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‎Criminologie‎

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‎D'Amore Fulvio‎

‎Michelina Di Cesare guerrigliera per amore. Le gesta eroiche della brigantessa tra Campania, Lazio, Abruzzo e Molise (1862-1868)‎

‎ill., br.‎

‎Lombroso Cesare; Noja M. (cur.)‎

‎Il ciclismo nel delitto‎

‎br. Nel saggio che qui presentiamo, uscito sulla "Nuova Antologia" nel 1900, l'autore dell' "Uomo delinquente" argomenta con dovizia di particolari la pericolosità sociale della bicicletta. Essa infatti aumenta le cifre e le cause della criminalità; agevola le fughe e gli alibi di coloro che violano la legge; è motivo frequentissimo di furto e di appropriazioni indebite; può infine condurre anche all'omicidio. Pure legandola alle attività criminali, però, Lombroso non può mancare di sottolineare nell'ultima parte di questo breve scritto anche le qualità indiscutibili della bicicletta. Concludendo, egli infatti, scrive: "E se una satira arguta ha voluto mostrarci il "cicloanthropos" dell'avvenire come curvo, colle braccia atrofiche, e la schiena gibbosa, io amo invece poter dire che il "cicloanthropos" del secolo Ventesimo soffrirà meno di nervi, sarà più robusto di muscoli dell'uomo del secolo ora trascorso. E così certamente per uno o due mali che il biciclo ci provoca, saranno dieci i beni che ci recherà in dono". In appendice bibliografia degli scritti di Cesare Lombroso.‎

‎Fornari Ugo‎

‎Follia transitoria. Il problema dell'irresistibile impulso e del raptus omicida‎

‎br. Abbiamo a volta notizia di evanti delittuosi improvvisi che ci lasciano attoniti, soprattutto quando il delitto, esploso a ciel sereno viene collegato, a qualcuno che apparentemente non ha mai dato segni di follia, di cui tutti parlano in termini elogiativi a che commenta il suo atto con uno sconcertante "Non so cosa mi sia successo, devo aver parso la testa". Eppure l'improvviso atto distruttivo costituisce uno dei capitoli più controversi della psichiatria clinica e forense. Passando in rassegna alcuni dei più famosi casi di delitti subitanei, in cui è stato coinvolto come psichiatra forense, l'autore analizza le differenti teorie succedutesi nel tempo e sostiene che i criteri diagnostici utilizzati non sono adeguati a evidenziare il funzionamento mentale degli autori di siffatti delitti, che deve sempre essere tenuto presente nella valutazione complessiva dell'imputabilità.‎

‎Gazale V. (cur.); Serra A. (cur.)‎

‎Detenuto matricola n. 555. Perché sparai alla mia amante‎

‎br. Negli ultimi anni nei procedimenti per stalking in Italia il 91% degli imputati era di sesso maschile, mentre il 90% delle vittime di sesso femminile. La vicenda del detenuto Marcello Perucci riemerge dopo 70 anni, durante un lavoro di censimento archivistico. Condannato per aver sparato alla sua amante scrive un memoriale - denso di aspetti drammaticamente attuali - in cui, con grande capacità di autoanalisi e di esplorazione dei meandri delle sue pulsioni emotive e del suo vissuto, offre una spiegazione lucidamente clinica delle motivazioni all'origine del suo atto. Una personalità complessa e contraddittoria, una inclinazione a compiere con facilità qualsiasi azione delittuosa, fanno di Marcello Perucci un detenuto molto particolare, la cui vicenda amorosa-morbosa di stalker ante litteram sembra frutto dei nostri tempi.‎

‎Zakrzewicz Agnieszka‎

‎I labirinti oscuri del Vaticano. Da Emanuela Orlandi ai segreti della banca vaticana. Cosa si nasconde dietro lo stato più potente del mondo?‎

‎ril. L'attentato a Giovanni Paolo II, la scomparsa di Emanuela Orlandi, l'omicidio di Roberto Calvi tre drammatici episodi di cronaca che hanno segnato la storia recente del nostro Paese e che tuttavia, nonostante siano passati trent'anni, restano ancora ammantati da una coltre di mistero. Tre storie, a prima vista indipendenti l'una dall'altra, ma probabilmente legate a doppio filo in una matassa difficile da dipanare: chi attentò alla vita del sommo pontefice nel maggio del 1981? Si trattò delle stesse persone che inscenarono il suicidio di Roberto Calvi, il "banchiere di Dio", e che rapirono la cittadina vaticana Emanuela Orlandi? Agnieszka Zakrzewicz ha intervistato i protagonisti di queste vicende e ha provato a fornire non una, ma diverse possibili risposte a tanti quesiti "scomodi".‎

‎Dino Alessandra‎

‎Descrizione di una battaglia. Attori e strategie della prova in un processo per femminicidio‎

‎br. Spostando l'attenzione dalla dimensione della verità a quella della veridizione e analizzando la sentenza come una battaglia dialettica che ridefinisce i confini delle identità degli attori coinvolti, il libro propone l'esame di un caso di femminicidio andato in giudizio nel dicembre del 2015. È l'omicidio di una donna che viene insolitamente definito dai giudici come un femminicidio e il cui movente è rinvenuto nel desiderio di possesso dell'omicida nei confronti della vittima. Un caso del quale la cronaca si è poco occupata, anche per il basso livello socio-economico e culturale di vittima e assassino. A renderne ancor più ricca la narrazione, il fatto che di esso (e della giovane vittima) ne abbiano parlato alcuni dei testimoni privilegiati intervistati durante la ricerca.‎

‎Oss Svetlana‎

‎Non andateci! Il mistero del Passo Dyatlov‎

‎ill., br. Unione Sovietica. Anno 1959. Accade qualcosa di strano su cui ci interroghiamo ancora oggi. Nove studenti universitari scompaiono durante un'escursione invernale sui monti Urali. Verranno ritrovati, in una serie di macabre circostanze, ai limiti di una brulla foresta della taiga siberiana. E mille domande alimenteranno il mistero della loro morte. Perché alcuni di loro erano quasi nudi? Perché non indossavano gli scarponi? Perché c'erano strani segni sui tronchi degli alberi vicini? Perché i rami degli alberi erano spezzati fino ad un'altezza di nove metri? Cos'era stata quella cosiddetta "forza travolgente" capace di rompere otto costole in un solo colpo senza causare contusioni? Perché i loro abiti furono sottoposti al test delle radiazioni? Perché il KGB si infiltrò nel gruppo di ricerca e fu presente ai loro funerali?... Ma soprattutto, sono morti o furono uccisi?‎

