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Filippi Loredana
Al di là del velo. Il rito dell'incontro tra la morte e la vita, da Halloween all'antica Samhain
br. In un'epoca tutta orientata a considerare l'aspetto esteriore delle cose, ignorando le trame nascoste che le hanno generate, l'educazione ai "mondi invisibili" si fa fondamentale strumento educativo in una via di crescita interiore. Il recupero dei significati nascosti, celato dietro ogni antica tradizione, non è solo strumento di conoscenza ma anche di addestramento a coltivare la "capacità simbolica" (e creativa!) della nostra mente. L'Halloween di oggi è trascrizione, purtroppo degenerata, di una antichissima festività dai potenti significati simbolici, oggi più che mai attuali, in grado di risorgere per aiutarci a comprendere la magia del ritorno alla vita: che è "attraversamento" della morte e non permanenza nella stessa. La natura, di cui siamo parte, muove la sua energia in modo diverso nei vari momenti dell'anno: consapevolizzare questo permette di sinergizzare con essa, rammentando che solo una strada di "riunificazione interiore" può portare a passi significativi nel cammino di crescita e di consapevolezza.
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Rosso Maurizio
I misteri delle Langhe. Diciotto saggi brevi fra enigmi, storia, leggende e letteratura
brossura Un libro che racconta le langhe in modo piacevole e divulgativo, attraverso leggende e miti medievali e moderni, fino ai misteri contemporanei. Le Langhe non esistono sulla carta geografica politica: sappiamo che sono in Piemonte, per la maggior parte in provincia di Cuneo con una parte più piccola in provincia di Asti (cosiddetta Langa astigiana) e che però con Cuneo e le sue montagne, distanti oltre 60 chilometri, hanno poco in comune. Le Langhe sono un'espressione geografica di natura geologica, identificabili solo come territorio. Il primo mistero irrisolto sta proprio nel nome.
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Cout Fiorenza
Conciaossa. Rabeilleur. Rebouteux
ill., br. Antichi metodi di guarigione nelle regioni alpine.
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Avitabile Enzo
Antichi proverbi napoletani. Fa' bene e scordate, fa' male e penzace. Modi di dire, citazioni, poesiole e canzoncine
br. Cani e gatti, cavalli e asini, arrotini e caporali, ricchi e poveri, servi e padroni, santi e malefemmene: in questo compendio di antichi proverbi raccolti da Enzo Avitabile c'è tutta la filosofia del popolo partenopeo, un popolo che, reduce da secoli di dominazioni e malgoverni, conosce intimamente l'ironia talvolta crudele dell'esistenza umana. Un popolo fiero e sagace, sfrontato e sincero, armato di lingua tagliente e fantasia multiforme, capace di tradurre i concetti più astratti in ardite metafore o consigli spiccioli per la vita quotidiana. Un ricchissimo e variopinto repertorio di proverbi in dialetto napoletano, a volte buffi e dissacranti, a volte crudi e licenziosi, a volte venati da un'amara malinconia - ma anche modi di dire, filastrocche, canzoncine, poesiole e brevi novelle della tradizione partenopea; tutti i motti sono catalogati in ordine alfabetico, con rispettiva traduzione in italiano e spiegazione dell'autore.
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Battiato Rosario
Animali straordinari di Sicilia. Ediz. illustrata
ill., br. Esistono animali straordinari che dimorano da sempre in Sicilia, un'isola in bilico tra mitologia, storia e folklore. Animali, veri o fantastici, che nel corso del tempo si sono trasformati attraverso ibridazioni con altre specie: mutamenti talmente imprevedibili e misteriosi che hanno reso leggendaria la loro stessa esistenza. "Animali straordinari di Sicilia" è un'esplorazione del sorprendente mondo animale siciliano che, deviando dal corso di un'esistenza ordinaria in seguito allo scontro con la follia degli umani, dà forma a inimmaginabili specie, in alcuni casi ibridandosi perfino con la flora isolana. La loro straordinaria e difforme capacità di attraversare il tempo rappresenta un atto d'amore e di resistenza all'appiattimento e all'omologazione del presente. In allegato la Mappa degli animali straordinari di Sicilia.
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Perillo Marco
La Vecchia Carnevale
ill., br. Una passeggiata a Piazzetta Nilo, cuore del centro antico di Napoli, riporta in mente all'autore, Marco Perillo, la presenza di una bottega di un robivecchi all'esterno della quale campeggiava la figura in cartapesta di una Vecchia Carnevale, antica maschera della tradizione folklorica campana. Da lì, dal ricordo della paura che da bambino gli suscitava quel fantoccio, il filo della memoria inizia a dipanarsi e quei vicoli ora costellati "di ristorantini e di B&B" e in cui "gli abitanti sembrano essere tutti stranieri" si riempiono di nuovo di un'"umanità ormai scomparsa": Fortunato e i suoi panini, la mamma di Pino Daniele, Nennella l'acquafrescaia... Queste figure sono rievocate da Perillo sullo sfondo di eventi della vita collettiva (il terremoto del 1980, lo scudetto del 1987) che si intrecciano con quelli della vita familiare (un trasloco, l'ingiusto arresto del padre, il tormento causato da vicine "streghe"). Il racconto però non si esaurisce nel tributo al passato, ma consente all'autore di affermare la consapevolezza di essere cambiato, di non scappare più di fronte a ciò che un tempo lo spaventava. Con due foto fuori testo applicate su cartoncino di Sergio Siano e Marco Maraviglia.
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Signorini Carlo
Leggende delle Dolomiti
brossura
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Troisi A. (cur.)
