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‎Djokovic Novak‎

‎Il punto vincente. La mia strategia per l'eccellenza fisica e mentale‎

‎br. Nel 2011 Novak Djokovic è stato protagonista di quella che i giornalisti sportivi hanno chiamato "la migliore stagione nella storia del tennis": ha vinto 10 titoli, 3 Grandi Slam e 43 match consecutivi. Eppure, fino a due anni prima, riusciva a malapena a completare un torneo. Come ha fatto un giocatore tormentato da dolori, difficoltà respiratorie e infortuni sul campo a diventare improvvisamente il numero uno al mondo? La risposta è sorprendente: ha cambiato la sua alimentazione. Dall'infanzia sotto le bombe a Belgrado fino a raggiungere il successo, Djokovic spiega, con voce convincente e sincera, la sua storia e il suo "metodo". E rivela il segreto che gli ha cambiato la vita e che può migliorare quella di ognuno di noi. La scoperta della sua intolleranza al glutine gli ha imposto una "svolta" che lo ha reso un atleta più forte, leggero, veloce e resistente. Più concentrato e più in forma, è riuscito a realizzare il suo sogno di bambino: vincere Wimbledon e conquistare la posizione numero uno nella classifica ATP. Ma la vera rivelazione sta nel fatto che il suo programma può essere di aiuto a tutti, non solo agli sportivi. "Il punto vincente" guida i lettori lungo un piano in 14 giorni per eliminare lo stress, perdere i chili di troppo e diventare più sani, più forti e più lucidi in ogni momento della vita, grazie a consigli pratici, menù settimanali e deliziose, semplici ricette. Non c'è bisogno di essere un superatleta per cominciare a sentirsi meglio.‎

‎Balague Guillem‎

‎Pulce. La vita di Lionel Messi‎

‎ill., br. È solo un bambino gracile e con seri problemi di salute, quando sale su un aereo che scavalca l'oceano. Dal campetto del Granduli, in Argentina, tutto buche, sassi e pezzi di vetro, conficcato tra palazzoni di cemento, a Barcellona, dove ha sede una delle più prestigiose squadre di calcio del mondo: il Barça. Lo chiamano "la pulce", "il nanerottolo", e non sempre con rispetto. Così gracile, ha senso che qualcuno ci perda tempo, fatiche e soldi? Suo padre Jorge crede di sì. Un dirigente della squadra crede di sì. Al punto da siglare un accordo su un tovagliolo di carta, al ristorante. È l'inizio di notti passate a piangere. Lontano dalla madre e dal resto della famiglia, che ha riposto tutte le speranze in lui. La partenza per un viaggio che molti intraprendono, ma ben pochi portano a destinazione. Una sfida contro se stesso, cominciata quando palleggiava centinaia di volte senza sbagliare, con qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Quando dormiva stringendo un pallone. Leo, passa! Ma Leo non passa. E dribbla uno dopo l'altro gli avversari. Incurante di strappi e fratture, forte nonostante invidie e gelosie. Il bambino che non passava la palla ha alzato al cielo, unico al mondo, quattro Palloni d'Oro. E sta lottando per passare definitivamente alla storia alla testa della Nazionale argentina. Come nasce una leggenda? Seguendo il cuore. Non arrendendosi mai. È questo che insegna la storia di Lionel "Leo" Messi. Il bambino che non riusciva a crescere, oggi è un gigante.‎

‎Gullit Ruud‎

‎Non guardare la palla. Che cos'è (davvero) il calcio‎

‎br. È stato un calciatore unico, indimenticabile, una leggenda. «Il simbolo del mio Milan, quando partiva in progressione si portava via anche il vento», nel ricordo di Arrigo Sacchi. «Maestoso come cervo che esce di foresta», nell'impagabile definizione di un indimenticabile Vujadin Boskov. Ora ci insegna a vedere con sguardo nuovo e consapevole il gioco che abbiamo osservato - palpitanti - da sempre. Perché un solo attaccante può essere più efficace di tre? Perché il miglior difensore è quello che non ha bisogno di ricorrere a un tackle? Qual è il segreto profondo del tiki-taka? Dalla sua prospettiva privilegiata di grande campione, allenatore e commentatore, Ruud Gullit svela ogni mistero del gioco più amato da miliardi di appassionati in ogni angolo del pianeta, e spiega tutto quello che bisogna tenere d'occhio nei fatidici 90 minuti. Ovvero, la differenza che passa tra guardare la palla - come generalmente fanno gli spettatori - e guardare veramente una partita. Dopo, per noi, il calcio non sarà più lo stesso. E sarà ancora più bello.‎

