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‎Viola Beppe‎

‎Vite vere compresa la mia‎

‎ill., br. Dal 1977 al 1982 Beppe Viola scrive su "Linus", la leggendaria rivista di fumetti, ma anche di cultura, satira e arte varia. Nella rubrica "Vite vere" gioca da battitore libero attingendo alla sua vena di umorista e di scandagliatore di vite, compresa la sua. Sì, perché ai pezzi di colore sull'attualità di quello scorcio di anni tutt'altro che colorato, Viola alterna irresistibili sketch tratti dalla sua professione di giornalista sportivo fuori dal coro e da quel mondo favoloso e stravagante di una Milano "che non è mai tardi". Le Vite vere, oltre che la sua, sono quelle di Oreste del Buono e dei colleghi di corso Sempione, di Rivera e di Pozzetto, dell'avvocato Agnelli e di Pannella, di scommettitori clandestini e di giocatori incontinenti, dell'Ernestino "sempre impiantato in Galleria Vittorio Emanuele col suo bravo seggiolino, la sua bella valigetta vetrinesca, il suo cravattificio open, tipo Wimbledon quando c'è la bella stagione", della Malpensa, una tipa che "balla senza appoggiare i piedi per terra, sembra che voli" o dei frequentatori dei giardinetti di viale Argonne che, come sanno tutti a Milano, stanno lì per "tenere insieme la nebbia fino all'alba e anche più in là". Con un'introduzione di Stefano Bartezzaghi e una nota ai testi di Gino Cervi. Prefazione di Enzo Jannacci.‎

‎Alpi Cozie‎

‎brossura‎

‎Alpi Giulie‎

‎brossura‎

‎Montagnola Senese‎

‎brossura‎

‎Bacci Gino‎

‎Livornesi. Un secolo di calcio amaranto‎

‎ill., br.‎

‎Alonge R. (cur.)‎

‎L'impero dei sensi. Da Euripide a Oshima‎

‎br. È difficile parlare di teatro senza toccare la tematica del desiderio, della passione della carne. La spinta pulsionale più audace, e trasgressiva, affiora già nella Fedra di Euripide, archetipo illustre di tutta una serie di variazioni suggestive (da Seneca a Racine, per finire con il provocante D'Annunzio). Resta però indubitabile che occorre distinguere sagacemente nel fluire dei secoli fra eros ed erotismo. Quest'ultimo si dà unicamente là dove c'è oltrepassamento dei limiti del divieto, ebbrezza di sfuggire risolutamente al potere intimidatorio del tabù. L'impero dei sensi di Oshima Nagisa un film del 1976, di più di trent'anni fa, ma che colpisce ancora allude a questa invadenza erotica della scena nel dare il titolo a un convegno di studi (27-29 novembre 2008) promosso dal DAMS di Torino, di cui il presente volume raccoglie gli atti.‎

‎Grossi Giuseppe‎

‎Lost moderno. Lettura di una serie televisiva‎

‎ill., br. L'epica postmoderna che ha cambiato la narrazione televisiva. Lost è la storia avvincente di un gruppo di sopravvissuti a un disastro aereo su un'isola misteriosa. Il serial tv ha tenuto per sei anni incollati allo schermo tv o del computer milioni di fan in tutto il mondo. L'isola di Lost è il luogo del mistero e del dubbio, ma diventa anche una metafora autoreferenziale della serie nel panorama televisivo: unica, irraggiungibile, isolata. Gli spettatori si sentono tutti parte di una storia di naufraghi che, che tra mito e scienza, ha creato personaggi e racconti totalmente accostabili al pensiero postmoderno. Laddove per postmoderno si intende un modo nuovo di guardare la realtà: più complesso, mai razionalistico, sempre scettico e pronto ad essere messo in discussione. Ecco perché il "Lost moderno" non può fornire risposte, ma interrogare la serie scoprendone i retroscena socio-antropologici. Concetti come luogo, politica, gioco ed onomastica partecipano tutti di una realtà virtuale che interagisce attivamente, coinvolgendolo, con il suo pubblico.‎

‎Isgrò Giovanni‎

‎Il teatro negato. Le invenzioni dello spettacolo in Sicilia dal Cinquecento all'Ottocento‎

‎brossura Sfidando l'equivoco della 'municipalità" questo saggio intende illustrare le dinamiche che, dopo aver bloccato sul nascere il mestiere del comico in Sicilia nel tempo in cui questa professione stava per prendere avvio come nel resto del continente italiano, favorirono lo svilupparsi di altre idee di teatro destinate, tuttavia, a rimanere ai margini degli statuti consolidati della storiografia. Lungi dal proporsi come défense fine a se stessa di un territorio, questo studio punta da un lato a fare chiarezza su una cultura diversa da quella dominante, dall'altro a stimolare riflessioni utili per una visione più ampia del panorama del teatro dell'età moderna, al tempo stesso proiettata verso gli sviluppi di quella contemporanea.‎

‎Barba Eugenio; Savarese Nicola‎

‎L'arte segreta dell'attore‎

‎ill. Questo libro, col titolo "Anatomia dell'attore", è stato pubblicato per la prima volta nel 1982 come risultato delle prime sessioni della Scuola Internazionale di Antropologia Teatrale (ISTA) fondata e diretta da Eugenio Barba, con la collaborazione di maestri di teatro, docenti, attori e registi provenienti da tutto il mondo. Dal 1980, le sessioni dell'ISTA si sono moltiplicate e il volume ha aggiunto, nel tempo, sezioni, brani e immagini senza però cambiare la sua caratteristica di dizionario-album, con un intenso rapporto fra testo e figure (più di 700), e la creazione di sorprendenti accostamenti di forme nel tempo e nello spazio. La semplicità di questo schema adatto ad essere subito compreso da insegnanti e studenti di teatro - ma anche da artisti della visione come disegnatori, pittori, architetti e scultori - ha fatto di quest'opera un classico vademecum che è stato tradotto, e più volte, in molte lingue (francese, inglese, spagnolo, portoghese, giapponese, turco, ceco, serbo, russo, cinese). Una esauriente bibliografia e un indice analitico completano l'apparato di un'opera che non deve mancare negli scaffali degli attori.‎

