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‎Folklore‎

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‎Polidoro Massimo‎

‎Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia‎

‎ill., ril. Un'antica spada conficcata nella roccia nel senese, misteriose macchine anatomiche esposte in una cappella napoletana, un affascinante palazzo veneziano funestato da una maledizione: molte sono le località d'Italia custodi di storie segrete che affondano le loro radici in antiche leggende o in misteri più recenti. Massimo Polidoro percorre la penisola da nord a sud e descrive questi luoghi svelandone i fenomeni in apparenza non scientifici, smontandone i miti nati dalla fantasia popolare. O forse no, almeno non del tutto, perché in queste storie si trova anche il cuore dell'uomo con i suoi meccanismi spesso imperscrutabili, destinati a sfuggirci sempre. E dove non arrivano le parole si spingono le illustrazioni di Francesco Bongiorni con le loro atmosfere suggestive ed enigmatiche.‎

‎Floramo Angelo‎

‎Le incredibili curiosità del Friuli. Luoghi nascosti e aneddoti imperdibili di una regione ricca di fascino‎

‎ill., br. Il Friuli è una terra di frontiera, un nodo di confini, storie, sapori e paesaggi: il cuore di un'Europa varia e ricca di civiltà e bellezza. Queste pagine hanno l'ambizione di esplorarne le pieghe più nascoste, non solo parlando della storia dei grandi, ma anzi, andando a cercare la meraviglia che si nasconde nei simboli e negli antichi rituali di cui sono gelose custodi le pievi antiche della Carnia, oppure errando tra affreschi e mastri dipintori che tra medioevo ed età moderna hanno disseminato il Friuli di una poesia policroma e incantata. Si sveleranno i misteri legati ad antichi labirinti, tavole copte e culti sciamanici, offrendo al lettore il profilo di un Friuli esoterico, inaspettato. Senza trascurare la saggezza che si nasconde negli antichi vitigni, nelle ricette tramandate da secoli o nelle magie della musica tradizionale.‎

‎Gianotti Gabriella; Quaccia Franco‎

‎La festa dello Scarlo. Con DVD video‎

‎br. Dedicato allo storico carnevale di Ivrea, "La Festa dello Scarlo" è una festa che è allo stesso tempo storia, cultura, identità collettiva e momento di grande aggregazione e solidarietà. Il libro, scritto da Gabriella Gianotti e Franco Quaccia, fa il punto sulla storia della manifestazione, analizzandone eventi, cerimonie e mutazioni. Il documentario e il cortometraggio, realizzati sotto la regia di Andry Verga (Masterblack) affiancano storia e antropologia alla leggenda medievale di Violetta, eroina della festa eporediese, narrata nel cortometraggio. Un racconto per testo e immagini di un evento che ogni anno si ripresenta, sempre uguale ma sempre nuovo, un rito della natura che al passo del tempo è diventato rito della cultura.‎

‎Basile Bruno‎

‎La storia del presepe. Origine, nascita e sviluppo di un simbolo della cristianità‎

‎brossura Due sono i simboli indiscussi del Natale, il presepe di tradizione latina che nasce in Italia nel Medioevo e l'albero di Natale che ha origine nel folclore di antiche popolazioni del nord-Europa (Celti, Vichinghi, Germani) durante i festeggiamenti pagani del solstizio d'inverno trasfusi poi nel Natale con la cristianizzazione di tali popoli e l'albero dal secondo dopoguerra si è diffuso ampiamente anche in Paesi di estrazione latina. Il cristianesimo trae origine dai Vangeli canonici ed ha alcuni rituali in comune con religioni e filosofie orientali provenienti dall'India e dalla Persia (Induismo e Mithraismo) tra cui la festività del Natale. Le prime rappresentazioni della Natività si ebbero in affreschi paleocristiani nelle catacombe e, poi, in bassorilievi sulle lastre di sarcofagi. A dare il via alla nascita del presepe fu San Francesco che realizzò un presepe vivente nei boschi di Greccio. Parallelamente alla produzione pittorica della Natività dei grandi artisti del Rinascimento, si cominciarono a vedere, in maniera sempre più massiva, presepi plastici in chiese e monasteri di tutta Italia. Presepi che nel Settecento, con l'affermazione del barocco, trovarono la loro massima espressione entrando anche nelle residenze private. Le città in cui si sviluppò maggiormente l'arte presepiale furono Bologna, Genova e soprattutto Napoli.‎

‎Prati Giacomo Maria; Ferranti Valentina‎

‎Prima Roma. Le origini alla luce del mito‎

‎br. Roma nasce Impero, fin dall'inizio. Romolo, figlio di Marte, è fondatore sia dell'Urbe che dell'Impero. "Urbe", cioè Città del Fuoco. Roma nasce Città-Stato imperiale, ma differente da ogni altra Acropoli etrusca, italica o le centinaia che popolavano allora l'Italia antica. Conferma simbolico-spirituale di questa misteriosa unicità e singolarità della Città Eterna è appunto il racconto di sette oggetti sacri che la Roma arcaica ha custodito per secoli gelosamente e che manifestano il suo carisma imperiale originario. Questo saggio è un canto alle origini misteriose di Roma, alla sua storia più arcaica, una ricerca che mette insieme la nebulose informazioni degli autori classici presentando innovative quanto affascinanti ipotesi.‎

