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Number of results : 22,718 (455 Page(s))

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‎Da Milano F. (cur.); Scala A. (cur.); Vai M. (cur.)‎

‎La cultura linguistica italiana in confronto con le culture linguistiche di altri paesi europei dall'Ottocento in poi‎

‎br.‎

‎Gobber Giovanni‎

‎Linguistica generale‎

‎brossura‎

‎Arici Maria; Maniotti Paola‎

‎Studiare storia e geografia in italiano L2. Unità didattiche per alunni stranieri della scuola primaria‎

‎br. La scuola italiana vede una sempre maggior presenza di bambini stranieri, che pur dimostrando buone competenze comunicative, evidenziano delle difficoltà nello studio delle singole materie, a causa delle caratteristiche della lingua disciplinare: lessico specialistico, con termini usati in accezioni diverse dal linguaggio comune; strutture morfosintattiche peculiari come, ad esempio, forme verbali scarsamente utilizzate nella vita di tutti i giorni; un richiamo a un corpus di conoscenze di base pregresse che nell'alunno di recente immigrazione non possono essere date per scontate. Il volume presenta una serie di attività di facilitazione allo studio della storia e della geografia per la scuola primaria, in particolar modo per le classi quarta e quinta. Le attività facilitanti e i testi ad alta comprensibilità, che veicolano in una forma accessibile e semplice le informazioni chiave della disciplina e che favoriscono un'acquisizione stabile delle strategie di lettura, sono pensati per compensare una competenza linguistica ancora incompleta, stimolando l'attivazione di conoscenze implicite già possedute o la costruzione di nuove. Le proposte didattiche si suddividono in attività che possono essere svolte dagli alunni stranieri sia in classe, contemporaneamente alle lezioni tenute dall'insegnante per tutti, sia in momenti specificamente dedicati all'intervento sull'allievo straniero in laboratorio o facendo ricorso a tecniche di peer tutor ing.‎

‎L'abisso saussureano e la costruzione delle varietà linguistiche‎

‎br.‎

‎Freccero Elena‎

‎Decodifica sintattica della frase. Schede operative in coppia minima per la comprensione verbale‎

‎ill., br. Un programma riabilitativo rivolto alla terapia dei deficit di comprensione morfosintattica di alcune categorie grammaticali solo parzialmente considerate dai precedenti lavori nel settore: riflessivi; dative; eccettuative/avversative negative; relative; temporali/avversative; causali; finali; condizionali. I materiali sono utilizzabili con bambini a partire dai 5 anni di età o più grandi con difficoltà di decodifica nelle categorie trattate nel programma. Nella seconda parte del volume le strutture precedenti vengono inserite in diversi contesti linguistici per approfondirle ed esercitarle: racconti di eventi reali o immaginari, descrizioni riguardanti temi a carattere scientifico, lettere inviate da un mittente a un destinatario, ricette e regolamenti. Ciascun brano si presenta in due caratteri di stampa (stampatello maiuscolo e minuscolo) consentendo un'applicabilità del materiale anche a bambini di diversi gradi di scolarizzazione.‎

‎Perrotta Emma; Brignola Marina‎

‎Giocare con le parole. Nuove attività fonologiche per parlare meglio e prepararsi a scrivere. Vol. 2/1‎

‎brossura La consapevolezza fonologica è un aspetto molto importante nell'evoluzione del linguaggio, perché permette al bambino di esprimersi meglio e prepararsi all'incontro con la lingua scritta. Il libro pone una particolare attenzione alla riflessione sulla lunghezza delle parole facilitata da un simpatico koala che mostrerà al bambino la loro variabilità morfologica differenziandole tra corte, medie e lunghe. Seguono poi molte attività sulle parti iniziali delle parole che stimolano la percezione e la discriminazione di sillabe e fonemi, approfondendo anche la differenziazione tra quelli simili che vengono confusi più frequentemente dai bambini con disturbo fonologico o con problemi nella letto-scrittura. Attraverso numerose proposte di gioco il koala aiuterà a capire che molte parole iniziano con la stessa sillaba e successivamente con lo stesso fonema. Rivolto a logopedisti, genitori e insegnanti della scuola dell.infanzia e del primo ciclo della primaria, il materiale proposto può essere utilizzato in sede riabilitativa, nei laboratori del linguaggio, come ausilio all'insegnamento della letto-scrittura o, ancora, come attività ludica mirata.‎

‎Zoppetti Antonio‎

‎Diciamolo in italiano. Gli abusi dell'inglese nel lessico dell'Italia e incolla‎

‎brossura Nell'era del web e di internet, le parole inglesi si insinuano sempre più nella nostra lingua senza adattamenti e senza alternative. Spesso rendono gli equivalenti italiani obsoleti e inutilizzabili, cambiando e stravolgendo il nostro parlare in ogni settore. La politica è infarcita di tax, jobs act, spending review e di inutili anglicismi che penetrano persino nel linguaggio istituzionale (welfare, privacy, premier) e giuridico (mobbing, stalking) amplificati dai mezzi di comunicazione. Il mondo del lavoro è ormai fatto solo di promoter, sales manager e buyer, quello della formazione di master e di tutor, e tutti i giorni dobbiamo fare i conti con il customer care, gli help center o le limited edition delle offerte promozionali. Il risultato è che mancano le parole per dirlo in italiano. Questo saggio, divulgativo ma al tempo stesso rigoroso, fa per la prima volta il punto su quanto è accaduto negli ultimi 30 anni: numeri alla mano, gli anglicismi sono più che raddoppiati, la loro frequenza d'uso è aumentata e stanno penetrando profondamente nel linguaggio comune. Il rischio di parlare l'itanglese è sempre più concreto, soprattutto perché, stando ai principali dizionari, dal 2000 in poi i neologismi sono per quasi la metà inglesi. Finita l'epoca del purismo, la nuova prospettiva è il rapporto tra locale e globale: dobbiamo evitare che l'italiano si contamini e diventi un dialetto d'Europa, dobbiamo difendere il nostro patrimonio linguistico esattamente come proteggiamo l'eccellenza della nostra gastronomia e degli altri prodotti culturali.‎