‎Belmondo Jean-Paul‎

‎Mille vite, la mia‎

‎ill., br. A ottantatré anni, Jean-Paul Belmondo decide di scrivere il suo primo libro. Da consumato funambolo qual è, sale in equilibrio sul filo dei ricordi. Un padre scultore; una madre pittrice dal forte temperamento, cui resterà attaccatissimo; l'infanzia, segnata dalla guerra; il pessimo rapporto con la scuola; l'esuberanza fisica, la passione per la boxe, l'attitudine a fare il pagliaccio, la smania di recitare. Poi l'adolescenza, il saggio al Conservatorio d'arte drammatica; le prime prove teatrali; e finalmente l'esordio cinematografico, nel 1956. Sarà l'incontro con Jean-Luc Godard a segnare la grande svolta. Sul set di Fino all'ultimo respiro (1960) si consumerà, come per incanto, l'esplosione di uno dei talenti più straordinari della storia del cinema. Da quel momento si susseguiranno, davvero senza respiro, le tappe di una carriera tanto prestigiosa quanto eclettica, poliforme, esaltante. Chi altri, come lui, potrà vantare di avere lavorato con registi come Godard, De Sica, Chabrol, Bolognini, Castellani, Melville, Lelouch, Verneuil, Deray, Malie, Resnais? Chi, come lui, potrà rivendicare di avere attraversato tutti i generi, di essere stato la bandiera della Nouvelle Vague? Il «brutto» più affascinante del cinema francese racconta di aver condiviso la scena con le dive più belle e famose. Con lui hanno recitato Sophia Loren e Jean Seberg, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida e Stefania Sandrelli, Ursula Andress, Catherine Deneuve e Laura Antonelli. Incontri importanti, storie intense, talvolta grandi amori. Come grandi, e turbolente, sono le amicizie con i partner maschili che si sono misurati con lui, da Lino Ventura a Jean Gabin ad Alain Delon. Alain, il «bello», l'alter ego, con cui si è realizzata quella miscela di complicità e antagonismo che ha segnato uno dei punti più alti del divismo maschile. Ripercorrendo la propria vita, Belmondo non tradisce lo spirito con cui l'ha vissuta: all'insegna della leggerezza, dell'eccesso, della gioia di vivere.‎

‎Tranquillo Flavio‎

‎Altro tiro altro giro altro regalo. O anche di quando, come (e soprattutto) perché ho imparato ad amare il gioco‎

‎ill., br. Cosa fa del basket uno dei giochi più belli al mondo? Tutto. Flavio Tranquillo racconta il suo amore per il Gioco, quello vero, in un saggio emozionante come una gara 7 delle Finals Nba: quattro quarti - senza dimenticare post e pre game - per scoprire la storia, i protagonisti e le strategie attraverso l'occhio esperto di chi la palla a spicchi l'ha sempre vissuta da vicino, cercando di trasmetterne il fascino e la magia di uno sport in cui il singolo può emergere ma, alla fine, ciò che conta davvero è sempre e solo la squadra.‎

‎Tranquillo Flavio‎

‎Basketball r-evolution‎

‎ill., br. Cinque uomini, un quintetto ideale di rivoluzionari del Gioco made in Usa: l'allenatore-uomo d'affari, il giocatore all'avanguardia, lo scommettitore incallito, l'arbitro tutto d'un pezzo e il coach visionario. Storie vere che raccontano come il cambiamento, dentro e fuori dal campo, ha più a che fare con la forza di volontà e la capacità di cogliere delle opportunità che con la tecnica e il talento. Le leggendarie imprese di Bob Douglas e degli Harlem Rens, la rivoluzione del tiro operata da Kenny Sailors, la controversa figura di Jack Molinas, la personalità senza limiti di Earl Strom e il genio tattico di Pete Newell rappresentano alcuni dei momenti più significativi dello sport che più di tutti ha incarnato La libertà d'espressione e d'interpretazione, nel gioco come nel pensiero.‎

‎Paglialunga Fulvio‎

‎Un giorno questo calcio sarà tuo. Storie di padri e figli, e di pallone‎

‎br. Giocare coincide, nella crescita di un uomo, con l'affinamento delle abilità, della sensibilità, delle emozioni. È insomma rapporto. Come quello che si stabilisce tra padre e figlio. Il calcio diventa allora uno strumento educativo, che trasporta valori da una generazione all'altra, che dà vigore all'efficacia delle regole condivise e alla magia del gioco di squadra, al tifo. È una questione quasi genetica, in fondo: è di padre in figlio che si trasmette la squadra del cuore. È di padre in figlio che si trasmette la passione. Fulvio Paglialunga racconta le storie dei più famosi genitori che hanno lasciato il gioco in eredità ai figli - da Cesare e Paolo Maldini a Bruno e Daniele Conti, da Jacky e Stuart Fatton a Valentino e Sandro Mazzola, da Peter e Kasper Schmeichel a Mazinho e Thiago Alcantara - fino a raccontare cosa sia oggi il pallone in Italia. Perché altre nazioni hanno saputo creare intere comunità intorno al calcio, anche attraverso lo ius soli, mentre l'Italia continua a mettere ostacoli al tesseramento. Perché le Tv possono aiutare e non solo distruggere lo spettacolo. Perché il calcio italiano può risalire solo se torna a essere una cosa di famiglia, un valore.‎

