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Papi Fulvio
Sull'ontologia. Fenomenologie et exempla
brossura
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Di Stefano Elisabetta
Estetiche dell'ornamento
br. Nell'architettura, tra la fine del secondo e l'inizio del terzo millennio, si assiste al crollo di quei principi di firmitas, utilitas e venustas che, da Vitruvio in poi, erano stati alla base dell'arte dell'edificare; ai valori del peso, della struttura, dell'ornamento subentrano altre categorie estetiche: l'immaterialità, la multimedialità, la sensorialità. Pertanto non si può più parlare di ornamento secondo le chiavi di lettura tradizionali, quali ad esempio la dialettica struttura/decorazione o utile/superfluo, ma è preferibile ricorrere ad un linguaggio metaforico che, gravitando nell'ambito semantico del "corpo", della "veste", del "trucco" e della "maschera", coinvolge spesso la polarità tra verità e inganno. Attraverso le pagine di alcuni autori che dall'antichità ai nostri giorni hanno affrontato, da prospettive diverse, la questione dell'ornamento (Senofonte, Vitruvio, Alberti, Perrault, Laugier, Piranesi, Burke, Le Camus de Mézières, Kant, Semper, Baudelaire, Ruskin, Loos, Le Corbusier, Adorno, Arnheini, Venturi, Mendini) questo testo esamina le tensioni fondative che animano lo statuto teorico dell'ornamento e mette in luce come la retorica antica, attraverso il principio del decorum, possa essere una valida chiave ermeneutica per cogliere l'orientamento dell'architettura contemporanea.
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Associazione culturale Graziano Querci (cur.)
La mente che genera se stessa. Corpo e cervello, alchimia e mistica
brossura
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Patriarca Salvatore
Dall'assoluto alla realtà. Teodicea e ontogenesi nella Weltalterphilosophie schellinghiana
brossura
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Griffero Tonino
Il corpo spirituale. Ontologie «sottili» da Paolo di Tarso a Friedrich Christoph Oetinger
brossura Abbiamo o siamo un corpo? La domanda ha senso solo se con "corpo" si intende, oltre al provvisorio supporto materiale della vita organica, anche il punto di orientamento "estetico" del commercio col mondo e, forse, perfino una non meglio precisata materia "sottile". La crisi del dualismo corpo/spirito provocata dalle tecnoscienze potrebbe a sua volta imparare qualcosa dall'evoluzione "carsica" del concetto di "corpo spirituale", autentico ideale regolativo di molti saperi premoderni, da un esame cioè di alcuni dei principali modelli di ontologia "sottile": dall'escatologia cristiana del corpo risorto, giungendo, attraverso varie metafisiche "intermediariste" (l'ochema neoplatonico, il corpo eucaristico e di Maria, il corpo astrale del paracelsismo, lo spirito della filosofia medica), all'organica concezione della Geistleiblichkeit di un teologo dell'età dei Lumi come Friedrich Christoph Oetinger. Ne emerge un "pluralismo ilico" che resiste alla progressiva identificazione di spirituale e incorporeo in nome di un'ontologia stratificata e carica di aspettative epistemologiche non meno che soteriologiche; non tanto e non solo dunque un'arcaica metafisica costretta alla clandestinità dal razionalismo moderno, quanto un autentico revenant del pensiero occidentale, che nel corpo spirituale ha cercato la condizione di possibilità non solo dell'interazione psicosomatica, ma anche della salvezza dalla corruzione delle cose.
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Piccolini S. (cur.); Piccolini R. (cur.)
Il filo di Arianna. 42 trattati alchemici. Vol. 4: Raccolti di trattati di alchimia dall'antichità al XVIII secolo
brossura
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Spinicci Paolo
Quattro saggi fuori luogo
ill., br. Questi quattro saggi hanno una veste dimessa e un compito alto: si propongono di vagliare alcuni concetti generali di una filosofia dell'immaginazione, proponendo una lettura libera, ma attenta di alcuni capolavori della nostra cultura letteraria e pittorica. Così, nella forma di una discussione pacata che prende volutamente le distanze dallo stile del saggio scientifico, l'autore ci invita a riflettere sul tema della memoria e della dimenticanza nell'Odissea, sul rapporto tra cornice e narrazione ne Le città invisibili di Calvino, sul significato di Las Meninas di Velàzquez e su uno splendido duplice ritratto del Ghirlandaio che racchiude in sé una meditazione sul tempo e sul suo trascorrere. Un libro di filosofia, dunque, ma anche un contributo ammirato alla ricchezza di pensiero che è racchiusa nelle opere dell'immaginazione.
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Scolari Raffaele
Paesaggi senza spettatori. Territori e luoghi del presente
br. Il virtuale non è l'avanguardia del reale: i modi di prodursi e riprodursi della realtà spaziale in cui viviamo fisicamente sono più avanti della realtà virtuale. In quella sorta di linking non stop che segna i nostri spostamenti, gli andirivieni e le soste nei territori del presente, non hanno più corso vecchi schemi e stili di percezione come il paesaggio ed i luoghi d'identità.. Esplicito nel titolo il riferimento al "Naufragio con spettatore" del filosofo tedesco Hans Blumenberg, e all'immagine lucreziana dello spettatore che dalla riva contempla un naufragio. La metafora rinvia agli atteggiamenti fondamentali che si assumono nei confronti degli eventi del mondo: la progressiva perdita di posizione dello spettatore rispetto a questi ultimi ha determinato una mutazione delle forme dell'esperienza - ovviamente anche in riferimento alla realtà spaziale, al farsi e disfarsi dei territori, ai modi di essere in essi.