‎Cardinaletti Anna‎

‎Esercizi di sintassi‎

‎br. Questo volume di esercizi di sintassi presenta un percorso di analisi che va dagli elementi più piccoli con cui operano le regole sintattiche, cioè le parole, agli elementi più complessi, cioè le frasi. Questo percorso "tradizionale" è arricchito dalle acquisizioni della ricerca linguistica svolta all'interno del quadro teorico dello strutturalismo e della grammatica generativa. Il volume, che si rivolge agli studenti di linguistica dei vari corsi di laurea umanistici, riporta inoltre le soluzioni degli esercizi, costituendo così uno strumento dì studio e di autoverifica per la preparazione agli esami. Il testo può essere utilizzato anche dagli insegnanti di italiano, di latino e di lingue straniere per aggiornare l'insegnamento della grammatica, mettendolo al passo con la ricerca linguistica più recente.‎

‎Bracci M. Clarice‎

‎Scrivo e leggo con i puntini‎

‎br. "Scrivo e leggo con i puntini" è un quaderno operativo di facile comprensione che presenta i simboli principali del codice "Braille": il sistema di letto-scrittura tattile utilizzato dalle persone non vedenti. Le illustrazioni e la semplicità delle attività rendono il percorso dell'apprendimento avvincente. Questo libro è un utile strumento di divulgazione del Braille tra i bambini, i ragazzi e per tutti coloro che vogliono acquisire le basi della segnografia ad un livello adatto a chiunque purché vedente. Se utilizzato in ambito scolastico diventa un valido sussidio didattico per insegnanti ed educatori impegnati nel complesso processo d'integrazione degli alunni non vedenti.‎

‎Marcialis Nicoletta‎

‎Introduzione alla lingua paleoslava‎

‎brossura Alla metà del IX secolo i popoli di una Slavia recentemente cristianizzata entrano nella scrittura e nella storia grazie all'operato di due missionari bizantini, i fratelli tessalonicensi Costantino-Cirillo e Metodio, che, inventato un nuovo alfabeto, osano tradurre testi sacri e liturgici utili al giovane gregge in un vernacolo barbaro promosso a lingua colta e sacra. Di questa vicenda, che ha condizionato profondamente la cultura slava, il presente volume ripercorre le linee, raccontando la genesi, le trasformazioni e la funzione del paleoslavo all'interno della Slavia medievale e fornendone una accurata descrizione fonetica, morfologica e sintattica, corredata di numerosi esempi e di tavole morfologiche.‎

‎Sobrero A. (cur.)‎

‎Introduzione all'italiano contemporaneo. Vol. 1: Le strutture‎

‎brossura‎

‎Rampoldi Uzunlar Milena‎

‎Gli arabismi nella lingua spagnola. Storia e tipologie‎

‎br. Sulla base delle teorie e degli approcci di diversi linguisti romanzi l'autrice sviluppa un discorso sul paradigma scientifico di questo tipo di studi che ci collocano tra romanistica, arabistica, studi storici, etnologici e sociologici. In questo contesto rivaluta soprattutto l'aspetto etnologico e sociolinguistico degli studi degli arabismi nella lingua spagnola, accentuando l'importanza della lingua parlata e/o vernacolare. Sottolinea anche il ruolo centrale assunto dai mozarabi nella trasmissione degli arabismi. Sul piano storiografico si oppone con forza alla tesi dello storico belga Henri Pirenne, riaffermando l'importanza dell'unità mediterranea caratterizzata dall'incontro proficuo, anche se a volte conflittuale, tra l'Islam e il Cristianesimo. La simbiosi tra la cultura musulmana e quella cristiana nelle terre dell'Andalus serva da esempio per riprendere il discorso fondamentale del dialogo tra culture e religioni diverse proprio nel contesto contemporaneo, in cui spesso predominano visioni nazionaliste, xenofobe, islamofobe ed eurocentriche.‎

‎Domaneschi Filippo; Penco Carlo‎

‎Come non detto. Usi e abusi dei sottintesi‎

‎ill., br. Del 'non detto' si fa grande uso. Nei nostri quotidiani scambi verbali, nella comunicazione politica, giornalistica, pubblicitaria, ciò che si dice in modo esplicito rappresenta solo la punta visibile di un'enorme massa di informazioni comunicate in modo implicito. Attraverso una molteplicità di esempi gli autori ci fanno entrare nel mondo sconosciuto e non visibile di ciò che è comunicato senza essere detto, mettendo in luce il ruolo strategico giocato da ciò che viene dato per scontato e ciò che viene lasciato intendere, svelando così gli usi e abusi dei sottintesi.‎

‎Bartezzaghi Stefano‎

‎L'elmo di Don Chisciotte. Contro la mitologia della creatività‎

‎br. Creatività è sapere che la maggior parte dei problemi non ha una soluzione sola; sapere che la maggior parte delle soluzioni del problema ammette più di un modo per arrivarci; sapere che non c'è un modo univoco per scegliere il più opportuno fra i percorsi che promettono di portarci a una soluzione ... Un po' somaro, un po' mago, il creativo è Don Chisciotte, el Ingenioso Hidalgo che vede un bacile da barbiere e lo promuove a elmo.‎