‎Pontremoli Alessandro‎

‎La danza nelle corti di antico regime. Modelli culturali e processi di ricezione fra natura e arte‎

‎ill., br. I trattati di danza stampati in Italia fra Cinque e Seicento devono essere inquadrati in quel processo culturale della società di antico regime che è stato definito della riduzione ad arte delle pratiche e delle tecniche e che contribuì fortemente all'emersione di nuove figure professionali (i maestri di danza), all'individuazione di nuovi lettori e di nuovi pubblici, alla codificazione di inediti modi di danzare e di rinnovati percorsi di apprendimento e di insegnamento dei balli. Questi manuali, che contengono numerose illustrazioni, si inseriscono a pieno titolo all'interno delle dinamiche culturali del tempo, legate alle teorie sul ritratto tra pittura e letteratura, fino al punto da poter essere considerati - alcuni di essi - come gallerie di ritratti femminili presentati in forma di danza. Nella seconda parte del volume, a partire dalla cronaca di uno degli avvenimenti più importanti della fine del Cinquecento (la festa del 1599 in occasione dell'ingresso regale a Milano dell'Infanta di Spagna Isabella e di suo marito l'arciduca Alberto d'Austria) si cerca di comprendere come la danza di antico regime contribuisca alla costruzione culturale (e nel contempo alla sua messa in discussione) di una società della grazia e della conversazione, della gloria e della magnificenza del potere regale.‎

‎Flaszen Ludwik‎

‎Grotowski & company. Sorgenti e variazioni‎

‎brossura Stretto collaboratore di Jerzy Grotowski, Ludwik Flaszen raccoglie in questo libro programmi di sala, notevoli spunti di riflessione e una testimonianza diretta sul maestro polacco ricca, unica e, a suo modo, impagabile. Nell'insieme, un'ampia rassegna di documenti e di approfondite analisi sugli spettacoli, il parateatro, l'estetica, le idee, il carattere, la vita e persino la morte di Jerzy Grotowski con l'indicazione d'inedite aperture di ricerca. "Flaszen mira dritto al centro del problema e non guarda il resto. Il centro è la luminosa e beffarda utilità del teatro nella nostra vita. Il resto è la gloria e le sue ombre. Gloria e ombre dell'avventura ormai leggendaria che Ludwik Flaszen mise in moto convocando accanto a sé un giovane regista, ancora studente, per dirigere un insignificante teatrino nella provincia polacca. L'allievo era Jerzy Grotowski, che diventò, in seguito, il suo "maestro". Questo accadde molto tempo fa, nel 1959" (dalla Nota di E. Barba). Completano l'edizione italiana, oltre a una dettagliata Introduzione di Franco Perrelli e a una Nota di Eugenio Barba, una sezione di Testi aggiunti assente nell'edizione inglese del 2010.‎

‎Bellavia Sonia‎

‎Vienna e la Duse (1892-1909)‎

‎brossura‎

‎Marinelli Manlio‎

‎Aristotele teorico dello spettacolo‎

‎brossura Gli studi sullo spettacolo antico sono stati per lungo tempo prigionieri di alcuni nessi storiografici a aprioristici che ne hanno marcato una sorta di ritardo rispetto alle altre civiltà teatrali considerate fondanti dai nostri canoni culturali. Per un verso hanno pagato una ineguagliabile resistenza delle ipotesi di studio di marca testo-centrica, dall'altro, a questa prima ipotesi, si è aggiunto il luogo comune che il teatro antico sarebbe connotato da una insanabile mancanza documentale. Da decenni tuttavia la storia del teatro si è costituita come una disciplina ce non intende restituire una ricostruzione di una serie continua di spettacoli ma cerca di rivedere di volta in volta la definizione di una categoria, di tutte le sue pratiche e dei suoi saperi nei diversi contesti della storia. Tale nozione, il teatro, non è un'idea pre-ordinata, ma una categoria fluida, i cui connotati variano e si ridefiniscono di continuo. Questo studio intende mostrare alcuni specifici caratteri dell'idea teatrale dei greci a partire da un'analisi stringente del pensiero teatrologico di Aristotele. Ripartendo da tale figura, da sempre considerata centrale nella definizione dell'estetica teatrale, il libro offre uno sguardo diffuso sulle premesse e i precedenti teorici dello stagirita e quindi sui connotati della cultura e della civiltà teatrale greca tra V e IV secolo a.C. Pur impegnato in un'analisi accurata dei testi e delle fonti, il saggio mantiene costantemente vivo l'occhio verso le strategie di analisi della nuova teatrologia, proponendosi al contempo al pubblico degli antichisti e degli storici del teatro.‎