‎Peronaci Fabrizio‎

‎Il crimine del secolo. L'attentato al papa e i casi irrisolti della ragione di Stato‎

‎ril. Il 13 maggio 1981 segna un punto di non ritorno nella storia contemporanea. Il tentato omicidio di Karol Wojtyla, per mano dell'estremista turco di estrema destra Ali Agca scuote ancora oggi l'opinione pubblica. Da chi venne realmente armato? Dagli spari in piazza San Pietro nulla sarà più come prima, soprattutto per le famiglie e gli amici di Emanuela Orlandi, Paola Diener, Josè Garramon, Katy Skerl, Mirella Gregori, Alessia Rosati. Delitti e sequestri mai risolti, insabbiati. Un torbido intrigo che Fabrizio Peronaci si incarica di sciogliere, supportato da nuove rivelazioni e ricerche.‎

‎Raine Adrian‎

‎L'anatomia della violenza. Le radici biologiche del crimine‎

‎brossura Come mai fra i responsabili di certi terribili omicidi figurano anche rampolli di buona famiglia? Esistono davvero delle persone "nate per uccidere"? Se così fosse, in che modo potremmo identificarle e curare preventivamente la loro predisposizione alla criminalità? Da oltre trent'anni, Adrian Raine cerca di dare una risposta a queste domande, avventurandosi in ricerche pionieristiche volte a indagare le basi "biologiche" della violenza. In questo libro, l'autore presenta un numero sempre crescente, e sempre più sconvolgente, di prove che dimostrano come i geni e l'ambiente influenzino e plasmino la mente criminale, e come determinate caratteristiche apparentemente innocue, ad esempio una bassa frequenza cardiaca a riposo, possano essere in realtà sintomatiche di un'indole violenta. Grazie ad esperimenti geniali, a dati sorprendenti e a casi di studio impressionanti, Raine analizza lucidamente i delicati problemi etici sollevati dalla neurocriminologia in merito alla prevenzione del crimine e alle pene da comminare.‎

‎Pepper Ian K.‎

‎Guida alla scena del crimine. Metodi e procedure‎

‎ill. Le prove forensi sono sempre più rilevanti nell'individuazione e nel perseguimento dei reati. Questo significa che la conoscenza, l'abilità, l'intuizione della persona che esamina la scena del crimine - il Crime Scene Investigator (CSI) - non sono mai state così importanti. Questo libro guida gli aspiranti CSI attraverso i metodi e le procedure per l'accurata acquisizione e catalogazione delle prove sulla scena di un crimine. Presenta esempi di fotografie da scattare in loco, di come si raccolgono e si valutano i reperti, schemi di strutture organizzative e procedure, strumenti per l'autovalutazione, liste di controllo dei ruoli, delle attrezzature e delle attività richieste sulla scena del crimine, fornendo allo studente o all'appassionato CSI un manuale passo passo e al CSI praticante un prezioso riferimento. Il libro offre anche informazioni sullo sviluppo professionale e sul contesto in cui un moderno CSI deve lavorare come membro integrante di una squadra investigativa. "Guida alla scena del crimine" è una lettura utile per coloro che desiderano diventare CSI, per chi ha sognato di diventarlo e per chi vuole capire di più dei vari casi che si alternano nella cronaca nera. Alla fine di ogni capitolo è presente un approfondimento sulla scena del crimine in Italia, a cura di Carmelo Pecora. Viene descritta la struttura della Polizia scientifica italiana, un'analisi del ruolo dell'investigatore e delle modalità di intervento e di sopralluogo tecnico, senza tralasciare un'accurata descrizione delle diverse attrezzature in uso, uno studio sulle impronte digitali e molto altro.‎

‎Babini Valeria P.‎

‎Il caso Murri. Una storia italiana‎

‎ill., ril. L'assassinio del conte Bonmartini poteva restare un episodio di cronaca nera dell'Italia d'inizio Novecento e invece, coinvolgendo i figli di un noto esponente della cultura scientifica italiana, il clinico Augusto Murri, si trasformò nel caso giudiziario più discusso dell'epoca giolittiana; giornali, pubblicazioni a dispense, cartoline illustrate, fogli volanti, volumi stampati ancor prima della conclusione del dibattimento fecero di questo episodio giudiziario un fenomeno collettivo di grande portata sociale. La strumentalizzazione ideologica e politica, l'attacco alla scienza, la perdita di rispettabilità della borghesia, ma anche il richiamo di tutto ciò che è intrigo e licenziosità sessuale: più che una causa celebre il "bel delitto di Bologna" - come lo definì la stampa straniera - negli anni che vanno dall'apertura dell'istruttoria nel 1902 al verdetto nel 1905 viene assumendo i tratti di un grande romanzo popolare. Sulla scia dell'affaire Dreyfus, la vicenda Murri diviene il primo caso mediatico dell'Italia unita, che sollecita tra l'altro l'appassionata partecipazione di illustri personalità della cultura come Pascoli, Ada Negri, Capuana, oltre ai Lombroso, a Mann, Mesnil, Bjornson e ad Anna Kuliscioff. Attraverso la rilettura di atti giudiziari, perizie, carteggi inediti, reportages giornalistici, memorie e diari dei protagonisti, l'autrice ricostruisce il caso offrendo una vivace fotografia della società italiana all'aprirsi del secolo nuovo.‎

‎Volterra Vittorio‎

‎Psichiatria forense, criminologia ed etica psichiatrica‎

‎ril. I continui mutamenti normativi che caratterizzano il nostro Paese e i progressi scientifico-culturali, in ambito sia giuridico sia medico-scientifico e psico-sociale hanno reso necessaria la realizzazione della nuova edizione di quest'opera. L'autore ha coinvolto nella realizzazione di questa seconda edizione 44 prestigiosi Opinion Leader del settore. Sono stati inseriti più di venti nuovi argomenti e tutti i capitoli sono stati rivisti e aggiornati. L'impostazione grafica è stata completamente rinnovata. Il sito web, al quale il lettore può accedere attraverso l'attivazione del Pin code stampato all'interno del volume, permette di consultare: tutti i capitoli in versione elettronica, gli aggiornamenti che periodicamente verranno inseriti nei contenuti online dei capitoli, una selezione di leggi e sentenze, molte delle quali con link diretto ai contenuti dei capitoli, e documenti di particolare importanza in ambito psichiatrico-forense. Inoltre, le voci bibliografiche conterranno il link agli abstract di Medline.‎