‎De Pellegrin Oscar; D'Incà Marco; Mussoi Francesca‎

‎Ho fatto centro‎

‎ill., br. Oscar De Pellegrin è un uomo che lascia il segno. E che fa centro. Nonostante le avversità della vita. O forse proprio per la spinta innata che prova nel superarle. Avviato a una vita ordinaria e probabilmente felice, sopravvive a un grave incidente sul lavoro ma perde l'uso delle gambe. Si rimbocca le maniche, corona il suo sogno d'amore e non si ferma più: scopre lo sport, fonda un'associazione, si schiera sempre dalla parte di chi è meno fortunato e scopre nel tiro con l'arco una passione viscerale, imprescindibile da tutto. Una passione che lo porta a confrontarsi con tutti i suoi limiti, vecchi e nuovi, e a bruciare tutte le tappe di uno sport difficile, tecnico e meraviglioso, fino a laurearsi Campione Paralimpico sia a squadre che individuale. Plurititolato, protagonista di record italiani e mondiali, tedoforo olimpico, recordman iscritto nel Guinness dei Primati, dopo il trionfo Paralimpico individuale Oscar si è messo a disposizione del suo sport lavorando infaticabilmente per la Federazione italiana tiro con l'arco. Oscar continua a fare centro, non si ferma mai e prova sempre ad andare oltre i suoi limiti. Come gli suggerisce il cuore.‎

‎Bonzi Gianmario; Ricci Dario‎

‎Oro bianco. Tutti gli olimpionici invernali azzurri‎

‎ill., br. Il primo fu Nino Bibbia, italiano di Svizzera, buttandosi a testa in giù sulla pista di skeleton di St. Moritz nel 1948; le ultime tre, a PyeongChang, nel 2018, sono state Arianna Fontana, Michela Moioli e Sofia Goggia. Sono quaranta le storie d'oro azzurre delle Olimpiadi del ghiaccio e della neve. Colò, Nones, Monti, Thöni, Gros, Magoni, Compagnoni, Tomba, Zöggeler, Razzoli fino ai grandi del fondo, Belmondo, Manuela e Giorgio Di Centa. Tante le vicende, i segreti, gli episodi inediti che questo libro narra, dando vita a "un grande viaggio attraverso la storia dei Giochi" (Giovanni Bruno) e "nella memoria degli sport della neve e del ghiaccio" (Flavio Roda). "Nelle icone leggendarie del ghiaccio azzurro riconosciamo i valori più autentici dello sport e della vita: professionisti esemplari e persone semplici". (Andrea Gios). Prefazioni di Flavio Roda e Andrea Gios. Introduzione di Giovanni bruno. Posfazioni di Marco Albarello e di Enrico Fabris.‎

‎La Monica Renato‎

‎La mia vita per un goal. Storie di 30 bomber entrati nella leggenda‎

‎br.‎

‎Lorenzetti Riccardo‎

‎La libertà è un colpo di tacco‎

‎br. "La libertà è un colpo di tacco" parla di amore, di calcio (anzi di futebol) e di libertà. E la libertà che arriva grazie anche a un colpo di tacco, che nel calcio è la giocata più magica e più irriverente. Quella che spiazza l'avversario ed entusiasma il pubblico. Il colpo di tacco era la specialità del grande Socrates, "O Doutor", il Capitano del favoloso Brasile 1982, ma soprattutto il leader riconosciuto del Corinthians di San Paolo, la squadra che in quegli anni inventò la celebre "Democracia Corinthiana", e che contribuì a dare la spallata decisiva alla dittatura militare che durava da vent'anni. Prefazione di Federico Buffa.‎

‎Calligaris Alfredo; Biffignandi F. (cur.)‎

‎Il modellatore di uomini. Così ho costruito la grande Inter, Gimondi e la Valanga Azzurra‎

‎ill., br. II calcio con la Grande Inter, i ragazzi dell'82 e la direzione di Coverciano; diciassette edizioni delle Olimpiadi vissute in diretta come allenatore delle nazionali a relatore ai convegni scientifici con aneddoti legati a mostri sacri come Pietro Mennea, Carl Lewis, Abebe Bikila, Nino Benvenuti, Sara Simeoni, Livia Berruti e Jesse Owens; lo sci con la costruzione della Valanga Azzurra, il motociclismo con i successi e alcune nuove scoperte sulle tecniche di guida; lo sci nautico con titoli mondiali a raffica e poi il ciclismo col ricordo degli allenamenti fatti a un giovane Felice Gimondi. Infine il basket che Calligaris ha praticato fino alla Serie A e vicende legate ad alcuni incontri fatti con personalità dello spettacolo, della politica e della finanza fino all'incontro sugli sci d'acqua con Papa Giovanni Paolo II tutto da scoprire.‎