Favole e racconti dell'antico Egitto
br. Decifrati e tradotti in più di un secolo di ricerche, questi racconti rivelano un Egitto sorprendente, assai lontano da quello solenne e un po' freddo dei templi colossali, delle sfingi e delle piramidi. Sono le favole di magia più antiche del mondo, sono storie di animali, novelle fantastiche o autobiografie romanzesche, storie di dèi cialtroni e di sovrani ubriaconi: vi troviamo per esempio una vicenda vecchia di tremila anni assolutamente identica a quella di Cenerentola, solo che la proprietaria del piedino che fa innamorare il Faraone Psammetico è una cortigiana...
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Verde Pietro
Proverbi e detti siciliani commentati
brossura I proverbi, in generale, hanno una valenza universale, perché sono frutto di quell'atavica saggezza popolare che rappresenta, a qualsiasi latitudine del nostro pianeta, quel complesso dei principi e delle norme che regola il vivere quotidiano. Qualche volta, invece, hanno un taglio e un significato esclusivamente localistici, solo perché introducono ed esplicano concezioni, costumi, modi e regole che si attagliano soltanto alla specificità di un popolo meravigliosamente unico e speciale. Quelli siciliani, in particolare, sono forse più ricchi di sfumature lessicali perché risentono nella loro formazione di un miscuglio di linguaggi e culture diverse. Ciò avviene a causa delle molte popolazioni che, attraverso secoli di dominazioni straniere, si sono succedute e stratificate nella nostra isola; popolazioni di origini fenicie, greche, arabe, romane, bizantine, barbare e normanne, ognuna delle quali ha contribuito a contaminare la cultura, la lingua e le tradizioni degli abitanti indigeni della nostra isola. La speranza di chi scrive è che questo libello possa capitare nelle mani di giovani lettori e l'augurio personale è che in essi possa scoccare la scintilla della passione per il dialetto assieme alla curiosità di scoprire quel retaggio storico che costituisce sempre il riferimento sicuro per poter guardare al futuro con consapevolezza.
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Borges Jorge L.; Scarano T. (cur.)
Il libro degli esseri immaginari
br. Spinto dalla passione per le strane entità sognate dagli uomini, Borges ha perlustrato nel corso degli anni letterature e mitologie, enciclopedie e dizionari, resoconti di viaggio e antichi bestiari, scoprendo tra l'altro che la zoologia fantastica è percorsa da singolari affinità: così, ad esempio il Pesce dei Terremoti, un'anguilla lunga settecento miglia che porta il Giapppone sul dorso, è analogo al Bahamut delle tradizioni arabe e al Milgardsorm dell'"Edda". L'esito di questa sterminata ricognizione è un manuale che il lettore è caldamente invitato a frequentare "come chi gioca con le forme mutevoli svelate da un caleidoscopio". Ritroverà così animali che già gli erano familiari, ma che ora tradiscono caratteri insospettati: come l'Idra di Lerna, la cui testa - sepolta da Ercole - continua a odiare e sognare, o il Minotauro. Imparerà a conoscere esseri che sembrano usciti dalla fantasia stessa di Borges: come la "gente dello specchio", ridotta a riflesso servile dall'Imperatore Giallo dopo aspre battaglie, o il funesto Doppio, suggerito "dagli specchi, dall'acqua e dai fratelli gemelli". E si imbatterà in creature di cui neppure sospettava l'esistenza: come lo hidebehind dei taglialegna del Wisconsin e del Minnesota, che sta sempre dietro a qualcosa. E sempre aleggia lo humour di Borges, il quale ci spiega compassato che la qualifica di contea palatina attribuita al Cheshire provocò l'incontenibile ilarità dei gatti del luogo, donde, con ogni probabilità, il gatto del Cheshire.
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Carpeoro Giovanni Francesco
Summa symbolica. Istituzioni di studi simbolici e tradizionali. Vol. 3/1: La pragmatica dei simboli
ill., br. Dopo aver studiato il mondo dei simboli fin dal 1981, nel 1996 l'Autore maturò la decisione di raccogliere tutti i suoi appunti in un'opera organica, Summa Symbolica, terminata nel 2003 ma più volte aggiornata negli anni successivi, assumendo dimensioni tanto imponenti da rendere necessaria una sua suddivisione in più parti. Questa terza parte di Summa Symbolica si occupa di trattare i simboli nella loro utilizzazione più pragmatica, organizzati in categorie precise che fanno parte di aspetti diversi della nostra esistenza. In questo primo volume si parte da una analisi di un tema simbologico per eccellenza, quello degli «Alfabeti», per giungere ai «Simboli nella Matematica», affrontati soprattutto dal punto di osservazione delle loro radici filosofiche. Poi si passa ai «Simboli nella Fisica», nella prospettiva di una chiave alternativa ma strumentale a quella scientifica di decodificazione dei segreti della materia. Quindi è la volta di «Simboli e Medicina», una trattazione storica, fisica e metafisica dell'applicazione simbolica in campo terapeutico. Infine, per chiudere la trattazione di questo primo volume, si torna alla relazione tra esoterismo e scienza («Simboli dall'Alchimia alla Chimica»).
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Signorini Carlo
Antichi regni dei monti pallidi. Dolomiti. Miti e leggende
br. Su tutte le cime, svettava la maestosa Rosalya (Marmolada) ammantata dai suoi ghiacci perenni e, non molto lontana, s'innalzava con orgoglio la cima Ombretta. Si trattava di un territorio aspro e selvaggio, dove gli animali selvatici abbondavano, liberi di vivere nel loro ambiente naturale. Invece per gli uomini, rappresentava un'ardua impresa anche solamente attraversarlo. Pochi erano i sentieri che segnavano questi luoghi aspri, impervi e quasi sempre coperti di neve. I transiti più importanti erano quelli che conducevano ai Passi di Ombretta e di Ciarèlles. I temerari viandanti che vi camminavano, oltrepassati gli scaglioni di Sonchìves, improvvisamente si trovavano di fronte le maestose e possenti mura del Castello di Contrin, con i suoi merli coperti d'oro che brillavano al sole...