‎Pedote Paolo‎

‎Storia dell'omofobia‎

‎ill., br. Che cos'è l'omofobia? In che modo si è espressa nella storia? Perché ancora oggi le religioni e alcuni gruppi sociali non accettano la "diversità" sessuale? Caratterizzato da uno stile agile, fresco e divulgativo, Storia dell'omofobia è un saggio di carattere storico, antropologico e politico, che mette in luce le ragioni di una millenaria persecuzione, dall'Antico Testamento fino ai giorni nostri, fornendoci gli strumenti per comprendere la natura di un "dispositivo culturale" ancora attivo. Partendo dai libri sacri per arrivare alla censura perseguita da ogni totalitarismo, passando per i sistemi legislativi e per la disciplina del Novecento omofoba per eccellenza, la psicoanalisi, l'omofobia emerge come doloroso leitmotiv, fonte di morte e paura. Un pregiudizio crudele di cui hanno fatto le spese, tra gli altri, il genio creativo di Oscar Wilde - condannato ai lavori forzati - e quello matematico di Alan Turing - inventore del computer decrittatore del codice Enigma durante la Seconda guerra mondiale, sottoposto a castrazione chimica nell'Inghilterra del dopoguerra e costretto al suicidio - oltre a migliaia di anonimi perseguitati, torturati, uccisi a causa del loro orientamento sessuale. Un libro che si rivolge a chi ama la storia come disciplina per conoscere a fondo l'umanità, ma anche uno strumento per chi lavora nei settori educativi e spesso si trova a dover spiegare quali ragioni abbiano potuto motivare la persecuzione del "diverso". Prefazione di Gian Antonio Stella.‎

‎Deschner Karlheinz; Pauer Modesti C. (cur.)‎

‎Storia criminale del cristianesimo. Vol. 5: IX e X secolo‎

‎brossura‎

‎Minieri Salvatore‎

‎I padroni di sabbia. Villaggio Coppola. Storia di un declino‎

‎br.‎

‎Mongardini Roberto; Ugolini Beatrice‎

‎Il linguaggio criminale‎

‎br. Da sempre ci si è chiesti se, in certi ambienti ritenuti criminali, esistessero codici che servissero a deciderne l'esistenza. In realtà, su questo, assai poco si è scritto e detto, benché non manchino esempi caratteristici di questa esistenza di un linguaggio tipizzato come criminale (da sempre, ad esempio, la frase "Dio c'è" , scritta sui muri, non è mai stata espressione di fede ma la precisa indicazione che nei pressi di quel luogo fosse reperibile sostanza stupefacente. Come si vede, un'abile opera di mimetismo linguistico che, anche sotto il profilo psicologico, intende assai più di quel che afferma identificando l'orizzonte unico del tossicodipendente... ma già sotto questo versante, il genere di osservazione sistemica sarà inclusa in una successiva opera in corso di preparazione). Il lavoro tra storia, attualità, politica, sociologia, comunicazione, psicologia e linguistica, affronta, talvolta solo abbozzandola, la difficile tematica di un gergo tecnico della malavita o della criminalità in generale, anche laddove questa non sarebbe ravvisabile in senso proprio (è questo il caso delle BR che utilizzano essenzialmente un linguaggio di tipo politico e perciò stesso non criminale ma criminalizzante alla luce delle azioni compiute.).‎

‎Lombroso Cesare; Centini M. (cur.)‎

‎Delitti di libidine‎

‎ill.‎

‎Volpi Sara‎

‎Domenico Tiburzi. Brigantaggio e giustizia penale nella Maremma ottocentesca‎

‎br. Terribile bandito, fuorilegge, assassino o una sorta di generoso Robin Hood nostrano? Il ricordo di Domenichino, Re del Lamone o Re di Montauto, al secolo Domenico Tiburzi, riecheggia nei racconti della Maremma Tosco Laziale e nei libri degli storici locali. In questo volume, dopo aver scavato nei documenti legali, nei racconti popolari e nei propri ricordi, è Sara Volpi, discendente di Paolo Tiburzi, fratello di Domenico, a presentarci le imprese del brigante come riferite nei verbali dei Carabinieri e negli atti processuali che lo condannano, ma anche come appaiono nei ricordi popolari che lo dipingono come un protettore della povera gente sopraffatta dagli interessi dei ricchi latifondisti della Maremma di fine Ottocento.‎

‎Reviglio Mario‎

‎Briganti e brigantesse in Piemonte. Fuorilegge, banditi e ribelli‎

‎ill., br. Sulle strade polverose del Piemonte personaggi le cui scelte malavitose furono dettate talvolta dalla povertà o da difficili condizioni sociali, ma che spesso agirono in modo spietato al solo fine di accumulare ricchezze. Il ricavato di ogni rapina doveva essere diviso in tre parti uguali: una da spartire subito tra i briganti che vi avevano partecipato, una seconda da conservare per tutta la banda e l'ultima da utilizzare per soccorrere le popolazioni più affamate e vessate dalle imposte.‎

‎Alpi Aris‎

‎Noi sappiamo. La morte di Luca e Marirosa‎

‎br. Erano belli. Erano giovani. Vengono rinvenuti senza vita e completamente nudi la notte del 23 marzo dell'88. Sui loro corpi evidenti segni di violenza. Ma la vicenda dei "Fidanzatini di Policoro" viene archiviata in fretta e furia come incidente domestico. Anni dopo, un cocciuto Capitano dei carabinieri...‎

‎Guidi Flavio‎

‎Cesare Lombroso e le razze criminali. Sulla teoria dell'inferiorità dei meridionali‎

‎br. Dalle misurazioni del cranio alla "negritudine della Calabria". Dall'emigrazione all'inferiorità dei meridionali. Un saggio che ricostruisce il passato e presente divario tra nord e sud. "Il comportamento melanconico del calabrese, che nel più vasto contenitore del meridionale assumerà i caratteri dell'eccitabilità dell'io, era presente già in Galanti nella tristezza dei riti funebri, come in molti viaggiatori del periodo romantico". Lombroso riprende questo antico stereotipo per rinviarlo, come dato naturale, all'inferiorità biologica delle popolazioni. Alla patologia melanconica, noterà Niceforo, sono riconducibili l'ozio, la sporcizia e la violenza. Mancano le strade e le fontane oltre ai bagni, le bestie vivono nelle strade dove spesso muoiono di fame, le scuole non portano a nulla, la religione è superstizione e la giustizia è corrotta come lo sono gli amministratori, la medicina ancora dedita alla pratica del salasso ad opera dei barbieri. La sensazione di trovarsi davanti a piccoli selvaggi seminudi, i bambini che chiedono l'elemosina e che si accoccolano ai raggi ardenti del sole.‎