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Zucca Diego
Essere, linguaggio, discorso. Aristotele filosofo dell'ordinario
brossura A partire dalla cosiddetta "svolta linguistica" della filosofia, si sono imposte nel pensiero contemporaneo un'idea e una pratica dell'impresa filosofica come analisi semantica e chiarificazione di concetti, oltre che come argomentazione. Spesso però, nonostante i continui "ritorni ad Aristotele" invocati nella filosofia contemporanea entro i campi più svariati - dall'etica alla politica, dall'ontologia alla filosofia della mente e alla filosofia della vita - si trascura che è proprio Aristotele ad aver inaugurato l'approccio semantico-concettuale ai problemi filosofici, sì da poter essere considerato a pieno titolo il primo "filosofo del linguaggio ordinario". In questo libro Diego Zucca ripercorre la filosofia aristotelica mostrando i molti modi in cui il linguaggio ordinario, come sistema di strutture e collettore di contenuti, prestazione bio-cognitiva tipicamente umana, deposito sociale di norme, regole e intuizioni, sia scandagliato e valorizzato da Aristotele con una profondità e una sistematicità tali da fare del filosofo un potente anticipatore della sensibilità metodologica contemporanea.
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Derrida Jacques; Berto G. (cur.)
Il tempo degli addii
br. L'avvenire ha dunque una storia? Con questa domanda si apre lo scritto "Il tempo degli addii" di Jacques Derrida, pensato come introduzione all'importante testo su Hegel di Catherine Malabou "L'a venir de Hegel", poi sviluppatosi fino ad assumere una sua autonomia. Il filosofo francese in questo testo affronta, attraverso una sorta di resa dei conti filosofica con Hegel, alcune tematiche fondamentali del pensiero contemporaneo. Nel fitto intreccio di rimandi che caratterizzano la prosa di Derrida è possibile sottolineare la sua ripresa della questione, di grande importanza filosofica, della temporalità come luogo dello scontro fra Heidegger e Hegel. Da questo nucleo di partenza si ramificano le considerazioni sull'addio, sull'abbandono, l'evento e la morte che hanno costituito il leitmotìv del pensiero del filosofo francese recentemente scomparso.
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Marzocca O. (cur.)
La solitudine non è una festa. Il pensiero militante di Nicola Massimo De Feo
brossura
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Bonardel Françoise
L'irrazionale
br. Ció che emerge dalla esplorazione di questo libro, sullo sfondo della descrizione dell'ascesa di un modello di razionalità potentissimo ma anche estremamente arrogante, è in un certo senso il volto femminile, scuro, magmatico della conoscenza, quello che l'irrazionale ci rivolge e da cui, proprio nel tempo delle devastazioni sempre più accanite che una ragione senz'anima produce nell'esperienza dell'uomo e del mondo, occorre farsi nutrire e sostenere. Una necessità di riscoperta non ingenua, ma avvertita e puntigliosa, filosoficamente sorvegliata, del volto dei saperi catalogati talora frettolosamente come irrazionali, del loro messaggio profondo, della loro tessitura complessa e stratificata, dalle religioni alle fonti magiche e sapienziali, fino alla riflessione esigente e problematica di filosofi come Schopenhauer, Nietzsche e Kierkegaard, Bergson e Heidegger, è quella che, con una sicurezza mai presuntuosa, semmai con la tortuosità di un'interrogazione ripetuta e incalzante, l'autrice ci invita a fare.
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Bruno Giordano; Ulliana S. (cur.)
Epistole italiane
br. Questo libro raccoglie in un testo unico le lettere d'introduzione - le Epistole proemiali - che Giordano Bruno dispose quale premessa ai propri dialoghi italiani. Tramite queste lettere il pensatore nolano intendeva fornire una chiave di lettura e di spiegazione facilitata al complesso materiale teoretico, che avrebbe successivamente sviluppato ed esposto nella propria opera filosofica. Volumi di difficile comprensione - come la "Cena de le Ceneri"; "De la Causa, Principio e Uno"; "De l'Infinito, Universo e mondi"; "Spaccio de la Bestia trionfante"; "Cabala del Cavallo pegaseo"; "De gli Eroici Furori" - avrebbero così trovato una guida per una corretta interpretazione. La presente raccolta delle lettere introduttive ai testi bruniani, cerca di tracciare - dopo uno studio preliminare dell'intero corpus dei Dialoghi Italiani - una linea interpretativa unitaria, di analisi e commento, fornendo in tal modo quella guida auspicata e cercata dallo stesso filosofo nolano.