‎Croft William; Cruse D. Alan; Luraghi S. (cur.)‎

‎Linguistica cognitiva‎

‎br. Sotto l'etichetta "linguistica cognitiva" rientrano vari quadri teorici, che rifiutano l'assunto secondo cui il linguaggio è fondato su capacità specifiche della mente umana e la concezione "modulare" della mente. La linguistica cognitiva vede tutte le capacità cognitive umane come integrate, arrivando a concepire, contro una tradizione millenaria nel pensiero occidentale, la mente come radicata in una dimensione fisica. Una tale prospettiva, che ha conseguenze notevolissime sul rapporto fra forma e sostanza nel linguaggio, ha il suo campo di elezione nello studio del significato. Il volume di Croft e Cruse, ormai un classico, fornisce un valido strumento per la conoscenza approfondita delle basi e degli sviluppi più recenti della linguistica cognitiva, non limitandosi alla semantica, ma indicando come questa famiglia di teorie possa fornire ottimi contributi anche allo studio della sintassi, con le grammatiche delle costruzioni, nel quadro di un approccio basato sull'uso.‎

‎Scaffidi Abbate Augusto‎

‎Introduzione allo studio comparativo delle lingue germaniche antiche‎

‎ill.‎

‎Bombi R. (cur.); Orioles V. (cur.)‎

‎Lingue in contatto-Contact linguistics‎

‎br.‎

‎Brincat G. (cur.); Caruana S. (cur.)‎

‎Tipologia e «dintorni»: il metodo tipologico alla intersezione di piani d'analisi‎

‎br.‎

‎Nasi Franco‎

‎Traduzioni estreme‎

‎ill., br. Le traduzioni di testi con forti vincoli formali, come i giochi di parole, gli anagrammi, gli acrostici, sono estreme, come estremi sono lo sci alpinismo o il parapendio. Questi sport richiedono una preparazione accurata e, nello stesso tempo, una buona dose di coraggio e creatività. Il libro intende essere in primo luogo un osservatorio di traduzioni estreme: dai romanzi lipogrammatici di Perec e Dunn, alla poesia in anagrammi di Pereira, dai testi bidirezionali di Boccaccio, Boiardo, Hofstadter, all'acrostico alfabetico del Salmo 119, alle poesie per l'infanzia di Rodari e McGough. Oltre alla descrizione delle metamorfosi traduttive, il libro riflette sulle intenzioni che hanno guidato i traduttori. L'obiettivo non è di segnalare, con l'indice puntato, che cosa sia andato perso nella traduzione né quale vincolo il traduttore abbia colpevolmente trascurato, ma di comprendere che cosa è avvenuto nel movimento. Un modo per riflettere su questioni rilevanti della traduttologia, ma anche dell'ontologia del testo letterario e della sua natura olistica. Una lettura aperta, critica, non pregiudicata di un'esperienza di traduzione, e una riflessione su quell'esperienza che possa sensatamente portare a qualche considerazione più generale sull'attività linguisticamente complessa, culturalmente problematica, eticamente impegnativa, ma sempre necessaria del tradurre.‎

‎Arcari Patrizia Angela‎

‎L'inglese, un incontro di lingue e culture. Rapporti fra lingue e lingue franche di ieri e di oggi: conoscere l'origine e l'evoluzione della realtà linguistica dominante nel mondo globale‎

‎ill., br. Lo scopo di quest'opera è evidenziare come mondi apparentemente distanti, come per esempio quello latino/romanzo da cui sono derivati l'italiano, il francese e lo spagnolo e quello germanico/anglosassone, culla dell'inglese e del tedesco, siano in realtà risalenti a una medesima matrice, quella indoeuropea, da cui si sono sviluppate gran parte delle lingue moderne europee. Si analizzano quindi i vari e complessi rapporti che collegano tra loro il latino, padre delle lingue romanze di oggi, e la lingua germanica emersa nel tempo come lingua franca del mondo contemporaneo, l'inglese, curando nel contempo i contatti diretti e collaterali di queste due lingue con altre lingue del ceppo comune indoeuropeo. Di certo lo studente adolescente ma anche il lettore adulto curioso di filologia saranno sorpresi da quali e quante parole di uso comune nella nostra lingua italiana derivino da un patrimonio collettivo, linguistico e culturale, di cui fanno parte non solo le lingue classiche ma anche l'inglese. Se si desidera comprendere meglio il presente occorre rifarsi al passato, spesso un passato lontanissimo come nel nostro caso: le origini delle lingue che parliamo e che abbiamo parlato.‎

‎Mattioli M. (cur.)‎

‎Sulla traduzione. Studi di Emilio Mattioli‎

‎brossura Il libro ripropone alcuni dei più significativi scritti di Emilio Mattioli ancora oggi capaci di contribuire al dibattito sulla traduzione. Questa sia pur breve antologia testimonia anche la vastità dei campi nei quali si è inoltrata la sua ricerca. Antonio Lavieri, nella Prefazione, osserva infatti: "La centralità della traduzione appare a Mattioli quando, negli anni Sessanta, pubblica sulla rivista il Verri, il saggio intitolato "Introduzione al problema del tradurre". Un saggio questo, che apre a una vera e propria fenomenologia delle poetiche traduttive e la traduzione comincia ad apparire come una pratica teorica costitutiva (e cruciale) in seno ai processi simbolici che percorrono la cultura (non solo letteraria e filosofica) contemporanea. Nel 1993, nell'intervista rilasciata alla RAI - continua Lavieri -, Mattioli afferma che la traduzione non può essere affrontata da una sola disciplina, è invece un argomento tipicamente interdisciplinare; anzi, i saperi tendono a riorganizzarsi intorno a questo problema, che non è solo della filosofia, dell'estetica e della linguistica [...]. Da queste brevi dichiarazioni emergono già due aspetti fondamentali: la traduttologia non è (e non può essere) la scienza normativa del tradurre, ma si caratterizza come un campo del sapere eminentemente interdisciplinare in cui convergono tutte le scienze umane e sociali. In questa prospettiva, la traduzione è un vero e proprio dispositivo epistemologico dotato non solo di efficacia euristica ed ermeneutica, ma anche di una efficacia inventiva (leggiamo cognitiva) ogni volta specifica e diversa".‎