‎Valente Piergiorgio; Caraccioli Ivo; Ianni Giampiero‎

‎Riciclaggio e criminalità. Idra per gli Stati, Sisifo per la Società, Nesso per gli organismi sovranazionali. Nuova ediz.‎

‎br. Il volume "Riciclaggio e Criminalità. Idra per gli Stati, Sisifo per la Società, Nesso per gli organismi sovranazionali" si propone di illustrare, in modo completo e approfondito, gli sviluppi della disciplina in materia di riciclaggio, anti-riciclaggio e strumenti di prevenzione e contrasto a livello nazionale, comunitario e internazionale. La trattazione ha ad oggetto le misure adottate in ambito OCSE, delle Nazioni Unite e dagli organismi sovranazionali al fine di contrastare un fenomeno che rappresenta da sempre uno dei principali illeciti penali di rilevanza internazionale, per le innegabili connessioni con attività quali l'evasione fiscale e il finanziamento del terrorismo. Particolare attenzione viene rivolta alla normativa nazionale e internazionale convenzionale sul riciclaggio, ai sistemi di prevenzione adottati sul piano comunitario (IV Direttiva antiriciclaggio) e ai programmi di voluntary disclosure. Nel 2016 il caso c.d. Panama Papers ha portato alla luce le centinaia di migliaia di soggetti che hanno evaso imposte e riciclato denaro. Il consistente set di documenti rinvenuti ha dimostrato come, nonostante gli sforzi effettuati per garantire la trasparenza, riciclare denaro attraverso i paradisi fiscali sia operazione che ancora oggi risulta piuttosto agevole. Proprio i paradisi fiscali rappresentano la destinazione privilegiata di quanti operano nell'economia sommersa e nella criminalità economica, anche attraverso il segreto bancario.‎

‎Giordano Mario‎

‎Profugopoli. Quelli che si riempono le tasche con il business degli immigrati. Ediz. ampliata‎

‎br. Si parla spesso di accoglienza e solidarietà, ma è sufficiente sollevare il velo dell'emergenza immigrazione per scoprire che dietro il paravento del buonismo si nascondono soprattutto gli affari. Non sempre leciti. Perché profugopoli è un fiume di denaro che significa potere, posti di lavoro, voti. Nelle pagine di questa inchiesta, Mario Giordano denuncia il più odioso degli scandali, quello che si fa scudo della sofferenza e della generosità delle persone oneste. Con una nuova prefazione dell'autore.‎

‎Bucci Enrico‎

‎Cattivi scienziati. La pandemia della malascienza. Nuova ediz.‎

‎br. Il metodo scientifico è indubbiamente una delle risorse più raffinate di cui gli scienziati dispongono per fornire indicazioni utili alla sopravvivenza della nostra società in un mondo complesso. Tuttavia, questo metodo non può procedere in assenza di un'etica che metta al primo posto l'onestà nel raccogliere dati, descrivere esperimenti, discutere risultati e pubblicarli. Eppure, nella letteratura scientifica tre peccati capitali - fabbricazione di dati ed esperimenti, loro falsificazione e plagio - sono talmente diffusi da destare seria preoccupazione riguardo all'affidabilità di ciò che crediamo di sapere. A questi si aggiunge spesso una comunicazione che distorce i risultati ottenuti, volta ad ottenere vantaggi o a influenzare il pubblico. La comunità scientifica deve usare un linguaggio che non si presti a facili fraintendimenti, distinguendo fra opinioni e dati a supporto di quelle opinioni. Accostarci al metodo scientifico, studiare le fallacie logiche del discorso razionale, un minimo (davvero un minimo) di scienza del dato e ragionamento quantitativo ci può salvare dalle suggestioni e dalla sensazione superficiale di capire la scienza leggendo il titolo di un quotidiano. Curiosità e metodo ci faranno scoprire le frodi scientifiche, ma anche la bellezza e la potenza del ragionamento di cui siamo capaci. Solo così la scienza potrà essere utile alla società.‎

‎Hester Stephen; Eglin Peter; Rinaldi C. (cur.); Caniglia E. (cur.)‎

‎Sociologia del crimine. Le prospettive costruzioniste‎

‎br. "Sociologia del crimine" è un classico della letteratura socio-criminologica di stampo costruzionista. Attraverso esempi e analisi dettagliate, esso mostra come il crimine sia il prodotto di processi di criminalizzazione costituiti attraverso l'interazione sociale e la prassi linguistica. Questa nuova edizione tradotta per la prima volta in lingua italiana permette di sollecitare un posizionamento critico ampliando le applicazioni ad ambiti come il genere, la razza e la classe sociale. Corredato di utili sezioni che comprendono domande di verifica, esercizi, esempi applicati al contesto globale e ulteriori riferimenti bibliografici, il volume si configura come uno dei testi più aggiornati per lo studio del crimine e della devianza. Arricchito da schede di approfondimento e illustrato da una scrittura intrigante, il volume si offre come una guida affascinante per chi voglia avventurarsi nelle nuove prospettive di analisi sui sempre più incerti confini tra devianza e normalità.‎

‎Beccaria Antonella‎

‎Il faccendiere. Storia di Elio Ciolini, l'uomo che sapeva tutto‎

‎br. Fingere di sapere. Mescolare il falso al vero. Far correre gli investigatori per mezza Europa alla ricerca di riscontri. C'è un uomo in Italia, presente ad ogni strage, che ha visto tutto. Questa è la storia di Elio Ciolini, il depistatore dell'inchiesta sulla strage di Bologna. Condannato per calunnia, Ciolini diventa, dieci anni dopo la bomba del 2 agosto 1980, l'anello di congiunzione con la trattativa Stato-mafia. Servizi segreti, nomi di copertura, bande criminali, viaggi misteriosi in America Latina; questo è il mondo di un personaggio dai contorni sfumati, sul quale grava una sola domanda: chi è il suggeritore? Antonella Beccaria ripercorre le sue gesta, consulta quarant'anni di carte giudiziarie, intervista giudici, carabinieri, testimoni che scelgono di rimanere nell'anonimato, e traccia il profilo di un uomo incredibile, una macchietta in apparenza, un criminale nei fatti, che ha tessuto una spy story italiana, che di romanzesco non ha nulla e che di reale ha un centinaio di vittime in attesa di giustizia.‎

