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‎Lupi Gordiano‎

‎Gloria Guida. Il sogno biondo di una generazione‎

‎br. Un libro sulla bella attrice di Merano, bolognese di adozione, da "La minorenne" e "La ragazzina" sino al rientro televisivo con "La famiglia Benvenuti", passando per "La liceale", "Il triangolo delle Bermuda", "Il solco di pesca" e "Avere vent'anni". Una ragazzina scoperta da Imperoli, diretta da Amodio, passata nelle mani esperte di Nando Cicero e Tarantini, infine alla corte di Steno, Risi e Corbucci. Johnny Dorelli la rapisce al suo pubblico, ma è una fuga d'amore. Tornerà più bella di prima, come nonna più sexy d'Italia.‎

‎Zanello F. (cur.); Lasagna R. (cur.); Mancino A. G. (cur.)‎

‎Help! Il cinema di Richard Lester‎

‎br. Il volume contiene saggi di Danilo Arona, Teresa Avolio, Francesca Brignoli, Mario Gerosa, Roberto Lasagna, Alberto Libera, Federico Magni, Anton Giulio Mancino, Giovanni Memola, Michele Raga, Barbara Rossi, Chiara Ricci, Rudy Salvagnini, Fabio Zanello, tutti preceduti dalla prefazione di Mario Molinari.‎

‎Lupi Gordiano‎

‎Storia del cinema horror italiano. Da Mario Bava a Stefano Simone. Vol. 5: Bruno Mattei, Roger Fratter e i contemporanei‎

‎brossura Questo volume si pone come capitolo conclusivo di una lunga storia. Una storia iniziata verso la metà del secolo scorso e che si è protratta sino ad oggi. Stiamo parlando dell'avvento del genere horror in Italia. Un fenomeno singolare e che proprio per questo merita di essere ricordato. In tanti considerano l'horror italiano un fenomeno del passato, ormai morto. Questo volume dimostra il contrario.‎

‎Gerosa M. (cur.)‎

‎James Bond spiegato ai cinefili‎

‎br. Quando è uscito Spectre si è parlato molto della sua ricchezza di rimandi interni ai vari film della serie di James Bond, delle citazioni e dei riferimenti disseminati ad arte da Sam Mendes con gusto da regista cinefilo. In effetti, tutte le pellicole della saga sono legate tra loro da una serie di corrispondenze più o meno evidenti. Ma oltre ai collegamenti tra un film e l'altro, nel ciclo di 007 si possono cogliere anche relazioni importanti con altre opere del cinema d'autore e con grandi temi affrontati nel corso del tempo dai maestri della settima arte. Emergono allora tutta una serie di sottotesti che invitano a sviluppare una lettura trasversale dei film della saga dell'agente segreto britannico, come in queste pagine, dove, tra vodka Martini e basi fantascientifiche, compaiono, tra gli altri, anche i nomi di Fellini, Hitchcock e Visconti. Il libro comprende saggi di Mathias Balbi, Chiara Bruno, Andrea Carlo Cappi, Stefano Di Marino, Giuseppe Frazzetto, Mario Gerosa, Lapo Gresleri, David Huckvale, Gemma Lanzo, Roberto Lasagna, Marco R. Locatelli, Anton Giulio Mancino, Ivan Quaroni, Sergio Sozzo, Carlo Valeri, Vito Zagarrio, Fabio Zanello.‎

‎Mangolini C. (cur.); Bolzan F. (cur.)‎

‎Passione nera. I volti della violenza nel cinema italiano d'autore‎

‎br. "Passione nera: i volti della violenza nel cinema italiano d'autore" nasce come una sorta di scherzo dopo uno scambio di missive tra i due autori. Lo scopo di questo saggio è quello di avvicinare il lettore a due tipi di conoscenza: rispettivamente relativi al sé e alla modalità di rappresentare alcune parti umane ritenute inaccettabili trasformandole in arte.‎

‎Musarra F. (cur.); Ramazzotti P. (cur.); Sparapani N. (cur.)‎

‎Il mio Dante di Roberto Benigni. Apiro (18 ottobre 2015)‎

‎ill., br. "È stato scritto (e detto) che il successo delle letture dantesche di Benigni è dovuto alle sue qualità di attore e di comico. A mio avviso è un'affermazione 'riduttiva', che va corretta. La questione è più complessa e merita studi specifici e non generalizzanti; quanto segue non è che un modesto contributo in tale direzione, verso una prima analisi del comico e l'ironico nelle sue letture dantesche. Premetto che importante in proposito è, a mio avviso, oltre al suo insistere sull'attualità della Commedia e al suo collegarla al presente, anche il suo parlare con chiarezza degli errori più frequenti che si fanno nel leggerla. A tali problematiche farò qualche accenno, limitandomi in questo mio saggio a definire i tratti distintivi e predominanti del comico di Benigni e, ad esso connesso, dell'ironico." (Franco Musarra)‎