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Ponzi Luca
Favole di fiume
br. "Favole di fiume" è una raccolta di racconti che galleggiano su quello che per Giovannino Guareschi era l'unico fiume italiano, il Po. Molte delle nostre città sono nate lungo i fiumi, tutta la valle padana è figlia del medesimo fiume che ne è la spina dorsale. Così, seguendo un fil rouge narrativo che scorre attraverso le pagine di Guareschi o il grande affresco televisivo di Mario Soldati, anche queste Favole di fiume mostrano come il Po sia uno stato d'animo, un modo d'affrontare le cose della vita e un archivio di storie, memorie e sentimenti. Il lettore troverà episodi di vita vera, rimescolati tra loro con sapienza narrativa dalla penna di un abile giornalista qual è Luca Ponzi. Ecco, quindi, una favola sentita durante una battuta di pesca o un'altra catturata mentre si giocava a briscola; ma ci sono anche casi di cronaca nera e poi incontri fortuiti e fortunati con quella variegata umanità che popola le rive, a volte assolate e altre volte cariche di nebbia, del vecchio Po.
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Petracchi Giovanni
Detti e parole della terra di Prato. Fra paesaggi, monumenti e ricette
ill., br. A Prato se sei un po'ingenuo ti chiamano barbòcchio, o peggio babbalèo. Se sei un poco di buono, gnorànte o mànfano. Se al contrario hai dei numeri, dovranno ammettere che sei un gànzo. Dietro agli appellativi, ai detti e alle espressioni più o meno colorite del dialetto pratese è racchiuso un modo di vivere e sentire, un insieme di usi e tradizioni che vengono da lontano nel tempo e di cui ancora oggi c'è traccia. Petracchi, che ha studiato per anni storia, cultura e abitudini della sua città, ci fa fare un tuffo nel passato con questo dizionario arricchito da ricette tradizionali, cartoline e immagini d'epoca, per rivivere la Prato dei nostri antenati e conoscere meglio quella dei giorni nostri.
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Vanni Carlo; Eliselle
Il Conte Magnifico. A tavola con Cesare Mattei
br. Rocchetta Mattei. Lo storico castello edificato nel 1850 dal Conte Cesare Mattei sulle rovine di un antico maniero risalente al 1200. La storia del conte e del suo affascinante progetto... C'era una volta, non poi così tanto tempo fa, un Conte che tra le colline bolognesi si era fatto costruire un castello fatato nel quale, come i maghi delle favole, accoglieva chiunque avesse bisogno per potergli somministrare la cura che lo avrebbe guarito. Attorno a questo castello aveva costruito un gran numero di ville e case per ospitare i suoi visitatori, che lì attendevano una sua parola e una sua visita; egli, una volta ascoltati i loro problemi, a ciascuno forniva un magico elisir che aveva preparato con le proprie mani e con la scienza segreta che aveva sviluppato attraverso decenni di studi e di ricerche. Nonostante l'invidia e lo scetticismo dei suoi molti detrattori, venivano sin dai paesi più lontani per farsi curare da lui: come i nobili di tutte le grandi famiglie europee, così i poveri di tutta Italia, che non potendo pagarsi né le cure né l'alloggio venivano da lui ospitati gratuitamente.
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Chiossi Antonella
Proverbi per un anno
br. Antonella Chiossi ci propone uno o più proverbi per ogni giorno dell'anno ed in questo modo preserva una sapienza antica, che purtroppo in parte si sta perdendo nel nostro tran tran quotidiano da fast food. Ecco questo si potrebbe definire un libro 'slow food'. Intanto, perché può essere bello 'centellinarlo' di giorno in giorno leggendo il proverbio di volta in volta proposto. Inoltre, perché se invece per curiosità ci si mette a leggere i proverbi dei giorni e dei mesi successivi, inevitabilmente il libro ci riporta atmosfere ed odori di quei tempi e quelle stagioni, consentendoci di rallentare le nostre frenesie e potersi girare indietro verso luoghi, mondi e persino parole del nostro passato.
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Bizzarri Mariano; Scurria Francesco
Sulle tracce del Graal
ill. La ricerca del Graal è stato il tema centrale della letteratura cavalleresca compresa tra il 1180 e il 1270. I cavalieri della Tavola rotonda riuscirono, dopo innumerevoli peripezie, ad entrare in possesso della Sacra coppa del Graal, ad opera del prode Parceval. Del santo Graal, tuttavia, a partire dal secolo XIII si perdono le tracce e da allora più o meno fantasiose storie e leggende sulla sua ricerca e sul suo presunto ritrovamento si sono moltiplicate. In questo libro, frutto di ricerche e di anni di studio, gli autori seguono una traccia particolare che li porta a scrivere un nuovo e affascinante capitolo di questa vicenda.
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Gambari Stefano
La grotta dei serpenti tra medicina e folclore
br. Nel dizionario dei luoghi comuni, Gustave Flaubert annotava che «le caverne sono sempre piene di serpenti» e i serpenti «sono tutti velenosi»! A Roma, nel Seicento, si diffondono notizie di guarigioni dovute a sospette pratiche terapeutiche che si svolgevano in una cavità termale presso Sasso (Cerveteri). Bisce buone risanano i malati, escono dai cunicoli e leccano il sudore, asciugando la pelle dei malati. Inizia una lunga tradizione a stampa che giustifica il fenomeno e si richiama all'incubatio dell'isola Tiberina, all'uso dell'oppio, al re dei serpenti, registrando l'invidia dei medici locali, che bruciano il sottobosco per eliminare le bisce. Più tardi prevale lo scetticismo e la tradizione popolare è ridicolizzata. Riferimenti colti si innestano su un vasto tessuto di credenze folcloriche relative alle virtù del serpente e della grotta: il mondo sotterraneo è da sempre popolato di ianare, di draghi, di creature fantastiche, di tesori nascosti...