‎Moretti Patrizia; Avon Francesca‎

‎Una sola stella nel firmamento. Io e mio figlio Federico Aldrovandi‎

‎br. Quella mattina Patrizia Moretti si sveglia nel cuore della notte. È preoccupata: suo figlio non è ancora rincasato. Poi sente un rumore nella sua stanza. Torna a dormire. È tranquilla ora. No: Federico non era nel suo letto. il suo corpo giaceva esanime sull'asfalto di via Ippodromo a Ferrara. Adesso Patrizia su quel letto vuoto va a sedersi spesso. Per riprendere fiato e riordinare le idee. Per recuperare le forze. In questi anni ha dovuto superare molte prove. Il primo referto di morte per overdose. La lotta per rompere il silenzio e l'indifferenza della gente. La battaglia per smascherare il tentativo di occultare le prove da parte delle istituzioni. Quando nessuno sembrava interessarsi alla morte di Federico. Diciotto anni, ucciso di botte in una sera qualunque da quattro poliziotti. E poi l'apertura del blog, i primi sostenitori, le dimostrazioni di solidarietà, l'Italia che finalmente vede. Le prime indagini, i processi, lo sguardo dei carnefici, le menzogne, le false testimonianze, gli insulti, le querele. E poi la manifestazione del Coisp, il sindacato di polizia, proprio sotto l'ufficio di Patrizia: solidarietà ai quattro agenti. Fino alla fine Patrizia ha rivendicato giustizia. Fino alla condanna degli imputati, al pubblico riconoscimento della loro colpa. L'unica cosa che potesse riscattare il ricordo di Federico e restituire verità. L'unica cosa che potesse finalmente renderle il respiro...‎

‎Miavaldi Mattero‎

‎I due Marò. Tutto quello che non vi hanno detto‎

‎br. Il caso dei due marò italiani, accusati di aver ucciso due pescatori indiani, fatti rientrare in Italia e poi rispediti in India, si è trasformato nella peggiore debacle della diplomazia italiana. Le responsabilità politiche principali ricadono sulle spalle del titolare della politica estera, Giulio Terzi di Sant'Agata, non a caso poi dimessosi. Ma la vicenda si rivela torbida sin dagli inizi in una miscela di toni sensazionalistici contro l'India e "informazione tossica". Matteo Miavaldi ricostruisce tutti i singoli passaggi di questa storia iniziata il 15 febbraio 2012 quando dalla Enrica Lexie, petroliera privata protetta dalla Marina militare italiana, partono i colpi che uccideranno Ajesh Binki (25 anni) e Valentine Jelastine (45), le vere vittime di questo affaire pasticciato. Da lì in poi, ci si imbatte in ricostruzioni inventate, notizie nascoste e non verificate, doppie versioni costruite dalla Farnesina e dalla stampa compiacente, un ruolo ambiguo della destra più estrema fino alla farsa politica, diplomatica e umana, dello scontro con il gigante indiano. Una vicenda che mette in mostra un'Italia debole e inetta dal punto di vista della politica internazionale ma che rivela anche il peso formidabile della campagna nazionalista promossa dalla destra e, soprattutto, il ruolo di un'informazione costruita su finzioni e quasi-verità.‎

‎Facchinetti Emiliano‎

‎Fuga da Fresnes. Storia del bandito bergamasco che doveva uccidere Berlusconi‎

‎br. C'è un vecchio adagio che recita: "bergamaschi, terra di muratori e rapinatori". A cavallo tra anni Settanta e Ottanta, tra le tante batterie di banditi all'assalto di banche e portavalori, tra politica e criminalità, la mala bergamasca era tra le più temute e rispettate. Un vento fuorilegge che soffiava forte tra quelle terre aspre, come la Val Cavallina da cui proveniva il nucleo storico della Banda dei bergamaschi. Figure epiche tra cui spicca Pierluigi Facchinetti, bello e dannato fino alla leggenda, che prima di morire a 31 anni sotto una pioggia di proiettili con una Colt in pugno, si era lasciato alle spalle le polizie di mezza Europa. Nemico pubblico numero uno in Svizzera, Francia, Olanda per sequestri, omicidi e rapine, ricercato e temuto da doganieri e gendarmi. Protagonista di diverse evasioni, una in particolare destinata a entrare nella storia, quella dal penitenziario di Fresnes, vicino a Parigi, per tutti l'Alcatraz francese. Una storia molto conosciuta a livello internazionale quella di Facchinetti e quasi rimossa da noi, soprattutto per le circostanze misteriose legate al progetto di rapire Silvio Berlusconi per conto di una importante banda criminale francese. Un progetto fallito, a seguito del quale tutti gli elementi della banda saranno eliminati in maniera misteriosa. Emiliano Facchinetti, fratello di Pierluigi, con cui ha condiviso alcune delle vicende narrate nel libro, racconta la parabola della banda bergamasca fino al tragico epilogo...‎

‎Bertin Claude‎

‎Il caso Landru e i processi dei veleni‎

‎ill., br. Crudeltà, astuzia e cupidigia. Epoche diverse, ma uguale efferatezza. Il caso Landru e l'affare dei veleni scossero l'opinione pubblica francese, catturandone ipnoticamente l'attenzione. Henri Désiré Landru, noto anche come il "Barbablù di Gambais", fu uno dei primi assassini seriali francesi che, a partire dal 1915, mise in atto un piano per raggirare e uccidere donne benestanti, impossessandosi dei loro averi: dopo aver assassinato, Landru bruciava nella stufa i corpi delle vittime, per poi disperderne le ceneri. L'affare dei veleni, invece, diede luogo a processi per avvelenamento e stregoneria nel decennio 1670-1680, finendo per coinvolgere personaggi di alto lignaggio e persino la corte di Luigi XIV con una delle sue favorite, Madame de Montespan. Incantesimi, stregonerie e messe nere, cui fecero seguito torture e roghi. In questo libro Claude Bertin conduce un'indagine meticolosa che ricostruisce le fasi salienti dei processi sino giungere all'esecuzione, compiuta, in entrambi i casi, al cospetto di una folla intimorita e affascinata, forse, dal diabolico.‎