‎Propp Vladimir‎

‎Le radici storiche dei racconti di fate‎

‎br. Come e quando sono nate le fiabe? E perché si rassomigliano in tutto il mondo? Nell'interpretazione di Propp, i racconti di fate non sono fantasia ma storia, sono il documento di una delle più antiche età dell'uomo: l'epoca delle comunità di cacciatori, prima ancora che la pastorizia e l'agricoltura cominciassero a cambiare il volto del mondo. Giovandosi di un materiale comparativo molto vasto tratto dalla etnologia e lavorando soprattutto sui racconti di fate russi, Propp stabilisce una serie di confronti tra i principali motivi di cui sono intessute le fiabe e analoghe forme rituali esistenti nella protostoria - o in fasi storiche più o meno vagamente indicate - e presso i primitivi. Attraverso tanti racconti sezionati e comparati, interrotti e ripresi in un giro di richiami e illuminazioni, il mondo vivace della narrazione si compone esso stesso in un affascinante racconto.‎

‎Zotti Piergiorgio‎

‎Storie e leggende dal Medioevo‎

‎ill., br. Quando appendi la calza coi regali e i dolci per tuo figlio, non dimenticarti di preparare il caffè perla: Befana, un po' d'acqua e il fieno per il ciuchino. Vengono a noi da mille pericoli, hanno superato gli agguati dei morti e degli spiriti malvagi, hanno attraversato i mondi dove nessuno dorme. Vengono dal fiume di stelle e chiedono solo che tu non dimentichi la tua infanzia.‎

‎Succede solo a Bologna (cur.)‎

‎I segreti della zdaura. Viaggio tra le ricette della tradizione. Quello che le nonne non dicono‎

‎ill., br. Quante volte ci siamo ritrovati aggrappati al tavolo, ad osservare pieni di meraviglia la mamma o la nonna mentre creavano i tortellini, le lasagne o il friggione? Il cibo è arte, cultura e tradizione. Ogni piatto non è solo l'unione di ingredienti che lo compongono ma un insieme di tradizioni locali, famigliari, stati d'animo e di palato che si sommano e danno la sfumatura finale al piatto in questione. Questo libro vi accompagnerà alla scoperta dei segreti che si celano nelle ricette bolognesi. Insomma, la guida giusta per chi ama divertirsi cucinando, mangiando e ha la passione per le ricette che ci fanno battere forte il cuore e ci fanno venire la famosa "acquolina in bocca".‎

‎De Carlo Valentino‎

‎Proverbi e modi di dire milanesi. Un'ampia e ragionata raccolta della saggezza meneghina sedimentata attraverso i secoli nelle sentenze popolari‎

‎br. Ideati e diffusi lungo l'arco di secoli, dai tempi dei latini fino alla rivoluzione industriale, i proverbi condensano e testimoniano le contraddizioni e le evoluzioni di una "sapienza povera", fondata sulla quotidiana esperienza del popolo minuto di città e di campagna. Una sapienza popolare che appare tanto più interessante in quanto si può osservare, ad esempio nelle varianti di una massima, in che misura il progresso abbia modificato il modo di considerare e interpretare tutti gli aspetti della realtà: l'amore e il rapporto tra uomo e donna, l'operosità e l'ozio, l'avarizia e la generosità, la giustizia umana e quella divina... Il presente volume raccoglie il meglio della tradizione meneghina su questi e su molti altri temi, offrendo un commento spesso illuminante sulle lontane radici storiche e letterarie dei proverbi e dei modi di dire, con l'utile corredo di un glossario italiano-milanese. L'eterna sapienza dei detti popolari.‎

‎Carboni Giada‎

‎La strada che va alle vigne. Edilizia minore nel quartiere romano di Monteverde‎

‎ill., br. La strada che va alle vigne, che attraversava l'antico quartiere romano di Monteverde, richiama quelle che erano le caratteristiche principali di un'area a vocazione agricola. Caratteristiche che riecheggiano nelle parole che Pasolini usò per descrivere questa borgata sorta «al termine / della città, sull'ondulata pianura / che si apre sul mare». Un angolo di Roma dove la storia pare stratificarsi: infrastrutture civili e architetture religiose, edilizia residenziale e villini quali Borzi, Anzino e Bartoli. E ancora l'architettura minore, le Edicole sacre, la Colonna crucifera e le sculture di Lorenzo Ferri. Un luogo da scoprire anche attraverso le vicende di personaggi famosi che qui hanno deciso di trascorrere parte della loro vita, come il pittore russo Gregory Maltzeff, il politico Giorgio La Pira, lo scultore Arrigo Minerbi, il celebre scrittore Carlo Emilio Gadda. Con questo volume Giada Carboni offre una panoramica del quartiere di Monteverde dalle origini preistoriche fino allo sviluppo urbanistico che ha caratterizzato quest'area della capitale, per fornire una guida utile a chiunque voglia apprezzare il patrimonio culturale dell'immenso quartiere romano.‎