‎Moretti Giorgio‎

‎Perché ci piacciono le parole‎

‎brossura‎

‎Spitzer Leo; Renzi L. (cur.)‎

‎Lettere di prigionieri di guerra italiani (1915-1918)‎

‎br. Le "Lettere di prigionieri di guerra italiani" ritraggono il momento in cui le voci degli umili - da sempre relegate nell'oralità dei dialetti - si riversarono come un'ondata di piena nell'italiano scritto, spinte dalle urgenze tragiche della guerra, della fame e della lontananza. La loro comparsa segnò un punto di svolta per gli studi storici e linguistici, che si aprirono a una prospettiva dal basso sulla guerra e sulla lingua. Oggi quest'opera capitale del Novecento italiano ed europeo viene riproposta dal Saggiatore in una nuova edizione, che grazie a importanti scoperte filologiche completa le lettere con i nomi dei mittenti, finora coperti dall'oblio, e con preziose correzioni che restituiscono i testi alla loro integrità. Le Lettere non avrebbero mai visto la luce se nel settembre del 1915 Leo Spitzer, allora giovane filologo romanzo, non avesse assunto il ruolo di censore per il ministero della Guerra austro-ungarico. Il suo compito era filtrare la corrispondenza dei prigionieri italiani: una quantità immane e senza precedenti di lettere, scritte da uomini e donne poco o per nulla scolarizzati, spesso più a loro agio con gli attrezzi del lavoro che con una penna o una matita, e quasi sempre più abituati al dialetto che alla lingua. Se si sforzarono di scrivere, fu perché l'abisso tra il mondo che conoscevano e il paesaggio umano che si trovavano di fronte era troppo profondo, e troppo fragili le loro vite davanti all'enormità della guerra.‎

‎Falbo Caterina‎

‎La ricerca in interpretazione. Dagli esordi alla fine degli anni Settanta‎

‎brossura Questo libro si propone come sintesi ragionata degli scritti che hanno caratterizzato i primi venti anni della ricerca in interpretazione. Nell'intento di mettere in evidenza la comparsa dei vari orientamenti che caratterizzeranno in seguito la riflessione in questo campo, viene tracciato sia dal punto di vista cronologico sia a livello tematico, il percorso seguito dagli studiosi dall'inizio degli anni Cinquanta fino alla fine degli anni Settanta. Il volume si rivolge ai ricercatori, ai docenti, agli studenti dei corsi di interpretazione e a tutti coloro che desiderino approfondire non solo l'evoluzione degli studi sull'interpretazione, ma anche i rapporti tra questo settore e le discipline affini.‎

‎Butler Judith‎

‎Parole che provocano. Per una politica del performativo‎

‎br. Offese razziste, insulti a sfondo sessuale, ingiurie che feriscono minoranze e soggetti deboli: si tratta di parole che provocano e che sfuggono facilmente al controllo. Come rispondere a parole come queste? Basta fare appello alla censura per renderle innocue e poterle contenere? Secondo Judith Butler, non serve a nulla cadere nella trappola di una limitazione della libertà di parola e di espressione. Conta invece rivendicare una diversa possibilità di intervento politico. Si possono sempre citare quelle parole fuori controllo per rimetterle continuamente in atto e farle agire contro gli scopi per cui erano state pronunciate in un determinato contesto di violenza. Si può sempre far sì che, ripetendo quelle parole, esse circolino in ambiti diversi e acquisiscano nuovi significati, arrivando ad agire contro la stessa violenza che le ha prodotte.‎

‎Colorni Renata‎

‎Il mestiere dell'ombra. Tradurre letteratura‎

‎brossura‎

‎Gobetti Piero; Giusti S. (cur.)‎

‎Una precoce consapevolezza. Scritti di critica delle traduzioni (1919-1921)‎

‎br. Critico, editore e traduttore dal russo, autore di scritti politici, letterari e teatrali, Piero Gobetti (1901-1926) assegna - fin dagli inizi della sua attività di intellettuale-editore - un ruolo centrale e decisivo alla traduzione letteraria a cui dedica, nel triennio 1919-1921, alcuni importanti scritti per la prima volta raccolti in questo volume. La sua poetica del tradurre, che tende a superare i limiti dell'estetica crociana senza tuttavia negarne i presupposti, ha contribuito al rinnovamento della tradizione traduttologica italiana e alla sua apertura a una dimensione europea.‎

‎Santambrogio Marco‎

‎Manuale di scrittura (non creativa)‎

‎br. "Nelle pagine che seguono il lettore troverà qualche consiglio su come si scrive un saggio. Non deve aspettarsi niente che possa servire alla sua creatività: per questo deve pensarci da solo. Troverà invece qualcosa che può servire a chiarirgli la natura e gli obiettivi di questo genere di scrittura, nella quale rientrano gli articoli scientifici, le monografie, le tesi di laurea, le memorie e le relazioni di un professionista, gli articoli di fondo per un quotidiano, i servizi per i settimanali e così via. In questo genere di testi l'autore non può limitarsi a esporre le proprie opinioni su un dato tema, ma deve avere una tesi principale da affermare e deve saperla argomentare, cioè presentare ragioni convincenti a suo favore. Come diceva Albert Einstein, che pure sapeva scrivere bene, l'eleganza possiamo lasciarla ai sarti e ai calzolai. Uno stile elegante e ricercato non serve a molto quando si tratta di persuadere." In dieci "lezioni", Marco Santambrogio scompone e analizza l'intero processo della scrittura non creativa a partire dall'analisi di alcuni famosi testi classici scelti come "campione": dalle dimostrazioni dell'esistenza di Dio di San Tommaso, al teorema di Pitagora, al ragionamento di Hume sui miracoli.‎

‎Scarpanti Edoardo‎

‎L'identità linguistica nell'antica Cipro e il caso del sistema antroponomastico locale‎