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Rossi Annalisa
Possibilità dell'io. Il cogito di Descartes e un dibattito contemporaneo: Heidegger e Henry
brossura Che cosa intendiamo quando diciamo: cogito ergo sum? - Penso, esisto in quanto pensante. E questa è l'unica cosa di cui per Cartesio, uno dei più grandi pensatori della nostra tradizione occidentale, non è mai possibile dubitare. Si tratta, in effetti, di una tesi fondamentale che appartenendo alla storia del Seicento ha vantato in tempi più recenti forse il primato dell'uso/abuso di una formula filosofica perfino a mo' di slogan, pur vantando nel contempo una chiarezza intuitiva solo apparente. E per questo che il cogito di Cartesio appartiene anche al pensiero contemporaneo: per l'interesse e la problematicità suscitati dall'idea che la prova della nostra esistenza consiste nella nostra capacità di pensiero. Si intuisce come qui siano implicate molte questioni, filosofiche e culturali, legate in primo luogo alla natura dei rapporti fra il pensiero e l'azione, la mente e il corpo. Ma che ci portano presto a interrogarci sull'opportunità di un cambio di prospettiva rispetto a una teoria della certezza incontrovertibile della presenza di sé a se stessi. Infatti, l'essere capaci di pensiero è una possibilità dell'io che consente altre vie interpretative e che mette qui in gioco due voci filosofiche contemporanee - Heidegger e Henry - per poi invitare a pensare una teoria dell'autocoscienza che non consacri l'io come principio di tutte le cose, né perciò del mondo, della verità, del senso.
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Pinotti A. (cur.)
La questione della brocca
br. Che cosa è una cosa? Circondati, talvolta assediati dalle cose, usiamo volentieri il termine "cosa" per parlare d'altro, dimenticando proprio quel che fa di una cosa una cosa (ad esempio, di una brocca una brocca). Quattro grandi filosofi del Novecento provano qui a ricordarcelo. Ragionando di vasi, di brocche, di manici, Simmel e Bloch, Heidegger e Adorno ci offrono quattro casi esemplari di quel ritorno alle cose stesse che è stato non solo la parola d'ordine di un movimento filosofico particolare, la fenomenologia, ma anche un complessivo orientamento del pensiero contemporaneo verso l'esperienza nella sua vivente corporeità: un'esigenza urgente di concretezza che non significa cedimento all'empirismo, ma piuttosto delicata empiria, scrupolosa dedizione agli oggetti, infaticabile svelamento dei loro infiniti strati di senso. Il lettore può sperimentare qui quattro diversi stili, profondamente affini ma anche irriducibili nelle loro peculiarità, con cui la filosofia è tornata ad accostarsi ai molteplici sensi delle cose: a partire dal senso estetico, quello che in primo luogo e originariamente ci dischiude l'oggetto in quanto cosa della percezione e dell'immaginazione, aprendoci al mondo.
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Terrosi Roberto
Storia del concetto d'arte. Un'indagine genealogica
br. Ancora oggi leggendo molti manuali di storia dell'arte si ha l'impressione contraddittoria che l'arte sia qualcosa di molto esteso (dai primitivi ai nostri giorni) e allo stesso tempo di molto specialistico (si pensi alla settorialità dell' arte contemporanea). Questa storia del concetto d'arte si propone, attraverso una prospettiva genealogica, di fare chiarezza su questo punto mostrando come l'arte sia un concetto tipicamente occidentale, forgiato piegando ad un uso specifico i termini nati per altri usi e mostrando come il concetto di arte che usiamo oggi sia un'invenzione della modernità, da cui l'Occidente ha estratto una visione universalista che ha esteso retroattivamente a tutte le epoche e che ha esportato geograficamente in tutte le culture.
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Salanitro Niccolò; Lombardo G. (cur.)
Studi sulla poetica di Aristotele
brossura Approfondire i temi trattati da Aristotele nella "Poetica" non è un'impresa facile, perché il testo ci è pervenuto mutilo e in una redazione spesso sintetica o abbozzata. Condotta con un talento teoretico che sa coniugare un'accesa passione polemica a un vigile rigore filologico, la ricerca dell'autore assolve brillantemente a quest'impresa e porta un contributo prezioso all'interpretazione dell'idea fondamentale dell'estetica aristotelica e, più in generale, di tutta la riflessione antica sul bello e sull'arte.
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Marrone Pierpaolo
Nomi comuni. Esplorazioni di filosofia morale
brossura La nostra esperienza morale sembra essere sempre più frammentata, mentre i nostri codici etici sono divenuti problematici, aperti a revisioni, talvolta così profonde, da rendere l'idea di una lettura lineare della nostra moralità qualcosa di sorpassato. L'azione morale e la conoscenza etica assomigliano così all'esplorazione di un territorio parzialmente sconosciuto. Quelle che vengono offerte in questo volume sono, appunto, esplorazioni di alcuni arcipelaghi concettuali - calcolo, comunità, eguaglianza, minaccia, progresso, regole - della filosofia morale. Non offrono una visione conclusiva dei problemi che indicano, se mai questo è possibile, ma intendono convergere tutte su una idea che, per quanto sullo sfondo, è centrale, ossia che l'esperienza etica viene da noi percepita come un'unità narrativa: un'unità frastagliata, talvolta addirittura difficilmente componibile, della quale ci sono sconosciuti i confini e della quale intravediamo spesso solo vaghi contorni, ma che non possiamo fare a meno di pensare e ripensare, asintoticamente, come unità.
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Severino Emanuele; Testoni I. (cur.)
La follia dell'angelo. Conversazioni intorno alla filosofia
br. L'angelo del titolo è il cherubino posto da Dio a sbarrare l'accesso ad Adamo ed Eva al giardino dell'Eden e a negare quindi l'immortalità che è loro dovuta: un angelo che Severino definisce folle, ravvisando nel fondamento della fede cristiana le radici della nostra incompiutezza e infelicità. Da questa immagine parte questa conversazione in cui Severino espone il proprio pensiero e la propria autobiografia intellettuale.