‎Tornano i clown‎

‎ill., br. "Il circo è tutta la nostra vita - confessano Pierre Etaix e Annie Fratellini in una lettera indirizzata a Federico Fellini -. Non c'è circo senza clown... Noi siamo clown... Autentici... Nostro malgrado e per nostra fortuna. Clown non si diventa, diceva Paul Fratellini. Clown si nasce o non si è clown. Ma questo dono o questa anomalia è anche un mestiere difficile ed è soprattutto un'arte. Un mestiere difficile che include tutti gli altri. Alcuni clown l'hanno insudiciato perché non erano veri clown. Il clown è l'inventore, il regista, l'interprete di sé stesso... È tutto questo e non lo sa. Egli appartiene alla mitologia. Non lo si può vedere se non al circo. È li che vive e muore nella stessa sera per rinascere l'indomani. Quando muore davvero, di lui non resta che un ricordo. "Che cosa mangia un clown?", domandò una bimbetta ad Annie che non sapeva cosa rispondere per paura di violare il meraviglioso... Meglio accontentarsi di sorridere per nascondere la tristezza che ne consegue, quando si consideri l'abisso che separa il fanciullo dall'uomo. Tuttavia il clown non è stato creato per il fanciullo, ma per l'uomo dal cuore di fanciullo... Innanzitutto c'è il "clown" buffone, folletto, scintillante, dalla maschera bianca. C'è poi l'"Augusto", lo scaltro, dall'aspetto balordo, dalle scarpe e dagli abiti troppo grandi. Essi sono l'uno agli antipodi dell'altro, ma la loro armonia ha del miracoloso. È necessario ci sia fra i due quella perfetta complicità che in pratica esiste solo fra persone della stessa famiglia. E poi ci vuole la fede per farsi piacere di ricevere ogni giorno un ceffone o un calcio nel sedere o meravigliarsi per un cerchio di luce. È a questa condizione solamente che il pubblico diviene complice. Nell'era della scienza e della demistificazione è ben difficile immaginare il persistere dell'arte clownesca... E tuttavia i giochi del circo non stanno scomparendo, al contrario... Come lo sport, è una forma di spettacolo che sopravviverà... Perché è puro... E poiché non c'è circo senza clown..."‎

‎Fofi Goffredo‎

‎Il Paese della sceneggiata‎

‎ill., br. Per tutto il corso del Novecento, fino agli anni Ottanta e Novanta, la sceneggiata è stata la forma di spettacolo prediletta dal proletariato napoletano e campano, dal cosiddetto sottoproletariato urbano - in realtà proletariato marginale - e dal mondo contadino che, quando era costretto a entrare in città, trovava il suo svago al teatro Duemila o al Trianon, vicini alla stazione ferroviaria e a piazza Garibaldi. Gli spettacoli erano tre al giorno, la mattina alle 11, il pomeriggio alle 6, la sera alle 9 e il programma cambiava di settimana in settimana, e si provava il nuovo copione nell'unica mattina in cui il teatro era chiuso. Come nel teatro dell'Ottocento, la compagnia aveva attori in ruoli fissi: al centro, "isso, essa e 'o malamente" e la coppia comica. La scena era il vicolo, e simili erano le storie narrate: l'innocenza insidiata, i buoni e i cattivi, un vicinato partecipe. Tutto diventava pubblico, tutto tornava strada. Al quinto atto, la canzone che dava il titolo a ogni testo e ne riassumeva vicenda e sentimenti. Ci fu un tempo in cui il popolo produceva la propria cultura, le proprie forme di spettacolo, la propria musica. Aveva gusti e idee propri e non quelli imposti dal potere attraverso comunicazioni di massa artefici di una cultura omologata e massificata. È utile ricordarlo.‎

‎Una giornata con Charlie Chaplin‎

‎br. Guardando Charlot muoversi nel mondo, e guardando il mondo attraverso lo sguardo di Charlot, scoppiamo a ridere, oggi come ieri, sorpresi forse dalla perfezione comica che questo cinema ancora oggi sa incarnare. Il riso, e lo stesso vale per il genere comico, è un oggetto osservato con una certa diffidenza all'interno della nostra storia culturale, spesso relegato ai margini della cultura autentica, se non apertamente biasimato e condannato. Platone, gli Stoici, i Padri della Chiesa sono unanimi nell'indicare nel riso, soprattutto se smodato, ma non solo, un comportamento che deve essere evitato da coloro che assolvono il compito di guidare e indirizzare, anche nello stile di vita, le comunità. E invece, ridere, scoppiare a ridere, morire dal ridere è un gesto che rinnova il nostro sguardo sulle cose, la nostra capacità di pensare il mondo e noi stessi. «Il riso è una sospensione, lascia in sospeso colui che ride. [...] Non afferma niente, non tranquillizza niente». A essere sospesa, seguendo l'indicazione di Bataille, è la nostra altrimenti immediata adesione alla macchina del mondo, alla sua apparenza di stabilità e fondamento, di solidità. Sospesa è la cieca confidenza nella stabilità, rassicurante e opprimente, dell'io. Le giravolte e le cadute di Charlot, le incongruenze che si spalancano di fronte al suo sguardo, lungo il suo buffo peregrinare nel mondo ci fanno ridere, forse, perché ci svelano che la trama del reale non è mai riducibile definitivamente alle concatenazioni di nessi logici e causali, di volta in volta differenti, in cui pensiamo di averla definitivamente intrappolata - così come l'io non è mai condannato a una definitiva, sterile, ossessiva ripetizione di sé. Morendo dal ridere, lasciamo morire ogni identità costrittiva, statica, dell'io e delle cose, e torniamo per un istante ad aprirci alla possibilità di pensare diversamente il mondo, di diventare altro da quello che siamo. L'epifania del fondo instabile delle cose e di noi stessi, la rivelazione dolorosa della fragilità, della infondatezza delle nostre aspettative e certezze, grazie al riso, può sottrarsi al rischio di tradursi in mero rancore e risentimento; si fa invece liberazione, apertura, premessa alla costruzione di pensare e agire inediti. (Roberto Peverelli)‎