‎br. In questa monografia viene studiato un aspetto particolare della comunità linguistica dell'antica Cipro: quello dell'antroponomastica. Attraverso un'analisi dettagliata della distribuzione statistica dei nomi di persona testimoniati nelle iscrizioni sillabiche e in quelle alfabetiche, si evidenzia come sull'isola esistessero alcune tendenze significative nella predilezione e nell'uso di specifiche serie antroponomatiche, che hanno a che fare con il problema più generale dell'identità etnico-linguistica della Cipro antica, stretta fra il mondo greco, quello fenicio e il Medio Oriente.‎

‎Sartor E. (cur.)‎

‎Los corpus especializados en la lingüística aplicada: traducción y enseñanza‎

‎ill., br.‎

‎Bona Edoardo‎

‎La libertà del traduttore. L'epistola de optimo genere interpretandi di Gerolamo‎

‎br.‎

‎Gualdo Riccardo‎

‎Dialoghi tra parole e immagini. Il testo verbale e non verbale nella comunicazione specialistica‎

‎br. Come dialogano tra loro parole e immagini nella comunicazione specialistica? La parola definisce, descrive, commenta; l'immagine può essere decorazione o richiamo attrattivo, ma può anche completare e arricchire ciò che dicono le parole. Il libro - rivolto a studenti e ricercatori, ma anche ai lettori interessati a linguistica e divulgazione scientifica - è una riflessione sulla collaborazione tra il codice verbale e quello iconico nella storia linguistica italiana, dai testi enciclopedici e specialistici alla didattica e alla comunicazione pubblica.‎

‎Mikics David‎

‎Slow reading. Leggere con lentezza nell'epoca della fretta‎

‎ril. Non si è mai letto tanto come in questi anni di rivoluzioni tecnologiche: email, siti web, sms, tweet. Siamo costantemente circondati da testi scritti, eppure mai prima d'ora la lettura è stata così rapida, superficiale, affrettata. Scorriamo sempre più velocemente le parole sui nostri schermi, saltando da una pagina all'altra al ritmo incessante della modernità, continuamente distratti da nuovi stimoli digitali. Slow Reading ci riporta invece a un modo diverso di leggere, capace di far comprendere la profondità della parola scritta e di apprezzarne la sua bellezza. Grazie ai quattordici semplici consigli dell'autore, la lettura paziente e appassionata di un libro può così diventare l'opportunità per reimpossessarsi del proprio tempo, per conoscersi e migliorarsi. Slow Reading è un viaggio tra le pagine più belle della letteratura del mondo; una mappa per potersi orientare, senza fretta, tra grandi classici e romanzi contemporanei, nei versi di una poesia e nell'intreccio di un racconto; un invito a trasformare ogni libro che si incontra in un'occasione per liberare la nostra intelligenza e la nostra fantasia.‎

‎Weingreen Jacob‎

‎Grammatica di ebraico biblico‎

‎br. La grammatica di J. Weingreen (A Practical Grammar for Classical Hebrew, Oxford University Press, 1992), semplice e chiara, ha iniziato alla conoscenza dell'ebraico biblico generazioni di studenti di lingua inglese e francese. Insieme alle lezioni, un particolare valore è rappresentato dal gran numero di esercizi: mutuati dal testo biblico, ma appositamente adattati al livello dei principianti, permettono la pratica della lingua e il progressivo avvicinamento alla Bibbia, che lo studente troverà familiare al termine del percorso. Ecco quanto ha scritto il Journal of Semitic Studies in occasione della pubblicazione della seconda edizione: "I metodi e meriti della Grammatica di Weingreen sono ben noti: la sua libertà da una lunga serie di sezioni introduttive dedicate agli elementi della lingua che mantengono lo studente troppo a lungo lontano dai racconti biblici; il suo generoso uso di esempi in ausilio all'esposizione dei contenuti di ogni sezione, il suo ampio dizionario". Finalmente la traduzione italiana mette a disposizione dei docenti e dei loro studenti il testo che molti professori di ebraico biblico adottavano in lingua originale o riprendevano in parafrasi nelle loro dispense.‎

‎Carrada Luisa‎

‎Paroline & paroloni. Attingere a piene mani al tesoro del vocabolario‎

‎brossura Se il nostro curriculum non ha ottenuto risposta, non sarà perché si è confuso in una massa indistinta di parole ed espressioni logore, quelle che usano tutti? Se il cliente continua a tempestarci di email con le stesse domande, non sarà che abbiamo infarcito le FAQ di parole troppo tecniche? Se la nostra associazione comincia a ricevere più attenzione e contributi, non sarà che siamo finalmente riusciti a toccare la mente e il cuore di chi ci legge con parole precise, verbi semplici e aggettivi che instillano curiosità? Se poi qualcuno arriva nel nostro bed & breakfast ed esclama "Che atmosfera, che pace! Lo immaginavo proprio così" allora possiamo esserne sicuri: lo aveva già "visto" anche leggendo le nostre parole sul sito. Dai veri protagonisti della scena, i verbi e i sostantivi, alle parole più brevi e a volte trascurate, come gli articoli e le preposizioni, passando per i grandi trasformatori, gli aggettivi e gli avverbi: questo libro ci insegna a usare meglio le parole per allestire e animare il teatro mentale di chi legge.‎