‎Degasperi Fiorenzo‎

‎Passeggiare in Trentino-Alto Adige. 35 semplici itinerari per grandi e piccoli. Vol. 2‎

‎brossura‎

‎Gilli Andrea‎

‎Una montagna di emozioni... per tutte le stagioni‎

‎brossura‎

‎Mauceri M. Cristina; Niccolai Marta‎

‎Nuovo scenario italiano. Stranieri e italiani nel teatro contemporaneo‎

‎br. Questo libro analizza la figura dello straniero nei testi teatrali di drammaturghi nativi e migranti, con lo scopo di evidenziare le immagini degli stranieri e degli italiani rappresentate nei testi, sottolineandone differenze e similitudini culturali messe in scena.‎

‎Nonnis Cristian‎

‎Calcio è filosofia‎

‎brossura "Inebriato dalla passione per la filosofia, attraverso la quale riesco ad avere un atteggiamento di meraviglia e stupore anche negli eventi apparentemente meno positivi, mi sono reso conto di essere in viaggio per le vie più nascoste del mio intelletto. In questo mio viaggio ho cercato di parlare dei filosofi che più hanno colpito la mia immaginazione in un modo particolare, anche strano per certi versi. Infatti, in quello che è un percorso immaginario, oltre a incontrare i grandi pensatori, cerco di accomunare ciascuno di loro a uno dei grandi fuoriclasse della storia del calcio, ancora una volta scelti tra coloro che più hanno scatenato le mie fantasie".‎

‎Masciullo Pietro‎

‎Road to nowhere. Il cinema contemporaneo come laboratorio autoriflessivo‎

‎ill., br.‎

‎Lipani Domenico Giuseppe‎

‎Devota magnificenza. Lo spettacolo sacro a Ferrara nel XV secolo (1428-1505)‎

‎ill., br.‎

‎Facchini Monica‎

‎Spettacolo della morte e «tecniche del cordoglio» nel cinema degli anni Sessanta. Con un saggio su «La grande bellezza» di Paolo Sorrentino‎

‎br. Nel 1949 Bazin affermava senza esitazione che rappresentare la morte sullo schermo costituiva un'oscenità metafisica, una profanazione del "solo nostro bene temporalmente inalienabile". Tuttavia tale rappresentazione "del momento unico per eccellenza" della vita umana si fa oscenità indispensabile in certo cinema italiano, per diventare il veicolo di un messaggio di denuncia verso una società in cui insieme alla sacralità della morte è stata strappata via anche la sacralità della vita. Attraverso l'analisi del cinema di Pasolini, Rosi, Pontecorvo e Sorrentino il presente volume intende mostrare come lo "spettacolo" della morte diventi di volta in volta lo strumento privilegiato attraverso cui "spectare" le realtà sociali e umane ai margini della società del progresso, indagare le relazioni di potere tra i gruppi sociali e rimuovere la maschera di finte certezze e ostentata felicità in una società fatta di luci e frastuono.‎

‎Ugenti Elio‎

‎Abbas Kiarostami. Le forme dell'immagine‎

‎br. Una volta Jean-Luc Godard disse che il cinema comincia con Griffith e finisce con Kiarostami. Questo libro, dedicato all'opera del regista iraniano, si propone di fornire alcuni percorsi d'analisi dei suoi film e delle sue videoinstallazioni, evidenziando anche alcuni tratti essenziali della sua produzione fotografica. L'intento principale è quello di far risaltare la portata intermediale dell'opera di questo autore e la complessità del discorso sulla visualità che a essa soggiace.Le traiettorie proposte all'interno del libro strutturano un'indagine di tipo non lineare (sul piano cronologico) e individuano alcuni snodi fondamentali nel percorso artistico di Kiarostami, selezionando alcune delle sue opere e tornando più volte su di esse per interrogarle alla luce di prospettive d'analisi differenti. Questo metodo consente di far emergere la forte coerenza interna che caratterizza la produzione del regista - che si dipana lungo un arco di oltre quarant'anni - e, contemporaneamente, di portare alla luce l'esigenza di una continua reinvenzione formale che investe tanto lo stile quanto le modalità d'esposizione delle opere.Dai film per la sala, alle videoinstallazioni, alle fotografie, fino a una non convenzionale forma di interazione tra video e teatro: le forme dell'immagine kiarostamiana si modificano e interferiscono tra loro per dar vita a un percorso autoriale eterogeneo ma straordinariamente coerente.‎