‎Roccati Christian‎

‎Le più belle escursioni con le ciaspole. Itinerari per tutti tra Piemonte e Liguria‎

‎ill., br. Una raccolta di spettacolari itinerari sulle ciaspole, tra l'Appennino e le Alpi Liguri, Marittime e Cozie. Dagli itinerari entro i sessanta minuti di cammino ai più lunghi tour di ore. Un'introduzione che analizza la tecnica, i pericoli, le conoscenze e l'equipaggiamento che l'escursionista deve possedere per affrontare in tutta sicurezza l'ambiente innevato. Una straordinaria varietà di paesaggi invernali, da gustare dal momento in cui le valli si addormentano fino all'istante nel quale la natura si risveglia al suono del primo fischiare delle marmotte. La magia della montagna d'inverno. Alla portata di tutti.‎

‎Porporato Elisa; Voglino Franco‎

‎Tra aquile e balene. Escursioni in Liguria da 0 a 100 anni‎

‎brossura‎

‎Porporato Annalisa; Voglino Franco‎

‎A spasso in città. 25 passeggiate con i bambini in Piemonte‎

‎ill., br. Città e paesi del Piemonte sono ricchi di parchi, musei e aree naturalistiche percorribili a piedi, in bicicletta o con mezzi alternativi come il treno o il battello. Un ambiente ideale per trascorrere una giornata all'aria aperta con i bambini e imparare a conoscere, insieme a loro, luoghi spesso poco noti, ma di grande valore storico e ambientale. 25 itinerari "cittadini" in tutto il Piemonte, alla portata di famiglie con bambini piccoli (0-6 anni) e all'insegna della mobilità sostenibile. Per ogni percorso, approfondimenti storici, culturali, la localizzazione dei parchi giochi per una sosta divertente e la segnalazione delle più importanti "soste golose". 25 passeggiate da programmare in ogni stagione dell'anno. Un libro a misura di bambino.‎

‎Avondo Gian Vittorio; Rolando Claudio; Forneris Gilberto‎

‎Sulle tracce degli animali. Escursioni alla scoperta della fauna del Piemonte. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Dai grandi ungulati delle Alpi ai piccoli uccelli di risaia. Dai maestosi aironi fluviali al leggendario e rarissimo lupo. Un libro per scoprire l'insospettata ricchezza faunistica del Piemonte. Le specie più note e quelle sconosciute. Di tutte, una descrizione scientifica e un'inedita documentazione fotografica, per imparare a conoscerne abitudini e ambienti di vita. Per scoprire il luogo e il momento migliore per osservarle. E inoltre, una serie di escursioni da fare a piedi, in tutte le stagioni, per osservarne "sul campo" la vita e il comportamento. Schede tecniche, approfondimenti, un inedito apparato iconografico. Gli animali del Piemonte, nel loro habitat. Sono intorno a noi. Scopriamoli.‎

‎Vaschetto Diego‎

‎Strade e sentieri della linea Cadorna. Itinerari storico-escursionistici dalla Valle d'Aosta alle Alpi Orobie‎

‎ill., br. Non è mai stata un teatro di guerra, ma è la più imponente opera difensiva della prima guerra mondiale tutt'ora esistente in Europa. È la Linea Cadorna, costruita negli anni 1916-17 lungo la frontiera alpina per impedire un'ipotetica invasione tedesca attraverso la neutrale Svizzera. Dalla Valle d'Aosta alle Orobie, su Alpi e Prealpi si snoda una serie di fortificazioni poco nota al grande pubblico, eppure di eccezionale importanza storica e architettonica, in molti casi in ottimo stato di conservazione, anche un secolo dopo la sua costruzione. Capisaldi fortificati, batterie in caverna, osservatori, oltre 70 km di trincee in muratura e più di 100 postazioni d'artiglieria, servite da 300 km di strade e 400 km di mulattiere. Un complesso di opere tutte da scoprire, in luoghi di alto valore paesaggistico, che questo libro invita a visitare attraverso un'inedita serie di itinerari, percorribili in gran parte dell'anno. Una guida alle escursioni completa e originale: cartine, livelli di difficoltà, tempi di percorrenza, un imperdibile apparato iconografico realizzato ad hoc. E, per ogni itinerario, box tematici che offrono al lettore l'opportunità di approfondire le proprie conoscenze culturali, scientifiche, storiche e architettoniche sulle fortificazioni di montagna. Un libro per camminare sui sentieri della storia.‎