‎Harlin John jr.‎

‎L'ossessione dell'Eiger‎

‎ill., br. La parete nord dell'Eiger è il sogno di tutti gli alpinisti di punta. Molti vi persero la vita. Anche John Harlin, uno degli alpinisti i americani di punta che avevano portato tecniche e filosofie innovative sulle Alpi, morì nell'inverno del 1966 precipitando da quella parete durante il tentativo di aprire una nuova via direttissima, che in seguito venne completata e battezzata col suo nome, Harlin lasciava una giovane vedova e due figli bambini, e un trauma che sembrava impossibile superare. John junior promise a sua madre che non sarebbe mai diventato un alpinista e lottò tutta la vita per mantenere la promessa. Ma la passione che l'aveva assorbito dal padre fin dalla più tenera età lo tenne costantemente in contatto con la montagna. Sapeva che non avrebbe avuto pace fino a che non avesse scalato la montagna che era costata la vita a suo padre, e alla fine riuscì a compiere l'ascensione, vincendo le angosce della madre e la riluttanza della moglie, e ponendo fine all'ossessione che aveva torturato tutta la famiglia fino a quel momento.‎

‎De Rosa Miriam‎

‎Cinema e postmedia. I territori del filmico nel contemporaneo‎

‎ill., ril. "Cinema e postmedia" è la prima ricerca italiana dedicata al cinema-postmediale, a quelle forme filmiche che non vengono consumate dallo spettatore nella sala cinematografica ma piuttosto nei nostri spazi quotidiani. Cos'hanno in comune le grandi media-façade che ormai costellano le nostre città, le videoinstallazioni proposte dai musei, le applicazioni di geo-localizzazione del nostro smartphone? Che connessione è possibile trovare tra immagine in movimento e il nostro quotidiano? Quali effetti si riflettono sull'ambiente nel momento in cui questo diventa uno spazio di visione? All'incrocio tra film studies, riflessione estetica e filosofia del design, "Cinema e postmedia" cerca di rispondere a queste domande. L'esplorazione delle complesse dinamiche al centro dell'esperienza filmica in epoca postmediale si sviluppa a partire dal più recente dibattito sul postcinema e prova a rilanciarne una possibile lettura in chiave interdisciplinare. La ricerca evidenzia la stretta connessione fra tradizioni di matrice teorica e fenomeni quotidiani, attingendo da questi ultimi con la proposta di diverse case history. Adottando un approccio esperienziale, il volume riunisce dimensione desk e field e innesta tra esse un legame che consente di mettere in luce nuove categorie di analisi, individuando quella che è una galleria dei neoluoghi contemporanei del filmico.‎

‎Piva Leonardo‎

‎The goal. Le vie dello sport sono infinite‎

‎ill., br. Cosa può accomunare l'antico senato romano alle metodologie di preparazione di un concerto? In teoria nulla. Tuttavia un filo conduttore lo si può trovare nello sport: nel metodo di lavoro e nelle ispirazioni che caratterizzano il punto di vista di un allenatore. "The goal", primo libro del giornalista sportivo Leonardo Piva, è strutturato in tre fasi che scandiscono i tempi di un lungo confronto su temi comuni ai quattro sport di squadra più popolari, rappresentati da quattro allenatori di successo: Andrea Anastasi (volley), Ivan Juric (calcio), Rowland Phillips (rugby) e Alberto Morea (basket). Nel "secondo tempo" di questo confronto lo scenario cambia, e protagonisti diventano i giocatori. Siamo infatti abituati a vedere coloro che scendono in campo sempre impegnati a eseguire schemi, seguire indicazioni o capire gli avversari. Una volta lasciati liberi di dare sfogo al loro flusso di coscienza, su cosa si sposta la loro attenzione? Nella seconda parte del libro troverete quindi nove risposte, nove racconti di sport firmati da protagonisti di assoluto valore.‎

‎D'Ascanio A. (cur.)‎

‎Con l'animo che vince ogni battaglia. Antologia dei mondiali di calcio del 1934‎

‎br. Il racconto in chiave epica, enfatica, nazionalista e ideologizzata del Campionato mondiale di calcio del 1934 attraverso una selezionata antologia di articoli coevi tratti da quotidiani, riviste e pubblicazioni dell'universo editoriale del regime, in un gioco di rimandi allusivi tra gesta sportive e imprese politiche, primati calcistici e sfide diplomatiche che restituiscono adeguatamente il clima di mobilitazione degli anni trenta e le connessioni tra propaganda, investimento ideologico sullo sport e obiettivi politici del Fascismo.‎

‎Betti Giorgio‎

‎L'italiana che inventò il free cinema inglese. Vita cinematografica di Lorenza Mazzetti‎

‎ill. Lorenza Mazzetti è la regista italiana che partecipa alla fondazione del Free Cinema inglese, a Londra negli anni '50, frequentando tra gli altri Lindsay Anderson, Tony Richardson, Michael Andrews e Lucian Freud. Raccontata come in un monologo teatrale, l'avventura di Lorenza e del Free Cinema inizia con un corto girato senza autorizzazione a spese della Scuola e una tazza di tè rovesciata sul direttore del British Film Institute. Sullo sfondo c'è l'Inghilterra prima dei Beatles, con artisti come Francis Bacon o Edoardo Paolozzi e molte promesse di cambiamento.‎

‎Miotti Giuseppe‎

‎Lombardia slow foot. Montagna per tutte le gambe. Provincia di Bergamo‎

‎ill. Una pratica guida che presentano una selezione di 30 escursioni nella provincia di Bergamo. Ogni percorso è descritto in maniera sintetica ma rigorosa e accompagnato da una cartina e da una pratica scheda che fornisce le informazione utili a intraprendere una gita in tutta sicurezza: periodo consigliato, punto di partenza, dislivello, difficoltà, tempo di percorrenza, cartografia, informazioni e eventuali tappe consigliate.‎