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Ponti M. Barbara
Mito, immagine e forma nell'estetica di Enzo Paci
brossura
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Garelli Jacques
Le mort et le songe
brossura
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Longo Giulia
Kierkegaard, Nietzsche: eternità dell'istante, istantaneità dell'eterno
brossura "Il nostro rapporto verso Dio è solo non-verità, grida Nietzsche. Sì, risponde Kierkegaard, e lo diventa sempre di più, quanto più noi abbiamo a che fare con Lui. Ma il rapporto di Dio con noi è verità - nostra verità! - La verità è in noi, non viene dal di fuori, replica Nietzsche. Dio è in noi, viene dall'interno dentro di noi, fa eco Kierkegaard. Allora Dio è il mio fondo dell'anima, ritiene Nietzsche. Allora è il fondo della mia anima l'apertura sorgiva verso Dio, risponde Kierkegaard". Le parole tratte dalla Apokalypse der deutschen Seele di H. Urs von Balthasar, citate a mo' di esergo del presente lavoro - primo in Italia a soffermarsi in maniera specifica e articolata su Kierkegaard e Nietzsche -, restituiscono quanto in esso si è cercato di proporre: una Zwiesprache intesa come un "dialogo a due voci", modalità di approccio privilegiata e non pregiudiziale per un confronto problematico tra i due grandi pensatori, interpellati sul terreno-principe di incontro e scontro quale quello cruciale dell'incrocio tra tempo ed eterno.
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Gasparotti R. (cur.)
In contrattempo. La pittura malgrado tutto
brossura Questo libro non è semplicemente un saggio di estetica o di teoria delle arti dedicato alle sorti della pittura nel contemporaneo, né è il solito catalogo di opere visive introdotte o "presentate" da autori dediti alla pratica logico-verbale. È, invece, la testimonianza di un incontro tra alcune voci dell'interrogazione filosofica contemporanea europea e alcuni protagonisti attuali del fare artistico italiano, in particolare pittorico. È il concreto esempio di un confronto tra la prassi filosofica e la prassi artistica, nel rispetto della loro invalicabile distanza. I pittori protagonisti, con le loro opere, del dialogo sono: Italo Bressan, Francesco Correggia, Pietro Finelli, Silvestro Lodi, Lello Lopez, Salvatore Lovaglio, Franco Marrocco, Marco Pellizzola, Nicola Salvatore (intervistati da Valeria Tassinari). Gli autori dei saggi teorici sono: Massimo Donà, Félix Duque, Romano Gasparotti, Vladimir Gradev, Gabriele Perretta, Carlo Sini, Vincenzo Vitiello.
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Jullien François; Ghilardi M. (cur.)
Pensare con la Cina
br. François Jullien, inizialmente grecista per vocazione, poi sinologo di formazione, ha scelto di compiere una lunga 'deviazione" rispetto alla lingua e alle tematiche del pensiero per esporre le categorie e le strutture del pensiero occidentale all'esteriorità rappresentata dal pensiero cinese, e mettere in questione l'impensato della filosofia europea. Negli scritti qui presentati - saggi brevi, interviste, dialoghi - emerge in modo chiaro e conciso l'intenzione di fondo della sua proposta teorica, offrendo sia al lettore già avvezzo al suo lavoro, sia a chi vuole accostarlo qui per la prima volta, la possibilità di ricapitolare le sue linee essenziali.
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Ghilardi M. (cur.); Magno E. (cur.)
Simplegadi. Vol. 27: Sentieri di mezzo. Tra Occidente e Oriente
br. Nell'intento di proseguire sulla strada del dibattito interculturale, i saggi proposti in questo numero di Simplegadi rispondono a diverse esigenze. Da un lato, si è inteso dare spazio a contributi che permettessero di affrontare argomenti diversi, in modo tale da rendere conto della varietà di approcci e della pluralità di voci che costituiscono una ricerca dialogica e interculturale in senso ampio: per questo gli argomenti trattati spaziano dalla storia della filosofia alla linguistica, da tematiche filologiche e problemi di traduzione a confronti tra autori e proposte filosofiche di differenti tradizioni. Dall'altro, il comune denominatore di questi stessi saggi è rappresentato proprio dal costante confronto con l'esteriorità filosofica, linguistica, culturale - che innerva necessariamente ogni pensiero che si voglia aprire alle tensioni del presente. In questo numero l'esterno, l'altro, lo straniero è costituito in particolar modo dalle tradizioni di pensiero di India, Cina e Giappone. Senza voler ridurre ogni forma di confronto a un esercizio accademico e logico-argomentativo, ma cercando il più possibile di preservare la novità e la sorpresa dell'incontro con il diverso, i contributi di questo volume hanno l'intento di offrire una possibilità in più di comprendere e approfondire la natura filosofica dei temi implicati in ogni percorso interculturale.
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Romano F. (cur.); Romanini M. (cur.); Tauriello S. (cur.)