‎Roccati Christian; De Lorenzi Paolo‎

‎Villaggi fantasma. Passeggiate su antichi sentieri tra Piemonte e Liguria‎

‎ill., br. Tra basso Piemonte e Liguria, sulle pendici appenniniche tra Alessandria e Genova, c'è una "terra di mezzo" poco conosciuta ma di grande fascino, un susseguirsi di piccole valli segrete che val la pena di esplorare: al Malvaro e val Trebbia, valli Bisagno, Scrivia, Campassi e Borbera. Territori lontani dal turismo di massa, scelti per questo volume di itinerari insoliti alla scoperta di mulini, chiese e paesi abbandonati. Luoghi di cui a volte non è rimasto "che qualche brandello di muro", malinconici e struggenti, dove rintracciare i segni delle comunità contadine che con il duro lavoro di secoli sono riuscite ad addomesticare queste aspre terre. Per ogni itinerario, una scheda tecnica con cartina e accessi e un apparato iconografico inedito. Quando la montagna è uno specchio sul passato. Il nostro.‎

‎Vaschetto Diego‎

‎Montagna segreta. Sentieri sconosciuti in Piemonte e Valle d'Aosta‎

‎ill., br. Ci sono luoghi straordinari e sconosciuti anche sulle Alpi Occidentali. A una manciata di chilometri dalla città o da celebri stazioni turistiche, eppure lontani anni luce dall'escursionismo di massa, vertiginosi percorsi di cresta, sentieri balcone che si aprono su panorami di eccezionale valore paesaggistico, mulattiere dimenticate lungo le quali è ancora possibile provare l'emozione dell'esplorazione in montagna senza doversi cimentare con difficoltà alpinistiche. Mete spesso inedite, che consentono di gustare il sapore prezioso della wilderness anche nel pieno della stagione escursionistica. Dal monte Bianco alla valle Stura, dalla val di Susa alle valli di Lanzo, dal Gran Paradiso al Pinerolese, una serie di escursioni alla scoperta delle valli e delle cime meno note dell'arco alpino occidentale. Per ogni itinerario: cartine, livelli di difficoltà, tempi di percorrenza, un imperdibile apparato iconografico realizzato ad hoc, box tematici che offrono al lettore l'opportunità di approfondire le proprie conoscenze culturali, scientifiche, storiche e architettoniche sulla montagna. Sentieri selvaggi. Il senso dell'avventura, per tutti, a due passi da noi.‎

‎Vaschetto Diego‎

‎In montagna con il treno. A piedi e in ferrovia tra Italia e Svizzera‎

‎ill., br. L'arco alpino centroccidentale tra Lombardia, Svizzera e Francia è percorso da alcune tra le più ardite e suggestive linee ferroviarie di montagna d'Europa. Treni a scartamento ridotto, ferrovie a cremagliera, gallerie e viadotti d'incredibile arditezza, percorsi che sono capolavori di genio ingegneristico e che offrono la straordinaria opportunità di condurre l'escursionista nel cuore autentico delle Alpi, in luoghi di eccezionale valore paesaggistico e storico. Un'occasione imperdibile per realizzare escursioni altrimenti impensabili: dalle stazioni di arrivo, spesso situate ad alta quota, si sviluppano itinerari spettacolari e adatti a tutti i camminatori. Dalle ferrovie del Monte Bianco a quella del Furka-Oberalp, dalla mitica Centovalli-Vigezzina alla ferrovia del Bernina, patrimonio dell'umanità UNESCO, dal monte Rigi al monte Pilatus, dalle ferrovie ticinesi allo Jungfrau, passando per l'emozionante belvedere del Gornergrat e il lago d'Iseo: escursioni che portano a scoprire alcuni dei luoghi più panoramici e spesso inaccessibili delle nostre montagne. Per ogni itinerario: schede tecniche, cartine, approfondimenti e un ricchissimo apparato iconografico realizzato ad hoc. A piedi e in ferrovia: le Alpi, così, non le avete mai viste.‎

‎Carpi Andrea‎

‎Liguria nascosta‎

‎ill., br. Dov'è l'«altra» cappella Sistina? E il più piccolo teatro del mondo? Quale straordinaria villa sul mar Ligure ha ospitato Shelley, Bocklin e i reali d'Inghilterra? In quale remoto specchio d'acqua sorge l'isola delle Tartarughe? E, ancora, dove si trova il campo di concentramento dei pisani sbaragliati alla Me-loria? Chi, ligure o soprattutto turista, crede di conoscere tutto della Liguria, rimarrà sorpreso dai segreti che questa regione nasconde. Se dite Liguria in Italia e nel mondo, chi vi ascolta penserà a Portofino, alle Cinque Terre, al pesto; alle belle spiagge delle riviere (magari un po' affollate e care), ai musei e all'Acquario di Genova, a Camogli, Noli. Luoghi conosciuti e apprezzati da tutti. Eppure, in Liguria, la bellezza non si è fermata li. Dietro le quinte, si trovano vertigini di bellezza e di incanti. Da Ponente a Levante, basta avere pazienza e curiosità. Chiese romaniche, santuari barocchi e castelli medievali, insospettabili raccolte d'arte, musei particolari e appartati, borghi, teatri, ponti, palazzi, cascate, acquedotti; tradizioni secolari, artigianati unici, storie di uomini e donne che sembrano romanzi, di nobili e popolani, condottieri e soldati, letterati e contadini. È una bellezza minuta, poco appariscente, spesso nascosta, che a volte sopravvive a stento, minacciata dall'incuria, aggrappata al lavoro di volontari appassionati. È soprattutto una bellezza fragile, e per questo ancora più emozionante da scoprire.‎