‎Miotti Giuseppe‎

‎Lombardia slow foot. Montagna per tutte le gambe. Provincia di Brescia‎

‎ill. Una pratica guida che presentano una selezione di 30 escursioni nella provincia di Brescia. Ogni percorso è descritto in maniera sintetica ma rigorosa e accompagnato da una cartina e da una pratica scheda che fornisce le informazione utili a intraprendere una gita in tutta sicurezza: periodo consigliato, punto di partenza, dislivello, difficoltà, tempo di percorrenza, cartografia, informazioni e eventuali tappe consigliate.‎

‎Miotti Giuseppe‎

‎Lombardia slow foot. Montagna per tutte le gambe. Provincia di Como e Lecco‎

‎ill. Una pratica guida che presentano una selezione di 30 escursioni nelle province di Como e Lecco. Ogni percorso è descritto in maniera sintetica ma rigorosa e accompagnato da una cartina e da una pratica scheda che fornisce le informazione utili a intraprendere una gita in tutta sicurezza: periodo consigliato, punto di partenza, dislivello, difficoltà, tempo di percorrenza, cartografia, informazioni e eventuali tappe consigliate.‎

‎Miotti Giuseppe‎

‎Lombardia slow foot. Montagna per tutte le gambe. Provincia di Pavia e Varese‎

‎ill. Una pratica guida che presentano una selezione di 30 escursioni nelle province di Pavia e Varese. Ogni percorso è descritto in maniera sintetica ma rigorosa e accompagnato da una cartina e da una pratica scheda che fornisce le informazione utili a intraprendere una gita in tutta sicurezza: periodo consigliato, punto di partenza, dislivello, difficoltà, tempo di percorrenza, cartografia, informazioni e eventuali tappe consigliate.‎

‎Miotti Giuseppe‎

‎Lombardia slow foot. Montagna per tutte le gambe. Provincia di Sondrio‎

‎ill. Una pratica guida che presentano una selezione di 30 escursioni nella provincia di Sondrio. Ogni percorso è descritto in maniera sintetica ma rigorosa e accompagnato da una cartina e da una pratica scheda che fornisce le informazione utili a intraprendere una gita in tutta sicurezza: periodo consigliato, punto di partenza, dislivello, difficoltà, tempo di percorrenza, cartografia, informazioni e eventuali tappe consigliate.‎

‎Mauri M. (cur.)‎

‎Cinquanta Monza-Resegone. La storia, la tradizione, la leggenda‎

‎ill., br. L'edizione del cinquantenario della Monza-Resegone, corredeata da un ricco apparato iconografico con fotografie d'epoca in gran parte inedite, raccoglie i ricordi del passato e del presente, dalle prime gare a passo di marcia degli anni Venti al passo libero dei giorni nostri. La seconda parte è dedicata alle classifiche e ai medaglieri, per rendere onore agli atleti che hanno fatto la storia di questo evento sportivo.‎

‎Miotti Giuseppe‎

‎100 anni sul Bernina 1913-2013. Capanna Marco e Rosa De Marchi, Agostino Rocca 3609 m.‎

‎ill. Il 14 settembre 1913 venne inaugurato sul Bernina il Rifugio Marco e Rosa. Da allora, sul profilo di neve che si staglia contro il cielo, è ben visibile quel cubetto (diventati due nel 1964), ormai parte integrante del paesaggio, punto di monitoraggio, di riferimento e, soprattutto, punto d'incontro. Non è il presidio difensivo di una frontiera, ma il segnale di un confine tra i due versanti, dove non ci sono eserciti contrapposti, ma uomini che salgono per incontrarsi, lì su quel "nido d'aquile". La montagna selvaggia è stata resa più frequentabile, quel giorno del settembre 1913, è stata a mano a mano addomesticata; adesso può essere salita, percorsa fino in cima, perché pionieri coraggiosi hanno aperto la strada per altri uomini che hanno bisogno di una traccia segnata.‎

‎Sorrenti Pasquale‎

‎Per una storia del teatro pugliese-Il cinema e la Puglia‎

‎ill.‎

‎Chalaby Jean K.; Guarnaccia F. (cur.); Barra L. (cur.)‎

‎L'era dei format. La svolta radicale dell'intrattenimento televisivo‎

‎br. Dalla seconda metà degli anni novanta, i format hanno avuto un impatto inaudito sulla televisione, sui suoi linguaggi e di conseguenza sulle nostre abitudini di consumo. I primi grandi format hanno diffuso in tutto il mondo programmi identici: titoli come "Grande fratello" o "Chi vuol essere milionario?" portano gli stessi brand globali sulla tv italiana come su quelle di molte altre nazioni, adattati solo in parte secondo i gusti e le necessità locali. "L'era dei format" è un testo che, attraverso il ricorso costante alle riflessioni dei professionisti e a documenti industriali eccezionalmente resi pubblici, riesce a raccontare l'evoluzione del mercato, dalla stagione dei cosiddetti «superformat» ai più recenti format delle società di produzione indipendenti e all'odierna grande parcellizzazione di idee in seguito allo sviluppo dell'offerta con centinaia di canali e di piattaforme. Chalaby offre uno sguardo originale, completo e informato sulle professioni del format, sugli snodi principali del mercato e sui flussi commerciali più importanti. Compie inoltre una panoramica sui paesi più attivi - in cui, a sorpresa, gli Stati Uniti o il Regno Unito si trovano affiancati da mercati più piccoli ma agguerriti come Olanda e Israele - portando il lettore a scoprire i segreti alla base dei format di maggiore successo, i loro significati e l'impatto che hanno sulla popular culture contemporanea.‎