‎Nastasi Simone‎

‎Il caso Speziale. Cronaca di un errore giudiziario‎

‎br. È veramente Antonino Speziale l'assassino di Filippo Raciti? Il libro nasce come risposta a questa domanda. La verità giudiziaria è che l'ispettore, morto il 2 di febbraio del 2007, sia stato ucciso a colpi di sottolavello da un ragazzo che all'epoca dei fatti aveva 17 anni, in concorso con un'altra persona Antonino verrà condannato per omicidio preterintenzionale, in primo grado, alla pena di 14 anni che poi, in Appello, verranno ridotti ad 8. La Cassazione, nel 2012, confermerà la condanna e la sentenza diventerà subito esecutiva. La vicenda giudiziaria si è conclusa ma i dubbi restano. Ad alimentarli sarà proprio la lettura degli atti processuali, sulla base dei quali l'imputato è stato condannato in via definitiva. Quegli atti che, ad oggi, nessuno tra i lettori ha avuto la possibilità di leggere, perché non sono mai stati resi pubblici. Lo saranno adesso perché attraverso la lettura di questo libro, che ripercorre le tappe della vicenda giudiziaria, il lettore potrà venire a conoscenza di che cosa sia stato partorito durante il processo.‎

‎Chiaramonte Xenia‎

‎Governare il conflitto. La criminalizzazione del movimento No TAV‎

‎br. Straordinaria attenzione mediatica, cinquanta procedimenti penali, più di 1.500 indagati, un maxiprocesso con 53 imputati, carcerazioni preventive e accuse di terrorismo: queste le principali caratteristiche della criminalizzazione del più longevo e pervicace movimento sociale in Italia. Fenomeni simili sono diffusi a livello internazionale, laddove progetti dal forte impatto ambientale, come le grandi opere, incontrano l'opposizione delle popolazioni, una resistenza a cui si risponde sistematicamente con la gestione penale del conflitto. Qui il potere giudiziario s'inserisce nella dinamica politica e non opera un bilanciamento fra diritti in cui anche l'opposizione riceverebbe tutela; al contrario, tende a proteggere la società da questo dissenso e a difendere le scelte di politica economica dello Stato. Una lettura inedita della criminalizzazione dei movimenti sociali che sviluppa la strategia dell'accerchiamento teorizzata da Foucault e costituisce il primo tassello di una genealogia del principio di difesa sociale.‎

‎Mignani Vinci Alice‎

‎Le coordinate del male. Il deficit di empatia e l'assenza di rimorso‎

‎br. Un viaggio nelle ragioni, nelle coordinate del male, nelle sue inquiete correnti alternate, nel suo oceano di contraddizioni e circostanze, là dove possedere una bussola è arbitrario, perché parliamo e trattiamo di complessità... Questo lavoro intende indagare, in una prospettiva integrata che intreccia i saperi propri del servizio sociale penitenziario, della criminologia forense e della pedagogia della devianza, quelle che sono le ragioni e, appunto, le coordinate dell'azione dissociale e criminale. L'analisi parte da quella che è una introduzione sull'eziologia del male e criminogenesi, per poi passare a quello che è il fondamento rieducativo nel nostro ordinamento penitenziario, partendo dalla base costituzionale rappresentata dall'art. 27. Le prospettive e possibilità che interessano una pedagogia costruttiva riferita al campo della devianza, con riferimento peculiare al segmento degli aggressori sessuali, vero banco di prova arduo rispetto ad una azione riabilitativa sia sul piano sociale che educativo. L'indagine sul male passa anche attraverso concreti esempi ricavati dalla cronaca nera recente, come l'omicidio di Lecce e il caso di Luca Varani, per poter corredare la ricerca con dati empirici e un riferimento al presente: l'abisso del male è quello specchio in cui temiamo di riconoscerci, ma che rimane parte e riflesso dell'uomo nella sua complessità. Prefazione di Antonio Maria La Scala.‎

‎Andreoli Vittorino‎

‎Il lato oscuro. Nove storie italiane di crimine e follia‎

‎br. Storie di violenza estrema, di deliri di onnipotenza, di incapacità di accettare le frustrazioni. Rabbia che esplode improvvisamente persino in famiglia. Nove casi che hanno scosso l'Italia: da Pacciani a Bilancia, da Profeta a Michelotto, da Pasini a Molon, da Bauso a Pasimeni e infine Riccardo, nove storie di crimine e di follia nella ricostruzione del più famoso psichiatra italiano. Vittorino Andreoli torna a sondare le complesse dinamiche che inducono un uomo a dare la morte, anche a persone a lui care, trasformando uomini fino a quel momento per bene in omicidi. Lo fa offrendo al lettore altri casi giudiziari in cui, come perito psichiatra, ha aiutato i magistrati a meglio comprendere chi dovevano giudicare.‎

‎Di Luca Danilo; Carati Alessandra‎

‎Bestie da vittoria‎

‎br. Questa è l'altra faccia del ciclismo, il racconto di quel mondo parallelo fatto di ipocrisia, interessi e giochi di potere che sta dietro ai colori, ai tifosi lungo le strade, ai carrozzoni festanti delle grandi gare. Un sistema cannibale di cui tutti sono a conoscenza, ma di cui nessuno parla, perché tutti hanno troppo da difendere. Un libro denuncia che chi fa parte del sistema non potrebbe scrivere. Solo uno che non ha più nulla da perdere, come Di Luca, radiato a vita per doping, poteva farlo.‎

‎Cornacchia Antonio‎

‎Uccidete Moro. Verità celate tra spiritismo e depistaggi. Io c'ero‎

‎br. Grazie a una cristallina memoria, l'Autore ripercorre un'epoca di disorientamento socio-politico ed economico totale. Racconta di Moro, Prodi, Cossiga, Andreotti cercando le ragioni più profonde e inconfessabili che indussero la classe politica dirigente dell'Italia repubblicana a macchiarsi del sangue innocente di uno statista divenuto pericoloso per la sua lungimiranza e le sue qualità di uomo, politico e vero cristiano. Ogni pagina trabocca di vita vissuta dall'autore che all'epoca, come comandante del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma, ha toccato con mano i fatti e oggi li descrive dettagliatamente così come sono realmente avvenuti. Il libro costituisce una testimonianza fondamentale, autorevole e sincera sull'evento che più di tutti ha segnato la vita politica della Prima Repubblica.‎