‎Muntoni Cristina; Priori Alberto‎

‎Abracadabra. Il potere curativo delle parole tra mito, tradizioni e neuroscienze‎

‎brossura Testi sacri, miti e tradizioni di tutto il mondo attribuiscono un potere curativo alle parole. Abracadabra, parola magica per eccellenza, è citata nel libro del medico dell'imperatore Caracalla come strumento di guarigione e Gorgia nel V secolo a.C. paragona i farmaci alle parole. Qual è la visione della scienza? Quali effetti hanno le parole sul cervello? Questo volume affronta in modo divulgativo il tema del potere curativo delle parole sia da un punto di vista della storia delle religioni, della mitologia e delle tradizioni popolari, che da un punto di vista neuroscientifico. La parola, produce modificazioni dell'attività del cervello che possono essere alla base della psicoterapia e contribuire al benessere psicofisico della persona.‎

‎Treu Martina‎

‎La mitologia: domande e risposte‎

‎br. Il volume, attraverso la struttura a test e i numerosi riferimenti alla vita quotidiana, offre una seria occasione di imparare divertendosi. Potrete riconoscere l'eredità della tradizione mitica nell'arte, nei libri, nei film, nelle canzoni, nei fumetti; confrontare elementi comuni alle mitologie di tutto il mondo con quelli specifici della nostra cultura; ricordare il come e il perché di quel che già sapete e, ovviamente, scoprire molto altro.‎

‎Barcelli Simone‎

‎Misteri delle culture precolombiane‎

‎brossura‎

‎D'Anna Nuccio‎

‎Il Santo Graal. Mito e realtà‎

‎ill., br. In questo studio molto documentato l'autore si propone essenzialmente lo scopo di restituire la simbolica, arcana immagine del Graal, mondata dall'incredibile quantità di notizie fantasiose, se non più o meno volutamente di storte in circolazione ormai da anni. Sulla base dell'analisi della vasta letteratura sull'argomento, opera di insigni studiosi italiani e stranieri, Nuccio D'Anna risale dapprima alle radici del "mito" del Graal, vale a dire alla civiltà antico-celtica dell'isola di Avallon, l'Inghilterra, dove si produsse l'osmosi fra la tradizione druidica e la tradizione cristiana la quale, a poco a poco, assorbì la prima conservandone tuttavia alcuni aspetti peculiari. Nel successivo excursus lungo l'età medievale, emerge l'alto rilievo della spiritualità cistercense e cluniacense nella società del tempo; spiccano le figure di due sovrani illuminati, il plantageneto Enrico II e la sua potentissima sposa Eleonora d'Aquitania; appaiono tre enigmatici autori Chretien de Troyes, Robert de Boron e Wolfram von Eschenbach - i quali, cantando le gesta di re Artù, del mago Merlino e dei cavalieri della Tavola Rotonda, introdussero la leggenda del Graal, il "sacro calice" che, secondo la tradizione, Cristo usò nell'Ultima Cena o, stando a un'altra versione, il vaso in cui Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue di Cristo.‎

‎Macchione Pietro‎

‎Draghi e laghi. Storie come racconti‎

‎brossura‎

‎Pennino Claudio‎

‎Cane e puorce. Gli animali nei proverbi e nei modi di dire napoletani‎

‎br. Una raccolta di proverbi e di modi di dire napoletani i cui protagonisti sono gli animali: essi si prestano a rappresentare le debolezze, le abitudini, i vizi e le poche virtù degli uomini. Ne deriva un vero e proprio compendio di saggezza popolare sotto forma di sentenze e locuzioni che, sebbene coniate alcuni secoli addietro, mantengono intatta la loro ironia e efficacia espressiva.‎

‎Pitrè Giuseppe; Lazzaro B. (cur.)‎

‎Il pozzo delle meraviglie. 300 fiabe, novelle e racconti popolari siciliani. Ediz. integrale‎

‎ill. Fiabe di reginelle e di re, fate e animali, giganti e mammedraghe, diavoli e maghi; storie di sciocchi e furbi, megere ed eremiti, amori e dispetti, astuzie e ruberie, botole e sotterranei, travestimenti e fughe; e poi ancora giardini e fontane, fichi e melagrane, sale e zafferano, olio e basilico, ricotta e sangue... Impossibile enumerare le meraviglie che attendono i lettori in fondo a questo pozzo. Ben 300 fiabe a fronte delle 200 messe insieme dai fratelli Grimm, per citare l'esempio più illustre. Pochi lo sanno, infatti, ma la raccolta di storie orali più ricca ed estesa che l'Italia abbia mai avuto la si deve a Giuseppe Pitrè, una figura straordinaria di medico e folklorista, che a bordo di un calesse le andò a raccogliere una per una dalla viva voce dei popolani di mezza Sicilia. Non a caso nel 1956, quando Calvino raccolse dai repertori di ogni regione le 200 Fiabe italiane a suo giudizio più belle e rappresentative, ben 40 le attinse proprio all'opera di Pitrè - da Giufà a La volpe Giovannina, da Rosmarina a Cola Pesce. Introduzione di Jack Zipes.‎