‎Ceragioli Filippo; Molino Aldo‎

‎Le più belle escursioni nelle valli di Lanzo. 30 itinerari per tutti. Ediz. a colori‎

‎ill., br. Le valli di Lanzo non hanno bisogno di molte presentazioni: sono le montagne di Torino per antonomasia, quelle più prossime alla città, che disegnano il confine con la Savoia, frequentate dalle prime villeggiature e dai pionieri dell'alpinismo subalpino. Ma sono anche un ambiente fragile, minacciato dall'urbanizzazione selvaggia, che va difeso e preservato. Trenta escursioni di tutti i tipi, dalle passeggiate alle camminate più impegnative, su mulattiere e antichi ponti che scavalcano la Stura e i suoi affluenti, su sentieri che s'inerpicano verso colli e vette entrati nella storia, come il Rocciamelone, la Croce Rossa, la punta d'Arnas, la Torre d'Ovarda, la Bessanese, la Ciamarella e il gruppo delle Levanne. Fra panorami straordinari, immersi in una natura viva e vitale, in compagnia di stambecchi e fioriture d'incredibile bellezza; sulle tracce di Annibale, delle streghe, delle battaglie partigiane, delle miniere dismesse, delle ferrovie di montagna, di un'enogastronomia di eccellenza. Per ogni itinerario, un apparato iconografico inedito, una dettagliata scheda tecnica con cartina e tutte le informazioni utili, e approfondimenti per esplorare tutti gli aspetti di queste valli in cui storia, natura e cultura s'intrecciano.‎

‎Schneider Marius‎

‎Il significato della musica‎

‎br. "Non farà meraviglia che Schneider abbia riscontrato rapporti simbolici uguali fra le tradizioni sciamaniche siberiane, le magiche africane, le danze rituali di Spagna. Il rapporto centrale della vita è fra cielo e terra, ed è stabilito da una figura di mediatore ambiguo che appartiene all'una e all'altra sfera. Il rapporto ha modalità complicate che si esauriscono nel corso del sole attraverso le varie stazioni zodiacali, ed è patrimonio dello sciamano, di colui che ha imparato a discernere la musica occulta dell'universo e a riprodurla con la sua voce. Per virtù di ascesi egli diventa cassa di risonanza, svuotato, domina il proprio respiro, e, valendosi anche di strumenti, riproduce l'atto sonoro originario, il Verbo creatore che echeggia nel rombo, nel tuono, nel mareggiare, nell'urlo belluino. Il mondo fu creato dalla morte, che canta il canto della morte creatrice, il quale si solidifica in pietre e carni. Dalla quiete o morte originaria sorge il desiderio, la fame o brama come allo spezzarsi di un uovo la creatura: il Verbo, designato come tuono, stella canora, aurora risonante, canto luminoso. In Egitto è il sole cantante, o Thot che dà una risata settemplice; nei Veda era un inno di tre sillabe. Il suono del Verbo è il suo corpo, il senso del Verbo è la sua voce. Nella tradizione vedica si dice che il Verbo si è diffuso nel creato, cioè: ogni tono musicale corrisponde a una figura astrale, a un momento dell'anno, a un settore della natura, a una parte dell'uomo." (Elémire Zolla)‎

‎Genovese N. (cur.); Gesù S. (cur.)‎

‎Verga e il cinema. Con una sceneggiatura verghiana inedita di "Cavalleria rusticana"‎

‎ill.‎

‎Ravasio Bruno‎

‎Una vita nel pallone. Fatti e misfatti di Virginio Ubiali, detto Gepì‎

‎ill., br. Della squadra avevo imparato a memoria la formazione che recitavo d'un fiato: Milesi-Sirtoli-Gandossi-Biffi-Manenti-Teruzzi-Donadoni-Donatini-Tironi-UbialiApeddu. Il pezzo pregiato era Gepì Ubiali, un piccoletto tutto ossa e nervi che ricordava un po' Omar Sivori. Era un numero 10 naturale, giocava dalla metà campo in su: geniale, estroso, creativo, furbo, rapido come una faina, rapinatore d'area, preciso e chirurgico nel tiro. E ovviamente mancino, come quasi tutti i creativi nella storia del calcio. Il Gepì aveva superato da un pezzo la trentina ed era tornato a Ponte San Pietro, il suo paese, per concludere una carriera che lo aveva visto raccogliere meno gratificazioni di quelle che avrebbe meritato. Un po' anche per colpe proprie: la sua concezione "Pontesanpietrocentrica" dell'universo gli aveva fatto da freno negli spostamenti spingendolo a rifiutare ghiotte opportunità.‎