‎Rossi Ghiglione A. (cur.); Pagliarino A. (cur.)‎

‎Fare teatro sociale. Esercizi e progetti‎

‎br. Cosa significa "fare teatro sociale"? Vuol dire fare teatro "fuori dal teatro", ossia in ambito sociale (periferie delle metropoli, disabilità, scuola, carceri) con persone che non hanno necessariamente l'obiettivo di diventare attori professionisti, ma che trovano nel teatro l'occasione per dar voce alla propria creatività, ai propri vissuti, ai propri interessi e bisogni. Questo manuale è uno strumento di lavoro pratico e di riflessione metodologica nell'ambito del teatro sociale, e si rivolge a chiunque desideri avvicinarsi a questo tipo di lavoro o semplicemente a chi abbia la necessità di consultare una lunga serie di esercizi teatrali, commentati e catalogati. Il testo nasce dall'esperienza del Master di Teatro Sociale e di Comunità promosso dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Torino. Il lettore si troverà di fronte a una prima parte introduttiva divisa in due capitoli: il primo spiega che cos'è e come si fa il teatro sociale; il secondo affronta la questione della conduzione del laboratorio teatrale nei contesti di teatro sociale. La seconda parte presenta un buon numero di esercizi appartenenti alla sfera della teatralità, sotto forma di schede di facile consultazione. Il corpus degli esercizi è catalogato secondo precise aree di lavoro: il corpo, l'espressione e la creazione drammaturgica. Il capitolo conclusivo presenta e analizza due progetti di intervento condotti in Piemonte dando esempio di alcuni ambiti classici di azione del teatro sociale.‎

‎Scheufele-Osenberg Margot; Ley E. (cur.)‎

‎Tecniche di respirazione per lo spettacolo. Programma di esercizi per cantanti, musicisti e attori‎

‎ill., br. Imparare una corretta tecnica di respirazione è fondamentale per chi ha nella voce e nel fiato uno strumento essenziale per la propria attività. Attori, cantanti, musicisti, ma anche oratori, politici e speaker, così come più in generale chi soffre di patologie legate al respiro, ha ora a disposizione un libro che si occupa di questa esigenza. Questo manuale rende capaci di riconoscere la forma di respirazione sbagliata e scoprire come arrivare, tramite esercizi sul diaframma, al giusto modo di respirare, potenziando le proprie capacità respiratorie e le prestazioni a queste collegate. Un metodo che vanta un'esperienza pluritrentennale, che ha avuto il riconoscimento della comunità accademica e ha tuttora un vasto seguito nel mondo artistico europeo.‎

‎Vogler Chris‎

‎Il viaggio dell'eroe. La struttura del mito ad uso di scrittori di narrativa e di cinema‎

‎br. Il film e la fiction tv raccontano storie. Le narrazioni più coinvolgenti, quelle che, a seconda dei casi, ci tengono incollati allo schermo col fiato sospeso o ci lavorano dentro per riemergere alla mente nelle ore o nei giorni successivi, sono quasi sempre riconducibili agli antichi miti. Forse perché, come ha scritto Jung, se il sogno è il mito individuale, i miti rappresentano i sogni collettivi dell'umanità. E il grande cinema è anch'esso sogno collettivo. Questo libro tenta di analizzare la figura del protagonista del film, con le stesse categorie con cui lo studioso americano Joseph Campbell, analizza l'eroe mitico e il suo percorso avventuroso. Ma non si tratta di un saggio antropologico o sociologico, bensì di una guida all'analisi della struttura fondante della sceneggiatura. Infatti l'eroe mitico è la metafora del protagonista di qualsiasi film in cui il personaggio principale compia nel racconto per immagini un percorso che lo porti alla fine della storia a conquistare una nuova consapevolezza. La struttura di questo viaggio, le stazioni di questo procedere, le figure ed i passaggi che porteranno l'eroe a compiere un tragitto "iniziatico", tutto questo viene spiegato nel libro con riferimenti continui a sequenze di grandi film. Un testo che nasce da una rielaborazione narratologica che parte da Aristotele e la sua "Poetica" e, passando per Freud e Jung, Lucas e Spielberg, torna a noi.‎

‎Pezin Patrick‎

‎Il libro degli esercizi per attori. Il meglio del training internazionale in 600 esercizi‎

‎br. Questo libro, con i suoi 600 esercizi, raccoglie il meglio della didattica di tutte le grandi esperienze di teatro del Novecento. Infatti all'Institut International de l'Acteur, fondato in Francia nel 1990 da Patrick Pezin, sono passati per trasmettere agli altri i loro insegnamenti grandi maestri provenienti da tutto il mondo: da Robert Lewis, uno dei fondatori dell'Actors Studio, al regista Sidney Pollack, dal direttore del Bol'soj di Mosca Boris Pokrovskij a molti altri. Pur nelle diversità degli insegnamenti presentati, sono apparse delle costanti riconducibili a un'unica fonte, che costituisce la più grande avventura teatrale di questo secolo: quella di Konstantin Stanislavskij e dei suoi compagni.‎

‎Brook Peter‎

‎Il punto in movimento‎

‎br. Peter Brook non è stato solo uno dei più grandi registi teatrali del Novecento ma anche uno dei più lucidi narratori di esperienze all'interno di quel mondo. Questo libro raccoglie scritti che si snodano durante quarant'anni tra incontri straordinari - dall'ormai vecchio Gordon Craig al giovane Grotowski e altrettante straordinarie messe in scena - da Re Lear a Marat/Sade a Il Mahabharata. Ma la cosa che in questa narrazione più colpisce è la capacità che Brook ha di metabolizzare ogni vicenda vissuta per restituirla sotto forma di spunto critico sull'opera di un grande autore o come riflessione alta sui più diversi momenti della pratica registica e attoriale. In questo modo "Il punto in movimento", nato come una sorta di viaggio autobiografico, si trasforma per il lettore in uno dei più bei libri di pratica e teoria teatrale dell'ultimo secolo.‎

