chiave cosmopolitica; "Il futuro della Germania" (1967), in cui la Arendt, sulla scia di Jaspers, denuncia i rischi della democrazia tedesca post-bellica; infine "Jaspers a ottantacinque anni" (1968), un toccante ritratto del filosofo un anno prima della morte, da cui emergono due vibranti testimonianze arendtiane sulle esemplari virtù della "fedeltà" e della "gratitudine".
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Panaro Francesco
Contro la cultura. Esseri e universi ben invisibili
br. Alcuni aspetti della cultura occidentale, ben invisibili sotto i nostri occhi, sono il continuo fluire che non diviene della vita intima dell'individuo, l'apparenza di una società dinamica che invece rimane immobile, l'incessante ricomporsi del mondo mentre mima una decomposizione, un illusorio arretrare che non si arrende. Il saggio si addentra nel congegno che muove tutto e non si mostra, nell'apparato che non si fa interrogare, anzi, che non deve essere interrogato perché finge di fare come la rosa del distico di Angelus Silesius: "è senza perché; fiorisce perché fiorisce, a se stessa non bada, che tu la guardi non chiede". La cultura dichiara ricattatoriamente che il mondo non può essere diverso da quello che è. Senza il passato il presente cadrebbe nel silenzio e il futuro prenderebbe la scorciatoia del buio assoluto. Nel suo essere, la natura della cultura permette il ripetersi di consuetudini e modelli non pericolosi per gli assetti sociali. Il continuo peregrinare del passato verso il presente, e viceversa, si candida come futuro, sfida il corso delle cose e si ripropone come fatto iniziale, con la riproduzione apocrifa di una tradizione, con illusori sovvertimenti estetici privi di ogni elemento capace di rinnovamento e cambiamento concreto della vita sociale e individuale. Nell'apparente variabilità, la cultura, intesa come civiltà, nasconde il perpetuo processo di restaurazione delle convenzioni.
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Accattino Adriano
Un salto nell'alto. Vol. 1/2: L'uomo-lingua e la poesia
br. La questione della lingua pone la domanda se convenga approfondire la propria lingua originale, considerata la familiarità e la prossimità che ce la rendono disponibile; si articola poi nella considerazione dei risultati e dei vantaggi che da tale approfondimento si possono ottenere; infine restano da esaminare i modi in cui condurre tale studio. L'approfondimento della propria lingua consiste in una consapevole ricognizione delle sue proprietà, per cui chi la usa mentre la usa ne avverte i diversi stati e strati, le connessioni e possibilità. Nulla più allora avviene macchinalmente nell'espressione, ma tutto viene percepito e valutato: ne deriva un incremento nella coscienza del parlante circa le possibilità del suo parlare.
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Accattino Adriano
Un salto nell'alto. Vol. 2/6: Pensare l'impensabile e altre aporie
br. Viviamo nell'incertezza e pure nasce ogni cosa nell'incertezza: abitiamo isole galleggianti che le correnti spostano, cambiando la conformazione dell'arcipelago. Dobbiamo continuamente disegnare le mappe, però, appena solleviamo la punta della nostra penna, esse non sono già più fedeli. Un'instabilità dentro e fuori di noi ci sottrae persino la possibilità di tenere un punto d'osservazione. Stiamo appostati su un punto tutt'altro che fermo. Di una medesima instabilità soffrono i quattro saggi di materia elementare che compongono questo libro: La creatività primitiva, Scrivere e pensare, L'improvvisazione in pittura, La poesia visiva. Dalla loro hanno però la carica intatta di un inizio, la freschezza della marginalità, la sorpresa dell'improvvisazione; hanno fatto esperienza dell'impensabile. Non abbiamo nulla da temere.
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Vigorelli Ilaria
Proprietà di parola. Derrida e la metafora
br. La metafora è un concetto decisivo nella concezione e nel metodo di lavoro di Jacques Derrida, decisivo nella tessitura del suo linguaggio. Non solo perché la metafora è il luogo e il banco di prova privilegiato del fatto che il significante precede il significato, assicurandone il funzionamento. Ma anche perché lo stile di lavoro di Derrida consiste nel circoscrivere il significato, analizzando (de-costruendo, nel linguaggio derridiano) il luogo e le leggi della sua costituzione, che riposano non sulla trasparenza di un logos, ma sull'intreccio originario di un rimando, di una dislocazione non visibile a un colpo d'occhio. La metafora è pensata da Derrida come l'origine, come il movimento generativo del suo stesso discorso. Qui si radica l'originario articolarsi della unità e insieme del differire delle classiche opposizioni: sensibile/intelligibile, esteriore/interiore, trascendentale/empirico, tempo/spazio. "In questo giunto imprendibile, in questo grafico irrappresentabile Ilaria Vigorelli, alla scuola di Derrida, lavora a rintracciare i segni di questa azione unitiva, abissalmente sui generis, nella struttura stessa del logos occidentale" (dalla Prefazione di Gianfranco Dalmasso).
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Berzano Luigi; Moretti Giorgio; Giusio Massimo
Manifesto per una buona sanità
br. "Manifesto per una buona sanità" è la proposta di una grande riforma. Il volume delinea i contesti della situazione critica del sistema italiano e ne indica la possibile soluzione. Scrive Giorgio Moretti: "La riforma radicale del sistema sanitario e del sistema di salute è la riforma delle riforme e deve essere affrontata subito; con la riforma del sistema sanitario si attacca il grande tema della corruzione, che discende dal "maneggiare" oltre 65 miliardi di acquisti; si attacca l'evasione fiscale, cambiando il modello di finanziamento; si attacca il consociativismo e il "poltronificio"; si ridisegna il sistema Paese in una logica meritocratica. Insomma, la riforma del sistema sanitario, per chi non lo avesse capito è, per così dire, la "madre di tutte le riforme". Portiamo avanti l'orologio, teniamo conto dei vettori evolutivi, epidemiologici e scientifici dei prossimi dieci anni e liberiamoci dagli interessi dei singoli, legittimi e da rispettare, per raggiungere una sintesi a favore dei molti, obbligata e ineludibile".
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Bonazzi Matteo; Tonazzo Daniele
Lacan e l'estetica. Lemmi
brossura
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