‎Faloppa Federico‎

‎Brevi lezioni sul linguaggio‎

‎br. Secondo alcune fonti, nel mondo ci sarebbero oltre settemila lingue vive. In Europa le lingue parlate sarebbero quasi trecento, delle quali una trentina solo in Italia. Effettivamente, trenta lingue per l'Italia sembrano davvero tante, e molti infatti le «declasserebbero» quasi tutte a semplici dialetti. La distinzione tra lingua e dialetto è però tutt'altro che scontata, e resta comunque il fatto che la nostra penisola, come il resto del mondo, possiede una varietà linguistica sbalorditiva. Dunque, cos'è una lingua? Da dove viene questa abbondanza? In che cosa, linguisticamente, noi esseri umani siamo così diversi? E in che cosa, soprattutto, siamo simili? Queste sono solo alcune delle domande da cui prende spunto Federico Faloppa in questo libro, un vademecum per addentrarsi nei meandri della comunicazione verbale e dei suoi segreti. Questo libro ha il pregio di introdurre il tema del linguaggio da molteplici punti di vista, per dare a chi lo legge un quadro completo della linguistica contemporanea e della sua irriducibile multidisciplinarietà. Chi oggi studia i fenomeni linguistici, infatti, non può prescindere dagli studi culturali, dalla semantica e dalla storia, ma neppure dall'anatomia, dall'evoluzionismo e dalle scienze cognitive. Questa ricchezza si specchia negli interrogativi che percorrono il libro: nasciamo già predisposti al linguaggio o lo apprendiamo per via culturale? Che relazione c'è tra un suono e il suo significato? Quale meccanismo usiamo per produrre suoni e che cosa succede quando il meccanismo si inceppa? Quanto si aiutano gli esseri umani comunicando a gesti, intonazioni, occhiate? Quante lingue sono in via di estinzione? Stiamo davvero riducendo la «biodiversità» linguistica umana? La lingua descrive il mondo o lo crea? Sono tutti temi che incuriosiscono molto, perché parlano di qualcosa che ci tocca nel profondo. La lingua è una componente fondamentale della nostra vita, l'uso che ne facciamo parla della nostra personalità e del nostro modo di relazionarci agli altri, e sono poche le cose tanto intime per un essere umano come la propria storia e competenza linguistica.‎

‎Balboni Paolo E.‎

‎Le sfide di Babele. Insegnare le lingue nelle società complesse‎

‎brossura Nelle prime tre edizioni "Le sfide di Babele" era una guida, una mappa, una bussola per orientarsi nei meccanismi di acquisizione di una lingua straniera, e quindi per trovare modi per attivare quei meccanismi e sfruttarne al massimo le potenzialità. Inoltre, si rifletteva sul significato complesso di un'espressione in apparenza semplice, «sapere una lingua straniera», nonché sul legame tra lingua e cultura e sulla differenza che c'è nelle società complesse tra insegnare inglese e insegnare altre lingue straniere. Tutto questo rimane anche nella quarta edizione - inclusa la serie di box per aiutare il non-specialista a orientarsi nei riferimenti a scienze distanti dalla loro formazione, dalla linguistica teorica alla neuro-, psico-, pragma-, etno- e sociolinguistica, dalla psicologia alla pedagogia. Ma in questa edizione l'insegnante trova a sua disposizione anche molte pagine dedicate alle attività didattiche più adatte a sviluppare le varie componenti della competenza comunicativa nonché a realizzare verifiche e valutazioni attendibili, a impegnarsi in esperienze CLIL, a insegnare la letteratura di lingua straniera. Infine in questa edizione è aggiornata la serie di riferimenti al contributo che può venire dal computer e da internet - privilegiando comunque il «saper pescare» nel mare magno delle tecnologie anziché limitarci a fornire «pesci», tecniche, siti, software che divengono obsoleti il giorno dopo l'edizione.‎

‎Antonelli Giuseppe‎

‎Il museo della lingua italiana‎

‎ill., ril. Aprire questo libro significa entrare in un ideale museo della lingua italiana e attraversare, pagina dopo pagina, una storia fatta di parole ma anche di oggetti da cui sprigionano suoni, colori, profumi, rumori, emozioni, ricordi, sapori. A ricostruire questa storia secolare, sessanta pezzi distribuiti in quindici stanze disposte su tre piani corrispondenti ad altrettante epoche: l'italiano antico, moderno e contemporaneo. Sala dopo sala, una teca dopo l'altra, i "reperti" di questo museo virtuale ci accompagnano lungo un percorso che dalle più antiche testimonianze scritte arriva alla lingua dei predicatori e dei mercanti medievali, all'italiano stentato degli emigranti di fine Ottocento e dei soldati della Grande guerra, a quello pop della pubblicità, della televisione e della musica leggera, fino al disinvolto e-taliano usato oggi nei social network. Ci aiutano a cogliere i profondi cambiamenti intervenuti, la ricchezza dei contributi apportati dalle tradizioni locali e dai continui scambi con le altre lingue. Ci permettono di ritrovare, sparse un po' ovunque nell'odierno villaggio globale, le storiche tracce del nostro idioma. Un ulteriore segno della sua vitalità, della sua bellezza, del fascino che ancora oggi l'italiano continua a esercitare in tutto il mondo.‎

‎Sabatini Francesco‎

‎Lezione di italiano. Grammatica, storia, buon uso‎

‎br. «La lingua è dentro di te.» L'italiano è la grande lingua di cultura consegnataci dalla storia per nostro uso e consumo. E anche lo strumento cognitivo di cui si è dotato il nostro cervello, dalla nascita in poi, se ci siamo formati qui. Non si può più parlare di lingua ignorando come la natura, che ci ha portato a essere Homo sapiens, ha predisposto aree e funzioni del cervello che elaborano la grammatica. Sì, la grammatica che si forma silenziosamente in noi entro i primi anni di vita nella sfera della lingua orale e che poi bisogna scoprire a scuola: per insegnare agli occhi quello che l'orecchio già sa! Cioè, per imparare a leggere e scrivere, e non solo a livelli di base. «Leggere e interpretare testi di vario tipo; capire che cos'è, precisamente, una 'frase' e cioè incontrare faccia a faccia la grammatica; regolarsi nella varietà di 'stili' dell'italiano; fronteggiare l'azione dei media, che in vari modi spesso ci alienano dalla nostra lingua; liberarsi da alcune preoccupazioni eccessive nell'uso normalmente comunicativo di essa; distinguere tra errore e divergenza stilistica.» Tutti usiamo la lingua, ma pochi lo fanno con consapevolezza. Perdendo la possibilità di sfruttare altre parti del suo immenso potenziale. Francesco Sabatini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, conosciuto dal pubblico televisivo per la sua grande capacità divulgativa, ci insegna a farlo in questa appassionante e innovativa Lezione di italiano.‎