‎Suzuki Tadashi‎

‎Il corpo è cultura‎

‎ill., br. In questo volume sono raccolti gli scritti, tradotti per la prima volta in italiano, di una delle più grandi voci del teatro nipponico. Il Noh, il Kabuki, la tragedia greca, i classici di Shakespeare e il lavoro di maestri moderni come Cechov e Beckett: è questo l'humus che ha alimentato la profonda consapevolezza di Tadashi Suzuki dell'universalità e del potere trasformativo dell'esperienza teatrale. Dal confronto con le tecniche della tradizione teatrale giapponese e le ricerche di Mejerchol'd, Decroux e Grotowski nasce il suo metodo di formazione degli attori, finalizzato a rendere gli interpreti consapevoli della propria sensibilità fisica attraverso una rigorosa disciplina corporea e vocale.‎

‎Farina Roberto‎

‎Fare un film... ma anche tv, spot e video per il web.. Il racconto del ciclo produttivo di un audiovisivo, dall'ideazione alla realizzazione alla distribuzione‎

‎ill., br. Che cosa succede davvero dietro le quinte di un film, di uno spot pubblicitario o di un programma televisivo? E chi sono e cosa fanno quelle tantissime persone che leggiamo nei titoli di coda al cinema? Quasi tutti i manuali di cinema si soffermano sulle singole fasi della lavorazione di un film. Questo libro viene a colmare un vuoto raccontando invece l'intera e avventurosa storia della realizzazione di un audiovisivo, a partire dal soggetto fino ad arrivare alla distribuzione. Si comincia prendendo in esame la costruzione della storia, sulla base dei modelli narrativi più in uso, e si passa poi ad analizzare la parte pratica dell'organizzazione: dalla ricerca dei finanziamenti, del cast, delle location e della troupe fino alla stesura del piano di lavorazione, dei contratti e degli altri adempimenti amministrativi, anche relativi al diritto d'autore. Segue una sezione dedicata al lavoro del set, che si sofferma sui compiti di ciascuna delle figure professionali coinvolte e sui procedimenti in cui la tecnologia digitale sostituisce le tradizionali riprese analogiche. Il percorso prosegue con la postproduzione, illustrando i passaggi che la costituiscono, per terminare con una parte dedicata specificatamente alla produzione televisiva, pubblicitaria e di video per il web. Pensato per chi vuole avvicinarsi alle professioni audiovisive, a partire da chi le studia nei licei o negli' istituti tecnici fino ad arrivare alle accademie o ai corsi universitari, il libro, scritto con un linguaggio chiaro e rigoroso, si rivolge anche ai semplici appassionati che vogliano conoscere cosa c'è dietro la macchina dei sogni. Il volume è arricchito da approfondimenti on line, fruibili attraverso il sito internet dell'editore.‎

‎Zito Lorenzo‎

‎L'inferno del Genoa‎

‎ill., br.‎

‎Passannanti Erminia‎

‎Il Cristo dell'eresia. Rappresentazione del sacro e censura nei film di Pier Paolo Pasolini‎

‎ill., br. L'argomento principale di questo studio - i rapporti di Pier Paolo Pasolini con la società cattolica e la censura, in veste di controverso autore imputato del crimine di avere ideato soggetti cinematografici blasfemi aventi a tema il sacro - evidenzia quanto l'autore avesse allegorizzato e teorizzato già negli anni Sessanta la crisi spirituale in cui sarebbe caduto il Paese, calcolandone l'estensione rispetto al crescente potere politico dei media del Vaticano e dello Stato. Pasolini per primo aveva accusato tali organi d'informazione di appoggiare un sistema governativo costituito prevalentemente su interessi economici e strategie d'assoggettamento delle masse, piuttosto che su principi religiosi e civili, un sistema tenuto in piedi tramite l'abbassamento degli standard culturali. Anticipando le odierne critiche mosse ai domini massmediatici delle società postcapitalistiche, Pasolini additava furiosamente nel Salò come i media diano espressione solo alle voci del potere.‎

‎Poesio Giannandrea‎

‎Enrico Cecchetti. Lettere 1922-1928‎

‎br. Enrico Cecchetti è visto da molti come l'artista di danza che, grazie alla formulazione di un metodo tutt'oggi didatticamente e pedagogicamente valido, ha perpetuato i canoni artistici di una tradizione ballettistica che sarebbe andata altrimenti perduta. Questa fama la si deve soprattutto alla pubblicazione, nel 1922, di "A Manual of the Theory and Practice of Classical Theatrical Dancing", vera e propria consacrazione a livello internazionale delle sue abilità pedagogiche - peraltro già lodate pubblicamente da stelle quali Anna Pavlova, Vaslav Nijinsky, Tamara Karsavina, Leonide Massine e, più tardi, Serge Lifar.Le lettere riprodotte e discusse in questo volume sono quelle che Enrico Cecchetti scrisse e ricevette fra il 1922 e il 1928, anno della sua morte. Uomo e artista meticoloso, Cecchetti conservava annotazioni, brutte copie e minute di quasi tutti le sue lettere, lasciando così ai posteri una corrispondenza quasi completa con molti dei suoi colleghi, amici e allievi. L'analisi di questi scritti getta quindi nuova luce su momenti salienti nella vita e nella carriera dell'ormai leggendario artista di danza e sulla sua interazione con personaggi della danza mondiale.‎