‎De Lucia Michele‎

‎Sangue infetto. Una catastrofe sanitaria, un incredibile caso giudiziario‎

‎br. Tra le inchieste che negli anni Novanta sconvolsero l'opinione pubblica, lo scandalo del sangue infetto rappresenta una delle pagine più drammatiche. Decine di migliaia di persone infettate dai virus dell'AIDS e dell'epatite C in tutto il mondo sono l'eredità di questa strage silenziosa compiuta dai farmaci e dalle terapie che invece avrebbero dovuto salvare le loro vite. In che modo si diffuse l'epidemia? Chi sono i responsabili? Potrebbe accadere ancora? Attraverso documenti e testimonianze, Michele De Lucia rivela le verità nascoste di una vicenda sconvolgente, denunciando le ipocrisie e le letture retrospettive che hanno impedito alle vittime di conoscere le ragioni di una tragedia ancora oggi difficile da comprendere. Il libro è introdotto dalla prefazione dell'immunologo Fernando Aiuti, tra i massimi esperti del virus HIV in Italia e presidente onorario dell'ANLAIDS (Associazione Nazionale per la lotta contro l'Aids).‎

‎Simon Robert‎

‎I buoni lo sognano i cattivi lo fanno. Psicopatici stupratori serial killer‎

‎br. Nel raccontare gli efferati delitti che si è soliti attribuire ai "pazzi psicopatici", sentendosi virtuosi e immuni da cattivi pensieri, Simon non svela soltanto i misteri delle menti criminali, ma anche il lato oscuro presente in tutti gli esseri umani, uomini e donne, buoni e cattivi. Chi sono allora quei "pazzi", l'assassino di John Lennon, gli stupratori di Central Park, i serial killer sadici, gli adepti di sette apocalittiche e sataniche, ma anche i più "ordinari" genitori che picchiano e violentano i propri bambini, i preti molestatori, i professionisti che abusano delle clienti? L'autore racconta le loro storie, i loro demoni interiori, la sofferenza delle loro vittime, ma anche il modo in cui il crimine si può prevenire.‎

‎Gherpelli Lamberto‎

‎Qualcuno corre troppo. Il lato oscuro del calcio‎

‎br. Una nuova finestra sull'abuso di sostanze e farmaci nell'attività sportiva. Questa volta il riferimento è allo sport più amato e diffuso nel nostro Paese: il calcio. L'indagine di Lamberto Gherpelli parte dalla mitica nazionale di Vittorio Pozzo e arriva fino ai giorni nostri, svelando una realtà sconosciuta e drammatica. Non per scandalismo ma per amore del calcio. Quello vero.‎

‎Discepoli di verità (cur.)‎

‎Bugie di sangue in Vaticano. Il triplice delitto della guardia svizzera‎

‎br. Il libro è una contro-inchiesta relativa al triplice delitto, avvenuto in Vaticano il 4 maggio 1998, che costò la vita al neo-comandante della Guardia svizzera pontificia colonnello Alois Estermann, a sua moglie Gladys Meza Romero, e al giovane vice caporale Cédric Tornay. Nella prima parte ("Sangue e bugie con 'certezza morale'"), il libro ricostruisce gli accadimenti subito successivi al rinvenimento dei tre cadaveri. Nella seconda parte ("L'agnello sacrificale"), vengono analizzate tutte le informazioni fornite dalla Santa Sede in merito a dinamica, autore e movente del triplice delitto. La terza parte del libro ("Per la verità") rivela i numerosi retroscena che hanno determinato la strage, arrivando a individuarne il retroterra, il possibile movente e la probabile dinamica. In appendice, la signora Muguette Baudat (madre del presunto omicida Cédric Tornay) racconta la sua battaglia.‎

‎Ballario Giorgio‎

‎Vita spericolata di Albert Spaggiari‎

‎brossura Luglio 1976: una banda di scassinatori penetra nel caveau della principale banca di Nizza, forza le cassette di sicurezza e porta via denaro, oro e gioielli per un valore attuale di 30 milioni di euro. I ladri sono passati per le fogne cittadine e lavorando per più di un mese hanno scavato un cunicolo di otto metri. Sul muro, in segno di scherno, scrivono una frase che rimarrà famosa: "Senza odio, senza violenza, senza armi". È la firma di Albert Spaggiari, il "cervello" della gang delle fogne che in Francia diverrà ineguagliabile esempio di ladro gentiluomo, avventuriero e "primula rossa" in sfida perenne con la giustizia. Paracadutista volontario in Indocina poi militante dell'OAS, Spaggiari verrà arrestato, riuscirà ad evadere in modo rocambolesco e rimarrà latitante per dodici anni fra Italia, Spagna e Sudamerica. È morto, libero, in Italia nel 1989, a fianco di Emilia, la donna che l'ha amato e accompagnato durante la lunga fuga.‎

‎Sereny Gitta‎

‎Il caso Mary Bell. Storia di una bambina assassina‎

‎br. Nel dicembre 1968 due ragazzine - Mary Bell, undici anni, e Norma Bell, tredici anni (vicine di casa, ma senza legami di parentela) - si trovano davanti al tribunale penale di Newcastle, in Inghilterra, accusate di aver strangolato Martin Brown, quattro anni, e Brian Howe, tre. Norma viene assolta. Mary Bell, la più giovane, viene riconosciuta colpevole di omicidio colposo e condannata all'ergastolo. Non ci sono dubbi sulla sua colpevolezza, ma ciò che indigna Gitta Sereny, presente al processo, è che nel corso del dibattimento nessuno si sia preoccupato di indagare sull'infanzia della bambina. Ed è proprio quello che lei stessa si ripromette di fare, quando Mary Bell, trasferita da un riformatorio a un carcere vero, e infine rimessa in libertà, accetta d'incontrarla. Passo dopo passo, gli omicidi, gli eventi che la circondano e il processo vengono sviscerati in una minuziosa ricostruzione che, attraverso menzogne, astuzie elusive, vuoti di memoria, silenzi e rimozioni, porta a svelare un passato intollerabile, un'infanzia tradita e l'inarrestabile corsa verso una tragedia annunciata.‎

‎Phillips Richard; Talty Stephan‎

‎Il dovere di un capitano‎

‎ril. Richard Phillips sapeva bene che il suo era un mestiere rischioso. L'aveva anche scritto in una email alla moglie. Ma l'8 aprile 2009 cominciò come un giorno qualunque per il capitano della Maersk Alabama, la nave americana che trasportava cibo e materiali agricoli per il World Food Programme. Un giorno qualunque fino al momento in cui, a duecento miglia dalla costa del Corno d'Africa, un manipolo di pirati somali armati di AK-47 attaccò la nave e salì a bordo. I pirati non si aspettavano che l'equipaggio reagisse. Non avevano idea che il capitano si sarebbe offerto come ostaggio al posto della ciurma. E non sapevano che cosa aspettarsi dall'ufficiale schietto e tenace che si ritrovarono come prigioniero: cinque giorni di pura tensione destinati a concludersi con una rischiosa operazione di salvataggio. La storia straordinaria del Capitano Phillips è quella di un uomo come tanti altri che ha fatto ciò che riteneva suo dovere, e nel farlo è diventato un eroe. Da questo libro è stato tratto il film "Captain Phillips".‎