‎Jolif Thierry‎

‎La tradizione celtica‎

‎br. Vivendo nell'epoca della parola scritta e delle immagini, è difficile comprendere società del passato immerse nella dimensione dell'oralità, del sacro e del simbolico. Per l'uomo contemporaneo è poi impossibile accettare il fatto che alcune fra esse fossero decisamente evolute. Eppure la civiltà celtica fu esattamente questo, anche se il suo progresso non va misurato sul piano della tecnica, dei diritti individuali o della ricchezza materiale, ma sulla base della tradizione, di un corpus di valori tramandato per via iniziatica, da maestro a discepolo: valori molto diversi, ad esempio, da quelli cristiani, visto che la distinzione tra bene e male era sconosciuta e le categorie di vero e falso erano sinonimi di equilibrio e caos. Questo volume presenta gli aspetti più interessanti di tale tradizione - le sue origini nell'estremo Nord, il druidismo, la credenza negli stati multipli dell'Essere, gli ogham, le varie forme di medicina, i concetti di tempo, sacrificio, eternità, fino alla nozione fondamentale di sovranità -, in un costante raffronto con la cristianità del Nord Europa e senza trascurare il recente, ma piuttosto vitale, fenomeno del neopaganesimo di ispirazione celtica. Completano l'esposizione un glossario e appendici dedicate alle armi simboliche, ai talismani e alla musica.‎

‎Markale Jean‎

‎Halloween. Storia e tradizioni‎

‎br. Già da diversi anni, in Italia come nel resto d'Europa, zucche, maschere di vampiri e fantasmi, scope da strega e altri attrezzi consimili, occupano le vetrine dei negozi durante l'intero mese di ottobre; e la sera del 31 adulti e bambini, in un'atmosfera carnevalesca, festeggiano Halloween. Ma di quale ricorrenza esattamente si tratta? Molti pensano, a torto, che questa festa arrivi dagli Stati Uniti. In realtà Halloween - una parola inglese che significa «notte sacra» - riprende gli antichi rituali druidici di Samain, le cui origini risalgono all'antica Irlanda. Durante la notte di Samain - nel corso del plenilunio più vicino al 1° novembre - il mondo dei morti si ricongiunge con quello dei vivi e viceversa, poiché secondo un detto celtico «la morte non è che il mezzo di una lunga vita». In seguito, questa festa pagana fu trasformata dalla Chiesa in quella di Ognissanti. In questo libro, Jean Markale ricostruisce la storia di Halloween a partire dai tempi più remoti, analizza le sue successive metamorfosi, per arrivare al modo in cui si celebra nella nostra società, che, curiosamente, sembra ignorarne il senso e l'importanza.‎

‎Biondi Beniamino‎

‎Sicilia dei misteri e delle leggende. Mappa fantastica di fatti avvolti dal silenzio e dall'ombra‎

‎ill., br. Nella cornice del paesaggio siciliano la narrazione si fa indagine dubbiosa e tenace, rimestando delitti impuniti ed enigmi senza soluzione, nella forma di brevi e curiose investigazioni su luoghi, fatti e personaggi. Lettere diaboliche e città sommerse, negromanti e spose defunte, casolari di campagna e grotte sul mare, processioni notturne e giardini segreti, nobildonne isteriche e guardiani di pietra, torri che parlano e alberghi abbandonati, tesori funesti e anime del purgatorio, bambini imbalsamati e porte dell'inferno, creature mostruose e orrori familiari. Racconti che tracciano una cartografia di misteri che non hanno soluzione anche quando sembrano trovarla, muovendo dalla dimensione del sospetto e dell'attesa all'ironia candida della ragione.‎