La metafora nella relazione analitica. Atti del IV incontro italo-brasiliano di psicoanalisi
brossura L'ipotesi teorico-clinica di Armando Bianco Ferrari partendo da S. Freud, M. Klein, W. Bion, recupera al pensiero psicoanalitico la dimensione della corporeità come origine della mente e suo oggetto primo. Ne deriva una revisione di tutti i concetti fondanti della psicoanalisi nel senso di funzioni dinamiche dell'apparato psichico. Gli esiti di questa ricerca sono confluiti in tre convegni che si sono svolti alternativamente in Italia ed in Brasile. Questo volume raccoglie i contributi presentati durante il IV Incontro di Psicoanalisi Italo-Brasiliano, (Firenze: 28-30 luglio 2006) a tre mesi circa dalla morte di Ferrari, intorno agli ultimi sviluppi della sua ipotesi: il formarsi del linguaggio metaforico nell'ambito della relazione analitica, una riconsiderazione dei concetti freudiani di lutto e melanconia, una riflessione sulla estensione del concetto di effetto placebo al contesto della relazione analitica, alcune considerazioni sulla clinica con bambini e adolescenti dall'ambito psicoanalitico al contesto ospedaliero.
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De Conciliis E. (cur.)
Dopo Foucault. Genealogie del postmoderno. Atti del Convegno (Napoli, 15-16 febbraio 2007)
br. Il persistente interesse per l'opera di Michel Foucault sembra essere il sintomo di una profonda corrispondenza tra la genealogia foucaultiana dell'Occidente e le attuali, violente metamorfosi imposte a quest'ultimo dalia mondializzazione. La modernità ha realizzato, sia sui piano individuale (etico e speculativo) che su quello collettivo (sociale e politico), un gigantesco processo di soggettivazione/assoggettamento dell'umano, del quale Foucault ha tracciato la mappatura genealogica scavando nel premoderno. Oggi, nella misura in cui la postmodernità (con i suoi nuovi poteri-saperi) sembra realizzare un'inquietante, regressiva de-soggettivazione dell'Occidente, il lavoro di scavo lasciatoci da Foucault tende a funzionare come un grimaldello: da un lato esso aiuta a comprendere ed interrogare i sensi e gli effetti (anche estetici) della globalizzazione; dall'altro può rovesciare l'epocale perdita d'identità soggettiva occidentale in occasione di "resistenza". Questa potenzialità spiega il significativo allargamento del dibattito su Foucault oltre i limiti specialistici dei foucaultismo, e l'esigenza di esplorare nuovi percorsi archeo-genealogici in grado di catturare il legame tra Foucault e ciò che è apparso "dopo" di lui: il nostro paesaggio enigmaticamente post-umano.
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Vitiello Vincenzo
I tempi della poesia. Ieri/oggi
brossura L'arte non abita più la regione ideale della Bellezza e del Significato. Ancora ieri la poesia viveva l'esperienza dell'estraneità dell'uomo alla Terra fidando nel potere del linguaggio e della ragione di portare pur il silenzio della natura e della morte alla trasparenza della parola e del significato. La poesia di oggi, resa esperta, dalla più recente storia, della catastrofe dell'umano, cerca altro nelle macerie del linguaggio: non nuovi "significati", ma un più antico suono, il respiro del corpo. Accostandosi alla natura, questa poesia ridà alla parola significante dell'uomo il peso e l'umore della terra, delle erbe, delle pietre, degli animali. Ha appreso, e ci ha appreso che, oltre lo stare insieme nella polis, v'è, anche per l'uomo, la possibilità di un più aperto, ospitale, stare-accanto, proprio dell'esperienza del sacro.
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Invitto Giovanni
Fra Sartre e Wojtyla. Saggi su fenomenologie ed esistenze
br. Perché si avverte il bisogno di parlare ancora di fenomenologia? La fenomenologia, dopo un secolo di fasti, sembra essere messa in crisi come fosse un sapere datato. La fenomenologia dopo Husserl, però, potrebbe essere permanentemente attiva per la sua riflessione sull'esistenza, per l'ermeneutica che ne è scaturita, per la narratologia descrittiva che ne è stata la naturale e più interessante conseguenza. Questo vale non solo per autori ormai classici e inseriti di diritto nella storia del pensiero del Novecento, come Sartre e Merleau-Ponty, ma vale anche per una costola significativa della nostra cultura come la filosofia femminile che si chiama anche pensiero della differenza sessuale o di genere. Di Karol Wojtyla rimarrà certamente più impresso il ruolo nella chiesa cattolica rispetto al suo laboratorio filosofico-fenomenologico attivo sino al 1978, anno del pontificato. Il testo accosta il suo nome a quello di Sartre, proprio per significare come dalla stessa matrice fenomenologica siano nati pensieri divergenti: quello del francese che ha elaborato un'ontologia del Nulla e quello del polacco che ha coniugato la fenomenologia militante con la cultura carmelitana di Teresa d'Avila e di Giovanni della Croce.
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De Pascalis A. (cur.); Marra M. (cur.)
Alchimia. Ediz. illustrata
ill., br. Materia nomade, erratica, dai contorni identitari incerti, è ancora oggi difficile dare una definizione dell'alchimia all'interno della storia culturale dell'occidente, definirne un territorio, una lingua. Terreno ibrido tra tecnica manipolatoria della materia e tensione soteriologica a una rigenerazione microcosmica e macrocosmica, l'alchimia, con la sua natura anfibia, sfugge anche nella modernità, nonostante i molteplici tentativi ermeneutici, epistemologici, storici, psicoanalitici, a ogni tentativo di classificazione. Un altrove assoluto, una "scienza degli imponderabili" (secondo una nota definizione coniata da Elémire Zolla) in cui è assai complesso riconoscere radici e nozioni note, rassicuranti. Un argomento ideale per inaugurare una nuova collana di studi sui rapporti tra l'uomo e il sacro.