‎Martucci Pierpaolo‎

‎I crimini non convenzionali‎

‎br. La scienza criminologica più recente dedica crescente attenzione ai delitti "non convenzionali", fenomeni delittuosi profondamente diversi dai tradizionali reati di sangue e predatori, in quanto caratterizzati da sofisticati modus operandi, elevatissimo danno sociale e "rispettabilità" dei soggetti attivi. Tuttavia la fluidità dei nuovi modelli criminologici spesso confligge con le costruzioni penali doverosamente attente al principio di legalità. Il libro illustra e analizza questa vasta categoria, soffermandosi in particolare sulla criminalità economica o "dei colletti bianchi" e sulla peculiare categoria dei crimini contro l'ambiente, che ha stimolato la nascita della c.d. green criminology. Il capitolo conclusivo - redatto da un esperto della materia - affronta il problema delle vittime della criminalità economica, tema attualissimo ma ancora quasi ignorato nella letteratura scientifica.‎

‎Genet Jean; Dotti M. (cur.)‎

‎Quatre heures à Chatila-Quattro ore a Chatila. Ediz. bilingue‎

‎brossura In "Quattro ore a Chatila" Jean Genet porta la sua tragica testimonianza su quanto avvenne nei campi palestinesi di Sabra e Chatila, a Beirut, nel settembre 1982: duemila persone tra donne, bambini e vecchi, massacrate e mutilate da oscuri miliziani con l'appoggio di un generale all'apparenza buffo e inconcludente, ma in realtà mosso da un ambizioso piano di morte: Ariel Sharon.‎

‎Mancini Glenda‎

‎Uomini vittime di donne. Quando il sesso forte è debole‎

‎ill., ril. Il concetto di "violenza di genere" viene troppo spesso tradotto erroneamente dai mass media come "violenza esclusiva dell'uomo sulla donna", come se l'uomo fosse destinato a ricoprire sempre e solo il ruolo di carnefice e la donna quello di vittima. Invece è possibile affermare che esiste anche una violenza della donna sull'uomo che si manifesta con caratteristiche e tipologie considerate tipicamente maschili. Nella società in cui viviamo appare impensabile che l'uomo possa essere vittima di violenza da parte di una donna, tanto che non solo non viene denunciata, ma il più delle volte gli stessi uomini faticano a riconoscersi nel ruolo di vittima. Ci sono voluti anni di appoggio e supporto per incoraggiare le donne a denunciare la violenza domestica invece per incoraggiare gli uomini non è stato fatto nulla. È opportuno investire in ricerche senza schematismi, essere coscienti dei mutamenti della società, dei ruoli che si uniscono e si ridefiniscono.‎

‎Frisia Michele‎

‎Delitti e castighi‎

‎ill., br. «Il sospettato è in stato di fermo». Quante volte abbiamo sentito questa espressione nei TG o l'abbiamo letta in un articolo di cronaca nera? Ma qual è la differenza tra fermo e arresto? Serve il mandato per sfondare una porta? Come si effettuano le intercettazioni telefoniche? E ancora, che differenza c'è tra un revolver e una pistola mitragliatrice? In "Delitti e castighi" Michele Frisia, che è stato a lungo ispettore di polizia, fornisce per la prima volta ai lettori tutti gli strumenti necessari per rispondere a queste domande, affiancando alla descrizione una ricca selezione di esempi tratti da famosi casi di cronaca nera e corredando il libro di appendici dettagliate. Sintetico ed esauriente allo stesso tempo, "Delitti e castighi" scorre come un romanzo, affrontando tutti gli aspetti delle indagini: dalle intercettazioni alla cattura, dall'interrogatorio al carcere. Per questo può essere un aiuto prezioso per gli autori di gialli, thriller o polizieschi, ma anche un mezzo per soddisfare la curiosità di tutti gli appassionati del genere che vogliano scoprire come funziona davvero il mondo delle indagini nel nostro Paese. Prefazione di Giancarlo De Cataldo.‎

‎Bangone Gianfranco‎

‎La prova regina. DNA forense e celebri delitti italiani‎

‎br. Il DNA forense ha fatto il suo ingresso in tribunale nel 1986, meritandosi l'appellativo di "prova regina". Da allora le impronte genetiche sono diventate un testimone silenzioso contro l'assassino, e tecnologie sempre più sofisticate hanno permesso di trovare la "firma" dell'omicida anche a partire da poche cellule. Questo libro racconta l'evoluzione nell'uso del DNA sul campo, intrecciando l'analisi tecnica delle tracce lasciate sul luogo del delitto con i tormentati iter giudiziari di una serie di celebri episodi di cronaca nera che hanno diviso l'opinione pubblica tra innocentisti e colpevolisti.‎

‎Giacometti Valeria‎

‎Stalking. Il lato oscuro delle relazioni interpersonali‎

‎brossura La presente trattazione si pone l'obiettivo di divulgare un tema ancora oggi poco conosciuto. Nello specifico, nella prima parte, l'autore si spoglia parzialmente della sua veste di avvocato, per analizzare in chiave psico-giuridica i moti interiori che portano il soggetto agente a mettere in atto tutta una serie di comportamenti che insieme ledono e colpiscono la vittima, rendendo a questa impossibile non modificare le proprio abitudini di vita. La seconda parte, del volume, poi, si concentra su una visione prettamente giuridica della questione, enucleando i principali aspetti del reato della giurisprudenza in materia ed evidenziando luci e ombre della fattispecie di cui all'art. 612bis.‎

‎Jouhandeau Marcel; Marchi E. (cur.)‎

‎Tre delitti rituali‎

‎br. Durante la sua vita Jouhandeau fu uno scandalo perenne, paragonabile sul versante religioso, ad André Gide. Ma nel suo caso le ragioni dello scandalo erano più profonde. Teologo capzioso e cattolico praticante, Jouhandeau fu anche un celebratore dell'abiezione e di una sorta di metafisica perversione. Indagatore degli angoli più riposti della psiche, non poteva non sentirsi attirato dalla cronaca nera e dai suoi casi più aberranti. Così divenne anche cronista di questi "tre delitti rituali", che fecero scalpore nella Francia del dopoguerra e trovarono in lui un predestinato esegeta.‎

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