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Duban Caroline
L'oracolo dei kami e degli yokai. Alla scoperta delle divinità e degli spiriti giapponesi. Con 52 Carte
ill., br. Non esiste un solo corso d'acqua, un solo albero, una sola pietra o un solo oggetto che non sia il ricettacolo di una qualche forma di coscienza o intelligenza. Animali e umani non sono gli unici a essere stati creati dagli dèi. Tutti questi elementi, a qualsiasi regno appartengano, sono frutto di una volontà superiore e possono essere travolti dall'intervento di spiriti benevoli o, al contrario, maligni. Grazie a questo oracolo, scoprirete i principali kami - le divinità del pantheon giapponese - e yòkai - gli spiriti dei diversi mondi - che popolano e animano la nostra realtà. L'oracolo dei kami e degli yókai, accessibile e intuitivo, si ispira alla spiritualità giapponese, che non ha una visione manichea del mondo. Poiché la vita è un'avventura in continua evoluzione, questo oracolo vi aiuterà a prendere coscienza delle situazioni che vi influenzano per orientare le vostre scelte e trovare la vostra strada... 52 carte magnificamente illustrate per stimolare l'intuito Un libro di 175 pagine per aiutarvi a interpretare le carte.
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Anonimo; Sagramoso R. D. (cur.)
Storia di Sakuntala
brossura
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Santaromita Villa Angelo
Canti di carrettieri
br. Il carrettiere canta, mentre compie la propria azione lavorativa, nelle giornate assolate o nelle lunghe notti afose d'estate, per le strade carrabili o stradoni, andando isolato o in gruppo o ancora in lunghe file, con i carichi di prodotti vari.
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Costa Giancarlo
Polene
ill. Donne e guerrieri, dei, mostri e animali: figure realistiche e magiche insieme, semplici e nello stesso tempo emblematiche. Sono le polene, gli angeli di legno, che un tempo proteggevano la nave costituendo con essa una sola entità. La loro origine è antica e nebulosa quanto la navigazione stessa. Per secoli, con il loro volto grottesco, hanno allontanato le insidie dei mari e hanno ammaliato marinai e viaggiatori. Oggi le ritroviamo nei musei, oggetto di tragici desideri di visitatori e collezionisti, come la misteriosa Atalanta del Museo Navale della Spezia. Questa e altre storie in un ricco volume che ripercorre l'evoluzione delle polene dagli antichi egizi alle navi vichinghe, dal Medio Evo ai vascelli francesi e inglesi dell'Ottocento. Dopo anni di scrupolosa preparazione, viaggi e ricerche condotte presso i principali musei d'Europa e le collezioni private, ha raccolto un repertorio eccezionale sull'arte della decorazione navale, suddividendo per epoca e per soggetti le storie delle più celebri polene, coinvolgendoci in un mondo sospeso tra superstizione, tradizione e cultura popolare.
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Ronchi Della Rocca Barbara
Si fa, non si fa. Le regole del galateo 2.0
br. La buona educazione è pronta a riconquistare il mondo. Ce l'avevano presentata come ottusa e obsoleta, incapace di adattarsi al nuovo Millennio, e invece si è presa la rivincita. È tornata per pregarci di parlare a voce bassa quando siamo al cellulare, per ricordarci di masticare a bocca chiusa e consigliarci di non retwittare in giro i complimenti che abbiamo ricevuto. Questo nuovo galateo non tenta di tenere in vita abitudini vuote e regole superate, legate a un atteggiamento formalista o bigotto. Il suo scopo è far riscoprire una buona educazione autentica: non un abito esteriore, ma una libera scelta di stile e buon gusto, di rispetto e buon senso. Perché l'assenza di regole, la malattia tipica del nostro tempo, regala una falsa libertà - ormai lo sanno tutti; mentre sapersi comportare e stare bene con gli altri è la strada maestra per vivere più sereni ed essere più felici.
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Magni Emilio
El pancott e altre delizie. Storie e ricette perdute della tradizione brianzola e lombarda
br. Quella delle antiche cascine della Brianza era una cucina moderata, assai parsimoniosa, forse un po' taccagna, attenta a tra via nagött, tutto serviva alle resgiure, le padrone della casa, per preparare una pietanza gustosa. Ci voleva solo tanta fantasia. I nomi dei piatti, che pochi oggi ricordano, erano il dizionario materiale della cultura contadina: el pancott, pane raffermo ammollato nell'acqua e cotto con un po' di formaggio, la frittata con i lovertis, i germogli del luppolo disponibili in quantità nei campi, le torte con i nomi di santi che si cucinavano solo in certe ricorrenze, i gôbb, pesci così poveri da valere meno della monetina coniata nel Cinquecento da un duca gobbo, il michén de Bager, panino Dop ante litteram, il pan de mej, fatto con la farina di miglio da non confondere con il pan mejn aromatizzato con fiori di sambuco. Emilio Magni, cantore della cultura brianzola e milanese, ha mescolato nella grande pentola della memoria le ricette di questi piatti con tante storie e ha messo in tavola un libro che sa di infanzia, di ricordi belli, di una vita in cui davvero si viveva a chilometro zero.
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Nelli R. (cur.); De Turris G. (cur.)