‎Pellecchia Emanuele; Tisi Francesco Saverio; Kwok L. C. (cur.)‎

‎Vlad. Una leggenda napoletana‎

‎ill., br.‎

‎Colaiacomo Paola; Caratozzolo Vittoria Caterina‎

‎Cartamodello. Antologia di scrittori e scritture sulla moda‎

‎brossura‎

‎Chiavarelli Emanuela‎

‎La maschera e il Graal. Indagine sull'archetipo della «coppa»‎

‎br.‎

‎Colella Amedeo‎

‎Manuale di filosofia napoletana. 100 racconti partenopei‎

‎brossura‎

‎Bracale Raffaele; Colella A. (cur.)‎

‎Comme se pensa a Nnapule. 2500 modi di dire napoletani‎

‎br. Dizionario di proverbi locuzioni modi di dire dell'idioma napoletano.‎

‎Serao Matilde‎

‎Saper vivere. Norme di buona creanza. Nuova ediz.‎

‎br. Amico lettore, non è mio compito insegnarti l'educazione. Tu, per me, come per gli altri che ti conoscono e ti avvicinano, sei una persona educata. [...] E, se ti fermi alle apparenze, questo mio modesto piccolo libro può sembrarti inutile! Invece, amico lettore, vi è una seconda educazione che tu, probabilmente, non possiedi; e ciò senza nessuna tua colpa, senza colpa di nessuno che ti consigliò e ti guidò, nella prima età, ma per tante circostanze di famiglia, di posizione, di ambiente. Questa seconda educazione, questo saper vivere, è, anche, una cosa tanto fantastica, tanto bizzarra, cambia di colore, di espressione, di tipo, così facilmente! Questo saper vivere è così differente, secondo ogni paese, secondo ogni clima, secondo ogni tradizione! Saper vivere, veramente, in società, nel mondo, diventa un'arte talmente difficile! Ed è, intanto, necessario saper vivere, anche per una creatura umile e oscura, anche per una esistenza solitaria, e modesta, anche per un uomo dall'avvenire circoscritto, anche per una donna dall'orizzonte limitato: è necessario saper vivere, se si vuol vivere, se si vuole svolgere tutta la propria vita, in armonia con le cose e con le persone...‎

‎Carbone Marco Benoît‎

‎Tentacle erotica. Orrore, seduzione, immaginari pornografici‎

‎ill., br. In un libro che si intitola Tentacle Erotica non ci si aspetterebbe di trovare Montaigne, il mito greco, Victor Hugo, Picasso e Hokusai. Certo, in compagnia di stripper, modelle fetish, octopus porn, BDSM, horror, hentai, cyberpunk, e molto altro. Non si tratta di un accumulo eterogeneo, di una contaminazione provocatoria, o di una legittimazione mitica dell'immaginario pornografico. È un qualcosa di molto più complesso e coerente, pur nel suo andamento a spirale. Marco Benoît Carbone ci offre una lettura ad ampio raggio di una figura dalla retorica visuale (qual è il tentacolo) ricca di risonanze mitiche, culturali e antropologiche, che permette allo stesso tempo di affrontare questioni politiche spinose. Dai crimini misogini ai limiti della censura. Dall'esotismo degli immaginari erotici agli stereotipi tenaci sul Giappone. Dalla funzione sociale al valore estetico della pornografia. Fino al dilemma se considerare i suoi territori estremi come una forma di dominio o una pratica liberatoria, pluralista e dionisiaca." (Dalla Prefazione di Massimo Fusillo)‎

‎Barillari Sonia Maura‎

‎Acqua, fuoco, terra, sale. Pratiche curative della tradizione romena‎

‎ill., br. È risaputo che da sempre l'uomo ha fatto ricorso ai mezzi più disparati per salvaguardare la propria esistenza e difendersi dalle malattie, per trovare conforto nelle incertezze che poteva riservargli il futuro, o ancora per superare felicemente prove ritenute ardue, impegnative. Così, in terra romena come nel resto del mondo, ci si è appellati tanto a rimedi "empirici", antesignani della moderna scienza erboristica, quanto a pratiche riconducibili a una concezione del mondo di tipo magico, in cui le relazioni con il soprannaturale si fondano su presupposti quali la reciprocità, la costrizione, l'equivalenza, la contrattualità. In questo libro scoprirete questo e tanto altro ancora...‎

‎Ronchi Della Rocca Barbara‎

‎Il galateo dell'amore. Dal primo incontro alla convivenza, le buone regole per tutte le coppie di oggi‎

‎ril. Lui ama lei. O lui ama lui. Cambia qualcosa per il galateo della coppia? Proprio nulla: il nocciolo della questione sta nel verbo amare, non nel fatto che l'oggetto sia una lei o un lui. Ecco perché questo nuovo, aggiornatissimo Galateo dell'Amore fa piazza pulita del pregiudizio che vede la buona educazione in contrasto con la spontaneità: chi lo crede non sa (o finge di non sapere) che la sensibilità e il rispetto - e quindi l'amore! - sono inscindibili dalle buone maniere, che nella vita a due non si identificano certo con l'etichetta o con le formalità, ma sono piuttosto un modo di essere, di rispettare l'altro rispettando se stessi. Mettere un po' di garbo nella vita di relazione non è sintomo di tiepidezza di sentimenti, anzi aiuta a prendere le distanze dagli aspetti più grotteschi della nostra apparente modernità, come la telefonite acuta, la corsa agli status symbol, il narcisismo che sconfina nell'affettazione... Vecchie regole e buon senso moderno si fondono così in un nuovo saper vivere, che va condito con l'umorismo, l'onestà e il rispetto necessari a rendere gradevole la convivenza anche nelle prosaicità del quotidiano.‎