‎Petruzziello Mauro‎

‎«Perché di te farò un canto». Pratiche ed estetiche della vocalità nel teatro di Jerzy Grotowski, Living Theatre e Peter Brook‎

‎br.‎

‎Hurrà Juventus. Un anno in biancoenero. Annuario ufficiale 2016‎

‎ill., ril.‎

‎Ciriello Marco‎

‎Il catenaccio mi sta antipatico‎

‎ill., br. "Il catenaccio mi sta antipatico" è una storia unica che collega il calcio del continente sudamericano - e i suoi protagonisti - a quello europeo, dai campi della Ligue 1 alla spiaggia di Cesenatico. Il risultato è un libro molteplice: un romanzo epistolare, che racconta anche le parti salienti della vita di Marcelo Bielsa; un saggio sul suo pensiero; un chiaro omaggio ai giochi letterari di Julio Cortázar e alla rubrica che Luciano Bianciardi teneva sul Guerin Sportivo. Si parla di calcio, e non solo: infatti, in un'immaginaria rubrica che Bielsa tiene su L'Équipe, riceve lettere da politici, attori, scrittori, artisti e anche calciatori.‎

‎I 400 calci. Manuale di cinema da combattimento‎

‎ill., br. "Il meglio - più inediti - de "I 400 Calci", la nota rivista online dedicata al cinema da combattimento che ha cambiato il linguaggio della critica restituendo importanza a generi di film considerati marginali come l'action e l'horror (e non solo), unendo una preparazione ineccepibile a un umorismo e un'autoironia inediti per il settore e creando finalmente un posto in cui Arnold Schwarzenegger è più importante di Marlon Brando per la storia del cinema. Il Manuale del Cinema da Combattimento contiene una selezione dei migliori articoli tratti dal sito i400calci.com, che spaziano da Rambo a Mad Max: Fury Road passando per Omicidio a luci rosse e Quella casa nel bosco, più alcune recensioni inedite di classici richiestissimi come L'esorcista o Grosso guaio a Chinatown. Il tutto è corredato da una copertina di Marcello Crescenzi, illustrazioni di David Genchi, una prefazione scritta da Roy Menarini e una disegnata da Leo Ortolani."‎

‎Hurrà Juventus. Un anno in bianconero. Annuario ufficiale 2017‎

‎ill., ril. Una pubblicazione che racconta, con approfondimenti e interviste realizzate da firme d'eccezione, lo storico anno solare del sesto scudetto consecutivo. Un libro di 156 pagine che ferma in una pubblicazione i momenti, le opinioni e i traguardi più importanti di quest'ultimo, memorabile anno. Un viaggio tra i momenti più significativi del 2017, con le partite più belle e i traguardi più importanti, interviste ai calciatori e al team, ma anche numeri ed insight esclusivi, traguardi e obiettivi della società, dentro e fuori dal campo.‎

‎Grueso Natalio‎

‎Woody Allen. L'ultimo genio‎

‎br. 'Il cervello è il mio secondo organo preferito': così afferma Woody Allen in uno dei suoi celebri aforismi. Del resto, la parola più usata dalle decine di persone intervistate per la stesura di questo libro, alle quali è stato chiesto di definire uno tra i più amati cineasti del mondo, è stata 'genio'. Gente che ha lavorato con lui o ha avuto l'opportunità di conoscerlo molto da vicino, persone che parlano con cognizione di causa, anche se ovviamente Allen non è d'accordo: 'lo un genio? Allora cosa sono Shakespeare, Mozart o Einstein? No, no, sono solo un comico di Brooklyn che nella vita ha avuto molta fortuna'. Natalio Grueso racconta della gentilezza e grande umiltà del maestro, che, superati gli ottant'anni, non smette di dedicarsi a ciò che più ama - il cinema, la scrittura e il jazz - e rifugge i red carpet, considerando i premi oggetti fatti per 'prendere polvere'. Un grande genio comico che ha debuttato come ghostwriter e come cabarettista prima di diventare il riferimento della cinematografia del ventesimo e ventunesimo secolo, senza dimenticare le sue origini e i grandi maestri che lo hanno forgiato quando si infilava nei vecchi cinema della sua giovinezza per ammirare i capolavori di Bergman e del neorealismo. Ne nasce un ritratto assolutamente inedito, intimo, sulla sua carriera, le sue fobie, i suoi hobby - tra cui una poco conosciuta passione per la magia - e sul suo modo di lavorare e concepire la vita.‎