‎Rosati Francesco‎

‎Gruppo del monte Giovo. Escursionismo sul crinale dell'alto Appennino modenese dal passo delle radici al passo di Foce a Giovo‎

‎ill., br.‎

‎Grasso G. Francesco‎

‎Lo scopone. Dal Chitarella al computer‎

‎br. Il libro cerca di dare, nel più semplice dei modi, dopo un preambolo storico-bibliografico, delle indicazioni di base utili ai lettori per migliorare la qualità delle loro giocate nel corso di una partita. Questo lavoro è rivolto a quei giocatori cui non manca molto a fare il salto di qualità necessario per potersi sedere, senza patemi, ad un tavolo di esperti e per potere, soltanto quando ne sarà veramente il caso, rinunziare a fare una scopa e, magari, alla presa del settebello e aggiudicarsi la partita.‎

‎Martinelli Roberto‎

‎Gradinata Sud‎

‎ill., br. È possibile concepire in Italia uno stadio di calcio in cui i tifosi assistono alle partite seduti e composti come a teatro, senza le bandiere e gli striscioni della propria squadra del cuore? Certamente no per Roberto Martinelli, tifosissimo sampdoriano e fotografo per hobby, che in questo libro pubblica, in circa 100 scatti, una parte delle tante coreografie realizzate dai tifosi blucerchiati dal 2003 ad oggi, in casa ed in trasferta. Coreografie che spesso non hanno goduto di un'adeguata visibilità sugli organi di informazione, che sono costate in termini di tempo e di denaro alle centinaia di ragazze e ragazzi (degli Ultras Tito, dei Fedelissimi e dei diversi gruppi che animano la Gradinata Sud ma anche quella di fronte, con gli Hawks in prima linea), che sono state esposte in gradinata nello stadio di Marassi e nelle curve degli stadi italiani per pochi minuti nonostante alcune di esse avessero richiesto un lavoro preparatorio anche di qualche settimana.‎

‎Caffarena Nicolò; Spallarossa Giorgio; Bevegni Guido‎

‎La Pontedecimo-Giovi (1922-1977)‎

‎ril. Il libro è una completo ed esaustivo racconto-documento della famosissima Pontedecimo-Giovi, gara di corsa automobilistica in salita disputatasi tra le omonime località genovesi dal 1922 fino al 1967, arricchito da un numero ed una qualità assolutamente notevole di fotografie originali. I tre autori genovesi nei quasi quattro anni di preparazione e stesura di questa loro prima e ci auguriamo non ultima opera hanno reperito documenti originali, racconti dei protagonisti, aneddoti e curiosità ottenendo un risultato quasi unico nel suo genere, degna celebrazione di una delle corse che hanno segnato la storia dell'automobilismo per longevità e blasone di partecipazioni e vittorie; tra le pagine del volume si noteranno infatti numerosissimi campioni del passato, tra cui Nuvolari, Biondetti, Borzacchini, Fagioli, Trossi, Bonetto, Farina, Villoresi, Bracco, Castellotti, Valenzano, Bandini, Govoni, Munaron, Vaccarella, Baghetti e tanti altri. Un'opera che è in grado di soddisfare sia l'appassionato all'argomento ma anche il semplice curioso o neofita in materia di automobilismo.‎

‎Gradinata nord‎

‎brossura‎

‎Zurtini Valerio; Achilli A. (cur.); Casadio G. (cur.)‎

‎Elogio della malinconia. Il deserto dei tartari. Il cinema di Valerio Zurlini‎

‎ill., br.‎

‎Casas Carlos‎

‎End. Viaggi alla fine del mondo. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., br.‎

‎Natalini Fabrizio‎

‎Un amore a Roma. Dal romanzo al film‎

‎ill. Fra i molti film del 1960, l'anno di "La dolce vita", "Il Gattopardo" e "L'avventura", figura anche "Un amore a Roma" di Dino Risi, tratto da un romanzo di Ercole Patti, sceneggiato da Ennio Flaiano, il film è il ritratto di una passione, la storia dell'intensa relazione fra un nobile decaduto e un'attricetta di provincia venuta nella capitale in cerca di fortuna. All'ombra dei palazzi rinascimentali, negli studi della "Hollywood sul Tevere" si consuma il dramma di Anna e Marcello. Ma è Roma la vera protagonista del film, una Roma immobile al tempo, raggelata, che assiste a quest'amore passionale, fatto di slanci e tradimenti, le sue piazze, le sue luci, i suoi colori, raccontati da Risi con il vivido bianco e nero di Mario Montuori, con le strazianti musiche di Carlo Rustichelli, con l'ironia di Vittorio De Sica, con il volto sognante di Myléne Demongeot e l'eleganza di Elsa Martinelli. Il libro vuole ripercorrere la storia del film, come la sceneggiatura modifica il romanzo e come il film rilegge la sceneggiatura, come lo ha visto la stampa, come lo ricordano i critici, come era Roma negli anni Sessanta, fra boom economico e tradizione, e come l'hanno voluta ricordare Patti, Flaiano e Risi, l'uno di Catania, l'altro di Pescara e il terzo di Milano, tre uomini che hanno fatto anche la storia del nostro Novecento, che con quest'atto d'amore celebrano la città, lasciandoci un'immagine di quel mondo suggestivo, così uguale e così diverso dal mondo d'oggi.‎

‎Basso Silvia; Modugno Simone‎

‎Piccole bolle di mare. Racconti di biologia marina per sommozzatori e apneisti di 1° livello‎