‎Bianchi Pietro; Pozzi A. (cur.)‎

‎Sorridere sull'orlo di un abisso. La commedia classica americana degli anni Trenta‎

‎ill., br. "Quando guardiamo un film guardiamo il racconto di un mondo, ne siamo catturati, inconsapevolmente e piacevolmente sedotti, e di questo racconto diventiamo prigionieri. Abbiamo ben capito che un conto è quando lo scrittore ci narra di Ulisse, e possiamo ancora immaginarlo un po' come vogliamo, un altro è quando lo vediamo in faccia questo Ulisse: qualcuno ha deciso per noi la sua età, il suo volto, il suo vestito, la sua voce e la luce che lo investe. Meglio se qualcuno ci sveglia da questo stato di torpore, quello che nasce dall'incrocio tra il nero della sala e la luce dello schermo, se ci aiuta a usare la ragione per decifrare i segni di quella rappresentazione del mondo che ogni film riesce a fare: sarebbe operazione capace di guarirci dall'eccesso di inconsapevolezza che prima o poi, lo sappiamo bene, si paga. Ma per poter funzionare da buon pharmakon occorre che lo si prenda a piccole dosi, in un giusto equilibrio tra il lasciarsi andare all'illusione e il decifrarla. Per questo consigliamo la lettura di questo testo dopo avere visto i film, come attraente momento di ripensamento, un piacere da aggiungere al fascino del primo approccio di innamorati alle pellicole." (Alessandra Pozzi)‎

‎Lambertini Marco‎

‎Die Unterwasserwelt von Giglio‎

‎brossura‎

‎Gentili Bruno‎

‎Lo spettacolo nel mondo antico. Teatro greco e teatro romano arcaico‎

‎br.‎

‎Gierut Lodovico; Guidi Umberto; Santucci Anselmo‎

‎Renato Salvatori. Il povero ma bello che volle farsi attore‎

‎ill., br.‎

‎Guardenti R. (cur.)‎

‎Sguardi sul teatro. Saggi di iconografia teatrale. Con CD-ROM‎

‎br.‎

‎Megale Teresa‎

‎Mirandolina e le sue interpreti‎

‎ill., br.‎

‎Arduini Carla‎

‎Teatro sinistro. Storia del Grand Guignol in Italia‎

‎br.‎

‎Di Bernardi Vito‎

‎Cosa può la danza. Saggio sul corpo‎

‎ill., br.‎

‎Carocci Enrico‎

‎Attraverso le immagini. Tre saggi sull'emozione cinematografica‎

‎br. "Lo scopo principale del cinema deve essere rappresentare le emozioni attraverso le immagini": con queste parole, nel 1916, Hugo Münsterberg inaugurava una riflessione sull'emozione spettatoriale che gli studi contemporanei, con diverse sensibilità e nuovi strumenti di ricerca, hanno raccolto come un'eredità. I saggi che compongono questo libro indagano, nell'intreccio tra analisi testuali e teorie della spettatorialità, alcune delle principali questioni legate al tema dell'emozione cinematografica: il coinvolgimento emotivo-affettivo che il cinema è in grado di provocare, la natura mentale e corporea dell'esperienza a cui esso dà luogo, la varietà delle strategie formali tramite cui - attraverso le immagini - un film è capace di accendere le reazioni più intense in chi lo osserva.‎

‎Meldolesi Claudio; Mariani L. (cur.); Schino M. (cur.); Taviani F. (cur.)‎

‎Pensare l'attore‎

‎br.‎

‎De Marinis Marco‎

‎Il teatro dopo l'età d'oro. Novecento e oltre‎

‎br. È il caso di chiarire subito in che senso il Novecento lo possiamo considerare un'età d'oro del teatro. È evidente che può esserlo innanzitutto per il fatto di aver costituito un culmine nella vicenda plurisecolare della scena occidentale. Basterebbe pensare all'avvento della Regia, modalità produttivo-creativa del tutto inedita ed essenzialmente novecentesca comunque la si pensi sui suoi precorrimenti nel XIX secolo -, alla tradizione dei registi-pedogoghi, a figure come Craig, Appia, Stanislavskij, Mejerchol'd, Copeau, Artaud, Brecht, giù giù fino a Grotowski, Kantor, Brook, Mnouchkine, Barba - per non citare che alcuni dei più celebri. Tuttavia la stessa immagine può essere utilizzata per mettere in rilievo un altro carattere del Novecento teatrale, che è almeno altrettanto importante di quello riguardante l'eccellenza e l'originalità artistiche appena ricordate: e cioè il carattere della crisi. Mentre da un lato ha rappresentato indubbiamente un apogeo nella storia del teatro, dall'altro e per le stesse ragioni il Novecento è stato anche un'epoca che ha messo in crisi profondamente il teatro, di più, che ha reso possibile pensare la crisi del teatro. Infatti, nel cercare di restituire a questo mezzo espressivo-comunicativo, ormai a rischio di obsolescenza, un senso, un valore, una necessità, i protagonisti della scena novecentesca (e, oggi, quelli postnovecenteschi) hanno tutti imboccato, sia pure in modi differenti e con diversa radicalità...‎