‎Novielli M. R. (cur.); De Angelis E. (cur.)‎

‎J-Movie. Il cinema giapponese dal 2005 al 2015‎

‎ill., br. "J-Movie. Il cinema giapponese dal 2005 al 2015" è un progetto innovativo e trasversale. Innovativo perché la proposta di dedicare un volume al più recente cinema nipponico ha trovato gradualmente consenso attraverso un rapido passaparola tramite un social network, riunendo così 24 autori a cui è stata affidata anche la scelta dei rispettivi titoli nel progetto complessivo. Trasversale perché presenta in tal modo differenti approcci, in particolare di quanti con il cinema dell'arcipelago ci lavorano, lo studiano o semplicemente vi si avvicinano per passione. Il risultato è un volume vario per temi e "visioni", uno strumento utile per chiunque desideri recuperare le nuove tendenze o le pellicole di maggior interesse del più recente panorama produttivo giapponese, attraverso analisi dettagliate e preziosi rimandi a generi e autori, in una rosa di titoli qui presentati cronologicamente. Infine, questo libro unisce quattro fondamentali macro aree filmiche, ovvero fiction, animazione, documentario e video-arte, offrendo così una panoramica tout court di quella che si rivela nella sua storia una della cinematografie più ricche della scena internazionale.‎

‎Cuzzola Paolo Fortunato‎

‎Giustizia sportiva nazionale ed internazionale‎

‎br. L'opera offre una descrizione analitica sulla in materia di arbitrato e conciliazione nello sport, fornendo all'operatore del diritto e ai cultori della materia, una disamina completa degli istituti.‎

‎Scianna Ferdinando; Tornatore Giuseppe‎

‎Baaria Bagheria. Dialogo sulla memoria, il cinema, la fotografia‎

‎ill., br. "Giuseppe Tornatore è di Bagheria, io pure. Adesso ha fatto il film Baaria, io ho fatto un libro qualche anno fa, "Quelli di Bagheria" di fotografie e testi, una specie di romanzo della memoria. Voglio scrivere qualcosa su questa faccenda, mi sono detto. Un testo che abbia a che fare con il doppio problema che credo incroci il suo e il mio essere quel che siamo, quel che facciamo: il problema della memoria, dei linguaggi coi quali abbiamo a che fare nell'affrontare e narrare la nostra memoria. Da tutto questo nasce questo libro di due baarioti." Ferdinando Scianna‎

‎Ferilli Sabrina; Mammì Alessandra‎

‎Io e Roma. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Se per Italo Calvino "le città, come i sogni, sono costruite di desideri e paure", Sabrina Ferilli ci regala il racconto dei suoi desideri e delle sue paure. Ma soprattutto, apre le porte di quello strano sogno che è vivere in un luogo come Roma. Molto più che una città: un'appartenenza.‎

‎Lucignano Lello‎

‎Permette? Decio Cavallo. Alla scoperta degli attori «senza nome» che hanno fatto grande Totò‎

‎br. Questo volume vuole essere un omaggio a quegli attori, poco più che comparse, che hanno -anche- con una sola battuta lasciato una icona indelebile nel panorama del pianeta Totò. Che fine ha fatto Cuncettella di: "Un turco napoletano" o piuttosto Peppinello di: "Miseria e nobiltà"? Ed il vigile milanese di: "Totò, Peppino e la Malafemmina" sarà ancora vivo? Queste ed altre curiosità, oltre foto, didascalie e battute estrapolate dell'immenso repertorio del Principe De Curtis potrete trovare in questo volume.‎

‎Worth Yvonne‎

‎Pilates‎

‎ill., br. La tecnica Pilates è una forma di esercizio fisico che combina il fitness con lo yoga. È un metodo basato su esercizio, posizioni, respirazione, allo scopo di rafforzare i muscoli, sciogliere le articolazioni, migliorare gli allineamenti ossei e l'equilibrio generale del corpo. Il volume si divide in varie sezioni: principi del metodo Pilates; preparazione; riscaldamento; esercizi in piedi; esercizi distesi; esercizi sulle ginocchia; programmi di allenamento e informazioni generali.‎

‎Goodyear Simon; Hitchens Marcus‎

‎Centravanti Europeo. La storia di Gerry Hitchens‎

‎ill., br.‎

‎Fontanelli Carlo; Colombo Diego‎

‎Pro Sesto. 100 anni insieme. Con Breda, Falck e Marelli, storie di calcio aziendale‎