‎Catassi Maurizio‎

‎Il segreto e la sorpresa. Itinerari tra storia e leggenda tra sacro e profano a Bologna e dintorni. Ediz. illustrata‎

‎ill., br.‎

‎Zeppegno L. (cur.)‎

‎Presepi italiani artistici e popolari. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il presepe è la più bella tradizione natalizia italiana. La leggenda vuole che sia stato Francesco d'Assisi a crearla, la storia dice che da secoli l'artigianato e l'arte italiana si sono cimentati con la rappresentazione plastica della natività. Questo libro offre un panorama del presepio italiano, dalle origini a oggi, e si concentra in particolare sulle opere di carattere popolare e su quelle figure generalmente mobili, che si allestiscono durante le feste natalizie. Non manca una documentazione di quelli ormai stabili ospitati in chiese e musei. Ma il testo presenta anche varie opere d'arte che riuniscono tutte le tipiche caratteristiche del presepe italiano: sculture, bassorilievi, terrecotte, stucchi.‎

‎Morese Francesco Maria‎

‎L'eredità degli antenati. Il lascito ancestrale di Italici, Romani e Longobardi nel folklore di Salerno tra religiosità popolare e sopravvivenze pagane‎

‎br. I nostri Antenati sono ancora tra noi. Vivono in noi. Le loro credenze, i loro riti, le loro usanze, la loro religiosità, il loro linguaggio sopravvivono ancora oggi, dopo millenni, nelle nostre tradizioni popolari. Il folklore della città di Salerno e dei suoi territori, con il suo carattere marinaresco che si fonde con quello tipicamente delle campagne e delle montagne, è un chiaro esempio di come il lascito ancestrale dei nostri predecessori sia ancora vivo e vitale in Italia ed in generale in tutta Europa. Le popolazioni italiche prima, i Romani poi e, successivamente il popolo germanico dei Longobardi, hanno plasmato il nostro modo di essere odierno: il loro tributo, sia a Salerno che in tutta la Penisola, è ancora fortemente tangibile e continua ad essere tramandato nonostante esso sia occultato da una coltre che questo libro si prefigge coraggiosamente di dipanare. Le feste dell'anno, il ciclo della vita, le superstizioni, la credenza nel malocchio, nelle fatture, negli amuleti, in esseri soprannaturali come janare (streghe), diavoli, spiriti, munacielli e mazzamurelli (gnomi e folletti) costituiscono quel "Mondo Magico" delle tradizioni popolari nel quale confluiscono e si confondono elementi precristiani e religiosità popolare. L'eredità dei nostri Antenati è ancora viva in noi: scorre nelle nostre vene. L'augurio è che questo testo possa ridestare nel lettore il nobile spirito degli antichi ltalici, dei Romani e dei Longobardi che in lui ancora alberga. Prefazione di Luigi Maria Lombardi Satriani.‎

‎Ostermann Valentino‎

‎Proverbi friulani raccolti dalla viva voce del popolo‎

‎brossura‎

‎Hadland Davis Frederick‎

‎Miti e leggende del Giappone. Eroi, guerrieri ed esseri soprannaturali‎

‎br. Non diversamente dai cavalieri del nostro medioevo, gli eroi e i guerrieri dei miti e delle leggende giapponesi danno prova del proprio coraggio lottando contro mostri terribili che opprimono i villaggi e le corti di principi e di sovrani. Come Yorimasa, che uccide col suo potente arco una sinistra creatura che affligge l'imperatore al calar delle tenebre; o Raik?, che entra nel palazzo dei temibili oni per uccidere il re di quei mostri e liberare le fanciulle che quegli tiene schiave. Ma gli esseri soprannaturali del folklore nipponico - gli altri protagonisti delle storie contenute in questo volume - per quanto bizzarri e a volte spaventosi possano apparire, non sono sempre malevoli nei confronti degli uomini. I shoj?, per esempio, restituiscono la vita al povero Yurine dandogli da bere il loro sakè sacro, mentre i tengu insegnano a Yoshitsune le tecniche marziali che gli permetteranno di sconfiggere il gigantesco Benkei. Attraverso le suggestive vicende raccontate in questo libro rivive un Giappone magico e cavalleresco che non mancherà di sorprenderci e di affascinarci.‎