‎ill.‎

‎Ceccarani Massimo‎

‎Appunti di subcquea tecnica. Approfondimenti mirati sulle attrezzature e sulle tecniche dell'immersione sportiva in miscela‎

‎ill., br. La subacquea tecnica è una attività al tempo stesso impegnativa e stimolante che rispetto alle cosiddette immersioni "ricreative", ci pone di fronte a ben più complesse problematiche. Però le soluzioni da adottare non sono spesso di immediata comprensione, risultano a volte discordanti (a seconda della "linea di pensiero" seguita) e in certi casi vengono divulgate in maniera frammentaria o prevalentemente "a voce" in ambiti ristretti. In tale contesto, questi "Appunti" non vogliono certo sostituirsi a testi didattici o corsi appropriati, ma si propongono di approfondire in modo sufficientemente compiuto alcuni aspetti di rilevante interesse, con particolare riferimento all'uso di sistemi a circuito aperto. Vengono così affrontati argomenti come le attrezzature di base e la loro configurazione, l'assetto e la sua ottimizzazione, le bombole decompressive/stage e il loro posizionamento (a fianco, di "naso", con "leash") così come la loro gestione, i gas switch, l'uso di spool e reel, e molto altro ancora. Un corposo capitolo è poi dedicato allo scooter subacqueo e al suo utilizzo. Si tratta di approfondimenti finalizzati alle applicazioni pratiche ma non manca un po' di teoria a supporto.‎

‎Fontana Andrea; Tarò Davide‎

‎Anime. Storia dell'animazione giapponese 1984-2007‎

‎brossura Il volume vuole essere un approfondimento multiprospettico su uno dei fenomeni più importanti degli ultimi decenni: l'animazione giapponese (Anime). Il libro è tra i primi ad analizzare lo stratificato mondo degli Anime sotto una luce puramente critica, abbracciando non solo il mercato cinematografico ma anche quello televisivo e degli OAV. Nel dar corpo a questa analisi, gli autori hanno affrontato numerosi titoli, apparsi in più di vent'anni di animazione, alcuni inediti, cercando di fornire le giuste coordinate per giostrarsi all'interno di una dimensione visiva così ampia e a più livelli. Per fare ciò si è partiti dal 1984, anno di fondazione dello Studio Ghibli, che sarà padre di gioielli quali La città incantata e Il Castello errante di Howl, nonché anno del primo prodotto destinato al solo mercato Home Video (OAV), arrivando sino ad oggi. Si sono tracciate le tappe più importanti, coinvolgendo nomi di grande spessore: da Hayao Miyazaki a Isao Takahata, da Katsuhiro Otomo a Mamoru Oshii, da Satoshi Kon fino ad arrivare a Hideaki Anno, tutti registi in grado di segnare un'epoca con lavori quali Akira, Tonari no Totoro, Ghost in the shell, Tokyo Godfathers, Neon Genesis Evangelion e via dicendo. Il libro, oltre alla prefazione di Enrico Azzano, conta un intervento di Stefano Gariglio sulla Nuova Animazione Seriale (Nas).‎

‎Loparco Stefano‎

‎Il corpo dei Settanta. Il corpo, l'immagine e la maschera di Edwige Fenech‎

‎brossura Edwige Fenech è stato il "prodotto" collettivo di esperti artigiani che bene conoscevano le leggi del botteghino e la psicologia maschile. Più prodotto di consumo che opera artistica e dunque opera pop. Fu anche un bene a domanda rigida, tipico dei mercati monopolistici, e dalla curva gaussiana in continua ascesa, nonostante il suo perdurare sul mercato. Insomma, un marchio di successo. Uscito dalle forbici del montaggio, però, il mito di Edwige Fenech prendeva forma nei sogni di milioni di connazionali. Entrava nella vita della gente, nelle grandi città fino ai più sperduti paesini del mezzogiorno, a regalare ancora quegli enormi struggimenti che solo lei sapeva suscitare. È lei il corpo dei Settanta, l'oggetto del desiderio, il culto nascosto di una nazione intera. Lo sanno bene operai e dirigenti, forze dell'ordine e studenti, brigatisti e neofascisti, lo sa bene quel pezzo di umanità che per tutto il decennio si è combattuta sulle strade fino a darsi la morte: il corpo dei Settanta sono anche loro; la pancia molle di un paese scivolato nella centrifuga sessantottina con spirito ottocentesco, e fuoriuscito piagato dalla violenza, spaventato dal futuro e ossessionato dal sesso. Un paese che in Edwige Fenech ha veduto l'incarnazione di un mondo migliore: florido e rigoglioso come i suoi seni, colorato e vivace come i suoi film, ilare e umano come le storie paciose di tante sue commedie. Un mondo bello e pacificato fuori dalle storture del potere. Proprio com'era Edwige.‎

‎Mancini Matteo‎

‎Spaghetti western. Vol. 1: L'alba e il primo splendore del genere (anni 1963-1966)‎

‎br. "Spaghetti Western" è un progetto strutturato in tre volumi che si propone di presentare il genere così come si è evoluto nel corso degli anni, dai proto-western fordiani di Germi ambientati in Italia, ai western pre-leoniani debitori dell'epopea americana, passando per Sergio Leone e via via con i tristi vendicatori del far west, i tortilla western, i western comici oltre a quelli bizzarrissimi dell'ultimo periodo che mischiavano al genere elementi antitetici presi in prestito da altri filoni come il cinema delle arti marziali o l'horror, fino ai tentativi finali degli anni '80 di rivitalizzare un cinema ormai morto.‎

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