‎ill., ril.‎

‎Fontanelli Carlo; Bottazzini Giovanni‎

‎Il calcio a Pavia. 1911-2011 un secolo di emozioni‎

‎ill., ril.‎

‎Fontanelli Carlo; Bonavita Girolamo‎

‎Regine di provincia (1967-2016). Le 50 edizioni della Coppa Italia dilettanti‎

‎ill., ril.‎

‎Grilli Michele‎

‎90 anni da Leoncelli. 1927-2017 il calcio a Jesi‎

‎ill.‎

‎Wutscher Rudolf‎

‎Vie normali delle Dolomiti. Tra Brenta, Dolomiti di Sesto, Fanes e Schiara‎

‎brossura La guida descrive 30 tra le più belle Vie Normali delle Dolomiti. Ogni itinerario è corredato di dati tecnici, di una fotografia aerea con il percorso tracciato sulla stessa e di una tabella riassuntiva, con indicazioni relative alle caratteristiche della via, ai dislivelli e ai gradi di difficoltà da superare. In questo libro viene inoltre descritta la grande varietà della regione dolomitica, in cui lussureggianti prati alpini in dolce pendenza arrivano a lambire brulli ghiaioni e pareti verticali, sopra molte delle quali ancora s'estende il regno delle nevi perenni. Le ascensioni proposte vanno dai facili sentieri percorribili a piedi fino a una difficoltà di III grado. Il libro è integrato da importanti tratti delle Alte Vie delle Dolomiti, con spiegazione descrizione e illustrazione delle singole tappe. I gruppi descritti dall'autore sono: Catinaccio-Sella-Sassolungo, Marmolada-Pale di San Martino, Puez-Odle, Dolomiti di Sesto e Bellunesi, Fanes-Tofane-Schiara, Brenta. Molto originale e utile appare l'offerta, in coda al libro, di buoni sconto per 400 euro da fruire nelle zone descritte e comprendono sconti in rifugi, alberghi e impianti a fune.‎

‎Ciaspolando in Alto Adige. 59 itinerari‎

‎brossura‎

‎Marchel Maurizio‎

‎Cime solitarie in Alto Adige. Vol. 1: 60 itinerari insoliti dalla Val Venosta all'Alta Val d'Isarco‎

‎ill., br. Questa guida presenta ed illustra 60 ascensioni in vetta nello spettacolare ambiente alpino dell'Alto Adige occidentale. Particolarità di quest'obera sono le "cime solitarie", ovvero la ricerca di percorsi e montagne poco frewquentate, lontane il piú possibile dall'escursionismo di massa. Tutti gli itinerari sono corredati di un'accurata descrizione del percorso. Tutte le salite qui descritte, considerati inotevoli dislivelli, gli ambienti impervi attraversati, la frequente mancanza di sentieri e l'isolamento spesso accentuato, pur non essendo mai troppo difficoltose sono comunque consigliate solo agli escursionisti piú esperti!‎

‎Martinelli Angela; Martinelli Maddalena‎

‎A spasso col bebè nel Trentino. Escursioni con il passeggino per tutta la famiglia‎

‎brossura‎

‎Colovini Leo‎

‎I giochi nel cassetto. Guida teorica per aspiranti autori di giochi‎

‎brossura‎

‎Bergman Ingmar; Rosen Maria von‎

‎Tre diari‎

‎br. Ultimo libro scritto da Ingmar Bergman, è un diario sulla malattia dell'amatissima prima moglie Ingrid von Rosen, in cui alla sua voce si alternano quelle di quest'ultima e della figlia Maria. Un inedito testamento spirituale del regista che permette di esplorare una parte nuova della sua vita, che accosta alla passione sempre presente nei confronti del teatro il lato più compassionevole dell'amore e degli affetti. I diari non sono separati: sotto la data si trovano gli appunti di Ingrid, di Bergman e della figlia. A parte rare eccezioni, ogni giorno tutti e tre hanno scritto qualcosa sul diario (gli ultimi appunti di Ingrid risalgono al 6 maggio 1995). Il libro si apre con due brevi premesse di Ingmar e Maria. Ingmar riassume in poche righe la storia della sua relazione con Ingrid, dal primo incontro (1957) al matrimonio (11 novembre 1970). Maria narra della sua infanzia, della scuola e del momento chiave in cui, all'età di 22 anni, le è stato rivelato di essere figlia di Ingmar (è nata nel 1959, quando entrambi i genitori erano sposati con altri). Si precisa che i diari non sono stati corretti o alterati, e che sono stati scritti per non essere letti da altri, se non da chi li ha tenuti.‎

‎Bergman Ingmar‎

‎Il settimo sigillo‎

‎br. Sulle rive di un inquieto mare incolore, il Cavaliere gioca a scacchi con la Morte. L'ha incontrata al ritorno dalla Crociata in Terra Santa, dove aveva creduto di poter trovare uno scopo alla sua vita nell'azione eroica al servizio di Dio. È tornato amaro e disilluso, con il cuore vuoto, tormentato dalle stesse domande con cui era partito. Per questo ha chiesto una dilazione, sfidando la Morte a una partita che sa di perdere, ma che gli lascerà forse ancora un'occasione per compiere almeno un'unica azione che abbia un senso. I vari personaggi, il Cavaliere, il quasi falstaffiano scudiero Jons, Fattore Skatt, il fabbro Plog e la moglie Lisa, il farabutto Rayal, la Strega-bambina condannata al rogo, vanno incontro al loro destino sullo sfondo dell'eterno scontro tra luce e tenebre, bene e male. Soli superstiti Mia e Jof, la felice coppia di giocolieri che incarna quell'amore, quella semplicità delle piccole cose, quel frammento di serenità che il Cavaliere riesce a sottrarre alla Morte. Scrivendo una sceneggiatura, dice Bergman, si vorrebbe avere a che fare, invece che con le parole, con qualcosa che somigli a una partitura musicale e conservi il ritmo, il tono, ogni minima sfumatura di quelle visioni che sono la vera sostanza da cui nascono i film. Ed è proprio la resistenza delle parole a tradursi in immagini che rende la sceneggiatura del "Settimo Sigillo" indipendente dalla realizzazione scenica, restituendoci quella parte delle visioni che il cinema non può dare: i profumi, gli odori, i sapori, o la malinconia del sole "che rotola sul mare nebbioso come un pesce gonfio d'acqua".‎