‎Caon Andrea‎

‎La canzone nell'educazione linguistica. Lingua, (inter)cultura e letteratura‎

‎br. La canzone è utilizzata nelle lezioni scolastiche e nei corsi come materiale autentico di lingua e cultura. Il suo utilizzo, però, non trova spesso una consapevolezza sul perché e soprattutto sul come impiegarla al meglio in classe. Il volume, alla luce delle più recenti teorie neuroscientifiche e psicopedagogiche sull'apprendimento linguistico e sull'uso della musica e delle canzoni a fini didattici, vuole offrire a chi si occupa di edulinguistica a diverso titolo (ricercatori, docenti) motivazioni scientificamente fondate sul perché e sul come utilizzare la canzone in aula, nonché coerenti spunti didattico-metodologici per l'insegnamento di lingua e cultura di lingua materna, lingua seconda e straniera e per favorire l'educazione interculturale e l'educazione letteraria attraverso tale risorsa. Una visione d'insieme innovativa su quanto la canzone possa diventare una risorsa strategica per motivare gli studenti all'apprendimento delle lingue e i docenti a integrare strategicamente tale risorsa all'interno di una didattica delle lingue che risulti facilitante e più motivante per gli studenti.‎

‎Matricciani Emilio‎

‎La scrittura tecnico-scientifica‎

‎brossura Il libro si propone d'insegnare agli allievi delle facoltà scientifiche, d'ingegneria e di architettura, e ai dottorandi e ai giovani ricercatori, i fondamenti della comunicazione tecnico-scientifica, inclusa la scrittura. Questi fondamenti sono necessari per impadronirsi di uno strumento indispensabile per comunicare dati, fatti, opinioni, raccomandazioni ai colleghi, ai superiori, ai tecnici e, più in generale, al resto del mondo. Gli elementi che il libro ampiamente presenta provengono sia dall'esperienza personale dell'autore, docente universitario, sia dalle esperienze del mondo tecnico e scientifico mondiale, documentate da una vasta bibliografia. Sono trattati sia gli aspetti metodologici alla base della comunicazione tecnico-scientifica sia gli aspetti pratici e applicativi, tenendo sempre presenti le esigenze dello scrittore e il rispetto che si deve al lettore. I numerosi esempi di scrittura rendono il libro facile da usare e una guida sicura per comunicare e scrivere in modo professionale. Il libro è utile non soltanto per i pochi anni passati all'università, ma anche, e soprattutto, per i molti anni da trascorrere in una vita professionale sempre più interessata a comunicare informazioni tecniche e scientifiche.‎

‎Palermo Silvia‎

‎Il paesaggio delle valli. Il linguistic landscape dell'Alto Adige/Südtirol‎

‎br. A partire dagli anni Novanta del Novecento il Linguistic Landscape (LL) è stato oggetto e strumento della ricerca linguistica applicata a una specifica area geografica antropizzata, inizialmente rappresentata soprattutto da città, grandi e piccole. Questo lavoro intende offrire una nuova prospettiva di lettura del 'paesaggio linguistico', focalizzando l'attenzione sull'unità geografica costituita da una valle e da tutto ciò che ne fa parte: dalle città ai paesini, dalle strade provinciali ai sentieri, dai laghi ai boschi, dagli alberghi ai rifugi di alta montagna. L'area oggetto della ricerca sono le quattro valli principali e alcune valli trasversali dell'Alto Adige/Su?dtirol, la cui complessa situazione storico-politica ne condiziona e determina il relativo paesaggio linguistico.‎

‎Fornaciari Fabio‎

‎Voynich un falso? No, grazie! Nuove teorie sul manoscritto di Voynich ed il suo «erbario»‎

‎brossura‎

‎Nitti Paolo‎

‎Linguistica popolare e ideologia linguistica‎

‎brossura La linguistica popolare è una branca delle scienze del linguaggio poco presente nel panorama della ricerca in Italia. Tale disciplina è intrinsecamente connessa con l'ideologia linguistica, che ne costituisce la base, e con la linguistica educativa. La monografia presenta, nella prima parte, lo stato dell'arte relativo alla disciplina e la inquadra sul piano metodologico ed epistemologico, con particolare riferimento alle ricerche del settore. La communis opinio riguardo alla lingua è determinante per quanto concerne le politiche linguistiche, le scelte di carattere linguistico-educativo e la rappresentazione dei sistemi linguistici. Negli ultimi capitoli si propongono alcuni casi studio e indagini di linguistica popolare. In particolare, si descrive la considerazione della professione del linguista, da parte di individui che non operano nel settore; la percezione delle lingue straniere in merito a un campione di parlanti italofoni, e la rappresentazione interna dei modelli linguistici da seguire, in caso di dubbio.‎

‎Pisani Vittore‎

‎Testi latini arcaici e volgari con commento glottologico‎

‎brossura‎

‎Deiana Giovanni; Spreafico Antonio‎

‎Guida allo studio dell'ebraico biblico. Con Chiave degli esercizi. Con Analisi grammaticale della crestomazia‎

‎br. Tradotta in inglese, francese, spagnolo, coreano e polacco, la "Guida allo studio dell'ebraico biblico" di Giovanni Deiana e Ambrogio Spreafico presenta una grammatica elementare dell'ebraico della Bibbia con esercizi, e relative chiavi, antologia di testi autoriali, vocabolario e sussidio audio online. Il presente volume contiene la Chiave degli esercizi e un'Analisi grammaticale della crestomazia.‎