Luce del Graal. Mito, esoterismo, storia, epica cavalleresca
brossura Graal: termine evocativo e affascinante che esprime nello stesso tempo una leggenda e un mistero; un termine-chiave per le letture occidentali che non designa un oggetto ma un insieme di idee e di credenze, che rappresenta un simbolo venutosi a creare per un bisogno epocale di spiritualità. Oggetto di quest'opera multidisciplinare non è dunque la "coppa" in quanto tale, ma ciò che vi è contenuto, il mito da essa irradiato nei secoli. I contributi presenti nel libro spaziano a tutto campo, spostando il punto di osservazione da numerose angolazioni: l'analisi sulle origini del mito è stata condotta dall'etnografo Nelli; Guénon ha invece sviluppato il senso esoterico nel Graal, mentre Closs, studiosa di mitologia, ne dà una lettura tradizionale.
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Berlitz Charles; De Turris G. (cur.)
Atlantide. L'ottavo continente
ill., br. Numerosi studiosi o ricercatori si sono impegnati nella ricerca delle tracce della mitica Atlantide, di cui già Platone parlava, il misterioso continente che sarebbe sprofondato nell'oceano circa 10.000 anni fa. Charles Berlitz, noto e appassionato studioso e archeologo, ha ritrovato resti certi e tangibili della scomparsa di Atlantide, e riunisce in questo libro le prove documentate da lui raccolte in anni di ricerche. Il testo è illustrato da numerosi disegni e fotografie e dimostra l'esistenza di una civiltà molto avanzata, anche dal punto di vista tecnologico, oltre 50.000 anni fa.
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Musciotto Carmela
Carvaccata. Il vissuto dei pastori di Geraci nella loro festa ('A)
ill., ril.
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Araldo Guido
Mesi miti mysteria. L'almanacco esoterico lune, santi, archetipi
br. Un almanacco invero insolito: mesi, miti, leggende, antichi modi di dire; le lune, i falò notturni, la rugiada magica, il bäl di patanù (il ballo dei nudi), l'epatta, lo zodiaco, 666: numero della Bestia o di Afrodite? San Giorgio che uccise il drago o santa Marta che ammansì la Tarasca? Il gallo e la civetta. E se parlassimo di figa? I riti eleusini e l'eucarestia cristiana, la via iniziatica d'Orfeo, Giano e il capodanno, la sovrapposizione delle festività cristiane a quelle pagane, la duplicazione dei Dioscuri, Ulisse inedito, la cattedrale di San Brandano: la stessa che affondò il Titanic. Equinozi, solstizi e i quattro evangelisti, il tempo sospeso, la befana, la strage degli innocenti, babbo natale, l'origine del Natale, il significato arcano del pino natalizio, la Maddalena o san Pietro? Le badie, il simbolo dei Visconti e di "Canale 5", aspetti meno noti del carnevale, il giorno dei folli, la festa dell'asino. Streghe o masche? Halloween, san Valentino arcigno e misogino, i servan, le feye, la candelora, il calendimaggio, la chiave spezzata e l'archetipo collettivo.
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Costa Giancarlo
Leggende e fantasmi del mare
br. L'Olandese Volante, il marinaio senza testa, il fantasma assassino, la piovra gigante e i pesci monaci ma anche i sortilegi per calmare la tempesta e gli incantesimi per chiamare il vento: storie di strani personaggi e incredibili creature, superstizioni che gli uomini di mare si sono tramandati per secoli nelle lunghe ore di navigazione o durante le soste nei porti. Le paure e le speranze dei marinai davanti all'immensità del mare si sono trasformate in leggende, miti e credenze che ancora oggi incantano, spaventano e fanno sognare.
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Hadland Davis Frederick
Miti e leggende del Giappone. La volpe e altri animali
br. La volpe è protagonista indiscussa del folclore giapponese. A volte è una creatura maligna che assume le sembianze di un'incantevole fanciulla per stregare gli uomini e distruggerli; altre volte è invece Inari, importante divinità shintoista, spesso generosa e disposta a esaudire le preghiere delle persone. Di fianco alla volpe, però, convive tutta una serie di animali il cui destino si intreccia con quello degli esseri umani: lepri, tassi, gatti, cani e scimmie, a volte dotati di poteri soprannaturali e capaci di influenzare, nel bene o nel male, le sorti di principi e di principesse, di samurai e di contadini. Frederick Hadland Davis trasporta i lettori in un mondo suggestivo e poetico, in cui gli elementi mitologici e fiabeschi si mescolano con la spiritualità shintoista e buddhista. Tra gatti vampiro, magiche teiere che si trasformano in tassi, cani fedeli e coraggiosi, lucciole vendicative e bianche lepri che appaiono sulla superficie della luna, questo nuovo volume della serie Miti e leggende del Giappone è un viaggio affascinante sulle tracce della fauna misteriosa che popola l'immaginario collettivo del Paese del Sol Levante.
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Battiato Rosario
Etna. Guida immaginifica del vulcano
br. Questa Guida rappresenta un invito alla scoperta di uno dei luoghi più iconici della Sicilia e dell'Italia intera, un tentativo di avventurarsi negli anfratti che ospitano le storie meno note del vulcano, senza però tralasciare le tante leggende che ne hanno alimentato il mito. L'Etna contiene in sé, nei suoi innumerevoli livelli, le mode e le tendenze di migliaia di anni di folklore: qui s'incontrano, tutti assieme e nello stesso istante, i sogni mitologici, i santi e i diavoli cristiani, le vecchie glorie mai dome del folk horror e persino gli extraterrestri. Il libro contiene in allegato la mappa immaginifica dell'Etna con l'indicazione dei luoghi in cui si svolgono le vicende raccontate.