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Ponzio Julia; Silvestri Filippo
Il seme umanissimo della filosofia. Sul pensiero di Giuseppe Semerari
brossura Una ricostruzione teoretica del pensiero di Giuseppe Semerari a partire dal suo dialogo con autori e orientamenti della filosofia del passato, dalle sue "esperienze" del pensiero moderno e contemporaneo, italiano e straniero, in vista di una filosofia possibile, umanamente progettata, esposta al rischio della sconfitta e del fallimento, che si decide nella relazione con se stessi, con gli altri e con il mondo. Si tratta di una filosofia in cui ciò che viene ad essere (senza garanzie ed al rischio del non essere) non è la Verità, ma la responsabilità umana. La subordinazione della gnoseologia all'etica, conseguente alla definizione del trascendentale come insecuritas, è una delle cifre caratterizzanti la filosofia di Semerari: la ricerca della verità procede dallo sforzo dell'essere umano verso la propria responsabilizzazione, la quale assume, dunque, il carattere di elemento costituente.
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Lévy Pierre; Bianco G. (cur.)
Cyberdemocrazia. Saggio di filosofia politica
br. Su internet non solo tutti o quasi possono esprimere on line la loro opinione o si possono creare dei forum di discussione, ma nascono anche delle vere e proprie città e regioni virtuali. Esse tessono dei legami di tipo nuovo, che sfuggono alle barriere politiche e geografiche tradizionali. Questa nuova libertà è un pericolo oppure un'opportunità? Per Pierre Lévy, essa preannuncia l'avvento di una possibile democrazia generalizzata e getta le basi per una vera società civile planetaria e, forse, una nuova forma di Stato, una sintesi visionaria delle trasformazioni che l'avvento di Internet provoca nella vita democratica.
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Invitto Giovanni
Idee e schermi bianchi. Filosofia e cinema tra il mito e il falso
br. Questa pubblicazione si inserisce nel confronto-disputa, di forte attualità, tra cinema e filosofia. Il volume procede prevalentemente tra due piste di lettura trasversali: quella del "mito" e quella del "falso". Il testo esamina la valenza filosofica, implicita o dichiarata, di film, sceneggiature, registi e intercala il tutto con riferimenti a radici ed echi filosofici. Si troveranno, quindi, riflessioni su Sartre e il cinema americano, sul neorealismo, sulle figure di Aracne e dell'Anticristo nella filmografia occidentale. Sono presenti anche saggi su Dr. Jekyll e Mr. Hyde nel tempo del muto, su Ingmar Bergman e Dreyer, su Bertolucci e il suo "Ultimo tango a Parigi". In appendice, un contributo sull'attore-cantante Domenico Modugno e la sua sicilianità "autofalsificata".
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Bottani A. C. (cur.); Davies R. (cur.)
Ontologie regionali
br. Persone, artefatti, insiemi, opere d'arte, documenti, limiti, finzioni... Che tipi di cose sono queste? In che cosa si distinguono le une dalle altre? Che rapporto hanno con il tempo, lo spazio, il vasto e stratificato regno delle possibilità, le multiformi pratiche e convenzioni umane? Mentre l'ontologia generale si prefigge il compito aristotelico di delineare i principi universali dell"essere in quanto essere", una sempre più variegata famiglia di studi filosofici rivolge la propria attenzione a categorie di entità più circoscritte e specifiche ma non per questo meno centrali nel nostro modo di concepire noi stessi e il mondo che ci circonda - Husserl le chiamava "ontologie regionali" - allo scopo di indagarne la struttura ontologica, la natura profonda e le regole di individuazione. Muovendo da varie impostazioni metodologiche, gli autori di questo volume sottopongono a disamina un certo numero di "regioni ontologiche" contraddistinte dalla loro importanza per la filosofia e per il senso comune.
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Leone Giovanni C.
Marx dopo Heidegger. La rivoluzione senza soggetto
br. È possibile un confronto di pensiero tra Marx, il filosofo militante, e Heidegger, il pensatore di "solo un dio ci può salvare"? È possibile una tensione anticapitalista senza soggetto rivoluzionario? Il saggio dà una risposta positiva a questi interrogativi sulla base di un'analisi critica dei testi fondamentali di Marx e dell'intera opera heideggeriana. La fenomenologia storica di Heidegger si incontra con il materialismo storico di Marx, prospettando la possibilità di una connessione tra il comunismo marxiano e l'evento heideggeriano, in chiave antisoggettivistica. Il saggio mostra che ogni strada volontaristica e tecnica di fuoriuscita dal capitalismo è preclusa; l'unica via praticabile è prestare attenzione, in un tentativo di nuovo inizio del pensiero, al senso dell'essere rimasto nascosto dietro la storia della manipolazione produttivistica della natura e il destino di mera accumulazione di ricchezza astratta. La deriva nichilista della società attuale esige sempre di più una prospettiva postcapitalista, non centrata più sulla comunità, ma sull'autentico abbandono degli individui alla libertà, alla ricchezza e all'intensità del proprio essere nel mondo.