‎Grotowski Jerzy‎

‎Per un teatro povero‎

‎ill., br.‎

‎Nicoll Allardyce‎

‎Lo spazio scenico. Storia dell'arte teatrale‎

‎ill., br.‎

‎Valente Andrea‎

‎Così per sport. Storie di imprese, trionfi, inciampi e ruzzoloni‎

‎ill., br. Dal calcio al rugby, dal nuoto alla pallacanestro: ventiquattro racconti tra cronaca, leggenda e fantasia su atleti notissimi e altri quasi sconosciuti che hanno fatto la storia dello sport, dalla prima Olimpiade ai giorni nostri. Questo libro è consigliato a chi vorrebbe giocare a baseball come Charlie Brown, a calcio come Holly e Benji, a pallavolo come Mimì Ayuara, a basket come Bugs Bunny, oppure correre come Beep Beep, sollevare un peso come Obelix, tirare di boxe come Braccio di Ferro, starsene sul divano come Homer Simpson... ma anche a chi ha semplicemente voglia di leggere un po'. Età di lettura: da 8 anni.‎

‎Gallo Gabriele‎

‎Rifugiarsi. Alpi marittime. Vol. 2‎

‎brossura‎

‎Mastella Barbara; Perini N. (cur.); Bovolenta D. (cur.)‎

‎Aldo e Dino Ballarin. Dall'infanzia al grande Torino. Con audiolibro‎

‎ill., ril. "Bisogna impegnarsi per sentirsi fratelli dei fratelli Ballarin. Per tornare famiglia, gruppo. Ma non solo noi del Toro, noi del calcio, noi che amiamo il pesce di Chioggia. Noi tutti del tremendo e spesso anche orrendo e però amatissimo paese chiamato Italia. Gian Paolo Ormezzano. Aldo e Dino Ballarin erano due giovani calciatori, già affermato il primo, sulla strada del successo il secondo. Nati a Chioggia, avevano trovato nel Toro ruggente del dopoguerra, la casa ideale per dare corpo ai loro sogni. E a quelli di tanti italiani provati da una guerra dolorosa, che avevano bisogno di credere nella rinascita del Paese anche attraverso lo sport." (Gianni Romeo)‎

‎Valentini Giorgio‎

‎Formula 1 e prototipi. Come progettare le vetture da competizione. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il volume esplora il mondo delle competizioni automobilistiche descrivendo le caratteristiche e le prestazioni delle auto da corsa e mettendone a confronto le possibili architetture. Oltre all'arte della progettazione, l'opera affronta l'argomento competizioni passando in rassegna tematiche specifiche quali l'analisi delle prestazioni, la massa, l'aerodinamica, i pneumatici, l'handling (ovvero la ''guidabilità''), il motopropulsore, l'affidabilità e la durata. Particolare attenzione è data ai materiali e allo sviluppo del progetto, elementi ai quali sono dedicati due specifici capitoli. L'opera, ricca di grafici e disegni tecnici, non è rivolta solo a un pubblico competente; essa vuole raggiungere anche quei lettori che vogliono approfondire la conoscenza di questo settore della tecnica e della ricerca, tanto complesso quanto affascinante.‎

‎Castellarin Danilo‎

‎Temerari. Ricordi da corsa dei «Cavalieri del rischio»‎

‎ill., ril. Oggi non sono cambiati solo i piloti, le macchine da corsa, i circuiti, i progettisti, le tecnologie. È cambiato il mondo. Ma se solo avete un po' di nostalgia per quello che c'era, per quello che avete vissuto o anche solo per quello di cui avete sentito parlare, allora leggete "Temerari", libro-amarcord dedicato ai piloti e ai protagonisti delle corse dal 1950 al 1980, gente che correva per puro piacere, anche per una vittoria soltanto, un record, un tempo sul giro, un sorpasso, a volte più importante del titolo mondiale. Gente che lambiva la morte in ogni gara perché così erano le corse di trent'anni fa, anche se molti facevano finta di non saperlo. 60 interviste-verità a piloti italiani e stranieri dai destini incrociati, sopravvissuti alle corse più rischiose del Novecento.‎

‎Bonadonna Franco‎

‎Moto Triumph. La rinascita di un mito‎

‎ill., ril. Quello della Triumph Motorcycles è uno tra i marchi più antichi in assoluto nella storia del motociclismo. Le sue origini risalgono ai primissimi anni del secolo scorso, agli albori del motorismo a due ruote. Questo libro ripercorre la lunga e travagliata storia del marchio britannico, gli anni di maggior fulgore, seguiti dai vari dissesti finanziari, dai successivi cambi di proprietà fino alla chiusura stessa della produzione. Oggi però la Triumph è in ottima salute finanziaria e produttiva, saldamente presente sui mercati mondiali e quanto mai proiettata verso il futuro, ben consapevole del suo glorioso passato. Alle vicende aziendali si affiancano i profili dei personaggi che hanno contribuito a scrivere questa storia: imprenditori, progettisti e piloti. Non mancano le corse, le innumerevoli vittorie, i vari record di velocità ottenuti sulla pista del lago salato di Bonneville (che ha poi dato il nome al modello Triumph più famoso, autentica icona delle due ruote). Il volume si completa con la catalogazione sistematica di tutti i modelli di serie e da corsa senza tralasciare gli scooter e le moto militari, orgoglio dell'esercito di Sua Maestà, il tutto corredato dalle indispensabili schede tecniche.‎