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Dalla Vecchia Isabella; Succu Sergio
Luoghi misteriosi San Marino. Giro della Repubblica in 40 segreti
brossura La Repubblica di San Marino appare come un piccolo Olimpo che si erge a mezz'aria, un mondo originato da giganti chiamati Titani che, secondo le leggende, avrebbero innalzato il monte omonimo. La Porta di San Francesco ti farà accedere a un universo parallelo e a tutti i suoi segreti: il santo scalpellino, un orso per amico, il letto di pietra, la «vera» Statua della Libertà, il passo delle streghe, la leggenda della piuma, la grotta della meditazione universale, gli angeli custodi di Gesù, la scomparsa clessidra atomica, il museo delle torture, il pianto del vento, solo per citarne alcuni. A San Marino, dove tutto parla di libertà, ci si sente ospiti di un regno ai confini della realtà. Questa non è una classica guida turistica, ma un testo un po' particolare, in esso non troverai la descrizione storica e archeologica di ogni singolo palazzo, chiesa o museo, come potrai reperire da altri libri della Repubblica, ma leggerai solo di misteri, curiosità e leggende. Un testo indicato a chi vuole visitare San Marino in modo alternativo, focalizzandosi solo sul suo lato nascosto, quello oscuro e sconosciuto.
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Valota R. (cur.)
Musiche tradizionali in Brianza. Le registrazioni di Antonino Uccello (1959-1961). Con CD Audio
ill., br. Nel 1959 e nel 1961 Antonino Uccello realizzò due campagne di ricerca in Lombardia che, toccando marginalmente il territorio bergamasco, interessarono in particolare le province di Como, Lecco e Monza Brianza, con 265 brani rilevati a Cantù, Caslino d'Erba, Ceriano Laghetto, Figino Serenza, Lurago d'Erba, Mariano Comense, Montevecchia, Rovagnate, Seveso e Seregno. Confluiti nelle raccolte 49 e 61 del Centro nazionale studi di musica popolare, i brani raccolti da Uccello costituiscono la prima documentazione di ampio respiro di musiche tradizionali lombarde, realizzata a pochi anni di distanza dalle esigue registrazioni di Alan Lomax e Diego Carpitella e dalle più consistenti rilevazioni di Roberto Leydi, circoscritte però al mondo dei cantastorie di area settentrionale. Ninne nanne e filastrocche, favole e proverbi, canti rituali e d'osteria, satirici e di lavoro, ballate e brani strumentali per flauto di Pan delineano nella sua integrità il panorama musicale di un'area non ancora travolta dai processi di modernizzazione che stavano investendo il resto della regione.
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Volterri Roberto
Odissee di sangue. Vita, miti, leggende, vampirismo. Da Vlad l'impalatore a Erzsébet Bathory, da Gilles de Rais a Sawney Bean. E ben oltre...
ill., br. "Odissee di sangue", un viaggio tra alcune tra le più atroci nefandezze che l'homo homini lupus può aver commesso nel corso dei secoli. Il 'viaggio' parte con una lunga esplorazione della Transilvania e dei castelli in cui abitò Vlad III Tepes;, l'Impalatore, personaggio al quale si è ispirato il romanziere irlandese Bram Stoker per il suo immortale 'Dracula'. Prosegue nel castello di Csejthe dove la 'Contessa sanguinaria' Erzsébet Bathory assassinò decine e decine di innocenti fanciulle per bagnarsi nel loro rosso fluido vitale alla ricerca di un'eternità che invece la condusse ad essere murata viva. Poi andremo nel bosco in cui visse e compì sanguinosi eccidi Elly Kedward, la 'Strega di Blair'. 'Vampira' realmente vissuta alla fine del XVIII secolo. Il nome di Gilles de Rais non vi dice nulla? Le sue folli gesta, le sue violenze su innocenti fanciulli compiute nei castelli in cui celebrava anche cerimonie 'sataniche' ispirarono Perrault per la stesura della celebre favola 'Barbablù'. Ma il vostro 'viaggio' non termina certo qui, poiché vi attendono altre 'odissee di sangue', qualche interessante esperimento sul tema e un'interpretazione 'scetticamente psicologica' dell'umana follia.
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Palmiotto Paola; Oculi M. (cur.); Ruspolini A. (cur.)
Il pre-patriarcato nella mitologia sumera. Una lettura simbolica secondo la psicologia analitica
ill., br.
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Malaguti Paolo
Sillabario veneto. Viaggio sentimentale tra parole venete
br.
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Carnesecchi Florio
Le penne del pollo. La tradizione orale a Castelnuovo di Val di Cecina e Travale
br. Queste storie sono state raccontate in una serie di veglie e gli informatori tenevano a precisare che erano arrivate loro dalla viva voce di altri narratori. Questa presunta purezza delle narrazioni non contaminate dalla scrittura, che presuppone sempre un grado di cultura più alto e tale da snaturare la "verità" delle tradizioni popolari, dimentica un aspetto di importanza non secondaria, l'andamento carsico delle narrazioni folkloriche rispetto alla letteratura d'autore. Come un fiume che scorre, poi si inabissa salvo poi ricomparire più a valle, anche i racconti popolari e a maggior ragione le favole, le fiabe, gli scherzi e aneddoti, le leggende religiose, viaggiano nelle stesse acque della cultura alta come dimostrano la ricchezza di motivi comuni. La 'verità' dei documenti va ricercata, allora, non tanto nella purezza delle storie e nella loro presunta assenza di contaminazione con la cultura alta ma nella vita dei narratori di cui i racconti talvolta riecheggiano, in modo indiretto, le esperienze.
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Chiesa Isnardi Gianna
I miti nordici
ill., br. Verso la fine dell'VIII secolo la storia conosce nuovi protagonisti: i Vichinghi. Il mondo "civile" viene infatti sorpreso e sconvolto dalla comparsa, sulle coste britanniche, di predoni del mare provenienti dal Nord dell'Europa. Sono le prime avvisaglie di una serie crescente di incursioni e di imprese grazie alle quali questi uomini raggiungeranno terre ignote e lontane. Abilissimi navigatori, sagaci commercianti, predatori spietati, guerrieri pressoché invincibili, i Vichinghi hanno potuto custodire e trasmettere per secoli l'eredità culturale dei loro avi. A questo retaggio di tradizioni è dedicato il presente volume, che pone al centro del proprio interesse il patrimonio mitologico delle popolazioni nordiche.