‎Lombardo Cesare‎

‎Sulle alte vie del Tor des Géants. Viaggio al confine tra sogno e realtà‎

‎ill., br. Il fascino del Tor des Géants consiste nella consapevolezza di non avere la forza per ripeterlo. Il ricordo del Tor traccia, da un lato, i limiti delle proprie debolezze, rimarca, dall'altro, l'eccezionalità di quanto compiuto. Il Tor des Géants (Giro dei Giganti in lingua patois) è la gara di corsa in montagna più dura del mondo: 330 chilometri lungo le due Alte Vie della Valle d'Aosta, con un dislivello positivo di 24.000 metri, da percorrersi nel tempo limite di 150 ore. Giganti sono le montagne, ma forse anche coloro che decidono di lanciarsi in una sfida tanto affascinante, quanto temeraria. Ma qual è la vera sfida? Vincere il Tor giungendo al traguardo di Courmayeur, o realizzare il proprio sogno di avventura, vissuto da persona assolutamente normale? "Il diario di viaggio scritto da Cesare Lombardo - dice in prefazione Filippo Grimaldi - è una storia dove lo sport è indissolubilmente figlio dell'empatia fra le persone e della loro condivisione di valori autentici". Questo libro vuole celebrare non un'impresa sportiva, ma un'irripetibile esperienza anche interiore, vissuta tra il silenzio delle montagne e la rassicurante voce dell'amicizia.‎

‎Borin F. (cur.)‎

‎The Kubrick after. Influssi e contaminazioni sul cinema contemporaneo‎

‎ill.‎

‎Trezzini L. (cur.)‎

‎Il patrimonio teatrale come bene culturale. Convegno di studi di Parma, 24-25 aprile 1990‎

‎brossura‎

‎Magny Joël‎

‎Il punto di vista. Dalla visione del regista allo sguardo dello spettatore‎

‎ill., br. Nel momento in cui un regista, o un semplice "operatore", decide di collocare la sua cinepresa in un punto preciso, adotta necessariamente un 'punto di vista' rispetto a ciò che osserva. Chiamiamo questo il 'punto di vista qualsiasi', o il 'punto di visione'. Se però si interroga su ciò che vuole mostrare, e soprattutto su come vuole mostrarlo, è condotto a compiere delle scelte che concretizzano una 'visione' nel pieno significato della parola, un modo di osservare il mondo. Ciò risulta evidente in numerosi classici del cinema, da Quarto potere (1941) di Orson Welles a Ohayò (1959) di Yasijiro Ozu, di cui il punto vista rappresenta proprio il soggetto.‎

‎Breschand Jean‎

‎Il documentario. L'altra faccia del cinema‎

‎ill., br. Finzione e documentario sono due direttrici di una stessa arte, i cui confini si fanno sempre più sottili e permeabili. La frontiera tra il cinema documentario e il reportage, invece, tende a definirsi in modo via via più netto. La cattura delle immagini, la "diretta", così come le attua la televisione, si allontanano sempre più dall'arte della regia, la sola in grado di restituire la ricchezza e la complessità del reale. Jean Breschand poggia la propria analisi su film e cineasti: dai pionieri, i Lumière, attraverso Flaherty, Vertov, Vigo, a Jean Rouch e Joris lvens, per continuare con Abbas Kiarostami, Alain Cavalier, Chantal Akerman; da film-chiave all'opera fondamentale di Chris Marker e di cineasti contemporanei.‎

‎Giacovelli Enrico‎

‎Breve storia del cinema comico in Italia‎

‎br. Il libro è una ricostruzione di un genere di grande fortuna nel nostro Paese, dagli ultimi anni dell'Ottocento alla grande stagione della commedia all'italiana, fino al "Caimano" di Nanni Moretti. Ogni capitolo è chiuso da un box che riepiloga, anno per anno, i principali avvenimenti della politica, della cultura, della società. Attraverso la storia del cinema comico è infatti possibile ripercorrere 100 anni di storia italiana.‎

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