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Lyotard J. François; Kirchmayr R. (cur.)
La fenomenologia
brossura La fenomenologia di Jean-François Lyotard non è solo il primo lavoro di ampio respiro di uno dei filosofi più importanti della vague post-strutturalista francese, ma è anche una coerente interpretazione critica del pensiero di Husserl. Collocandosi sulla scia di Maurice Merleau-Ponty, di cui fu allievo, Lyotard si inserisce nella ripresa degli studi fenomenologici che segnarono gli anni cinquanta a partire dalla pubblicazione della Crisi delle scienze europee e dei primi inediti husserliani. Il filosofo francese, seguendo lo svolgersi dell'opera di Husserl, intreccia una rete di rimandi filosofici e culturali che mostrano la ricchezza della prospettiva fenomenologica nel pensiero del XX secolo. Mettendo in luce le maggiori implicazioni metodologiche, Lyotard effettua una prima ricognizione critica della fenomenologia, soprattutto nel suo confronto con le scienze umane e il marxismo.
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Dreon Roberta
Il sentire e la parola. Linguaggio e sensibilità tra filosofie ed estetiche del Novecento
brossura
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Sarcinelli Franco
Filosofia della mancanza. Tra fenomenologia e filosofia analitica
br. Come è possibile affrontare in termini complessivi la nozione di mancanza in base a un repertorio teorico novecentesco? I riferimenti prescelti sono stati la fenomenologia e la filosofia analitica americana con l'obiettivo di cogliere la compatibilità di un regime discorsivo logico-concettuale con la prospettiva ontologica di una ricerca del senso eccedente. Recuperando all'interno della fenomenologia la dimensione ontologica il volume propone una rilettura del concetto di intenzionalità di Husserl. Dal dibattito interno agli analitici emergono quelle posizioni che interagiscono con la filosofia "continentale", quali l'intenzionalità e la coscienza secondo John Searle. Nella seconda parte si indaga la mancanza mediante "prelievi" tematici operati entro i territori delle scienze umane: la linguistica per il linguaggio, la psicoanalisi per il simbolo, l'antropologia per il concetto di identità. Ne emerge in sintonia con Ricoeur, l'idea che l'incremento del senso come supplenza della mancanza si può realizzare attraverso la via lunga delle scienze umane alla luce di una fenomenologia di tipo ermeneutico. Il lavoro presenta un quadro aggiornato nella filosofia contemporanea (in relazione alla diarchia continentali/analitici) e nelle scienze umane (in relazione a posizioni post-strutturaliste in linguistica, post-freudiane in psicoanalisi, post-funzionaliste in antropologia).
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Del Bono Serena
Foucault. Pensare l'infinito. Dall'età della rappresentazione all'età del simulacro
brossura Che ne è del segno nell'età moderna, in cui il sapere si centra attorno alla figura uomo e alla sua finitudine? Perché Foucault definisce la Letteratura come il luogo di una scelta originaria che è alla base della nostra cultura? Cos'è il simulacro? E cosa intende l'autore quando parla di trasgressione, del pensiero del di fuori e di un linguaggio che scorre all'infinito? Questo scritto cerca di dare una risposta a tali interrogativi, mostrando la continuità tematica e la complementarietà presente in alcuni testi maggiori del filosofo - Le parole e le cose, Nascita della clinica - e altri considerati dalla critica un po' a lato della sua produzione, quali Raymond Roussel, Questo non è una pipa e i testi "letterari".
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Filosofia sociale. Scritti in memoria di Luigi Pasquazi raccolti da Marida Scillitani
brossura Ontofenomenologia del diritto e della politica, Antropologia filosofica della fiducia, Bioetica, Sociologia relazionale, Pensiero e cibernetica, Giustizia e diritto al giudizio, Vulnerabilità e solidarietà dei soggetti di diritto, Responsabilità, legge e sapere: onnicomprensivo e inesauribile è il campo della 'Filosofia sociale', la quale vive del principio per cui la coesistenza è condizione trascendentale dell'esistenza, ovvero la verità è relazionale, spirituale, donativa (e trinitaria), è etica, politica, giuridica (e religiosa), è Filosofia pratica co-esistenziale.
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Weil Eric; Vestrucci A. (cur.)
Violenza e libertà. Scritti di morale e politica
br. Questo volume di Eric Weil propone un'interpretazione del legame tra la violenza e la libertà, inteso come espressione della relazione tra individuo e Stato. Libertà nelle leggi, libertà dalle leggi; violenza dello Stato, violenza contro lo Stato; legittimità della violenza garante di libertà; libertà come esclusione della violenza. Ancora una volta, la filosofia di Weil rappresenta un'autorevole chiave di lettura delle circostanze storico-politiche contemporanee, una tensione sempre attuale verso l'universalità della realtà umana. Il volume è arricchito da cinque saggi critici sul pensiero di Eric Weil nelle sue declinazioni teoretiche, morali e politiche, e nell'ambito del pensiero filosofico contemporaneo.
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Bataille Georges; Mati S. (cur.)