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Smedili Santino
La classe di cartone. Gli anni della scuola media
ril.
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De Angelis Roberto
Napoli. Racconti, aneddoti, modi di dire
br. Napoli è nota per le bellezze naturali ed artistiche, gli splendidi dintorni, le tradizioni popolari, la cultura, la musica, il teatro, la lingua, la cucina, gli uomini illustri che vi sono nati. Ma questa città ha tante altre peculiarità che la rendono unica. Una di queste è senza dubbio quella di essere un vero e proprio teatro all'aperto. Girando per le sue strade, nei vicoli, sui mezzi di trasporto, negli uffici pubblici, nei negozi, capita frequentemente di imbattersi in racconti, episodi, piccoli fatterelli, situazioni, scenette, litigi, conversazioni o semplici battute. Aneddoti che l'Autore ha raccolto e commentato e nei quali è possibile cogliere soprattutto due aspetti della vera napoletanità e cioè l'ironia e l'autoironia, che questo popolo possiede in misura straordinaria. Ma anche la genialità, l'intelligenza acuta e la dignità. Sono perle popolari, se vogliamo cose "minime", che contribuiscono però a rendere Napoli grande e unica.
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Zazzera Sergio
Procida marinara
ill., br. "Ed è proprio in essi, e in coloro che, nella dedizione a quest'ordine di studi e a quest'attività, li seguiranno, che Procida ripone la speranza che la sua tradizione marinara possa mantenersi viva e primeggiare sui mari dell'intero universo". Le attività marinare hanno costituito, per secoli, la fonte di reddito principale per Procida, la cui flotta ha conteso a lungo il primato a quella della costiera sorrentina. Oggi quello di Procida marinara è poco più che un mito. La frammentarietà e la dispersione delle notizie che concernono le vicende della marineria procidana, nonché la difficoltà di accesso a molte delle fonti, ne hanno reso difficoltosa la ricostruzione che è stata realizzata con il ricorso, oltre che a libri, periodici e documenti di varia natura, anche a reperti di cultura materiale e a fonti orali, pur con le ben note difficoltà esegetiche che vi sono connesse. L'opera, alla quale fu assegnato il premio Penna d'argento nell'edizione del 1998 della Fiera del Libro di Procida, era assente dalle librerie da un quarto di secolo all'incirca ed è riproposta nel momento in cui Procida ha assunto il ruolo di Capitale italiana della Cultura, in una edizione riveduta e aggiornata.
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Kafton-Minkel Walter
Mondi sotterranei e il mito della terra cava
ill. Un mondo dentro il mondo rappresenta uno dei concetti più antichi della mitologia, che fa parte dell'immagine archetipica di Gaia, la madre terra. Molti dei nostri remoti antenati narravano o ascoltavano storie sui loro progenitori, germinati nel ventre oscuro delle caverne della madre terra per poi nascere al luminoso e freddo mondo della superficie. Essi sapevano che, al momento della morte, sarebbero tornati tra le braccia della madre terra. I mondi sotterranei che Kafton-Minkel esplora nel suo saggio sono a volte rivelatori, talora divertenti, altre volte assolutamente assurdi, ma possono mostrare ai lettori che amano essere portati lontano dalla propria immaginazione, come il desiderio di modellare l'universo e la nostra stessa natura in una forma compatta e comprensibile possa farci credere strane cose e accennare a tutto ciò che l'umanità ancora non conosce della natura e di se stessa.
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Brandon Albini Maria; Torsello S. (cur.)
Viaggio nel Salento
brossura Maria Brandon Albini, una delle protagoniste di maggior rilievo della letteratura meridionalista del secondo dopoguerra, ci racconta il suo "Viaggio" nel Salento con una scrittura dall'andamento leggero e brioso, tanto che si ha quasi l'impressione di leggere degli appunti, delle notazioni di viaggio prese giorno per giorno. L'autrice s'immerge in un universo composito dove convivono antiche credenze e istanze della contemporaneità, dove le leggende s'incrociano con storie di santi e il mondo magico e rituale della cultura contadina non è in contraddizione con il sindacalismo e le leggi di difesa operaia. L'Albini si sofferma sulla condizione delle donne nel Sud, registra il persistere di tradizioni popolari che sopravvivono agli assalti della modernità, la pratica della lamentazione funebre, la lingua grika e il tarantismo, pagine queste ultime di estremo interesse da un punto di vista della documentazione storica: scopriamo infatti che un anno prima del suo viaggio in Salento, era stata proprio l'Albini a inviare nell'Italia del sud un amico francese, il fotografo Andrè Martin. In questa realtà variegata e complessa l'autrice si lascia orientare da guide sapienti, giovani studiosi, intellettuali e non solo: la sua, quindi, non è una conoscenza libresca, ma è un approccio critico che tiene conto delle situazioni e dei problemi reali. Questo breve resoconto di viaggio è redatto con uno stile a metà strada tra reportage e cronaca, storia e antropologia, politica e religione.
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Tacchino Danilo
Torino. Miti e leggende della fondazione
br. La storia antica e leggendaria di Torino nel tempo ancestrale della sua fondazione, in una serie di racconti che compongono un romanzo dal sapore fantasy: l'avvicendarsi e il mescolarsi delle genti nella fertile pianura del fiume d'argento, ai piedi dei monti che avrebbero poi diviso il territorio italico da quello gallico.