‎Manticelli Fabrizio‎

‎I luoghi del diavolo. Un viaggio tra leggende, storia e fede‎

‎ill., br. L'universo demoniaco creato dalle diverse civiltà ha sviluppato, nel corso dei millenni, un variegato sistema culturale dalle innumerevoli sfaccettature, favorendo la nascita di un ricco patrimonio etnologico. L'immaginario collettivo, la tradizione popolare, la letteratura e l'arte molto spesso presentano infatti la figura del diavolo in maniera diversa da quella descritta nei testi sacri e vista secondo i canoni dottrinali. In genere il folklore tende a mitigare la cattiveria del diavolo, che spesso finisce per essere ingannato dall'astuzia dell'uomo, soprattutto in occasione della costruzione di edifici arditi o nella ricerca di un tesoro. In altri casi, invece, l'opera dei demoni assume connotati terribili e pericolosi, per esempio nei luoghi infestati, siano essi palazzi o ambienti naturali come grotte, foreste, orridi e montagne. Il libro presenta un "itinerario diabolico", elencando una serie di luoghi ritenuti pericolosi e segnati da una fama sinistra per la presenza di entità maligne, molto spesso accompagnate dalle immancabili streghe. Nel corso dello studio si propongono all'attenzione del lettore, oltre alle leggende dall'aura tenebrosa, oggetti straordinari, animali dai poteri inquietanti e personaggi tormentati.‎

‎Pepe Laura‎

‎I tendini di Zeus. Corpo, anima e immortalità nel mito greco‎

‎br. Queste pagine sono un viaggio: non in un luogo, ma in un tempo. Quello dell'antichità e dei suoi miti dal fascino immortale, così potenti da parlarci oggi come allora. E ci parlano di corpi, di un universo in cui la vita era soprattutto fisicità, concretezza, muscoli e sangue. La nostra storia ci porta nell'Aldilà, dove Odisseo versa sangue per le anime dei morti e incontra Achille, che rimpiange la sua vita terrena. Ricordiamo le battaglie, le armi e le ferite della guerra di Troia, le membra dilaniate di Ettore trascinato attorno alle mura. Osserviamo i corpi simili a clessidre rovesciate raffigurati sulle pitture vascolari e ne comprendiamo le simbologie. Incontriamo gli dei, immaginati con fattezze mortali eppure irrimediabilmente diversi da noi: Afrodite abbagliante nata dalla spuma del mare, Zeus che inganna con le sue metamorfosi. Azioni quotidiane come nutrirci, un destino ordinario come invecchiare, un concetto centrale come l'identità, una paura radicata come quella della morte, acquistano in questa riflessione una profondità nuova. Dall'immersione tra storie e archetipi usciamo rigenerati: più saggi, più capaci di bellezza.‎

‎Centini Massimo‎

‎Martiri tebei. Storia e antropologia di un mito alpino‎

‎ill., br. I Martiri Tebei erano quei soldati appartenenti alla mitica Legione Tebea, composta interamente da cristiani, al tempo dell'imperatore Massimiano. Quando si rifiutarono di reprimere alcuni galli cristiani, la legione venne decimata ad Agaunum, oggi San Maurizio nel Vallese. Forse potrebbero essere solo una leggenda. Comunque, nel corso dei secoli, i Martiri Tebei hanno generato tutta una serie di tradizioni e miti moderni. All'origine del culto la testimonianza di Sant'Eucherio, vescovo di Lione della prima metà del V secolo, che ha assegnato ai Martiri Tebei un'eco che, a fasi alterne, è giunta fino a noi, trovando nella devozione popolare una notevole affermazione. In questo libro l'autore propone un'analisi approfondita del culto dei Martiri Tebei: vengono studiate le fonti di cui lo storico dispone al fine di comprendere in che modo possano aver alimentato la formazione del culto. Sono fondamentali il capitolo sull'evangelizzazione della regione pedemontana e quello sulla figura del santo martire. Altri capitoli analizzano la biografia di alcuni tebei "famosi" e i molteplici aspetti del culto che trova il proprio fertile humus in riti, culti, reliquie e in una fiorita aneddotica in cui agiografia, leggenda ed echi di pratiche pagane convivono in stretta simbiosi.‎

‎Petoia Erberto‎

‎Miti e leggende nordiche. Dal Valhalla a Hel, dalle valchirie ai vichinghi, da Thor a Sigfrido: il suggestivo mondo delle antiche genti del Nord‎

‎br. Dèi potenti, eroi solitari, vichinghi, elfi, giganti, norne, valchirie, animali ed esseri fantastici sono protagonisti di intricate e complesse vicende che costituiscono l'affascinante corpus mitologico norreno. Accanto a Odino, Thor, Baldr, appaiono divinità più enigmatiche, ambigue e intriganti, come Loki, vero "motore delle storie" che animano uno scenario mitico e leggendario. Basandosi sulle fonti originali che hanno in parte preservato il patrimonio culturale e religioso dei popoli del Nord, Erberto Petoia ripercorre le tappe e i temi chiave di una mitologia unica e ancora poco conosciuta, che ha ispirato scrittori e artisti di vario genere, da Tolkien a Wagner. Racconti e miti di creazione e distruzione, morte e rinascita, divinità ed eroi, che offrono uno spaccato della spiritualità e dell'immaginario dei popoli del Nord, scevro da qualsiasi mistificazione. Storie di dèi ed eroi, di luoghi fantastici ed esseri soprannaturali: un viaggio alla scoperta di una mitologia ancora poco conosciuta La creazione del mondo Asgardhr: la dimora degli dèi Valhalla: il paradiso degli eroi Loki: il fabbro dei malanni; Gli inganni di Odino; Il furto del martello di Thor; Il canto delle valchirie; Il sogno di Baldr; Il crepuscolo degli dèi; L'anello rubato; Il demone vampiro; L'oro dei nibelunghi; I guardiani dell'altro mondo.‎