Lascaux. La nascita dell'arte
br. Georges Bataille fa sfilare davanti agli occhi del lettore le prime figure create dall'uomo non per perseguire uno scopo utile, bensì al solo fine di corrispondere alla sua essenza spiritualmente libera: la caverna dipinta di Lascaux rappresenta la nascita assoluta dell'arte. Questo "miracolo" coincide però con l'apparizione nel mondo dell'uomo stesso e con il congedo dal suo passato animale; arte, umanità ed espressione del sacro compaiono insieme all'origine, concentrate in questa eccezionale testimonianza figurativa. Attraverso una sapiente considerazione delle manifestazioni di queste prime origini (la festa, il gioco, il sacrificio, il divieto e la trasgressione), Bataille ci avvicina a quegli uomini che, come viene affermato nel testo, furono nella storia coloro che cominciarono.
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Tarantino Stefania
La libertà in formazione. Studio su Jeanne Hersch e Maria Zambrano
brossura "Questo libro di Stefania Tarantino è un saggio sulla natura della vocazione filosofica che, ricostruendo, interpretando e interrogando con cura e attenzione il percorso di ricerca di due grandi filosofe del secolo scorso, Jeanne Hersch e Maria Zambrano, esemplifica nitidamente la vocazione filosofica dell'autrice. L'intreccio della ricostruzione e dell'interpretazione del pensiero e della scrittura di Hersch e Zambrano coinvolge grandi frammenti del mosaico della ricerca filosofica del ventesimo secolo, chiamando in causa figure torreggianti quali Karl Jaspers e Martin Heidegger, Henri Bergson, Max Scheler e Ortega y Gasset, Maurice Merleau-Ponty e Simone Weil. E' un libro, questo di Stefania Tarantino, che vale la pena di leggere e studiare. Perché, quali che siano gli orientamenti filosofici di chi legge, è un libro che fa riflettere, che genera effetti nel lector in philosophia." (Dalla prefazione di Salvatore Veca).
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Hartlib Samuel
Macaria, la città dei filosofi. Anatomia di un regno
br. Molti pensatori suscitano emozioni intense, vive, profonde ma pochi producono pagine in grado di prendere per mano il lettore e condurlo attraverso i sentieri del bosco della fantasia. Macaria di Hartlib è questo bosco che ci accingiamo ad attraversare. Il nome di Macaria, scelto per indicare la sede dell'altrove sociale, politico ed economico, è riconducibile ad alcune fonti appartenenti alla letteratura utopica quali l'Utopia di Thomas More, il Commentariolus De Eudaemonensium repubblica, di Kaspar Stiblin, e l'Atlantide platonica. Le sue pagine sono intrise di profondo ottimismo, in quanto per Hartlib tutto è progetto perché tutto è realizzabile e nulla è impossibile, complice anche l'origine evangelica del termine. Macaria si conferma come la terra felice per antonomasia secondo una prospettiva evidente in altri testi simili, ma anche il forte senso comunitario di Andreae: "in questa repubblica nessuno ha solo i genitori, ma lo Stato stesso è genitore" e di More: "l'intera isola è come una sola famiglia". Il lettore scoprirà il regno dei sogni, la città della filosofia, mistica e filantropica, i cui abitanti possiedono la pietra filosofale, come emerge dalle lettere del Fridwald, e si dedicano a esperimenti farmacologici, realizzando di fatto una sorta di comunità o di circolo alchemico regolamentato dalle Leges Antilianae.
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Comelli Francesco; Faucitano Simona
Etnopensieri: eredità di gruppo e trasformazione dell'identità individuale: scenari urbinati formativi e professionali fra clinico e sociale
brossura
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Babeleonline print. Vol. 4: Europa e Messia
brossura
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Arnheim Rudolf; Pizzo Russo L. (cur.); Cali C. (cur.)
L'immagine e le parole
brossura Contro le teorie che interpretano la percezione come registrazione passiva o costruzione attiva dei fenomeni, Rudolph Arnheim, fedele ai principi teorico-metodologici della psicologia gestaltista, sviluppò un potente strumento in grado di condurre a una più profonda comprensione dell'arte. La proposta dello studioso tedesco si presenta come il tentativo rivoluzionario per le dottrine estetiche di pensare l'intelligenza della percezione. Arnheim ci invita, infatti, a esercitare con lo sguardo la capacità di cogliere relazioni e risolvere problemi, di impegnare il pensiero nell'analisi dei valori espressivi e dei significati delle opere d'arte. Il volume, curato da Lucia Pizzo Russo e Carmelo Cali, è stato pensato come omaggio a una delle figure più rappresentative del Novecento nell'anno in cui è venuto a mancare. Le letture disseminate nei suoi numerosi testi, qui per la prima volta raccolte, ci pongono di fronte alla ricchezza della psicologia della Gestalt dispiegata con eccezionale efficacia nella descrizione di singole opere. Guidato dall'esigenza di rendere giustizia al significato di ciò si vede, Arnheim ci accompagna in una vera e propria esplorazione dell'orizzonte artistico e ci indica la via verso una logica dell'immagine distante da qualsiasi tentazione formalistica o retorica.
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Ariemma Tommaso
Il senso del nudo
brossura
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Basso Elisabetta
Michel Foucault e la daseinsanalyse. Un'indagine metodologica
brossura
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Vanzago Luca
Coscienza e altertà. La soggettività fenomenologica nelle meditazioni cartesiane e nei manoscritti di ricerca di Husserl
brossura
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