‎Conte Schächter Massimo‎

‎Fattoidi. Giochi di parole non senso modi di dire‎

‎ill., br. Sono andato scovando negli anni e mi si sono approssimate alla coscienza fantasiosa composizioni linguistiche di uso comune che ammontano ad oltre 400, con precisione 432. Un numero enorme per poterci costruire un percorso ludo-socio-linguistico caratterizzato da una divaricazione tra il significato ad litteram ed uno ad sensum. La cui rifrazione coincide con l'accantonamento del costrutto logico con cui fondiamo le certezze di senso nelle relazioni con scambi linguistici convenzionali socialmente approvati e condivisi. Articolazioni linguistiche piegate ad una "rottura di senso" che ho associato alla dicitura di fattoide, pur nel differente significato che viene attribuito, locuzione letterale americana di factoid, fatto irreale, che rinviene dal latino facticius, facere. Il termine, coniato dal romanziere americano Norman Mailer in una biografia su Marilyn Monroe, fa riferimento ad un "fatto che non esiste prima di apparire in una rivista o giornale", una sorta di realtà fittizia resa operante con un significato condiviso legittimato e diffuso socialmente nel mutevole aere linguistico. Ho 'stirato' in modo volutamente improprio ed 'esateso' quella nozione di fattoide alle frasi fatte, in una forma allusiva nell'approssimazione ai detti popolari. Accostabili ai 'giochi linguistici' in Ludwig Wittgenstein, a parole di senso comune, ai 'motti di spirito' elaborati da Sigmund Freud. Modi di dire con cui gli individui reciprocano la realtà sociale 'come se' la condividessero convenendo di accordarsi sul senso simbolico delle parole da attribuire ad una realtà codificata d'uso comune. Vale a dire una convenzione partecipe della possibilità di stabilizzare e comprendere i modi in cui le "restrizioni dei possibili" inerenti alla fiducia agiscano nelle relazioni sociali reciproche.‎

‎Aragona Raffaele‎

‎Elogio di sé stesso‎

‎br. Tra il serio e il faceto un dilemma linguistico viene esposto, non soltanto attraverso percorsi logici, attenzione a regole grammaticali specifiche, riferimenti ad autori classici e all'opinione di specialisti, ma anche mediante divagazioni, forse surreali e deliranti, che alleggeriscono il libello discostandolo da quello che potrebbe apparire un pamphlet pienamente studiato e dal carattere scientifico. Ne è prova lo stesso titolo scelto, che assicura circa il tono dello scritto; uno scritto almeno apparentemente, scherzoso, quasi da essere considerato un divertissement, ma che aspira comunque a essere letto, considerato e ci si augura accettato nelle sue conclusioni.‎

‎De Caprio Chiara‎

‎Scrivere la storia a Napoli tra Medioevo e prima età moderna‎

‎br. I testi cronachistici napoletani in volgare sono considerati fonti di grande interesse per la conoscenza della storia napoletana e italiana. A partire dalla fondamentale ricostruzione di Francesco Sabatini, ne è stata più volte evidenziata l'importanza per una compiuta ricognizione delle dinamiche culturali e linguistiche del Regno di Napoli. Tuttavia, ancora oggi sono quasi del tutto inesplorate le modalità narrative e le caratteristiche linguistiche di numerose cronache di età angioina e aragonese e prima età vicereale, cosi come manca uno studio d'ampio respiro su un cosi specifico ambito di scrittura. Nei saggi ospitati nel presente volume, Chiara De Caprio analizza tre testi altamente rappresentativi della tradizione cronachistica napoletana: la Cronaca di Partenope, la Cronaca di Ferraiolo e la Cronica di Napoli cosiddetta di Notar Giacomo. La ricerca si snoda lungo un arco cronologico che abbraccia due secoli e include l'epoca angioina (1266-1442), l'età aragonese (1442-1503) e il primo ventennio del Viceregno spagnolo (1503-1525). Un'analisi attenta alle scelte lessicali e all'organizzazione sintattico-testuale rivela tanto i modi in cui la narrazione storica è costruita quanto le diverse funzioni assolte da questo peculiare tipo di scrittura in relazione ai mutamenti e alle sollecitazioni provenienti dall'ambiente cittadino.‎

‎Merlo Clemente; Loporcaro M. (cur.); Covino S. (cur.); Fanciullo F. (cur.)‎

‎Scritti linguistici. Vol. 1/2: Scritti di fonetica e morfologia italo-romanze. Testi dialettali. Dialetti centro-meridionali‎

‎br. Clemente Merlo (Napoli 1879-Milano 1960), laureatosi a Pavia con Carlo Salvioni, insegnò a Pisa dal 1907 al 1948. Nel 1920 succedette al maestro nella direzione del Vocabolario dei dialetti della Svizzera Italiana e nel 1924 fondò la rivista L'Italia dialettale, che diresse sino al vol. XXIII (1959), alle cui bozze attendeva la sera prima di spegnersi. Negli studi di dialettologia e linguistica italiana ha lasciato un'impronta durevole, con la rivista non meno che coi propri scritti. La ristampa anastatica li ripropone ora indicizzati, come strumento imprescindibile per gli studi di dialettologia italiana e linguistica romanza. Questo primo volume, in due tomi, raduna Scritti di fonetica e morfologia italo-romanze e Testi dialettali commentati linguisticamente: il primo tomo è articolato nelle due sezioni 1. Dialetti settentrionali e della Svizzera italiana e 2. Italiano, dialetti toscani, còrso; il secondo tomo è costituito dalla sezione 3 dedicata ai Dialetti centro-meridionali, campo di ricerca di cui Merlo, tra i primi dissodatori, fu il massimo esperto.‎

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