‎ANONIMO.‎

‎Napoli. Frate elemosiniere.‎

‎1900 circa. Litografia stampata in colore, cm 18 x 27,5 (la parte figurata) più margini. Piacevole scorcio campestre con frate elemosiniere, asinello, donna e bambina. Uniforme ma lieve ingiallimento ai margini, non freschissima la carta ma buono stato.‎

‎METZMACHER – LEHMANN, RODOLPH.‎

‎The Grape – Gatherer of Capri.‎

‎Art Union Journal, 1850 circa. Incisione su acciaio, b/n, cm 25,5 x 32,5 (alla lastra) più margini. Da un dipinto di Rodolph Lehmann, figura di popolana con vaso di uva sul capo. Leggere fioriture ai margini, pulito l'inciso.‎

‎GATTI E DURA.‎

‎Maccaronaro.‎

‎Gatti e Dura, Napoli 1839. Litografia stampata a colori, cm 18,9 x 22,9 (il foglio). Bella scena di costume napoletano in piacevole coloritura e in discreto stato di conservazione.‎

‎PIERRE - PHILIPPOTEAUX.‎

‎Europe. Italiens Etats Romains. Suissesse Canton de Berne. Hongrois.‎

‎Incisione su acciaio, colore d'epoca, cm 16 x 26 (il foglio). In bella coloritura e in buona conservazione.‎

‎LECOINTE, H.LE - DELPECH, F.‎

‎Paysanne Cosaque sur les bords du Don.‎

‎Imp. Lithog. f. Delpech, 1819 (in lastra). Litografia in coloritura d'epoca, cm 24,2 x 33,2 (il foglio) più margini. Minime e piccole macchie ia margini bianchi ma buona conservazione.‎

‎LECOINTE, H.LE - DELPECH, F.‎

‎Femme Cosaque de Icherkask sur les bords du Don.‎

‎Imp. Lithog. f. Delpech, 1819 (in lastra). Litografia in coloritura d'epoca, cm 24,2 x 33,2 (il foglio) più margini. Buona conservazione.‎

‎ANONIMO.‎

‎Spaniards, Scotch, Italians, Africans, Poles, Illyrians, Russians, Turks.‎

‎Serie di otto litografie finemente colorate a mano in coloritura d'epoca e relative a costumi di paesi, cm 9 x 12 (il foglio) cadauna, passpartout nero. Buona conservazione.‎

‎JACQUEL – GALLI.‎

‎Grand Duché de Toscane. Jardinière hors la porte à la Croix près de Florence. Ortolana fuori la porta alla Croce di Firenze.‎

‎Lith. De Ducarme, Paris chez Marino, Firenze Antonio Campani, 1840 circa. Litografia in colore d'epoca, cm 26,5 x 36 (il foglio), numero 36. Alcune fioriture, buona coloritura, buono stato.‎

‎PIERACCINI, FR. - LEVILLY.‎

‎Grand Duché de Toscane. Vieille villageoise de Peretola allant à l'Eglise / Vecchia Contadina di Peretola che va al Tempio.‎

‎Lith. De Ducarme, Paris chez Marino, Firenze Antonio Campani, 1840 circa. Litografia in colore d'epoca, cm 26,5 x 36 (il foglio), numero 36. Alcune fioriture, buona coloritura, buono stato.‎

‎ANONIMO.‎

‎Mahmud II.‎

‎1850 circa. Litografia in fine coloritura d'epoca, cm 23 x 29 (il foglio), titolo al margine inferiore. Ottimo stato di conservazione.‎

‎BAUR, JOHANN WILHELM. - KUSEL, MELCHIOR.‎

‎Platz zu Neapolj mit Ciarletani (Piazza di Napoli con Ciarlatani / Sguerro.‎

‎1750 circa. Coppia di incisioni all’acquaforte, vecchia ma non coeva coloritura, cm 30 x 37; 32 x 37 circa (i fogli). Scene di soggetto popolare con figure curiose e grottesche alla maniera dell’artista germanico Kusell (Augusta, 1626 – Augusta, 1684). Carta lievemente ingiallita ma esemplari in margini e in piacevole coloritura. .‎

‎LE BAS, PHILIPPE.‎

‎Foire de Venise.‎

‎Paris, Le Bas 1800 circa. Incisione in rame all’acquaforte, colore d'epoca, cm 21 x 29 (alla battuta della lastra) più ampi margini. Piccola scena di folclore veneziano con popolani e ciarlatani. Stampata su carta forte e in ottimo stato di conservazione.‎

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