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Blanchefort Jean de
Riti e magie delle campagne. Un libro di magia sugli antichi riti magici nelle campagne italiane
ill., br. Esiste, da tempi immemorabili, una forma di magia popolare contadina e rurale che si tramanda da secoli per via orale o, in casi assai rari, per via scritta. Sono i famosi Libri del Comando semplici quaderni vergati a mano con ricette e riti spesso e volentieri da persone semi analfabete - che è oggi quasi sconosciuta ai più ma che mantiene, inalterata, una potenza magica che deriva da antiche tradizioni popolari che affondano le loro radici nell'humus della Conoscenza Arcaica delle antiche streghe e degli stregoni di epoche lontane.
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Franz Marie-Louise von
L'individuazione nella fiaba
br. Ciò che le persone davvero cercano è la sensazione di essere pienamente vive. Tale spinta a «individuarsi» (di qui il titolo del libro) più che mai pone problemi a chi vive nelle nostre società. Nelle fiabe raccolte nel testo l'avvicinarsi al nucleo dell'anima, situato nell'inconscio, è un viaggio pieno di avventure e di pericoli, al cui centro sta un uccello magico che rappresenta l'essenza preziosa difficilmente raggiungibile, o ciò che copre questa essenza. Come tutti i simboli anche quest'uccello ha duplice aspetto: buono e cattivo. Il Sé interiore, in effetti, può esercitare anche una seduzione, contro la quale dev'essere vigile il nostro atteggiamento conscio.
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Shermer Michael
Homo credens. Perché il cervello ci fa coltivare e diffondere idee improbabili
ill., br. Perché crediamo in quello che crediamo? Perché il nostro cervello ci spinge a farlo. È infatti una sorta di motore di credenze: raccoglie informazioni dai sensi e con naturalezza genera convinzioni che si incanalano in schemi predefiniti e che ci sembrano perfettamente plausibili. Così plausibili che siamo pronti a difenderle a oltranza. Anche quando non lo sono, e anche quando tutti - a partire dagli scienziati - le ritengono estremamente improbabili. Credere in idee improbabili è estremamente probabile! Nessuno può considerarsi immune da questo rischio, che pervade ogni ambito della vita umana: religione, politica, economia... Michael Shermer ci spiega come possano formarsi nella nostra mente tante false credenze. Ma ci indica anche la strada per identificarle, e cercare così di arrivare a comprendere la realtà con cognizione di causa.
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Lazzari Eugenio
L'acqua nelle varie culture e nella leggenda. Simbolismi e tradizioni popolari in Sardegna
ill., br. Questo libro propone al lettore un percorso simbolico esoterico sul culto dell'acqua, in parte storico ed in parte tematico, incentrato sul folklore popolare e contadino della Sardegna, dove tutto ha inizio con l'Età della pietra, non intesa semplicemente nel suo comune senso cronologico, ma in uno più specifico legato a questa prima materia, poiché proprio nel monumentalismo prenuragico e nuragico risiedono molti misteri dell'Isola. Il popolo sardo, che ha costruito quei monumenti, ha depositato una sorta di germe culturale vivo ancora oggi e determinante per il folklore locale. Partendo da questa premessa, l'Autore ha articolato il testo del libro, anche per una maggiore facilità di consultazione, in due parti strutturalmente articolate in capitoli e paragrafi. Nella prima parte, dopo aver esposto le caratteristiche chimiche e fisiche dell'acqua, le sue proprietà e anomalie, e tutti i fenomeni che la rendono misteriosa e inconsueta, questo fluido viene analizzato con i suoi Universi simbolici e le sue qualità sacrali, nel fantastico complessivo di tutti i tempi e delle varie culture, non solo quelle occidentali. Nella seconda parte si entra definitivamente nell'argomento preminente del libro, indagando sull'intenso rapporto che l'ambiente tradizionale della Sardegna ha avuto con l'acqua dove il suo culto ha avuto un ruolo di grande rilievo ed è stato uno degli aspetti più caratterizzanti della spiritualità isolana. E poiché dall'esame degli studi prodotti da diversi esponenti del mondo scientifico, oltre che dalla numerosa schiera di appassionati che si sono occupati del culto delle acque in Sardegna, prendono corpo tante leggende legate a questo argomento, abbiamo pensato di estrarre da queste una sintesi su quanto allora succedeva durante i riti e quindi fare nascere qualche riflessione su quel che l'acqua ha rappresentato e rappresenta tuttora nella storia del popolo sardo.
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Malignani Vittoria
Krampus. Un ritratto oscuro del Natale. Ediz. illustrata
ill., br. Nei paesi dell'arco alpino orientale, durante la festa di San Nicola, si svolge la sfi lata dei Krampus, demoni mostruosi e animaleschi. Le loro origini sono antichissime, ataviche e misteriose, legate a culti pagani e leggende con riferimenti alla mitologia celtica; la loro storia è fantastica almeno quanto la magia che si respira in loro presenza. Questi scatti potenti ed evocativi ci proiettano in un mondo fatto di rituali e maschere spaventose che evocano il continuo contrasto tra il bene e il male, il giorno e lwa notte, la luce e il buio. Il tutto nell'ambiente straordinario delle valli, dei boschi e delle montagne dell'Alto Friuli.
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Atzeni Sergio
Araj dimoniu. Antica leggenda sarda
ril. "Araj dimoniu", antica leggenda sarda, racconta di Luisu, bambino di dodici anni, e di Araj, cavallo, nuvola e fiato sospeso. Vivono in un mondo di strìas e miracoli, gianas e profezie, e viaggiano da un paese muto a un deserto di duennas insensate e crudeli, fino alla città murata dei baroni e degli specchi, fino al mare dei sogni e dei miraggi.
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