‎Fioravanti Leonardo‎

‎Il Cavallino nel cuore‎

‎ill., ril. Una delle maggiori firme del Car Design italiano, si racconta in un libro, iniziando da quando, di nascosto dai genitori, tracciava i suoi primi schizzi su carta, non solo a tema automobilistico, per poi arrivare a porre il proprio nome accanto ad alcune delle vetture più note e importanti nel panorama internazionale. In 23 anni di attività alla Pininfarina, Leonardo Fioravanti, in veste di disegnatore e progettista in una prima fase e poi di Amministratore Delegato e Direttore Generale della divisione Studi & Ricerche, ha firmato alcune fra le Ferrari più belle. Attraverso immagini d'epoca, disegni provenienti dal suo archivio personale e soprattutto un racconto in prima persona, il volume ripercorre di fatto oltre cinquant'anni di storia, stile e cultura dell'automobile.‎

‎Harwell Ben‎

‎IPhone movies. Riprendere, montare, condividere‎

‎ill., br. Questo libro vi svelerà tutte le funzioni che trasformano l'iPhone in un dispositivo video di qualità professionale. Da brevi documentari a veri e propri lungometraggi, con il melafonino potrete non solo registrare filmati, ma anche montarli e pubblicarli online. Scoprirete le tecniche di ripresa, gli accessori e le migliori app di editing, e imparerete come sfruttare al meglio le potenzialità video del vostro cellulare. Caricate e condividete i vostri filmati ovunque vi troviate. Sperimentate inquadrature, modalità di ripresa ed effetti per dare libero sfogo alla creatività. Lavorate sull'iPhone per ottenere risultati immediati, con iMovie per il massimo controllo o con l'iPad per un approccio più professionale.‎

‎Peres Ennio‎

‎Enigmi geniali. 300 enigmi da risolvere solo con un fulmineo... colpo di genio‎

‎br. Ecco 300 problemi capziosi e bizzarri raccolti da un notissimo enigmista per testare e affinare l'intuito in modo divertente e stimolante. Ciascuno di essi, pur non richiedendo in linea di massima specifiche competenze culturali o professionali, si risolve immediatamente grazie al classico colpo di genio o solo andando a leggere la relativa risposta!‎

‎Petrini Carlo‎

‎Scudetti dopati. La Juventus 1994-98: flebo e trofei‎

‎br.‎

‎Petrini Carlo‎

‎Le corna del diavolo. Il Milan di Berlusconi‎

‎br.‎

‎Petrini Carlo‎

‎Piedi nudi. Calcio e sesso, scopate e pallonate‎

‎br.‎

‎Petrini Carlo‎

‎Nel fango del dio pallone‎

‎br. Nato a Monticiano (Siena) nel 1948, Carlo Petrini è stato uno dei più noti calciatori degli anni Settanta. Dalle giovanili del Genoa, passò al Lecce (serie C, 1965-66), tornò al Genoa (serie B, 1966-68), quindi cominciò l'avventura professionistica ai vertici del calcio italiano come centravanti: al Milan di Nereo Rocco (1968-69), al Torino (1969-70), al Varese (1971-72), al Catanzaro (1972-74), alla Ternana (1974-75), alla Roma di Nils Liedholm (1975-76), al Verona (1976-77), al Cesena (1977-79), e approdò infine al Bologna (1979-80). Nella primavera del 1980 risultò coinvolto nello scandalo del calcio-scommesse: a Petrini venne inflitta una pesante squalifica che in pratica mise fine alla sua carriera. In questa autobiografia, sincera fino a essere spietata, Petrini racconta quello che "nel calcio si fa ma non si deve dire". Tutte le miserie che ha conosciuto e vissuto in prima persona - come protagonista, o come testimone - all'interno di un mondo dorato ma permeato di ipocrisia: i pareggi "concordati" e le partite "vendute", il doping e l'espediente per eludere i controlli, i soldi "in nero" e le sfrenatezze sessuali. Non manca il racconto di alcuni retroscena inediti dell'epocale scandalo del calcio-scommesse. Una coraggiosa auto-confessione nella quale l'autore ripercorre inoltre le sue peripezie extra-calcistiche successive: le amicizie "pericolose" e un crac finanziario, la fuga all'estero e gli anni di solitudine e di paura, l'indigenza e le malattie, fino alla morte del figlio.‎

‎Petrini Carlo‎

‎Lucianone da Monticiano‎

‎br.‎

‎Petrini Carlo‎

‎I pallonari. Zone grige, fondi neri e luci rosse: vent'anni di calcio all'italiana‎

‎br.‎

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